[Missione C] - Imbiancare la staccionata pt.2
Quest
Missione di Livello C
Giocata del 16/03/2018 dalle 15:36 alle 18:21 nella chat "Centro di Kusa"
Piove. L'acqua cade scrosciante da nuvoloni carichi di pioggia mentre un vento fastidioso e tagliente va sferzando i volti dei passanti. Non fa particolarmente freddo, ma stare a casa davanti al camino sarebbe meglio, ecco. Qualche lampo screzia di tanto in tanto l'oscurità di questo cielo buio mentre dei tuoni lontani ringhiano in sottofondo. Classico temporale primaverile che potrebbe svanire da un momento all'altro o durare per giorni. Chissà? Il nostro trio di giovani eroi è stato richiamato all'ordine per sorvegliare l'abitazione di una famiglia di agenti immobiliari che da qualche tempo riceve lamentele piuttosto accese da parte di alcuni clienti insoddisfatti dell'acquisto fatto tramite il loro consiglio; sono giunti persino a minacciarli se non fossero stati risarciti, cosa che -da contratto- non può avvenire. La famiglia quindi, preoccupata per la propria incolumità, ha chiesto che una squadra di ninja li sorvegli per proteggerli in caso di bisogno. La casa in questione si presenta divisa su due piani con le facciate di un grigio smorto e le rifiniture quali i balconi ed il cornicione di un rossiccio aranciato simile al classico colore dei mattoni. Le pareti sono in pietra mentre porte e finestre di legno e vetro ed il tetto è fatto di tegole rosso scure, spiovente. L'abitazione è circondata da un piccolo giardino ben curato circondato da una staccionata bianca apparentemente pitturata da poco per via della brillantezza del colore. V'è un solo punto d'ingresso verso l'interno del giardino -e quindi la casa- ma la staccionata non è così alta da impedire di venir scavalcata. [ Missione C ] [ Turni: ??? ] [ Tempo: 45 minuti per azionare tutti quanti. ] [ Mappa: https://imgur.com/LNYM1o2.png ] Ore: 15:36 ]
Piove su Kusa, ancora una volta il suo incedere, quel lento avanzare incessante è accompagnato dall’acqua che si schianta a terra andando a dare un’aria più tetra a tutto ciò che li circonda, tutto è più umido, scivoloso, oscuro. Per l’occasione ha indossa la sua tenuta da combattimento più abituale, si tratta semplicemente di un corsetto in pelle nero che le stringe il busto e le circonda il seno lasciando però spalle e braccia scoperte, cinque fibbie frontali, anch’esse nere, regolate in modo che l’abito le stia aderente ma non stretto, così che possa adattarsi a lei proprio come una seconda pelle, senza infastidirla durante i movimenti ma senza nemmeno scoprirla. I ferretti del corsetto si posano senza fare forza sui suoi fianchi che sono invece coperti da un paio di legghings, aderenti pantaloni elastici che le coprono le gambe fasciandole, ancora una volta fornendone la protezione di una seconda pelle senza però stringere troppo. I capelli sono raccolti in una coda alta, la frangetta cade su quella fronte, si muove appena mentre il resto del mare nero è raccolto, le punte dei capelli così facendo le sfiorando le scapole, dondolano sulla sua pelle talmente bianca da sembrare di porcellana. Il suo viso è asciutto, duro nell’espressione seria e distaccata e forse inquietante a causa degli occhi, il destro è infatti azzurro, dello stesso colore del mare durante una giornata soleggiata in estate mentre il sinistro ha l’iride di un rosso cremisi, il resto invece, la sclera, è nero e buio come la notte, come la morte. Avanza ondeggiando appena i fianchi, una gamba davanti all’altra ordinatamente, coperta in quegli stivali neri in cuoio che le arrivano circa al ginocchio, nessun tacco solo una suola tale da conferirle una maggior presa sul terreno, sfila quasi ammantata, nascosta in quasi tutta la sua figura sotto ad un mantello scuro con il cappuccio, quel drappo è legato intorno al collo con una stringa sottile e poggiato poi sulle sue spalle così che ricada delicatamente sulla sua figura proteggendola da quell’acqua che non se vuole sapere di smettere di cadere, che non vuole lasciarle pace, il cappuccio da parte sua copre la maggior parte del volto, giusto le labbra tirate in un’espressione sicura e decisa si notano. Si intravede anche il ciondolo dei cacciatori di taglie, poggiato proprio cove il mantello è stato chiuso, legato ad una collana argentea, qualcosa che ricordi a tutti da dove viene perché dopo i doku quella è la sua unica identità per ora. Ormai nelle vicinanze della casa da proteggere oggi si limita a prendere un profondo respiro così da potersi concentrare sul suo stesso chakra, su quel flusso che forte le scorre nel corpo, cercherebbe di dirottarlo almeno momentaneamente verso le sue ghiandole salivari, lì, proprio lì andrebbe a bagnarlo, lasciare che si immerga all’interno del veleno tossico che il suo corpo continua a produrre naturalmente, questo dovrebbe permetterle di lasciare che il suo chakra diventi il quanto più simile al suo sangue ovvero semplicemente tossico. Una volta aver aspettato qualche istante andrebbe a reimmetterle il chakra nel suo sistema circolatorio, riprendendo quindi il processo con la porzione successiva di chakra, proprio come se si trattasse di un filo di spago nella colla. Dovrebbe, si spera almeno, essere riuscita a richiamare a sé il potere della sua innata a questo punto, gli occhi si guarderebbero intorno alla ricerca di compagni <Yume Doku> si presenterebbe senza troppi giri di parole <seconda del Capoclan Itawooshi Doku> c’è dell’orgoglio in quelle parole, certo è inconsapevole di tipo i mille motivi per cui non dovrebbe essere così felice del suo ruolo ma sono dettagli. Si trova al momento ancora fuori dalla staccionata, verso l'ingresso e lì eventualmente si fermerebbe ad attendere i compagni per poi, se loro volessero, seguirli all'interno del giardino [chk:on][arte del veleno liv 3] Tra le varie tasche -due interne e due esterne- del giaccone bordeaux indossato, arrivante sin dietro le ginocchia, porta: 3 Carta Bomba, 6 Bombe Luce, 1 Bisturi, 10 Kunai, 2 Tonici di Recupero Chakra Speciali e 4 Tonici Coagulanti Speciali. Oltre al suo enorme giaccone, decisamente fuori moda per un Ninja, vi sono un paio di pantaloni neri, assieme a scarpe comode e d'egual colore. A coprire il busto, oltre ad una camicia bianca, v'è un gilet scuro a sua volta. I capelli del Rosso son raccolti in una coda alta, che -come se non bastasse già il suo viso ambiguo- lo fanno sembrare maggiormente una ragazza che un uomo sulla trentina. Un paio d'occhiali dalla montatura rossa completano l'opera, permettendogli di non sbattere contro un albero o distruggersi una gamba. Vambracci e schinieri metallici son disposti dove compete sotto gli abiti portati dal Rosso. Affianca i due compagni, di cui ne conosce soltanto Itsuki per averlo incontrato precedentemente ed averci scambiato qualche parola. Alla presentazione della Doku, le vien facile or replicare come conviene, una volta nella vita. <Rasetsu Kokketsu.> Che fa pure rima, a ben vedere. Non bastava lui come scherzo del destino o della natura, ci si mette anche il nome che si è scelto. Finirà mai questa tortura!? Non richiama ancor la sua Innata, convinto che possa ancor farne a meno e non preoccupandosi come farebbe invece la Doku, pronta ad ogni evenienza. Lui è lì praticamente per il denaro messo in palio, a patto riescano a portare a termine la missione. Il Chakra è ovviamente attivo, in circolo, pronto ad esser utilizzato come conviene. <Quindi..> Si rivolge ai due compagni di giornata. <..siete stupidi anche voi e vi metterete a sparare Palle di Fuoco dove non conviene? O si può ragionare? Non avete qualche cromosoma in più, no?> Che razza di domande son queste? Bella compagnia che vi siete scelti per questa missione. Mani nelle tasche, sguardo stanco e apatico. Si guarda nei dintorni, cercando di capir meglio come muoversi in caso, tentando di tener a mente la zona, la casa ed il giardino che han di fronte. S'addentrerebbe, al seguito della Doku, semmai, poiché par esser quello meno conveniente là dentro, ammesso ciò sia concesso loro. [Chk ON] [Li] Sospira, infastidito e scostante nei confronti della pioggia, la quale incessante scandisce un ritmo nè troppo frenetico nè troppo a rilento, in quel di Kusa ammantato dall'atmosfera umida e grigia. Si muove, aleggiando per le strade sotto quel nero ombrello d'ebano, scuro, tanto da sembrare una macchia di nera pece , così come appare scuro lui, in quella figura agghindata e vestita come al solito, in giacca e cravatta neri, camicia bianca e capelli rigorosamente legati in una coda alta, per evitare che si bagnino e che causino dunque ulteriore fastidio. Fortunatamente, gli abiti femminili sono stati abbandonati dopo l'ultima missione, ma allo stesso modo potrebbe sembrare che abbiano abbandonato un membro del Clan, Kaine, per la precisione, la quale è sparita e, di certo, il pensiero persiste nella mente di Itsuki, che considererebbe il tutto un relativo fallimento < ... > tace, sempre e comunque, mentre dovrebbe oramai ritrovarsi nei pressi dell'abitazione dove dovrebbe svoglersi la missione, lì dove potrebbe scorgere la Doku e il Kokketsu, andando quindi a sentire i due cognomi, il primo, proveniente comunque dal proprio Villaggio, il secondo.. Beh, grossomodo lo conosce, tanto che andrebbe semplicemente salutando con un cenno del capo, socchiudendo appena gli occhi < Itsuki Goryo. > e piegherebbe appena la testa di lato, osservando Kimi, cercando di leggerla ed analizzarla, presentatasi come Yume ma del tutto estranea al Genin, che comunque vedrebbe di concentrarsi per andare a ritrovare dentro di sè energia fisica e mentale, sigillo caprino, la prima rossastra e sprizzante di vitalità, la seconda placida e composta, bluastra, le sospinge e le unisce al centro del sistema circolatorio per veder quindi di provare l'impasto del Chakra, che oramai dovrebbe riuscirgli al meglio, data l'abitudine. Per il resto, il Kagurakaza tace, inaspettatamente, per quanto Itsuki possa sentire un vago mormorio nella sua testa, è remoto tanto da sembrare un sommesso brusio, quasi stesse leggendo quell'altro, metnre Ikki può rispondere a Ryuuma < Tsk, i Goryo più stupidi dei Kokketsu... > direbbe lui poi con un brevissimo sospiro, andando a rifarsi all'ultima breve discussione che ha avuto con il rosso, nel quale si è considerato l'anello evolutivo subit dopo la loro innata, senza manco toppare troppo e senza però peccare di supremazia, cosa che a Itsuki non è che può portare sempre bene. Comunque, senza ulteriore indugio il Chakra dovrebbe destarsi e lui semplicemente attenderebbe il dire dei suoi eventuali superiori, senza premersi troppo nel gettare iniziative, armato quanto basta, sistemandosi piuttosto i guanti, tirandoli dai polsi. { Tentativo Chk - 3 Fuuda tronco - 2 tonici sp chk - 2 tonici sp hp - 3 Kunai - Guanti Ninja }I tre eroi si presentano a vicenda nonostante alcuni di loro paiano essere già vecchi *amici*. Mentre Yume e Rasetsu si limitano ad osservare la situazione, Itsuki tenta di richiamare il proprio chakra per affrontare al meglio la missione. Fallendo. Forse il pensiero per le sorti di Kaine lo sta distraendo più del dovuto, forse l'essere in squadra con due ninja nettamente più esperti di lui lo rasserena troppo, qual che sia la verità non riesce nel suo intento. [//OFF: Al di là del fatto che il sigillo è stato citato e buttato lì giusto per, ma non c'è stata alcuna descrizione del procedimento D: hai fatto il semplice elenco in punti di ciò che serve per l'impasto. Non va bene così! >w<] Ad ogni modo i tre rimangono dinnanzi la staccionata, dove c'è il cancelletto per entrare, ad osservare l'abitazione dalla quale non giunge alcun rumore. Non sembra esserci niente di strano, il giardino è un normale prato corto con qualche fiorellino bianco che sbuca qua e là ed un breve tragitto in pietra che collega la porta d'ingresso all'entrata della staccionata. Qualche albero delimita i bordi della recinzione mentre qualche cespuglio sbuca qua e là sul prato. La pioggia innaffia ogni cosa e il suo scrosciare sembra essere l'unico rumore presente se non fosse che, d'un tratto, Yume e Rasetsu sentono qualcosa che- stona. Un tonfo e subito dopo un secondo, come un colpo dato contro qualcosa ripetutamente. Itsuki non riesce a sentirlo, ma per i due special jonin sarà chiaramente udibile. Un suono basso, distante anche, che viene distintamente dal piano inferiore della casa. [ Missione C ] [ Turni: Kimi, Ryuuma, Itsuki – chiedete per eventuali cambi] [ Tempo: 45 minuti per azionare tutti quanti. ] [ Mappa: https://imgur.com/LNYM1o2.png ] [ //OFF: Itsuki: gli oggetti che hai segnato nei tag dove li tieni? Passino i tonici che magari li hai in tasca e i guanti che, vabbè, si sa dove vanno, ma i tre kunai? I fuuda? ] [ Ore: 16:20 ]
Qualcuno, vista la risposta del Kokketsu, starà sicuramente ringraziando la pazzia di Kimi e il conseguente cambio di personalità però adesso, rispetto a quello che ci si aspetterebbe di solito, si limita a voltarsi per fissarlo, o meglio squadrarlo dall’alto verso il basso per poi inarcare le labbra in quello che si mostra più come un sorriso che trasuda sicurezza a manie di grandezza più che gentilezza <no> risponde anche seriamente <mi spiace per la tua situazione però> scuote appena le spalle, sempre con la risposta punta e anche quel fare un po’ di superiorità che assurdamente in poco tempo ha già assorbito come una spugna da quel dolce, docile gentiluomo di Itawooshi. Osserva attentamente anche il Goryo senza però aggiungere nulla alle sue parole, un tonfo poi giunge netto alle sue orecchie <immagino che sia meglio che qualcuno tenga d’occhio anche il retro, arrivo>poche parole rivolte ai compagni che quindi lascerebbe precederla in quello che sembra essere un intervento dovuto. Detto questo si limiterebbe a portarsi il pollice destro in bocca, fatto questo andrebbe a mordere con forza così che i suoi denti possano penetrare la pelle, questo dovrebbe portarla semplicemente a sanguinare, fatto ciò semplicemente le basterebbe sporcarsi la mano sinistra con il sangue prima di flettere le gambe e portarla verso il terreno, chiuderebbe gli occhi lasciando che sangue e chakra sporchino il terreno <hisoka> un mormorio appena percettibile il suo che dovrebbe concludere il richiamo andando a far apparire una farfalla di due metri, marroncina con un teschio sul carapace <vai sul retro e restiamo in contatto> solo a questo punto si lascia il permesso si flettere nuovamente le gambe, dopo che era già tornata in posizione eretta. Sperando che i compagni dopo le sue prime parole le abbiamo semplicemente “spianto la strada” lei andrebbe quindi a flettere il busto in avanti insieme alle ginocchia, gamba destra che scivola in avanti finendo per supportare il suo peso mentre il baricentro viene sbilanciato così che il suo corpo inizi a tendere verso il terreno, il piede sinistro, arretrato rispetto al gemello, andrebbe a staccare il tallone del terreno e così mentre Hisoka vola dall’altra parte della casa lei inizierebbe uno scatto che dovrebbe portarla all’inseguimento dei compagni verso la fonte del rumore, verso l’interno della casa. Andrebbe a massima velocità, il massimo che i suoi muscoli le permettono, così da affrettarsi, spera solo di non essere già arrivata in ritardo. Una volta raggiunte arresterebbe il suo passo senza però abbassare la guardia, solo con il cappuccio abbassato proprio a causa di quello scatto che le dovrebbe aver svelato il capo [chk:85/95][arte del veleno liv 3][3/4 richiamo][1/4 scatto][hisoka] Ignora il commento di Itsuki: per una volta nella vita, qualcos'altro attira la di lui attenzione tanto da non risponder in modo piccato dove conviene. <Shh.> Sibila all'indirizzo degli altri due, sicché il tonfo vien difatti udito dalle orecchie del Mostro. <L'avete sentito?> Un sussurro il suo, flebile, con quella vocetta che di mascolino ha nulla. Lancia un'occhiata agli astanti, come a voler dire che, per oggi, farà il bravo ragazzo, cosa che succede talmente di rado da dover esser segnato su un calendario. <Andiamo.> Non vuol perdere i soldi della Missione né farla fallire per nessuna ragione. Ergo, s'avvicinerebbe al cancelletto, avanzando verso l'ingresso della stessa abitazione. Il cancelletto, ammesso sia riuscito ad aprirlo, usufruendo della mandritta distesa verso quest'ultimo, facendovi forza oppure sfilando un chiavistello nel caso vi sia, sarebbe altresì lasciato aperto per permetter agli altri l'ingresso, se voglion seguirlo. Inoltre, passarvi, anziché scavalcarlo come una rinominata pubblicità di olio, gli sembra decisamente più adeguato. Dunque, nell'avanzar - se sia ciò concessogli - porterebbe il polso mancino all'altezza delle labbra e dei denti da squalo. Tenta di richiamar con coscienza l'Elemento del Chakra Suiton, affinché esso possa unirsi con il Sangue, formando un'unica miscela che, in caso, darà vita a quanto richiesto: l'Hijutsu Kokketsu. Su quel polso già ricolmo di cicatrici di ogni tipo, egli va ad apporre un morso, come un vampiro. Squarciando la pelle chiara, pallida, cadaverica, ne fuoriuscirebbe del Sangue in netto contrasto con questa: nero come la notte, come la pece. Nello scorrere fuori, esso dovrebbe galleggiar nell'etere circostante, attorno a Rasetsu stesso, formando un alone violaceo con piccole scariche elettriche del tutto figurative, prive d'utilizzo particolare, come stelline che scoppiettano nel richiamar quanto fatto. Due lacrime discenderebbero dagli occhi del Rosso, sicuramente non di pianto o commozione, bensì di puro e semplice Sangue. Sclera che muta, occhi che raggiungono il colorito tipico degli sciacalli, gialli perfetti. Trasformazione che ivi non concluderebbe, giacché macchie di Sangue si disseminerebbero verso tutto il corpo del giovane Demone, precisamente su gambe e braccia per poter esser usato come predilige. Nuova aggiunta del suo essere demoniaco sarebbe la tunica nera, anch'essa fatta completamente dello stesso Sangue. Par strappata nella zona finale, lunga sino ai piedi, con un cappuccio che or si paleserebbe sul capo del Mostro, rendendolo quasi una MORTE. Gli manca soltanto la falce per completar l'opera, ma tale sarebbe la mostruosità che vuol mostrare. Ghigna, sì, perché così va. Inoltre, concluso ciò, ammesso antecedentemente sia riuscito a raggiungere la porta d'ingresso, il di lui tentativo sarebbe anche quello di riuscir a penetrar all'interno, magari abbassando la maniglia, controllando dapprima che la porta non sia chiusa a chiave. Nulla deve esser lasciato al caso. [Chakra: 77/80 | Hijutsu Kokketsu lv.3: Attivazione | PV Ryuuma: 97/100][1/4 Avvicinamento Ingresso + 2/4 Attivazione Hijutsu Kokketsu][3 Carte Bomba, 6 Bombe Luce, 1 Bisturi, 10 Kunai, 2 Tonici Rec. Chakra Speciali, 4 Tonici Coagulanti Speciali, Vambracci, Schinieri] [Li] Sarà la noia perpetua, sarà il malcontento nel pensare alla consanguinea sparita o che altro, però, a quanto pare il Chakra non ha intenzione di attivarsi < Mh? Addirittura? > snervato, si concede un'altro pesante sospiro, mentre quell'altro da dentro andrebbe sogghignando, espimendosi come di suo solito in totale libertà < " Oh, suvvia, c'è sempre una prima volta, ringrazia che non ti sia capitato in battaglia... " > e per il resto, nulla, Itsuki semplicemente scuote appena il capo e si concentra di nuovo. Le mani si pongono nel sigillo della capra andando ad intersecarsi come di dovere e di lì in poi, chiudendo gli occhi ed andando a immaginare quel piano nero fittizio in cui si paleserebbe di lì a poco, teoricamente, la presenza della presunta energia fisica, un'energia che dovrebbe essere raprresentata come una rossastra fiamma vibrante, accompagnata di lì a poco da quella che dovrebbe essere l'energia mentale, un'energia che invece si palesa come un placido globo blu, col colore dell'oceano e la stessa tranquillità a rappresentarla. Una volta ritrovate le due energie cercherebbe quindi di farle coadiuvare nel mezzo, andando a tentare di impastarla lì all'altezza del ventre, al centro del sistema circolatorio appunto, dove dall'unione delle due energie dovrebbe crearsi un'immaginario vortice violaceo, che poi andrebbe ad esplodere nell'azzurra fiamma del Chakra, sempre che questa volta ci sia riuscito. Per il restp, lui non può percepire quello che invece sentono i due superiori, e quindi, vedrebbe di affidarsi al proprio spirito d'osservazione e alle proprie capacità cognitive da Shinobi, quel poco che può permettersi, andando a verificare e valutare le azioni di Kimi e Ryuuma, senza per ora prendere particolari iniziative, vedendo piuttosto di accodarsi al loro fare. E per ora, quel che fanno loro non ha nulla a che vedere con le capacità di Itsuki, il quale però, sentendo il dire del Kokketsu, vedrebbe di andare a concentrarsi su di lui, per il momento, andando a domandargli < Cos'era? > quel suono, quello che lui non ha sensito e che non stà nemmeno a specificare, andando a rimuovere ogni superflua ed inutile parola per ottimizzare le cose, cercando di tenere il passo al momento con il Rosso, stando al suo fianco nel tentativo di entrare a casa, seguendo Ryuuma anche nella propria trasformazione, osservandola con un certo misto tra gusto e disgusto, insolito, attendendo una qualche direttiva, ligio al dovere e comunque non troppo avventato da fare appunto di testa sua, per ora che possono mantenere un qualsiasi elemento sorpresa. L'equipaggiamento viene ricapitolato con un paio di tocchi al portakunai posto a modi fondina ascellare e la tasca portaoggetti posta dietro all'altezza dei reni, sulla destra. {Chk (forse) On - Stesso EQP (I Kunai nel portakunai il resto nel portaoggetti) Guanti indossati. }Questa volta, forse piccato dall'aver fallito un procedimento riuscito decine di volte, Itsuki si ritrova a richiamare il proprio chakra senza il minimo margine d'errore. L'energia bluastra fluisce in lui come un fiume in piena e acuisce i suoi sensi senza tuttavia permettergli di sentire il rumore udito dai compagni, forse troppo basso e distante per quelle che sono le sue attuali capacità. Ad ogni modo, mentre Itsuki impasta nuovamente il proprio chakra [//OFF: Impasto 4/4 quindi non riesci a seguirli all'interno], Yume e Rasetsu si affrettano per raggiungere l'ingresso dell'abitazione... non senza qualche problema. Yume, infatti, tenta di evocare la fedele compagna di missioni di sua madre, Hisoka, ferendosi il pollice e bagnandosi il palmo come richiesto da contratto con le farfalle. Tuttavia, ahimè, la ragazza dimentica di comporre i sigilli necessari alla preparazione della tecnica e per questo non riesce nell'esecuzione del jutsu ritrovandosi, semplicemente, sola. Rasetsu dal canto suo apre il cancelletto e macina i dodici metri e mezzo che separano la staccionata dalla porta d'ingresso, aprendo anche quest'ultima senza troppi problemi e richiama la sua innata in maniera preventiva ritrovandosi a varcar la soglia d'ingresso ricoperto di una tunica nera piuttosto inquietante e le lacrime di sangue nero che rigano il suo volto altresì niveo. Nell'entrare in casa, comunque, Rasetsu può notare come di fronte a sé vi sia un lungo corridoio sul quale si affacciano diverse stanze: dopo circa cinque metri, sulla sinistra, si apre un grande soggiorno piuttosto ampio e luminoso mentre sulla destra v'è un piccolo pianerottolo ove le scale salgono al piano superiore. Oltre il soggiorno e le scale, in fondo al corridoio, sulla destra, v'è l'affaccio sulla cucina da cui si sentono provenire distinti rumori. Un "crack crack" piuttosto flebile che ricorda lo scricchiolio dei vetri calpestati. C'è un rumore di passi e quindi la comparsa -dalla cucina fin sul corridoio- di un paio di uomini alti e nerboruti armati uno di ascia e l'altro di coltelli. Indossano uno una camicia a scacchi rossa e dei semplici pantaloni in tela scuri (quello con l'ascia) e l'altro una maglietta bianca dalle maniche arrotolate e delle bretelle a tener su dei jeans sdruciti. Questo ha inoltre delle fasce di cuoio incrociate sul petto con su tenuti dei coltelli. Dei passamontagna coprono i loro volti ma non possono impedire a Rasetsu di notare lo shock dei due nel ritrovarsi davanti questa inquietante figura incappucciata. < !! > sobbalzano i due tenendo strette le loro armi. < Ma questa chi è? > chiede uno dei due con tono sgomento e infastidito. < Avevi detto che a quest'ora non ci sarebbe stato nessuno a casa! > "Infatti! Quei due sono a lavoro! Non lo so chi è questa." esclama il tipo in camicia stringendosi nelle spalle. < Magari è venuta a rubargli in casa? > "Boh. Può essere." < Chissene frega. C'eravamo prima noi! > e, detto questo, l'uomo va afferrando due coltelli dalle fasce tenute sul petto e li lancia contro il Kokketsu mirando al suo torso. Intanto, dall'esterno, Yume e Itsuki potranno vedere, da dietro la struttura dell'edificio, qualcosa di strano; fasci di luce -come torce mosse tutt'attorno- che partono da dietro la casa e si disperdono nei dintorni rendendo più brillante la pioggia. [Ryuuma: 2/4 difesa il resto è libero] [ Missione C ] [ Turni: Kimi, Ryuuma, Itsuki – chiedete per eventuali cambi] [ Tempo: 45 minuti per azionare tutti quanti. ] [ Mappa: https://imgur.com/LNYM1o2.png > non serve realmente credo, in caso vi serva aggiornata ditemelo che la rifaccio *pigrizia*] [ Ore: 17:11 ]
Va bene essere sicuri di sé ma forse forse così sta esagerando, sospira appena senza nascondere un sorrisetto infastidito sul volto, quantomeno chiunque toccherà quella pozza finirà per avvelenarsi da. Sbuffando ancora e con le mani sporche di sangue <vado> andrebbe a spostare il baricentro in avanti mentre andrebbe a spostare il piede destro in avanti così che possa fare da base e permetterle di alzare il tallone del sinistro <ti aspetto ma stai fuori dalla nebbia> gambe che si flettono e baricentro che continua a spostarsi, andrebbe quindi a destabilizzarsi, quasi stesse per cadere prima di muovere il primo passo di quello scatto che dovrebbe portarla velocemente a coprire la distanza che la dovrebbe separare dal retro, ovvero da quella luce. Non fermerebbe il suo incedere dopo aver corso dritta davanti a lei, anzi andrebbe a spostare il baricentro verso destra mentre il busto andrebbe a voltarsi da quel lato così da effettuare una curva senza mai interrompere quello scatto, andrebbe quindi a distanziarsi di un paio di metri dal lato esterno del muro della casa avvicinandosi e osservando ciò che sta accadendo. Inutile sottolineare quanta poca attenzione dia ad Itsuki, abituata fin troppo al lavoro solitario per poter in qualche modo pensare di ascoltarlo davvero. A questo punto per una questione più che altro di sicurezza andrebbe prima di tutto a concentrarsi sul suo chakra. Resta guardinga e cerca di scoprire la fonte di quella luce ma per sicurezza si concentrerebbe sul suo flusso velenoso così da portarlo ai polmoni, qui si limiterebbe a mischiarlo all’aria che ora andrebbe ad inspirare attentamente così che il chakra possa legarsi alle particelle di ossigeno che sono all’interno dei suoi bronchi, questo ovviamente il tutto con la stessa faccia di poco prima, nascondendo al concentrazione che invece ci starebbe mettendo per far sì che chakra, veleno e aria si leghino tra loro, a questo punto quindi si limiterebbe a sputare fuori l’aria, espirare con attenzione andando per questo motivo a rivelare in realtà la sua tecnica che dovrebbe circondarla per un raggio, avanti o dietro a sé, insomma da ogni lato, di ben cinque metri per un totale di diametro di 10 metri che vede lei come centro. Tenterebbe in questo modo di crearsi attorno una patina protettiva ma soprattutto velenosa così da cercare subito un eventuale vantaggio tattico[chk:83/95][arte del veleno liv 3][3/4 richiamo][2/4 scatto][2/4nube doku] Entrato all'interno, è di facile visione quel che si pari innanzi. Scorge le varie stanze lungo quel corridoio, assieme alle scale sulla destra, ma prima ancora che possa decider di far qualcosa, due figure incappucciate - non quanto lui - gli si parano davanti, pronti a fermare il papabile intruso. <Eh?> Non sa esattamente cosa dire a quei due, se non un: <Che ci fat->, che vien interrotto dal lancio dei due coltelli volti a ferirlo al torso. Imprimerebbe nelle inferiori leve l'energia necessaria ad uno spostamento repentino, piegando le ginocchia per far sì che il baricentro s'abbassi, assieme al bacino. Sposterebbe il proprio peso corporeo sulla leva inferiore manca, così da spingere a sua volta il corpo verso suddetta direzione. Nel far ciò, seguirebbe a ruota anche la leva inferiore opposta, facendo scivolar la pianta del pié manco al suolo, nel tentativo poi ultimo di spostarsi da quel preciso punto d'almeno un paio di metri lateralmente. Tramite un alternarsi delle inferior leve, un mezzo saltello che lo solleverebbe da terra d'appena qualche centimetro, egli vorrebbe traslare il proprio corpo di due metri verso sinistra, almeno per evitar i due coltellini che lo potrebbero minacciare. In un gesto altrettanto veloce, condurrebbe entrambe le mani all'altezza del petto, così da formare dei sigilli ad egli conosciuti, non prima di tentar un richiamo del Chakra Elementale Raiton, per questo utilizzo che vorrebbe farne adesso. Unendo le dita e i palmi per formar il sigillo della Lepre, egli confluirebbe il Chakra Raiton verso il proprio apparato visivo, verso ambo i bulbi oculari, affinché da essi possa poi fuoriuscire un fascio di luce abbagliante, un Flash, diretto verso i due nemici che dovrebbe aver frontali, così da accecarli ed aver almeno un vantaggio. Almeno per adesso, perché potrebbero risultare ben più invadenti del necessario, ma vuol prima comprendere. <Perché siete qui?> Domanda blanda, la risposta è ovvia. <Dovete andarvene.> Un ordine. <O vi uccido qui, sul posto. E prometto che sentirete tutto il male che vi farò, tutti i pezzi di pelle che vi strapperò, tutti gli organi che vi caverò dal corpo miserabile che possedete.> Una minaccia bella e buona, si direbbe. [1/4 scatto laterale di due metri + 2/4 Flash][Chakra: 71/80 | Flash: 12.5 (Ninjutsu 125)][Stesso Equip] [Li] Impiega il tempo dovuto per attivare il Chakra in maniera correta e il Kokketsu prosegue nel frattempo, ritrovandosi lì all'ingresso da solo, terminando di impastare a dovere per poi voler provare ad entrare, se non fosse che appunto dei presunti fasci di luce, torce o chissà che altro, si muovono disegnando strani segnali nel cielo, a riflesso della pioggia, la quale in quelle rifrazioni appare luminosa, per poi tornare trasparente come prima, impossibile chiaramente da non notare quei dati segni - o qualunque cosa siano - appunto, vorrebe indagare oltre a riguardo e tenterebbe di affiancarsi a Kimi, questa volta, andando a porre una lecita quantopiù ovvia domanda < Saranno stati dei segnali? > cosa molto probabile, forse un dato segnale per indicare che qualcuno è entrato nella proprietà, o forse un segnale per dei rinforzi. Ma rinforzi per chi, se loso due non stanno attualmente combattendo? È Ryuuma quelo all'interno che si trova costretto a combattere con due tizi, probabilmente dei ladri, mentre Itsuki vorrebbe dirigersi, probabilmente assieme a Kimi, verso il muro su cui dietro vi dovrebbero essere appunto le luci in questione. Vorrebbe, perchè impiegherebbe troppo tempo, ed ora come ora la priorità giunge piuttosto nell'andare ad attivare l'innata, poichè per il resto non è che possa far molto < Sono un bel pò di metri, penso che faresti prima a dare un'occhiata rapida tu, dato che presumo di essere più lento, ti seguo dopo aver sbrigato una cosa, cercherò di essere di supporto... > riconoscendo comunque i propri limiti ed il fatto di essere davanti ad un superiore, vedendo poi di andare a concentrarsi su se stesso, mentre in tutto ciò mica ha abbandonato l'ombrello, rimane poggiato sulla spalla, nel mentre che si concetrerebbe per andare a richiamare il Chakra, questa volta vedere di concentrarlo e coadiuvarlo verso la spaccatura centrale del cervello, la fenditura tra i due emisferi, veicolando quindi l'energia azzurra che rimane sopita dentro di lui, pronta all'utilizzo, intento ad andare quindi ad irrorare appunto la suddetta zona e così tentare l'attivazione della propria innata. In fretta i capelli dovrebbero andare ad ammantarsi di un candino che non gli appartiene, intorbidendosi di grigio, desturandosi sino a diventare del colore della neve appunto, con gli occhi che sfumano da quella porpora, quel color del sangue solito, diventato, piuttosto che purpureo, di un certo color violaceo, specifico, unico e imprescindibile, con Eiji che chiaramente metterebbe a tacere la personalità di Itsuki, riafferrando l'ombrello, cercando di reggerlo saldamente e di muoversi quanto più rapidamente possibile verso un punto quanto più vicino a Kimi, spostandosi sul lato sinistro della casa, percorrendo quei trenta metri rapidamente, cercando di affiancarsi a lei che starebbe più avanti. Comunque, in un qualche modo si sono capiti, e ad Itsuki mancherebbero una quindicina di metri o poco più, lì da dove potrebbe vedere la Doku spargere quella nube di veleno, andando a soffermarsi, un'attimo a riprendere fiato per lo scatto al massimo delle proprie capacità < Oooh, era da tempo che non vedevo le nubi dei Doku... > dice appunto il principe nostalgico, osservando il fare preventivo e difensivo di lei, comprendendo appunto ora meglio a quale nebbia si riferiva. [ 1/2 Turno Innata - 1/2 Turno Scatto 30 M ] {Chk 19/20 - Stesso EQP (I Kunai nel portakunai il resto nel portaoggetti) Guanti indossati. }Si formano due gruppi partendo dall'unico originario: un primo composto da Rasetsu, solo in casa contro due avversari, ed un secondo composto da Yume e Itsuki in perlustrazione. Esaminiamo la situazione più da vicino. RYUUMA vede i due coltelli venirgli lanciati e si ritrova a schivare con estrema semplicità il colpo piuttosto fiacco per i suoi riflessi. Si scosta ad una velocità impressionante per i due uomini e va a dar loro una possibilità di salvezza senza attuare una reale offensiva. Dai suoi occhi si sprigiona un lampo di luce abbagliante che si diffonde per il corridoio per dodici metri e mezzo andando a far sbiancare i due intrusi per la paura senza tuttavia accecarli in quanto questi sono appena più lontani. [//OFF: mea culpa dovevo mettere le distanze, ne terrò conto!] < C-c-che cosa è stato?! > esclama il lanciatore di coltelli tremando. "S-s-s-spara luce dagli occhi!" esclama l'altro terrorizzato. <"UN MOSTROOOOO!"> gridano in coro i due uomini ritirandosi verso la cucina e svanendo alla vista di Rasetsu il quale a questo punto potrà sentire un forte rumore di vetri rotti ed un tonfo ben più forte e sonoro di quello udito in precedenza. KIMI e ITSUKI, rimasti soli dopo l'ingresso del Kokketsu in casa, decidono di andare a controllare dietro la casa e finiscono col dividersi. Mentre la Doku si sposta a DESTRA, Itsuki circonda la casa verso SINISTRA, ritrovandosi a non poter vedere quindi ciò che la ragazza sta facendo. Tuttavia mentre percorre i suoi trenta metri si ritrova a notare qualcosa: dal retro della casa arrivano correndo, spaventati, verso di lui, due uomini: uno armato di ascia e l'altro di coltelli da lancio. Sembrano disperati dal modo in cui si agitano e, non appena vedono il ragazzo dal bianco crine fermo davanti a loro, si ritrovano a bloccarsi sul posto deglutendo."Togliti di mezzo, moccioso!" esclama uno dei due stringendo i denti, correndo verso Itsuki brandendo l'ascia, caricando un colpo mirato alla spalla sinistra del Goryo. Il lanciatore di coltelli, invece, si arma di altre due lame e lancia una di queste verso il suo fianco destro. KIMI, dal canto suo, aggira la casa dal lato destro e si sporge per vedere la scena sul retro. Altri due uomini, piuttosto alti e nerboruti e armati di pale, agitano le loro torce per controllare che dalle case vicine nessuno stia chiamando rinforzi. Sono pronti ad agire, si guardano attorno e ben presto si ritrovano a sgranare gli occhi quando una improvvisa nebbia violacea si sprigiona da un punto imprecisato dietro la casa. La nebbia arriva ad inglobare uno solo dei due mentre l'altro- distante 5 metri dal compagno- si trova miracolosamente fuori dai fumi di quella emanazione di circa un paio di metri. All'interno della nube l'uomo si ritrova a soffocare immediatamente nel respirare una tale concentrazione tossica e, nel giro di una manciata di secondi, cade a terra stecchito con la bava alla bocca. Il compagno non può vedere niente all'interno della nube ma di sicuro non trova sicura la situazione nel sentire i rantoli soffocati del suo amico ed il tonfo successivo del suo corpo al suolo. < R-R-R-ragazziiii! GAAAAMBEEEEEE! > grida terrorizzato con quasi le lacrime agli occhi, indietreggiando tremante verso la parte sinistra della casa dove Itsuki è già impegnato con i due uomini. [Itsuki: Difesa 2/4, il resto è libero.] [ Missione C ] [ Turni: Kimi, Ryuuma, Itsuki – chiedete per eventuali cambi] [ Tempo: 45 minuti per azionare tutti quanti. ] [Se volete congelare avvisatemi (?)] [ Ore: 18:14 ]
Freeze per problemi OFF ♥
Giocata del 21/03/2018 dalle 15:03 alle 18:32 nella chat "Centro di Kusa"
Ora inizia a capire il perché della fama di sua madre e pensare che lei non voleva uccidere. Ad ogni modo stesi i due si limita ad interrompere il flusso di chakra verso la nebbia così da non mantenerla attiva, le sfugge giusto una terza persona verso la quale non ha molta pietà, ha una missione da portare a termine anche se le piacerebbe non uccidere ancora. Andrebbe quindi a concentrarsi sul suo chakra fuuton, la potenza di quel vento che nelle sabbie di Suna così spesso le ha sferzato il volto, quell’elemento ereditato dai genitori, la forza con la quale un soffio può tramutarsi in tempesta, sotto a quell’acqua andrebbe ad aiutarla a concentrarsi così da poter richiamare a sé la forza del chakra elementale con cui ora andrebbe a circondare le sue corde vocali, ne riempirebbe ogni cellula, ogni fibra così che il fuuton possa diventare parte integrante della sua voce, a questo punto con il busto rivolto verso il fuggitivo. Andrebbe ora a concentrarsi ulteriormente per evocare nella sua testa una precisa nota, il “do” andrebbe quindi a sentirla nella sua mente così da poter aprire la bocca e riprodurla fedelmente, facendo ciò andrebbe a scatenare il chakra fuuton racchiuso poco prima nelle sue corde vocali per lanciare quella nota verso l’avversario. A questo punto tornerebbe a sbilanciarsi in avanti con il busto così da poter scattare nuovamente, punta ora a raggiungere l’angolo opposto della casa, girandolo ma restando comunque con la spalla destra accanto al muro così da poter arretrare molto velocemente e scudarsi proprio con la casa in caso. Giochi di parole a parte lei andrebbe semplicemente a flettere gambe e busto così da spostare il suo peso in avanti, i piedi che vanno sulle punte prima di iniziare quella corsa del tutto identica a quella di poco prima, giunta al limitare delle mura si limiterebbe ad arrestarsi concludendo quindi con un passo per voltarsi e osservare la situazione, cercherebbe così di avere visione su Itsuki, o chiunque sia ora insomma, e cercare di capire cos'altro fare[chk:67/95][arte del veleno liv 3][2/4 do maggiore][2/4 scatto] La di lui tecnica ha un raggio inferiore rispetto alla distanza presente tra di loro. A colpo d'occhio, ha fatto un piccolo errore di calcolo, il quale può esser dato dal di lui cervello troppo in moto per la creazione delle droghe o altresì fritto a causa di queste. <Tsk.> Fa schioccar la lingua contro il palato, infastidito. Lacrime di Sangue nero gli adornano il volto niveo, mentre piccole scintille violacee scoppiettano nell'aura che lo circonda per intero, quasi come se quel mantello nero di Sangue non fosse ancor sufficiente a dar di lui l'aspetto che vuole. Deve inseguirli, raggiungere la cucina in cui essi son corsi, dalla quale ancor provengono suoni, ben più forti dei precedenti. Le inferior leve, scaricando energia dalle fasce muscolari, s'alternerebbero alla sua velocità massima, inclinando il corpo in avanti per render maggiormente aerodinamico la corsa che tenta di fare. Solo le punte dei piedi toccherebbero il suolo, muovendosi celeri, avvicinandosi ancor verso la cucina, cercando di diminuire la distanza ed entrar nel luogo in questione sopracitato. Le superiori leve sarebbero adagiate contro i rispettivi fianchi, per poter correr veloce senza alcun impedimento. Allarga il palmo della dritta, pronto per quanto potrebbe succedere da lì a poco. Nel mentre, tenta di usufruir del Suiton legato al di lui Sangue per plasmare e dare forma a quest'ultimo, proveniente dall'alone e dalle estremità delle braccia, a cui il Sangue è raggrumato e possibile da utilizzare esattamente per questo motivo. Farebbe agglomerare, unire e compattare, ogni singola goccia di Sangue Nero, per formare un forcone il cui manico raggiungerebbe la grandezza di una decina di centimetri di diametro, mentre di lunghezza ben due metri, con ulteriori cinquanta centimetri suddivisi in tre rami, tre biforcazioni, di cui una ovviamente centrale e poco più lunga delle due gemelle. <Il demone mangia uomini sta venendo a prendervi.> Sentenzia, sogghignando, cercando di star altresì attento quando entrerà in cucina, nel caso in cui qualcosa gli venisse lanciato contro. Infatti, si adagerebbe al muro per poi spingersi pian piano verso l'interno della cucina, tenendo nella dritta il forcone di Sangue Nero, nel caso in cui sia riuscito a formarlo. [-3 pt chakra][1/4 Scatto + 2/4 Creazione Costrutto][Hijutsu Kokketsu lv3 ON][Stesso Equip] [Centro] Che s'avvalga o meno della nube di lì a poco creatasi grazie alla Doku, non gli preme, la nostalgia comunque incombe ma non c'è tempo per lasciar spazio ai ricordi e a quella che fù la vita di Oto, visto che a quanto pare un certo trambusto dall'interno della casa, in prossimità del retro, verso il quale appunto si volta < Mh? > si ferma sul posto, con un lieve fruscio delle vesti che si fermano assieme a lui, rimanendo in piedi in posizione, pronto a scattare per qualsiasi cosa, vedendo quei due tizi armati che appunto escono fuori da quell'abitazione che devono proteggere in fretta e furia, entrambi armati, spaventati probabilmente da Rasetsu, i quali comunque, nel mezzo della loro fuga, si imbattono proprio nel Goryo, al quale verrebbe rivolto addirittura l'appellativo di moccioso < Tsk, modera i termini, grassone. > ed a quel punto vedrebbe semplicemente di andare a scartare verso sinistra, concentrandosi sulle proprie leve inferiori flettendo le ginocchia e vedendo poi di compiere uno spostamento laterale, dalla traiettoria dei due, verso sinistra (quindi teoricamente verso il muro il quale si stava dirigendo in precedenza), cercando di evitare quei colpi a lui diretti e allo stesso modo di portarsi in una posizione abbastanza distante da loro due, controbilanciando il proprio peso quando si arresterebbe bruscamente alla fine del presunto movimento riuscito, che dovrebbe spostarlo di non più di cinque metri. Inspira, e senza far in modo che nient'altro posa ottemperargli la mente, andrebbe rapidamente convogliando il Chakra, all'altezza più o meno della mano destra, la quale si solleverebbe assieme la mancina per andare ad intersecare le dita nei sigilli del gallo e poi quello della tigre, convogliando quella energia azurea appunto nelle mani, presso la dritta, cercando di concentrarsi per espellerlo dagli tsubo e così, vicino al palmo, ricreare e plasmare, mediante le proprie capacità, una lama di vuoto < Ora tocca a me. > nessun ulteriore indugio e la mano che si lancerebbe in avanti più in un mimare effettivo di un lancio, relativamente pigro, visto che la lama non era di certo retta nel palmo ma solo ricreata in maniera fittizia lì, dal sistema circolatorio, per poi lasciarla andare poco dopo, mirando al polpaccio destro del tizio armato con l'ascia, quello pù grosso, intendo a trafiggerlo orizzontalmente, volendolo fermare in quella corsa o fuga che sia. Poi, se la vedrà con l'altro, per adesso vediamo se è andato in porto il colpo sul compare. [ 1/2 Difesa (scatto 5 m) - 1/2 Armi di vuoto (istantanea) ] NIN 30 / AGI 30 {Chk 12/20 - Stesso EQP (I Kunai nel portakunai il resto nel portaoggetti) Guanti.}Mentre uno dei due uomini sul retro della casa cade stecchito al suolo con della bava bianca a uscire dalle labbra schiuse, l'altro tenta una disperata fuga nel tentativo di raggiungere i suoi compagni e scappare da quanto ha appena abbattuto il suo amico. Tuttavia i suoi movimenti sono estremamente lenti, goffi, le gambe tremanti dalla paura di quella nube sinistra che ora sparisce lasciando semi visibile Yume alle prese con un nuovo portentoso jutsu. La nota potenziata del suo chakra futon esce acuta e straziante dalle sue labbra raggiungendo ad estrema velocità le orecchie dell'avventore che, inciampando di faccia a terra, grida sofferente portandosi le mani alle orecchie. Il sangue esce copioso da queste, il suo viso è rosso, si dimena sul prato fradicio mentre la pala giace a terra accanto a lui, inutile. I vetri delle finestre della casa rivolte sul retro e sulle facciate tremano violentemente fino a distruggersi e le urla dell'uomo si diffondono per metri e metri. < AAAAAAAAAAH! AAAAAAAAAAH! > grida con una tale disperazione da risultare agonizzante prima di svenire con gli occhi rovesciati, mentre nè Ryuuma né Itsuki si ritroveranno investiti dal colpo. Sentiranno il suono acuto, le urla dell'uomo, i vetri delle finestre tremare e rompersi, ma le onde sonore potenziate di Yume non li raggiungono. Itsuki, dal canto suo, ritrovandosi davanti i due uomini si ritrova a dover evitare le loro offensive occupandosi di schivare gli attacchi con estrema semplicità. Un semplice scatto a distanziarlo di cinque metri dal punto ove si trovava e che lo porta a distanziarsi quindi dalla facciata della casa alla sua DESTRA. Una volta evitato questo il giovane va a plasmare col proprio chakra un'arma di vuoto che lancia poi in un secondo momento contro la gamba destra dell'uomo armato di ascia così da bloccarne i movimenti ed impedirgli di muoversi ulteriormente, avvisando al contempo anche l'altro brigante della pericolosità della situazione. "Aaaargh! Ma che diavolo?!" esclama con grida strazianti, cadendo in ginocchio, con la gamba offesa piegata ed il ginocchio puntato a terra, l'altra gamba piegata ad angolo retto per sostenerlo. "Qualcosa mi ha colpito alla gamba!" grida nel panico, il viso a sbiancare, il sangue a fuoriuscire dall'arto dolorante. Il compagno, armato del coltello precedentemente estratto, trema spaventato e voltandosi verso le proprie spalle si ritrova davanti la figura di Yume che fa capolino dalla parete, bloccandosi sul posto. < B-basta basta, ci arrendiamo! > grida lasciando cadere il coltello e alzando le mani, con le gambe molli. < C-chi siete voi? Che volete? Noi non volevamo fare del male a nessuno! > piagnucola con l'espressione terrorizzata volgendo lo sguardo da Itsuki a Kimi con il petto a sollevarsi e sgonfiarsi rapidamente per la paura. In tutto questo Ryuuma crea la sua arma di sangue nero e, come uno spettro, si ritrova in cucina dove può vedere la porta dai vetri distrutti, residui di scotch che erano stati in precedenza attaccati sulla lastra per evitare di far rumore nel romperla. Anche le altre finestre della cucina presentano i vetri distrutti , sparsi per la stanza, mentre la porta è graffiata e rovinata. [ Missione C ] [ Turni: Kimi, Ryuuma, Itsuki – chiedete per eventuali cambi] [ Tempo: 45 minuti per azionare tutti quanti. ] [ Ore: 15:59 ]
Ognuno di loro sembra sconfiggere i propri avversari, giusto un fuggiasco decide di scapare, peccato solo che scelga la direzione dalla quale giunge lei, Lo osserva, un chiaro segno di resa, butta il coltello e in un certo senso per lei è come se accettasse il suo destino. Lo lascia quindi stare lei, conscia, visti i suoi compagni, di poterlo raggiungere e stendere in qualsiasi momento. Ascolta le sue parole <sono Yuurei, il Fantasma> beh sì alla fine così si è sempre presentata come cacciatrice di taglie e ancora una volta così decide di proclamarsi davanti alle vittime, per quanto ora la situazione sia differente <e siamo ninja di Kusa> osserva Itsuki poco convinta, sono tutti di Kusa giusto? Non è che sta dando per scontato qualcosa? Non è che in realtà è tutto ben diverso da ciò che crede di sapere? Esita qualche istante così che il compagno o chiunque sia ora possa eventualmente correggerla o confermare. Qualche istante dicevamo, secondi che passa silente osservando il nemico rimasto <voi chi siete e cosa volete invece?> attende prima di mostrare un sorriso su quel volto prima freddo, un sorriso sinistro solca il suo volto, si inarca proprio più verso il lato mancino del viso, lascia che quella mezzaluna possa entrare nella mente altrui <potrei scoprirlo comunque ma tu potresti soffrire> alza il capo per poi restare in attesa, sempre con i sensi all’erta così per cercare di capirci qualcosa in più, hanno salvato la famiglia? Sì ok ha rotto die vetri ma che sarà mai confrontato a delle vite e a tutta la proprietà?. Lei resta lì, svetta ora in silenzio, minacciosa e sicura delle sue capacità con il veleno che circola insieme al suo chakra, sempre pronta a colpire l’occhio sinistro quello che forse può fare più impressione a causa della sclera nera e dell’iride rosso cremisi, o forse è il destro così chiaro e azzurro da sembrare fatto di puro ghiaccio, quell’occhio che se isolato dal gemello ha il potere di farla apparire come una bambola di porcellana senza anima [chk:67/95][arte del veleno liv 3] Forcone alla mano, nel caso in cui fosse ammantato di rosso e non di nero, sarebbe come Satana risalito dagli Inferi, pronto per portarsi con sé, tornandosene tra le fiamme eterne, le anime di coloro i quali si son macchiati di crimini simili o, quantomeno, di quelli che han trovato in casa. La loro divisione, nonostante la missione, ha funzionato come una trappola per gli individui. Rincorrendoli, essi son andati in contro a Kimi ed Itsuki all'esterno. <Ma che diamine-> Osserva quanto v'è attorno a sé, potendo notare i vetri infranti,lo scotch sulle lastre per evitar di far rumore. Tutto sommato, son ladruncoli da quattro soldi che, però, sanno il fatto loro. Non hanno solamente preso in considerazione l'eventualità che qualcuno potesse fermarli, o provare a farlo, com'è successo, d'altronde. Le iridi giallastre, dalla sclera scurita dal Sangue in circolo anche grazie all'Innata attivata, scandaglierebbe la cucina tutta, partendo dalla finestre, sin a notare i graffi sulla porta. Il primo particolare è ovviamente dato dall'assenza dei due personaggi ch'egli cercava di raggiungere con cotanta foga omicida, come se potesse usarli per disintegrare la sua furia sui due malcapitati. In verità, vi dico che il pensiero è stato proprio quest'ultimo, ragion per cui si precipita verso la porta a tre metri di distanza. Il fischio ed i rumori agonizzanti avvertiti da fuori, gli fan inarcar un sopracciglio - precisamente il destro - verso l'alto, confuso da una tecnica ch'egli non possiede e che non sa utilizzare, per non parlar del fatto che potrebbe anche esser dei nemici e non necessariamente della Doku e del Goryo. Attento a dove poggia i piedi, giacché i vetri rotti a terra, egli tenta d'uscire all'esterno, quindi aprendo la porta con l'ausilio della mancina. Poco importa se la scardinerà dai muri per la furia (cosa, poi, inverosimile data la forza da pinguino che possiede), ma chi glielo dice? Nuovamente, usufruirebbe del proprio Potere demoniaco, poiché tale crede che sia, per creare un secondo forcone. Non necessita di tenerli e stringerli in mano, bensì essi possono volteggiargli attorno e comandarli mentalmente, usufruendo delle stesse dinamiche basilari dell'Hijutsu. Plasmando e agglomerando nuovamente il Snague Nero, assieme al Chakra Elementale del Suiton, formerebbe un manico di ben due metri, con il diametro di dieci centimetri, e mezzo metro in più sarebbe dettato dai tre forconi che ne fuoriuscirebbero, di cui il centrale poco più lungo degli altri due laterali. Ambedue sarebbero posti uno a destra ed uno a manca: d'altronde, gli uomini da fermare non son forse due? Qualora sia riuscito ad uscire e a creare il secondo costrutto ideato, tenta di ricongiungersi coi compagni, avvalendosi del proprio udito e della vista, ovviamente. [Chakra: 65/80 | Hijutsu Kokketsu lv3 ON | 1 Costrutto][1/4 Movimento + 2/4 Creazione secondo Costrutto][Stesso Equip] [Centro] Il colpo va a segno, l'arma di vuoto si muove nell'aria sibilando silenziosissima, invisibile, andando a conficcarci nelle carni del tipo più corpulento che andrebbe inevitabilmente finendo a terra, menomato quanto basta per far sì che non si muova ulteriormente. Un pizzico di comprensibile timore da parte dell'uomo, che con il proprio esclamare ed agitarsi andrebbe ad allarmare il compagno, il quale piuttostoc che darsi alla fuga vedrebbe di ricorrere a quella che potrebbe esserel a scelta più saggia. Peccato però, che davanti a lui ora come ora non si trova il solito neutrale Itsuki, il quale avrebbe probabilmente annuito semplicemente lasciando poi fare ai superiori. No, la pietà non è una cosa che và mostrata al nemico, ne ora ne in punto di morte. Dunque al sentire del suo dichiarare bandiera bianca, sul volto del Goryo andrebbe dipingendosi un semplice quanto sadico ghigno, accompagnato dal seguente dire, mefistofelico il tono, diverso, come un'arpa suonata da un demone a toccare quelle corde cristalline, malevole, un breve truculento ridacchaire d'esordio < Kuhuhu, d'accordo... allora, questo è solo per accertarmi che tu non vada da nessuna parte... > nulla di personale, e di nuovo, le mani andrebbero intersecandosi negli stessi sigilli di prima, quindi il primo sarebbe quello del gallo e subito dopo nuovamente verrebbe quello della tigre, chakra che verrebbe smosso dalla propria cognizione facendolo fluire per il keirakukei verso gli tsubo della spalla destra, lì, dive vedrebbe di plasmare nuovamente, con la dovuta lesta concentrazione, un'alta arma di vuoto, diretta questa volta verso la tibia del tizio, così da dover menomare teoricamente l'osso e in parte il polpaccio, mirando proprio al lato di quella leva sinistra del malcapitato a terra. Solleva la dritta, mentre la mancina ha raggiunto il gomito gemello, e quelle dita della destra, pigramente andrebbero poi calando dall'alto verso il basso, rilasciando quella silenziosa lama invisibile che dovrebbe conficcarsi dove previsto, potendo notare l'avvicinarsi di Kimi nel frattempo < Chi siete voi, piuttosto. > ed ecco, appunto, Kimi andrebbe dal canto suo precisando le cose e ad esporrel 'autorità che il grado gli concedere, mentre Eiji si sistemerebbe i guanti, che per fortuna non ha nemmeno dovuto togliere, come al solito prendendoli dai polsi e tirando verso il basso, sollevando le mani verso il viso. Nel mentre, con lo sguardo cercherebbe Rasetsu, colui che dovrebbe aver messo in fuga i due tizi da lui presumibilmente feriti, aspettandosi di vederlo uscire dalla casa nella quale era entrato, accodandosi comunque al fare di Kimi, osservando la scena e cercando di sentire cosa estorcerà dal tipo lì a terra, teoricamente sofferente anche lui, ora. [ - 1/2 Armi di vuoto (istantanea) ] NIN 30 {Chk 5/20 - Stesso EQP (I Kunai nel portakunai il resto nel portaoggetti) Guanti indossati. }Ryuuma crea un secondo forcone e va attraversando la cucina ritrovandosi quindi fuori di questa. Può notare i corpi dei due abbattuti da Yume nella parte di giardino ora visibile e lungo il tragitto che lo porta a raggiungere Yume alla sua sinistra, dietro l'angolo della casa dove si sta svolgendo il resto della missione. [//OFF. 1/4 Movimento + 2/4 creazione costrutto + 1/4 movimento] La Doku, dal canto suo, non fa altro se non rivolgersi all'unico uomo rimasto illeso il quale si ritrova ad osservare i tre avventori con l'espressione spaventata e il sudore gelido a mischiarsi alla pioggia lungo il viso. < N-ninja? E-e-e dove sono i vostri coprifronte?! > esclama notando come nessuno dei tre porti il riconoscimento di shinobi dell'Erba con sé, deglutendo. Prima ancora di poter rispondere alla domanda di Yume, poi, ecco che la lama di vuoto di Itsuki va ferendolo alla tibia portandolo a sua volta a cadere al suolo, offeso, con il sangue che esce cremisi dalla gamba per mescolarsi all'acqua piovana sull'erba, macchiando di rosso il prato circostante. < AAAAAH! > grida stringendo i denti, le mani a terra a stringere ciuffi di erba scarlatta. < E voi sareste ninja di Kusa? Bella merda! > esclama rabbiosamente, le lacrime agli occhi per il dolore. < Quei maledetti bastardi che vivono qui ci hanno truffato! Hanno venduto a mio fratello Joji una casa apparentemente nuova ma in realtà c'era la muffa nelle pareti e i rubinetti perdevano! Hanno coperto i problemi per la vendita ma adesso stanno cadendo tutte le coperture e mio fratello si è accorto della truffa. Suo figlio sta male da giorni perchè nella sua stanza c'era la muffa a crescere sotto la carta da parati. Sua moglie quasi si è trovata la cucina allagata l'altra sera. > spiega l'uomo cercando di rialzarsi, senza riuscirci. < Gli abbiamo chiesto spiegazioni numerose volte e non ci hanno voluto aiutare e così avevamo pensato di rovinargli casa per fargli capire cosa vuol dire vivere in una fogna come quella. > termina di spiegare l'uomo mentre l'altro omaccione si rialza molto a fatica con il polpaccio ferito. "Quei maledetti ci hanno rubato un sacco di soldi con quella casa. Volevamo solamente giustizia!" [ Missione C ] [ Turni: Kimi, Ryuuma, Itsuki – chiedete per eventuali cambi] [ Tempo: 45 minuti per azionare tutti quanti. ] [ Ore: 17:12 ]
Itsuki decide di attaccare ancora una volta, uno sguardo in sua direzione quando l’uomo cade e poi torna ad osservare il ferito davanti a lei. Fletterebbe ancora una volta le gambe, anzi precisamente la destra così da ricominciare a muoversi, un passo a cui ne segue un successivo e così via, non cammina lentamente ma non si da nemmeno la pena di correre verso il vandalo, inesorabile avanza in sua direzione, mentre parla, persino dopo quell’insulto il volto non muta, una fredda e gelida espressione di distacco mentre lo guarda dall’altro verso l’alto, un passo sostenuto che dovrebbe portarla ad avvicinarsi a lui abbastanza velocemente. Se fosse quindi giunta in sua prossimità si limiterebbe a piegare le gambe e accovacciarsi al suo fianco, gli occhi mutano in quella che è finta gentilezza, uno sguardo che pare quasi dolce e comprensivo mentre il braccio destro andrebbe veloce a levarsi così da poter portare il palmo della mano corrispondente ad impattare, seppur non violentemente, con la guancia dell’uomo. Le dita sono ben tese, i muscoli tenuti sotto controllo così che l’impatto sia secco, uno schiaffo deciso e che si spera produca un bello schiocco nell’aria <numero uno> direbbe solo adesso lasciando che il suo veleno entri anche in circolo, senza aver controllato l’innata per evitare di avvelenarlo con quel tocco <prova ad insultarci un’altra volta e vivrai molto a lungo> lo stesso sorrisetto di prima che non lascia intendere nulla di buono, nonostante la frase che se non analizzata in contesto ed intonazione potrebbe anche esserlo <seconda cosa se non sei abbastanza forte per farti giustizia da solo non o fai> lo sta sgridando proprio come si farebbe con un bambino, lo osserva ancora con quei suoi due occhi <e terza ed ultima cosa> ora mostrerebbe la destra con le tre dita centrali della mano alzate mentre le altre sono ripiegate verso il palmo <la vendetta è solo dei deboli> LEI PARLA beh sì diciamo che considerando dal corpo di chi escono queste parla fa un po’ ridere ma poi c’è da ricordare che quella è Yume, una personalità nata per difendere la prima, la sofferente Kimi <sono stata abbastanza chiara?> scandisce bene quest’ultima frase, dicendola con lentezza, cercando di far entrare bene il concetto nella sua testolina, minacciosa ancora una volta una bambola senza vita [chk:66/95][arte del veleno liv 3][1/4 movimento][2/4 schiaffo][forza:10] Giunto ad una distanza tale da poter ascoltare sia i malviventi che i due compagni, irrompe con una frase adatta alla risposta ch'egli cerca con la prima domanda. <Cosa vuoi che me ne freghi di mostrare un coprifronte? Per me, non possiede valore al pari di giubbotti, mostrine ed altre cianfrusaglie.> I badge, ad esempio. <Ma puoi sempre chiedere all'Hasukage.> I due forconi - tridenti, per la precisione, più che altro - galleggiano nell'etere ai suoi due fianchi. Ascolta la bellissima storia triste del malvivente, ma scrolla le spalle, alzando gli occhi, privi di compassione o reale interesse, verso Kimi ed Itsuki. <Ehi, io non so voi..> Inizia, pacato. <..ma tutto sommato, non ha mica torto. Io la casa l'avrei ribaltata da cima a fondo..> Poi si chiede perché non lo definiscono Ninja di Kusa. <..e avrei lasciato soltanto le colonne portanti, abbattendo tutti i muri.> Una vendetta che, sicuramente, i tizi incontrati non avrebbero potuto portare a termine, con molta probabilità. <Però..> Riporta le iridi giallognole verso il tipo che parla. <..non farti sgamare, cazzo!> Esasperato, scuote il capo. Anziché far comprendere al ladruncolo, al malvivente di come sia INGIUSTO e che NON dovrebbe farlo, cosa fa? Gli dà consigli per il futuro. Ecco, esatto. E' tutto corretto per lui. <Che ne facciamo? Li portiamo in gattabuia? Li uccidiamo?> Si rivolge di nuovo ai compagni, giusto per terminare la missione in bellezza e ascoltar anche i loro pareri, data la situazione che li vede collaboranti. <Per me non fa differenza, eh. Uno in più, uno in meno..> Fa spallucce, già pronto ad alzar il Forcone, piuttosto che riportarli vivi. Osserva il far di Yume, Kimi, Yuurei, qualsiasi personalità ella sia (?), e ne scruta l'atteggiamento. <Voi donne..> Maschilista. <..ci andate sempre piano.> E pensare che lui stesso ha la forza della ragazza. Perché parla a vanvera? [Chakra: 62/80 | Hijutsu Kokketsu lv3 ON | 2 Costrutti] [Centro] Inspira profondamente e andrebbe poi portando indice e pollice verso l'apice del setto, tra le due dita, concedendosi un breve sospiro dopo che il tizio lì per terra, con il suo sangue che và imbrattando il suolo, mischiandosi alla pioggia, gli rivela la verità riguardo quello che sarebbe effettivamente accaduto. Ma no, non è comunque sinonimo di giustizia, o comunque la giustizia non è cosa lecita nel suo caso insomma, posta in quel modo. Ed ora? Sarebbero loro i cattivi? Macchè, di certo, loro non hanno fatto nulla di male se nonchè eseguire la missione, giusto? Per il resto, lascia fare ai superiori che si pongono più o meno alla stessa maniera, seppur ognuno fà valere i propri principi in diverse maniere e con differenti parole, mentre il Goryo si gode tutta la scenetta, facendo poi un cenno scostante con la mano < Se vi foste fermati e costituiti prima, avreste evitato di farvi del male.. > direbbe lui andando a far dunque spallucce, riportando le braccia conserte intersecandole appena tra di loro per poi aggiungere, con la sua aria scostante ma pur sempre velata di malizia, dato che vi è un'altro al timone ora < Forse. > sì, perchè probabilmente, giusto per puro gusto, lì avrebbe infilzati in un modo o nell'altro. La vendetta è per i deboli, e la giustizia non si trova in quel modo, o se devi proprio farlo, stai attendo a non farti sgamare. Tutte parole sagge, che effettivamente portano il ragazzo dai candidi capelli ad annuire, per poi rivolgersi ai superiori < Credo li abbiamo spaventati abbastanza, basterà denunciarli, se vogliamo essere clementi. > per quanto poi riguarda quella che era la domanda inerente il loro fatore riconoscitivo, quel pezzo di ferro su tela che starebbe ad indicare che effettivamente sarebbe un Ninja di Kusa e non un tizio a caso che attacca i cittadini con le tecniche per passione, semplicemente fa spallucce, nuovamente, scostante con il fare e con il tono a riguardo < Tsk, come se un simile gingillo definisca un Ninja... > semplice suo parere personale, ne diretto a quel tipo ne nessun altro in preciso, ma comunque chiaramente udibile dai presenti. Probabilmente di lì a poco avrebbe sciolto l'innata, ma attendiamo gli sviluppi ed eventuali ordini, poi vediamo. { Chk 5/20 }I due uomini, feriti, si ritrovano intrappolati fra Itsuki da un lato e Ryuuma e Yume dall'altro. Mentre Itsuki e Ryuuma rimangono a distanza da loro, Yume si avvicina accovacciandosi vicino al lanciatore di coltelli per tirargli un sonoro schiaffo che porta l'uomo a stringere i denti con rabbia, trattenendo a stento la palese voglia di colpirla. < Ah, invece colpire dei civili e per di più un ferito è per i forti non è vero? > le risponde per le rime quasi ringhiando, mentre l'altro ascolta le parole di Ryuuma con espressione quasi mortificata, come un bambino colto con le mani nella marmellata. "Non pensavamo avrebbero chiamato i ninja..." si giustifica solamente con aria contrita, stringendo i pugni lungo i fianchi, l'ascia ormai abbandonata in terra a seguito della precedente caduta. Dunque i due si ritrovano ad udire il meditare del trio sbiancando ancora visibilmente, e non soltanto per la copiosa perdita di sangue. < U-uccidere? > domanda il lanciatore di coltelli, deglutendo, alternando lo sguardo da Ryuuma a Itsuki. "Per carità, no! Ci siamo arresi! Ci siamo arresi! Siamo disarmati!" esclama l'altro alzando le mani in aria, subito seguito dall'amico. Insomma, i due sono disarmati e inoffensivi oltre che feriti e impossibilitati a scappare, sembra che la missione sia stata compiuta. [END. Inviate le end]
Sbuffa sonoramente dalle labbra secche e sottili, quasi inesistenti. <Sentite, prendiamo questi idioti e andiamocene. Stiamo perdendo tempo.> Sospira, con lo sguardo che serpeggia tra Kimi e Itsuki, nonché sui malfattori. <E sta zitto!> E si rivolge a questi, infatti, al termine, poiché fastidiosi nel loro esser spaventati. In qualche modo, tirando fuori delle corde o persino lo scotch che utilizzarono i malviventi per entrar senza rumore, qualsiasi sia il modo, cercheranno di legarli, al fine di portarseli sin dove compete e consegnarli nelle mani degli addetti, della polizia o di chi per loro. Li aiuterà se necessario, persino formando una gabbia col Sangue Nero o delle manette, tutto quel che potrebbe rivelarsi utile e dilettevole per concludere nei migliori dei modi questa missione di livello C. [END]