Allenando gli Uchiha

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15:36 Kirito:
 Uno degli obiettivi che Kirito si è imposto da quando i suoi occhi sono ritornati a funzionare è quello di allenare la sua abilità innata. Una abilità ricevuta, o meglio, risvegliata in un modo brusco ma che ora possiede. La vuole fare sua, la vuole controllare e vuole scoprire fino a dove essa può arrivare. Decide quindi di recarsi sulle colline di Kusagakure. Un luogo tranquillo, abbastanza isolato dove poter concentrarsi in mezzo alla natura. In questa giornata di sole Kirito indossa un kimono nero che arriva fino alle ginocchia. Una spaccatura dalla cintura al ginocchio permette di osservare un portakunai pieno fino al suo limite ed identico a quello sulla gamba gemella. Il coprifronte di Kusa gli pende, essendo legato a mo di collana, fino alla fine del collo in cui, lo scollo a v del kimono permette di intravedere una maglia termica dello stesso colore della stessa. Dei semplici calzari ninja e dei pantaloni invernali chiudono il vestiario. Kirito è in cammino da poco più di un'ora quando decide di fermarsi. Osserverebbe il panorama circostante, le colline che rappresentano la fine della di una catena montuosa che ha orogine nel Paese del Fuoco. Un luogo da lui inesplorato, quello in cui si trova adesso, ma che gli dona una certa pace ed armonia. <Dovrebbe andare bene> direbbe ad alta voce mentre da un'ultima e fugace occhiata nei dintorni. E' il momento quindi di richiamare il chakra. Proverebbe a mettere le mani al petto all'altezza del plesso solare per poi provare a comporre il sigillo della pecora. Dopo aver abbassato le palpebre, immagina il suo corpo immerso nel buio. Le uniche due luci provengono dal suo stomaco e dalla sua fronte. Lentamente, aumentando la stretta delle mani, cerca di sentire queste due luci dentro di lui, di farle proprie. Adesso le percepisce più chiaramente riesce quasi a vedere due colori distinti. Cerca ora di muoverle l'una dall'alto verso il basso e l'altra dal basso verso l'alto. Il punto di incontro sarà all'altezza della bocca dello stomaco, proprio dove si trova il sigillo. La discesa delle due luci che adesso sono assimilabili alla forma di una sfera non è regolare. Il movimento è ellittico, lento e vorticoso. Le due sfere cercano di quindi di unirsi brillando sempre di più ed aumentando la loro velocità con il proseguire del loro moto. Qualora la loro fusione fosse andata a buon fine una nuova energia completamente diversa dalle precedenti, avrebbe irradiato il corpo del genin. Una energia così pura e calma da far sembrare il resto puro caos, il chakra.[tentativo impasto chakra][equip: 2 portakunai con 3 shuriken e 3 kunai ciascuno]

15:47 Raido:
 Gambe incrociate, katana sguainata dal fodero e conficcata nel terreno ponendola dinanzi a se. Questo è il Jonin al momento la cui figura sosta seduta sulle verdeggianti colline di Kusa, un luogo pacifico dove riesce a trovare libertà di pensiero, dove pensare diviene un'operazione facile. La samehada è tolta dalla schiena e poggiata sul proprio fianco destro, ferma, immobile, sdraiata in modo che nessuno possa toccarla. Indosso, come suo solito, porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Il suo vestiario è quanto mai semplice ed efficace in questi giorni di pace. Ha smesso di portarsi dietro in intero equipaggiamento preferendo fare affidamento solo e soltanto alle armi che più usa e che più possono fagli comodo, almeno in giro per il villaggio e dintorni. Palpebre serrate, mani poggiate sulle ginocchia, le quali sono puntate verso l'esterno, schiena diritta mentre la lunga chioma bianca ricade lungo tutta la schiena finendo per toccare anche il terreno e l'erba. Il respiro è ponderato, calmo così come il battito cardiaco. Pensa, si allena, tutto nello stesso momento, tutto in un modo mentale che Hotsuma gli ha insegnato tempo addietro. Ha raggiunto la pace dei sensi in questi giorni, una pace che chiunque aspira e lui è riuscito ad ottenerla. Ora niente e nessuno avrebbe potuto intaccare più la sua psiche, niente avrebbe potuto farlo cambiare o ridurlo ad un'ameba nuovamente. [Chk on][Armatura pesante equip][Samehada equip][Katana equip]

16:00 Kirito:
 Il chakra dovrebbe adesso fluire nel corpo del genin. Un'energia pura, limpida, che viaggia, scorre lenta ed inesorabile attraverso gli tsubo presenti nel suo corpo e che conferirebbero quel potere che rende, sotto molti punti di vista, un ninja superiore ad un semplice umano. Aspetterebbe qualche secondo Kirito sfruttando quella pace intorno a se e quel silenzio per rilassarsi. Dei movimenti col collo e lo fanno scrocchiare leggermente e lo stesso con le ossa delle spalle. Sta facendo esercizi di stretching prima dell'allenamento. Sembrerebbe quindi essere giunto il momento di richiamare, o meglio provare a richiamare, la sua abilità innata: lo sharingan. Chiude gli occhi, inspirando profondamente e cercando di visualizzare dalla terza persona il proprio corpo. Al suo interno un costante flusso di chakra che verrebbe convogliato all'altezza della bocca dello stomaco per poter creare due piccole sfere azzurre dense dell'energia comunemente chiamata chakra. Tali sfere ricevono una continua irrorazione potere come se fossero collegate da fili invisibili, e con la sola volontà verrebbero poi sospinte verso l'alto per permetter loro di raggiungere il nervo ottico, il quale si lega direttamente alle pupille, punto nel quale tali sfere andrebbero ad inglobarsi per dare avvio ad una spontanea reazione con il proprio gene innato, il gene degli uchiha, lo sharingan. Riapre gli occhi, e, se tutto fosse andato nel verso giusto, dovrebbe sentire un leggero bruciore alle pupille così come alle iridi le quali dovrebbero essersi colorate di rosso. Al loro interno una virgola nera, simile ad una goccia, che si espande dal centro alle estremità della pupilla. Quel potere ancora acerbo deve essere allenato ma come. Si guarderebbe ancora una volta intorno scorgendo, grazie ai suoi occhi, di una macchiolina. Un qualcosa di appena percettibile poco distante da lui poco sopra la collina. Come una piccola fiamma sospesa nell'aria che comunque si distingue rispetto all'ambiente circostante. Può essere frutto della sua immaginazione o forse quella cosa è lì. Kirito quindi si avvierebbe in quella direzione per far luce su questo mistero. [se sharingan 1 tomoa 2/4 turno][chk 19/20][equip come sopra]

16:14 Raido:
 Il primo insegnamento impartitogli da Hotsuma è quello di tenere sempre la guardia alta anche nei momenti di estrema calma e pace perchè il pericolo è sempre dietro l'angolo. Per anni si è allenato in modo tale da riuscirci in modo costante e ora gli viene praticamente naturale vedere con le orecchie, sentire con il naso e tenere tutti i sensi all'erta. Percepisce ogni microscopico movimento, niente gli sfugge e tutto appare chiaro e limpido anche se gli occhi sono chiusi. La figura di Kirito non viene vista ma percepisce comunque una presenza nei dintorni; non sente pericolo ne emozioni negative o intenti negativi, tutto appare calmo. Il tempo passa e quella presenza si avvicina, i suoi passi si intensificano portandolo proprio nella direzione del Jonin il quale rimane fermo nella sua postura senza muovere un singolo muscolo, non sente di averne il bisogno ma anche ammesso, ha la katana e la samehada a portata di mano, non corre pericoli e questo è un bene per se stesso. Respira, respira lentamente, cerca di tenere il fiato regolare, molto regolare. Pensa ancora, pensa al suo prossimo incontro con Kaori, pensa a quanta sofferenza sarebbe venuta fuori dalle loro parole e dai loro gesti, pensa all'incontro che avrebbe dovuto fare con Fumiko per informarla di Kouki e pensa al viaggio da fare con la Yakushi, un viaggio verso Oto per mettere fine a tutta questa storia una volta per tutte. Impegnato sia nel fisico che nella mente e nonostante la pace, nonostante abbia ritrovato la serenità, non può stare fermo per sempre, non può permettersi di riposare troppo, il dovere chiama e non solo quello di ninja ma anche di genitore, forse il dovere più importante a cui può tenere fede nell'arco di tutta la sua vita. Kirito oramai dovrebbe essere già in prossimità e percepisce ancor meglio la sua presenza <Il chakra è in movimento, se hai intenzione di fare qualcosa, pensaci bene> non avrebbe dato seconde possibilità o vie di fuga. [Chk on][Armatura pesante equip][Samehada equip][Katana equip]

16:29 Kirito:
 Passi lenti e scanditi quelli dell'uchiha mentre si fa strada tra quei pochi abeti presenti per raggiungere quella fiamma che sembra sospesa nell'aria. Con l'accorciarsi della distanza quella fiamma sembra quasi allargarsi, sembra prendere forma. Non ci sono dubbi è chakra. Kirito si fermerebbe di colpo. Fermo lì ormai a pochi passi da quella fonte di chakra a riflettendo sul da farsi. E' un ninja come lui, ma chi è? Che sia un nemico o una persona ostile? La curiosità è tanta e come sospinti da un desiderio irrefrenabile le gambe inizierebbero a muoversi. Nei suoi occhi, tinti di rosso, lo sharingan osserva, analizza, studia quella fonte di chakra che man mano diverrebbe sempre più chiara. Il tempo sembrerebbe rallentato, come se il mondo fosse osservato un fotogramma alla volta. Questa sensazione, già provata prima, è poco percepibile al momento visto che attorno a lui nulla si muove. Tutto è calmo, persino gli animali che risiedono in quell'habitat sembrano essere immobili. Arriverebbe a pochi passi da quell'uomo che adesso riesce ad osservare chiaramente. Proverebbe a diminuire la quantità di chakra con cui i suoi occhi vengono irrorati. Come se la bocca dello stomaco fosse l'inizio di un fiume, il chakra fosse l'acqua, e i suoi occhi la foce proverebbe ad istallare una diga nel centro di questo percorso immaginario. Facendo ciò la vista di quel chakra diminuirebbe permettendo all'uchiha di concentrarsi di più sull'aspetto esteriore di quell'uomo. Un uomo completamente vestito di bianco, in posa di contemplazione. Due spade imponenti, specialmente quella sulla sinistra attirerebbero la sua attenzione. Kirito è ancora lì ad osservare quando l'uomo, utilizzando soltanto i muscoli delle labbra e senza rompere la sua posizione tuonerebbe verso Kirito. Un brivido percorrerebbe la schiena del ragazzo. Le sue intenzioni sono buone e non deve far altro che spiegarlo al suo interlocutore < Ciao, mi chiamo Kirito e sono un genin della foglia. Ti ho visto in lontananza e così mi sono avvicinato > in realtà è stato solo grazie allo sharingan che è riuscito a percepire la sua presenza. <Non volevo disturbarti.> lo guarderebbe ancora e riconoscerebbe dei tratti familiari in quei lineamenti. <Ci siamo già visti?> Kirito cerca di frugare tra i suoi ricordi. Come se il suo cervello fosse un'archivio aprirebbe ogni cassetto, e ogni fascicolo cercando quello giusto. Poi, forse, arriverebbe l'illuminazione. <Sei un ninja, se non vado errato. E ci siamo visti in accademia. > proverebbe ad ipotizzare. <Sì, caspita sei Raido, ho seguito una tua lezione quando ero un Deshi! Che ci fai qui? > forse una domanda troppo invadente, ma comunque volta a far rilassare il Jonin e rendere l'atmosfera più tranquilla.[chk 18/20][mantenimento sharingan][ equip come sopra]

16:46 Raido:
 L'incedere del ragazzo continua senza sosta e in poco tempo se lo ritrova a poca distanza. Non si fida di nessuno, chiunque può essere un nemico al momento e nessuno merita la sua fiducia se non in casi eccezionali, estremamente eccezionali. Gli occhi permangono chiusi, non li apre, non ha voglia di stancarli o di rendere il tutto più difficile, vuole solo rimanere tranquillo e in pace. Il passo del genin si arresta e la di lui voce inizia ad essere udibile alle orecchie del Jonin. Quel nome non gli suona estraneo, lo ha già sentito in passato da qualche parte e forse sa anche dove ma, ora come ora, non gli viene in mente, l'unica cosa a cui pensa è la formalità andata letteralmente a farsi benedire. Il petto si muove per il respiro continua, il viso continua a tenersi avanti a se <Mh> troppe parole, troppo dire e poi una domanda, una domanda ben precisa. Si sono già visti? Il nome è familiare, probabilmente si, si sono già incontrati ma non appena accenna ad aprire bocca, il ragazzino riparte con le parole senza lasciargli alcuna possibilità di parlare. Anche qui vorrebbe ribattere qualcosa, dire qualcosa di più ma il proprio nome viene pronunciato e ancora una volta la formalità viene meno, una cosa che gli da abbastanza i nervi <Si, Kirito, mi ricordo, feci la prima lezione in accademia tempo fa> ora gli torna alla mente quella lunga lezione, probabilmente l'ultima che ha sostenuto prima del suo crollo e ancora adesso non ha voglia di rimettere piede in un'aula <Anche se non siamo in accademia, non stai parlando con un tuo amico o un tuo parente> non ammette tutta la confidenza che il ragazzo dimostra. Il tono di voce è distaccato, lo stesso che è tornato ad usare da relativamente poco. Gli occhi vengono aperti, lo sguardo è di ghiaccio e distaccato anch'esso. Porta gli occhi sul giovane notandone lo sharingan e questo può vuol dire soltanto una cosa, egli è un Uchiha <Ti presenti come Kirito omettendo il cognome e poi sfoggi i tuoi occhi come se niente fosse. Non hai imparato niente in accademia sull'effetto sorpresa a quanto pare> ha svelato già le sue abilità e questo è un male, se fosse stato un nemico questa situazione sarebbe solo uno svantaggio per il ragazzino. [Chk on][Armatura pesante equip][Samehada equip][Katana equip]

16:59 Kirito:
 Raido sembra essere un sensei dentro e fuori l'accademia. Con uno sguardo di ghiaccio e parole altrettanto pungenti zittisce Kirito che resta sulle sue per qualche attimo ascoltando le parole del Jonin. Una sorta di inchino sembra essere d'obbligo ora che lo sguardo dell'oboro è posato sulla sua figura. Piegherebbe quindi il capo ed il busto in avanti con lo sguardo che si abbasserebbe fino a raggiungere il terreno. <Mi dispiace sensei, ha ragione su tutto > aspetterebbe qualche secondo per un'eventuale risposta di quest'ultimo per poi ritornare in posizione eretta. Il tono è più formale, e doveroso vista la situazione. La freddezza del Jonin sembra eccessiva al ragazzo che tuttavia, sotto molti aspetti, se l'è meritata. Cercherebbe quindi di rispondere con ordine alle affermazioni del Jonin. <In realtà ero venuto qui per allenarmi. Mi sono avvicinato a lei> continua a dare del lei sperando che quest'ultimo gli permetta un uso più colloquiale del linguaggio < spinto dalla curiosità. Ho pensato poco a quello che facevo trovandoci comunque nei pressi del villaggio>. Fa una breve pausa lasciando all'altro il tempo di controbattere e pensando al contempo alle sue successive parole. < In ogni caso ho sentito dire che in questa zona ci dovrebbero essere dei nostri Anbu ma non so se sia vero > ripete a pappardella le voci che ha sentito in giro al villaggio e in accademia. In realtà corrispondono a verità visto che vi sono guardie che pattugliano il palazzo dorato che si erge tra quelle colline. <Per quanto riguarda questi occhi...> lo sguardo si alza al cielo per poi ritornare a posarsi sul Jonin <Ho scoperto da poco di essere un uchiha e volevo provare ad allenarmi per utilizzarli al meglio.> conclude lì. Magari l'oboro sentite le scuse e ricordandosi che in fondo lui è anche un sensei, avrebbe perdonato l'uchiha e magari lo avrebbe aiutato nel suo intento. O perlomeno è questo ciò che sta frullando nella testa di Kirito.[chk 17/20][mantenimento sharingan][equip come sopra]

17:18 Raido:
 Il tono diviene più formale, molto più di suo gradimento, il distaccato formale è la cosa che apprezza di più. Per troppo tempo si è fatto passare come un sensei amichevole che si prende cura dei deshi, per troppo tempo tutti quanti lo hanno visto in questo modo mandando a ramengo la figura che si è costruito in anni e anni di vita a Kiri. Ora è arrivato il momento di tornare ad essere quella figura, tornare ad essere il ninja di un tempo senza pensare più a nessuno <Lo so> e non lo nega di avere ragione, ce l'ha e lo sa benissimo. Continua ad essere freddo senza avvicinarsi particolarmente. Kirito continua a parlare e le sue appaiono molto come parole di scusa, si sta scusando in maniera implicita, almeno è quello che il Jonin recepisce dalle di lui parole <Curiosità? Cosa ti ha incuriosito?> alza lievemente lo sguardo verso di lui, lo guarda con la coda dell'occhio <Ecco il problema dei giovani, pensano poco, riflettono poco e muoiono in fretta> non che lui sia una cima, è impulsivo il 90% delle volte ma nella sua impulsività cerca sempre di trovare una soluzione. Agisce di impulso e nello stesso tempo pensa a cosa fare per portare a casa la vittoria <Ogni posto fuori dal villaggio non è sicuro> nemmeno quelle colline lo sono ma lui li ci vive e non ha particolari problemi, chiunque passi lo vede dall'alto della sua magione e sa se è un nemico o un amico <Ci sono, non ci sono, gli Anbu non sono tenuti a mostrarsi sempre. Magari in questo momento ci stanno osservando e tenendo d'occhio oppure siamo soli> gli anbu, alla fine, sono degli agenti segreti, ninja specializzati, ninja d'elitè scelti appositamente tra i migliori dell'accademia. Allenarsi è importante e almeno in questo trova il favore dell'Oboro il quale va a mettere la mano all'interno del proprio Kimono tirando fuori un semplice shuriken e un kunai, due armi che tutti conoscono <Allenare lo sharingan, mh?> si alza andando a rimettersi in piedi portandosi davanti al ragazzo. <Segui lo shuriken, seguine la traiettoria> ed ecco che lo shuriken viene lanciato oltre il ragazzo; l'arma comincia a muoversi velocemente andando a ruotare su se stessa, gira verso destra come fosse un boomerang e, in pochi secondi, dovrebbe tornare nella mano del Jonin. Questo è il movimento che il giovane deve seguire. [Chk on][Armatura pesante equip][Samehada equip][Katana equip]

17:41 Kirito:
 Raido rimane sulle sue, facendo emergere la figura di un sensei freddo e distaccato. Il suo modo di vedere le cose, o quello che si percepisce ascoltando le sue parole, è quello di una persona prudente, che sa ciò che fa e che ne ha passate tante. Kirito ha ancora poca esperienza nel mondo ninja ed è giusto che persone come Raido lo guidino sulla strada giusta. Stare sempre all'erta, avere occhio su tutto e tutti e prepararsi un piano D se il piano C,B,A sono falliti. Una filosofia nuova, ed un modo di vedere le cose che sono estranei a Kirito che nonostante non sia un bambino non riesce ancora a vedere le cose in quest'ottica. <Sensei, probabilmente non ne è a conoscenza> in realtà in pochissimi lo sono ma non si sa mai <ma sono stato privato della vista per alcune settimane. Fino a poco fa non avevo che buio intorno a me. Perciò adesso osservo il mondo con occhi diversi. Perciò alcune volte, come in questo caso, la curiosità supera la ragione e la logica spingendomi a fare cose che il buon senso dovrebbe impedire> fa una pausa. Vuole che il sensei capisca in qualche modo le sensazioni del ragazzo e egli si senta in questo momento. <Sono stato attirato dal suo chakra. Probabilmente lo sa già ma lo sharingan mi permette di osservare il flusso di chakra nel corpo.> dicendo quella frase porrebbe lo sguardo sulla figura di Raido come se volesse una conferma delle sue parole. Continuerebbe poi <In lontananza, il chakra lo riesco appena a percepire ed assume una forma strana. Perciò ho voluto indagare.> chiude qui il discorso. Ascolterebbe poi, in rigoroso silenzio, le parole del sensei limitandosi ad annuire con la testa. Sicuramente l'oboro ne sa più di lui e non se la sente di controbattere. Le ultime parole del Jonin, però, accendono una sorta di sorriso sul viso di Kirito. Come se Raido avesse letto nei suoi pensieri inizierebbe una sorta di roccanbolesco allenamento tra i due che nessuno si sarebbe mai aspettato. Uno shuriken verrebbe lanciato nella sua direzione. E' il momento di muoversi. Cercherebbe di ritrovare la concentrazione e di isolare tutto ciò che non gli interessa. Seguirebbe alla lettera l'ordine del jonin focalizzandosi sullo shuriken. Come se i suoi occhi fossero una macchina da presa osserverebbe il movimento e la traiettoria dello shuriken. Proverebbe ad irrorare i suoi occhi al massimo delle sue attuali possibilità. Quel movimento rotatorio verrebbe rallentato a tal punto che dovrebbe essere in grado di riuscire ad individuare, nella rotazione dello stesso, le punte dello shuriken. L'analisi è ancora imprecisa ma è già qualcosa. Ne osserva quindi la traiettoria. Lo shuriken non lo colpirà. Gli passerà di fianco e così sembra essere. Seguirebbe con gli occhi lo shuriken fin quando esso non oltrepassa la sua figura. Osserverebbe che nella sua traettoria c'è qualcosa di irregolare. Di solito lo shuriken viaggia in una direzione ma in questo caso esso sembra intenzionato a tornare indietro. Quindi se la testa ora è girata verso sinistra quasi prevedendo i futuri movimenti il corpo si gira verso destra. Lo shuriken riappare e sembra diretto nuovamente tra le mani del Jonin. Una volta lì alzerebbe lo sguardo verso Raido cercando di incrociare gli occhi altrui. <Come sono andato?>[chk 16/20][mantenimento sharingan][equip come sopra]

17:56 Raido:
 Gli occhi ancora fissi sul giovane Uchiha continuando ad ascoltarlo, ad udirne le parole. Ascolta in silenzio senza interromperlo, senza dire niente riuscendo a capire, almeno in parte, quello che il giovane ha provato. Per un Uchiha perdere la vista equivale a perdere l'unica cosa che lo rende diverso dagli altri, l'unica abilità che lo fa essere veramente diverso ma d'altro canto trova quelle parole vuote e prive di significato. Privato della vista ma prima l'ha sempre avuta ed è questo che gli fa storcere il naso e anche abbastanza <Non ti giustifica> dice semplicemente senza molte cerimonie <Avevi la vista prima, il mondo lo conosci lo stesso e in qualità di shinobi non puoi permetterti certe debolezze> purtroppo la vita di un ninja è sempre costernata di pericoli, non possono mai sbagliare perchè un loro sbaglio può inficiare sulla vita di molte persone a volte. Conosce lo sharingan, oramai lo conosce bene, ha già avuto a che fare con quell'abilità in passato e in tempi recenti <Lo so e riesce a vedere anche a rallentatore, quando ti è possibile> conosce le peculiarità di quell'arte oculare, sta cercando un modo per batterla definitivamente in quanto è una delle poche arti rimaste a cui non trova una vera e propria soluzione. Il tempo lo avrebbe aiutato di certo, su questo non vi è alcun dubbio, lo sa benissimo. Kirito con le sue frasi gli ha praticamente fatto capire di voler essere aiutato nell'allenamento, messo alla prova e ha deciso di accontentarlo, di dargli quella piccola mano che gli serve per migliorare l'uso dei suoi occhi. Lo shuriken viene lanciato in lontananza, fa il giro e poi torna nelle mani del Jonin, il tutto sotto gli occhi del genin che dovrebbero seguire ogni singolo movimento dell'arma senza troppe difficoltà <Non lo so, sei tu che hai guardato, non io> non può dire se è andato bene o male, non sa cosa ha visto e cosa non è riuscito a vedere, può solo continuare con quell'allenamento. Adesso prende il Kunai <Seguilo> stesso modus operandi di prima ma andrebbe a lanciarlo in aria, verso l'alto, più in alto che può e il kunai volerebbe verso l'alto, sempre più su per poi ricadere a grande velocità verso il terreno fino a conficcarsi tra lui e Kirito. Ecco cosa deve seguire il ragazzo adesso. [Chk on][Armatura pesante equip][Samehada equip][Katana equip]

18:17 Kirito:
 Alcune parole del Jonin precedono la seconda parte dell'allenamento che in tutto e per tutto non si discosta dalla prima. L'obiettivo del Jonin è quell di far allenare all'uchiha una delle peculiarità della sua abilità oculare. Quella di poter vedere "a rallentatore" la realtà di riuscire a fotografare ogni istante ogni aspetto. Prima di iniziare la seconda prova Raido commenterebbe le parole del genin e quest'ultimo si limiterebbe ad annuire. Non è d'accordo ma non vuole controbattere. Si aprirebbe un discorso lungo su una delle pagine più dolorose della sua vita che Kirito è intenzionato a lasciarsi alle spalle. Ormai è acqua passata ma qualcosa è rimasto. Raido non sa cosa si prova, non sa cosa vuol dire essere immerso nell'oscurità per settimane. Non sa cosa vuol dire aver bisogno di aiuto anche per le cose più elementari. Kirito è uno shinobi ora, questo è vero, ma è comunque un uomo. E chiunque, se viene chiuso in una stanza buia per svariate settimane, quando finalmente viene liberato ha una concezione diversa della realtà. L'uchiha si fa quindi scivolare addosso quelle affermazioni per concentrarsi sulla seconda parte dell'allenamento. Questa volta un Kunai viene lanciato verso l'alto, verso un punto imprecisato. Sembra quasi che possa sfiorare le nuvole. Con lo stesso modus operandi dello shuriken gli occhi si concentrerebbero su di esso. Nel momento della salita cercherebbe di raggiungerlo come se con gli occhi possa zoommare e avvicinarsi il più possibile. Cercherebbe di seguirne i contorni, i lineamenti e ancora una volta di prevederne la traettoria. La testa e gli occhi andrebbero all'insù mentre il corpo in posizione eretta rimarrebbe sul posto. Il kunai raggiunta l'altezza massima inizierebbe la fase di discesa. Quest'ultima più lenta da seguire semplicemente per un fatto meramente fisico. Un corpo in aria, che cade sotto la spinta di gravità qualsiasi sia la sua massa raggiunge una velocità che si dice velocità limite. Oltre quella non può andare. Al contrario nel movimento di salita è l'impressionante forza messa da Raido in quella spinta a dover essere seguita. Il kunai quindi verrebbe nuovamente scrutato, analizzato e osservato grazie agli occhi del ragazzo. Si conficcherebbe a terra infine, proprio in mezzo alla distanza che li separa. Solo allora Kirito distaccherebbe lo sguardo da esso e farebbe un cenno con la testa in direzione del sensei. In questo allenamento Kirito sta prendendo familiarità con lo sharingan. E si sta rendendo conto man mano che il dolore sta lentamente svanendo. Segno che si sta abituando al quel potere. Forse sono solo supposizioni del ragazzo o forse è veramente così. Solo il tempo ci darà la risposta. [chk 15/20][mantenimento sharingan][equip come sopra]

14:58 Raido:
 Procede con quel piccolo aiuto che sta dando a Kirito per padroneggiare al meglio il potere dei suoi occhi. Parla, esprime le sue opinioni che per lui sono inconfutabili e niente e nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea, nessuno avrebbe potuto fargli cambiare linea di pensiero, letteralmente nessuno. L'Uchiha non ribatte oltre, non dice niente se non limitarsi ad annuire e, successivamente, seguire il kunai che viaggia verso l'alto. Lo ha lanciato con una modesta quantità di forza in modo che non divenga invisibile agli occhi del ragazzo. Ha fatto la stessa cosa con lo shuriken alla fine. Attende che il kunai viaggi verso l'alto e lo fissa, scruta la propria arma volere sempre più su per poi discendere in modo rovinoso verso il terreno, il tutto sotto gli occhi rossi del genin che può benissimo vederlo con velocità rallentata rispetto al normale, lo vede cadere e conficcarsi nel terreno con un pugnale si conficca nel corpo di un umano <A quanto pare sei riuscito a seguire il kunai meglio dello shuriken> almeno questa è l'impressione che gli sta dando in quei due semplici esercizi <Se vuoi continuare ad allenare gli occhi, prova a sostenere un combattimento contro qualcuno del tuo livello. Kunai e shuriken possono aiutare ma un combattimento ti permette di affinare ancora di più le abilità, lima ciò che non funziona e ti permette di rendere gli occhi, se non perfetti, quanto meno funzionali a ciò che devi fare> farli adattare a vari contesti ma questo può capirlo solamente se si trova in situazioni di pericolo o, comunque, dove deve dare provare delle sue abilità, proprio come in un combattimento contro qualcuno <Ora devo andare, ho delle faccende da sbrigare> si avvia a prendere la katana per riporla nel fodero e la samehada viene messa sulla schiena per poi cominciare ad avanzare verso la propria magione, ha ancora del lavoro da fare prima di poter partire per Oto, deve portarsi dietro la Hyuga e la Senjuu e non sarebbe stata una cosa facile. [END]

15:05 Kirito:
 Raido conclude quell'allenamento alle colline con dei consigli utili per migliorare ulteriormente. Kirito sorride e ringrazia. <Comunque mi scusi per come mi sono comportato inizialmente. Devo ricordarmi che adesso sono uno shinobi > direbbe facendo tintinnare con l'unghia la piastrina di metallo con inciso su di essa lo stemma di Kusa. E' proprio vero, è un genin e i suoi doveri sono cambiati. Si è prefissato l'obiettivo di diventare più forte, di entrare nei cacciatori di taglie e portare un po' di giustizia in questo mondo. Perciò accoglie volentieri i suggerimenti del sensei facendo un ulteriore inchino <sarà fatto sensei> aspetterebbe qualche secondo per poi rimettersi in posizione eretta. Si congederebbe anche lui seguendo a ruota il jonin. Deve tornare in città per sbrigare alcune faccende di famiglia, e per organizzare i preparativi per quel viaggio che lo porterà, se le informazioni sono corrette, al confine tra il paese del fuoco e quello dell'erba. [end]

In meditazione Raido incontra Kirito e lo aiuta ad allenare la propria innata

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