pensieri notturni

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22:53 Mekura:
 Aveva voglia di compagnia, i suoi figli al momento sono impegnati o stanno dormendo e dal cane non può avere molta compagnia, ne dalla sua sussurro, il suo gufo. Perciò ha lasciato sussurro di cacciare liberamente questa sera e prendendo Andoss, il cane, si è diretta al di sopra dei monti per andare dall'unico che al momento le tenesse compagnia e della quale volesse avere compagnia. Da quando Azrael era scomparso, si è sempre ritrovata sulla rappresentazione di suo padre a pensare, rimaneva li più tempo del solito quando doveva pensare e oggi aveva molto da pensare. Non sa perché cercasse disperatamente di stare li, come se volesse chiedere perdono di qualcosa e che avesse bisogno di questa figura che potesse guidarla o anche solo accoglierla. Del resto, per tre anni è andata in questo posto come se fosse una lapide per parlare a lui di suo nipote e di suo figlio. Quando ha deciso di andare avanti, è andata li a chiedere perdono e ancora oggi si trova a dover rimanere in questo posto, come se cercasse un padre alla quale aggrapparsi. indosso la donna porta porta una corta giacca bianca, le maniche ampie come quelle di un kimono, ed una semplice chiusura sul lato destro con un laccio rosso. Tale giacca ha uno scollo leggero che mette in mostra lo sterno, ma la lunghezza totale del capo si conclude sotto il seno. Il resto dell'abbigliamento è composto da un paio di pantaloni neri di pelle a vita alta, molto alta (esattamente dove si trova la conclusione della giacca) con la trama a squama di serpente lungo i lati che sfuma sul bianco e procede per tutta la lunghezza degli arti fino al ginocchio dove si trova uno stivale ninja, nero anche questo. Non porta armi con se, ma del resto a lei per essere un'arma ora come ora, basta se stessa.Accasciata al suolo vicino alla testa dove si trova seduta lei, con le gambe sul vuoto che ondeggiano, si trova un haori di colore beige ed il bordo perlato. Il cane, un pastore tedesco di due anni,se ne sta accucciato alla sua sinistra, con la testa tra le sue cosce mentre le mani della Hyuga accarezzano la sua testa. [ch on]

23:01 Hayate:
  [Monte dei Volti] La luna piena illumina perfettamente il monte dei volti, baciando con le sue candide labbra le effigi impresse nella roccia degli Hokage che hanno segnato la storia di Konoha. E' un Genin oramai: il coprifronte sopra gli occhi è una piacevole sensazione, difficile abituarsene. Sorride, toccando con l'unghia dell'indice destro la placchetta metallica, bussando quasi contro di essa. La fascia azzurra, quasi un'estensione dei suoi occhi, si mescola con i ciuffi dei capelli corvini. Pianta i suoi occhi su Hashirama e Tobirama, facilitato dalla posizione in cui si trova, nell'ultima parte della gradinata che conduce alla sommità. Il clan lo ha accolto nelle sue fila: un ritorno a casa di cui non aveva mai colto l'importanza prima, quasi che la casa paterna in cui vive con sua madre non sia più altro che un insieme di mura e ricordi. E' il clan adesso la sua famiglia. <Lo è sempre stata. Ma non lo sapevo.> Si corregge, sorridendo in alto ai volti scolpiti in un eterno monito ai nemici della Foglia e in un'eterna promessa di protezione agli abitanti di Konoha. Smette di giocare con l'unghia sul coprifronte e infila le mani nelle tasche della tuta nera dai bordi celesti nelle maniche: la solita. Forse sua madre ha ragione: deve davvero comprare qualcosa di diverso. Non può girare sempre solo e soltanto con quella tuta, per quanto curata e rammendata dagli squarci inferti durante gli allenamenti e l'esame. No, GLI esami. E dire che aveva pensato di mollare per darsi all'agricoltura invece che al mondo degli shinobi. Cosa avrebbe fatto? Alza le spalle, scrollandosi di dosso quella domanda e guadagnando infine la cima. <Si sta comodi lassù? Cosa vedete?> Domanda, rivolto verso i due primi Hokage, non rendendosi conto della presenza di Mekura né del fatto che la domanda possa esser rivolta anche a lei e al suo cane.

23:16 Mekura:
 Si coccola il cane sentendolo guaire senza un vero motivo, sussurrandogli e cercando di farlo stare calmo. Si gode la serata all'insegna della malinconia e dai pensieri sempre più pressanti. Aveva voglia di sdraiarsi e dormire li fino all'alba ma si tratterrebbe continuando a guardare l'infinito. Il cane solleva la testa in direzione di Hayate, il quale sarebbe quasi arrivato al di sopra delle teste degli Hokage. Mekura si gira a sua volta guardando il ragazzo in questione, mentre pone una domanda, difficilmente pensa che sia rivolta a lei a meno che non l'abbia riconosciuta e visto l'orario è possibile. Sorride continuando a coccolare il cane, pensando a cosa dire. Prende un lungo respiro e alla fine risponde. <dipende a chi lo chiedi> afferma sogghignando <se lo dici alle statue, mi dispiace ma loro non hanno più occhi per vedere ne orecchie per sentire, ne modo per parlare> sorride piegando la testa di lato guardandolo di nuovo <se invece chiedi a me...perché non rispondi alla tua stessa domanda venendo qui a vedere quello che vuoi e capire se il terreno è comodo> non si nasconde neppure, lo guarda rimanendo a coccolare il cane con calma aspettando che quel ragazzino la raggiunga, se vuole. [ch on]

23:29 Hayate:
  [Monte dei Volti] Sgrana gli occhi, stupito, incredulo e sconvolto. Possibile che gli Hokage abbiano parlato? E cosa vuol dire che dipende dalla persona a cui lo chiede, forse che uno dei due goda di una vista migliore dell'altro? Ma soprattutto, perché uno dei due ha una voce femminile e l'altro guaisce? Spalanca la bocca, confuso fino a che... quella voce non l'ha già sentita? <Che figura di merda.> Sussurra, piano, guardando i propri sandali e scuotendo il capo. <Arrivo.> Sospira. Alcune cose cambiano, come il fatto che sia diventato un Genin o come il fatto che il clan dei Senju lo abbia accolto, ma altre sono destinate a restare lì, scolpite come i volti degli Hokage, o definite e certe come le sue magre figure colorate di rosso come il suo imbarazzo. Si affretta a raggiungere il membro del Consiglio di Konoha, leggermente incerto sulle intenzioni del cane di lei. <Pensavo di essere solo, scusatemi, Mekura-sama. Normalmente non parlo con le statue. Per lo meno, non ad alta voce.> Accennerebbe ad avvicinarsi ulteriormente, cane permettendo, per godere della vista mozzafiato di Konoha che si specchia sulla luna, quasi un lago celeste fatto di latte. <E' meraviglioso da quassù. Riesco a vedere perfino il Grande Albero. Per questo avete scelto questo posto?> Domanda, senza piantare i suoi occhi su di lei, immerso nelle ultime luci "umane" del Villaggio e nel pallore del disco notturno, con le gote che riacquistano il loro solito chiarore e perdono quell'altrettanto solito rossore. In effetti, non conosce che questi due colori: dovrebbe pensarci per i prossimi vestiti che acquisterà.

23:46 Mekura:
 Che venisse o meno è una scelta sua, ma nel modo in cui ha scelto, quanto meno, le terrà compagnia. <peccato, io lo faccio spesso> afferma seriamente la donna strisciando una mano sul terreno dove poggia guardandolo <ci vengo quando ho pensieri oppure ho solo voglia di stare in compagnia con qualcuno, o nel loro caso con qualcosa, per sentirmi meno sola> afferma la Hyuga rimanendo in silenzio per un po' mentre sotto di lei Konoha presenta la sua veste notturna piena di luci, che tuttavia si stanno per spegnare visto l'orario. <....> guarda Hayate mostrando il suo volto: è una Hyuga, indiscutibilmente. I suoi lineamenti delicati parlano chiaro, il taglio degli occhi e la presenza di quegli occhi perlacei parlano da soli. La sua carnagione sotto la luna piena è pallida mentre le labbra sottili sono più rosse del solito, come se avesse appena bevuto sangue. Mekura è facile da definire come Hyuga, eppure c' qualcosa che stona nel suo volto malinconico. I capelli corti non sembrano mantenere lo stile degli Hyuga che preferiscono tenerli lunghi, ma sono fatti per avere più visibilità in combattimento,il suo sguardo è indurito e il suo stesso corpo è teso e muscoloso sotto i vestiti, mantenendo una certa femminilità. Mekura è Hyuga, ha ereditato la loro bellezza, eppure, quella donna è estremamente differente ad esempio da una Kaori, lei è più ferale. <il grande albero hum? dici quello della magione senju immagino> domanda la donna sorridendo <...a breve si terrà il festival dell'albero, è una tradizione del clan Senju> sorride pensandoci < è una bella serata che unisce tutti i clan all'interno dell'albero con l'interesse comune di ritrovarci tutti insieme....chissà se potrò andarci quest'anno> sussurra quell'ultima frase ritornando in silenzio mentre qualcosa passa sul suo volto, malinconia, prima di essere ricacciato indietro. <lui è Andoss comunque> presenta il cane il quale inizia a scodinzolare in presenza del nuovo arrivo e farebbe per alzarsi pronto ad andare ad annusarlo. <è buono, non attacca se non provocato> spiega lei pronta a lasciare che il cane annusi il genin . <come ti chiami?> domanda alla fine tornando a fissarlo. [ch on]

00:07 Hayate:
  [Monte dei Volti] Vorrebbe non commentare e accogliere in silenzio quanto la Consigliera gli dona di se, senza far altro che osservare davanti le cupole di Konoha e i tetti delle abitazioni. Vorrebbe, davvero. Ma quando gli ricapita di parlare con lei, un'eroina della foglia, oltre che membro del Consiglio, senza tralasciare il fatto che sia incredibilmente sexy? <Immagino insomma che veniate qui davvero molto spesso. Sono Genin da poco, e ho già mille pensieri: non oso immaginare quali ricordi, preoccupazioni o dubbi assillino voi.> Poi, rendendosi conto di essere stato di poco aiuto, versando sale su possibili ferite, aggiunge. <Comunque, non siete sola. Non a Konoha: le individualità qui diventano unità. "Tralasciamo l'individualità per il bene del villaggio", mi ha detto il capoclan. Allo stesso modo, credo, il Villaggio corre in soccorso delle individualità.> Poi, rivolgendo un inchino alla Hyuga si presenta rispondendo alla sua ultima domanda. <Hayate, del clan Senju. E' un onore per me.> Poi, rimettendosi dritto, saluta anche il cane. <Andoss. Bel nome. Mi piace.> E torna quindi a parlare del festival da lei accennato. <Manca così poco? Il tempo vola. Sarà che l'esame Genin mi ha tenuto impegnato ed occupato. Ancora non conosco il programma di quest'anno. Ma penso che ora che sono un membro effettivo del clan, non dovrò limitarmi a godermi lo spettacolo come facevo fino ad ora.> Guarda in direzione della chioma del Grande Albero, consapevole della sua posizione, sebbene i suoi occhi non lo scorgano più. Del resto, le sue radici sono lì: il cuore conosce la strada di casa molto meglio degli occhi. E a proposito di occhi, osserva le perle di Mekura, indeciso se chiedere o meno come funzioni il famoso Byakugan. Vedranno al buio? Possono ingrandire gli oggetti lontani? Possono... si morde la lingua per non fare domande inappropriate.

00:25 Mekura:
 <assillino...> sogghigna sentendo quella parola <tormento sarebbe la parola più adeguata, come un fantasma che non vuole andarsene dalla mia testa> in realtà a dire il vero, la sua mente è un cimitero, una valle di lacrime dove ricorda chi se ne sono andati e chi l'hanno lasciata a se stessa. <è un bel pensiero questo Hayate> sorride verso il ragazzetto, quanto meno il clan si sta preoccupando che i nuovi iniziati del clan non facciano scelte come quelle di Kurako e scuote il capo cercando di lasciar perdere <ma...la solitudine è qualcosa di complesso, alcune volte si è soli anche se si + circondati da molte persone> in più ha dei dubbi sul fatto che Konoha si stringa attorno alle persone che ne hanno più bisogno. Ricorda bene quando hanno riempito la sua camera di minacce varie e sbruffonate e nessuno ha detto Bau, nessuno si è fatto delle domande. E lei era li, da sola. <l'onore è mio giovane Hayate, sei qui a fare altro oltre a guardare il panorama?> domanda la donna mentre il cane inizierebbe ad annusare Hayate dando un leggero sbuffo quando si complimenta sul nome. <non comportarti male Andoss> lo avverte Mekura prima di tornare a parlare con il genin senjuu. <di solito non è mai troppo differente da quello che si fa ogni anno: i clan di tutto il villaggio e anche degli ospiti tra i civili vengono invitati all'albero per assistere e per partecipare ai festeggiamenti. Di solito gli Akimichi portano da mangiare, gli Aburame tengono lontani gli insetti dannosi e tengono dentro l'albero quelli da "ambiente" come le lucciole di sera e le farfalle di giorno. gli Hyuga di solito danzano> sospira guardando verso la luna. <vola se ci sono cose interessanti in atto, guarda me: oggi al palazzo Hokage non finiva più.> sorride tra se e se, nervosa, alla battutina appena fatta.[ch on]

00:44 Hayate:
  [Monte dei Volti] Ha quattordici anni, ma la vita non è stata certo generosa con lui. Beh, diciamolo pure: con chi è generosa la vita tra coloro che hanno conosciuto la carestia, la fame, la guerra civile, la morte di un padre? Alza gli occhi verso la luna, con un sorriso mesto. No, la vita è generosa: rimedia sempre agli errori degli uomini, finché questi son disposti ad accoglierne i suoi doni. <Un fantasma?> Domanda, curioso, accucciandosi di fronte a lei, incrociando le gambe, quasi in attesa di una storia da brividi, come quelle che suo padre gli raccontava da bambino. <Posso sapere?> Poi, ancora in attesa, porta le mani avanti per non attribuirsi il merito di quanto detto precedentemente. <Erano parole di Merumaru-sama. Hanno colpito anche me. In ogni caso, Mekura-sama, non giudicare male quanto sto per dire, ma non posso trattenerlo. Questa solitudine di cui parli, è per caso come ... una membrana di chakra che impedisce agli altri di arrivare a chi sei, a ciò che senti, a ciò che desideri, alle tue sofferenze? Non so se ho reso l'idea.> Conosce bene quella sensazione, avendola provata a lungo prima di liberarsene. Che sia lo stesso per lei? Dopotutto, non sarebbe nulla di sorprendente nella vita di uno Shinobi. Tutto sta nell'immunizzarsi, certo, ma prima è necessario imbattersi in quella malattia. <Le danze di voi Hyuga sono quelle che destano più ... ammirazione tra i miei coetanei.> Confessione a metà: ciò che le parole non dicono viene colmato dal rossore che forse l'oscurità celerebbe, se non fosse per quel Byakugan che vede perfino le caccole del naso stando a quanto diceva uno dei suoi compagni di corso. <Volevo giusto sgranchirmi le gambe e osservare la luna. Son passato al Dojo a cercare Fumiko-sensei, ma non l'ho trovata. Inizio a preoccuparmi. Speravo di trovarla qui. Dovrei anche allenarmi con il Mokuton, ma sarà per un altro momento e un altro luogo.> Cambia discorso.

19:29 Mekura:
 Piega la testa osservandolo per un attimo quando questo chiede dei fantasmi della donna. <ah…più di uno a dire il vero…> sospira sorridendo verso il ragazzino <ma probabilmente è qualcosa di cui non è bene parlare con un quattordicenne> incrocia le gambe, ritirandole indietro mentre osserva il cane che guaisce nella sua direzione <hum> da sotto l’Haori tira fuori un bastone e lo lancerebbe lontano in modo che il cane possa inseguirlo soddisfatto. Intanto sente le parole del ragazzo <Merumaru-sama si dimostra come sempre capace nel suo compito di capo clan, non ci si poteva aspettare niente di meno> ma, d’altro canto l’esperienza le insegna che non vi è nero e bianco, ma scale di grigi più scure e più chiare, Konoha per lei ad esempio è in quella scala di grigio che rappresenta l’ipocrisia, la banalità delle persone che si sentono nel giusto e vivono su questo assolutismo. Sorride al paragone della solitudine come una sorta di campana di vetro, un sorriso amaro mentre abbassa lo sguardo e sussurra <come siamo poetici> ma infondo, nel bene o nel male Hayate ha descritto una minima parte della sua sofferenza. <la mia solitudine è paragonabile ad affogare nell’abisso. A continuare a lottare per tornare in superficie senza riuscire a chiedere aiuto, mentre l’acqua mi spinge verso il fondo, sempre più giù, mentre sente che le forze ti abbandonano e l’acqua sta per entrarti nei polmoni, mentre sei consapevole che tutto sommato non mancherò a nessuno, che si dimenticheranno di me e che ogni cosa che sono…andrà persa, senza lascito> prende un lungo respiro <ed allo stesso tempo è come un pugnale caldo che mi pugnala e ruota nel mio cuore, sono come aghi che si conficcano nella mia testa, è come una bestia che divora tutto quello che ho e che sono, solo per trasformarsi in una pelle che quella stessa bestia rivestirà> sogghigna, un sogghigno oscuro le passa per la mente <e mentre lo fa, quella bestia ti deride e ti violenta, ti trasforma in un oggetto ancora prima di spellarti, di ucciderti> prende un lungo respiro guardando il ragazzo, questa volta più tranquilla. <ed a te piacciono?> domanda sussurrando verso il ragazzo incuriosita corrugando la fronte quando sente che Fumiko non è rintracciabile. Non che le interessi realmente, quella donna la detesta e non lo nasconde. <ha una figlia, probabilmente si sta occupando di lei, hai provato a casa sua?> domanda la donna <o a casa di sua madre? lei è legata al clan sicuramente puoi rintracciare lei e poi Fumiko> ma era una della polizia, a prescindere da quanto una persona le piaccia o meno se è assente c’è un problema. [ch on]

19:47 Hayate:
  [Monte dei Volti] Accucciato davanti a lei, rimane quasi deluso quando lei rifiuta di parlare con lui per via della sua età, di fatto censurandosi. Fa per rispondere in merito al dire della Hyuga su Merumaru-sama, pronto a confermare quanto da lei affermato, ma rimane con la bocca spalancata quando lei inizia a parlare della sua solitudine. <...> La guarda immobile, stranito, in un lunghissimo silenzio. Ad ogni breve pausa che fa la Consigliera pensa che sia finito, ma lei riprende con dettagli ancora più cupi. <Questo perché sono quattordicenne.> Dice infine, grattandosi la nuca e attento ad ogni minimo rumore alle proprie spalle, suggestionato dalle sue parole. <Pensa se ne avessi avuti trenta!> Esclama, ridacchiando nervoso. <A questo punto puoi parlarmi anche dei tuoi fantasmi. Se non me la sono fatta addosso adesso...> Poi, riscuotendosi come da un sogno - un incubo a dire il vero - tornerebbe a parlare delle danzatrici Hyuga. <Eccome se mi piacciono.> Le danze, non le danzatrici: non ha specificato nulla vero? Non ha fatto nessuna figuraccia, forse. <Ho provato a cercarla nel Dojo Senju e a casa sua, ma nulla. Non so cosa pensare. Forse si trova a Kusa. Magari andrò a cercarla lì.> Non ha mai lasciato Konoha: forse sarà l'occasione per farlo, per visitare il mondo oltre le mura rassicuranti della Foglia. Ripensa alla solitudine di cui parlava lei, cercando parole che siano adatte, che siano sincere soprattutto. Non frasi di circostanza buttate lì a caso. Mekura ha lanciato due ossi: uno per il suo cane, uno per il Genin, che ancora lo cerca, prima di riportarlo indietro, masticato dalle riflessioni.

20:02 Mekura:
 La donna alla risposta del ragazzo inizia a ridere di gusto, <ahahaha scusa scusa> si mette in piedi massaggiandosi il collo <ti ho spaventato, non volevo> o si? perché alla fine si è fatta trascinare da quella parte più oscura di se stessa, quella che urla e dispera di uscire. <stai tranquillo giovane Hayate, ancora non sono affogata, ancora non mi hanno fatto la pelle e quel mostro non mi ha mia sconfitto> sorride allargando gli angoli delle labbra quasi con fare materno <sono qui> anche il tono si è fatto più dolce <ed a prescindere da quello che sento le cose vanno bene. Non prendere esempio da una lamentona come me ragazzo a prescindere da quello che ci dicono i nostri sensi le cose potrebbero andare molto peggio, è vitale che piuttosto che guardare il problema bisogna concentrarsi sulla soluzione> prende un lungo respiro e si allontana di qualche passo. <comunque> sorride sollevando un sopracciglio mentre unirebbe le mani al livello dello sterno comporrebbe il sigillo della tigre cercando di richiamare a se il flusso di chakra dalla bocca dello stomaco. Si concentrerebbe e prendendone il controllo, lo spingerebbe verso l'alto così da andare a toccare i punti di fuga annessi agli occhi. Comprimerebbe e rilascerebbe all'interno dei bulbi oculari in modo da poter risvegliare il Byakugan . Se ci fosse riuscita la ragazza a questo punto presenterebbe le venature attorno agli occhi ramificate e grottesche e dovrebbe essere in grado di riuscire a vedere attorno a se con un grado di 359 gradi con un unico punto cieco per almeno 120 m di raggio mentre con la visione di frontale con un massimo di 1.5 km, senza contare l’utilità che comporta degli occhi del genere nell’individuare la presenza di Genjutsu attivi. <visto che devo pagare pegno per le mie parole, ti piacerebbe vedermi danzare?> gli propone la donna aspettando, in attesa con il byakugan attivo [movimento distanza da Hayate 3 m + 2/4 attivazione Byakugan liv IV][ch tot 96/100]

20:18 Hayate:
  [Monte dei Volti] La risata di lei giunge completamente inaspettata, come un vento improvviso che spazza via le nubi, allontanando i sussurri e le trame nebbiose delle tenebre. Sorride sinceramente, felice di quella reazione. <Hai una bella risata, Mekura-sama!> Esclama, esibendo l'avorio dei denti, sospettoso però che la sua non sia che una maschera. <Quando è morto mio padre, non chiedevo aiuto a nessuno. La solitudine non proveniva dagli altri, come il chakra di cui parlavo prima: era qualcosa che ... usciva da me! Ma so che tu non farai il mio stesso errore!> E lo affermerebbe senza smettere di sorridere, mascherando la convinzione che in realtà il pericolo che lei stia facendo la stessa cosa sia fortissimo e reale. Sgrana gli occhi poi, quando lei attiva il suo leggendario Byakugan. Inizialmente intimorito dalla presenza di nemici, si guarda alle spalle. Poi, quando lei domanda se gli piacerebbe <... vederti danzare?> Quasi gli prende un collasso. La danza di una Hyuga, una consigliera di Konoha, Mekura-sama, solo per lui? <Assolutamente sì!> Si affretta a rispondere, chiudendo la bocca spalancata e piantando entrambi i palmi sul terreno, distendendo la schiena all'indietro. Posizione rilassata, per godersi lo spettacolo. Probabilmente non dimenticherà mai questa notte. Sicuramente. Qual è il limite di emozioni che si possono provare per un quattordicenne che parla con una Consigliera? Forse lo scoprirà presto! Difficile aggiungerne altre oltre a quelle già provate in un così breve lasso di tempo.

20:56 Mekura:
 Sorride quando sente quella affermazione così entusiasta di vederla danzare. Guarda verso la luna, piena, in questa serata. Socchiude gli occhi e porta avanti lentamente il piede destro mentre il sinistro rimane indietro a controbilanciare, la schiena è dritta, come un fusto, le spalle rilassate mentre allarga le braccia ed a occhi socchiusi concentrandosi sui movimenti. La sequenza partirebbe con il braccio sinistro ed il destro che ritornerebbero verso il centro del corpo, arrivando a sfiorarsi ma mai scontrarsi tra loro, mentre le articolazioni vengono distese in avanti ed i polsi girano in senso anti orario in modo che i palmi fossero rivolti verso l'alto mentre le gambe si allargherebbero mostrando un inchino verso Hayate. Successivamente la mano del braccio destro si sposta di nuovo, il polso ruoterebbe ed il palmo sarebbe visibile ora ad Hayate mentre il braccio sinistro viene portato indietro con eleganza. con le gambe piegate leggermente abbastanza da potervi molleggiare sopra e che fossero reattive. Il susseguirsi sarebbe una vera presentazione di un Kata: L'intero corpo verrebbe utilizzato nel movimento, una coordinata distensione degli arti e controllo dei proprio corpo. Ruotando su se stessa ruoterebbe anche le braccia fino a far invertire loro la posizione e fare in modo che i piedi fossero allo stesso livello, poi sollevando il piede destro porterebbe il ginocchio al petto rimanendo in equilibrio su una sola gamba allargando le braccia per mantenere l'equilibrio e rimanere in questo modo prima di fare perno ancora sul piede poggiato a terra e roteare su se stessa più lentamente quasi come se fosse un serpente incrociando le gambe ed allargandole distendendosi una volta quasi in ginocchio sul terreno e con entrambi i piedi in appoggio. E questo sarebbe solo una delle esecuzioni di forma della donna la quale alternerebbe movimenti estremamente lenti ad azioni veloci quasi difficili da comprendere. Questo era la danza Hyuga: un combattimento, un bellissimo combattimento, la forma più assoluta del tai, la completa dedizione alla tecnica ed alla perfezione, la bellezza ed alla violenza. L'equilibrio tra le due caratteristiche di questa danza dovevano non dovevano mai sovrastarsi a vicenda. Ed è questo che Mekura cercherebbe di portare avanti, come se fosse dell'acqua in agitazione contenuta all'interno di una ciotola con continue rotazioni rapide e immediatamente dopo rallentate, come se la donna fosse così brava nel controllare il proprio corpo, da riuscire a rallentare a piacere rendendo imprevedibile il movimento veloce successivo. Alla fine, la donna salterebbe in aria, usando la forza di entrambe le gambe cercando di roteare lateralmente con le braccia chiuse verso il petto per aumentare la velocità di rotazione per almeno due volte. Quindi sentendo la gravità portarla verso il basso, aprirebbe le braccia per fermarsi e facendo forza con il piede destro, cercherebbe di poggiarsi al terreno e scaricare la forza della rotazione a terra, continuando il movimento per poi piegare in ginocchio e concludere con la gamba destra avanti, la gamba sinistra indietro e le braccia distese al livello delle spalle. Riprendendo fiato, rimane in silenzio per un po' e quindi si solleva in piedi portando le mani al livello dello sterno e le unirebbe insieme con le dita serrate tra loro, così da compiere un saluto in direzione di Hayate dopo quella danza [byakugan liv IV][turno completo sulla danza][Taijutsu tot 125][agilità 125][ch tot 92/100]

21:12 Hayate:
 Osserva le sue esecuzioni senza perdersi un movimento, salvo quelli impossibili da cogliere per un comunissimo Genin come lui, ma per chiunque sprovvisto del Byakugan probabilmente. Così avviene che se guarda una mano, si perde i movimenti delle gambe, o quando inarca la schiena non colga la bellezza e la potenza delle cosce e la flessione dei polsi. La ammira senza parole: conturbante e sensuale, eppure così ferale insieme, quasi i movimenti di un felino elegante e letale. Non vorrebbe trovarsi al posto del terreno, scosso dai suoi salti e dagli atterraggi, salvo che in alcuni istanti magari. Arrossisce lievemente, tornando a concentrarsi sulla danza. Solo quando giunge il saluto finale andrebbe a chiudere la bocca, le labbra secche come fiumi in tempi di arsura. Non sa nemmeno cosa dire, letteralmente senza parole. Accucciato com'è, con la schiena rivolta all'indietro, fa la sola cosa che non comprenda l'uso di parole: porta le ginocchia contro il terreno, inarca la schiena in avanti, e posa il capo sul dorso delle mani, ben piantate a terra, prostrandosi riconoscente. <A-arigatou gozaimasu!> Riesce a dire, finalmente. Solo dopo qualche istante riprenderebbe una posizione semi-eretta, con le ginocchia ancora a terra ma il busto ben dritto, aggiungerebbe: <Siete stata... perfetta! Bellissima ... danza!> Poi, andando a grattarsi con la mancina la nuca, aggiungerebbe: <Alcuni movimenti penso di non averli nemmeno colti: forse nemmeno col Byakugan ci sarei riuscito!> Un'ovvia iperbole, naturale che il Byakugan avrebbe colto ogni singolo spostamento. Forse. <Se osassi danzare io, beh, sembrerei un salice piangente scosso dal vento, nulla più! Forse l'essere così ... ligneo, deriva dall'appartenenza ai Senju tanto quanto la vostra grazia deriva dagli Hyuga!>

21:27 Mekura:
 Sorride sentendo l'ammirazione nel tono di Hayate. <grazie> dice solo allo stesso ringraziamento del ragazzo avvicinandosi a questo. <il Byakugan non serve per vedere i movimenti con più chiarezza, ma a vedere quello che non è visibile altrimenti> rimane sul vago la donna, sempre cauta a parlare del Byakugan anche all'interno del villaggio. <huhu ognuno danza come può, io danzo anche in battaglia, bhe...non come vorrei in effetti> porta una ciocca dei capelli corti indietro prima di spiegarsi <sono una perfezionista, se qualcosa mi distrugge il ritmo così anche la mia danza perde in bellezza e io perdo equilibrio in molti sensi. un po' odio a combattere a distanza e vorrei stare a contatto più stretto, dall'altra non tutti gli avversari permettono questo> scuote il capo, ma troverò una soluzione anche a questo. <comunque, essere lignei non significa nulla, anche io per raggiungere questo livello mi sono allenata per anni ed anni. La mia dedizione alla tradizione Hyuga mi ha portato a questo risultato...che tu voglia crederci o no, ancora non mi soddisfa> spiega la donna con un sorriso sulle labbra andando a cercare Andoss quando questo si mette al suo fianco porgendole il bastone se non per stringere la presa tra i denti appena questa cerca di prendere l'oggetto. <parlando di Fumiko> ritorna seria pensando a lei ed a quello che ha detto Hayate prima <solo i chiunin hanno la piena libertà di andare verso Kusa, dovresti chiedere un permesso ad un superiore di grado, un sensei, basterebbe anche un chiunin che possa darti il permesso. Probabilmente non è niente Hayato, lei è un ninja di Kusa alla fine, probabilmente è dietro ad una missione abbastanza esosa> cerca non tanto di confortarlo ma di dargli delle possibilità sulla assenza della donna in questione che fossero plausibili. [ch on][Byakugan on IV - 88/100]

21:46 Hayate:
  [Monte dei Volti] Annota mentalmente l'informazione sul Byakugan fornita da Mekura: l'alone di mistero che circonda gli occhi degli Hyuga sembra dipanarsi un poco, prima di tornare sul vago. Tutti sanno e non sanno in merito all'Abilità Innata del nobile clan della Foglia. <A contatto più stretto?> Domanda, quasi incredulo. Ma dopotutto, perché dovrebbe esserlo? E' evidente che lei faccia del Taijutsu la sua disciplina principale, al contrario di lui. <A me è stato insegnato di tenermi lontano dall'avversario, in Accademia.> Controbatte. Del resto, se lui osasse combattere in uno scontro ravvicinato con un esperto in Taijutsu... rabbrividisce al solo pensarci. <Fidati. Hai mai visto un tronco che balla? Cadere sì, crescere e innalzarsi sì, ma danzare? Ecco! E' più probabile che Andoss impari a parlare che non io impari a danzare!> Poi, come per volersi accertare, domanda: <Non parla vero?> Sperando in una risposta negativa. Si fa cupo quando la Consigliera riprende a parlare di Fumiko. <Forse non è niente. Una volta mi ha parlato di una casa nel bosco, lì a Kusa. Forse si trova lì. Oppure in missione. Tendo a dimenticare che sia fedele a Kusa, dato il suo legame con il clan Senju. Dire Senju e dire Konoha era la stessa cosa un tempo.> Perfino più antico e forte del legame che intercorra tra la Foglia e gli Hyuga, altro nobile clan del Villaggio. <Sì, sarà come dite voi: inutile preoccuparsi. E anche se fosse, sono certo che sarà in grado di cavarsela! Non vedo l'ora di dirle che sono diventato un Genin!>

21:57 Mekura:
 <è normale> afferma la donna seriamente <i senjuu sono un clan prettamente ninjutser, la loro forza sta nello stare a distanza piuttosto che nel ravvicinato> spiega la donna con estrema calma il perché ad Hayate è preferibile che lui stia a distanza <per i taijutser è differente: rischiamo molto per arrivare a contatto diretto...ed è un approccio al combattimento che vedo che sta scomparendo> il che è un bruttissimo segno. <io ho visto una foglia che balla> afferma la donna sorridendo ad Hayate <eppure quella foglia appartiene ad un albero, un albero legnoso> insomma, cerca di fargli vedere un differente punto di vista. <ancora non sono arrivata ad insegnarglielo> e si metterebbe a ridere al pensiero. <ci proviamo> si gira verso il cane e porta le mani alle ginocchia <Andoss, chi è il cane più bravo del mondo?> chiede in modo amorevole mentre il cane abbaia e scodinzola <huhu e chi è che deve fare il bagno dopo?> la reazione del cane è abbassare la testa, boffocchiare contrariato e scuotere la testa <huhu> si gira verso Hayate massaggiandosi il mento <non è proprio la parola, ma sappiamo comunicare> comprende successivamente le parole del genin e incrocia le braccia <francamente....> sospira <non so neppure se le avrei permesso di lasciare Konoha. C'era un matrimonio in ballo, l'ho capito, ma le cose qui non sono andate come dovevano andare, a questo punto sarebbe pure il caso che tornasse a Konoha definitivamente, non so cosa ci sia rimasto a Kusa per lei> allarga un sorriso vedendo la successiva azione di Hayate lasciandosi sfuggire un <bravo > delicato <perché non potevo darti il permesso Hayate, da quanto sei Genin?> domanda la donna, quasi retorica nel suo modo di domandare al ragazzino. [ch on][Byakugan liv IV on]

22:14 Hayate:
  [Monte dei Volti] La spiegazione di lei non fa una piega. I Senju hanno due certezze: la prima è l'essere di Konoha, la seconda è il controllo su due elementi del chakra invece che uno soltanto, come di norma avviene per gli altri ninja, e da lì la capacità di manipolarli insieme per dar vita al mokuton. Non un caso se Hashirama veniva chiamato Dio dei Ninja. <Credo proprio che l'ululare non rientri nel computo delle parole conosciute. A meno che... ho sentito delle storie sugli Inuzuka dai miei compagni di corso. Ma vabbè, le storie dicevano anche che gli occhi degli Hyuga fossero in grado di vedere anche con le palpebre abbassate e che quindi per questo non dormissero mai!> A dar retta alle storie, dubiterebbe di ogni cosa. Torna poi a parlare di Fumiko, e della sua decisione in merito al lasciare la Foglia, violando così una delle due certezze del clan. <Forse Merumaru-sama ha colto un'opportunità per espandere le sue radici anche lì a Kusa. Forse svolge segretamente un incarico di cui non siamo a conoscenza. Ho imparato che nel nostro mondo, il mondo dei Ninja, quasi nulla è come sembra. Del resto, non è un caso se in Accademia la prima tecnica che impariamo è quella dell'Arte della Dissimulazione. Per lo meno, credo non lo sia.> Poi, rispondendo alla sua domanda finale, completerebbe quanto detto in precedente. <Dopotutto, sono Genin da dieci giorni! Non posso certo dirmi un esperto in materia!> Poi, annuendo al mancato permesso - solo eventuale, non richiesto - di recarsi a Kusa: <Non vedo l'ora di svolgere qualche missione, magari sarà l'occasione per vedere i Villaggi vicini! Oltre che per servire la Foglia!>

22:39 Mekura:
 Sentendo quella storia, NON per forza falsa, la donna sorride e tace. <Merumaru sama aveva a che fare con una persona molto influente e testarda> Raido <qualsiasi cosa fosse, non è stata solo sua la decisione; quando un ninja si sposta da un'altro villaggio è necessario il permesso del kage stesso> spiega la ragazza ad Hayate prendendo un lungo sospiro alla fine. <esatto anche questo ed è la ragione principale del perché non verrai mandato da solo in un viaggio potenzialmente pericoloso per te stesso> spiega la donna che ha ben poco da criticare: ai suoi tempi doveva fare la messaggera da sola tra Konoha e Kusa senza la possibilità del treno ed alla conclusione di una guerra civile. <ti piace viaggiare hum?> domanda la donna sorridendo <avrai molte occasioni Hayate, magari riuscirai anche a vedere le isole limitrofe a Kiri. Sono piene di ricca gentaglia che non sa come spendere i soldi....ma vedessi le spiagge> chiude gli occhi immaginandosi di essere li per un attimo <h le spiagge con quella sabbia bianca e le palme che si affacciano sulla costa, l'acqua cristallina e fresca, il sole sulla pelle> era da tempo che voleva andare in vacanza li, ed invece? deve andare a Kusa, in montagna, possibilmente al freddo. <per ora, puoi già svolgere missioni D e C, in ogni caso stiamo valutando altre offerte, presto potremmo consegnarle alle varie squadre> e quindi anche ad Hayate. [ch on - Byakugan on]

22:56 Hayate:
  [Monte dei Volti] Annuisce, senza dire nulla. Non spetta a lui commentare il volere di Merumaru-sama, né tantomeno quello di Hitomu-sama! Ha dei consiglieri per questo, e una di queste pone le sue obiezioni in materia. Giuste o sbagliate che siano, si fida del suo giudizio, sperando infondo che Fumiko torni alla Foglia. <Viaggiare? A me? Non ho mai, dico mai, messo piede fuori da Konoha. Letteralmente!> Magari domani riesco a varcare per lo meno la porta principale. Con i Jonin di guardia dovrei essere al sicuro credo!> Esclama, mettendosi in piedi, pulendosi le ginocchia con i palmi delle mani e rimettendo a posto la tuta laddove si è sgualcita. <Ho svolto una missione D, da Deshi. Finora solo quella. Devo rimettermi in pari con gli allenamenti e con le missioni. Non che abbia scadenze, ma... beh, ho dovuto ripetere l'esame pratico Genin! Non posso perdere altro tempo, Konoha ha bisogno di me, quanto io ho bisogno di lei!> E indirettamente fa un accenno voluto al punto di partenza dell'incontro. <Grazie ancora dello spettacolo di prima, Mekura-sama! Ora devo andare. Si è fatto tardi. Questa Foglia è stata troppo lontana dall'Albero. Vado a dormire, o non porterò mai frutti!> E salutando prima lei, poi Andoss, farebbe per voltare le spalle ed incamminarsi, non senza aspettare un suo eventuale commiato. <Buona notte. Che dormiate o che vegliate! A presto, spero!> E con passi lenti, illuminato dalla luna piena, tornerebbe a casa e quindi a dormire. <Una danza da Mekura Hyuga solo per me. Da non credere.> [End]

Hayate e Mekura si incontrano sui monti e dopo qualche chiacchiera la Hyuga danza per genin.