Missione Livello D – FILONE MISSIONI: TUTTI A LAVORARE - (Tatuatori)

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Missione di Livello D

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10:46 Furaya:
 Le braccia ciondolano ai lati dei rispettivi fianchi, alternandosi con costanza alle inferiori. Indossa un paio di pantaloncini neri, aderenti al di lei corpo; una t-shirt grigia a mezze maniche con uno scollo a V non troppo evidente. Attorno al collo, vi è una catenina col simbolo del Clan Uchiha, mai rimosso e sempre presente ormai da anni, memoria d'una amicizia sfumata nel tempo. Capelli rosei, arrivanti a metà schiena, che contornano il viso pallido e giovanile della Consigliera. Tra gli stessi, compare un Coprifronte della Foglia, al centro, sulla sommità del capo. Sul petto, sotto i vestiti, son presenti una decina di Fuda potenzianti, qualora ve ne sia relativamente bisogno. Non è detto, del reto. Contro il fianco mancino, tramite una cintura e dei foderi, son inserite due Katane. La prima, dall'elsa bianca e nera, è sfilacciata, rovinata, consumata dal tempo e dalle intemperie a cui è stata sottoposta per tre anni lunghi. La seconda, invece, ha un'elsa rossa e nera, pulita, ben tenuta. Attorno alla coscia destrorsa, vi è una Tasca Porta Kunai e Shuriken, assieme ad una Porta Oggetti sul gluteo dal medesimo lato. Svariati oggetti, nonché Armi, son poste al loro interno, di facile utilizzo. Gli avambracci son coperti da delle placche metalliche. Ai piedi, ha un paio di sandali neri, arrivanti sin sotto le ginocchia, anch'essi rinforzati metallicamente. Sui rispettivi polsi, invece, ha due Fuda: nel destro, ha sigillato la Zanbato - avvelenata - e nella sinistra, la Falce - avvelenata anch'essa -. Attorno all'altra gamba, vi è un'altra Tasca Porta Kunai e Shuriken con ulteriori armi da poter utilizzare. All'interno di un altro Fuda, sistemato nella Tasca Porta Oggetti, vi è invece tutto l'occorrente per tatuare, quali inchiostri, macchinette apposite. In un secondo, vi ha messo anche matite e fogli per poter disegnare, dal momento che la missione riguarda esattamente ciò. Alla volta, dei suoi due compagni di avventura, esordisce con poche e semplici parole. <Quindi.. È da qui, vero?> Indica un vicoletto, poiché son in cammino da un po' affinché potesser raggiungere l'abitazione del tipo che ha chiesto i loro servigi. [Chk ON]

10:51 Reykas:
  [Centro] Finalmente un po' di sole, dopo giornate di pioggia o vento. E' stato convocato in Magione, per essere mandato in missione assieme a Furaya e Yama, due compagni che già conosce. Una semplice missione di livello D ma lui ha accettato con piacere. Oggi indossa un paio di pantaloni neri, una maglietta a maniche lunghe rossa con il simbolo del suo clan e delle scarpette da ginnastica. Il suo coprifronte è legato nel braccio sinistro tramite una fascia arancione. Sul fianco destro è legato un porta kunai e shuriken con tre shuriken ed un kunay mentre nel fianco sinistro vi è legato un porta oggetti, dove all'interno vi sono un filo di nylon, un set di cinque fumogeni, un tonico recupero chakra, un tonico coagulante, quattro fuuda con all'interno i tronchetto da sostituzione, un paio di fuuda con il kanjii “fiamma “, tre fuuda completamente bianchi, non si sa mai che non servano, difatti non si fa mancare nemmeno pennello e pergamena nel caso gli serve usare le tecniche imparate dei Custodi del Fuuinjutsu ed infine, in una tasca apposita, venticinque makibishi. Come equipaggiamento indossa i guanti ninja, gli vambracci e gli schinieri. I capelli sono di colore blu elettrico con le sfumature azzurre così come il colore degli occhi, i quali si muovono a destra e manca. Le mani sono tenute a riparo nelle rispettive tasche dei pantaloni mentre i piedi si muovono in direzione dell'abitazione che ha richiesto i loro servigi < Si si. Dovrebbe essere qui > risponde al dire della sua Capoclan, con tono tranquillo < Quindi io faccio da modello e voi disegnate? > ridacchia divertito, cedendogli parola. [ chakra off ]

11:08 Yama:
  [Centro] Attualmente alla ricerca di eventuali fondi prima dei preparativi per un probabile scontro contro Mifune il biondo si direbbe non aver rifiutato ad una missione che seppur di scarso livello dovrebbe evitar lui di andare completamente in bancarotta (?), dover organizzare uno scontro o un eventuale battaglia significa anche questo mettere soldi da parte, e per essere un ronin per quanto taccagno sia il biondo si direbbe continuare fin da genin. L'abbigliamento anche se ormai fuori dall'ospizio che lui chiamava casa, anche se ormai trasferirito altrove non manca di povertà di contenuti, si direbbe in se roba già vista e rivista addosso, una vecchia divisa nera da tatuatore lo ricopre da capo a piedi, maniche lunghe in vista, grenbiule nero con tribali, pantaloni neri lunghi e sandali neri si direbbero le vesti di un semplice apprendista in materia che come bianco porta una sola cosa un coprifronte legato al braccio destro, in segno di raccolta fondi ronin ancora in corso. Niente giubbotto chunin con se, quest'ultimo neanche è stato ripreso dall'ufficio di Furaya, si ritrova dove lui l'ha lasciato < dunque, a giudicare dall'indirizzo direi anch'io che ci siamo > le spade Katana e wakizashi entrambe nel fodero alla sua sinistra si alternano, a un tantino di roba per tatuare ed eventualmente disegnare, seppur in misura minore rispetto alla Nara. Insomma apparte un pennellino ed un paio di inchiostri legati alla cinta lo strumento principale si direbbe un blocchetto per disegni preliminari ed una matita per le bozze, roba comunque in se piccola già di suo < Reykas, se non sai fare niente fai da spogliarello, e poi da modello, non è che possiamo disegnare sopra i vestiti > il biondo con chakra impastato e anbu a seguirlo nell'ombra fino a nuovo ordine e/o comunicazione, si direbbe entrare nel vicoletto e prestarsi a bussare all'abitazione prima ancora di entrare < è permesso? > l'eventuale entrata tuttavia verebbe lasciata al grado superiore per eccellenza. [chk on]

11:21 Furaya:
 Dunque, la distanza dal punto prefissato, laddove il presunto cliente vive non è moltissima. Anticipa Reykas e Yama, affiancandosi dopo poco agli stessi e moderando l'andatura soltanto per seguire il loro stesso passo. Dapprima, volge il capo e attenzione alla volta di Reykas, poiché primo che le si rivolge. <Ovviamente. Soltanto io e Yama conosciamo i segreti del mestiere. Non ti farei mai prendere l'ago per tatuare tra le mani.> Fa spallucce, quasi fosse seria, lasciando poi apparir un piccolo sorriso che increspa le proprie labbra, a testimonianza di come stia scherzando, seppur non sia altro che la verità. <Alla fin fine, è una missione molto semplice. Ma non bisogna mai andare impreparati. I problemi son spesso dietro l'angolo, anche quando meno ce lo aspettiamo.> Il di lei tono è solenne, sicura di quanto abbia appena affermato, poiché crede in quelle stesse parole. Non è, infatti, la prima volta che prende parte ad una ipotetica missione e, nonostante si tratti della più bassa della categoria, vuol andarci coi piedi di piombo. Giunti, dunque, in prossimità dell'abitazione, lascia che sia Yama ad allungar la mano e a bussare, attendendo che dall'altro lato qualcuno risponda loro. <Buongiorno, signore.> Rivolge tali asserzioni alla volta di un uomo non molto giovane. Avrà superato da un pezzo la giovinezza, ma sembra che ciò non influisca sul voler un disegno, un simbolo, qualcosa di permanente sul proprio corpo. <Siamo stati mandati qui per la sua richiesta.> Dunque, si presentano come dei tatuatori, seppur tal affermazione possano farla con certezza esclusivamente Yama e la sottoscritta. <Ci permette di entrare?> Sempre con educazione, attenta a ciò che potrebbero commettere. Lancia un paio d'occhiate nei dintorni, attenta possibilmente ad ogni minimo particolare che vi sia nei dintorni. L'uomo dovrebbe permettere loro di dirigersi verso un probabile spazio aperto della casa, cosicché possano iniziare la vera parte della missione. [Chk ON]

11:30 Reykas:
  [Abitazione Mombasa] Si rilassa, facendo dei lunghi respiri, mentre continua a camminare affiancando i due. Lo sguardo si sposta verso YAMA, vedendo il suo equipaggiamento e si prende del tempo per rispondergli < Esatto. Io farò da modello mentre voi fate ciò che dovete > annuisce < anche se mi piacerebbe avere un tatuaggio > gli strizza l'occhio. Che vuol prendere due piccioni con una fava? Chi lo sa. Comunque lo sguardo continua a rimanere fisso sul biondo. Dopo la loro ultima conversazione, non ha ancora iniziato le sue ricerche personali su chi è veramente e qual'è il suo obiettivo finale. Dovrà parlare con Furaya ma in privato. Ecco che adesso si rivolge a lei, dicendole con tono pacato < Assolutamente si > fa su e giù con la capoccia < Non saprei proprio dove mettere le mani e poi non sono bravo a disegnare > ecco svelato uno dei suoi piccoli " segreti nascosti ". Da piccolo ha provato a disegnare ma proprio non riesce. Sa fare cose molto semplici ma cose più complicate, come penso vorrebbe l'uomo, non proprio. Inoltre lui lo sa fare sulla carta e non sulla pelle. < Concordo con te. Mai essere impreparati > ecco che adesso i due rispondono all'uomo che apre la porta e si presenta anche esso < Piacere di fare la sua conoscenza > china il capo, in segno di rispetto, lasciando che i compagni entrano e poi li segue, accomodandosi, se l'uomo lo concede, in uno spazio aperto dell'abitazione, per svolgere il loro compito. [ chakra off ]

11:45 Yama:
  [-> abitazione] Il biondo si direbbe squadrare la figura del nara prima di bussare, prendere misure approssimative ed anche solo ipotetiche di cosa poter far spiccare con le sue conoscenze, in se minuscole nell'arte < segreti del mestiere, ora non esageriamo ho stento chi me li insegna per aprir bottega o almeno aver l'abilità per farlo, tuttora … se si passa agli aghi letteralmente penso che tocchi a Furaya > minuscole quanto i suoi abbozzi, i suoi disegni, i suoi tatuaggi che se anche solo abbozzate potrebbero essere messe in secondo piano rispetto a tatuaggi da dirsi tali, per il committente od eventualmente per il genin forse. Schietto non ci sono problemi a definirsi un semplice apprendista, il che dovrebbe evitargli a sua volta anche grandi aspettative a suo carico. Sguardo verso la porta per esaminare anche solo l'ingresso del luogo, il biondino si direbbe farsi da parte dopo aver bussato ed aspetterebbe non esattamente il permesso di aprire, ma bensì che la porta venga a sua volta aperta, dal suo proprietario o da altri. Ha già altro di che pensare, ed evidentemente vuole evitare provvedimenti disciplinari, ciò nonostante occhio verrebbe tenuto all'esterno e ciò che di interno riesce a scorgere nel mentre matita e blocchetto verrebbero tenuti ben stretti tra le mani per prepararsi ad una breve illustrazione < ohayo, salve > quando e qualora aperto, lui si limiterebbe nulla più che ad un semplice saluto, per poi eventualmente essere l'ultimo ad entrare prima di chiudere la porta.

12:10 Furaya:
 Giunta all'interno dell'abitazione, presta attenzione ai dintorni. L'uomo, superata la cinquantina, poco ma sicuro, abita in una casuccia non molto grande, ma neppure minuscola. <Ha una casa molto carina.> Asserisce, poiché la prima regola è di tenersi cari e vicini i clienti. Soprattutto se questi ultimi fan parte di missioni da parte dell'Hokage. <Dopo la Missione, possiamo anche lavorarci su.> Sul tatuaggio che Reykas vorrebbe avere in futuro. Ci sarà tempo anche per quello, ma in tal momento devono concentrarsi maggiormente sulla situazione attuale. In piedi, almeno lei, mentre l'uomo si accomoda con gli onori di casa, la donna lo scruta. Sposta il proprio peso corporeo dalla leva inferiore sinistra alla speculare opposta, un poco flessa per sostener anche l'esatto equilibrio di cui ha bisogno per stare in quella posizione. <Beh, allora possiamo dividerci i compiti.> Gira il capo e le iridi azzurre alla volta di Yama e Reykas, cercando di volger il fianco all'uomo, ma non le spalle: mera educazione la propria. <Yama disegnerà il tatuaggio desiderato dal signor Mombasa.> Rivolge a quest'ultimo un piccolo sorrisetto d'intesa. Unisce i palmi delle mani, l'uno con l'altro, intrecciando le dita per suggellar ciò che sta asserendo. <Lo testeremo sul corpo di Reykas, che farà da modello.> Spiega la situazione anche al signore che ha chiesto loro un aiuto di questo genere. Il tono è mellifluo, attento al tempo stesso, alternando il di lei sguardo tra i due Ninja in missione con lei. <Infine, se il tatuaggio è di suo gradimentk, Signor Mombasa, io mi occuperò di disegnarlo permanentemente sul suo corpo.> Torna con l'attenzione totale sul garante di quella missione, aspettando che possa dire o fare qualcosa. <Lei ha in mente un disegno preciso ed il punto preciso del suo corpo dove disegnarlo, eventualmente?> Sbatte le palpebre, utilizzando toni pacati: sta pur sempre facendo soltanto il suo lavoro, ergo è molto fiduciosa. <C'è da capire quale possa essere la sua grandezza. In tal caso, può specificare a Yama..> Indicando il Senjuu con un gesto della dritta. <..cosicché lo disegni.> Cerca un'occhiata di intesa con quegli, prima di proseguire. [Chk On]

12:21 Reykas:
  [Abitazione Mombasa] Un tatuaggio. Un bel tatuaggio sul suo corpo. Ci pensa da tempo ma adesso si deve concentrare sulla missione. Il cliente che ha chiesto aiuto all'Hokage per questo compito, li fa accomodare nella sua abitazione. Il Genin si osserva intorno con fare tranquillo, guardando ogni minimo dettaglio ed oggetto che gli si presenta davanti < Accogliente > esclama alle parole della sua Capoclan, abbozzando un sorriso al Signor Mombasa. Ascolta le parole di Yama, abbozzando un sorriso < ognuno con i propri segreti > gli strizza l'occhiolino, riferendosi sempre al loro ultimo incontro, in quel locale non molto distante da dove si trovano ora. Gira il capo verso sinistra, per ascoltare le nuove parole di Furaya, il più alto in grado del team, che prende le redini dividendo i compiti fra di loro < Per me non ci sono problemi > esclama tranquillamente. Pochi minuti dopo, se il cliente accoglie la loro richiesta e gli avrebbe permesso di spogliarsi indicando un angolo, si sposta di un paio di metri dai tre presenti, avvicinandosi ad una sedia ed un tavolo. Le braccia vengono portate verso i fianchi, slacciando il porta kunai e shuriken prima e il porta oggetti dopo, appoggiandoli sul tavolo in legno. Poco dopo passa ai guanti ninja, gli avambracci e gli schinieri < Per ora solo questo > sussurra quasi a se stesso che agli altri presenti in stanza < Quando siamo pronti, tolgo il resto > chiude in questo modo il suo discorso. [ chakra off ]

12:53 Yama:
  [abitazione Mombasa] Il biondo per educazione alla destra della nara dopo aver chiuso la porta sembrerebbe alquanto stupito in se delle decisioni prese sulla decisione del lavoro < Eh? > reazione che si limiterebbe nulla più che ad un semplice gesto gutturale. Probabile si aspettasse un lavoro di gruppo, la sterilizzazione degli strumenti, o la pulizia in generale forse, come probabilmente da routine. Beh per chi mena c'è il dai la cera togli la cera (?), per lui in ambito lavorativo c'è ancora la gavetta, che per una volta nella sua vita sembrerebbe aver preso una svolta inaspettata < signor Mombasa, potrei proporre una vasta gamma di stili, un tribale o un vecchia scuola si sposerebbero bene con la sua pelle, ma …. vorrei prima sapere che ne pensa a riguardo, e quali gusti ha > ciò porterebbe in parte il capo chino al biondino, ma al contempo un tono pacato quanto professionale. Da una parte si lascia valida la domanda della consigliera, ma dall'altra si potrebbe pensare non lasciare in sospeso lo stile, che mai manca di essere preso in considerazione da una buona gamma di clienti visti durante le sue pulizie < della faccenda segreti, magari ne riparliamo in un'altra occasione Reykas, … intanto penso tu possa scoprire un po di più eh > nel mentre l'orecchio rimane attento, occhio verrebbe rivolto anche al genin intanto sia per evitare reazioni inopportune sia per vedere quali parti del corpo possano definirsi agibili per l'eventuale disegno di prova.

12:56 Furaya:
 Reykas inizia a rimuovere di dosso tutto quello che non è di aiuto. Si avvicina anch'essa al tavolo, poggiandovi sopra il Fuda contenente tutto il necessario, quale la macchinetta per tatuare, gli inchiostri di vari colori e qualsiasi altro stencil possa essere utile al contesto. Poggia, di fianco, anche il secondo contenente oggetti da disegno, nel caso in cui ve ne sia bisogno. Non a caso son definiti oggetti di prima necessità in questa specifica missione. Porterebbe la mandritta all'altezza del primo Fuda, richiamando a sé la quantità doppia di Chakra, rispettivamente a quanta ne ha usata per sigillare gli oggetti sopracitati al suo interno. Il flusso di Chakra proverrebbe dal cuore, dal centro del petto, fluendo con far repentino, e senza intoppo alcuno, verso l'arto superiore destrorso. Incanalandosi in quest'ultimo, tenta di far sì che fuoriesca fuori dagli tsubo presenti sul palmo, affinché venga immesso nel Fuda. Così facendo, qualora tutta la manovra eseguita sia avvenuta in modo adeguato e sufficiente, dovrebbe riuscir a tirar fuori l'occorrente di già specificato, poggiato su un panno. È tutto opportunamente sterilizzato. Vi sono anche guanti in lattice, oltre a pellicole, inchiostri vari. Non resta da far altro che iniziare, prepararsi, seppur la parte iniziale tocchi maggiormente a Yama per il disegno in sé, da testare su Reykas utilizzato come modello e, soltanto infine, reso reale, tangibile ed eterno l'idea di Mombasa sulla pelle di questi. Il signor Mombasa scopre il bicipite sinistro. Per quanto non sia più giovane, dimostra di possedere una vasta gamma di muscoli. Indica al Senjuu l'intero bicipite, possibilmente altezza spalle, per quello specifico quadrante. Riferisce come un tribale potrebbe fare al caso suo, ma ovviamente vuol sentire anche il parere del Senjuu stesso che gli ha parlato di stili e varie sottigliezze. [Chk On]

13:04 Reykas:
  [Abitazione Mombasa] Il Nara muove la testa a destra e a sinistra, facendo scricchiolare il collo. Maledetto cuscino vecchio che gli porta il torcicollo. Comunque non si deve distrarre da questa missione. La ragazza lo affianca ed attraverso una tecnica base dell'accademia, esce fuori dai Fuuda gli strumenti utili per disegnare il tatuaggio sul corpo. Lo sguardo si porta sul biondo esclamando < Bhe, per essere un apprendista, sai il fatto tuo e comunque si, avremo altre occasioni per parlarne > si lecca le labbra con la punta della lingua provando poi a sussurrare alla donna < Appena hai tempo, dobbiamo incontrarci >. Gli occhi si muovono in direzione del signor Mombasa esclamando < Ottimo punto per fare un tatuaggio > cerca di essere il più sincero possibile. Il cliente deve essere accontentato e poi non vuol fallire questa missione, apparentemente semplice. Visto che è stato scelto il punto dove disegnare il tatuaggio e visto che lui è il modello, incrocia le braccia la petto, mettendo le mani verso il basso sulla maglietta e con un semplice movimento rimane a dorso nudo. I muscoli sono in bella vista ed anche gli addominali, visto i mesi di allenamento giornaliero. Rimane in attesa, cedendo spazio e parola agli altri presenti. [ chakra off ]

13:37 Yama:
  [abitazione Mombasa] Ci sarebbe da spiegare non poco sugli stili al proprio cliente ma parole potrebbero essere alquanto inutili accompagnate da sole, sarebbe così che il biondo inizierebbe un a prima bozza di disegno sul proprio tacquino, basandosi sullo stile tribale < accidenti che bicipite, … beh ecco, il tribale è un insieme di disegni geometrici tipici di kiri che poi si sono sparsi in si e no tutte le terre ninja, possono non aver senso oppure possono rappresentare qualcosa ecco, ti faccio un esempio > inutile dire sia solo un esempio per accordarsi col cliente, utilizzando una semplice matita la mano destra andrebbe tramite contorni vari e disegni intricati a disegnare la testa stilizzata di un leone, sul punto di ringhiare e con tanto di criniera. Disegni tribali intricati gli uni gli altri quasi potrebbero intanto ricordare le fiamme o semplicemente qualcosa di geometrico e non ben definito, che porterebbero il biondo se non a convincere ad essere almeno chiaro sul contenuto e sul tipo di stile. Il foglio verrebbe in seguito strappato e mostrato al cliente, in bianco e nero, privo per ora di ogni qualsivoglia sfumatura < per farti capire questo è un leone fatto col tribale, si può anche fare un tatuaggio simile più grande a ricoprire il bicipite, con un colore diverso e magari sfumature con altre tinte che si avvicinano, per i colori disponibili credo basti chiedere a Furaya > chiaro sullo stile tribale sembra volere ricordare che quest'ultimo si avvicina alle esigenze riportate, ma non verrebbe mancato di elencare tatuaggi dello stile old school da lui citato < i vecchia scuola sono quelli multi colori che puoi inece vedere in giro, quando le persone si fanno tatuare donne svestite sul bicipite, o teschi che fumano, carte da poker, liquori, … insomma se questo di poco fa è un leone disegnato geometricamente, con la vecchia scuola si potrebbe fare colorato con sguardo ganzo ed occhiali da sole a segnare la vista, … ti riporto solo le differenze eh, non sono io a dovermi fare tatuare la pelle > più facile da descrivere a parole anche senza rappresentazioni e bozze iniziali. [chk on] [conoscenze pittoriche] [http://tatuaggisulweb.it/wp-content/uploads/2016/07/Leone-tribale-2-750x1024.jpg]

14:04 Furaya:
 Affiancatasi a Reykas per tirar fuori il necessario, ascolta l'altrui sussurro in propria direzione. <Appena finiamo qui.> Ribatte con egual tono, elargendo un piccolo sorriso alla di lui volta. Alterna i propri occhi tra Mombasa e Yama. Il primo spiega circa dove egli voglia il suddetto tatuaggio. Il problema è cosa voler disegnare. Un tribale? Qualcosa di colorato? O di esclusivo nero? La Gran Consigliera ascolta sia quello che asserisce il Senjuu a tal proposito e, al tempo stesso, adocchia l'espressione facciale del cliente. <Se non lo si vuole totalmente nero, sì, possono esserci svariate tinte. Essendo un leone, potrei proporre di lasciarlo tribale..> Indica il foglio su cui il Senjuu ha disegnato, avvicinandovisi. <..quindi con quello stesso stile, ma di usare colori differenti. Solitamente, il tribale non ha sfumature di colore: tendenzialmente, ha uno stile tutto suo e il colore resta il nero, di base. Al contrario, potrei proporre delle sfumature tendenti all'arancio, al rossiccio sfumato. Il giallo o sfumature annesse non rende mai l'idea, dal momento che è il primo a scolorire, a sbiadire.> Spiega la tematica del giallo e delle sue difficoltà. <Oppure, come dice Yama, si potrebbe cambiare stile, giungere anche a rendere l'animale più realistico. Quindi, ci allontaniamo dal tribale, ma rimaniamo dell'idea del Leone.> Mombasa sembra essere molto attento alla disquisizione attuale, specialmente quando si piega per osservare il disegno del Leone fatto dal Senjuu. Interviene la Capo Clan dei Nara, lasciando libero spazio all'uomo, tuttavia, che ha la precedenza. <Sei migliorato davvero molto, Yama.> Si congratula con egli, rivolgendogli un piccolo sorriso di circostanza. Mombasa sembra apparentemente confuso, dubbioso, sull'ipotetica scelta da fare. Il tatuaggio deve comprendere tutto il bicipite. <A me piacerebbe molto un lupo che ulula, ho una strana passione per quegli animali.> Avete idea della maestosità dei tre metri di Fenrir? <Tuttavia, se posso consigliarle ancora..> Giacché quello è il suo mestiere, in parte. <..il tribale, adeguato alla grandezza del suo bicipite, potrebbe rendere l'idea.> Recupera il foglio su cui esso è disegnato. Si avvicina al bicipite destro di Reykas, poggiandolo contro. <Vede?> Adocchia il Nara, cercando di usare il braccio altrui come modello, per l'appunto, qualora ciò non le venga vietato. [Chk On]

14:23 Reykas:
  [Abitazione Mombasa] Rimane in completo silenzio e con la parte superiore del suo corpo scoperto. Ascolta con piacere ed interesse le diverse spiegazioni riguardante i tatuaggi, visto che ne vorrebbe farne uno il prima possibile. Sta fermo a due metri dalla postazione di Yama e il cliente mentre Furaya rimane ancora accanto a lui < grazie > esclama sempre con un sussurro. Lo sguardo ritorna sul biondo esclamando < Wow, non sapevo questi stili e comunque il tribale è il migliore di tutti > fa su e giù con la testa, muovendo la sua chioma blu elettrica con le sfumature azzurre. Poco dopo sente le parole della Jonin < Un animale è sempre la scelta migliore e anche io sono più orientato ad un lupo > da qualche giorno ha la fissazione su questo tipo di animale < un bel tribale a forma di lupo sul bicipite secondo me è il top > spara decidendo sul momento il suo di tatuaggio. Questa giornata sta avendo una svolta e con questa missione ha davvero preso due piccioni con una fava. Non appena la Capoclan si muove in sua direzione, lui muove il suo corpo per permettere alla donna di utilizzarlo come modello, facendo vedere al Signor Mombasa le idee dette fino ad ora, lasciando che sia lui ha decidere, come è giusto che sia. [ chakra off ]

14:42 Yama:
  [abitazione Mombasa] Pareri che si alternano a pareri: nero, colorato, con senso, senza senso, al cliente pare importare che comprenda un solo bicipite < uh, chissà se vada bene un bracciale di Ame > il biondo che a questo punto non può disegnare solo su un taquino per cercare di accontentare una delle richieste poggerebbe matita e taquino sul primo tavolo a tiro. Andrebbe ad estrarre così un pennino da tatuaggio per dirigersi verso Reykas < Reykas, forse ho in mente il tipo di tatuaggio da mostrare, mostra il bicipite, .. o insomma quel che riesci a immortalare come tale > si potrebbe dire che lo strumento sia il classico ad inchiostro nero usato per disegni dimostrativi prima del tatuaggio vero e proprio. Ebbene si, nel tentativo di capire meglio se ha intuito almeno in parte il cliente, il biondo si dirigerebbe verso il genin per una fase di testing < beh ecco ci sono anche tatuaggi tribali, senza senso apparente, molto geometrici, ma, …. che riescono a ricoprire tutto il bicipite come indicato, …. se non interessa al cliente poi mi fai sapere se ti interessa Reykas eh, avanti in posa macia > che sarebbe ciò per cui lo stesso è stato portato dietro in missione. [Chk on]

15:02 Furaya:
 Muove anch'essa il capo dall'alto al basso un paio di volte, quando Reykas asserisce come il tribale sia uno dei migliori. <Io non ne ho neanche uno, di tribale, intendo. Preferisco quelli più realistici.> Non per niente, realistico è molto effimero, considerando come possegga una Fenice stilizzata sul polso e un dragone sulla spalla. Fa spallucce, giacché vuol dire la propria, seppur debba essere, per forza di cose, Mombasa colui il quale deciderà cosa sia meglio per lui. Quest'ultimo, infatti, sembra auto convincersi di come quel tribale possa stargli bene. <Come può vedere..> Vocia verso il cliente, ma adocchiando con occhio attento il bicipite di Reykas. <..fa la sua bella figura come tribale. Consideri anche che la pelle di Reykas è poco più scura della sua. Per questa ragione, dovrebbe risaltare maggiormente.> Ulteriori parole che dovrebbero servire a convincere il qui presente a farsi tatuare proprio quel tribale. <...> Osserva il signore che passa in rassegna ogni singolo punto del suddetto tatuaggio, nonostante sia tuttora ancora un disegno. Lo schizzo fatto da Yama è molto adeguato, rende abbastanza l'idea, secondo il parere di Mombasa. Questi, alla fine, dopo qualche altro incerto attimo di esitazione, decide di muover la testa dall'alto al basso, come se stesse annuendo. Un affare fatto e la pratica può dichiararsi conclusa. <Quindi, possiamo iniziare?> Volge un'occhiata al Senjuu. <Dovresti tracciare il percorso che seguirò con l'ago.> Come prassi, d'altronde. A mano libera, rischia di uscir fuori dagli schemi e, ad esser onesti, non ha granché intenzione. Ella, dal canto suo, si preoccupa di infilarsi un paio di guanti sterili, azzurrognoli, in attesa che tutto il resto sia pronto. Sostituisce aghi, prepara tovaglioli utili per pulire l'inchiostro in eccesso e ipotetico sangue che ne verrà fuori dalle molteplici ferite. [Chk On]

15:08 Reykas:
  [Abitazione Mombasa] Gli occhi sono puntati sulla figura di Yama che si avvicina dando altri consigli al cliente. Un ghigno compare nelle sue labbra dicendogli < Bracciale di Ame? > alza il sopracciglio sinistro mostrando il bicipite come gli è stato ordinato. Dopo tutto lui è li per fare il modello e far capire al meglio al cliente ciò che gli piace < Io ho già in mente cosa disegnarmi e penso che ci starà pure bene > abbozza un sorriso < un tribale a forma di lupo. Voglio quello > fermo e convinto della sua idea. Poco dopo esclama a Furaya, il quale continua a mostrare il disegno di Yama appoggiato ancora nella sua pelle, un po' più scura rispetto al proprietario della casa dove si stanno trovando; non passa molto tempo che annuisce ed è convinto a farsi quel tipo di tatuaggio < Ottima scelta > ammette sincero. Dopotutto il Senjuu è stato molto bravo nella spiegazione e a fare lo schizzo sulla carta. Adesso tocca alla donna farlo sulla pelle dell'uomo < Furaya, se posso essere d'aiuto, sono a tua completa disposizione > in fin dei conti, la missione non è ancora conclusa anche se sembra alle battute finali. [ chakra off ]

15:32 Yama:
  [abitazione Mombasa] Ancora apprendista e in realtà lento nel pennellare il giovane andrebbe finendo quando finita a 360 gradi la circonferenza del bicipite di Reykas < eh, non sono così veloce diamine, datemi un attimo > un tatuaggio Maori sarebbe il risulato della scelta stilistica [http://www.luigimarchinitattoos.com/wp-content/uploads/2016/12/2013-20.jpg] piccolo nel caso del genin solo per la piccolezza delle dimensioni del bicipite. Il biondo finito il testing andrebbe in direzione di Furaya e cliente per ascoltare così a riguardo < beh, c'è anche da considerare che il bicipite di Rykas sia più piccolo, diamine se ci riesco io > ma quando viene indicato di tracciare il percorso la sicurezza finisce per ridursi di colpo. Si insomma, una cosa è un taquino, una cosa è Reykas, una cosa è un armadio come mombasa < uh, correggi tu se vedi imperfezioni sul percorso eh > stesso che quando verrebbe formato il bicipite porterebbe il biondo ad esclamare < diamine questa è una sfida, … signor Mombasa, se può rendermi più duro il mio allenamento uno di questi mi faccia sapere > insomma metà tra sfida e richiesta di allenamento duro a chi ha un bicipite d'acciaio, che in un modo o nell'altro sembrerebbe tentare il biondo a trovarselo d'avanti in futuro per sviluppare un simile fisico, il che contro Mifune potrebbe essere utile non poco. La penna da contorno andrebbe così come indicatogli a tracciare i disegni e le linee occorrenti a Furaya per ultimare eventualmente il disegno, ovvio, in quanto apprendista si direbbe gli tocchi fare più pezzi alla volta per la differenza tra la sua abilità e le dimensioni del bicipite del cliente, non ci sarebbe per altro da sorprendersi sel mentre la nara inizi ad inserire che il biondo continui ancora parte del disegno poco prima accennato, in questo caso solo per comprenere il bicipite si intende. [chk on] [conoscenze pittoriche]

15:55 Furaya:
 Qualcosa l'è sfuggito precedentemente. <Bracciale di Ame?> Questo, in effetti, non riesce a collegarlo neppure lei con la faccenda sopracitata. Difatti, l'alternarsi dello sguardo è principalmente tra Yama e Reykas, il primo perché ha pronunciato qualcosa che, solitamente, non è incline a chiamar in quel determinato modo. <Oh, il maori.> Sibila subito dopo, osservando il di lui disegno. <Nessuno ti sta mettendo fretta, Yama.> Il modo di replicare del ragazzo, infatti, le fa storcere un po' il naso. <Quindi, prenditi il tempo che ti serve.> Sol infine dirige le di lei iridi azzurre verso Mokumb- Mombasa. Mufasa? <Per tatuarlo, ci vorranno un paio d'ore. Poco ma sicuro, considerata la grandezza del suo bicipite..> Si rifà alle parole del Senjuu, alzando per un attimo gli occhi al cielo, dal momento che reputava questo dettaglio sottinteso, particolarmente ovvio. <..e del tatuaggio stesso. Quando Yama terminerà di disegnarlo, inizieremo. Le chiedo di avvertirmi nel caso in cui il dolore sia eccessivo. Cerco di mantenere un tocco delicato, ma si tratta pur sempre d'aghi che perforano la pelle e rilasciano l'inchiostro sotto cute.> Spiega brevemente, gesticolando con l'arto destrorso nell'etere. Segue con attenzione, subito dopo, il tracciato che egli disegna sul braccio altrui. Mombasa osserva, ma par scegliere esclusivamente il Leone, asserendo però che un maori simile potrebbe volerlo in futuro. Gli occhi gli si son illuminati, ma in questo momento par convinto -e per fortuna, altrimenti non andranno mai via da lì- sul tribale del Leone. <Attento lì.> Avvisa il giovane Apprendista, poiché stava leggermente sforando nelle linee da tracciare. <Yama, sei migliorato, ma devi avere maggiore sicurezza in te. Se sei insicuro, medesima sorte toccherà alla mano. E, come penso tu saprai, la mano di un tatuatore, non solo deve esser leggera, ma al tempo stesso ferma. Non puoi permetterti nessun margine d'errore.> Spiega in sua vece, stringendosi nelle spalle. Nel mentre, sta preparando tutto l'occorrente con estrema cura. <Si segga pure.> Indica una sedia con lo schienale basso, presente lì nel salotto per puro caso. Così facendo, deve soltanto iniziare il da farsi, non appena lo stesso Senjuu avrà finito di tracciare. Ha bisogno di un po' più di tempo, questo è normale. E lei non ha poi tanta fretta. Reykas, infine, chiede se possa rivestirsi. <Penso di sì. Abbiamo scelto.> Vi replica, mettendosi comoda anch'essa con lo stencil pronto, assieme ad inchiostro e occorrente per tatuare. [Chk ON - Conoscenze Pittoriche & Anatomiche]

16:02 Reykas:
  [Abitazione Mombasa] Il Senjuu finisce di fare un tatuaggio Maori sul bicipite del Nara, il quale viene sempre utilizzato come modello, visto che lui di aghi, pennelli e disegni vari non è portato. Lo sguardo fissa il tester ed esclama < Wow. Interessante e non sei affatto male > ribadisce il concetto di pochi minuti prima < Questo si elimina con acqua e sapone o ci vuole un prodotto particolare? > domanda da ignorante visto che lo è in questo campo. Osserva i movimenti di Furaya che inizia a prendere gli strumenti adatti per iniziare il suo lavoro mentre il Biondo gli da una mano. I tre sembrano aver fatto un ottimo lavoro e la missione, anche se è stata semplice, è stata interessante ed istruttiva, almeno per il Genin della Foglia. Continua a rimanere a dorso nudo e si avvicina di poco agli altri presenti, per osservare il lavoro e non disturbarli < Se è possibile, vorrei vestirmi. Non è che mi vergogno a stare nudo > lo ha fatto altre volte < però sto iniziando a sentire un po' di freddo e visto che sono stato con l'influenza in questi giorni, non vorrei avere una ricaduta > una sciocchezza di nulla ma che ha bloccato i suoi allenamenti e le sue uscite giornaliere. Dopo aver ricevuto l'okay da Miss Pere Infu...emh, Furaya, si avvicina al tavolino dove va a prendere la maglietta a maniche lunghe e se la infila e poi si va a ricomporre, inserendosi il resto dell'equipaggiamento. Il suo compito è stato svolto ed adesso tocca al resto del team lavorare. Ci vorranno un paio di orette ancora ma il cliente sarà soddisfatto del suo nuovo tatuaggio. [ chakra off ]

16:17 Yama:
  [Abitazione Mombasa] Il biondo si direbbe interrompersi su scelte stilistiche del committente sul precedente abbozzo del leone, stesse che andrebbero < Ferma Fura > ovviamente a modificare il lavoro di penna poco prima iniziato. Beh può dirsi pur sempre una scelta fatta in tempo, il biondo che lascerebbe infatti sedere il cliente e farlo accomodare per comodità propria ed altrui, andrebbe passando la penna basandosi inanzitutto su errori di guida precedenti, e poi ovviamente su dimensioni ed eventuali difetti fisici come nei o piccolezze del genere < si torna sul leone, ok, …. si si, Furaya mi rendo conto della cosa ma ora non mi deconcentrare > cercando di tenere la mano più ferma possibile il biondo riprenderebbe insomma sia a correggere che a disegnare il leone fatto in precedenza, eventuali linee guida del maori diverrebbero in se parte integranti di un vero e proprio tribale a forma di leone ruggente, che man mano, lentamente raggiungerebbe le guida della sua iniziale bozza. Insomma andrebbe ricreato man mano il leone creato in precedenza, una sola e piccola pecca è che ci voglia un po alla Nara per aspettare < anche se non togli il maori se ne va tramite sudorazione tra una settimana Reykas, ho quasi finito > sarà si e no più veloce il genin a vestirsi che non la sua opera. Ci sarebbe tuttavia da dirsi che a lavoro fatto la consigliera dovrebbe aver pronto sia strumenti vari, che sterilizzazione o altro (?), si in quanto apprendista il biondo si direbbe così lento. [chk on] [conoscenze pittoriche] [http://tatuaggisulweb.it/wp-content/uploads/2016/07/Leone-tribale-2-750x1024.jpg]

16:29 Furaya:
 Sedutasi, attende soltanto che possa mettersi finalmente all'opera. <Non sto cercando di distrarti- Ad ogni modo, va bene.> Alza i palmi frontalmente al proprio corpo, in segno di resa, occupandosi esclusivamente di quel che le tocca al fine della Missione. Anche Mombasa si mette comodamente seduto, aspettando soltanto che tutto possa finalmente iniziare. Essa stessa spera di terminare in tempo record, dal momento ch'è conscia di quanto tempo ci possa volere per far qualcosa del genere, come tatuare un intero bicipite. <Beh, allora sì.> Vocifera verso Reykas. <Comunque, come dice Yama, se ne andrà via facilmente con l'acqua.> Non è permanente né ci vuol chissà cosa affinché vada via e venga rimosso dalla pelle del Genin. Nel mentre, anche il Senjuu dovrebbe aver terminato il di lui lavoro, permettendo così alla Nara di mettersi finalmente all'opera, nel caso in cui non vi siano più altri intoppi. Alla fin fine, il lavoro maggiore le tocca, poiché nessuno dei due è in grado di tatuare allo stesso della Consigliera. Reykas: perché non ha affatto le doti necessari né un'istruzione che possa garantire una capacità almeno basilare. Yama: perché è alle prime armi e dovrebbe far sicuramente maggiore esperienza. La donna, invece, è da quand'era una Genin che ha iniziato a lavorare sui Tatuaggi, sotto consiglio e seguita da Azrael Nara. Dunque, nel caso in cui abbia libertà di movimento, inizierà a far sì che l'ago penetri all'interno della pelle, tracciando le linee secondo quanto disegnato da Yama. [Chk On | Conoscenze Anatomiche & Pittoriche]

16:43 Reykas:
  [Abitazione Mombasa] Il Genin continua a vestirsi, tornando come era all'inizio. Il loro compito lo hanno svolto e senza grossi intoppi anzi senza intoppi. Il Senjuu ha spiegato per bene le varie tipologie di tatuaggi, il ventenne ha fatto da modello mentre la Capoclan sta mettendo in atto la sua arte. Il cliente, soddisfatto e contento della sua scelta, si è seduto lasciando che la ragazza faccia il suo compito. Il tempo passa ma fino a quando non viene completato, il Genin rimane in quell'abitazione, spostando lo sguardo a destra e a sinistra, per osservare l'oggettistica. Il Signor Mombasa ha buon gusto e lui vuol modernizzare il suo appartamento e vuol prendere l'ispirazione di quell'arredamento. Poco dopo ritorna accanto al trio e si siede in una semplice sedia in legno, lasciando lo spazio e la giusta illuminazione a Furaya, parlando con quest'ultima < Va bene. Allora lo lasciato per qualche giorno per poi lavarlo per fare spazio a quello definitivo > annuisce un paio di volte. Ritorna in completo silenzio, osservando quasi incantato ai movimenti della Jonin, concludendo così il suo da farsi. [ END ]

16:57 Yama:
  [Abitazione Mombasa] Il biondo finito di tracciare le linee guida in maniera adeguata, sicuramente con l'intenzione di rendere nel suo possibile il tatuaggio vistoso e fedele alle richieste del cliente, andrebbe presto dopo ad allontanarsi dalla zona tatuaggi per lasciare alla Jonin spazio di movimento e azione. Di eventuali rumori al suo allontanarsi si senterebbero al massimo il poggiare per un istante della penna da contorni e lo sgranchire del suo stesso polso destra, in posa a lungo per segnare linee e contorni del big bicipite < Reykas se ti va più spesso di fare da manichino forse conosco la persona più adatta nel campo > una sola frase ironica seguita da un sorriso, verrebbe rivolta a Reykas ma a tono basso ed un po più distante, in quanto si direbbe sedersi in vicinanza del genin e riordinare la sua roba in assoluto e necessario silenzio. [end]

17:10 Furaya:
 Mentre Reykas e Yama s'occupano di sistemar le ultime cose, dal momento che il loro ruolo è terminato, la Nara è maggiormente propensa a mantener viva l'attenzione sul braccio altrui. Lo fa stendere totalmente, così da lavorar a pieno regime sulla pelle altrui, ben tesa e priva di pieghe. Di tanto in tanto, la distende meglio con una mano, occupandosi altresì di toglier di mezzo l'eccessivo inchiostro e l'ipotetico sangue. Il capo si piega lievemente di lato, poi dall'altro, attenta tuttavia ad ogni minimo particolare. La mandritta sostiene e sorregge ben bene lo stencil, ferma e sicura di quanto sta andando a fare. Deve sempre rammentare che quel tatuaggio sarà permanente, ragion per cui è palese che debba prestarvi tutta se stessa. Soltanto dopo un paio d'ore -sicuramente- potrà finalmente terminare il lavoro e dirigersi, di gran carriera, a dar la lieta notizia all'Hokage -o a chi per lui- della riuscita della Missione di livello D, a cui sia lei, che Reykas e Yama han contribuito tutti assieme, come una squadra. Com'è giusto che sia. [END]

Yama, Reykas e Furaya si recano dal Signor Mombasa, il quale ha intenzione di farsi un tatuaggio. Sfruttano a vicenda le loro doti: Reykas fa il modello (trovando la giusta professione, nel caso in cui quella da Ninja non vada in porto), Yama disegna e Furaya tatua.

Alla gentile visione di Mekura~