Lingua di serpente

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01:30 Rasetsu:
 Spesso e volentieri, esce fuori dalle mura del Villaggio, pur di non respirare la stessa aria degli altri cittadini, comune plebaglia nei confronti della stirpe demoniaca dei Kokketsu. Passa la stragrande maggioranza del suo tempo tra il Locale Kukoku, di proprietà di Zashiki, laddove detiene la proprietà di un magazzino dove lavora alla propria Sbrilluccica; ulteriore tempo, viene speso al Tempio dei Kokketsu per ovvie ragioni, avendo ritrovato sua sorella Kurona. Spesso e volentieri, più per dovere che per altro, bazzica lungo il Tanzaku, poiché Jinto gli ha espressamente ordinato di non oltrepassare quella linea per quanto riguarda lo spaccio della Sbrilluccica e della 2.0. Ed è proprio lungo quei vicoli che attualmente s'aggira, come un Vampiro nel suo tenebroso mantello. Inoltre, gran parte del profitto, se lo intasca esattamente quest'ultimo, neppure il Kokketsu che n'è creatore e proprietario. E, in più, quel che ne guadagna, deve ripartirlo tra tre persone, dove ovviamente egli detiene parte della percentuale più alta. L'unica nota positiva è essere avanzato nella gerarchia della Yakuza e poter continuare a fare quello che desidera. In questo momento, senza precisa meta, ma probabilmente alla ricerca di cibo (anche i Demoni hanno bisogno di nutrirsi), sta bazzicando lungo una delle vie principali del Quarto Cerchio. Sventola, dietro la propria schiena, ondeggiando tra le di lui gambe man mano che avanza, il proprio spolverino bordeaux, più scuro dei capelli ch'egli porta, lunghi sino al fondo schiena, i quali gli son valse, più di una volta, insulti a suo carico per il di lui apparire poco uomo, ma molto donna. E' lasciato aperto sul davanti, pur la temperatura esterna sia non esattamente idonea a portarlo in quella maniera. Al di sotto, compare un maglione nero, aderente con il collo a V. Il bavero del giaccone è, ovviamente sollevato, sfiorandogli le guance e tenendole, al contempo, al caldo. Le lunghe e sottili gambe son coperte da un paio di pantalone, anch'esso nero come la pace, con due tasche laterali, esattamente come il giaccone. Nel primo, infatti, specificamente nella tasca destra, vi ha un paio di bustine, contenenti delle pillole con una S stampata al di sopra. Altre, invece, son prive della stessa lettera, ma comunque dalla identica forma e colore. Nelle tasche dello spolverino, ben più ampie, ha qualche tonico di recupero del chakra e coagulante, assieme ad un paio di shuriken che, spesso e volentieri, non utilizza affatto, affidandosi alle arti magiche. Sul naso, sbucano un paio di occhiali dalla montatura rossa, e specialmente quel sorriso da squalo che mai si toglie. <Nyahahaha~> Pensa di essere solo e anche abbastanza divertente. Beh, sicuramente non lo è affatto. [Chk On]

01:36 Kouki:
 Non ha nessuno che la controlla, dato che suo padre è via e lei è rimasta sola in quella grande Magione, per questo si prende la libertà di uscire a notte tarda e farsi… una passeggiata sostanzialmente. Cerca di liberare la testa, i pensieri, rilassarsi sotto la luce della luna a volte coperta dalle nubi. Fa freddo, molto freddo, ma gli indumenti che indossa sembrano riscaldarla abbastanza. I lunghi capelli neri sono tenuti sciolti, lisci, e ondeggiano ad ogni suo passo sfiorandole il sedere mentre alcune ciocche le ricadono sulle spalle. Contornano quel suo viso pallido come la luna, dove vi sono i suoi occhi ambrati e profondi. Espressione neutra e rilassata mentre cammina non troppo lontana da casa, giusto per fare quei famosi quattro passi. Un kimono rosso scuro avvolte il corpo sottile, piccolo e gracile, ornato da dei motivi floreali neri e arancioni, sempre dai toni scuri, mentre la fascia che le chiude il kimono alla vita è nera e su di essa vi è la placca in metallo del copri fronte di Kusa. Suo simbolo che la contraddistingue come shinobi. Le maniche larghe e lunghe le coprono morbidamente le braccia fino alle mani, nascondendole, mentre al di sotto dell’indumento ha dei pantaloncini corti e neri, aderenti ed elasticizzati. Infine a coprire la propria pelle per nascondere cicatrici e bruciature vi sono le sue solite bende bianche che la ricoprono come una piccola mummia dal collo in giù, lasciando respirare solo il viso intonso. Ai piedi le calzature ninja nere, il porta kunai e shuriken invece è allacciato alla coscia destra, infine il porta oggetti tenuto in vita, dietro la schiena. Insomma è pronta per qualsiasi cosa dovesse mai succede a quest’ora della notte. Al collo il ciondolo del clan Oboro regalatole dal padre, mentre il simbolo del suo Clan Yakushi è cucito sul kimono al livello del cuore, sul davanti e sulla schiena a livello infra scapolare. Niente da segnalare in quella sua passeggiata, semplicemente avanza cercando di non abbassare troppo l’attenzione per evitare spiacevoli sorprese… come quelle che potrebbe fare nel vedere uno strano individuo dai rossi capelli e dalla risata alquanto inquietante. Non lo conosce, non lo riconosce, e non intende avvicinarsi a lui, del resto non ne avrebbe nemmeno motivo per quanto possa attirare la sua attenzione in un luogo del genere. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

01:49 Rasetsu:
 Non sarebbe la prima volta che incontra una ragazza né la prima impressione negativa che dà ad una di queste. E' talmente fuori luogo come Ninja e come persona (d'altronde, si definisce un demone immortale, pensate un po' che paroloni) che se ne rende conto anche il Rosso stesso. E che fortuna! <Nyahahah!> E ride ancora, perché evidentemente non sa fare altro che questo, almeno in questo preciso momento della notte. Non sa neppure per quale diamine di motivo egli si trovi lungo le Colline, lungo il verde di queste ultime. Tuttavia, sceglie d'avvicinarsi a quella figura ammantata, poiché evidentemente unica superstite della notte, che ha deciso di trovarsi, come il Kokketsu, lungo quella zona. <Mi chiedo come mai ci sia una persona, a quest'ora della notte..> Quando la prende lunga per dire qualcosa, quando ci si mette di impegno. <..in questa zona, tra l'altro.> Ma neanche fosse il Tanzaku Gai, suvvia. <Non hai paura di incontrare tipi poco rassicuranti?> Uno come te, per esempio? Perché non ci troviamo poi molto lontani dalla verità, se vediamo le cose dal punto di vista vero e proprio, quindi esattamente da com'è egli stesso. La distanza è irrisoria, un paio di metri, ma decide di fermarsi di proposito, forse per un buon senso innaturalmente insolito. [Chk On]

02:02 Kouki:
 Quella risatina aleggia per il luogo, così inquietante ed insistente allo stesso tempo, il silenzio la amplifica e le fa venire non pochi brividi lungo la schiena. Mirako probabilmente avrebbe potuto riconoscere il rosso come l’uomo incontrato al Bosco dei Ciliegi, con il quale ha scambiato qualche parola, ma non Kouki, non la Yakushi. Per lei non è mai avvenuto quell’incontro, quindi è un adulto totalmente sconosciuto per lei. Continua nel suo incedere cercando di ignorarlo, sperando che passi come passa il vento, ma non è così. L’uomo infatti si avvicina diretto verso la piccola Chunin costringendola ad arrestare il proprio passo non appena sente quelle prime parole rivolte verso di lei. <Uhm.> mugugna, mormora e si guarda intorno, ma non prova paura o tensione, solo disagio perché le sembra solamente una persona strana. Non riesce a leggerlo, non riesce ad analizzarlo come si deve e questo la porta a non sentirsi propriamente tranquilla. <Passeggiavo. Abito qui vicino, quindi non ci sono problemi.> afferma verso l’uomo con quel suo tono basso ed armonioso, un sussurro simile ad un sibilo che arriva docile alle orecchie dell’uomo… o almeno dovrebbe fare quell’impressione. <In più soffro di insonnia, quindi anche se è tardi non è un problema per me stare fuori casa.> incrocia le braccia al petto primo di forme, gracile e sottile ed accenna un tenue sorriso verso lo sconosciuto. SI guarda intorno, forse un po’ perplessa. <Questa zona? Le colline?> non credeva fossero un luogo malfamato, almeno da come sembra metterla giù quello strano tipo, tuttavia scuote il capo lievemente, mantenendo quel piccolo sorriso infantile e sincero. <Poco rassicuranti come te?> domanda quasi divertita a dire la verità, come se stesse prendendo tutto come un gioco, magari sta vivendo solo uno strano sogno, ma comunque non avverte pericolo da lui per il momento. Quindi tace, lo osserva, mantiene quella distanza di sicurezza e lo fissa, cerca ancora di analizzarlo. <Che cosa cerchi in questo luogo a quest’ora, tu?> un’ultima domanda curiosa, indisponente forse, ma fatta col sorriso e il visino che si inclina leggermente di lato. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

02:17 Rasetsu:
 Or che si sarebbe avvicinato maggiormente, piega il capo verso la spalla destra. Cerca di scrutare meglio il di lei volto, perché c'è qualcosa in lei che ne attira l'attenzione. L'ha già vista? Se sì, quando? Come? E dove? Aggrotta le sopracciglia, cerca di fare mente locale e recuperare alcuni dei ricordi frammentati. Per il momento, non riesce a trovare niente di particolarmente interessante. <Qui, vicino? C'è qualche abitazione?> Non ci bazzica mai lì, la maggior parte del tempo la passa prevalentemente al Tanzaku Gai e al Locale Kukoku, dove prepara la propria droga. <Non hai mai usato qualche rimedio per l'insonnia? Sono un Medico..> Anche lei, ma non lo sa o non lo ricorda, visto e considerato come stia ancora cercando di riconoscerla o avere la minima parvenza di capire come fare. <..potrei darti un aiuto.> Ma il modo in cui si lecca il labbro superiore con la punta della lingua, non è di buon auspicio come modo di fare, solitamente. <Non penso che queste colline siano poco rassicuranti. Però, sono lontane dal centro abitato di Kusa. Anzi, siamo quasi al confine.> Si stringe nelle spalle, esplicando così la propria teoria secondo la quale, essendo fuori dalle mura del Villaggio dell'Erba, siano più pericolose di altri luoghi interni. Questo dipende molto dagli avvenimenti, sicuramente, e dalle persone che popolano quei determinati luoghi, nient'altro. <Oh, così mi offendi.> Asserisce, fintamente intristito. Sa di essere poco rassicurante e, fidatevi, gli piace da matti quando glielo fanno presente. <Pace. O vittime. O cavie. O clienti. Non lo so. Parecchie cose.> Sghignazza di nuovo. Due son le cose che cerca attualmente: acquirenti/drogati e un Medico che possa aiutarlo in qualcosina. [Chk On]

16:12 Kouki:
 Lei cerca di comprendere che tipo sia, mentre l’altro cerca di riconoscerla, insomma sono messi proprio bene. Si osservano l’un l’altro, lei di certo non si sente a disagio per questo, dato che ormai l’impatto iniziale è stato superato, almeno da parte sua. <Qui vicino ci abito io, si.> non dice dove, non indica nemmeno la direzione, ne afferma un qualche tipo di nome… non si sentirà sotto minaccia, ma non è così sciocca da dare il proprio indirizzo al primo che capita. Non manca però di sorridere gentilmente verso il rosso, sincera e spontanea, senza nulla a che vedere con Mirako insomma, la quale probabilmente non si è ancora accorta della persona davanti a loro, o forse sta solo ammirando la scena divertita. <Sei un medico?> domanda mentre il suo interesse si sveglia, la curiosità aumenta, così come il visino che pare illuminarsi. <Sono anche io un Medico, lavoro in ospedale a Kusa… non mi pare di averti mai visto.> corruga la fronte e cerca nuovamente di inquadrarlo. <O forse non sei di Kusa?> potrebbe essere probabile anche quello dopo tutto, fatto sta che sono colleghi e non si sono mai visti, ciò richiama a alla sua mente molte domande. Lo scricciolo corvino scuote la testa, lentamente. <Non ho mai provato nessun rimedio… perché, tu cosa mi consiglieresti? Qualcosa di efficace?> domanda senza problemi, senza notare quel gesto, o meglio, lo vede ma non lo cataloga come aspetto preoccupante, del resto anche lei ogni tanto si umetta le labbra, lo fa Mirako in verità, ma dettagli. Tuttavia non riesce a leggere quel movimento. Ingenua in quel suo dire, ma curiosa di saperne la risposta. <Si, forse in effetti le zone al di fuori del villaggio potrebbero essere più pericolose, ma molto spesso la reale minaccia si trova proprio tra le mura di casa.> afferma con serietà, con la faccia di chi sa di cosa sta parlando… del resto i mostri sono nelle fogne di Kusa, nel cuore del villaggio, non fuori. Alza un poco le spalle, scrollandole poi appena. Osserva la sua reazione, quella finta tristezza e il sorriso sulle labbra pallide della ragazzina aumenta, si accentua, tra il divertito e l’interesse. Quell’uomo l’attira, c’è qualcosa in lui che la incanta. <Vittime, cavie o clienti?> non sa se prenderlo sul serio, dato come sghignazza, ma la cosa la rende perplessa. <Be, hai trovato me.> le braccia vengono aperte, come a voler indicare la sua completa e minuta figura. <In quale di queste tre categorie mi infileresti?> forse sta giocando col fuoco, ma non perde quel suo piccolo e leggero sorriso, lo guarda negli occhi ed attende una risposta. Si sta solo divertendo, rilassando, e nel caso dovesse rivelarsi davvero un criminale, allora avrà tutto il tempo per reagire e difendersi… almeno spera in effetti, il non sapere nulla di quell’uomo ora inizia ad essere un problema. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

16:39 Rasetsu:
 Non dista poi molto ancora dalla figura di Kouki. Permane a distanza di sicurezza, però, per evitare che possa ella far del male a lui nel caso in cui dica qualcosa di sbagliato. Visto e considerato come lo faccia piuttosto spesso, non c'è niente di cui stupirsi. Non gli importa poi molto dove ella abita. Alla fin dei conti, l'importante è che non venga dato fastidio a Rasetsu. Conseguentemente, non gliene fregherà granché. <Sì, sono un Medico.> Conferma ulteriormente alla di lei volta, ma sentire la di lei risposta successiva è qualcosa che lo allieta più di una prostituta a sua disposizione o una bustina di Sbrilluccica 2.0. <Non mi hai mai visto perché ho fatto qualcosa che non andava, per il capo dell'Ospedale. Dunque, non ho più accesso alla struttura in quando Medico, se non come paziente. Tuttavia..> E quivi adotta decisamente un lato diverso, meschino e bugiardo. Sì, Rasetsu è anche questo d'altronde. <..ho bisogno di qualcuno che possa insegnarmi ancora. Sfortunatamente, non potendo avere accesso alla struttura, non posso neanche continuare i miei studi! Capisci questo? Sono soltanto un Medico che vuole apprendere, ma i miei metodi d'apprendimento non erano consoni con il sistema dell'Ospedale.> Quindi, chissà quali sono questi metodi se non erano poi così giusti e consoni per la struttura ospedaliera, no? <So che ti sembrerà strano, ma tu potresti darmi una mano?> Sicuramente, non può prometterle denaro. Deve già spartire quello che guadagna tra Sosachi, Zashiki e Jinto. Sospira, sfilandosi gli occhiali dal volto. Recupera una pezza grigiastra dalla tasca dello spolverino, così da poter pulire le lenti, decisamente sporche per i suoi standard. <Sei fortunata a non usare questi.> Deve anche fingersi gentile, figurarsi. Potrebbe minacciarla a più non posso pur di farsi insegnare qualcosa o di recuperare determinate cose dall'Ospedale, ma non le sembra la giusta direzione. Quante volte hanno funzionato le minacce per avere qualcosa? Poco. Una su cento. <Non ho dubbi, ma io non ho una fissa dimora, quindi non mi preoccupo di ciò che c'è in casa.> Per l'appunto. Da una lente, passa velocemente all'altra. <Se mi aiuterai, potrei definirti quasi Alleata.. Come dite voi umani quando due persone vanno d'accordo? Amici? In un mondo pieno di guerre, io preferisco Alleati.> Solleva le spalle, pacato, apparentemente, ma coi suoi denti da squalo in mostra frontalmente alla ragazzina. <Caso contrario, penso..> Ma lascia la frase in sospeso. [Chk On]

17:03 Kouki:
 L’argomento delle abitazioni viene messo da parte e non è un problema per la ragazzina dato che nemmeno lei aveva interesse per quella direzione. Lentamente però nella sua testa sembra farsi strada un pensiero, anzi una sensazione. Una sensazione che ha un che di familiare, già visto, come un deja vu. L’impressione è quella di aver già visto quell’uomo, l’impressione è quella di aver già avuto modo di intavolare un discorso simili. Medico, non medico, perché non lo ha mai visto in ospedale… le sembrano frasi che rimbalzano nella sua mente, in qualche cassetto nella memoria. Mirako nella sua testa se ne sta zitta e buono, il ghigno divertito sulle labbra e gli occhi attenti a squadrare Rasetsu. <Che cosa hai combinato? Sei andato contro l’etica medica?> è l’unica cosa che le viene in mente, l’unica cosa per la quale un medico possa esser cacciato dall’ospedale e dalla professione. La testolina si inclina di lato, lo sguardo si assottiglia come se volesse studiare le reazioni dell’altro, entrare nella sua mente e leggerlo. Curiosa e dubbiosa di quanto sta ascoltando. <Se ti hanno cacciato vuol dire che non sei più ammesso nell’ordine dei Medici, giusto? Quindi a cosa ti serve imparare altre tecniche e continuare gli studi?> ha idea che ci sia qualcos’altro dietro, qualcosa di più losco, ecco. <Oppure vuoi continuare gli studi per poi cercare di essere riammesso?> questa è un’altra opzione che la ragazzina non si lascia sfuggire, ma fra le diverse che ha in mente non saprebbe proprio fra quale scegliere. <Come preferiresti apprendere, se i tuoi metodi non andavano bene?> continua con quelle domande, perché prima di prendere una decisione deve avere in mente un chiaro quadro della situazione. Non si butta quasi mai alla cieca. <Come potrei darti una mano, in che modo?> lei potrebbe insegnare, certo, ma nel modo standard che a quanto pare all’altro non va bene, quindi esattamente… cosa vorrebbe? Indaga, cerca di districarsi in questa situazione spinosa e contorta. Non dice altro e solo lo osserva pulirsi meticolosamente gli occhiali, senza dire nulla in merito e senza rispondere a quella sua affermazione, se non con una piccola alzata di spalle. Ma qualcosa attira la sua attenzione, una determinata parola usata proprio dal rosso. <Voi umani? Perché… tu cosa saresti?> non è allarmata e nemmeno preoccupata, solo confusa, perplessa, magari molto curiosa, si. Strano modo per escludersi dalla cerchia del mondo. <Se si è alleati però si lascia intendere che si è Alleati contro qualcuno o qualcosa… nel tuo caso contro chi saremmo, contro l’intero mondo, o contro il sistema ospedaliero che ti ha espulso?> il mondo, perché lui se ne è tirato fuori non identificandosi come umano… l’ospedale invece per la sua vicenda. Non svanisce il sorriso, ma qualcosa invece succede… la ragazzina si blocca. Ferma, immobile, nel giro di una frazione di secondo gli occhi rimangono aperti, fissi davanti a sé, senza nessuna espressione. Sembra perdersi in qualcosa di profondo e le labbra si dischiudono appena, il sorriso se ne va lasciando posto ad una ragazzina completamente vuota. Interminabili secondi durante i quali sembra essersi disconnessa dal resto del mondo, Kouki si sente violentemente tirata indietro come mai le era successo prima, mentre Mirako la oltrepassa pronta a prendere il suo posto. Le due si guardando negli occhi, Kouki non capisce, è confusa, eppure si sente sprofondare nel nero della propria mente, sempre più lontano, sempre più profonda, sempre più piccola. Mirako sorride e viene invece allo scoperto, emerge. E’ allora che la ragazzina sembra riprendersi. L’espressione torna viva, il corpo non sembra più un involucro vuoto di carne e sangue. Lo sguardo cambia rispetto a prima, un’espressione melliflua prende il suo sposto, e le labbra si piegano in un leggero ghigno. <Cosa mi offri in cambio del mio aiuto, Rasetsu?> persino la voce, pur essendo la stessa, è diversa nel tono. Più sibilante, più sicura di sé, macchiata di divertimento e interesse. Molto interesse. Mirako riconosce l’uomo, ricorda quel nome con il quale ora lo ha chiamato, l’unico nome che egli le abbia rivelato. Ed è lei ora che si avvicinerebbe a lui, lentamente, cercando di diminuire le distanze. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

17:25 Rasetsu:
 Ha una pessima memoria quando si tratta dei volti delle persone. Avrà sicuramente già visto Kouki, sotto mentite spoglie di Mirako, ma difficilmente riesce a collegare il volto di una persona al nome, se l'ha vista soltanto una singola volta. O, quantomeno, è pigro. Usa la propria intelligenza per tutt'altro fattore. La ricetta della Sbrilluccica, per esempio, non potrebbe mai dimenticarla. Anche perché non l'ha scritta da nessuna parte, affinché nessuno possa rubargliela. Ce l'ha tutta nel cervello. Il monopolio della droga e del suo smercio sarà soltanto suo. E' sicurissimo di questo. <Diciamo di sì. Facevo esperimenti sui cadaveri in obitorio. Tuttavia, questo non piaceva a quella Strega. Preferiva che io stessi sempre in Pronto Soccorso a curare. E' una dote sprecata la mia in quell'ambito. La mia intelligenza, lì dentro, non veniva per niente capita!> Si lamenta di qualcosa per la quale aveva un torto marcio, che però non ha mai ammesso né capito profondamente. Non gliene importa di lavorare in Ospedale. <Non ho detto che vorrei rientrarci. Ci sono altri motivi per essere un Medico, per i quali non devo per forza stare al servizio di una struttura del Villaggio. Io voglio diventare un ottimo Medico, uno Scienziato. Per farlo, ho bisogno di continuare ad apprendere. La branca della Medicina si sviluppa anche su altri settori, anziché sul semplice curare. Ne sei consapevole?> Fa spallucce, sistemando infine gli occhiali di nuovo sul naso, inforcandoli con tranquillità. <Riesci a prendermi qualche tomo dall'Ospedale? Riusciresti a trovare qualcuno che sappia più di me che sia disposto ad insegnarmi, nel caso in cui tu non riesca? Non so a che livelli tu sia, nell'ambito della medicina, intendo. Quindi, in caso tu non ne sappia più di me, ti chiederei solo se tu conosca qualcun altro di capace.> Più della ragazza stessa. D'altronde, non sa che grado abbia nella gerarchia Ninja né nient'altro. A malapena ne ricorda il nome. <Come posso chiamarti? O me l'hai già detto?> Non ha interesse nello scovare nella propria memoria. <A dire la verità, oltre a sapere che tu sia un Medico, non so molto altro. Cosa fai?> Giusto per capire. Ne scruta il modo di fare, nel frattempo, attento e guardingo. <Sono un Demone, un Kokketsu. Conosci il Clan dell'Hasukage?> Il più famoso, d'altronde. <Contro il sistema ospedaliero, suppongo. Loro mi hanno cacciato, ma io ho voglia di imparare, ancora. Non sono soddisfatto del mio livello.> Afferma con sicurezza, alzando gli occhi al cielo notturno. Potrebbe farsi riassumere, ma a che scopo se non seguirà le regole, pur sforzandosi? <Mh?> La vede ora sogghignare, con un lieve cambio di.. tono? Cos'è appena successo? Non lo comprende. Dovrebbe studiare di più quel dato fenomeno. <Uh, si inizia a ragionare~> Cinguetta, divertito. <Tu cosa vorresti?> Partiamo dalle basi. [Chk ON]

17:48 Kouki:
 Esperimenti sui cadaveri. Be, non male come punto di partenza, dopo tutto lei stessa è entrata nel corpo ospedaliero per ben altri motivi molto lontani dal curare le persone. E poi? Poi è cambiata, Raido l’ha cambiata, Kaori l’ha cambiata. Ha iniziato a considerare i pazienti, a trattarli in maniera diversi ed avere a cuore il loro benessere. Tutto è cambiato e tutto l’ha portata lontana dai suoi obiettivi, ed è proprio ora che cerca di tornare a quel punto, a quel momento, per riprendere da dove si era interrotta e perseguire la sua strada. <Non saprei che risponderti. Io ho iniziato i miei studi per altri motivi, non volevo curare la gente, volevo solo apprendere conoscenze e tecniche per poi fare quello che vuoi fare tu, credo. Lo scienziato.> sono decisamente molto simili in effetti, anche se lei poi ha preso tutt’altra via e si è messa a fare il medico che cura. O meglio, solo quello, perché potrebbe fare entrambe le cose. <Scienza, genetica, vorrei questo.> lo voleva e lo vuole ancora, ma non sa più come rimettersi in carreggiata e forse quest’uomo potrebbe aiutarla. Alleati. <Dipende a che livello di studio sei tu. Così non saprei dirti se posso insegnarti o meno.> lo ascolta, ne sente le domande e quindi senza problemi va a rispondere a quelle curiosità. <Mi chiamo Kouki Oboro del clan Yakushi.> storce appena il naso, si blocca, e poi riprende a parlare. <Yakushi…> mormora come se volesse correggersi e chiude gli occhi, sofferente. Non riesce ad essere tranquilla, non riesce a non pensare, ma si riprende quasi subito. <Sono Chunin, sono una Shinobi oltre che Medico.> per il resto non saprebbe che dire oltre a quelle semplice parole. <E tu invece?> ed ecco che la domanda viene rigirata, pura e semplice curiosità, ma anche il bisogno di sapere chi si trova davanti. Annuisce a quella spiegazione. <Conosco il Clan, è famoso qui. Quindi saresti un Demone?> lo osserva come per cercare qualche segno distintivo di tale mostruosità, ma nulla. Ne rimane un po’ delusa in effetti. <Non sembri un Demone però. Ma fai bene a non sentirti soddisfatto, bisogna sempre puntare in alto e migliorarsi.> afferma in maniera leggera, poco prima che Mirako possa definitivamente prendere il controllo del suo corpo e quindi parlare Lei, ora. Sorride, ghigna, si umetta leggermente le labbra squadrandolo da testa a piedi. <Non credo tu possa darmi quello che cerco.> sussurra con sufficienza, divertita. Eppure qualcosa che vuole e che lui potrebbe darle c’è. <Ma qualcosa potresti darmi. Io ti aiuto ben volentieri, ti prendo i tomi che ti servono e ti insegno quello che posso. Ma nel caso io non possa insegnarti qualcosa di più, vorrei che comunque rimanessimo Alleati, come hai detto.> lo guarda, lo studia, incrocia le braccia al petto, arrogante. <In cambio ti chiedo di portarmi sulla tua stessa via. Un reciproco aiuto insomma. Insegnami come sfruttare queste conoscenze per… fare esperimenti.> afferma, soffia lieve verso di lui. <Come ti ho detto voglio avvicinarmi alla genetica. Che ne pensi?> si zittisce ora, e lo osserva con cura, prima di aggiungere una piccola nota. <Ah, chiamami Mirako Yakushi. Non ti ricordi? Ci siamo visti al Bosco dei Ciliegi, mi hai molestata.> cieca, insomma. Comunque rivela il suo nome, un altro nome. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

00:21 Rasetsu:
 <Beh, neanch'io volevo curare la gente. Volevo e VOGLIO diventare uno degli scienziati migliori sulla pubblica piazza. Non penso esistano dei genetisti, non saprei neanche dove cercarli, perché, in quel caso, anche loro sarebbe di relativo interesse per me.> Aggiunge, soppesando le proprie parole e parlando con particolare calma. <E perché continui a lavorare per l'Ospedale, allora? A quanto pare, a loro non piacciono gli scienziati.> O, per meglio dire, non adorano quelli pazzi come lui, che passano la maggior parte del tempo a dissezionare i morti, ad usarli come esperimenti. Quantomeno, non sanno che è passato anche ai vivi, magari rapendo qualche piccolo turista sventurato di cui nessuno ha sentito parlare, o qualche senzatetto nei bassifondi di Kusagakure. <Se dovessi selezionare una categoria per le mie nozioni, direi una C. Mi mancava decisamente parecchio. Tutto sommato, sono anch'io un Chunin o così penso che chiamino questo grado al Villaggio. Non è mai stato qualcosa che m'importasse veramente.> Il grado, intende ancora. <Kouki Oboro del Clan Yakushi. Che nome lungo. Penso che ti chiamerò soltanto Kouki. Quindi..> Riprende, schiarendosi la voce, con quel solito modo di parlare beffardo e il ghigno da squalo che si allarga sul di lui visetto pallido, contornato però dai capelli color sangue. <Vuoi vedere la mia mostruosità? Perché è insano che tu non abbia paura di me. Tutti dovrebbero averne dei demoni. Io non posso morire.> Ma non spiega lei le motivazioni circa le quali dice qualcosa del genere. E' pur sempre un punto a favore dei Kokketsu, sarebbe insensato farlo presente a qualcuno di cui può a malapena fidarsi per un incarico del genere. <Se potessi almeno dirmi cosa cerchi, chi ti dice che io non possa fare qualcosa?> D'altronde, la ragazzina non le ha detto proprio niente, lasciando cadere direttamente il discorso, la qual cosa non viene ben vista tuttavia da Rasetsu. <Ti servono Alleati, bambina?> Sogghigna, piegando il capo lateralmente, come se volesse insultarla. <Oh!> Sorpreso, piacevolmente sorpreso. Sgrana gli occhi nel rendersi conto di quel ch'ella le sta chiedendo. <Sicura di volermi seguire? Diciamo che mi occupo di qualcosa che non è decisamente legale.> Non cala quel sorriso bastardo. Non affermerà mai al cento percento di essere un Forowa della Yakuza, anche perché non sa ancora chi abbia di fronte. <Sei pronta a star zitta, qualsiasi cosa tu veda? Inoltre.. Ho sempre desiderato avere un'Allieva!> Ma cosa dici mai che tu le bambine te le mangi a colazione. Certo, tranne Bahaa. Ma quello è un pensiero dannatamente perverso che scaccia dalla propria memoria con un fastidio tremendo ed un agitare della dritta nell'etere. <Come, scusa?!> Per un primo momento, lascia perdere il nome con cui si ripresenta. <M-Molestata? Io non molesto qualcuno da.. beh, un bel po' di tempo comunque. E sicuramente non eri tu. Cioè..> Fa mente locale, spalancando gli occhi, le braccia verso l'esterno, quasi spaventato. <..mi ricordo che ti feci delle avance, vero. Ma non ti ho molestata mica! Non le molesto le mocciose, io.> Menomale.. Un minimo di ritegno. <E poi.. Due minuti fa, ti sei presentata come Kouki Oboro del clan Qualcosa. Ah sì, Yakushi. Perché adesso dovrei chiamarti Mirako?> Non capisce, è evidente. [Chk On]

00:45 Kouki:
 Ascolta con molto interesse quello che il rosso le sta dicendo. Non risponde alle prime parole limitandosi ad annuire, trovando un punto in comune con l’uomo, e poi riflette. Perché rimanere all’interno della cerchia dell’ospedale? Le risponde sono due e si appresta a dargliele entrambe. <Innanzitutto delle persone mi hanno portata a cambiare, sono stata portata lontana dai miei obiettivi, e solo recentemente me ne sono resa conto.> deve rimediare a tale errore, e sta cercando appunto il modo per farlo. <Ma perché rimanere nell’Ospedale? La risposta è semplice, e l’hai data anche ti stesso.> accenna un sorriso lasciando una piccola pausa come ad effetto, ma in realtà sta solo riordinando le idee. <Tu stesso ora stai cercando cose che solo in Ospedale puoi trovare, no? Fuori da questa organizzazione non hai modo di migliorare, imparare nuove tecniche e continuare gli studi. E poi sarei costretta a fare come te… chiedere aiuto a qualche Medico sperando che non mi denunci.> insomma gli ha velatamente detto che una delle ragioni per la quale non lascia l’OMM è per convenienza. <Mantenere un profilo basso, prendersi tutto quello che si vuole, tutte le conoscenze, e solo dopo aver raggiunto il proprio obiettivo ci si può permettere di uscirne.> fa spallucce, decisamente logica e fredda, ma con un sorriso altrettanto innocente mentre spiega il suo punto di vista. <Sei stato un po’ ingenuo a fare tanto rumore proprio nell’obitorio dell’Ospedale, ti sei fatto scoprire e ora elemosini aiuto.> non è una critica anche se potrebbe sembrarlo, ma con assoluta calma e pacatezza gli fa notare la verità delle cose. È ancora Kouki dopo tutto, non ha motivo di disprezzarlo, prenderlo in giro o fare l’arrogante con lui. <Uhm… forse siamo simili per conoscenze, ma solo confrontandoci potremmo saperlo.> in seguito tace, lo osserva, e no non prova paura per colui che si presenta come un Demone. Sospira, scuote appena la testa e si affretta a rispondere pur mantenendo un tono calmo e tranquillo. <Ho conosciuto, e conosco, demoni peggiori. Vorrei tanto vedere il tuo essere Demone, così da fare un confronto. Perché al momento basandomi sulle mie esperienze non riesco a pensare a niente di peggio che io già non conosca.> pecca di ingenuità? Forse, ma si sta basando su quello che conosce e ha vissuto, e al momento è proprio vero che sembra non temere niente di peggio. Le sue ultime parole come Kouki, perché poi appunto sopraggiunge Mirako, e sta a Lei continuare il discorso con quel suo ghigno che si accentua sempre di più. Ora c’è l’arroganza, ora c’è quell’aria da superiore che sfoggia, divertita e melliflua allo stesso tempo. <Potresti per caso portarmi al di sopra degli esseri umani? Raggiungere l’Immortalità, raggiungere il mio Genitore e superarlo, ergermi come Divinità.> scuote la testolina ridendo lei stessa delle sue parole. Scuote la mano come a cancellarle, ridimensionando il suo dire come se fosse stato tutto uno scherzo. <Mi basta essere tua Allieva al momento, seguire la via dello scienziato, applicare le mie conoscenze in altro modo che ti sembri aver già testato.> ribadisce quel concetto mentre il sorriso si allarga sempre di più e gli occhi ambrati assumono una luce che di sano ha ben poco. <Non mi spaventa per niente l’illegalità, non ho problemi a seguirti e a stare zitta.> fanno parte entrambi della Yakuza e nemmeno lo sanno. Un’altra piccola risata prima di ascoltare le sue parole con attenzione. <Per me erano molestie.> afferma candidamente, velenosa come una serpe e muovendo ancora una volta la mano per dargli meno importanza. <Perché da adesso in poi avrai a che fare solo con me, e il mio nome è Mirako. Scordati Kouki, scordati la ragazzina di prima, perché al momento non dovrà sapere nulla di tutto questo.> lo fissa negli occhi, l’espressione si fa seria, terribilmente seria, qualcosa che sul viso di una bambina farebbe ridere, ma non su di Lei. <E Yakushi. Ricordatelo bene il mio cognome, il mio Clan. Perché discendo da un potente ninja.> ci tiene particolarmente e lo porta con orgoglio, quindi torna a sorridere, sogghignare, per poi ricollegarsi a quella piccola domanda che le era stata posta e che aveva ignorato fino ad ora. <Diciamo di si, quindi… mi servono Alleati.> [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

01:24 Rasetsu:
 Intreccia le braccia attorno al busto, osservandosi le scarpe per qualche istante, il tempo necessario per permettere a Kouki (o Mirako, non sa dirlo con certezza) ciò che le preme dirgli. <E' l'atteggiamento peggiore, cara.> Solleva le spalle e le riabbassa conseguentemente. <Non devi MAI..> Sottolinea l'avverbio col proprio timbro vocale. <..lasciarti condizionare da terzi. Devi sempre fare tutto quello che più ti piace, che sia sbagliato, immorale o pericoloso. Se ti piace, va bene.> Lui adotta una di queste sue regole, sue teorie, per vivere come maggiormente preferisce. Non si fa certo mettere i piedi in testa da qualcuno, eccezion fatta per le uniche persone che hanno mai desiderato ucciderlo ma che, finora, non sono riusciti a compiere questo tragico misfatto. Il mondo ha bisogno di Rasetsu! E della sua mente diabolicamente malata, ovviamente. <Ho resistito fin quanto ho potuto, ragazzina. Io non sono fatto per curare. Mi ci spediva più spesso del solito e rifiutava le mie avances!> Ecco dov'è l'inghippo, allora. <Sta di fatto che non avevo nessun interesse, oltre lo studio. Ma se non curavo nessuno, potevo andarmene da lì. Neppure i miei esperimenti andavano bene, pur se cercassi delle cure, o di unire composti per crearne altri. Io sono legato alla branca scientifica, sono uno scienziato prima di essere un Medico!> Ha accantonato, invero, questa sua piccola passione per fare il Droghiere, non nel vero senso del termine, ma se si estrapola la prima parola arriviamo comunque ad un concordante risultato. <Ho adottato il tuo stesso stile di pensiero, fin quanto m'è stato possibile sopportare. Ma ho già fin troppe persone che vogliono farmi il culo, e non volevo ancora ascoltare il ciarlare continuo di quella donnaccia frigida e stronza.> Sbuffa, poiché la Yakushi ha proprio colto nel segno. E' stato un gran idiota, senza nessun ripensamento. D'altronde, è talmente orgoglioso che non potrebbe mai chiedere scusa, neppure se fosse torturato. <Se non vuoi aiutarmi..> Ringhia. <..puoi andartene al diavolo, tu e le tue considerazioni.> Ha proprio centrato il bersaglio la ragazzina e rigira il coltello nella piaga senza remora alcuna. <Ti farò vedere il mio Demone peggiore, quello interiore, se tu mi assicurerai che riuscirai a prendere un tomo in particolare per me dall'Ospedale.> Dopo una breve pausa ad effetto, che probabilmente d'effetto ha poco, prosegue: <Veleni. Come curarli, come usarli. Antidoti. Tutto ciò che puoi recuperare su questi argomenti.> Ha a che fare perennemente col veleno Allucinogeno e Tossico, rispettivamente di Zashiki e Sosachi. Deve stare particolarmente attento e vuole sfruttare al meglio, specialmente quello Tossico. Non sta lì a spiegarle per quale motivo gli serva, nello specifico. <Portami ciò che riesci a trovare al Locale Kukoku. Sai dov'è? Chiedi di Rasetsu. Se ci riuscirai, ti farò vedere il mio Demone.> Sembra quasi una cosa pervertita da dire ad una bambina. <Al di sopra degli esseri umani? In te, non scorre Sangue Nero. Non sei una Kokketsu. In quel caso, saresti una Divinità. Ma dovresti legarti al nostro Sangue, e spesso ciò non avviene.> Lui è uno dei pochi casi che è riuscito a sopravvivere ad un trapianto simile. <Va bene, mi piaci~> Non le spaventa l'illegalità. <Ma.. Toglimi una curiosità.> Sta cercando di unire i tasselli, pian piano. <Sto parlando con Mirako, adesso? E come farò a sapere che sarà Mirako quella a cercarmi e non Kouki? Perché.. Tu..> Mirako. <..mi sembri quelli adatta allo scopo. Nyahahah!> Sta cercando di andarle incontro, ma al tempo stesso (è pur sempre un Medico), quel caso lo sta valutando. Che sia Schizofrenia? Doppia Personalità? Non lo sa con certezza. <Va bene, va bene. Quindi..> Tende la dritta in avanti, palmo aperto. <..Affare fatto?> Sogghigna, senza nascondere le zanne di squalo che ha per denti. In caso positivo, potrebbe anche decidere di far dietrofront e dirigersi al Locale Kukoku, per festeggiare a modo proprio! [Chk On | In caso, End ]

01:42 Kouki:
 Annuisce alle prime parole dell’uomo, riconoscendo la sua ragione. Non avrebbe mai dovuto lasciarsi condizionare, o almeno non così tanto. Ma ormai è successo e l’importante è che lei stia cercando di rimediare. Di fatti non può che trovarsi d’accordo, deve fare quello che le piace, quello che la fa stare bene, un briciolo di egoismo non guasta mai e proprio grazie a questo pensiero ora riesce a gestire meglio la situazione familiare che si è creata. <Non posso darti torto.> solo questo dice e niente più, lasciando cadere il discorso così come è nato. In silenzio continua ad ascoltarlo, di come lui abbia resistito, tentato, ma non abbastanza. Non rigira il coltello nella piaga, anche perché le sembra di aver già fatto abbastanza e man mano che lui parla, lei sorride sempre più. <Non ho mai detto di non volerti aiutare.> candida, tranquilla, sembra divertita da quell’atteggiamento che si ritrova davanti. Senza ombra di dubbio è un uomo interessante e particolare. Senza ombra di dubbio è qualcosa sulla quale Kouki avrebbe prima dovuto pensarci su, non avrebbe mai accettato subito, ma Mirako no, non perde tempo e va dritta verso quello che le interessa. Il sorriso, il ghigno aumenta sempre di più, si sente emozionata all’idea di poter vedere quel Demone tanto decantato e non si preoccupa di nascondere tale desiderio. <Veleni, nh? Va bene. Anche a me piacciono i veleni, e posso creare dei serpenti parecchio velenosi anche.> se conosce il clan Yakushi potrà capirlo anche da solo, se non lo conosce… male, molto male, dovrà rimediare. <Prenderò quel libro per te, e in cambio mi mostrerai tutto. E mi prenderai come Allieva.> lo vuole e lo desidera, non c’è niente che possa suonare di più sbagliato, ma è così. Alle sue successive parole sul sangue dei Kokketsu storce appena il nasino, scuotendo la testa. <Sei un Demone, non una Divinità. Non mi servirà il tuo Sangue Nero per diventarlo.> convinta e sicura di sé, seria in viso e con tono che non accetta repliche. Non ha bisogno di quello, non ha bisogno di quel Sangue. <Bene, anche tu mi piace.> allegra ora dopo che sente quella specie di complimento. <Ora parli con Mirako e d’ora in poi parlerai sempre con me. Mi distinguerai da Kouki perché lei ti darà l’impressione di non ricordarsi di te. Comunque non ti preoccupare, ci penserò io.> in silenzio poi osserva la sua mano, quel palmo aperto, e Mirako sente nuovamente quei brividi lungo la schiena che la riportano ai bei vecchi tempi. Le basterebbe poco, le basterebbe lasciarsi andare, come un tempo. Chiude gli occhi, solleva il viso verso il cielo e dischiude le labbra umettandosele con la lingua. Sente di nuovo quel moto folle brillarle nel petto, e detto fatto. Si avvicinerebbe alla mano dell’uomo, il ghigno che potrebbe andare da orecchio a orecchio, l’emozione dipinta negli occhi fissi su quel palmo, quindi se fosse riuscita ad avvicinarsi, andrebbe a piegare lievemente il viso verso quella mano. Le sue manine afferrerebbero quella dell’uomo e cercherebbe di portare le labbra contro il palmo di quella mano offerta. Potrebbe sembrare un bacio, ma invece farebbe fuori uscire la lingua dalle labbra, appena appena, e saggerebbe la pelle del Demone. Un altro brivido che la riporta a quella follia mentale che le appartiene, quindi si distaccherebbe. <Affare fatto.> un lieve sibilo verso di lui, quindi anche lei si volterebbe pronta per tornare a casa, mentre il corpo rimane attraversato da mille e più brividi, sensazioni. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro][END]

Rasetsu incontra Kouki, ma al tempo stesso Mirako.
La preferisce alla prima, iniziando a capire un po' di più dei drammi della Chunin. Al termine di ciò, si alleano: Mirako troverà dei tomi in Ospedale per lui, e Rasetsu la prenderà come Allieva per diventare Scienziato e mostrarle cosa vuol dire essere un Demone.