Attendere fato
L'ultimo alterco con Chara risale ad un tempo non ben delineato nella tua stanza, che tu abbia provato o no a tener conto delle ore passate qua dentro potrebbero essere infinite o una sola. Sei sempre stesa sullo stesso lettino, osservando lo stesso identico soffitto. Le differenze sono poche ma sostanziali. L'odore del sangue è diventato tutt'uno con l'aria, rendendolo a te abituale. Le urla fanno parte del tuo ciclo quotidiano, così come le tue personali visioni. Ma ora non c'è più molto da vedere, se non le ferite sul tuo corpo. L'unghia del medio sinistro è assente, così come quella dell'anulare destro. Al loro posto macchie rosse non più vermiglie. Sotto i tuoi occhi due profonde sacche nere, a testimoniare l'irregolarità del tuo ciclo di sonno, se non la sua quasi totale assenza. Dormi quando ricevi le iniezioni, delle quali hai diversi segni lungo il collo. Diversi perchè ogni iniezione è stata fatta un po' più in basso della precedente, mantenendosi sempre sull'arteria carotidea, un po' per gioco, forse. Le tue braccia sono avvolte da scorticature non troppo profonde, ed il collare-- beh quello è sempre lì. Un segno di proprietà, forse. Lungo l'intero corpo son presenti strappi nella carne, causati dai roditori. Il dolore è come un dente devitalizzato: non si sente, ma è lì, a ricordare che esiste. E in tutto questo, la cosa più strana è che non ricordi quasi nessun momento nel quale ti sei procurata la maggior parte di quelle ferite. Il dolore è vivido, sai di averlo provato, ma non lo ricordi. Da qualche parte, in un luogo freddo e oscuro, riempito di pensieri, ti senti osservata. Hai sbagliato tutto, Kaine. < Non puoi andare avanti così, stai per romperti. > Oh, è lei, di nuovo. Lunga chioma blu, occhi che riportano lo stesso lineamento ed un corpo slanciato. E' vestita bene, come al solito. E come al solito, è sempre in orario. E' sempre presente quando stai per romperti, da sempre. Da quando ancora faceva parte del tuo piccolo angolo di mondo che a lungo hai dimenticato. L'ultima volta che è apparsa ti ha raccontato una storia per calmarti, ma non ricordi che storia. Non ricordi neanche perchè avevi bisogno di calmarti. Dei, stai perdendo colpi. Ed ora che lei è tornata, puoi lentamente aprire gli occhi. Non stavi dormendo, in realtà non stavi facendo nulla che tu ricordi. Forse è meglio così, ma ti stai perdendo in quel poco di lucidità che rimane. Se parlerai, potrai sentire le tue labbra secche ed il tuo intero corpo bramare per qualcosa. Hai sete, hai fame, vuoi andare via. Ogni volta che lei torna ti ricordi di essere stata umana in passato, ed il tuo corpo reagisce di conseguenza, accompagnando violenti crampi, tic nervosi, ed.. altro, che ora non è presente. < E' quasi ora che lei torni. > Un sottinteso ma chiarissimo riferimento all'entità di Chara, i cui lenti e soavi passi ti tengono sveglia dal terrore. < Dovresti dirle che hai cambiato idea. > Basta essere torturata, questa è la proposta che ti sta venendo posta attualmente. E non è così irragionevole-- seppur la scelta sia lasciata a te. In questo momento non vali nulla e non sei nessuno, in questo momento esiste soltanto l'attesa della fine, o la scelta di abbandonare qualcosa di molto importante. [ambient]
L'espressività di Kaine fa da doccia fredda a quella figura dalla chioma blu, che permane immobile a osservarla, con le labbra incurvate ed un'espressione propedeutica alla tristezza, pietà, compassione? Forse ti sei persino dimenticata cosa sono quei sentimenti. Forse stai dando per scontato quello che sta accadendo, e ti stai addormentando sugli allori. E per quanto non sembra vero, il tempo continua a scorrere, il mondo va avanti e tu sei ancora immobile. < Io, errore, non so cosa rispondere. Non voglio prendermi le responsabilità di queste azioni. > Stai venendo apostrofata Kaine, ma tra tutti i torti che hai subito potrebbe non importartene davvero tanto. Sei stanca, è comprensibile. Stai morendo, è comprensibile. Eppure-- questa ragazza legge dentro i tuoi pensieri molto bene, quasi come se glieli stessi condividendo. < Credi davvero che la parte Goryo di lei ti stia parlando, ora? > China il capo di lato, ma la domanda è retorica e nel tono sembra esserci una parvenza di ira, come se fosse stata offesa da quelle parole. < Sei sempre stata così- > Inspira profondamente dalle narici, sedendosi nel tuo lettino, vicino ai tuoi piedi, mantenendo quelle grosse iridi color mare puntate sul tuo sguardo. < Hai sempre biasimato le persone attorno a te. > La mancina si alza, il palmo a battere sull'addome, laddove sai che è presente il rene destro. Nella tua confusione, è difficile determinare chi è potenzialmente alleato e chi no. E' difficile capire se tutto è stato programmato o se puoi ancora liberarti. Come un ratto dato in pasto a un serpente, all'interno di una gabbia. Se tu fossi il ratto, riusciresti a liberarti? No. E allora perchè resistere? Perchè ancora respiri, perchè il tuo cuore batte, anche se il suono è sopraffatto dal dolore. Perchè non sai se davvero in questa metafora sei un topo, perchè non sai se la tua gabbia è indistruttibile. Ma devi scegliere, perchè il fato, se anche esistesse, controlla direttamente tutto, tranne te. < Posso guidarti ora, ma tra poco dovrai pedalare per la prima volta nella tua vita, da sola. > Non è chiaro a cosa si riferisca, ma cambia posizione. Non è più seduta, ma stando attenta a non schiacciare parti del tuo corpo, si porta esattamente sopra di te. Il ginocchio a far da leva, in mezzo alle tue gambe, i palmi di entrambe le mani a far lo stesso ai lati della tua testa. I suoi lunghi capelli blu quasi a sfiorarti. < Sì o No. > Ti è stata data una scelta, sembra offrirti un supporto nella tua bicicletta, ma per poco. Ma puoi sempre scegliere di imparare a pedalare da sola..qualsiasi sia il prezzo. [ambient]
Ti trovi nella parte sbagliata del paradiso, Kaine. In mezzo ad un monto tanto confuso dal divenire aulico, in mezzo ad eventi tanto incomprensibili dal sembrare divini. Il destino nasce e muore tra le tue labbra, in quelle poche parole che ti danno una scelta, la più importante. Come se fosse la prima volta che qualcuno te ne avesse dato. E' un sollievo, non essere vittima degli eventi-- ma questa condizione non esiste laddove sei tu la portatrice degli eventi che soggiogano gli altri. E chiunque sia la ragazza sopra di te, ti promette che sarai in grado di fare una drastica scelta, senza prendertene ancora tutta la responsabilità. Con cuore tranquillo, salirai la collina, dalla quale potrai finalmente vedere con chiarezza tutto. La città. L'ospedale, le case, il purgatorio, l'inferno, la prigione. E' immediato alla tua risposta il lasciarsi andare sul tuo corpo dell'altra, cadendo su di te. Ma l'impatto non è violento, come sabbia che perde il suo contenitore, come onde sugli scogli, sbattono e si disperdono, senza lasciare nulla di visibile. In contemporanea da fuori la cella passi vengon sentiti, sai che sta arrivando. La ragazza dai capelli blu è sparita, e ora non ti rimane che attendere l'arrivo di ..Chara? Non ne sei neppure sicura, ormai. Passano secondi, e la porta va aprendosi, a presentarsi immediatamente la signora dai corti capelli verdi, dai guanti bicromatici, dallo sguardo misterioso. Ti osserva e inarca un sopracciglio, come se qualcosa non andasse. E faresti lo stesso anche tu, realizzando che non hai più controllo su alcuna funzione motoria, se solo potessi. Non sei più coricata, ma seduta. Il tuo corpo si muove senza darti nessuna informazione, come se la tua mente fosse stata tagliata fuori. < Voglio andarmene. > Dici, tu, Kaine. Il tuo corpo agisce da solo, e non è difficile pensare che questa potrebbe essere conseguenza del tuo Sì, precedentemente nato. Tutto avviene in fretta, forse lo hai già capito, ma sei già sulla bicicletta di cui ti ha parlato la ragazza precedentemente. Forse è questa la spinta della quale parlava, in questo momento stai pedalando verso la libertà, forse. "Ti basterebbe prendere il mio posto." Risponde Chara, alzando uno sguardo sul tuo corpo e osservandoti dal basso verso l'alto. "Oggi sarebbe stato un giorno importante per la tua prigionia, ma-- lo sarà comunque, immagino. " Percepisci il tuo corpo, la tua espressione. Anche se non puoi osservarti percepisci una determinazione non tua, una forza non tua- -è quasi come attivare l'innata Goryo, ma coesistere con la controparte nello stesso momento. "Va bene, facciamo un test, e vediamo quanto sei determinata. " Per quanto il tono sia fermo, vedi negli occhi di Chara un bagliore sparito quando hai deciso di essere torturata, come se nel suo profondo qualcosa la stesse 'eccitando'. "Seguimi." E al seguito di quelle parole, il tuo corpo, inizia a muoversi. Si alza e quasi zoppica, restando dietro chara di qualche passo. Camminate lungo una districazione di corridoi, passi davanti a numerose celle. Da alcune il silenzio, da altre..scene terribili, che non riesci a vedere, considerando i passi svelti e lo sguardo concentrato del tuo corpo. "Ok, Kaine. Qualsiasi cosa ti sia successa, non deludermi. Non reagirei bene. " Al seguito di quelle parole entri in una cella-- abbastanza simile alla tua. Ad attenderti, appesa a testa in giù dal soffitto, una ragazza. Capelli neri, vesti logore, ferite, ma specialmente- viva. Il corpo non è devastato come il tuo, motivo per cui ancora c'è un che di determinazione in quella donna, forse qui da poco. "E' semi-cosciente, a causa della posizione. " Una frazione di secondo e Chara si sposta davanti a quella povera anima, perforandole la subclavicola con un kunai. Il dolore la riporta alla coscienza, ed urla iniziano. I suoi occhi son pieni d'odio, ma specialmente confusi. Sanguina e sbraita dalla vergognosa posizione che le è stata data. "Fai un lungo taglio orizzontale, allo stomaco. Prova che ne hai avuto abbastanza." Parole di Chara, che porge il Kunai al tuo corpo. Qualunque cosa tu stia pensando, è quasi imbarazzante la velocità con cui TU effettui un affondo ad un lato dello stomaco altrui, iniziando a tagliare sul lato per formare quella ferita orizzontale. Senti ogni cosa, tutto rallenta di nuovo. Ma ancora peggio..KAINE, improvvisamente il corpo si immobilizza. In una frazione di secondo realizzi che hai di nuovo il controllo, proprio mentre il taglio orizzontale sta venendo fatto, in mezzo alla tempesta, in mezzo a quelle urla. Stai pedalando da sola Kaine, nessuno ti sta guidando, devi continuare a farlo. Colei che ti ha guidato apparentemente sparisce, ma non sei più sola. La luce diventa ombra, ma in fin dei conti non cambia niente dalla condizione precedente. Il cambiamento nasce nell'unione, e nelle circostanze di Kaine, è alquanto curioso sapere cosa cambierà. Tutti noi sappiamo che il nostro tempo nel mondo è limitato, ed eventualmente..tutto finirà, senza poterci far nulla. E nonostante ciò è sempre una sorpresa quando la morte giunge. E' come salire le scale nell'oscurità, e pensare che ce ne sia una in più. Il piede batte sull'aria, e c'è un terribile momento di sorpresa quando comprendi la verità. Non puoi tornare indietr, Kaine, lo sapevi. [ambient]
La lama non è più mossa da volontà altrui, sei tu adesso che devi combattere tutto ciò che fino ad ora sei stata per riuscire a tagliare quella carne, per sopravvivere. Come il topo, hai deciso di combattere fino alla fine, rivelando forse che quella battaglia non era tra un roditore ed un serpente, ma tra due serpenti. La lama taglia via la carne, e da essa esce fuori tutto ciò che segue. Uno spettacolo orribile sopra i tuoi occhi, che ti porta immediatamente a coprire il tuo volto di puro sangue, vermiglio. Un ninja segue missioni che passano dal grado D in su per abituarsi alla difficoltà e alle scelte da compiere, ed in questo momento, Kaine è stata gettata direttamente nel punto più profondo per uno shinobi. Uccidere qualcuno di totalmente inerme, facendolo soffrire. Si tratta di sopravvivenza, sì, ma è molto di più. Vita e morte. "Ogni atto creativo ha conseguenze distruttive.. " Chara rimane a bocca aperta davanti a quella scena, immobile, enunciando caos ed equilibrio, come il Dio Indù Shiva, sia distruttore che creatore. Quello che eri ieri è uno scarto che fa sorgere ciò che sei diventata oggi. E come sempre, si torna a osservare una tazza. E' una metafora tipica, nel clan Goryo. La tazza si è rotta; i pezzi non si rimetteranno insieme mai più. In questo momento Kaine sta provando il piacere e dovere della crudeltà, e in futuro non potrà che rimproverarsi il goderne, l'aver perso il controllo anche solo una volta. "Andrà tutto bene, te l'ho detto." parole che Kaine ha già sentito, prima dell'inizio di tutto questo. "Io posso donarti la maestosità del vero divenire." Si avvicina a te, e come se finalmente potesse rilassarsi, appoggia la sua fronte sulla tua spalla, sottraendoti l'arma dalla mano e bagnandosi con te nel sangue. "Ti darò obiettivi, uomini da trovare, torturare e uccidere. Fautori di crimini, se preferisci. All'Anteiku dovrai dire che Chara ti ha aiutata a scappare dall'uomo che hai visto nell'altra tessera, al locale. Hai un sigillo addosso, da ora so cosa pensi e potrò comunicare con te. Le persone con cui parlerai verranno coinvolte nelle tue missioni dopo un periodo in queste celle o verranno braccate, eventualmente da te stessa. Mi prenderò cura di te, ora..vai. " Ti sei praticamente abituata a perdere i sensi in questo periodo, per cui riconosci i sintomi agire sul tuo corpo, indebolendolo e portando la tua visuale a sfocare sempre più. Stai perdendo i sensi, e questa volta..ti risveglierai in mezzo alle strade di Kusa, con le stesse identiche ferite e cicatrici, ma anche con un grande segreto che impone il silenzio su di te. Kaine, da ora tu sei Shiva, porterai pace incarnando il caos. Ora sei davvero pronta. [puoi endare] [riporterò le ferite nella scheda salute] [maggiori info nel resoconto]