Il ritorno di Haruo

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Da quanto è in questo posto il povero Haruo? non lo sa neppure lui, ore? giorni? mesi? anni? tutto è molto confuso nella sua testa, come in una sorta di limbo. Ricorda di essere in un posto, di essere fisso in un luogo, ma per il resto, non ha percezione del tempo alcuno: si sveglia nel bianco, si addormenta nel bianco. IN questa camera completamente bianca. Ed è in questo ambiente che si trova: Bianco, una parete bianca, uno spazio bianco, un luogo senza apparente suono alcuno a meno che non parli. Bianco, Bianco, bianco esiste solo il bianco e francamente, era come se non gli importasse null'altro. La vista è vagamente sfuocata, ma perché è perso in questa sensazione,in questo stato in cui sembra all'interno di una cupola di vetro. <TOc, toc, toc, toc> il suono di passi in lontananza che si avvicinano e alla fine davanti a Haruo una porta che si apre mostrando una donna dalla pelle scura in camice da medico. <S - 9T67, buongiorno> afferma la donna avvicinandosi a questo. Haruo si accorgerà con il passare dei secondi che si trova su un lettino ospedaliero <come andiamo oggi?> domanda la donna guardandolo in faccia con una espressione neutra. [ch off per Haruo] [ambient per Haruo]

12:19 Haruo:
  [Luogo Sconosciuto] Il tempo sembra fermo, da quando si trova in questo posto sembra che niente conti più, neanche la vita stessa sembra avere più tanta importanza. In un luogo interamente bianco, vestito di bianco, e ironia della sorte, anche i capelli di Haruo sono bianchi, lunghi abbastanza da coprirgli gli occhi, sembra come mimetizzarsi. Da tempo aveva in realtà smesso di chiedersi dove fosse, non crede più che prima o poi uscirà, si è solo rassegnato alla vita che sta vivendo, aspettando che finisca. Un rumore di passi fa girare il viso del ragazzo in modo lento e meccanico verso la porta. Entra una donna, e subito apparentemente cordiale saluta il ragazzo, chiamandolo per numero. Alla domanda sull'andamento della giornata, Haruo non riesce a trattenere quello che può sembrare un sorriso di compassione, neanche lui sa se verso se stesso o verso la donna. <Sto bene, più tardi pensavo di portare il mio cane immaginario a fare una passeggiata immaginaria sa?> a quanto pare nonostante il tempo passato in prigionia, Haruo non ha perso il suo sarcasmo. Volgerebbe allora lo sguardo verso una parete bianca, fissando il vuoto.

<si ricordi che il suo cane immaginario non può fare i bisogni nella zona cucina, nella zona alloggi e nella zona ristoro> non sembrava una battuta dal tono. Conosce quella donna ed era evidente che non scherzava, anzi, è una donna che prendeva sul serio tutto, come se per lei non esistesse il sarcasmo o il semplice concetto di metafora. <ad ogni modo è soddisfacente il modo in cui ti sei ripreso, ma facciamo le analisi supplementari> afferma la donna rimanendo ad osservare Haruo iniziando a scrivere su una cartella <hai giramenti di testa? presenti nausea? guardati le mani, quante dita vedi?> Haruo in generale si sentirà fisicamente bene, tanto da poter rispondere positivamente alle domande, qualora voglia rispondere, quello che noterà è che sul polso si trova tatuato il suo numero di matricola che la donna gli ha dato, nell'altra mano intanto vedrà uno strano bracciale d'acciaio, spesso e abbastanza grosso che stringe sull'articolazione. Dopo pochi secondi un'altra figura appare nella stanza. Uno sulla trentina andante, con uno sguardo non proprio tranquillo entra all'interno della stanza osservando Haruo, quasi fosse un pezzo di manzo. <bhe, è lui quello che dobbiamo usare?> domanda verso la donna con un mezzo sorriso sulle labbra <si, in base alle nostre ricerche è il candidato migliore per quello che serve: anche se ne uscisse morto dallo scontro sarebbe una perdita minore> afferma la donna con tutta la calma del mondo. [ambient Haruo]

13:09 Haruo:
  [Luogo Sconosciuto] Dalla risposta ottenuta dopo la battuta è evidente che la donna non è capace di cogliere il sarcasmo. Quando una serie di domande vengono fatte al giovane, quest'ultimo si accingerebbe a rispondere in ordine a tutte <Non avverto giramenti di testa ne nausea> Alla domanda sulle dita Haruo fa una faccia quasi divertita, come se fosse strano che gli venisse posta una domanda tanto scontata. <Vedo le solite, dovrei averne di meno?> Accennerebbe poi una smorfia simile ad un sorriso. Nel guardarsi le mani vede il numero di matricola stampato sul polso. Che venga chiamato per nome o per numero a lui non importa, considerando il fatto che non si ricorda da dove viene o chi sia davvero, ne se il suo nome sia davvero il nome che gli è stato dato alla nascita. Questa riflessione gli riporta alla mente i ricordi delle giornate passate insieme alla piccola Hane,facendogli sentire dopo tanto tempo una sensazione di tristezza, ma non lo da a vedere, come ha sempre fatto, rimane piuttosto impassibile e freddo come al solito. Guardandosi l'altro polso nota subito il massiccio bracciale. <Questo serve a rendermi più bello?> direbbe indicando con lo sguardo l'oggetto stretto al polso. Poco dopo vede entrare una seconda figura dalla porta. Nonostante la figura appaia minacciosa agli occhi del giovane, non mostra alcuna reazione. Alle parole dell'uomo Haruo sembra confuso, ma non realmente interessato, qualsiasi progetto abbiano per lui, sa di non potersi rifiutare. <Tu sembri uno che mangia molto maiale, non mi piaci.> Direbbe rivolgendosi all'uomo. Il solo pensiero gli farebbe avvertire un brivido attraversargli tutto il corpo, come se non potesse esistere niente di più terribile di cibarsi di animali tanto belli. Fisserebbe poi l'uomo, attendendo una qualche risposta alla sua provocazione.

Il ragazzo continua a parlare e la donna scrive in tutta calma. <molto bene, nella norma allora> continua a scrivere senza perdere tempo mentre riguardo alle domande poste da Haruo è l'uomo a parlare <abbiamo altri modelli se vuoi> ridacchia incrociando le braccia tra loro mentre lo fissa calmo. Anche lui lo hai già visto, in effetti è a capo delle guardie della struttura...I ricordi si fanno sempre più vividi e all'improvviso riesce a dare un tempo, un luogo, un modo, un motivo per la quale si trova qui. Era dietro ad allenarsi, improvvisamente buio.A malapena sente qualcosa tra le voci che parlano sopra, cacofoniche e poi la struttura. UN struttura all'aperto, aria di fresco eppure tutto molto, molto sterile. Il bianco predomina sempre tranne per altre tonalità sempre tenue la mattina e vibranti la sera, quasi bioluminscenti o a neon. Tutto nei ricordi di Haruo è di una calma strana. All'interno della struttura, donne, uomini di varia età e tutti, tutti, con il sorriso sulle labbra. Il ricordo della struttura è che seppure trattato bene, con ampi spazi per comunicare con gli altri, spesso, sopratutto la sera veniva isolato in un'altra ala insieme ad altre persone...anche il cibo non era per niente male e erano venuti incontro alle sue preferenze di non mangiare maiale. Anche quest'uomo "Krank" da quello che si ricorda Haruo era molto gentile, non accondiscendente ma gentile. <ahaha lo dici sempre, ma no, non mangio maiale spesso, non sono un mostro povere creature> fa un cenno con la testa chiedendogli di seguirlo <dai su, ci hai fatto preoccupare sai, sei quasi caduto dal secondo piano> un'altro flash back ed eccola l'immagine: la paura, il terrore, mentre l'ultima cosa che vede è il volto di diverse persone che urlano preoccupate. <ma ti abbiamo rimesso a posto, dai, gli altri vorranno vederti> quali altri? [ambient Haruo]

13:57 Haruo:
  [Luogo Sconosciuto] Alcuni ricordi tornano in mente al ragazzo, contribuendo a renderlo confuso e insicuro sul come trattare le persone di fronte a lui. Apparentemente sembrano essere gentili e disponibili ma Haruo continua ad avvertire una sensazione di minaccia di cui non riesce a liberarsi, che decide però di ignorare, almeno temporaneamente. <Ne vorrei uno con una pelliccia soffice e rosa.> Risponderebbe alla battuta di Krank, deciso a dover avere a tutti i costi l'ultima parola. Insieme ai ricordi il ragazzo sente tornare anche quello che apparentemente può sembrare desiderio di vivere, cosa che da un lato lo spaventa, dato il fatto che non sa cosa lo aspetta, soprattutto ripensando alla conversazione tra la donna in camice e Krank. Il giovane inizia a chiedersi di quale scontro stessero parlando, ma non riesce tuttavia a spaventarsi, il posto in cui si trova, nonostante non conservi molti ricordi di esso, gli dona un senso di anomala pace e tranquillità, forse dovuta al colore bianco presente ovunque nella struttura. <Sono sollevato dal fatto che tu non contribuisca spesso all'atrocità del mangiare maiale> direbbe facendo risaltare "spesso"nella frase. Alle successive parole dell'uomo Haruo sembra confuso, non capisce di chi parli quando afferma che gli altri vorranno vederlo, ma senza pensare oltre si accinge ad esaudire la richiesta di Krank, dunque si alza dal lettino e lo segue.

Gli altri sono tutte le apre persone che erano presenti all'interno della struttura: uscendo dalla sala e superando il corridoio, Haruo viene colpito da una forte luce: Sembra quasi un allevamento, un allevamento iper tecnologico estremamente ordinato e con dei confort che rasentavano una villa turistica immensa a 5 stelle. Un paradiso in terra, letteralmente. <ciao S -9T67> afferma uno delle altre guardie quando lo vede passare, un ragazzo giovane alla fine che tuttavia indossa una divisa leggermente differente da quella di "Krank". Non rimane per molto, saluta il suo capitano e si allontana per compiere i suoi lavori, mentre altre persone, intanto con degli abiti bianchi addosso salutano Haruo come se lo conoscessero bene <vieni> afferma Krank mentre scendono da una scalinata. <dobbiamo muoverci verso il tanzaku a prendere altre persone per la settimana che viene e siamo in ritardo> afferma con tutta la tranquillità del mondo guardando Haruo. <sei ancora dei nostri vero? > domanda verso Haruo dando per scontato che lui fosse dalla loro parte...ma Haruo al momento non ricorderebbe nulla che potesse dare conferma o meno. <dobbiamo raccogliere altre persone senza tetto dalle strade, dobbiamo dargli vitto ed alloggio> afferma l'uomo portando le mani ai fianchi. <sarà un po' movimentata la cosa, sembra che siano stati presi di mira da traffici della malavita, sono riusciti anche a convincere i ninja di Kusa in qualche modo ad aiutarli, probabilmente menzogna dopo menzogna> scuote il capo allibito prendendo un lunghissimo respiro fino ad arrivare ad un ascensore. <ma come stai sul serio?> domanda verso questo guardandolo meglio <posso anche lasciarti in pausa per un po', insomma con quella caduta> [ambient Haruo]

14:42 Haruo:
  [Luogo Sconosciuto] Camminando con Krank il ragazzo nota che molte persone lo salutano, come se lo conoscessero da sempre, come se fossero buoni amici, ma Haruo non ha alcun ricordo di loro se non immagini sfocate, a cui non riesce a dare un tempo o un contesto. La struttura sembra vagamente un centro accoglienza, un posto gradevole e sicuro ma la presenza delle guardie fa sembrare il tutto più sospetto. Sono tutti vestiti interamente di bianco come lui, e questo e fin troppo strano agli occhi di Haruo, che intanto sembra essere sempre più confuso. Il ragazzo continua a seguire Krank e quando questo gli chiede se è ancora dei loro, Haruo capisce di essere immischiato in qualcosa che non ricorda, e che probabilmente non è nulla di buono. <Ovvio che sono ancora dei vostri, che domande fai?> Non sapendo di cosa effettivamente l'uomo sta parlando il ragazzo decide momentaneamente di assecondare tutto quello che sta accadendo, cercando intanto di capirci di più. Durante la spiegazione sul da farsi Haruo si limita ad annuire meccanicamente alle parole di Krank, mentre cerca il modo migliore di fare domande senza destare sospetti. Quando a fine spiegazione l'uomo chiede al giovane come stesse realmente, Haruo ne approfitta per chiedere di più. <Puoi stare tranquillo sto bene, solo che non ricordo perché ho questo bracciale al polso, probabilmente cadendo avrò battuto la testa, puoi ricordarmi perché lo sto indossando?>

Krank sogghigna osservandolo, abbassando il capo mentre arriva l'ascensore. Avvicina il bracciale e "bup" la porta dell'ascensore si apre. <non ti ricordi proprio nulla vero?> allarga il sorriso osservandolo prima di entrare all'interno e con un cenno del capo chiedergli di seguirlo. Una volta dentro, l'ascensore si abbassa per diversi piani, non c'è scritto ma alla fine si entra in questa serie di condotti metallici direttamente alla sede delle guardie. Ce ne sono diverse, tutte in divisa o che si stanno cambiando. L'ambiente è gioviale, sicuramente cameratista, tutti hanno tatuati questi numeri sul polso, simili ad Haruo <HEI Ma guarda un po' chi c'è!> grida uno mentre una delle guardie/donna si avvicina praticamente a petto nudo <Hei Pig power! come stai bello?> un'altro si avvicina stringendo il braccio attorno al collo della ragazza in modo molto gioviale <ci hanno detto che hai cercato di imparare a volare, è un peccato che tu non ci sia riuscito: per una volta sarei riuscito a dire di aver visto i maiali volare> c'è una risata in risposta da parte di quasi tutti prima che lo stesso comico che ha fatto la battuta non cercasse di abbracciarlo <scherzi a parte, sei tornato, siamo stati tutti in pensiero> a questo punto è Krank a fermare i festeggiamenti <scusa eh Toba ma deve riprendere servizio, Haruo> lo chiama per il suo nome vero, non per il codice <li c'è il tuo armadietto con la divisa, aprilo e preparati velocemente, ci muoviamo> [ambient Haruo]

15:34 Haruo:
  [Luogo Sconosciuto] Continua a seguire l'uomo lungo la scalinata fino a quando non raggiungono l'ascensore. Alla domanda dell'uomo sui ricordi di Haruo, il giovane si limiterebbe al silenzio, non facendo nessuna espressione o emettendo alcun verso. Arrivati alla sede delle guardie, quest'ultime sembrano accogliere il giovane con battute sulla sua, a quanto pare famosa, caduta. Nonostante le guardie sembrino conoscere Haruo molto bene, il ragazzo non prova simpatia verso nessuna di loro, al contrario farebbe volentieri a meno di avere qualsiasi tipo di contatto con loro. Il tentare di ricordare quello che è accaduto in quello che è sembrato un tempo mai esistito provoca una leggera fitta alla testa ad Haruo, cosa che lo dissuade dal ritentare, accettando solo ciò che sta accadendo come se fosse normale. All'invito di Krank a prepararsi, il giovane si appresta velocemente a vestirsi. Cammina dunque verso l'armadietto indicato dall'uomo e lo apre. Si spoglia in fretta dei suoi abiti e afferra i pantaloni della divisa. Indosserebbe dunque questi per poi guardarsi attorno in un attimo di pausa. Tutte queste guardie, le persone al piano di sopra, sembrano tutti sapere qualcosa di Haruo che neanche lui conosce, e questo lo infastidisce parecchio. Prenderebbe allora la maglia e dopo averla indossata, si avvicinerebbe a Krank evitando gli sguardi di tutti. <Sono pronto.>.

<tieni> viene consegnato anche un casco ad Haruo completamente nero, qualcosa da mettersi addosso ad un certo punto mentre tutti quanti marciano letteralmente verso quello che sembra una sorta di navetta dentro la quale si distendono <5 minuti alla partenza, inserite i caschi appena siete sdraiati> afferma l'uomo chiudendo la fila facendo in modo che tutti entrassero all'interno delle strane vetture. < va bene Haruo, mettiti sdraiato sulla vettura 4, vicino a Toba> afferma puntando la guardia che intanto si è già diligentemente preparata. <inserisci il casco e preparati> Una volta sistemato ed indossato quel casco, si troverà come se stesse immerso in un liquido. Non sente rumore e la percezione spaziale è sballata. Non ci vuole un genio per capire che quei caschi servono per non vedere dove si sta andando, non sono per protezione, sono per impedire di ritrovare la via per questo posto. L'unica cosa che sente è che le articolazioni vengono legate e l'elmo assicurato. Davanti all'interno del casco uno schermo con un timer che mostra tra quanto partiranno. Il tempo passa, nessuna percezione a parte delle vibrazioni sul corpo e un senso di vuoto nello stomaco...è una sensazione molto fastidiosa. Il timer scade e non si sente nulla di nulla. Parte invece un video, o molto simile ad una campagna pubblicitaria. Un uomo, un medico anziano, bonario si trova davanti ad una cattedra ed inizia a parlare <salve e benvenuti, questo video è offerto dall'allevamento per ricordarvi quanto vi vogliamo bene e siamo felici che la vostra condizione e quella dei vostri familiari sia al sicuro e protetta. Le missioni che vi sono affidate, sono di grande importanza per il mantenimento dell'allevamento, per un mondo nuovo, migliore e più sano, ricordate: siete i soldati del cambiamento, benvenuti all'allevamento> [end non obbligatoria]

16:01 Haruo:
  [Luogo Sconosciuto] Haruo afferra lo strano casco che gli viene consegnato, mentre intanto guarda attorno a se tutte le guardie marciare verso le vetture come tanti burattini. Senza fare troppe domande si dirige verso la vettura 4 come da ordine, e una volta dentro si infila l'elmo, sente poi le articolazioni legarsi, e sobbalza in modo inaspettato. Si è fatto prendere alla sprovvista ed ha mostrato un accenno di paura,cosa per Haruo imperdonabile. una volta assicurato il casco, sente una sensazione di vuoto allo stomaco particolarmente fastidiosa, cosa che procura una leggera ansia al ragazzo. Sullo schermo del casco parte un timer e subito dopo il video di un uomo che inizia a parlare. Parola dopo parola, Haruo avverte sempre più ipocrisia nel discorso dell'uomo, e molti sospetti gli vagano per la testa. alla fine del discorso Haruo inspira profondamente, per poi espirare lentamente. <Disgustoso> sussura tra se e se, iniziando a odiare tutto quello che sta vivendo. [END]

Haruo si trova all'interno di una struttura dove a quanto pare ha passato diverso tempo e con il quale ha stretto legami che non si ricorda.
Quel posto si chiama: L'allevamento.

Ambient per ritorno al gioco di Haruo.
A presto il proseguo della storia.
No punti exp