torture

Quest

Giocata di Corporazione

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Siamo nei locali riservati agli anbu, lontani dal caldo della giornata in un luogo umido, freddo e lontano dalla luce (il paradiso d'estate insomma). Questo, incentiva gli anbu che non sono al momento in missioni fuori da li a lavorare con maggiore felicità, ci manca solo il festeggiamento del compleanno dell'agente x nella sala comune con tanto di torta gelato. Ma in compenso oggi ci sarà un concerto in allegretto, pastorale, solo voci canore e percussioni nell'ala adibita alle torture. I nostri agenti troveranno il signor Sharper Hook nella stanza 5 già legato a dovere per le articolazioni, già svestito, lavato, bendato e con solo la divisa bianca da carcerato, sopra la sedia inchiodata al suolo con accanto a poco più di 2m di distanza tutti gli strumenti di tortura standard e da esperto su un vassoio d'acciaio su due piani contente un martello, delle pinze di varia grandezza ed utilità, diversi bisturi di diversa grandezza, una sega trancia ossa, una pera meccanica, siringhe, scalpelli vari, chiodi di varia natura ed utilizzo, aghi e tutto quello che può partorire una mente malata . Hanno lasciato anche dei panni in modo che i nostri torturatori possano lavarsi le mani. La cura messa per presentare al meglio la zona del torturato ed il torturato stesso rasenta la preparazione di una stanza d'albergo di lusso, ci manca solo che lasciassero due cioccolatini e una lettera di ben arrivato. In compenso tuttavia hanno lasciato un documento con tanto di placchetta metallica in modo da tenere insieme i fogli, sopra la sedia dei torturatori nel caso volessero sedersi. La luce è fioca, quasi nulla all'interno della stanza, ma può essere controllata a volontà dai torturati in modo da usarla nella tortura. Sul muro ci sono anche un lavandino, dei secchi vari per emergenze, all'interno della stanza comunque nella penombra ci sono tutti i giochini del caso e anche un bruciatore già riscaldato con dei ferri già a scaldare al suo interno che danno un bagliore rossastro.Al momento, sia Azrael che Furaya si trovano davanti alla porta n5 con due guardie a protezione della porta chiusa a chiave. [turni liberi]

16:19 Azrael:
 È un giorno felice, a dir poco. Finalmente Yami torna nella sua sala preferita del Quartier Generale ANBU: la sala torture. Un mantello nero ricopre le sue forme, dalle spalle sino ai piedi, il cappuccio non è indossato, ma lasciato libero al centro delle scapole. Il volto è coperto dalla maschera che per troppo tempo non ha indossato: bianca e liscia, due righe nere che scendono dalla fronte sino agli zigomi, passando per l’alloggio degli occhi, come due nere lacrime pronte a versarsi per la morte delle povere vittime su cui il Luogotenente metterà le mani e—quel sorriso. Quel sadico e tagliente sorriso dai denti aguzzi che va da orecchio ad orecchio, a testimoniare, invece, la felicità che proverà nell’infliggere tutto il dolore possibile al torturato. Un uomo che ha molto a cuore, per così dire, essendo stato proprio lui a portarlo lì, in quella stanza e che ha designato come sua prima cavia, per vedere quanto smalto ha perso negli anni di assenza da quel ruolo. Accanto a sé ha niente di meno che il Generale della squadra speciale ANBU, verso la quale va rivolgendosi, parlandole in un tono che – benché sia distorto dalla maschera – sancisce la felicità e l’impazienza degna di un bambino appena entrato in un negozio di giocattoli. < Gekido, ti chiedo di perdonarmi se sarò un po’ autoritario in corso d’opera. Quando e se il pirata opporrà resistenza, vorrei tu attivassi l’innata, scegli tu quale ti sembra più adatta alla situazione. In più—fai tu le domande, io mi occupo di torturare. > Le direbbe brevemente, rivolgendosi poi alle guardie in un tono molto meno accomodante. < Aprite questa porta e chiudetela alle nostre spalle. Non apritela se non all’ordine di uno di noi due. Chiunque abbia intenzione di disturbarmi mentre lavoro mandatelo via, o fatelo entrare con la consapevolezza che c’è una sedia anche per lui o lei. > Terminerebbe, dunque, attendendo che i due aprano la porta e, successivamente, entrandovi a passo svelto e… allegro. Decisamente allegro. < Buooooongiorno! > Esclamerebbe una volta dentro, andando a scrutare dietro la maschera la fisionomia della sala, esattamente come la ricordava. Dal gesso dipinto della copertura un sorriso gli si distende sulle rosee e le mani inizierebbero a sfregarsi tra di loro. S’avvicinerebbe a Sharper Hook per togliergli la benda che lo ricopre ed assicurarsi del fatto che sia vigile. In caso lo trovasse pronto ad ascoltarlo andrebbe a continuare < Spero tu ti stia godendo il tuo soggiorno nella nostra umile tenuta. Io sono Yami e, probabilmente, sono quello che porrà fine alla tua vita. Lei, invece-- > Direbbe, andando ad indicare Gekido con un gesto della mancina < Lei è la tua unica possibilità di uscire vivo da qui dentro. Rispondi alle sue domande e tutto andrà bene, non pensare a me, io sono qui solo per divertirmi. > Non sapendo se Gekido abbia già letto il fascicolo o si ricordi tutto quanto quel che riguarda il pirata, andrebbe a fare un brevissimo briefing, da ripetere poi eventualmente da Generale per tramutarlo in domande a cui rispondere e richieste da soddisfare come meglio crede. < Una donna era con te, mentre attaccavate il porto del Fuoco, ma non è stata rinvenuta tra i cadaveri, ci servirebbero più informazioni. Inoltre, da quel che sappiamo, hai un mandante e hai addirittura detto il suo nome, prima che la tua flotta venisse distrutta. Potremmo cominciare da qui. > Terminerebbe il proprio dire andando ad avvicinarsi al lavandino, ancorato al muro per aprire l’acqua e porvi entrambe le mani al di sotto, sciacquandole in un gesto puramente scenico, piuttosto che con una vera e propria utilità. [ Chakra ON ]

16:28 Furaya:
 Nella Base Anbu, non v'è un vero e proprio trambusto, si potrebbe dire che c'è un vociare confuso di gente che va e viene, innanzi a rapporti da stilare e consegnare al Generale o chi per lui. In questo caso, il Generale è soltanto un tantino impegnato ed è chiuso nel di lei Ufficio, dietro un tavolaccio metallico pieno di scartoffie e altre cose simili, evidentemente rapporti da stilare, in uscita e in entrata. Sia il LuogoTenente che il Generale sono in mise Anbu, dal momento che sono di turno e di guardia, a voler ben vedere. La donna ha un paio di pantaloni neri aderenti alle gambe esili, ma allenate. A coprire l'addome, oltre ad una t-shirt del medesimo colore che copre sol le spalle e l'addome, vi è anche una pettorina protettiva col simbolo degli Anbu in bella mostra, al centro della stessa. Sul volto della donna, per ovvietà, compare una maschera simile ad una Volpe, un Segugio, con striature violacee molto scure, non totalmente rosse, ma tendenti al colore stesso sopracitato. E' visibile il tatuaggio sul bicipite destro, tipico degli Anbu al contempo. Sugli avambracci, vi sono anche protezioni metalliche; ai piedi, un paio di sandali neri con le protezioni a ridosso dello stinco. Contro il fianco mancino, vi è soltanto una Katana e una Tasca Porta Kunai e Shuriken è attorno alla coscia mancina. S'affianca a Yami, l'Ex Generale più che Luogotenente, il quale quest'oggi compierà una delle sue tanto amate Torture, rimasto però lontano da queste pratiche per un po' di tempo. <Spero che tu non abbia perso il tuo smalto..> Ridacchia, punzecchiandolo con il far di chi è atto a disturbare. Lei, d'altronde, almeno quest'oggi, non deve sporcarsi le mani: resterà praticamente a guardare. Vuol capire se Yami sia ancora in grado di compiere quel che, una volta, era capace di fare, tanto da affidargli la Sezione Interrogatori e Torture. <Lasciateci entrare.> Si rivolge alle due guardie che dovrebbero esser ivi disposte, come giusti ordini impartiti in precedenza. <Non ti preoccupare. Tu fa quel che devi, Yami. Io agirò di conseguenza.> Asserisce, come se tal fosse una sorta di minaccia, quando è palese che non voglia prender più sul serio di così la questione. Una volta dentro, ciò che può notar è esattamente la stanza che ha sempre ricordato. Perfettamente in ordine, pulita, ma pur sempre in penombra, lasciando poco spazio alla luce benevola. Chi è lì dentro, spesso e volentieri, ne esce morto o mutilato; altri iniziano a pregar di far la prima fine piuttosto che la seconda e continuare a soffrire inutilmente. Chiude la porta dietro le proprie spalle, ovviamente a chiave, per scongiurare spiacevoli equivoci. Gli occhi, da dietro la maschera, scivolano sin verso colui il quale, quest'oggi, sarà il torturato. <Stiamo per fare un bel gioco: il poliziotto buono e il poliziotto cattivo.> E' proprio un.. gioco, eh? Sicuramente. Anche bello da praticare. <Se fai il bravo, possiamo divertirci tutti e tre senza nessun problema.> Fa spallucce, come se la situazione non fosse poi molto problematica, dal proprio punto di vista. <Allora..> Giusto per iniziare e scaldarsi, si pone sulla destra dell'uomo, così da lasciar tutto il campo libero al Nara. <Come prima cosa, mi farebbe piacere tu ti presentassi.> D'altronde, lei non lo ha mai visto. <Nome, cognome, puoi anche dirmi quanti peli hai sul culo. L'importante è che tu inizi ad aprire bocca. Ha già pronunciato il nome del tuo mandante..> Da quel che dice Yami, ricollegandosi a quest'ultimo. <..per cui, non ti dispiacerà ripeterlo, vero?> La voce è sottile, tagliente, il tono rasenta una risata che ancor s'ostina a non venir fuori. [Chk ON]

L'uomo viene sbendato e si guarda intorno, buttando gli occhi sugli attrezzi del mestiere di Azrael. Fa una espressione spaventata ed annuisce terrorizzato quando questo parla di Gekido come la salvatrice. Sembra tutto procedere con tranquillità, ha anche ceduto troppo in fretta. Furaya fa la domanda, il pirata annuisce e va un leggero balbettio <s-si, -certo che te lo dico, si chiama..> c'è una breve pausa dove il tizio guarda direttamente la donna e scandisce le parole successive <Succhiamelo, forte, boccuccia di rose> e poi si mette a sghignazzare dopo aver insultato il capo degli anbu in quel modo. <e riguardo ai peli del mio culo li puoi contare uno ad uno, ahh ho sempre sognato di fare un face sitting su una stronza di anbu> e poi passa al suo torturatore <è come essere in vacanza: puttane, almeno un pasto al giorno, tizi come te che si divertono a torturare le persone come sacchi di carne perché gli manca che la mamma li prenda a sculacciate nel sedere, sto bene ragazzo, sto alla grande e starò meglio quando inizierete i vostri trattamenti, cos'è? mi farete una manicure nuova? qualche tortura da checca isterica, avanti, soono tanto curioso di vedere se siete capaci di sorprendermi, fino ad allora, non vi dirò un cazzo e se non ve lo ricordate quello che ho già detto siete degli incompetenti del cazzo alla quale non darei due monete, quindi forza> apre le gambe <o iniziate oppure tu cerry puoi metterti a cavalcioni sulle mie gambe e sentire come mi diventa..> altri insulti vengono dati, ma la magia della fascia protetta, che è arrivata in ritardo, impedirebbe ad altri di sentire il vocabolario, davvero molto complesso di Sharper Hook, il quale sembra quasi invitarli a dare il peggio di loro. [turni liberi][no tempo]

17:07 Furaya:
 Rimasta ancor a debita distanza, non distoglie l'attenzione dall'uomo incatenato, pronto per essere torturato. Che ciò venga fatto da Yami, è più un dovere, un ritorno alle origini per massimizzare il suo "bentornato a casa", laddove egli sa comportarsi egregiamente. Attende, impaziente, le parole che potrebbero giungere dalle accurate corde vocali del prigioniero: peccato per quanto, contrariamente, ne vien fuori. Solleva il sopracciglio destro verso l'alto, non sapendo se ridere, infuriarsi o adottar altre contromisure. Quel ch'è certo è che non ride: se l'angolo destro delle labbra s'era sollevato, palesando un ghigno, un intento negativo, or tornerebbe nella naturale posizione, permettendo al di lei cervello d'ingranar la giusta marcia. Ambedue gli arti superiori son piegati sotto il seno, restando in piedi ad osservar il criminale. <Sei
così sboccato~>
Lasciva, tutta una farsa. Come se dovesse riattivar il Chakra che ha in circolo, nella di lei mente andrebbe a rivisitare il normale procedimento che seguirebbe in quel determinato contesto. Il di lei fisico sarebbe suddiviso da una linea verticale che ne divide il corpo in due perfette metà. All'altezza del cranio, prenderebbe posto una sfera dal colore rossiccio, come una piccola fiammella - con lingue gialle e arancio - che scoppietta allegramente in un camino. Essa raffigurerebbe il di lei primo elemento risvegliato: il Katon. Conseguentemente, ad altezza del ventre, andrebbe formarsi un'altra sfera dal colore marroncino, simile a tante piccole zolle di terra che si uniscono per formar un unico terreno. Esso, com'è facilmente intuibile, rappresenterebbe l'elemento del Doton, risvegliato a seguito dello Yoton. Ambedue le sfere, oltre a ruotar su loro stesse - esattamente come il Richiamo del Chakra - si attirerebbero l'una con l'altra, iniziando (la prima) a scendere e (la seconda) a salire, pur di riuscire a trovare un punto d'incontro al centro del petto, all'altezza del plesso solare. Non necessita di sigilli, ma, una volta formata la Sfera, dalla stessa si andrebbero diramando dei sottili filamenti, i quali s'insinuerebbero lungo le braccia e le gambe - sotto cute - e, soprattutto, nelle ghiandole salivari da cui ella secerna la suddetta Lava. Il di lei corpo, dunque, dovrebbe aver ora libero accesso allo Yoton che arde in lei: principalmente, però, essendo esso anche riversatosi sotto cute, tenta di concentrarlo maggiormente verso il braccio predominante, il destrorso, sin verso la mano. Compie appena un paio di passi, il necessario per raggiungere il criminale e guardarlo dall'alto. La mancina sfila, lentamente, il guanto così da lasciar il palmo libero. <Potrei farci un pensierino.> Allo stesso modo di come egli s'è palesato così affabile, prima di far fuoriuscir il demone interiore, allo stesso modo il Generale Anbu condurrebbe, lieve, le dita verso la gamba SINISTRA dell'essere in questione. <Non ti dispiace se c'è anche un terzo che guarda, no?> Malizioso è il tono, per quanto sia soltanto di facciata, data l'alta temperatura che quella stessa mano, come il resto del corpo, dovrebbe raggiungere, dato lo Yoton che scorre ed arde, pronto a fuoriuscir anche dai pori, nel caso in cui voglia rivestirsi con il medesimo elemento. Chinatasi in avanti, volubile apparirebbe, fintantoché poggerebbe il palmo contro l'INTERNO dell'altrui coscia, risalendola per intero. Commetterebbe tal gesto con estrema lentezza, abbastanza da far aderire al pantalone il proprio palmo incandescente. Risale, piano, molto piano, in modo tale che, nel caso in cui ciò sia andato a buon fine, il buon Sharper Hook avverta come il calore, che dalla propria mano dovrebbe generarsi, sia ABBASTANZA vicino al suo amato gingillo. <Non ti piace?> E' Gekido, adesso, non l'adorabile Consigliera della Foglia. [Chakra: 116/120 | Hijutsu Yoton lv.4 ON (2/4)]

17:09 Azrael:
 Inizialmente il pirata sembra voler parlare, ma—alla fine fa come tutti gli altri. Il Nara, sempre girato di schiena, corruga le labbra fino a formare una piccola “o” per poi cominciare a fischiettare un motivetto lontano, ma incalzante. Si sfrega per bene le mani mentre Sharper Hook sciorina insulti su insulti alla volta di entrambi gli ANBU presenti, senza battere assolutamente ciglio, freddo come una lastra di ghiaccio. < Sì, capisco. > Pronuncia, infine, voltandosi al torturato e a Gekido, ma dirigendosi verso il vassoio a doppio piano, su cui sono posati gli stracci per asciugare le mani. Ne prende uno e vi avvolge la destra, strofinandola energicamente con la mano opposta e viceversa < Sai perché i torturatori fanno sempre le stesse cose? Perché i torturati fanno sempre le stesse cose. > Una lieve risata gracchiante si leverebbe dal retro della maschera, facendo vibrare il petto del Dainin. < Allusioni sessuali alla donna che deve interrogarti? Davvero? > Scuote la testa un paio di volte, prima di posare lo straccio e passare i polpastrelli sui vari strumenti. Una mezza idea prende vita nella sua mente. < No, nessuna manicure. Trovo anche io estremamente noioso e ripetitivo lo strappare unghie e denti. Piuttosto, tu che sei un pirata-- > Si volta, andando a recuperare bruciatore e ferri arroventati, preparandoli accanto alla sedia posta frontalmente alla postazione del torturato. Non vi si accomoda ancora, ma prosegue nel proprio dire < --saprai certamente come si sfiletta un pesce, no? Ci sono vari step da seguire, prima di tutto lavarsi le mani, ma quello l’ho già fatto. > Andrebbe dunque a prendere dal primo vassoio, sezione dedicata a rasoi ed armi da taglio, uno strumento non dissimile da un casalingo pelapatate, il martello e delle cesoie. < Ad ogni modo, il nome che hai detto sulla nave, prima che due soli ninja mandassero a gambe all’aria te, la tua troietta e quelli che vi portavate dietro, è Rioichi, se non vado errato. > Si accomoda sulla sedia, accavallando le gambe di fronte a lui, in maniera sempre pacata ed elegante. < Nessuno dei tuoi insulti mi colpirà, pirata dei miei coglioni. Non dopo che tutta la tua flotta è stata distrutta da due uniche persone, non dopo che abbiamo dovuto rimuovere l’uncino che ti portavi dietro dai tuoi polmoni, prima che tu morissi. Oh, a proposito, Gekido-- > Si rivolge verso di lei, non trattenendo una gioiosa risata di puro scherno < --lo sapevi che questo tipo ha dato un nome al suo uncino? Lo chiamava Mary. E ci parlava, addirittura. Secondo me l’unica cosa con cui ha scopato è quello. > Poi conclude, voltandosi verso di lui e piegandosi in avanti, cesoie alla mano, per avvicinarsi alle dita della mano destra < Mentre rispondi alle domande della mia collega o ci dici quale utilizzo facevi di quell’uncino, mi sembra di ricordare che il prossimo passo è tagliare le pinne. > E posizionerebbe l’indice della mano destra di Hook tra le cesoie, serrandole per staccare il dito con un taglio netto e preciso, tanto per riscaldare un po’ l’ambiente. Come se non bastasse Gekido, insomma. [ Chakra ON ]

Sharper Hook, apre ancora di più le gambe in tutta risposta quando Furaya ci passa le mani in quel mondo. Trattiene un urlo, porta indietro la testa e si morde le labbra andando a scalciare senza colpire nulla quando questa va in un punto sempre più doloroso. Lancia un urlo liberatorio seguito da una risata isterica <brava, sai usare le mani, ora usa le tette> Sempre sulla provocazione mentre annaspando ascolta quello che ha da dire Yami. <banali metodi di tortura? Davvero?> li sta ancora prendendo in giro. <se volete che vi tratti seriamente allora comportatevi seriamente, quello che cos'è?> afferma guardando ed ascoltando la storia della sfilettatura <ohhh si, ci siamo> una bestia, una bestia che sembrava del tutto a suo agio a farsi torturare, sembrava...<hei, nessuno è perfetto e poi so riconoscere la potenza di un jutsu quando lo vedo: non avete mandato dei semplici ninja..huhu quindi sono più che soddisfatto di aver scomodato tanto Konoha, avrei solo sperato di uccidere più civili> sospira <ahh bhe cosa?> guarda verso Le cesoie e il suo dito che vola via, cacciando un urlo di dolore assurdo visibile nella sua stessa faccia, rossa e con gli occhi spalancati, grida e alla fine si rigira verso Azrael <E CHE CAZ*o! ma li leggete i rapporti su di me o è una abitudine fare domande retoriche?> chiede ad entrambi continuando a ringhiare <ci ammazzo la gente, gli do il colpo finale, la mia Mary si scopa le interiora altrui...ed hai tagliato troppo poco> si mette a ridere di nuovo alzando lo sguardo verso l'alto continuando <ahahah vi do un aiuto amatoriali da quattro soldi, vi suggerisco la domanda: secondo voi, come ho guadagnato Mary?>[turni liberi]

17:54 Azrael:
 Le parole di Sharper Hook proseguono e proseguono ancora, ma Yami non ne viene affatto colpito. Ne ha sentite tante e tante altre ancora di parole come quelle, che hanno insultato lui, i suoi colleghi, la sua famiglia e qualunque essere vivente siammai entrato in contatto diretto o indiretto con lui. E no, sel suo uncino non gliene frega un cazzo, gli servirà solo in futuro, per quello che ha in mente. Tutto quel che fa è alzare il viso, coperto dalla inquietante maschera, in direzione del pirata. < Ti dico un segreto, capitano. > Sussurra, distorto dal modulatore vocale sito nella maschera. < A me non frega un cazzo che tu parli oppure no. Sono gli altri a volere le informazioni. > Riabbassa il capo, andando a dare un colpo secco anche al medio, seguito dall’anulare della stessa mano, nel tentativo di tranciare di netto muscoli, legamenti ed ossa. L’altra mano andrebbe, intanto, a ricercare il ferro arroventato, passandolo sulle giunture che ha appena reciso, onde evitare spargimenti di sangue che potrebbero fargli perdere i sensi. < A me interessa farti tanto- > E TAC, anche il mignolo andrebbe reciso allo stesso modo delle altre dita < -TANTO- > Un urlo più forte, simile ad un acido gracchiare, graffiato dalla stessa maschera, mentre anche il pollice seguirebbe la sorte delle altre dita < -male… > Solleverebbe le cesoie e le passerebbe al di sotto della maschera, per andare a ripulir la lama con la punta della lingua, tirandole poi fuori linde come se fossero appena uscite dal fabbro < Ho ancora una mano e due piedi da recidere. Dopodiché si passa alla fase successiva, la squamatura. Continua pure a non rispondere, se ti senti curioso. > E così dicendo andrebbe a scostare la sedia verso l’altra mano, avvolgendo le lame attorno all’indice per, poi, aprire il palmo della destrorsa e farlo capitolare con tutta la forza di cui dispone sulla lama superiore, per chiuderlo a ghigliottina < Uh, così posso tagliare più dita alla volta. > Mormora tra sé e sé, ma abbastanza forte da essere udito da tutti. E a lui non interessa più di sapere di questo Rioichi, di dove si trova, della donna – il cui nome in codice era Fiore da battaglia – o di qualunque altra cosa. A Yami interessa solo, ora più che mai, sfilettare quel pesce. [ Chakra ON ]

18:02 Furaya:
 Si direbbe che le Torture non siano proprio il punto a favore per far parlare Sharper. Contrariamente, sembra gioirne, trarne godimento. La mano resta perennemente a contatto con la di lui coscia, volendo far sì che il Chakra Lavico, concentrato proprio sotto il palmo della mano che sta utilizzando. <Onestamente- di come hai guadagnato Mary, non m'interessa. Allo stesso modo di come poco può fregarmene dell'utilizzo che ci fai. Puoi anche infilartelo dove tu ben sai, non cambierebbe la situazione.> S'allontana quel tanto che basta per permettere ad Azrael di recidere le dita della mano, incurante delle urla che dovrebbero provenire dallo stesso prigioniero. In questo preciso momento, dopo quanto ha dovuto sorbirsi a parole, vuol vederlo soffrire. Ma nel vero senso della parola. <Chi è Rioichi? Se il tuo mandante non si fa vivo- io due domande me le farei.> Vuol soppesare quanto egli ambisca a quel lavoro, quanto possa tenerci. In un modo o nell'altro, vuol trovare un altro modo per torturare colui che ha davanti, qualcosa che prema maggiormente a livello psicologico, più che fisico, visto e considerato come ciò non paia funzionare alla perfezione. Si potrebbe davvero far sfilettare come un pesce e, dalla di lui voce, non giungerebbero comunque informazioni. <Ti hanno lasciato da solo al tuo lurido destino. Perché sanno che sei un cocco di papà e non parlerai? Perché parli solo con Mary? A proposito, Yami- dov'è Mary?> Il tono diventa affilato, tagliente come un coltello. Se è tanto legato al suo uncino da parlarci, ch'esso possa servire, dal lato psicologico, a farlo cedere? Come reagirebbe nel caso in cui venisse "aperto" e le sue interiora venissero scopate direttamente dal suo uncino preferito? [Chakra: 112/120 | Hijutsu Yoton LV.4 ON]

15:54 Furaya:
 Si direbbe che le Torture non siano proprio il punto a favore per far parlare Sharper. Contrariamente, sembra gioirne, trarne godimento. La mano resta perennemente a contatto con la di lui coscia, volendo far sì che il Chakra Lavico, concentrato proprio sotto il palmo della mano che sta utilizzando. <Onestamente- di come hai guadagnato Mary, non m'interessa. Allo stesso modo di come poco può fregarmene dell'utilizzo che ci fai. Puoi anche infilartelo dove tu ben sai, non cambierebbe la situazione.> S'allontana quel tanto che basta per permettere ad Azrael di recidere le dita della mano, incurante delle urla che dovrebbero provenire dallo stesso prigioniero. In questo preciso momento, dopo quanto ha dovuto sorbirsi a parole, vuol vederlo soffrire. Ma nel vero senso della parola. <Chi è Rioichi? Se il tuo mandante non si fa vivo- io due domande me le farei.> Vuol soppesare quanto egli ambisca a quel lavoro, quanto possa tenerci. In un modo o nell'altro, vuol trovare un altro modo per torturare colui che ha davanti, qualcosa che prema maggiormente a livello psicologico, più che fisico, visto e considerato come ciò non paia funzionare alla perfezione. Si potrebbe davvero far sfilettare come un pesce e, dalla di lui voce, non giungerebbero comunque informazioni. <Ti hanno lasciato da solo al tuo lurido destino. Perché sanno che sei un cocco di papà e non parlerai? Perché parli solo con Mary? A proposito, Yami- dov'è Mary?> Il tono diventa affilato, tagliente come un coltello. Se è tanto legato al suo uncino da parlarci, ch'esso possa servire, dal lato psicologico, a farlo cedere? Come reagirebbe nel caso in cui venisse "aperto" e le sue interiora venissero scopate direttamente dal suo uncino preferito? [Chakra: 112/120 | Hijutsu Yoton LV.4 ON]

Il tizio guarda tutti e due direttamente <ohh ma dovreste saperlo, dovreste imparare a empatizzare con i vostri torturati...sai, il migliore torturatore è chi soffre nel vedere la persona torturata, perché la ama...è sinceramente come il sesso e come tale può essere agonizzante> prende un lungo respiro <huuum ma basta parlare della filosofia della tortura, volete delle informazioni? squartatemi> è letteralmente un invito tra le urla di dolore che gli stanno provocando: è sfinito ma, prosegue su quella strada, in modo ferreo, con quel sorriso beffardo sul volto. <partite dal ventre, fino al petto, apritemi come una cerniera..> non è più solo un invito sembra propriamente una richiesta da parte del capitano a quei due di fare quello che devono fare. Quando sente Mary l'uomo si illumina letteralmente, i suoi occhi iniziano a lacrimare mentre mantiene un sorriso sulle labbra <ah..ahahah...> inizia a piangere con le lacrime che scendono dal volto del criminale andando a bagnare il pavimento, una figura patetica che non ha più nulla da perdere <la mia Mary>turni liberi

16:39 Azrael:
 Il prigioniero non parla. Non come al solito, in cui cercavano di tenersi le informazioni più sensibili, cercando di calmare i torturatori con informazioni di poco calibro, questo è proprio atipico. Addirittura vuole dargli lezioni sull’arte del torturare. < Non posso empatizzare con te, Hozuki. > Lo chiama per cognome, almeno per quel cognome che lui conosce dalle scartoffie sulla missione che lo riguardavano. < essere un perdente non fa per me. > Prosegue col proprio atto di tranciare ogni dito del pirata, passandovi poi con il ferro arroventato per cauterizzare le ferite ed evitare che muoia per dissanguamento. < Rispondi alle domande o stai zitto, per favore. Sono venuto qui nella speranza di sentire un po’ di sane urla… proprio come il sesso, se ci pensi. > E ride, da dietro la maschera, generando un suono distorto ed ovattato dalla maschera stessa. Passa, poi, ai piedi, ma non andrebbe a tagliare dito per dito, bensì ad accelerare un po’ i tempi. Si chinerebbe per porre la lama delle cesoie perpendicolarmente alle falangi podali, poi andrebbe a dare un colpo secco con la mano opposta per tranciarle tutte insieme, prima del piede sinistro e poi di quello destro. A questo punto poserebbe gli attrezzi che ha usato per “tagliargli le pinne” ed andrebbe a porre la mano sulla trasmittente della maschera, attivandola per comunicare con gli ANBU fuori la porta < Portatemi il reperto 4, l’uncino. > Mormorerebbe, seppur abbastanza forte da farsi udire da tutti i presenti. Ha davvero intenzione di sventrarlo, andando avanti così. Tuttavia, prima di aprirlo in due, c’è un’altra cosa che si dovrebbe fare con un pesce. < Adesso dovrei squamarlo, Gekido. Alla fine me lo cuoci? > Domanda, piuttosto sarcastico nel proprio dire, prima di mettere mano al pelapatate che si era precedentemente preparato. Lo impugnerebbe nella mancina, avvicinandosi al di lui petto per far leva sulla sua carne, senza ancora muoverlo, magari comincerà davvero a parlare. [Chakra ON ]

16:52 Furaya:
 Non serve a granché torturare e sfilettare il tipo, il quale par goder di questa strana pratica. Storce le labbra, movimento non visibile per ovvi motivi, lasciando ticchettar le dita - le cui mani son coperte con un paio di guanti neri - sull'avambraccio opposto. < Mi sono stancato di questo qui. > Esordisce verso Yami. Gira il capo, nuovamente, alla volta del malcapitato, per quanto egli non par esser tale, dal momento che ne gode. < Ripeto.. > Resta all'adeguata distanza, lasciando che sia Yami stesso ad operare secondo il di lui stesso volere. D'altronde, non può dargli ordini né vuol farlo, se non quelli limitativi nell'ambito. In questo contesto, il ragazzo ha ampia scelta, poiché la donna vuol sol accertarsi che tutto sia ancora come un tempo e ch'egli sappia ancora farci nell'ambito delle torture. < ..Chi è Rioichi? Diccelo e vedrai che avrai le migliori torture che tu abbia mai desiderato~ Fufufu! > Par che sia proprio questo ciò ch'egli vuole ed il Nara stesso non vede l'ora di dargliene il più possibile. Quando Yami richiede il reperto, ossia l'uncino denominato Mary, sorride da dietro la maschera. < Cosa ne pensi se lo sciogliessi? > N'è capace, può farlo. < Potremmo crearci delle manette anti-chakra dorate- oppure venderlo a peso. > Vuol giocare con la psiche dell'uomo, il quale sembra esser molto legato al proprio uncino. Dunque, vuol far sì che si preoccupi o che, comunque, la minaccia verso il suo amato uncino giunta dritta per dritta proprio a Sharper. [ Chakra: 108/120 | Hijutsu Yoton LV.4 ON]

Il tizio abbassa il capo con uno sconforto quando la donna parla di fondere il suo uncino, Le pinne sono state tagliate e il sangue sta sgorgando nelle zone tranciate, non ha più neppure la forza di urlare o di muoversi cercando di scappare a quel dolore come ogni normale essere umano farebbe. Si accascia sulla sedia prendendo lunghi e profondi respiri, la faccia è rossa è piena di vene sulla fronte e le tempie. Gli occhi arrossati, e diretti verso i due anbu. La sua rabbia è visibile, così come la sua frustrazione. Le lacrime continuano a scendere mentre gonfia il petto con lunghi e profondi respiri violenti. La sua testa ondeggia verso il basso tra le gambe, sbava a terra per via della fatica e del dolore che sta provando. Per la pressione sta perdendo anche sangue dal naso ed i due ninja possono sentire i suoi denti scricchiolare. <rghhh!!!! AHHHHH!> grida alla fine, ringhiando e soffocando. <la mia Mary> Il collo è teso e rigido, stringe il suo intero corpo e guarda alla fine le ferite che gli stanno provocando. <...ma dove..> inizia a parlare ansimando dopo l'ultimo urlo lanciato, continuando a mantenere quei profondi respiri. Yami/Azrael potrebbe notare qualcosa: non è normale. Non ha ancora fatto nulla di quello che vorrebbe fargli, probabilmente, ma è difficile reggere un tale dolore e trarne anche piacere, non è normale, il che questo potrebbe corrispondere ad un addestramento avanzato e specifico oppure quel tizio ha subito molti altri tipi di torture. <..avete imparato a mangiare il pesce? va sventrato dopo la sfilettatura e poi cotto, è basilare> e si permette anche di guardare con biasimo lo stesso Yami. <del resto è per questo che siamo tutti qui no? per una grigliata di pirata, dovete sventrarmi alla fine di tutto> ringhia il pirata guardandoli entrambi <MI AVETE SENTITO? > continua a gridare con maggiore furia, facendo forza con il poco fiato che gli è rimasto < DOVETE SVENTRARMI; è DENTRO LA PANCIA, é DENTRO IL FEGATO è DENTRO IL TESORO> parole sconclusionate e senza senso [stessi turni]

Subito dopo quelle urla, la porta si apre, mostrando un anbu con la maschera da porco, il quale porta con se il reperto all'interno di una busta, ancora intonso ed intoccato. <ahh Mary!> esclama guardando l'uncino come se avesse visto un vecchio amico perso anni orsono. [correzione ed aggiunta, scusatemi]

17:49 Azrael:
 il prigioniero ringhia, sbava, urla e piange. Certamente non è normale, ma al Nara davvero non interessava ciò che lui aveva da dire. Avrebbe solo voluto sentirlo e vederlo soffrire. Ma no, lui insiste nel voler essere sventrato. < E va bene, e va bene. Ho capito che c’è qualcosa lì dentro, ma cazzo- > Getta il pelapatate contro il muro della sala con tutta la rabbia ed il poco controllo che concerne il fatto di non starsi divertendo abbastanza. Un ringhio sommesso si sentirebbe, distorto dal modulatore vocale della maschera. A quel punto un ANBU apre la camera delle torture, richiamato dalla sua richiesta di ottenere l’uncino. Il Nara si alza, la mancina va sulla sedia predisposta per lui, scostandola dal proprio corpo ed accompagnandola con ben poca grazia, nell’atto di alzarsi, a far compagnia al pelapatate contro il muro. < Dammi questo cazzo di uncino e vattene a fanculo. Ci avete messo anche troppo. > Sputa velenose sentenze nei confronti del poveretto che gha solo eseguito un suo ordine. Ma è arrabbiato, molto arrabbiato. Non era così che doveva andare quella tortura, voleva sfogarsi, creare qualcosa di artistico, ma no. Non ci sta riuscendo. Per questo, ora, è del tutto concentrato su quel che ha da fare per porre fine a tutto questo. < Se aprirti in due non dovesse bastare, giuro che ti riporterò i vita e ti ammazzerò ancora ed ancora ed ancora! > Ringhia nuovamente dietro la maschera da Sadico. La mancina regge l’uncino, la destra sfila la busta in cui esso è contenuto e con un unico e fluido movimento andrebbe a piantarlo nella pancia di Sharper Hook. Lo sentirebbe affondare nelle carni, sfilacciare i muscoli sottostanti, puntellato poco sotto l’ombelico. E, a questo punto, lo tirerebbe verso l’alto in un moto dritto, ascendente, atto a terminare solo contro le ossa della gabbia toracica e dello sterno. Non lo aprirebbe immediatamente, ma porrebbe la mancina tra i di lui capelli, stringendo le falangi e tirandoli in modo che si riversi all’indietro < Apri questa cazzo di bocca! > Sbraita, ormai privo di un vero e proprio controllo. L’uncino gli verrebbe posto in bocca, senza ledere a denti e lingua o palato, ma unicamente in modo che la punta dell’uncino gli fori la guancia dall’interno verso l’esterno, come un pesce preso all’amo. Solo a quel punto immergerebbe le mani nelle carni sanguinanti di questo torturato, aprendo i lembi di carne divisi dal proprio impeto per sorpassare l’ostacolo dell’addome ed arrivare agli organi. Se non dovesse notare nulla di strano, a quel punto, immergerebbe le mani nelle viscere dell’uomo, prendendo, tastando e strappando budella, stomaco, fegato e quant’altro si trovi lì. Rwspiri affannosi risuionano dietro la maschera, distorti da essa, ma abbastanza chiari da far capire che è piuttosto alterato. Ne schiaccerebbe e ne premerebbe gli organi, se ancora non dovesse trovar nulla, lasciandone cadere brandelli organici e sangue scuro sul terreno circostante e sul proprio mantello. [ Chakra ON ]

18:02 Furaya:
 Solleva l'arto superiore destrorso, ben disteso e col palmo rivolto verso l'alto. < Dallo a m- > Ma ciò viene interrotto da tutto ciò che Azrael compie di conseguenza. Silente, s'irrigidisce del tutto. Socchiude le palpebre, focalizzando la propria attenzione alla volta di Yami stesso, ancor restando a debita distanza per evitare di finir in mezzo ai drammi dei due. < YAMI. > Tuona ad alta voce, irrigidendo ulteriormente i muscoli della mascella e del corpo stesso. Tenta d'alternar veementemente ambedue le inferiori leve, data l'irrisoria distanza che dovrebbe esservi tra l'uno e l'altra, essendo questa poco più defilata indietro, ma pur sempre vicina abbastanza. Nel caso in cui riesca ad avvicinarsi ad esso, spostando dapprima la gamba destrorsa e poi la gemella, l'arto che, precedentemente, era già stato sollevato, si tenderebbe innanzi per cercare di FERMARE il braccio armato di YAMI, il quale dovrebbe provare a sfilettare del tutto il ragazzo imprigionato. Incanalerebbe il proprio Chakra, la propria forza nelle gambe e nel braccio preposto all'attacco, al fermo. Le gambe si irrigidirebbero, fermandosi ad una distanza tale da esser adeguata al contesto, divaricandole lievemente. La schiena sarebbe altresì tesa, con le fasce muscolari in tensione totale. Le dita della dritta si serrerebbero con forza - per quanto l'è possibile - attorno all'avambraccio altrui o al polso, in base all'altezza o a quanto l'è più congeniale. < Ti ho per caso ordinato di ucciderlo, Yami? > Assottiglia le palpebre, il tono sarebbe sottile, affilato come rasoi. < Ho un piano ben diverso. > Tutto ciò, ovviamente, nel caso in cui sia abbastanza veloce da poter fermare Azrael, per non parlar del fatto che deve almeno aver una forza adeguata a bloccar il braccio di un Dainin, l'ex Generale degli Anbu in persona. [ 1/4 Scatto + 1/4 Blocco del braccio ][ Chakra: 104/120 | Hijutsu Yoton LV.4 ON ]

la reazione del pirata costringe Yami a prendere una posizione, a dover abbandonare i suoi desideri di fare qualcosa di divertente ed artistico e rovinare la propria tela sadica. Qualcosa viene sottolineato e finalmente decidono di adoperarsi a seguire quel suggerimento. L'anbu porge l'uncino e le sue più sentite e silenziose scuse andando ad inginocchiarsi di fronte alle due figure e rimane li per un po' prima di andarsene. Per un attimo, il pirata ha un certa dose di paura quando lo sente reagire così, il suo petto si alza e si abbassa ripetutamente e la testa gli gira, gli occhi sono già rivoltati verso l'alto prima ancora di sentire il dolore, come se stesso combattendo anche contro se stesso per non supplicare. Rapidamente l'uncino lo penetra provocandogli un sussulto di sorpresa più che di dolore visto l'atto rapido e gorgoglia urlando e tremando, piegando la testa e scuotendola di lato mentre il sangue inizia a sgorgare come una fontana dalla bocca quando gli organi interni vengono lacerati...e qui succede qualcosa. Perché quando la carne viene tirata e con se il sangue e le interiora producendo un odore tipico e pungente che arriva al naso dei presenti in modo disgustoso, l'uncino cozza su qualcosa di duro che si incrina come le ossa e qualcosa di metallico che blocca l'avanzata in quel punto deviandola verso altre parti, poi l'uncino viene portato alla bocca del tizio e aprendola un dettaglio viene notato: nella lingua c'è un simbolo. Furaya cerca di far prevalere il suo grado mentre cerca di bloccarlo con la forza, ma si accorgerà che la presa di Azrael è quasi il doppio della sua, non riuscendo a trattenerlo finirebbe a sua volta con le mani all'interno del ventre una volta che questo inizia a sventrarlo a mani nude come un animale. Gli occhi del tizio sono rigirati verso l'alto e sembra effettivamente morto...sembra. Perché appena Azrael ha scavato abbastanza, si accorgerebbe che c'è qualcosa attorno al cuore, qualcosa di metallico e che pulsa costantemente. Ci sono diverse placche metalliche, unite a dei cavi, placche nere con diversi simboli di matrice sopra, tali placche al momento stanno colpendo ripetutamente il cuore di quel tizio riattivandolo quando questo si blocca...e si è bloccato 6 volte nell'ultimo atto causato da Azrael. Non è qualcosa di normale, come non è normale guardando meglio l'interno del suo corpo. Infatti, dove era possibile e dove non poteva causare morte per infezione o perforazione, si trovano delle piccole sfere appuntite tra i muscoli del tizio. Azrael ha i guanti, per questo quelle sfere non gli si sono attaccate alla pelle, ma coprono completamente i guanti in questione. L'aspetto che avevano sembrava doloroso. Quel tizio stava già subendo una tortura prima ancora di essere torturato da loro, è sembra una cosa che c'è da molto tempo. Inoltre, quella struttura attorno al cuore i cui fili si perdono andando verso l'alto seguendo la spina dorsale molti fili legati insieme. è tecnologia avanzata, non certo appartenente a Konoha, ma probabilmente a nessun villaggio ninja. Un'altro dettaglio si palesa tra il sangue e le interiora mezze fuori dal corpo del tizio: un simbolo, un uccellino rosso con le ali spalancate. Riprende improvvisamente fiato, con l'uncino agganciato alla guancia, quel disgraziato sembra la vittima di un incidente stradale <....anche se mi spellate> è difficile capirlo mentre vomita sangue e francamente non sembra neppure possibile che possa farlo ancora <sono ancora vivo> gli occhi rigirati verso l'alto mostrando solo il banco degli occhi e le vene sottostanti, l'impianto che ancora continua a dare delle scariche <che delusione> [stessi turni]

18:47 Furaya:
 Non riesce a trattenere il braccio del Nara, come ci si poteva aspettare. Non possiede una forza pari a quella altrui, poiché ha sempre sviluppato maggiormente la mente, lasciando stare in gran parte il corpo. < Ngh- > Digrigna i denti, irrigidendo quanto più possibile il braccio e le gambe. Non riesce a trattenerlo, come precedentemente detto, ed il di lei arto finisce con quello del ragazzo direttamente nel torace dell'uomo. < !!! > Sgrana le palpebre, da dietro la maschera, lasciandosi andare ad un.. < Oh. > ..di pura sorpresa, trattenendo le ulteriori parole che potrebbero uscirne fuori, innanzi ad una cosa del genere. < Guarda un po'.. > Pronuncia, cercando di arrivare, con la propria mano, con le dita della medesima, all'altezza del di lui cuore e dei cavi che lo circonderebbero. Starebbe attenta a non toccare né sfiorare i muscoli del resto del corpo, concentrandosi maggiormente sulle parti metalliche che ne compongono l'interno. < Stacca la lingua. Ed io stacco questi cavi. Sappiamo come agire in contesti come questi. > Devono consegnare il corpo a chi di dovere per far sì che venga studiato. Non hanno avuto chissà quali informazioni adeguate, tuttavia ciò che hanno scoperto, aprendone il corpo, è qualcosa di ancor più sensazionale. Per tal motivo, condurrebbe le dita verso uno dei fili più vicini alle proprie mani e al cuore di quegli. Con uno strattone deciso, non troppo secco poiché non vuol rovinare il resto del corpo interno e tutti quei meccanismi, cerca di staccare un filo. È palese che, in teoria, staccandone uno, esso dovrebbe aver problemi con il normale funzionamento. Infine, quindi, ne staccherebbe anche un secondo, seguendo le medesime procedure ed accortezze del caso. < Tieniti la lingua, Yami. Come ricordo. Fufufu! O preferisci ancora le teste? > Allusioni e dove trovarle. Nel caso in cui tutto sia andato in porto come sperato, toglierà rapidamente la mano da lì dentro. [ Chakra: 100/120 | Hijutsu Yoton LV.4 ON ]

18:49 Azrael:
 Mentre sta distruggendo e straziando il corpo del povero torturato, Azrael trova un sacco di cose strane. Tuttavia quel che gli tocca di più i nervi è ‘atteggiamento di Furaya. Le aveva detto che in quella sala avrebbe condotto lui la situazione. Aveva detto che sarebbe stato a capo della sezioe torture, era il patto che avevano fatto nel momento in cui era rientrato a far parte del corpo speciale ANBU. Le mani del Generale non sono abbastanza forti da fermarlo e la rabbia è troppo intensa per consentirgli di fermarsi, a quanto pare. Ma quel che scopre è la svolta definitiva per quella tortura. Il pirata è ancora vivo, vomita sangue ed è aperto a metà, ma è ancora vivo. Yami si ritrova a fare una serie di respiri profondi, nell’atto di ritrovare la calma e voltarsi in direzione di Gekido. < Ha visto, Signor Generale? > Tono che definire sarcastico è decisamente dir poco. < Pensavo fossimo d’accordo sul fatto che questo genere di cose non sarebbero successe. > Chiosa, infine, recuperando un rasoio tra i propri strumenti di tortura < Sto per tagliargli la lingua, dopodiché io ho finito. > Così dice e così fa, qualunque fosse la cosa che Gekido potrebbe rispondergli. Andrebbe a recidere il lembo di carne che reca il sigillo che ha notato mettendogli l’uncino in bocca e la porrebbe nella busta che conteneva prima l’arma che ha usato per sventrarlo. Tale arma verrebbe poi sfilata dalla sua guancia e messa alla cintola, ancora grondante di sangue ed organi. Si allontanerebbe, poi, di qualche metro, abbastanza da mettersi di fianco alla porta di ingresso. No, non vuole la sua testa. E no, non vuole neanche disegnare quel che è accaduto in quella stanza. Quella non è una sua tortura. Gli è stata messa fretta, non ha potuto divertirsi o sfogarsi in maniera adeguata, non ha potuto creare il soggetto perfetto per un suo disegno. < Mi tengo l’uncino come souvenir, il resto non mi interessa. > Direbbe soltanto, permanendo in piedi in quella posizione, in attesa che tutto finisca. [ Chakra ON ]

La tortura si completa, la lingua viene strappata, tagliata via e segata mentre il tizio si agita con la testa per cerca di scappare a quella agonia, alla fine viene tagliata e rimane solo quel moncone di carne che si agita nella gola e la lingua tra le dita del Nara. Il simbolo sopra ha una forma molto semplice con tre strisce nere incrociate a spina di pesce. Lentamente quel sigillo scompare rimanendo nulla sopra. Furaya strappa i fili adibiti legati alla macchina. L'uomo gorgoglia e come una macchina che mal funziona inizia ad andare a scatti per poi, infine cadere in avanti sorretto dai legacci che aveva addosso per tenerlo fermo. il cuore batterà per altri 10 minuti poi subentrerà l'arresto cardiaco e la morte celebrare successivamente. Ora, hanno quelle informazioni. Non è stata probabilmente la tortura migliore che abbiano mai avuto: il tizio era troppo propenso a farsi torturare, troppo desideroso, troppo preparato mentalmente. Non sono riusciti a piegarlo e anche solo sventrarlo non ha dato soddisfazione ai due sadici, ma forse non era neppure questo quello che importa: cosa sono quelle prove? perché il pirata continuava ad indicare quelle informazioni li ma si rifiutava di parlare apertamente? che cos'è quel simbolo dell'uccello rosso? questo è ancora tutto da scoprire. [end]

Torture.
Descrizione: Azrael e Furaya in veste di anbu si mettono a torturare il suddetto Sharper Hook per scoprire dove si trovi il capo e il così chiamato "fiore da battaglia". torturandolo e strappando varie parti del suo corpo arrivando a scoprire degli indizi importanti.

Trovate il - simbolo del red bird su una delle placche
- il sistema di manutenzione elettrico delle funzioni celebrali e cardiache
- trovate le sfere di tortura sotto cutanee e muscolari: queste sono coperte di una sostanza urticante che arriva a dare la sensazione di bruciarsi dall'interno, dura per un'ora l'effetto se non perennemente a contatto, altrimenti è costante.
- il simbolo sulla lingua (se descritto da Azrael) verrà ricondotto ad un simbolo di blocco legato al chakra, tale simbolo è scomparso una volta tolta la lingua.

se volete fare delle ricerche al riguardo giocatevele in free come Anbu, in questo modo se volete andare avanti a scoprire di più sulla questione siete liberi di farlo e ve le valuterò dandovi le informazioni al riguardo.

piccolo premio per l'ambient.