Meirei - {ANBU}

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Giocata di Corporazione

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23:44 Furaya:
 Nella Base Anbu, non v'è un vero e proprio trambusto, si potrebbe dire che c'è un vociare confuso di gente che va e viene, innanzi a rapporti da stilare e consegnare al Generale o chi per lui. In questo caso, il Generale è soltanto un tantino impegnato ed è chiuso nel di lei Ufficio, dietro un tavolaccio metallico pieno di scartoffie e altre cose simili, evidentemente rapporti da stilare, in uscita e in entrata. La porta s'apre lasciando entrare un LuogoTenente, uno dei pochi dei quali si fida e al quale lascia fare questo genere di lavori, il quale porta con sé le membra d'una ragazza dai capelli bianchi. E' ormai semi cosciente Inori, poiché ormai giunta alla Base Anbu, pronta per essere intenzionalmente interrogata dal Generale in carica. Sia il LuogoTenente che il Generale sono in mise Anbu, dal momento che sono di turno e di guardia, a voler ben vedere. La donna - dietro la scrivania - che altri non è che la Consigliera della Foglia, ha un paio di pantaloni neri aderenti alle gambe esili, ma allenate. A coprire l'addome, oltre ad una t-shirt del medesimo colore che copre sol le spalle e l'addome, vi è anche una pettorina protettiva col simbolo degli Anbu in bella mostra, al centro della stessa. Sul volto della donna, per ovvietà, compare una maschera simile ad una Volpe, un Segugio, con striature violacee molto scure, non totalmente rosse, ma tendenti al colore stesso sopracitato. E' visibile il tatuaggio sul bicipite destro, tipico degli Anbu al contempo. Sugli avambracci, vi sono anche protezioni metalliche; ai piedi, un paio di sandali neri con le protezioni a ridosso dello stinco. Contro il fianco mancino, vi è soltanto una Katana e una Tasca Porta Kunai e Shuriken è attorno alla coscia mancina. < L'hai portata qui? > Chiede, piegando la testa per osservare meglio la Hyuuga, la quale viene posizionata sulla sedia, la stessa che si trova frontale alla scrivania dietro la quale v'è la Nara. Purtroppo, gli arruolamenti Anbu funzionano in questa specifica maniera. Si preleva il suddetto dalla propria abitazione -od ovunque sia- per portarlo alla Base Anbu, segreta e sotterranea, innanzi al Generale che ne valuterà le doti, la tipologia di pensiero. <Inori, penso sia ora che tu ti sveglia e apprenda la tua attuale situazione, mh?> La invita, mentre il Luogotenente le toglie le bende, ma non le corde attorno alle mani. [Chk On - Maschera Anbu - Equip Anbu]

00:02 Tayuya:
 La giovane Hyuga sta tornando a casa da una passeggiatina serale, alla sua nuova casa, quella che le è stata data dal capo clan, ed è finalmente riuscita ad allontanarsi dall’istituto per avere una vita sua, una casa sua… anche se sperava anche in una famiglia, ma dettagli, per il momento si accontenta di un luogo tutto suo. Indossa un paio di pantaloni neri, morbidi e caldi, i classici pantaloni di una tuta, ma tutt’altro che sciatti, anzi, parecchio eleganti. Un paio di stivaletti ai piedi e una maglia turchese dalle lunghe maniche larghe, semplice, con solo qualche fiocco di neve bianco disegnato. Il copri fronte di Konoha ormai viene portato sempre più spesso anche se rischia di stonare con i vestiti, ma lo usa come cintura, premurandosi che la placca in metallo sia esattamente centrale al corpo. Tutto è gestito alla perfezione con una certa maniacalità, così come anche i capelli albini, raccolti in una coda alta senza lasciare che nessun ciuffo sfugga al controllo. Occhi celesti, con quella cicatrice che le taglia l’occhio sinistro, fortunatamente non a discapito della vista. Insomma si stava facendo i fatti suoi e poi… non ricorda proprio nulla. Sa che stava raggiungendo casa sua, la sua porta, la vede chiara davanti ai suoi occhi ma poi è un blackout totale. Il buio, il nulla. Quando inizia a riprendere conoscenza si sente estremamente leggera, così leggera che non le sembra nemmeno di toccare terra… ma infatti non sta toccando terra, si rende conto che qualcuno la trasporta come un sacco di patate. Dapprima il panico, una sensazione di bruciore che le sale dallo stomaco e che va a ghermirle il cuore e soffocarle la gola. Le impedisce di parlare, di muoversi, di fare alcunchè. Nella sua testa sembra regnare un assoluto silenzio, l’idea di rimanere immobile, zitta, controllata. Si irrigidisce però, il cuore batte e si sente mancare, non può ignorare la paura la quattordicenne. Sente delle voci e viene messa seduta su una sedia, rendendosi conto che le mani sono legate… che sia stata rapita? Ma da chi? E perché? E poi ecco che la benda agli occhi viene rimossa, e nel giro di pochi secondi ha un tuffo al cuore e la mente torna a quella maledetta sera. Gli anbu. Li ha odiati per tutta una vita per quello che hanno fatto alla sua famiglia, ha portato rancore e odio, e nonostante il capo clan le abbia spiegato che in realtà quanto è successo è accaduto per ordine del precedente Hokage, non può non reagire in quella maniera istintiva. Seduta in maniera composta, si mette dritta con la schiena e cerca di assumere un certo contegno. I vestiti sono tutti storti, il copri fronte pure e lei non può sistemarsi perché ha le mani legate. Basta quello come tortura, l’impossibilità a riordinarsi, ma cerca di mantenere lo sguardo dritto verso l’anbu che ha davanti, seduto oltre la scrivania. Elegante nella sua freddezza, nell’assottigliare lo sguardo carico di risentimento verso quella maschera. Non proprio quella in particolare, ma in maniera generale, come simbolo. <La mia attuale situazione, dice?> si guarda lievemente intorno, sa che non ha fatto nulla di male e ha appreso che gli anbu, sotto ordine del nuovo Hokage, non avrebbero motivo di ucciderla, quindi è relativamente tranquilla. <Avete delle domande da farmi?> è l’unica cosa che le venga in mente in effetti, l’unica ragione per la quale dovrebbe essere seduta lì, legata, a fissare una maschera anbu. Il tono è cordiale, estremamente gentile e delicato, anche se mostra una certa freddezza. [Chakra Off]

00:28 Furaya:
 Accavalla la gamba destra al di sopra della speculare opposta, aspettando che Inori si riprenda del tutto, o quantomeno il necessario per parlare, rivolgersi al Generale e dir qualcosa a riguardo della situazione. <Solitamente..> Ecco che inizia la solita tiritera per i nuovi ingressi nelle Forze Speciali Anbu. <..quando venite condotti qui..> Parla lentamente, volendo probabilmente instillare il dubbio, la paura, il timore nelle persone al di là della scrivania. <..è perché siete voi che dovete rispondere alle domande del Generale.> Il plurale è prettamente generico, non implica che vi sia qualcun altro lì con la Hyuuga, ma sta ad indicare proprio il fatto che non è l'unica che ha l'onore, forse, di entrare nell'Ufficio del Generale. <Questo perché il compito di farle è il mio.> Fa spallucce, perché afferma qualcosa che, dal canto proprio, è alquanto ovvio e che anche l'altra dovrebbe sapere, se non fosse che, ovviamente, non avrebbe senso farlo. <Immagina i motivi o il motivo per il quale tu sia stata portata qui, in quel modo. Cosa ti viene in mente, Inori Hyuuga?> Gesticola lentamente e soltanto con la mandritta, mentre la gemella resta poggiata sull'apposito bracciolo, in modo tale che mantenga quella postura ferma, sicura di sé e della carica che sta ricoprendo ormai da un po' di tempo, restia persino a lasciarla andare, per quanto ogni volta uno di loro muoia, scompaia o chissà che altre circostanze. [Chk On - Maschera&Equip Anbu]

00:40 Tayuya:
 Il Generale al di la della scrivania inizia a parlare in maniera molto lenta. Inizia e la giovane cerca di seguire il discorso, mentre effettivamente qualche dubbio le viene, o meglio, l’angoscia. Quel parlare lento, cadenzato, sembra di qualcuno che si sta trattenendo per poi scoppiare all’ultimo. Ma la ragazzina rimane immobile, più imperturbabile che può, cercando comunque di apparire cortese e poco incline alla ribellione strafottente. <Certo.> conviene con l’anbu, accennando un sorriso di cortesia e convenienza ed annuendo in maniera calma e pacata. <E’ quello che ho detto.> se hanno delle domande da farle, appunto. Hanno detto la stessa cosa, solo che il Generale le ha messo ben più ansia addosso nel dire quelle parole. Non dice altro, ascolta con attenzione e ancora annuisce a quell’ultima frase che identifica l’anbu come, appunto, il Generale. Non ha idea del motivo che l’ha portata lì, ma sa che non ha nulla da temere. Se non ha fatto nulla e il capo clan non le ha mentito, allora si trova lì per qualche altra ragione che non sia eliminarla. Cerca di ragionare col proprio cervello, anche se una parte di questo sta letteralmente impazzendo perché non riesce a sistemarsi i vestiti, ma lo sopprime talmente tanto che quella frustrazione viene sfociata con un tic nervoso, ovvero il muovere la gamba destra. Su e giù, movimenti piccoli e veloci, quasi snervanti. <Cosa mi viene in mente. Vediamo…> non distoglie lo sguardo, si fa solo più seria e concentrata. <Non ho fatto nulla di male, non ho trasgredito alla legge, ne mi sembra di aver assistito a chissà quale crimine per essere interrogata.> e su questo fronte è sicura. <Se non ha a che fare col mio passato…> e crede di no almeno per quel che può essere sicura. <… Allora sono qui per qualche test. Serve personale magari, volete valutarmi?> non può esserne sicura, lei dice solo quello che le viene in mente e che potrebbe essere giusto. Non ha proprio idea di quali motivi potrebbero spingere gli anbu a prendere delle persone e portarle in gran segreto davanti al Generale. Cerca di essere fredda e logica, dietro a quella sua maschera di eleganza e sorrisi lievi. [Chakra Off]

00:56 Furaya:
 Si sistema meglio sulla sedia a sua disposizione, inspirando profondamente ed esternando anidride carbonica, tramite i fori sulla maschera all'altezza delle labbra, che le permettono altresì di modificare la propria voce per non venire riconosciuta da chi ha di fronte. E' sicura, ad ogni modo, di non averla mai vista prima, almeno non in veste di Consigliera - o Gran che sia - ma gliene hanno parlato abbastanza bene. Raddrizza spalle e capo, restando perfettamente frontale alla ragazza. Sta cercando di analizzarla con attenzione, in modo tale che possa trarne le giuste considerazioni e capire se sia giusto, oppure no, arruolarla tra le proprie fila. D'altronde, questo interrogatorio è fatto apposta. Il tono, il modo di parlare, è fatto ovviamente apposta, per rendere la situazione pesante e gravosa per la ragazza, dal momento che potrebbe, nel caso in cui venga accettata tra le Fila Anbu, lavorare in queste specifiche circostanze, se non ben peggiori. Se non riesce a superare il timore attuale, non riuscendo a mantenere il Sangue Freddo come, invece, andrebbe fatto, è già fuori. Out. Non avrebbe senso continuare né tanto meno allenarla a diventare qualcuno di più forte, che possa scalare la gerarchia della Corporazione. <Come sempre. Chi si azzarderebbe a dire la verità davanti al Generale Anbu, del resto?> Scuote mestamente il capo, come se volesse far capire alla Hyuuga che, effettivamente, ogni volta è la stessa storia e lei non è da meno. Ma è mera prassi, per instillare la goccia del dubbio nel corpo e nella mentalità d'ognuno. <Tu sei certa al cento percento che io voglia testarti? Cos'hai di speciale?> Che poi sia realmente così, è un dettaglio. Ma non vuole dargliela vinta così facilmente, proprio perché letteralmente vuol far sì che tiri fuori ogni possibile dubbio, vuole vedere fin quanto i di lei nervi possano essere saldi e non scoppiare. Quanta pazienza potrà avere, se ricordiamo il metodo d'approccio e il fatto che abbia ancora le mani legate? [Chk On - Maschera&Equip Anbu]

01:11 Tayuya:
 L’unica cosa che la turba al momento e il non potersi sistemare i vestiti e il copri fronte alla vita. Non sembra preoccuparsi per le mani legate in sé, non sembra preoccuparsi per il luogo, per il fatto di essere stata rapita, nell’avere il Generale anbu di front, no. Lei vuole sistemarsi i vestiti. È un tarlo che le mangia il cervello e ha bisogno di farlo. Tuttavia rimane salda, perfetta nella sua espressione serena e rilassata, nascondendo non solo le sue turbe, ma anche quel rancore di sottofondo verso gli anbu che forse non andrà via del tutto. Fissa la maschera che ha di fronte, rimanendo sempre composta e diritta con la schiena, non pensa ad altro, deve pensare solo alle parole e a quello che le viene detto. <Mentire agli anbu sarebbe una sciocchezza, e io non sono masochista.> afferma leggera, con un sorriso. È ormai fin troppo abituata a tenere quella maschera. Controllarsi, anche se quel tarlo è lì, la sfinisce, ma ormai è una lotta contro se stessa, non può avere una crisi di nervi proprio davanti al Generale. E poi ascolta quella precisa domanda e no, lei non è sicura al cento per cento e solleva appena le spalle, come se stesse chiacchierando con un vecchio amico. <Non ne sono certa, ma eliminando ogni altra cosa è questo quello che rimane.> cos’ha di speciale? Non ne ha idea, che l’abbiano scelta per la sua maniacalità di tenere tutto in ordine, preciso e pulito? Ma non crede abbiano bisogno di una ragazza delle pulizie. <Sono seduta qui, davanti al Generale anbu. Già basta questo a rendermi speciale.> dal tono non sembra per niente una piena di sé, parla come le viene, in maniera educata, ma si affretta comunque a continuare il suo dire. <Non speciale nel senso di unica, immagino che molta altra gente si sia ritrovata davanti a voi, penso che chiunque si segga qui, è un pochino speciale in senso generale, non nel senso che spicchi in qualcosa di particolare. Per carità, poi ci sarà davvero qualcuno di unico. Io al momento mi ritengo nella norma ancora.> lei non ha ancora imparato a controllare l’innata del resto, di speciale non ha ancora niente. Parla in maniera pacata e sincera, continuando a fissare l’anbu dietro la scrivania, mentre la gamba continua a muoversi sempre più velocemente. [Chakra Off]

01:32 Furaya:
 E' costretta a muovere il capo dall'alto al basso, giusto due volte contate. Solleva appena il mento, riportandolo dabbasso, replicando la manovra una seconda volta e poi fermandosi. Per qualche istante, resta in silenzio, volendo capire e sentire se l'altra ha ancora qualcosa da asserire, prima che la parola venga presa da Gekido, il Generale Anbu. <Devo ammettere che hai dato una risposta eccellente. Mentire di fronte a noi..> Perché non parla mai al singolare quando si tratta degli Anbu, essendo una forza collettiva, un'Armata. Le Forze Speciali non possono difendere, se non assieme, il Villaggio della Foglia o, comunque, ogni Villaggio d'appartenenza. <..è profondamente sbagliato. Potrei facilmente portarti nella Stanza delle Torture se, comunque, sapessi che stai mentendo. Ma ho controllato, mi sono informata su di te.> Lo dice con facilità, scandendo però per bene ogni singola parola che venga espletata da se stessa. Lo fa con lentezza, proprio come poc'anzi, dal momento che il motivo è pur sempre il medesimo. <Non hai fatto niente di male che possa causarti una pena. Ma hanno visto del potenziale in te e chi sono io per non dar ascolto ai miei sottoposti?> E' pur sempre il Generale, deve avere fiducia in loro, esattamente come quegli ultimi ne devono avere nei confronti del loro Capo. <Fufufufu~> Le viene da ridere, non per la situazione o per farle paura. Affatto. Bensì per l'ultima affermazione della ragazza, poiché sembra un immenso giro di parole che, conseguentemente, non arriva mai ad un punto o ad un fine preciso. <Stai andando bene.> Le sta quasi simpatica. <Se non hai fatto niente, vuol dire che, sì, voglio testarti. Ma non ti reputi speciale, non hai niente che possa interessarmi, quindi? Cosa dovrei farmene di te?> Tutti hanno un potenziale, ma il di lei modus operandi attuale è solamente quello di far perdere la pazienza alla ragazza, poiché salta da un punto all'altro della questione, lasciandole sempre il beneficio del dubbio sui risvolti successivi. [Chk On - Maschera&Equip Anbu]

01:56 Tayuya:
 Le parole del Generale sono lente e ben pensate, il suo modo di fare potrebbe risultare quasi snervante oltre che inquietante, ma lei mostra sempre la sua solita maschera cercando di non cadere nella trappola della crisi isterica. Sa di non aver fatto nulla e può basarsi su questa sua convinzione per non crollare. Il dubbio che possa centrare il suo passato è lieve, anche se presente, ma al momento niente le ha dato da pensare che quella possa essere la ragione. Sapere di aver dato una risposta eccellente la fa sentire decisamente meglio, ma non gongola, ne mostra niente che possa lasciar pensare che si possa montare la testa. Anche perché non è così, è solo grata di aver detto qualcosa di giusto in un momento simile in cui sta in realtà soffrendo come non mai. Quelle mani legate, i suoi vestiti. La gamba continua a muoversi e lei sorride. <Informata?> qui effettivamente vacilla, sembra cedere all’angoscia, il sorriso scompare e il nervosismo sembra fluire dal proprio viso, ma le successive parole tornano a farla rilassare. È ormai evidente che il suo passato non centra, prende un profondo respiro e cerca di riprendere il proprio autocontrollo. Hanno visto del potenziale in lei e si chiede chi, a questo punto, ma i sottoposti del Generale devono essere davvero abili. Ogni cosa le fa pensare sempre più che abbia ragione, che sia un test, una valutazione, soprattutto quel ‘stai andando bene’. Ne è felice, anche se non sa a cosa questo potrebbe portare. Ma quell’ultima domanda le lascia intendere qualcosa… che dovrebbe farsene di lei? Dunque si tratta di arruolamento. Di colpo il viso muta, si fa seria e svanisce ogni traccia di sorrisi o delicatezze. Vi è solo serietà, freddezza, quasi distacco. Se si tratta davvero di questo, vorrebbe sul serio entrare a far parte di Loro? Il tremore alla gamba aumenta. <Sono una Hyuga, ancora non ho niente di speciale, ma i miei occhi presto saranno abili e potrebbero essere di aiuto. Inoltre non conosco il mio futuro, niente può impedirmi di sbocciare più avanti.> il tono è basso, più atono e privo di inflessioni particolari. <La vera domanda è se io lo voglio.> senz’altro per tutti potrebbe essere solo un onore far parte delle Forse Speciali, chiunque ne sarebbe felice, chiunque vorrebbe un onore simile. <E non è un dubbio dettato dal non ritenermi all’altezza. Ma se vi siete informati su di me, allora saprete da cosa è causato.> per anni ha visto loro come i nemici, coloro che le hanno portato via tutto, che seguendo ciecamente gli ordini di un Hokage marcio, hanno compiuto un errore, ma non si aspetta scuse, del resto è il loro lavoro quello di ubbidire agli ordini. <Ma penso che tutto dipenda da voi alla fin fine. E qui io potrei anche trovare la mia strada.> non lo mette in dubbio, del resto è brava a nascondere le proprie emozioni, a mentire, sopportare la tensione, fare ciò che deve essere fatto. Certo non ai livelli anbu, ma perché non dovrebbe esserne all’altezza alla fin fine? Il distruttore della sua famiglia del resto ormai ha capito che era il precedente Hokage. [Chakra Off]

02:23 Furaya:
 <Oh, non sai quanto possa essere facile sapere tutto di tutti quando si è a Capo delle Forze Speciali~> La qual cosa potrebbe significare un sacco di cose, sia positive che negative, ma c'è sempre una motivazione quando usa determinate parole, dal momento che deve e sta cercando ancora di catalogare le motivazioni, intenzioni, modi di fare della ragazzina. Uno Hyuuga negli Anbu potrebbe fare molto comodo, visto e considerato come Hiashi, Hyuuga anch'esso, sia morto prematuramente e neppure da tanto tempo. Uno dei motivi per i quali possono aver scelto proprio Inori è anche questo: sostituire un altro Anbu morto, che aveva le sue stesse doti, seppur egli fosse al livello di un Jonin, a differenza della qui presente. Ma avrà tempo per crescere se, ovviamente, avrà al proprio fianco qualcuno in grado di istruirla, di renderla migliore, che possa altresì credere in lei e nelle di lei capacità. Osserva il suo modo di fare, nello specifico la gamba che continua a muoversi, ipoteticamente nervosa. <Smettila di muovere quella gamba.> Un ordine, probabilmente il primo dei prossimi e futuri che verranno. Non ha granché nozioni di Medicina, ragion per cui vuol ancora comprendere perché ella sia nervosa così tanto da non riuscire a fermare il tremore della gamba. O c'è sotto qualche altra motivazione particolare che la induca a commettere quel gesto? E' interessante comprendere e studiare il metodo comportamentale delle altre persone, al di fuori del proprio. C'è anche da sottolineare che quello della Consigliera non è certo dei migliori, neppure il più bravo degli psicologi vorrebbe la Consigliera come sua ipotetica paziente. Troppe cose da scavare all'interno di quel cerebro, da tirare fuori dal marciume che circonda il resto. <Ho letto qualcosa su di te.> S'intenerisce? Deve stare attenta a ciò che afferma. <E quel qualcosa mi interessa. Da dove nasce il tuo astio, eh?> Punzecchia, lo fa di proposito. Vuole vedere fin dove quel tremolio possa arrivare; fin dove la stessa pazienza di Inori possa condurre questo mirabolante incontro tra il Generale ed una Genin. Sorride dietro la maschera, divertita, nevvero. [Chk On - Maschera&Equip Anbu]

00:19 Tayuya:
 Quella prima frase suona tanto come una minaccia, eppure per la ragazzina sembra qualcosa di… interessante e magnifico. Avere quel ruolo e quella posizione permette di avere molti vantaggi, trai quali quello di sapere ogni cosa. Nulla può sfuggire all’occhio del Generale, e la giovane sembra che stia iniziando a provare una sorta di interesse verso quel ruolo, verso gli anbu. Ma la gamba continua a tremare, quelle corde sono ancora troppo strette e lei deve necessariamente sistemarsi il copri fronte. Per questo anche non distoglie lo sguardo dalla maschera del Generale, così evita di guardare se stessa e i suoi vestiti sgualciti. Quell’ordine arriva forte e diretto: smettere di muovere la gamba. Al che la ragazza sorride, un sorriso carico di nervosismo e divertimento… eccola che sta arrivando, la crisi. Non può mollare ora. <Vorrei tanto smettere. Non crediate che siate voi a innervosirmi. Oh, no, questo è diverso dall’essere nervosi.> la voce tremula ma è evidente lo sforzo che ci sta mettendo per risultare controllata. Chiude gli occhi, fa profondi respiri e torna a guarda il Generale. <Sono le corde. Le mie mani bloccate e il mio terribile impulso che non posso soddisfare per colpa di esse.> il tono è duro, stringe i denti, al limite dal cedere e quella gamba purtroppo non smette di muoversi. Traballa, traballa, traballa, traballa, lo stivaletto potrebbe persino fare rumore sul pavimento, ma poi qualcosa sembra venirle in mente per potersi distrarre. Osserva il Generale, le sorride. <Vi da così fastidio la mia gamba? Vi innervosisce?> rischia e molto anche, perché sta facendo dell’ironia, lascia ad intendere che il Generale non abbia abbastanza i nervi saldi per ignorare un semplice tic nervoso. Il tono dolce, gentile ed accomodante, il sorriso nervoso che ben presto sembra voler stuzzicare l’anbu che ha di fronte. Eppure c’è dell’eleganza comunque nei modi di fare. Fortuna vuole che il Generale cambia discorso, anche se va a premere dei punti fin troppo vivi nella quattordicenne. Il viso si indurisce ancora una volta, perde qualsiasi modo di fare educato, l’astio è palese anche se sorride lieve prima di iniziare a parlare. <Gli anbu hanno ucciso la mia famiglia. I miei genitori, quando io ero molto piccola, erano contro il regime di Kuugo. Sono stati scoperti e fatti passare come criminali, e gli anbu una notte si sono introdotti in casa nostra. Hanno ucciso i miei genitori, ucciso mio fratello che era ancora un bambino, ma non me. Il clan Hyuga ha pensato di proteggermi.> deglutisce a forza quella storia, ma man mano che parla lo sguardo si fa gelido e distante. <Gli anbu mi hanno lasciato sola con questa cicatrice. Loro, voi, siete agli ordini diretti dell’Hokage. Non so nemmeno più se ritenerli responsabili per aver solo fatto il loro dovere. L’Hokage era marcio, ma loro non potevano saperlo, o forse si, ma hanno eseguito comunque. Ma è anche vero che è stato un anbu a salvarmi.> prende un profondo respiro ora non riuscendo comunque ad accantonare totalmente quel suo rancore. <Ora le cose sono diverse.> o meglio, è cambiato l’Hokage e quindi di conseguenza non potrebbe ripetersi una cosa simile. Ma è tutto lì, lei rimane ferma ed immobile, non crolla, non si lascia andare a chissà quali sceneggiate e alla fin fine torna a sorridere verso il Generale. [Chakra Off]

00:50 Furaya:
 Con rinnovato interesse, non sposta per nessuna ragione lo sguardo dal di lei volto. Certo, la Hyuuga non potrà giudicarlo né notarlo, visto e considerato come il viso e l'espressione della Consigliera, nonché l'identità, siano coperti e nascosti opportunamente dalla maschera. <Parlami del tuo impulso.> Non le interessa d'altro, in questo momento. Le viene, tuttavia, da ridacchiare, senza scomporsi più di tanto ma neppure trattenendosi, quando affronta l'argomento successivo. <Fufufu~> Agita la dritta nell'etere, come se volesse scacciare qualcosa che le dia fastidio come una mosca. <Certo che non mi innervosisce. Volevo vedere come reagivi ad un mio ordine diretto. E ciò che ho visto non è esattamente quello che si definirebbe il comportamento di un Anbu di fronte al Generale in persona.> Piega la testa di lato, lasciando poggiare nuovamente la guancia contro la mano corrispondente, dunque la destra. Il tono, come precedentemente fatto e tenuto, è sempre cauto, attento ad ogni singola parola, nonché lento perché vuol sempre insinuare, in chi ha di fronte, il dubbio, il timore, ma mai una certezza o qualche complimento. Sol prima se l'è lasciato sfuggire e, di questo passo, avrebbe ceduto letteralmente, cosa che non può permettersi, visto e considerato il ruolo che ricopre, almeno in questo momento, con la maschera sul viso. S'alza in piedi, dunque, aggirando la scrivania come farebbe una tigre davanti alla preda ferita, giacente al suolo, pronta soltanto per essere sbranata. Elegante a modo suo, con quell'armatura addosso, ma allo stesso tempo ferina, arrogante e combattiva. La supera, si apposta dietro la di lei sedia e, con un gesto secco, ne tira via le corde. Le farà un po' male, quasi sicuramente, ai polsi, poiché non gliele strappa con decenza. Nessun favoritismo, nessun merito. Lascia cadere a terra quelle ultime, prima di dirigersi nuovamente alla scrivania, con fare lento, le mani unite dietro la schiena. La lascia parlare, sfogarsi, espletare ogni singolo dubbio avente nei riguardi nelle Forze Speciali. <Kuugo Gaito è stato segregato nel Carcere di Kusa per molto tempo. Ribellatosi per la seconda volta, è stato poi ucciso. Tutti coloro i quali erano asserviti ad egli son stati cacciati, imprigionati. Non v'è rimasto più nessuno del vecchio regime di Kuugo. Son passati già molti anni da allora. Comprendo appieno come il tuo sentimento d'avversità non sia sparito, ma non puoi odiare tutti noi che, al contrario, difendiamo il Villaggio e siamo costretti a sottostare all'ordine dell'Hokage. Se l'Hokage ci dice di sterminare, noi sterminiamo. Puoi anche chiamarci cagnolini che van dietro al padrone, ma siamo qui per questo: per difendere Konoha, per difendere i cittadini, i ninja e l'Hokage, che è sopra di me in quanto a comando.> Il che è abbastanza ovvio, d'altronde. <Sono certa che le cose son diverse.> Perché ha contribuito a cambiarle. Ha combattuto contro Kuugo, contro Ryota, entrambi avversari temibili che han rovinato l'esistenza di molti. <Inori Hyuuga.. Son stanca di parlare. Decidi. Con me o contro di me?> Le dona ancor le spalle, ma ruota il capo appena oltre la spalla manca, donandole parte del profilo della maschera. [Chk On - Maschera&Equip Anbu]

01:11 Tayuya:
 Vorrebbe tanto smettere ed ubbidire, davvero, ma non può perché il suo cervello glie lo impedisce. Ma il Generale sembra incuriosito e anziché rimproverarla per non aver eseguito un ordine, le chiede di parlarle di questo impulso. Strano, ma è anche qualcosa che non avrebbe mai dovuto chiedere. <I miei vestiti. Sono in disordine. Non posso sopportare questo mio stato, non posso sopportare che il mio copri fronte è storto.> si, forse sembra pazza anche per via del tono che si ostina a mantenere regolare, ma che con lo sforzo a tratti si fa stridulo. Rigida, trema. <E’ un tarlo, mi divora il cervello.> come tanti altri quando nulla è come ha pianificato. Il Generale infine si alza, lenta e decisamente snervante. Si avvicina alla ragazzina proprio come un predatore punterebbe la propria preda ferita. L’aggira e solo per un istante, un solo e microbo istante, la mente viene sfiorata dall’idea di ritrovarsi sgozzata alle spalle. Ma è solo uno stralcio di pensiero, perché quello che il Generale va a fare è quello di liberarla dalle corde. Non c’è delicatezza, perché mai dovrebbe esserci, e lei stessa trattiene un gemito di dolore misto a sorpresa. I polsi arrossati e segnati, ma finalmente è libera. Velocemente, come colta da un elegante raptus, andrebbe a muovere le mani sui propri vestiti, muovendo le dita in modo da sistemarsi. La maglia è storta, fa raddrizzata, il copri fronte è calato più da una parte, va riportato alla stessa altezza e la placca in metallo centrale al corpo, le maniche sgualcite vanno tirate, ma non troppo o rischia che una spallina caschi più dell’altra e poi i capelli. Quei capelli già in ordine che ora va a ritoccare sistemando ancora di più i ciuffi, la frangia, che deve essere perfettamente sistemata in modo che incorniciano i propri occhi celesti. Finalmente il tremore cessa, la gamba si ferma e le mani si posano delicatamente sulle ginocchia. Chiude gli occhi e si lascia andare ad un profondo sospiro di sollievo, ora tutto è calma nella propria testa, tutto è silenzio e perfezione. Il sorriso torna più amabile, gli occhi riaperti ad osservare il Generale. <Ora posso fermare la gamba.> ed ecco fatto, giusto appunto. Lieve e pacata, mentre in silenzio ascolta quanto le risponde la donna riguardo al proprio sfogo contro gli Anbu. Annuisce. <Ora ho capito, grazie al capo clan, che le cose sono diverse. Vedo il mondo diversamente e sono conscia di aver sprecato la mia esistenza fino ad oggi portando rancore e odio verso il clan, verso gli anbu e il villaggio. Ero convinta di cose errate.> sospira cercando di rilassarsi e trovare la propria compostezza. <Ma è difficile cancellare tali emozioni che mi hanno plasmata.> scuote appena la testa sempre rispondendo a quelle parole, trovando dentro di lei i pensieri che ora compongono la sua mente riguardo loro. <Gli Anbu hanno il dovere di ubbidire all’Hokage. Difendere il villaggio e i deboli e i ninja, conscia di questo non posso disprezzare chi fa solamente il proprio lavoro.> non più ormai, non può permettersi di farlo nonostante dentro di lei forse quel pensiero è ancora troppo fresco per poterlo eliminare del tutto. <Chi doveva pagare, ha pagato. Voi non centrate nulla con me e la mia famiglia. Voi siete diversi e questo è un altro regime. Quindi non ho motivo di essere contro di voi.> non ce l’ha davvero, nonostante si deve ancora abituare all’idea, non ha comunque più motivo per tenere quel rancore. <Sono con te. Agli ordini.> pronuncia infine, composta e seria, senza distogliere gli occhi dal Generale, dalla sua figura… quella, per ironia della sorte, è la sua strada, perché sa che c’è altro, sa che deve perseguire quella nuova visione delle cose. [Chakra Off]

01:32 Furaya:
 <Va bene, capisco.> Il tarlo, il dubbio che le divora il cervello. Su quello, assolutamente, non ha proprio niente da dire. Inspira ed espira, voltandosi finalmente in sua direzione negli esordi finali. La Hyuuga arresta finalmente il movimento della gamba, mentre riprende a parlare a dare spiegazioni alla Ninjutser. <Esatto.> Conviene con quanto da essa vien detto; non ha però altro da aggiungere sul contesto, poiché non è compito suo farle ricredere un frangente simile. Le ci vorrà del tempo, ma è sulla buona strada per apprendere il vero volto delle cose che ha vissuto, così come gliele ha spiegate il suo Capo Clan. Districa le braccia, le quali discendono lungo i rispettivi fianchi. <Se sei con me, dovrai imparare alla svelta. Niente ripensamenti. Niente testate, niente ribellioni, niente eroismi o vittimismi. Se ti viene impartito un ordine, tu lo porti a termine. Se ti viene detto, dai tuoi superiori, di fare qualcosa, tu la fai. Per il momento, ti assegnerò al Luogotenente che ti ha portato qui, precedentemente, per far sì che possa addestrarti. Ti spiegherà tutto quello che c'è da sapere, facendoti vedere il nostro luogo d'allenamento. Rammenta. Dentro la Base, si vive con la Divisa e con la Maschera, tramite un nuovo nome, un nuovo volto. Per questa ragione, scegli il tuo soprannome, il tuo futuro Io Anbu, diverso ed estraneo ad Inori Hyuuga.> Sol dopo ch'ella le abbia effettivamente dato la risposta che vuole, la lascerà libera di andare col Luogotenente, il quale le mostrerà l'equipaggiamento, la maschera, nonché le nozioni base per un neo entrante nelle Forze Speciali Anbu. Infine, anche la Consigliera deciderà di lasciare l'Ufficio, per dedicarsi ad altre mansioni di comunque discreta importanza, pur sempre nella Base Anbu sotterranea e nascosta. [END]

01:45 Tayuya:
 Non c’è altro da dire, tutto sembra sistemarsi e andare per il meglio dopo che lei è riuscita a sistemarsi i vestiti. Via il tarlo dalla sua mente, ed ecco che tutto appare migliore, pulito, efficiente, e anche la discussione con il Generale sembra arrivare ad una fine, a qualcuno di buono. È come se tutto il problema fosse stato causato da quei vestiti storti e che, una volta sistemati, tutto si sia risolto. Sorride, sicura e gentile, verso il Generale, quella donna sconosciuta che però andrà a vedere in viso non appena entrerà a far parte di quel corpo delle forze speciale. Perché così ha deciso. <Niente ripensamenti, niente rimorsi, niente discussioni. Si eseguono solo gli ordini.> lo ben comprende, sa quali siano i doveri degli Anbu, sa a chi devono ubbidire, sa che devono svolgere i loro incarichi senza ‘se’ e senza ‘ma’. Ascolta ogni singola parole, ogni frase che entra nella mente della ragazzina e fa proprie. Non le resta che annuire e pronunciare il suo nuovo nome, l’inizio per quel suo nuovo volto. <Meirei.> ovvero ordine. Una parola che potrebbe essere intesa sotto diversi punti di vista. L’ordine quello che esige per le sue manie, l’ordine che deve circondarla, ma anche ordine inteso come qualcosa che viene detto di fare senza discutere. L’ordine delle cose. Così andrebbe ad alzarsi e a compiere un inchino verso il Generale, schiena dritta e braccia lungo i fianchi, composta ed austera, severa in viso ma con quel solito sorriso che sembra emanare tranquillità e dolcezza. <Grazie, Generale.> un ringraziamento dovuto, quindi dopo aver ricevuto il permesso di andare seguirebbe il Luogotenente che l’ha portata lì, facendosi spiegare tutto e un giro turistico della base che non fa mai male, ed infine il suo equipaggiamento, le sue nuove vesti. Chissà dove quella scelta e quella strada la porteranno. [Chakra Off][END]

Ingresso Anbu per Inori.
No Exp, in quanto la Corp vale come premio.