Tra pioggia e abbracci
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Giocata del 09/02/2018 dalle 09:04 alle 12:49 nella chat "Bosco dei Ciliegi Logoro"
[Sentiero] Piove, a dirotto. Piove all’esterno delle mura domestiche, come se il cielo stesse seguendo lo stesso umore della Genin, di quello che inizia a portare nel cuore, di quello che inizia a portare nel suo spirito. Indossa un maglione nero a coprire il busto longilineo, un paio di pantaloni pesanti del medesimo colore a coprire le gambe agili e muscolose, così come un paio di anfibi neri portati ai piedi, con doppio nodo all’altezza delle stringhe. I capelli bianchi sono rilegati in una treccia che si appoggia sulla spalla destra, mentre iridi blu sono incastonate sul viso candido e delicato, quasi fosse una bambolina di porcellana. Alla gamba destra è rilegato un porta kunai e shuriken, contenente le medesime armi, così come un portaoggetti sul braccio sinistro: all’interno altre armi e altri oggetti che possono tornare utili all’evenienza. L’ombrello rosso viene trattenuto nelle dita della mano destra, saldo, in modo tale da evitare di bagnarsi inutilmente, di prendere altri malanni, di permettere a qualsiasi intemperia di coglierla impreparata. Dopo la grandine e la febbre, non vuole correre altri rischi inutili. I passi vengono portati in avanti in assoluta tranquillità, godendosi il silenzio del luogo, dato che poche persone si spingono in questo luogo con il tempaccio che imperversa su di esso. Acqua a catinelle, a non finire, che sbatte contro il materiale impermeabile dell’ombrello e che offre l’unico rumore all’orecchio della Kokketsu. Ha avuto una specie di illuminazione dopo l’incontro con il Beta al Tempio, quindi è un poco assorta nei pensieri, sebbene l’attenzione e la concentrazione non siano mai abbassate. E’ pur sempre una kunoichi e l’imprevisto è dietro l’angolo. Potrebbe succedere ogni cosa, potrebbe succedere tutto, potrebbe succedere il finimondo. [Chakra Off] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Bomba Luce x1 – Veleno Inibente x1 - Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] La giovane Kaime, svegliarsi poco meno di un paio d'ore, andrebbe a prendere la decisione di visitare quel luogo indicatole dal Goryo incontrato qualche giorno prima. Il vestiario è composto da un lungo cardigan di lana bianca, le cui maniche andrebbero ad esser chiuse, concedendo solo cinque buchi per le falangi, pantaloni neri fatturati in cotone, aderenti ai glutei ma che andrebbero a prendere larghezza all'altezza delle caviglie, tanto da sembrar, ad occhi poco attenti, esser una gonna. Sotto di essi vi sarebbero degli stivaletti di in pelle nera e con un tacco a spillo dall'altezza indicativa di cinque centimetri...li ha comprati da poco e le piacevano tanto che non si è concentrata troppo sulle caratteristiche dettagliate dell'oggetto. Un cappotto antivento nero, adornato da un pellicciotto, che ne condivide il colore, sarebbe posto, aperto, sulla schiena e sulle braccia, mentre un ombrello bianco, con un tema stilizzato di fiori di ciliegio neri, andrebbe a coprirla da quella pioggia incessante, che per lei è una boccata d'aria, essendo, in un luogo come quello del bosco, ovvero naturale, dove non vi sarebbero tutte quelle costruzioni e quell'odore di smog ad infastidirla. Gli occhi ambrati si illuminano osservando, dopo un oretta di cammino, quel cancello aperto, dietro il quale si innalzerebbero una multitudine di arbusti, purtroppo, date le temperature, spogli, smorti...ma le va bene anche così. Le lunghe crini smeraldine sono, forse senza senso, lasciati liberi dopo essersi applicata per arricciarli in dei boccoli perfetti, che probabilmente, per l'umidità presente nel posto, andranno a rovinarsi nel giro di nemmeno un'ora. Il suo incedere è ancheggiato, leggero e lento, mentre si avvia all'interno del bosco, con il desiderio di visitarne kfni anfratto. [Sentiero] Una ragazzina qualunque, una ragazzina dall’aspetto candido e pulito, una ragazzina dai capelli color della neve e gli occhi color dell’abisso. Una ragazzina normale, una ragazzina senza pensieri all’apparenza, una ragazzina senza alcun problema all’apparenza. Avanza nella normalità che la società impone, un’educazione magistrale impartitole fin dalla nascita, impartitole fin dalla tenera età, per essere parte di questo mondo nel miglior modo possibile, nella sua bellezza e nella sua innata delicatezza. I passi vengono portati avanti senza sosta, con assoluta calma, una pace dei sensi che di tanto in tanto intacca il corpo della Kokketsu, ormai privo di dolori, ormai privo di sofferenza, sebbene sia lei che debba portare una simile sensazione nel cuore delle persone. Viaggia sempre armata, ormai, il chakra non è impastato ma non ne sentirebbe il bisogno in questo momento. Non potrebbe richiamare il suo amato Sangue Nero, in questo momento, ma non vuole sfoggiare la sua furia in una mattina semplice, in una mattina dove ancora, nessuno, ha deciso di ledere alla sua persona, alla sua mente, alla sua anima. L’importante è mantenere una certa distanza o un certo contegno nei suoi confronti, in modo che la molla nella sua testa non scatti inutilmente, senza un motivo chiaro e preciso. Di fronte a lei, nel senso opposto, dovrebbe giungere la figura di Kaime, con un ombrello molto singolare nel colore: bianco, con fiori di ciliegio stilizzati, in nero. Un connubio perfetto di colori secondo i gusti della Kokketsu, quel misto di tetro e magnifico. Un sorriso appena accennato andrebbe a disegnarsi sul volto, apprezzando quel dettaglio in silenzio e passerebbe proprio accanto alla ragazza, in questo momento, con gli ombrelli che dovrebbero incontrarsi appena nella parte alta degli stessi. Un gesto come un altro, non voluto questa volta, con la presa della mano destra che rimarrebbe salda contro il manico del proprio ombrello: rosso, dalla tinta unita. [Chakra Off] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Bomba Luce x1 – Veleno Inibente x1 - Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] L'incedere continua senza sosta, con le iridi incuriosite dal panorama. La testa si volgerebbe a est e ovest, alternandosi, cercando di cogliere tutti i dettagli che il paesaggio, che abbraccia la sua figura, le conceda. I passi, leggermente rumorosi su quel percorso, andrebbero a dare da colonna sonora al sua passaggio. Per la prima volta, non per merito di quel fratello che le illumina le giornate, il viso della giovane andrebbe a decorarsi di un sincero sorriso, bianchi denti avvolti tra delle sottili rosee labbra. Le verrebbe da cantare, le verrebbe da ringraziare la natura per quello spettacolo, non immaginando nemmeno quanto possa esser ancor più bello se gli alberi fossero in fiore. Il suo cammina continua, e continua, fino a quando alla sua sinistra non incrocerebbe un'altra figura, dai colori più tetri, ma in un giorno come questo, anche se lampi e tuoni possan essere di disturbo, non le darebbero fastidio, anche perché, secondo quel gusto estetico, quell'insieme di colori, di sfumature, di contrasti donerebbero alla ragazza dai nivei capelli una classe ed eleganza ineguagliabile. Non appena le femminee figure si troverebbero adiacenti, la ballerina andrebbe, con una felicità nella voce da sembrar quasi impazzita, a dirle, con tono abbastanza alto...<buongiorno!> Con tanto di piccola riverenza, che la porterebbe a chinare il capo con la man destra a porsi, con un delicato movimento, avanti il proprio viso, mentre la leva inferiore destra andrebbe a crear una "x" con la gemella, puntando il terreno con la punta del proprio stivale destro, per poi, con ugual grazia, andar a riprender posizione retta e, in caso non vi fosse replica, continuar la sua felice passeggiata. [Sentiero] I due ombrelli si scontrerebbero appena nella loro parte alta, con la ragazzina dai capelli bianchi che andrebbe a incrociare lo sguardo con quelli dell’altra, con la ballerina che regala un saluto verso la Kokketsu e offre una piccola riverenza, un gesto alquanto educato, signorile, affascinante. Un sorriso leggero rimane a macchiare le labbra della Genin, prima di replicare <Buongiorno, signorina> nonostante tutto ha un certo decoro e un certo galateo da rispettare. Deve essere subdola e tetra, vero, ma quell’etichetta può essere momentaneamente messa da parte davanti a una persona che mostra quel galateo unico, magnifica, un’eleganza immensa. La apprezza particolarmente, un soggetto da tenere da conto e un leggero inchino porterebbe anche lei con l’ausilio del capo e un poco con il busto, portato leggermente in avanti. Una ragazzina dai colori particolari, in quel contrasto di nero e bianco che farebbe rabbrividire chiunque. E’ interessata, è chiaro questo segno <Mi chiamo Naoko> tralascia il dettaglio del Clan, del suo attuale cognome, in quanto non è rilevante per i fini della conversazione. Quella ragazza potrebbe portarle un poco di spinta in più nella sua esistenza, vuole conoscerla, vuole capire chi sia questa sconosciuta. <Passeggiate con me?> una richiesta come un’altra, una richiesta alquanto semplice e tranquilla, una richiesta che scosta dalla sua essenza ma è ciò di cui ha bisogno per passare una mattinata serena, nell’essere una ragazza e non una kunoichi dell’Erba. Se l’altra avesse acconsentito alla sua richiesta, riprenderebbe il passo in avanti, lento, ben cadenzato, con alcuno che possa mettere fretta al suo tempo libero, a quel piccolo sprazzo di libertà che si è concessa, per una volta. [Chakra Off] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Bomba Luce x1 – Veleno Inibente x1 - Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] Quel saluto, quella riverenza, quella gioviale espressione di saluto avrebbero fatto breccia nel cuor della tetra, ma regale, ragazza. Non v'è risposta alcuna, almeno sonora. Kaime andrebbe a voltarsi, dando le spalle alla direzione che stava intraprendendo, affiancando la giovane e incedendo con essa, dove, sol ora, andrebbe a replicare a quella presentazione. <Piacere mio, Kaime Ishiba> ...al momento un cognome come un altro, non avendo ancora risvegliato il potere di quel clan, non essendo nemmeno sicura che mai accadrà. I passi si farebbero lenti, o veloci, a seconda del passo della figura che le è adiacente, continuando a disquisire...<come mai vi trovate in tal loco?>. Termini più ricercati, scovati nei cassetti della memoria della giovane deshi, ma essenziali per il suo modo di oensare..."la cultura è un fattore fondamentale per ogni shinobi o kunoichi, può trarre informazioni sul livello culturale e utilizzare questo come vantaggio negli scontri"...ovviamente un ragionamento basato sulla sua inesperienza sul campo di battaglia e incline a cambiamenti radicali. La pioggia ticchetterebbe su quegli ombrelli, rendendo quel dialogo leggermente più complicato, a causa della barriera sonora, ma quel ticchettio, quelle gocce d'acqua le ricordano casa, la sua Amegakure. [Sentiero] Due ragazze che sanno cosa voglia dire l’educazione, che sanno cosa voglia dire essere parte di questo mondo in modo galante, elegante e sicuro. Due ragazze che sanno cosa voglia dire il galateo, che cosa comporta, che cosa dona a coloro che incrociano il loro sguardo, le loro movenze, il loro essere delicate e irraggiungibili. Si troverebbe quasi affine a ciò che compie la sua interlocutrice odierna, si troverebbe a suo agio in un certo senso, come se avesse trovato una sorta di sorella mai avuta. E’ figlia unica, di una coppia di cui non ricorda nome, colori o provenienza. Non si ricorderebbe quasi di essere nata ad Ame anche lei, proprio come l’Ishiba. Accoglierebbe quella piccola presentazione con un leggero sorriso, sempre accennato, prima di rispondere al quesito ricevuto, nonostante la pioggia imperversi su di loro e sugli ombrelli che maneggiano <Mi piace passeggiare sotto la pioggia, quando nessuno mette il viso fuori di casa, quando c’è il solo rumore dell’acqua attorno a te. Mi dona quel lieve angolo di pace a cui non sono abituata, quell’angolo di tranquillità che è necessaria per vivere al meglio l’esistenza che ci è stata donata. La prima volta che arrivai qui c’erano i ciliegi ancora ricolmi di fiori, era un paradiso, come essere finita in un bellissimo dipinto disegnato appositamente per te> fantastica un poco, si sbilancia appena con la sconosciuta ma, in fondo, si parla solo di piacere, di quello che è luce, di quello spiraglio che si scosta dal nero che si spande come una macchia d’olio nell’anima della Kokketsu. Le iridi blu vengono socchiuse appena, godendosi il rumore delle gocce d’acqua, godendosi quel leggero rivolo d’aria che impatta contro la pelle candida della Genin. Una mattina diversa, una mattina in cui può essere qualcosa di diverso, una mattina in cui non deve prendersela con il mondo attorno a sé. Una sorta di ricerca della pace interiore, di quegli attimi e di quelle sensazioni che, poi, deve precludere anche a sé stessa. [Chakra Off] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Bomba Luce x1 – Veleno Inibente x1 - Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] La giovane, come se quella spiegazione fosse un'immagine che le sxorre abqnti gli occhi, andrebbe a chiidere gli occhi e immergenre, con un qlmpio respiro, i propri polmino di quella priolina, ovvero il profumo della pioggia, che le ricorderebbero casa...le ricorderebbero Ame, la sua Ame. Il tutto verrebbe stroncato da quel riferimento alla pittura, all'arte massima, che porterebbe a girare di netto il capo verso quella figura. Le labbra si schiuderebbero, gli occhi illuminerebbero e il chiosare della ballerina andrebbe presto a giungere...<stai descrivendo la mia via...mio fratello è un pittore, che spesso usa la mia immagine come musa. Il dipingere è stato, dalla mia nascita, fattore essenziale della mia vita. So cosa significa vivere in un quadro fatto solo per te, so cosa significa vivere in un quadro.> Direbbe la ragazza, con un tono felice, di chi parla di un argomento fatto proprio, di un argomento che puoi capire meglio di chiunque altro. L'ombrello andrebbe ad esser chiuso per qualche momento, andando a far collidere quelle goccioline contro la smeraldina chioma, andando a pronunciare le ultime parole, come sfogo del suo animo...<la pioggia è la carezza di madre natura, è il suo latte materno per il quale la natura continua a nutrirsi, sono le sue lacrime cadute per un mondo così corrotto...> Andrebbe a dire, portando il viso verso l'alto così che quella carezza poco prima citata, possa venir accolta, rovinando così il lavoro fatto con i capelli, ma al momento non le interessa. [Sentiero] Si trova davvero a suo agio con la presenza della sconosciuta o, meglio, della ragazza che vuole comprendere, che vuole conoscere, che vuole mantenere attorno alla sua sfera personale. La ammira per quella delicatezza che porta con sé, la ammira per quella bellezza che la contraddistingue, la ammira per la sicurezza con cui porta i passi avanti, senza guardarsi troppo indietro. Sono simili, in un certo senso, come due gemelle separate alla nascita, come due gemelle che pian piano si stanno ritrovando e si stanno spalleggiando. Il mondo è crudele ma sa essere magnanimo, ogni tanto. La osserverebbe da capo a piedi, ancora una volta, a voler memorizzare ogni singola sfumatura di lei, ogni singolo colore, ogni singola smorfia, qualsiasi cosa che possa stamparla all’interno della mente, nel cassettino dei ricordi. Quelle parole, poi, la farebbero illuminare un poco, sebbene non sia propriamente il ritratto della luce <E’ davvero bellissimo quello che mi stai dicendo. Tuo fratello deve amarti molto per donarti una simile immortalità, per donarti un simile dono. I quadri sono la rappresentazione della nostra anima, della nostra essenza, di quello che siamo e non di quello che vorremmo essere. I quadri mettono in luce i nostri lati migliori e anche quelli peggiori. I quadri sono come lo specchio che riflette i nostri pensieri, il nostro modo di esistere in questo mondo logoro e sporco> una visione tutta personale di quello che l’Ishiba ha portato all’attenzione della Genin. La sente vicina, la sente affine e, inq qualche modo, vuole davvero che questa ragazza sia parte della sua vita. Un’amica, una confidente, una persona su cui poter contare quanto le forze vengono meno. Subito dopo la vedrebbe accogliere le gocce d’acqua, quella pioggia che continua a scendere su di loro, come purificazione dello spirito, come la ricerca di una comunione con la natura stessa. <Non avrei saputo dire di meglio, Kaime. Non esistono persone buone, non esistono persone cattive. Esistono persone giuste, persone subdole e persone che scandiscono la loro vita come un metronomo. Prima da una parte, poi dall’altra, per trarre beneficio o dolore in base all’evento a cui stanno assistendo> un’altra visione piuttosto contorta del mondo in cui vivono, del loro essere kunoichi, del loro essere parte di una vita che non è facile, di una vita che mette a dura prova le nostre difese, le nostre fragilità, le nostre sensazioni. [Chakra Off] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Bomba Luce x1 – Veleno Inibente x1 - Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] Passati quei dieci secondi circa, che le sembrano ore, la ragazza andrebbe a riaprire l'ombrello, dai colori dello yin yang, portandolo sulla sua testa, mente goccioline, come diamanti, le cadono dalla punta dei capelli andando a dissiparsi al suolo, altre invece, finendo nella stessa morte, andrebbero a gocciolarle dal mente...ma una morte momentanea, in quanto, come fenici, con il calore del sole andrebbero a dissolversi per tornare ancora, ancora ed ancora...forse quelle gocce hanno battuto sulle teste di grandi ninja come Konan, i kage tutti, o forse hanno assistito, quasi come lacrime, a grandi stragi e guerre, o forse, fin'ora, eran cadute in luoghi sconosciuti e, come la deshi, stanno visitando il mondo, scegliendo una meta ultima dove cadere e lì rimanere, come cristallizzate nel tempo. Gli occhi, luminosi quasi da render le iridi di puro oro liquido, andrebbero a riportarsi sulla ragazza ad di lei fianco, esprimendo sincera...<sei la prima persona a Kusa che non mi sta facendo schifo> direbbe ridacchiando e, dopo una piccola linguaccia, andrebbe a continuar il suo chiosare...<sei da subito stata aperta, né critiche né monologhi di onnipotenza né, infine, vantarsi di un qualche rango sociale...> Direbbe. Sa che questa affermazione potrebbe non concedere replica, se non poche parole di ringraziamento, ma la giovane al momento prova solo questo, e deve esprimerlo. [Sentiero] Un insieme di sensazioni uniche stanno passando all’interno della testolina della Genin, all’interno di quella mente che vorrebbe la sola desolazione attorno a lei, vorrebbe la sua sola ascesa, vorrebbe solo dimostrare a tutti che è forte, indipendente, senza bisogno di alcun aiuto da parte di esterni. Ha capito molto quando ha parlato con Ryuuma l’ultima volta, ha capito che lei deve contare su sé stessa, deve emergere con le sue sole forze, non deve permettere a nessuno di metterla in ombra e di bloccare così quella luce nera che la contraddistingue dalla massa. E’ una ragazza tranquilla all’apparenza, aperta all’apparenza ma sono solo tante maschere che utilizza per avere alleati, per avere persone su cui contare, per avere le spalle parate durante le missioni, durante momenti di affanno suoi e del villaggio stesso. E’ entrata negli Anbu per il suo essere cinica, per la freddezza che pian piano intacca la carne, che pian piano rende quel cuore privo di ogni sentimento, privo di ogni battito scandito dalle emozioni pure, da quelle considerate positive per la bellezza della persona in sé. E’ una ragazza facile da comprendere, all’inizio, ma che diviene complicata con il passare del tempo. Ridacchierebbe anche lei quando quelle prime parole vengono portate alla sua attenzione, dopo che l’Ishiba si è rimessa al di sotto dell’ombrello <E tu sei la prima persona schietta che si rivolge a me. E’ una dote che apprezzo particolarmente in una persona perché così non ci si lascia mettere i piedi in testa, perché così sai il fatto tuo, perché così può permettersi di replicare a qualsiasi affermazione, a qualsiasi pensiero> sì, le sta facendo complimenti a modo suo. Quelle doti sono le stesse che la distinguevano in passato e che devono tornare a far parte della sua esistenza, più forti che mai, più determinate che mai. I passi proseguirebbero appena in avanti, continuando il discorso <Ognuno è libero di essere ciò che vuole, mia cara Kaime. Nessuno è onnipotente, nessuno è invincibile, nessuno ha il diritto di farci sentire inferiori. Tutti siamo importanti, tutti siamo onnipotenti, tutti siamo invincibili. E’ un controsenso, lo ammetto, ma è questo il bello della vita. Della nostra vita. Noi decidiamo chi essere e non deve importarci il pensiero altrui, quel fango che la gente ci butta addosso. Bisogna essere onnipotenti a tempo debito, servizievoli dove necessario, letali nelle situazioni più critiche. Noi siamo noi, al di fuori di qualsiasi rango sociale, al di fuori di qualsiasi pensiero comune. Noi siamo noi e basta> un fiume di parole, con una forza e un impeto impregnati da quel Sangue Nero che scorre vivo nel corpo della Kokketsu. La vuole con sé, la vuole dalla sua parte, la vuole come alleata, come compagna di scontri, come confidente. La vuole con sé e nessuno deve osare mettersi contro questa sua decisione. [Chakra Off] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Bomba Luce x1 – Veleno Inibente x1 - Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] I passi susseguono, i piedi democraticamente si scambiano il ruolo di comando, permettendo così il passo della ballerina e, in egual modo agiscono le leve della...amica? Le due, come spesso si riesce meglio con gli estranei piuttosto che con persone care, si scambiano quel tumulto di ragionamenti, quei pensieri, quelle rivelazioni che alleggeriscono gli animi di entrambe. I passi la portano a superare numerosi arbusti, per lo più secchi, data la rigidità del clima in questa stagione, ma non le interessa, è più concentrata sulla pioggia, su di sé e sull'altra. Le domande e le rivelazioni, almeno per la Ishiba sarebbero finite, così, con fare leggero, senza brama di conoscenza alcuna, andrebbe a domandare...<bhe, parlami un po' di te, ovviamente per quello che mi vuoi dire senza ledere a tuoi diritti di riservatezza...>. Il respiro è regolare, ed ad ogni parola si paleserebbe quel simpatico effetto di condensa, quasi stesse fumando una di quelle odiate sigarette del fratello, del quale non sta parlando, per ora, ma che rimane fisso nella sua mente, essendo lui la sua mente, l'ancora che la tiene con i piedi in terra, colui che la fa ragionare e per il quale non commette sciocchezze, sia per non farlo soffrire, sia per non metterlo in eventuali posizioni di pericolo. [Sentiero] Due sconosciute, ecco cosa sono. Due sconosciute che si scambiano parole senza sosta, che esprimono pensieri senza la paura di essere giudicate, che esprimono sé stesse lontano da tutti, lontano dalla gente, lontana da quel trambusto presente nelle mura di Kusagakure. Lei vive alla magione, ma è un dettaglio. Quella è la sua casa ormai, ma ha imparato a gestirsi da sola, a fare in modo che Yukio e Kurona siano fieri di lei, per la forza che esprime, per quella determinazione che ha esternato quando il dolore era più forte della mente. E’ una di loro, è una Kokketsu a tutti gli effetti e, quindi, l’adozione potrebbe dirsi completata ormai. In tutto e per tutto come loro, in tutto e per tutto infusa in un potere immenso, in un potere che lei ancora brandisce nella sua forma più debole, al primo stadio, al primo gradino della scala. Ma non è di lei che si deve parlare, almeno non in modo indiretto, all’oscuro della curiosità portata dalla giovane Ishiba. I passi verrebbero portati ancora una volta in avanti, lentamente, godendosi quel sentiero che costeggia gli alberi ormai spogli, pronti ad accogliere una nuova e radiosa fioritura. <Io sono una ragazza riservata per quello che serve, per ciò che potrebbe ledere alla mia persona. Per il resto, le informazioni non sono così vitali, non sono così importanti da mettermi in pericolo o in cattiva luce davanti alla gente> sebbene non voglia propriamente che la gente la consideri “buona”. A lei basta essere considerata unica, il resto lo lascia agli altri, alla moltitudine. <Sono nata ormai sedici anni fa, in una giornata d’inverno, con la neve che toccava ogni singolo lembo del mio villaggio di provenienza. Non ricordo il nome, non ricordo precisamente la mia provenienza, ma so che nevicava, è un dettaglio che nessuna bambina, nessuna ragazza dimentica facilmente> inizia a raccontare, dettagli di quel passato offuscato dall’avvento di Despair. <Sono stata abbandonata e sono stata adottata poco tempo fa da una coppia di persone gentili, ben disposte, senza conoscere nulla di me, senza sapere nulla di ciò che ero, di ciò che i miei genitori sono> non lo sa nemmeno lei, quindi. <Questi capelli bianchi sono il frutto del dolore, della sofferenza, di emozioni troppo forti affinché una bambina, un’adolescente, potesse sopportarli. Avevo i capelli rossi come il fuoco, come l’ombrello che vedi tra le mie dita ma ora la neve della mia infanzia è ciò che mi contraddistingue da tutti> ha omesso diversi dettagli per quel suo cambio radicale, ma ogni cosa a suo tempo. Primi stralci, primi fattori, per poter incuriosire e attrarre a sé la figura di Kaime, di questa ragazza elegante dai capelli color dell’erba. [Chakra Off] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Bomba Luce x1 – Veleno Inibente x1 - Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] La ragazza ascolterebbe quel dire, quell'esplosione di informazioni dall'impatto di un torrente in piena. Ascolterebbe delle sue origine, della sua adozione, del suo cambiamento estetico...ascolterebbe la sua voce e il rammarico di non conoscere la sua terra nativa. I passi continuerebbero, tra gli alberi, sotto la pioggia, passi guidati da un sentiero, apparentemente senza fine, come la vita eterna, un infinito ciclo che verrebbe stroncato dal solo ed egoistico volere umano di voler recarsi altrove. Le parole della kunoichi al suo fianco verrebbero raccolte tutte nella propria mente, analizzate, gestite in modo tale di, attraverso esse, trovare un collegamento per iniziare, a sua volta, una breve esposizione della propria vita, dato che il tempo con cui le azioni di una persona prendon nome di esperienza, non basterebbe a raccontar l'esperienza stessa. Appena la giovane andrebbe a terminar il proprio discorso, Kaime prenderebbe parola e, dopo essersi umettata le labbra, con un sol passar di lingua, chioserebbe < Io sono Kaime Ishiba, figlia di genitori che condividono il medesimo cognome. Sono nata anche io in un luogo dive il cielo non è molto clemente, dove la pioggia e la neve rende le giornate una uguale all'altra, ma diverse per sensazioni, odori, eventi...scusa sto dilagando...> Direbbe a dire con una piccola risatina. Poteva continuare a dare aggettivi e sostantivi alla propria terra per qualche ora, finendo, come le è già successo in passato, a perder il filo del discorso. <...comunque sono venuta a Kusa quando hanno spopolato Amegakure, non avendo avuto molta scelta. Frequento l'accademia, cosi, magari, un giorno potrò allontanarmi da qui, per...non so, tornare da sola ad Ame, viaggiare, diventare nomade o...semplicemente dopo la mia promozione a genin sarò intrappolata in una ragnatela di impegni e missioni che terranno la mia anima legata ad un luogo che odio.> Il discorso andrebbe ad interrompersi qui, no andando a spiegare null'altro di sé, ha bisogno di un attimo per riprendere concentrazione e non continuare ad assegnare aggettivi anche a questo villaggio, aggettivi molto doversi da quelli che affibierebbe ad Ame, aggettivi malvagi, impropri, offensivi...
Giocata del 14/02/2018 dalle 09:47 alle 11:19 nella chat "Bosco dei Ciliegi Logoro"
[Sentiero] I passi continuerebbero a susseguirsi senza sosta, i passi continuerebbero ad avanzare con assoluta pace e calma, come se il tempo non fosse importante, come se i minuti non fossero importanti, come se il tempo fosse infinito sotto questa pioggia che imperversa sul Bosco, su quegli alberi spogli che popolano la zona in cui le ragazze si trovano a conversare. Due ragazze quasi affini oseremmo dire, due ragazze che possono trovare punti in comune, come se il destino le avesse divise per poi farle ritrovare proprio ora, proprio qui, in un momento unico, in un momento diverso dalla solita giornata soleggiata, dove i cuori, magari, sono più inclini alla felicità, alla gioia, alle sensazioni positive e lucenti. Le parole altrui giungerebbero all’orecchio della ragazza, anche lei originaria di Ame, sebbene non ricordi precisamente questo dettaglio della sua infanzia, della sua vita da bambina, della sua vita lontana da Kusa, prima di giungere a Kusa ed essere così abbandonata e poi adottata. Quelle parole verrebbero memorizzate nella sua testa, prima di proseguire <Io sono già divenuta Genin da qualche tempo, sebbene non abbia ancora ampiamente dimostrato il mio valore. Sono sicura che puoi fare bene anche tu, sono sicura che ti farai valere in questo mondo triste, subdolo, marcio. In te vedo qualcosa di bello, qualcosa di fugace, qualcosa che si accomuna a quello che sono io. Hai una delicatezza che può essere comparata alla tua forza, hai una volontà che sovrasta il dire comune, hai un’intelligenza che ti permette di essere te stessa e di contrastare ogni maldicenza. Noi siamo destinate a emergere, siamo destinate a mostrare la nostra luce, bianca o nera che sia. Non esiste un solo colore per risplendere, non esiste un solo colore per farsi riconoscere. Faremo parlare di noi, in un modo o nell’altro, mia cara Kaime> il suo punto di vista, la sua mentalità, quella freddezza che pian piano prende posto nel suo cuore e quel cinismo che si spande vivo e forte nell’animo. Il Sangue Nero è lì, nel suo corpo e intende sfruttare ogni singola stilla di quel potere ricevuto. [Chakra Off] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Bomba Luce x1 – Veleno Inibente x1 - Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] La giovane ascolterebbe quel dire, quel fiume di parole che le solleticherebbero le orecchie e le farebbero arrossire le gote, rendendo la cosa evidente, dato il contrqsto tra quel rossore e la nivea epidermide della Ishiba. Le rosee labbra si arriccerebbero in un sorriso imbqrazzato e gli occhi andrebbero a fissare l'ambiente, non ricercando qualcosa di particolare, ma solo per non incrociare quello sguardo che l'avrebbe fatta imbarazzare ancor di più. Qualche passo basta a farle prendere la forza di replicare, o meglio, cambiare argomento...<quindi sei genin...hai aspirazioni? Progetti?...insomma, cosa vuoi essere da grande?> Direbbe frettolosa, con imbarazzo ancora evidente bel tono della voce, un tono che palesemente dimostra la sua volontà di cambiare argomento, non essendo abituata ad esser elogiata, se non da quel fratello, ma con lui è diverso...con lui è dipendenza. Le goccioline d'acqua continuano a ticchettare sul quell'ombrello in modo musicale, come se la natura stessa volesse partecipare a quel dialogo, ma gli umani non sono capaci di parlare quell'idioma...se solo sapessero farlo non esisterebbe un luogo come Kusagakure no Sato. [Sentiero] Sì, lei quando inizia a parlare è un fiume in piena, è una ragazza dalle mille risorse, è una ragazza che sta imparando, è una ragazza che sta comprendendo quello che vuole dalla vita, quello che vuole dalla sua esistenza, quello che vuole da sé stessa. E’ una ragazza che sta acquisendo sicurezza, un dettaglio che mancava all’interno del proprio animo, all’interno della propria essenza. Lo sta capendo, lo sta modificando, tutto per poter essere migliore, tutto per poter essere la migliore in questo mondo logoro e senza una luce particolare. <Voglio fare in modo di cambiare il modo di pensare comune, il modo di pensare della gente. Non comprendo chi elogia Kusa senza un reale motivo, solo perché esiste una pace che è fittizia, secondo il mio pensiero personale. Voglio fare in modo che questo villaggio torni a risplendere, a essere visto come bello e prospero. La tua visione negativa, la tua dimostrazione, nelle tue parole, mi hanno fatto capire che qualcosa non va, che qualcosa va cambiato, che qualcosa va modificato. Voglio fare in modo che tutti vedano questo e mi aiutino a far crescere ancora una volta la reputazione di Kusagakure. Sono praticamente cresciuta qui, mi stanno crescendo e non voglio che sia considerato un posto meno importante di altri. Non è patriottismo il mio, è voglia di dimostrare quanto posso fare la differenza, quanto posso essere migliore di altri. Io voglio essere migliore di altri, voglio essere la migliore. Ecco la mia aspirazione, Kaime. E vorrei che tu facessi parte di questo mondo, vorrei che tu fossi mia amica, vorrei che tu sia parte della mia amica. Come confidente, aiutante, amica… quello che vuoi. Se lo vorrai, ti prometto che insieme emergeremo, che insieme faremo in modo di essere le migliori, di essere quelle persone a cui tutti vogliono arrivare> mania di protagonismo, diciamo, ma è quella forza che la manda avanti, che la fa essere un Anbu nel cuore, che la fa essere quella fredda ragazza dai capelli color della neve. Nell’Ishiba vede un po’ lei quand’era un’allieva dell’Accademia e vuole aiutarla a crescere, vuole aiutarla a essere letale ed elegante. Come in parte lo è già. [Chakra Off] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Bomba Luce x1 – Veleno Inibente x1 - Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] Quelle parole, quelle parole continuano ad essere, per quanto abbondanti, sempre incisive, sempre funzionali, sempre toccanti...fino a quella frase scorretta, quella frase imperfetta che, tempestivamente, la giovane aspirante kunoichi andrebbe a correggere...<vorresti che io sia tua amica?parli in modo da mettere in dubbio che io e te non lo siamo...> Direbbe andando poi a fermare il passo, lasciar cadere l'ombrello a terra, sperando che il vento non lo porti via con sé. I movimenti sarebbero lenti, dando possibilità, in caso la Kokketsu non volesse, di fermare quell'avanzare. Il femmineo corpo di Kaime andrebbe ad avvicinarsi a quello di Naoko, mettendosi davanti e, allargando le braccia andrebbe a cercar quell'abbraccio,quei due cuori, specularmente opposti, andrebbero a battere sul petto dell'altra, quelle mani si andrebbero a chiudere l'una in quella della gemella...un abbraccio alla fine del quale vi sarebbe una sola frase...< Noi già siamo amiche>. L'abbraccio sarebbe durato per tutto il tempo che la giovane dalla nivea capigliatura avrebbe desiderato. [Sentiero] Non ha mai avuto vere amicizie, non ha mai avuto un affetto così vero, non ha mai avuto una persona su cui contare solo per semplice affetto, per semplice incontro, per un semplice scambio di parole. Quella ragazza e la sua sicurezza andrebbero a spiazzarla, andrebbero a farla tentennare un poco, a lasciare la bocca un attimo spalancata, quel poco per vedere un pizzico della dentatura bianca al di sotto. Rimane sbalordita, non se lo sarebbe aspettata, è rimasta piacevolmente sorpresa per una volta nella sua vita. Lei è intrisa di Sangue Nero, una chiazza nera che si spande nel suo animo ma ha bisogno di avere un’amica, ha bisogno di avere un’alleata, ha bisogno di avere qualcuna su cui contare. Da soli non si vince mai nulla, da soli si potrebbe vincere la battaglia ma non la guerra. I regni non si sono mai conquistati con la sola forza di un uomo o di una donna ma da più persone che perseguono lo stesso futuro, le stesse prospettive. <Io non l’ho messo in dubbio, Kaime. E’ solo che difficilmente mi fido di qualcuno o di qualcuna> è stata scottata parecchio, nonostante non se lo ricordi completamente, quindi certi atteggiamenti sono ancora normali per lei, per la sua mente. Ed è quello che ne seguirebbe che la lascerebbe ancora più sorpresa, ancora più incredula. Le iridi blu si spalancherebbero, mostrando tutta la loro lucentezza, fin quando non sentirebbe quelle braccia attorno a sé, a cingerla fin dietro la schiena, a sentire il calore del corpo altrui e di quel cuore che batte nel petto dell’Ishiba. E’ sbalordita e, di pro, andrebbe anche lei a mollare un attimo la presa sull’ombrello e ad abbracciare quella ragazza, a cingerla completamente e a farle sentire il proprio cuore, la propria essenza. Come due amiche separate da piccole e ora ritrovate, finalmente, per poter condividere il futuro che le attende. <Sì, noi siamo amiche Kaime. E nessuno deve permettersi di separarci. Mai> scandisce lentamente quell’ultima parole, godendosi quel piccolo angolo di felicità personale. Lunghissimi attimi, prima ch’esso venga sciolto e riprende possesso dell’ombrello rosso, come la tonalità passata dei propri capelli. <Andiamo a mangiare qualcosa?> direbbe, infine, per poter proseguire la loro conversazione e completare quella giornata. Se la ballerina vorrà, ovviamente. Un’amica, la sua prima amica, colei su cui potrà contare. [End] [Chakra Off] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kunai x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Bomba Luce x1 – Veleno Inibente x1 - Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] Quelle braccia, quell'abbraccio, quell'unione dei due corpi, o meglio, dell'animo delle due amiche. Quelle parole della Kokketsu dalle grandi ridi azzurre, che si specchian in quelle ambrate della Ishiba. Quel legame andrebbe infine ad esser spezzato, solo fisicamente, per poi andar ad eseguire la stessa azione della sua amica...andar a riprendere il suo ombrello, spostatosi di un metro dal punto iniziale. La dallerin figura andrebbe ad avanzare verso l'oggetto, abbassandosi appena, in modo che la destrorsa potrebbe afferrare il manico dell'ombrello, per riportarlo, in seguito, sulla propria testa. Si volterebbe nuovamente verso la sua amica, infine, andando ad ascoltar la di lei proposta. Un pranzo insieme... l'idea solletica la mente della Ishiba, la quale, sorridente, andrebbe, annuendo già dal principio, a replicar...<certo, ma solo se pago io>. Un occhiolino, infine, si paleserebbe sul quell'angelico viso, andando vicino la di lei figura, portando il proprio braccio destro sotto il mancino di lei, se questa lo permettesse, scambiando solo per un attimo la mano in cui l'ombrello sarebbe retto, avviandosi con ella verso il villaggio, magari visto in maniera più piacevole[end]