Allenamento Innata I

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con Tayuya

16:52 Tayuya:
 È arrivato il momento per la ragazzina di allenare quei suoi occhi tanto particolari e appena scoperti. La prima volta col capo clan non è stata delle migliori, il dolore alla testa e ai bulbi oculari è stato terribile, costringendola a dissipare l’abilità innata con una velocità incredibile. Per non parlare dei giramenti di testa e della nausea per via di quel campo visivo così totalmente cambiato. La ragazza si trova nella sua nuova casa nel quartiere Hyuga, vicino al Dojo, una casa che è stata preparata apposta per lei del capo clan, il quale l’ha finalmente tolta dall’istituto in cui stava. È felice, il cuore è ricolmo di sentimenti positivi… ha una casa sua anche se vorrebbe avere anche una famiglia con cui vivere, ma non se ne lamenta di certo. Se ne sta seduta sul proprio nuovo letto, coperte morbide e calde, e di fronte a lei un lungo e stretto specchio, si riflette osservando quella sua espressione rilassata e sorridente. Tutto intorno a lei è in perfetto ordine, i soprammobili sono stati posizionati secondo un’accurata idea mentale, i mobili ben allineati e ogni cosa è al suo posto. Appena arrivata ha pulito tutta casa in maniera maniacale e sistemato le sue cose nel più breve tempo possibile. Ora si sente a posto, a suo agio. I lunghi capelli albini e sfumati di azzurro sono perfettamente raccolti in una coda alta, la frangia ben sistemata in modo che crei un disegno armonico sul suo viso roseo e gli occhi celesti ben fissi sullo specchio davanti a sé. La cicatrice è sempre lì, ad attraversarle l’occhio sinistro ed indossa un semplice vestito turchese a maniche lunghe, il tessuto pesante per riscaldarla, elegante ma che indossa solo in casa. Le gambe sono nude, così come i piedi dato che è seduta a gambe incrociare sul letto. Schiena dritta, portamento nobile, è proprio insisto in lei anche quando è da sola. <Bene. Bisogna superare il dolore iniziale e tentare di mantenere l’Innata. Okay?> sussurra verso se stessa, delicata, eppure il viso si sposta appena verso un pupazzo appoggiato sul letto e rivolto verso di lei. Raffigura una verde rana dall’espressione un poco ubriaca. Annuisce e quindi porterebbe le mani all’altezza dello sterno per formare il sigillo della Capra con le proprie dita. Chiude gli occhi e cercherebbe dentro di sé la giusta concentrazione. Visualizzerebbe la propria figura intera completamente nera, attraversata solo da una linea verticale che possa tagliare in due parti simmetriche il proprio corpo. Cercherebbe ora di richiamare a sé la propria energia mentale, quella psichica, smuovere i propri pensieri e i propri sentimenti più profondi, tutto ciò che di astratto ed impalpabile c’è nella sua persona. Paure, emozioni, rabbia, odio, gentilezza, tutto ciò che c’è di vero andrebbe a raccogliersi in un punto preciso della propria fronte, assumendo la forma di una sfera bianca e statica. Allo stesso modo passerebbe a raccogliere le proprie energie fisiche, quelle deriverebbero dalle cellule, dai muscoli, dai tendini e dalle ossa, tutte quelle energie che le permetterebbero di muoversi e vivere. La pura forza fisica andrebbe quindi raccolta all’altezza dell’addome, in una sfera rossa, anch’essa statica. Se ci fosse riuscita cercherebbe ora di unirle facendole muovere lungo la linea verticale immaginata, la sfera psichica verso il basso e quella fisica verso l’alto, così da unirle all’altezza del centro del proprio corpo e cercherebbe di farle diventare un’unica sfera dal movimento circolare e blu, ovvero il chakra. Una volta fatto, se riuscita, andrebbe a distribuire quel chakra lungo i canali ad esso adibiti e presenti per tutto il suo corpo, fino ai punti di fuga. [Tentativo Impasto Chakra][Se Chakra: 25/25]

17:02 Tayuya:
 Il chakra, quella forza incredibile che ora dovrebbe scorrere all’interno del suo corpo, come un fiume in piena, veloce e leggero, atto a portare una ventata d’aria fresca al suo stesso essere. Si sente meglio ora, gli occhi sempre chiusi e il sigillo che viene sciolto, ma inspira profondamente, andando a riempire i polmoni d’aria e sentendosi rinvigorita da tale energia. Trattiene l’aria per qualche secondo e poi espira lentamente. <Sono pronta CraCra. Tu sei pronto?> sorride dolce e delicata verso quel pupazzo che ancora la guarda, è l’unica cosa che la lega al suo passato, l’unico pupazzo che si è portata via da casa quella fatidica sera, e solo perché se lo stava stringendo al petto. Sono due sopravvissuti. Ridacchia appena tornando ora fissare lo specchio, ma lentamente andrebbe a lasciare il letto, poggiando i piedi sul pavimento ed alzandosi. Con calma, senza fretta, andrebbe a portarsi proprio frontalmente allo specchio e lì si metterebbe in ginocchio cercando di posizionare la sua figura in modo che il riflesso sua perfettamente centrale allo specchio, dai lati. Annuisce, prende coraggio, perché odia stare male e odia i mal di testa o il senso di nausea, ma lo deve fare se vuole migliorare e far si che tutto quel dolore diventi solo un fastidio per poi sparire del tutto. <Okay, il sigillo della Tigre innanzitutto.> con la schiena ben dritta andrebbe a posizionare ancora una volta le mani all’altezza dello sterno per poi intrecciare le dita a formare il sigillo della Tigre. Gli occhi verrebbero chiusi e così cercherebbe di concentrarsi sul chakra che le scorre in corpo. Lo visualizzerebbe e cercherebbe di sentirlo dentro di sé, come un fiume dalle mille e più ramificazioni. Le scorre in corpo, ma lei ha bisogno che una parte di esso si smuova per concentrarsi di più in un determinato punto. Dal centro del proprio corpo farebbe quindi scorrere il chakra verso l’alto, lungo il petto, su per il collo fino a concentrarne di più nella testa. Dalla testa cercherebbe di guidare tale flusso affinchè si convoglierebbe solo sul viso e da lì ancora lo concentrerebbe a ridosso dei propri bulbi oculari. Riverserebbe in essi il chakra cercando di calibrarne bene la quantità, ne troppo, ne troppo poco, tutto a ridosso dei punti di fuga dei propri occhi, e solo quando si sentirebbe pronta allora andrebbe a riversare il chakra nei propri occhi, come se fossero delle sacche vuote. Dovrebbe innanzitutto iniziare a sentire il dolore alla testa e intorno ai propri occhi, nonché il pulsare prepotente delle vene che si ingrosserebbero intorno ad essi. Solo se ci fosse riuscita allora andrebbe a sciogliere il sigillo della Tigre per poi aprire lentamente gli occhi, cercando di soffocare il dolore e di prepararsi mentalmente alla nuova visione del mondo. [Tentativo Attivazione Byakugan I – Consumo: 1 pc ad ogni turno][Chakra: 24/25]

17:15 Tayuya:
 Gli occhi solitamente celesti ora risulterebbero perlacei, senza pupilla, un candore unico. Peccato che quelle brutte vene grosse e in rilievo fanno sembrare tutto fin troppo grottesco per i suoi delicati gusti. Il dolore alla testa e il senso di vomito arrivano senza nemmeno chiedere il permesso, costringendola in un’espressione corrucciata e sofferente, mentre si morde il labbro per cercare si resistere il più possibile. Fissa davanti a sé, ma è una tortura, perché deve concentrarsi per mantenere la propria attenzione su di sé, sul suo riflesso, perché quegli occhi le permetterebbero di vedere attraverso gli oggetti e quindi è molto facile per lei ora perdere la concentrazione e andare ben oltre al proprio normale campo visivo. Chiude gli occhi di scatto, forte, stringendo le mani sulle sue ginocchia. <Santissimi Kami… che male. E’ tutto un fastidio…!> sbotta pur mantenendo un tono di voce garbato. Per lo meno ha potuto notare che le vene ingrossate sono più o meno distribuite in maniera uguale attorno agli occhi, una piccola soddisfazione che la fa sembrare meno grottesca nella sua mente. Prende dei profondi respiri e poi eccola che nuovamente schiuderebbe gli occhi… piano, lentamente. Il mondo apparirebbe ai suoi occhi in una scala di grigi, colori smorti, poco vivaci, ma la visuale aumentata fino a 200 gradi le fa sembrare tutto decisamente più ampio, troppo ampio. Nel suo campo visivo rientrano così tanti particolari che il suo cervello deve abituarsi ancora. Cercherebbe dunque di concentrarsi solo sulla visuale frontale sforzandosi di non calcolare quella circolare ai suoi lati e dietro di lei per quanto le compete. È difficile ma si tratterebbe solo di concentrarsi su un punto frontale e quel punto per il momento è lo specchio e la propria immagine. In mezzo a tutto quel grigiore dovrebbe quindi poter vedere il proprio chakra riflesso nello specchio. Blu, in movimento lungo i canali ad esso adibiti e quindi anche essi dovrebbero essere ben visibili. Una fitta rete di canali dove il chakra scorre. L’espressione dolorante si rilassa appena giusto per abbandonare le labbra in un lieve sorriso. <E’… magnifico.> sussurra piano, come se qualsiasi vibrazione le facesse venire la nausea. Per il momento cerca solo di abituarsi al primo impatto, di cercare di stabilizzare il proprio dolore e la propria nausea cercando di muovere il meno possibile la testa, anzi… rimane proprio immobile. Pulsa la testa, pulsano le vene, pulsano gli occhi. Al momento si, è solo una tortura, ma tutto quello porterà a qualcosa di incredibile, lo sa. [Byakugan I – consumo: 1 pc a turno][Chakra: 23/25]

17:25 Tayuya:
 Abbassa lo sguardo sul proprio pavimento ora, incapace di guardare oltre verso lo specchio, di vedere il proprio chakra che, per quanto bello, le procura però un terribile mal di testa. Il pavimento è bello, è grigio, e cercherebbe ora di concentrarsi e andare oltre, di sfruttare appieno il campo visivo di quegli occhi che oltrepassano gli oggetti e le persone, e quindi dovrebbe poter vedere il piano di sotto, il salotto. In un primo momento prova un senso di vertigine, come se il pavimento venisse a mancare sotto di lei. Il corpo ondeggia, l’espressione si tramuta in paura e le mani verrebbero appoggiate con forza contro il pavimento, come per reggersi. <Oh, CraCra, le cose non vanno bene.> sussurra appena, tra un conato e l’altro, e la concentrazione sulla sola visione frontale viene meno, e la sua mente viene nuovamente colta dalla visione circolare e da tutti quei dettagli presenti nella sua stanza. Vede il letto, CraCra, parte dell’armadio, ma non tutto intorno a sé ovviamente. Una mano verrebbe portata alla bocca. <Sento che sto per vomitare…> il respiro si fa più affannoso, il petto si alza e si abbassa velocemente e il cuore pompa sempre più sangue. Potrebbe persino provare a calcolare il grado di quella visione circolare, ma al momento la testa scoppia e lei si costringe a chiudere gli occhi per trovare un po’ di pace. <Se… se così è 180…> sospira allargando le braccia lungo l’asse delle spalle, come a formare una ‘t’. <180 gradi… un cerchio è 360… la circolare…> sembra che stia vaneggiando parole a caso, ad occhi chiusi mentre muove le braccia, ma ora li deve riaprire per tentare di comprendere quello che lei stessa sta facendo. Un altro sospiro, quindi ecco che li riaprirebbe lentamente… deve cercare di chiuderli il meno possibile o non si abituerà mai. <Quindi.> deglutisce, le pare di sudare freddo e il viso è pallido. <Attorno a me è meno che se guardo davanti?> le potrebbe sembrare di si, ma non può nemmeno dirlo con certezza senza una misurazione, dovrebbe davvero trovare un modo per capire fin quanto può vedere e fino a dove e se le distanze siano uguali in ogni punto di vista. Per ora può solo cercare di calcolare il grado di quanto può vedere dietro di sé. <Se a 180, dritto ai lati, vedo quello…> l’armadio quindi e il muro, cercherebbe di prendere come riferimento qualcosa e per l’armadio è la prima anta, più o meno arriva a quel livello, mentre per il muro un disegno appeso. In quel modo dovrebbe essere sicura che lateralmente a sé, seguendo la linea delle braccia aperte e distese, vedendo fin lì sono 180 gradi. E già vedere così bene lateralmente è sia una conquista che un incubo al momento. <Vedo un po’ di più poi, non tanto… uff.> ha bisogno di un goniometro, anzi, le farebbe comodo una seconda persona in realtà. Sospira e lascia ricadere le braccia, forse potrebbe aggirarsi sui 200 gradi, ma ancora non ne ha la certezza, senza pensarci, troppo presa dal dolore, andrebbe ad alzarsi per voltarsi verso il letto e verso il proprio pupazzo, ma quel movimento repentino le procura più che uno sbarellamento. <Ooh!> sbanda, il corpo si inclina pericolosamente da un lato e poi dall’altro, le braccia vengono aperte per mantenere l’equilibrio, e tutto come se fosse smielato intorno a sé ed è costretta a tenersi al letto. Stabile, più o meno, gambe tremanti. <E sono solo in casa… pensa a come sarebbe peggio fuori.> che poi davvero ci sarebbero differenze? Del resto può già vedere fuori. [Byakugan I – consumo: 1 pc a turno][Chakra: 22/25]

17:36 Tayuya:
 Deve abituare i movimenti e al momento pare che l’unico modo che ha per voltarsi e da una posizione all’altra è quella di chiudere gli occhi durante lo spostamento, per poi riaprirli per fissare davanti a sé, nella sua nuova posizione. Quindi gli occhi vengono chiusi e a tentoni cercherebbe di raggiungere il lato del letto dove è posato CraCra. Si terrebbe con le mani sui bordi del letto, avanzando con calma senza nemmeno avere il vantaggio di conoscere quella casa ad occhi chiusi, dato che si è appena trasferita, ma comunque dovrebbe riuscire in quella sua circumnavigazione per arrivare dal pupazzo ed afferrarlo. E ora? Per quale assurdo motivo ha fatto ciò? Nessuno in particolare, ora riaprirebbe gli occhi per osservare la porta aperta della stanza, che da direttamente sul corridoio. Per il momento si sta solo concentrando su un raggio limitato che include la sua casa, non ha il coraggio di andare oltre e risulta così decisamente concentrata. Con il pupazzo stretto al petto con il braccio sinistro e il destro distaccato dal fianco per tentare di mantenere l’equilibrio, la ragazzina si avvierebbe a piccoli passi verso la porta. La testa gira, gli occhi e il cervello fanno mare, il senso di nausea aumenta a dismisura, ma lei deve stringere i denti e andare avanti. Deve abituarsi. I colori grigi intorno a sé le danno almeno un senso di sollievo, colori accesi avrebbero solo peggiorato la sua situazione. Tutto ondeggia intorno a lei, o è la ragazza stessa a barcollare, ma dettagli. Con quegli occhi e quella visione tenterebbe solo di andare al di là dei muri per poter vedere al meglio la strada che intenderà fare. Raggiungere le scale, scenderle e ritrovarsi quindi nel salotto. La vede davanti a sé quella strada, fisicamente, e stringerebbe i pugni man mano che si avvicina alla porta e mette piedi fuori dalla stanza. <Spero solo di non rotolare giù dalle scale, CraCra.> cercherebbe di controllare il piano inferiore, attraversare le scale e il pavimento per poter avere una visuale quasi completa del soggiorno. Alla fine la casa non è molto grande, e potrebbe rientrare nel suo campo visivo, almeno fin dove può arrivare, perché dietro di sé invece c’è il nulla. Lentamente eccola scendere il primo gradino, la mano destra che si tiene al corrimano e il corpo stesso che tenderebbe verso quella direzione, per appoggiarsi meglio. <Devo trovare un modo per capire fin quanto posso vedere. Quanti metri…> sussurra tra sé e sé facendo muovere le sue celluline grigie, ma con scarsi risultati. Una volta arrivata alla fine delle scale ancora si sorreggerebbe ad esse, mentre finalmente ha raggiunto il salotto. Si guarda intorno con estrema lentezza, chiudendo gli occhi ogni tanto per evitare di stare male a spostamenti troppo improvvisi. Sta sudando, sente che sta davvero male, eppure potrebbe riuscire ad abituarsi pian piano. <Sediamoci sul divano, proverò a concentrarmi oltre la casa.> una volta detto il proprio piano all’amico fedele, ecco che con qualche difficoltà cercherebbe di raggiungere il suddetto divano per poi sedersi sopra di esso, mettendosi il pupazzo sulle gambe, in grembo. Posizione eretta e composta, il viso posizionato dritto davanti a sé, mentre osserva il muro della propria casa, ma è arrivato il momento di andare oltre, o meglio… di far si che le immagini le scorrano nella mente, far fluire quello che vede nei suoi occhi senza ostinarsi a concentrarsi su qualcosa più prossimo a lei, come ha fatto fino ad adesso e come è il muro ora. [Byakugan I – consumo: 1 pc a turno][Chakra: 21/25]

17:46 Tayuya:
 In realtà è probabile che richieda più concentrazione ed energie il cercare di focalizzarsi solo su delle immagini della propria vista, cercando di ignorare il resto, e forse è questo che le provoca più dolore? Prende un profondo respiro, si stringe il pupazzo a sé, ed è pronta per farsi arrivare al cervello tutto quello che può vedere. <Okay. Tre, due, uno…> lascerebbe che il suo campo visivo si espanda al massimo delle sue capacità, andando oltre a quel muro che ha di fronte, guardando l’esterno e probabilmente oltrepassando anche il muro della casa affianco. Forse. Il problema non sarebbe solo la visione frontale, ma anche quella laterale e circolare che le permetterebbero di vedere in maniera più che chiara quello che la semi circonda. <Ma come diamine si fa uno a concentrare su così tante cose?> alla fine è questione di abitudine, ma normalmente nelle persone è limitata di molto la visione laterale, periferica, non è nemmeno chiara o messa a fuoco, invece ora è tutta un’altra cosa. È come vedere come se si fosse dritti voltati in quelle direzioni, solo che all’effettivo non è così. Come vedere chiaramente in più direzioni nello stesso momento, il cervello impazzisce e va in pappa dopo un po’! Vede la porta d’ingresso alla sua destra e dovrebbe riuscire a vedere anche fuori, mentre sulla sinistra vede il bagno. Vede tutto chiaramente, anche se è convinta che lateralmente e circolarmene la visione sia più limitata rispetto a quella frontale e di molto anche. <Questi occhi sono una tortura, però dopo… sarà magnifico.> solo questo le da la determinazione di resistere il più possibile, cercando nell’ambiente che la circonda qualcosa con cui potrebbe allenarsi. In un altro ambiente forse potrebbe essere diverso, forse per abituarsi al meglio dovrebbe mettersi in un posto affollato ed attivare l’Innata. Ha paura però che potrebbe rigettare la propria colazione a tempo zero. Ora come ora cerca di resistere, di oltrepassare il dolore e il fastidio per iniziare finalmente a cercare di abituarsi a tutto quel nuovo mondo. Oltre i veli, oltre le menzogne, tutto diventa nudo davanti a quegli occhi. In totale silenzio nella propria concentrazione, andrebbe ad alzarsi dal divano, lasciando il pupazzo su di esso, e lentamente si avvicinerebbe alla porta di ingresso. Le mani a toccare la superficie e la fronte anche viene appoggiata su di essa. Gli occhi aperti, espressione concentrata e sofferente, le vene che pulsano, i bulbi oculari che sembrano andare a fuoco. Oltre quella porta vede un mondo totalmente nuovo, vede la strada e vede le persone passare. Avanti e indietro, persone che non hanno attivato il chakra, o semplicemente non sono ninja, ma vede le loro sagome grigie camminare, come fantasmi. [Byakugan I – consumo: 1 pc a turno][Chakra: 20/25]

17:55 Tayuya:
 Quei fantasmi camminano, alcuni lentamente, altri velocemente, ma sono solo sagome vuote. <Hai idea di quanto potrebbe essere utile questa abilità innata? Secondo me è la più potente di tutte.> assolutamente convinta di questo. Altro che gli altri Clan, ma ci manca solo che diventi razzista verso gli altri clan e siamo a posto. Continua dal canto suo a parlare con il povero CraCra lasciato a giacere sul divano, tutto storto e con quella sua faccia sempre ubriaca. Lentamente scivola verso il basso, continuando a stare più o meno appiccicata alla porta, ma le gambe cedono e lei finisce in ginocchio sul pavimento, con le mani e la fronte ancora appoggiate alla porta chiusa d’ingresso. È stanca, sta male e le viene solo da vomitare, il dolore pulsante è sempre presente e a volte le pare anche che inizi a sopportarlo, ma in realtà è sempre lì. Le sagome dei fantasmi continuano a passare per la strada davanti a casa sempre più di rado, solo ogni tanto compare qualcuno nel suo campo visivo, ma non segue nessuno in particolare per paura di stare ancora più male. <Credo che avrò bisogno di un forte analgesico dopo… e un sacco di riposo.> pronuncia leggermente sempre come se stesse parlando con quel pupazzo, ma sta solo facendo considerazioni ad alta voce. Cerca di abituarsi a tutto ciò che vede, a quella visione, a quel grigiume e al proprio campo visivo, fino a quando in esso non entra una persona che a quanto pare ha il chakra impastato. Forse un ninja, ma difficile a dirsi dato che vede solo una sagoma grigia attraversata da una fitta rete di canali azzurri, nei quali scorre prepotente il chakra. Attira la sua attenzione e cercherebbe quindi di seguirlo con lo sguardo, cercando di carpire ogni sensazione o informazione che tale figura fa nascere in lei. Innanzitutto il chakra stesso. Sembrerebbe in quantità maggiore rispetto al proprio, quindi forse si tratta di qualcuno di più forte, magari un grado superiore al suo, soprattutto se lo mette a confronto col suo e con quello del capo clan. Il chakra del capo clan era enorme e spaventosamente forte, mentre il suo è di una modesta quantità, decisamente inferiore a quello dell’uomo. La sagoma sconosciuta invece presenta del chakra che è sicuramente maggiore della ragazzina, ma non di tanto, ed ancora estremamente minore rispetto al capo clan. Quindi potrebbe anche darsi che sia un Chunin. Potrebbe, ma come al solito non ne è sicura, quello che sa è che quell’esercizio le è piaciuto e l’ha distratta almeno un po’ dal dolore martellante. <E’ andato.> sussurra appena mostrando un debole sorriso quando la figura in questione esce dal proprio campo visivo, in fondo le ha fatto piacere vedere un po’ di colore intorno a sé. <Dovrei davvero chiedere a qualcuno di aiutarmi. Ma non conosco nessuno così bene a cui chiedere…> non ha amici alla fin fine e non ha maestri, anche se il capo clan le ha detto di Kaori Hyuga, ma potrebbe davvero chiedere a lei di seguirla? Ma in generale… potrebbe davvero chiedere ad un ninja famoso di aiutarla? Potrebbe risultare presuntuoso da parte sua, ma del resto non può nemmeno fare tutto da sola, potrebbe non riuscire a sfruttare tutto al cento per cento. [Byakugan I – consumo: 1 pc a turno][Chakra: 19/25]

18:06 Tayuya:
 Chiude gli occhi l’albina, e si alza da dove si era accasciata, preferendo tornare al divano, ma ha la malsana idea di riaprire le palpebre proprio nel mentre che il corpo si gira verso la direzione scelta, facendole girare decisamente tutto quanto intorno. <Ugh…!> barcolla, ma non cade, una mano viene portata alla bocca per soffocare un conato, mentre le vene intorno agli occhi sembrano impazzire da quanto pulsano e gli occhi ricevono fitte lancinanti, come se qualcuno glie li stesse affettando. Cerca di arrivare al divano e li sopra si siederebbe, con la schiena appoggiata allo schienale e la testa rivolta verso l’alto, appoggiando la nuca dolorosamente. Immobile cercherebbe ora di focalizzarsi solo sull’obiettivo dell’abitudine. Abituarsi a quel campo visivo, e per farlo non basta altro che rimanere ferma ed immobile, recettiva verso il mondo esterno, per fare in modo che quella visione rientri nella propria normalità. Allenerebbe la mente affinchè essa possa recepire allo stesso modo ogni elemento presente, così come funzionerebbe con la sola vista frontale. Immersa in un mondo fatto di grigi, dove niente può sfuggirle, almeno fino a quando rientra nel suo campo visivo. <Okay, basta.> è arrivata al suo limite, le sembra di poter scoppiare da un momento all’altro. Prende un profondo respiro ed espira lentamente, andando a chiudere gli occhi per poi concentrarsi sul proprio chakra. Quello concentrato al livello degli occhi, ovviamente, e tenterebbe di richiamare verso il centro tutta l’energia che ha incanalato nei bulbi oculari. Lentamente andrebbero a svuotarsi, percorrendo i canali del chakra lungo il viso, la testa e poi giù per il collo e il petto. In questo modo quel chakra utilizzato andrebbe a ridistribuirsi per tutto il corpo in maniera omogenea, ristabilendo una sorta di equilibrio. Le vene intorno agli occhi dovrebbero sgonfiarsi ed assumere la loro dimensione normale, gli occhi tornerebbero celesti e gran parte del dolore andrebbe scemando. Ovviamente non del tutto, la testa ancora pulsa e ha davvero bisogno di un analgesico… già è stata abbastanza brava a non dare di stomaco. <Aaah…> un sospiro più che rumoroso, mentre ogni singolo muscolo si rilasserebbe sul divano e una volta che va ad aprire gli occhi tutto sembra essere tornato come prima. I colori, la visuale, tutto quanto in maniera più umana. È un sollievo a dir la verità, soprattutto per queste prime volta che deve ancora abituarsi per bene. In ogni caso resterebbe ancora un po’ distesa su quel divano, prima di andare in cucina e buttarsi giù una pastiglia con un poco d’acqua. [Disattivazione Byakugan I – consumo: 1 pc a turno][Chakra: 18/25][END]

Semplice allenamento del Byakugan, cerca di abituarsi e di non lasciarsi sopraffare dal dolore, provando a comprendere qualcosa di tale Innata.