Sono passati un paio di giorni da quando Fumiko ha avuto il colloquio con il capo clan e l'occhio di Hidan ha avuto il tempo necessario per riadattarsi al suo corpo, non lo può sforzare, ma almeno era senza benda quando è venuto a casa di Fumiko per accompagnarla ai campi di addestramento, dove avrebbero allenato il byakugan della donna. Una bella giornata, un sole che spacca le pietre e Hidan silenzioso come al solito mentre continua a camminare diretto ai campi. il tutto è abbastanza tranquillo e gli uccelli cinguettano. [ambient fumiko]
Hidan guarda davanti a se, portando le mani dietro la schiena, ascoltando quello che Fumiko stava dicendo. Un lungo respiro gli sfugge e si gira verso la donna arrestando il passo. <ci sono sempre dei rischi per il futuro a prescindere dalla persona> afferma l'uomo verso questa <per questo verrai controllata> il clan è stato molto chiaro su questo, non le hanno nascosto nulla. <Non credere: anche il più integerrimo delle persone farebbe un uso sbagliato di quegli occhi. Perché ho votato per lasciartelo?> domanda lo Hyuga rimanendo in silenzio per un po' in modo da controllare le reazioni della donna <perché c'era il rischio che anni spesi in un buco come quello andassero perduti ed il rischio era alto, un'altra operazione e l'occhio rischiava di rovinarsi ed è inutile attaccare un occhio se non risponde> stringe la gola, dando un colpo di tosse che copre con la mano prima di continuare <posso gestire il fatto che tu abbia l'occhio e vedrò quali conseguenze dovrò affrontare...ma non posso passare sul fatto che se avessi provato a riprendermi l'occhio, anni di prove e il sacrificio di tante persone andasse sprecato e che molte altre, tutte quelle che hai visto all'interno di quella struttura avrebbero sofferto lo stesso destino senza che io potessi fare nulla> fa un cenno con il capo chiedendo alla donna di continuare a camminare per poi mettere le mani in tasca. <ho fatto una scommessa con te, mi stai avvertendo che è stata una scommessa sconsiderata?> domanda l'uomo con un mezzo sorriso <in ogni caso, sapendolo, la rifarei> altro breve momento in silenzio prima che Hidan alla fine riprenda parola: i capi sono vicini, ancora pochi metri di camminata <come è stato il ritorno a casa? tutto tranquillo?> [ch on]
<si..mi dispiace per questo> afferma l'uomo guardando altrove, del resto se la privacy della ragazza è messa come è messa, in parte è colpa sua oltre che della assurda situazione. Sentendo la successiva domanda Hidan scoppia a ridere, guardando sempre avanti e sollevando il mento verso l'alto in una risata genuina che dura tuttavia poco <bhe, siamo compresi anche noi, per questo siamo un clan molto severo e dedicato alla auto disciplina...ma è anche utile per guardare sotto i vestiti> il commento ironico finale viene detto piano rispetto al resto della frase, ma tranquillamente udibile dalla donna. Alle successive parole della Senju, Hidan si ferma di nuovo per affrontarla direttamente. La lascia parlare e le lascia fare le domande che le interessano. <..perché lo volevo io> risponde di getto senza pensarci, alla fine di tutto quel discorso, prendendo un lunghissimo respiro prima di iniziare <dieci anni fa, prima di questa storia sono sopravvissuto per pura fortuna ad una missione che si dimostrò suicida a Suna. In un attacco mi trovai sommerso dalla sabbia, sembrava che mi avesse inghiottito, in realtà c'era una grotta sotterranea e ci sono caduto dentro attraverso il buco. Battei la testa e svenni. Ci misi il mio tempo per uscire dalla grotta e quando ritornai in superficie...la maggior parte era stata inghiottita dalla sabbia dal deserto. Sono riuscito solo a ritrovare uno dei miei commilitoni. Non affrontai bene la cosa: avevo perso dei compagni e non sono riuscito a fare nulla per salvarli...ne è seguito un periodo difficile, che francamente, non voglio ricordare.> scuote il capo ritornando al discorso <poi, in una indagine venne fuori un movimento sospetto di questo "allevamento", mi sono offerto volontario sapendo che sarei rimasto da solo e senza contatti con gli altri...ma forse ripensandoci era perché lo volevo. Forse, non volevo vivere più, forse ero ancora in quel deserto...ho sempre trovato ingiusto non...essere morto li. Non è facile da capire, non pretendo che tu lo faccia> afferma con gentilezza prima di continuare <ma principalmente Fumiko, il fatto di non avere niente e desiderare la morte mi ha dato solo coraggio per perseguire il motivo per la quale sono un combattente> afferma l'uomo con serenità <un ninja è lo scudo che è davanti a chi non può difendersi, agisce nell'ombra senza ricercare la gloria, combatte e si sporca le mani per impedire a molti altri di averle altrettanto insanguinate. La vita di un ninja è sacrificio, violenza e dolore senza riceverne ringraziamenti in cambio spesso e volentieri, perché è la cosa giusta da fare> porta il capo indietro dopo essersi passato una mano sui capelli e continua <e vedere quelle persone usate come animali da macello, non potevo lasciare le cose come stavano. è stata dura, ho vacillato, ho rischiato alcune volte di perdere la mia strada, Krank e io...> scuote il capo <eravamo quasi degli amici all'interno di quel posto: dovevo giocare una parte ma quella cosa è stata inaspettata. Tuttavia hai notato come quell'uomo è bravo ad illudere gli altri: tutti i genjutser al suo servizio li ha addestrati lui e credo che ci sia lui dietro l'attacco al locale. Al tempo ci cascai anche io, poi mi resi conto di chi fosse, una bestia> stringe i denti mentre ne parla corrugando la fronte e diventando scuro in volto. Dura qualche attimo prima che potesse lasciarsi andare e parlare normalmente <ma alla fine eccomi qui e posso dire di essere stato in grado di salvare almeno una persona> Sorride quando si tratta di uniche scommesse < e di questo ti ringrazio> ritorna a camminare senza aggiungere altro, rimanendo in ascolto della donna con preoccupazione quando sente l'ultima frase detta quasi sussurrata <è un peccato> risponde senza dire altro, andando piuttosto alla sua situazione <heem..> prende un lungo respiro stringendosi il labbro inferiore tra i denti e sollevando le spalle <no non direi...a parte tenere d'occhio te, non ho nessun programma...curioso> sorride <e ilare: la sotto avevo tutti i giorni delle cose da fare e delle cose da programmare, adesso...nulla, mi sento perso devo dire> sorride <bhe, è da tanto che non mangio qualcosa come dei Tayaki> dolcetti a forma di pesce <non c'erano li sotto e li odio, ma ne sento la mancanza...hei, magari finiscono per diventare il cibo che preferisco di più> [ambient scusate il ritardo]
<oh si, volendo si può usare anche per barare a carte> continua a ridacchiare prima di ritornare all'argomento più serio <no...no non è il fatto che un ninja è una macchina, non ho detto questo> cerca di spiegarsi con calma <ma che come ninja IO mi sento in dovere di proteggere il prossimo> e riguardo al lasciarlo indietro sospirando e girandosi con calma verso Fumiko l'uomo risponde <è un modo per essere ninja, ma per fortuna o sfortuna tu sei testarda ed eccoci qui> solleva le spalle e sorride di nuovo sentendo l'atteggiamento sfrontato. <che è un peccato: qualcuno volendo può vivere con l'idea di avere solo la famiglia ed il clan, del loro amore e della loro vicinanza...tuttavia è un peccato che tu abbia solo questo, potresti avere di più> sguardo altrove per un secondo di imbarazzo, mentre va a scostarsi i capelli <tipo, un babysitter di incredibile rigore e fedeltà alla missione, non se ne trovano più di tanto sai?> sorride scuotendo il capo e sollevando le spalle e le braccia <ah! sono un'ottimo ascoltatore di cani> fa la sua presunzione <o di gatti> in base a degli animali comuni non rendendosi conto che Kei è una rana...che parla davvero. La domanda successiva lo fa sorridere ma questa volta è un sorriso più contenuto, non timido ma, riservato per certi aspetti. <è da un po' che manco al villaggio> dieci anni <riposarmi mi farebbe bene, non che abbia così voglia di lasciarlo ma...se dovessi farlo> la guarda negli occhi <dovrei... chiederti di seguirmi> scosta lo sguardo con evidente imbarazzo sul volto <e portare la bambina con te ovvio, altrimenti come farei a diventare il migliore babysitter del mondo? oltre che sussurratore di cani....gatti....Kei> [ambient Fumiko]
Ed ecco il problema per la quale la donna si fa tante domande <ehh...qui stiamo cadendo su un discorso molto profondo e dovevamo solo allenarci> afferma l'uomo incrociando le braccia pensando a come risponderle <vediamo> si prende il mento tra le dita e medita <diciamo che io sono una ragazza che ha lasciato suo figlio. Il bambino crescerà con i suoi problemi, prendendo delle strade di vita spaventose che forse non avrebbe preso se avesse avuto una figura materna di riferimento. Da questo punto di vista la madre è una degenere che non si è interessata al figlio in alcun modo e che non ha affrontato le responsabilità della maternità per fare chissà cosa. Ma ora arriva l'intero quadro del problema: la madre era una ragazzina di 15 anni che ha subito una violenza. la famiglia che non voleva farla abortire ha preferito dare il bambino in affidamento o convinto la ragazza a farlo, facendo perdere le sue tracce in modo che bambino e madre non potessero incontrarsi. Come consideri questo?> domanda sinceramente verso la donna con calma, come sempre. <non sto cercando di giustificare nessuno, ne le scelte del bambino, ne quelle della madre o dei genitori, questo non li rende meno colpevoli delle loro scelte, ma solo per porre la domanda: chi è degno di essere protetto?> domanda l'uomo direttamente a Fumiko, oltre che in generale <Il male si alimenta da se, decidere chi è degno e chi no, significa mettere se stessi a fare il giudice, il carnefice e la giuria, ci domandiamo chi è degno di essere protetto e finisce che per questo molte persone vengono sacrificate: il bambino abbandonato è finito per diventare un drogato? è pericoloso per il prossimo, non è degno di essere protetto, a morte. La madre che abbandona il bambino? è indegna, a morte lo stupratore? a morte. Su tre persone solo uno veramente non meritava di essere protetto, due persone hanno sofferto inutilmente per una pena troppo severa. Ora la domanda successiva sarebbe: io sono in grado di capire chi è degno o chi no?> domanda l'uomo facendo una breve pausa <io no, non sono ansioso di elargire giudizi affrettati> fa una pausa e si getta a parlare di altro. <oh si qualcuno: è alto. allenato, Hyuga, con una bicromia di occhi, cordiale, pacato e silenzioso e che non oserebbe mai licenziare una nonna dai suoi doveri, al massimo può lavorare sotto le sue direttive. e..una rana hai detto?> questa volta appare sinceramente sorpreso <AH, curioso> ma la discussione cade subito su l'ultima parte, <si> non dice altro mentre la osserva con un sorriso delicato e flebile. Scuote il capo e si guarda intorno <siamo venuti qua per parlare, in pratica...è tardi e avrei fame, se non è un problema per te, l'allenamento lo portiamo avanti dopo pranzo. mi fai compagnia?> domanda l'uomo in attesa che Fumiko dia la sua risposta. [ambient Fumiko]
<si lo so...dieci anni per convincermene, ci ho pensato un po'> afferma a bassa voce mentre sente quella affermazione da parte della donna, scuote leggermente il capo ma lascia perdere, ora si devono occupare di altro. <ah si eh?> sorride arrossendo mentre guarda altrove <e secondo me gli piacerebbe fare affari con te> e con questo si incammina facendole strada in direzione di nuovo del villaggio, tenendosi sul suo lato destro portando le mani dietro la schiena <ti va della carne griglia? c'è un locale dove si mangia la carne direttamente dalla griglia al centro del tavolo, la carne è buona> [end]