Post mazzate

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21:47 Fumiko:
 Hanno appena messo fine al loro allenamento, lo ha fatto perché di continuare non se la sarebbe più sentita, non quando a vedere l'uomo quasi in croce siano a tenerlo proprio i suoi rampicanti come se fosse in croce. Toglie il sigillo e disattiva l'innata immediatamente, cosa che forse porterebbe l'uomo a cadere da una considerevole altezza ma non ha pensato che questo possa causargli danni, non ha capito ma gravità del colpo che ha inferto, e come il suo corpo ne abbia risentito. I metri sono abbastanza ma pochi per essere mangiati da qualche passo veloce in sua direzione < scusa > mormora affranta nel guardarlo < non..non pensavo che potessi realmente prenderti in pieno > il suo obiettivo era quello ma era più che convinta che l'uomo si sarebbe scansato velocemente verso qualche direzione e l'avrebbe scampata ma alla fine la sua spada era caduta a terra, segno della sua 'sconfitta', almeno come spadaccino. Si avvicinerebbe cauta alla sua figura osservandolo < come..come ti senti? > non sa certo delle lussazioni ma nemmeno di come possa aver in qualche modo ferito il suo orgoglio, non può immaginarlo. Ma adesso ha una precisa idea della propria forza e potenza reale, ha saputo sfruttare al massimo il proprio mokuton come difesa e attacco in contemporanea, senza nemmeno richiamare una copia in legno per farlo. Su questo fronte è soddisfatta almeno < avresti potuto attaccarmi meglio > si ritrova a mormorare provando a poggiare le mani sul suo viso con dolcezza < perdonami... > [stessi tag][chakra on]

22:05 Raido:
  [Colline] Lo scontro è andato bene per la Senjuu, un po' meno per l'albino il quale si è ritrovato sconfitto e battuto. Non è la sconfitta in se a bruciargli, non gli interessa aver perso contro la sua ragazza, non la considera come una rivale o come qualcuno da battere, non ha interesse in questo ma il fatto di non esser riuscito a fermare il suo attacco, di aver visto la propria zanbato cadere per non essere riuscito ad essere abbastanza forte fisicamente da fermare quei rampicanti. Ora si ritrova con le spalle distrutte, non sente più le braccia e fanno male, fanno dannatamente male e Fumiko sta andando a infierire sempre di più prendendolo e avvolgendolo completamente. Si ritrova legato come un salame, gambe, braccia, busto, ogni cosa, adesso è immobilizzato e non può nemmeno reagire, non può tenere in mano un'arma, non può più combattere, lo ha privato dell'unica cosa che lo ha sempre reso forte davanti a tutti. E' sollevato da terra anche se per poco in quanto il legno si ritira e lui si ritrova a cadere verso il basso. Non riesce ad atterrare in piedi tanto è il dolore alle braccia, esso gli offusca persino la mente e le varie cognizioni. Cade, atterra con i piedi ma si lascia andare inginocchiandosi sull'erba delle colline con il viola del sigillo che brilla ancora leggermente, un luccichio per via della rabbia provata prima. Sente la chunin avvicinarsi, la sente arrivare sempre più vicino ma non alza il viso, non la va a guardare preferendo non fare alcun movimento o il dolore sarebbe aumentato <Non devi scusarti> non deve farlo, lei ha fatto del suo meglio e merita quella vittoria. Il tono esce leggermente strozzato, il dolore è tanto e cerca di trattenerlo, cerca di non farlo capire, non subito almeno <Ho fatto un'errore di calcolo> e questo gli brucia, pensare di avere abbastanza forza nelle braccia da fermarla e invece si è ritrova a soccombere ma poi giunge quella domanda. Deve rispondere. Mentire? Gli piacerebbe ma non avrebbe senso, non quando il dolore arriva da una parte così visibile <Non...non sento più le braccia..non riesco più a muoverle> difatti gli arti superiori tremano leggermente, non riesce a muoverli, rimangono a penzoloni ai lati del corpo <E sono stanco> quel colpo lo ha privato di tutte le energie in un battito di ciglia, forse è proprio la stanchezza che lo ha portato ad essere debole in questo momento. Un mezzo sorriso si crea sul viso del Jonin, un piccolo e leggero sorriso <E rischiare di farti male? No, meglio io che tu> se si fosse fatta male non se lo sarebbe mai perdonato. Quella carezza sul proprio viso è un balsamo e qui, lentamente, solleva il viso verso di lei ricercandone gli occhi <Non hai niente da farti perdonare..aiutami a tornare in piedi per favore>. [Chk on]

22:17 Fumiko:
 Non può non sentirsi in colpa nel vederlo cadere a terra in ginocchio, privo di forze e ..dolore? Il cuore si stringe di più. Si inginocchia pure lei davanti a lui , gli tocca il viso e sente, capisce che quel colpo ha messo a dura prova il corpo del bianco. Rimane ferma con gli occhi spalancati e il respiro corto. Le mani proverebbe a scendere sul suo busto per provare a tenerlo da li e non avvicinarsi alle sue braccia o spalle che siano < dovevi spostarti > sibila con gli occhi leggermente umidi < sei tutto scemo > continua lei mettendo anche il broncio adesso ma di forze per alzarsi e alzare anche lui non crede di averne < siediti, riposati.. riposiamoci adesso > sussurra sedendosi davanti a lui sempre sorreggendolo e senza toccare le sue braccia < guarda.. c'è il tramonto > hanno iniziato presto ma adesso il sole cala lentamente verso il basso regalando un cielo limpido con tante sfumature di arancio e oro da mozzare il fiato . Un tramonto da vedere in un modo romantico , non in un post combattimento con l'uomo ferito davanti a se. < mi dispiace di averti fatto male... Chissà, magari adesso potrei riuscire a farne a Noboru > sussurra a mezza voce perdendosi nel guardare il tramonto da quella posizione, ma la voce rimane stranamente normale e quasi priva di emozione, nessuna emozione si fa sentire, dolore, rancore, niente di tutto quello che ha sempre mostrato adesso viene alla luce. Una cosa molto strana specialmente da parte di ella, che ha sempre sofferto per quello...Chissà perché? Chissà se lo scoprirà anche l'uomo < io..voglio sposarti in una foresta > si volta a guardarlo di nuovo con le gote leggermente rosee , ma quello è solo un suo desiderio, non di Raido < a te dove piacerebbe? > [stessi tag][chakra on]

22:35 Raido:
  [Colline] Tutto semplice e di certo lui non lo è, fare le cose in modo semplice non appartiene al suo stile e oggi lo ha dimostrato nel migliore dei modi. Anche lui ha imparato qualcosa da quella storia, ha imparato che ha ancora delle lacune, ha imparato che ha ancora della strada da fare per definirsi perfetto. Deve allenarsi, deve allenare meglio il suo corpo. Si è concentrato molto sulla resistenza trascurando la forza e questi sono i risultati, un grosso, grossissimo errore. Un sorriso si crea sul viso del Jonin, l'ennesimo ma non può farne a meno <Dovevo provarci, è meglio che l'ho fatto con te che in una missione ma ora ho capito quali sono i miei limiti e ho capito che non posso avere limiti> non può permettersi di avere limiti di nessun tipo se vuole portare a compimento i suoi piani, se vuole che nella Masayoshi lo rispettino tutti quanti senza ribellione alcuna <Mi ami anche per questo, no?> volta leggermente il capo verso la donna che ora gli tocca il busto. Ogni suo singolo tocco è un balsamo per il suo corpo, lo fa stare e sentire bene, meglio di quanto non stia al momento sicuro <Va bene> e con la forza di Fumiko si lascia leggermente andare all'indietro, stringe i denti per impedire al dolore di uscire, per impedirsi di fare qualche verso di troppo ma lo sente, un dolore lancinante alle spalle, qualcosa che mai ha provato prima, forse solo una volta. Alza lo sguardo al cielo, il sole comincia veramente a tramontare, il sole cala <Già..mi ricorda quel giorno in ospedale. Ironico non trovi? La prima volta che abbiamo visto il tramonto insieme eri tu a stare male, invece adesso, le cose si sono invertite...> china di poco il capo per guardare l'erba <...sono fiero di te> in fondo è fiero di essere stato battuto dalla donna, contento che la ragazza si divenuta tanto potente in così poco tempo ma ora parla di qualcosa di più serio, qualcosa che fa male ad entrambi <Capita ma questo vuol dire che, la prossima volta, non mi dovrò più trattenere con te> e non lo avrebbe fatto, avrebbe usato tutte le sue carte e avrebbe vinto, questo è poco ma sicuro <Noboru...senti..devo parlarti di lui> forse questo è il momento migliore, il discorso è uscito e non serve a niente mandare avanti ancora quella storia e poi tutto quanto degenera. Gli occhi vengono spalancati a quella rivelazione, il cuore inizia ad accelerare il proprio battito mentre osserva il viso della donna divenire più rosso <Bhe, non ci ho mai pensato a dire il vero> si trova un tantino in imbarazzo, non è un pensiero che ha mai fatto prima e ora deve rispondere anche se riacquista la tranquillità quasi subito <Anche se, non m'interessa dove ci sposiamo, l'unica cosa che m'interessa è che tu sia mia moglie. Ci sposeremo in una foresta> se quello è il sogno della ragazza, allora avrebbe acconsentito, non ha pretese su quello, gli basta averla vicino ma a quel pensiero ne sopraggiunge un altro più oscuro, un qualcosa che lo tartassa. Il viso diviene più scuro, leggermente più scuro di prima e pensa, pensa a quella sera in cui ha preso il sopravvento su di lui, la sera in cui lei gli ha fatto quella terribile rivelazione. [Chk on]

22:52 Fumiko:
 < certo che ti amo anche per questo, deve esserci qualcuno che ti trattenga dal fare scemenze > fa un piccolo sorriso che scompare nel vedere la sua espressione dolorante. Prova a stargli vicina col corpo ma è parecchio difficile senza fargli male, cosa che la porta a provare a mettere e allungare e gambe a terra con lui al centro, il modo migliore per stargli vicino ma non causargli altro dolore . Il tramonto è accanto a loro, li osserva e loro osservano lui < è vero . Solo che io non riuscirei mai a prenderti come una principessa e trasportarti come nulla fosse per i tetti degli ospedali > un altro sorrisetto spunta sul proprio volto . Si volta a guardarlo di nuovo, lo guarda mentre l'altro osserva l'erba umida e fredda < io..devo migliorare tanto . Nemmeno ti ho visto spostarti la prima volta > ammette ispirando profondamente < sei umano Raido, abbiamo tutti i limiti, che siano fisici o mentali > e lei di limiti mentali ne ha a bizzeffe ormai, nemmeno riuscirebbe a contarli < ma sai..che in qualsiasi momento sono qui per aiutarti, quindi fa affidamento su questa nuova forza che ho, che possiedo da un po ..> torna a guardarlo con dolcezza < bene, la prossima volta sarò ancora più forte, voglio arrivare al tuo livello e allora..combatteremo di nuovo > sorride con più convinzione e una scintilla che ben presto scompare al sentire parlare di Noboru. Il volto si calma e si fa cereo ma senza dolore e rabbia, impassibile quasi < cosa c'è ancora da dire e da sentire? > si volta a guardare nuovamente il tramonto . < sai..mi piacerebbe al tramonto...nel bosco dei ciliegi.. in primavera, quando tutto il bosco è vivo e gli alberi sono in fiore. > un lieve sorriso riaccende quel turbinio di emozioni dentro di lei e si spegne di nuovo come una lampadina nel notare quella tetraggine nel volto altrui < cosa c'è? > [stessi tag]

23:17 Raido:
 Una piccola risata gli fuoriesce nel sentirla parlare, non sguaiata ma semplice, quasi innocente <Se ti dicessi cosa ho fatto un anno fa, mi prenderesti a pugni al solo pensiero> e lui sa benissimo cosa ha fatto un anno fa, è andato contro Cappuccio Rosso ed è quasi morto, si è letteralmente carbonizzato. Non può scordare quel giorno, un giorno terribile per lui, il giorno in cui, per la prima volta, ha visto la morte in faccia, ha rivisto i suoi genitori in quel periodo. Non ha rimpianti per le sue azioni, ogni cosa che fa ha uno scopo ben preciso e lo avrebbe fatto anche con la stessa Fumiko, lo avrebbe fatto per salvarle la vita ma per fortuna è migliorato parecchio da quel giorno e non ha bisogno di mettere a rischio la propria incolumità <E mai dovrai farlo, voglio tenere intatto quel po' di orgoglio che mi rimane e poi, dici che ami, ti sei avvicinata ad accarezzarmi ma non mi hai dato nemmeno un bacio> mette un leggero broncio per quello, il bacio è la prima cosa che si sarebbe aspettato e invece non è nemmeno arrivato, è ingiusto. Si torna a parlare dello scontro e di quello che è successo ed è divertente chiacchierare dopo uno scontro nonostante i dolori <E io non ho mai affrontato un Senjuu e mai alla sua massima potenza ma ora so di cosa sei davvero capace> e la potenza di quel legno è troppa per essere concepita <Non io, ho imparato da tempo che non posso permettermi il lusso di avere delle limitazioni> deve essere forte in ogni campo, persino nel ninjutsu deve riuscire a diventare più potente. Forse non avrebbe superato Fumiko in quel campo ma sarebbe riuscito ad arrivare a una potenza tale da poter gareggiare anche in quell'arte <Lo so, il fatto è che non voglio farti male, mi riesce difficile pensare di colpirti, figurati farlo sul serio> colpire la propria donna è qualcosa che ha sempre ripudiato e che mai è riuscito a pensare <Di questo passo mi supererai ancor prima che io superi me stesso> e gli brucia dannatamente tanto, anche troppo per i suoi gusti ma non deve pensarci, non deve dire fare strani pensieri su questo, non ora che gli tocca parlare di Noboru. Prende un profondo respiro per poi cominciare a raccontare tutta la storia <Quando sono venuto a prenderti in quel covo, non avevo previsto una cosa, Noboru aveva rapito Miho, si aspettava un attacco e l'ha fatta rapire e io l'ho saputo solamente quando ero già sul posto. In quel momento stavo impazzendo, mia figlia stava rischiando di morire e non solo, oltre a lei aveva rapito altre due bambine. Mi ha teso una trappola e dovevo salvarle tutte e tre> non dice come è andata a finire, il risultato è palese visto che Miho ora è sana e salva <Quando ti ho riportata ho sempre omesso il suo nome, non ti ho mai detto di lui e ti ho mentito sempre su di lei per evitare che quei ricordi ti facessero soffrire ancora ma la verità è che Noboru è ancora vivo ed è mio prigioniero da mesi> finalmente lo ha rivelato, finalmente le ha detto la verità sul Kokketsu. Forse ha sbagliato, forse no, non lo sa <Dopo aver salvato Miho, volevo ucciderlo, lo volevo con tutte le mie forze ma non spettava a me farlo> ed ecco anche il motivo per cui è ancora in vita. E' una rivelazione difficile da fare ma è giusto che lei sappia tutto adesso che ha nuovamente la memoria. Il discorso cambia ancora e si parla del matrimonio, della loro unione, qualcosa di bello <Allora cominciamo ad organizzarlo, basta indugiare, organizziamo tutto. Voglio che tu divenga mia moglie il prima possibile> lo vuole con tutto se stesso, vuole che lei sia sua completamente ma quel pensiero oscuro lo avvolge, lo porta a pensare troppo, pensieri che fanno male, dannatamente male. China leggermente il capo verso il basso a scrutare il terreno, osserva l'erba <Non riesco a togliermi dalla testa quella notte> la notte in cui hanno discusso, la notte che nemmeno lei può dimenticare. Le labbra tremano ma non di tristezza, bensì di rabbia, una rabbia che cerca sempre di sopprimere <Io devo e voglio sapere chi è> se potesse stringerebbe i pugni ma non può <Non riesco ad evitare di pensarci> e come può, è l'unico vero colpo che ha accusato quella notte, l'unico che ha sentito veramente. [Chk on]

23:37 Fumiko:
 < so già che hai fatto qualche cazzata enorme e non potrei nemmeno darti schiaffi in queste condizioni > senza nemmeno potersi spostare insomma < sarebbe divertente vederti in braccio a qualcuno e trasportato come una bellissima principessa dai capelli bianchi > una presa in giro bella e buona la sua mentre prova ad avvicinarsi per concedergli un bacio casto sulle labbra < quel broncio ti fa molto bambino > un altro bacetto prima di allontanarsi < non voglio toccarti e farti male > infatti subito sposta le mani dal suo corpo per evitare di toccare punti dolorosi < oh.. non hai mai affrontato un senjuu prima di me? E poi..posso aiutarti io, e tu me > sospira ma già sa che quelle parole non serviranno a nulla. Quelle parole però la fanno voltare verso il tramonto, non le avrebbe mai fatto del male ? Invece lo aveva fatto in passato, Più volte e in modi diversi ogni volta, ma lei da donna aveva cercato di dimenticare , di non pensare a quegli episodi solo per il suo amore. < voglio solo diventare più forte > commenta stringendo le mani nell'erba ma senza strapparla, anzi finisce per accarezzarla come fosse un gattino. Ascolta la storia di Noboru e lo fissa senza sorpresa e solo alla fine andrebbe a rispondere < lo so > semplicemente < non lo avresti ucciso , lo avresti lasciato a me insieme ai suoi occhi > come dimostrare il contrario delle sue parole. Lo conosce e bene, lo conosce da quasi tutte le sfaccettature a differenza di quanto ha sostenuto lui appena tornato da quella missione. Un pensiero che la incupisce , forse alla fine era lui a non aver mai capito lei e il modo in cui lo osserva, lo studia anche nei semplici momenti quotidiani. < Miho.. l'hai salvata > ne è grata si ma da una parte anche arrabbiata. Se tutto fosse andato come aveva previsto suo padre non avrebbe preso sua figlia, non l'avrebbe usata come scudo. Un pensiero velenoso che ha pari importanza alla gratitudine di averla tolta dalle sue grinfie. Ascolta tutto il resto, quella fretta nello sposarsi e in seguito quella richiesta, rivelare il nome di Akendo. < non puoi semplicemente dimenticare? Non vedo..Perché vuoi saperlo? Per andare da lui a vendicarti? E di cosa? > non si era vendicato abbastanza? Non.aveva gettato la sua frustrazione su di lei già? A cosa sarebbe servito dirlo? La morte di lui contro una leggenda vivente, e non può farlo accadere, e nemmeno dirglielo perché il sannin le serve, le.serve il suo aiuto . [Stessi tag]

00:04 Raido:
 Lei la definisce così ma in realtà è molto di più <Diciamo di si, hai mai sentito di persone che riescono a vedere il mondo dei morti ma poi tornano indietro? Ecco, sono arrivato a quel punto, ho visto i miei genitori ma sono riuscito a tornare> in pratica le sta dicendo che è quasi morto ed è tornato indietro per pura fortuna. Si scherza un po', si scherza per alleggerire la tensione e quella scena lo terrorizza, lo spaventa, vedere se stesso in braccio a qualcuno e venire trasportato <Divertente? Non capisco cosa ci vedi di divertente, anzi, sarebbe piuttosto imbarazzante> e se solo qualcuno provasse a prenderlo, avrebbe fatto un casino inimmaginabile che, probabilmente, sarebbe finito con una paralisi permanente di quel qualcuno che lo ha osato prendere in braccio. Un bacio arriva, un piccolo bacio casto e puro, troppo casto per i suoi gusti <Mi piacerebbe tornare bambino> un mezzo sorriso mentre si prende un altro piccolo bacio per poi vedere la ragazza allontanarsi <Per averti sopporterei di tutto, anche questo dolore> non gli interessa niente delle braccia e del dolore che sente in questo momento, veramente niente. Vorrebbe passare la notte con lei ora ma è ben consapevole che in queste condizioni avrebbe fatto ben poco e sarebbe finita male per entrambi <A Kiri non ci sono molti Senjuu e da quando sono a Kusa non ho mai avuto occasioni di scontrarmi con loro, ne di incontrarne qualcuno...credo> tolta lei ovviamente ma non ricorda di aver incontrato qualche Senjuu prima di lei, forse ha un vuoto di memoria ma non può saperlo con certezza, forse ha solo rimosso il ricordo dalla mente perchè irrilevante <Ti aiuterò di certo bimba e poi, nel ninjutsu potresti aiutare me> chi meglio di lei potrebbe insegnargli a padroneggiare quell'arte, lei che è riuscita a dimostrare di essere molto più in gamba di lui in quel campo, lo ha fatto con forza e senza trattenersi <Anche io> anche lui vuole diventare più forte di quando già non sia, vuole essere il migliore su tutto. Parla di Noboru, di quella missione di salvataggio ma sono le parole della ragazza a lasciarlo perplesso, molto perplesso. Lo sa, non se lo sarebbe aspettato <Ma ero tentato, quando l'ho visto ai miei piedi, inerme, ho avuto l'impulso di ucciderlo e lo stavo per fare, non ho mai provato tanta rabbia verso qualcuno come in quel momento. E' stata la prima volta che ho desiderato ardentemente fare del male a qualcuno> segno del suo nuovo cambiamento, lo avrebbe ucciso senza pietà o forse lo avrebbe fatto soffrire come non mai. Non risponde al dire su Miho, non ce n'è bisogno ma sono le domande successive che lo portano a pensare ancora. Può dimenticare, può farlo e si, vorrebbe anche vendicarsi, anche se probabilmente quell'uomo non ha colpe, vorrebbe vendicarsi. Ha riacquistato le sue sicurezze ma c'è ancora qualcosa nel suo cuore che lo spinge a temere <Mi è rimasta una sola paura...quella di non essere abbastanza, di non darti le emozioni che cerchi, di non darti quello che cerchi. Quando hai riacquistato la memoria ho rivisto la vera Fumiko che è riuscita a strapparmi il cuore facendolo suo ed è stato il momento che più agognavo> insomma, ha paura di quello ed è uno dei motivi per cui lo vuole morto, per impedire a costui di prendere ciò che è suo. [Chk on]

00:23 Fumiko:
 < cosa? Ne..sei sicuro? Può anche essere stato il tuo subconscio > scettica fino al midollo non si affida a dei immaginari e a mondi oltre la morte, quindi cerca di trarne le conclusioni più accettabili per lei . Tutti i discorsi passano in secondo piano, vuole concentrarsi su Noboru e su Akendo, i problemi più prossimi insomma < anche quando non avevo memoria dopo lo scontro con Kouki mi hai detto che mi avresti dato un paio di occhi di un certo mukenin senza dirne il nome. Sono riuscita a fare due più due dopo, a capire che parlavi proprio di lui.. io.. non voglio vederlo , non adesso, non ancora > chiude gli occhi canalizzando quel dolore che ormai la accompagna sempre, una cicatrice così profonda che non avrebbe mai smesso di sanguinare, un poco come il simbolo sei kokketsu sul ventre , sempre li e immortale. Non può nemmeno spiegare che genere di dolore stia portando con se ogni giorno, come sia difficile provare anche solo ad alzarsi la mattina e a vivere, come sia difficile fare tutto. Un dolore che ormai è suo e mai potrà passare, sempre li a distruggerla giorno dopo giorno. E incontrare Noboru adesso sarebbe stato fatale. Riapre gli occhi, nessun luccichio o dolore visibile però, sta imparando a camuffare tutto quanto e anche grazie all'Oboro stesso e al suo piccolo sfogo. Quando l'ha fatta 'cadere' a terra , li ha capito che non può permettersi di crollare di nuovo, o quella sarebbe stata l'ultima volta. < continui a .. non fidarti di me. Capisco, non posso dire nulla in contrario, ne hai il diritto > è così o meno, preferisce essere lei a fare il passo indietro e non tenergli testa solo per non continuare quella discussione < ma non te lo dirò. Non posso e non voglio dirlo, ormai non ha più senso farlo > non ha senso continuare a insistere insomma, perché lei di quello che era accaduto non avrebbe detto nulla.[stessi tag]

00:49 Raido:
 <Non credo sia stato il subconscio, li ho visti chiaramente come adesso vedo te, ho visto i loro volti, li ho visti insieme anche se per poco e in quel momento volevo lasciare tutto e tutti, abbandonare la vita e smettere di soffrire. A quest'ora potevo essere morto e invece eccomi qua> forse sarebbe dovuto morire in quel momento, magari sarebbe stato meglio per tutti. Non può saperlo con esattezza assoluta, una cosa che non gli piace molto ma deve accettarla. Ascolta la Senjuu in silenzio, parla, la sente parlare e ha ragione, le ha detto quelle cose e fare due più due è fin troppo facile. Sospira leggermente alla fine di quella lunga frase <Lo so e non lo vedrai finchè non sarai tu a chiedermelo, nemmeno io voglio incontrarlo di nuovo> o lo avrebbe ammazzato seduta stante, forse. Quell'uomo ha segnato la vita di entrambi nel peggiore dei modi, stanno male per quella storia, stanno davvero male. Avrebbe voluto ucciderlo o comunque prenderlo prima che tutta questa storia iniziasse ma non ci è riuscito, non lo ha fatto e adesso tutto è divenuto più complicato ma il discorso cambia nuovamente e Fumiko dice qualcosa che non è vera, non più almeno. Non può muoversi ma la guarda, ne ricerca gli occhi <No Fumiko, io mi fido di te, io ti amo ma sono io il problema. E' l'unica vera paura che mi porto dentro da sempre, giorno dopo giorno, anche se mi fido. Io non sono perfetto, non lo sono affatto e so che c'è e ci sarà sempre qualcuno migliore di me e questo mi spaventa> non è lei il problema, stavolta è qualcosa di suo, qualcosa che porta sempre nel suo cuore <Ed è per questo motivo che sono tanto arrabbiato e geloso, sono geloso del mondo, di tutti coloro che ti si avvicinano, persino di chi ti guarda. Non mi sento il massimo ne il migliore dei partiti, non mi sono mai sentito tale> anche se sa quanto vale, la sua autostima è nuovamente integra però è una cosa difficile da togliere o da cancellare questa paura. Il nome non arriva, non vuole pronunciare quel nome ma poco male, lo avrebbe scoperto da solo prima o poi, avrebbe scoperto ogni cosa a modo suo. [Chk on]