Si va Avanti

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con Kouki

00:50 Kouki:
 Un’altra sera è passata nella più totale solitudine. Nessuno si è fatto vedere, nessuno si è fatto sentire… ma anche se qualche missiva fosse mai arrivata, ci avrebbe pensato Mirako a farla sparire. Ora come ora la ragazzina è, e si sente, completamente abbandonata. Sola. Raido non è ancora tornato, non ha ancora dato sue notizie. Fumiko se n’è andata con la bambina. Kaori non la sente da un po’. Shade pure. Tutti sembrano essere andati avanti con la propria vita, mentre lei rimane ferma lì, in quel buco, se così vogliamo chiamare quella magione, ad aspettare un uomo che probabilmente non tornerà. Si trova proprio nella stanza di suo padre, seduta sul suo letto a gambe incrociata. Davanti a lei la missiva che ha lasciato a Fumiko, o almeno quello che è riuscita a riscrivere dopo averla letta. È appena rientrata da un allenamento atto a sfogarsi, quindi indossa i suoi soliti abiti che sono composti da un kimono lungo fino a metà delle cosce circa, di color panna coi bordi e le rifiniture azzurre. Le maniche lunghe e larghe, morbide, fino a coprire le mani guantate. Il kimono presenta dei motivi floreali azzurri, ma cosa più importante è tornato il simbolo del suo clan Yakushi a capeggiare sulla schiena, in mezzo alle scapole, e sul davanti all’altezza del cuore. Al di sotto indossa invece un paio di pantaloni neri e stretti, ma elasticizzati, che coprono le gambe fino ad infilarsi nei calzari ninja. In vita, a stringere e chiudere il kimono, vi è la fascia del copri fronte di Kusa, con tanto della placca in metallo col simbolo del villaggio posta sul davanti. Il porta kunai e shuriken alla coscia destra e il porta oggetti in vita, dietro alla schiena. Mentre la missiva incriminata è poggiata sul materasso, tra le mani tiene il ciondolo del clan Oboro che le ha lasciato suo padre. Lo rigira tra le dita, osservandolo con quegli occhi gialli e spenti. I lunghi capelli neri e lisci sono sciolti, percorrendole morbidamente la schiena e ricadendole in avanti sulle spalle e sul viso. Ha smesso di mangiare. Ha smesso di dormire. Acciambellato sul letto, accanto a lei, vi è il piccolo micio Kuro, mentre il grosso cane nero dovrebbe essere in giro da qualche parte per la casa. Tutto è silenzio, tutto è buio. <*Non tornerà più, smettila di crogiolarti nel dolore.*> la Voce di Mirako arriva fredda e sibilante alle sue orecchie, carica di veleno e una leggera punta di divertimento. Lentamente lo sguardo si sposta al lato del letto, andando ad osservare la figura di sé stessa. Mirako è uscita dallo specchio e ora si palesa davanti a lei in carne ed ossa. Oddio, non proprio carne ed ossa, fa comunque parte della mente della ragazzina. <Potrebbe tornare, Mirako. Almeno dovremmo capire dov’è per raggiungerlo.> sussurra senza nemmeno crederci veramente, lo sconforto e il dolore hanno ormai preso pieno possesso del suo corpo e del suo animo riducendola a uno straccio. <*E anche se riuscissimo a raggiungerlo? Vuoi davvero continuare a stare dietro ad un essere come quello?*> continua a parlare, in modo lento e mellifluo, cercando di far capire alla Yakushi che quell’uomo non potrà mai più essere considerato come un padre, non dopo quello che ha fatto. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

01:04 Kouki:
 Gli occhi della piccola vengono chiusi, stretti con forza, mentre l’infezione torna a farsi sentire lungo il proprio sangue, macchiandolo e logorandolo fino a quando viene trasportata fin nel cervello. Ed lì, in quel punto, che inizia a corroderlo. La vista si offusca, la ragione viene meno. <Heiko, tu che ne pensi?> sussurra con un filo di voce, nella speranza di avere un altro parere da parte di quella Gemella così silenziosa e che non si fa attendere. È lì accanto a lei, seduta accanto al piccolo Kuro, espressione tranquilla, sorriso malinconico sulle labbra, un’altra copia di sé ma con una personalità completamente diversa. <”Dico che dovresti andare a cercarlo. E se fosse come con Kaori? Se fosse in pericolo o impossibilitato a tornare?”> era un’eventualità che non aveva preso in considerazione. L’espressione si fa stupita, mentre Mirako sbuffa infastidita da quell’opzione. Non può permettersi di fare ancora lo stesso errore che ha fatto con sua madre Kaori… era arrivata ad odiarla credendo che l’avesse abbandonata, mentre invece era stata attaccata e ferita. Che possa essere successa la stessa cosa anche con suo padre? <*Non è possibile una simile opzione. Hai letto anche tu la missiva, l’ha chiaramente lasciata indietro. L’ha scritto lui.*> sibila ancora una volta Mirako, diretta ad Heiko questa volta, e a tali parole anche l’ultima arrivata alza le spalle e non dice più nulla. Può rimanere lì ad aspettarlo, oppure può andare a cercarlo, oppure ancora abbandonarlo ed andarsene per la sua strada. Tre personalità, tre idee diverse. La testa viene presa tra le mani, e nello stesso momento all’ingresso della stanza farebbe il suo ingresso il grosso cagnolone nero. Si siede, osserva la ragazzina e sembrerebbe quasi preoccupato. <Se n’è andato. Non vorrà più tornare.> è una delusione fin troppo forte per lei, dopo che quell’uomo aveva tanto fatto per renderla umana, ora quel suo essere umana la sta portando a soffrire le pene dell’inferno. <*Sayuri ha detto giusto. Ti hanno tutti abbandonata e quella gente non è meritevole nemmeno del tuo dolore. Quella gente dovrebbe solo saggiare la nostra ira e il nostro potere.*> ancora una volta gli occhi vengono chiusi a quelle parole, mentre Mirako si fa più vicina a lei, si siede sul letto ed avvicina il proprio viso, le proprie labbra all’orecchio della Yakushi. Le mani della piccola che passano sul viso, lo coprono come se volesse nascondersi, disperata, tremolante. <”Non dovremmo agire di impulso. Cerchiamo di ragionare e parlare con Kaori, Shade e Fumiko.”> Heiko dice ancora una volta qualcosa di giusto, ma è qualcosa che fa saltare Kouki, come se fosse stata punta su una qualche ferita scoperta. <E di cosa dovremmo parlare? Non vogliono avere niente a che fare con me!> il tono si alza, la rabbia che si fa avanti, il dolore che le stringe il cuore e lo fa sanguinare. Mirako sorride, giusto appena, mentre osserva Heiko come se si sentisse già vincitrice. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

01:22 Kouki:
 Non ci vuole molto a Mirako per rincarare ancora di più la dose, a rendere tutto quanto più insopportabile, a sovrastare la ragione di Heiko. <*Sono tutti andati avanti con la propria vita, Kouki. A loro, a nessuno, interessa di Noi. Nessuno ti vuole.*> quelle parole rimbombano nella testa della Yakushi, viaggiano nella sua mente e si uniscono alle parole di Otsuki, quando egli le diceva che non meritava nessuna famiglia, che non meritava niente a questo mondo. Sempre più inizia a rendersi conto di quanto quell’uomo avesse ragione. <Torniamo… torniamo da Otsuki…?> un sussurro quasi impercettibile, carico di paura e titubanza, non sapendo con esattezza se sia la cosa giusta o meno. <*No.*> secca la risposta di Mirako che non si fa attendere, così come Heiko, che scuote la testa piano, senza aggiungere altro. <*Lui mi ucciderebbe, eliminerebbe persino Heiko. E’ vero potrebbe darci ciò che vogliamo, ma io non voglio rischiare di morire e tu finiresti per essere una bambola nelle sue mani.*> l’opzione di Otsuki viene eliminata e messa da parte, e in quel preciso istante la ragazzina sentirebbe le mani di Mirako sulle proprie spalle. Trasalisce sentendo quella presa così reale sulla sua pelle, e con forza viene voltata verso di Lei… gli occhi sgranano, quasi impaurita da quanto possa sentirla vera e reale. Occhi negli occhi con Mirako, con una proiezione della sua mente. <*Reagisci!*> sussulta a quella parola, al viso furioso di Mirako sul quale non manca però quel ghigno che è suo e solo suo. La sua forza la schiaccia, la sua forza la attira a Lei. <*Vuoi farti ridurre così?*> scuote la testa la Yakushi, chiude gli occhi, trattiene il respiro per qualche attimo. <No.> ancora, ripetilo. <No.> ancora, un’altra volta Kouki. <No. No. No. No. No!> la rabbia che cresce, come un fuoco dentro di sé, come una miccia che inizia con qualche scintilla per poi divampare come un incendio dentro di sé, per tutto io suo corpo. Brucia, è rabbia! È odio! <Non lo sopporto!> lo sguardo assente viene abbandonato in favore della rabbia, il cagnolone alla porta abbassa per un attimo il muso e le orecchie, forse uggiola, ma lei non lo sente. Il micio sul letto tira su le orecchie, svegliandosi di colpo. Mirako sorride. <*Quell’Uchiha lo ha detto. Ricordi? Raido è debole, e la sua debolezza lo ha portato a scappare, non è stato abbastanza forte per te e per Noi. Non merita altro da Noi. Se davvero vogliamo ritrovarlo, sarà per ammazzarlo. Chiaro? Non può permettersi di trattarci in questo modo, non può passarla liscia.*> ha ragione Mirako, non può passarla liscia. Non è stato abbastanza forte da vincere le sue debolezze… un uomo così non può nemmeno aiutare Loro a raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati. Debole. Debole e infame. Tutta la rabbia viene sputata, le lacrime iniziano a scorrere lungo le sue guance, la bocca aperta come per dire qualcosa ma il dolore, la tristezza e la rabbia le soffocano la voce. <*Dimenticalo, Kouki. Ti ha resa debole. Debole con l’amore. Hai voluto provare e tutti hanno giocato coi tuoi sentimenti, tutti.*> tutti quelli che conosce, e il dolore è tanto, vorrebbe urlare ma non riesce, il corpo si piega in avanti, il male pulsa alla sua testa, le labbra aperte in un urlo muto e carico di odio, le lacrime che ormai scorrono impossibilitate a fermarsi. Il cuore batte, scoppia nel petto, fa male. <*Quello non è un padre. Un padre non abbandonerebbe la figlia, così come una madre non lo farebbe. Non sei sbagliata tu, Kouki, è sbagliato il mondo e noi lo cambieremo.*> e finalmente la voce di Kouki si sblocca, si lascia andare ad un urlo forte, carico di rabbia e tristezza, un urlo fatto a pieni polmoni, tra le lacrime e la frustrazione. Ecco come l’ha ridotta Raido, ecco come l’hanno ridotta i sentimenti. L’ombra di se stessa, che si rannicchia e urla in preda alla frustrazione più totale. Le vene sul collo si gonfiano, tutto pulsa di dolore e rabbia, le mani vengono chiuse a pugno con forza, le unghie andrebbero a conficcarsi nella pelle dei palmi. <Basta!!> si alzerebbe di scatto dal letto, le braccia si muoverebbero senza una logica alcuna e colpirebbero il comodino affianco al letto facendo cadere a terra tutto ciò che c’è sopra. La lampada cadrebbe a terra, la lampadina in frantumi, lo stesso mobile che verrebbe colpito con forza, prima con un calcio, poi un altro. Urla e si sfoga, come una pazza senza controllo. Il gattino scatta, si alza impaurito e velocemente schizzerebbe fuori dalla stanza, diretto in salotto. Il cagnolone abbaierebbe, prenderebbe le distanze, ma senza allontanarsi del tutto dalla sua padrona. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

01:35 Kouki:
 Le mani andrebbero ad afferrare con forza i propri capelli, sulla testa, urla mentre il dolore è insopportabile, ogni cosa è diventato insopportabile. Si sfogherebbe sui muri, suo mobili, calci e pugni, senza una ragione alcuna, senza nemmeno preoccuparsi di come colpire il mobilio. Si tirerebbe i capelli, afferrerebbe le lenzuola di quel letto e le tirerebbe via, via per tutta la stanza, continuando ad urlare, senza controllo. Heiko fissa Mirako ora, c’è preoccupazione negli occhi di quella Gemella, ma Mirako sorride, Mirako ride e ride divertita, la sua personalità alimenta Kouki e viceversa, le basta poco per zittire Heiko, le basta poco per metterla in un angolo e farla sparire. Ma Kouki non è preda solo della personalità di Mirako, ma soprattutto dell’infezione, della corruzione del suo sangue… quella malattia che va ad intaccare ogni meccanismo logico del suo cervello, qualcosa che la vuole rendere più somigliante ad un mostro senza logica. Un mostro che attacca ogni cosa che si muove. Una ragazzina impazzita che ribalta una stanza senza più pensare a niente. La vista offuscata, non vede neppure quello che sta facendo, le dita contratte e tremanti, la voglia di prendere fisicamente qualcuno ed ucciderlo. Strappare le carni, mordere. <*Elimina tutto quello che riguarda Raido. Niente deve più esistere. Niente che possa riportarlo alla tua memoria.*> cancella tutto, tutto quello che è successo fino ad adesso deve essere eliminato, tutto quello che c’è e che l’ha portata fino a quel punto. Quella casa, quei ricordi. <Tutto.> le mani verrebbero portare al livello dello sterno, le dita intrecciate in modo da formare una determinata sequenza di sigilli: Drago, Serpente, Scimmia, Cinghiale, Cavallo e Tigre. Nel mentre cercherebbe di sentire il proprio chakra dentro sé, di concentrarsi su di esso e cercare di concentrarlo nella parte alta del corpo. Esso scorrerebbe veloce nell’apparato circolatorio a lui adibito, come un fiume in piena si riverserebbe verso l’alto, lungo i canali, fino ad arrivare al livello del torace. Lì cercherebbe di permettere al chakra di inondare i propri polmoni, riempirli come se fossero sacche vuote e di dare ad esso la particolarità del suo elemento. Il Katon. Nello stesso momento andrebbe a prendere un profondo respiro, inspirerebbe con violenza l’aria nei polmoni e cercherebbe di mischiare essa al proprio chakra infuocato. Un miscuglio di chakra e fuoco e aria. Ora la ragazzina sarebbe pronta per soffiare via tutta l’aria dai polmoni ed emetterebbe un enorme getto di fuoco e fiamme. Il busto piegato in avanti, mentre cercherebbe di soffiare con forza quelle fiamme. Una palla di fuoco superiore a quella che farebbe di solito. La sua intenzione? Bruciare quella stanza. Il mobilio dovrebbe prendere fuoco, così come le coperte, le tende, tutto alle fiamme. In quel modo è come se la rabbia venisse esternata, e lei pian piano si sentisse sempre più vuota. Il cagnolone nero fuggirebbe, cercherebbe di trascinare con sé anche la ragazzina, mordendole il kimono e tirando, ma lei lo allontanerebbe con un gesto della mano. Secco e violento. La vede… vede Mirako ridere di gusto e ballare in mezzo alle fiamme, Lei che è immune a tutto quanto. Si volterebbe ora, lasciando quella stanza, forse in fiamme, dietro di sé, per poi spostarsi verso la sua camera. [Tentativo Palla di Fuoco Suprema – consumo 10 pc][Chakra: 65/75][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

01:48 Kouki:
 Non sta ragionando sulle conseguenze, proprio per niente. Il calore dovrebbe aumentare, e in quella stanza dovrebbe bruciare tutto, anche il ciondolo che ha lasciato sul letto. Non vuole più saperne niente, vuole eliminare tutto, ogni cosa di quella vita che l’ha resa a quel modo. Debole e penosa. I passi si sposterebbero veloce verso la propria stanza, quella che suo padre avrebbe costruito per lei. <Tzk.> irritazione, veleno che scorre dai propri occhi e dalla propria bocca. L’amore di suo padre era una bugia, e lei ci è cascata in pieno. Ah, quanto riderebbe Otsuki, proprio come sta facendo Mirako in questo momento. Rimbomba nella sua mente quella risata, le parla mentre la sprona a distruggere tutto. Brucia, brucia tutto. Il cane nero la segue, uggiola, abbaia, è preoccupato, ha paura, probabilmente lotta contro il suo istinto animale di fuggire e il dovere di stare affianco alla sua padrona per proteggerla. <Taci. Faresti meglio ad andartene.> sibila verso il cane, sguardo fisso e spiritato davanti a sé, il sorriso che si dipinge lieve sulle sue labbra. Se fosse riuscita a raggiungere anche la sua stanza, allora ripeterebbe la stessa sequenza di prima. Ovvero Drago, Serpente, Scimmia, Cinghiale, Cavallo e Tigre… ancora una volta richiamerebbe il chakra nel mentre, per farlo scorrere lungo i canali dal centro del proprio corpo fino al torace. Sempre più su, sempre più in profondità fino ad avvolgere i polmoni ed entrare in essi, come se lo stessero assorbendo come due spugne. Il chakra dovrebbe quindi riempire i propri polmoni e ad esso, come prima, cercherebbe di richiamare il proprio elemento Katon per dargli le proprietà del fuoco. Un ennesimo e profondo respiro verrebbe preso, i polmoni si espandono accogliendo l’aria ed essa si mischierebbe al chakra infuocato. Brucia, brucia, si muove al suo interno, pronto per essere rilasciato, pronto per sfogarsi ancora una volta. E quindi si, la ragazzina andrebbe a piegare il busto in avanti e soffierebbe un altro getto di fuoco nella propria stanza. Con rabbia e violenza, come se stesse sputando tutto il rancore che covava dentro di lei… e ancora una volta si sente un poco più vuota. <Ahahahah! Guarda come brucia bene, Mirako!> occhi sbarrati, si lascia andare ad una risata sguaiata e carica di gusto e soddisfazione, mentre le fiamme dovrebbero attecchire ai tessuti, al mobilio, ai suoi vestiti. Tutto ciò che le ha dato Raido deve essere ridotto in cenere. Il riflesso delle fiamme nei suoi occhi le darebbe uno scintillio di pazzia, e solo dopo andrebbe a voltarsi per scendere verso il salotto. Non le importa se sta bruciando tutto, non le importa se potrebbe ferirsi, non le importa di perdere tutto ciò che ha. Tutto deve sparire. Tutto deve bruciare. [Tentativo Palla di Fuoco Suprema – consumo 10 pc][Chakra: 55/75][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

01:58 Kouki:
 Raggiunto il salotto, ormai è chiaro che non le importi di quanto veloce il fuoco potrebbe divampare, ne se effettivamente possa bruciare quella casa fin nelle fondamenta. Sta di fatto che spera di vederla bruciare, consumarsi e diventare cenere o solamente uno scheletro. Spera ed immagina di vederci bruciare chi le ha mentito, chi l’ha presa in giro. Tutti quanti. Il cane nero è alla porta, abbaia con forza e ancora una volta cercherebbe di trascinare via con sé la ragazzina, ancora una volta cercherebbe di mordere le sue vesti, ma lei lo allontana, ancora e ancora. <Finiscila.> secca verso quell’animale, cerca di riportarlo al suo posto, o quanto meno di non farsi infastidire. Non è intenzionata a morire la dentro, a bruciare con la casa, quindi quel cagnolone può stare tranquillo che anche lei uscirà da quella porta. Si lascerebbe la porta dietro di sé, dunque, rivolta verso il soggiorno e la cucina… ancora, ancora tutto deve bruciare. Le mani si porterebbero all’altezza del plesso solare, ancora una volta, così da cercare di compiere velocemente i sigilli necessari per la tecnica, ancora loro, sempre gli stessi. Drago, Serpente, Scimmia, Cinghiale, Cavallo e Tigre. Nello stesso momento cercherebbe di smuovere il proprio chakra dal centro del corpo fino ai polmoni, in modo da tentare di avvolgerli con quella potente energia, ma non solo. Richiamerebbe a sé ancora il proprio elemento, il fuoco, per cercare di condensarlo all’interno dei suoi polmoni. Se ci fosse riuscita cercherebbe di fare un respiro profondo, inalando una grande quantità d’aria. Essa verrebbe trattenuta all’interno dei polmoni, e darebbe modo al proprio chakra di elemento Katon di unirsi ad essa. Un miscuglio di aria e chakra infuocato che cercherebbe di concentrare all’interno dei suoi due polmoni. Occhi fissi davanti a sé, respiro ancora trattenuto, petto gonfio… e poi ecco, andrebbe ancora una volta a piegare il busto in avanti ed espellerebbe tutta l’aria trattenuta attraverso un soffio di fuoco. Un enorme getto di fuoco. Cercherebbe di bruciare non solo il salotto, ma anche la cucina. O almeno spera che le fiamme arrivino fino a lì. Le fiamme dovrebbero intaccare i divani, i tappeti, i tessuti, i mobili, le tende, le scale, i corrimani. Insomma, i tre focolai dovrebbero espandersi per poi unirsi, o almeno è quella la sua speranza. Soprattutto perché non ha intenzione di intervenire e spegnerlo. [Tentativo Palla di Fuoco Suprema – consumo 10 pc][Chakra: 45/75][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

02:11 Kouki:
 Dovrebbe bruciare davanti a sé tutto quanto. Fiamme che man mano divamperebbero sempre di più, il risultato che vorrebbe ottenere spera di vederlo alla fin fine. Il cagnolone gratta alla porta di ingresso e lei lentamente indietreggerebbe senza distogliere quello sguardo sgranato ed assente dal fuoco, fino a che la sua stessa schiena non andrebbe a sbattere contro la porta. Il calore dovrebbe aumentare, così come il fumo, potrebbe bastare davvero poco per rendere l’aria irrespirabile, sempre che i danni di quel fuoco siano davvero tali come lei spera. Qualcosa però sembra arrivare alle sue orecchie… qualcosa di lieve che si insinua dentro di lei, nel suo cervello. Sembra un fischio debole e lontano, sembra il pianto di un bambino. Tossisce un paio di volte, ma si volta, afferra la maniglia e l’abbassa, così da sospingere in avanti la porta, aprendola. Il buio e il fresco della notte la investono, mentre il cagnolone nero non se lo fa ripetere due volte ed uscirebbe di casa. Farebbe qualche passo per allontanarsi il giusto e poi si fermerebbe ad osservare la ragazzina, abbaiando ancora e ancora. La Yakushi sta per uscire, ma quel pianto diventa più forte, irrompe nel suo cervello fino a quando si rende conto che si tratta di un miagolio insistente. Ancora lì, sull’uscio, la ragazzina andrebbe a voltarsi, a ricercare con lo sguardo la fonte di quel miagolio, il suo Kuro. Eccolo… una piccola palla di pelo tremolante, fin troppo vicina al fuoco. Impaurito, immobile, miagola e miagola disperato, anzi… piange proprio. Lei lo fissa, lo sguardo vuoto, fisso, l’espressione assente. Quel gatto glie lo ha regalato Raido, è anch’egli un qualcosa che le ricorderebbe per sempre quell’uomo. Ogni cosa deve essere distrutta. Ogni. Singola. Cosa. O essere vivente. Si volta nuovamente dunque, compirebbe quei pochi passi al di fuori dalla porta, ma poi si blocca. Impossibilitata a muoversi, mentre quel miagolio le irrompe fino al cuore, risvegliando la parte di lei che è pur sempre Kouki. Gli occhi si riempiono ancora di lacrime, il cuore si stringe e torna a provare qualcosa, mentre il corpo trema e sembra riassumere un qualche tipo di controllo. <Kuro…> la voce di Heiko questa volta approfitta di quella lieve incrinatura per farsi sentire. <”Non c’entra niente quella creatura. Ti ama… non puoi abbandonarlo, non puoi arrecargli questo dolore.”> gli occhi vengono chiusi, ma è quanto basta. Velocemente tornerebbe dentro casa, farebbe qualche passo, giusto pochi per arrivare nei pressi del micino nero e quindi lo prenderebbe tra le braccia, cercando di stringerlo a sé, e solo allora uscirebbe in maniera definitiva da quella casa. Non le importa del fuoco o del dolore, non le importa se si potrà essere bruciata o meno, o intossicata. Farebbe tutto in questo esatto modo e si allontanerebbe dalla casa in fiamme, si spera, per andare ad affiancare quell’enorme cane nero che ancora l’aspetta. Ed eccoli lì… una ragazzina che tiene in braccio un micio, in piedi di fianco ad un cane nero che ora le lecca una gamba. Lo sguardo è fisso, l’espressione lontana e spenta, mentre osserverebbe quella casa bruciare per tutta la notte, o almeno fino a quando non saranno le fiamme stesse ad estinguersi, si spera senza lasciare niente. Si sente vuota e sollevata allo stesso tempo, si sente come galleggiare in un mondo tutto suo, quali che saranno le conseguenze di quel gesto, non le interessano. Ha perso tutto, ma può andare avanti. [END]

Mirako riesce a portare Kouki dalla sua parte, portandola a sfogare tutta la rabbia e l’odio che cova dentro di sé. La ragazzina in preda al rancore e poco lucida, decide di eliminare tutto quello che possa essere collegato a Raido. Tutto quello che l’ha portata a ridurla in quel modo. Da’ quindi infine fuoco alla Magione per recidere una volta per tutte quel legame ed andare avanti.

Ps: non sono sicura che possa essere accettata, ma in ogni caso ci provo perché sarebbe quello che la mia pg, a questo punto, andrebbe a fare xD quindi spero che possa andare bene perché sarebbe buono per la mia pg, ma nel caso non possa essere valida me ne farò una ragione u.u Ovviamente sono consapevole che ci potrebbero essere conseguenze anche fisiche come bruciature o intossicazione da fumo.