Incontri notturni tra giovani Deshi

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22:31 Nataku:
  [centro] Cammina lungo la via principale del villaggio relativamente solitario, dato che in effetti la via è tutt'altro che sgombra o deserta, lasciando dondolare le braccia lungo i fianchi. I suoi occhi allo stesso modo vagano da un lato all'altro della strada curiosando in chioschi e negozi e alcuni gruppi più o meno piccoli di persone intente a chiaccherare alla fresca aria notturna. Fresca infatti, tanto che una folata d'aria gli fa venire un brivido giusto per ricordargli che avrebbe dovuto vestirsi un po' di più che non solo con quella specie di maglietta a maniche lunghe non poi così coprente e se poi si dovesse ammalare proprio il giorno prima di iniziare i corsi all'accademia, poi la mamma chi la sente? Scaccia comunque quel pensiero nel momento stesso in cui viene superato da un gruppo di ninja molto giovani, forse genin in corsa, "chissà dove staranno andando" fa in tempo a domandarsi, mentre si ferma per voltarsi e seguirli solo con lo sguardo, ma comunque non ha modo di scoprirlo perchè girano presto in un'altra strada. Riprende così il suo cammino e la sua attenzione viene attirata da un suono che si fa più distinto e nitido mentre avanza e pare appartenere a un flauto, così scopre di essere arrivato a un negozio di strumenti musicali. Decide quindi di avvicinarsi per ascoltare meglio.

22:46 Hayate:
 La solita tuta nera, con le strisce azzurre nelle maniche, ben agganciata fino al collo - a sua volta avvolto in una calda sciarpa celeste - e un pesante gilet anch'esso azzurro; quasi un'irruzione di cielo diurno nell'oscurità del nero della giacca. Gli stivali in cuoio marrone conducono i piedi del Senju dal chiosco di Ichiraku al centro di Konoha, in direzione di casa sua. Certo, la tentazione di fare un salto alla sede del clan è forte, ma si è ripromesso di tornarci quando avrà concluso le lezioni: non prima! Le mani nelle tasche dei pantaloni fanno capolino fuori per sollevare la sciarpa più in alto, coprendo per bene la nuca corvina e il collo, avanzando verso il mento e le labbra. Quasi si scontra contro un gruppo di ragazzi di corsa e fa per domandarsi chi siano e dove vadano, quando una voce più avanti sembra chiedersi le stesse cose. O se l'è inventato? Ha capito male? Segue con lo sguardo il ragazzo dai capelli d'argento e si ritrova a subire la scelta apparentemente presa dai propri piedi di andargli dietro. Sembra anche lui attratto da qualcosa, forse la musica proveniente dal negozio di strumenti musicali. Arresta il proprio passo quando anche i piedi dell'altro ragazzo si fermano, giungendogli alle spalle. Non una grande folla per il negoziante che forse a quest'ora si ritrova a lavorare sui propri strumenti, più che a venderli, pronto a metterli in mostra per l'indomani mattina. <Credo sia chiuso a quest'ora.> Esclama, dando prima un colpa di tosse per avvertire il ragazzo della sua presenza in modo che non se la faccia sotto.

23:03 Nataku:
  [centro] Tiene fissi gli occhi sul negoziante e lo strumento che tiene in mano e che probabilmente sta solo provando per scoprire se avesse dei difetti, tanto che non si accorge immediatamente dell'arrivo di un altro ragazzo al suo fianco, anche se, nel voltarsi per guardarlo, realizza di avere sentito distrattamente un colpo di tosse che evidentemente proveniva da lui, forse. Il ragazzo è piuttosto alto rispetto a lui, anche se in realtà è lui a essere basso, tanto che è costretto a guardarlo da giù in su e non può fare a meno di notare che lui sia anche meglio vestito per affrontare il freddo, mentre lui ha solo un paio di pantaloni di un blu scuro pesanti e una maglietta celeste con un colletto un po' corto <Oh! Sì hai ragione, però quel flauto ha davvero un bel suono, ero curioso di chiedergli quanto costasse. A proposito, io mi chiamo Nataku e tu?>

23:18 Hayate:
  [Centro - Negozi] Squadra perplesso il ragazzo davanti a sé, guardandolo letteralmente dall'alto al basso. Un viso nuovo apparentemente. Mai visto in Accademia per lo meno, e appparentemente non si tratta di uno shinobi, a giudicare dall'udito poco fine che non ha colto il suo arrivargli alle spalle. <Un bel suono, vero.> Conferma, per quanto di strumenti musicali non ne capisca un f...lauto secco! <Hayate. Piacere.> E sorride, distendendosi un poco e piantando i suoi occhi azzurri in quelli di lui. Trascura volutamente di dire il nome del proprio clan di semi-appartenenza. <Non ti ho mai visto prima. Fai l'Accademia?>
Domanda, per quanto non gli sembri di averlo mai incrociato a lezione o nei corridoi della struttura. Poi osserva il negoziante, incoraggiando il ragazzo a chiedere a lui il costo del flauto con un movimento della fronte e delle sopracciglia. <Chiedi, io intanto mi avvio, non voglio disturbarlo.> E implicitamente lo invita a fare lo stesso, allontanandosi un poco verso la strada, ma attendendo che il ragazzo giunga a sua volta. Alza gli occhi verso la luna calante, scrutando le stelle e immaginando di tracciare linee per unire i punti disegna mentalmente delle figure tra un astro e l'altro.

23:34 Nataku:
  [centro] Ascolta l'altro e risponde pronto alla sua domanda <ah no, non ancora, ma dovrei cominciare a frequentarla a giorni, tu ci vai già?> poi cogliendo il suo invito dice <va bene, faccio in un attimo>, quindi si avvicina verso il negoziante per domandare il prezzo dello strumento. Il negoziante ci pensa un attimo, temporeggia e infine gli spara un prezzo per lui evidentemente troppo alto, tuttavia convinto dalla sua espressione delusa gli dice anche che se gli interessa davvero è disposto a fargli un prezzo speciale, così si lascia con la promessa di ritornare al più presto per l'acquisto. Una volta raggiunto di nuovo Hayate riprende la conversazione mentre prosegue il cammino al suo fianco facendo attenzione a non andare contro qualche altro passante <accidenti, quel flauto vale 200 ryo, non ho tutto quel denaro, però ha detto che è disposto a darmelo per 50 perchè gli piacciono i giovani che si appassionano alla musica. Tu comunque, frequenti già l'accademia? Io non vedo l'ora di andarci, mio padre non fa che riempirmi la testa con tutte le cose che potrei imparare o che vorrebbe che imparassi e ogni volta finisce che mia madre deve farlo smettere.>

23:47 Hayate:
  [Centro - Strada] Attende che torni, ripensando ai giorni in cui anche lui attendeva di iniziare l'accademia. Sorride scrutando il cielo. <Sì, ci vado già. Sono a buon punto, grosso modo.> Risponde, una volta che Nataku torna da lui. <Devo "solo" sostenere l'ultima lezione e l'esame.> Enfatizza quel solo, come se il combattimento sia poca cosa! Sospira. Poi fa un'espressione allarmata, alzando le braccia verso l'alto, disegnando coi gomiti un'angolo retto. <Gli ... gli piacciono giovani?!> Tralascia il fatto che sia interessato ai giovani "appassionati di musica", dettaglio che forse farebbe la differenza. <Meglio allontanarci di corsa. PERVERTITO!> Urla, portandosi però la mano alla bocca e accelera il passo. <Forse dovrei impastare il chakra? Quale Jutsu potrei utilizzare?> Parlotta fra sé, più che con Nataku, poi quando pensa di essere sufficientemente lontano. <Anche tuo padre è uno Shinobi? O vuole che realizzi ciò che non ha realizzato lui? Sarebbe una sorta di compensazione forse che...> Poi, rendendosi conto che forse ha mancato di rispetto, si morde la lingua. <Perdonami, Nataku-chan. Non volevo essere scortese.> E alza gli occhi al cielo. <Dannata lingua.>

00:02 Nataku:
  [centro] Sorride lievemente ammirato e in parte contento sentendo l'altro raccontare della sua esperienza in accademia <meno male, da come lo racconta mio padre pare che sia spaventoso, ma tu non mi sembri per nulla spaventato.> Poi vede l'altro alzare le braccia all'improvviso e si allarma anche lui cercando di capire che succede, prima ancora di vederlo correre <eh si, ma che c'è di strano, non capisco, aspetta!> quindi lo segue a ruota accelerando anche lui e mettendosi a correre, finchè non si trovano a distanza di sicurezza, così può fermarsi a riprendere fiato prima di rispondere alla domanda successiva <uff, ma che ti è preso tutto a un tratto...mio padre? Oh sì lui è uno shinobi, è un membro del clan dei Senju e ne va molto orgoglioso, a volte un po' troppo, ma ti assicuro che è innocuo, solo a volte esagera un po' con le parole, ma se ti capitasse di incontrarlo, non farci troppo caso.> Poi aggiunge per tranquillizzare l'altro <non ti preoccupare, non mi hai offeso, in tutta onestà io ancora non mi sono abituato a tutta questa faccenda dei clan, i clan sono come una famiglia, perchè l'appartenenza è anche e soprattutto una questione di sangue, ma sono anche delle squadre importanti per il funzionamento del villaggio ed è tutto abbastanza complicato.>

00:20 Hayate:
  [Centro - Strada] Indica il negozio col dito destro. <Quello. E'. Spaventoso. Non. La. Accademia.> Scandisce lentamente, una volta distanti. <Anche lui è un Senju?> Domanda, sorpreso. Che l'abbia già incontrato nel Dojo? <Anche mio padre, era... era un Senju. Questo fa di noi dei Senju!> Esclama, sorpreso di incontrare un altro del clan. <Beh sì, di fatto è una famiglia. Ma è anche come un microvillaggio all'interno del villaggio. E poi, occorre essere accolti formalmente, una volta divenuti Genin. Non vedo l'ora sai?> E infila le mani in tasca, dando un calcio a una pietra con il piede destro. <Immagino ci sia tempo per tutte le cose. Anche per quello. In ogni caso, è bello sapere che faremo qualche passo insieme nel clan! Sei come un familiare allora!> E sorride, dandogli una pacca sulla spalla. <Certo, è impressionante pensare che un tempo Hashirama e Tobirama hanno iniziato come me e te, non trovi? E parliamo del Primo e del Secondo.> Alza gli occhi verso i Volti di Pietra, in lontananza, rivolgendo una preghiera al Dio degli Shinobi. Hashirama.

00:35 Nataku:
  [centro] Guarda nuovamente indietro verso il negozio perplesso anche se non capisce del tutto perchè Hayate sia così turbato, ma decide che non è importante. Anche lui osservando i grandi volti di pietra si lascia trasportare <eh sì, immagino che tutti inizino così nel bene e nel male. Voglio dire, noi adesso impariamo da loro, ma loro non avevano altri che avessero fatto ciò che hanno fatto loro prima.> fa una pausa poi accorgendosi di ciò che ha appena detto subito aggiunge <accidenti, mi sono incartato un po' con le parole, comunque mi dispiace per tuo padre> quindi incrocia le braccia nel tentativo di scaldarle un po' insieme alle mani. Quindi comincia a fare tutte le domande che aveva atteso di fargli, ma aveva timore di fare perchè non voleva apparire assillante, ma dato che anche Hayate si è un po' sciolto soprattutto dopo avere appreso che i due appartengono allo stesso clan, decide di lanciarsi <E quindi come sono gli insegnanti all'accademia? Ci sono molti studenti in classe? Le prime lezioni sono difficili? Ci sono belle ragazze?>

00:49 Hayate:
  [Centro - Strada] Sorride prima, ridacchia poi al dire incartato di Nataku. <Beh, certo, difficile immaginare Hashirama in Accademia se non esisteva il Villaggio. Anche se penso che le lezioni apprese dalla vita, in Guerra, valessero molto molto di più. Come ogni guerra.> E allude alla dipartita del padre. Poi, come risucchiato nel presente, torna grazie a Nataku ai banchi dell'Accademia. <Beh, che dire? Alcuni sensei sono forti! Indubbiamente! Alcuni, beh, strani sicuramente è l'aggettivo più corretto. Se incontri uno che somiglia a un Porcospino mi dirai poi.> E ridacchia a ripensare al primo giorno di lezione. <Gli studenti non sono tantissimi. Almeno non nel mio corso, e le ragazze, beh, così così. Meglio le più grandi. Le nostre coetanee ancora non hanno sviluppato quelle due caratteristiche tipicamente femminili:> E con le mani mima due coppe, davanti a sé. <La capacità di autocontrollo> e muove la coppa sinistra <e la capacità di generare mal di testa> e muove la destra. E ridacchia, ripensando a ciò che diceva suo padre in riferimento alla mamma. Anche se in effetti, muovendo le mani, inizia a dubitare che si trattasse di due metafore. <Quando inizi con le lezioni? Domani?>

01:08 Nataku:
  [centro] <Un porcospino?> Ridacchia divertito coprendosi la bocca con una mano mentre osserva la mimica di Hayate <ahah! Sei uno spasso. No, non domani, fra due giorni, così mi resta ancora un giorno per prepararmi al peggio.> fa un respiro profondo portando le mani a incrociarsi dietro la nuca e guarda verso il cielo notturno <a proposito, deve essere tardissimo ormai, se non torno subito a casa mia madre mi ucciderà prima che io raggiunga l'accademia> prende quindi la mano di Hayate e la scuote stringendola con la propria destra <ci vedremo là> poi si incammina di corsa e si volta per salutare agitando una mano prima di andarsene definitivamente verso casa. [exit]

01:16 Hayate:
  [Centro - Strada] Ridacchia grattandosi la nuca, divertito dal commento di Nataku. <Ridi ridi, che lo spasso finisce fra due giorni.> E con le mani tremanti si ripropone in una versione fantasmagorica di uno spiritello malefico. <In effetti è tarduccio. Meglio che vada anche io. Sono sgattaiolato dalla finestra della mia camera. E' tutta la notte che è aperta. Avrò gli orsi bianchi in camera. Brrr.> Stringe la mano di Nataku vigorosamente, contento di averlo incontrato. <Ci vedremo là! Sempre che mia madre non scopra che sono uscito anche stasera e decida di scorticarmi vivo col battipanni o con la pantofola. A presto.> E anche lui, spedito, volge i propri passi in direzione di casa, domandandosi se forse non sarà proprio sua mamma a dovergli fare la lezione di combattimento. Rabbrividisce al pensiero. E immediatamente, si domanda se anche sua mamma sia una Kunoichi o meno. O se lo sia stata in passato. In genere era suo padre a portare la pagnotta a casa, con il fatto che fosse uno Shinobi e con i possedimenti agricoli. E sua mamma? Scuote le spalle, troppo stanco per pensarci. [End]

Hayate e Nataku, entrambi Allievi e futuri appartenenti al Clan Senju, si incontrano nel centro di Konoha e dopo essere fuggiti da un apparente maniaco a cui piacciono i giovani (appassionati di musica) si confrontano in merito al Clan di cui entrambi fanno parte per eredità paterna e in merito alle lezioni in Accademia, che Nataku inizierà presto.