Prendere tempo.

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Giocata di Clan

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con Haran, Eiko

10:50 Haran:
 Ormai sono passate settimane da quando Azumi si è infiltrata insieme agli altri Goryo in quel maledetto locale per cercare informazioni sul collezionista di teche. Da allora sembra che non sia morto nessun altro secondo il modus operandi del collezionista (o del suo imitatore), tuttavia la tensione è ancora alta: Nimura non ha informato nessuno di un eventuale ritrovamento o di una cattura per cui si suppone che entrambi siano ancora a piede libero. La ragazza attende ordini da parte della capoclan per procedere con le indagini e nel mentre ha libero accesso al locale dove si è diretta un paio di altre volte senza tuttavia trovare alcun indizio particolarmente utile. Lo sconforto è elevato, la frustrazione pressante, ma si va avanti ogni giorno perchè l'alternativa non è contemplata. Quest'oggi Azumi si trova all'Anteiku. Non ha ricevuto incarichi ANBU nè è di turno al locale per cui ha del tempo libero che vorrebbe trascorrere con l'unica persona alla quale si è realmente avvicinata lì dentro: Kankri. Si è fermata dietro la porta della sua camera battendo un paio di colpi contro il legno ed ora osserva la superficie che li divide separando il corridoio dalla camera del ragazzo. Azumi indossa una semplice maglietta nera che le aderisce al fisico snello e magro con dei buchi sulle spalle atti a lasciarle visibili e scoperte. Le maniche coprono -aderenti- le braccia nascondendo alla vista in particolar modo il tatuaggio ANBU che tiene celato, anche sotto la veste, tramite una fasciatura che avvolge l'intero bicipite sinistro. Oltre alla maglietta indossa un paio di jeans chiari che le avvolgono gli arti inferiori tenuti su da una stretta cintura con una trama a treccia di un tenue color cobalto. Sottile, delicata, circonda i suoi fianchi morbidamente mentre ai piedi porta delle semplici scarpe da corsa basse e comode. I lunghi capelli azzurri le scivolano dietro la schiena, liberi, ondeggiando ad ogni passo all'altezza delle ginocchia, e la coprono quasi come un mantello rendendo di fatto inutile l'indossare una felpa od una giacca: emanano abbastanza calore già da soli. Dopo diversi secondi trascorsi senza risposta alcuna dall'interno della camera, la genin sospira abbassando la mano che aveva bussato in precedenza. < Non c'è. > mormora sconfortata stringendo quindi le labbra fra loro in una linea sottile.

10:54 Eiko:
 Paura. Paura. Paura. Non si trova in un luogo degli orrori, segregata in qualche luogo da un pazzo maniaco -come suo padre- o in una situazione di pericolo. SI trova semplicemente in una Caffetteria, la cosa più innocua che potrebbe esistere al mondo, ma in realtà si trova ancora nella parte dedicata agli alloggi dei membri del Clan, come le ha detto Kaine. Si rifiuta di uscire dalla stanza di Kaine, di scendere dal suo letto, e di uscire dal bozzolo di coperte che si è creata. Ha monopolizzato la stanza di quella ragazza, dove al suo interno si trova anche il suo cagnolino Poci, che se la dorme. La piccoletta si tiene le coperte avvolte sulla testa e intorno al corpo, lasciando spuntare da quel bozzolo solo il visetto. Non emana delle belle sensazioni dagli occhi quasi rossicci, a parte la paura e il senso di smarrimento e solitudine, c'è anche una comica irritazione. Non ha chiesto di essere lì. Non ha chiesto di finire di quella situazione. E ora deve anche convivere con il ricordo di quello che ha fatto insieme a suo padre. Al di sotto quelle coperte indossa un pigiama celeste con merletti e fronzoli, le maniche sono a tre quarti e i pantaloni le arrivano ai polpacci come dei pinocchietti. I capelli biondicci sono liberi e sfatti ma non si vedono dato che tiene le coperte sopra la testa tranne per qualche ciuffetto che spunta. <Fame...> chiude gli occhi disperata ed arresa all'ennesimo brontolio di stomaco che la costringe a lasciare quel letto, posare i piedi nudi sul pavimento e mettersi finalmente in piedi. Ah, mica abbandona il proprio bozzolo di coperte, se lo tiene addosso e cammina con quello, facendo strisciare le lenzuola. Come una sposa. Un bozzolo-sposa. Deve trovare un posto in quel luogo dove sgraffignare un po' di cibo, magari biscotti. O carne. O pasta. Passetti, passetti si avvicina alla porta, la apre e prima sporge la testa per vedere se c'è qualcuno in giro in quel corridoio, e solo dopo esce dalla stanca. Lascia quel luogo così sicuro per lei. <Passa inosservata Chibi-chan.> passare inosservati quando si è praticamente una piccola palla di coperte. Se ci crede lei. Nel mentre se la sgambetta pian piano lungo il corridoio senza sapere affatto dove andare. [Chakra non attivo]

11:12 Haran:
 Stringendosi nelle spalle Azumi si passa una mano fra i capelli espirando una boccata d'aria. Inutile aspettare fuori dalla sua porta: potrebbe star dormendo come potrebbe essere in missione, ad allenarsi, a fare la spesa o ad un appuntamento. Insomma, tanto vale trovare altro da fare. Non che poi abbia qualcosa di preciso da dirgli, in realtà, ma la presenza di quel ragazzo le ha sempre dato sicurezza e conforto. Forse perchè sono arrivati in quel luogo quasi nello stesso momento, forse perchè hanno vissuto assieme -fianco a fianco- l'adattamento all'Anteiku ed alla bizzarra capofamiglia, forse perchè sembra perso tanto quanto lo è lei, ma è una presenza che le fa piacere cercare di quando in quando. Con le mani nelle tasche dei jeans, avanza smuovendo le leve inferiori in un alternarsi pigro e lento che la porta ai piani inferiori. Giunta al piano di sotto si ritrova a notare, lungo il corridoio, qualcosa di strano. < Nh? > Aggrottando le sopracciglia si ferma, ai piedi delle scale che danno al piano superiore, ad osservare un piccolo involucro di coperte che si aggira per il pianerottolo a passo lento e quasi disordinato, come se fosse alla ricerca di qualcosa di impreciso ed incerto. < Serve aiuto? > domanderebbe inclinando semplicemente il capo, andando a poggiarsi contro la parete alla propria destra con il bicipite, i fianchi a scostarsi dal muro, i piedi incrociati, le mani ancora nelle tasche. Non dice altro, incuriosita e leggermente divertita da quel piccolo ammasso di lenzuola e coperte, tenendo fisse le iridi celesti su quella strana sagoma tondeggiante e bassa, le labbra chiuse ma delineate in una linea a metà strada fra il pensoso ed un sorriso.

11:22 Eiko:
 Cammina, cammina, nessuno la può fermare. Troverà il luogo dove tengono il cibo, prenderà in fretta qualcosa e poi via di filata nella stanza di Kaine. E' un piano perfetto, semplice ed efficace. Può farcela. O forse no. Intanto che continua la sua ricerca non si rende conto che nel corridoio c'è anche qualcun altro, un incredibile nemico che mai avrebbe voluto incrociare in questo momento: le persone. Una persona in realtà, suvvia, sempre a farla così tragica. Eppure appena sente quella domanda e quella voce, il bozzolo vagante si ferma. Se sta immobile forse non la vede, come i dinosauri. Immobile col visetto rivolto verso terra per cercare di nasconderlo alla vista della ragazza che ha appena parlato, ma anche convinta in quella credenza infantile che se non vedi non vieni visto. Inutile però negare il rossore di imbarazzo che si sta impadronendo del suo viso rendendola pian piano paonazza. <N-n-n-no!> balbetta come ogni volta quando è nervosa o troppo imbarazzata. Scuote con forza la testa da destra a sinistra e viceversa due o tre volte, facendo ondeggiare le coperte. Il suo cervello cerca di elaborare scuse su scuse, ma non riesce a pensare a nulla di decente. <I-io... sono lo spettro di questo luogo!> appunto. Agita le braccia al di sotto delle coperte come a mimare un fantasma. Dei dubbi sulla sua reale età a volte vengono anche alla stessa Chibi-chan. Sarebbe così semplice dire la verità. <Vago... alla ricerca di qualcosa che ho perso!> continua quel suo spettacolino muovendosi tutta, sempre pià convinta della sua scelta di come approcciarsi e sempre più rossa in viso, ma tanto tiene lo sguardo basso apposta per non farsi vedere. Peccato che proprio in quel momento così -credibile- ecco che lo stomaco emette un brontolio profondo e ben udibile, che rovina l'atmosfera, se mai c'era stata, e blocca nuovamente i movimento della piccoletta facendola morire di imbarazzo. [Chakra non attivo]

11:34 Haran:
 E' una scena a dir poco buffa. Azumi ferma alla base delle scale verso il piano superiore poggiata contro la parete e quel fagottino di coperte bianche in mezzo al corridoio che si blocca all'istante non appena ode la voce della Goryo. La ragazza inarca le sopracciglia sorpresa nel notare quel semplice particolare. < Aspetta. Non stavi mica cercando di passare inosservato...ata? Boh! conciato così, vero? > chiede ironicamente, divertita, avvertendo alla fine la voce del bozzolo raggiungerla in un nervoso balbettare atto a rifiutare la sua offerta d'aiuto. Il capo si muove ritmicamente in un continuo atto di diniego mentre in pochi secondi nuove parole vengono riversate fuori dalle labbra della creaturina che al momento dovrebbe star dandole le spalle e che, grazie alla voce udita, può riconoscere come femminile. Azumi non crede alle sue orecchie quando sente il dire della ragazzina e si distacca dalla parete per andare a portarsi in posizione completamente eretta, la schiena ben dritta, il capo puntato sul bozzolo di tessuto a pochi metri da sé. < Oibò. > commenta, semplicemente, prima che le ultime parole del "fantasma" vengano seguite da un imbarazzante brontolio di stomaco che porta la genin a trattenere una sconveniente risata. < La cucina, suppongo. > replica sarcasticamente in risposta alla frottola che la ragazzina le ha ricacciato andando a muoversi verso di lei, affiancandola e superandola nella sua camminata per raggiungere la scalinata dall'altra parte del corridoio che conduce al piano inferiore. < Beh. Stavo proprio pensando di andare a farmi uno spuntino. Libera o meno di seguirmi, signorina fantasma. > lascia detto Azumi senza neppure voltarsi a rivolgerle una occhiata, continuando ad avanzare con le mani nelle tasche fino ai gradini successivi, scendendoli, chiedendosi se il bozzoletto l'avrebbe davvero seguita fino alla cucina oppure no. Sebbene il suo atteggiamento lasci presagire che non voglia avere contatti con nessuno, Azumi sa anche che la fame è fame e che un umano può rifiutare il bisogno di cibarsi solo fino ad un certo punto.

11:48 Eiko:
 La ragazza ha colto nel segno e le ha anche fatto notare quanto in effetti il suo abbigliamento non la faccia passare inosservata. Inutile dire che si sente sempre più imbarazzata e vorrebbe sparire all'istante, ma non può. Non sa cosa dire, annuisce e basta a quella sua domanda ironica, facendo la figura anche della sciocca che credeva di passare davvero inosservata. Non vede la ragazza dato che ha deciso di non farlo, ma riesce ad intuire il suo stato d'animo dall'intonazione della voce ed è ovvio che non sta credendo ad una sola sua parola. Ironica e divertita, si sta prendendo gioco di lei ed è la piccoletta stessa che glie lo ha permesso. Nulla da ridire, sta imparando ad essere meno impulsiva e testarda, ma è difficile non dare la colpa agli altri di quello che ci succede. Vuole però credere che la ragazza alla fine creda del suo essere fantasma giocando e muovendosi, di tanto in tanto mimando lamenti lamentosi che dovrebbero essere propri degli spettri. Le manca il suono delle catene a farle compagnia e poi avrà percorso tutti i clichè. Lo stomaco suo traditore mette in luce una parte di verità e rimane immobile piena di vergogna mentre l'altra arriva alle giuste supposizioni. <Mmmmh....> mugugna incapace di trovare altre scuse e rimane immobile intanto che l'altra cammina e la supera dirigendosi verso delle scale. Oh l'invito è succoso ed approfitta del momento per guardarla alle spalle ma vede solo una cascata di capelli azzurri che ondeggiano. Non vuole andare ma allo stesso tempo sì. Ha fame e non può resistere ancora a lungo, non può lasciarsi sfuggire un'occasione così allettante di scoprire anche dove sono le cucine. Ingoia la vergogna e la paura e muove i suoi passetti veloci dietro alla ragazza, senza dire niente, senza farsi sentire... seh magari, il fruscio delle lenzuola sul pavimento si fa ben sentire. la fame vince su tutto, il cibo è il bene più prezioso del mondo! <Lavori qui?> si azzarda a fare una semplice domanda che però le serve anche per scoprire altro su quella ragazza. La vocetta infantile e leggermente ovattata dal lenzuolo si lascia andare in attesa poi di un ritorno da parte dell'azzurra ragazza. [Chakra non attivo]

12:07 Haran:
 Non ha rivolto lo sguardo verso la piccola palla di coperte aspettandosi di vederla muoversi dietro di sé seguendola verso il piano inferiore. Non ha aggiunto altro lasciando semplicemente che nel silenzio del momento il suono dei suoi passetti sul pavimento si facciano sentire, accompagnati dal fruscio delle coperte e delle lenzuola che la avvolgono. Sorride di nascosto quando si rende conto che, effettivamente, la ragazzina la sta seguendo e con ancora il passo pacato e tranquillo di poco prima va chiosando quasi con tono casuale un semplice: < Attenta a non inciampare sulle coperte. > Insomma: sarebbe poco carino se finisse con il calpestare il lenzuolo sulle scale e capitombolarle addosso alle spalle. Scendono fino al piano inferiore ritrovandosi lungo il corridoio che si dilunga oltre la porta che separa la "Zona staff" dalla Caffetteria vera e propria dove i clienti hanno diritto d'accesso e consumazione. Il corridoio non è troppo lungo e ospita un paio di stanze sulla sinistra, una sulla destra oltre a due scalinate. Quella dalla quale sono arrivate le due ragazze ed un'altra in fondo al piano che scende verso i sotterranei. Una delle tre stanze presenti su questo pianerottolo conduce ad un'ampia zona giorno comune dove non è raro trovare qualche Goryo che chiacchiera o prende il caffè davanti al camino; una è la lavanderia e l'altra è la cucina. Azumi si dirige verso quest'ultima (ovvero la stanza sulla destra) ma, prima di entrare, si ritrova a sentire -nel corridoio- la domanda del piccolo bozzolo. < Certo. Tutti lavor-- > si ferma a quel punto, persino col corpo, andando ad aggrottare le sopracciglia. Si volta verso la piccoletta puntando ora su di lei uno sguardo indagatore e quasi carico d'accusa mentre flette il busto verso la sua altezza con le mani a stringersi sui propri fianchi, l'espressione quasi minacciosa. < Aspetta un momento. Tu chi sei? > domanda adesso insospettita: tutti i Goryo lavorano in quella caffetteria se vivono in quella struttura e Azumi aveva dato per scontato che quella piccoletta vivesse lì avendola trovata a vagare liberamente per i corridoi dei loro appartamenti. Ma quella domanda le fa supporre che, forse, quella ragazzina non è affatto una Goryo come loro. < Solo i Goryo hanno accesso qui. > chiosa, perentoria, fissandola con il busto adesso ben eretto e le braccia incrociate sul petto in attesa di una risposta da parte della piccola.

12:21 Eiko:
 Attenzione alle coperte. Mugugna in risposta a quell'avviso e va a scendere gli scalini con cura e calma, cercando di sollevare con le mani un pochino le lenzuola per permettere ai piedi di muoversi con più sicurezza. Un gradino alla volta. <Op... op... op...> ad ogni movimento sembra che debba accompagnare un piccolo suono della voce, può sembrare irritante delle volte. La cosa importante è che arrivi alla fine delle scale sana e salva azzardando un piccolo saltello dall'ultimo gradino al pavimento del piano inferiore. <Oplà!> un'esclamazione più accesa e divertita, dimenticandosi per un momento del luogo in cui si trova e con chi si trova. Ne approfitta per guardarsi intorno e cercare di farsi un'idea della Caffetteria. Un corridoio con diverse porte, due sulla sinistra e una sulla destra, oltre ad una scalinata da dove sono arrivate loro e una in fondo al corridoio che scende ancora. Non ha idea di dove portino quelle porte, ma man mano che cammina e passa davanti all'unica sulla destra, allora cercherebbe di guardare dalla serratura, piegandosi solo appena in avanti. Non perde troppo tempo perchè vuole stare al passo con la ragazza, quindi sgambetta e sgambetta ma non la sta guardando, così non appena lei si blocca, la piccoletta ci andrebbe a finire contro. Con la faccia contro la sua schiena. <Ouf! Ehi...!> e si arrabbia pure, sempre con quel fare buffo, non si aspettava una frenata brusca, certo se guardasse avanti. Infine ecco le domande che lei voleva evitare, rimpange la presenza di Kaine e di volata vorrebbe correre su per le scale per andare a nascondersi nella sua stanza. Si sente decisamente in soggezione dalla ragazza che parla ora in modo così perentorio e minaccioso. Non vuole dire di chi è figlia, di un serial killer, e non vuole dire che lei è stata sua complice. Non vuole dire che è stata rapita e trasformata col sangue di Kaine proprio da suo padre. Rimane vaga allora, è deciso. <Io... certo che sono Goryo, o non sarei qui, no?> cerca di mostrarsi sicura di quello che dice ma non ha detto una menzogna dopo tutto è solo che teme domande successive. <Te l'ho chiesto proprio per sapere se eri Goryo anche tu, dato che i Goryo qui ci lavorano anche!> man mano prende sicurezza e fa appello alla sua arroganza per apparire sicura e convinta di quello che dice. Tono più alto, più impertinente, ecco. Certo il tutto visto che proviene da un bozzololino di coperte potrebbe non darle la giusta rispettabilità. In ogni caso fa un passetto indietro per mettere un po' di distanza tra lei e la ragazza. [Chakra non attivo]

12:40 Haran:
 A giudicare dall'altezza dell'involucro delle coperte e dai suoni che emette ad ogni gradino si direbbe che Azumi sia seguita da una bambina. Insomma, non è che la storia del fantasma poi potesse venire da qualcuno di adulto in ogni caso. A ben pensarci è la prima volta che incontra una bambina in quel posto, non aveva mai pensato che avrebbe potuto trovarne qualcuna. Tuttavia questi pensieri vanno a venir bruscamente interrotti quando, scendendo le scale, nel tragitto verso la cucina, la conversazione porta Azumi a dubitare per la prima volta di Eiko. La domanda che le ha fatto, volendo essere di mera circostanza, l'allerta portando a galla il suo spirito sospettoso e attento. La osserva. Per la prima volta vede il volto della piccolina sotto le lenzuola e la vede indietreggiare d'un passo rispondendo alle sue domande con tono convinto e via via più sicuro e arrogante: difficile pensare che stia mentendo. Inoltre la sua semplice presenza lì dentro dovrebbe essere una prova sufficiente a testare il suo sangue Goryo. Azumi assottiglia lo sguardo per un istante storcendo le labbra, scrutando il bozzolo con fare attento, soppesando mentalmente la situazione. < Mmmmhhhh. > mugugna stringendo ancor più le palpebre per poi, nel giro di una frazione di secondo soltanto, stringersi nelle spalle e tornare ad assumere una espressione disinvolta e casuale. < Va bene. > chiosa con tono leggero e semplice voltandosi di nuovo verso il corridoio e quindi raggiungendo la cucina. A passo pigro raggiunge il grande frigorifero presente aprendo una delle due ante per esaminare il contenuto del mobile. Varie bottiglie d'acqua, frutta, insaccati, verdura, cibo di ogni tipo stipato in compartimenti e sezioni che lei ripassa con lo sguardo alla ricerca di qualcosa di leggero da mangiare. Non tanto per fame o desiderio ma per mera noia. Afferra semplicemente una succosa mela verde e quindi va a sedersi su uno degli sgabelli attorno all'isola della cucina poggiando i gomiti su di questa, in una posa molto rilassata ed incurante. < Quindi... sei qui da molto tempo? Non ti avevo mai visto vagare da queste parti. > chiede Azumi dando un morso alla sua mela, lasciando la ragazzina totalmente libera di nutrirsi con qualunque cosa desideri nella stanza. < Appena arrivata ci ho messo un po' ad ambientarmi. Non avevo mai voglia di lasciare la stanza. Ma alla fine ci si abitua. > lascia quelle informazioni così, quasi casualmente, con quell'approccio sempre molto leggero e disinteressato, come se ogni cosa che fa sia atta semplicemente a riempire dei momenti altresì vuoti o troppo silenziosi.

12:51 Eiko:
 Che brutta situazione di imbatazzo c'è ora in quel corridoio, con la ragazza piegata verso di lei ad osservarla, e la piccola che indietreggia e risponde quasi a tono. Si osservano per lunghi attimi di silenzio nei quasi l'altra cerca di ragionare su quando la piccoletta le ha detto, mentre Chibi-chan spera col cuore di poter evitare domande scomode. L'azzurra assottiglia lo sguardo e di rimando lo fa anche la piccoletta. Più l'altra serra gli occhi, più lo fa anche la nanetta. Inoltre si avvicina pure lei con il busto e il volto verso quello altrui, andando a mimarne all'effettivo i gesti e i movimenti. <Mh.> il suo mugugno è di convinzione, sicura delle sue risposte e non teme alcun pericolo! Non appena la ragazza si raddrizza facendosi andare bene la risposta, credendole insomma, e assumendo di nuovo l'atteggiamento leggero precedente, anche la piccoletta allarga occhi e le labbra in un sorriso soddisfatto. <Bene!> non ha motivo di mentire sulla sua nuova natura, per quanto non le piaccia e non lo abbia chiesto, ma è felice di essere stata creduta, ma soprattutto non le vengano fatte altre domande. La segue verso la cucina, la osserva mentre cerca e alla fine trova una mela. <Bleah.> frutta e verdura, che schifo. Non la riempiono affatto. Non le resta che aggirarsi tra credennze, frigorifero e antine varie. <Ci sono i biscotti?> domanda frigando in giro manco fosse casa sua... ma ehi! E' casa sua in realtà, no? Ed ecco che arrivano le domande scomode. <Sono qui da poco infatti. Da ieri o massimo un paio di giorni? Comunque c'è anche il mio cagnolino!> già deve pensare anche a lui. Se avesse trovato un qualche tipo di biscotto prenderebbe la scatola e la appoggerebbe sull'isola della cucina. <C'è del cibo per cani?> domanda essenziale, povera bestiola. Il tutto senza levarsi quel dannato lenzuolo di dosso. Rimane in silenzio a quelle ultime parole che sembrano rispecchiare la situazione in cui si trova ora la piccoletta. La osserva. <Come mai? Non volevi stare qui?> forse anche lei è stata trascinata con la forza qui e l'hanno obbligata ad essere Goryo. Lentamente, per ragioni di gravità, la parte del lenzuolo che si era messa sulla testa a mo di cappuccio inizia a scivolarle indietro. [Chakra non attivo]

16:00 Haran:
 A guardarle sembrerebbe tutto così comodo e assurdo, eppure per entrambe c'è qualcosa di profondamente serio in tutto ciò. Eiko che teme per la sua condizione lì all'Anteiku e Azumi che vuole assicurarsi del diritto dell'altra di essere lì. Il tutto si risolve dopo un lungo attimo di silenzio con una tranquilla scrollata di spalle che porta entrambe all'interno della cucina dell'edificio. Mentre Azumi si accomoda al suo posto con la sua bella mela verde in mano, Eiko si guarda attorno alla ricerca di qualcosa di più sfizioso rispetto ai cibi presenti nel frigorifero, portando la genin ad osservarla con espressione mesta. < Boh. > scuote le spalle con non curanza. < Non ne ho idea. Forse in quella credenza. > indica con un cenno del capo un mobile al di sopra dei fornelli che, forse, è leggermente fuori portata per la piccola palla di coperte. < Ci arrivi? > domanda senza riuscire a nascondere una traccia di divertimento, per quanto neppure lei sia particolarmente alta a dirla tutta. Ma quella ventina di centimetri che la distanziano dalla testa della piccoletta la fanno sentire divertita. La ragazzina le risponde con tono molto più tranquillo e senza mettere su altre patetiche giustificazioni come la storia del fantasma. Azumi la osserva masticando con cura il boccone di mela appena morso, avvertendo il succo dolciastro del frutto fra le labbra. < Non credo. Non mi sembra di aver visto animali girare da queste parti prima. Non pensavo neppure fossero ammessi a dirla tutta. > osserva Azumi riflettendo solo ora su questa particolarità: questa piccoletta ha portato con sé una serie tutta sua di prime volte per l'ANBU in quella struttura. La prima bambina, il primo animale. Ed è solo allora che Eiko, per la prima volta, dimostra un vago segnale di volersi avvicinare all'altra ponendo quelle domande che portano Azumi ad osservarla con espressione distaccata, quasi persa, con quel suo solito sguardo che par osservare ogni cosa da lontano, senza essere realmente coinvolta in nulla. < Mettiamola così. > principia la giovane accavallando le gambe sullo sgabello e poggiando la guancia sinistra contro il relativo pugno, il gomito mancino puntellato sul ripiano in marmo dell'isola. < Arrivo in questa caffetteria e mi dicono di conoscermi tutti mentre io non conosco nessuno. Mi dicono che stavano aspettandomi e che qui sono tutti Goryo quando credevo d'essere l'unica al mondo rimasta. E mi invitano a vivere qui dicendo che ormai faccio parte della famiglia quando invece per me erano tutti estranei. > racconta in poche parole qual è stato il suo inizio in "casa Goryo". < Diciamo che mi sembravano tutti matti. > scrolla le spalle storcendo appena le labbra. < Beh. Sono tutti matti. > Osservando quasi divertita le lenzuola che ancora ricoprono il corpo della piccola, i capelli biondicci adesso scoperti a causa dello scivolare del tessuto dal suo capo. < E poi non amo la gente. > Preferisce la solitudine, lei.

16:20 Eiko:
 La situazione si risolve ed entrambe entrano nella cucina. Una alla ricerca di qualcosa di sano come una mela, e l'altra invece alla ricerca di qualcosa di più sfizioso. Tipo biscotti. Intanto che la ragazza tutta azzurra si mangia la sua mela comodamente seduta a uno sgabello dell'isola in cucina, la ragazzina cerca quello che fa al caso suo senza preoccuparsi di essere troppo invasiva. L'altra non sembra darle particolare aiuto salvo poi indicarle una credenza fin troppo in alto per la nanetta. Sente la domanda. Nota l'ironia. Si volta lentamente verso di lei con espressione imbronciata e stizzita con gli occhi fessurizzati. <Mi prendi in giro?> odia essere presa in giro e vorrebbe essere minacciosa nel farlo capire alla ragazza, ma ovviamente come al solito appare solo più buffa. Ma non demorde: prende una sedia, la trascina non con poca difficoltà per via delle coperte e la piazza sotto al credenza. Con l'agilità di una carpa poi cercherebbe di mettersi in ginocchio sullo sgabello, il giusto che le manca per arrivare alla credenza, in tutto quel marasma di coperte e lenzuola che si ostina a non togliere. E tira una parte e tira dall'altra, ci mette un bel po' di minuti per aprire l'antina e recuperare dei biscotti che, come scritto, verranno poi messi sull'isola. <Ah!> esclama vittoriosa verso la ragazza, decisamente soddisfatta. Inizia a fare caldo però sotto quelle lenzuola. Si prende un biscotto e lo addenta mentre il capo viene scoperto e lei sgranocchia velocemente come un cricetino. <Non sono ammessi dici? Però me lo hanno fatto portare.> borbotta a bocca piena, priva di educazione. Non vuole di certo approfondire l'argomento, quindi finito il primo biscotto se ne sgranocchia subito un secondo, sbriciolando per terra e sull'isola, oltre che a qualche rimasuglio che le rimane in viso sulle guanciotte. In parte comprende il racconto della ragazza sul suo arrivo alla Caffetteria ed annuisce più volte con fare sicuro e comprensivo. <Mh mh.> anche se le circostanze sono state diverse, più o meno il senso di costrinzione è quello. <Anche a me hanno detto che ormai facevo parte della famiglia, e che ormai mi conveniva stare qui. Bhe, non ho nessuno per me effettivamente è meglio stare qui che da sola in una casa brutta!> divaga e scuote la manina che regge un terzo biscotto. <Non ho chiesto di essere qui, ne di essere parte di questo Clan, ma ormai ci sono e che faccio? Mi nascondo.> una soluzione più che ovvia! No? Soprattutto dopo che ha compreso che non deve più scappare, infatti non sta scappando. Si sta nascondendo. Kaine sarebbe fiera di lei. Proprio. <E devo pure lavorarci.> si sgranocchia il terzo biscotto indispettita, come se fosse lui la causa di tutto. Con la bocca piena e le guanciotte rumonanti osserva l'azzurra con fare curioso a quella sua ultima affermazione. <A me... non dispiace la gente, sono sempre sola e non mi piace.> ammette intristendosi osservando il quarto biscotto tra le mani. <Però allo stesso tempo credo di avere qualche problema a relazionarmi con le persone, o si può dire che mi relaziono in maniera strana!> non le piace mostrare le emozioni, e quando capita va nel panico e si imbarazza, e ciò la rende violenta e litigiosa. <Però se la gente vuole stare con me nonostante i miei difetti, a me fa... piacere.> scrolla le spalle e mangia il suo quarto biscotto mentre pian piano il lenzuolo scivola via, mal tenuto dalle mani intente a sorreggere biscotti, e quindi finisce a terra rivelando il suo pigiama tutto merlettoso e fiocchettoso. Celeste. <Come ti chiami??> domanda con più enfasi a bocca piena, lasciandosi trasportare dai biscotti tanto da dimenticare le sue paure, falle passare in secondo piano. [Chakra non attivo]

16:49 Haran:
 Alla domanda della nanetta Azumi non riesce a fare a meno di dare in una risatina divertita, scuotendo leggermente il capo. < Oh non oserei mai signor fantasma. > scherza in modo spontaneo e raro per lei, facendo ben presto svanire ogni traccia di ilarità dal viso in favore di una espressione più tranquilla e leggera mentre osserva la piccoletta andare a recuperare una sedia per usarla come appoggio sul quale issarsi e guadagnare qualche altro prezioso centimetro verso la credenza. < Ma di un po'. Sei nuda sotto per caso? Non hai caldo con tutte quelle coperte addosso? > domanda Azumi senza la minima vergogna o il minimo imbarazzo, sbattendo le ciglia un paio di volte mentre, ancora, addenta la sua mela nel tipico suono che ne consegue. Eiko riesce a recuperare il tesoro e se lo piazza sull'isola dove inizia a mangiare in una perfetta imitazione di un cricetino arruffato. Azumi la osserva e quindi deglutisce il boccone di mela passandosi la lingua fra le labbra per ripulirle di quell'ultimo residuo di succo rimasto di quel morso. < Oh non lo so. E' che non ho visto nessun animale qui nonostante pare ci vivano in tanti. Ma se te l'hanno fatto portare evidentemente non è un problema. Basta che non disturbi i clienti, immagino. > puntualizza lei il fatto che il precedente dire fosse solo un suo parere, non essendo ancora realmente ferratissima per quanto riguarda le 'regole della casa'. Ad ogni modo racconta alla piccoletta -in poche parole- quello che è stato il suo esordio in famiglia e improvvisamente sembra che gli argini che avevano trattenuto la voce della ragazzina vadano rompendosi, liberando un fiume di parole che portano Azumi ad ascoltarla in religioso silenzio. Tiene pigramente la mela nella destra mentre la mancina tiene sollevato il viso, totalmente abbandonata in quella posizione quasi molle, lo sguardo puntato sul volto della piccolina. < Ormai è pure inutile nasconderti. Insomma: sei qui, tanto vale che ne guadagni quanto più puoi, no? > osserva la ragazza inclinando leggermente il viso, scrutando la ragazzina, sorridendo quando l'altra precisa il fatto di dover anche lavorare lì. < Ma ce l'hai l'età per lavorare? Non sarai troppo piccola? Anche se ti ci vedrei bene con l'uniforme. Una bambolina. > Cerca di smorzare la tensione con quelle battutine forse non propriamente gradite ma è chiaro che non v'è alcuna cattiveria nel tono, nè offesa. Lascia che lei le parli dei propri pensieri, del suo non voler essere sola ma del timore di non sapersi approcciare agli altri e schioccando la lingua sul palato va distendendo la schiena liberando un mezzo sospiro dalle rosee sottili. < Se non vuoi stare sola e pensi di essere strana non potevi che essere una Goryo ragazzina. Questo posto è fatto per te. > osserva Azumi quasi come se lei fosse esente da quell'insieme di persone. < La capoclan è una tipa stranissima che non si capisce se sia un uomo o una donna con uno stranissimo senso dell'umorismo. Al locale troverai sempre in servizio Hiruma e Ruby, due sagome. Lui è un timidone impacciato ma dal buon cuore e lei una svampita che ama il pettegolezzo e i riflettori. > Bravi ragazzi, per carità, ma rimangono comunque due tipi davvero assurdi. < Insieme sono molto divertenti. > aggiunge dopo un attimo di silenzio con un piccolo sorriso quasi intenerito al pensiero di quella coppia che lei e Kankri si divertono spesso a fuorviare. < Poi c'è Itsuki che è un ragazzo molto silenzioso e riservato e sembra una ragazza. Non dirglielo perchè temo potrebbe non prenderla bene. Inoltre c'è Kaine. Una ragazzina tranquilla, ma-- beh, diciamo che ultimamente l'ha passata brutta. > Il pensiero che durante la missione sotto copertura sia stata rapita la fa sentire malissimo, non sa ancora cosa le sia successo né come abbia fatto a tornare, ma di sicuro mai si aspetterebbe la verità. < E poi c'è Kankri. Lui è... > la voce le si ferma in gola, lo sguardo quasi si perde nel nulla mentre cerca un modo per descrivere il ragazzo alla piccoletta. Eppure su di lui non trova alcunché da dire, non sa come descrivere quello che pensa del Goryo. < A posto. > conclude semplicemente, alla fine, annuendo, schiarendosi la voce. < Sono tutti strani quindi... ti troverai bene. Credo. > butta lì, quasi come se volesse far credere che la cosa non le importi, scrollando le spalle, mordendo una volta ancora la sua mela. < Azumi. > si presenta alla fine con tono pacato, ritrovandosi ad alzarsi per gettare nella pattumiera il torsolo ormai rimasto vuoto della polpa della mela. < E'... difficile adattarsi ad una nuova casa. Ma qui-- > si ferma rivolgendo una occhiata verso la porta che dà sul corridoio, come se idealmente stesse cercando di guardare verso il locale dove sa che qualche Goryo è di turno a lavorare in caffetteria. < --ti piacerà. > Se davvero, come ha detto, non ama restar da sola. < Datti tempo per guardarti intorno. Anche se da sotto un lenzuolo. Fra pochi giorni sono certa che te lo lascerai alle spalle. > Per la prima volta le rivolge un sorriso gentile, convinto, quasi come volesse donarle una rassicurazione od una sorta di benvenuto in quella gabbia di matti. Non aggiunge altro, non saluta, semplicemente si volta e va via, alzando la destrorsa verso l'alto per agitarla in un cenno di arrivederci nel momento in cui, dandole le spalle, si dirige ad abbandonare la cucina. Adesso sta ad Eiko soltanto decidere cosa fare della sua permanenza all'Anteiku. [ END ]

17:06 Eiko:
 Ha caldo si, ma non vuole darla finta a... a chi? Bho. Scuote la testa testarda nell'animo e si mette a mangiare i suoi biscotti ascoltando le parole della ragazza riguardo il cane. <Oh, io penso che rimarrà nell'area delle stanze, ma se è buono e non disturba magari potrebbe anche attirare clienti un cucciolino in giro per il negozio!> ma che dice? E ci ride anche sopra dopo. Intanto che l'altra ha già quasi finito la sua mela, la piccola Chibi-chan non sembra essere dello stesso avviso, continuando a far fuori un biscotto dietro l'altro. Bella convinta. A qualcuno potrebbe mancare la colazione a lungo andare. Inutile nascondersi allora. Kaine le dice di non scappare, questa ragazza di non nascondersi. E hanno ragione entrambe. Gonfia le guanciotte capricciosa. <Si, forse, uhmm...> si dovrà abituare, tutto qui. Sull'età per lavorare invece non ne ha la minima idea. <Ma io penso si! Insomma se sono genin, potrò anche fare qualcosa in un negozio, no? Lo so che sembro piccina, ma ho 12 anni!> il comportamento lascia intendere un'età più piccola forse ma è fatta così. <U-una bambolina?> si imbarazza ed arrossisce per chissà quale motivo alla fine. <Bhe, se hanno delle divise della mia misura posso lavorare! Ormai ho deciso di stare qui...> non può farci niente, dove potrebbe andare se no? E inoltre quello potrebbe essere il suo unico collegamento con il padre. Scuote la testa. Perchè è andata a pensare una cosa simile? In silenzio poi si ascolta tutte le descrizioni delle persone presenti in casa Goryo. CI sarebbe da inventarsi una sigla stile telefilm. <Siete in tanti.> si esclude anche lei dal gruppo almeno per il momento. <Kaine l'ho conosciuta, queste lenzuola sono sue!> si diverte anche nel dirlo quella piccola peste. Ma alla fine sono le stesse cose che anche Kaine le ha detto, solo un po' più dettagliate su quelle persone. Non sembano male, nulla da temere se non dalle domande che potrebbero venir fuori. <Capisco... bhe, sarà come dici tu. Devo darmi tempo.> si dimentica per un attimo di presentarsi anche lei. <Ah, Azumi, io sono Eiko! Ma tutti mi hanno sempre chiamata Chibi-chan!> per via dell'aspetto, ovvio. Le sorride in maniera più allegra e spensierata, ma mentre l'altra si alza, si avvia e saluta, la piccoletta rimane un attimo assorta nei suoi pensieri. Raccoglie il lenzuolo, se lo riavvolge addosso, lascia la scatola dei biscotti senza rimetterla a posto e sgambetta dietro ad Azumi, per seguirla. La seguirebbe e starebbe a -spiarla- nel caso rimanesse nel locale, senza addentrarsi nella zona clienti, e nel caso dovesse proprio lasciare la Caffetteria allora se ne tornerà nella stanza di Kaine. Nessuna ragione apparente per quel suo comportamento. [end]

Azumi fa la conoscenza della piccola Eiko in circostanze piuttosto buffe.
Le due si ritrovano a scambiare poche chiacchiere fra un biscotto ed una mela parlando della gente che vive all'Anteiku e di come l'ingresso nel Clan, per entrambe, sia stato piuttosto disorientante.
Alla fine le due si separano con Azumi che cerca di dare alla piccola Eiko dello spazio per decidere cosa fare della sua permanenza al locale.

GNE EIKO E' UNA CUCCIOLA E VOGLIO ADOTTARLA, CIAO. ♥