New Snek on the Block

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21:36 Gekko:
 La giornata di oggi vede Kusagakure no Sato immersa in un clima uggioso... scure nubi velano il cielo e solo qualche fulmine rischiara l'ambiente, illuminando tutto di una luce improvvisa che fa apparire pallidi i volti che non lo sono e cinerei quelli che lo sono. La giornata per lo Shoton dai capelli neri sempre scompigliati, quasi ad arte e gli occhi di smeraldo è stata dedicata al lavoro. In questi giorni ha avuto a che fare con parecchi animali da pelliccia. Evidentemente Jin san ha ricevuto una commessa da qualcuno, perché è inusuale data pelliccia. Finita la lunga giornata in conceria, il ragazzo si prepara ad uscire in strada ed afferra l'ombrello che posto aperto sopra la testa lo farà apparire dall'alto come uno di molti tondi colorati che si muovono per le strade del Villaggio dell'Erba. Però, prima di uscire, il Genin porta la mano manca all'altezza del plesso solare... la porta del respiro, da cui ogni azione trae origine, o almeno così sarà quando avrà richiamato quella che per uno shinobi è la principale difesa e la principale arma, il Chakra. Distenderebbe il dito medio e l'indice, piegando anulare e mignolo verso il palmo, cingendoli con il pollice a formare la metà sinistra del sigillo della capra. Mentre il suo corpo dirige questi movimenti, ormai familiari, ormai parte del suo essere, la sua mente visualizzerebbe un piano orizzontale a dividere a metà il suo corpo, a separare corpo e mente e le loro energie. In questo momento immaginerebbe la comparsa, proprio al centro della fronte, di un rubino, foggiato in forma di tetraedro, con quattro identiche facce triangolari dai lati della medesima lunghezza. Questo rubino riceverebbe dall'Ametista le sue energie psichiche, tratte dall'emozione e dalla passione, dall'ambizione e dal desiderio e ruoterebbe intorno ai propri assi, in una danza caotica, ma ordinata, durante la quale la luce rossa si spanderebbe oltre i margini della pietra formando una grande sfera di luce vermiglia. Nella parte inferiore del corpo, similmente, la mente dello Shoton visualizzerebbe la comparse di uno zaffiro ottaedrico, dalle otto facce in guisa di triangolo equilatero. Questo comparirebbe proprio nel punto che unisce un figlio al ventre materno, un legame fisico e vitale, l'ombelico. A questa pietra mentale l'Ametista invierebbe le energie del suo corpo, quelle fisiche. Forza dai muscoli, resistenza dalle ossa, riflessi dai nervi e talento dal sangue... quel suo sangue che ha risvegliato il gene Shoton. La luce azzurra splenderebbe nel basso ventre e si spanderebbe oltre i confini dello zaffiro, preso in quella danza caotica ma ordinata intorno ai propri assi di simmetria, fino a formare una grande sfera vorticante di energia azzurra. Condensate le sue energie fisiche e psichiche in queste forme virtuali, spingerebbe le due sfere a centrarsi nel plesso solare e per far ciò le sfere entrerebbero in collisione, schiacciando e mandando in frantumi il piano che divideva a metà il corpo, per poi fondersi dando vita ad un perfetto diamante icosaedrico, con venti perfette facce a forma di triangolo equilatero, che prenderebbe a danzare caotico intorno ai propri assi di simmetria, con un ordine ineffabile, mentre una luce bianca e calda si spanderebbe sfidando la regolarità della forma, fino a creare come una stella al centro del petto dello Shoton, un vortice di energia da cui infiniti filamenti si dipanano attraverso il sistema circolatorio del chakra, per raggiungere tutti gli tsubo. Se tutto si fosse manifestato come mentalmente visualizzato, ora l'Ametista potrebbe sorridere soddisfatto al percepire come il chakra renda i suoi muscoli più forti, le sue ossa più resistenti, i suoi nervi più scattanti ed il suo intelletto più acuto. Il Genin è abbigliato come suo solito. Pantaloni di tessuto tecnico aderenti fino al ginocchio e lunghi fino a metà tibia, dove si notano gli schinieri di cuoio e sotto i calzari di cuoio, dalla suola scolpita per prestare aderenza nelle più svariate situazioni. Maglia di tessuto tecnico nero, chiusa sul davanti con una zip ed alta a coprire il collo, maniche aderenti sino al gomito, sotto a cui campeggiano i vambracci di cuoio ed i guanti ninja con la loro placca di metallo sul dorso. Sopra la maglia porta un'armatura leggera, di cuoio ed in vita una fascia di tessuto nero sopra cui è allacciata una cintura di cuoio a cui è intrecciato un coprifronte di Kusa, fissato su una fascia di tessuto verde scuro. Dalla cinta pende un portakunai sulla destra, contenente 9 di questi oggetti shinobistici ed assicurato alla rispettiva coscia con un laccetto di cuoio, in modo da rimanere sempre bene aderente al corpo. A sinistra pende invece un portaoggetti, anch'esso assicurato alla rispettiva coscia, contenente un set di 5 fumogeni, 5 bombe luce, 10 carte bomba, 5 set di makibishi, 5 fili di nylon, 5 fili di nylon conduttori, 1 fuda riportante il kanji "fiamma", 1 fuda ripotante il kanji “bracciale”, 5 fuda in cui sono sigillati tronchetti per la sostituzione e 19 fuda bianchi, per ogni evenienza, inoltre 6 tonici speciali per il recupero del chakra e 6 tonici coagulanti speciali. Si muove quindi, l'Ametista, con i suoi ciuffi neri, in quel perenne disordine che pare quasi ricercato e che da quell'aspetto arruffato in qualche caso trovato piacevole dalle ragazze. Le iridi smeraldine scrutano la strada senza sosta, non che s'attenda d'incontrare qualcuno in particolare, ma sarebbe scortese non accorgersene.[Tentativo di Impasto del Chakra][se Chakra 25/25][Armatura Leggera, Schinieri, Vambracci, Coprifronte][Portakunai: 9x kunai][Portaoggetti: 5x fumogeni, 5x bombe luce, 10x carte bomba, 8x set di makibishi, 5x fili di nylon, 5x fili di nylon conduttori, 1x fuda con kanji "fiamma", 1x fuda con kanji “bracciale”, 5x fuda per sostituzione, 20x fuda bianchi, 6x tonico recupero chakra speciale, 6x tonico coagulante speciale]

21:56 Hebiko:
 Non mi piace la pioggia. Il freddo e l'umido mi entrano fino alle ossa, ed a meno di trovare un buon riparo dove trovare un falò rischio persino di non potermi riscaldare con del fuoco. Con la vita che faccio non posso permettermi vestiti adatti alla pioggia, se mi si inzuppano sono fritta. Non mi dispiacerebbe tornarmene nella mia baracca, ma prima ho bisogno di mangiare. Ho appena concluso l'ennesimo incontro clandestino uscendone vittoriosa, e sto cercando una locanda dove poter mangiare qualcosa. Mi annuso i vestiti, disgustata. Ho alcune chiazze di sangue -non mio- addosso. Lo straccio che indosso come fosse un grezzo kimono, con un pezzo di stoffa extra a fare da cinta, inizia ad essere un po' troppo usurato per i miei gusti. Mi tocco una cioccia di capelli, frustrata. Fino a qualche ora fa li avevo lunghi, accuratamente legati in una coda di cavallo. Il mio avversario mi aveva costretta a tagliarli via per liberarmi dalla sua presa... ed io gli ho tagliato il naso. Occhio per occhio. Beh, più o meno... ma lui aveva i capelli corti, come potevo tagliare quelli? Il naso mi è sembrata la scelta migliore.

22:06 Hebiko:
 [EDIT] Mi sposto dell'oscurità dei vicoli verso la via un po' più luminosa, alla ricerca di un chioschetto di ramen. Stasera voglio viziarmi. Me lo merito, dopotutto ho appena cambiato pettinatura senza preavviso, ed io ODIO fare le cose senza preavviso. Potrei persino decidere di prendere una porzione doppia per la rabbia. Mentre aspetto che il cuoco finisca il mio piatto, mi guardo attorno, osservando con invidia la gente che torna frettolosamente a casa, prima che il temporale li inzuppi. Non credo sarò così fortunata. Tra di essi, noto uno shinobi che con nonchalance passeggia per la via. Fisso il suo equipaggiamento con gelosia. Quella roba è davvero costosa, non me la posso permettere... per non parlare della sua armatura. Forse lo sto fissando da un po' troppo. Mi domando da dove proveng- Ah, maledizione!? Mi sta guardando?? Mi volto, frettolosa, riportando la mia attenzione verso il cuoco, aspettando impaziente il mio piatto e pregando che quel ragazzo non si sia accorto delle mie occhiate. Non posso permettermi di attaccar briga con un ninja, so di non essere al loro livello. Quanto li invidio.

22:27 Shigeo:
 E' sera e il crepuscolo lo testimonia. Un crepuscolo pallido, non distinto da quei colori rossastri e calorosi degni di un tramonto su Kusa. La pioggia è la protagonista di quel mancato tramonto. E proprio sotto la pioggia si svolgerà il suo turno di ronda tra le viuzze del centro del villaggio. Appena uscito dalla residenza Ishiba, indossa la sua solita tenuta da shinobi: occhiali da vista dalla montatura blu tagliata alla metà trasversale delle lenti; coprifronte ben lucidato e poggiato delicatamente sul torso, legato attorno al collo. dolcevita in sintetico nero coperto da una felpa azzurra, decorata dal ricamo dello stemma di famiglia, la rosa bianca, sia sul lembo destro anteriore che sulla schiena. Pantaloni in cotone garzato nero raccolti nell'inizio dei calzari, in tessuto elastico con struttura in cuoio blu. Un porta oggetti pende sul fondoschiena e un porta kunai rimane rigidamente ancorato all'andamento della coscia sinistra. Uno sguardo al cielo, una sistemata agli occhiali e il cappuccio della felpa viene portato fino a circa metà fronte. Si trova ora in un vicoletto, la cui presenza umana sembra inesistente. < Oh... > commenta tra sè e il nulla. Forse è la zona ideale dove attuare l'impasto. Si sa che le ronde interne al villaggio si limitano a voler assicurarsi che tutti i cittadini rispettino il coprifuoco e che a nessuno sia scappato il cane, quisquilie insomma, ma è comunque una buona precauzione quella di attivare l'energia essenziale, pronta all'uso. Andrebbe quindi a poggiarsi ad una parete vicina, portando l'alto dorso contro l'umida superficie. Le mani verrebbero congiunte e portate a livello del viso, distanti pochi centimetri dal naso, a comporre l'inequivocabile sigillo della Capra. Questo verrebbe mantenuto mentre gli occhi verrebbero chiusi, tornando nelle tenebre ormai a lui tanto famigliari. In quelle tenebre l'attenzione interna verrebbe posta sul suo corpo: muscoli, nervi, carne verrebbero sollecitati, come a volerne ricavare qualcosa, un qualcosa che da piccolo andrebbe via via aumentando, da un brillare lontano ad una sfera luminosa ben definita, dal peculiare colore rosso. E' la volta dei pensieri, le emozioni, i sentimenti più profondi e motivati, la cui forza lontana andrebbe a concretizzarsi e rivelarsi sotto l'ennesima struttura sferica, identica alla prima se non per il colore, questa volta verde. Le due sfere verrebbero ora messe in moto a formare un anello rotante luminoso, che verrebbe gradualmente ristretto, fino a giungere ad un punto unico nel proprio centro, dove le due sfere verrebbero fatte scontrare e fondere. Se tutto fosse andato bene, avrebbe ora ottenuto una sfera di dimensioni raddoppiate e dal color azzurro, estremamente luminoso: il chakra. Allora scioglierebbe i legami strutturali della sfera per far sì che quell'energia si riversi nell'intero suo corpo. Ora è pronto a rivelarsi al centro cittadino. [Tentativo Impasto Chkr] [se Chkr 30\30] [Equip.: 1 Kunai, 3 Shuriken, 4 Carte Bomba, 1 Tonico Rec. Chkr, 1 Tonico Coag.]

22:41 Gekko:
 l'Ametista continua nel suo incedere, tranquillo tra le strade affollate... grazie all'ombrello la pioggia non bagna i ciuffi neri e li lascia arruffati come sempre... diversamente dalla prova di combattimento. Per lavorare e soprattutto perché se n'è dimenticato ha saltato il pranzo ed ora sente un po' i morsi della fame, soprattutto quando alle sue narici arriva l'invitante odore che proviene da un chiosco di ramen, mentre il brodo caldo viene aggiunto sulla pasta ed il condimento, esaltandone l'aroma... già perché la sua attenzione è prima rivolta al cibo... forse Chibi chan lo ha contagiato con il suo infinito appetito. Poi però l'appetito, che comunque è destinato a venir soddisfatto, passa in secondo piano. Le iridi smeraldine si posano sulla figura esile di un avventore del chiosco. Una ragazza parrebbe al giovane. Decisamente trasandata, forse una mendicante che l'esercente potrebbe desiderare servire come elemosina, per ingraziarsi i Kami. I passi dello Shoton si muovono agili verso il chiosco ed un brusco movimento gli farebbe notare che la ragazza abbia distolto lo sguardo da qualcuno o qualcosa in fretta, come se temesse di essere stata notata. Sorride mentre compie gli ultimi passi ed entra sotto l'ampia tettoia del chiosco, chiudendo l'ombrello proprio mentre scivola al riparo <Buonasera signore.> mormora all'indirizzo dell'uomo dietro il bancone <Posso accomodarmi e chiederle una porzione abbastanza generosa di ramen?> ridacchia <Sa com'è, oggi ho saltato il pranzo.> il cuocone, dopo aver servito Hebiko, annuirebbe silenziosamente... l'umore tetro fa presagire che gli affari oggi non vadano molto bene a causa della pioggia. Nell'attesa il ragazzo si volgerebbe verso Hebiko, osservandola meglio... o si tratta di un bel Henge no Jutsu oppure non l'ha mai vista prima <Buon appetito ragazza.> augurerebbe scrutandone meglio il vestiario <Sei scappata di casa?> ipotizzerebbe, del resto prevedendo che potrebbe anche esserci una richiesta di trovarla, se non oggi nei prossimi giorni <Il mio nome è Gekko Shoton e sono un Genin dell'Erba.> fa una pausa <Non ti ho mai vista da queste parti.> beh certo perché nei suoi pochi mesi a Kusa ha conosciuto sicuramente tutti. [Chk on][equip invariato]

23:29 Hebiko:
 Ecco. Lo shinobi con cui ho incrociato lo sguardo si è fermato proprio nel mio stesso chiosco. Lo so che sei qui solo perché mi hai vista, sai? Uno come te può sicuramente permettersi di più di un patetico chioschetto sotto alla pioggia. Faccio finta di niente, allungando le mani verso la ciotola che mi porge il cuoco, lasciandomi inebriare dall'odore. Il pasto mi aiuterà a scaldarmi nonostante il mio vestiario. Fisso con la coda dell'occhio l'ombrello dello straniero. Magari se sono svelta potrei rubarlo... no, meglio non inimicarsi uno shinobi. Mi accorgo che mi fissa. Che fastidio. Mi fa anche delle domande il signorino, sembra che mi stia prendendo in giro. Sorrido sarcastica, rispondendogli senza nemmeno guardarlo: <La vita da casalinga non fa per me.> E nemmeno la vita da debole. Ora che ci penso, potrebbe tornarmi utile, come shinobi potrebbe darmi le giuste dritte per diventare più forte... ma non mi sembra di conoscere alcuna delle sue gesta. Potrebbe essere un sempliciotto qualsiasi. Mi corregge, dicendo di essere un genin. <Hebiko.> Preferisco rispondere, non voglio farlo arrabbiare. <Provengo dalla periferia di Oto. Diciamo che la mia sopravvivenza si basa sul non farmi notare, quindi... apprezzo il tuo complimento non voluto.>

23:35 Shigeo:
 Bene, la sensazione sembra essere quella giusta, si sente rinvigorito e pronto all'azione. E' il momento insomma di mostrare il frutto dei suoi assidui allenamenti al dojo. Manterrebbe quindi gli occhi chiusi andando a rintanarsi in una zona specifica di quella vasta distesa d'ombra interiore. Una zona che per altri potrebbe non sembrare altro che vuoto indistinto, ma che per lui è dimora di una forza speciale, che risiede direttamente tra i suoi geni. Andrebbe quindi a convogliare il flusso di chakra in modo deciso e ben definito verso quell'oscurità, provocando così un muoversi profondo: come una sorgente che da sopita si decide a risalire, quell'energia comincerebbe a percorrere le viscere della sua interiorità per raggiungere uno sfocio, stabilito dalla volontà dell'Ishiba che la condurrebbe finalmente alla luce per poi riversarla nel fiume perpetuo del chakra. In questa condizione avrebbe quindi risvegliato l'Ishibaku e tutti le sensazioni che derivano dalla sua attivazione. Si sentirebbe più leggero ed agile come se un solo filo di vento fosse bastato a portarlo lontano. Rimane invece ben ancorato a terra e senza esitare andrebbe subito a comporre i sigilli Cane, Serpente, Cane, Cinghiale, esattamente in questa sequenza. Perchè? Beh, quale prospettiva migliore per controllare il centro cittadino, se non vedendolo dall'alto? L'Ishibaku verrebbe infatti sollecitato da quella sequenza di sigilli e andrebbe quindi ad avvolgere l'intero corpo dell'Ishiba in un velo di energia sottile, che verrebbe poi assorbita e incanalata dalle membra, sviluppando tra esse dei solchi definiti. Sarebbero porprio quei solchi a rivelare la vera nuova entità di quel corpo sagomato da linee ad incastri perfettamente geometriche: un ammasso di pile di foglietti di carta, di dimensioni corrispondenti a circa una decina di centimetri per lato. Le pile ordinate ora verrebbero disperse repentinamente nell'aria, come fossero dotate di volontà propria, lasciando che il corpo dello shinobi si tramuti in uno stormo candido di fogli galleggianti che andrebbero a muoversi in altezza fino a raggiungere il picco massimo di 10 metri dal suolo, abbastanza alto da poter osservare il vivere dei paesani, la cui attenzione verrebbe attirata da un'oscuramento parziale della luce lunare in prospettiva, dovuta all'ombra del fitto stormo. In particolare quel chioschetto qualche metro più avanti rispetto al vicolo da cui si è elevato dal quale sembra percepire del chakra attivo. [Tentativo Attivazione Ishibaku 1\2 Turno + Tentativo Disgregazione 1\2 Turno] [se Chkr 24\30] [Equip.: + 3 Fuuda Sotituz.]

23:52 Gekko:
 Il cuoco si prende il suo bel tempo per occuparsi dell'ordinazione del ragazzo. Può essere che abbia avuto la stessa impressione di Hebiko. Uno shinobi bene equipaggiato dovrebbe potersi permettere di meglio del ramen... però vuoi mettere cos'è una bella tazza di brodo caldo con questa pioggia? E poi lui non è sempre stato un ninja, non ci è nato, o meglio ci è nato ma il suo passato è stato quello di un mercante itinerante. Ridacchia vedendo quanto sia sprezzante la ragazza che ha di fianco <Che caratterino.> mormorerebbe <La vita da casalinga non fa per te eh?> sorriderebbe cordiale, ma la osserva bene. Ha del sangue sui vestiti, però non nota traccia di ferite. Oto. Di nuovo quel Villaggio sulla strada dell'Ametista. <Capisco. Quindi sei venuta via dalla zona del Suono ed hai affrontato da sola il viaggio fino a Kusa.> non è una domanda questa volta e se la conclusione esposta non è quella corretta, col caratterino che si ritrova sarà Hebiko a correggerlo <Anche io sono originario di quel Villaggio, ma manco da quando ero tanto piccolo da non ricordarlo neppure.> mormorerebbe <So che non era un posto piacevole durante la guerra civile e non ho ragione di pensare che sia diventato meglio in seguito.> direbbe <Del resto se per sopravvivere ci si deve nascondere.> alzerebbe appena le spalle mentre con un cenno ringrazierebbe il cuoco che appoggia la sua porzione di ramen sul bancone e spezzerebbe le bacchette mentre si riempirebbe le narici del confortante odore del brodo <Beh. Se vuoi davvero passare inosservata a Kusa, dovresti trovarti dei vestiti decenti, Hebiko.> le sorride [Chk on][equip invariato]

00:15 Hebiko:
 Mi riempio la bocca di ramen, mentre il non più straniero mi fa quello che io prendo come un complimento, andandone piuttosto prgogliosa. Sono sempre stata una ragazza che non si lasciava mai mettere i piedi in testa, chinandomi di mia spontanea volontà solo per evitare la morte certa. Lui non mi faceva paura, perciò si sarebbe dovuto abituare a quello che chiamava "caratterino". <Non da sola. Avevo una banda. ...beh, a dire il vero ci facevo parte. Ne sono diventata il capo solo successivamente. Ma ormai ho ceduto il mio ruolo, preferisco cavarmela in solitaria. E sono anche un po' stufa di questa vita.> Mi lasciai andare a discorsi leggermente più personali. Non mi piace condividere la mia storia o le mie idee con gli sconosciuti, solitamente tendo ad essere più riservata. Probabilmente sto solo sfogando la frustrazione di aver perso i miei preziosi capelli. Che rabbia. Finalmente mi volto a fissarlo quando disse di essere originario di Oto, ma avendola lasciata da piccolissimo non può sicuramente aver passato ciò che io ho passato in quel villaggio marcio. <Pfth. A prescindere dalla guerra, quel posto è marcio fino alle fondamenta. Nonostante la situazione in cui mi trovo, mi sento decisamente più al sicuro qui, e finché non me la sento col cavolo che rimetterò piede in quel postaccio.> L'ho fatto di nuovo. Ho parlato di cose personali. La devo smettere di parlare quando mi arrabbio. Ma Gekko persiste nel provocarmi. Mi guardo i vestiti, visibilmente offesa. Cosa crede, che se potessi non ne avrei già presi di migliori?? Sento il calore della rabbia espandersi sul mio volto, insieme a del leggero imbarazzo. Mi aveva appena dato della barbona! Ok, più o meno lo ero, ma grazie agli incontri ero messa molto meglio di certa altra gente. <Beh, grazie per l'avviso, Mr Ovvietà! E dove dovrei trovare abiti migliori, con i due spicci che mi ritrovo? Mh?? Cosa sei, uno di quei "poliziotti della moda", pronto a cambiarmi il guardaroba?? Ti do una notizia: non ho altra roba oltre a questa!> Ero furiosa. Un po' ho ragione però. Insomma, come puoi credere che possa permettermi una vera divisa se mi vedi con addosso questi stracci?

00:28 Shigeo:
 Piove, ma il suo corpo è carta e la sua carta era poco prima carne che è stata imbevuta di chakra fibra per fibra. Per quello i foglietti non si appesantiscono o sgretolano: è quella la magia ed il segreto degli Ishiba. I suoi sensi sono amplificati: è come se ogni foglio fosse un suo occhio un suo orecchio pronto a captare qualsiasi rumore o movimento. La situazione sembra tranquilla, per questo si muove di qualche metro verso la via principale, giusto per dare un occhiata più in là. E' in questo momento che avvicinandosi nella zona del chiosco capta dei toni più accesi del previsto per essere nel villaggio dell'Erba a quell'ora. Forse è il caso di dare un'occhiata. Ecco che lo stormo quindi prenderebbe uno slancio verso il terreno, come creando una leggera parabola discendente. All'atterraggio i foglietti verrebbero riattirati parzialmente verso un punto comune nello spazio appena qualche metro più in là della tenda del chiosco, dove andrebbero ricomporre la parte superiore del busto e il capo dell'Ishiba, che apparirebbe comunque sagomato dal rilievo dei foglietti. Mantenendo il volo si avvicinerebbe alla tenda attirando l'attenzione dei passanti: che sia un ninja a questo punto è chiaro a tutti. La nebula di foglietti andrebbe ora sotto volontà dello shinobi a scostare delicatamente il tessuto plastico della tenda. < Buona sera. > proferirebbe con l'aria di uno che teme di essere fuori luogo nell'interrompere quello che magari poteva essere un semplice parlare. < Shigeo Ishiba, genin di Kusa. Mi chiedevo se fosse tutto tranquillo. >, ecco perchè odia essere genin e fare le ronde. Lui vorrebbe il brivido di controllare le mura, ma ai genin è proibito, non essendo ancora adatti alla mansione. Per questo devono occuparsi di risolvere bisticci, immischiandosi magari in faccende che non li riguardano minimamente. Gli tocca. E quindi lo fa da disgregato per darsi qualche aria ufficiosa che crolla al proferire le prime parole. La vita da genin è dura. [Disgregazione On][Ishibaku On][Chkr 21\30][Equip.: invariato]

10:46 Gekko:
 Ridacchia alle repliche di Hebiko, mentre dopo un soffio sulla tazza del ramen fumante, prende un generoso sorso di brodo e poi con le bacchete, fatto il consueto cenno di ringraziamento ai Kami raccoglierebbe un po' di tagliolini e li accoglierebbe tra le fauci. <Mmmm Buono. Mi ci voleva proprio. Sono giornate infernali in conceria.> mormora verso il cuocone, che però pare decisamente disinteressato al commento e più intento alla lettura di un libercolo. "Sìsì, come dice lei." replicherebbe. <Una capobanda, nientemeno eh?> mormorerebbe divertito, senza dar molto peso all'affermazione e liquidandola come un ricordo infantile... il capetto di un branco di mocciosi, decisamente non una capobanda criminale, ma quello che dice dopo parrebbe concedere maggior credito all'affermazione <Ed eravate molto temuti per le vie di quella fogna di Oto?> certo lui è nato lì, ma quello che conosce del Villaggio è solo quanto ne ha sentito dire... e da nessuno ne ha sentito dire bene, neppure da Ekazu che pure pare legato al Suono in modo particolare, o quantomeno alla sua Kage. <Non molto dato che non ti sentivi al sicuro eh?> chioserebbe subito dopo <Quindi vuoi diventare più forte.> mormorerebbe <Come pensi di farlo Hebi chan?> ed a questa domanda si renderebbe conto di un movimento alle sue spalle... un frusciare di carta... qualcosa di già ascoltato in missione, qualcosa di molto soave e si volterebbe a salutare <Ciao Ka...> ma si fermerebbe bruscamente... chiaramente la tecnica è la medesima usata dalla sua compagna di squadra nella missione per fermare il devastatore di case di riposo... quell'adorabile vecchietto che si è pure addormentato mentre lo catturavano <Buonasera Shigeo Ishiba.> lo saluterebbe dopo avere ascoltato la sua presentazione <Gekko Shoton, Genin dell'Erba.> replicherebbe, qualificandosi anch'egli come shinobi di Kusa, pur se il coprifronte, vista la sua posizione frontale in vita non risulterebbe immediatamente visibile all'Ishiba <Nessun problema direi. Abbiamo una ragazza appena arrivata da Oto.> direbbe a giustificare le condizioni di Hebiko <Forse la vedremo in Accademia tra qualche tempo. Giusto il tempo di sistemarsi credo.> ridacchierebbe. [Chk on]

11:20 Hebiko:
 La rossa si sentì piuttosto tesa, con la rabbia che non accennava a diminuire ed un tremendo senso di impotenza dato dalla consapevolezza di non essere al suo livello. E l'altro lo sapeva bene, oh se lo sapeva. Le sue parole sembravano pungere Hebiko come fossero spine. La giovane torna a concentrarsi frustrata sul suo pasto, sentendosi presa in giro. Sapeva bene che controllare quattro teppistelli non suonava poi così minaccioso alle orecchie di shinobi più o meno esperti, a loro sarebbe bastata una delle loro tecniche per sconfiggere un gruppo non troppo numeroso. <Non abbastanza, o non mi servirebbe nascondermi.> Le parole le escono di bocca con un tono neutrale, con una punta di rabbia nascosta tra le sillabe. Non le piaceva quella situazione, si sentì messa all'angolo da quelle affermazioni. <Tutti vogliono diventare più forti. O almeno tutti coloro che vogliono sperare di sopravvivere. E tu, che mi dici? Pensi davvero di essere forte a sufficienza per sentirti al sicuro?> lo provocò, infastidita. Ad altre persone avrebbe già puntato addosso un coltello alla gola, lo spirito di sopravvivenza la rendeva più mansueta verso gli ahinobi. Certo,a meno che l'altro non avesse proseguito con le sue provocazioni. Una terza figura fa capolino al chiosco. Pare che i due si conoscano. Hebiko resta concentrata sulla sua ciotola, borbottando provocatoria <Tutto bene "agente". Non vede come questo gentiluomo qui di fianco non stia per niente infastidendo una povera ragazza sola ed indifesa?> Ora stava al nuovo arrivato interpretare le parole della ragazza e decidere se accusare il povero Gekko.

11:36 Shigeo:
 Ad un primo impatto, come volevasi dimostrare, la situazione sembra più che tranquilla e gestibile. Trattasi di due individui intenti a gustarsi del buon Ramen in quel chioschetto delle meraviglie. Inoltre uno dei due è genin tanto quanto lui, quindi intervento inutile. < Oh, tanto piacere Gekko. > ribatte alla presentazione del collega, < In effetti mi pare di averti visto durante gli esami Genin qualche tempo fa. > nonostante lui li avesse già passati, è sempre stata sua tradizione assistere alle selezioni successive alla sua. L'attenzione però viene distolta dal volto dello shinobi vicino per dilettarsi nello scrutare la ragazza con permane. E' infatti un foglietto di carta ad essere indirizzato nei pressi di quest'ultima, come a volerla analizzare più da vicino, anche se questo avrebbe comportato uno svolazzare delicato ma fastidioso attorno alla di lei figura. Andrebbe quindi a proferire < Ciao. > in sua direzione, per poi proseguire < Beh, se deciderai di cominciare l'accademia ci incontreremo più spesso. > concludendo con un sorriso amichevole. Ma lei no, lei invece se ne esce con una sorta di accusa nei confronti del povero Gekko, il cui apparire può dare molte impressioni tranne quella di essere un maniaco importunatore. < Agente? >, lo ha chiamato davvero "agente"? < Ehmm, temo sia mio dovere e anche unica scelta quella di fidarmi al cento per cento delle buone volontà di uno shinobi dell'erba. > e non è che lo per dovere, lo fa perchè la ragazza sembra essere una testa calda pronta a malinterpretare un qualsiasi tentativo di approccio verso di lei, anche una banale offerta di aiuto magari. < In qualsiasi caso posso sapere come ti chiami? E' raro vedere volti nuovi in quel di Kusa >. Il controllo sui foglietti intanto rimane vigile e costante, lasciando che parti di essi scorrazzino nell'aria per qualche metro al di fuori della tenda del chiosco, mentre un gruppetto sta ancora mantenendo il tessuto alzato. [Disgregazione On][Ishibaku On][Chkr 18\30]

11:54 Gekko:
 Annuisce, approvando la presa di coscienza della ragazza riguardo all'insufficienza della sua forza per vivere in modo tranquillo ad Oto. Quel posto è sempre stato e rimane una giungla nella quale chi ha più potere cammina sui corpi dei deboli, senza troppi scrupoli. Lo ha chiaramente compreso dai discorsi fatti in precedenza con Yume ed Ekazu, nonché dalla poca simpatia che il suo stesso Clan ha sempre avuto per quel luogo. <Io sono un ninja.> direbbe per rispondere alla domanda di Hebiko <E' mio preciso dovere essere sicuro dei miei mezzi, perché non posso tirarmi indietro nello svolgimento dei miei compiti.> certo... il fatto che per ora non si sia mai dovuto scontrare con nulla che fosse al di sopra delle sue possibilità, anzi il fatto che le situazioni siano sempre state al di sotto delle sue possibilità lo rende particolarmente sicuro di sé... ripensando a Yume, Rasetsu ed Ekazu, però deve ammettere che sicuramente esistano individui molto più potenti di lui e contro cui, anche dando fondo a tutte le sue energie, farebbe fatica a sopravvivere. <Naturalmente però voglio diventare più forte.> conferma la precedente affermazione di Hebiko... il potere non è mai abbastanza <Quello che vorrei sarebbe diventare in grado di utilizzare tutte le tecniche esistenti.> già perché nella conoscenza si nasconde molto potere e le tecniche sono il maggiore conseguimento di un ninja. L'affermazione di Shigeo d'aver visto il suo esame lo fa sorridere <Il Sensei lo ha trovato terribilmente noioso. Io ed Eiko non ci siamo scambiati un solo colpo, a parte due tentativi iniziali.> ridacchia <Spero che tu lo abbia trovato meno noioso di lui.> poi la risata si fa più decisa e divertita all'accusa di Hebiko. Fosse solo per cameratismo, Shigeo darebbe più credito allo Shoton che non ad una ragazza comune, e poi l'Ametista ha quella classica faccia da bravo ragazzo di cui chiunque si fiderebbe... pretenzioso da parte di Hebiko cercare di mettere i due uno contro l'altro, anche se si conoscono per la prima volta. <Nuovo per nuovo, comunque io sono a Kusa solo da qualche mese.> commenterebbe sulla questione dei volti nuovi.[Chk on]

12:10 Hebiko:
 La ragazzla ci aveva visto giusto, Gekko confermò di essere un ninja. Troppo debole per sfruttarlo a modo, ma forse un buon appiglio per l'accademia... se non fosse per il tremendo approccio usato con Hebiko. Persino il nuovo arrivato sembrava pittosto positivo nei confronti di un possibile studio all'accademia. La rossa fissa entrambi leggermente stranita, indicandosi i vestiti: <Ma mi avete vista? Credete davvero che mi accoglieranno nelle mie condizioni?> Per quanto il tono fosse provocatorio, Hebiko sembra davvero confusa a riguardo, nel suo sguardo c'è un barlume di speranza di ricevere una risposta positiva. Forse poteva davvero studiare nonostante le sue condizioni economiche! Le sarebbe bastata una carriera basilare per non dover più rischiare di fare la fame, permettersi una dimora e potersi dedicare tutto il tempo a rafforzarsi. Abbandonato il pasto a metà, la sua attenzione è completamente rivolta verso i due individui. <Dato che vogliamo presentarci a tutti i costi. Mi chiamo Hebiko. Sono... si può dire una viandante, in cerca di fortuna. E potrei averla trovata. Avete appigli con l'Accademia, no? Potete farmi entrare?> Non dice nulla riguardo al rifiuto di considerare Gekko un criminale. Per quanto la cosa la irriti, è inutile se i due si conoscono. Meglio puntare il tutto per tutto e cercare di usarli come trampolino di lancio per abbandonare per sempre quella vita di strada.

12:19 Shigeo:
 Ascolta il diro del genin riguardo il suo esame di promozione. < Beh è stato un esame, quindi anche se si è trattato solo di tentativi è sempre avvincente vedere due allievi diventare genin. > figuriamoci per lui poi il cui primo tentativo all'esame pratico fu solo un enorme fallimento che lo portò alla bocciatura. Comunque è ora forse di assumere sembianze riconducibili all'aspetto di un uomo bello che fatto. Andrebbe quindi a concentrare il chakra Ishibaku alle estremità del proprio essere, convogliando così i foglietti sparsi verso di sé, come attratti da un magnete. Una volta riposizionati i foglietti andrebbero a riformare la struttura del suo busto per intero, seguito da braccia e poi gambe, fino a riassumerne gradualmente i colori originali. A quel punto il chakra ancora attivo tra le pile di carta verrebbe riassorbito e insieme ad esso i solchi presenti sul suo corpo, fino a ridare all'Ishiba il suo aspetto ordinario riapparendo all'interno del chiosco e lasciando che la tenda ceda verso la sua posizione di riposo. Il flusso di chakra verrebbe ora interrotto, rimettendo a sopire anche l'energia dell'Ishibaku. E' ora pronto a concentrarsi sul dire della ragazza. < Beh Hebiko... > sottolinea il nome come a farle capire che l'ha capito e memorizzato per bene. < Per entrare in accademia non devi fare altro che recarti all'istituto e domandare di essere ammessa... > visto il trasferimento da Oto è probabile venga accolta in totale tranquillità. < Poi spetterà a te frequentare le lezioni informandoti con la bacheca posta all'ingresso e accordandoti con i Sensei... >. E' davvero molto più semplice di quanto la ragazza possa pensare. Torna poi a concentrarsi sullo Shoton. < Beh appunto, voi nuovi siete rari! > ridacchiando per il discorso del suo arrivo a Kusa. [Disgregaz. off][Ishibaku I off][Chkr Off]{Equip.: invariato}

12:37 Gekko:
 <Come dicevo, dovresti procurarti dei vestiti decenti.> mormora alla prima obiezione di Hebiko <Ma non è una cosa difficile. Una sartoria disposta a farti un po' di credito in attesa dei tuoi primi guadagni la troverai di sicuro.> alza le spalle inforcando e mangiandosi un'altro pò di tagliolini con una bella rondella di carne di maiale questa volta. <Mangia mangia Hebi chan, che si fredda e poi perde di freschezza.> consiglia alla ragazza <Oltretutto se sai lavorare, o ti va di apprendere a farlo, puoi anche trovarti un lavoro parallelo alla professione di ninja.> mormora prendendo poi un'altro sorso di brodo <L'Accademia? Non servono agganci per entrare. Al limite ti possono servire conoscenze per fare pratica oltre alle lezioni.> solleva leggermente gli occhi al commento sul suo esame e quello di Eiko... non è che i due non ci siano riusciti, è che semplicemente hanno giocato solo di tattica e non ci sono mai arrivati allo scontro, nella prova di combattimento si sono colpiti eccome. Ridacchia al ricordo dell'allenamento sotto la pioggia. <Praticamente ci sono lezioni in ogni orario.> mormora <Il secondo piano della prima palazzina è composto dalle Aule per i Deshi, cioè gli allievi che frequentano l'Accademia.> spiega tranquillo <All'inizio non ti serviranno attrezzi o strumenti particolari. Ho visto che alcuni prendevano appunti, ma io preferivo rimanere concentrato sulla lezione, fare pratica e domandare subito se c'era qualcosa che volevo approfondire.> ridacchia <Murakami Sensei ha trovato le mie domande una scocciatura, e sono andato molto vicino a prendere in pieno un suo calcio, dato che mi sono incespicato con la Tecnica della Sostituzione.> ridacchia al ricordo poi si ferma per mangiare ancora un po' <Ci vorrebbe della birra con questo ramen.> mormora confidando che la lettura de "Il paradiso della pomiciata" non impedisca al padrone del chiosco di recepire la richiesta... eh un romanzo che rientra tra i grandi classici, che ogni uomo dovrebbe leggere almeno una volta nella vita, o almeno questo è ciò che gli disse Jin san quando chiese che ci facesse tra i libri riguardanti i vari tipi di pelle esotica. <Ma scusa Shigeo.> mormora <Sofutona chan parla sempre di Ame con nostalgia, quindi dato che siete dello stesso Clan immagino che anche tu sia originario del Villaggio della Pioggia.> anche se forse vive a Kusa da più tempo, in fondo neppure lui è kusano dopotutto... meno nuovo, ma comunque nuovo in qualche modo. [Chk on][equip invariato]

13:03 Hebiko:
 L'otese non perse di vista i movimenti di quei foglietti, nonostante fosse concentrata sul fare domande ai due ora non più così sconosciuti. Le sembrò poco saggio da parte del ragazzo mostrare con tanta nonchalance q quel potere. Rivelare le proprie carte a possibili avversari era sempre svantaggioso. C'era da dire che si trovavano in un momento di calma, dato soprattutto dal senso di inferiorità di Hebiko. Fosse stata poco più coraggiosa nello sfruttare le sue conoscenze in combattimento, avrebbe già attaccato una rissa contro i due. <Ah, quindi fanno entrare cani e porci?> Era sicuramente un bene per lei che l'Accademia non fosse esclusiva, ma sembrava perdere valore nel momento in cui chiunque poteva entrare. Probabilmente doveva pensarla più come ad una necessità, ogni villaggio era sicuramente felice di sapere che il proprio esercito si allargava grazie a nuove reclute. Solo le matricole più determinate sarebbero arrivate alla vetta. Spinse la ciotola di ramen verso il ragazzo. <Non ho fame.> Sembrava stesse riflettendo sul dafarsi, con una mano posata sotto al mento ed il dito a coprire le labbra. Sì, doveva solo prendere in prestito dei vestiti decenti, e poi presentarsi come Deshi. I due non le servivano più oramai. Applaude una singola volta: <Fantastico! Beh, signori, è stato un piacere incontrarvi.> Enfatizzò la parola "piacere", lasciando intendere il sarcasmo per niente celato. <Ma ora, date le buone notizie, credo sia meglio per me recarmi all'accademia. Oh, giusto, prima i vestiti. Insomma, ho parecchio da fare. Perciò, signori... Arrivederci.> Sorride, allontanandosi dal chioschetto e, se lo avesse avuto, aprendo l'ombrello per ripararsi dalla pioggia. Quale ombrello? Ma quello di Gekko, naturalmente, che aveva cercato di arraffare mentre li aveva distratti con il suo discorso. Se se ne fosse accorto in tempo, si sarebbe scusata dicendo <Ops! Credevo fosse mio>, svignandosela comunque sotto la pioggia, allontanandosi dal chiosco.

13:09 Shigeo:
 Osserva distaccato il proferire dei due, mentre ogni tanto, distraendosi, butta un'occhio sull'ambiente che lo circonda: estremamente profumato dalle spezie e gli odori degli alimenti, umido all'inverosimile per via dei vapori caldi di quei brodi bollenti riversati nelle scodelle. Non resisterà ancora a lungo lì dentro. Ecco che le parole di Gekko lo riportano al presente. < No, non sono originario nemmeno io di Kusa... > in effetti non lo è e ringrazia ogni giorno madre natura per non esserlo. < Provengo da Ame, mia madre mi ha partorito lì perchè è tradizione che gli Ishiba nascano nel villaggio che ha dato origine alla nostra famiglia e a cui siamo strettamente legati. > la Pioggia fa parte degli Ishiba tanto quanto l'arte degli origami, sono gli ideali che hanno portato alla salvezza e protezione del villaggio che hanno alimentato la vita del clan. < Detto ciò, il mio clan ormai ha sede a Kusa da tanto tempo e quindi sono in quel dell'Erba sin dalla mia infanzia... > pur facendo viaggi ininterrotti verso Ame praticamente ogni mese. Per questo non si può considerare un nuovo arrivato, tanto meno un originario. E' più un cittadino di entrambi i villaggi. Il genin fa inoltre cenno ad un altro membro del suo clan. < Oh, intendi Kaime? > nonostante l'appellativo conferitogli non rientri nelle sue conoscenze, è l'unico altro membro attivo del clan che il genin può conoscere. < Sì siamo dello stesso clan. > commenta tranquillo, riconoscendo comunque che la kunoichi in questione faccia parte di un ceppo famigliare diverso dal suo. Presta poca attenzione alle parole della nuova arrivata, concentrandosi solo sul finalissimo "arrivederci" per poi vederla sgattaiolare fuori con aria insolita. < Che strano tipo...> commenta cercando negli occhi del compagno un certo senso di complicità. <Bene, è stato un piacere, ma se non completo la ronda di stasera chi li sente i Chunin... > in effetti è fermo lì da troppi minuti. < Ci vediamo presto. > dice l'Ishiba riponendo la mano sinistra tesa sul lembo della tenda e scostandolo per lasciare uscire il suo figuro dal luogo. Sa che rincontrerà lo Shoton prima o poi, magari in qualche missione, quindi limita il congedo a poche parole. La notte è ancora lunga. [END]

13:29 Gekko:
 ah così ora la ragazza non avrebbe fame... ma se si sente il suo stomaco che brontola fino in mezzo alla strada e sotto la pioggia. Il ragazzo ridacchia ed il tentativo, pur non maldestro, di Hebiko non passa inosservato... soprattutto non ad uno shinobi del tipo di Gekko. <Non nutro particolare affetto per il mio ombrello, però per come piove non sono nemmeno disposto a cedertelo così facilmente Hebi chan.> ridacchierebbe mentre il semplice fatto d'essere stata scoperta farebbe desistere dal tentativo la ragazza <Puoi vederla in quel modo.> cioè che all'accademia ammettano cani e porci <Ma qui siamo in un Villaggio ninja. Credo che anche il padrone del chiosco sia figlio di ninja e abbia frequentato l'accademia.> mormorerebbe, mettendo in qualche modo sull'avviso la ragazza, rispetto al fatto che condurre una vita sulla strada in una città come questa sia estremamente pericoloso. Potranno forse non essersi mai diplomati, ma tutti gli abitanti di Kusa in gradi di combattere sono per lo meno Deshi ed hanno seguito le lezioni. In ciò osserverebbe la ragazza sgusciare fuori, sotto la pioggia e saluterebbe l'Ishiba, senza ulteriori commenti. <Buona ronda allora.> ridacchierebbe tornando al suo ramen... la porzione non era in realtà molto abbondante, ma se ne ritrova due ora... e se le ritrova pure da pagare. [End]

Che dire... una giocata di incontri, più e meno cordiali.
La fame porta sia Hebiko che Gekko in un chiosco di ramen, dove il ragazzo non lesina critiche al vestiario consunto della ragazza... Vengono svelate le origini di Hebiko e del suo pepato caratterino ed il ramen è servito.
L'arrivo scenografico di Shigeo, intento in una ronda di quartiere fa deviare la discussione sul tema dell'Accademia, di cui entrambi i Genin caldeggiano alla ragazza la frequentazione, ovviamente dopo che si sia resa più presentabile.
Alla fine Gekko, affamato, scopre di disporre di ben due porzioni di ramen, dato che la ragazza non ha toccato la sua, ma scopre pure di doverle pagare <HEBIKOOOOO!>
[l'urlo lo aggiungo solo qui e non in giocata perché è un pensiero hahaha]


Battesimo su BSS per Hebiko, quindi posto anche se nessuno di noi raggiunge le 10 Azioni. Forse può essere valutabile considerati i consigli su come iniziare la sua vita da ninja nella nuova città in cui è appena giunta... forse eh XD