Under the rain

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16:02 Kouki:
  [Centro] La giovane Yakushi è appena scesa dal treno proveniente da Kusa, dopo che ha terminato i propri doveri al villaggio dell’Erba, ha preso coraggio tornando a quella stazione per poi tornare a casa, qui a Konoha. La sua vita da pendolare ha subito una lieve battuta di arresto, o per meglio dire, una grande ansia e dopo l’esperienza appena vissuta, ha un po’ di remore a riprendere il treno e scendere a quella stazione di Kusa, con la paura, o meglio l’ansia, crescente di ritrovare ancora Otsuki pronto ad aspettarla. E’ riuscita a tenergli testa ed è orgogliosa di questo, ma ad incontro finito non ha potuto fare a meno di notare quanto invece l’abbia segnata… si è sentita grande, potente rispetto a lui, ma anche così infinitamente piccola e debole. C’è da dire che però l’uomo ha anche contribuito a darle una grande spinta in avanti, un passetto in più verso le sue ambizioni che, presto o tardi, riuscirà a raggiungere. Ne è certa. Deve mettere da parte l’ansia e cercare di tornare alla sua normalità, senza lasciarsi mai più influenzare da quell’uomo. Indossa quindi gli abiti della mattina, il solito kimono dal colore rosso scarlatto del sangue, corto, che le arriva a circa metà delle cosce. Il tessuto dalla tinta unita è ornato da dei motivi floreali dai colori nero e dorati, i quali abbelliscono l’indumento senza sembrare troppo pacchiani. E’ chiuso in vita da una fascia dorata sulla quale vi è la placca in metallo del coprifronte di Kusa, con relativo simbolo ovviamente. Al di sotto indossa dei pantaloncini neri ed attillati, ma dal tessuto elasticizzato, che le arrivano fino a poco prima delle ginocchia. Non indossa nessun tipo di fasciatura, dunque sono visibili le cicatrici e le bruciature presenti su ogni centimetro di pelle dal collo in giù. E’ intenta a sistemarsi i neri capelli, permettendo così che si veda la scritta “E-001” scarnificata col ferro e col fuoco nella sua carne, incisa dietro al collo. Uno chignon elegante che raccoglie quella cascata corvina, lasciando solo due ciocche laterali al volto libere di ricaderle in avanti sulle spalle. Accurata e precisa nei movimenti mentre cammina fuori dalla stazione di Konoha per dirigersi verso casa. Il porta kunai e shuriken è tenuto alla coscia destra e il porta oggetti allacciato alla vita, dietro la schiena. Ovviamente sul kimono non manca il simbolo del clan Yakushi che porta con orgoglio, sia sul davanti a livello del cuore, che sulla schiena fra le scapole. Sospira, suo malgrado dovrà continuare a prendere il treno e cercare di superare quel lieve ostacolo che la presenza di Otsuki le ha posto davanti. Passo lento ed attento, così come il viso e quei dorati occhi, tanto attenti alla strada quanto persi nei ricordi di Otsuki e Manda. Al momento vorrebbe solo tornare a casa, buttarsi sul letto della sua stanza e lasciarsi coccolare dalle fusa benefiche del piccolo Kuro. Nient’altro. Nulla. Solo riflettere sotto il suono meraviglioso della pioggia dalla quale al momento si protegge con l’ausilio di un pratico ombrello. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

16:27 Azrael:
 Il Dainin dell'ombra ha deciso, quest'oggi, di approfittare del maltempo a Konoha per fare un giro per le strade del centro. Non ha mai disprezzato l'essere riconosciuto per le stade, tuttavia, in questo periodo predilige passeggiare tranquillo, senza che vi siano persone che lo fermano per strada chiedendo un autografo o chiedendogli se una parte qualunque della sua lunga carriera da shinobi è accaduta davvero o è solo stata gonfiata dai libri di storia. Indosso porta un mantello nero, il cui cappuccio è indossato sul crine corvino a proteggero dalla pioggia. Al di sotto di tale copertura, indossa una camicia nera ed un paio di pantaloni della stessa tinta, terminanti alle caviglieove parte l'allaccio di un paio di comodi anfibi in cuoio, indossati appositamente per far fronte al maltempo. Il centro di Konoha non è particolarmente affollato, dunque la camminata del Nara non si dirige in un punto specifico, ma lo porta a vagare casualmente per quelle stradine che lo hanno visto crescere e divenire quel che è. In mente ha svariati pensieri, i propri figli, Kaori, la questione di Cappuccio Rosso e per ultimo, ma non per importanza, la questione della piccola Kouki e quel che gli ha narrato, il modo in cui si sono aperti l'uno con l'altra ed in cui hanno stretto un legame un po' atipico. Pare viaggino sulla stessa lunghezza d'onda, preferendo la fredda logica e le punizioni cruente verso coloro i quali hanno interferito col loro benessere in qualsivoglia modo. Accompagnato unicamente dal proprio pensare tiene la testa bassa, senza far attenzione a chi potrebbe incrociarlo, ma semplicemente ripercorredo a grandi falcate il Villaggio della Foglia, passando più e più volte nei pressi di casa di Kaori, come se ogni suo singolo passo lo portasse a starle vicino, seppur indirettamente. [ Chakra ON ]

16:41 Kouki:
  [Centro] Si prende tutto il tempo di questo mondo per tornare a casa in modo da godersi la pioggia che pur sempre ama. Lei e la pioggia. Il ticchettio che l’aiuta a dormire nelle notti difficili, cullata dal suono che produce quando entra in contatto con le superfici. In testa molteplici pensieri, ma quello più importante di tutti è quello che riguarda Otsuki… lo ha appena rivisto, solo quella mattina… e ha provato paura, disgusto, rabbia, terrore, e poi? Poi è andata avanti, gli ha tenuto testa. E allora perché si sente ancora come se fosse caduta dalla più alta cascata? Perché trema internamente? Perché vorrebbe solo gettarsi tra le braccia di qualcuno e farsi coccolare? Non è da lei, non lo sopporta. Lei deve essere forte e non un impiccio. Sospira ancora una volta levando lo sguardo al cielo piangente e lasciando che qualche goccia le cali sul visino, scorrendo fino al collo come a mimare delle lacrime che non ha più voglia di versare. Nel mentre che torna a guardare davanti a sé non potrebbe non notare la figura di Az in avvicinamento dal senso opposto al suo. Uno di fronte all’altra, ma non è sicura che il Nara l’abbia vista. E cosa prova la piccola Yakushi nel vederlo? Il cuore ha un sussulto, salta un battito e riempie il corpo di una gioia profonda nata dal legame così strano che sono riusciti a creare fra loro. Un legame fatto di reciproca comprensione e somiglianza, e più ci pensa, più la figura di Az scalza via con prepotenza quella di Raido. Una volta giunta davanti a lui, sempre se fosse riuscita a raggiungerlo, si fermerebbe di fronte all’uomo con un atteggiamento anche abbastanza prepotente… nel senso che non si scanserebbe da lì tanto facilmente. <Ciao Az.> sussurra verso di lui quelle parole accompagnate da un sospiro mentre cerca di calmare il proprio cuore. All’improvviso viene colta da un nodo alla gola che sembra impedirle il respiro. Travolta da un sentimento che non vorrebbe provare e che invece fa già parte di lei, ovvero l’affetto verso il Nara. Vuole mettere in un angolo ciò che prova e nascondere il leggero rossore che le ha dipinto il pallido viso, segno di imbarazzo, andando a domandare qualcosa di più diretto in modo da sviare ogni cosa che sta provando. <Come sta Ken?> l’operazione dovrebbe essere andata bene, ma non ha idea di come potrebbe procedere, se il bambino ha ripreso a vedere o se sta avendo qualche difficoltà. Anche se nel suo profondo sente l’assoluto bisogno di parlare di quanto è successo, forse chiedere un consiglio, magari ricercare un qualche tipo di conforto e rassicurazione… ma anche se non otterrà tutto quello, è comunque in grado di risollevarsi da sola ormai, solo che, bhe… anche se è capace di cavarsela da sola, perché dovrebbe privarsi dell’affetto? [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

17:22 Azrael:
 Così camminando, a testa bassa, non s’avvede di quel che gli accade intorno. Il rumore della pioggia rende ogni altro suono ovattato e distante, impedendogli di rendersi conto di qualsivoglia presenza esterna a lui. E per questo che, al palesarsi della piccola Kouki davanti a sé, gli occhi si fanno grandi di stupore, sorpresa e… sollievo. È quanto mai strano provare quella innaturale gioia per il solo aver incontrato quella bambina. Qualcuno potrebbe pensare che si tratta solo di voler stringere un legame con la figlia della propria compagna, ma sia il Nara che la Yakushi sanno che c’è molto di più dietro tutto ciò. < Ciao Kouki! > Le labbra s’allargano in un sorriso di pura gioia, snudando la dentatura candida e perfettamente curata. Un sorriso che non lascia dubbi sullo stato d’animo del Dainin, nel vedere la piccola chuunin: felicità. Il leggero rossore che le striscia sul volto non lascerebbe adito a dubbi su quanto, invece, prova la ragazzina. Potrebbe essere, tuttavia, il semplice risultato dell’afflusso di sangue al volto conseguentemente allo sforzo di una camminata veloce. Non fa molto caso a questo dettaglio anche perché la domanda che la Yakushi gli rivolge accende nella propria mente una lampadina. Anche lei era in quella sala operatoria, assieme a Kaori e non ha avuto l’occasione di ringraziarla in alcun modo. < Ken… ci sono un po’ di cose da raccontare. > Comincerebbe, cercando di frenare l’istinto di gettarsi a capofitto su Kouki per abbracciarla, ben conscio del fatto che la cosa potrebbe metterla a disagio. < Ha tolto la benda e l’occhiio sembra funzionare, in più—gli ho rivelato di essere suo padre e lui, insomma… > Una breve pausa, lo sguardo si riempie di una luce quasi più brillante di ogni stella che sia incastonata nella volta celeste < …ha cominciato a parlare. Ho sentito la sua voce per la prima volta qualche giorno fa. > È la seconda persona alla quale confessa quell’avvenimento che lo riempie di pura e semplice serenità, poiché è anche grazie a lei che tutto ciò è avvenuto. < Kouki, potrei-- > La mancina andrebbe al restro della testa, grattando l’attaccatura dei capelli da sopra il cappuccio con fare piuttosto timido ed impacciato < --insomma, io vorrei abbracciarti e ringraziarti. Credi che la cosa ti farebbe piacere? > Le domanderebbe, cercando sempre di essere quanto più rispettoso possibile nei confronti della piccola, per quanto si siano già abbracciati prima d’ora. [ Chakra O ]

17:38 Kouki:
  [Centro] Il sorriso del Nara arriva come una ventata d’aria fresca nella testa della giovane Chunin. E’ gioia quella che vede, è felicità. Di riflesso la ragazzina non ha più nessun tipo di freno ad impedirle di godersi quei sentimenti fino in fondo, basta. Basta trattenersi. Basta farsi troppe domande. Basta pensare. Ora sono loro due sotto la pioggia, lei che tiene un ombrello e fissa l’uomo sentendosi sollevata e semplicemente felice del vedere anche in lui le medesime sensazioni. E’ uno strano legame e forse la ragazzina ha paura di essere giudicata male, ecco… ha paura che le persone possano solo pensare che lei sia alla ricerca di un’altra figura paterna e basta. Ma non è così. No… più lei non vuole altre figure maschili e più il suo cuore vede in Az qualcuno del quale fidarsi ciecamente. Non è il senso di colpa nei confronti di Raido, quello no mai… ma dopo tutto nessuno nemmeno la conosce bene e non ha amici che possano giudicarla, insomma. Pensare meno. Le manine si stringono intorno al manico dell’ombrello mentre ascolta il tono da lui usato e ne osserva il sorriso, per poi passare alle parole che vengono usate in risposta alla sua semplice domanda. Man mano che ascolta di come Ken stia bene, ma non solo… di come le cose tra i due stiano andando per il meglio, la confessione di Azrael e il piccolo che finalmente parla e fa sentire la sua voce. Il sorriso della ragazzina si accentua e lo sguardo dorato si illumina di pura gioia e felicità per l’uomo. Sentimenti sinceri che si evincono facilmente dal suo viso. <Davvero? Ne sono davvero felice. Si, non nego di essere abbastanza incuriosita dalla vostra storia… del perché lui non sapesse di essere tuo figlio, di cosa sia successo, del perché fosse tanto complicata, ma…> si blocca mordendosi appena il labbro inferiore, rendendosi conto che sta parlando troppo forse. <Sono sollevata che tutto stia andando bene, soprattutto che abbia ripreso a parlare… era un’altra preoccupazione che avevo, cercare di capire perché non parlasse. Ma va tutto bene.> alla grande. E’ come se quella notizia in qualche modo influenzasse anche la Yakushi stessa. Non sa perché e non sa come, ma lo fa. Si rilassa in un’espressione pacata e gentile, il sorriso dolce che permane sulle sue labbra e poi… quella richiesta come un fulmine a ciel sereno. E lei lo fissa quasi con sguardo ebete mentre lui le fa quella proposta che in realtà lei sentiva nel profondo dal cuore di voler fare… così senza nemmeno lasciargli il tempo di finire, la ragazzina si farebbe guidare solo dalle emozioni, lasciando cadere l’ombrello a terra e cercherebbe di gettarsi contro il Nara. Si tufferebbe letteralmente tra le sue braccia andando a cercare di sollevare le braccia per tentare di abbracciarlo forte. Di stringere le manine ai suoi vestiti e nascondere il viso contro il suo corpo. Sentirebbe il bisogno spasmodico di sentirsi abbracciata da lui, di abbracciarlo a sua volta, il bisogno di quel contatto che la fa sentire così felice e sollevata. Ne ha passate fin troppe per stare ancora qui a cercare di reprimere le proprie emozioni e i propri desideri, e ora basta… lo abbraccerebbe semplicemente solo dopo aver sentito quella sua richiesta, conscia e sicura che allora lui non l’avrebbe rifiutata. Spera. <Mi fa piacere. Ho fatto tutto con piacere. Per te, per Ken, per voi. Io… sono felice.> ora il pensiero di Otsuki è lontano, nonostante sia sempre lì, ma qualcosa ad un certo punto la rende più nervosa, la paranoia arriva a farle credere che Otsuki possa davvero spiarla in qualche modo… che sia lì, in qualche angolo buio, a tenerla sott’occhio. Le raggela il sangue nelle vene quel pensiero… del resto le ha dato modo di credere di sapere tutto quello che le è accaduto. Si irrigidisce… può davvero parlare di Otsuki ad Az ora? Rovinando quel momento felice? La felicità del Nara? [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

18:15 Azrael:
 Neanche ha il tempo di finire la propria frase che la piccola accoglie la sua richiesta senza rispondergli effettivamente. Gli si lancia, letteralmente, contro. Lo abbraccia con una foga che mai e poi mai si sarebbe aspettato da lei nei propri confronti. Lascia andare l’ombrello, scoprendosi alle intemperie solo per restare in contatto con lui. Affonda il visino nei suoi vestiti, portando il Nara a sgranare gli occhi di una sorpresa che non pensava di poter ancora provare. Sono ben poche le cose che lo prendono effettivamente alla sprovvista e l’affetto incondizionato della Yakushi è decisamente una di quelle. Prontamente va sfilandosi il mantello, esponendo il proprio crine corvino alla tempesta, andando ad abbracciare la piccola Kouki con un unico e fluido gesto, atto a posizionarle il capo d’abbigliamento attorno alle spalle, premurandosi anche di coprirle i capelli col cappuccio. < Grazie piccola. Grazie di cuore… > Mormorerebbe, avvolgendola con le braccia e tenendosela stretta al proprio corpo per confermarle che quel contatto è voluto da entrambi allo stesso modo. Quell’abbraccio lo irradia di un calore nuovo ed insolito, ma allo stesso tempo familiare. Lo ha sentito quando Ken lo ha chiamato per la prima volta “papà”. Si sente fiero ed orgoglioso di se stesso alla stessa identica maniera. Lo spaventa quella sensazione bruciante che avverte nel sentire le barriere della Yakushi crollare assieme alle proprie in ogni singolo contatto che condividono assieme. Resterebbe così ancora per un po’, finché non sarebbe costretto ad avvedersi del nervosismo della bambina. La sente irrigidirsi tra le proprie braccia, mostrare qualche accenno di nervosismo. Non comprende esattamente la paranoia che sta provando, non conosce l’origine di quella sensazione che la sta pervadendo. Forse, potrebbe pensare Azrael, è una reazione dovuta alla mancanza di abitudine nei riguardi di quel rapporto che stanno stringendo, magari sta pensando a Raido e a quel che le ha fatto o, magari, ha solo freddo. < Ehi… va tutto bene? Sembri tesa-- > La mancina le risalirebbe la schiena per posarsi sulla di lei spalla, come per richiamare la sua attenzione ed invogliarla a guardarlo negli occhi, ad aprirsi con lui a proposito di qualunque cosa le stia accadendo. Terrebbe il capo basso, per poter incrociare il suo sguardo, sebbene le gocce di pioggia cadano ritmicamente sul proprio capo, portando i corvini ad attaccarsi sul suo volto e ad imperlargli la pelle chiara. < --che ti succede? > [ Chakra ON ]

18:31 Kouki:
  [Centro] Ci sono loro due abbracciati sotto la pioggia. Ed è incredibilmente bello e familiare, intimo e particolare. Si sono capiti al volo fin da subito ed è con lui che la ragazzina si è confidata riguardo ad Otsuki, riuscendo ad analizzare quanto successo e i suoi problemi. Con lui ha sentito di essere completamente compresa, e sente di potersi fidarsi. Si, non è come Raido, è ben lontano dall’essere come lui. Forse la sua ricerca di una famiglia o di amore la porta ad affezionarsi fin troppo velocemente ora, ma la verità è che il Nara e lei condividono molte cose ed interessi, pensano quasi alla stessa maniera ed hanno avuto trascorsi simili. Come già si è premurato di farle comprendere lui, è ininfluente da quanto si conosce una persona, quando un legame scatta… scatta. Senza se e senza ma. Quindi eccoli lì a tenersi abbracciati mentre l’uomo si sfila il mantello per metterlo sulle spalle della Yakushi in modo da proteggerla dalla pioggia ed abbracciarla. Ancora una volta si sente protetta tra quelle braccia e il pensiero di Raido si fa sempre più piccolo. Si… una sensazione però diversa da quella provata dall’abbraccio di Rasetsu, ma quello rimane ancora da decifrare per lei. Al momento si concentra solo sulla gioia e sul senso di completezza che l’abbraccio di Az le regala. Oh, si… quella sensazione le è così familiare, se solo potesse chiudere gli occhi e lasciarsi andare al corso degli eventi, potrebbe anche lasciarsi sfuggire la parola papà. Papà. Quella parola non si accosta più alla figura di Raido, il quale è diventato solo l’Oboro traditore… ma quando pensa alla parola papà, la figura che ci si avvicina è ancora immersa nell’ombra e difficile da identificare, eppure se ora chiude gli occhi, quell’ombra prende delle sembianze più che particolari. Ma è davvero il caso di farsi prendere dalla fretta? Il suo irrigidimento non passa inosservato però dal Nara, il quale le posa una mano sulla spalla per richiedere la sua attenzione e il contatto visivo. Il viso si alza allora incrociando i suoi occhi dorati con quelli neri di Az. Lo guarda, lo ascolta, sente l’ansia crescerle dentro e la paura che Otsuki sia realmente lì a fissarla. Con quegli occhi e magari quei pensieri da pervertito. <Alla stazione di Kusa, stamattina… c’era… Otsuki.> le parole le fuori escono dalle labbra come un sibilo doloroso ed impaurito. Sembra così piccola e fragile ora… <Era lì, capisci? E non era un incubo… e ho avuto così tanta paura, anche se sono riuscita a tenergli testa, sai? Però… se ci ripenso…> mormora appena guardandosi intorno con quel suo fare paranoico. <Lui mi fissa, mi controlla… è ovunque.> non riesce a spiegare all’uomo il terrore di sentirsi quegli occhi addosso, la sensazione di poter sentire le sue mani su di sé e tutto il dolore. E se la spiasse anche mentre dorme? Se stesse lì nella sua stanza la notte? Il cuore batte troppo velocemente, tanto da farle male, tanto da sgranare lo sguardo con espressione sperduta cedendo a panico. Ma pare scuotersi… scuote la testa e si allontana un poco per sorreggerla perché il dolore dell’infezione sta iniziando a minare il suo cervello e la sua vista. <Scusa… io posso cavarmela davvero. Non sono debole, non voglio essere debole.> comportarsi come una bambina qualsiasi… Otsuki aveva ragione? Si è rammollita? No. Scuote ancora la testa più volte. No. No. No. No. Non si farà influenzare mai più. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

19:27 Azrael:
 la pioggia fredda, il vento che soffia e le nubi che oscurano il calore proveniente dall’atmosfera sono nulla in confronto alla sensazione di tepore che prova in quell’abbraccio. Non è una forzatura, non sta provando in alcun modo di insinuarsi nella vita di Kouki per prendere il posto occupato da Raido. No. Non è una cosa che farà mai. Tutto quello che vuole è che sia lei stessa a dargli un ruolo, a decidere quale posizione Azrael occuperà nella sua vita. E gli andrà bene, gli andrà bene qualunque cosa che la renda felice. Non può permettersi, tuttavia, di crogiolarsi per troppo tempo in quella sensazione, poiché la Yakushi passa immediatamente a comunicargli i motivi del suo irrigidimento. Normalmente la reazione del Nara sarebbe di sgomento, preoccupazione, paura, ma non questa volta. Non ha intenzione di rendere ancora più tesa la bambina che tiene stretta tra le braccia, allentando la presa quel tanto che basta per permetterle di prender fiato. Lo sguardo permane calmo, non un accenno di panico gli deturpa il volto. Continua, semplicemente, a guardarla dall’alto della sua posizione. < Otsuki non è qui. Non può essere qui. > Ha imparato a conoscerla abbastanza per sapere che la logica ed il ragionamento può aiutarla a tranquillizzarsi. < Ci sono gli ANBU. E se non bastasse ci sono gli Hyuga, che sono capaci di scorgere qualunque cosa per kilometri e kilometri. E gli Inuzuka, i cui cani sentono l’odore di persone sconosciute per altrettanti metri. > Cercherebbe, così, di farle capire che nessuno la sta osservando. Un po’ gli sembra di tornare indietro nel tempo, quando aiutava Furaya con la paranoia che gli aveva instillato Ryota. < Ed i CDF possono percepire qualunque forma di chakra impastato che entri a Knoha senza permesso. > Sorriderebbe a questo punto, sollevando la mano dalla sua spalla per carezzarle teneramente lo zigomo con le nocche della mancina < E poi ci sono io. Sono un sadico pazzo assassino che non aspetta altro che incontrarlo per dipingere il terreno con le sue budella. > Continuerebbe ad accarezzarle il volto con fare affettuoso, molto più paterno di quanto i due non vorrebbero ammettere, proseguendo nel suo mostrarsi tranquillo per darle la forza di cui necessita per riscuotersi da quella paura, da quella profonda paranoia. < Ti terrò al sicuro con tutte le mie forze, ma—devi aiutarmi a farlo. Posso trovare il modo di rendermi contattabile e comparire al tuo fianco in qualunque momento in cui tu dovessi avere bisogno. > La combo di sigilli dell’empatia e dell’Hiraishin sono perfetti per questa situazione. Non dovrebbe più avere paura di incontrare Otsuki, non dovrebbe mai temere di essere sola dinanzi a lui. < Posso anche permetterti di non prendere mai più il treno, dislocandoti a Kusa e venendoti a prendere ogni volta che vuoi. Dimmi qualunque cosa di cui tu abbia bisogno e ti aiuterò a farla. Non sei debole, Kouki. Sei una delle persone più forti che abbia mai incontrato. > Le ripeterebbe quel concetto già chiaro tra i due, andando a rincarare la dose con una delle cose più sincere che potrebbe dirle. < E sono fiero di te. Profondamente fiero di quel che sei. Che tu gli abbia tenuto testa, che tu non abbia ceduto alla paura davanti a lui. Sono orgoglioso di te, piccola. > E così dicendo si chinerebbe verso di lei per cingerle i fianchi, per far forza quel tanto che basta – sempre che lei lo permettesse – per prenderla in braccio e poterla reggere contro il proprio petto, potendola guardare negli occhi dalla medesima altezza, senza farlo dall’alto e costringerla a farlo dal basso. < Non ha tentato di farti del male, vero? Ti va di raccontarmi cosa è successo di preciso? > Le avvolgerebbe le braccia attorno ai fianchi, in modo che lei possa reggersi da sé ed essere, al contempo, salda in quella stretta. [ Chakra ON ]

09:56 Kouki:
  [Centro] Il cuore della Yakushi ha già scelto il ruolo che il Nara potrebbe avere nella sua vita, solo che il cervello ancora non lo ha elaborato nonostante niente di quello che si sta creando fra i due sia stato forzato in qualche modo. Lui si è preoccupato per lei in maniera sincera e la ragazzina ha decido di fidarsi di lui perché le ha fatto provare emozioni positive, per la loro similitudine e il modo di fare del Nara, quelle loro passioni, se così si possono chiamare, in comunque. In ogni caso ora sono lì, sotto la pioggia, stretti in un abbraccio che la ragazzina non si è fatta ripetere due volte a dare. Un momento idilliaco che però viene minato dai pensieri della stessa Chunin che ricadono sulla figura di Otsuki, una sua probabile presenza costante che possa osservarla e spiarla, e Azrael fa davvero l’unica cosa giusto che avrebbe mai potuto pensare… farla ragionare. La fredda logica capace di convincere e calmare, e lo ascolta con cura. Otsuki non può essere qui perché è un estraneo a Konoha, non è come a Kusa che ci vive in teoria… qui non può entrare non visto per la presenza degli anbu, ninja sensitivi, gli Hyuga, Inuzuka, insomma uno sconosciuto non può varcare la soglia del villaggio senza essere visto. <Insomma dici che si è in una botte di ferro qui?> niente entra ed esce senza essere visto e sicuramente ci sta come ragionamento e la porta immediatamente a rilassarsi, complice anche la carezza che le viene data dall’uomo e che le fa spuntare un tenue sorriso. <Giusto, poi ci sei tu.> l’immagine di Az che compie un art attack con le budella di Otsuki le fa ampliare il sorriso rilassato e divertito, sicuramente una bella immagine che le rimarrà per un bel po’ nella testa. Quello che le viene detto in seguito però le fa alzare un sopracciglio con aria curiosa senza comprendere dove effettivamente l’altro voglia arrivare con quel discorso… rendersi contattabile e farlo comparire al suo fianco ogni volta che vuole? E certo la dislocazione potrebbe essere utile per farle risparmiare tempo facendo avanti e indietro tra i due villaggi, ma soprattutto si verrebbe a creare una situazione piuttosto intima e ricercata facendosi venire a prendere come… bhe, come farebbe un genitore, no? <In che modo dovrei aiutarti? Come potrei contattarti sempre e farti comparire al mio fianco quando voglio?> questo è quello che ha capito, ma non ha compreso il come e le sfugge qualcosa che ha strettamente bisogno di comprendere. Ma le parole più belle arrivano subito dopo, quel suo essere fiero di lei, orgoglioso per aver tenuto testa al mostro, ripeterle ancora una volta che non è debole, non lo è… Otsuki non avrà mai ragione e lei sorride annuendo lentamente. <Mi ha detto che mi sono rammollita.> scuote appena le spalle e viene colta di sorpresa quando sente le sicure braccia di lui cingerle la vita. Per un momento si irrigidisce, ma quando comprende che non è altro che un gesto affettivo, il cuore le esplode in gola dalla gioia. Viene presa in braccio. E se da una parte si vergogna perché… è una Chunin dannazione, dall’altra si rende conto che è anche una ragazzina, non è solo un ninja ma anche un essere umano, e come tale non deve vergognarsi ad accettare gesti di affetto. Sospira, si rilassa, sorride e si lascia andare al momento, appoggerebbe le braccia attorno al collo del Nara ed appoggerebbe la testa sulla sua spalla mentre l’uomo la sorregge. Solo un attimo, perché poi torna dritta con la schiena per potersi scostare dalla sua spalla e presta anche attenzione a non mettergli le mani sul petto, guardandolo dritto negli occhi. Meno male che è un peso piuma e non dovrebbe fare poi così tanta fatica a tenerla in braccio. <Abbiamo… litigato credo.> è stato un incontro abbastanza strano in effetti. <Lui voleva che io tornassi con lui, perché stando con voi mi sono rammollita. Gli ho detto che non sarebbe mai successo perché mi ha solo fatto del male, e lui ha ribadito che quel farmi del male era praticamente per il mio bene, per rendermi forte.> si ferma per un attimo a riflettere. <Non posso negarlo questo, nonostante tutti mi ha resa davvero più forte, ma forse ci sarebbero potuti essere altri modi per farlo. Lui continuava a urlare e arrabbiarsi, e io mi sono resa conto di quanto non fosse altro che un piccolo verme perverso.> ad un certo punto le è apparso davvero così piccolo… come se qualcuno le avesse aperto gli occhi. <Gli ho detto della mia ambizione di superare Orochimaru, ha risposto che non ce l’avrei mai fatta senza di lui e… ha fatto comparire un enorme serpente di nome Manda per farmi dire anche da lui quanto io fossi piccola e debole ora.> scuote la testa, cioè… ha disturbato un enorme serpente come quello solo per cercare di portare acqua al suo mulino. La dice lunga su quanto fosse disperato. <Manda fu un compagno, per così dire, di battaglia di Orochimaru. Effettivamente ha riconosciuto che ho il suo sangue, ma che sono ancora invisibile e ha tirato fuori Sasuke Uchiha e… forse mi sono resa un po’ troppo arrogante.> accenna un piccolo sorriso. <Gli ho detto che gli avrei fatto dimenticare Sasuke Uchiha da quanto io sarei diventata forte.> insomma se ha definito tronfio uno come Sasuke, lei che figura avrà fatto? <Però in un certo senso ha acconsentito di permettermi di dimostrargli che valgo qualcosa. Mi ha detto di cercarlo e poi è sparito.> abbassa appena lo sguardo, riflettendo. <Cercarlo e guadagnarmi il suo favore… Otsuki ha detto che mi avrebbe aiutato, ma l’ho rifiutato di nuovo. Dimostrerò anche a lui che posso benissimo diventare ciò che voglio senza il suo aiuto però…> si blocca giusto un attimo facendosi più dubbiosa. <Non so effettivamente dove cercare Manda e come fare per ottenere il suo favore. E io lo voglio perché ottenere il suo favore mi renderebbe non solo più forte, ma anche incredibilmente più vicina ad Orochimaru, capisci?> ha parlato per tutto il tempo in maniera tranquilla e pacata, stando tra le sue braccia come se gli stesse solo raccontando come è andato il turno in ospedale, o in accademia… <Tu avrai sicuramente molte più conoscenze… hai idea di dove potrei trovarlo o dove potrei trovare informazioni sulla sua ubicazione? Consigli?> lo guarda ora dritto negli occhi, lei sotto quella mantellina in attesa delle reazioni di Az e di un suo probabile dire, un consiglio, qualsiasi cosa. Certo è che man mano che ne ha parlato quella paura e quella paranoia sono svaniti… dovrà solo abituarsi e farci l’abitudine perché ha già dimostrato di poter tenere testa ad Otsuki senza cadere nel panico. Sono passi avanti, no? [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

10:51 Azrael:
 La piccola gli ha permesso un altro piccolo passo per consolidare il loro legame. Il Nara, con Kouki ancora tra le braccia, andrebbe a camminare lentamente per le vie del centro, alla ricerca di un porticato sotto cui ripararsi, onde evitare che i due s’ammalino. Questa sua ricerca, però, non gli impedisce di accogliere con la dovuta concentrazione le parole della Yakushi. Oltre che il racconto di quanto accaduto con Otsuki e Manda, c’è anche quella domanda, quella curiosità da soddisfare riguardo i mezzi del Dainin per tenerla d’occhio in qualunque momento. Prima di tutto andrebbe a rispondere a quelle, senza mostrare alcun cenno di insistenza, ma unicamente per metterle su un piatto la sua proposta. < La dislocazione funziona se l’utilizzatore ha in mente il luogo in cui vuole arrivare. Ma se è una persona quella che vuole raggiungere, basta che questa persona abbia un suo sigillo su qualunque parte del corpo o su un oggetto che porta sempre con sé. > Spiega brevemente, per permetterle di ragionare sull’eventualità di avere un suo sigillo dell’Hiraishin sul corpo. < Ma in ogni caso non avrei la possibilità di sapere come e quando hai bisogno di me. Ho dei doveri a cui tener fede e no posso dislocarmi al tuo fianco ad intervalli orari, no? > Una breve pausa, accompagnata da un leggero sorriso appena accennato a fior di labbra < Qui entra in scena un altro sigillo. Il sigillo dell’empatia permette di comunicare mentalmente a chi ha impresso il sigillo ed al suo bersaglio. Anche Kaori ne ha uno. > Comprende perfettamente che questo potrebbe essere troppo per una persona che ha avuto più di una voce in testa, per questo motivo sente di doverle spiegare ulteriormente e nel dettaglio il funzionamento di quella tecnica. < La comunicazione non è continua, funziona se appongo del chakra in un fuuda posto sulla mia schiena, così potremo sentire uno i pensieri dell’altra. Non tutti, ovviamente. Avresti il pieno controllo su quel che vorrai dirmi e non mi sentirai a meno che non lo desideri tu. > Insomma, nulla di invasivo, non la userebbe come tattica da stalking, come ha fatto più volte con la Hyuga, bensì come comunicazione a distanza e non verbale. < Ti chiederei di indossare una trasmittente, ma… pensaci. Non funzona se mai avrai il chakra disimpastato o delle manette antichakra in più il pensiero è più veloce delle parole. Ed il sigillo non emette alcun suono o energia quando utilizzato, quindi è quasi irrintracciabile, a differenza di una ricetrasmittente, visibile a qualunque doujutsu. > Terminerebbe così la propria filippica in favore dell’utilizzo di quella peculiare tecnica di fuuinjutsu, prima di proseguire verso l’altro argomento che ha da prendere in esame. Si ritrova a ridacchiare al pensiero che quel pazzo abbia avuto bisogno di tentare di convincere Kouki verbalmente, ricorrendo addirittura all’intervento di Manda. < Sei talmente rammollita che non può convincerti con la forza. Talmente rammollita che necessita di aiuti esterni per convincerti a parole. Talmente rammollita che sa di non poterne creare un’altra come te. Ha tutto molto senso. > Il sorriso divampa tra le sue labbra coe un incendio appena appiccato, scoprendogli la dentatura candida in un’espressione di puro scherno nei riguardi dello scienziato. < Ad ogni modo… lui non mi pare così forte. La sua ambizione di farti superare Orochimaru è sintomo di debolezza. A differenza della tua, che è solo sana ambizione. Io, per esempio, sono più forte di quanto lo fosse Orochimaru. > Se Kouki ha pensatoi di essere arrogante con Otsuki e Manda, beh, ancora non conosce bene Azrael ed il suo smisurato ego. < Avere degli affetti, delle persone a cui vuoi bene, non vuol dire che sei debole. E non vuol dire che sia la strada più semplice da seguire. Avere delle persone a cuore vuol dire unicamente avere più problemi da risolvere e più problemi da risolvere vuol dire più esperienza. > Terminerebbe, infine, fermandosi sotto un porticato lì vicino, che dovrebbe proteggerli dalla pioggia battente. Poserebbe, poi, la piccola a terra, in modo che possano parlare con più tranquillità. < Non mi sono mai informato al riguardo, ma… essendo stato compagno di Orochimaru sarà citato nei libri di storia, quindi la biblioteca del Villaggio potrà aiutarti. > Concluderebbe il proprio dire, andando poi a rivolgerle qualche ultima e breve parola di incoraggiamento, cercando di compensare ai danni – seppur minimi – fatti da Otsuki < Se non credono che tu sia abbastanza forte ti basterà rintracciarli e far vedere loro come una persona, anche con i propri affetti, possa farli a brandelli e brindare sui loro resti. Soo convinto che Kaori sarà più che felice di partecipare a tutto questo. Ed io ancor di più. > [ Chakra ON ]

11:23 Kouki:
 C’è da dire che il Nara ha capito come prendere la ragazzina, ovvero attraverso la logica schiacciante. Quando lei gli chiede di come potrebbero stare in contatto e di come lui potrebbe apparire al suo fianco, l’uomo inizia a prendere il discorso in maniera delicata. Calmo le spiega ogni minima cosa e c’è da dire che per quanto tutto quello possa sembrarle utile e logico, non può che metterle un certo timore. Lui potrebbe apparire da lei in ogni momento, avrebbe via libera e farlo quando più gli pare e questo la turba. Per quanto riguarda l’altro sigillo invece… bhe, non ci vuole molto a comprendere il suo tentennare nell’avere qualcuno che possa avere libero accesso alla sua testa, anche se le è stato spiegato che non potrà intrufolarsi quando vuole. <Quindi fammi capire… potresti dislocarti da me quando ti pare senza che io possa impedirlo, giusto? E il sigillo per parlare telepaticamente… in pratica se io non ti voglio nella mia testa tu non puoi introdurti, giusto? Però si attiva quando tu concentri il chakra sul tuo sigillo, ma se voglio essere io a iniziare una conversazione? Devo fare la stessa cosa concentrando il chakra sul sigillo che mi metteresti?> conclude tutte le domande che aveva riguardo ai mezzi spiegati dal Nara e ha bisogno di queste risposte e delucidazione per prendere una decisione definitiva, al momento non è ancora convinta per quanto sia logico e comodo. E poi… poi sorride alle parole di Az in quella lieve presa in giro di Otsuki e ancora una volta è capace di tirarla su di morale e far svanire ogni suo dubbio. Ha ragione ed è per questo che ad un certo punto ha capito che l’uomo non era altro che un piccolo verme. Non è lei ad essere rammollita, non è lei che ha dovuto evocare un enorme serpente per convincerla, non può farlo con la forza e allora si arrabbia, come un bambino. Ancora poi si rende conto che Otsuki non è in grado di superare Orochimaru, per questo vuole che lo faccia lei… un debole, è lui il rammollito. Invece per lei si tratta di pura ambizione, arrivare tanto in alto da essere riconosciuta, da poter prendere in mano il clan e sistemare alcune cose al suo interno. <Hai proprio ragione, per questo mi sono resa conto di quanto fosse piccolo. E’ stata come un’illuminazione… e io non mi farò influenzare mai più.> gli affetti non sono sinonimo di debolezza e non può che sorridere alle parole di Az al riguardo, di quanto lui sia sicuro e più potente di Orochimaru, un livello che vuole raggiungere anche lei in ogni suo aspetto. Allora perché non prendere Az come modello? <Sai, qualsiasi cosa io vada a pensare o a dire o a fare, alla fine non faccio che comportarmi con te come se mi sentissi tua figlia.> non lo guarda e arrossisce violentemente sentendosi balbettare da un momento all’altro, infatti appena pronunciate quelle parole e compreso di dover andare in una biblioteca per tali informazioni, cercherebbe di cambiare al volo argomento, imbarazzata. <Ho… ho chiesto alla mamma, se le va, di adottarmi ufficialmente…!> pessimo argomento, non fa altro che aumentare il suo imbarazzo. <Cioè…! Perché mi da fastidio essere legalmente ancora legata a Raido.> inizia ad agitarsi perché di punto in bianco sta dicendo cose fin troppo personali che nemmeno lei stessa si immaginava, quindi… cambiamo ancora discorso. <Mi sono scelta un altro nome! Un nome che sento mio e che mi descriva, non ho mai sentito il mio nome mio… che sia Kouki o E-001, non sono miei. Ora sono diversa e voglio definirmi in modo diverso… a mamma piace come idea.> cerca di calmarsi ha buttato dal nulla diversi argomenti creando ancora più disagio solo nel tentativo goffo di nascondere il fatto che ha appena detto di sentire Az come un padre. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

12:01 Azrael:
 1. Arrivati lì, sotto quel piccolo porticato, il loro discorso avanza, toccando prima di tutto la proposta che il Nara le ha fatto, riguardo i sigilli che servirebbero a garantire in lei una certa sicurezza. < Sì, la dislocazione funzionerebbe esattamente in questo modo. Non potresti fermarmi, è vero. > Ammette in un primo momento, intenzionato a dirle tutta la verità e soltanto la verità. < Ma farlo implica un oneroso dispendio di chakra. E non avrei il mimo interesse nel raggiungerti, in momenti di mancata necessità da parte di entrambi. Inoltre con l’empatia potrei chiederti il permesso. Non ti ho mai fatto del male, piccola… > Un sorriso dolce ed affettuoso gli incurva le rosee sottili a quel pensiero < …perché dovrei iniziare a farlo ora? > Perché lei dovrebbe aver bisogno di fermarlo, quando non rappresenterebbe per lei alcun pericolo? Inoltre, va precisando quelle ultime piccolezze per quanto riguarda l’empatia. < Quando non saprò dove sei indosserò il fuuda e lo attiverò, ma non sentirai la mia voce. Tu non dovrai utilizzare in alcun modo chakra, dovrai semplicemente pensare ed io riceverò il tuo messaggio ed avrò modo di risponderti. Non è insopportabile, sarà come se non ci fossi. Chiedi alla mamma, se vuoi qualche conferma. In più non è una soluzione definitiva, in qualunque momento potrai chiedermi di distruggere il fuuda ed il sigillo sparirà. > Terminerebbe, infine, per quanto riguarda la sua proposta, che lei potrà valutare ed accettare, se la riterrà abbastanza valida. Ma quello di cui parlano ora, beh, è davvero imbarazzante per entrambi. L’imbarazzo che imporpora le guance di Kouki si riflette nell’espressione sorpresa ed impacciata del Nara, che si ritrova a distogliere lo sguardo dalla bambina per puntarlo su una porzione vuota di pavimento bagnato. < Ehm—sì. Insomma… è che mi piace prendermi cura di tutti e… > Si schiarirebbe la voce, portando la mancina a sfiorare e grattare l’attaccatura dei capelli umidi con fare piuttosto nervoso. Cosa dovrebbe dirle? Che per lui, oramai, è come una figlia? Che sarebbe estremamente soddisfatto di aver scalzato Raido dai suoi ricordi? Che sarebbe estremamente orgoglioso di essere chiamato “papà” da una bambina dalle capacità metali e fisiche così prodigiose? Tutte parole che non trovano corpo e voce, ma vengono liberate solo come un pesante sospiro di rassegnazione. < Kouki… la verità è che io non ho la più pallida idea di come si dovrebbe trattare una figlia, di come si dovrebbe comportare un padre. Non so neanche se sono all’altezza—so solo che voglio che tu sia felice e stia bene. > Inutile girarci intorno, sarebbe una presa in giro per l’intelletto di entrambi. Il braccio ricadrebbe mollemente lungo il fianco adesso, portando poi il Nara a scuotere debolmente la testa con un mesto sorriso a fior di labbra. < Fa paura anche a me la prospettiva di affezionarmi. Le persone a cui apri il tuo cuore hanno il via libera per prenderlo, strapparlo in più punti e calpestarlo. E fa male tutte le volte, fa davvero tanto male. > Le confesserebbe con un filo di voce, continuando a guardare in basso < Ma quando ho conosciuto tua madre ho capito che per un suo sirriso sarebbe valsa la pena di rischiare di nuovo. Per il calore di un abbraccio, per la sensazione di tranquillità e serenità che mi dona la sua presenza. Patirei altri mille tradimenti, per uno solo di quei momenti con lei. E se la paura mi portasse a non affezionarmi più sarebbe una sofferenza ancor più grande, perché quella sensazione mi resterebbe ignota, avrei costantemente il dubbio, sempre la stessa domanda… e se mi stessi perdendo qualcosa di bello? > Solo ora tornerebbe a guardarla, con gli occhi neri scintillanti di sincerità, gioia e quasi commozione. < Come vorresti chiamarti, mh? Un nome non definirà mai quello che sei, ma se ti aiuta a star meglio è solo una buona idea. Lo stesso vale per i tuoi legami ufficiali. Il fatto che Kaori non sia segnata legalmente come tua madre non la rende meno… tua madre, insomma. Ma è giusto che tu voglia porre rimedio a questa ingiustizia burocratica. > Il tono di voce è basso, lievemente imbarazzato, ma al contempo sereno e cheto. < Chi—chi senti siano i tuoi genitori, adesso? > Le domanderebbe, infine, gonfiando il petto di un respiro trattenuto, in attesa di una risposta che potrebbe sorprenderli e sconvolgerli entrambi. [ Chakra ON ]

12:23 Kouki:
 Il fatto che per la dislocazione serva abbastanza chakra è un motivo per il quale dovrebbe sentirsi più sicura, perché nessuno vorrebbe sprecare chakra a caso se non richiesto, giusto? Tuttavia le sembra che possano arrivare un compromesso per entrambi. <Il patto sarà questo per la dislocazione: non apparire mai all’improvviso e chiedermi il permesso telepaticamente. Solo questo.> non vuole vivere con la tensione di poterselo veder apparire nei momenti meno opportuni… soprattutto se si trova insieme a Rasetsu a confezionare droga. Sarebbe… imbarazzante è dire poco. <Per il sigillo nella testa… si, se davvero non puoi intrufolarti senza che io lo sappia, allora mi sta bene. E’ conveniente.> sta facendo un enorme sforzo per fidarsi di quella logica, del resto davvero crede che non le farebbe mai del male, ma appunto… deve proteggere la parte della sua vita che comprende Rasetsu e la Yakuza. Ha dato la sua disponibilità a quei sigilli, non ha altre domande e nemmeno richiede altre sicurezze… se davvero le cose stanno così allora per lei va bene. Raggiunta ormai la tettoia da un pezzo, non le resta che cercare di destreggiarsi in quelle innumerevoli figure che le provocano imbarazzano. Vari argomenti, varie confessioni. <Nemmeno… nemmeno Raido ne aveva idea… di come fare il padre. Ma tu… diciamo che stai andando bene.> non sa davvero come spiegarsi, davvero lui e Raido hanno parecchie cose in comune, come il segno, ma il Nara è decisamente diverso. Molto diverso. Ascolta in silenzio tutto il discorso che l’uomo va a farle, un discorso sentito e commosso, carico di amore per quella donna che ormai è sua madre a tutti gli effetti… e non può che sentirsi felice di sentire una cosa simile. E’ un insegnamento e fidarsi di nuovo, a rischiare per non perdersi i bei momenti della vita. Sorride annuendo leggermente. <Sono davvero felice che abbia trovato te. Felice che voi siate felici insieme.> sincera nel suo dire, lascia che le emozioni scorrano libere dentro e fuori di sé. <Hai senz’altro ragione, ed è forse stupido da parte mia soffermarmi su questi particolari… eppure mi fanno sentire completa. Completa e a posto con me stessa, ecco.> è proprio una questione psicologica, che nulla ha che vedere con l’effettivo amore che prova per sua madre o il semplice nome che non identifica chi si è, vero… ma forse lei è stata fin troppo segnata da questo in un certo senso. Era E-001, un codice, la definiva come cavia, quindi per lei è importante anche il nome. <Saiseiko, è il nome che mi fa sentire completa, che mi definisce. Anche se è un pensiero sciocco… e Hebi no Ojo è il nome con il quale vorrei essere conosciuta.> farsi un nome importante è necessario per le sue ambizioni, per non rimanere anonima, ecco. Ma se prima c’era solo un lieve imbarazzo, ora tutto diventa insopportabile con quell’ultima domanda. Il cuore perde un battito per poi iniziare la maratona all’interno del suo petto. Rossore che divampa sul viso e sguardo che viene distolto altrove. Chi sente essere i suoi genitori ora? Non è una domanda semplice. Ma decide di rispondere di getto. <Tu e la mamma, vi sento come miei genitori. Il legame e l’affetto sono quelli.> sussurra appena in preda all’imbarazzo, temendo ancora di essere rifiutata. <Ma è… anche più complicato. Fumiko mi è stata vicina come una madre quando ero rimasta sola… e poi c’è… be, c’è Orochimaru che io ritengo essere mio padre biologico.> del resto il dna è suo, il sangue è suo, si sente particolarmente legata a livello genetico ad Orochimaru. <Ma vorrei… che tu mi considerassi come una figlia, anche se comprendo di essere parecchio arrogante nel desiderarlo. E poi hai già dei figli e sei parecchio occupato con loro.> ritorna a borbottare abbassando il tono di voce e in più inizia a fare qualcosa di nuovo, ovvero tormentarsi le dita come una qualsiasi ragazzina in preda al nervosismo. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

17:00 Azrael:
 L’affetto che prova verso la piccola Kouki ha dell’incredibile. Non avrebbe mai pensato che si sarebbe legato a qualcuo così tanto da iniziare a considerarla come… una figlia. Eppure è successo. Eppure è così. Si piega sulle ginocchia in modo tale da reggersi solo sulle punte dei piedi, tenendo le ginocchia divaricate ed i talloni sollevati. Dovrebbe averla così faccia a faccia, in modo da non doverla guardare da posizione sopraelevata. < Potrei farlo. Potrei avere accesso ai tuoi pensieri e alle tue sensazioni. Ma non lo farò, non romperei mai una promessa od un patto. Ma tu… anche tu devi farmi una promessa. > Il tono si abbassa, diventa serio, ma non per questo severo. Abbassa il capo, incupendo lo sguardo sino a farlo diventare anche più buio della notte. < Se tu facessi qualcosa di male, qualunque cosa di male nei confronti di Konoha… io passerei molti guai. Insomma, dato che non ho intenzione di approfittare dell’empatia, se tu facessi qualcosa e si venisse a sapere che io non ho fatto nulla-- > Una breve pausa. Il momento gli ricorda in maniera quasi terrificante quel che chiese a Kuricha. Non teme che la piccola Kouki possa arrivare a compiere sacrifici umani per qualche culto, ma sente di doverle dire quella cosa. Anche solo per dimostrarle, con la consapevolezza che si sta mettendo nei guai, che non ha davvero intenzione di abusare di quel potere. < Se stringeremo questo accordo allora ti metterò il sigillo. Ti dirò anche dove tengo nascosto il fuuda, in modo che tu possa distruggerlo in qualunque momento. > Termina, prima di restare silente ed ascoltare quanto la ragazzina ha da dirgli. Quelle parole lo lasciano basito e sconvolto, in senso positivo. < Con qualunque nome tu voglia farti chiamare io rispetterò la tua volontà e… non potrò far altro che trattarti come la mia piccola. > Solleva lo sguardo, puntando gli occhi bui in quelli dorati della bambina. < Ti considererò mia figlia, ma… la cosa che mi preme di più è che tu mi consideri come tuo papà. E che ti fidi di me. >Terminerebbe, senza fare più riferimenti a Fumiko ed Orochimaru. Non gli importa chi altro consideri parte della sua famiglia, non è importante. < Non sarai più da sola. Siamo una grande famiglia. E siamo tutti a tua disposizione, dacci le direttive per andare a prendere quello stronzo e potremmo avviarci. Hai un qualche indizio su dove possa trovarsi? Qualche ricordo del laboratorio o qualcosa che ti ha detto? > [ Chakra ON ]

17:23 Kouki:
 Segue con lo sguardo i movimenti di Az che lo portano a stare allo stesso livello della giovane Chunin. Lo guarda negli occhi, in quei due pozzi neri, prestando la massima attenzione a quello che le viene detto riguardo i vari sigilli che l’uomo vorrebbe porle. Il fatto che possa davvero leggerle i pensieri e le emozioni la rende del tutto nervosa, ma anche vero che si fida ciecamente di lui in quanto hanno stabilito un saldo e intimo legame. <Mh.> mugugna appena a quella notizia e il viso si fa serio annuendo un paio di volte… la promessa che le chiede in cambio è molto delicata, tutto sommato però non sta facendo niente contro Konoha, perché con Rasetsu e la Yakuza stanno agendo solo a Kusa. Le da molto da pensare quella richiesta e rimane in silenzio approfittando del fatto che il Nara continua a parlare e lei non fa che annuire in maniera comprensiva. C’è anche da dire che non può abbandonare Rasetsu e metterlo nei guai. <Non farei nulla contro Konoha.> ed è la più pura delle verità, ora come ora non ha motivo di fare nulla contro Konoha o i suoi abitanti. <Non ne avrei motivo.> continua accennando un timido sorriso… sente di ritrovarsi quasi in una situazione simile con Raido. Quando lui aveva fatto quel casino con Wonderland mettendo in pericolo persone innocenti, ferendole o uccidendole… e lei non poteva dire niente a nessuno e pure adesso si fa qualche scrupolo. Bhe, la situazione ora è ben più leggera, con Rasetsu non sta facendo assolutamente nulla, gli ha solo portato dei libri. Forte di questa convinzione si rilassa e sospira. <Per me va bene. Per i sigilli, mi fido ciecamente di te e so che non mi faresti del male, ne tanto meno un torto così grande come entrare nella mia testa senza permesso.> ne è sicura ed annuisce più volte per rimarcare il concetto. Per stringere l’accordo porge la mano verso il Nara, nell’attesa che lui la stringa per sugellare il patto. E poi… la sua piccola. Lei è la sua piccola e lui la considera sua figlia. Sentirselo dire è qualcosa di incredibilmente stupendo che apre il cuore e rilascia una quantità di calore ed amore indescrivibile. Un fiume in piena l’attraversa facendola sentire amata, compresa, accettata… il sorriso si allarga e gli occhi dorati si illuminano tanto che paiono brillare. La gioia sul suo viso è inconfondibile. <Papà…> sussurra verso di lui, chiamandolo a quel modo, riuscendo finalmente a pronunciarlo ancora una volta senza che le torni alla mente Raido. E’ come una medicina, come sentirsi guariti finalmente. <Oh, lui… dovrebbe trovarsi a Oto. Magari proprio dove mi ha creata. Mi ha detto che si tratta di un laboratorio sotto la Magione del clan a Oto.> è tutto quello che è riuscita a carpire in tutto questo tempo, per questo freme per andare al villaggio del Suono. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

18:00 Azrael:
 C’è un significato molto più profondo dietro quella richiesta e dietro quella promessa che il Nara le pone. Un qualcosa che lo lega alla Yakushi che amò e a cui fece quella stessa richiesta. Quel patto che lei interruppe, a cui venne meno, costringendolo ad ucciderla. Per questo le ha rivolto quelle parole, per questo si è sentito costretto a domandarle quella dimostrazione di fiducia. < Lo so piccola, lo so. Ma avevo bisogno di sentirtelo dire. > Allungherebbe la mancina per accarezzarle la testa da sopra il cappuccio fradicio. Le rivolge un piccolo e breve sorriso, prima di stringerle la mano e tirarla a sé per abbracciarla di nuovo, se lei lo permettesse. La abbraccerebbe di nuovo, dopo quella stretta di mano. < Sta’ tranquilla, ora ti metterò i sigilli. Non farà affatto male. > La mano passerebbe al di sotto del cappuccio, arrivandole alla pelle scoperta del collo, senza toccare in alcun modo la scarnificazione presente addosso alla piccola Yakushi. Immetterebbe il proprio chakra per disegnarle il sigillo dell’Hiraishin. La sfiorerebbe appena, senza applicare alcuna pressione, disegnando con cura i confini di quel sigillo tramite il proprio chakra che fluirebbe fuori dagli tsubo posti alle estremità della mancina. < Hai un fuuda vuoto con te? Mi serve per mettere l’altro sigillo. > Le domanderebbe, attendendo una risposta affermativa. In quel caso ne traccerebbe il kanji di “ascolto” per poi immettere in quel sfoglietto un’eorme quantità di chakra, tenendo l’altra mano sul corpicino della ragazza, in modo da apporre anche l’empatia su di lei. Se tutto questo fosse avvenuto senza intoppi, la lascerebbe andare, mettendosi di nuovo frontalmente rispetto a lei. < Figlia mia… > Le sussurrerebbe in tono basso, pacato e cauto. < Dopo che sarai andata in biblioteca metteremo insieme queste informazioni ed andremo a scovarlo anche direttamente ad Oto, se necessario. > Terminerebbe così il proprio dire, soppesando ogni parola con attenzione, nascondendo il fuuda sotto la propria camicia. Apponendolo all’altezza del tronco spinale. “Mi senti?” Le comunicherebbe mentalmente, per sincerarsi del fatto che tutto sia andato nel modo in cui sperava. [ Applicazione Hiraishin e Empatia – Chakra (poco) ON ]

18:15 Kouki:
 Non sa cosa ci possa essere dietro, ma vuole mantenere quella promessa e probabilmente potrebbe farlo anche a costo di andare contro il suo lavoro. Dopo tutto non le serve andare contro Konoha per raggiungere i suoi obiettivi, può diventare capo clan e superare Orochimaru anche senza fare del male a qualcuno. Ne è certa. Sorride verso il Nara sentendosi decisamente meglio, molto meglio ora, grazie a lui e a quel legame che hanno creato. Si lascia abbracciare, dopo quella stretta di mano, senza alcun problema stringendosi a lui nuovamente per sentire il calore del suo corpo e la sicurezza delle sue braccia. Non ha bisogno di dire nulla in risposta a quanto ha appena sentito e lascia pure che faccia il suo lavoro… non sente proprio nulla lei, quasi nemmeno la sfiora e il cuore batte all’impazzata al pensiero che sta realmente mettendosi nelle mani di qualcun altro. <Certo.> andrebbe a distaccarsi da lui per prendere dal porta oggetti un fuda vuoto, ne ha cinque, quindi uno potrà darlo a lui per quello che deve fare, e infine solo lo guarda maneggiare quelle tecniche con praticità e esperienza. Figlia mia. Un altro tuffo al cuore e il sorriso che si amplia e alla fine annuisce. <Si, farò questa ricerca sui Sannin, per vedere di capirci qualcosa sulle creature evocate.> nient’altro che un progetto che potrebbe portarli fino alla scoperta della tana di Otsuki. <Fino ad Oto.> sorride con un accenno di amarezza, quel viaggio a Oto che doveva fare fin dal principio con Raido, ma che poi non è stato fatto… una promessa che lui le fece quando la Yakushi divenne Chunin, ma poi… niente. <Torniamo a casa insieme?> andrebbe poi a domandarci con fare timido e titubante, accennando anche ad un piccolo movimento della mano come a voler prendere la sua. Ma dovrebbe sentire allora la voce del Nara nella sua testa. Sussulta appena, ma poi sorride. "Si." una risposta mentale che spera che arrivi. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

18:16 Kouki:
 [END]

18:52 Azrael:
 Il grosso dispendio di chakra lo porterebbe a sbattere rapidamente le palpebre varie volte, prima di riappropriarsi della sua innata e naturale sicurezza. Quell’incontro fortuito è stato estremamente proficuo. È finalmente riuscito ad applicarle i sigilli che gli permetteranno di tenerla d’occhio ed al sicuro. Papà. Figlia mia. Parole molto importanti che si sono finalmente scambiati, che aleggiavano già da u po’ tra loro due. Si ritrova a sorridere, godendosi quell’abbraccio ancora per un po’ prima di rialzarsi e di puntare lo sguardo verso la manina che la piccola Yakushi gli porge < Certo che torniamo a casa insieme. La mamma sarà felicissima di sapere cosa è successo… > Un breve attimo di pausa, pensando a quanto Kaori potrà gioire di quanto i due si sono uniti, ma-- < …e sarà arrabbiatissima per quello che hai vissuto in stazione. Quindi glielo dirai tu e io mi dileguerò nel nulla. Magari se arrivo fino a Suna potrò evitare di vederla in preda all’ira. > Si lascia andare in una fragorosa risata, prima di stringere la mano della piccola e gettarsi nuovamente sotto la pioggia, sulla via di casa della Hyuga e della Yakushi stessa, ove li aspetta una riunione di famiglia piuttosto atipica. Ma prima che possa calare nuovamente il silenzio, preso dall’euforia e dalla gioia che quel momento padre-figlia gli ha donato, si lascia sfuggire un pensiero forse un po’ rozzo e fuori luogo. “Alla faccia tua Raido.”. [ end ]

Azrael e Kouki si incontrano sotto la pioggia ed eviscerano diverse faccende. Alla Yakushi viene impresso il sigillo dell'empatia e dell'Hiraishin, momento romantico padre-figlia, si accordano per stanare Otsuki, momento romantico padre-figlia, parlano di come e dove scovare Manda e momento romantico padre-figlia.