Ken's Anatomy

Quest

Giocata di Corporazione

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15:55 Kaori:
 Dopo un bel sonno rigenerante la Kaori originale è arrivata in ospedale pronta per il grande momento. Mentre era per strada verso l'edificio ha fatto dissolvere la copia che aveva studiato per lei in ospedale tutto il giorno e si è ritrovata la testa improvvisamente piena di espedienti di medicina che fino a quel momento aveva solamente incontrato come spiegazioni generiche e nozioni di base. Adesso tutto è assai più chiaro e definito nella sua mente e le ci vuole qualche minuto per assestarsi per bene dopo quell'improvvisa cascata di informazioni piombatele addosso. Arrivata in ospedale è ormai più tranquilla: durante il tragitto ha ripetuto lentamente i vari passi dell'operazione per assicurarsi di aver capito tutto e una volta giunta nelle mura ospedaliere è certa di avere le idee ben chiare. Giunta nella sala antecedente quella predisposta per l'operazione, Kaori dovrebbe incontrare Kouki intenta a lavarsi le mani e le sorriderebbe con fare entusiasta. < Ehi. Pronta per il grande momento? > le chiede volendosi assicurare che la bambina non sia tesa o incerta su qualunque cosa. E' una operazione importante per entrambe: da un lato c'è la grande opportunità di imparare qualcosa di nuovo, dall'altro la consapevolezza di star per migliorare la qualità della vita di un bambino. E non un bambino qualsiasi, bensì il figlio di Azrael il quale, in questo momento, dovrebbe trovarsi nella sala d'aspetto lì vicino in attesa di ricevere informazioni in merito all'operazione. Kaori si sente galvanizzata e atterrita dall'idea di dover operare proprio quel bambino: da un lato non permetterebbe a nessun altro di occuparsi di lui volendosi assicurare che gli venga concesso il meglio possibile, dall'altro l'idea di non riuscire per qualche motivo nel suo scopo e di dover essere proprio lei a dire ad entrambi di non aver potuto fare nulla per Ken la abbatte. Tuttavia cerca di non pensarci e, quindi, aprirebbe il rubinetto ed inizierebbe a lavarsi con cura le mani inumidendole e poi strofinandole con forza con l'opportuna saponetta appena scartata ed incontaminata. Si assicurerebbe di lavare con estrema diligenza ogni centimetro di pelle non solo delle mani e delle dita ma anche di polsi e avambracci per un quantitativo di tempo sufficiente per ripetersi mentalmente la scaletta organizzativa di quell'operazione. < Okay bambina mia. Siamo pronte. > direbbe alla fine sciacquando i residui di sapone sotto l'acqua corrente del profondo lavandino dinnanzi a sé, asciugandosi quindi con un panno sterile e proseguendo verso la sala operatoria oltre la porta scorrevole lì accanto. Recupera uno dei camici sterili da chirurgo i quali sono atti a coprirla interamente dalla gola fino alle caviglie ed i polsi. Esso viene allacciato dietro la nuca mentre i capelli, precedentemente raccolti accuratamente in una alta crocchia molto stretta, vengono coperti a loro volta da una cuffietta. Lascia che una infermiera vada ad infilarle i bianchi guanti di lattice alle mani, al di sopra dei polsini del camice, e quindi si avvierebbe verso il lettino dove il piccolo Ken dovrebbe essere stato fatto stendere dagli infermieri di sala. < Ehi campione. Pronti per fare una bella dormita? > sorriderebbe Kaori con fare dolce nei riguardi del piccolo qualora fosse stato ancora sveglio. < Nel mentre che io attivo il Byakugan ti presento una persona. > Continuerebbe indicando Kouki dall'altra parte del lettino. < Lei è mia figlia. Si chiama Kouki ed è una chuunin molto in gamba ed un medico parecchio capace. > A quel punto lascerebbe ai due la possibilità di avere eventuali interazioni mentre lei andrebbe semplicemente a comporre con le mani il sigillo della Tigre al fine di prepararsi alle mosse successive. Raccolto il chakra all'altezza del petto, dividerebbe questo accumulo di energia in due sfere azzurrastre che andrebbe a far ascendere verso il capo. Qui indurrebbe le due sfere verso gli occhi andando a cercare di accumulare abbastanza chakra da risvegliare il gene Hyuga sopito. Se vi fosse riuscita adesso dovrebbe godere di una vista assai potenziata, capace di individuare il chakra e di vedere attraverso cose e persone per metri e metri di distanza. Sicuramente una caratteristica assai utile nel momento in cui ha bisogno di vedere con massima chiarezza dove sta andando a porre le mani. [ Tentativo Byakugan IV ] [ Chakra: 116/120 ]

16:06 Kouki:
 La giovane Yakushi è intenta a prepararsi per l’operazione di oggi, quella stessa operazione che le è stata proposta da sua madre per aiutare il figlio di Az. A detta della donna, e da quanto ha potuto studiare anche lei dai libri, non dovrebbe essere un’operazione tanto complessa, che prevede di ridare la vista al piccolo Ken. Non farà allusioni ad alcun tipo di legame, dato che ha compreso la situazione complicata fra il bambino e il Nara, anche se non sa nulla a riguardo. Sua madre penserà all’operazione mentre la ragazzina si limiterà ad assisterla e poi intervenire con le mani terapeutiche in modo tale da favorire la rigenerazione dei tessuti dell’occhio… di sicuro sarà un ottimo momento per imparare qualcosa. I lunghi capelli neri sono stati accuratamente raccolti in un alto chignon che raccoglie ogni singola ciocca ad eccezione della frangia troppo corta per essere fermata in qualche modo. Espressione concentrata ed attenta mentre il chakra dovrebbe essere già attivo e in circolo all’interno del proprio corpo, dandole forza e vigore, nonché una certa dose di sicurezza. I vestiti che indossa sono semplici e corrispondono ad un paio di pantaloni neri che le ricoprono le gambe, attillati ma elasticizzati, oltre che leggeri, mentre al di sopra il petto è coperto da una maglietta viola a tinta unita che le cade morbida lungo i fianchi. Il coprifronte di Kusa è legato in vita come una cintura, ma quei vestiti sono destinati a scomparire al di sotto del camice da sala operatoria. Una volta infilate le maniche, solleverebbe le braccia dietro la testa per andare ad allacciarselo alle spalle con cura e senza fretta. Quello che prova è qualcosa che si può paragonare all’emozione e alla sua incredibile voglia di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo e utile, mentre una leggera ansia da prestazione viene invece accantonata e soffocata in un angolo del proprio animo. Non è proprio il caso di lasciarsi prendere dal panico solo perché sa quanto sia importante questo intervento, soprattutto per le persone alle quali vuole bene. Una volta allacciato il camice passerebbe a sistemarsi una cuffietta semplice sulla testa che possa coprire i capelli ed evitare ogni minima possibilità di contaminazione, e solo per ultimo passerebbe a lavarsi le mani. Con la saponetta adeguata andrebbe a strofinarsi i palmi e il dorso delle mani, per poi strofinare anche il braccio fino al gomito. Riposta la saponetta andrebbe a frizionare le mani fra di loro in modo da lavare accuratamente ogni piega delle sue mani, tra le dita, il palmo, il dorso, le dita stesse e sotto le unghie, fino a frizionare l’avambraccio fino al gomito. Una volta concluso il processo andrebbe a sciacquarsi il sapone di dosso passando le mani e le braccia sotto il getto dell’acqua. Il lavaggio chirurgico delle mani deve durare almeno cinque minuti e tutto quel tempo infatti la ragazzina va a prendersi rimanendo con gli occhi dorati e concentrati a fissare i propri arti. La voce di di sua madre irrompe proprio in quel momento, destandola dalla profonda concentrazione in cui era andata ad infilarsi. <Si, mamma. Sono sicura che andrà bene.> è sincera, non è solo un espediente per esorcizzare la tensione, ma ne è certa perché si sono preparate duramente e perché sa che sua madre è un ottimo medico, se non di più. Sorriderebbe tenue e genuina verso la donna, annuendo al suo dire e prendendo un profondo respiro prima di entrare nella sala operatoria seguendo la donna. Tutto l’ambiente è sterile e si farebbe aiutare da un’infermiera per poter infilare i guanti anch’essi sterili e solo dopo, una volta conclusa questa parte, andrebbe a raggiungere il letto dove sopra vi è disteso il bambino che vede per la prima volta. Lascia che sia sua madre a parlare e a presentare la Yakushi al piccolo Ken, il quale è cieco, se ha capito bene, quindi non potrà vederla, ma forse potrà intuire dalla intonazione della voce se qualcuno sta sorridendo o meno. Sorride dolce verso il piccolo andando a parlargli. <Ciao Ken, sono Kouki. Ora non dovrai preoccuparti di nulla, okay? Dormirai e io e mia madre Kaori ci prenderemo ottima cura di te, vedrai.> il tono è il più dolce e premuroso possibile, qualcosa che prima non sarebbe mai uscito dalle sue labbra con tanta facilità, ma che ora padroneggia senza problemi. Vuole tranquillizzarlo e metterlo più a suo agio possibile, per quanto un ambiente come questo possa renderlo teso e spaventato… in un certo modo capisce come ci si possa sentire a stare stesi su un lettino simile senza sapere cosa succederà. I suoi guanti sono sterili, e anche il camicino che è stato messo indosso al piccolo dovrebbe esserlo, quindi si prenderebbe la libertà di poggiare delicatamente le dita sulla sua spalla per creare un contatto e trasmettere calma e sicurezza. Solo per un momento, per accompagnare le sue parole, poi distaccherebbe la mano ed attenderebbe l’inizio dell’operazione. [Chakra On]

La sala operatoria è già occupata dal piccolo paziente, avvolto in un camice bianco e sterile per l'occasione, l'anestesista ed il primario del reparto di oculistica, arrivato lì per dare man forte nell'operazione da farsi. Intanto, in sala d'attesa vi sono i genitori del piccolo Ken, Azrael Nara e Mekura Hyuga. I due si sono dislocati sul posto da poco, giusto il tempo di dare l'augurio di buona ventura al piccolo e vederlo entrare in sala operatoria. Mekura sta camminando nervosamente all'interno del corridoio d'aspetto, mentre il Nara è seduto su una delle sedie, con le mani giunte avanti al petto nella classica posa strategica di Shikamaru e gli occhi chiusi. Nella saletta antistante alla saletta le due dottoresse si sono rese prive di ogni rischio di contaminazione, aiutate da due inferimieri di turno sul posto. All'interno della suddetta sala vi è un lettino su cui è adagiato il piccolo Ken, ancora vigile, l'anestesista che sta accanto alla flebo collegata al braccio sinistro del piccolo, in attesa di ordini da parte delle due kunoichi ed il primario in un angolo, per ogni evenienza, il cui sguardo attento è puntato sull'azione. Ha gli occhi scuri ed i capelli nascosti da una bandana azzurra con sopra stampata la bocca aperta di Kurama. Ken, dall'unico occhio funzionante, scruta Kaori e Kouki, esibendosi in un piccolo sorriso. "Dormire? Già mi piace." Comunicgerebbe alla Hyuga nel linguaggio dei segni, non avendo la capacità di esprimersi in maniera diversa, poi sposterebbe lo sguardo su Kouki, andando a salutarla con la manina destra. A lui sono collegati i consueti macchinari atti a tenere sotto controllo la stabilità delle condizioni vitali del piccolo. Intanto, ascoltando le parole di Kaori, l'anestesista comincia col processo per far addormentare il paziente nel giro di pochi secondi. < Possiamo cominciare. > Dice alle due, spingendo il vassoio metallico che reca tutti gli strumenti del mestiere, sterilizzati al fine di essere utilizzati per ogni evenienza.

17:03 Kaori:
 La confidenza di Kouki è un ulteriore incoraggiamento per Kaori che si sente spronata a dare il meglio di sé per quell'operazione. Avrebbe voluto vedere Azrael prima di entrare in sala, almeno per rassicurarlo su quanto si sarebbe andato a verificare di lì a breve ma alla fine ha preferito recarsi direttamente in sala onde evitare di distrarsi in alcun modo. Mentre il Byakugan viene risvegliato Ken va comunicandole qualcosa nel linguaggio dei segni portandola a dare in una breve ma viva risata che le illumina lo sguardo adesso leggermente inquietante. < Buonanotte pigrone. Ci vediamo più tardi. > lo saluta Kaori ammiccandogli teneramente, per poi avvicinarsi appena col viso a quello di lui e sussurrare qualcosa con fare complice. < E intendo letteralmente. > sorride riferendosi al fatto che, dopo l'operazione, Ken avrebbe potuto vederla davvero, bene come non ha mai fatto in tutta la sua vita. A quel punto la Hyuga si rialza e, mentre Ken e Kouki si salutano, volge all'anestesista la propria attenzione per indicargli con un cenno del capo (un semplice ma sicuro annuire) di procedere con l'iniezione. A quel punto attenderebbe pochi secondi e il via del collega per procedere, essendo sicura di poter operare senza il rischio di svegliare il piccolo Nara. < Bene. Iniziamo. > dice la ragazza andando a sistemarsi accanto alla testa del bambino e fissando la palpebra di modo tale che l'occhio risulti perfettamente aperto ed esposto, così da avere il campo libero per poter operare. < Vedi, Kouki? Avvicinati. > le dice la donna invitandola a farsi più vicina. < Se guardi il profilo del suo occhio noterai come invece di presentare una forma a semicerchio presenti una sorta di cono. > le indica così da farle imparare effettivamente a riconoscere tale disturbo. < Questo è perchè la cornea non è nella posizione giusta e dunque risulta spinta più verso l'esterno, quasi distaccata dall'occhio. > spiega osservando a sua volta tale fenomeno per poi voltarsi verso l'infermiere di sala al suo fianco e porgergli le mani. < Laser, per favore. > richiede con voce sicura. Mentre l'infermiere accanto al carrello le passa una sorta di penna dal rivestimento in acciaio e dalla punta piuttosto piccola, la donna tiene lo sguardo fisso sull'occhio di Ken analizzandolo con il proprio Byakugan per individuare il punto migliore ove farsi strada nell'operazione. Visualizza ogni parta del bulbo e stringe quindi nel palmo lo strumento appena passatole. < Adesso vado a praticare un piccolo foro nel tessuto corneale tramite il laser. > spiega ad alta voce sia per insegnare a Kouki cosa sta per accadere, sia per assicurarsi che lo specialista presente non abbia nulla da dirle per guidare il suo fare. Se tutto fosse stato tranquillo sarebbe andata ad avvicinare la mano all'occhio del piccolo e avrebbe trattenuto brevemente il respiro dopo aver gonfiato i polmoni d'aria fresca. Quindi, ecco che avrebbe acceso il laser e l'avrebbe puntato nel punto della cornea che ha individuato e fissato col proprio Byakugan fino a quel momento. Praticherebbe un foro davvero piccolo prima di spegnere lo strumento e tenderlo attentamente verso l'infermiere al suo fianco. Questi dovrebbe prenderlo e riporlo con cura sul carrello. < Pinza e avvicinatemi le piccole protesi. > richiede distogliendo solo ora lo sguardo per afferrare quanto dovrebbe venirle teso. Prese le pinzette con la destrorsa -sua mano dominante- andrebbe a recuperare, tramite queste, il primo semicerchio afferrandolo da uno dei due estremi. Quindi, a questo punto, una volta afferrato per bene il semicerchio artificiale, ecco che sarebbe andata a portare la mancina al di sotto delle pinze onde evitare che questo cada dalla presa delle due punte. < Ora vado ad innestare la prima protesi all'interno del foro così da iniziare a distendere la cornea nella posizione ottimale. > riferisce, nuovamente, tenendo lo sguardo accuratamente fisso sull'occhio di Ken. Avvicinerebbe la mano con le pinzette al suo occhio ed andrebbe ad infilare all'interno dell'apertura precedentemente creata il primo semicerchio con movimenti lenti e cauti, attenta a non graffiare alcuna superficie e a sistemarlo nella posizione perfetta. Immediatamente sarebbe facile notare come la cornea dovrebbe perdere quella sua "forma a punta" in favore di una un po' più tondeggiante. < Adesso prendo l'altra protesi > dice rilasciando con le pinze quella appena sistemata sulla cornea e recuperando l'altro semicerchio allo stesso modo del precedente. Lo afferrerebbe sempre da uno dei due estremi per poi andare a portare la mano verso l'occhio del piccolo. < Inserisco la seconda protesi. > Qui, andrebbe con la stessa attenta e metodica flemma di poc'anzi, ad inserire il secondo piccolo semicerchio artificiale facendolo passare per il forellino praticato, andando dunque ad appiattire e ridistendere la patina su tutto l'occhio così come sarebbe dovuto essere per natura. Rilasciata la presa sulla protesi, sarebbe andata a restituire le pinzette per poi fare un passo indietro. < Se il mio collega non ha nulla da aggiungere o da correggermi > riferendosi allo specialista in sala < Direi che puoi procedere con le mani terapeutiche. > chiosa verso la bambina, rivolgendole uno sguardo deciso e professionale. [ Cose mediche ] [ Byakugan IV ] [ Chakra: 112/120 ]

17:33 Kouki:
 Non conosce il linguaggio dei segni la piccola Chunin, per questo non ha modo di comprendere quello che il bambino va a comunicare… ma per fortuna sembra rivolgersi alla Hyuga, segno che lei lo può capire perfettamente a quanto pare. Avverte un leggero nervosismo completamente estraneo all’operazione, ma che si lega soltanto a quella sua incapacità di comprendere il bambino. Rimanere all’oscuro di quanto si potrebbero dire lui e Kaori, insomma… ha comunque la fissa di essere a conoscenza di ogni cosa, tenere tutto sotto controllo e quella è una lacuna che la fa sentire disorientata, ma per fortuna è un’emozione che dura pochi secondi, giusto il tempo di nascere e morire. Dovrà imparare il linguaggio dei segni. Continua a sorridere in sua direzione quando lui la saluta ed attende che venga addormentato dall’anestesista, lasciando che sua madre gli comunichi quello che vuole, senza farsi gli affari loro. Pochi secondi e il piccolo Ken dovrebbe sprofondare in un sonno in grado di cullarlo e fargli passare quel momento nel modo più veloce possibile. Ora invece tocca a loro, a lei, sua madre, i presenti, tutti dovranno fare del loro meglio per assicurare la buona riuscita dell’intervento. Non si lascia condizionare dalle persone presenti e che puntano gli occhi verso di loro, lei è unicamente concentrata su quello che dovranno fare e basta. Una piccola pausa solcata dal silenzio prima che finalmente l’operazione possa iniziare e la voce di Kaori si fa sentire, decisa e professionale, invitandola ad avvicinarsi. La piccola non se lo fa ripetere due volte e andrebbe ad avvicinarsi alla testa del piccolo per poter osservare l’occhio da operare ascoltando con attenzione ogni singola parola. Mascherina a coprire naso e bocca, si avvicinerebbe il giusto per poter vedere quanto la madre le sta descrivendo. Il profilo del suo occhio effettivamente mostra un’anomalia ora che le viene fatto notare… non è perfettamente sferica la superficie e presenta un rialzo, proprio come se un pezzetto di esso si stese staccando, ovvero la cornea. Annuisce con decisione, assorbendo smaniosamente ogni informazione che le venga data. <Capito.> gli occhi dorati della ragazzina paiono brillare nell’osservare ed ascoltare tutto ciò che avviene in quella sala. Non tocca niente e non dice nulla, non si intromette e lascia che sia Kaori a spiegare ed agire. Prima il laser, innanzitutto, per poter iniziare quel piccolo, grande, intervento… un momento cruciale ed importante e infine un foro viene praticato nella cornea. Con delicatezza e sicurezza sua madre lavora al meglio per poter inserire in seguito le protesi al di sotto della cornea per poter permettere ad essa di distendersi in maniera corretta. La Yakushi osserva rapita, estasiata, cercando di fare tesoro di ogni movimento che vede, di ogni strumento, ammirando l’accuratezza e la precisione con le quali si muove la Hyuga. Infine se nessuno ha nulla da dirle, anche se fatica a credere che qualcuno abbia da ridire dopo un processo così perfetto, almeno per lei, toccherebbe alla ragazzina. Annuisce ancora una volta senza dire nulla, rimanendo seria e professionale, con lo sguardo puntato sull’occhio appena operato. Si concentrerebbe dunque sul proprio flusso di chakra che dovrebbe scorrere veloce ed attivo all’interno del proprio corpo, ecco è composto, come ben si sa, dalle energie fisiche e psichiche, ma quelle che servono a lei in questo momento sono le sole energie fisiche. Andrebbe quindi a concentrarsi su questi due elementi nel tentativo di smuovere la sola energia fisica… cercherebbe di estrapolala dal flusso di chakra per separarla dalla componente psichica e cercare di farla risalire in superficie. La smuoverebbe veloce lungo le braccia fino a cercare di farla accumulare nelle proprie mani, entrambe. Quindi se ci fosse riuscita cercherebbe di portare l’energia fisica verso i punti di fuga presenti sulle sue mani, per poter permettere a quello che dovrebbe essere il chakra medico, di venire in superficie, all’esterno. Un alone verde dovrebbe quindi ricoprire le mani della Yakushi, un alone caldo e rigenerante, e andrebbe a portare le mani al di sopra dell’occhio di Ken, stando alla giusta distanza, e non a contatto. In seguito cercherebbe di prolungare quell’alone verde affinchè si espanda dalle proprie mani fino ad arrivare a lambire l’occhio del bambino. Cercherebbe di insinuare dolcemente il chakra medico nell’organo della vista in modo che esso possa cercare di inondare le cellule nel tentativo di spronarle alla rigenerazione e all’autoguarigione. [Tentativo Mani Terapeutiche C – consumo 7 pc + 0,5 ai turni successivi][Chakra: 68/75]

L'infermiere resta in ascolto, pronto ad eseguire gli ordini di Kaori, che sta operando con la precisione che il byakugan le offre. Prima il laser, che viene prontamente allungato direttamente nel palmo della Hyuga e, successivamente, i piccoli anelli intrastrmali e le pinze per applicarli. Entrambi vengono sistemati con dovizia e precisione , la cornea si distende sotto la forza che essi applicano, ma Kaori èpotrà notare come l'occhio sia ancora leggermente non allineato co essa. Anche il primario si avvede di tale piccola imprecisione, data dal tempo che la cornea ha passato in quello stato. < Applicate del collirio per favorire l'idratazione dell'occhio e inserite altri due anelli, in modo da essere sicuri che la membrana resti in sede. > Dice con voce ferma e sicura, ben più adulta delle due che stanno operando in sala. La membrana corneale, intanto, favrita dall'utilizzo delle mani terapeutiche della Yakushi, si chiude attorno alle estensioni che le sono state applicate con successo. Il piccolo Ken dorme tranquillo, vittima volontaria dell'anestesia che gli scorre nel corpicino. Il "bip" delle acchine che gli sono collegate non si altera in alcun modo, segno che i valori vitali sono stabili e che tutto sta procedendo come dovuto.

18:15 Kaori:
 Tutto sembra andare per il meglio, se solo non fosse che qualcosa non torna. L'occhio è sì in condizioni migliori ma-- non perfette. Kaori osserva con occhio ciritico il bulbo oculare esposto del bambino mentre Kouki va rigenerando le cellule lì presenti tramite il proprio chakra medico e nota che il risultato non è esattamente quello che si sarebbe aspettata. Volge il capo in direzione dello specialista il quale dà le sue direttive. Kaori annuisce e, voltandosi verso Kouki, andrebbe a chiosare: < Applica tu il collirio, Kouki. > la invita con tono tranquillo mentre gli infermieri afferrano quanto richiesto. < Tre gocce dovrebbero andar bene. Giusto? > indicherebbe richiedendo conferma al medico presente per essere sicura di non sbagliare. Quindi, mentre l'infermiere incaricato dovrebbe passare a Kouki la boccetta del collirio, Kaori va a tendere nuovamente la mano verso il carrello. < Laser, per favore. > Chiede una volta ancora visto che il chakra medico della chuunin è andato a rigenerare il foro precedentemente applicato per inserire le protesi. Una volta che Kouki avesse fatto quanto dovuto, Kaori andrebbe a riprendere il proprio posto accanto al lettino -e quindi alla testa del piccolo Nara- per andare ad avvicinare il laser all'occhio esposto di Ken. Ancora una volta lo accenderebbe e lo avvicinerebbe quel tanto che basta per bucare il tessuto abbastanza da permettere l'ingresso della punta delle pinzette e i relativi innesti ma senza andare troppo in profondità onde evitare di ledere e bruciare tessuti importanti e ben più delicati. La presenza del suo Byakugan dovrebbe di molto aiutarla in questo senso, permettendole di avere una visuale perfetta della patina in esame e su tale fattore lei andrebbe a fare grande affidamento. Fatto questo, se vi fosse riuscita, spegnerebbe il laser e lo passerebbe all'infermiere al suo fianco premurandosi di fare attenzione a dove tende lo strumento. < Pinzette e protesi, per favore. > richiederebbe, nuovamente, attenta ad assicurarsi che tutto stia andando per il meglio questa volta e che lo specialista in sala la incoraggi a proseguire o la corregga su qualche altro passaggio. [ Cose mediche ] [ Byakugan IV ] [ Chakra: 108/120 ]

18:24 Kouki:
 L’operazione sembra stare andando per il meglio, le protesi sono state inserite e per quanto riguarda la piccola praticante, le sembra che sia stato fatto un ottimo lavoro… invece certo non potrà sfuggire agli occhi della madre quella piccola imprecisione. L’occhio non si allinea perfettamente e una voce sicura ed adulta, maschile, interviene per dire la sua su come procedere al meglio. La ragazzina cerca di osservare con cura l’occhio, l’imperfezione dopo che è stata fatta notare, e quindi memorizza anche quel passaggio. Due anelli in più e il collirio per idratare l’occhio, se li segna mentalmente per fare tesoro di ogni piccola cosa. A questo punto però è doveroso da parte sua interrompere l’utilizzo della tecnica medica ed allontanerebbe le mani dall’occhio e cercherebbe di richiamare a sé l’energia fisica che aveva utilizzato per dare vita al chakra medico. Quell’energia dunque tornerebbe ad unirsi a quella psichica ritrovando il proprio posto all’interno del chakra. Annuisce ancora una volta in direzione dello specialista e di sua madre <Me ne occupo io.> attenderebbe dunque che il collirio le venga passato dall’infermiera e procederebbe, dopo aver richiesto un cenno a proseguire da parte della madre, a somministrare tre gocce di collirio nell’occhio del bambino, per idratarlo. Precisa ed accurata, per poi passare nuovamente il medicinale all’infermiera. Immobile presta attenzione a quello che ora deve essere fatto, ancora una volta quindi la donna prenderebbe il laser e eseguirebbe un piccolo foro nella cornea per potersi ora apprestare ad inserire le altre protesi necessarie affinchè l’occhio possa allinearsi alla perfezione. Religioso silenzio da parte sua e continua ad osservare la madre all’opera. [Chakra: 68/75]

Gli ordini del primario del reparto di oculistica vengono prontamente accolti e l'infermiera passa tutto l'occorrente alle due. Il collirio, prima di tutto, dopodiché altre due protesi e le pinze poc'anzi utilizzate dalla stessa Hyuga, in modo che possa ripetere l'operazione. Sono da quasi dieci minuti all'interno della sala operatoria, ma ecco che il primario va portandop la mano destra al proprio orecchio, se Kaori solleverà lo sguardo vi vedrà una ricetrasmittente posta nell'orecchio corrispondente, naturalmente attiva. < Come dite? > Pronuncia, bisbigliando per evitare di dar fastidio alle due dottoresse < D'accordo, riferisco. > La mano viene mollemente poggiata lungo il fianco e, poi, va a dosservare la Yakushi e la Hyuga, per evitare di disturbarle in corso d'opera. < Sì sì, tre gocce vanno più che bene, ma-- > S'arresta per un stante, visibilmente perplesso e quasi preoccupato per quello che, probabilmente, gli è stato riferito dall'interno della radiolina < Non forrei mettere fretta, ma potremmo concludere in fretta? In sala d'attesa la madre del paziente ha attivato il byakugan per assicurarsi che stia andando tutto bene e... > Una mano, guantata in lattice, passa sulla bandana colorata < Insomma, mi hanno detto che il signor Azrael si è alzato e credo stia minacciando di dar fuoco all'Ospedale o qualcosa di simile. > Visibilmente confuso il primario va esortando le due a ripetere la sequenza di applicazione degli anelli e mani terapeutiche, per completare l'esercizio e l'operazione.

19:06 Kaori:
 Kouki si comporta in maniera esemplare. E' perfettamente focalizzata e obbedisce ad ogni comando con cura maniacale senza distrarsi neppure per un istante ed osservando ogni cosa con estrema attenzione. Kaori ha imparato nel tempo che la sua bambina ama imparare cose nuove e che è capace di eseguire ogni esercizio richiesto con una diligenza fuori dal comune. Probabilmente tutto può dipendere da come le sono state insegnate nel tempo le cose che ha imparato prima di essere salvata da Raido e la cosa la fa infuriare. Cerca però di non pensarci ed annuisce compiaciuta quando la bambina va a versare il collirio senza far scivolare neppure una goccia sul viso del bimbo, centrando perfettamente l'occhio perfettamente esposto. La ragazza si volta a cercare il volto dello specialista prima di procedere al fine di avere il suo benestare, tuttavia le reazioni che gli vede adottare la portano ad aggrottare di poco le sopracciglia con fare confuso. Quando poi l'uomo spiega cosa si sta verificando fuori dalla sala Kaori si ritrova a schiudere le labbra e boccheggiare presa in contropiede, ruotando d'istinto il capo verso la direzione ove si trova la sala d'attesa. Attraverso mura e pareti dovrebbe notare sia Mekura col chakra concentrato agli occhi intenta ad osservare la stessa Hyuga, sia Azrael che sta dando di matto facendo allarmare infermieri e tirocinanti. La ragazza, sospirando, alza gli occhi al cielo tentando di rivolgersi al Nara con la speranza che il collegamento mentale fra loro sia ancora attivo. "Sta andando tutto bene. A momenti avremo finito e usciremo da qui, tieni duro. Spaventarmi lo staff non velocizzerà le cose" gli direbbe mentalmente con un tono che vuol essere di conforto e parzialmente divertito, prima di tornare ad essere seria. "Mi sto prendendo cura di lui, non preoccuparti. Andrà tutto bene." Non promette, non può, ma cerca di convincerlo di star facendo tutto il possibile per lui. Dunque torna a volgere la propria attenzione verso il bambino e, inspirando a fondo, gonfia i polmoni per poi rinsaldare la presa sulle pinzette e quindi portarle ad afferrare l'estremità inferiore della prima protesi. < Inserisco il primo innesto. > annuncia attenta andando ad avvicinare le pinze all'occhio dell'infante. Qui, attenta ad ogni minimo movimento, andrebbe ad inserire il semicerchio artificiale all'interno del foro antecedentemente praticato così da andarlo a sistemare come rinforzo a lato della cornea. Ogni movimento sarebbe millimetrico, cauto e la sua mano verrebbe tenuta il più ferma possibile. Quindi, applicato questo terzo innesto, andrebbe a ritrarre la pinza per portarla verso il vetrino dove è rimasto l'ultimo semicerchio bianco. Afferrato anche questo tramite una leggera pressione delle punte delle pinze, Kaori espira. < Procedo con l'ultimo innesto. > afferma inspirando nuovamente a fondo e ripetendo il medesimo procedimento già tentato in precedenza. Lo strumento verrebbe avvicinato al bulbo esposto e dunque allineato al piccolo foro rimasto aperto. Le pinzette andrebbero ad inserire il semicerchio artificiale al suo interno e lo posizionerebbero come studiato così da distendere questa volta definitivamente la patina. Adesso tutto dovrebbe essere risolto e concluso e la Hyuga potrebbe sfilare le pinzette per lasciarle nuovamente alle cure dell'infermiere al suo fianco. < Kouki, tocca a te. > le direbbe, a questo punto, facendosi da parte così da concedere alla piccola maggior possibilità di manovra. [ Cose mediche ] [ Byakugan IV ] [ Chakra: 104/120 ]

19:10 Kouki:
 Non lascia che nulla la distragga e focalizza tutte le sue attenzioni su Ken, l’operazione e ciò che può imparare dalla madre ma anche dallo specialista. Assorbe come una spugna secca ed assetata, e mantiene la calma, anche perché non sta succedendo nulla di allarmante per il momento. Attende che gli altri anelli vengano inseriti prima di procedere con le mani terapeutiche per una seconda volta, e cerca di non mettere nessuna fretta alla sua mamma, anche perché non ne sente il bisogno, almeno per lei… ma a quanto pare lo specialista non è dello stesso avviso, o meglio… chi c’è in sala d’attesa. La madre e il padre del bambino iniziano a diventare nervosi e un sopracciglio viene sollevato in maniera lieve, quasi impercettibile, lasciando emergere un’espressione solo leggermente perplessa. Certo non deve essere facile imporre la calma a due genitori in attesa, figuriamoci se poi bisogna trattare con uno del grado di Az. Dopo tutto è un’operazione tutto sommato semplice, ma bisogna comunque muoversi con cautela, soprattutto Kaori, per evitare di lesionare l’occhio con le pinze e i suoi movimenti. Ma non dice nulla, non ha voglia di far polemica e pensa che la Hyuga ha comunque ogni cosa sotto controllo… è ben più esperta di lei. Quindi rimane in silenzio e lascia che sia la madre a gestire il tutto, mentre gli occhi rimangono fissi sui suoi movimenti. La ragazzina andrebbe ad annuire verso la madre. <Va bene.> e tornerebbe a concentrarsi ancora una volta sul proprio chakra, solo una volta sistemati gli anelli e aver verificato che tutto sia andato per il meglio, ovviamente. Occhio allineato e cornea risistemata, la Yakushi visualizzerebbe ancora una volta il proprio flusso di chakra e da esso andrebbe a ricercare l’energia fisica che, insieme a quella psichica, lo compone. Così facendo cercherebbe di richiamare verso la superficie solo la parte fisica del chakra, cercando di farla muovere lungo le braccia e poi ancora a concentrarlo nelle mani. Se ci fosse riuscita andrebbe a far fuoriuscire l’energia fisica dai punti di fuga delle mani richiamando, a tutti gli effetti, il chakra medico. Se ci fosse riuscita l’alone verde tornerebbe ad avvolgere le sue manine e successivamente andrebbe a porle sopra l’occhio del bambino ad una distanza di sicurezza, una decina di centimetri, così da permettere al chakra medico di allungarsi dalle proprie mani fino all’organo del bambino. Il chakra medico verrebbe insinuato nell’occhio di Ken, così da andare, ancora una volta, a cercare di spronare le cellule a rigenerarsi per velocizzare la guarigione. [Tentativo Mani Terapeutiche C – consumo 7 pc + 0,5 ai turni successivi][Chakra: 63/75]

Il resto dell'operazione procede liscio e lineare come dettato dalla grande abilità di entrambe le kunoichi mediche. La cornea di Ken viene fissata con successo e rimarginata in fretta grazie alle mani terapeutiche. I pensieri di Kaori vanno al Dainin e lei, in tutta risposta sentirà riverberarsi nella mente la sua voce "Certo che va tutto bene, lo so. E da adesso questo è il MIO staff." Le parole non sono rassicuranti, ma il tono è decisamente scherzoso. L'anestesista, dopo essersi assicurato che tutto si è concluso nel migliore dei modi, va riponendo tutti gli attrezzi del mestiere, pronto per interrompere l'anestesia e riportare il piccolo in camera, in attesa che si risvegli. Il primario, dal canto suo, si avvicina alle due dottoresse < Avete fatto un lavoro egregio e, signorina Kaori, complimenti per la sua promozione. > Le sorride con ammirata soddisfazione, pur tenendo un approccio molto professionale e serioso < Ora usciamo, temo che il suo compagno stia e tecniche del suo clan sui miei infermieri. Ho sentito solo "Kagemane no Jutsu" dalla ricetrasmittente. > Conclude, piuttosto confuso, prima di uscire dalla sala operatoria ed andare a togliersi camice e quant'altro. Nella sala d'attesa una Mekura apprensiva e preoccupata va sincerandosi delle condizioni del figlio, mentre Kaori potrà notare come Azrael stia ritirando la propria ombra e nascondendo il sigillo del ratto dietro la schiena, sorridendo sia a lei che alla Yakushi a mo' di bambino che è stato colto con le mani nella marmellata. [ END ]

Kaori e Kouki portano a termine con successo l'operazione alla cornea del piccolo Ken Nara, al fine di fargli recuperare la vista. Mi sono permesso di dare mezzo punto ad entrambe per l'impegno, la costanza e la preparazione mostrata anche in OFF nel trattare un argomento così specifico e delicato. Good Job.