Kouki provoca Ryuuma {con Finale a sorpresa} II
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Giocata del 23/06/2018 dalle 00:40 alle 03:17 nella chat "Tempio di Kusa"
Siede su una delle panche in seconda fila, con la schiena poggiata contro lo schienale della suddetta. Inclina il capo all'indietro, spostando i ciuffi cremisi per poter aver la fronte scoperta. Ambedue le superiori leve son distese sul medesimo schienale, da un lato e dall'altro, così da star maggiormente comodo. La gamba sinistra è poggiata sulla destra, beandosi del luogo nel quale si trova, ch'egli definisce come casa. Gli abiti che porta son pur sempre atipici rispetto a quelli che, normalmente, vestono i Ninja delle Cinque Terre. Date, inoltre, le temperature elevatasi con l'arrivo della primavera, non porta il suo solito giaccone rosso scuro come il sangue coagulato, quel sangue che gli scorre nelle vene, pur avendo un colore differente. Il fisico asciutto, per niente allenato e privo di sostanziale muscolatura, è coperto da una camicia bianca, leggera, dai bottoni chiusi sin all'altezza del petto. Quelli del collo son lasciati aperti, affinché l'aria non gli manchi per nulla. Le maniche son piegate sin all'altezza dei gomiti, mostrando quella pelle nivea, cadaverica, quasi malata e poca peluria sugli avambracci, così come sul resto del corpo. Più femminile che maschile, questa è la sua vera croce. Le mani son coperte da un paio di guanti neri che, tuttavia, non nascondono perfettamente la miriade di ferite cicatrizzate che ha su ambedue i polsi, alle quali difficilmente dà tempo e modo di guarire adeguatamente. Sovente, son rosicchiate e riaperte dai denti del giovane per poter richiamare la di lui innata demoniaca. E' all'ingresso del tempio, con le inferior leve che fan avanzar il di lui corpo in quelle braghe di color nero, aderenti alle gambe secche e longilinee del Rosso. Calzari ancor più fuori contesto, eleganti e comode al contempo, laccate di nero. Capelli cremisi a discender lungo il volto, le spalle, la schiena di questi, raggiungendo la vita in quell'ammasso di vermigli ciuffi. Occhiali dalla montatura rossa, con tanto di catenella, occupano il loro adeguato posto sulla punta del naso aquilino. In silenzio, cerca sol di ascoltar quel che fuori dal Tempio - o dentro di esso - avviene, quasi sicuro al cento percento che lì starà in pace con se stesso. [ Chk On ] Ha deciso di tornare a Kusa. Non per sempre ovviamente dato che ha deciso di vivere a Konoha con la sua famiglia, ma questa sera ha deciso di rimanere a Kusa portando come scusa il turno di notte in ospedale… non può certo mancare ai suoi doveri, no? Anche se in realtà vorrebbe solo andare alla propria magione Yakushi per poter fare ricerche alla biblioteca su Orochimaru e la sua evocazione, giusto per scoprire qualcosa in più prima di passare ad Oto, a conti fatti se ne sta a camminare per il villaggio dell’erba immersa in qualche suo solito pensiero. Indossa il suo solito e semplice kimono dal colore rosso scarlatto come il sangue, che avvolge il suo corpo dandole un’aria elegante senza stonare con la sua giovane età. Un kimono corto, che le arriva a circa metà delle cosce. Il tessuto dalla tinta unita è ornato da dei motivi floreali dai colori nero e dorati, i quali abbelliscono l’indumento senza sembrare troppo pacchiani. E’ chiuso in vita da una fascia dorata sulla quale vi è la placca in metallo del coprifronte di Kusa, con relativo simbolo ovviamente. Al di sotto indossa dei pantaloncini neri ed attillati, ma dal tessuto elasticizzato, che le arrivano fino a poco prima delle ginocchia e non le impediscono i movimenti. Non indossa nessun tipo di fasciatura, dunque sono visibili le cicatrici e le bruciature presenti su ogni centimetro di pelle dal collo in giù. I capelli raccolti permettono che si veda la scritta “E-001” scarnificata col ferro e col fuoco nella sua carne, incisa dietro al collo. Uno chignon elegante che raccoglie quella cascata corvina, lasciando solo due ciocche laterali al volto libere di ricaderle in avanti sulle spalle, e mettono in risalto i suoi occhi dorati e profondi. Porta kunai e shuriken alla coscia destra e il porta oggetti allacciato alla vita, dietro la schiena. Ovviamente sul kimono non manca il simbolo del clan Yakushi che porta con orgoglio, sia sul davanti a livello del cuore, che sulla schiena fra le scapole. Passeggia senza minimamente pensare a dove le gambe la stanno portando, preferendo lasciarsi cullare dalla notte ormai calata in modo da stordire i suoi pensieri. Ferma il suo passo non appena i suoi occhi scorgono la figura di un tempio che mai aveva visto prima d’ora o forse non ci aveva fatto caso… fatto sta che per lunghi secondi rimane ad osservarlo, a studiarlo, così da decidere cosa sia meglio fare ora. La decisione viene però presa senza indugi e veloce riprende il cammino verso l’entrata del tempio decidendo di far vincere la propria curiosità. Sperando che l’ingresso sia aperto e non chiuso ovviamente, perché ormai che ha deciso di entrare e dare un’occhiata si sentirebbe molto delusa se trovasse e porte chiuse. E’ abbastanza sicura di non trovare nessuno quest’ora della notte in un tempio… insomma sarebbe abbastanza inquietante, giusto? Quindi non perde tempo e andrebbe a sospingere quelle porte per aprirsi la via, sempre che ovviamente queste non siano chiuse a chiave, ed effettuerebbe qualche passo all’interno del loco, senza allontanarsi troppo dall’ingresso perché, essendo in un posto nuovo e sconosciuto, ha bisogno prima di analizzare per bene l’ambiente cercando di tenersi a portata di mano un’uscita sicura… che al momento quindi si tiene alle proprie spalle. Gli occhi dorati dunque si muoverebbero per l’interno del tempio cercando di analizzarlo in ogni suo piccolo particolare, luce permettendo… e chissà, forse potrebbe persino notare quella chioma rossa tanto conosciuta ormai. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro] La porta del Tempio s'apre improvvisamente. Data l'ora, non s'aspetta la visita di nessuno in particolare: chi uscirebbe ad un'ora così tarda per poter visitare un Tempio? Oltre al Rosso, s'intende, il quale s'occupa del Tempio - quando ne ha interesse - data l'assenza di Kurona e Yukio, in quanto quest'ultimo è impegnato come Hasukage. Il cigolio della porta fa sì che il capo del Rosso si pieghi nuovamente: resta piegato indietro, ma rivolto precisamente verso la propria sinistra, affinché possa adocchiar l'ingresso, per quanto la visuale risulti a testa in giù. < Chi osa disturbar la quiete del Tempio? > Classica frase, a volte con parole diverse, che propina a gran parte dei visitatori, almeno quando vi è lui all'interno del tempio in questione. Una figura minuta e pallida s'intrufola oltre la soglia, fermandosi in prossimità dell'ingresso. < Oh, sei tu.. > Languido, distende l'angolo destro delle labbra in un classico ghigno, mostrando la dentatura perfetta e tipicamente da squalo. < ..lingua biforcuta~ > Cinguetta, raddrizzandosi e voltandosi per poter meglio guardarla. < Chiudi la porta e raggiungimi. > E' una delle poche persone che tollera all'interno del Tempio della Famiglia Kokketsu. Uno di questi è Gekko e l'altra, come ha appena dimostrato d'essere, è Kouki, la quale non vien cacciata, bensì spinta ad entrare e ad avvicinarsi senza problema. [ Chk On ] Non fa in tempo a notare la figura del rosso… perché è lui a notare lei per primo e a rivolgerle così la parola. Certo non appena la sua voce raggiunge le orecchie della ragazzina, il viso si rilassa in un sorriso che in un primo momento di potrebbe definire languido a sua volta, mellifluo, malizioso, per poi trasformarsi anch’esso in un mezzo sogghigno appena accennato che lascia posto a un’espressione serena, placida e ben felice di poter rivedere proprio lui. Non saprebbe bene come definire quelle sensazioni che prova, ma di colpo di sente decisamente a suo agio, si sente bene insieme a lui e presto o tardi, o forse lo ha già fatto, prenderà una decisione riguardo al rosso. In questo momento comunque sia fa come le viene detto e richiude la porta alle sue spalle. <Non pensavo di trovarti qui, caro il mio Demone.> sibila morbidamente verso di lui e si avvicina alla panca sulla quale è seduto, senza fretta nel suo incedere e senza distogliere lo sguardo da lui. Certo non vuole perderlo d’occhio, non si sa mai cosa potrebbe fare no? Anche se non direbbe di avere una vera e propria paura di lui, anzi. <Cosa fai qui? Non ti facevo uomo da preghiere.> in un tempio solitamente si prega o almeno è quello che ne sa lei, quindi prenderebbe posto vicino a lui, ma volgendo il proprio sguardo e il proprio busto in una leggera torsione verso l’uomo, per guardarlo in maniera più comoda. Non distoglie il suo sguardo, non si perde nemmeno un particolare di quel rosso Demone, mostrandogli quella sua espressione col sogghigno. <I libri che ti ho dato ti sono stati utili in qualche modo? Hai fatto qualche progresso?> si riferisce alle varie droghe di sua produzione, ma non vuole essere troppo esplicita e ora si che interrompe il contatto visivo per portare lo sguardo dritto davanti a sé, per osservare questa volta l’interno del tempio come stava facendo prima. Quella serata iniziata nel modo più blando e noioso possibile, ora è incredibilmente cambiata e lei la sta rivalutando… per la sola presenza del Demone. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro] Raddrizza la schiena e le spalle, abbassando le braccia e incrociandole sul petto. Attende l'arrivo della Yakushi, ascoltandone al contempo il dire, così da potervi replicar senza problema alcuno. < E perché no? > Ribatte, per quanto le motivazioni di questa negazione potrebbero essere molteplici. < Questo Tempio è della Famiglia Kokketsu. E' gestito da mia sorella Kurona. > Spiega lentamente alla di lei volta, sollevando ed abbassando le spalle senza una reale motivazione. Lo ha spiegato così tante volte che crede che tutto sia inutile e ridondante. < Non sono tipo da preghiere, lo sai meglio di me, lingua biforcuta. > Non più col soprannome con il quale lei gli ha chiesto di chiamarla, bensì con uno da lui inventato per via del modo di rivolgersi. < Vuoi restare in piedi ancora per molto? > Le chiede, incalzandola con il suo solito fare. Il tono utilizzato non è pacato, non è calmo, vuol metterle fretta: vuol costringerla a sedersi. Caso contrario, potrebbe anche ricorrere a maniere poco ortodosse e gentili nei confronti di una adolescente. Le iridi giallo verdastre fissano con insistenza la Yakushi, donandole la guancia manca e voltandosi sol per quel che basta affinché possa vederla. < Non ho ancora avuto modo di leggerne. Ne ho iniziato uno soltanto.. > Rivela, senza troppi problemi nel farlo. < ..perché ho dovuto proseguire con gli esperimenti e con la creazione. > Della Sbrilluccica, di qualsiasi tipo. < Cos'hai fatto in tutto questo tempo? > Gli è mancata? Si preoccupa per lei adesso? O è soltanto preoccupazione relativa al fatto che il veleno della serpente gli serve a molteplici scopi? [ Chk On ] Sa di aver promesso ad Az di non fare mai nulla contro Konoha, e non lo sta facendo in effetti, anche se fa parte di qualcosa di illegale, non sta venendo meno alla sua promessa, alla promessa fatta al Nara, a colui che ha riconosciuto e voluto come padre, ora. Suo padre. Quindi si deve ripetere più e più volte che non sta facendo nulla contro Konoha e lei non sta venendo meno alla sua promessa… e non ha nulla da temere sul fatto di avere dei sigilli che potrebbero permettere al Nara di conoscere i suoi pensieri e raggiungerla quando meno se l’aspetta. Si fida di lui e sa che neppure lui tradirà le sue promesse. In definitiva può lasciarlo fuori dai suoi pensieri al momento, per dedicarsi totalmente a questo istante e a questo Demone col quale si trova più che bene, un’affinità che va ben oltre al normale essere soci, loro sono anche compagni di infezione e ciò rende Rasetsu l’unica persona in grado di comprenderla, così come di rimando la ragazzina è l’unica a comprendere il male del Demone. Alla prima domanda del rosso lei solleva appena le spalle. Perché no? Ci sono molteplici perché effettivamente, si… ma ha voglia di esporle a Rasetsu? Forse. <Perché è un tempio e non pensavo che un Demone avesse voglia di entrare in un tempio.> un luogo sacro insomma, forse dissacrato dalla presenza del rosso stesso, ma ben presto le ragioni del suo essere qui vengono spiegate e rendono vane tutti i perché della Hebi no Ojo. <Ah, be, questo spiega tutto. In questo caso hai tutte le ragioni per stare qui, nella tua seconda casa.> non sa molto degli altri clan di Kusa, forse perché non se ne è mai interessata ma dovrebbe farlo e questa è comunque un’informazione in più sul suo sapere generale. Il tono dell’uomo le mette fretta, è vero, ma lei non si lascia influenzare e anzi se possibile si muove ancor più lentamente andando a cadere ancora una volta nel circolo vizioso di giocare con lui. Alla fin fine però prende posto, giocando con la sua impazienza, si, ma lo fa. <E’ della tua famiglia, quindi come utilizzate questo tempio? Come luogo di riunione e riti?> semplice sete di conoscenza e niente altro, poi si concentra sulle risposte alle sue domanda che il Demone le da’ sulle sue creazioni, facendo nascere in lei un’ulteriore domanda. <Come va con la tossicità della tua ultima creazione? Hai trovato delle cavie?> rilassa la schiena adagiandola contro lo schienale della panca e alternando il suo sguardo tra lui e il luogo, salvo poi accentuare il suo sorriso all’ultima domanda che le viene posta. <Perché vuoi saperlo? Ti interessi a me?> ancora prende a giocare con lui, avvicinandosi col busto e il viso al profilo del rosso, sibilandogli quelle parole nell’orecchio, come se volesse insinuarle nella sua testa come piccoli brividi. Mantiene il sorriso mellifluo, ma dopo qualche secondo riprende quella poca distanza tornando al suo posto lasciandosi sfuggire una piccola risata divertita e fresca. <Ho fatto delle ricerche. Tra un mio dovere e l’altro, cerco di portarmi avanti nei miei obiettivi e presto potrei fare un enorme passo avanti, sai?> appoggia delicatamente la nuca sullo schienale della panca, rigirando il viso verso di lui e guardandola con quel piccolo ed infido sorriso. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro] Non ha granché da fare né a cui pensare, oltre alla creazione della Sbrilluccica e delle sue varianti, nonché delle cavie delle quali necessita per quella maggiormente tossica. Prima che Sosachi sparisse, ha tentato di unire gli effetti tossici del Veleno Doku alla droga da lui stesso creata, ma restando con un niente di fatto tra le mani. L'aiuto della Yakushi gli è fondamentale, or che i due Soci son distanti, persi chissà dove, impelagati in chissà quali affari per conto della Yakuza e non. < Vedila da questo punto di vista: è un tempio demoniaco. > Sghignazza, reclinando nuovamente il capo all'indietro, assumendo una posizione consona e comoda. Il braccio destrorso, opposto alla posizione assunta poi da Kouki, vien nuovamente disteso totalmente sullo schienale. Fa ticchettar le unghie contro la superficie lignea, per quanto esse siano piuttosto corte: almeno in questo, non sembra affatto una donna. < Proprio così. > Ne ha tutto il diritto. Questa sera, tuttavia, sembra esser di poche parole, per un motivo o per un altro. Sta ancora ragionando su quanto successo l'ultima volta? Non è da escludere. La vicinanza tra i due, quella notte, ha fatto scattare un Gene sopito, corrotto, di dubbia provenienza e dal non chiarito problema. < Il tuo Clan non possiede un Tempio? Una sorta di Dojo? > Le chiede, rispondendo ad una domanda con un'altra. Il motivo è oltremodo semplice e, dallo sguardo inquisitorio e attento, si potrebbe altresì intuire la motivazione: se non sei un Kokketsu, non ti verrà detto nulla a proposito del Clan. La scruta con attenzione per un motivo in particolare: lo sta sfidando. < Lo stai facendo di nuovo. > Sibila a denti stretti, irrigidendo i muscoli della mascella e del collo, tant'è che il suono della voce apparirà roco e strascicato, infastidito. L'ha avvisata già più volte. < Non sfidarmi. > Pronuncia di nuovo: la cosa potrebbe piacergli, anzi senza dubbio gli piace, ma non può e non deve lasciar libero sfogo agli istinti. Avrà il doppio dell'età della ragazzina, per quanto non sia ancora riuscito a classificarla. Lo sguardo sosta sul di lei volto più del dovuto, volendo rispondere alla sfida con la stessa moneta, per quanto tutto ciò, l'ultima volta, è bene ricordarlo, ha scatenato delle violente reazioni a catena. < No, a parte qualche roditore. Chi vuoi che ti faccia da cavia gratis con il rischio di morire? > Sbuffa, sollevando l'arto manco verso l'alto, in un chiaro segno di fastidio, prima di farlo ricadere dabbasso. Scruta innanzi a sé, piegando il capo verso destra e lasciando scoperto il collo sulla sinistra, dal lato della Yakushi, la quale s'avvicina per sussurragli all'orecchio le parole susseguenti. Socchiude le palpebre, inspirando dalle narici ed espirando lentamente dalle labbra. Gira, rapidamente, il capo in sua direzione, con l'arto mancino che verrebbe piegato e rivolto, con velocità, in direzione della Chunin. Indice, medio ed anulare si porterebbero alla volta del di lei mento, così da fermarlo tra quelle tre dita, volendo ch'ella lo fissi. Se lei provoca, deve aspettarsi la risposta. S'avvicina col volto in sua direzione, nel caso in cui sia riuscito a bloccarle il mento con la mano sinistra. Pochi centimetri a separar le punte dei propri nasi. < Saiseiko, l'ultima volta.. > Scandisce. < ..ricorda cos'è successo. Non vorrai dormir con me anche stanotte?~ > Sghignazza, traendo proprio fuori la parte più intrigante di quella nottata (?). Le lascerebbe il viso, se preso, dopo pochi istanti, laddove gli occhi di lui si fondono rapidamente in quelle di lei, senza discostarsi per nessuna ragione in particolare finché non gli vien proposta la successiva nozione. < Raccontami. > Rimettendosi comodo. [ Chk On ] Un tempio demoniaco, okay. Può benissimo vederla in quel modo, e ciò non procura in lei nessun’altra curiosità e quindi solleva solo appena le spalle mantenendo però il sorriso divertito. Il Demone non pare essere proprio incline a parlare del suo clan, e lei lo capisce perfettamente, chi mai vorrebbe svelare i segreti della propria famiglia? Quindi anche lei si limita ad annuire alla domanda che le viene posta. <Circa. Una magione, una seconda casa.> non è né un dojo, né un tempio, ma solo una magione che una biblioteca, stanze per i membri del clan e dei laboratori. Una casa, un’enorme villa, niente di particolare ed è già tanto che non sia nascosta in un buco sotto terra. <Ma non abito là, anche se forse dovrei rimanere con il mio clan, ma al momento ci sono delle cose che vorrei prima risolvere.> non si sente molto a suo agio per via di Otsuki, ma una volta risolto e riuscita a migliorare il proprio livello e le sue abilità… bhe, nulla le vieta di stabilirsi lì per iniziare ad occuparsi del clan. Nel suo piccolo, come spalla della capoclan, in vista di un futuro ben più ambizioso. E lei lo sfida, le piace, gioca o non gioca, nemmeno lei lo sa con precisione, ma non può fare a meno di non sorridergli anche se lui risulta infastidito. Ricorda perfettamente quanto successo la volta precedente ma in un certo senso lei non vuole demordere… perché? Come mai? E’ pazza? Forse e non le importa. <Ricordati che sto solo giocando, cerca di controllarti.> la butta ancora sullo scherzo prima di agitare la mano come se non le importasse di quello che le sta dicendo su cavie e roditori, ma tutto viene presto spiegato dalle sue parole. <Non ho mica detto che la cavia debba essere d’accordo.> nessuno lo farebbe gratis con questo rischio, è palese e chiaro come il sole, quindi è ovvio che una probabile cavia dovrebbe essere costretta o magari addirittura inconsapevole. <Cerca tra la gente dimenticata di Kusa.> i barboni, gli orfani, chi come lei un tempo viveva per strada e non ha nessuno. La butta lì come se la cosa non le interessasse e in effetti preferisce giocare a provocare il Demone ancora una volta, ma ora c’è qualcosa di diverso e sconosciuto anche per lei. Non si sottrae alla presa del rosso al suo mento e ne ascolta quelle parole con cura. Lo guarda dritto negli occhi, e oltre al sorriso divertito e mellifluo e a quegli occhi dorati e insidiosi, forse si nasconde qualcosa di più profondo e nascosto, che per un attimo, un solo attimo, la fa sembrare seria in quel che dice, pensa e fa. <Ricordo benissimo cosa è successo. Ma possiamo cercare di controllarci e si… insomma, chi ti dice che io non voglia dormire ancora con te?> detta così sembra che abbiano fatto chissà cosa, ma non è così. Si lascia sfuggire un leggero sbuffo prima di tornare anche lei in una posizione comoda e rilassata contro lo schienale. <Ripercorro i passi di Orochimaru. Cerco informazioni su di lui e la sua evocazione, così da trovare il re dei serpenti.> sta parlando di Manda, ma non sa effettivamente quanto il Demone sia informato in proposito. Non dice altro perché preferisce, forse, non divulgare troppe informazioni su se stessa e quel che sta facendo, non ora almeno che la sua testa sta ancora pensando a quanto successo l’ultima volta e a quanto vorrebbe che accadesse ora. Vorrebbe? Si, vorrebbe… lo sta pensando per davvero e nemmeno ci crede. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro] Famiglia. Un numero di persone che vivono assieme, spesso separati per motivi di forza maggiore, ma vicini col pensiero. Altre volte, invece, si tratta di una delle maggiori stirpi di Demoni che si possa rispettare, oppure no: questo dipende tendenzialmente dai possibili nemici che si vogliono confrontar con essi. Immerso in tali pensieri, si perde, per un attimo, l'inizio della frase pronunciata da lei. < Ah, ecco. > Seconda casa l'ha avvertito, tralasciando tutto ciò che n'è venuto prima. Si stringe nelle spalle, non volendo approfondire oltremodo un discorso che, tendenzialmente, non gli interessa. La sua era una domanda tanto per fare, a proposito del Dojo o di un possibile Tempio, visto e considerato come volesse farle capire, tra le righe, che non è un bene parlare dei segreti del Clan e di ciò che v'è attorno ad esso. < Mi hai detto che stai spesso a Konoha.. > Motivo per il quale non v'era bisogno di una specifica sul fatto che non vive con il Clan. < ..ma, alla fine, sei una Kunoichi di Kusa. > Fa spallucce. Che velatamente voglia dirle di restar maggiormente al Villaggio, anziché andar a Kusa? Che abbia timore che la Yakushi passi più tempo lì che laddove serve al Demone, per un motivo o per un altro? Le lancia soltanto un'occhiata, niente di più e niente di meno, tornando a fissar l'altare e la navata, non molto distanti dalla panca sulla quale siedono. Ritorna alla posizione originaria, con la caviglia manca poggiata sulla coscia destrorsa; braccio destro poggiato, ben disteso, sullo schienale ed il sinistro sistemato dabbasso, con il palmo sulla coscia corrispondente. < So perfettamente che stai solo giocando.. > Sibila, avvicinando nuovamente il viso in sua direzione, per fronteggiarla a muso duro e col grugno. Non sogghigna né sorride, facendole capir la sua frustrazione nel non poterla toccare; la sua rabbia nel poter far niente per farla smettere. < ..anche l'ultima volta lo stavi facendo.. > Tira nuovamente in ballo quell'ultimo incontro, precisamente non si sa per che cosa. Par che Rasetsu stia mirando a qualcosa in particolare, seppur non si sappia esattamente che cosa. Vuol sfruttarla per il Veleno, nient'altro. E' questo che si ripete mentalmente da quella fatidica volta: non deve interessargli il resto. E' soltanto una bambina che, tuttavia, può esser utile a molteplici scopi. < ..eppure, siam finiti con l'urlare a vicenda in preda al dolore a causa di quel.. qualcosa. > Quel Gene che ambedue non sanno catalogare, che nessuno di loro sa spiegare bene a parole, se non con le urla strazianti quando esso s'attiva; con la furia omicida che si innesca nelle loro menti, nel loro corpo. < A me piace.. > Lo sottolinea con il timbro della voce. < ..quando vengo provocato.. > E' questo il problema. < ..ma, solitamente, rispondo a simili azioni con altre reazioni uguali o contrarie. > La classica solfa. Il tono è mellifluo, basso, sporgendosi nuovamente in avanti per aver i di lei occhi su di sé, senza perderla di vista neppure per un istante, volendo approfondire la possibile reazione. Le labbra si piegano in un sorrisetto che è tutto dire, un ghigno che lascia presagire solo il peggio del Demone, la stragrande maggioranza delle volte. < Se continui a provocarmi.. > Muta tono, divenendo più serio e minaccioso, nel raddrizzarsi a sedere. < ..potrei decidere di usare te come cavia. > Ne consegue: < Nyahahah! > La consueta e classica risata del Demone dal rosso crine. < Potrei provarci, non è una cattiva idea. > Intende usare come cavia barboni, orfani o semplicemente gente dimenticata da tutti, che nessuno andrà a cercare per un motivo o per un altro. La di lei asserzione successiva fa sì che gli occhi verdi del Rosso, dietro le lenti dalla montatura rossa, si sgranino ulteriormente, mostrando un lieve disagio. Si gira nuovamente in sua direzione, or tenendosi però a distanza anche col volto. S'incupisce lievemente: < Perché? > Esattamente perché che cosa? Non lo spiega. Continua a fissarla, indeciso sul da farsi. C'è quella parte ancor umana che potrebbe dirle "perché no", mentre il lato demoniaco fa prevalere il malvagio ch'è in lui: "sfruttala, tienitela vicina". < Perché lo vorresti? > Dormire con lui. Per quale oscuro motivo? < Se mi stai ancora provocando- > Lascia a metà la frase, fissandola con rinnovato astio e fastidio, attendendo una possibile risposta, quantomeno positiva per evitar di saltarle addosso e cercare di farle del male, a modo suo. < Ancora con queste Evocazioni? Anche tu? > Non ricorda bene da chi ne ha sentito parlare, forse da quella ragazzina con le farfalle. < Che te ne importa? > Sembra aver ritrovato la giusta enfasi e il normale quanto consueto modo di rivolgersi ad essa. [ Chk On ] La Yakushi vive a Konoha ma lavora a Kusa, tutto qui. Passa la maggior parte del suo tempo a Kusa alla fin fine, mentre al villaggio della Foglia torna la sera e per dormire, tranne salvo casi eccezionali quando la sua presenza è richiesta anche all’ospedale di Konoha per il semplice fatto che fa parte di una organizzazione mondiale. <Lavoro a Kusa, passo maggior parte del mio tempo qui alla fine.> non vuole aggiungere altro e lascia cadere quel discorso nel buio più totale, senza volerlo più affrontare… non trova alcun motivo per farlo. Vuole invece concentrarsi su di lui e le sue reazioni, oltre che a sentire quello che prova lei in questo momento… il Demone è serio, frustrato, ma non lei che risulta in ogni caso calma e pacata, non lasciandosi trascinare dalla serietà dell’altro o dalle sue minacce. <Quel qualcosa si può controllare se si riescono a controllare le emozioni. Cercare di non lasciarsi trascinare troppo da esse, ecco.> alla fine sono i picchi emotivi, sia positivi che negativi, ad arrecare loro dolore, e questo la ragazzina lo ha capito e si è allenata a lungo per trovare il suo obiettivo e guadagnarsi una certa stabilità emotiva per non soffrire… almeno non troppo. <E a me piace provocare.> ottimo allora, a uno piace essere provocato e all’altra provocare, anche se l’ultima volta non è riuscita a gestire le conseguenze dei suoi gesti e delle sue parole. Ma ora è diverso, ora che sa più o meno cosa aspettarsi potrebbe provare ancora una volta a gestire il tutto… che stia solo portando avanti personali esperimenti sulla sua psiche? Difficile dire cosa frulli nella sua testa, forse vogliono solo sfruttarsi a vicenda e basta, o forse no. <Non ti consiglio di usare me come cavia.> risponde alla minaccia altrui con il suo solito placido sorriso, assottigliando lo sguardo dorato negli occhi dell’altro se le fosse possibile. Non aggiunge altro e solo annuisce quando il rosso comprende che potrebbe effettivamente sfruttare barboni e orfani, quelle persone delle quali nessuno si accorgerebbe l’assenza. Semplice, no? Ma è ora che arrivano le domande difficili… quei perché, quei chiarimenti, quelle parti umane che si scontrano con quelle animalesche. Perché… ma lei non sa rispondere. <Perché no?> gli rigira la domanda, un ottimo modo per sapere cosa lui ne pensi sul serio. <Tu ti soffermi troppo a vedere come sia il mio aspetto fisico. Ti fermi alle apparenze, tutto qui. Non c’è più niente di bambina in me ormai, da molto tempo, anzi non lo sono mai stata. A questo punto è frustrante per me ritrovarmi in un corpo che non mi rispecchia totalmente.> si avvicinerebbe nuovamente a lui, al suo profilo, avanzando il viso verso e contro quello di lui. <Io crescerò anche nell’aspetto fisico prima o poi, e non vedo nessuna ragione per non voler rimanere a dormire con te. Perché? Ecco… perché mi trovo bene con te.> una risposta fin troppo semplice alla fine, ma che potrebbe porre fine ai suoi perché. <E non ti sto provocando per giocare, ora.> fa spallucce tornando alla stessa distanza di prima ed ascoltando le sue rimostranze verso le evocazioni. <Anche io? Cosa?> qualcun altro ricerca le evocazioni? I serpenti? <Mi importa.> risponde secca e lapidaria, scoccandogli uno sguardo tagliente. <Serve a me per raggiungere i miei obiettivi, le mie ambizioni. Ma non pretendo che tu capisca.> non vuole spiegarsi oltre sentendosi quasi offesa per chissà quale motivo oscuro, ma di certo non si alzerà e non se ne andrà da quel luogo tanto facilmente. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]
Giocata del 20/07/2018 dalle 00:24 alle 02:25 nella chat "Tempio di Kusa"
< E se.. > Esordisce, facendo volteggiar le iridi verso il soffitto, come se volesse prender tempo, prima di tornar effettivamente sulla Yakushi. < ..venissi a Konoha con te.. > Le sta praticamente proponendo di andare a Konoha assieme, ma il motivo resta ignoto, per il momento. < ..la prossima volta che ti toccherà andarci? > Non sa quanto spesso ella viaggi per raggiungere il Villaggio della Foglia. Il di lui sguardo è prettamente serio, poiché la richiesta che le sta facendo è evidentemente importante per il Rosso. Il motivo? La Yakuza? La Famiglia? O se stesso? Non è ancora dato saperlo: ma lo rivelerà mai alla giovane? Al discorso successivo, è costretto a piegare le sopracciglia rosse verso il centro della fronte, poiché non riesce a trovar una risposta adeguata a quanto pronunciato dalla ragazzina. Certo, tale argomento è niente rispetto a quello successivo, ma non soffermiamoci eccessivamente e proseguiamo per gradi. < E per te è facile controllare le emozioni? > L'angolo destro delle labbra si solleva, mostrando quel suo classicissimo sogghigno, il quale diventa man mano sempre più popolare, specialmente tra chi ha imparato a conoscere il Rosso, col passare del tempo ( seppur tali persone siano necessariamente poche ). < Io ci riesco perfettamente! > Il che è assolutamente una menzogna, poiché egli stesso ha ammesso che, per colpa di queste ultime, ha finito con l'urlare dal dolore, colmo d'ira e dal desiderio di far del male a qualcuno ( più del normale, quantomeno ). Solleva il mento verso l'alto, palesando quella sua altezzosità, per quanto non si confà ad uno come lui. < Ho notato benissimo quanto e come ti piaccia provocare, Saiseiko. > Commenta, sprezzante, facendo schioccar la lingua contro il palato con un gesto secco, ben udibile esternamente. Nuovamente, volge il proprio sguardo verso la navata, dunque in una direzione decisamente opposta rispetto al volto della Yakushi. Anche in tali atteggiamenti potrebbe esserci qualcosa di particolare? Qualcosa che, nel Mostro, sta mutando? < Non voglio usarti come cavia, razza di idiota.. > Si rigira, rapido, in sua vece, cosicché or possa fissarla con occhi di bracia, sgranati e fissi in quelli altrui, nel caso in cui lo stia guardando e non eviti il di lui sguardo. < ..penso tu l'abbia capito che mi serve il veleno dei tuoi serpenti! > Conclude la frase precedentemente citata, sporgendo in fuori il proprio mento, quasi fosse contrito dalle parole appena pronunciate da lei. Non ch'ella abbia torto, ovviamente! < Sarei uno stupido a sfruttarti. > Sogghigna nuovamente, accattivante, volendo in qualche modo provocarla a sua volta, per quanto la frase or pronunciata potrebbe anche esser veritiera. Le ultime considerazioni altrui fan sì che il Rosso resti perplesso, oltre che pensieroso. In effetti, la prima ( ed ultima volta ) non l'è dispiaciuto per nulla dormir con la Chunin, nonostante non si siano per niente toccati né sfiorati neppur una volta soltanto. Gli vien spontaneo ripeter quanto fatto in precedenza. Va sporgendosi in avanti, con cautela, ma mirando ad un punto in particolare. Sarebbe, difatti, il di lui volto e il busto ( per avvicinar il primo ) a sporgersi in avanti, precisamente in direzione di Kouki. Il di lui braccio, posato sul bracciolo della panca, fa sì che funga da "non hai scampo" restando parallelo al di lei corpo. L'altra mano non si muove, restando ferma sulla coscia. Le dita saggiano la consistenza del tessuto del pantalone indossato, frattempo che la di lui mente viaggia su quel che veramente v'è da fare, sol per metter ella alle strette. Il di lui viso si farebbe man mano più vicino, avvicinandosi a quello altrui, precisamente ad altezza labbra. < E se non mi soffermassi all'aspetto fisico.. > Sussurra ad un soffio dalle labbra di lei, dal volto pallido. < ..cosa succederebbe? > Non s'avvicina ulteriormente, rallenta il proprio moto fintantoché la distanza raggiunta possa esser irrisoria, a meno che lei non si sposti ulteriormente per uscir dalla traiettoria del Rosso. Potrebbe anche folgorarlo, picchiarlo, avvelenarlo. Ma il ghigno resta presente, espandendosi da angolo ad angolo, come se si divertisse dannatamente tanto a far quel che sta facendo. E come dargli torto? < Avanti, Saiseiko~ > Mellifluo, a soffiar caldo sulle labbra rosee di Kouki. O Mirako. Ella come agirà questa volta? E' più vicino: troppo vicino. E' passato or lui alla Provocazione: quella vera. [ Chk On ] Ah, andare a Konoha insieme? Come una coppietta in viaggio di piacere. Purtroppo per quanto le piacerebbe perché ormai è palese che la compagnia del Demone non le dispiaccia, deve comunque tener conto della promessa fatta ad Az. <Perché mai vorresti andare a Konoha?> domanda assottigliando lo sguardo verso di lui e preparandosi a quella specie di terzo grado per decidere se accettare o meno… non che lui non ci possa andare per i fatti suoi a Konoha, ma quindi appunto, perché con lei? <E perché proprio con me?> ora il sorrisino si tende nuovamente mostrandosi sprezzante, arrogante, melliflua andando a cercare di fargli intendere qualcosa di non vero. O forse no. Il rosso risponde alle sue parole con una domanda alla quale lei non risponde e rimane in silenzio ad ascoltare le frasi che vengono dette del tutto menzognere, infatti si lascerebbe scappare una piccola risata atto a prenderlo in giro in maniera innocente. <Tu sapresti controllarti? Ti devo ricordare cosa è successo la volta scorsa?> insinua velenosa e sibilante, avvicinando di poco il viso a quello dell’altro, volendo fissare il proprio giallo sguardo in quello di lui per carpirne la bugia e metterlo a nudo. Un gioco infinito del quale non vuole stancarsi. Ahimè chissà se la giovane Chunin sta scherzando troppo col fuoco o meno, eppure tra uno scherzo e l’altro forse sta sperando in qualcosa che lentamente inizia a farsi strada solo adesso. Non proprio solo adesso, ma se ne sta rendendo conto ora più di prima. Sorride soddisfatta e fiera di se stessa nel sentire le successive parole di Rasetsu, il quale ormai ha già ben capito quanto a lei piaccia provocarlo e dopo lui… sta al gioco. Insomma non le fa intendere di non essere partecipe o disinteressato! Non dice nulla e si crogiola nella sua arroganza per poi scuotere appena la testa divertita a quello che sente successivamente. <Volere il veleno dei miei serpenti… non è forse sfruttarmi?> sibila contro di lui mantenendo il sorriso sottile e provocatorio… si provocano a vicenda, e prima o poi cadranno. Alle sue parole lui rimane comunque in silenzio e quello che dice è qualcosa di importante e serio che per un attimo vuole accantonare il gioco per far comprendere al rosso che non sta scherzando, che si sente in quel modo per davvero… inadatta al proprio corpo. E lui… lui si avvicina. Tende il suo busto verso di lei facendo scivolare un braccio sullo schienale della panca in modo da accoglierla in quello che potrebbe sembrare un abbraccio che non le lascia via di fuga. L’altra mano rimane al suo posto. Ma lui si avvicina ed è il suo volto ad oltrepassare il limite, il suo soffio a solleticarle le labbra pallide. Non può evitarlo e non è qualcosa che controlla e il cuore inizia a battere prepotentemente nel petto scaricando nel suo cervello l’infezione che inizia a farle dolere la testa… ma non vuole cedere, vuole cercare di resistere a quello per godersi questo momento provocatorio, mellifluo. A questo punto non è più il caso di soffermarsi a pensare, decidere cosa sia meglio fare, valutare i pro e i contro… per non mettere le cose su un piano serio basta tenerlo sul piano del gioco, giusto? Per questo alla sua domanda provocatorio sul cosa succederebbe… lei avvicinerebbe ancor di più il viso a quello del Demone e questa volta non è una leccata quello che vorrebbe fare, ma piuttosto dargli un bacio. Avvicinerebbe le labbra a quelle del rosso scegliendo di infrangere ogni freno e ogni logica. Fare quello che vuole e quello che sente, essere più impulsiva, non importa cosa accadrà. Vuole farlo. Se ci riuscisse e se lui lo permettesse, andrebbe a dargli quindi quel bacio sulle labbra, provocatorio e stuzzica le labbra di lui mostrandogli che effettivamente non ha la purezza e l’inesperienza che dovrebbe avere una ragazzina. Si distaccherebbe da lui solo appena, giusto lo spazio per potergli parlare a fior di labbra. <Ci divertiremmo. Ecco cosa succederebbe.> un sorriso malizioso mentre gli soffia quelle parole sulle labbra, conscia che l’altro potrebbe nuovamente avere una reazione violenta, ma è preparata a questo. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro] Andare a Konoha assieme, esatto. < Perché non ho mai superato i confini di Kusa. > Una motivazione che potrebbe esser blanda agli occhi della giovane, ma altresì spera ch'ella possa comprenderne il lato positivo. Ovvio come all'Hasukage abbia spiegato, per filo e per segno, in quanto Arufa, la motivazione che lo spingerebbe a dirigersi verso il Paese del Fuoco e nella sua Capitale. < Vuoi o non vuoi che io venga con te a Konoha? > Le ribalta la domanda, dal momento che non vuol perder ulterior tempo. Le domande gliele ha già poste, motivo per il quale non necessita di farne altre, aspettando soltanto che la Yakushi possa accettare. Volente o nolente, egli vi si dirigerà comunque, poiché possiede valide motivazioni. Assottiglia le palpebre alla di lei volta, poiché continua a giocare con il Rosso, prosegue nel di lei modo di fare, a tratti ambigui e, dall'altro, decisamente provocante. Attira, inevitabilmente, il Demone dai capelli cremisi, il quale non distoglie, ora, neppur per un secondo l'attenzione da colei che lo sfida, lo tortura. E lui par bramarla man mano ch'ella prosegue, ineluttabile, nel far quanto già commesso. Non sa se esser divertito, frustrato da non poter agir come farebbe di solito.. o curioso delle conseguenze delle proprie azioni, nate, però, dal modo di fare di Saiseiko. Come volevasi dimostrare, inoltre, la ragazzina lo rimette in riga, smascherando l'altrui sicurezza con due domandine mirate e curate. < Anche tu non sei stata da meno.. > Sogghigna: ancora ed ancora. Non par quasi poterne fare a meno e, molto probabilmente, potrebbe davvero essere così. Fa parte di lui, esattamente come l'Innata Kokketsu di cui fa vanto. < ..o sbaglio?~ > Mellifluo, le fa notar come, per l'appunto, anch'ella abbia perso il controllo. Ergo, non può tirare in ballo soltanto il demoniaco essere. < Nyahahah! > Ride, per quanto questa volta si mantenga, sia contenuta, non volendo strafare. Quando ne ha motivazione, contrariamente, lo fa eccome, senza preoccuparsene. Son poche, in effetti, le cose delle quali si preoccupa davvero: gli affari, la Sbrilluccica e la Yakuza. < Ricevi il mio aiuto nel campo genetico, Saiseiko.. > Ribatte, mantenendo or un tono più basso, quasi rauco, per quanto non gli riesca più del necessario. La di lui voce è un po' come l'aspetto fisico che dimostra: androgina. < ..non credo sia da sottovalutare. > Appare un po' contrito, come se la suddetta specifica, da parte sua, gli abbia fatto poco piacere, tanto da fargli storcere il naso. Non capita spesso, ma quando capita è sempre un must. Passando a fatti decisamente più caustici ed interessanti... Quando il Rosso s'avvicina, quasi s'aspetta che Saiseiko giri il capo dall'altro lato, che lo eviti in qualunque maniera. E' già lì pronto a scoppiare in una risata sguaiata, da far tremare non solo le vetrate del Tempio, bensì persino le fondamenta. Avrebbe voluto fosse così. Il gioco prende, decisamente, una piega diversa, tant'è ch'ella, anziché spostarsi, anziché giocare con lui, gli dà corda. Lo prende alla sprovvista, fa sì che non possa sottrarsi in nessuna maniera alle di lei grinfie, a quelle labbra rosee che si poggiano su quelle dell'uomo. Delicate: par strano da dirsi come aggettivo, se associato ad una Serpentella velenosa, dalla lingua lunga e biforcuta, come predilige egli chiamarla, più che con il nome fittizio con il quale lei gli si è presentata. < Dannazione. > Impreca ed il motivo per cui lo fa è presto detto. Kouki è a pochi centimetri, che si discosta dopo il misfatto appena compiuto. Lo ha fatto, non ci ha pensato due volte, uscendo vincitrice laddove il Rosso ha totalmente fallito. Se, inizialmente, un gioco doveva essere, esso è diventato qualcos'altro.. di assolutamente strano. Non sa come definirlo, ma v'è qualcosa che freme all'altezza dello stomaco, che sale e si riversa come un tumulto. Farfalle nello stomaco? Oh no. Non è assolutamente tipo, sarebbe da femminuccia, cosa per la quale sarebbe persino incline. Avverte alcuni crampi ad altezza dello stomaco, nonché delle tempie. Ma, come specificato dalla ragazzina, è tempo che si mettano da parte le emozioni. Non ch'esse siano fortissime dal canto del Rosso, ormai è palese anche questo. Eppure, la situazione genera i suddetti: il Gene si fa sentire, sopito nel di lui corpo, ma sol dormiente fintantoché qualcosa non vada a svegliarlo. Ed incurante del martellare del cuore per via del Gene che potrebbe risvegliarsi, per via delle innumerevoli paranoie che potrebbero uscirne, non osa tirarsi indietro. Or sembra quasi una sfida, deve continuare a giocare e andar oltre. Deve far capire a Kouki, a Mirako, a Saiseiko che con il Demone non si scherza. Tuttavia, siam sicuri che sia soltanto questo? Le domande affluiscono, son molteplici, ma così come i crampi, i dolori, egli scaccia anche queste ultime. Il volto si spinge nuovamente in avanti, questa volta con maggior intraprendenza, senza lasciar che sia ad avvicinarsi. La mano che, finora, era poggiata sulla gamba, va distendendosi. Poggerebbe il palmo sulla di lei guancia, come a volerne bloccar qualsiasi movimento contrario possa commettere. Se vi è stata al primo, potrebbe starvi benissimo anche al secondo, seppur la Lingua Biforcuta si sia dimostrata esattamente volubile. Infine, altro non restar da fare che preme ancora, labbra contro labbra, carne che chiama altra carne. Sta letteralmente osando, sol per farla crollare, sol per far sì che ceda. E' un gioco, una presa, un tiro alla fune. A sua difesa, è stata proprio Kouki a spronarlo: insieme, si sarebbero divertiti. [ In caso, End ] Vuole o non vuole? In realtà vorrebbe anche, solo che la frena la promessa fatta a Az… ma se vogliamo aggirarla, lei non farebbe nulla contro Konoha, non direttamente almeno non rischia e il rosso non si metterebbe certo in mostra rivelando il suo ruolo della Yakuza, insomma. <Si, va bene.> e la voce fuoriesce dalle sue labbra ancor prima che la testa abbia preso la decisione definitiva. Non è una decisione presa con molta logica, anzi è andata di petto, impulsiva, non le importa più niente perché da lì a qualche attimo succederà qualcosa di estremamente pericoloso e divertente. Entrambi si punzecchiano sulle proprie perdite di controllo e la ragazzina non può che accentuare quel suo sorriso scuotendo appena le spalle con fare disinteressato. <La situazione è stata particolare per entrambi.> decide di tagliar corto senza darla vinta a lui ma nemmeno vincendo lei… una sorta di parità. Ma il sorriso si allarga invece alla successiva vittoria, quando il Demone sembra prendersela perché lei non ha accennato allo scambio fra i due, forse si è sentito sminuito, dimenticabile come scienziato o genetista, fatto sta che annuirebbe arrogante e soddisfatta. <Ma certo, non me lo sono mica dimenticata.> lo rassicura melliflua scandendo bene ogni parola sussurrata… ma tutto quello passa veramente in secondo piano, spazzato via come sabbia al vento per lasciar posto a quello che viene dopo. Il dopo è veramente importante. Il dopo è particolare. Lei vince definitivamente su tutti i fronti spiazzando il Demone. Lo ha messo nella posizione scomoda secondo la quale non può sfuggire alla provocazione accettata… è lui a cadere nelle grinfie della serpe. Il bacio avviene e lui non si allontana perché non può… e l’infezione si che fa il corso e corre lungo le vene ammalando il sangue e il cervello, provocandole fitte dolorose che però si mischiano al piacere di quella vittoria e di quel bacio, una sensazione fin troppo esaltata forse proprio dalla malattia. Sorride sprezzante dopo quel primo bacio… si, il primo… osservando il Demone negli occhi con la vittoria già in tasca. Vorrebbe essere un gioco, ma c’è qualcosa di più almeno per la giovane serpe, ed è qualcosa che non si riesce a spiegare… si, forse le farfalle nello stomaco, ma nemmeno lei è tipo di avere bestie simili in corpo. Pulsa la testa e gira mentre lui fa quello che si è accennato prima… un secondo bacio questa volta più sicuro, forte, deciso, spinto. Le non si ritrae ma ne rimane solo sorpresa per un attimo, ma non può evitare di sentirsi soddisfatta… rifugge dall’immagine e dai ricordi di Otsuki per quello che le ha fatto e si concentra sul presente ben più importante. Questo le permette di superare quel piccolo blocco per passare oltre. Non si scherza con il Demone e la sua mano ferma il viso della Yakushi impedendole in ogni caso di sfuggirgli, ma lei non ha mica intenzione di farlo. Ha iniziato lei con quel bacio, con quelle provocazioni, lei ha proposto, e sempre lei sta al secondo contatto che si danno. Labbra e carne. Non vorrebbe cedere, non vorrebbe darla vinta a lui questa volta… eppure si lascia andare, la sua testa pare andare in tilt e non comprende più molto bene quello che sta succedendo. Volubile, si. Lo ha dimostrato… e insieme si sarebbero proprio divertiti. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai cin veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro][END]