[ Missione A ] - Ladri al Tempio del Fuoco

Quest

Missione di Livello A

0
0

Questo pomeriggio i nostri due giovani eroi dell'ombra sono stati mandati in missione a sorvegliare il Tempio del Fuoco dove sembra che qualcuno stia cercando di rubare qualcosa scavando fra i resti dell'antico edificio. Un caldo sole pomeridiano brilla luminoso sulle loro teste mentre una brezza gentile rende l'aria frizzante e piacevole. Non fa caldo ma neppure freddo: è un clima mite e sereno dove solo poche nubi bianche passeggiano lente oscurando a tratti il sole per pochi istanti. Davanti ai due, a circa 50 metri di distanza vi sono le rovine del tempio. Le scalinate mezze distrutte salgono crepate e con alcuni gradini erosi dal tempo verso le enormi porte adesso aperte. Un'anta è in parte divelta dai propri cardini e pende pesante bloccata contro l'ultimo gradino di pietra, mentre l'altra è direttamente caduta verso l'interno della soglia, ricoperta di macchie di fango, polvere e fili d'erba. La vernice manca in più punti e le statue di Tengu e Yamabushi sono vittime dell'incuria e del maltempo. Le ali dei due sono rovinate e smussate, la vernice che distingue il colore della loro pelle è crepata e straziata ingloriosamente: il tempo non è stato clemente con tali opere che, tuttavia, nonostante tutto mantengono la loro aria solenne ed antica. Le mura che si dilungano dietro le statue sono in parte crollate e massi e spuntoni di pietra si ripetono lungo il perimetro in maniera disordinata. Rampicanti ed erbacce stanno crescendo lungo i bordi mentre oltre la soglia si vede in lontananza la presenza di rovine che dal terreno si ripetono per tutta la zona. A circa 5 metri dal nostro dinamico duo v'è la torretta ANBU dove due agenti speciali di guardia stanno attendendo, vigili e solerti, fissando i due Nara dall'alto attraverso le maschere dipinte. Proprio dalla torretta, inoltre, giunge alle orecchie dei due un canto melodioso e gentile, una nenia rilassante e piacevole dalle palesi note femminili. [ Missione A ] [ No tempo ] [ Turni: ??? ] [ Duo – tempio: 50 mt ] [ Duo – torretta: 5 mt ] [ Altezza torretta: 10 mt ] [ Ore: 15.10 ]

15:31 Furaya:
 Le braccia ciondolano ai lati dei rispettivi fianchi, alternandosi con costanza alle inferiori. Indossa un paio di pantaloncini neri, aderenti al di lei corpo; una t-shirt grigia a mezze maniche con uno scollo a V non troppo evidente. Al di sopra, vi è l'Armatura Pesante che solitamente indossa quando ci sono queste difficoltà, come una Missione di Livello A. Attorno al collo, vi è una catenina col simbolo del Clan Uchiha, mai rimosso e sempre presente ormai da anni, memoria d'una amicizia sfumata nel tempo. Capelli rosei, arrivanti a metà schiena, che contornano il viso pallido e giovanile della Consigliera. Tra gli stessi, compare un Coprifronte della Foglia, al centro, sulla sommità del capo. Sul petto, sotto i vestiti, son presenti una decina di Fuda potenzianti, qualora ve ne sia relativamente bisogno. Non è detto, del reto. Contro il fianco mancino, tramite una cintura e dei foderi, son inserite due Katane. La prima, dall'elsa bianca e nera, è sfilacciata, rovinata, consumata dal tempo e dalle intemperie a cui è stata sottoposta per tre anni lunghi. La seconda, invece, ha un'elsa rossa e nera, pulita, ben tenuta. Attorno alla coscia destrorsa, vi è una Tasca Porta Kunai e Shuriken, assieme ad una Porta Oggetti sul gluteo dal medesimo lato. Svariati oggetti, nonché Armi, son poste al loro interno, di facile utilizzo. Gli avambracci son coperti da delle placche metalliche. Ai piedi, ha un paio di sandali neri, arrivanti sin sotto le ginocchia, anch'essi rinforzati metallicamente. Sui rispettivi polsi, invece, ha due Fuda: nel destro, ha sigillato la Zanbato - avvelenata - e nella sinistra, la Falce - avvelenata anch'essa -. Attorno all'altra gamba, vi è un'altra Tasca Porta Kunai e Shuriken con ulteriori armi da poter utilizzare. Al di lei fianco, vi sarebbe Azrael, con cui non fa una Missione da veramente tanto, troppo tempo. <Sembra esser tornati indietro nel tempo.> Quando riuscivano a combattere assieme. <Ad ogni modo, stiamo attenti.> Una nenia, difatti, giunge alle di lei orecchie. Volge rapida il cranio in direzione della torretta, alzando le iridi verso tal direzione. E' insolito sentir, difatti, un canto melodioso laddove non dovrebbe esservi. <VOI, SULLA TORRETTA!> Esclama, alzando la voce quel tanto che basta per farsi udir da coloro che si trovano lì. <RICONOSCIMENTO.> Un ordine semplice e chiaro, col quale vuol capir chi sia di guardia con il riconoscimento del loro soprannome da Anbu. Il Chakra è, ovviamente, impastato e, per il momento, non crede di necessitar di ulterior aiuto dalle proprie capacità belliche, innate e magiche. [Chakra ON: 120/120][Resistenza: 110 ( Base ) + 15 ( Armatura Pesante )][Equip: Armatura Pesante (Resistenza +15), Guanti Ninja, Vambracci (Resistenza +4), Schinieri (Resistenza +6) • Porta Kunai e Shuriken (Coscia DX): Tre Kunai per scomparto (9) con Carta Bomba (9) e Avvelenati (9, Veleno Allucinogeno S) • Porta Kunai e Shuriken (Coscia SX): Tre Kunai per scomparto (9) con Carta Bomba (9) e Avvelenati (9, Veleno Tossico S) • Tasca Porta Oggetti (Gluteo DX): Tonico Coagulante (2), Tonico Recupero Chakra (2), Fumogeni (5), Sigillo Potenziante Houjutsu Speciale (1), Bomba Luce (5), Carta Bomba Sensore (8) • Polso DX: Fuda con Zanbato (Veleno Stordente S) • Polso SX: Fuda con Falce (Veleno Composto Speciale) • Petto: Fuda Potenzianti (10)]

15:50 Azrael:
 Le ultime missioni che ha compiuto il Nara sono state all’insegna del maltempo e dello svantaggio della notte, fortunatamente ovviati per via delle compagne che si è ritrovato accanto. Oggi, però, è tutto diverso. Non solo per il tempo, soleggiato e favorevole, ma anche per la presenza di una compagna di team con cui non lavorava da tanto, troppo tempo. Si trovano al Tempio del Fuoco – o meglio – in quel che ne resta, ormai ridotto a nulla più che macerie narranti uno splendore passato. Il vestiario del Dainin non varia poi così tanto da occasioni informali a missioni da svolgere: una delle sue solite camicie nere, abbottonata fino al collo, ed un paio di pantaloni in cotone della stessa tinta a fasciare le gambe, retti in vita da una cintura di cuoio, mentre i piedi sono alloggiati in un paio di comode scarpe classiche grigio fumo. Gli elementi che lo possono ricondurre alla situazione in cui si trova effettivamente sono quelli che formano il suo equipaggiamento.Nell’ordine troviamo la lunga Nodachi posta dietro la schiena, nel proprio fodero, una tasca porta oggetti che contiene due tonici coagulanti ed uno speciale e la stessa ripartizione anche di tonici recupero chakra, un set di fumogeni, una trasmittente e nulla più a penzolare dal fianco destro del Nara. Sul fianco opposto, invece, v’è un porta kunai e shuriken con cinque kunai con annessa carta bomba allegata al manico. Questo è quello che è visibile sul corpo, al di sotto dei vestiti, invece, vi sono diversi fuuda allocati in punti diversi del corpo. Sugli avambracci, due per lato, vi sono quattro fuuda con tronchetto per la sostituzione, sul fianco destro vi è la pesante zanbato e su quello opposto la katana a lama doppia. Sul petto, sotto la camicia, ma sopra le bende che gli ricoprono pettorali e parte alta dei biicipiti, vi sono posizionati due fuuda potenzianti per le arti magiche, uno per lato, ed uno speciale attaccato al centro di essi, sullo sterno. Le lame delle armi sono imbevute di vari veleni, sulla nodachi è cosparso del veleno allucinogeno di tipo S, sulle lame della katana vi sono, invece cosparsi veleno stordente e veleno tossico, entrambi di tipo S, che si dividono uno per lama. Il coprifronte di Konoha è allacciato alla gola, la placca metallica a proteggere i punti più sensibili del corpo, mentre le mani sono coperte da dei guanti ninja a mezze dita bianchi. Al suo fianco v’è la Gran Consigliera, Furaya Nara, con cui è più che felice di avere la possibilità di districarsi in questa missione odierna. Ma vi sono anche altre presenze, per la precisioe ne riesce a contare tre. Due vibili, mascherati in veste di ANBU ed una che, pur non vedendosi, si ode chiaramente. È piuttosto strano che delle guardie di vedetta, perdipiù dello squadrone speciale di Konoha, si intrattengono col dolce canto di una donzella, in orario di lavoro. Quel che Furaya va facendo trova immediatamente il suo consenso, espresso col semplice seguire col capo il movimento della conclannata, alzando gli occhi in direzione della sommità della torretta. Per quanto non sia un bene perder tempo dalla loro effettiva meta, è bene richiamare all’attenzione le guardie che, quado i due si saranno avvicinati alle rovine, potrebbero essere fedeli alleati nell’eventuale scorgere nemici nascosti o fermare quelli in fuga. < E quella che canta chi è? Fatti vedere. > Esclama, seguendo il dire della compagna, pur senza rischiare di coprire la voce dei due soldati, in attesa che si facciano riconoscere. Tuttavia, in attesa che tale responso arrivi, il Dainin andrebbe semplicemente a riabbassare il capo, portando le iridi scure a scandagliare la zona delle rovine, quella che dovrebbero idealmente proteggere, in caso scorga qualche movimento o oda qualcosa di sospetto ed inaspettato. Naturalmente il chakra è tenuto attivo, sebbene – per il momento – non vi sia necessità particolare di utilizzarlo. [ Chakra ON ] [ Equip: 5 kunai con carta bomba (fianco sinistro) ; 2 tonico coagulante + 1 speciale – 2 tonico recupero chakra + 1 speciale – fumogeni – trasmettitore (fianco destro) ; Nodachi con veleno allucinogeno S (dietro la schiena) ; Zanbato (fianco destro in un fuuda) – Katana a lama doppia con velenpo stordente S e tossico S (fianco sinistro in un fuuda) ; fuuda per sostituzione (due per avambraccio) – fuuda potenzianti ninjutsu 2 + 1 speciale (petto) ]

Dopo anni di assenza e lontananza, eccoli di nuovo qui, di nuovo insieme i due Nara prediletti della Foglia. Fianco a fianco in una missione atta a proteggere e difendere gli ultimi resti d'un monumento ormai antico e di inestimabile valore. I due giungono opportunamente armati ed equipaggiati e si fermano ad osservare la torretta ANBU presente per richiamare l'attenzione dei presenti. Uno dei due uomini in maschera salta giù dalla torre andando ad atterrare silenziosamente ai piedi della struttura, scaricando il peso sul terreno e quindi ridistendendo le leve inferiori per ergersi in tutta la sua statura. Un uomo alto all'incirca un metro e novanta dalle spalle larghe ed il petto ampio e sodo. Il suo fisico è imponente, la muscolatura massiccia ed allenata mentre alcuna arma sembra essere sparsa addosso se non un porta kunai attorno alla coscia destra ed una tasca porta oggetti appesa dietro il relativo fianco. La sua maschera ha la forma di un orso con le piccole orecchie tonde poco sopra le tempie e delle rifiniture rosse sulle guance a richiamare le guance della bestia. Da dietro la maschera si notano dei capelli scuri, marroni, piuttosto ribelli, tenuti legati in una lunga coda. Entrambi riconoscete la figura come quella di Kuma, un uomo a servizio delle squadre ANBU da tutta la vita, fin da ragazzo, e sempre stato fra i più leali ed obbedienti delle forze speciali. < Kuma. > risponde semplicemente prima di volgere il volto verso la torre al proprio fianco, alzando il capo verso la sommità. < Non può muoversi. E' la ninja sensitiva di guardia. > spiega tornando a puntare la maschera verso i due. < Trova deprimente lavorare in silenzio. Ma fintanto che tiene d'occhio la situazione e ci assicura che non c'è nessuna minaccia in avvicinamento la sopportiamo. > si stringe nelle spalle l'uomo senza aggiungere altro. Azrael, intanto, nel guardare verso il tempio non noterà nulla di particolare. Oltre la soglia e la porta mezza attaccata ai cardini può notare resti di statue e di una fontana, nonché di mura cadute. Le pareti che segnano il perimetro del tempo sono in parte ancora alte ed in parte distrutte. Niente di insolito, però, sembra richiamar l'attenzione. [ Missione A ] [ No tempo ] [ Turni: Furaya - Azrael | Per eventuali cambi, avvisatemi ♥ ] [ Duo – tempio: 50 mt ] [ Duo – torretta: 5 mt ] [ Altezza torretta: 10 mt ] [ Ore: 16.11 ]

16:38 Furaya:
 Riconosce Kuma quando le si presenta davanti. Lo scruta dalla testa ai piedi e, infatti, non sembra riscontrare niente di anomalo nel modo di fare altrui. Ciò che, invece, le fa storcer il naso è il semplice fatto che la sensitiva non possa muoversi e, al contempo, canti come una sirena, con una nenia continua. <Va bene, Kuma.> Asserisce al di lui indirizzo, frattempo che la Gran Consigliera stessa prenda posizione e giusta traiettoria per raggiunger la torretta, la quale dista da ambedue sol cinque metri. <Az, io salgo a dare un'occhiata.> Ultima in sua vece, ammesso ch'egli non abbia altri ordini da impartirle. D'altronde, a livello di grado ninja, egli è decisamente ad un livello superiore rispetto alla Ninjutser. Le di lei inferior leve si fletterebbero, irrorando energia ed adrenalina nelle fasce muscolari di cosce e polpacci. Le punte dei piedi toccherebbero il suolo, giacché i talloni si troverebbero sollevati. Le braccia, invece, sarebbero appiccicate ai di lei fianchi rispettivi, poiché cerca di donar maggior aerodinamicità al corpo durante la corsa che andrebbe ad effettuare rapidamente dopo. Un.. [Tap! Tap!] ..continuo e frenetico, con una velocità strabiliante e al massimo delle proprie capacità. Energia, Chakra, che instillato nelle gambe garantirebbe una corsa equilibrata in avanti per circa tre metri e mezzo. La schiena, assieme all'intero busto, sarebbe inclinata in avanti, per garantir una corsa, come precedentemente detto, ottima e al massimo delle proprie capacità fisiche. Sol le punte toccherebbero il suolo, mantenendo altresì un baricentro basso. Inoltre, giunta a circa un metro e mezzo dalla torretta, nel caso in cui non vi fosse stato, durante il tragitto, qualsivoglia impedimento, punterebbe il pié manco al suolo, volendo sfruttar quest'ultimo come perno, spingendo verso la litosfera con quanta forza possiede. Il busto, ordunque, giunta ad una distanza tale da poter attuar qualcosa di simile, si distenderebbe or verso l'alto assieme alla colonna vertebrale. Gli arti superiori, invece, per garantir un equilibrio retto e corretto in aria, s'allargherebbero, non di molto, verso l'esterno del di lei corpo. Ambedue le gambe, infine, si ritroverebbero a venir piegate coi talloni a sfiorar i glutei. Nel caso in cui riesca a raggiunger i dieci metri d'altezza con tal salto, tramite un colpo di reni tenta altresì di spingersi in avanti, proprio per entrar all'interno della torretta specificata antecedentemente o, comunque, di trovar un giusto appiglio, una base su cui poggiar le di lei membra al seguito del balzo, ammesso esso sia stato compiuto correttamente, priva di impedimenti qualsiasi. Ovviamente, i di lei sensi sarebbero tutti all'erta, pronta a possibili difese o minacce ai di lei danni, vista la situazione non tutta rosa e fiori. Trattandosi pur sempre d'una missione di livello A, non vuol lasciar niente al caso. Ergo, presterebbe molta attenzione alla fase discendente e d'atterraggio all'interno della torretta, flettendo ancor le gambe per garantirsi una discreta stabilità. [Chakra: 120/120][1/4 Corsa + 2/4 Salto][Resistenza: 110 ( Base ) + 15 ( Armatura Pesante )][Equip: Armatura Pesante (Resistenza +15), Guanti Ninja, Vambracci (Resistenza +4), Schinieri (Resistenza +6) • Porta Kunai e Shuriken (Coscia DX): Tre Kunai per scomparto (9) con Carta Bomba (9) e Avvelenati (9, Veleno Allucinogeno S) • Porta Kunai e Shuriken (Coscia SX): Tre Kunai per scomparto (9) con Carta Bomba (9) e Avvelenati (9, Veleno Tossico S) • Tasca Porta Oggetti (Gluteo DX): Tonico Coagulante (2), Tonico Recupero Chakra (2), Fumogeni (5), Sigillo Potenziante Houjutsu Speciale (1), Bomba Luce (5), Carta Bomba Sensore (8) • Polso DX: Fuda con Zanbato (Veleno Stordente S) • Polso SX: Fuda con Falce (Veleno Composto Speciale) • Petto: Fuda Potenzianti (10)]

16:59 Azrael:
 Dalla torretta, richiamato dalla voce dei due Nara, scende un energumeno in maschera. Kuma. Orso. Difficile dimenticare tanta originalità da parte di un solo ANBU. Ma che dovrebbe dire il nara, il cui nome in codice era Oscurità? Elucubrazioni mentali sulla mancanza di capacità di trovarsi un nome in codice che non sia palesemente ovvio, passiamo ad esaminare la situazione. Furaya ha richiesto il riconoscimento di entrambi i soldati, ma solo uno è sceso a presentarsi. Azrael ha richiesto di vedere la donna da cui proviene quel canto, ma gli è giunto all’orecchio unicamente un aggiornamento su di lei: si tratta di una sensitiva. Le labbra si arricciano in una malcelata espressione di disappunto, dovuta alla mancanza di professionalità delle persone a cui si sono rivolti i due Ninja della Foglia, ma non un passo viene mosso in direzione della torre. Viene, però, prestato orecchio alle parole di Furaya al proprio fianco. < Mh, non metterci molto. Sarò al Tempio, magari più da vicino riuscirò a vedere meglio se qualcosa non va. Se hai bisogno di me chiamami o usa una trasmittente, se la hai e farò lo stesso, in caso ci sia bisogno. > Non ha particolare voglia di perdersi in chiacchiere inutili con le guardie, ma l’idea di controllare se sia tutto al proprio posto non è comunque male. Tuttavia la cosa non può togliere del tempo prezioso al vero obiettivo della missione: assicurarsi che all’interno del Tempio nessuno entri e nessuno esca, che siano persone o importanti reliquie dall’inestimabile valore. Non attenderebbe, dunque, nemmeno che il salto della Nara sia compiuto, in nome del fatto che – pensa – ci sia ben poco tempo da perdere in quelle inezie. Una missione è una issione ed è a quella che va prestata tutta l’attenzione ed il riguardo possibile, per questo sta ritenendo accettabile l’idea di dividersi temporaneamente. Le leve inferiori andrebbero, ora, a smuoversi dalla loro precedente posizione per bruciare a grandi falcate la distanza che lo separa dal Tempio del Fuoco. Nel farlo andrebbe, data la scarsa sicurezza del terreno dello stesso, a richiamare due scintille del proprio chakra affinché viaggino all’interno del keirakukei spostandosi celermente al di sotto della linea dei fianchi. Tenterebbe a questo punto di lasciarle scivolare liberamente lungo le cosce, superando il ginocchio ed attraversando i popacci per giungere, infine, ai piedi. In tal loco gli tsubo corrispondenti verrebbero aperti per lasciar fluire al di fuori la cerulea energia. Tale piccola sfera andrebbe a mutar in una patina che dovrebbe andar a combaciare perfettamente al di sotto delle suole, prendendo – previo ordine dell’utilizzatore – una consistenza appiccicosa, non dissimile dalla colla. Se tale processo fosse stato svolto nel modo corretto andrebbe a proseguire la propria stanca camminata verso il luogo, le leve a muoversi quasi per inerzia in quei cinquanta metri che lo separano dalla meta, il capo a ruotare da sinistra a destra e viceversa per tener d’occhio tutto il circondario. Se fosse arrivato senza intoppo alcuno andrebbe, crepe ed incurie permettendo, a risalire i gradini in pietra, passando le falangi affusolate lungo il profilo dell’anta divelta del portone, senza spingere, ma per saggiarne la stabilità al cardine rimanente. Poi getterebbe le iridi ad indagare l’interno della zona, alla ricerca del luogo ove dovrebbe esser situata la tomba che ha dato inizio a quella richiesta d’aiuto e, successivamente, alla missione a cui stanno prendendo parte. Le orecchie sarebbero comunque ritte ad ascoltare un qualunque suono o richiamo da parte della compagna e a suoni esterni o interni, avendo la certezza di riuscire ad affidarsi totalmente all’udito per quasi cinquanta metri di distanza, appunto. [ Rilascio chakra finale ] [ Tag invariati ]

I due Nara decidono di dividersi così da verificare personalmente la situazione al Tempio. Mentre Azrael si incammina verso il Tempio andando ad attivare correttamente il rilascio del chakra sotto le suole delle scarpe, Furaya decide di avvicinarsi alla torretta per verificare che tutto sia a posto. Dopo un iniziale scatto, la Nara spicca un balzo che porta Kuma a schiudere le labbra mentre lei atterra sul tetto della torretta. La torretta, difatti, non è aperta in cima ma ha un soffitto a cono abbastanza liscio così che una eventuale pioggia vada scivolando su di esso e cadendo dal cornicione senza entrare all'interno del locale considerando che esso è privo di parte delle pareti, aperte così da concedere agli ANBU di guardia di affacciarsi o scendere di corsa senza dover necessariamente ricorrere alle scale. Dall'interno l'altro ANBU si affaccia alzando la maschera verso l'alto, verso la cima della torretta, così da ricercare la figura della Nara. < Ehi. Anche se è la Consigliera non le è permesso di salire qui: questa è una postazione ANBU. > dice la voce maschile del ninja rimasto sulla torretta la cui maschera a forma di volpe è decorata da lineamenti blu elettrici. Furaya sa che quella maschera appartiene all'ANBU Umi, un ragazzo atletico e ferrato nell'utilizzo di spiedi e armi da lancio piuttosto irascibile. < Si può sapere perchè ci state controllando? > E mentre questa conversazione ha luogo, ecco che Azrael ha raggiunto i gradini del tempio. Di tutta questa conversazione non ha sentito nulla, tutto è rimasto abbastanza silente al di là dei suoni dovuti al salto della kunoichi che è atterrata sul tetto della torretta ed uno strano suono come di... tonfi sordi. La porta mezza divelta non sembra essere particolarmente instabile all'apparenza: essendo questa molto pesante e spessa, bloccata da un cardine e dall'essere totalmente poggiata contro l'appoggio in pietra dei gradini, non rischia di cadere da un momento all'altro e questo sarà perfettamente percepibile al tatto. Tuttavia nel momento stesso in cui la mano di Azrael va sfiorandola, ecco che dall'altro lato del portone... Boom. Dalla porta stessa parte una deflagrazione che investe un'aria di 5 metri e che fa vibrare fortemente l'anta tanto da far staccare anche l'unico cardine ancora attaccato allo stipite. Azrael si ritrova a subire l'esplosione in pieno trovandosi praticamente nel fulcro dello scoppio ma, nonostante tutto, non avverte che la fastidiosa sensazione della pressione dell'aria ad impattare contro di lui nell'onda d'urto generatasi ed il calore di scintille e piccole fiamme che lo sfiorano lungo i bicipiti, il petto, le gote. [ Ps: - 2. Non commento. ] Nessun dolore, alcun tipo di reale fastidio, se forse solo il vedere la camicia rovinata in più punti ed il fumo generatosi andare a fargli bruciare la gola. Insomma, nessun reale danno ma solo il rischio di vedersi cadere addosso la pesante anta del portone [ Alta 2,5 metri e spessa quasi 1 ] e la consapevolezza che quell'esplosione altro non è che un campanello d'allarme. "Presto, presto! C'è qualcuno" il Nara può sentire una voce maschile esclamare, a tono relativamente basso, ad una distanza di circa 10 metri o poco più. "Andiamo!" < Prendi tutto, prendi tutto! > ringhia una seconda voce in risposta mentre un tintinnio piuttosto rumoroso accompagna suoni di vesti e passi. Azrael non può vedere quanto sta accadendo a causa del fumo levatosi dall'esplosione ma sulla base dei suoni che sente, sa che queste voci provengono da una direzione a lui frontale, più o meno nei pressi dei resti della grande fontana non più attiva che giace nel mezzo del cortile interno delle rovine. [ Azrael difesa 1/4 | Il fumo si dirada al prossimo fato ] [ Missione A ] [ No tempo ] [ Turni: Furaya - Azrael | Per eventuali cambi, avvisatemi ♥ ] [ Furaya – tempio: 45 mt ] [ Azrael – torretta: 45 mt ] [ Altezza torretta: 10 mt ] [ Ore: 18.00 ]

18:44 Furaya:
 Non si fida ciecamente di quella sensitiva che canta nella torretta. Si ritrova, adesso, sul tetto della torretta, non essendo riuscita ad entrar nella stessa. Cercar di mantener un corretto equilibrio, abbassando le inferior leve ed il bacino, così da garantir maggior stabilità al di lei corpo in quella posizione non del tutto consona e geniale. Le braccia stesse s'allargherebbero verso l'esterno, affinché possa esser ancor più stabile in quel preciso punto. Non sarebbe l'unico aiuto che vorrebbe darsi, dal momento che usufruirebbe altresì d'una tecnica tanto basilare quanto utile in situazioni di equilibrio precario com'è questa. Convoglierebbe, dal centro del petto, dove tutto nasce e tutto muore, un flusso omogeneo di Chakra, il quale andrebbe a dividersi alla volta delle gambe. Si getterebbe in esso sin alle piante dei piedi, senza utilizzo alcuno di sigilli et simili, ma sol di mera concentrazione. Così facendo, andrebbe a convogliar suddetto flusso nelle cosce, discendendo sin ai polpacci, alle caviglie e conseguentemente nei piedi, dai quali, tramite gli tsubo, fuoriuscirebbe all'esterno. Si dovrebbe materializzare sotto le piante dei piedi, come una patina sotto le suole, per garantirle una stabilità maggiore, rispetto a quella che normalmente potrebbe avere, con qualche difficoltà vista la posizione a cono del tetto sul quale si trova. Nel mentre, una voce a lei familiare le va rivolgendo un tono non troppo consono alle circostanze. Di fronte, d'altronde, non ha soltanto la Consigliera, ma il suo stesso Generale. Nonostante sia senza maschera, Kuma ha mantenuto un certo decoro innanzi ad entrambi i Ninja, i quali hanno ricoperto lo stesso ruolo di Generale, chi tempo addietro e chi tutt'ora. Umi, invece, oltre ad aver un caratteraccio di suo, sembra proprio non voler la presenza altrui lì sopra. Non essendo un Anbu, il che è corretto in tal momento, non potrebbe restar lì; tuttavia, sotto la maschera si conoscono tutti quanti, ergo avrebbe potuto non ribattere come Kuma, il quale ha optato per il riconoscimento e la risposta alle domande poste direttamente dalla donna. Mantenendo la posizione precedentemente citata, affinché non cada involontariamente dabbasso, rischiando di farsi del male, scruta il ragazzo con un mugugnar delle labbra, le quali vibrano appena. <Devo togliermi un dubbio.> La situazione non la soddisfa, anche perché è la donna stessa a predisporre gli Anbu per i turni di guardia, assieme all'Hokage che ne ha ordinato gli stessi per le torrette disseminate fuori e dentro il Villaggio di Konoha. Solleverebbe le braccia, conducendo le mani a contatto l'una con l'altra. Formerebbe, senza indugio, il sigillo della Capra, innanzi al plesso solare con un unico e chiaro obiettivo. Dal centro del petto, interiormente, laddove la sfera azzurrina del Chakra s'è formata e sosta, diramando piccoli fasci dello stesso in ogni singola parte del corpo, ella tenta di richiamarne una buona quantità. Figurativamente, tenta d'immaginar come tal flusso diventi una vera e propria cascata di Chakra azzurrina. Come un'onda anomala che s'erge dal mare in periodo di tempesta, ancor immaginando un flusso avversario che la controlla tramite una qualsivoglia Illusione, spingerebbe suddetta onda in direzione opposta, sol per tentar d'ostacolar come meglio può il l'onda nemica di Chakra, ammesso si tratti davvero d'un Genjutsu come suppone. Dunque, cercando di mantener una giusta concentrazione, le orecchie sarebbero coloro le quali fungerebbero da sonar, da radar, affinché possa captar qualsiasi rumore nelle immediate vicinanze od oltre, fin dove sarà possibile percepire dalle di lei doti. Silente, cerca anche di tener sotto controllo la torretta, col fine ultimo di capir bene cosa fare a seguito di quanto commesso. [2/4 Rilascio Finale del Chakra + 2/4 Rilascio Illusorio][Chakra: 117/120][Resistenza: 110 ( Base ) + 15 ( Armatura Pesante )][Equip: Armatura Pesante (Resistenza +15), Guanti Ninja, Vambracci (Resistenza +4), Schinieri (Resistenza +6) • Porta Kunai e Shuriken (Coscia DX): Tre Kunai per scomparto (9) con Carta Bomba (9) e Avvelenati (9, Veleno Allucinogeno S) • Porta Kunai e Shuriken (Coscia SX): Tre Kunai per scomparto (9) con Carta Bomba (9) e Avvelenati (9, Veleno Tossico S) • Tasca Porta Oggetti (Gluteo DX): Tonico Coagulante (2), Tonico Recupero Chakra (2), Fumogeni (5), Sigillo Potenziante Houjutsu Speciale (1), Bomba Luce (5), Carta Bomba Sensore (8) • Polso DX: Fuda con Zanbato (Veleno Stordente S) • Polso SX: Fuda con Falce (Veleno Composto Speciale) • Petto: Fuda Potenzianti (10)]

19:03 Azrael:
 le affusolate falangi vengono poggiate sulla superficie lignea per tastarne con certezza la cosistenza, ma nel momento esatto in cui lo fa, succede il peggio. Un’esplosione dalla provenienza nascosta, celata dietro l’anta stessa della grossa porta. Una deflagrazione che—non gli fa nulla. Tuttavia non è su questo che ha da concentrarsi in principio, ma sulla possibile caduta del portone. Espira sonoramente, quasi seccato da quella situazione, dal fatto d’esser stato scoperto nel suo avvicinamento. Le leve inferiori si flettono immediatamente, le ginocchia piegate di pochi gradi, il peso del corpo verrebbe scaricato tutto sulle estremità inferiori, il busto leggermente piegato all’indietro nell’atto di caricare un balzo nella direzione in cui è rivolta la propria schiena. Le iridi viaggerebbero fulminee lungo tutto il profilo dell’anta, calcolandone approssimativamente le misure per calcolare perfettamente anche la distanza che dovrà percorrere al minimo, onde evitare sprechi di tempo. Farebbe forza ora su quadricipiti ed addominali bassi ed alti per, dunque, scattare dalla posizione ben poggiata a terra e librarsi in aria in un movimento quanto più fluido ed elegante possibile. Tre metri in altezza ed in lunghezza orizzontale, con la bassa schiena a dar la spinta per fare in modo che il corpo descriva un semi arco all’indietro, come fosse un ginnasta impegnato nella disciplina del salto in alto. Durante il balzo le leve superiori sarebbero rasenti ai fianchi, piegate ad angolo retto in modo che i bicipiti aderiscano al costato e la parte degli avambracci vada a piegarsi ad incrocio sul petto. Una posa quasi sprezzante, che punterebbe tutto sul fisico longilineo ed agile del Dainin. Fletterebbe le gambe anche all’uscita di quel gesto acrobatico, per non ledere in alcun modo le articolazioni. Dunque, raddrizzandosi su gambe e schiena, continuando a tenere le braccia incrociate al petto. Il cpo andrebbe a voltarsi in direzione della fontana al centro delle rovine, poco più in là, poi in direzione di Furaya, ancora nei pressi della torretta, si presume. L’incroci andrebbe a discioglirsi per fare in modo che le mani si uniscano al petto per congiungersi ed aprire una sorta di rombo i cui lati sono delimitati dalle falangi unite del giovane Nara che avrebbe appena preso la posa tipica dello stratega Shikamaru. Quella che era all’interno della torretta, parole di Kuma, è una sensitiva. Una sensitiva che non si è resa conto di una carta bomba sensore applicata sul portone? Delle presenze all’interno del cortile? Fa caso a quel che ha potuto udire e a cosa no, voci che provenivano da una distanza non precisata davanti a sé e non al vociare di Furaya nella torretta? Avrà pur fatto almeno un cnno di conversazione, dopo quel balzo o qualcuno le avrà pur detto qualcosa al vedere il suo mirabolante gesto, possibile che il Dainin abbia udito il batter dei piedi sul tetto spiovente e non altri suoni provenienti da altri? Possibile che lo scoppio di una carta bomba a meno di un metro dalla sua faccia, benché sia dotato di una resistenza innaturale, non gli abbia provocato alcuna sensazione di calore o di impatto con l’aria? Possibile che gli ANBU non abbiano avuto alcuna reazione alla vista – seppur priva di maschera – della loro attuale Generale e di colui che lo è stato prima di lei? Possibile – ancora – che Furaya non abbia sentito né le voci da dietro la fontana né, soprattutto, la deflagrazione di una cartta bomba? Tutto troppo strano, tutto privo di un reale senso d’essere. Espirerebbe a questo punto, nervosamente, disgiungendo le mani per formarne un’altra, il sigillo della capra per la precisione. Del proprio centro vitale, della propria forza vitale, andrebbe ad immaginare le due metà iniziali, lo Yin e lo Yang che rappresentano la forza mentale e quella fisica, nella loro finale unione che gli consente di usufruire delle proprie arti. Fatto ciò andrebbe a far ruotare il globo ceruleo in senso contrario rispetto a quello consueto. Da antiorario ad orario, in maniera che il flusso si agiti e possa disturbare eventuali genjutsu che stanno alterando la propria mente. Lascerebbe ricadere le leve superiori mollemente lungo i fianchi a tal punto, riesaminando la situazione, per notare eventuali modifiche nella realtà che stava credendo di vivere. In caso non ne avesse notate, in caso il rilascio illusorio fosse fallito, andrebbe semplicemente a seguire le voci che ha udito, altrimenti aspetterebbe di stilare un nuovo piano atto alla risoluzione della missione in corso. [ Rilascio del chakra finale attivo | Rilascio illusorio ] [ Chakra 117/120 ] [ Equip invariato ]

Freeze

La situazione pare avere dell'assurdo vero? Perchè i tuoi stessi uomini sembrano non essere minimamente allerta dinnanzi al loro Generale? Perchè i tuoi stessi uomini ti stanno intimando di scendere dalla torre ANBU ben sapendo chi tu sia? Perchè nonostante l'esplosione che t'ha investito Furaya non ha cercato di informarsi sulle tue condizioni? Domande lecite. Legittime. Ninja di grande esperienza come voi sanno che anormalità nel corso di una missione possono essere indice di una enorme, pericolosa trappola ed ecco dunque cosa succede: mentre Azrael va schivando la caduta dell'anta del portone balzando all'indietro con la sua consueta eleganza -ritrovandosi quindi ai piedi delle scale, Furaya attiva il rilascio del chakra per non scivolare dal tetto della torre così da mantenersi perfettamente in equilibrio su di questo. Mentre Azrael si volta verso la compagna per assicurarsi delle sue condizioni, noterà l'uscire dalla torre di due figure: una donna dai lunghi capelli neri come la notte e la pelle d'avorio ed un ragazzo dagli scompigliati capelli rossi e le lentiggini sul volto con il coprifronte di Otogakure messo di traverso attorno al braccio destro, uno sfregio a cancellare il simbolo del Suono sulla placca metallica. Sembrano starsi allontanando di gran carriera dalla torre correndo verso lo stesso Azrael, ad una velocità che per l'altro è comunque quasi ridicola rispetto alla propria. Ciò che è strano, tuttavia, è che i due non vanno dirigendosi immediatamente verso nord ma stiano scappando mettendo dapprima una distanza di circa 5 metri dall'uscita della torre verso est e quindi andando dritti verso il tempio ove Azrael attende. Mentre il Nara va utilizzando il rilascio illusorio, tuttavia, i due in corsa gettano ai suoi piedi un fumogeno che, sfiorando il terreno, rilascia una nube di fumo nero e denso che avvolge il Nara per un'area di 30 metri con un raggio di 15. Nonostante Azrael non possa più vedere alcun ché, può sentire ancora distintamente il suono dei passi dei due che corrono verso la sua destra, percorrendo il lato esterno del tempio che si protrae in quella direzione. Dall'interno, invece, è forte il rumore di passi e sferragliare, come di oggetti metallici che vengono urtati e che cozzano l'uno contro l'altro. I ladri, a quanto pare, stanno scappando con la refurtiva: cosa fare? Mentre tutto questo accade, Furaya va ricorrendo anche lei al rilascio illusorio il quale la porta, dopo alcuni secondi, a veder svanire la figura di Kuma ai piedi della costruzione e di Umi affacciato dal cornicione. Ciò che invece può vedere -dalla cima della torre- sono la donna e l'uomo (che Az ha visto uscire dalla struttura) a metà strada fra lei e il tempio. Vede il fumogeno esplodere e i due aggirare le mura distrutte del tempio verso destra mentre, dall'interno delle rovine, altri due uomini stanno correndo verso il medesimo lato stringendo un enorme specchio che i due sembrano star portando, assieme, sotto braccio e orizzontalmente, uno davanti e l'altro dietro. [ Missione A ] [ No tempo ] [ Turni: Furaya - Azrael | Per eventuali cambi, avvisatemi ♥ ] [ Furaya – tempio: 45 mt ] [ Azrael – torretta: 42 mt ] [ Altezza torretta: 10 mt ] [ Ore: 15.20 ]

15:57 Furaya:
 Svolto correttamente il Rilascio, dati i dubbi legittimi che l'erano sorti date le dinamiche di questa iniziale vicenda, le figure di Kuma ed Umi spariscono alla di lei vista. Altri dubbi le bazzicano, adesso, in mente, ma tende ad evitar di farsi cruccio. Non adesso, se ne capaciterà dopo di come conoscano le identità di due Anbu da lei conosciuti. <Tsk.> Dabbasso, quindi, dovrebbe anche riuscire a vedere coloro i quali corrono verso il tempio. E' stata un'idea che li ha intrattenuti un poco, anche se Azrael è capace di cavarsela egregiamente. Il problema son, appunto, le quattro persone, il fumogeno, per non parlar della refurtiva che vien rubata e portata via. <Devo raggiungerlo.> S'impone tal ordine, frattempo che si lascerebbe cadere dall'alto per raggiungere il terreno sottostante, emulando i movimenti compiuti da Kuma precedentemente. L'altezza non dovrebbe esser un problema, date le capacità della Nara, per non parlar del fatto che il Rilascio del Chakra dovrebbe garantirle una buona stabilità comunque. Fletterebbe le inferior leve, incamerando nelle gambe, nei quadricipiti soprattutto, il Chakra di cui necessita, tutta l'Energia per spiccar un balzo di quella portata. Ambedue le superiori leve s'allargherebbero verso l'esterno del di lei corpo, affinché possa aver un discreto equilibrio. Spingerebbe il di lei corpo, dunque, oltre il limitare della torretta, flettendo le gambe e facendo sì che i talloni raggiungano i glutei durante la scesa. Le distenderebbe, nuovamente, giunta a poca distanza dal terreno verso cui rivolgerebbe l'attento ed azzurro sguardo. Le divaricherebbe, al contempo, cercando di sfruttar per quanto l'è possibile il peso che ha, contando anche quello dell'Armatura indossata, per non parlar dei gesti aggraziati altrettanto posseduti. La colonna vertebrale, durante la caduta, sarebbe appena flessa innanzi, piegandosi ulteriormente nel momento in cui ella dovrebbe toccar suolo, poiché vorrebbe cercar di reggersi senza capitombolare o beccar una storta che, data la missione, potrebbe arrecarle ben molto fastidio. Nel caso in cui, alla fine, sia riuscita a scender dalla torre, non si fermerebbe certo lì. Le punte dei piedi toccherebbero la litosfera in modo celere, veloce, alternandosi al massimo delle di lei capacità fisiche. Il di lei corpo andrebbe a piegarsi innanzi, con le braccia sistemate ai lati dei rispettivi fianchi. Cerca di donar maggiore aerodinamicità al corpo, in modo tale che possa raggiungere una velocità elevata maggiormente del normale, nonché per ridurre al minimo la quantità del corpo che potrebbe esser presa di mira dalle figure che sembrano, tuttavia, intente a fuggire con la refurtiva. Il baricentro si terrebbe basso, mentre le ginocchia spingerebbero come stantuffi di siringhe per cercar di raggiungere e diminuire al minimo le distanze che la separano dal Tempio, da Azrael e dai due tizi scesi dalla torretta. Durante tal corsa, nel caso in cui sia riuscita dapprima a scendere dalla torretta, tenta di formar due sfere, figurativamente dentro di sé, come se stesse richiamando il Chakra una seconda volta. La prima, ad altezza del cranio, sarebbe di colore rosso, la quale indica l'Elemento Katon che, svelta, richiamerebbe, atto a circolar nel di lei corpo. Dal basso, invece, ad altezza ventre, vi sarebbe una seconda sfera dal classico colorito marroncino, tipico del Doton. Quasi fossero, come precedentemente detto, le Sfere di Energia Fisica e Psichica del Richiamo del Chakra basilare, lascerebbe che le due vengano attrattate verso il centro del petto. Non necessita di nessun sigillo particolare, bensì soltanto l'unione di due elementi naturali nel di lei corpo. In questa maniera, dovrebbe riuscire a creare un'unica sfera di colore nero, con sfumature rossastre e, al tempo stesso, arancio/giallastre. Da essa, si diramerebbero, nel caso d'unione corretta delle due sfere elementali, svariati fasci di quel nuovo elemento: lo Yoton. Esso andrebbe concentrandosi sotto cute della giovane, per non parlar del fatto che, specialmente, salirebbe verso le ghiandole salivari sotto la lingua. In questo modo, dovrebbe esser in grado di sfruttar adeguatamente la Lava, il Sangue di Mei Terumi che le scorre nelle vene. <Io vado da loro!> Indica verso destra, dove i due della torretta si stan dirigendo. Son senza refurtiva, il che vuol dire: colata lavica come piovesse acqua! [Chakra: 113/120][1/4 Discesa dalla torretta + 1/4 Scatto verso Tempio + 2/4 Tentativo Attivazione Hijutsu Yoton lv4][Stesso Equip, se serve uppo]

16:03 Furaya:
 [EDIT][Rilascio del Chakra Finale: ON]

16:16 Azrael:
 Elegantemente va schivando il portone che gli ricade davanti ai piedi, al suolo. Il rilascio non sortisce effetti particolari, probabilmente per la distanza dal genjutser che lo ha causato, se di questo si trattava effettivamente. Una consapevolezza lo colpisce immediatamente come un pugno nello stomaco. Se quello non era un genjutsu, allora-- < Mh? > Mugugna, passandosi la mancina sul viso per notare se vi sono abrasioni, poi discende lungo il braccio e, successivamente, sul petto. Le affusolate falangi incontrano il tessuto, ormai rovinato, della camicia, che mette in parte in mostra le bende sottostanti. Inspira profondamente, facendo vibrare le corde vocali di un ringhio gutturale, l’occhio sinistro si contrae nervosamente un paio di volte in un furioso ed incontrollabile tic. < La- la mia camicia- > Boccheggia un paio di volte a vuoto, cercando di mantenere una calma che va via via assottigliandosi.Ruota il capo nei pressi della torretta per incontrare con le iridi scure e ricolme di desiderio di uccidere le figure che escono dalla stessa, probabilmente le stesse che li hanno resi vittime di quell’illusione che lo aveva insospettito. E poi quell’esile filo che lo divideva dalla perdita di controllo… *tac*. Si spezza. Le rosee vibrano leggermente, rilasciando un suono dapprima flebile, poi via via sempre più forte. Il fumo lo avvolge, di nuovo, come se in queste cavolo di missioni A i nemici provino gusto nel far deflagrare quel piccolo strumento attorno al Dainin. < Ha… ha.. ha… > Un risolino appena accennato, il contrarsi dell’occhio che si fa sempre più nevrotico, mentre la tonalità del suono si fa sempre più acuto e forte, fino a smuovergli persino il petto, fino a farsi sentire in tutto il circondario. < AHAHAHAH! FUUUUURAAAAAYAAAAAAA-- > nNe chiamerebbe il nome, allungando le vocali in maniera estremamente lugubre e sinistra. < Io ora li ammazzo tutti… LI AMMAZZO TUTTI! > Esclama, in preda a quel momentaneo raptus di ira, per quanto esso sia motivato unicamente al colpo subito, per quanto fosse stato infimo rispetto alle proprie capacità. Ma, ehi, ognuno ha le proprie priorità, no? Tenendo in considerazione i movimenti dei quattro, stanno cercando di giungere allo stesso punto per completare la fuga assieme. Non è una cosa che può consentire. Furaya può pensare a quelli più prossimi a lei, ma il Dainin avrebbe da pensare a coloro i quali stringono saldamente la refurtiva obiettivo della missione. La Nara è, giustappunto, della sua stessa idea, come va a comunicargli prontamente. < Oh! Io mi occupo degli altri. > La voce risuonerebbe scura, ma carica di un sentimento paragonabile solo ad un affamato che sta puntando lo sguardo su una bistecca. Seguirebbe lo sferragliare delle reliquie che solo due di loro tengono tra le braccia, nel tentativo di riunirsi al resto del gruppo. Dovrebbero trovarsi a non più di una ventina di metri, quindi anche fuori dal raggio del fumogeno che ha lui come centro. Muoverebbe dapprima la leva inferiore sinistra, piantando bene l’estremità inferiore ove sentisse il suolo più scuro, dato il portone caduto e le scale pericolanti. A tale movimento seguirebbe quello della gamba opposta, e così via, in un susseguirsi di passi che sarebbeinizialmente lento, onde evitare di incespicare in possibili ostacoli non visti, non che non abbia potuto scorgerne in quelle precedenti occhiate all’interno delle rovine del tempio, dopodiché i passi si farebbero più veloci in direzione dei due, quindi sulla destra, in modo da intercettare la loro posizione. Terminerebbe la propria corsa solo nel momento in cui, compiuta la distanza in cui gli sarebbe possibile avere una vista più chiara, avrebbe avuto la possibilità di puntare verso la posizione esatta tra le traiettrie delle due coppie. La destinazione sarebbe, quindi, il punto di mezzo in cui i quattro vorrebbero riunirsi, in modo da impedire la continuazione del loro tragitto e frapporsi tra di loro, col busto rivolto verso coloro i quali tengono la refurtiva. Una ventina di metri sulla destra per raggiungerli e, quindi un paio di meetri per porsi dinanzi a loro ed arrestare la loro avanzata, in modo che non possano fuggire senza incappare in uno scontro diretto o dividersi. Starebbe dando la schiena all’altra coppia, quindi, ma le orecchie sarebbero ben tese al fine di coglierne movimenti ai propri danni, sebbene avranno, comunque, la kunoichi delle ombre a dar loro il dovuto fastidio e – inoltre – nell’attaccarlo potrebbero rischiare di colpire i compagni, data la posizione che avrebbe raggiunto Azrael, giusto in mezzo a loro. Da quella posizione, se fosse riuscito a raggiungerla e a fermarli, andrebbe a far quasi levitare la mancina nell’atto di accarezzare l’elsa della lunga nodachi, chinando il capo sulla destra e passandosi la punta biforcuta della lingua tra le labbra mentre con un movimento seccol del polso atto ad estrarre la lama dal fodero e puntarla in diagonale dalla linea della sua vita fino a sfiorare il terreno con la punta. < Facciamo un bel gioco, ragazzi. Voi fate i cadaveri. > Enuncerebbe in loro direzione, con l’intento di spaventarli. [ Chakra 117/120 ] [ Rilascio del chakra finale attivo ] [ Movimento metà distanza massima ¼ - Nodachi sfoderata – Equip invariato ]

Mentre i due gruppetti di nemici cercano di riunirsi i nostri due eroi si ritrovano a dividersi gli avversari. Furaya, ancora in cima alla torre, opta per saltare giù da questa imitando il salto precedentemente fatto da Kuma e correre verso il duo in fuga dalla torre che, vedendola arrivargli contro, si ferma per cercare di sbarrarle la strada ritrovandosi dunque a distare solo 5 metri da lei. La ragazza è molto bella: possiede lunghi capelli lucenti color pece e grandi occhi di un penetrante azzurro ghiaccio. La pelle è bianchissima e la veste che ha indosso è bianca con le rifiniture viola a circondare i bordi delle ampie maniche e della gonna. Un lungo spacco lascia visibile metà gamba sinistra dalla coscia fino ai piedi coperti da sandali ninja, mentre alla vita sottile è ben legata una cintura in tessuto viola legata sul fianco. La veste aderisce contro il fisico denotando curve generose e piene. La donna, stringendo i denti, assottiglia lo sguardo nell'osservare Furaya estraendo dalla scollatura sul petto... due kunai. Impugnate le due armi va lanciandole senza particolare tecnica -ma con abbastanza mira apparentemente- contro la jonin mirando alla coscia destra della donna ed al suo addome mentre, in contemporanea, il suo compagno va a comporre all'altezza del petto i sigilli del cinghiale e del bue. Niente sembra accadere fra loro, nulla compare o sembra scaturire dal suo corpo, se non fosse che - Furaya- potrà sentire alle sue spalle un rumore come di terra spaccata. [//OFF: L'innata non viene attivata in quanto il salto dalla torre occupa 2/4 di turno e impedendo la riuscita dell'attivazione innata.] Azrael, intanto, dopo essersi reso conto di aver rovinato una delle sue camicie e di essere nuovamente vittima di un fumogeno, perde il controllo di sé avvertendo il sinistro istinto di voler uccidere gli artefici di tali beffe alla sua persona. Facendo attenzione a quanto ha studiato e visto poco prima di venir accecato, il Nara cerca di muoversi risalendo i gradini attento a non cadere, con passo lento, tastando il terreno coi piedi, per poi correre verso la direzione da cui sente provenire le voci fino a quando non si ritrova ad uscire dalla nube di fumo. Quando questa viene lasciata alle spalle, infatti, Azrael potrà notare come i due uomini armati di specchio stiano scappando da una apertura nelle mura crollate delle rovine ove gli altri due compagni stanno attendendo alle prese con Furaya. Azrael si frappone fra loro sfoderando la sua Nodachi con quel suo tono inquietante e malevolo e va ponendosi a circa 3 metri dal duo con la refurtiva e 5 -di spalle- dalla coppia in lotta con la Nara. I due, impallidendo, vanno fermandosi e piantando lo specchio in terra -verticalmente- dinnanzi a loro. Uno specchio di ottima fattura, solo appena imbrunito dal tempo, dalla cornice in argento estremamente elegante, con una trama di ali d'angelo ad abbracciare il vetro mantenutosi perfettamente pulito. Se Azrael darà una occhiata soltanto a quella lastra, ecco che vedrebbe riflettersi in questa una ben nota figura. Un sorriso simile ad uno spacco intagliato nella carne, cicatrici a ricoprire una pelle altresì candida e quello sguardo folle che più d'una volta t'ha chiesto in passato di voltar le spalle al tuo onore per amor suo. I due uomini -una figura alta e slanciata con indosso un mantello nero ed una barba scura assai folta e l'altra più bassa e giovane appartenente quasi ad un ragazzino- indossano varie pietre e preziosi sicuramente recuperati dalla tomba appena dissacrata. Bracciali d'oro e collane di varia lunghezza adornano i loro corpi mentre i due paiono quasi nascondersi dietro lo specchio mostrando solo una porzione della loro figura ad osservare il Nara dinnanzi a loro. Il più 'anziano' dei due, va componendo in rapida successione i sigilli della Lepre della Tigre -due volte-, del Serpente -altre due- e della Lepre per poi far comparire dinnanzi a sé una meravigliosa tigre luminosa fatta di pura elettricità a grandezza naturale. Un felino dal manto giallo a striature buie che, scintillando ed emanando crepitanti scariche, va balzando in direzione del Nara col chiaro intento di volerlo azzannare alla gola. Ma mentre questo accade ecco che il ragazzino non sta a guardare ma tenta a sua volta di dar del suo meglio componendo i sigilli del Drago, del Cinghiale, della Lepre e del Bue che gli consentono, in un attimo di sputare letteralmente -contro il Dainin- un getto di acqua denso e compatto diretto al suo pieno petto. [ Furaya difesa 2/4 ] [ Azrael difesa 2/4 ] [ Missione A ] [ No tempo ] [ Turni: Furaya - Azrael | Per eventuali cambi, avvisatemi ♥ ] [ Ore: 17.09 ] [ Scusate il ritardo avevo perso il fato e ho dovuto riscriverlo (....) ]

17:41 Furaya:
 Nel scender dalla torre e nell'avanzar frontalmente a sé, perde discretamente del tempo. La distanza, d'altronde, non è irrisoria. Inoltre, gli si parano innanzi le due figure che ha deciso di rincorrere, lasciando gli altri due nelle amorevoli mani di Azrael. Le due figure son da fermare quanto prima, anche perché una di esse le lancia contro due Kunai tirati fuori dai posti più impensabili(?). Nel notarli, l'istinto e l'adrenalina, nonché l'esperienza accumulata negli anni di servizio come ninja, fa scattar subito una schivata repentina e basilare. Nel momento in cui dovrebbe riuscir ad avvedersi dei papabili attacchi in avvicinamento, sposterebbe il baricentro verso sinistra. Il pié manco slitterebbe sul terreno, divaricando le inferior leve, ma utilizzando quest'ultimo come perno per scattar lateralmente. La punta spingerebbe verso la litosfera con forza, affinché possa darsi lo scatto necessario. La gamba destra, opposta, arriverebbe sin da subito in soccorso della gemella, tramite rotazione del bacino verso tal direzione. Entrambi i piedi, infine, farebbero sì che il di lei corpo trasli verso la direzione precedentemente citata, in modo tale che possa evitar facilmente l'attacco della donna in primis, nel momento stesso in cui s'avvede dell'arrivo dei Kunai. Il capo sarebbe incassato nelle spalle, mentre le braccia si ritroverebbero a combaciar coi rispettivi fianchi. Tenta di ridurre al minimo l'area del di lei corpo che potrebbe venir presa di mira per ovvi motivi. Di fronte, d'altronde, ha dei ladri non dei tipi qualunque. Sanno difendersi e la Missione è al tempo stesso catalogata come una A, quindi sicuramente non si tratta di pizza e fichi. La di lei corsa verso sinistra, spingendo le ginocchia, come prima, al pari di stantuffi d'una siringa, a ricercar distanza necessaria all'approccio successivo. Inoltre, potendo altresì avvertir qualcosa alle di lei spalle, cerca altresì di defilarsi e non di correr dritto per dieci metri, compiendo una curva a ridosso dei cinque metri raggiunti, non arrestando per niente la corsa, col fine ultimo di poter tener d'occhio anche la zona dietro le di lei spalle nello spostamento. Al termine del suddetto, raggiunta una discreta distanza che, per una Ninjutser come lei, funge ancor idonea all'ingaggio, solleverebbe le braccia per condurre le mani al centro del petto. Come precedentemente ha cercato di fare, fallendo, or tenta di tener ben in mente sol la sfera relativa all'Elemento del Fuoco, così da poterlo utilizzar a suo piacimento. In rapida successione, formerebbe: Drago, Serpente, Scimmia, Cinghiale, Cavallo e Tigre. I movimenti dovrebbero esser fulminei, al pari della corsa che dovrebbe aver commesso. Dalla sua posizione, quindi, andrebbe ad inalar quanta più aria possibile, gonfiando i polmoni con la stessa, alla quale andrebbe ad unirsi la scintilla del Fuoco, per garantir un attacco micidiale e dalla portata ottima. Confluita tal aria nei polmoni, andrebbe a scaricarla fuori dalle labbra, le quali formerebbero una piccola "o", creando dapprima un soffio di fuoco ben più piccolo che, man mano, andrebbe a condensarsi per diventar una palla d'immane dimensioni, precisamente: dodici metri e mezzo che, di per sé, occuperebbero già da sole la distanza stessa che separa lei dai due nemici. Tuttavia, tenta di contener tal getto di fiamme, data la presenza del Tempio non molto distante, riducendo la grandezza a dieci metri rispetto alla massima che potrebbe raggiungere. Inoltre, l'enorme sfera di fuoco buttata fuori sarebbe diretta verso entrambi gli avversari, cercando un modo d'anticiparli e di danneggiarli quanto prima. Avendo delle capacità ed essendo una missione di questo livello, non crede che riesca a metterli KO con una mera Palla di Fuoco Suprema. Oppure si sta sbagliando enormemente! Non può certo saperlo. Ad ogni modo, tenta di tener sotto controllo la situazione, poiché mirerebbe esclusivamente i due per inglobarli nella Sfera, attenta ai dintorni, per quanto l'è possibile. [Chakra: 107/120][1/4 Scatto di 10m + 3/4 Tentativo Palla di Fuoco Suprema (10m, non 12.5m)][Gittata: 25m (125/5)][Stesso Equip]

17:54 Azrael:
 Si ritrova davanti ai due che tengono la refurtiva, obiettivo della missione dei due Nara. Smargiasso, arrogante, tracotante e superbo. Ritto sulla schiena, la nodachi ben impugnata nella mancina, il sorriso spaventosamente sadico a dividergli il viso, le rosee lambite dalla lingua con cui vorrebbe pregustare il sangue dei suoi nemici. Lo sguardo fisso sulle loro teste, quelle che vorrebbe mozzare di netto senza alcuna esitazione, ma questi usano, furbamente, le reliquie come scudo. Una mossa abbastanza prevedibile, abbastanza innocua per uno come Azrael, che fa della velocità il proprio maggior pregio. Le iridi pece vanno ricercando la propria immagine riflessa nel grosso specchio, per poter beare del proprio profilo, in quel momento così carico. Eppure non è il proprio riflesso, quel che vede. Occhi folli, sorriso sadico, ma non i propri. I lunghi capelli blu, le iridi dalla pigmentazione innaturale, il fisico esile e non eccellente in altezza. Bellissima, come un tempo. Il volto per cui avrebbe capovolto il mondo intero, il corpo per cui avrebbe fatto pazzie. Le labbra si schiudono per un eterno istante, mentre i ricordi viaggiano, rimarcando la voce della donna che – un tempo – era il suo intero universo. La sua Luna. Colei per la quale avrebbe infranto ogni codice morale abbia mai avuto nella propria vita. < K-kuricha… > Mormorerebbe in tono basso, le palpebre a chiudersi pesantemente sugli occhi, non consentendogli di notare i sigilli che i due avversari stanno compiendo. Resta immobile per tutto il tempo in cui i due preparano l’attacco, come se nemmeno fossero lì. Come se ci fossero solo lui, il buio e—lei. L’aria faticherebbe ad arrivare ai polmoni, ad uscire dalle rosee schiuse e dalle narici. Il petto gli brucerebbe intensamente. No, Kuricha non è più di quel mondo. Ne è convinto, ha impiegato tempo immemore per superare il lutto che riguardava la sua perdita, che gli è gravata sul petto troppo a lungo, che ancora lo colpisce al punto tale di avvedersi di ciò che lo sta bersagliando. Scuoterebbe energicamente la testa verso sinistra e verso destra, stringendo gli occhi con forza, prima di riaprirli e studiare la situazione che realmente lo sta circondando, staccando a forza le iridi dalla superficie riflettente. Privo di rabbia, ora, poiché la colpa di quel che è accaduto in passato alla Yakushi ancora lo tormenta. Non ha molto tempo per reagire e, invero, è più impellente il bisogno diallontanarsi da quel dannato specchio, che di evitare i colpi che gli stanno arrivando. Fletterebbe di scatto le gambe, portando il proprio baricentro ad abbassarsi. Unirebbe le braccia al petto, in modo da avere il piatto della lama rasente al corpo, in modo che non gli impedisca di effettuare il salto con successo e senza difficoltà alcuna. Il busto sarebbe leggermente chinato in avanti per favorire la spinta, i polpacci ed i quadricipiti verrebbero contratti per caricare l’energia necessaria a muoversi. I talloni si alzerebbero da terra per lasciare rasenti al suolo unicamente le punte, le falangi posali verrebbero caricate al pieno delle proprie forze per poi andare a distaccarsi dal luogo su cui ci poggiano. L’altezza che vorrebbe raggiungere sarebbe di tre metri e mezzo, in modo da togliere tutta la propria figura dalla linea d’acqua che lo sta ricercando e di superare in altezza la tigre. Tuttavia la spinta non verrebbe portata solo verso l’alto, ma anche in avanti, per oltrepassare l’ostacolo che gli si para innanzi. La lunghezza orizzontale che vorrebbe raggiungere è di esattamente cinque metri, dunque due metri dietro di loro.nel momento in cui il proprio corpo starebbe sorvolando i due nemici, la nodachi andrebbe a staccarsi dal corpo a cui era accostata. Il braccio sinistro andrebbe a disegnare un semiarco verso il basso, indirizzato alle teste degli avversari, esattamente al centro del cranio di quello - o quuelli, in caso li abbia entrambi a portata – per danneggiarli senza, però, danneggiare le reliquie. Andrebbe a far oscillare la lama in un tondo la cui direzione di partenza sarebbe quella dell’uomo che ha poggiato lo specchio a terra, per terminare il proprio mezzo giro verso il compagno posto accanto a lui. Dopodiché andrebbe a distendere parzialmente le leve in modo da atterrare e scaricare il peso sulle gambe senza danneggiarle in alcun modo, molleggiando su caviglie e ginocchia per ridistribuire il peso in modo corretto. Ruoterebbe il capo in loro direzione, ora, ponendo particolare attenzione a chi – in caso – avesse perso i sensi o la vita nel corso dell’attacco, tenendosi pronto a scattare nel caso in cui la caduta dei corpi avesse danneggiato le reliquie, sperando così di poter evitare l’eventuale disastro. [ ¼ traumi psicologici – ¼ salto – 2/4 attacco con nodachi ] [ Chakra 117/120 ] [ Equip invariato ]

Entrambi i jonin si sono ritrovati alle prese con gli attacchi dei loro avversari. Mentre Furaya ha dovuto evitare dei kunai diretti a punti quanto mai delicati e vitali, Azrael aveva a che fare con una pericolosa combo che prevedeva una doccia d'acqua fredda ed un morso da parte di una tigre elettrica. Insomma, non uno dei modi migliori per affrontare uno scontro. Cosa succede? Furaya scatta saggiamente verso la propria sinistra non volendo rischiare di andare ad imbattersi contro ciò che alle sue spalle ha causato quel rumore: si distanzia di 5 metri dai suoi avversari per poi curvare in un movimento a semicerchio di altrettanti metri che la porta, praticamente, a distare nuovamente 5 metri da loro. Questa volta non frontalmente ma alla loro sinistra. Da questa nuova posizione la giovane Consigliera può notare come i kunai lanciati dalla avversaria siano andati a conficcarsi contro una parete di terra sbucata dal terreno nel punto che in precedenza corrispondeva alle proprie spalle. Da questa nuova posizione ecco allora che Furaya si adopera per preparare il proprio attacco: un getto di fuoco che va colpendo i due avversari nell'istante stesso in cui viene soffiato via. Un getto di fuoco che il duo non riesce a contrastare e che li investe in pieno per via delle sue dimensioni causando ingenti danni da bruciatura ai loro corpi. Il ragazzino e la donna urlano, i loro capelli vanno a fuoco, le vesti anche e la loro pelle viene orrendamente ustionata mentre la potenza dell'ondata di fiamme li spinge via di circa 10 metri facendoli impattare contro un pezzo di muro crollato che arresta il loro sbalzo facendoli scivolare al suolo. I due sono malconci, parecchio, ma ancora vivi: il ragazzino, in particolar modo, steso di schiena all'aria osserva in cagnesco la Nara e batte un colpo col pugno sul terreno. E' dopo pochi secondi da questo che, attorno ai piedi dell'ANBU, vanno ergendosi dal terreno delle pareti di roccia che vorrebbero innalzarsi per riunirsi a formare una cupola che voglia circondarla. Mentre questo starebbe verificandosi, la ragazza, con la schiena poggiata contro la roccia e le gambe totalmente ustionate, recupera dalla fascia porta kunai che ha legata al petto (ora visibile a causa dei vestiti bruciati), altri due kunai i cui manici sono palesemente avvolti da dei fuuda. Presi uno per mano ecco che va lanciandoli mirando con uno al di sopra della testa della Nara e con l'altro dritto verso di lei, all'altezza del suo petto. Nel frattempo, Azrael, ha il suo daffare con i propri avversari. Dopo aver visto nel riflesso dello specchio l'immagine di Kuricha sorridergli con quella solita espressione spiritata, si ritrova a vedere gli attacchi venirgli lanciati contro e, agendo d'istinto, spicca un balzo che lo porta ad innalzarsi abbastanza il alto da poter schivare l'impatto sia con il getto d'acqua che con la tigre e che, al tempo stesso, lo porta incontro ai due superandoli. Salta sopra le loro teste nonché lo stesso specchio andando ad utilizzare la carica del salto per effettuare il proprio attacco. Un semplice movimento orizzontale della lama che -grazie alle sue dimensioni- va raggiungendo la testa dei due tagliandole per metà grazie al suo filo tagliente, da orecchio a orecchio. Il sangue schizza cremisi in fiotti densi ed esplosivi macchiando la cornice ed il retro dello specchio nonché colando sulle collane, gli anelli indossati, riversandosi poi lungo il resto di testa rimasto attaccato al corpo e inondando le vesti. I corpi cadono a peso morto a terra, ai lati dello specchio, inermi, mentre le parti superiori delle loro teste cadono poco distanti formando altre pozze di sangue cremisi sull'erba, schizzando contro i resti del tempio. Gli occhi sgranati dei crani recisi osservano il nulla in una espressione di vivo terrore, il fantasma della consapevolezza della loro fine a rimanere indelebilmente impresso nelle loro iridi vuote. [ Furaya difesa 2/4 ] [ Missione A ] [ No tempo ] [ Turni: Furaya - Azrael | Per eventuali cambi, avvisatemi ♥ ] [ Ore: 18.36 ]

[ Turni: Azrael - Furaya ]

19:18 Azrael:
 Sicuro, preciso e pulito. Un colpo e ha terminato due vite e portato atermine la parte di missione che lo riguardava. Eppure non v’è soddisfazione alcuna sul volto del Sadico. Non v’è alcun cenno di godimento in quel che ha fatto, come sarebbe solito provare in casi come questo. Silente osserva i crani dei suoi bersagli dividersi contro il filo della propria lama come burro contro la lama di un coltello caldo. Osserva le loro facce ricadere al suolo, vuote ed inerti. Rinfodera la nodachi con un movimento silente e fluido. Si volta del tutto, dando il fronte alle schiene dei nemici abbattuti e s’allunga verso di loro per allargare le braccia ed accompagnare i corpi al suolo, trascinandoli lontani dallo specchio di poco più di mezzo metro. Permanendo in un tombale silenzio andrebbe a privare le spoglie delle pietre preziose, collane ed anelli di cui erano adorni, sottratte alle tombe che avevano intenzione di traugare. Andrebbe ad ammassarli in un angolo, pronto per riportarli alla loro iniziale postazione per poter dire di aver, effettivamente, terminato la missione. Nel momento stesso in cui questo gesto sarebbe stato compiuto, andebbe a sollevar lo sguardo in direzione del combattimento ancora in corso da parte della Nara e dei restanti malfattori. Solo un attimo passa, prima che la di lui attenzione vada a rivolgersi altrove, nei riguardi del grosso specchio posto poco distante dalla posizione in cui dovrebbe trovarsi ora. Ne guarderebbe il retro, saggiandone con lo sguardo i contorni finemente decorati, espirando dalle labbra appena schiuse, prima di aggirarlo. Andrebbe a porsi di fronte alla superficie riflettente e a posarvi gli occhi, alla ricerca della figura che ha visto solo poco prima, che non incontra da tempo immemore. La mancina andrebbe a sollevarsi per sfiorare il riflesso coi soli polpastrelli, come se volesse riaccarezzarla, ma col timore di incrinare quel ricordo, quell’immagine, quella superficie vitrea. Il respiro gli si mozzerebbe in gola, le palpebre si chiuderebbero pesanti sugli occhi, occludendogli la vista per lunghi secondi. Distante dallo scontro, distante dalla missione, distante dai cadaveri, da uraya e da tutto quanto. Andrebbe solo a rifugiarsi nel ricordo di lei, rimembrando il calore della sua pelle che andava affievolendosi quando prendeva i tratti della propria innata, ricalcando più e più volte la sua voce, richiamando nella propria memoria le sensazioni dei loro numerosi abbracci. Non per effettiva mancanza di quel contatto, ma per dispiacere, rimorso, malinconia nei riguardi di qualcosa che poteva andar meglio per entrambi. < Mi dispiace- > Singhiozzerebbe a mezza voce, senza effettivamente spendere lacrime in quel suo dire, per nascodere agli altri un sentimento che vorrebbe mostrare unicamente a Kuricha. < Mi manchi… > Espirerebbe, infine, portando le mani alle estremità della cornice per voltarla e prepararsi al trasporto, qualora Furaya avesse concluso la sua crociata contro i corpi ustionati di quei traditori di Oto. [ tag invariati ]

19:23 Furaya:
 I due vengono investiti in pieno dalla Palla di Fuoco Suprema lanciata dalla Gran Consigliera. Vengono allontanati dalla donna, raggiungendo una distanza di almeno quindici metri. Nel mentre, riceve contro ulteriori tecniche lanciate dai due che ha di fronte, i quali son quasi in fin di vita, ma che riescono ancor a battersi allo stremo delle loro forze. Viste le dinamiche dell'attacco, scaricherebbe Chakra nelle fasce muscolari d'ambedue le gambe. Il Rilascio, invero, dovrebbe esser ancora attivo, il che le garantisce comunque un ottimo equilibrio sul terreno. Piegherebbe le inferior leve, sollevando i talloni e lasciando che questi ultimi sfiorino i glutei. Irrigidirebbe la muscolatura dei glutei, delle cosce e dei polpacci, nonché della zona lombare e dei fianchi rispettivi. Scaricherebbe la propria Energia, il proprio Chakra che ne rafforza i muscoli fuori dagli tsubo, in modo tale che, spingendo con le punte verso il terreno, ella possa saltar verso l'alto. Ambedue le braccia si ritroverebbero piegate e non molto distanti dai propri fianchi, poiché - appunto - vorrebbe ridurre, come sempre, l'area del di lei corpo che potrebbe venir presa di mira. Tenta d'anticipar le movenze altrui, distendendo le leve inferiori per saltar verso l'alto di soltanto CINQUE metri, riportando freneticamente le gambe a contatto con il bacino, anziché tenerle stese ed implicar un possibile colpo a queste ultime. Inoltre, il di lei busto verrebbe inclinato in avanti durante la stessa fase di salita, cercando di spostar il baricentro in avanti, dal momento che, durante lo stesso balzo in alto di cinque metri, come precedentemente citato, ella possa altresì spingersi in avanti, diminuendo la distanza che li separa e cercando di macinare almeno tre metri. DURANTE il balzo, prima che possa venir attratta nuovamente dalla forza di gravità e attirata al suolo, richiamerebbe a sé l'Elemento del Chakra Fuuton, questa volta, a discapito del Katon utilizzato in precedenza. Formerebbe due semplici sigilli, quali: Gallo e Tigre, tramite una lenta unione d'ambedue le mani al centro dell'addome. Da qui, tramite gli tsubo, il Fuuton si scatenerebbe all'esterno, venendo plasmato, invisibile, sotto forma di due fendenti d'aria, i quali sarebbero diretti, per ovvietà, uno verso la donna e l'altro verso l'uomo riversi al suolo, ancor immobili date le ferite gravi riportate, specialmente la donna che ha le gambe ustionate. Nel lanciarle, queste sarebbero ovviamente invisibili, a discapito del rumore che si potrebbe udire nel momento in cui verrebbero lanciate. Mirerebbe al petto di lui e alla gola di quella, non potendo far altro che decretar, in qualche modo, la fine di entrambi. Tenta di mantener una concentrazione ferrea, non avendo neppur consumato poi molto Chakra durante questa battaglia. Al termine, nel caso sia riuscita a scagliar quei due fendenti d'aria, i quali avrebbero una grandezza pari a dodici centimetri e mezzo, ella cerca d'atterrar con tranquillità, flettendo sì le inferior leve, ma allargando le superiori verso l'esterno affinché possa garantirsi, come sempre, una caduta aggraziata, nonché precisa e attenta. [1/4 Salto 5m + 2/4 Armi di Vuoto][Chakra: 99/120 (ho dimenticato di ripristinare i punti Chakra tolti per l'Hijutsu Yoton, non essendo stata attivata)][Rilascio del Chakra Finale ON]

Mentre Azrel va recuperando il maltolto dai corpi dei due cadaveri prendendosi un attimo per ricordare la cara perduta, Furaya è alle prese con il proprio scontro. Saltando in alto ed in avanti va evitando che il terreno la inglobi in quella cupola di terra ed erba ancor prima che questa fuoriesca da sotto i suoi piedi e carica il suo successivo colpo nel tempo che la ragazza va caricando il lancio di quei kunai diretti alla sua figura. Ricorre ad uno dei jutsu che ha imparato per primi e che molti genin sfruttano nelle loro missioni per via della loro efficacia ed utilità. Le armi di vuoto, infatti, oltre ad essere invisibili sono anche decisamente precise e vanno a conficcarsi senza alcun intoppo nell'addome e nella gola dei due avversari mettendo fine alla loro vita in un rantolo soffocato e strozzato. I due esalano l'ultimo sofferente respiro finendo con l'accasciarsi definitivamente al suolo ormai privi di vita, lasciando ai due Nara la vittoria di questo breve scontro. Il duo è ora libero di recuperare la merce rubata e riportarla al proprio posto, potendo dunque definire conclusa la missione. [ END ] [ End non necessaria ]

Azrael e Furaya vengono mandati a fermare dei ladri che volevano rubare dei preziosi resti dalle rovine del Tempio del Fuoco.
Qui i due si ritrovano vittime di un genjutsu dal quale però riescono ad uscire relativamente presto e nonostante i vari rallentamenti riescono a fermare i loro avversari senza danneggiare nel mentre gli artefatti rubati che risultano al più solo sporchi di sangue.


Devo dire che tutto è andato per il meglio.
Non ho visto particolari errori né inesattezze se non il solo piccolo dettaglio di quel salto che richiedeva 2/4 invece che 1/4, ma non è stato niente di grave.

Ammetto che avete evitato gran parte delle insidie che avevo inserito nella quest da principio come per esempio le carte bomba sensore che il duo ha lasciato nella torre prima di scappare via (che Furaya avrebbe fatto detonare se invece di saltar giù avesse camminato lungo le pareti o usato le scale) e -come per poco non avete scoperto- l'incapacità di poter utilizzare le vostre innate. O, meglio, il fatto che se ci aveste provato avreste riscontrato dei problemi a causa di una tecnica attiva da parte di uno dei ninja presenti dall'inizio della quest. Siete riusciti ad arrivare alla fine della missione senza far affidamento sulla vostra innata che, considerando il tipo di quest, sarebbe stata davvero perfetta per risolvere la situazione nel modo più preciso e pulito possibile e avete avuto una bella intesa.

Complimenti a entrambi.

Ps. tornando sulla torre di guardia Azrael e Furaya potranno notare che Umi e Kuma sono morti e con loro la ninja sensitiva. I loro corpi sono seduti contro il parapetto e per questo non si vedevano da basso. Kuma è un vecchio (sulla quarantina, insomma) ANBU -jonin- fra le forze speciali da tutta la vita e che ha operato anche sotto il comando di Azrael. E' sempre stato un buon soldato, obbediente e metodico, PIANGETE LA SUA PERDITA. :C

Pps. Lo specchio è un oggetto che ho inventato a caso e che permette di vedere riflessa l'immagine di un caro defunto.