Ritorni (?)
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Giocata del 03/03/2018 dalle 16:01 alle 19:37 nella chat "Ponte Tenchi"
[Ponte] Il ponte che porta a Kusa, l’ingresso principale verso quei territori, il simbolo che si è giunti in quella che a lungo è stata definita come la capitale dell’alleanza, si gode il momento la ragazza. Alta, dalla figura longilinea e la pelle estremamente candida, i capelli neri le arrivano all’altezza dei reni, una frangetta squadrata sul volto a coprirle la fronte, si dice che assomigli molto alla madre per quanto solo l’occhio destro sia candido proprio come il suo, un azzurro così chiaro da far invidia al cielo di mezzogiorno in una giornata estiva, l’altro invece, il sinistro, è tutt’altra storia ereditato probabilmente dal padre oppure frutto di uno scherzo genetico, questo non lo sa, ma è di un intenso rosso cremisi mentre la sclera è nera. Non sembra voler nascondere questa differenza, anzi quella ragazza dalla splendete ma sicuramente non inconsapevole bellezza cammina sicura di sé andando a portare i rimi passi sul legno di quel ponte, ai piedi un paio di neri stivali chiusi, perfetti per coprirla e proteggerla in ogni situazione, che si tratti della sappia di Suna o del ghiaccio di Kiri, la pelle scura arriva fino all’altezza del ginocchio per poi lasciare che lo sguardo indugi appena su un paio di pesanti collant scure almeno quanto il vestito nero con la gonna svasata, stretto in vita appena sotto quel seno che possiamo definire semplicemente come proporzionato al suo corpo. Insomma, è un mare scuro che copre quella pelle di porcellana ancora perfetta, un tocco di trucco giusto con una linea scura di eyeliner sulle palpebre che si prolunga appena così da dare l’impressione di un “cat-eye”. Unica particolarità dell’abito è lo scollo squadrato sul petto, un rettangolo si disegna dando appena la possibilità di immaginare il seno coperto, un laccetto nero infine chiude quell’apertura andando a legarsi a suo collo in un elegante fiocchetto laterale sulla destra. Sulla porzione di pelle nuda pende un ciondolo argentato, simbolo dei cacciatori di taglie, unico vero dettaglio della sua personalità. Il viso è serio, freddo e distaccato proprio come, per chi li conosce, quello dei suoi genitori, un blocco di ghiaccio estremamente ben vestito e sicuro di sé. Avanza catturando avidamente ogni dettaglio con il suo sguardo, il suo lavoro l’ha portata fin lì, l’ha riportata in un certo senso al paese che ha quasi visto la sua nascita [chakra on] [Ponte] Piove immancabilmente, questo freddo e piovoso inverno non vuole saperne di andarsene e la cosa lo rende parecchio scocciato: da buona salamandra preferisce temperature più miti, calde. E' un periodo di cambiamenti, ma anche di apparente calma per cui il Doku non ha avuto modo di fare molto. Si è allenato, questo sì, ma non ha fatto alcun tipo di missione, non ha avuto modo nemmeno di contattare nessuno, non è stato chiamato da nessuno, calma piatta, quasi snervante. Oggi, però, ha deciso di tornare in azione, o per lo meno di uscire, non sbilanciamoci troppo. Indossa dei pantaloni scuri, degli anfibi scuri e una giacca con sotto una camicia bianca, entrambe sbottonate così da far intravedere il petto, i pettorali comunque sviluppati, segno dei suoi allenamenti fisici che ultimamente lo stanno tenendo con la mente occupata. Ha con sè anche un ombrello con un manico lungo e dritto, sottile, quasi come se fosse una canna di bambù, mentre la parte di tessuto è nera. Cammina in zona del ponte Tenchi, a Nord del Paese. In questo periodo il villaggio è stato messo sotto attacco da qualche cosa, cosa non si sa, ma ultimamente non ci sono stati più aggiornamenti: che sia passato tutto? Sta di fatto che non è assolutamente questo il motivo della sua gitarella fuori porta, anche perchè se ne sarebbe ricordato solo dopo essere uscito, ma dopo parecchio. Il chakra scorre già nel corpo, chiaramente, come di consueto, mentre l'innata ancora spenta. Lo sguardo è freddo e dritto verso l'orizzonte, o meglio verso ciò che sta davanti a lui, visto che l'orizzonte è decisamente coperto dalle nuvole. L'acqua cade battente dal cielo tamburellando la struttura del ponte che si trova praticamente davanti al Doku. Non sa che oggi potrebbe incontrare nuovamente un pezzo importante del suo passato, una figura che ha inciso molto sulla vita del giovane chunin. Per ora i due sono ancora distanti: probabilmente una ventina di metri li divide, in quanto Sosachi non è proprio ancora sul ponte. Intravede però la figura, non la riconosce ancora del tutto, ma evitiamo di bruciare le tappe, diamo tempo al tempo. [Chakra on] [Ponte] La pioggia cade incessante anche su di lei e sui suoi capelli, rendendoli ancora più lunghi e lisci, scorre sul suo volto candido andando quasi a toglierle ulteriormente umanità, mostrandola più come una bambolina di porcellana che come un vero essere vivente, eppure nemmeno questo sembra sconvolgerla particolarmente, le gocce scivolano lungo il suo collo e illuminano ulteriormente la collana argentata, quel simbolo che la identifica come nemmeno un cognome o un clan fin ora sono stati in grado di fare, ha preso l nome in codice di sua madre, quel “Yuurei” che la identificava come cacciatrice, se lo è trovato cucito addosso senza nemmeno accorgersene, la ente la chiama così, i condannati la chiamano così e va bene, tant’è non si è mai opposta, si tratta solo di guadagnare, avere abbastanza soldi per vivere e permettersi dei medici nei casi un cui si dimentichi l’ombrello prima di riprendere il viaggio. Le calze riescono comunque nel loro tentativo di tenerla al caldo, il vestito pesante è bagnato ma non ancora completamente pregno mentre i piedi sono fortunatamente all’asciutto grazie agli stivali in pelle. Si avvicina sempre più alla figura che attraverso gli occhi socchiusi scorge davanti a lei, vorace cerca di coglierne più dettagli possibili mentre non accelera né rallenta, uno sconosciuto qualunque che non teme quello a cui si avvicina ma soprattutto quello sconosciuto sembra avere con sé un OMBRELLO e questo le basta e avanza come motivazione per piazzarsi sul volto un accenno di sorrisino, magari nella sua testa vorrebbe sembrare simpatica e invece riesco solo ad apparire strana, quell’espressione stride sul volto di porcellana, distaccato e freddo, troppo umana per appartenere ad una bambola[chakra on] [Ponte] Il Doku cammina sul ponte in attesa che la pioggia cali, ma si accorge chiaramente di non essere da solo e la cosa lo fa rimanere sull'attenti perchè di questi tempi non si sa mai. Si avvicina ad una delle balaustre che reggono i tralicci del ponte in modo da piazzarsi all'estremità laterale del ponte ma sempre tenendo sott'occhio la figura che, invece, si avvicina. Non ha un ombrello, è una ragazza e .. NO. Si gira ed allarga gli occhi quasi come se fosse stralunato. Non può essere lei. No. La fronte si riempie di rughe d'espressione, un grande dubbio lo attanaglia: non può essere lei. Che sia un genjutsu? No, cioè non lo sa. Sembra davvero Kimi, ma la vede diversa, lo sguardo è diverso. < Uhm? > Osserva la faccia della ragazza che si avvicina e comincia a mostrare tutti i suoi particolari, dal fisico, alla struttura corporea a quella espressione. Finta. < Ci conosciamo? > Vuole sentire anche la voce, se il corpo è modificabile, la voce no, a meno di qualche intervento per la modulazione delle corde vocali. La ragazza si avvicina perchè pare attirata da quell'ombrello e, quindi, per galanteria lo alza, cercando di coprire entrambi. Gli occhi sono fissi nei suoi, per cercare di capire che cosa stia accadendo su quel dannato ponte. [Chakra on] [Ponte] Non si fa troppe domande sullo sconosciuto, forse peccando di presunzione, convinta id non poter essere sconfitta così facilmente, una cacciatrice che ha nascosto i canini non è per questo meno pericolosa. Lui alza appena l’ombrello e lei ne approfitta senza troppo preambolo, flette appena il collo ina vanti, si stringe nelle spalle quasi a volersi fare ancora più piccola e poi senza preoccuparsi della prossemica si limita a stargli così vicina, per ripararsi, che le loro spalle quasi si toccano, sfiorandolo senza dare segno di imbarazzo, distaccata anche da questo <grazie> la voce è la stessa sì, il timbro ma è la forza che trapela da quelle parole a distinguerla da ciò che Kimi è sempre stata. Non c’è stanchezza nel suo tono, non sembra che arrivi da lontano, non è flebile e non pare che si stia per distruggere no anzi è decisa, trasuda sicurezza e non lascia spazio ad imbarazzo o sentimenti. Gli occhi si soffermano sul di lui viso, analizzandolo con attenzione, ha sentito la domanda e per questo si limita a non aver alcun riguardo alla cortesia fissandolo, cercando di ricordare in qualche modo, lo conosce? L’ha già visto? Continua semplicemente a porsi quella domanda cercando di far riaffiorare alla sua mente volti simili, magari uguali <non saprei dire con certezza> ammette durante quello studio <credo di no, solo a Suna ho incontrato qualcuno con i tuoi occhi e i tuoi capelli ma la carnagione> scuote la testa lievemente con i capelli che a fatica si muovono a causa dell’acqua, un suono secco derivato dallo schioccare della lingua sul palato si espande dalla sua bocca socchiusa, si prende tutto il tempo per rispondere, analizzando la risposta per esserne sicura <era diversa> conclude infine smettendola con quell’analisi e tornando ai suoi occhi, azzurri quanto il suo destro. Lo fissa in maniera quasi penetrante, come se volesse portarlo a confessare qualsiasi tipo di reato o errore mai commesso nella sua vita, come se volesse sapere tutto e potesse scoprirlo solo guardandolo <perché? Ti ricordo forse qualcuno?> possiamo anche chiamarla deformazione professionale se volete ma in realtà è solo per scroccare un passaggio all’asciutto[chakra on] [Ponte] Sosachi ospita sotto il suo ombrello, quasi come un'ala protettrice, la ragazza che si stringe vicina a lui. La figura le ricorda terribilmente lei, ma la voce è diversa, quasi come se fosse il corpo di una persona che conosce, con una persona diversa dentro. Lei gli parla di un ragazzo che ha le caratteristiche del Doku, ma con una carnagione diversa. Sente una domanda, un "ti ricordo forse qualcuno?". La cosa che lo fa trasalire è come sia strana la mente. Non crede di essere in un genjutsu, non ci può credere, tutto sembra a posto, ma è riduttivo. Il cuore batte forte, non sa se si trova davvero in un'illusione. Deve stare tranquillo, respirare. < Si > Risponde alla domanda < Kimi, Kimi Doku. > Il nome viene pronunciato deciso, come se stesse pronunciando il nome di uno spettro. La ragazza le assomiglia, ma i modi .. dannati modi. Questa persona era una copia spudorata della ragazza, che sembra comportarsi in un modo decisamente diverso. Poi .. quel ciondolo. Non ci sono molti dubbi. < Quel ciondolo. Dove lo hai preso? > Vuole capire chi ha davanti e che cosa sta cercando di nascondere o cosa l'abbia resa così. Sa tutto o comunque molto del suo passato tormentato. La sua parentela con la ragazza gli hanno permesso di confrontarsi con lei in più occasioni facendo emergere molti elementi del carattere di entrambi. L'ha aiutato a padroneggiare l'innata. < Ma forse mi sto immaginando tutto > Dice a sè stesso, ma con un tono tale da permettere anche all'altra di sentirlo chiaramente. Sta cercando di analizzare la questione e la situazione. Forse il ciondolo è l'unica cosa che potrebbe davvero essere un indizio lampante. [Chakra on] [Ponte] Cerca di cogliere dall’atteggiamento altrui più dettagli possibili, di solito evita di andare in giro a vantarsi della cosa, sia chiaro, sa perfettamente che tipi erano i suoi genitori. Eh già GENITORI <la conoscevi?> domanda senza nascondere un minimo interesse, non che stia cercando informazioni su di lei, ma deve abituarsi lei ha vissuto in quel posto così a lungo che fin troppo spesso potrebbero capitarle simili scene, non si scompone nemmeno ora, nemmeno davanti a quel nome che pare accarezzarla senza davvero toccarla, non le importa davvero della madre, né tantomeno del padre sono una parte di passato che lei non ha potuto conoscere <io sono sua figlia> ammette poi <forse per questo te la ricordo> non ha molto da aggiungere alla questione, ma ecco poi il suo mento abbassarsi andare verso il ciondolo, gli occhi che lo cercano riuscendo giusto ad intravederlo, poggiato alla sua pelle <sono una cacciatrice di taglie> aggiunge ancora una volta <e se stai per scappare non farlo. Non ho taglie con me e l’ombrello mi è comodo> si affretta a specificare, no per ora è in vacanza, non ha ancora ricevuto ufficialmente alcun incarico quindi tanto vale ammetterlo, non ha nulla da nascondere, non nasconde nulla. La mano destra scorre verso l’avambraccio sinistro per poi sfregarlo, segno del freddo che pian paino inizia a penetrare nella parte superiore del suo corpo, mentre lo sguardo torna a puntarsi verso quello di Sosachi <riprendiamo il cammino?> e se dovesse trovare un cenno d’approvazione si limiterebbe a muoversi in direzione di Kusa, non ha certo intenzione di allontanarsi ulteriormente dalla citta. Si muove come se fosse ovvio e normale, come se chiunque non aspettasse altro che riaccompagnarla al caldo. Sicura e orgogliosa, cammina lentamente e a testa alta[chakra on] [Ponte] La cosa comincia a farsi più complicata del previsto, come se già non lo fossero. < La conosco. > Non aggiunge altro, la cosa non gli quadra. < Sua figlia? > Rimane pietrificato. Quindi la figlia di Katsumi e Kimi, cioè Yume, la bambina che aveva creato così tanto scompiglio nella mente della ragazza è questa? Ma non può essere. Arrivano domande da parte della ragazza e ci mette un attimo a connettere e rispondere alle sue domande < Non scappo, anche io so difendermi. > Non gliene frega molto. < ehm, sì. > Risponde alla domanda sul riprendere il cammino, ma continua ad essere un punto interrogativo. Avete mai visto un punto interrogativo che cammina? Sì, Kimi è esattamente quello. < Scusa, posso chiederti come ti chiami e quanti anni hai? Sai, dicono che essere una cacciatrice di taglie richiede conoscenze e competenze, ma soprattutto esperienza. Mi incuriosisce come una ragazza giovane come te possa essere già una di loro > Non sa cosa dirle, ma vuole solamente sapere il nome e l'età, per capire che cosa possa essere successo alla ragazza e che cosa possa succedere dopo. Avrebbe voglia di entrare nella testa di quella ragazza e cercare di capire che cosa stia succedendo: le caratteristiche fisiche sono queste, eccezion fatta per i capelli e l'occhio. Il resto è di Kimi. Ma l'età è la cosa che lo spiazza: come fa una bambina che dovrebbe avere un anno o due ad essere già una ragazza? La cosa non quadra assolutamente, e la cosa non lo lascia tranquillo. [Chakra on] [Ponte] Eppure il punto di domanda ambulante appare così sicuro e deciso, non c’è incertezza nei suoi passi né tantomeno nel suo volto, bagnato ancora dalla pioggia che imperterrita continua a cadere intorno a loro facendo da sottofondo alle parole, riempiendo quei vuoti e quei silenzi che si creano tra i due, paiono quasi die binari paralleli, si sfiorano e sono abbastanza vicini da conversare ma per il resto ognuno resta sulla sua strada, senza andare davvero ad intaccare quella dell’altra <oh immagino> replica semplicemente a quel suo tentativo di sottolineare la forza <ma io sono una cacciatrice> mette in guardia o semplicemente puntualizza, non ha davvero importanza lo scopo con il quale pronuncia quella frase. Continua ad ascoltare i suoi discorsi, le domande <sai cos’altro bisogna essere per diventare cacciatori di taglie?> una domanda retorica quella, qualche istante in cui la lasci vagare così che lui ne possa davvero afferrare il senso <riservati> chiude quindi il discorso, insomma non si chiede mai l’età ad una donna! Specialmente ad una sconosciuta che si ospita sotto il proprio ombrello e che ha perso ormai da tempo la sanità mentale eh. Tutto in lei continua a sottolineare quel cambiamento caratteriale e tutto da parte sua serve per non mettere mai in discussione quella realtà parallela che alla fine la sofferenza, il dolore e l’assenza la compagnia l’hanno portata a creare. Si muova sinuosa lei, come un felino, ondeggiando sotto quell’ombrello, quasi volendo dettare il passo della camminata, muovendo una gamba alla volta, senza che la fretta possa contagiarla, nemmeno ora che decide di tacere al fianco di qualcuno che a ben vedere potrebbe anche volerle fare del male, nulla pare turbarla[chakra on] [Ponte] La ragazza non scuce nulla, deve però cercare di dare una svolta alla conversazione altrimenti non riuscirà a capire nulla. Per ora il coltello dalla parte del manico lo ha Kimi, o come si vuole far chiamare ora. Cammina al fianco della ragazza con l'ombrello sopra la testa di entrambi in modo da proteggerli dall'acqua che cade ancora incessantemente. < Si, certo. > Dice, d'altronde anche lui è nella Yakuza, un'organizzazione criminale dove è meglio non dire ai quattro venti il proprio nome. < Sai, conoscevo bene Kimi, ma è sparita. Hai ancora sue notizie? > Chiede perchè è giusto farlo, d'altronde deve fare gli onori di casa. < Sapevo che c'erano dei problemi in generale, alcuni riguardavano anche tuo padre. > Cerca di fare un giro largo per poi rischiarsi una carta pesante che potrebbe costargli la vita, sicuro < Tu Yume come stai? > Rischia. Ma perchè? Perchè vuole capire la sua reazione. Non sa che cosa possa succedere ora. Yume la conosceva, o meglio conosceva il nome della bambina, sapeva che cosa era successo, tutti gli annessi e connessi e la vicenda che aveva portato Kimi a riservare tutto l'odio contro gli altri. Rischia con quel nome, ma vuole vedere cosa possa succedere. [Chakra on] La camminata prosegue e così anche quella conversazione, lui continua a sputare nozioni sulla madre, sul padre tutte cose che per lei hanno un interesse relativo a dir la verità, non è a Kusa per cercare le sue origini, figurarsi. Cammina quindi ascoltando le domande, le frasi complete passo dopo passo, non così stupida da fidarsi di qualcuno solo perché sostiene di conoscere i suoi genitori anche perché questi di solito dovrebbe essere un motivo per NON fidarsi <conosci il mio nome dunque> ammette placidamente lei, non sa quanto questo di informazione dovrebbe essere rara o meno, quanto lo conoscono e le motivazioni le sfuggono <ma questo non significa per forza che tu non stia cercando di catturarmi> perché? Ma non lo sa nemmeno lei, solo non si fida, qualcosa la convince a stare attenta, sempre e comunque <non mi interessa ciò che mi stai dicendo e non mi interessa darti delle risposte> aggiunge quindi qualche passo dopo lei, senza mai scucirsi sia perché in parte non ha nemmeno le risposte che il ragazzo cerca sia perché non si fida davvero e come potrebbe? La fama dei suoi genitori parla abbastanza, non ha altro da conoscere sa solo il pericolo che si corre ad essere loro parente specie se non voluta quanto, come pare, non fosse ben voluta lei. Continua senza cambiare andatura solo spostando lo sguardo, se prima era tornato verso il paesaggio come per cibarsene, per conoscerlo maggiormente e memorizzarlo, attratta ed incuriosita adesso è tornata seriamente ad osservare lui, quello sconosciuto <tu che fai tante domande come ti chiami?> aggiunge solo adesso, fissandolo ancora una volta come se volesse costringerlo a confessare, con forza e decisione[chakra on] [Ponte] Ha fatto centro, o per lo meno ora sa il suo nome e la cosa lo porta a sospettare ancora di più sulla figura della ragazza. E' sicuramente successo qualche cosa: Kimi con una sclera rossa si fa chiamare con il nome della figlia che doveva avere all'incirca due anni o anche meno. < Prometto che non voglio farti nulla, altrimenti non ti avrei ospitato sotto il mio ombrello, non è una cosa da tutti > Sorride, cercando di riportare la conversazione in una certa comfort zone. < Le volevo bene, ero solo interessato a lei. Non volermene, ma è stata una mia sensei e volevo sapere cosa le fosse successo. > La deve assecondare. I due quindi proseguono sul ponte cercando di rimanere sempre coperti dalla pioggia con l'ombrello. < Io che faccio tante domande mi chiamo Sachi > Si, ha esaurito un po' di alias, quindi semplicemente riduce il nome, ingoiandosi una sillaba del nome. Le sorride in maniera calorosa. E' più volte riuscito a mentire e a crearsi delle finte identità in questi anni e la cosa gli ha permesso di potersi elevare in una posizione di superiorità e di assoluta oggettività: conoscere e non farsi conoscere, questo è il punto fondamentale. Vuole capire che cosa stia succedendo, ha un elemento del puzzle, ma è uno di quelli da mille pezzi, e ha solo due tasselli collegati. [Chakra on] Nonostante le insinuazioni e lo sguardo non ha mai voluto cambiare atteggiamento, è rimasta semplicemente impassibile davanti a tutto ciò, al pericolo stesso si è mostrata spavaldamente disinteressata <piacere Sachi…> lascia che la frase continui, quasi a chiedere un altro dettaglio di quella identità, non si accontenta solo del nome, così lo fissa esattamente come poco prima, continuando l’avvicinamento a Kusa. Attende ancora qualche istante che l’informazione da lei cercata giunga, costringendolo al suo silenzio, al rumore della pioggia che va a riempire le pozzanghere, che si schianta al terreno, sull’erba ghiacciata, sulle loro scarpe e su quell’ombrello che è praticamente l’unica cosa che la tenga ancora lì <ad ogni modo io non l’ho mai conosciuta> beh effettivamente questa è forse l’unica cosa ad avere davvero senso, lei che è stata strappata dall’utero della madre, rubata al suo ventre e poi fatta sparire dal clan Uchiha, nascosta tanto bene, o forse anche uccisa, al punto che nessuno sa dove si trovi la vera Yume, ci tocca accontentarci del frutto partorito dalla mente sola e malata di Kimi <quindi non saprei proprio cosa possa esserle success> scuote le spalle accelerando appena il passo, ha freddo e inizia a mostrarsi stringendosi sempre più nelle spalle e accarezzandosi con le mani gli avambracci, quasi a voler generale così del calore[chakra on] [Ponte] La conversazione procede come la pioggia, quasi come se ognuno stesse studiando l'altro, e la cosa è decisamente normale. < Piacere mio Yume. > Sorride alla ragazza, nonostante la cosa sia particolarmente stressante e snervante per il Doku che non sa che cosa possa effettivamente essere successo. < Peccato, era davvero particolare. Un po' come te, cocciuta e testarda, ma molto protettiva. > Guarda al di là del ponte < Ma molto attaccata alla famiglia > Sorride, perchè lei era la sua famiglia. < Hai freddo? > Chiede alla giovane Yume poichè la vede scaldarsi con le mani facendo frizione sugli avambracci. < Questa dannata pioggia rende tutto più freddo ed umido. Mi farei volentieri un giretto a Suna a prendere un po' di caldo, perchè è decisamente insopportabile. Qua ormai piove praticamente sempre. Che stress. > Quando non si sa che cosa dire, parla del tempo, poichè è un argomento di conversazione. Deve cercare di riabbassare i toni della discussione cercando di non far scomporre la ragazza perchè se fosse davvero Kimi, o un'altra persona con il corpo di Kimi, sarebbe comunque pericolosa. Cammina a fianco della ragazza e sono ormai arrivati alla fine del ponte, cioè quasi sulla terraferma, per così dire. Osserva il panorama cercando di sviare dalla situazione in cui si trova. Il ponte è sempre stato teatro di incontri particolari e la cosa lo comincia ad asfisiare. Ah, sta anche perdendo ogni tipo di convinzione che si tratti di un'illusione. Però, non si sa mai. [Chakra on] Tentativo fallito, lui si limita a replicare il nome, a rispondere una forma di cortesia senza darle l’informazione che aveva implicitamente richiesto, sospira appena decidendo quindi di passare oltre, non pare essere una minaccia al momento quindi non ha effettivamente motivo di approfondire oltre, lui non è altro che un passaggio sotto ad un ombrello per ora, non crede diventerà molto altro, infondo i rapporti che aveva con sua madre non la riguardano e mai lo faranno <non credo di assomigliarle> replica semplicemente osservando il ponte o meglio ciò che li attende al termine <ma anche se fosse non mi importa, io non sono lei e non sono interessata a ripercorrere i suoi passi> scuote le spalle ignorando invece la domanda su come si senta, non ha bisogno di specificarlo, ha freddo e non è stata una deduzione piovuta dal cielo ma sono i suoi gesti ad urlarlo al mondo <anche il caldo di Suna può annoiare> alza le spalle ci ha passato decisamente troppo tempo ultimamente[chakra on] [Ponte] Cammina accompagnando la ragazza in quella strada. < Non importa, non ho detto che devi assomigliarla. Mi sembri simile negli atteggiamenti, ma magari conoscendoci meglio le cose potrebbero decisamente cambiare. > Si volta in direzione della ragazzina < E' giusto prendere una direzione diversa da quella dei propri genitori, non si deve emulare le gesti di chi ci ha preceduto, ma bisogna prendere una propria strada. > Dice in direzione della ragazza che pare essersi un po' chiusa a riccio su se stessa e la cosa lo fa quantomeno annoiare, non per la questione della sua presenza, ma sul fatto che non sia riuscito a cavare più informazioni dall'altra. < Si, ma sarebbe bello facesse un po' di caldo anche qua. Non smette di piovere da una settimana ormai. > Si gratta dietro la nuca con la mano libera da impicci. < Dove risiedi nel villaggio? Posso accompagnarti? Così non ti bagni dalla testa ai piedi, perchè a Kusa quando piove, piove forte. > Vuole essere solo gentile, la vecchia Kimi lo avrebbe mandato al diavolo. [Chakra on] Tutte quelle chiacchere non si può dire che le appartengano ma al contempo non sono nemmeno così lontane dal suo essere, basilarmente capace di adattarsi a tutto ciò che possa convenirle che sia questo invadere gli spazi personali avvicinandosi alla spalla di uno sconosciuto solo per un ombrello e poi continuare a conversare con lui o che sia osservare in silenzio il compiersi di un crimine per poi venir ripagata o ancora inseguire assassini solo per poi riscuoterne la taglia, insomma non è una che fa tante storie, prende un po’ la vita come capita cercando di trarne semplicemente vantaggio, proprio come sta facendo ora <il tempo> sospira <è un po’ come i capelli> ammette <chi li ha lisci li vorrebbe ricci e viceversa, così chi ha la pioggia vorrebbe il sole mentre chi vede troppo spesso il sole gradirebbe un po’ di acqua> scuote quindi le spalle per poi alzare lo sguardo verso l’interno dell’ombrello. Una domanda molto personale ancora una volta e un totale disinteresse per questo tipo di informazioni da parte sua come ha fatto fin ora <no, non ho alcun posto dove andare> alzale spalle <potrei provare alla magione di Yukio Kokketsu a quanto so era unito a mia madre oppure potrei rivolgermi al clan Doku> alza le spalle <in caso non trovassi nessuna sistemazione mi basterebbe pagare un alloggio finchè resterò qui> spiega semplicemente lasciando che i suoi ragionamenti vengano esternati, senza fornire una vera risposta ma comunque accettando implicitamente il passaggio sotto l’ombrello [chakra on] [Ponte] Le cose sono sempre più strane, sicuramente serve fare assoluta chiarezza nella situazione. La camminata si fa più lenta notando che il sole sta calando e si sta alzando, invece, la luna. < Beh, non ci si accontenta mai di nulla in realtà. Quando uno ha qualche cosa, ne vuole un'altra. E' la natura degli uomini, sempre scontenti e mai paghi di quello che si ha. > afferma per poi osservare la ragazza al sentire quei due nomi, in particolare "Yukio" e "Doku". < Ah il Kage. Si, penso abbia un ottimo rapporto con tua madre > Non lo sa, lo chiama solo rapporto < E per il clan Doku si, so che tua madre era un'appartenente a quel clan. > Si gratta il volto, cercando di far mente locale su quale possa essere il posto migliore per la ragazza < Se vuoi stare tranquilla sicuramente il palazzo del Kage sarà un posto inviolabile. Lì ti troveresti a tuo agio, servita e rivertita. > Beh, a Yukio non mancano le risorse economiche. < Piuttosto che farti pagare un alloggio, te lo voglio pagare. Sarebbe l'estinzione del debito con tua madre. > Sorride cercando di farle capire che di lui si può fidare. Non sa che cosa possa essere successo, ma in ogni caso che sia Yume o Kimi, deve darle una mano [Chakra on] Ancora una volta qualcosa nelle domande e nelle parole del biondo stride, una voce le urla di fare attenzione e non fidarsi, per questo motivo la risposta diventa automaticamente l’unica possibile, non fidandosi di lui e non volendo che comunque sappia dove alloggia da sola si limita a scegliere l’ultima opportunità rimasta <se mi accompagni dal clan Doku mi basta> sceglie, è sicura e per quanto paia porre la questione come una domanda nulla nel suo atteggiamento vuole ancora una volta favorire quell’interpretazione <ma se insisti un giorno tornerò a riscuotere il tuo debito, altrimenti accompagnami ora e consideriamolo saldato> non c’è altro da aggiungere per lei. Resta in silenzio quindi per continuare quella camminata che ora li conduce non solo per Kusa ma anche per la notte. Sicura e sinuosa si muove al fianco di Sosachi senza conoscere né lui ne tutto il passato comune, una personalità completamente staccata da quella originale, una persona completamente diversa. Chissà ora che è arrivata in quel luogo come continuerà, chissà se guarirà o finirà solo per peggiorare? [end] [Ponte] Oh oh! Deve trovare assolutamente una scusa < Eh, mi spiace, ma non posso proprio accompagnarti in questo momento. Anche perchè le sedi dei clan sono dei luoghi abbastanza .. off limits per chi non fa parte dei clan. > Cerca di sviarla così. < Ma posso accompagnarti al centro del villaggio e di lì potremo separarci. > Sorride alla ragazza. Quindi si rivolge nuovamente all'altra < Ti posso offrire una cena, qualche cosa di caldo e poi ognuno per la sua strada, visto che fa così freddo. Sarebbe un buon modo per salutarci, chiaramente sarebbe un arrivederci, spero. > Cerca di farsela amica e di creare un rapporto di fiducia tra le due figure. Quindi la strada viene percorsa assieme verso le proprie mete. [END]