Missione D - Armi che passione

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Missione di Livello D

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14:01 Eiko:
 Il Chakra. Questa fonte di incredibile energia, è come avere un piccolo Universo dentro di sè che permette di fare cose straordinarie se si sa usarla. E' la prima cosa che la piccola nanetta cercherebbe di fare in questo giorno di sole dalle temperature sempre più in aumento. Il Chakra è composto da due Energie diverse ed essenziali: la Sfera di Energia Psichica e quella Fisica. Sono due Sfere diverse situate in due alloggi diversi del corpo umano. Chibi-chan solleverebbe le mani verso il metto per formare il Sigillo Caprino, così appunto da cercare di richiamare queste due Energie. Immagina il proprio corpo e poi una linea che attraverserebbe la sua essenza dalla testa ai piedi, tutto immaginario per dividere il proprio corpo in due. La prima Sfera che richiamerebbe è quella Psichica ed è quella che andrebbe a situare nella zona della fronte. Dapprima un minuscolo puntino rosso, che si farebbe man mano sempre più grande e scarlatto fino a predere le dimensioni di una Sfera. La Sfera Psichica richiama nella testa tutte quelle Energie riconducibili alla Forza d'Animo, la Forza dei Pensieri e dei Desideri. Tutto quello che la mente umana e il cuore potrebbero concepire. In seguito cercherebbe di avvertire la Sfera Fisica al livello del ventre. Tale Sfera farebbe sfoggio del colore blu, quello stesso colore del profondo e potente oceano, simbolo di Forza Bruta ed Energie Fisiche che le permettono di camminare, correre e vivere. Il Carburante per quella macchina che è il suo corpo. Con la dovuta concentrazione cerca di spingere queste due Sfere ad incontrarsi là dove mantiene ancora il Sigillo Caprino al petto. La Sfera Fisica verrebbe spinta verso l'alto con forza intanto che quella Psichica scenderebbe. Si vanno incontro accennando un moto rotatorio sul loro asse fino ad collidere e mischiarsi in maniera omogenea. Ruoterebbero fino a divenire una cosa sola, una Sfera azzurra prodotto della loro unione. Il Chakra che dovrebbe essere allora richiamato in quella Sfera azzurra verrebbe spinto nel resto del suo corpo per andare a ricoprire ogni angolo dalla punta dei capelli fino ai piedi. Solo allora scioglierebbe il sigillo ed uscirebbe dalla sua stanza -all'Anteiku- per dirigersi verso il negozio di armi presso il quale ha una missione da compiere. Precisa. Di vitale importanza. Da questa potrebbe giocarsi le sorti del mondo! ... Deve pulire delle armi. Renderle belle e lucenti! Una missione D, ma anche le cose piccole hanno la loro importanza, dai. Coi suoi 142 centimetri e un vestitino a fiori discutibile, trotterella verso il negozio di armi. Il vestitino è estivo perchè ha caldo. Tanto caldo. Senza maniche, fresco, coi soliti merletti e fiocchetti, dai colori che vanno dall'arancione, al verde, al rosso e al viola. Stivaletti neri e un paio di pantaloncini nascosti sotto la gonna, non manca il copri fronte di Kusa portato al collo in maniera morbida e il solo portaoggetti legato in vita. Non ci tiene le armi però, no... ci tiene dentro snack e dolciumi. La miglior Shinobi del secolo. Capelli biondicci sciolti e morbidi ed occhi rossicci ed ambrati che puntano vivi verso il punto di arrivo. Aria da piccola furbetta, sorriso stampato in faccia e aria piuttosto allegra. Canticchia mentre si avvicina sempre più al negozio, sperando di notare i suoi compagni di ventura. [Tentativo richiamo del chakra]

14:11 Kaime:
 Il Sole risplende sul villaggio di Kusagakure no Sato, proprio come è ormai abituata nel villaggio della Foglia, dove poche sono le nuvole bianche che vanno a macchiare quel limpido ed azzurro cielo, un manto bianco che accarezza i raggi solari quasi a voler sgravar da loro il calore eccessivo, così che la popolazione sia al fresco e pensi solo a lavorare ed esser felice. La situazione è un po’ diversa a Kusa, tornata per passare parte della settimana con il fratello e per svolgere i propri compiti da kunoichi. Nella giornata odierna la giovane ballerina andrebbe ad esser vestita da un tubbino nero, aderente, senza maniche alcuna e senza bretelle, essendo questo tenuto aderente attraverso un meccanismo di fermi interni. Il vestito sarebbe lungo fino a metà coscia, lasciando le leve inferiori spoglie e, solo alle estremità, sarebbero presenti degli stivaletti neri, a tacco alto, ma un tacco massiccio, così da non correre nel pericolo di inciampare nell’imperfetto strato stradale. I capelli sarebbero raccolti in uno chignon, nel quale, per tener il tutto ben composto, sarebbero infilati, a ‘X’, due spiedi di legno d’onice, lasciando solo due ciocche di smeraldini filamenti di seta incorniciar quell’angelico viso, impreziosito da due occhi d’ambra, chiari, limpidi, felici…finalmente. Il suo compito odierno sarebbe quello di aiutare in un negozio di armi il proprietario nell’ ‘arduo’ compito di pulizie della merce. Non che ce ne sia bisogno, ma, essendo i pericoli dietro ogni angolo, la giovane andrebbe ad armarsi dell’arma più forte a cui uno shinobi, o una kunoichi, può far ricorso. La giovane Kaime, nel tentativo di richiamare il chakra, energia primordiale e fondamentale per l’utilizzo di qualsivoglia capacità magica, sia questa ninjutsu, genjutsu o fuuinjutsu, andrebbe a chiuder le palpebre, celando quelle ambrate iridi, quelle iridi che, se potessero, esprimerebbero tutte le emozioni che caratterizzano la psiche della ballerina…i suoi dubbi, la sua sofferenza, il suo morboso affetto nei confronti di Karitama, suo fratello e sua ispirazione di tutte le azioni che svolge lungo la giornata, lungo la sua vita. Il femmineo corpo andrebbe a rilassarsi, a cercare una pace interiore che mai, se non in questa pratica, riesce a trovar, tranne per quanto riguarda gli arti superiori, le cui estremità andrebbero a porsi all’altezza dello sterno nella rappresentazione del caprino sigillo. Le leve inferiori verrebbero, leggermente, divaricate; il respiro si farebbe regolare, melodioso, ritmico; la testa si abbasserebbe delicatamente e lentamente, a causa del rilassamento ed, infine, la mente si sgombrerebbe, si sgombrerebbe da tutte le preoccupazioni, da tutte le brame, da tutte le distrazioni o impulsi che potrebbero distoglierla dalla azione appena intrapresa. Per pura comodità la giovane andrebbe a rappresentare, mentalmente, una sua copia, quasi come fosse un riflesso di uno specchio, ma uno specchio ingiusto, in quanto, il riflesso parrebbe spento, inanimato, indefinito, distorto, manufatto…un contenitore vitreo completamente vuoto, o quasi. Solo e soltanto due forme andrebbero a distinguersi all’interno di quella immagine: una piccola rappresentazione dal femminil sesso, all’altezza dei seni nasali, dallo smeraldino colore, il color dell’erba bagnata, il color dello smeraldo, il color di un prato di Ame che, nutrito dalla pioggia, è sempre luminoso, radiosi, felice, una figura dal lungo manto, il quale ondeggerebbe dietro la sua sinuette, sinuette non dissimile a quella della Ishiba, dalle curve appena pronunciate e dalla sottile vita, dalla quale andrebbero ad estendersi due leve inferiori, lunghe ed affusolate. L’altra figura, invece, sarebbe quella di un ragazzo, dal violaceo colore, un colore non facilmente spiegabile, né, tantomeno, facile da ritrovar in natura, facile da ricollegare…è un viola che solo la ragazza sa cosa rappresenta, è un viola che accende il suo animo. Questo verrebbe rappresentato con una capigliatura spettinata, dalla media lunghezza e posta un corpo snello quanto elegante, ma non per questo debole, un corpo definito e tonico, corpo di una figura rappresentata all’altezza della bocca dello stomaco. Mediante la dovuta concentrazione queste due figure dovrebbe cominciar a muoversi, lentamente, l’uno verso l’altra, per poi, presi dal loro impulso, prender velocità, ricercando quel contatto con bramosia, desiderio…lussuria. Nel muoversi le due figure andrebbe a dar vita ad un evento…la femminea figura andrebbe a rilasciar, dietro di sé, una velata sfumatura verdastra, sinonimo di una spensierata condizione emotiva, mentale, mentre la sua parte maschile andrebbe a rilasciar alle sue spalle, in modo analogo, una fitta linea di denso fumo, sinonimo di potenza del corpo e dell’aggressività dell’impulso fisico. I due amanti dovrebbero continuar a correre fino a giungere all’altezza del plesso solare, ovvero poco sotto rispetto a dove la giovane tiene fermo il sigillo della capra, dove, dunque, riuscirebbero a congiungersi. Il lor contatto è basato su un semplice gesto: prender le mani del partner e cominciar, con questi, una leggera danza, un semplice movimento orario, il quale permetterebbe alle due figure di sfumar nel colore opposto, prendendo parte dell’altro e rendendolo proprio. Il ballo continuerebbe fino a quanto, ormai omogenei nel colore, non si unirebbero, infine, mediante un bacio, un tenero bacio che nulla ha a che fare con la sessualità, con la mera passione fisica, ma un bacio di amore, un bacio basato sul sincero sentimento che l’uno prova verso l’altra, un bacio che permetterebbe,, dunque, la composizione dell’energia in tutta la sua potenza, sancendo così quell’amore che due amanti, impossibilitati dalla distanza, qualsiasi questa sia, possono sancire almeno una volta nella loro vita. Un’ amore, un’ amore inscindibile, dal quale verrebbero a nascere centinaia, migliaia, milioni, o anche miliardi di filamenti dalla sfera stessa, filamenti i quali andrebbero a scorrere lungo il sistema circolatorio del chakra, attraverso il quale, la suddetta energia, andrebbe ad irrogare interamente la figura della kunoichi, rendendo così possibili, attraverso la fuoriuscita di chakra dagli tsubo, vie di fuga presenti sul femmineo corpo in trecentosessantun punti differenti, le più disparate tecniche ninja, o semplicemente azioni precedentemente impossibili per la ballerina. Or dunque la giovane si troverebbe ad aprir le palpebre, come un sipario che riapre all’atto successivo di uno spettacolo, con una lucentezza nello sguardo maggiorata rispetto al solito, se il tutto fosse stato svolto nel migliore dei modi. Fatto ciò, la giovane Ishiba andrebbe ad uscir dalla sua dimora, così da poter raggiungere, si spera senza perdersi, il negozio nel quartiere mercantile della cittadina. [tentativo impasto chakra][se chakra on – chakra 25/25]

14:12 Gekko:
 Un'altra giornata di sole benedice il Paese dell'Erba e fa brillare i suoi prati ed i suoi campi. Una buona giornata per una missione, questa meno impegnativa della precedente, senza dubbio, ma anche accompagnata da una bella giornata, il che renderebbe tutto ancor più semplice, come farebbe presumere il sorriso stampato sul volto del giovane dai ciuffi neri scapigliati, quasi ad arte, e dagli occhi del colore dello smeraldo, abbigliato con il suo classico completo ninja: pantaloni e maglia in tessuto tecnico nero, i primi aderenti fino sopra al ginocchio e lunghi fino a metà tibia, la seconda chiusa con una zip sul davanti, fino a coprire il collo e con maniche aderenti fino ai gomiti. Sugli stinchi, gli avambracci e le mani indossa, rispettivamente: schinieri e vambracci con un'anima metallica e dei guanti ninja con una placca metallica sul dorso. Sopra la maglia indossa, come ormai d'abitudine un'armatura leggera, di cuoio nero e più per ragioni stilistiche una fascia in vita del medesimo colore, sopra cui è stretta una cintura di cuoio da cui pendono un portaoggetti ed un portakunai, entrambi assicurati alla rispettiva coscia con un laccetto di cuoio, per mantenerli bene aderenti al corpo. Intrecciato alla cintura porta il coprifronte di Kusa, su fascia verde. Nel portakunai hai 9 di questi attrezzi shinobistici, mentre nel portaoggetti tiene un set di fumogeni, 5 bombe luce, 5 carte bomba, 5 set di makibishi, 5 fili di nylon, 5 fili di nylon conduttori, un fuda con kanji "fiamma", 5 fuda con un tronchetto da sostituzione precedentemente sigillato, nonché 20 fuda bianchi, per ogni evenienza. Prima di uscire in strada, ha necessità di attivare il proprio chakra... come gli è stato fatto presente, non può mai sapere quando ne possa avere bisogno, quindi è meglio essere sempre pronti. Porta la mano manca al petto, di fronte al plesso solare, porta del respiro dell'essere umano e con essa forma la metà del sigillo della capra. Poi forma vivida nella sua mente la propria immagine, come se fosse tagliata in due precise metà da un piano orizzontale, sorretto proprio dalla mano che forma il sigillo caprino. Focalizzerebbe ora la propria concentrazione sulla metà superiore del suo essere, precisamente in un punto al centro della fronte, dove immaginerebbe la comparsa di un rubino, sagomato in un tetraedro, una figura con 4 facce triangolari. Immaginerebbe questo rubino iniziare a ruotare lungo i propri assi. Ad esso invierebbe le proprie energie psichiche e vedrebbe la luce rossa spandersi fuori dei confini della forma, formando una sfera che accoglie le passioni e le ambizioni dell'Ametista. In modo simile passerebbe poi a concentrarsi sul lato inferiore del proprio corpo dove, in corrispondenza del punto che ci congiunge al grembo materno, nell'ombelico, immaginerebbe la comparsa di uno zaffiro dalle otto facce triangolari, che inizierebbe a ruotare intorno ai propri assi. Quivi lo Shoton invierebbe le proprie energie fisiche ed i muscoli, le ossa, i nervi ed il sangue nutrirebbero questa preziosa pietra fino a far spandere la sua luce azzurra oltre i confini della sua forma geometricamente perfetta. Poi spingerebbe le due sfere di energia verso il plesso solare ed alla loro pressione il piano orizzontale che divideva il corpo in due metà andrebbe in frantumi come uno specchio, mentre psiche e corpo si mischiano e si fondono, dando vita ad un diamante in foggia d'icosaedro, le cui venti facce triangolari brillerebbero di una luce candida e calda, il chakra. Il diamante inizierebbe quindi a ruotare su sé stesso e l'intensa luce si spanderebbe oltre i margini del cristallo, conferendogli un aspetto di perfetta sfera di luce. Da qui l'energia prenderebbe la via del sistema circolatorio del chakra, fino a raggiungere tutti gli tsubo, in modo tale che, se tutto fosse andato correttamente, Gekko potrebbe sentire i suoi muscoli più forti, le ossa più resistenti, i nervi più scattanti e l'intelletto più acuto. Ciò fatto sarebbe pronto a recarsi al luogo della missione, un negozio nel centro di Kusa, dove ha appuntamento con la “sorellina” Eiko alla quale, se già fosse presente sul posto farebbe un caloroso saluto con la mano, già da lontano <Ciao Chibi chan.> le sorriderebbe una volta arrivato vicino e le appoggerebbe una mano sulla testolina, accarezzandole dolcemente i capelli biondicci, scompigliandoli appena <Pronta per la missione di oggi?> chiederebbe <Hai già chiesto di preciso cosa dovremmo fare?> osserva la tenuta della ragazzina e si lascia sfuggire una risatina divertita, al ricordo della loro prova pratica di combattimento <Oggi non c'è bisogno di combattere, immagino.> mormorerebbe <Beh ci potevo arrivare e tenermi più leggero> si schernisce... effettivamente da quando ha superato l'esame sono state poche le volte in cui non ha avuto indosso il suo equipaggiamento al completo... quella volta ai Campi Fioriti, in occasione del suo incontro con Tamaki dono e durante il suo allenamento con l'innata del Clan. In colpevole ritardo presterebbe attenzione all'altra ragazza, dalla presenza soave e delicata e con lunghi capelli color smeraldo, che si intonano proprio bene con gli occhi dello Shoton <Ciao.> le sorriderebbe <Il mio nome è Gekko.> Si presenterebbe in attesa d'udire il nome altrui. [Tentativo Impasto del Chakra 3/4][se Chakra 20/20][Armatura Leggera, Schinieri, Vambracci, Coprifronte][Portakunai: 9 Kunai][Portaoggetti: 5X fumogeni, 5X bombe luce, 5X carte bomba, 5X set di makibishi, 5X fili di nylon, 5X fili di nylon conduttori, 1X fuda con kanji "fiamma", 5X fuda per sostituzione, 20X fuda bianchi]

14:25 Eiko:
 Aspetta davanti al negozio ingannando l'attesa sbirciando di tanto in tanto attraverso la vetrina. Osserva qualche arma esposta e assottiglia lo sguardo per cercare di vedere bene al suo interno per individuare il negoziante. O la negoziante. Non si azzarda ad entrare senza che prima non siano arrivati gli altri, ma la missione è chiara nel modo in cui è stata scritta e non ha alcun dubbio su quello che li aspetterà. Spera solo di non farsi male, ma in caso ha portato anche qualche cerotto. Si mette sulle punte dei piedini e cerca di guardare meglio, cambiando posizione e provando da diverse angolazioni, provando anche a poggiare le mani sul vetro per potersi creare una zona d'ombra per gli occhi e vedere meglio. <Sembra qualcosa di semplice e poco faticoso, mi piace!> non come montare un palco. Emozionante per i primi minuti, ma poi sfiancante. Sente la voce di Gekko che la distoglie dai suoi tentativi portandola a sorridere allegra ed energica verso il ragazzo. <Gekko!> esclama il suo nome e lascia che egli le metta la mano sul capino per scompigliarle appena i capelli. Lei invece sfuggerebbe a tale mano solo dopo, per portarsi avanti e cercare di abbracciarlo di getto. <Pronta! Dobbiamo pulire con attenzione le armi del negozio!> chiosa con decisione distaccandosi da lui. <Non credo ci sarà bisogno di combattere... a meno che le armi non prendano vita e inizino ad attaccarci!> prende questa eventualità sul serio assumendo un'aria seria ed importante... che la fa solo sfociare -come sempre- in qualcosa che la fa sembrare buffa. Mette una mano al porta oggetti, colpendolo appena un paio di volte. <Ho portato la merenda e dei cerotti nel caso qualcuno si faccia male con le armi!> è pronta e preparata a tutto, annuisce soddisfatta per la propria preparazione. <Come stai, Gekko?> domanda solo infine per poi voltarsi all'arrivo di Kaime e correrle incontro per tentare di abbracciare anche lei. <Sorellona!> cercherebbe di tuffarsi tra le sue braccia con fin troppo slancio, esprimendo tutta la propria gioia nel vederla dopo tanto tempo. <Come stai? Come va a Konoha?> la investe con quelle due domande per poi staccarsi anche da lei ed osservarla per bene. Bella e alta. Sono tutti troppo alti per lei. Le sorride con entusiasmo e poi va ad osservare l'entrata del negozio. <Possiamo entrare intanto e vedere come il negoziante vuole organizzarsi!> propone trotterellando verso l'entrata. E nulla. Nessuno può fermare la sua felicità, perchè si trova insieme alle due persone alle quali vuole più bene. Ci fosse anche zietto Rasetsu, sarebbe proprio completamente al settimo cielo. [Chakra attivo]

14:42 Kaime:
 La giovane andrebbe ad intravedere, ad una distanza non maggiore di cento metri, il negozio bersaglio verso il quale, stamane, deve svolgere un incarico ninja. I passi son lenti, ancheggiati, passando il ruolo di comando dalla leva sinistra alla sua gemella e viceversa, così da, con il suo incedere, andar a macinare i metri che la distanziano dalla sua meta. Continua, mentre i tacchi andrebbero a palesar il suono tipico di terreno battuto calpestato da un oggetto gravoso, a avvicinarsi al negozio, o almeno ci proverebbe fino a quando una piccola e buffissima figura non le correrebbe incontro. Le rosse si arriccerebbero in un sorriso, gli occhi andrebbero ad illuminarsi dalla felicità e i denti andrebbero a snudarsi, andando a flettere le gambe ed andando ad allargar le braccia, così da accogliere la sua 'sorellina' tra le braccia, in un abbraccio a occhi chiusi, a respiro risanato, in un caldo gesto che le porta ad essere, ogni volta, un'unico essere. Le risposte andrebbe, sussurrate all'orecchio di lei, ad esser espresse celermente...<sto meglio...Konoha è bellissima, ma non posso stare troppo tempo senza te e...come ti avevo promesso, torno spesso> direbbe sorridendo, un sorriso che la piccola potrebbe andar a veder solo una volta che il loro abbraccio sarebbe solo un ricordo del tepore dell'animo. La sua attezione, ora, andrebbe anche all'altro ragazzo, l'altro shinobi che, con il femmineo duo, andrebbe a svolgere questo carico...che lei pensa sia nato per il solo perchè il mercante non ha intenzione di pagare una ditta di pulizie o solo perchè non gli va di farlo lui. Un paio di passi andrebbero ad esser mossi verso Gekko, andando, dopo un leggero inchino, composto da una mano, la destra, posta in avanti a palmo rivolto verso l'alto e il piede corrispondente posto dietro al gemello, poggiato di punta ed, infine, un piccolo cenno di capo, andrebbe a riprendere posizione retta e andrebbe a palesar una presentazione...<salve, io sono Kaime Ishiba, piacere...> per poi, seguendo il dire della sorellina, andar ad avviarsi verso l'entrata del negozio, chiedendo infine...<avete già chiesto informazioni al mercante per lo svolgimento della missione o altro?> direbbe, per poi, posta all'altezza dell'uscio del negozio, attender che il genin vi avvicini anch'esso, portandosi adiacente alla figura della piccola biodina.[chakra on]

14:45 Gekko:
 il ragazzo si lascia abbracciare da Eiko, senza opporre la minima resistenza, anzi, quando lei lo stringe lui ricambia il gesto, con naturalezza e poi ridacchia all'idea di vedere le armi del negozio prendere vita ed attaccarli <Beh. Se le puliamo con attenzione, credo che non avranno motivo di adirarsi con noi.> mormora, reggendo il gioco di Chibi chan, quasi come se ci credesse anche lui. <Poi se hai portato la merenda ed i cerotti, andrà tutto bene.> continua divertito al di lei indirizzo <Io sto bene e anche tu mi sembri più tranquilla, adesso.> mormora, memore dell'agitazione di Eiko dopo aver messo al tappeto con un colpo il suo assalitore <Mi è andata bene, perché se quel tipo ti avesse tagliato un capello, Rasetsu mi avrebbe probabilmente fatto a pezzi.> ridacchia, come se non credesse veramente alla minaccia del sedicente demone <Quelli che non stanno bene sono quei tre idioti che pensavano di poter fare una rapina, dopo che gli avevamo pure detto che eravamo lì per sventarla.> scuote la testa <Ma dimmi te come fa uno a essere tanto cretino.> riderebbe della situazione, risolta per altro in modo molto rapido, non fosse stato per l'infarto della vecchina. Poi osserva Kaime <Sorellona?> mormorerebbe facendo la spola tra le due... no non si assomigliano, ma del resto, come per lui Chibi chan è una sorellina, probabilmente anche tra le due ragazze c'è un simile rapporto. <Kaime Ishiba> mormora, come a volere imprimere nella mente questo nome... Annuirebbe poi alla proposta di Eiko e spingerebbe la porta, per poi permettere alle due ragazze di transitare prima di lui. [Chakra on]

14:57 Eiko:
 Non è una persona che si lascia andare ad abbracci e tocchi vari, ma con loro due ha ormai superato il muro dell'imbarazzo, e anche con lo zietto. Diamo il via alla danza degli abbracci allora! Ascolta le parole di Gekko annuendo con convinzione all'idea di non far adirare le armi, mostrando quel suo lato decisamente infantile, forse troppo per la sua età. Ma c'è tutta la vita per essere seriosi! <Cura ed attenzione, sia per noi che per le armi!> e per il venditore che li paga per questo. Ancora annuisce verso Gekko. <Si, credevo di averlo ucciso e sono andata nel panico, ma era solo svenuto quindi... okay!> un morto sulla coscienza sventato, ne ha già fin troppe di vittime sulla coscienza. Ora sta meglio e sta cercando di abituarsi alla sua nuova vita e non vuole far preoccupare Gekko e Kaime. Ridacchia appena al dire che riguarda Rasetsu. <Lo sapevo che facevo bene a odiare quegli scout!> lo aveva detto lei! Non li voleva fra i piedi, ma forse meglio così. Cioè, più vicini erano a loro, più loro hanno agito celermente per sconfiggerli. Fa spallucce. Si stringe poi tra le braccia della sorella ascoltando le sue risposte sussurrate all'orecchio della nanetta. Sorride dolcemente annuendo a quella promessa che lei sta mantenendo. <Vero, così possiamo vederci. L'importante è che stai meglio stando a Konoha!> che i suoi problemi possano risolversi così da rendere il suo animo più leggero. Alterna lo sguardo tra i due, indicando la ragazza dalla chioma color smeraldo. <Non è veramente mia sorella, ma ci vogliamo bene come se lo fossimo!> chiama Rasetsu zietto e non sono parenti, chiama Kaime sorella e non sono parenti, fa un po' quello che le pare! Bando alle ciance, cianco alle bande -eh?- meglio entrare nel negozio ed iniziare a lavorare. Piena di energia e di vitalità andrebbe anche lei a fare il suo ingresso insieme ai due. <Buongiorno signore!> solleva una mano in segno di saluto verso il venditore al di là del bancone. Fin troppo presa dall'entusiasmo inizia a parlare a raffica. <Siamo i tre ninja ingaggiati per pulire le sue armi! Ci dica pure come organizzarci e possiamo iniziare!> solleva la mano destra chiusa a pugno verso l'altro, in un gesto di esaltazione e vitalità. Un atteggiamento che potrebbe far storcere il naso al venditore, che probabilmente inizierà a dare le sue indicazioni ai tre. Pulire le armi mettendosi su un bancone, tra le quali kunai, shuriken, spade, tonfa, un assortimento vario. Andando poi a dare ad ognuno stracci e prodotti adeguati per la pulizia. [Chakra attivo]

15:09 Kaime:
 Sono pochi i passi che servono alla giovane ballerina per entrar nel negozio, dopo che Gekko andrebbe, con un gesto di somma galanteria, ovvero il tener aperta la porta alle due donzelle. L'ambiente è abbastanza scuro, causato da scritte sulle vetrate e da delle tende che andrebbero ad evitar il rifrangersi dei raggi solari sul vetro, così da non accecar il mercante ed eventuali compratori. Il compito, richiesto dalla piccola Eiko, andrebbe ad esser rapidamente spiegato...armi, stracci, detersivi e una sana dose di olio di gomito. La sua femminea figura andrebbe a porsi all'altezza del bancone, così da poter impugnare lo straccio e il detersivo atto a pulire armi, rendendole lucenti e senza alcun alone, né di grasso, causato da eventuali impronte umane, né da ossidazione. Essendo lei destrorsa, andrebbe ad impugnar la pezza nella suddetta, così da poter, con la gemella, versar sul tessuto il prodotto più adatto, dopo aver letto le indicazioni, così da non utilizzar un prodotto inadatto o, ancor peggio, dannoso per i kunai, ovvero le armi si cui andrebbe a occuparsi, ovviamente palesando cotante parole...<ragazzi, penso che i kunai li possa fare io...Eiko, tu potresti occuparti degli shiruken, avendo tu le dita più sottili tra tutti noi, così da poter pulire anche nei buchi centrali, mentre tu, Gekko, potresti occuparti delle spade ...> andando a dire, infine, la frase chiave di tutto il discorso...< sempre se a voi sta bene così...> per poi, impugnato dal manico, con la mancina, il primo kunai, la giovane andrebbe a cominciar nella fase di pulizia, così da poter sveltire il lavoro dei tre ed esser liberi il prima possibile.

15:18 Gekko:
 <Tu e il Rosso ci siete andati giù pesanti.> sorriderebbe a pensare allo sbalzo del bersaglio di Eiko, proiettato contro una scaffalatura e che l'ha abbattuta e al bersaglio di Ryuuma con una spalla perforata... soprattutto gli torna in mente la scena da primato atletico del quarto rapinatore che è scappato veloce come il fulmine al vedere il manto sfoggiato dal Kokketsu <E tu non hai visto il meglio.> mormora proprio in relazione a quest'immagine che, avendo provocato un malore alla loro committente, è durata solo pochi attimi... ma di questo meglio non far parola, onde evitare che l'armaiolo possa identificare Gekko ed Eiko come il team che stava per far crepare la sua cliente... Però così parlando e pensando il trio passerebbe all'interno, mostrando nell'ordine, la buffa esimpatica Chibi chan, la bella ed elegante Kaime e l'arruffato e bardatissimo Gekko che annuirebbe alla proposta di Kaime <Certo. Mi pare una buona idea. Tanto sono abituato ad occuparmi delle lame.> sorriderebbe andando verso il reparto dove sono presenti le armi in questione, dove andrebbe ad impugnare un tonfa munito di lame, con evidente e chiarissima imperizia <Beh, magari quelle che uso di solito sono un po' diverse.> ridacchierebbe andando però ad osservare controluce il filo e scuotendo la testa... qui evidentemente qualcuno se n'è fregato per troppo tempo di pulire queste armi e l'incuria è palese.[Chakra on]

15:24 Eiko:
 <Pesanti, dici? E' che... io ho fatto come mi sentivo!> ovvero senza calcolare le conseguenze, nella più totale incuranza. Avrà modo di migliorare si spera. <Il meglio? In che senso? Quale meglio?> oh, no, si è persa qualcosa e ora la curiosirà la logora. Osserva Gekko con insistenza saltellando davanti a lui, pregandolo con lo sguardo da cucciolo abbandonato di farne parola con lei. Ma che riceva risposta o meno, il trio deve entrare e darsi da fare. Inizia così il lavoro dell'impresa di pulizia dei tre Shinobi, armati di stracci, prodotti adatti alle armi e tanta pazienza. Le armi non sono poche, ma loro almeno sono in tre e potrebbero sbrigarsela velocemente. Osserva tutto quello che il venditore ha dato loro a disposizione per poi lasciarli al loro lavoro. Cerca di capire quali potrebbero essere le armi più adatte a lei per essere pulite. Ha le manine piccole potrebbe pulire qualcosa di piccolo per poter fare veloce, se dovesse mettersi a pulire le spade non finirebbe più! Si avvicina al bancone e con la destra prende uno straccetto e con la sinistra un prodotto detergente per poterne versare un po'... po'... le sfugge la mano e ne mette un po' troppo. <Accidenti...!> borbotta a se stessa cercando di non farsi sentire dagli altri ed arrossendo come un pomodoro. Non vuole fare brutta figura davanti alla sorella e a Gekko. Appoggia il prodotto sul bancone e cerca di stropicciare lo straccio in modo da rendere il prodotto omogeneo su di esso. Sfrega un po'. Intanto sente le parole della sorella ed annuisce. <Ottima idea! Io sono d'accordo!> le piace il compito di occuparsi degli shuriken. Niente di complesso e sono armi che può maneggiare con più facilità. Inizierebbe allora il proprio lavoro seguendo l'operato di Kaime e andando a prendere con la sinistra uno shuriken, che terrebbe facendo attenzione alle lame intanto che con la destra inizia a passare lo straccio su una punta per volta, facendo attenzione quando passa sopra le lame. In silenzio cerca di fare attenzione e di pulire anche i buchi centrali delle armi con le dita. <Uhm... Voi siete abili nel maneggiare le armi? Che tipo di armi preferite?> si è sentita ispirata dal dire di Gekko riguardo la sua passione per le lame per iniziare un discorso incentrato sulle preferenze altrui. Così possono passare il tempo mentre puliscono! [Chakra attivo]

15:54 Kaime:
 La giovane Kaime andrebbe a continuar, strofinando con lo straccio sulle quattro facce costituenti la arma del kunai, andrebbe a cercar di lucidar al meglio delle sue capacità. Le parole del gruppo andrebbero a vociar nell'ambiente, fino alla domanda della piccola Eiko, andando a risponderle in modo più dettagliato possibile...<io, diciamo...ok, non so usare nessun'arma. All'accademia ho imparato giusto a lanciare dignitosamente i kunai, ma credo di non farlo mai più nella mia vita, o almeno finché qualcuno non mi insegni l'uso nelle suddette.> Per poi riprendere fiato e continuar, andando a lavorare su un secondo kunai...<poi non amo le armi...o almeno, non amo la vista del sangue. Lo so, starete pensando che un ninja deve farlo, ma io preferisco danni fisici interni. Poi ovviamente, se fossi posta in condizioni obbligate, non mi tirerei indietro, ma non sarebbe la prima mia scelta.> Direbbe, continuando a pulire quel secondo cunai, cercando di non manomettere le bende poste a protezione del manico do suddetta arma, ricoperte da delle candide bende bianche.[chakra on]

15:58 Gekko:
 <Non so che tecnica fosse. Ma è stata davvero sensazionale.> commenterebbe <E' una cosa che prima o poi dovrai vedere. Le parole non la esprimono bene. Potrei dire che era terrificante.> non direbbe veramente di più, ma Eiko a questo punto potrebbe sicuramente collegare i vari elementi... tecnica terrificante... uno dei 4 rapinatori fuggito... vecchietta infartuata. Intanto guarderebbe i prodotti che il negoziante ha messo loro a disposizione... soprattutto prodotti per lucidare. Effettivamente osservando le lame del tonfa noterebbe che non ci sia sporcizia e le stesse siano bene affilate. C'è solo una patina di polvere a testimoniare che, o l'armaiolo non si prende mai la briga di pulire le armi in esposizione oppure,molto più probabilmente, la maggior parte della merce su cui i tre dovranno lavorare è appena stata tirata fuori dal magazzino. <Io in realtà non sono niente di che con le armi.> sorriderebbe <All'esame la mia è stata solo una finta per farti passare all'attacco.> ridacchierebbe ricordando come effettivamente dopo avere impugnato il kunai non lo abbia mai lanciato verso Chibi chan, ne lo abbia più utilizzato in alcun modo. <Io preferisco combattere usando il mio corpo.> Ridacchierebbe <Uso spesso coltelli per il mio lavoro in conceria.> mormorerebbe <Sai. Per scuoiare le bestie e lavorare le pelli.> spiegherebbe brevemente, anche perché non sa quanto il suo lavoro possa essere interessante per Eiko... intanto darebbe una prima passata alle lame, con solo un panno leggermente inumidito, per poi delicatamente stendere il prodotto per lucidare usando un'altra pezzetta, sempre seguendo una direzione dal dorso al filo e dall'impugnatura verso le punte delle lame. Non commenterebbe, in vero, il dire di Kaime... nemmeno lui sarebbe un sanguinario che anela la vista del vermiglio fluido uscire dal corpo nemico... meglio danneggiare qualche muscolo o comprimere qualche nervo, seppure ogni tanto venga voglia proprio di spezzare qualche osso. Riporrebbe l'arma e passerebbe quindi alla successiva nella rastrelliera... una pesante zambato che fa addirittura fatica a sostenere con entrambe le mani per controllarla in controluce <Diamine quanto pesa.>[Chakra on]

16:10 Eiko:
 Terrificante. Un aggettivo molto particolare se si parla di zietto Rasetsu, ma gli crede. <Allora magari glie lo chiederò di mostrarmi questa cosa terrificante!> non sta nella pelle. Non prova paura, ma un desiderio di vedere questa tecnica. Olio di gomito e la piccoletta continua a lucidare quello shuriken cercando di fare del suo meglio. Tutte le punte, tutte le lame e poi il buco centrale cercando di non lasciare nemmeno un millimetro sporco. Finito col primo passerebbe al secondo. Sembra facile e niente di complicato e il sorriso rimane sulle labbra, addirittura inizierebbe a canticchiare qualcosa a labbra chiuse per scandire meglio il ritmo del proprio lavoro. Fa su e giù con la testolina alle parole di Kaime, ridacchiando dolce e solare. <Anche io sono negata con le armi! Non ho mai provato ad usarle, quindi non so nemmeno se sarei in grado di lanciare un kunai... o uno shuriken! Preferisco l'arte del Ninjutsu!> ride di se stessa arrossendo leggermente. <Però non devo per forza lanciarle, posso anche tenerle in mano e ferire l'avversario come con una spada.> neppure Gekko è portato per le armi, ma preferisce il corpo a corpo. <Scuoi le bestie? Le uccidi prima di farlo o ti arrivano morte?> domanda leggermente curiosa. Entrambi invece preferiscono la non visione del sangue. Lei rimane in silenzio perchè con i suoi nuovi ricordi sa perfettamente quanto amasse il sangue, quanto quella parte di lei lo ami ancora. Il suo odore, il sapore. L'uso delle lame per torturare innocenti e massacrarne la pelle, muscoli, tendini, organi, scuoiare. Il sorriso si tende e quel buon umore e l'entusiasmo vengono meno. Quei ricordi sono terribili e fanno parte di lei come quelle mani sporche di sangue. Arrivano come un fiume in piena dal nulla. Trema nervosa. Sta ancora cercando di lucidare al meglio quel secondo shuriken, in realtà ha quasi finito, ma la mente viaggia verso quei ricordi e lei si deconcentra. Basta un attimo. Il pollice destro che preme troppo sulla lama e lei che non se ne rende conto con l'altra mano sfila l'arma di mano dalla destrorsa ferendosi il pollice. <Ahi!> quel piccolo dolore -è solo un taglietto nulla di che!- la riporta alla realtà bruscamente facendole mollare l'arma che ricade sul bancone. Velocemente si porta il pollice alla bocca e inizia a ciucciarsi la ferita, stringendo i denti sulla pelle lesa. <Mmh!> mugola per la frustrazione di essersi distratta e ferita, molla lo straccio e infila l'altra mano nel porta oggetti per prendere i cerotti. Meno male che li ha portati! [Chakra attivo]

16:21 Kaime:
 Ecco che anche l'ultimo dei kunai andrebbe ad esser lucidato al meglio, e, quasi in contemporanea con il posar la suddetta arma sul bancone, la piccola sorellina di Kaime andrebbe a lamentarsi di un dolore. Gli occhi andrebbero a spalancarsi, la bocca a serrarsi e la testa si sposterebbe in direzione della piccola, andando ad avvicinarsi e, allarmata, per quanto calma nel tono, andrebbe a chiosar...<cosa è successo? ti sei fatta male?> direbbe, per poi notare che quell'urletto sarebbe stato provocato da un piccolo taglio di un dito ora posto nella di lei bocca. L'animo si calma, il cuore riprende a battere ad un ritmo adeguato, le mani, precedentemente irrigidite, andrebbero a rilassarsi, eliminando l'irrigidimento dei nervi e, a causa della stretta delle mani, il rosato epitellio andrebbe a tornar su nocche e sui, precedentemente nascosti, polpastrelli. Il sorriso si allargherebbe nuovamente, andando a dire, ormai serena...<stai attenta e non sporcarti con il detersivo la ferita se no comincia a bruciare parecchio...> il tutto detto mentre il suo corpo traslerebbe in direzione dei tonfa, facili da pulire, ma a causa del recente taglio della piccola, tente a voler togliere questa la possibilità di farmi male attraverso quelle piccole borchiette presenti lungo la superficie. Lo straccio andrebbe ad esser cambiato, dovendo adoperare un prodotto detergente diverso dal precedente e più adatto alla superficie lignea dell'arma che ormai si cimenta a pulire.[chakra on]

16:27 Gekko:
 rimane un po' perplesso dalla domanda di Eiko... davvero non si aspettava che il suo lavoro potesse in qualche modo interessare la piccoletta <Beh, sì. Ce li portano già morti al laboratorio.> spiega col sorriso <Abbiamo un accordo col macellaio. Lui ammazza le bestie, noi le scuoiamo e gliele rendiamo belle pulite e con le carni perfettamente intatte, in modo che li possa macellare senza preoccuparsi di pelle e peli.> sorride <Un rapporto simbiotico, direi.> mormora passando prima col panno umido la lama, che per lui è davvero enorme della zambato... poi il gridolino di Eijo attirerebbe nuovamente la sua attenzione <Chibi chan.> direbbe preoccupato <Vai a sciacquare le mani in bagno.> farebbe eco al consiglio di Kaime <E poi copri la ferita.> consiglierebbe per escludere qualsiasi possibilità di contaminazione della ferita con i prodotti per la pulizia. Osserverebbe per un attimo preoccupato la reazione di Eiko e quindi tornerebbe a terminare la pulizia e lucidatura della ingombrante zambato, che poi riporrebbe con entrambe le mani saldamente sull'impugnatura, passando alla prossima sulla rastrelliera... un ben più comodo dadao.[Chakra on]

16:35 Eiko:
 Ha la mente curiosa verso qualsiasi cosa, magari poi si annoia pure andando avanti se il discorso non le interessa, ma se prima non comincia come fa a dire se le interessa o meno? Annuisce in maniera fin troppo esaltata. <E poi una volta macellata viene comprata per essere cucinata! Sai che sto imparando questo lavoro, quello del cuoco? Un giorno potrei cucinare per entrambi!> si esalta già alla sola idea. Ma non può certo invitarli nella sua stanza all'Anteiku. Che vergogna! Non ha un posto per ospitarli a pranzo o a cena! Tristezza che si unisce ad altra tristezza. Provoca la sua deconcentrazione e quindi la ferita. Solo un taglietto, nulla di allarmante. Il più è la vergogna della nanetta per essersi ferita facendo la figura della sbadata! Si rivolge a Kaime che si avvicina a lei per sincerarsi del suo stato mentre ancora cerca i cerotti nel porta oggetti, e per farla stare più tranquilla le mostrerebbe il pollice. <Solo un taglietto! Tranquilla, tutto a posto.> esclama cercando di far tornare alto il suo morale. Il sorriso e gli occhi nuovamente entusiasti per cercare di coprire il turbamento interiore. Non ci tiene a farsi bruciare di più la ferita e prende in considerazione il consiglio della sorella riguardo il detersivo. <Oh, ci starò molto attenta!> ed assottiglia lo sguardo minacciosa verso il prodotto che potrebbe nuocerle. Fa eco Gekko e il suo consiglio, andando a vergognarsi come una ladra per quella figura. <Uhm...si!> correrebbe in bagno senza guardare in faccia nessuno dei due e lavare la ferita con un po' d'acqua corrente. <Ma guarda te!> si indispettisce mentre asciuga il dito e poi finalmente ci applica uno dei suoi cerotti. Un bel cerotto. Con i pulcini disegnati sopra. Finito tutto tornerebbe alla sua postazione pronta per ripulire ancora quello stesso shuriken. Attenzione questa volta alle lame e pulirebbe per bene ogni punta ed infine il buco centrale. Farebbe così per tutti gli altri shuriken prendendosi tutto il tempo per fare attenzione a non farsi ancora male. Lucida le lame in metallo per bene, per poi -alla fine- cercare qualche altra arma che possa lucidare. Magari qualche piccola spadina come le wakizashi, che andrebbe allora a prendere per rimettersi al lavoro. La lama la pulirebbe sempre con lo stesso prodotto, trattandosi dello stesso materiale, ma il manico ovviamente userebbe qualcosa di più adatto. [Chakra attivo]

16:46 Kaime:
 La sua attenzione ritorna alla funzione della missione, andando così a dare pulizia verso i tonfa, lunghi manganelli con un manico laterale, andando a lucidare il legno con prodotti appositi, ma evitando di passare della cera, il quale potrebbe portar un ammorbidimento della lignea essenza, così da non esser al meglio utilizzabili. Lo straccio andrebbe, così, ad esser strofinato sulla superficie, andando a ripulirle da quello strato di polvere che le ricopriva e andando a lucidare l'arma al meglio, andando a dare attenzione a pomelli, manico, estremità inferiore ed estremità maggiore, insomma, andrebbe a pulire ogni minima imperfezione, facendo attenzione a non ritoccare dove il prodotto detergente fosse già stato applicato, così da non lasciar macchie causate dalle sue impronte digitali. Intanto andrebbe ad ascoltare il dire dei suoi due compagni di missione, andando a fare attenzione al discorso riguardante il lavoro del giovane, andando a replicare, forse senza una ragione alcuna...<...se hai bisogno di qualche cucitura posso aiutarti...non sono una sarta ma quale punto so darlo, anche se non saranno il massimo della precisione...> il tutto detto dando occhio al secondo manganello preso in questione per la pulizia, cercando di togliersi il maggior lavoro possibile il più rapidamente possibile.[chakra on]

17:00 Gekko:
 Il lavoro del trio procede bene e spedito. Incidente dovuto alla distrazione a parte, il cui effetto è stato solo quello di far preoccupare tutti, ma non ha rallentato le procedure. Poi soprattutto le rassicurazioni di Eiko fanno sì che tutti si tranquillizzino. <Ah. Interessante.> commenterebbe al sentire che Eiko sta applicandosi per diventare una cuoca <Beh non so di preciso chi siano i clienti di Gozu san. Però so che rifornisce alcuni ristoranti, oltre ovviamente a clienti privati che comprano la carne per cucinarsela a casa.> poi porta l'attenzione verso Kaime, quando ripone il primo dadao nella rastrelliera dopo averlo pulito e riprende una lama davvero impegnativa... una nodachi... una katana che tra lama e impugnatura arriva alla considerevole lunghezza di 2 metri... decisamente più lunga del ragazzo stesso <Terrò la tua offerta in considerazione.> annuisce <Soprattutto però mi potrebbe servire qualche idea su modelli per giacche e cose simili.> mormora... effettivamente quando si è dedicato ad un suo progetto, la maggior parte del tempo, l'ha dedicata proprio al disegno... non che fosse chissà che di sensazionale... una normalissima giacca in pelle di vitello. <Hey capo.> direbbe verso il proprietario <Noi qui, tra un po' abbiamo finito.> comunicherebbe, mentre inizia a lucidare la lama della nodachi, facendo gran cura nel movimento dal dorso verso il filo e dall'impugnatura verso la punta, mai viceversa.[Chakra on]

17:07 Eiko:
 Pulisce pulisce pulisce. Torna a canticchiare a labbra chiuse mentre con la mano sinistra tiene il manico di una wakizashi, e con la destra tenendo lo straccio imbevuto dell'aposito prodotto lo passerebbe sulla lama. Dalla parte non tagliente! Con cura si premura di pulire e lucidare ogni parte. Poi passa al manico, sciacqua lo straccetto e ci mette il prodotto apposito per il materiale adeguato, e prende a lucidare il manico con attenzione. Spera di non rovinare nulla e passa dunque alla prossima arma. Muove anche la testa seguendo il ritmo di quella sua personale canzone, nulla di conosciuto ed inventato al momento. Ondeggiano moridamente quei bondi capelli ad ogni movimento del capo, mantenendo lo sguardo fisso sulla lama e l'espressione sorridente. Il piccolo momento di crisi è passato e ora si sente ancora bene. O recita. Non si sa. Lei continua il suo lavoro senza più distrarsi, pulendo e lucidando. Ascolta si e no quello che succede in seguito. Le parole di Gekko e Kaime sul cucire e fare modelli, lei non si intende di quelle cose, ma di ben altro! Ascolta però più o meno le parole che volano nel negozio. <Ma quindi posso chiederti di farmi dei vestiti?> e ci arriva solo ora e persino solleva lentamente lo sguardo su Gekko come se avesse appena visto un angelo sceso in terra. La sua salvezza. Il suo produttore di vestiti -strani- personale. Gli occhi brillano e si illuminano all'idea che potrebbe far avverare i suoi sogni. Non può rallentare le pulizie proprio ora però dato che hanno quasi finito, quindi riprende di buon umore a pulire e lucidare finendo la wakizashi e passando ad altro fino alla completa pulizia di ogni arma presente nel negozio. Un gran lavoro svolto in compagnia. E poi... la merenda! [end]

17:13 Kaime:
 Ed ecco che l'ultima arma, da lei presa in consegna, viene pulita, così da poter dire, finalmente, che il loro lavoro è terminato, notando come anche i suoi due compagni di missione abbiano completato la pulizia delle loro armi. Ognuno si era dedicato ad un gruppo specifico di armi...la ballerina a quelle più basilari, non sapendo nemmeno come funzionino le più complesse, la piccola Eiko si era dedicata a quelle in cui dita piccole e delicatezza sarebbero state le migliori amiche per un lavoro del genere e Gekko, con la sua virilità, si sarebbe occupato delle armi più pesanti. Ormai andrebbe ad osservare il proprietario del negozio, mentre andrebbe, senza guardarla, a rispondere alla piccola 'sorellina' per quella sua ingenua richiesta...<tesoro, se me lo chiedi ti realizzo un intero guardaroba...e nel frattempo mangiamo biscotti e cioccolattini> sorridendo, un sorriso che, per quanto laterale, sarebbe tranquillamente visibile alla vista della biondina cucciolosa. Una volta che il proprietario sarebbe andando a controllare il lavoro svolto dalla squadra di genin, la giovane, attendendo l'esempio del compagni, andrebbe ad uscire dal negozio, così da poter trascorrere qualche giorno di soave pace con il fratello...quel fratello per il quale non sta più morendo dentro, maturando quell'amore che prova per lui, ma non facendo scemare quel rapporto, quel sentimento, che arde dentro di lei come mille amatarasu, incapaci di spegnersi...[end]

17:23 Gekko:
 la nodachi è impegnativa... solo la lama è lunga quasi quanto Gekko, ma il lavoro procede bene e senza intoppi. Fortunatamente era anche la lama meno intaccata dalla polvere. La controlla nuovamente controluce ed annuisce soddisfatto <E con questa il reparto spade è finito.> sancirebbe riponendo l'impegnativa lama nella rastrelliera. Alza un attimo il sopracciglio alla domanda di Eiko sui vestiti, ma Kaime lo toglie d'imbarazzo avendo capito prima di lui che Chibi chan si riferisse a vestiti, non a capi di pelletteria e decisamente non potrebbe certo fare un vestitino di agnello, con fiocchetti di pelliccia di coniglio... no... no... decisamente no. Scuote un'attimo la testa <Chiedevi a Kaime, vero?> chiede retoricamente, solo per avere un'ultima conferma, se mai ce ne fosse bisogno. Intanto aspetterebbe che il padrone venga a controllare l'operato del trio ed al termine di tutto, uscirebbe, insieme con le compagne di quest'epica impresa... lucidare armi, che tra l'altro nessuno di loro utilizza... beh, qualcuno le comprerà, le userà e si spera che ne apprezzi la pulizia e la lucentezza.[End]

Eiko, Kaime e Gekko accettano una missione offerta da un mercante d'armi, troppo indaffarato o troppo pigro per sbrigare da solo la pulizia delle armi appena tirate fuori dal magazzino e che intende esporre nel negozio e forse troppo tirchio per pagare una ditta specializzata...
quindi chi meglio di tre shinobi che non usano armi per dedicarsi a questa impresa?