{ Ritrovarsi }

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23:12 Kaori:
 Freddo. Tutto ciò che Kaori sente è freddo. L'acqua delle cascate scende come una pioggia di aghi sulla sua pelle, la brezza della sera soffia sul suo corpo fradicio andando a farla rabbrividire, lasciando che il gelo di quelle temperature penetri fin dentro le ossa. I suoi lunghi capelli viola sono incollati al corpo, il capo reclinato all'indietro, il viso rivolto verso l'alto come se volesse accogliere a pieno volto lo scrosciare della cascata contro la sua faccia. Ad occhi chiusi sente il violento getto della cascata infrangersi contro di sé, le braccia abbandonate lungo i fianchi, i vestiti zuppi e praticamente incollati al suo corpo freddo. Indossa un semplice kimono bianco di un tessuto pesante e spesso con dei motivi floreali scarlatti a risalire dalle caviglie fino al seno. Un obi cremisi avvolge i fianchi mentre le vesti, madide d'acqua, si fanno più larghe e scivolose andando a lasciar scoperta una spalla, a mostrare alcuni lembi scoperti di una coscia attraverso lo spacco laterale dell'abito. Sosta al di sopra dell'acqua, il chakra condensato e raccolto al di sotto delle piante dei piedi a formare una sottile patina di energia che aderisce perfettamente alla superficie liquida del lago per permetterle di rimanere in equilibrio come se sostasse su terra solida e rocciosa. La notte è inoltrata, il cielo buio e trapunto di stelle mentre una candida luna piena brilla al di sopra della Foglia schiarendo un cielo altresì oscuro. Kaori non è lì da sola. Asia -la tigre del bengala che ha preso con sé e che un tempo era stata amica fidata di Kurako, sosta sul bordo della riva adagiata al suolo, con le zampe anteriori incrociate sotto il muso, godendosi un attimo di riposo. Gli occhi dell'animale sono chiusi ma i sensi allerta mentre la special jonin si trova sotto il getto della cascata a lasciarsi investire dall'acqua. Ha bisogno di sentire qualcosa. Da quando ha scoperto la verità su quanto accaduto fra Raido e Fumiko si è sentita come svuotata di ogni cosa. Ha bisogno di sentirsi viva, ha bisogno di sentire qualunque cosa. E così ha optato per il freddo. Ha voluto sentire la sensazione raggelante dell'acqua che scivola sulla sua pelle, la sensazione quasi bruciante del freddo che colpisce la carne. Ha voluto sentirsi viva e presente sotto quella sensazione quasi dolorosa e galvanizzante. Pensa, riflette, ricorda, con le cicatrici non più nascoste dalle bende sotto il kimono, non più fasciate. Se solo avesse scostato le maniche della veste avrebbe potuto mostrare i segni del fallimento che l'ha portata lontana da Konoha per mesi prima del suo ritorno. I segni dell'imboscata che le è quasi costata la vita e che per poco non l'ha strappata via da sua figlia. Non vuole più celarle, non vuole più nasconderle. Sono il segno della sua debolezza e, al tempo stesso, della su voglia di vivere. Deve ricordare a se stessa di non crollare, ricordarsi di combattere, sempre, nonostante tutto. [chakra: on] [Rilascio del chakra]

23:41 Hitomu:
 Il vento soffia forte. La statua, quasi distrutta, di Hashirama non si sposta di un millimetro. La Luna risplende e abbaglia i resti di quello che fu uno dei luoghi più importanti per la storia del Mondo Ninja. La Statua del Primo Hokage è opposta a quella del suo più grande nemico, ma allo stesso modo il più grande amico: Madara Uchiha. Queste due statue, una di fronte all'altra, dimostrano quanto a volte il mondo possa essere crudele. Due amici che danno vita ad una battaglia mortale per degli ideali opposti. Le idee ti portano a cambiare strada e lasciare indietro le persone a cui tenevi. Il Nono Hokage si trova seduto sull'estremità della Statua del suo predecessore, nel suo punto più in alto. L'aria soffia sui suoi capelli biondi che vengono scomposti qua e la. Gli occhi sono chiusi. I glutei appoggiati per terra, sulla roccia. Le gambe incrociate tra loro. I polmoni si gonfiano lentamente e si svuotano alla stessa velocità. Le mani sono poggiate all'interno del vuoto creato dall'inclinazione degli arti inferiori. La mente è concentrata alla ricerca di un momento di riflessione sulla sua vita, su quella del suo Villaggio e su quella dell'intero mondo in cui vive. A volte, il jinchuuriki del Kyuubi vorrebbe pensare solo a se stesso. Purtroppo, però, non riesce mai a vedere il mondo solo per se stesso. Il biondo pensa sempre per le persone che gli stanno vicino. Per il futuro di tutte le persone che dipendono dalle sue scelte, dalle sue azioni. Il suo cuore batte se quello degli altri batte. Se rimanesse solo in questo vita, non riuscirebbe ad andare avanti. Sarebbe come se tutto il suo mondo crollasse, pezzo dopo pezzo. Il vento soffia su di lui e lui rimane immobile, come se volesse lasciarsi colpire da quel getto d'aria. Il Kyudaime non si muove di un centimetro mentre tutto intorno a se stesso tace. Tutto, tranne il rumore della cascata che sbatte sul corso d'acqua. Un rumore quasi rilassante, a tratti. <Non sei solo, Hitomu..> un lampo improvviso. Le parole di Kurama giungono al pensiero del jinchuuriki della Foglia. Le palpabre si spalancano all'improvviso. Le iridi azzurre si mostrano al mondo intero. Le suole degli stivali fanno peso sulla roccia per permettere all'intero corpo del Nono di tirarsi su in posizione eretta. Si avvicina al limite della Statua sporgendosi oltre, verso il fondo della Cascata. Il corpo si lascia andare e, in un attimo, il jinchuuriki si ritrova a volare verso il basso. L'aria gli sbatte contro, sui capelli e sui vestiti. Arrivato a pochi metri dal corso d'acqua, il corpo si piega leggermente con il busto che si porta verso l'alto. Il chakra forma una patina di energia sulle suole dei piedi e il jinchuuriki sbatte contro la parete d'acqua. Un ginocchio finisce a pochi millimetri da questa mentre l'altro viene tenuto piegato a novanta gradi. Il manto bianco di Hokage si abbassa lentamente per via della velocità con cui è caduto il Nono. Il jinchuuriki è vestito come al solito. Una maglia a maniche lunghe di colore blu con sopra il giubbotto senza maniche di colore verde. Sotto, invece, un paio di pantaloni neri con un paio di stivali neri da ninja. Alza, in un attimo, lo sguardo alla ricerca di chi si trova in quella zona insieme a lui. [chk on]

23:57 Kaori:
 E' una sensazione bizzarra questa. L'acqua che scende lungo la pelle andando a pungere e bruciare come fuoco, fredda e rimasta a contatto con la sua cute troppo a lungo. Eppure, al tempo stesso, è una sensazione rivitalizzante. Il freddo improvviso che la colpisce con quel getto violento risveglia ogni suo nervo, si riverbera per ogni centimetro del suo corpo andando a pizzicare e stuzzicare ogni angolo di lei. Si sente viva eppure al tempo stesso si sente vuota. Stanca. Ma non è una stanchezza di quelle che le fanno venire voglia di arrendersi e lasciarsi andare agli eventi, no. E' una stanchezza diversa, ben più consapevole. La stanchezza di chi non vuole più sentirsi così, la stanchezza di chi non ha più voglia di farsi piegare dal fato e da ciò che la vita le mette davanti. In qualche modo è un senso di vuoto necessario, uno di quelli che arrivano quando si tocca il fondo e che servono a rialzarsi più forti di prima. Kaori lo sente, sente che quella non è la fine, che quel dolore è solo un intermezzo fra i vari momenti della sua vita, ma sa anche che ha bisogno di tempo per rialzarsi del tutto, per lasciarsi alle spalle quel senso di vuoto allo stomaco che le toglie il respiro ogni volta che si concede di pensare a tutto ciò che ha perso e che non sarebbe più ritornato. Apre gli occhi quando avverte un suono poco distante da sé. Un fischio nel vento come di qualcosa che precipita sferzando l'aria. Un suono sottile, leggero, praticamente coperto dallo scrosciare della cascata ma che lei ode appena grazie ai sensi allenati ed all'esperienza sul campo. Riabbassa il viso sentendo l'acqua andare ad appiattire la chioma scura sul suo capo, i ciuffi scuri incollarsi sulla fronte, lungo i lati del viso come una cornice umida. Ruota il il viso verso la propria destra andando a notare solo in quel momento la figura del biondo a poca distanza da sé. Le iridi si dilatano appena, le labbra si schiudono di poco mentre anche il corpo va a ruotare così da ritrovarsi frontale rispetto ad Hitomu. E' la prima volta che lo vede dopo mesi e quasi le sembra di sentire lo stomaco rivoltarsi dall'emozione. E' uno dei pochi legami che le sono rimasti al mondo, una delle poche certezze sulle quali contare nella sua vita. Ed è lì. Davanti a lei, mentre non è esattamente nella sua forma migliore. Kaori muove solamente un paio di passi scostandosi solo ora dal getto della cascata, osservando la figura del Nono con espressione composta. <Hitomu> chiosa con voce bassa, sufficiente ad essere chiaramente udibile oltre il suono della cascata. Ci sono tante cose che vorrebbe dire, tante cose che vorrebbe chiedere. Ma non sa bene da dove iniziare. In quel momento rimarrebbe volentieri in silenzio ad osservarlo, solo per il gusto di salvare nella memoria quell'immagine, la consapevolezza di saperlo sano e salvo lì, vivo, forte come sempre. Ma alla fine quello che Kaori fa è inchinarsi a lui. Il suo corpo si piega portando le gambe a fornir sostegno al corpo, la patina di chakra a passare da sotto le suole dei piedi alla parte delle leve inferiori poggiata contro la superficie dell'acqua così da impedire al suo corpo d'affondare. Il busto si prostra in avanti mentre le braccia si piegano con i gomiti verso l'esterno e le mani dinnanzi al viso, a dita strette. Un segno di rispetto, di educazione e, più profondamente, di scuse. <Sono a casa> [chakra: on] [Rilascio del chakra]

00:18 Hitomu:
 Il jinchuuriki è ancora piegato sul suo ginocchio destro mentre lo sguardo, invece, è alto con le iridi azzurre fisse sulla figura che si presenta davanti a lui. Questa si rivela essere Kaori, una delle persone che l'Hokage a più a cuore. La cascata colpisce il corpo della ragazza in ogni sua parte. Fino a quando, ad un certo punto, la Hyuga inizia ad avvicinarsi alla posizione dell'Hokage e si china davanti a lui affermando di essere a casa. Un gesto, quella della kunoichi, inatteso per il Nono. Era da tempo che il jinchuuriki non vedeva il viso di questa ragazza. I motivi della sua assenza non sono a lui conosciuti. Qualsiasi siano questi, però, non c'è motivo per l'Hokage di prostarsi in quella posizione come a domandare scusa. La mano destra del Nono cerca di afferrare quella mancina della Hyuga stringendola forte ad essa. Il biondo fa leva sul suo piede per portarsi nuovamente in posizione eretta cercando di alzare, grazie al contatto con ella, Kaori insieme a lui. Il suo obiettivo sarebbe quella di farla alzare davanti a lui e guardarla in viso, entrambi in piedi, uno davanti all'altra. <Sei sempre stata a casa.. Kaori> afferma il jinchuuriki della Foglia in risposta alle parole della Special Jonin della Casata Hyuga. Qualcuno può perdersi, non ritrovare più la via di casa, scappare per delle controversie, ma casa propria rimarrà sempre casa propria. Konoha sarà sempre lì, ad attendere chi ha combattuto per difenderla, chi ha versato sangue per Lei e chi vive portandola nel cuore. Konoha non volterà mai le spalle ad un proprio figlio. Mai, fino a quando ci sarà il Nono come Hokage del Villaggio. Accoglierà tutti sempre, perdonando loro ogni errore, ogni sciocchezza compiuta. Le iridi dell'Hokage scrutano il volto della ragazza, se fosse riuscito a tirarla su. La kunoichi non versa nelle migliori condizioni e questo può vedersi ad occhio nudo. <È da tempo che non ci vediamo..> un sorriso dolce si disegna sul suo volto cercando di tirarla su di morale. Chissà cosa le è accaduto. Se lei volesse parlarne, saprebbe già che il Nono sarà pronto ad ascoltarla. Come sempre, in fondo. [chk on]

00:38 Kaori:
 Il suo cuore batte forte contro il petto. La presenza di Hitomu ha un effetto bizzarro su di lei. Se da un lato la fa sentire protetta ed al sicuro dall'altro la fa sentire in fallo. Ha dinnanzi a sé il guerriero più forte del Villaggio, uno degli uomini più forti ed importanti nell'intero mondo ninja e lei è appena tornata a casa dopo aver quasi perso la vita, come una sciocca, in una banale imboscata. Sente dentro di sé di aver agito come una sprovveduta, di esser stata una delusione per il titolo che porta con sé, in qualità di Hyuga e di special jonin della Foglia. Tuttavia sa anche che il Nono non avrebbe mai abbattuto il suo spirito punendola, non avrebbe mai definito uno dei suoi uomini una delusione. Avrebbe potuto dirle come avrebbe dovuto comportarsi per fare la cosa giusta, insegnarle a non ripetere quell'errore, ma non l'avrebbe mai offesa. Lo sa. Eppure dentro di sé non può fare a meno di odiarsi per essersi rivelata un tale fallimento. Si prostra per questo. Per non essere stata abbastanza forte, per non essere stata abbastanza prudente, per essere quasi morta come una stupida e per non averlo neppure visto un'ultima volta prima di andare. Hitomu tuttavia non ricerca da lei delle scuse: è la sua mano, invero, che va cercando, afferrandola nella propria e portandola a distaccarsi dalla superficie dell'acqua per guidare la Hyuga a levarsi in piedi. Kaori non oppone resistenza alcuna ed anzi asseconda quel suo movimento andando ad alzarsi in posizione eretta, osservando ora Hitomu negli occhi con le sue iridi color perla a riflettersi in quelle blu del jinchuuriki. Un sorriso lieve, gentile, si delinea sul volto della ragazza, confortata da quelle parole che arrivano al suo orecchio quasi come una carezza. Hitomu è lì, come sempre, e dal suo tono è chiaro che voglia cercare di mettere la special a suo agio. Kaori annuisce piano a quella sua constatazione andando a godersi quel suo dolce sorriso per alcuni secondi prima di spezzare il silenzio ed andare a rispondere. <Sì. Sono tornata da poco a Konoha> spiega lei stringendo le labbra. <Ho commesso un errore. Mi sono lanciata in una ricerca da sola e sono caduta in una stupidissima trappola.> ammette sentendo di dovere -quantomeno- la sua sincerità all'amico. Al suo capo. <Avevo ricevuto una lettera da parte della bambina che avrei dovuto adottare in cui mi chiedeva aiuto. Ma era solo una imboscata.> chiarisce lei sospirando piano. <Sono sopravvissuta grazie ad Asia> dice indicando con un cenno della mano la bellissima e fiera tigre del bengala beatamente accucciata sulla riva della cascata dietro Hitomu. <che mi ha portata in salvo in un vicino Villaggio. Non c'erano ninja e perciò hanno dovuto medicarmi senza l'aiuto del chakra e delle arti mediche. Ci è voluto un po'...> sorride lei con fare amaro sollevando ora le maniche del kimono per mostrare all'altro le cicatrici e le bruciature che segnano a fondo la carne delle sue braccia. La pelle solitamente vellutata è ora striata di imperfezioni e cicatrici, qualcosa di poco piacevole da vedere su una donna, ma che sembra appropriato sul corpo di un guerriero. <Ma sono riuscita a tornare.> conclude lei tornando a porre ora lo sguardo sul viso del biondo. <Per restare.> Niente più Kusa. Niente più dividersi fra la Foglia e l'Erba, niente più viaggi senza senso per trovare una famiglia che ha perduto e sgretolato. <Mi sei mancato> mormora, alla fine, abbozzando un lieve sorriso sulle labbra, il cuore adesso più leggero ora che si è liberata di quel peso dal petto ed è stata sincera in tutto e per tutto con il biondo. [chakra: on] [Rilascio del chakra]

01:03 Hitomu:
 Il jinchuuriki riesce nel suo intento trovandosi, dunque, davanti alla kunoichi entrambi in posizione eretta. Il Nono Hokage ascolta le parole della ragazza rimanendo sorpreso da ciò che lei racconta. Non sapeva nulla di tutto ciò che le è successo. Non sapeva dell'imboscata.. Non sapeva che lei ha rischiato di perdere la vita.. Non sapeva nulla. Il cuore pulsa per un attimo più forte, come se volesse uscire dal petto del jinchuuriki. Sapere che lei stava per perdere la vita, lo lascia per un attimo senza fiato. Se avesse perso anche lei, avrebbe iniziato a fare a se stesso due domande sul suo operato da Hokage. È davvero un buon Hokage? Fa tutto ciò che è necessario per essere un buon Hokage? Fino ad ora, ha pensato di proteggere Konoha facendolo nel modo giusto. Le iridi azzurre dell'Hokage cadono sopra la figura della Tigre che è riuscita a salvare Kaori dalla sua morte. Le sorride, come se volesse mostrare gratitudine a quella meravigliosa creatura vicino a loro. Ritorna con lo sguardo sulle iridi perlacee della Special Jonin. Vorrebbe farle la solita ramanzina. Dirle che non doveva andare da sola e doveva prestare più attenzione. Spiegarle per quale benedetto motivo non ha chiesto a lui di accompagnarla. Potrebbe stare ore a chiederle per quale motivo non ha fatto niente di tutto ciò. In certi momenti, però, il jinchuuriki può permettersi di mettere da parte la sua preoccupazione, quasi paternale. <Ormai mi conosci bene.. E immagino saprai già cosa vorrei dirti, no?> domanda retoricamente alla ragazza mostrandolo un piccolo sorriso sulle sue labbra. Un sorriso preoccupato per ciò che le sarebbe potuto capitare.. Un sorriso felice perchè ora è lì davanti a lui, sana e salva. <Sei tornare per restare?> domanda ancora una volta il jinchuuriki mentre il suo corpo si avvicina a quello di Kaori. Si ferma solamente a pochi millimetri da lei. Il petto del Nono sfiora appena quello altrui. La guancia sinistra dell'uomo si avvicina a quella di lei, appena sopra la spalla della donna. Le braccia del jinchuuriki si allargano oltre il corpo della Hyuga finendo per avvolgerla con le mani posate sulla di lei schiena. La stringe forte ad essa mostrando in un unico gesto quanto lei sia mancata a lui, nonostante tutto quello che le sia successo. <Resto, allora..> le sussurra all'orecchio ora. Quasi una speranza, quella del jinchuuriki, di non vederla più andare via, di averla al suo fianco e sapere che sta bene. Ha avuto tante persone vicino a lui, ma molte di questa sono scomparse con il tempo. Potrebbe fare una lista lunga, ma in questo momento vuole fare capire a lei quanto sia importante per lui. [chk on]

01:22 Kaori:
 Non la interrompe. Il Nono lascia che lei spieghi senza mai fermarla, senza rimproverarla, senza accavallare le loro voci. Lascia che lei spieghi, semplicemente, conservando quelle parole nella propria mente per comprendere cosa sia accaduto in quei mesi d'assenza. La ragazza si sente uno schifo per l'ammissione di quel banalissimo errore ed al tempo stesso leggera per la confessione fatta all'altro. Termina quel breve riassunto delle sue disavventure osando alzare lo sguardo su di lui per notare la sorpresa nei suoi occhi e la preoccupazione per quelle che avrebbero potuto tristemente essere le di lei sorti. Le sue parole portano Kaori a mostrare un sorriso leggero, semplice, mentre il capo andrebbe a chinarsi un paio di volte in un quieto annuire. <Che non avrei dovuto affrontare tutto da sola. Che sei qui ogni volta che abbiamo bisogno. E... che Asia meriterebbe proprio un bel premio> cerca di scherzare per alleggerire la tensione che in quel momento rende l'aria pesante. Cerca di scherzare per non pensare a quanto vicina sia stata dal non poterlo farlo più. Cerca di scherzare perchè immagina il colpo al cuore che deve aver inflitto al biondo scaraventandogli addosso una simile verità tutto d'un tratto, senza che avesse anche solo la più vaga idea di cosa potesse esserle successo fino a quel momento. Le dispiace averlo fatto preoccupare, le dispiace aver avuto una simile brutta notizia da dare. Ma ancora di più è felice di averlo lì con lei. Lui ripete quella sua affermazione ponendola sotto forma di domanda, portando Kaori ad annuire con l'acqua a gocciolare dal suo viso, i capelli appiccicati alla sua pelle ed il kimono bianco incollato alla forma dei suoi arti. Il ragazzo va quindi avvicinandosi alla Hyuga portandosi vicino a lei al punto da far combaciare i loro corpi. Le sue braccia vanno a cingerla per la schiena mentre il suo viso si affianca a quello di lei in un abbraccio che sa di calore e protezione. Che sa di salvezza e amore. Che sa di casa. Nonostante fino a quel momento la ragazza abbia sentito il gelo dell'acqua permearla fin dentro le ossa, quello che avverte ora è calore. Il calore della vicinanza del suo corpo, il calore della vicinanza del suo cuore, il calore della presenza di un amico che le rimane accanto. Si sente avvolta e investita dal calore di quella stretta, dal calore del sincero affetto di Hitomu, ritrovandosi a sentirsene quasi commossa. Si abbandona a quell'abbraccio poggiando il capo contro la sua spalla, levando le braccia attorno al suo busto per andare a cingerlo a sua volta con dolcezza, chiudendo gli occhi per sprofondare totalmente in quel gesto e godersene ogni più breve momento. <Resto> conferma lei in un sussurro ricolmo di sentimento. La consapevolezza che non avrebbe più lasciato la Foglia, che non avrebbe mai più neppure pensato di lasciarne le terre in maniera definitiva come invece era accaduto quando aveva progettato il suo matrimonio con Raido. Un tempo che le pare ora lontano ere. La consapevolezza che non sarebbe più stata così sciocca da cadere in una simile trappola ma che sarebbe stata attenta a non deludere più se stessa e i suoi compagni. Soprattutto lui. [chakra: on] [Rilascio del chakra]

01:52 Hitomu:
 I loro corpi si uniscono in un abbraccio caloroso, pieno di preoccupazione e di sentimenti veri. Non avrebbe sopportato l'idea di perdere anche lei, dopo il legame che si è creato tra loro due. Kaori è una delle poche persone che è riuscita a vedere qualcosa in più in Hitomu togliendogli le sue vesti da Hokage e guardandolo come un sincero amico a cui confidare segreti, dubbi e problemi. Come potrebbe non preoccuparsi di lei? Da quando il jinchuuriki è Hokage, ha dovuto subire la perdita di preziose persone che lui ammirava ed è stato costretto a soffrirne in silenzio, per sopportare tutto il dolore del Villaggio e farsene carico. Il ruolo che ricopre, comporta anche questo genere di sacrificio. Avrebbe voluto versare tante lacrime, ma non ha mai potuto farlo con qualcuno. Kaori è una di quelle persone che lo aiuterebbero in quel caso e perderla sarebbe stato davvero un duro colpo per lui. Ascolta le sue parole che cercano di smorzare la tensione creata in questi attimi e ne sorride il jinchuuriki notando come, anche in situazioni del genere, la donna non si lasci abbattere dagli eventi. E, infine, quel 'resto'. Una parola che sembra sancire una promessa appena fatta. Una parola che racchiude molti più significati in essa. Tutto ciò che ha passato Kaori, dall'imboscata alla sua vita privata, sarà soltanto un lontano ricordo. Ora la kunoichi saprà che potrà contare sul jinchuuriki per ogni suo dubbio, come su tutto il Villaggio della Foglia. Konohagakure ti lascia andare, se è il tuo desiderio ma è pronto a riaccoglierti tra le sue braccia, senza chiederti nessun favore in cambio. Soltanto amore e fedeltà, valori insiti in ogni abitante della Foglia sin dalla nascita. Avrebbero tante cose di cui parlare i due, a partire da Raido che da tempo non si fa più vedere ne sentire dal jinchuuriki. Il Nono, però, non vuole riaprire ferite ancora fresche e decide di lasciare libertà alla Hyuga. Le mani si distaccano dalla schiena della ragazza e il corpo del Kyudaime si allontana lentamente da quello di lei. Quell'abbraccio, durato pochi secondi e sembrato infinito, termina con le iridi azzurre del jinchuuriki che tornano rivolte verso quelle di Kaori. <Quando avrai voglia di parlare, sai che sarò pronto ad ascoltarti..> afferma con tono serio, ora. La guarda ancora, dolcemente. È contento che sia tornata e lo dimostra nuovamente. [chk on]

02:09 Kaori:
 Fa sentire bene quella stretta. Fa sentire accolti, protetti, al sicuro. Kaori chiude gli occhi lasciandosi travolgere dalle numerose sensazioni ed emozioni che quell'abbraccio scatena. Le era mancato davvero tanto. Hitomu è sempre stato un prezioso alleato e, col tempo, un importantissimo amico. Spesso la Hyuga si è ritrovata a chiedergli conforto e consiglio arrivando ad aprirgli il proprio cuore per cercare da lui sostegno. Gli ha sempre detto che avrebbe potuto fare con lei la medesima cosa ma il ragazzo non ha mai approfittato di quella possibilità; desideroso fino alla fine di aiutare senza essere aiutato e di salvare invece ch'essere salvato, non ha mai riferito un problema o un timore, accontentandosi probabilmente già solo del fatto di sapere che la Hyuga ci sarebbe stata se lui ne avesse avuto bisogno. Kaori sa che la sua non è mancanza di fiducia ma, invero, eccesso di protettività. L'abbraccio termina e la ragazza va a scostarsi appena da lui sorridendogli con affetto e dolcezza. <Lo so. E ti ringrazio> Sincera in quel dire ed anche infinitamente grata. <Lo stesso varrà sempre anche per te. Lo sai> gli ricorda con serietà ricambiando lo sguardo deciso che l'altro le rivolge. Per lui ci sarebbe stata sempre, per lui avrebbe capovolto leggi e istituzioni. Hitomu è un dono degli Dei e avrebbe fatto sempre il possibile per aiutarlo e proteggerlo. Un alito di vento soffia sulla sua pelle fradicia andando a far risalire un brivido gelido lungo la di lei colonna. Si rende conto solo ora di aver bagnato anche Hitomu con quell'abbraccio e che probabilmente anche lui deve star sentendo freddo adesso a causa sua. <Ti ho bagnato tutto. Starai gelando> mormora lei stringendo le labbra, andando dunque ad espirare e sorridere. <Aspetta. Ci penso io> aggiunge, subito dopo, chiudendo gli occhi. Andrebbe a concentrarsi su se stessa, sul chakra che vortica e scorre nel suo corpo, nelle sue vene. Cercherebbe di concentrarsi in particolar modo sul chakra di tipo katon presente in lei per raccoglierne una parte ed inviarla attorno alla sua figura fino a creare una sorta di patina interna che poi verrebbe spinta contro gli tsubo posti lungo il corpo. Il chakra verrebbe fatto fluire da ognuno di essi e fatto fluire all'esterno, disperso verso l'intero ambiente circostante così da aumentare di circa 10° la temperatura dello stesso. <Così dovrebbe andar meglio> dice sentendo da subito l'aumentare della temperatura avvolgerla con calore. <Allora... come stai? Cosa ti è successo in questi mesi?> domanda alla fine Kaori cercando di suonare leggera e sollevata, tentando di assicurarsi delle condizioni dell'amico come lui si è sincerato delle sue. [Rilascio del chakra] [Manipolazione Ambientale del Fuoco: + 10°] [Chakra: 98/100]

12:14 Hitomu:
 L'abbraccio termina e la Hyuga ringrazia il jinchuuriki mettendosi a disposizione di lui, se ne avesse il bisogno. Il Kyudaime ascolta attentamente le parole della ragazza sapendo perfettamente che lei sarebbe pronta ad aiutarlo, qualora ne avesse il bisogno. Fino ad ora, non c'è mai stato il bisogno che Hitomu domandasse un sostegno alle persone che gli stanno accanto. L'unico vero momento sarebbe stato dopo la perdita di valorosi ninja che hanno combattuto per lui e la Foglia, ma in quel caso il Nono ha deciso di volersi caricare il peso di quel dolore da solo. Una scelta egoistica, ma presa con uno scopo esattamente opposto. Una volta che il corpo di Kaori si allontana dal suo, il jinchuuriki del Kyuubi si accorge di essersi bagnato. Un brivido di freddo scorre lungo il suo corpo al minimo soffiare dell'aria, ma Kaori rimedierà subito alla situazione aumentando la temperatura circostante grazie alla sua affinità con l'elemento Fuoco. La Special Jonin domanda all'Hokage come sta e il jinchuuriki la guarda attentamente prima di darle una risposta. Le iridi azzurre si posano su di lei mentre i suoi vestiti vanno ad asciugarsi grazie al calore prodotto da Kaori. <Io sto bene, ti ringrazio..> afferma sorridente il jinchuuriki con lo sguardo fisso sugli occhi perlacei della donna. <Ci sono state delle situazioni complicate al Villaggio, ma ora è tutto risolto. Sembra che sia impossibile avere un prolungato periodo di pace.. Pensavo che fosse possibile avere ciò, invece mi sbagliavo. Prima o poi, una minaccia si farà ancora viva e saremo costretti a combattere per le nostre vite..> aggiunge con un tono di delusione ora. Ci aveva sperato, in fondo, che la pace fosse possibile. In un modo o in un altro, però, il pericolo è sempre pronto a venire alla luce dall'oscurità in cui stagna. <Ma siamo ninja, dopo tutto..> e forse è questo il loro destino. Combattere per proteggere la gente, per proteggere il Villaggio e proteggere gli ideali di un Mondo che è stato portato avanti fino ad ora. L'idea di pace non è sbagliata, sicuramente. Solo che non è possibile che sia la strada giusta per tutti. Questa è la differenza. Il rumore della cascata risuona ancora in quella valle accompagnato dallo scorrere del fiume. Il resto è silenzio mentre i due si trovano ancora uno di fronte all'altro. [chk on]

12:34 Kaori:
 Poco a poco, lentamente, il calore prodotto dal chakra di Kaori va avvolgendo le due figure contrastando il freddo della sera, il freddo dovuto dall'acqua annidatasi nei loro abiti, sulla loro pelle. Kaori sente una sensazione di benessere nell'avvertire il calore scaturire da sè e abbracciarla, come se il corpo di Hitomu fosse ancora accanto al suo a stringerla in quell'abbraccio rassicurante. E' contenta di averlo incontrato.
Contenta di averlo rivisto, di aver potuto riavere vicino il suo amico. Il biondo si è rivelato essere, nel tempo, una delle figure per lei più importanti subito dopo Raido e la sua bambina, Kouki. Non solo in quanto Hokage della Foglia ma come semplice Hitomu, come persona qualunque. Per questo la Hyuga tenta di capire come egli stia, se tutto vada per il meglio e il ragazzo le risponde in un modo che la sorprende. Come si era aspettata non parla di sé ma delle situazioni che si sono succedute al Villaggio, tuttavia lo fa con un tono che non aveva mai usato prima. La sua solita positività lascia spazio ad un che di negativo e rassegnato che non gli aveva mai visto dentro. La cosa la preoccupa sinceramente portando la ragazza a sollevare una mano per tentare di poggiarla con delicatezza sul viso altrui, sulla sua guancia, in una carezza che vuole essere rassicurante e supportiva. <Siamo ninja, hai ragione> conferma lei con tono serio, morbido, annuendo piano col viso, la sua pelle non più bagnata e gocciolante ma solo lievemente umida grazie al calore del suo chakra che sta via via riscaldando ed asciugando il suo corpo. <E l'ultima guerra che abbiamo vista è stata quella che ha coinvolto Kuugo e Ryota tanti anni fa.> hanno fatto i conti con una rivoluzione a Kusa pochi anni prima ma la portata di distruzione di quel piccolo evento non è stato neppure minimamente paragonabile a quello che avrebbe potuto portare una vera guerra. <Ci saranno sempre traditori, piccole ribellioni, governi corrotti. Problemi che non possiamo estirpare perchè parte stessa dell'uomo. Ma la guerra... guarda> invita l'amico scostandosi e portandosi ora dietro di lui, le sue mani a scivolare ora non più dal suo viso ma sulle sue spalle mentre tenterebbe di mostrargli tutto ciò che li circonda. Silenzio. E quiete. <E' lontana. Il Villaggio è sicuro. Non è perfetto, non è privo di ogni pericolo. Ma è sicuro> continua lei tentando ora di tornare dinnanzi a lui per portare le iridi perlacee a riflettersi in quelle azzurre del Kyudaime. Può sentire il modo in cui l'altro soffre nel sapere che della gente ha vissuto esperienze orribili, incontri che hanno rivoluzionato loro la vita. Sa, conoscendolo, che l'altro si sente responsabile per il dolore di chiunque e vorrebbe semplicemente poter prendere parte di quel peso e di quella sofferenza e farsene carico. <Li stai proteggendo, Hitomu. Ogni giorno.> continua la ragazza con tono convinto, morbido, distendendo appena le labbra in un sorriso gentile. <Non puoi salvare tutti dal dolore. Ma le tue decisioni, il tuo governo, la tua presenza, permette a tutti noi di continuare a vivere per superare la paura, la sofferenza e trovare nuovi motivi per sorridere. Guarda. Guarda il tuo Villaggio Hitomu> dice distendendo ora un braccio verso la direzione ove la Foglia dorme tranquilla e silenziosa. Qualche bagliore viene dalla distanza lì dove qualche locale notturno è ancora in attività. <E' tranquillo. Dorme sereno. Grazie a te> ruota nuovamente il viso verso di lui, sorridendo sincera al suo indirizzo, tentando di infondere un po' di forza nell'amico per non permettere a quel lieve sconforto di oscurare la luce che l'ha sempre riempito ed animato. [Rilascio del chakra] [Manipolazione Ambientale del Fuoco: + 10°] [Chakra: 98/100]

13:02 Hitomu:
 Il vento soffia ancora sui loro corpi, quasi asciutti ormai. Le due figure si trovano uno davanti all'altra, a pochi centimetri di distanza. La mano di Kaori sfiora il viso del jinchuuriki accarezzando la sua pelle. Il Nono rimane immobile lasciando che le dita della mano della ragazza si poggino sulla sua guancia. Le parole della Hyuga provano ad essere di conforto al Kyudaime volendogli far capire quanto lui ha fatto per il Villaggio e tutt'ora fa. Il tono della Special jonin lo aiuta in questo momento sapendo che lei non gli mentirebbe mai. Se volesse aiutarlo, gli dovrebbe sempre raccontare la verità. Anche se questa fosse la più dura.. Per questo, il jinchuuriki sa che le parole della ragazza sono sincere. L'Hokage non ha perso la sua positività, però. Ha solamente compreso che il suo piano non potrà mai essere completamente realizzato ma avrà per sempre dei problemi, piccoli, grandi o irrilevanti che siano. La realtà dei fatti ha preso un po' più di spazio alla speranza che aveva di un sogno forse troppo grande per il mondo attuale. In futuro, magari, le cose riusciranno a cambiare. Gli occhi del Nono seguono i movimenti della kunoichi. Per ora, il Villaggio avrà sempre i suoi problemi. Dal tradimento alla minaccia di qualcuno che vuole affossarla. Le grandi guerre sono lontane, però. Questo è quel che Kaori vuole fare capire al jinchuuriki di Kurama. Hitomu è felice di sapere che il Villaggio è al sicuro, grazie anche al lavoro che da anni sta portando avanti. Alcune parole della Hyuga, però, risuonano nella sua testa.. Non può salvare tutti dal dolore. Questa è una realtà che non aveva mai preso in considerazione. Aveva sempre creduto di poter proteggere chiunque con il suo aiuto. Invece, non può risolvere ogni problema presente all'interno del Villaggio. Guarda ora verso la Foglia seguendo il consiglio della Hyuga. <Grazie a noi..> replica il jinchuuriki sorridendo. Come sempre, non vuole prendersi tutto il merito ma vuole condividerlo con tutte le persone che lottano, ogni giorno, al suo fianco. <Senza tutti voi, non avrei potuto fare niente di tutto ciò..> a partire dalla vittoria nella Guerra fino alla sicurezza del Villaggio della Foglia. Il cuore sorride un po' di più, ora. Sapere che il suo lavoro è apprezzato, gli mette un po' più di tranquillità nell'animo. <Cosa farai adesso?> domanda il jinchuuriki chiedendo quali siano i prossimi obiettivi della ragazza, oltre a tornare al Villaggio. [chk on]

13:54 Kaori:
 Non v'è una vera e propria replica alle parole della special. Hitomu ascolta il suo dire e segue il suo sguardo assecondando le di lei indicazioni. Si guarda attorno, sorride, lascia vagare le iridi chiare sul circondario notando solamente calma e pace attorno a loro. Kaori non può comprendere appieno i sentimenti dell'altro, ma pensa di essere riuscita a conoscerlo abbastanza da poter immaginare ciò che si sta agitando nel suo cuore. Il suo desiderio di donare pace e conforto a chiunque è talmente profondo e sincero da farlo sentire impotente ogni qual volta che qualcuno soffre come se fosse stata una sua mancanza. Questo sentimento è solo l'ennesima splendida prova di quanto meravigliosa sia l'anima del ragazzo al suo fianco e Kaori vorrebbe fare il possibile per proteggere quel suo animo gentile da qualunque cosa. Ora più che mai vota la propria vita alla sua protezione e salvaguardia. Ora comprende perchè la missione principale di un ninja è la difesa del proprio Kage. Perchè il suo Kage avrebbe sempre dato se stesso per proteggere loro ed il Villaggio intero. Un sorriso si dipinge sulle rosee della Hyuga quando il biondo specifica che quel grazie va a tutti loro, all'intero corpo ninja che ogni giorno si allena e combatte per la protezione dei Villaggi. La ragazza si sente rincuorata dalle sue parole, dalla sua gentilezza e, inclinando semplicemente il capo di pochi centimetri verso la propria spalla, va sorridendogli con affetto. <La pace è sempre un lavoro comune. Non la può realizzare una persona soltanto, ma l'impegno di molti. Però l'impegno soltanto non basta. C'è sempre bisogno di una guida che canalizzi le energie comuni nella giusta direzione. E quella persona, per noi, sei tu> spiega la ragazza snudando di poco i denti bianchi andando quindi ad espirare stancamente quando l'altro le chiede cosa avrebbe fatto da ora in poi. Kaori si volta alzando nuovamente il capo alla luna, lasciando che la folta chioma scura penda dietro la sua schiena, pesante ed ancora umida, contro la veste spessa e bianca del kimono che ha ormai smesso di gocciolare. <Non lo so.> ammette dandogli le spalle, osservando la luna piena sopra di loro. <Avevo fatto dei progetti, organizzato i prossimi anni. Ma è cambiato tutto ora> mormora voltandosi nuovamente verso Hitomu con un sorriso triste sulle labbra. <Avevo creato una famiglia ed ora non c'è più.> Sicuramente il biondo deve saperlo, dubita che la voce non sia giunta al suo orecchio in tutto quel tempo, soprattutto se una dei suoi ninja ha abbandonato la Foglia per trasferirsi a Kusa. <Credo che mi dedicherò al lavoro. Mi impegnerò a recuperare quello che non ho fatto in questi mesi. Lavorerò sodo in ospedale, andrò in missione... cercherò di crescere i nuovi piccoli Hyuga> si stringe nelle spalle con uno sguardo distante e scuro. <Solitamente Hiashi si occupava dei bambini e insegnava loro tutto quanto. E' stato anche il mio maestro solo pochi anni fa. Magari cercherò di onorare il suo ricordo occupandomi dei piccoli Hyuga al posto suo. Credo gli farebbe piacere> dice lei abbozzando un sorriso incerto osservando il Jinchuuriki con fare tranquillo. <Ma tu non mi hai detto come stai! E non glissare parlandomi del Villaggio. Voglio sapere di *te*> continua ostentando una nuova freschezza, sporgendosi appena verso di lui con una mano poggiata contro il fianco e l'altra chiusa a pugno col solo indice teso verso l'esterno a picchiettare contro il petto del Nono. <Dormi abbastanza? Mangi abbastanza? Preso un po' di ferie?> chiede con tono leggero, scherzoso ma sotto sotto sinceramente preoccupata che l'altro lavori troppo. <Insegnato a Tobirama a farsi la barba? Ormai sarà un ometto!> Certo, sa bene che è ancora un bambino e che probabilmente ci vorranno altri dieci anni -più o meno- perchè debba preoccuparsi di problemi come una perfetta rasatura del viso, ma scherza con lui ripensando a quel piccolino dai folti capelli biondi e i brillanti occhi azzurri ereditati proprio dal papà. <E Kurama come sta? Tutto bene con lui?> Insomma, è anche ora che qualcuno si preoccupi per lui! [Rilascio del chakra] [Manipolazione Ambientale del Fuoco: + 10°] [Chakra: 98/100]

14:14 Hitomu:
 La pace è un lavoro comune. Da solo, per il jinchuuriki, sarebbe difficile e quasi impossibile. Insieme all'aiuto di tutto il Villaggio, invece, questo è possibiile. E il Nono è felice che lui possa essere quella guida che li aiuti a impegnarsi in una strada simile. Le iridi azzurre si posano sullo sguardo della Hyuga sorridendo ancora una volta <Ti ringrazio, Kaori..> il supporto della donna gli ha fatto bene rincuorandolo di ciò che sta facendo e, soprattutto, come lo sta facendo. La Special jonin prova a rispondere alla domanda del Nono provando a riorganizzare tutta la sua vita, dopo quello che le è successo. Il jinchuuriki è a conoscenza della storia nata tra Raido e Fumiko, anche se è all'oscuro di come sia finita quella tra l'Oboro e la stessa Kaori. Da un momento all'altro, il Nono ha scoperto che lo spadaccino aveva un rapporto con la Senjuu. Più avanti, con il passare del tempo, la kunoichi potrà raccontare al Kyudaime cosa sia successo con Raido e quali siano i motivi della rottura della loro storia. Al momento, non è nell'interesse del Nono scoprire questi dettagli. Ora è più importante che lei stia bene. <Con il passare del tempo, tutto si sistemerà Kaori.. Sarei felice se continuassi il lavoro che Hiashi aveva intrapreso> spiega il jinchuuriki guardando la donna nuovamente. <I giovani hanno bisogno di qualcuno che indichi loro quale strada intraprendere. Cosa sia giusto o cosa sia sbagliato.. Bisogna consigliarli sperando che ci ascoltino> continua il Nono verso la Hyuga. <Sono sicura che Hiashi sarebbe felice se tu prendessi il suo posto in questo compito..> sorride ricordando l'amico fidato che ha perso la vita da poco tempo. La ragazza punzecchia il jinchuuriki battendo il suo indice sul petto dell'uomo <Ti ho detto che sto bene!> se la ride mentre la mano destra si porta tra i capelli grattandosi la nuca per l'imbarazzo. <Dormo e mangio! Sono in perfetta forma..> aggiunge il Nono. Ferie? Di quelle non ne parla proprio. <Il piccolo Tobirama cresce sempre di più.. Il tempo passa veloce> afferma il jinchuuriki ricordando quanto sia cresciuto il suo bambino. Il kyuubi, invece? <Kurama? Oh, bene.. Rompe sempre le scatole, ma sta molto bene. Non gli faccio mancare nulla> solo un po' di azione gli manca. Scherza il jinchuuriki cercando di mantenere un tono ironico al momento, soprattutto per tirare su di morale l'animo di entrambi. [chk on]

14:30 Kaori:
 La ragazza sorride un po' più sollevata. E' contenta di sapere che le sue parole possano essere state d'aiuto e conforto all'amico. A volte dimentica come il suo ruolo di Kage non abbia mai pause e che non dev'essere affatto semplice dover tenere sempre a mente le preoccupazioni degli altri tenendo da parte le proprie. Per Hitomu, poi, non si tratta neppure di un compito dovuto dal suo titolo ma è semplicemente ciò che il suo cuore gli dice di fare e la ragazza, ora che è tornata, vuole assicurarsi che in qualche modo il Nono abbia sempre accanto la possibilità di sfogarsi in caso ne abbia bisogno. Sorride al suo ringraziamento limitandosi dunque ad annuire piano col capo per poi spiegargli per sommi capi come tutti i suoi progetti di vita siano andati in fumo, cambiando radicalmente il suo futuro. Spiega ciò che ha pensato di fare ora della propria vita ritrovandosi quindi a sorridere con dolcezza quando Hitomu le dice che, secondo lui, Hiashi avrebbe apprezzato il suo compito di sostituirlo nella crescita dei nuovi membri del clan. <Non so se sono la persona adatta per insegnar loro cosa è giusto e cosa è sbagliato... ma voglio cercare di cambiare un po' le cose per come mi sarà possibile. Insegnare ai nuovi Hyuga ad essere diversi, ad essere migliori delle vecchie generazioni, così che non si ripeta più qualcosa come il progetto Hyuga puri> annuisce lei con convinzione, decisa più che mai ad impedire che una simile atrocità si compia di nuovo. E dunque lascia modo al ragazzo di ridacchiare, di rispondere alle sue domande alleggerendo poco a poco l'atmosfera, il calore del suo chakra ad aver lentamente asciugato i suoi lunghi capelli scuri, la pelle d'avorio tornata calda e morbida al tatto. Solo le vesti sono rimaste ancora piuttosto umide a causa dell'acqua intrappolata nel tessuto. Kaori ritira il dito che stava usando per picchiettare il petto di Hitomu e porta ambo le mani sui fianchi fissando Hitomu con gli occhi ridotti a due fessure, quasi come a voler mettere a fuoco l'altro e assicurarsi che non le stia nascondendo niente solo per non farla preoccupare. <Mmmmmmmmmmmh> mormora a mezza bocca tornando poi in posizione eretta e con le braccia conserte dinnanzi al petto. <Ti tengo d'occhio, eh?> scherza alzando fieramente il capo e chiudendo gli occhi, quasi come a volerlo sfidare a sfuggire d'ora in poi ai suoi attenti controlli. Ritorna quindi a guardarlo ridacchiando poco a poco, pensando a quanto il piccolo erede del Nono debba essere cresciuto ormai. <Crescono in fretta> commenta lei con tono morbido, dolce, per poi udire quanto vien detto in riferimento alla Volpe sigillata nel corpo del biondo. <Beh, per spezzare una lancia in favore di Kurama credo che anche io romperei le scatole se mi costringessero a convivere nel corpo di qualcun altro> cerca di buttarla sul ridere ma, in effetti, ha sempre pensato che forse l'idea di sigillare quelle creature non sia il modo migliore per approcciarsi a loro. Kaori quindi si ritrova a mordersi il labbro inferiore e azzardare la domanda che le preme da un po' sulla lingua. <Ehi, Hitomu...> inizia a dire con le braccia ad intrecciarsi dietro la schiena. <Cosa succede ad un Demone quando il suo Jinchuuriki... beh... sai... non c'è più?> Non vuole neppure prendere in considerazione l'idea della dipartita del biondo, ma si è sempre chiesta, di preciso, cosa accada al Demone racchiuso nel corpo di un ninja quando questo muore. <Credi... esisterà mai un tempo in cui saranno liberi?> [Rilascio del chakra] [Manipolazione Ambientale del Fuoco: + 10°] [Chakra: 98/100]

14:53 Hitomu:
 L'idea di affidare a Kaori il compito di crescere le nuove generazioni di Hyuga, potrebbe rivelarsi un'ottima idea. Colei che più di tutti ha subito pene da quel piano infernale, potrebbe donare il suo pensiero alle nuove leve portando gli Hyuga ad una nuova era. <Ricordare gli errori del passato per non permettere più che si ripetano in futuro..> questo dovrebbe essere il compito di un bravo insegnante. Con i modi giusti, le lezioni giuste.. Sorride nuovamente alla Hyuga sperando che questo compito le porti un po' di serenità nel suo tormentato momento. La Special jonin fissa per bene il jinchuuriki assicurandolo che lo terrà d'occhio. Il Nono non può fare altro che annuire sapendo che lei fa sul serio. Mangerà bene e dormirà tanto, per la sua salute. <Non preoccuparti..> assicura il Kyudaime abbozzando l'ennesimo sorriso della giornata. La Hyuga spezza una lancia in favore di Kurama e il jinchuuriki del Demone non può fare altro che darle ragione. <Sono d'accordo con te.. Non è giusto che siano costretti ad essere rinchiusi dentro un contenitore umano. Ora, io e Kurama abbiamo un ottimo rapporto.. Ma in precedenza non è stato facile convivere per entrambi> spiega il Nono alla ragazza le difficoltà che si possono incontrare nel vivere nello stesso corpo di un Bijuu. La domanda posta dalla kunoichi trova una risposta immediata da parte del Nono che la guarda disegnando un piccolo sorriso sul suo viso mentre le spiega cosa succederebbe in quel caso. <Il sigillo che lega il bijuu al suo jinchuuriki si annullerebbe e la creatura sarebbe libera di uscire dal suo contenitore..> i tempi non sarebbero immediati, ma ci vorrebbe un po' più di tempo per permettere al Demone di tornare alla vita all'esterno del corpo del jinchuuriki. <In un modo o nell'altro, il bijuu è legato alla Forza portante in cui viene sigillato fino alla fine della vita dell'essere umano. O per cause naturali, come la morte infatti. O per l'estrazione diretta del bijuu. Estrarre la creatura dal corpo del jinchuuriki, significherebbe la morte certa della Forza Portante..> spiega tutto ciò che c'è da sapere sul legame tra Demone e contenitore. <Se un giorno tu dovessi vedere Kurama libero per il Paese del Fuoco, beh.. Hai capito, no?> sorride ancora terminando con una battuta il suo dire. La giornata è andata per le lunghe ed ora è tempo di tornare al Villaggio. <Devo tornare alla Foglia, ora.. Vieni con me?> domanda alla ragazza proseguendo, infine, il suo cammino verso Konoha con o senza la Hyuga al suo fianco. Vederla nuovamente lì, accanto a lui, lo rende felice e sapere che starà al Villaggio gli rasserena l'animo. [end]

15:11 Kaori:
 Annuisce la Hyuga al breve ma conciso riassunto da parte del Nono. Sì, è esattamente quello che lei vuole fare. Ricordare ciò che di storto è andato in passato per evitare che possa ripresentarsi la stessa situazione in futuro. Impedire che lo stesso perverso pensiero rinasca nelle nuove e fragili menti del clan per impedire un nuovo sterminio. Si sente un po' tesa adesso che ha posto quella domanda alla volta del biondo. Ha sempre trovato affascinante la figura del jinchuuriki in qualità di Forza Portante, un po' come ogni bambino che abbia sentito per la prima volta il racconto di come il Nono conservi dentro di sé l'immenso potere di un grandioso demone codato dotato di infinita quantità di chakra e potere. Tuttavia nonostante questo interesse non ha mai saputo davvero bene cosa volesse dire essere davvero un jinchuuriki ed è ora che quella curiosità viene fuori, quando i due si ritrovano a parlare del Nove Code con semplice leggerezza. Kaori ascolta le parole di Hitomu ritrovandosi ad immaginare quanto debba essere stato strano per entrambi ritrovarsi all'improvviso a non essere gli unici proprietari del proprio corpo. O, per l'esattezza, l'unica voce nel proprio corpo. Che lei sappia Kurama non può sostituirsi ad Hitomu al comando dei suoi arti. <Immagino...> mormora lei assorta, attenta, ritrovandosi dunque ad ascoltare il resto della spiegazione. Quindi la morte di un jinchuuriki porta alla liberazione del Demone in quanto va a venir meno il sigillo contenitivo. E, allo stesso modo, l'estrazione del Demone porta alla morte della forza portante. In qualche modo quando un uomo ed un demone caudato vengono in contatto, la loro vita viene unita e fusa in una unica per sempre, almeno da parte dell'uomo in questione. Hitomu cerca di scherzare ma Kaori non vuole neppure prendere in considerazione quell'ipotesi. Scuote vigorosamente il capo e stringe gli occhi ricacciando quella possibilità dalla propria mente. <No, no, no, no, no. Non è che una possibilità molto remota. Insomma, non mi aspetto di vedere Kurama a piede libero per la Foglia prima di altri novant'anni almeno!> esclama la ragazza con tono severo, quasi come se stesse minacciando il biondo di non azzardarsi a chiudere gli occhi un attimo prima di quel momento molto lontano. I due ridono, scherzano, ed in qualche modo trovano conforto nella loro reciproca presenza. Kaori accantona la tristezza dei suoi problemi e del vuoto venutosi a creare nella sua vita, mentre Hitomu trova nuove conferme e sicurezza nelle parole della Hyuga. Alla fine il tempo scorre e quando il Nono le propone di tornare a casa, Kaori annuisce piano affiancandosi a lui. <Sì. Torniamo a casa> sorride lei annuendo, rimarcando ancora una volta come la Foglia sia tornata ad essere, una volta e per tutte, la propria dimora. [END]

Kaori ed Hitomu si rincontrano dopo la lunga assenza della Hyuga.
Qui i due si ritrovano a confrontarsi andando a rassicurarsi a vicenda ascoltando i reciproci timori; Kaori racconta cosa è accaduto quando è venuta a mancare dal Villaggio e Hitomu le racconta di come sia in pensiero per i recenti avvenimenti che hanno alterato la pace della Foglia.
Fra abbracci, risate e battute, i due si ritrovano e si avviano insieme verso casa.