[ Innata ] - Parte II - Concentrazione

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Giocata di Clan

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con Haran

09:57 Haran:
 E' mattina presto a Kusagakure ed un sole pallido rischiara questa giornata finalmente non uggiosa. Il cielo reca con sé alcune bianche nuvole ovattate e la brezza fresca del primo mattino carezza la pelle candida della Goryo facendola appena rabbrividire. Azumi si trova nel cortile di casa indossando una semplice tuta; pantaloni grigi che scivolano sulle leve inferiori fasciandone le forme agili e scattanti, una canotta bianca senza maniche che avvolge il busto ed il seno piccolo ed una felpa anch'essa grigia con il cappuccio calato sulle spalle. Una calda sciarpa rossa è avvolta attorno alla gola mentre i lunghi capelli celesti son legati in due alti codini ondeggiando alle di lei spalle fino a raggiungere le gambe. Ha pensato molto a quanto ha scoperto sul potere della sua innata in quei giorni. Adesso non è più propriamente spaventata da quello che prova nel risvegliarne la forza ma desidera capire meglio cosa questa possa comportare. Durante l'attivazione di tale potere, infatti, Azumi lascia il controllo del proprio corpo ad una specie di personalità alterna della quale mantiene intatti ricordi ed esperienze, ma sulle cui decisioni immediate non può sindacare. Diviene spettatrice esterna del proprio corpo prigioniera di questa alienante situazione di stasi. Non sa bene come interpretare questa nuova personalità: indubbiamente si tratta di lei stessa, non è qualcun altro che prende vita dentro di lei. Colei che prende il suo posto durante l'attivazione dell'innata è sempre Azumi, ma una Azumi diversa. Ha un carattere assai più serio e pacato del suo, molto più pragmatico, più riflessivo, qualcosa che non le è mai appartenuto davvero e che è sempre stata una caratteristica assai più simile alla personalità di suo fratello. L'altra Azumi è un'attenta osservatrice, una figura meticolosa e in qualche modo.. estraniante. Quando le lascia spazio si sente come se ogni cosa attorno a sé fosse irraggiungibile. Non perchè tutto sia troppo distante, ma perchè lei stessa non desidera essere sfiorata da nulla di ciò che v'è attorno, come se si ergesse al di sopra di ogni cosa osservando tutto dall'alto. Non superba, semplicemente aliena. E' strano, a tratti non propriamente spiacevole, ma tutto sommato poteva andare peggio, no? Ad ogni modo quest'oggi ha deciso di voler continuare ad allenarsi nell'utilizzo di questo potere. Non sa ancora gestirlo al meglio ed ha difficoltà a mantenerlo attivo per molto tempo; oltretutto ancora non sa a cosa realmente questa forza serva per cui vuole indagare per scoprire quali nuove facoltà questa innata possa averle donato. Azumi andrebbe dunque a portare le mani all'altezza del petto per unirle a formare il sigillo della Capra. Tenterebbe di svuotare la mente, di estraniare le sue paure e preoccupazioni per limitarsi a galleggiare in un eterno istante di nulla e vuoto. La sua mente sarebbe totalmente focalizzata nel cercare di richiamare le sue energie in due punti ben precisi e distanti del corpo; verso la testa andrebbe a raccogliere le energie psichiche derivanti dall'esperienza e dalla disciplina a cui si è sottoposta nel tempo riunendole in un unico punto fino a formare una sorta di fiammella verdastra. All'altezza del ventre, invece, tenterebbe di radunare le energie fisiche strappandole dalle ossa, dai muscoli, da ogni fibra del suo corpo per accorparle tutte in una fiamma rossa e bruciante. A questo punto andrebbe a smuovere queste fonti di energia per portarle a discendere ed ascendere fino a raggiungere il plesso solare ove queste due fiammelle dovrebbero scontrarsi ed iniziare a vorticare in un moto circolare così rapido da fonderle insieme in una unica nuova fiamma di colore azzurro intenso: il chakra. [Tentativo Impasto Chakra]

10:12 Haran:
 L'energia prende a scorrere ormai ben nota nel corpo della giovane che, inspirando a fondo, va ad umettarsi le labbra annuendo piano col capo. Finché rimane immobile riesce a tenere l'innata attiva abbastanza a lungo fintanto che rimane concentrata ma in missione non può certo rimanere ferma al suo posto senza fare nulla. Ha bisogno di imparare a rimanere abbastanza concentrata da tenere costante il flusso di chakra alla mente e, al contempo, fare qualsiasi altra cosa senza il rischio di far decadere l'uno o l'altro jutsu. Questo è l'obiettivo del giorno, dunque: riuscire a far sì che l'Altra utilizzi dei jutsu senza svanire. Il primo passo per riuscirci è, quindi, richiamarla al comando. Azumi andrebbe pertanto a focalizzarsi sul chakra che scorre all'interno del proprio corpo tentando di avvertirne la presenza, l'incessante scorrere e fluire sottopelle che non si ferma mai. Andrebbe a seguire con la mente il percorso della propria energia dentro di sé quasi unendosi a quello scorrere continuo, andando a guidare dunque il flusso di energia verso l'alto, verso la testa, dove una certa quantità di chakra verrebbe incanalato lungo i canali che portano al cervello. Qui l'energia verrebbe fatta fluire lungo il solco centrale che divide i due emisferi in due sezioni distinte e separate del suo cerebro. Riempirebbe quella fessura come fosse stucco e lascerebbe che il chakra vada a nutrire il gene Goryo presente nel suo sangue fino a risvegliarne il potere. Poco a poco sentirebbe la propria mente disperdersi ed il corpo farsi estraneo mentre i suoi capelli dovrebbero raggiungere quella sfumatura lievemente più scura tipica della presenza dell'Altra dentro di sé. Allo stesso modo gli occhi seguirebbero tale mutamento e la sua espressione si farebbe più seria, più attenta, il portamento meno aggraziato. Aprirebbe e chiuderebbe le dita delle mani come a volersi assicurare di avere il pieno controllo di sé, guardandosi attorno con fare lento e pacato. <Mh> un mezzo mugugno racchiuso fra le labbra prima di stringere appena lo sguardo e schioccare la lingua contro il palato. <Cominciamo> chiosa decisa sollevando il viso così da puntare le iridi verso l'alto. [Tentativo Manifestazione Primo Stadio] [Chakra: 34/35]

10:31 Haran:
 La brezza soffia contro il suo viso, il fresco del mattino scivola lungo le gote bloccandosi poi contro il caldo tessuto della sciarpa che ha attorno alla gola. I capelli si smuovono lenti alle sue spalle, il sole bacia la sua cute candida con raggi timidi e tiepidi. E' una bella sensazione, specialmente per chi affiora alla coscienza per le prime volte in tutta la sua esistenza. Si gode per pochi attimi quella sensazione di pace e benessere prima di decidere di procedere. Prima avrebbe imparato a controllare la stabilità di quell'innata, prima sarebbe riuscita a venir fuori più spesso. L'obiettivo del giorno è allenare la propria concentrazione così da permetterle di compiere più jutsu alla volta. La ragazza va dunque riabbassando il capo osservando un punto imprecisato dinnanzi a sé tenendo costante il flusso di chakra diretto al cervello. Inspira ed espira ad un ritmo regolare e profondo preparandosi dunque al passo successivo. Sempre mantenendo quel flusso costante tenterebbe di andare a convogliare all'altezza del petto una parte del proprio chakra -di tipo katon- così da sospingerla successivamente verso il basso, verso gli arti inferiori. Non è semplice come sembra, però. Azumi può sentire che mentre cerca di sospingere l'energia verso le gambe, il chakra diretto al cervello sembra quasi salire a ondate irregolari e non in un unico flusso elegante e continuo. Cerca di immaginare due fiumi che nascono dallo stesso lago per poi inerpicarsi per diversi sentieri, l'uno diretto a nord verso il cervello e l'altro a sud verso le gambe. Tenta di sospingere il chakra in ambo le direzioni tentando di sospingere il chakra katon lungo ambo le cosce, ambo le gambe. Il chakra discende, le riempie, ma il flusso diretto al cervello si affievolisce e avanza inceppando, andando a creare piccoli scompensi nella mente della genin che, a causa del poco chakra giunto al cerebro si ritrova per un paio di secondi priva di controllo. Azumi e l'Altra sono sospese in un limbo nero dove nessuna delle due ha modo di controllare il suo corpo, sono come da un lato e dall'altro di uno specchio, incapaci di toccarsi davvero. Alla fine il chakra nel suo corpo perde il controllo ed ambo i flussi che aveva tentato di guidare si ridisperdono dentro di lei tornando a vagare liberi nel proprio keirakukei annullando sia l'efficacia di un jutsu che l'altro. [Manifestazione Primo Stadio off] [Chakra: 34/35]

10:55 Haran:
 Stringe le labbra, Azumi, andando ad espirare piano. <Okay. E' normale> si dice a bassa voce cercando di non abbattersi. <Serve solo pratica> aggiunge per farsi coraggio, per incitarsi a continuare con i suoi tentativi. <Un passo per volta> decide, ancora, andando ad inclinare il capo dapprima verso la spalla sinistra e poi verso la destra per cercare di distendere i muscoli del collo e favorire la circolazione del sangue nel corpo. Espira annuendo piano col capo e dunque ricomincia. Ancora una volta tornerebbe a focalizzarsi sul flusso continuo di chakra nel suo corpo per tentare di unirsi, mentalmente, a quell'incedere costante e lineare. Andrebbe a convogliare parte di quella forza azzurrina all'altezza del cerebro così da riempire e colmare il solco centrale del cervello, quel canale che divide i due emisferi e dove risiede il gene Goryo di cui ha bisogno per richiamare alla vita l'Altra sè. Il chakra andrebbe dunque a nutrire quel gene riportando a galla la strana sensazione di galleggiamento che ha ormai imparato a ricollegare all'allontanamento dal suo corpo. L'altra Azumi ritornerebbe quindi al comando, i suoi capelli ed i suoi occhi a sfumare verso quella tonalità turchese meno eccentrica del normale. <Forse sono andata troppo di fretta> osserva una volta attivata l'innata assottigliando lo sguardo con fare riflessivo. La mancina andrebbe a sollevarsi così da portare la mano al di sotto del mento. <Ho prelevato il chakra katon e l'ho subito spinto giù anche se sentivo di non poterlo controllare. Questa volta andiamo più piano.> si dice, parlando tra sé e sé, cercando di figurare dinnanzi gli occhi un percorso più semplice attraverso il quale arrivare ad una impostazione ottimale delle sue capacità. [Tentativo Manifestazione Primo Stadio] [Chakra: 33/35]

11:08 Haran:
 Respirando a fondo per riuscire a mantenere alta la concentrazione, Azumi va quindi a chiudere gli occhi e vedere dinnanzi a sé il proprio keirakukei. Cerca di visualizzarlo e di immaginare il flusso di chakra costante che dal centro del suo essere si dirige in una linea retta verso il cervello. Immagina il chakra scorrere dal proprio plesso solare fino al solco centrale fra i due emisferi cerebrali come un fiume in piena che non arresta mai la sua corsa. A quel punto tenta di andare ad immaginare, poco sotto il plesso solare, una fiamma accendersi, rossa, calda, bruciante ed avvolgente. Richiamerebbe una piccola porzione di chakra katon senza tuttavia smuoverlo da lì. Cerca solo di richiamarlo sentendo come il flusso di energia al cervello vada ad assottigliarsi leggermente nel momento in cui cerca di svolgere quel semplice esercizio. Tuttavia è solo un lieve tremito, come di una fiamma contro un respiro troppo accentuato. Il flusso questa volta non va propriamente a venir interrotto, ma vacilla per pochi istanti prima di tornare ad essere costante come sempre. Bene. Un passo per volta, si ripete mentalmente, senza schiudere le labbra, ancora ad occhi chiusi nel bel mezzo del giardino. Attende. Rimane immobile, contando i battiti del proprio cuore, i respiri che fuoriescono dalle narici, dalle labbra schiuse, mentre dentro il suo ventre il chakra katon permane in attesa, immobile, pronto a venir utilizzato. Al tempo stesso il chakra continua a venir inviato al cervello in un flusso continuo e regolare, portando Azumi ad abituarsi sempre più lentamente all'idea di tenere sotto controllo due differenti fonti di chakra allo stesso tempo. Con la forza del pensiero e della propria concentrazione, infatti, la Goryo continua ad irrorare di energia il proprio cerebro per mantenere attiva la propria innata e, al tempo stesso, mantiene il chakra katon raccolto all'altezza del ventre pronto per essere incanalato e spinto in qualsiasi direzione lei voglia decidere di fargli prendere. Non lascia che si dissolva, non lascia ch'esso sfugga al suo controllo. Lo imbriglia grazie alla propria concentrazione avvertendo la fatica di quell'allenamento insinuarsi nella sua mente. Ma non si piega, non si arrende, è una stanchezza piacevole per lei, la fatica che precede spesso un grande traguardo. [Manifestazione Primo Stadio off] [Chakra: 32/35]

11:20 Haran:
 Non sa da quanto tempo stia provando, non sa quanto tempo sia passato, ma non le importa. Non ha fretta, non ha impegni ad attenderla per oggi. Si prende tutto il tempo di cui ha bisogno per procedere al passo successivo, non osa far nulla prima di sentirsi pronta a procedere. Non lascia modo a nessun rumore, nessun suono, nessun movimento attorno a lei di distrarla e rimane stoicamente concentrata sul proprio esercizio. I secondi passano, scorrono e poco a poco diviene più facile riuscire a gestire quelle due concentrazioni di chakra nel suo corpo. Solo quando sente di poter proseguire senza vanificare i suoi sforzi la ragazza va a cambiare quell'equilibrio che ha lentamente raggiunto. Il chakra katon raccolto nel suo ventre verrebbe sospinto, lentamente, verso il basso, a ramificarsi così da scorrere all'interno di ambo le gambe scivolando fino ai piedi. Non è semplice, la sua concentrazione viene messa a dura prova ma la ragazza non demorde. Aggrotta le sopracciglia stringendo le palpebre ancora abbassate in un riflesso istintivo dovuto all'aumentare della propria attenzione. Lascia che il flusso di chakra che va verso l'alto continui a salire mentre quell'addensamento di calore nel ventre viene fatto scivolare verso il basso. Non è un movimento propriamente fluido, non le viene naturale, ma non si preoccupa troppo: è stato così anche quando ha imparato per la prima volta a muovere il chakra dentro di sé. E' un esercizio che migliora con la pratica e l'allenamento, la costante dedizione. Stringe le labbra, la mascella andando a far fluire quel chakra katon fino ai piedi dove quindi lo farebbe fermare. A questo punto si concentrerebbe per tenerlo fermo lì, convogliato lungo le piante inferiori, addensato contro la carne a ridosso degli tsubo lì presenti, pronto ad uscire e scatenarsi. Non lo libera però, non ancora. Il suo controllo è estremamente fragile in questo momento ed è sicura che se avesse provato a procedere in questo momento allora avrebbe solamente vanificato ogni sforzo e avrebbe dovuto ricominciare da capo. Respira a fondo, piano, inspirando dalle piccole narici e quindi espirando dalle labbra, deglutendo a vuoto e rimanendo ad occhi chiusi godendosi la sensazione del sole sul viso e della brezza che s'infiltra fra le ciocche turchesi dei suoi lunghi capelli. Nonostante le temperature basse sente un rivolo di sudore scivolare a lato del viso a causa della concentrazione alla quale si sta sottoponendo. Continua a tenere stabile e continuo il flusso di chakra al cervello e, al contempo, tiene imbrigliato il chakra katon nei piedi impedendogli di sfuggire al suo controllo, di sfumare via o di uscire dagli tsubo. Detiene il controllo, ci prova, tentando di non farsi sopraffare dalla difficoltà di quell'esercizio. [Manifestazione Primo Stadio off] [Chakra: 31/35]

11:35 Haran:
 Ci vuole del tempo; secondi, forse minuti interi durante i quali la Goryo inizia ad avvertire meno intensamente la fatica nel controllare il movimento della propria energia all'interno del corpo. Diviene sempre più semplice, sempre più facile riuscire a gestire quella forza dentro di sé. Poco a poco sente di starsi abituando, di essere un po' più precisa e pronta a quell'esercizio. Non procede ancora, però. Permane immobile per alcuni istanti per essere sicura di avere il totale controllo di sé e solo dopo una manciata di secondi andrebbe a procedere alla fase ultima di quell'esercizio. Con un ultimo sforzo mentale andrebbe a sospingere ancor di più il chakra katon verso il basso permettendogli di superare le barriere degli tsubo presenti e scatenarsi contro il basso di modo tale da sospingersi contro il terreno. La forza del proprio chakra contro il suolo dovrebbe causare uno scontro d'energia tale da sospingere il di lei corpo verso l'alto di diversi metri, quasi come una molla che, pressata verso il basso, rilascia poi una spinta verso l'alto di forza ancora maggiore. Andrebbe a balzare verso l'alto, i piedi a distaccarsi dal suolo sospinti dalla forza del chakra katon che, ora non deve più controllare e che la lascia libera -finalmente- di concentrarsi sul solo flusso di chakra al cervello. Gli occhi di lei si aprono, il sorriso s'allarga sulle labbra e il corpo si rilassa. Ce l'ha fatta. La sua innata non si è spenta, la concentrazione non è decaduta e il jutsu è riuscito. Lentamente, certo. Con fatica, anche. Ma ci è riuscita. Ritornerebbe a toccare con le piante il suolo una volta che la forza di quella spinta si è esaurita; la forza di gravità la rischiaccia al suolo portandola nuovamente in piedi da dov'era partita. Si sente più leggera ora e le sembra quasi estremamente più facile riuscire a mantenere attiva la sua innata adesso che non deve suddividere la sua attenzione su altri processi mentali. E' stato faticoso, è stato difficile, e deve ancora lavorarci su ovviamente, ma per lo meno ha capito di potercela fare, ha capito come fare ed ha capito di essere forte abbastanza da poter controllare qualunque cosa se solo decide di farlo. Soddisfatta, fiera, sogghigna compiaciuta liberando un sospiro stanco ma eccitato. Desidera allenarsi ancora, fino a quando riuscirà ad avere abbastanza forze per rimanere in piedi. Così, con rinnovata determinazione, Azumi prosegue nel suo allenamento ritrovandosi -si spera- a migliorare appena un po' ad ogni nuovo tentativo. [Tentativo Elevazione Fiammeggiante] [Manifestazione Primo Stadio] [Chakra: 25/35] [END]

Azumi, ancora una volta, si allena per riuscire a controllare la propria innata.
L'allenamento di quest'oggi la porta ad imparare a mantenere attivo il gene Goryo in contemporanea con l'utilizzo di un altro jutsu.