Casa di riposo pt.2
Quest
Missione di Livello C
Giocata del 14/05/2018 dalle 15:07 alle 18:34 nella chat "Centro di Kusa"
I nostri validissimi genin dell'Erba sono stati chiamati per svolgere una missione che definire peculiare sarebbe poco. Alla casa di riposo di Kusa v'è un soggetto potenzialmente pericoloso che sta causando delle difficoltà al personale di servizio e agli altri avventori della struttura. Kaime Ishiba e Gekko Shoton sono chiamati a risolvere questa fondamentale e delicata questione. La struttura, visibile già da una ventina di metri di distanza, è ben curata e di discrete dimensioni. Composta di tre piani si fa notare per lo sviluppo in larghezza. La porta è al centro di una muratura la cui larghezza raggiuge i circa quindici metri complessivi, il colore è tendente al crema o al giallo pallido e finestre si affacciano sull'esterno per tutti i piani della struttura, se ne può dedurre ce ne sia almeno una per stanza. Al centro del secondo piano, inoltre, campeggia una grossa targa in legno intarsiato e verniciato che riporta le insegne di "Casa di Riposo - L'Erba del vicino è sempre più vecchia". Ma battute ed ilarità a parte non vi sono altri particolari rilevanti. Antistante all'edificio v'è uno stradone largo sette metri, alberato sia sulla destra che sulla sinistra, che è quello che stanno percorrendo le giovane promesse di Kusa. [Nessun tempo - Turni: ??? - Ora:15:20 - Per qualunque cosa chiedetemi pure. ]
Nuova giornata e nuova missione per il Genin dell'Erba. Questa volta ha accettato la richiesta di aiuto di una casa di riposo, nella quale un vecchietto sta dando sfoggio della propria abilità nel ninjutsu, a base di tecniche suiton... non è il suo elemento, però in qualche modo ritiene di essere proprio la persona giusta al posto giusto, accettando questo incarico. C'è giusto una strategia che voleva sperimentare per impedire ad un ninja di usare le proprie tecniche, senza ferirlo e se funziona con questo vecchietto scatenato, dovrebbe essere ideale anche in altre occasioni. Come tutte le mattine, si alza, si lava, fa una leggera colazione, per avere energie ma non essere appesantito e si prepara ad uscire in strada. Il Genin porta la mano manca all'altezza del plesso solare... la porta del respiro, da cui ogni azione trae origine, o almeno così sarà quando avrà richiamato quella che per uno shinobi è la principale difesa e la principale arma, il Chakra. Distenderebbe il dito medio e l'indice, piegando anulare e mignolo verso il palmo, cingendoli con il pollice a formare la metà sinistra del sigillo della capra. Mentre il suo corpo dirige questi movimenti, ormai familiari, ormai parte del suo essere, la sua mente visualizzerebbe un piano orizzontale a dividere a metà il suo corpo, a separare corpo e mente e le loro energie. In questo momento immaginerebbe la comparsa, proprio al centro della fronte, di un rubino, foggiato in forma di tetraedro, con quattro identiche facce triangolari dai lati della medesima lunghezza. Questo rubino riceverebbe dall'Ametista le sue energie psichiche, tratte dall'emozione e dalla passione, dall'ambizione e dal desiderio e ruoterebbe intorno ai propri assi, in una danza caotica, ma ordinata, durante la quale la luce rossa si spanderebbe oltre i margini della pietra formando una grande sfera di luce vermiglia. Nella parte inferiore del corpo, similmente, la mente dello Shoton visualizzerebbe la comparse di uno zaffiro ottaedrico, dalle otto facce in guisa di triangolo equilatero. Questo comparirebbe proprio nel punto che unisce un figlio al ventre materno, un legame fisico e vitale, l'ombelico. A questa pietra mentale l'Ametista invierebbe le energie del suo corpo, quelle fisiche. Forza dai muscoli, resistenza dalle ossa, riflessi dai nervi e talento dal sangue... quel suo sangue che ha risvegliato il gene Shoton. La luce azzurra splenderebbe nel basso ventre e si spanderebbe oltre i confini dello zaffiro, preso in quella danza caotica ma ordinata intorno ai propri assi di simmetria, fino a formare una grande sfera vorticante di energia azzurra. Condensate le sue energie fisiche e psichiche in queste forme virtuali, spingerebbe le due sfere a centrarsi nel plesso solare e per far ciò le sfere entrerebbero in collisione, schiacciando e mandando in frantumi il piano che divideva a metà il corpo, per poi fondersi dando vita ad un perfetto diamante icosaedrico, con venti perfette facce a forma di triangolo equilatero, che prenderebbe a danzare caotico intorno ai propri assi di simmetria, con un ordine ineffabile, mentre una luce bianca e calda si spanderebbe sfidando la regolarità della forma, fino a creare come una stella al centro del petto dello Shoton, un vortice di energia da cui infiniti filamenti si dipanano attraverso il sistema circolatorio del chakra, per raggiungere tutti gli tsubo. Se tutto si fosse manifestato come mentalmente visualizzato, ora l'Ametista potrebbe sorridere soddisfatto al percepire come il chakra renda i suoi muscoli più forti, le sue ossa più resistenti, i suoi nervi più scattanti ed il suo intelletto più acuto. Il Genin è abbigliato come suo solito. Pantaloni di tessuto tecnico aderenti fino al ginocchio e lunghi fino a metà tibia, dove si notano gli schinieri di cuoio e sotto i calzari di cuoio, dalla suola scolpita per prestare aderenza nelle più svariate situazioni. Maglia di tessuto tecnico nero, chiusa sul davanti con una zip ed alta a coprire il collo, maniche aderenti sino al gomito, sotto a cui campeggiano i vambracci di cuoio ed i guanti ninja con la loro placca di metallo sul dorso. Sopra la maglia porta un'armatura leggera, di cuoio ed in vita una fascia di tessuto nero sopra cui è allacciata una cintura di cuoio a cui è intrecciato un coprifronte di Kusa, fissato su una fascia di tessuto verde scuro. Dalla cinta pende un portakunai sulla destra, contenente 9 di questi oggetti shinobistici ed assicurato alla rispettiva coscia con un laccetto di cuoio, in modo da rimanere sempre bene aderente al corpo. A sinistra pende invece un portaoggetti, anch'esso assicurato alla rispettiva coscia, contenente un set di 5 fumogeni, 5 bombe luce, 10 carte bomba, 5 set di makibishi, 5 fili di nylon, 5 fili di nylon conduttori, 1 fuda riportante il kanji "fiamma", 1 fuda ripotante il kanji “bracciale”, 5 fuda in cui sono sigillati tronchetti per la sostituzione e 19 fuda bianchi, per ogni evenienza, inoltre 6 tonici speciali per il recupero del chakra e 6 tonici coagulanti speciali. Si muove quindi, l'Ametista, con i suoi ciuffi neri, in quel perenne disordine che pare quasi ricercato e che da quell'aspetto arruffato in qualche caso trovato piacevole dalle ragazze. Le iridi smeraldine scrutano la strada senza sosta, mentre si dirige al luogo dell'incontro con la bella Kaime alla quale, mentre entrambi stanno giungendo in loco, andrebbe a rivolgere un caldo cenno di saluto con la mano, accompagnato dal suo sorriso <Buongiorno Ishiba Kaime san> saluterebbe in modo composto e non molto familiare la “sorellona” della sua Chibi chan, facendo anteporre il nome del Clan a quello proprio ed usando il suffisso di maggior rispetto, nonostante l'ancor giovane età della ballerina, che dovrebbe esser più o meno coetanea dello Shoton. <Oggi nientemeno che un vecchietto che sta mettendo a soqquadro la casa di riposo. Pronta per metterlo a riposo?> andrebbe a chiedere andando a concludere nella classica “posa figa”, con gambe leggermente divaricate ed il braccio destro piegate all'altezza del gomito, che termina con il pugno chiuso, se non fosse per il pollice alzato <Diamoci dentro.> sarebbe il suo incoraggiamento alla compagna di squadra.[Tentativo di Impasto del Chakra][se Chakra 25/25][Armatura Leggera, Schinieri, Vambracci, Coprifronte][Portakunai: 9x kunai][Portaoggetti: 5x fumogeni, 5x bombe luce, 10x carte bomba, 8x set di makibishi, 5x fili di nylon, 5x fili di nylon conduttori, 1x fuda con kanji "fiamma", 1x fuda con kanji “bracciale”, 5x fuda per sostituzione, 20x fuda bianchi, 6x tonico recupero chakra speciale, 6x tonico coagulante speciale] La giornata comincia come al solito, se non fosse che la vista dalla finestra palesa il panorama del villaggio dell’Erba, al contrario dal mattino precedente. La giovane, sveglia già da un’ora, si andrebbe a preparare per le missione da svolgere quest’oggi, analizzandone le poche informazioni che possiede. Conosce solo il luogo e lo scopo principale, senza avere informazioni riguardo il vecchio, il suo grado shinobistico, le sue qualità e i suoi punti deboli…cose che non scoprirà fino all’adempimento della missione. Svuotando la mente da tutti questi fattori, la giovane ballerina andrebbe a prepararsi al meglio per svolgere la missione, equipaggiandosi di tutto il necessario. Andrebbe, inizialmente a vestirsi, premunendosi di, per mera comodità, indossare inizialmente alle leve inferiori gli schinieri, i quali andrebbero a proteggere l’intera zona delle tibie con delle placche metalliche, legate tramite cinturini all’altezza dei polpacci. Le leve superiori, invece, andrebbero ad indossare un paio di vambracci, i quali andrebbero a proteggere, in modo analogo, gli avambracci della Ameana. Sopra queste protezioni, infine, andrebbero ad esser indossato vestiario comodo ed elasticizzato, così che eventuali movimenti non siano limitati. Un tubino blu notte andrebbe ad essere indossato, fasciando il busto e i fianchi della giovane, mentre le leve inferiori, coprendo le protezioni, andrebbero ad essere indossati lunghi stivali di nera pelle, adornati da un tacco basso e massiccio, di circa tre centimetri di altezza, così da aver pochi problemi nella corsa, per la loro altezza minuta, e, anche se poco capace in tale arte, avere un elemento di sostegno per eventuali tecniche di combattimento marziale, data la massiccia e dura essenza del tacco stesso. Non dovrebbe indossar null’altro, se non fosse la volontà di nasconder i vambracci. A tal fine andrebbe ad esser indossato un copri-spalle nero comprendente due lunghe maniche, che andrebbero ad aderire ai polsi, così da non provocar disagi nella composizione di sigilli. Ultimo decoro indossato, anche se per un obbligo autoimposto e per una ulteriore protezione, sarebbe il coprifronte, indossato al collo con la targhetta posta sulla gola, così da, in qualche modo, protegger la zona stessa con la metallica placchetta raffigurante, in modo stilizzato, i fili d’erba di un prato. Smeraldini capelli sciolti, cadenti su schiena e spalle e che andrebbero ad incorniciar un niveo e angelico viso, impreziosito da rosee gote, sottili ma carnose labbra e ambrate iridi, che andrebbero a caratterizzare il suo sguardo di una profondità elisiana. Solo una tasca porta oggetti andrebbe ad esser indossata al fianco destro, dove, al suo interno, sarebbero posti tre fuuda, al cui interno sarebbero vincolati, tramite tecnica fuuinjutsu del vincolamento, dei tronchi per la sostituzione, 3 tonici coagulanti speciali e tre tonici per il recupero chakra speciali, sapendo, però che non può usarne più di uno per tipo, pena la morte…ma potrebbe occorrere al suo compagno di squadra e, in caso estremo, uno al vecchio, anche se restia su questo ragionamento, date le sue poche conoscenze mediche e possibilità di provocar la di lui morte involontariamente. Non porterebbe, invece, alcun porta kunai e shuriken, non essendo minimamente capace di utilizzare armi, ma non per questo non andrebbe a premunirsi di un’arma..il chakra. La giovane Kaime, nel tentativo di richiamare il chakra, energia primordiale e fondamentale per l’utilizzo di qualsivoglia capacità magica, sia questa ninjutsu, genjutsu o fuuinjutsu, andrebbe a chiuder le palpebre, celando quelle ambrate iridi, quelle iridi che, se potessero, esprimerebbero tutte le emozioni che caratterizzano la psiche della ballerina…i suoi dubbi, la sua sofferenza, il suo morboso affetto nei confronti di Karitama, suo fratello e sua ispirazione di tutte le azioni che svolge lungo la giornata, lungo la sua vita. Il femmineo corpo andrebbe a rilassarsi, a cercare una pace interiore che mai, se non in questa pratica, riesce a trovar, tranne per quanto riguarda gli arti superiori, le cui estremità andrebbero a porsi all’altezza dello sterno nella rappresentazione del caprino sigillo. Le leve inferiori verrebbero, leggermente, divaricate; il respiro si farebbe regolare, melodioso, ritmico; la testa si abbasserebbe delicatamente e lentamente, a causa del rilassamento ed, infine, la mente si sgombrerebbe, si sgombrerebbe da tutte le preoccupazioni, da tutte le brame, da tutte le distrazioni o impulsi che potrebbero distoglierla dalla azione appena intrapresa. Per pura comodità la giovane andrebbe a rappresentare, mentalmente, una sua copia, quasi come fosse un riflesso di uno specchio, ma uno specchio ingiusto, in quanto, il riflesso parrebbe spento, inanimato, indefinito, distorto, manufatto…un contenitore vitreo completamente vuoto, o quasi. Solo e soltanto due forme andrebbero a distinguersi all’interno di quella immagine: una piccola rappresentazione dal femminil sesso, all’altezza dei seni nasali, dallo smeraldino colore, il color dell’erba bagnata, il color dello smeraldo, il color di un prato di Ame che, nutrito dalla pioggia, è sempre luminoso, radiosi, felice, una figura dal lungo manto, il quale ondeggerebbe dietro la sua silhouette, silhouette non dissimile a quella della Ishiba, dalle curve appena pronunciate e dalla sottile vita, dalla quale andrebbero ad estendersi due leve inferiori, lunghe ed affusolate. L’altra figura, invece, sarebbe quella di un ragazzo, dal violaceo colore, un colore non facilmente spiegabile, né, tantomeno, facile da ritrovar in natura, facile da ricollegare…è un viola che solo la ragazza sa cosa rappresenta, è un viola che accende il suo animo. Questo verrebbe rappresentato con una capigliatura spettinata, dalla media lunghezza e posta un corpo snello quanto elegante, ma non per questo debole, un corpo definito e tonico, corpo di una figura rappresentata all’altezza della bocca dello stomaco. Mediante la dovuta concentrazione queste due figure dovrebbe cominciar a muoversi, lentamente, l’uno verso l’altra, per poi, presi dal loro impulso, prender velocità, ricercando quel contatto con bramosia, desiderio…lussuria. Nel muoversi le due figure andrebbe a dar vita ad un evento…la femminea figura andrebbe a rilasciar, dietro di sé, una velata sfumatura verdastra, sinonimo di una spensierata condizione emotiva, mentale, mentre la sua parte maschile andrebbe a rilasciar alle sue spalle, in modo analogo, una fitta linea di denso fumo, sinonimo di potenza del corpo e dell’aggressività dell’impulso fisico. I due amanti dovrebbero continuar a correre fino a giungere all’altezza del plesso solare, ovvero poco sotto rispetto a dove la giovane tiene fermo il sigillo della capra, dove, dunque, riuscirebbero a congiungersi. Il lor contatto è basato su un semplice gesto: prender le mani del partner e cominciar, con questi, una leggera danza, un semplice movimento orario, il quale permetterebbe alle due figure di sfumar nel colore opposto, prendendo parte dell’altro e rendendolo proprio. Il ballo continuerebbe fino a quanto, ormai omogenei nel colore, non si unirebbero, infine, mediante un bacio, un tenero bacio che nulla ha a che fare con la sessualità, con la mera passione fisica, ma un bacio di amore, un bacio basato sul sincero sentimento che l’uno prova verso l’altra, un bacio che permetterebbe,, dunque, la composizione dell’energia in tutta la sua potenza, sancendo così quell’amore che due amanti, impossibilitati dalla distanza, qualsiasi questa sia, possono sancire almeno una volta nella loro vita. Un’ amore, un’ amore inscindibile, dal quale verrebbero a nascere centinaia, migliaia, milioni, o anche miliardi di filamenti dalla sfera stessa, filamenti i quali andrebbero a scorrere lungo il sistema circolatorio del chakra, attraverso il quale, la suddetta energia, andrebbe ad irrogare interamente la figura della kunoichi, rendendo così possibili, attraverso la fuoriuscita di chakra dagli tsubo, vie di fuga presenti sul femmineo corpo in trecentosessantun punti differenti, le più disparate tecniche ninja, o semplicemente azioni precedentemente impossibili per la ballerina. Or dunque la giovane si troverebbe ad aprir le palpebre, come un sipario che riapre all’atto successivo di uno spettacolo, con una lucentezza nello sguardo maggiorata rispetto al solito, se il tutto fosse stato svolto nel migliore dei modi. Fatto ciò, la giovane andrebbe ad uscir dalla sua dimora, andando, con un incedere deciso, ad avviarsi verso la casa di riposo, avendo studiato per quasi la notte tutta le strade per raggiungerla. [se chakra on][chakra 25/25][equip: vambracci – schinieri – coprifronte di Kusagakure no Sato - portaoggetti al cui interno: 3 fuuda per la sostituzione – 3 tonici coagulanti speciali – 3 tonici per il recupero chakra speciali]I due Ninja si incontrano fuori dalla casa di riposo per dirigersi verso di essa e fermare questo fantomatico vecchietto. Vari rumori provengono a tratti dall'interno, non ben distinguibili, ma per un attimo un denso silenzio va frapponendosi tra il duo di Kusani e la struttura. Un silenzio strano, pesante, interrotto unicamente dai vari passi dei due Genin. Finché... Finché un gran tonfo non s'ode dal muro frontale ai due Ninja. Voltandosi in quella direzione quel che potranno notare è un grosso polverone bianco da cui esce una sfera acquea del diametro di due metri e mezzo circa. Essa si dirige con discreta forza e velocità in direzione dei due, ancora all'esterno dell'edificio. Un grosso tonfo la preannuncia ed i due si trovano ad una discreta distanza dal luogo di provenienza della tecnica, ergo avranno il tempo per organizzare una schivata che non necessiti di fretta ed istinto. Diverse voci provengono dal muro - oramai spaccato - della casa di riposo. Se riusciranno ad evitare il colpo, infatti, potranno udire un vecchietto che sbraita ed urla parole che, al momento, non avranno granché senso ed altre urla sparse di persone evidentemente spaventate da ciò che lui sta facendo. A quanto pare i due non dovranno fare grandi ricerche per trovare l'obiettivo della loro missione, perché è lui stesso che sta cercando di uscire per far danni anche al di fuori della sua stanzetta nella casa di riposo. [ Distanza casa di riposo: 10 metri - Turni: Gekko - Kaime - 2/4 di turno per schivare - Nessun tempo limite - Ora: 15:43 ]
decisamente il vecchietto non si sta nascondendo ai due shinobi dell'Erba... probabilmente nemmeno prende in considerazione il fatto che sia stato chiamato qualcuno per fermare la distruzione che sta spargendo per la struttura. L'accoglienza riservata ai due ninja è tutt'altro che calorosa, anzi rischia di essere una vera doccia fredda. Non che sia indirizzata proprio a loro... semplicemente il vecchietto avrà pensato che fosse un metodo buono come un altro per aprire la porta. Non si tratta di un attacco irresistibile, anzi il modo per evitarlo è abbastanza semplice e non richiede l'utilizzo di tecniche e nemmeno chakra. Lo Shoton, infatti, opterebbe per togliersi semplicemente dalla traiettoria della sfera, che procede linearmente dall'interno della struttura, verso l'esterno, passando per l'apertura del portone centrale. Per fare ciò si muoverebbe in senso orizzontale, verso la propria destra, di 2 metri, il che lo dovrebbe portare fuori dalla traiettoria del bolide acqueo. Quindi inizierebbe a muoversi, verso la struttura, stringendo nuovamente verso la propria sinistra, così da poter vedere all'interno dal vano d'ingresso. Il vecchietto usa l'acqua, quindi c'è una cosa che può aiutare l'Ametista e la sua compagna di missione. In questo momento ha bisogno di risvegliare dentro di sé la propria innata e per farlo dovrà prima risvegliare gli elementi base di cui si compone quello proprio del suo Clan. Per prima cosa cercherebbe di attingere ad una parte del suo chakra ed indurre in essa l'alterazione dell'elemento del fulmine, conferendo in questo modo al chakra un'essenza elettrica che permetterebbe di utilizzare alcune delle tecniche che conosce, ma non è questo il momento di impiegarle, ben altro è lo scopo del Raiton in questo frangente. In seguito attingerebbe nuovamente all'energia pura del chakra, cercando questa volta di conferire ad essa le proprietà di un diverso elemento ed indurvi l'alterazione elementale della terra, per dare a questo chiakra le potenzialità della roccia e la capacità di essere usato per attivare altre delle tecniche del ragazzo, ma anche per il Doton in questo frangente esisterebbe ben diverso scopo. A questo punto il Genin formerebbe davanti al plesso solare il sigillo del topo e cercherebbe di fare violentemente scontrare Raiton e Doton, come un fulmine che cala violento, squarciando il cielo ed abbattendosi su una fiera montagna. La fusione dei due elementi darebbe origine, se tutto fosse stato eseguito doverosamente, ad un cristallo viola, l'ametista del nome del suo grado. Si fermerebbe un istante poco prima dell'uscio, dopo avere richiamato il potere del cristallo <Kaime. Tu come vorresti procedere per fermare questa peste di nonnino?> chiederebbe riprendendo a muoversi, questa volta entrando nella struttura, cercando di individuare la fonte dei guai per cui sono stati chiamati <Mi sembra un cliente intrattabile, per i miei canoni, quindi se ci vuoi parlare è tutto tuo.> sorriderebbe <Se poi le tue parole non funzionano proverò a fare la mia mossa, daccordo?> chiederebbe avanzando circospetto e con i sensi all'erta per trovare il vecchietto, il che invero, non dovrebbe essere proprio un'impresa difficile.[movimento di elusione dell'attacco: destra 2 metri, diagonale avanti 8 metri, 1/4][Tentativo Richiamo Innata Shoton I 2/4][movimento semplice max 10 metri 1/4] La ragazza, giunta alla meta ove andrebbe a svolgere la missione a cui è assegnata, andrebbe ad incontrare una sua vecchia conoscenza, Gekko...e basta, non conosce quale sia il suo cognome, il quale, già da una modesta distanza, avrebbe salutato la giovane ballerina, con classe ed educazione, aggiungendo, infine, il suffisso dell'onorifico 'san'. Un sorriso appare sulle rosee e la destrorsa andrebbe ad elevarsi, a replicare a quel saluto in modo silente, anche perchè non si aspettava tanto trasporto in quel saluto. Sparse nubi andrebbero a incupire il cielo di Kusa, un meteo caotico, capace tanto di alleggerirsi, liberandosi da quelle ovattate massa di vapore, tanto scaricare sul villaggio sottostante il quantitativo d'acqua che si sarebbe accumulato in esse, ma non è di quell'acqua che i due devono preoccuparsi. Un rumore, un'esplosione, un boato e un fumo biancastro, colore causato dall'esplosione di intonaco e materiale edile. Polvere che andrebbe ad infastidire i sensi dell'orfatto e della vista, non avendo chiara visione su ciò che stesse accadendo, fino alla limpida fuoriuscita di una sfera d'acqua, o quello che sembra essere questo, dal largo diametro a dalla non ben calcolata velocità, ma probabilmente non è una cosa su cui si dovrebbe perdere tempo in questo momento..per il momento è meglio evitare questo enorme proiettile di chakra suiton, chakra che sapevano, sia lei che Gekko, in quanto informati di poche ma basilari informazioni sulla missione, il vecchietto era in grado di utilizzare. Non conosce tecniche per neutralizzare questo attacco e non si sente abbastanza pronta per proteggere il suo compagno, che probabilmente andrebbe a difendersi individualmente, quindi c'è un'unica cosa da fare in questo momento...muoversi. La giovane andrebbe, ruotando il corpo, ad avanzare con un principio di corsa, slanciandosi con il piede destro, il quale, aderendo alla superficie stradale, andrebbe a concedere, teoricamente, la spinta necessaria per lo slancio. Assecondando il movimento la leva sinistra andrebbe a porsi, con dinamismo, avanti la gemella, scambiando il ruolo di gamba dominante, così da svolgere un breve spostamento di cinque metri alla sinistra dell'eventuale destro o, secondo proprio punto di vista, destra rispetto al buco nel muro, se questo fosse guardato perpendicolarmente della Ishiba. Se il movimento fosse bastato per evitare l'attacco, la giovane andrebbe ad, avvalersi di sue conoscenze shinobistiche, così da affrontare al meglio la situazione, o meglio...andrebbe a risvegliare le proprie capacità ereditate dal clan, andando così, o almeno cercando di farlo, ad attivare la propria innata, il proprio retaggio, il proprio essere. Dalla sfera andrebbero a diramarsi infiniti filamenti di chakra, troppi per esser contati, i quali andrebbero a diffondersi all’interno del sistema circolatorio del chakra, cercando di irrorare l’intero corpo, ogni singola cellula, di quell’energia, energia che da poco ha imparato a controllare al meglio. Le cellule andrebbero a riempirsi di chakra, fino a divenirne sature, così, una volta completato questo passaggio, l’intera sua figura dovrebbe andare ad essere infusa di chakra, il tutto senza andar a stuzzicar tsubo alcuno. L’energia dovrebbe essere forte in quelle membra, in quelle ossa, in quei nervi, in ogni singola cellula del corpo, in ogni sua minuscola componente, superando la barriera conferita dalla membrana cellulare, tramutando quest’ultima in parete cellulare, donando così all’intero corpo la capacità di produrre e trasformarsi nella proteina della cellulosa, di cui è composta la carta di cui gli Ishiba vivono. Una volta svolto questo passaggio, la ragazza andrebbe a riempirsi leggermente i polmoni di aria, e, mettendo la bocca nella dovuta posizione, andrebbe ad emettere un flebile soffio diretto al palmo della mano destra, tenuta alta e con il palmo rivolto verso il cielo. Se il tutto fosse stato svolto nel migliore dei modi, un sottile e candido foglio di carta dovrebbe andar a distaccarsi dall’epidermide dell’estremità dell’arto. Ora resta solo in attesa di vedere come il tentativo si riveli nella sua reale forma. Se il tutto fosse stato svolto correttamente, quel delicato foglietto andrebbe a ricadere, leggero, sul palmo della Ishiba. Se tutto fosse stato svolto correttamente, la giovane andrebbe ad esser sicura della effettiva attivazione dell'innata, così da poter sfruttare questa antica arte. Svolto questo passaggio, la giovane andrebbe, con un movimento della leve superiori, aprendo la destrorsa in senso orario e la gemella in quello opposto, a far cadere, dalle proprie membra, compreso il foglietto precedentemente impugnato, a far cadere, per circa un metro di raggio, con lei come epicentro, un gran ammontare di foglietti di bianchissima carta, cercando di riempir tale 'cerchio', così da poter sfruttare tali foglietti a suo piacimento.[chakra 24/25][tentativo Ishibaku I][equip: invariato] - [1/4 movimento - 2/4 attivazione innata]Pausa caffé
Kaime e Gekko decisono di schivare la sfera correndo nella medesima direzione, ottimo, considerando che una scelta di diversa natura avrebbe portato ad un interessante siparietto comico. La sfera non è né particolarmente veloce é tantomeno mirata a far loro del male, come lo stesso Shoton ha notato, trattavasi di un metodo come un altro per generare caos e, beh, aprire la porta. L'estrata, infatti, è ora priva di un'anta, quella sinistra per la precisione, e di parte della muratura a cui essa era attaccata. Dopo una breve corsetta verso destra i due decisono di optare per due diverse strategie. La Ishiba si ferma sul posto per attivare - con successo - la propria innata e spargere una serie di fogli che ricoprono totalmente l'area di un metro di raggio attorno a sé, avendo lei come cetro. lo Shoton, invece, si avvicina alla feritoia nel muro, atttivando anch'egli la propria innata, ma preferendo una posizione più ravvicinata all'obiettivo. Quel che Gekko vedrà sarà... il nulla più totale. Un denso banco di nebbia avvolge tutta l'area interna al salone principale della casa di riposo, impedendone totalmente la vista. L'area annebbiata è larga in toto circa sei metri e non consente la visione di nulla al proprio interno, né dell'utilizzatore né d'altri dettagli che potrebbero essere utili. Altra cosa che lo Shoton potrà notare è l'assenza di suoni, nessun urlare, nessun vecchietto che dà di matto. Solo il silenzio e la nebbia. Cosa fare? [ Distanza Kaime-Casa di riposo/Gekko: 10 metri in diagonale sinistra - Distanza Gekko-nebbia: 1 metro all'interno della casa di riposo - Dimensioni nebbia: 6 metri - Per ogni dubbio o perplessità non esitate a contattarmi ]
EDIT: Gekko: chakra 24/25(costo di attivazione innata)
visibilità azzerata... beh ricorda la sensazione di avere a che fare un un fumogeno dall'esame Genin, però in questo caso si tratta della polvere di calcinacci dovuta al caos creato dal nonnino... caos che al momento sembrerebbe essersi acquietato, cosa decisamente strana a dirla tutta. Ma forse il vecchietto ha esaurito il chakra prima del loro arrivo ed in questo momento si è già accasciato al suolo, spossato. Un modo per scoprirlo c'è, anche se in questo momento anche Kaime rientrerebbe nell'area di analisi. Gekko farebbe un cenno con la mano, verso Kaime, come a mimare una bocca che si apre e si chiude, quindi indicherebbe sé stesso e poi l'interno della struttura. L'Ametista prenderebbe un respiro e socchiuderebbe gli occhi, auspicando che i suoi segnali siano stati compresi e cercando di concentrare il proprio chakra nella mente e da qui espanderlo nell'area circostante, come se si trattasse di un vero e proprio organo di senso. Se tutto fosse andato correttamente, il ragazzo potrebbe percepire le presenze con chakra impastato che si trovino in un raggio di 15 metri dalla propria posizione, ma non potrebbe identificarne numero e posizione. Trovandosi Kaime in questo raggio, non vi sarebbe dubbio circa l'eventualità di percepire fonti di chakra impastato e quindi lo Shoton prenderebbe ad avanzare all'interno, incurante della nube di calcinacci, ma facendo attenzione a dove appoggia i piedi ed ad avanzare nel massimo silenzio possibile, quasi come se non volesse turbare lo stato dei luoghi. In questo modo, durante il suo tragitto, dovrebbe fare uscire Kaime dall'area di analisi e trovandosi 6 metri all'interno della struttura, dovrebbe percepire solamente 9 metri all'esterno, ma difficilmente una presenza che era qui fino a poco prima dovrebbe essere riuscita ad allontanarsi abbastanza. Mantenendo attivo il proprio hijutsu e la percezione della presenza, andrebbe però ora a sovrapporre un'ulteriore tecnica di percezione, più precisa, ma il cui raggio è decisamente inferiore, solamente 4 metri. Ma questo ulteriore tentativo dovrebbe attendere i prossimi sviluppi [Chakra 23/25][Tentativo Percezione della Presenza 1/4][Movimento all'interno 6 metri 1/4] edit: [Hijutsu Shoton I on] La giovane ballerina sarebbe riuscita ad evitare l'attacco di elemento suiton sferrato dall'interno della casa di riposo e che ha visto, come unica vittima, la porta dell'edificio, distrutta insieme a parte di calcinacci e intonaco, che un tempo tenevano fermo un muro della facciata della struttura. La decisione di avvicinarsi tanto a quel foro da parte del suo compagno di squadra, secondo lei è un po' affrettato, un po' avventato, ma risolutivo...quasi si pente di aver 'perso' del tempo per formar, sotto i suoi piedi, un circolare tappeto di carta, ma questo sarebbe materiale fondamentale per le sue tecniche di retaggio, le quali si basano tutte sul plasmare, traslare e comporre carta a suo piacimento, come amanti che si piegano al suo volere per pura idolatria. Andrebbe, sol ora, a osservare i segnali del suo compagno di team, innalzando il sopracciglio destro, non capendo in principio, per poi, ricordandosi come un flash-back, il dire iniziale di quella missione, quindi, annuendo, la giovane andrebbe a cominciar un chiosar gentile, educato, quasi preoccupato per la situazione in cui versa il povero anziano, il cui gesto deve essere, per forza, stato indotto da un fattore esterno, possa essere questo demenza senile o semplicemente uno sbagliato approccio da parte del corpo infermieristico...<signore, salve...io mi chiamo Kaime, sono una ragazza del villaggio...lei sta bene? si è fatto male per caso durante l'esplosione?...> qui il fiato le mancherebbe, non sapendo cosa fare, cosa dire...come approcciare al povero vecchietto, continuando però il suo dire, con fermezza nel tono, ma facendo trapelare un continuo senso di preoccupazione e volontà di aiutare il vecchio, ma non sapendo se il vecchio abbia voglia di collaborare...<siamo qui per aiutarla...sembra che lei non voglia più stare qui...s-se ci spiega il motivo potremmo intervenire, prendere provvedimenti...ci aiuti ad aiutarla> direbbe, non facendo un passo, avendo forse capito quello che si era preparato a fare il suo compagno, o meglio...pensa che avrebbe fatto ciò che lei stessa avrebbe tentato. Il tuo unico scopo è quello di far calmare l'anziano, di farlo ragionare, ma al contempo continuerebbe a rilasciare carta, cercando di amplificare il tappeto circolare sotto i suoi piedi di un ulteriore metro di raggio, sollevando infine, ad altezze diversificate, i fari fogli prodotti dal suo corpo, così, in caso di bisogno, questi possano esser adoperati in modo offensivo o difensivo...sperando di non dover utilizzare, comunque, la sua abilità contro quel povero venerando.[chakra 23/25][Ishibaku I on][equip invariato]Gekko decide di addentrarsi all'interno dell'androne principale per percepire la presenza di qualsivoglia forma fisica. Tuttavia, addentrandosi all'interno della nube, noterà un qualcosa di ben più interessante. Goccioline d'acqua si attaccano alla sua pelle, come umidità che si appiccica alla pelle data la considerevole densità presente nell'aria. Un po' strano per una semplice nube di calcinacci, considerando che la stessa non si sta disperdendo e che si trova fissa un metro oltre la fessura nel muro, all'interno della struttura. Ma ecco cosa nota tramite la percezione del chakra: vi sono presenze, non saprà bene né quante, né in che posizione, ma davanti a sé potrà intravedere una presenza vagamente umanoide, a circa un metro da lui, frontalmente. Kaime, avvolta dai suoi foglietti di carta, vedrà uscire una figura in sedia a rotelle con due bastoni per le flebo, uno per lato, attaccati alla suddetta sedia. Tale figura è rachitica, piuttosto attempata, priva di capelli e dai lunghi baffi bianchi. La bocca presenta delle raggrinzite labbra tirate all'indietro, tipico segno di mancanza di dentiera. Come ha fatto a sfuggire alla vista dello Shoton è un mistero, al momento. Probabilmente aiutato dalla nebbia, dal suo muoversi silenzioso e privo di passi, data la struttura che usa per muoversi. Insomma, Gekko non ha idea di quel che gli sta accadendo alle spalle, essendo immerso nel banco di ebbia. Kaime, invece, si ritroverà ad otto metri da quello che potrebbe pensare essere il vecchietto per cui sono stati chiamati a far questa emozionante missione. [Distanza Gekko-vecchio: 1 metro frontale | Distanza Kaime-altro vecchio: 8 metri | Ora: 18:03 | Turni invariati - per qualunque cosa chiedete pure ]
decisamente strana per una nube di calcinacci... goccioline d'acqua tipiche di un denso banco di nebbia... un utilizzatore del chakra Suiton potrebbe riconoscere questa come la manifestazione di una tecnica dell'acqua, ma lo Shoton è iniziato a ben altri campi. Ciò però non significa che sia tanto ingenuo da non avvedersi del proprio errore: questa non è una nube causata dall'esplosione di prima, bensì qualcosa di diverso. Potrebbe anche essere la causa del silenzio o comunque dell'attutimento dei rumori... peccato sia la prima esperienza dell'Ametista con la tecnica del Velo di Nebbia e che quindi non abbia strumenti per sviluppare una strategia al riguardo. Percepisce presenze con chakra attivo e se Kaime è rimasta ferma come sperava, questo significa che il vecchietto è cosciente. Vede, o meglio intravede una figura davanti a sé e potrebbe essere il vecchietto di cui devono occuparsi. Però durante l'esame Genin, Eiko aveva sfruttato il fumogeno per creare delle copie, quindi quella che ora vede potrebbe essere proprio questo. Quindi è giunto il momento per mettere in pratica la sua idea iniziale. Attingerebbe quindi al proprio chakra e ne imporrebbe la modifica elementale del tipo della Terra, per poter sfruttare le proprie tecniche Doton. Quindi formerebbe davanti al plesso solare il sigillo del bue e concentrerebbe il chakra nei proprie piedi, espandendolo poi tutto intorno, per garantirsi una sorta di percezione tellurica che lo renda cosciente delle presenze fisiche nelle sue immediate vicinanze e per la precisione per 4 metri tutto intorno a lui, sia le presenze a contatto con i terreno che quelle al suo interno. Questa è la Sensibilità della Terra. E questo dovrebbe confermargli se davanti a lui, a circa un metro ci sia effettivamente l'individuo che scorge, ma del quale purtroppo non ha sufficiente visibilità al momento. La percezione della Presenza ha fatto la sua parte ed ora risulterebbe innecessaria, quindi non viene riattivata, mentre l'Hijutsu viene mantenuto.[Chakra 18/25][Tentativo Sensibilità della Terra 3/4] La giovane andrebbe a rimanere, silente, in attesa di risposta da parte del povero vecchio. Queste non andrebbero a pervenire, né il compagno di missione chiamerebbe la giovane per una qualche sorta di manforte. I secondi passano lentamente, pesanti, quasi durassero per interi anni. Nulla accade e nessun suono o rumore di combattimento verrebbero percepiti dall'udito della giovane ragazza, la quale andrebbe ad avanzare di un primo passo, o almeno questo sarebbe il fare della giovane se non vedesse, con una conseguente espressione confusa e sconvolta, che prevede l'assottigliamento delle palpebre, l'innalzamento del sopracciglio destro e lo schiudersi delle rosee, snudando i candidi denti. La gamba destra andrebbe a fare un primo passo verso il vecchietto, che sembra esser sfuggito a Gekko...in qualche modo. La voce è bassa, sussurrando, abbastanza forte da farsi ascoltare dal vecchietto, mentre la leva sinistra andrebbe a svolgere un nuovo passo, dando vita ad un lento incedere...<scusi...> direbbe, alzando entrambe le mani, quasi volesse comunicare una resa da parte sua, continuando a dire verso il vecchio, sperando di aver catturato la sua attenzione...<sono Kaime e...> frase interrotta per qualche secondo, quanto basta da far schioccare le dita della mano destra e veder la carta, precedentemente attornata al suo corpo, venir risucchiata dalla sua presenza, formando un vortice di carta intorno alle sue leve inferiori, dove andrebbero ad esser assorbiti tutti i vari foglietti creati in precedenza, andando ad aderire alle suddette e venendo a divenire parte della sua epidermide, ri-inserendosi nelle sue membra, per poi riprendere quel dire <...non voglio combatterla, non voglio fermarla, non volgio accusarla...vorrei sapere solo perchè sta facendo questo, io non la giudicherò e voglio solo aiutarla.> direbbe, abbassando gli occhi e continuando il dire, probabilmente dando possibilità al vecchio di attaccarla in questo momento, restando ad una distanza di tre metri dal povero vecchio. <io non ho conosciuto i miei nonni, ma non per questo non posso voler il vostro bene, signore.> Direbbe, sperando che questo si confidi, che spieghi il perchè di tali azioni e, in tal modo, dal modo alla giovane di migliorare la situazione del vecchio, il quale, evidentemente in difficoltà, tra muoversi in sedia a rotelle ed essendo attaccato a delle flebo per la somministrazioni di medicinali. Non avanzerebbe di un passo, ma, in caso il vecchio non andasse a rivolgerle parola, la giovane andrebbe a continuar il suo incedere, mantenendo, per quanto le è possibile, costante la distanza di tre metri. E' un vecchietto stanco e stressato...ha bisogno di un aiuto che spesso in case di riposo non viene dato in modo amorevole.[chakra 22/25][Ishibaku I on][equip: invariato]
Giocata del 20/05/2018 dalle 16:09 alle 18:17 nella chat "Centro di Kusa"
La figura che Gekko ha davanti è totalmente immersa nella densa nebbia che ha davanti. Avrebbe potuto attaccarla, ma quel che fa è, forse, molto più utile. La tecnica della sensibilità della terra non recepisce nulla. Nessun essere corporeo a contatto con la superficie del suolo su cui lo stesso Shoton sta poggiando i piedi. A lui le possibili conclusioni sulla suddetta figura che, immobile nella nebbia, non s'azzarda a spostarsi, attaccare o far altro. La nostra Ishiba, invece, si avvicina al vecchietto in sedia a rotelle, stando ad un complessivo di tre metri da lui che par quasi non ascoltarla. Non che non recepisca e di lei parole, ma che - semplicemente - non gli importino affatto < I folletti! > Gracchia l'anziano signore fissando la figura femminile posta inanzi a lui < I folletti mi hanno rubato la dentiera!! > Prosegue, spostando le esili braccia sulle ruote della sedia su cui è seduto, spingendola in avanti dei metri necessari per raggiungere un contatto con la Ishiba. Sembra davvero rapido nei suoi movimenti, le ruote non emettono alcun suono sul terreno, tanta è la grazia con cui l'uomo va muovendola. Nel tragitto, dopo che le braccia hanno dato la spinta rettilinea per avvicinarsi alla giovane, andranno al petto per formare dei sigilli. In particolare quelli del drago, del bue e della tigre. Visivamente la genin non vedrà nessuna resa in particolare della tecnica nell'immediato, ma solo nel momento in cui le gracili ed ossute braccia del vecchio vanno avanzando verso di lei ed una modica quantità d'acqua andrà a condensarsi nell'aria tutta intorno a loro, mentre le suddette braccia saranno impegnate nel tentativo di acchiapparle i polsi per portare a termine un qualcosa che unicamente un utilizzatore di Suiton potrebbe immaginare. [ 2/4 per schivare - Distanza corpo a corpo - No tempo limite: Turni: Gekko-Kaime - Per qualunque cosa contattatemi pure ]
Totalmente ignaro di quanto accade fuori, lo Shoton ha maturato la consapevolezza che nelle sue immediate vicinanze non ci sono presenze in contatto con il suolo. Peccato che troppo tardi si accorga che la figura davanti a lui pare seduta... se fosse su una sedia a rotelle ciò potrebbe impedirgli di percepirlo... del resto non ha sperimentato se la tecnica funzioni o meno in caso di contatto indiretto. Però la voce all'esterno richiama la sua attenzione. A quanto pare il vecchietto che stanno cercando è all'esterno con Kaime e ce l'ha con i folletti... maledetti ladri di dentiere. Vecchietto in gamba... decisamente, per essere passato comodamente sotto il naso dell'Ametista. Ha evitato uno scontro, non ha prodotto rumore ed è riuscito a separarlo dalla Ishiba. Che caro vecchietto. La questione potrebbe essere preoccupante se decidesse di aggredire la Genin... non lo preoccupa tanto l'incolumità della kunoichi, quanto la reazione che potrebbe avere nei confronti del vecchietto. Gekko rilascerebbe quindi la concentrazione sulla Sensibilità della Terra e, voltate le spalle a quella che ha deciso di considerare una copia, inizia lo scatto che lo porterà nuovamente all'esterno della struttura. Alternando le leve destra e sinistra, con i piedi ben piantati per terra percorrerebbe rapidamente i pochi metri che lo separano dall'esterno e potrebbe notare davanti a sé il vecchietto in sedia a rotelle, muoversi con estrema speditezza verso la ragazza dai capelli smeraldini... come aveva temuto il vecchietto pare essere passato all'offensiva, ma lo Shoton proprio non ha idea di cosa l'adorabile vocchino del Suiton possa avere in serbo per la Ishiba... termina il proprio movimento il più vicino possibile alla "coppia", per quanto gli è concesso dal suo limite di 10 metri. Individuato il bersaglio, potrebbe a sua volta intervenire, ma lo spazio d'azione richiesto per ciò che vuole tentare non gli permetterà di bloccare il vecchietto prima che componga i sigilli, quindi deve sperare in qualcosa a cui possa far fronte in seguito e frattanto cercherebbe di concentrare la propria attenzione su un particolare del nonnnino... la camicia da notte, che tipicamente viene fatta indossare ai degenti in queste strutture... un indumento perfetto per lo scopo dell'Ametista, dato che avvolge il busto e copre le braccia fino al polso. Originariamente un indumento leggero, soffice e morbido sulla pelle, per effetto dell'Hijutsu Shoton dovrebbe diventare un resistente blocco di cristallo roseo, anche abbastanza resistente. Unico problema è che facilmente l'effetto invocato dal nonnino si manifesterà contemporaneamente alla cristallizzazione. "Nonnetto non intendo farti del male. Però ora datti una calmata." direbbe infine, cercando di attirare su di sé la concentrazione dell'uomo, onde evitare altre azioni ostili verso Kaime... non che se la cristallizzazione si verificasse correttamente, il vecchietto avrebbe molte possibilità di movimento. [Movimento semplice 10m 1/4][Shoton I attivo][Tentativo Cristallizzazione 2/4][Armatura Leggera, Schinieri, Vambracci, Coprifronte][Portakunai: 9x kunai][Portaoggetti: 5x fumogeni, 5x bombe luce, 10x carte bomba, 8x set di makibishi, 5x fili di nylon, 5x fili di nylon conduttori, 1x fuda con kanji "fiamma", 1x fuda con kanji “bracciale”, 5x fuda per sostituzione, 20x fuda bianchi, 6x tonico recupero chakra speciale, 6x tonico coagulante speciale] edit: [Chakra 17/25] Il venerando uomo andrebbe a non accettare l'aiuto della ballerina, andrebbe a non valutare l'idea di arrendersi e parlare con garbo, anzi, andrebbe, con un movimento esperto, a spingere sulle circonferenze esterne alle ruote, atte a non dover praticar forza sulla gomma delle rotelle, così da portarsi, a velocità sostenuta, verso la figura della Ishiba, la quale non si aspettava una reazione simile, e ciò andrebbe a renderla molto nervosa, molto arrabbiata, molto...apatica, apatica rispetto al rispetto precedentemente mostrato all'anziano, apatica rispetto al senso di affezione per il vecchio, apatia rispetto alla situazione in cui versa il vechio. Questo si lamenta dei folletti che gli han rubato la dentiera...con un pazzo del genere perchè dovrebbe continuar a tentare parole che comunque non andrebbero ad esser ascoltate? Quindi la reazione è immediata. Le mani andrebbero a porsi all'altezza della bocca dello stomaco, dove, rapide, andrebbero a formulare i sigilli necessari ad una tecnica del proprio retaggio. Cane, serpente, cane e cinghiale, questi sono i sigilli che le affusolate mani della genin andrebbero a formare, mentre dalla sfera principale del chakra andrebbe a diramarsi in tutto il sistema circolatorio del chakra, ovvero il keirakukei, andando a riattivare le molecole di ogni singola cellula, facendo produrre queste una dose di cellulosa, composto polisaccaride, con la quale andrebbe a, partendo dalle leve superiori, ove le mani dell'avversario andrebbero a tentare un approccio, per poi, continuando, l'intero corpo andrebbe a smaterializzarsi in frammenti di carta, continuando a disgregare entrambe le spalle ed in seguito, come la fiamma che si espande su un foglio, andrebbero a disgregarsi contemporaneamente collo e petto, per poi veder frammentarsi l'intera testa, fino a quando, dal bacino e lungo le leve inferiori , tutto il corpo della Ameana andrebbe a divenire pura carta. Questo sarebbe stato fatto per evitare il contatto con l'anziano, e, se fosse riuscita nella tecnica della disgregazione, la giovane si allontanerebbe di tre metri, avanzando verso le proprie spalle, così da rimanere tre metri, come in precedenza, dal vecchio. Svolto il movimenti, dove i foglietti andrebbero a fluttuare, andando a muoversi con le movenze di battito di farfalle, la figura della donna andrebbe a ricomporsi, facendo aderire i foglietti tra loro, andando a ricomporre le membra della genin, inizialmente formando una figura completamente bianca, dove vari foglietti andrebbero a dare lontanamente idea di cosa vogliano ricostruire, per poi, una volta che la melliflua statua, questo pregiato esempio di corae, si fosse completamente ricostruita, i colori andrebbero a riprendere vita su di essa, palesando, tra tutto, uno sguardo snervato e acido, che comporterebbe ad una replica molto repentina. La mano destra andrebbe, aperta, con il palmo rivolto verso l'alto, a levarsi, ponendosi avanti a lei, per poi, socchiudendo gli occhi, con una smorfia delle rosse mai avuta prima, una smorfia di disgusto, un disgustoso senso di volerla fare finita. Levatasi, formando un angolo retto rispetto al resto del corpo, le dita anulare e migniolo andrebbero a tangere il palmo mente il pollice andrebbe ad aderire alla superficie del medio per poi, con un semplice gesto, questi andrebbero a emettere un suono, uno schiocco, al quale susseguirebbe una emissione di carta dal braccio stesso della Ishiba, Questo andrebbe, in un moto a spirale, a dirigersi verso il vecchiaccio, andando, se la ragazza fosse riuscita ad imporre un comando mentale abbastanza preciso, a spingersi in due direzioni differenti, come la danza di due serpi che si divide, cercando di fasciare le dita di entrambe le mani, così che non possan esser più effettuati sigilli di alcun tipo, se non strappando la suddetta carta e, se questo passaggio fosse stato svolto correttamente, la carta posta in eccesso andrebbe, intrecciandosi, arrotolandosi su se stessa, a collegarsi ad una serie di fogli che andrebbero a fare la medesima cosa al polso opposto, con l'intendo di andar a intrecciarsi, a loro volta, tra loro, così da creare una sorta di manetta, così, teoricamente, da impedire anche eventuali tecniche che non necessitano sigilli, sempre se il tutto fosse stato svolto correttamente, preparandosi a contrattaccare ad eventuali nuove offensive. [equi: invariato][ chakra 17/25 ][Ishibaku I on][turni: 2/4 disgregazione + 2/4 Ishibaku]Gekko s'avvede che quel che ha davanti non è altro che una copia, che sia data da una tecnica suiton o dalla moltiplicazione accademica non è particolarmente importante. Lo Shoton semplicemente si volta e va a pensare a quanto sta accadendo pochi metri alle sue spalle. Il vecchietto percorre i tre metri che lo dividono da kaime, allunga le ossute braccia per agguantarla, ma... la Ishiba gli si sfalda tra le mani tramite una tecnica difensiva peculiare del proprio clan, ricomponendosi tre metri alle proprie spalle. Mossa utilissima in quanto l'uomo fa partire la tecnica che stava preparando, andando a vuoto. Unaa grosa sfera d'acqua si materializza davanti alle sue mani per un metro di diametro dinanzi a lui, ma nulla di più. La carta che Kaime lancia si perde, in parte, nella prigione acquatica, ma essa viene dismessa, permettendo a parte della carta di passare. E adesso qual è la situazione? I due genin hanno appena illustrato un interessante tutorial su come costruire un pacco di Natale. Incartato ed abbellito con del cristallo rosa. Il vecchio, come i giovani ninja potranno notare, all'interno delle loro innate, ha gli occhi chiusi ed un sonoro < Zzzzzz... > Si ode dalle narici dilatate, oltre ad una serie di sputacchi che escono dalle labbra rientranti verso l'interno della bocca. < Folletti... zzzzz... > Continua, sonnecchiando placidamente. Che sia solo stanco o, semplicemente, abbia esaurito la sua riserva di chakra non è dato saperlo, ma sta di fatto che è stato reso inoffensivo ed è pronto ed impacchettato per tornare nella propria camera nella casa di riposo e - magar - prendere le sue caramelline colorate per problemi mentali. [ end ]