[Missione D] - Caccia al topo

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Missione di Livello D

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22:42 Haran:
 Finite le lezioni in Accademia, Azumi e Kankri si incontrano per recarsi -insieme- nell'edificio. A quanto pare è stato avvistato un topo all'interno della struttura ed è stato richiesto loro di trovarlo e disfarsene. I due decidono di aspettare che l'edificio sia vuoto prima di entrare e perciò si soffermano per qualche istante fuori dall'ingresso per prepararsi alla piccola missione. La giovane indossa abiti semplici e piuttosto comodi, pratici per potersi muovere in totale libertà senza sentirsi in alcun modo vincolata nei movimenti; un paio di pantaloni elasticizzati fascia le sue gambe tenendole al caldo e assecondando ogni tipo di movenza, mentre una maglietta nera ricopre il suo busto e le spalle. Degli scaldamuscoli ricoprono le braccia ed i palmi delle mani lasciando libere le sole dita mentre alla cintura è appesa una tasca porta oggetti. Alla coscia destra è legato il coprifronte dell'erba mentre una felpa grigia permane, aperta, addosso alla giovane col cappuccio calato sulle spalle. Il tatuaggio ANBU presente sul bicipite destro è nascosto da una fasciatura bianca mentre i piedi son protetti da semplici calzari ninja. I lunghi capelli azzurri, per comodità, sono stati legati in un'unica morbida treccia che le pende lungo la spalla così da non stare in mezzo ai piedi in caso debba piegarsi a terra o fare chissà quale strano movimento per fermare il topo fuggiasco. < Mi sembra così ridicolo > osserva la giovane con un sospiro alzando il capo verso la struttura dell'Accademia dinnanzi a sé. < Siamo stati convocati entrambi per far parte di... *quella* squadra eppure eccoci qui, a cacciar topi. > commenta con le mani sui fianchi storcendo appena le labbra con fare poco convinto. < Non è assurdo? > chiede alla volta del compagno abbozzando ora un mezzo sorriso prima di inspirare a fondo e subito dopo espirare. < Ma vabbè. Una missione è una missione. > sospira stringendosi nelle spalle. < Tanto vale eseguirla. Impastiamo il chakra, voglio finire questa missione il prima possibile. Odio i topi. > aggiunge poco dopo con una sfumatura schifata nella voce prima di portare le mani al petto per comporre il sigillo della Capra. Tenterebbe di svuotare la mente, di estraniare le sue paure e preoccupazioni per limitarsi a galleggiare in un eterno istante di nulla e vuoto. La sua mente sarebbe totalmente focalizzata nel cercare di richiamare le sue energie in due punti ben precisi e distanti del corpo; verso la testa andrebbe a raccogliere le energie psichiche derivanti dall'esperienza e dalla disciplina a cui si è sottoposta nel tempo riunendole in un unico punto fino a formare una sorta di fiammella verdastra. All'altezza del ventre, invece, tenterebbe di radunare le energie fisiche strappandole dalle ossa, dai muscoli, da ogni fibra del suo corpo per accorparle tutte in una fiamma rossa e bruciante. A questo punto andrebbe a smuovere queste fonti di energia per portarle a discendere ed ascendere fino a raggiungere il plesso solare ove queste due fiammelle dovrebbero scontrarsi ed iniziare a vorticare in un moto circolare così rapido da fonderle insieme in una unica nuova fiamma di colore azzurro intenso: il chakra. [Tentativo Impasto Chakra]

22:42 Hanae:
  [> Accademia] Ciò che andava fatto è stato fatto. Gli ultimi preparativi per divenire a tutti gli effetti membri dell'unità d'elitè sono stati completati ed in questo modo sono stati congedati fino al momento debito, tra addestramenti, prime missioni e tutto ciò che può essere utile per vivere una missione da assassino. Non ha parlato molto Kankri da che è stato fatto il necessario, un po' pensieroso e d'altra parte tra una cosa e l'altra non ne hanno avuto realmente il tempo. Si è assicurato di prendere il proprio equipaggiamento anbu e sigillarlo in dei fuuda che porta sempre con sè, mentre in questo momento il suo vestiario è dei più comuni per l'occasione. A vestire la parte superiore del corpo una maglia nera a collo alto, aderente al corpo, accompagnata da una giacca dai toni grigi aperta lungo l'asse verticale del petto. Scendendo un pantalone ed infine delle scarpe nere. Un cambio look rispetto a quando si trova all'Anteiku o in commissioni importanti, cosa che questa missione non è realmente. Poggiano sul naso un paio di occhiali dalla montatura rotonda, e nient'altro di realmente importante. Arrivati presso il luogo di svolgimento di questo compito ha deciso di alzare le braccia all'altezza del plesso solare, formando il sigillo della capra. Seguendo, ha tentato di isolare momentaneamente i propri sensi per raggiungere uno stato di assoluta concentrazione. Qualora ci fosse riuscito tenterebbe dunque di visualizzare il proprio corpo, nello specifico cercherebbe di estrapolare dallo stesso le due principali essenze che ne fanno contrasto. La prima, è l'essenza dell'energia fisica, una sfera rossa che permarrebbe sospesa alla bocca dello stomaco. La seconda invece si presenterebbe come una sfera blu, simbolo dell'energia psichica e situata all'altezza del terzo occhio. Entrambe le due verrebbero sospinte fino al giungere al loro punto medio, dove verrebbero forzate a ruotare attorno ad uno stesso asse fino al divenire un'unica e nuova essenza: il chakra. Quest'ultimo andrebbe repentinamente a fargli godere di nuova forza, rendendolo capace di effettuare le arti ninja. < Ah..sì. > Un cenno del capo per rispondere alle parole di Azumi, volgendole lo sguardo. E' decisamente assurdo. < D'altro canto è un passo avanti nella lista delle cose da fare per diventare chuunin. Forse un po' troppo morbido come approccio al mondo ninja.. > Insomma, si passerà improvvisamente dal catturare un topastro in giro per l'accademia al trovarsi in territorio nemico a lottare per la propria vita. Lottare, lottare. Lottare e sopravvivere. Quelle parole rimbombano come un fortissimo ecco nella sua testa, ed ora che sono anbu verranno addestrati per fare l'impossibile. < L'approccio del generale mi ha fatto preoccupare inutilmente. > Senza lasciar trasparire nomi, ed assicurandosi che nessuno in particolare origli, osserva Azumi e fa seguire un sospiro quasi stanco. < Perchè accettare? > Il tono non è freddo nei confronti di Azumi, la sensazione che traspare è sempre quella di essere seduti attorno ad un tavolo a bere del caffè. Ciò nonostante la domanda posta è definitivamente intima, per cui seguirebbe immediatamente il parlar di Kankri. < Non sei obbligata..> Ha delle idee, forse sbagliate. Ma nel peggiore dei casi può essere vendetta, ricerca di potere per qualche faccenda in sospeso. Cerca di essere preoccupato senza essere invasivo, e la sta finendo per sembrare più preoccupato. [> chakra attivato ]

22:42 Haran:
 Ancora le sembra così strano, a ben pensarci, di esser stata selezionata assieme a Kankri per far parte delle Forze Speciali Anbu. Fino a quel momento non si è mai soffermata a pensare alle proprie capacità ninja come superiori alla norma, ma forse la sua totale dedizione ai propri doveri è stato il motivo per cui è stata scelta. Tuttavia si chiede come mai Kankri, al suo fianco, sia stato selezionato a sua volta. Per quanto sicuramente sia anche lui un abile combattente, la sua aria rilassata e serafica e quell'onnipresente sorriso gentile sulle labbra le fanno pensare difficilmente ad un assassino meticoloso e spietato capace di nascondere ogni emozione dietro una maschera. Ma poi, non è forse una maschera quello stesso sorriso ch'egli mostra di continuo? Nessuno in una situazione difficile e delicata come la sua sorriderebbe così tanto e così spesso, no? Ma questi sono solo pensieri muti. < Non pensavo che i genin si occupassero ancora di questo genere di faccende. Ma alla fine non mi pongo troppe domande. Sarà l'ennesima missione portata a termine per noi e non dovremo neanche faticare troppo. Poteva andare peggio. > si stringe nelle spalle come a voler semplicemente constatare che in fin dei conti i due avrebbero portato a casa lo stipendio per qualcosa di relativamente semplice. < Credo volesse appositamente metterci in difficoltà. Vedere come avessimo reagito in una situazione difficile. > osserva lei guardando il compagno, il tono rilassato. < Oppure si stava solo divertendo. Chissà? > aggiunge poi con un mezzo sorriso portando dunque le braccia ad incrociarsi dietro la testa, le dita intrecciate a fornire quasi un sostengo al cranio mentre la schiena si erge in tutta la sua lunghezza. Ruota verso Kankri lo sguardo all'udire la sua domanda, inspirando ed espirando lentamente con fare tranquillo. Se glielo avesse chiesto qualcun altro probabilmente avrebbe cercato di tenere per sè la risposta, ma con lui è tutto diverso. Lui ha saputo piccole cose di lei che, per quanto forse insignificanti, nessuno aveva mai udito prima. Lui le ha chiesto di essere una squadra e lei ha voluto provare ad impegnarsi. Inoltre adesso condividono anche lo stesso segreto che avrebbero coperto assieme l'un l'altro davanti a tutti gli altri. Forse non le è semplicemente possibile tenere troppa distanza da lui. < Perchè no? > risponde lei inclinando poco il capo, con semplicità. < Ricordi quando ti ho detto che vivevo con la bambina che avevo cresciuto? Adesso se n'è andata. > spiega allora lei abbassando le mani da dietro il capo, iniziando a muovere i primi passi verso l'ingresso dell'Accademia sperando che l'altro la segua. < Ha scoperto che le avevo nascosto alcune cose sul nostro passato e... ha deciso di recuperare il tempo perso da sola. Per un po'. Ma senza di lei non ho più uno scopo. Lei era la mia missione personale. > spiega entrando -se l'altro l'avesse accompagnata- nell'Accademia, varcando la porta d'ingresso. < Non ho nessuno a cui nascondere la mia identità né una vita che possa scontrarsi con questa nuova... situazione. Avevo la possibilità di accettare e di avere di nuovo uno scopo a cui affidarmi. Niente di nobile come l'onore o l'amore per il Villaggio... > ammette con un tono che voglia quasi far intendere che non è la persona dagli alti principi che avrebbe potuto sembrare. < E tu? Come mai hai accettato? > chiede a sua volta guardandolo, ritrovandosi poco dopo, poi, ad espirare. < Come vogliamo procedere, comunque? Ci dividiamo e controlliamo piano per piano dividendoci le stanze o le controlliamo assieme una per volta? > chiede tranquilla, ricercando il parere del proprio compagno. [chakra: on]

22:42 Hanae:
  [> Accademia] Ascolta il dire di Azumi e procede rapidamente ad affrettare il passo per affiancarsi a lei quando muovono i primi passi in direzione dell'accademia ninja. Lo sguardo rimane generalmente puntato dinnanzi a sè, a men che Azumi non dica qualcosa o lui stesso dica qualcosa rivolto nello specifico a lei e non alla situazione generale. < Già. > Un cenno del capo alle prime parole altrui, mancina a scivolare lungo la fronte per scostare qualche ciuffo di capelli. Ha avuto di recente la sensazione che si stessero leggermente scurendo alla loro base, ma dopo poco meno di due nottate è tutto tornato al suo posto, forse è stato un momentaneo squilibrio ai pigmenti del suo cuoio capelluto. < Ah..era troppo presentuoso, credo. > Il capo va inarcandosi appena in direzione del cielo, ripescando appena i ricordi di quanto accaduto soltanto poche ore fa. Era infastidito e messo in un angolo, ah, ma si sentiva come molto più che infastidito. Quella sensazione che lo ha influenzato così a fondo sembrava quasi provenire dal suo profondo io. Pupille a sgranare appena ripensando a quella sensazione, ripensando alle parole che ha udito quando per la prima volta ha richiamato l'innata Goryo, pensando alla stessa sensazione di Ira che ha percepito quando all'accademia è riuscito ad impastare il chakra alla prima lezione. Ah, sì, qualcosa non va, ne ha preso coscienza tramite i suoi sentimenti spesso contrastanti. Lo sguardo scivola su Azumi, per qualche momento si mostra visibilmente in procinto di dire qualcosa, quasi preoccupato. Ma cosa dovrebbe spiegare? Qualcosa sopprime istantaneamente le parole che vorrebbero seguire. Cosa voleva dire? Nulla, in effetti, è tutto ok. Le labbra vanno tirandosi agli angoli per sorridere alla sua compagna di team, in attesa che da parte sua giunga una qualsiasi risposta alla principale domanda che le è stata posta poco fa. E tra tutto ciò che potesse aspettarsi, la rispsota che giunge è piuttosto amara. Ha il gusto del caffè nero, e non c'è nulla che lo addolcisca. < Azumi..> le labbra si incurvano in un'espressione triste, accompagnate dall'abbassarsi delle palpebre superiori. < --Tu > Le parole si fermano nuovamente, ma questa volta è stata totalmente una sua scelta. Vorrebbe provare a rincuorarla? Non sa abbastanza..non potrebbe neppure, questa è una strada senza ritorno. Sospira, quasi pesantemente. < Se vuoi, possiamo gettare un Futon nella mia stanza e attaccare la scrivania all'angolo della parete dove sta. > Non c'è una soluzione al problema, di Azumi, perchè non è un problema. Essere vuoti, esser privati di qualcosa di importante, non sono in una condizione poi tanto diversa. < La notte può essere davvero pesante, in questo stato. > Entrare in una stanza vuota e sapere di essere soli, guardarsi attorno e sentirsi soli. Essere in mezzo a tutti da soli. < Possiamo lasciare la porta aperta > Una risata, e non tanto per Kankri in sè, quanto per l'idea che invece potrebbe farsi una certa Goryo denominata Ruby. Segue poco dopo muovendosi con la genin in direzione del piano terra, un pezzo di carta andrebbe ad essere rapidamente estratto da una tasca, con degli appunti ed una mappa delle stanze dell'accademia. < Un'impiegata alla portineria ha detto che il topo è stato avvistato tra il secondo ed il quarto pieno. > Afferma in direzione altrui, fermandosi un attimo a rilassarsi e ascoltando la domanda, riguardo sè stesso. < Credo lo volesse. > Le labbra si schiudono con tutta la naturalezza del mondo, ma si chiudono subito dopo aver parlato. Deglutisce e accompagna il tutto ad un colpo di tosse, per far sembrare un'altra bugia naturale. < Il generale. Ho diversi motivi, ma non son tutti chiarissimi ora, forse potremmo parlarne all'Anteiku. > Il tono non è troppo una domanda, quanto un'idea che è già stata automaticamente approvata. Sono entrambi disturbati a modo loro, forse è per quello che si sente ok quando lei è presente. < Possiamo dividerci quando siamo in classi vicine, così ci basterà alzare la voce per sentirci. > Un cenno del capo, pronti a partire. [chakra on] [X1 KUNAI]

22:43 Haran:
 Presuntuoso. Beh, Azumi non è certa che sia la parola migliore per definire il Generale Raflo ma di sicuro è una personalità forte, che non ama essere contestata, questo le è parso ben chiaro. Forse tutti gli ANBU sono così? Dopotutto sentirsi chiamare per far parte di una squadra scelta di ninja più abili della media dev'essere un certo motivo di vanto... ma in realtà alla ragazza non importa poi molto. Non conta di stringere con lei alcun tipo di rapporto personale per cui del suo carattere non è poi così curiosa. < Per ora credo che comunque non ci avremo molto a che fare visto che siamo appena arrivati nel gruppo. > osserva lei con tranquillità ripensando allo strano incontro con lei. Non ha idea di cosa questo abbia scatenato nella mente del compagno, dei strani pensieri e sentimenti che hanno preso a graffiarlo internamente come artigliate contro le sbarre d'una cella. Non sospetta minimamente di tale condizione e si ritrova semplicemente ad avanzare al di lui fianco rispondendo alla sua domanda. Si rende conto di quanto suoni misera e triste la sua argomentazione, ma è tutto ciò che ha da offrire. Non si piange addosso, non cerca attenzioni né aiuto: non ama mentire, molto semplicemente. Ha voluto essere sincera con lui per quanto la verità che aveva da condividere non fosse la migliore possibile. Kankri sembra rattristarsi all'udire quelle parole ed il suo sorriso quieto svanisce sostituito da una espressione assorta, malinconica. Azumi, dal canto suo, mantiene sulle labbra quel sorriso amaro, mesto, appena accennato, come di qualcuno rassegnatosi alla realtà dei fatti. Accetta quel che viene cercando di trarne il meglio, anche quando il meglio che c'è è piuttosto triste e desolante. E quando le parole del ragazzo giungono lei si ritrova a fissarlo sinceramente sorpresa. La proposta giunge inattesa e la colpisce con forza. E' una mano tesa verso l'abisso nel quale è confinata da sola, dentro se stessa, lontana da tutto, da tutti. Rimane ad osservarlo basita per un istante, quasi stordita dall'idea del suo desiderio di aiutarla così disinteressato e disinvolto, come se fosse assurda l'idea che esista qualcuno a questo mondo interessato a salvarla. Lei che da anni ha dovuto salvarsi da sola, in qualche modo. < Potrei approfittare della tua offerta, qualche volta. > chiosa alla fine, dopo un breve attimo di silenzio, distendendo il suo sorriso in uno più gentile, caldo, che vuole esprimere la gratitudine che non è molto brava ad esprimere a parole. < Quando sarò troppo stanca per combattere i miei demoni da sola. > il suo sorriso si fa più marcato mentre l'altro cerca dunque di alleggerire l'atmosfera con quell'ulteriore specifica che loro sanno perfettamente cosa voglia sottintendere perchè, in qualche modo, per capirsi a volte non c'è bisogno di parlare. Una piccola risata esce dalle sue labbra, i denti si snudano bianchi e tutto si fa appena più leggero. < Potremmo. > Oppure no. Tutto dipende da quanta voglia possano avere di far impazzire una certa curiosona. Chissà? Ad ogni modo i due raggiungono gli interni dell'edificio e Kankri dà le specifiche della missione portando Azumi ad annuire mentre, alternando le leve inferiori, i due vanno avvicinandosi quindi verso le scale che conducono ai piani superiori ove, a quanto pare, il topo è stato avvistato. Quando Kankri va rispondendo alla di lei domanda, dunque, Azumi si ritrova ad osservarlo aggrottando appena le sopracciglia con fare interrogativo. < Nh? > Non comprende di chi egli stia parlando fino a quando, schiarendosi la voce, non si spiega. A quel punto l'altra rilassa il volto andando quindi a stringersi nelle spalle. < Beh quello che volesse lei non conta. E' importante ciò che tu desideri. Ma ormai suppongo non si possa tornare indietro. > azzarda lei fermandosi ai piedi delle scale e quindi ruotando il capo verso l'altrui figura. < Ma... almeno l'affronteremo insieme > dice distogliendo lo sguardo con un velo di goffaggine, non propriamente abituata a questo genere di esternazioni. < Come un vero team, sai... > aggiunge schiarendosi la voce, grattandosi la nuca timidamente prima di tornare ad osservarlo ed annuire. < Comunque sì, ne parleremo meglio quando non ci sarà nessuno che potrebbe sentirci. > annuisce tranquilla ritrovandosi dunque a concordare con l'idea proposta dal ragazzo. < Bene. Allora direi di iniziare dal secondo piano. E' il più vicino. > dice la ragazza tranquilla, andando ad avviarsi quindi verso le scale se l'altro avesse dato cenno di seguire lo stesso movimento. [chakra: on]

22:43 Hanae:
  [Accademia] Lo sguardo permane posato lungo il pavimento dell'accademia per diversi secondi, inspirando di tanto in tanto mentre tacito si limita ad ascoltare quando Azumi dice riguardo la loro situazione da totale neofiti. Da una parte non è neppure totalmente sicuro di aver fatto una scelta saggia, accettando, ma in fin dei conti rifiutare sembrava semplicemente così sconsiderato, no? < Indubbiamente. > Capo ad effettuare un paio di oscillazioni verticali, annuendo al seguito del dire altrui. D'altro canto, non è neppure una cosa realmente importante, la loro situazione. Ciò che maggiormente ha attirato l'occhio e la mente di Kankri è stata la risposta data da Azumi, così priva di qualsiasi emozione dal risultare puro nulla. Ah, sì, la sensazione che il proprio corpo si stia muovendo per un triste effetto di inerzia. La sensazione di non riuscire a vedere nient'altro che quelle poche ciocche di capelli che cadono davanti agli occhi, la sensazione che nulla abbia valore. Dovrebbe essere l'emozione più semplice da provare per uno shinobi, ma loro due sono ancora dei genin, forse è troppo. La mancina a scivolare sul corrispettivo fianco, le dita a sfiorare appena il kunai che vi è legato, mentre lo sguardo va semplicemente scivolando da un angolo all'altro della struttura che gli si para davanti. Non si aspetta sicuramente di trovare niente di che da subito..ma è un modo come un altro che si ha per occupare gli intervalli di tempo silenziosi. Non sono intervalli realmente lunghi, si parla di pochi istanti, nei casi limite si sfiorano persino alcuni secondi, eppure il nulla è decisamente pesante. E' come se tra una parola e l'altra si stessero muovendo attraverso dei fili di nylon, e basterebbe pochissimo per cadere su uno di essi. < Quando vuoi. > Un cenno del capo, unendo pollice e indice della mancina e portando la stessa mano appena davanti al mento, accompagnando il distendersi delle labbra in un sorriso e postura vagamente volpesca. < Cos'è un demone, alla fine? > La domanda viene posta, e seppur il tono paia retorico vi sono lunghi istanti prima che qualsiasi altra parola possa seguire. < Qualcosa che vuole essere ascoltato, forse.. > questa volta lo sguardo viene rivolto verso l'alto, senza nessun particolare motivo. Le sopracciglia vanno appena ad aggrottarsi a seguito delle sue stesse parole, facendovi seguire immediatamente una risata - contenuta appena - all'idea di cosa possa succedere nella mente di Ruby a seguito di un evento del genere. Andando avanti nei loro obiettivi, devono esplorare con attenzione tre piani in totale, il territorio non è sconosciuto ed in fin dei conti non si tratta che di guardarsi attorno finchè qualcosa non accade. < Come un team.. > ripete quelle parole, perdendo appena lo sguardo lungo il grattarsi della nuca altrui. Ah sì, sarebbe questo il momento nel quale in un team ci si darebbe un piacevole brofist prima di proseguire, tuttavia per quanto profondo ciò che possano dire la loro relazione sembra permanere sul limite estremo della formalità. In parte è giusto, considerando il tempo dal quale si conoscono..d'altro canto ciò che hanno affrontato assieme è già parecchio strano. Proseguono infine sulle scale, fino al raggiungimento ultimo dell'inizio del secondo piano. < Le aule a questo piano sono dieci..> uno sguardo su un pezzo di carta, celere, prima di proseguire. < 5 per lato. Facciamo attenzione agli angoli e non facciamolo scappare sotto questo piano. > Un cenno convinto, mentre andrebbe a posizionarsi all'uscio dell'aula C-1, pronto ad iniziare una difficile missione di livello D. [chakra on][kunai]

22:43 Haran:
 Sebbene siano da soli Azumi avverte quella tacita tensione strisciarle sulla pelle. La tensione di star parlando di qualcosa di proibito, qualcosa di pericoloso, qualcosa per il quale entrambi hanno accettato di far parte. Perchè? Perchè non c'erano reali motivazioni per rifiutare. Non perchè credano in qualche particolare scopo, non perchè lo desiderassero realmente, dal profondo. Quasi per noia, quasi per curiosità, come fosse un nuovo gioco od una nuova sfida alla quale sottoporsi. O forse, nel caso della Goryo, una scintilla che possa rendere la sua vita meno grigia, meno... statica. Rischiare la morte alla ricerca della vita. La giovane non aggiunge altro al di lui commento, non c'è poi molto da dire dopotutto e si limita ad avanzare per i corridoi dell'edificio al suo fianco, concentrandosi sulla missione. A quanto pare il ratto è stato individuato ai piani superiori ma non per questo non è il caso di dare comunque una occhiata lungo il corridoio che stanno percorrendo. Non le è mai piaciuto lavorare in team, non si è più fidata di qualcuno a lei estraneo dopo essere arrivata a Kusa, ha sempre preferito dover fare tutto da sola potendosi fidare solo e soltanto delle proprie forze, trovando quasi irritante la vicinanza di altri individui, tuttavia Kankri è una disarmante e piacevole novità in tal senso; fin dal loro primo incontro si è sentita come... tranquilla in sua compagnia. Non a disagio, non infastidita, neppure sfiduciata. C'è qualcosa nel suo sguardo pacato, nelle profondità di quell'espressione perennemente garbata e cortese che richiama a gran voce la sua attenzione. Ancor di più, quando quell'invito giunge, Azumi non si sente tediata, non vede in quelle parole una sorta di invasione nella sua vita o nella sua privacy, ma avverte quasi l'allettante prospettiva di accettare quella mano, la concreta possibilità di poter trovare in quel ragazzo un vero aiuto, un appiglio che non sembri capace di sbriciolarsi sotto la sua presa. Si sente toccata dalla sua premura, così poco abituata a qualcuno che si prenda cura di lei ormai da anni, tuttavia -in qualche modo, non trova la cosa neppure sorprendente; è come se fosse la cosa più naturale e giusta del mondo, come se l'altro si fosse preso cura di lei da sempre da far apparire il tutto praticamente... familiare. E poi giunge quella domanda che porta Azumi a sorridere piano, mestamente, distendendo le labbra verso l'esterno in un riso leggero. < Forse. > concede la giovane stringendosi piano nelle spalle. < Oppure è quel passato che non si può dimenticare. > Lei, di sicuro, non avrebbe dimenticato mai. I due tuttavia proseguono nella loro ispezione e si ritrovano ad arrivare al piano di partenza per le loro ricerche mentre le parole proseguono fra l'uno e l'altra. Cala un breve attimo d'imbarazzo quando i due parlano della loro situazione definendosi per la prima volta, effettivamente, un team. Solitamente per i ninja le squadre sono composte da tre elementi ma c'è qualcosa nella mente di Azumi che rende la semplice idea una disastrosa stonatura; è come un fastidioso prurito alla base del collo che le dice quanto sciocca sarebbe quella possibilità. In qualche modo ha trovato in Kankri una figura che considera alla pari, una sorta di compagno che le trasmette sicurezza e comprensione seppur senza alcun tipo di gran dimostrazione. E' una sensazione, è una intesa silenziosa che li unisce e che nella sua mente li rende perfetti per lavorare assieme. Fianco a fianco. Ma non lo dice ad alta voce, non è qualcosa da lei e si limita a schiarirsi la voce distogliendo lo sguardo, mentre l'altro assapora quel suo dire lentamente. A quel punto iniziano la loro ricerca del maledetto topo e Kankri va spiegando la disposizione delle aule lungo il corridoio. Azumi annuisce e va a prendere il proprio posto sull'uscio dell'aula accanto senza tuttavia ancora entrare. < Direi di entrare, chiuderci la porta alle spalle e cercare. Se lo troviamo gridiamo così l'altro può arrivare e possiamo prenderlo. Altrimenti se la classe è pulita ci ritroviamo in corridoio e passiamo alle classi successive. Va bene? > propone all'altro concordando con la sua precedente idea di dividersi in classi vicine per le ricerche. Solo se Kankri avesse concordato con lei Azumi sarebbe quindi andata a varcar la soglia della classe C-2 per richiudersi immediatamente la porta alle spalle ed accendere la luce. Avrebbe preso ad osservare con occhio attento la disposizione dell'aula, il numero di banchi, per poi muoversi con passo lento e silenzioso in direzione della cattedra. Qui sarebbe andata a raggiungerne le spalle per assicurarsi che il topo non sia rannicchiato sotto di essa o sotto la relativa sedia e, solo una volta appurato che l'animale non fosse stato lì sarebbe andata ad espirare e portarsi al fianco del mobile. Qui si sarebbe accovacciata sul pavimento con le ginocchia piegate ed il busto totalmente flesso in avanti ed il volto piegato così da permetterle di guardare a terra sotto ogni banco. Avrebbe fatto scorrere le iridi azzurre per tutto il pavimento osservando da quella posizione mattonella per mattonella tutto il pavimento. Avrebbe notato una gomma dimenticata sul pavimento, in rilievo rispetto alla linea piatta del terreno, una matita, persino un foglio accartocciato. Un batuffolino di polvere, ma nessun topo alla vista. Sarebbe rimasta per una manciata di minuti così chinata di modo tale da essere certa di non aver saltato alcun punto della classe prima di alzarsi e battersi le mani sulle gambe per pulirsi di eventuali residui di polvere. Per precauzione sarebbe andata quindi a muoversi per i banchi, a scostare le sedie, guardandosi attorno con fare attento e concentrato, pronta a fermare il topo al minimo segno di movimento. Ma nulla da fare. L'animale sembra decisamente non essere qui. Ecco dunque che, con un mezzo sospiro, Azumi sarebbe andata a dirigersi verso la porta per spegnere l'interruttore della luce posto lì accanto e quindi aprire l'anta, superandola e richiudendola rapidamente alle spalle di modo tale che se il topo fosse sfuggito da qualche classe successiva non avrebbe potuto andare a nascondersi nelle aule che hanno appena finito di controllare. Qui attenderebbe in corridoio l'arrivo di Kankri od il suo segnale, con le braccia conserte al petto e l'espressione vagamente annoiata per via dello svolgersi di quella noiosa missione. [chakra: on]

23:17 Hanae:
  [Accademia] E alla fine il silenzio torna a fare da protagonista alla scena. Il senso del dovere in questo momento, nonostante si tratti di una cosa da nulla, porta fondamentalmente i due a lasciar stare la maggior parte delle chiacchiere per concentrarsi sull'obiettivo. L'Anteiku è molto più indicato per questo tipo di cose, dopotutto. E non che sia meno importante, ma Kankri non sente realmente la necessità di esprimere la sua opinione quando parla con l'altra. A meno che non si tratti di un qualcosa di nuovo le loro idee collidono come fossero energia psichica e fisica nella formazione del chakra. Un cenno del capo nei confronti di quanto viene proposto per l'esplorazione, per trovarsi conseguentemente a chiudersi alle spalle la porta dell'aula C-1. Come da copione, appaiono particolarmente larghe e persino troppo spaziose..ma quello che stanno cercando non è altro che un piccolo topo. Guardare l'aula vuota è più che strano per lui, in un certo senso si rivela essere persino suggestivo. Fuori nevica, e lo sguardo sembra esser preso da tutt'altro che la ricerca del topo, attualmente. Fissa alcuni dei banchi con fare disorientato, si avvicina dopo pochi istanti poggiando il palmo della mancina su uno di questi, presente nella fila centrale. I sensi vanno scemando per una frazione di tempo infinitesimalmente piccola, come un fotogramma dalla breve durata in mezzo ad un'animazione, qualcosa gli passa per la testa. Un ragazzo molto simile a lui, più giovane, ha seduto in quella sedia. Stessi capelli, ma decisamente più piccolo. Sgrana appena le pupille, mentre il corpo si avvia repentinamente verso la sedia vicina, per prendere posto. Quella prospettiva gli ricorda qualcosa di estremamente lontano, forse sta semplicemente impazzendo, non sarebbe così strano.. < Sono qui per sostenere la mia famiglia! Il mio nome è Ka-- > Nel pronunciare quelle parole si alza come se stesse presentandosi a qualcuno, alzando persino il tono, ma un battito di ciglia lo riporta alla realtà, arrestandone immediatamente il dire. Qualcosa gli è venuto in mente, ma forse è solo stanco. E come se non bastasse poca attenzione viene prestata all'evento, perchè l'occhio cade ai piedi della cattedra, sulla parete, dove si presentano quelli che sembrano dei graffietti. Forse un tentativo fallito di costruirsi una tana. < Non che potesse aver successo..dietro c'è un'altra aula.. > Ma purtroppo i topi non sono conosciuti per la loro alta intelligenza. Prende rapidamente a dare un'occhiata alle altre pareti, senza nessun risultato utile, seguendo immediatamente con il sottobanco dove molti deshi tengono i loro oggetti. A parte polvere, la sola cosa interessante è la presenza di una bomba luce dimenticata da qualcuno. < E' pericoloso lasciarla qua..> Colpi di tosse, mentre la mancina si avvia rapidamente ad intascar-- a mettere al sicuro quella semplice bomba la luce. Nonostante lo strano comportamento di poco fa non si ferma particolarmente per riflettere, piuttosto prosegue ad uscire dall'aula, preoccupandosi della missione. Apparentemente incurante di indizi importanti, o forse più preoccupato del sapere cosa significhino. Nella più totale coscienza, mente a se stesso, per preservare una condizione che neppure sembra apprezzare. Se Azumi non fosse già uscita da sè dalla C-2, s'affaccerebbe alla stessa, mostrando appena la testa e parte del busto, schiudendo le labbra il necessario. < Credo che il topo stesse cercando di crearsi una tana, nella C1 ci son graffi ad una parete.. probabilmente si è spostato più avanti. > Alza lo sguardo per cercare la compagna di team. Dalle sue informazioni idealmente dovrebbero cercare il topo dove gli è possibile scavare nella parete senza ritrovarsi in un'altra stanza. Forse nelle classi adiacenti le scale? [chakra on] [ricercheee]

23:48 Haran:
 Proprio pochi istanti prima che Azumi possa uscire dalla classe, la porta si apre rivelando il viso di Kankri fare capolino all'interno dell'aula. La ragazza si volta al sentire lo scorrere dell'anta trovando lo sguardo altrui con le iridi celesti. < Trovato qualcosa? > chiede, immediatamente, sperando che i due possano aver avuto fortuna già al loro primo tentativo. Il ragazzo le dice che ha trovato degli indizi ma del topo nessuna traccia. Azumi storce appena le labbra all'udire le sue parole e, assottigliando di poco lo sguardo, va osservando le pareti della classe con occhio attento, seguendo il perimetro della stanza fino a fare il giro dell'aula e fermarsi con lo sguardo praticamente ai piedi della lavagna. La parete mostra dei piccoli graffi, come di minuscole artigliate che però non hanno fatto che rovinare l'intonaco del muro senza creare un reale foro nella parete. < Eccoli. Anche qui. > direbbe indicando il punto alla volta di Kankri, rivolgendogli lo sguardo. < Avrà tentato anche nelle classi successive a questo punto... > mormora lei raggiungendo il compagno, spegnendo la luce e uscendo dalla stanza. Si richiude la porta alle spalle e, quindi, ruoterebbe il corpo nella parte di corridoio ove sono presenti le aule C-3, C-4 e C-5. < Le classi sono tutte adiacenti per cui le pareti sono piuttosto spesse. Ma forse nell'ultima aula... > Si ferma voltandosi verso il ragazzo alla ricerca di un qualche cenno di consenso. Se egli avesse acconsentito ecco che quindi si sarebbe diretta assieme a lui verso l'aula C-5 dove -esattamente come fatto in precedenza-, andrebbe ad aprir la porta e varcar la soglia accendendo immediatamente la luce, pronta a chiudersi l'uscita alle spalle non appena anche Kankri fosse entrato al suo fianco. A quel punto sarebbe andata a lasciar vagare lo sguardo lungo le pareti alla ricerca dei famosi segni di artigliate oppure -direttamente- di una piccola tana faticosamente scavata nel muro. Avrebbe preso a seguire il perimetro della stanza con lo sguardo muovendosi fra i vari banchi cercando di fare quanto meno rumore possibile per poi smuovere le rosee e quindi spezzare il silenzio. < Pensavo... una volta trovata la tana potrei aumentare la temperatura al suo interno così da spingere il topo ad uscire senza doverci affaticare troppo. A quel punto potresti essere pronto a prenderlo. Che ne dici? > propone la ragazza volgendo il viso in direzione del compagno per vedere se l'altro sia d'accordo oppure no con la sua idea. I topi solitamente fuggono dal calore eccessivo, un'antica tortura consisteva nell'esercitare su un topo intrappolato un certo tipo di aumento improvviso di temperatura, così da spingerlo a cercare di scavarsi la sua via di fuga con le unghie e con i denti. Contro un corpo umano. Ma quelli, insomma, sono dettagli. Le sembra l'idea migliore per ridurre al minimo lo spreco di energie e, al tempo stesso, permettere all'animale di venir fuori da sé fin dentro le loro grinfie. Poca fatica, tempo risparmiato e missione conclusa. Sempre ammesso che non stia dimenticando qualche importante dettaglio, naturalmente. Ma dopotutto è per questo che ha condiviso la sua idea col ragazzo, no? Continua quindi, a quel punto, la sua ricerca visiva della tana pronta ad agire nel momento in cui avesse individuato l'eventuale presenza del ratto. [chakra: on]

12:07 Hanae:
 Sembra che potrebbe non essere necessario esplorare il piano successivo per trovare questo topo. Il luogo più plausibile che emerge dovrebbe essere una delle due aule in fondo al corridoio che precedono le scale, ed infatti non serve dire nient'altro poichè pure la compagna di team comprende dove dovrebbero dirigersi. Senza troppi esordi la seguirebbe per raggiungere l'aula C-5, scostandosi appena una volta dentro per permettere alla Goryo di chiudersi la porta alle spalle. < Penso che un cambiamento di temperatura improvviso basterà. > Un paio di cenni con il capo in direzione di lei, non sembra che il suo ragionamento possa avere un qualsiasi difetto. E con lo scopo di far andare le cose per il senso giusto, le mani andrebbero a frugare appena tra le tasche del vestiario per estrarre un paio di puri e semplicissimi guanti ninja. Quando afferrerà il topo probabilmente quest'ultimo tenterà di graffiare e mordere per riuscire a fuggire, ma con la placca in metallo presente gli sarà molto più difficile riuscire a combinare un qualsiasi tipo di danno. Inizia così la loro ricerca, seguendo l'esempio di Azumi inizierebbe dando un'occhiata generica all'intera aula, per dirigersi conseguentemente alla base delle pareti, cercando i segni utili ad identificare il loro avversario. Pochi secondi, ma qualcosa viene notato presso uno degli angoli dell'aula. Sotto una finestra, dalla quale giunge senza difficoltà sole di giorno, si ritrova un piccolo rilievo nel terreno che ha portato conseguentemente all'incrinarsi del battipanni. Ed è in quello stesso punto, che qualcosa sembra aver sfruttato tale fattore per scavare senza difficoltà e trovarsi un nido. < Azumi, credo di aver trovato ciò che stavamo cercando.. > Lo sguardo a spostarsi in direzione dell'altra genin, facendole un cenno con la mano per invitarsi ad avvicinarsi alla propria posizione. Seguirebbe indicando la spaccatura, prima di schiudere le labbra per proseguire nell'analisi. < Penso sia partito da questa piccola incrinatura per formare una tana sicura.. > Difficile da notare, semplicemente perchè abbastanza piccola ed affiancata dalla presenta di un banco che ne copre la visione con le sue gambe metalliche. < Penso che la continua esposizione del sole abbia portato il pavimento a dilatarsi..non essendoci abbastanza spazio tra un'asse di legno e l'altra in questo punto si sono incontrate e danneggiate a vicenda..almeno credo. > creando un'occasione per il loro obiettivo. Tralasciando Kankri in modalità architetto, il problema è proprio sotto di loro..ed a questo punto dovrebbe bastare che Azumi faccia quanto programmato. < Ok, mi preparo, se è davvero qua dentro è fatta. > Un cenno soddisfatto verso la compagna, mentre, posizionandosi perfettamente davanti alla tana, andrebbe a piegare ginocchia e busto per coricarsi letteralmente a terra, con la testa lontana poco meno di 30 centimetri dal buco. Le braccia seguirebbero immediatamente il tutto, distendendosi in avanti e portando i palmi aperti a creare una mezza sfera, il cui scopo sarà acchiappare il loro fuggitivo quando la Genin sarà pronta. [chakra on]

12:30 Haran:
 I due si occupano di osservare lati diversi della classe. Azumi va verso il fondo dell'aula setacciando la base delle pareti che percorrono il limitare della classe ove sono presenti gli attaccapanni e alcuni cartelloni rappresentanti parti del corpo, relativi tsubo e rappresentazioni del chakra. La ragazza nota sul muro graffi, incisioni fatte in momenti di noia durante le lezioni, scarabocchi, pezzi di vernice mancanti e persino impronte di scarpe che macchiano l'uniformità della vernice della parete. Tuttavia non le sembra di vedere alcun tipo di foro grande abbastanza da poter essere la tana che stanno cercando, fino a quando la voce di Kankri non la raggiunge richiamando la sua attenzione. Azumi torna in posizione eretta e si volge verso di lui notando il punto che egli indica con la mano. < Arrivo. > annuisce la giovane, placidamente, muovendo le leve inferiori così da percorrere la distanza fra loro e raggiungerlo, osservando quindi il punto ove un piccolo rilievo fa sfoggio di sé sotto il loro sguardo. La ragazza alza lo sguardo ad incrociare quello del compagno, udendo le sue parole e la sua teoria che di base sembra essere semplicemente sensata. Annuisce semplicemente col capo tornando ad osservare il foro e quindi lo vede distendersi al suolo pronto alla cattura. < Bene. Allora procedo. Dammi solamente un attimo. > chiosa la genin andando a respirare a fondo per gonfiare i polmoni e ricercare quindi un attimo di quiete e calma così da concentrarsi al meglio sul suo obiettivo. Tenterebbe di richiamare dentro di sé il chakra katon di cui si è scoperta essere padrona e andrebbe a tentare di portarlo lungo i bordi del suo corpo. Lo spingerebbe all'esterno attraverso gli tsubo di maniera tale da andare a tentare di far fondere il proprio chakra all'aria circostante, in particolar modo quella attorno alla presunta tana e dentro di essa. Concentrerebbe il proprio chakra in quel punto alzando la temperatura -improvvisamente, di circa otto gradi: uno sbalzo improvviso che dovrebbe essere sufficiente a far agitare il topo portandolo a venire allo scoperto. Se fosse riuscita nel suo intento correttamente, il topo dovrebbe quindi schizzare fuori dal suo covo per finire con lo sbattere contro le mani di Kankri disposte a 'cupola' all'esterno della parete. [Manipolazione ambientale del fuoco: +8° - 2/4] [chakra: 27/35]

13:06 Hanae:
 Permane dunque in silenzio coricato sul pavimento, lasciando che un po' di polvere qua e là s'attacchi al vestiario mentre immobile si tiene pronto al momento nel quale Azumi garantirà al loro team di portare efficacemente al termine questa missione. Percepisce vicino al suo corpo quell'improvviso aumento di temperatura, portando i palmi sotto i guanti a sudare appena. < Bene.. > Lo sguardo ad assottigliarsi ed a percepire l'arrivo di qualcosa da quel piccolo buco, che probabilmente sta tentando di effettuare un percorso inverso per uscire da ciò che potrebbe il suo luogo di morte se la temperatura aumentasse ulteriormente. E così le mani del genin vanno letteralmente ad accogliere quel piccolo corpo impanicato, abbracciandolo rapidamente con l'ausilio delle dita e stringendo il necessario dal portarlo alla totale immobilità. Con l'ausilio dei gomiti e delle gambe procederebbe dunque a riprendere rapidamente posizione eretta. Accompagnato a qualsiasi movimento lo squittio del topo. < E' fatta? > Beh, tralasciando la ricerca precedente acchiapparlo è stato ben più semplice del previsto, grazie alle abilità di manipolazione del Katon di Azumi. < Uh.. > Occhi ad illuminarsi di luce propria per un momento, mentre con un cenno del capo inizierebbe così a muoversi fuori dall'aula e conseguentemente in direzione delle scale utilizzabili per scendere al piano terra. La sua espressione semplice e pacata nasconde un ghigno divertito, e la cosa può essere confermata nel momento nel quale le labbra si schiudono in direzione della compagna di team. < Pensi che a Hiruma possa piacere? > Una domanda posta con l'innocenza di chi guarda un vestito attraverso le vetrine di un negozio, seppur Azumi possa entrare facilmente in sintonia con il vero significato di quanto è appena stato detto. Non c'è molto altro da fare adesso, se non fare rapporto e ascoltare le urla spaventate di un povero Goryo.. [exit] [ttttop]

13:56 Haran:
 Il jutsu prende forma e nell'area attorno alla parete la temperatura aumenta rapidamente portando Kankri ad avvertire le mani ben più calde rispetto al resto del corpo nel giro di pochi secondi. I due ragazzi attendono, concentrati, fissando il buco nel muro con le iridi fisse fisse e le palpebre immobili, quasi trattenendo il respiro in attesa di quel prossimo avvenire. Pochi secondi ed ecco che lo squittio va a farsi udire da entrambi attraverso il muro e poi in totale libertà, fra le mani di un Kankri soddisfatto dell'operazione appena conclusasi. Azumi sorride compiaciuta andando a rilasciare così il flusso di chakra che dovrebbe disperdersi nell'aria attorno a loro lasciando che quell'improvvisa ondata di calore si dissolva così com'è arrivata, ormai non più necessaria. Il topolino si dimena nelle mani dell'anbu che, tuttavia, tiene ben salda la stretta impedendogli di fuggire. Il ragazzo si rialza in piedi ed Azumi, annuendo va osservandolo. < Direi di sì. > si stringe nelle spalle con fare rilassato. < Missione compiuta? > ridacchia sotto i baffi inspirando a fondo. < Possiamo anche andare. > espira poco dopo volgendo il capo verso la classe silenziosa e vuota attorno a loro, lasciando scorrere lo sguardo lungo i banchi al proprio fianco, quella fila di posti che solitamente vengono riservati ai ritardatari o ai secchioni. Kankri si sta già avviando verso la porta quando lo sguardo della Goryo viene catturato da una incisione sul banco immediatamente accanto a sé. Un paio di passi per aggirare lo scrittoio ed ecco che le iridi azzurre di Azumi ripercorrono dei graffi lungo il legno a comporre una scritta. Un nome. "Katsumi". Rimane immobile per un attimo, a labbra schiuse, leggendo e rileggendo quella parola come se sentisse di dover ricordare qualcosa, d'averlo già udito da qualche parte in una remota parte di se stessa. Forse in una vita precedente tanto è labile la sensazione d'esser connessa a quella parola. Si sente bloccata, sospesa in un eterno istante di nulla prima di riscuotersi e agitare il capo per svegliarsi, sbattendo le palpebre quasi a voler riemergere dai confini d'un sogno ancora fresco. Si lascia alle spalle quella classe e raggiunge Kankri già in corridoio avviandosi assieme a lui verso le scale ove l'altro andrebbe a volgersi verso di lei con le labbra ben distese in un sorrisetto che qualcun altro avrebbe potuto trovare innocente. Lei, però, percepisce la scintilla d'astuzia dietro quel gesto e si ritrova a ricambiare il sorriso quando quella domanda le viene posta. < Mah, non lo so. > risponde inclinando leggermente il capo con una sfumatura pericolosa nel sorriso. < Scopriamolo. > E, detto questo, tornerebbe a scender le scale accanto al compagno per dirigersi assieme a lui verso la tappa finale della loro missione e quindi di ritorno a casa verso l'Anteiku. La stanza? Quella di Hiruma, naturalmente. [END]

Azumi e Kankri ricercano e stanano un topo ft. Domande esistenziali e un po' di delirio