Entrata CDF - Karitama

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Il sole splende sulle strade di Kusagakure. Gli uccelini cinguettano, i bambini corrono per le strade... e un uccellino di carta si presenta a casa di Karitama Ishiba. Nella sua stanza. Sulla sua spalla. Mentre dorme. Finché il nostro caro neo genin dell'Erba non si sveglierà, tale uccellino di carta resterà a fissarlo in maniera alquanto inquietante, pur essendo privo di occhi. Quando qualcuno, che sia la sorella del pianista, la sua mamma, il suo papà o egli stesso deciderà di prestare attenzione al piccolo origami animato, quest'ultimo si aprirà per mostrare delle scritte vergate al suo interno. Inchiostro nero su carta bianca, scrittura fine ed elegante, tipicamente femminile per chi è abbastanza accorto da studiare i movimenti di una mano intenta a scrivere. "Karitama Ishiba, sei pregato di presentarti alla Magione del tuo clan in data *odierna*, all'orario *adesso*. -Kimamura Ishiba" Tali sarebbero le parole che si potranno leggere all'interno dell'uccellino. Una volta letto il foglietto non darà più segni di vita, lasciando la possibilità all'artista di andare all'appuntamento che gli è stato gentilmente comunicato. [ ambient di corporazione ]

17:35 Karitama:
 Il sole è da poco sorto nel cielo del villaggio di Kusagakure no sato. La luce filtrerebbe timida dalle finestre della stanza dell'Ishiba, ancora avvolto dalle braccia di Morfeo. Con le palpebre ancora serrate, e l'esile corpo avvolto dalle lenzuola cremisi, l'artista percepirebbe sulla propria spalla un qualcosa di estraneo. Liberando le iridi indaco, volterebbe lo sguardo verso quello che ora potrebbe riconoscere come l'origami di un uccellino che, in pochi istanti, tornerebbe ad essere un semplice foglio di carta. posando la mancina sulla spalla, andrebbe a prendere tra le falangi il foglietto che riporterebbe un messaggio preciso e inaspettato. Prendendosi qualche istante per leggerlo e realizzare ciò che sta accadendo, proverebbe a liberarsi dalla seta che lo avvolge e, in tutta fretta, andrebbe ad avventarsi verso l'armadio di ciliegio, liberando dalla loro prigionia una camicia nera ed un pantalone bianco. Indossandoli con ben poca coordinazione, si lascerebbe cadere sul letto agguantando dal parquet un paio di anfibi bianchi. Uscendo velocemente dalla stanza, scenderebbe le scale di corsa e si avvierebbe fuori. In pochi istanti raggiungerebbe la magione, ormai familiare, e tenterebbe di capire dove potrebbe trovarsi la Radice.

La strada verso il dojo ishiba, la somma magione del clan degli eredi di Konan, prosegue tranquilla, senza che nessuno lo importuni o gli imponga del ritardo al suo importantissimo impegno con la capoclan. La Magione si presenta vasta ed estremamente estesa in larghezza, dipinta su colori tenui, dal bianco, al cioletto, all'azzurro. Qualche giovane Gemma Ishiba si allena con la propria innata al di fuori del portone d'entrata, ma tutti lontani dalla figura che sta esattamente lì di fronte. Voltata di spalle, i lunghi capelli raccolti in un elegante chignon tenuto insieme da un fermaglio di carta. Dal vestiario e dal colore del crine il giovane Karitama potrà riconoscere la nobile Kimamura. Un lungo kimono color panna copre la sua figura esile, ma slanciata, fine nelle forme tanto quanto nel portamento. All'arrivo del genin la donna si volta, mostrando in tutta la loro inconsueta bellezza gli occhi bicromi, puntati sul pianista. < Buongiorno Karitama > La voce gentile accarezza l'udito del ninja dai capelli violetti < Non è passato molto tempo, mh? Ora che sei della famiglia vorrei porti qualche domanda. Prego, entra ed accomodati. > Dice affettuosamente, prima di voltarsi ancora ed entrare tra le ante aperte del portone. Un mulinello di carta inizia a volteggiarle attorno nel momento in cui mette piede nel Dojo, formndo un piccolo e basso tavolino rotondo e due comodi cuscini ove i due potranno accomodarsi l'uno dinanzi all'altro. < Se gradisci del tè o qualunque altra cosa domanda pure, non farti problemi. > Gli chiede, prima di avviare il discorso, in attesa che il genin decida di sedersi. Una volta giunta la risposta, a prescindere se questa sia affermativa o meno, terminerà chiedendogli < Conosci i Custodi del Fuuinjutsu? > [ ambient di corporazione ]

17:57 Karitama:
 Vedendo quella figura perfetta, Karitama farebbe per avvicinarsi alla radice, chinando il capo in segno di rispetto e riverenza nei confronti della donna. Avvicinandosi a circa 5 metri da lei prima di avviarsi verso l'interno, finirebbe per rimanere incantato ancora una volta dalla bellezza sconvolgente della donna, in perfetto equilibrio con la magione e la natura che invade la zona circostante. Entrando, non distoglierebbe lo sguardo dalla stessa per poi sedersi dinnanzi a lei solo dopo l'altrui invito. <Gradirei del Thè nero se non fosse di troppo disturbo> chioserebbe timidamente incrociando le iridi indaco in quelle bicrome della donna e incrociando le leve inferiori, andando a formare la posizione del loto. <Certo che conosco i custodi del fuuinjutsu. Li ho sempre ammirati per la loro capacità di racchiudere il sublime della natura in un semplice fuuda attraverso l'energia vitale. Ma come mai questa domanda mia radice?> continuerebbe rispondendo alla donna e tenendo il tono della voce sempre ovattato e appena udibile, per non disturbare la pace e l'equilibrio di quel luogo con suoni violenti e discordanti.

Le parole della gemma Ishiba arrivata in famiglia solo da poco vengono recepite con attenzione e concentrazione dalla sua capoclan. Resta silente, come sempre educata e rispettosa di qualunque figura le parli, annuendo semplicemente alla volontà dell'Ishiba di ricevere del tè nero. Solleva semplicemente la mano sinistra per lasciar andare una serie di fogli dalla parte inferiore del palmo, che si dirigono verso il piano superiore del dojo. Qualche istante, forse un paio di secondi al massimo, passa prima che tali foglietti tornino reggendo un vassoio da tè con una teiera e due tazze, in cui sono posizionate le bustine scure. Dopo aver posato tale vassoio sul tavolo i foglietti tornano nel corpo della discendente di Konan, la cui stessa mano si premura di versare l'acqua bollente in entrambe le tazze, per avviare l'infusione della bevanda. Terminato questo breve processo, risponde con calma e pacatezza alle parole del giovane neo genin < I Custodi del Fuuinjutsu costituiscono un vasto ordine che si dipana in ogni terra ninja, capeggiato da un unico Gran Custode. Essi si occupano di mantenere la pace nei territori ninja, mantenendo la calma e l'equilibrio tra popoli. Sono esperti nell'arte del ninjutsu e, specificatamente, nel confinamento. > Termina la breve spiegazione, senza avanzare proposte o quant'altro, domandando solo l'ennesimo quesito alla volta dell'uomo che ha di fronte < Quanto senti di rispecchiarti in questa difinizione, Karitama? > [ ambient di corporazione ]

18:32 Karitama:
 Nel vedere la carta distaccarsi dalla radice e raggiungere un'altra sala, al fine di procurare del thè all'artista, Karitama resterebbe estasiato per un attimo seguendola con le iridi indaco, per poi tornare a posarle sulla figura della capoclan. All'arrivo del della teiera Karitama attenderebbe l'infusione delle erbe per poi posare le labbra sulla tazzina a infusione completata. Continuerebbe ad ascoltare la radice silenzioso, senza muovere muscolo che non sia per bere o mantenere lo sguardo su di lei. Le parole risuonerebbero forti nella mente dell'ishiba, pur essendo il tono della voce basso e armonioso. Equilibrio... il concetto alla base della creazione del "perfetto" che da tanto tempo l'artista ricerca in ciò che lo circonda. Lui, come la sorella, non si rispecchia davvero nel villaggio di Kusa. Ora si identifica solo come Ninja. In più il Fuuinjutsu lo ha sempre affascinato, essendo in parte una forma d'arte capace di condizionare la realtà grazie all' utilizzo di un semplice foglio di carta e dell'energia che alimenta ogni essere vivente. Abbassando leggermente il capo verso il tavolino, questi e altri mille pensieri gli frullerebbero in quella mente già abbastanza tormentata. Qualche secondo di immobilità e silenzio assoluto per poi rialzare le iridi sulla radice e chiosare flebilmente: <Penso siano i principi che si trovando alla radice della vita e che sia un onore mantenerli per un opera migliore.>. Con queste parole tornerebbe ad incrociare le iridi con la donna aspettando una risposta dalla stessa, in un silenzio teso in quell'equilibro perfetto.

La bustina scura colora l'acqua calda in modo che si insaporisca e possa esser bevuto da entrambi i partecipanti a quell'importante conversazione. Anche Kimamura, assieme al giovane Karitama, sorseggia il proprio tè. Ne sugge poche gocce con eleganza, senza mai risultare volgare o maleducata, ascoltando la risposta a quella domanda apparentemente astratta, ma che nasconde un intento quanto mai concreto. < Ho fatto questa domanda anche a tua sorella Kaime e le vostre risposte mi riempiono il cuore di speranza per le nuove generazioni e per il mondo intero. > Sorride con fare quasi materno nei confronti del ragazzo dai capelli violetti, posando la tazza ancora fumante sul ripiano cartaceo. < C'è una una sede dei Custodi in ogni Villaggio, ovunque andrai potrai esercitare i nostri dettami ed imparare la nobile arte del confinamento. > Chiosa, come se il ragazzo avesse già accettato una proposta che Kimamura non gli ha ancora effettivamente fatto. < Il tuo retaggio e le tue intenzioni ti rendono un membro perfetto dell'ordine, proprio come è stato per Kaime. > Si alza, attendendo che anche il giovane faccia lo stesso per porgergli un galante inchino < Per questa ragione mi permetterò di segnare il tuo nome sui registri dell'ordine, se non hai nulla da obiettare. Non delucermi, giovane Gemma e nuovo Custode. > E così, lo congeda da quell'ennesimo incontro tra i due. [ end ]

Dopo che Kimamura, così come fece con Kaime, si è sincerata delle intenzioni e delle propensioni di Karitama, gli offre - e neanche tanto democraticamente - di entrare nei CDF.

See ya, sempre che Karitama non muoia prima.