[Innata ] - Parte I - Lei e l'altra.

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Giocata di Clan

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con Haran

10:51 Haran:
 Torihi è uscita e Azumi si ritrova sola in casa. Indossa una semplice maglia a maniche lunghe bianca ed un cardigan grigio che pende aperto ai lati dei fianchi mentre le maniche strette arrivano calde fino ai palmi lasciando visibili le sole dita delle mani. Dei pantaloni neri le fasciano cosce e gambe andando a cingerle le caviglie ove sono dunque visibili i suoi piedi nudi poggiati sulla superficie di legno scuro della sua camera. I lunghi capelli celesti sono legati in un'unica morbida treccia che pende dalla spalla destra mentre lei siede ai piedi del letto guardando dritta di fronte a sé verso lo specchio a parete accanto all'armadio. Osserva il proprio riflesso nello specchio mentre dalla finestra filtrano pochi raggi di luce attraverso le nubi scure che coprono il sole mattutino. Non piove per ora, ma il tempo non par essere dei migliori. La ragazza si sta mordendo il labbro inferiore inspirando a fondo fino a riempire del tutto i polmoni. La lunga notte di sonno l'ha portata a decidere di provare ancora ad attivare quella tecnica che Nimura le ha fatto scoprire. Il senso di disagio è tanto ma la curiosità lo è ancor di più; quanto sarebbe stupido ignorare l'esistenza di un potere solo perchè utilizzarlo la fa sentire... scomoda? E poi non è detto che debba necessariamente usarlo sempre, ma sarebbe una buona cosa imparare a conoscere e scoprire le capacità innate del suo stesso sangue... vero? Così, prendendo coraggio, Azumi andrebbe a portare le mani all'altezza del petto per unirle a formare il sigillo della Capra. Tenterebbe di svuotare la mente, di estraniare le sue paure e preoccupazioni per limitarsi a galleggiare in un eterno istante di nulla e vuoto. La sua mente sarebbe totalmente focalizzata nel cercare di richiamare le sue energie in due punti ben precisi e distanti del corpo; verso la testa andrebbe a raccogliere le energie psichiche derivanti dall'esperienza e dalla disciplina a cui si è sottoposta nel tempo riunendole in un unico punto fino a formare una sorta di fiammella verdastra. All'altezza del ventre, invece, tenterebbe di radunare le energie fisiche strappandole dalle ossa, dai muscoli, da ogni fibra del suo corpo per accorparle tutte in una fiamma rossa e bruciante. A questo punto andrebbe a smuovere queste fonti di energia per portarle a discendere ed ascendere fino a raggiungere il plesso solare ove queste due fiammelle dovrebbero scontrarsi ed iniziare a vorticare in un moto circolare così rapido da fonderle insieme in una unica nuova fiamma di colore azzurro intenso: il chakra. [Tentativo Impasto Chakra]

11:05 Haran:
 Il chakra dovrebbe ora iniziare a scorrere lungo l'apposita ed intricata rete di vasi e canali disposti lungo il suo corpo donandole nuova forza e nuova concentrazione: una sensazione familiare e rinvigorente da cui ha imparato a dipendere nel tempo. Non osa immaginare come sarebbe smettere di sfruttare il proprio chakra tutto d'un tratto: probabilmente non ne sarebbe neppure in grado. Scioglie il sigillo della Capra dinnanzi al proprio petto e si osserva allo specchio espirando piano. Si sente tesa e nervosa ma non vuole tirarsi indietro. Cerca di ricordare quanto Nimura le disse durante il loro precedente incontro e sbatterebbe le palpebre un paio di volte prima di andare a concentrarsi sul proprio chakra. <Inviare il chakra nella parte centrale del cervello...> mormora assottigliando appena lo sguardo in preda alla concentrazione, andando quindi ad incanalare una certa quantità di energia verso l'alto. Questa salirebbe lungo la gola, il viso, fino a raggiungere il cerebro pulsante e molliccio. L'energia verrebbe convogliata lungo il solco centrale che divide i due emisferi del cervello fino a riempire di chakra quel sottile canale. Lascerebbe che quella forza azzurrina impregnasse la materia del proprio cervello, lo sguardo fisso sullo specchio dinnanzi a sé in questo tentativo di concentrarsi. Ed è allora che qualcosa dovrebbe verificarsi: lentamente il colore dei suoi capelli e dei suoi occhi andrebbe a sfumare in una tinta leggermente più scura. Non più il celeste brillante di sempre, ma una sorta di turchese scuro che si dirama lungo la sua chioma alla stessa velocità con cui Azumi si sente estraniare dal suo corpo. Sente come se lentamente venisse spostata dal suo posto, come se improvvisamente non fosse più lei al comando delle sue mani, delle sue gambe, ma spettatrice esterna del suo stesso corpo. Il suo cuore accelererebbe improvviso portandola ad agitarsi quel tanto che basta per interrompere il flusso di chakra al cervello ed interrompere il jutsu. [Tentativo Manifestazione Primo Stadio] [Chakra: 34/35]

11:20 Haran:
 Il celeste dei suoi capelli tornerebbe a sfumare ogni ciocca della sua chioma andando a far svanire il turchese che aveva preso a risalire dalla punta dei capelli fino a tentare di raggiungere la loro radice. Si sentirebbe nuovamente padrona del suo corpo andando dunque ad alzare le mani ed osservarle come per volersi accertare che fossero effettivamente le sue. Le dita vanno ad aprirsi e richiudersi, il suo cuore a martellare ancora con forza nel petto. A labbra schiuse sentirebbe il respiro leggermente affannoso, i nervi tesi come corde di violino. Non le piace. Quella sensazione non le piace. Ma ha deciso di voler scoprire cosa è lei, quali poteri nasconde il suo corpo. Nimura non sembrava intenzionata a volerglieli rivelare: non ora almeno. Qualcosa le dice che la donna vuole che lei li scopra da sola. Azumi si ritrova dunque a cercare di calmarsi inspirando a fondo ed espirando poco dopo nel tentativo di regolarizzare il respiro ed il battito cardiaco. Ci vuole qualche attimo prima che riesca a riprendere il controllo e decidere di riprovarci. Si guarda allo specchio e questa volta lo fa non perchè è il primo punto che le capiti sott'occhio quando alza lo sguardo ma perchè vuole vedere il momento in cui il suo corpo, effettivamente, cambia. Guarda il proprio riflesso e dunque andrebbe ancora una volta a focalizzare la propria attenzione sul chakra che scorre e ribolle nel suo corpo. Lo guiderebbe così da inviarlo verso l'alto, fino alla testa, dove tenterebbe di convogliarlo nel suo cervello, in quell'insenatura fra le due esatte metà del cerebro molliccio. Andrebbe a riempire e colmare quello spazio con la sua energia per risvegliare e potenziare il gene Goryo che risiede nel suo sangue. Ed ecco che, se tutto fosse andato per il meglio, le punte dei suoi capelli andrebbero nuovamente a scurirsi e quel colore andrebbe a risalire la lunghezza della treccia come una ondata che va a bagnare la battigia scurendo il colore ocra della sabbia in un marrone scuro. Il mutamento salirebbe fino al capo andando a scurire ogni capello sulla sua testa e giungendo, infine, agli occhi. Allo stesso tempo Azumi dovrebbe avvertire la disagiante sensazione di venir allontanata dal suo corpo, sostituita da qualcuno -qualcosa, che non sarebbe in grado di identificare. [Tentativo Manifestazione Primo Stadio] [Chakra: 33/35]

11:30 Haran:
 Se tutto fosse andato come previsto Azumi si alzerebbe dal letto muovendo qualche passo verso lo specchio. Non v'è niente di familiare nel suo modo di camminare. Non ancheggia, non procede a passi piccoli ed eleganti, le sue mani non seguono molli il ritmo dei suoi passi; il suo avanzare è deciso e sicuro, dritto e le sue mani sono quasi rigide lungo il corpo, quasi come fosse un soldato. Si ferma dinnanzi allo specchio osservandosi attentamente, i suoi occhi turchesi a specchiarsi in quelli all'interno del vetro. Studia il proprio riflesso per cercare di catturare le differenze con la solita se stessa ma al di là del colore dei capelli e degli occhi tutto sembra essere lo stesso se non fosse per la sua espressione. C'è qualcosa di estremamente diverso nel suo sguardo. Una serietà ed una determinazione brucianti che solitamente non ha mai mostrato sul suo volto, ammorbiditi da una specie di gentilezza di fondo che, per quanto ci abbia provato, non ha mai davvero perso. Inoltre questa Azumi sembra essere pervasa da una profonda ed atavica calma, come se fosse padrona di qualunque cosa attorno a sé, come se nulla possa scomporla o sconvolgerla. <Non capisco> mormora dunque con una voce leggermente più scura, più bassa, assottigliando lo sguardo, incrociando le braccia al petto e portando il peso del suo corpo sulla gamba destra. <Le innate donano dei poteri particolari a chi impara a risvegliarne la forza. Ma cambiare colore di capelli non mi sembra esattamente questo granché.> osserva inspirando e mordendosi il labbro inferiore. Non lo fa con l'espressione nervosa che solitamente accompagna quel gesto, ma è evidente che sia un gesto che è solita fare quando è impegnata in qualche sorta di attenta riflessione. <Dev'esserci qualcos'altro. Qualcosa che non ho visto.> continua andando dunque a spogliarsi dei propri abiti, lentamente. Se ci sono stati quei cambiamenti nella sua figura è possibile che ce ne siano anche altri, no? Non sarebbe un pensiero così assurdo da fare. Così Azumi va a sfilarsi gli abiti pezzo dopo pezzo fino a quando non rimane totalmente scoperta dinnanzi lo specchio. Si osserva, si studia, cercando qualcosa di diverso, qualche altro cambiamento, alzando le braccia, le gambe, mettendosi di profilo, girandosi, ma senza trovare altro di diverso dal solito. [Manifestazione Primo Stadio] [Chakra: 32/35]

11:44 Haran:
 Si riveste lentamente andando a coprirsi pezzo dopo pezzo per poi liberare un piccolo sbuffo. Si umetta le labbra e continua ad osservarsi storcendo leggermente la bocca come fosse immersa in qualche attenta riflessione. Non vuole credere che la sua innata le consenta semplicemente di farsi la tinta, anche perchè oltretutto la sfumatura varia così di poco da essere quasi inutile, inutilizzabile persino per tentare di camuffarsi. Nimura sembrava essere davvero entusiasta quando ha parlato del loro potere, come se fossero capaci di qualcosa di incredibile... E poi, d'un tratto, le parole della Goryo risuonano nella mente di Azumi. "Hai già imparato a controllare l'altra?" Lo sguardo della ragazza s'illumina appena mentre le pupille si dilatano leggermente. <L'altra> ripete a bassa voce prima di aprirsi in un ghigno quasi divertito. Sarcastico. <Quindi ha a che fare con me questo potere.> osserva alzando fieramente il viso di pochi millimetri, assottigliando lo sguardo. <Forse sono io questo potere.> aggiunge, poi, quasi lusingata da quella possibilità. Inizia a muoversi per la stanza misurando a larghi passi l'ampiezza della stessa, tracciando una linea retta che va dalla finestra fino alla porta e ritorno, in un continuo alternarsi delle leve inferiori mentre la mente lavora instancabilmente a mille all'ora. <Non si tratta di cambiare colore di capelli. Si tratta di cambiare letteralmente persona. Questa innata richiama me e mette a dormire l'altra. E' chiaro. Ma quindi? Questo cosa cambia davvero in uno scontro?> si domanda ad alta voce mordendosi nuovamente il labbro inferiore. Par evidente che questa personalità ami pensare ad alta voce, forse un modo per schiarirsi le idee man mano che scopre nuovi piccoli indizi su quel potere che ha appena scoperto. <Ho tutti i ricordi che ha lei. So tutto ciò che sa lei. Ma... forse posso fare qualcosa di diverso. Forse siamo abili in arti diverse?> azzarda fermandosi nel bel mezzo della stanza e guardandosi attorno con fare attento e circospetto. [Manifestazione Primo Stadio] [Chakra: 31/35]

11:56 Haran:
 Dopo diversi attimi di silenziosa ricerca, Azumi trova ciò che stava cercando: il suo porta kunai e shuriken. Lo afferra e se lo lega alla coscia destra per poi uscire dalla stanza e dirigersi verso il cortile sul retro che solitamente lei e Torihi utilizzano per allenarsi. Azumi non è mai stata davvero capace di utilizzare le armi, non ha mai avuto la giusta mira né la tecnica per lanciare qualcosa nel modo corretto nonostante anni ed anni di tentativi a migliorare. Magari per lei sarà diverso. Magari lei è in realtà un'esperta spadaccina. Sarebbe estremamente utile se le due possedessero abilità diverse da poter utilizzare quando la situazione lo richiede! La cosa è elettrizzante ed Azumi si sente percorsa da un brivido delizioso di puro eccitamento che le risale il braccio fino a giungere verso la nuca. Recupera dal porta kunai un piccolo shuriken finendo col pungersi contro una delle punte della stella ninja già mentre tenta di estrarla dal suo alloggio. Brutto inizio. <Ngh.> Ignora il dolore e recupera l'arma andando ad afferrarla con attenzione fra pollice ed indice nel mezzo. Andrebbe quindi a divaricare appena le gambe, la destra un po' più avanti rispetto la sinistra e fletterebbe leggermente il busto mentre la man destra sarebbe piegata ad angolo retto così da portare la stella ninja verso la spalla sinistra. Terrebbe lo sguardo fisso verso un punto preciso della corteccia dell'albero che ha a circa cinque metri di distanza, decidendo di voler colpire proprio lì. Ruoterebbe di poco il busto verso sinistra così da caricare il colpo e quindi tornerebbe col busto in posizione frontale portando il braccio a disegnare una specie di mezzo arco dinnanzi a sé. Lascerebbe andare la presa sull'arma in direzione dell'albero lanciandola quindi verso quello che è il punto a cui ha mirato durante il processo. Lo shuriken però vola solo per pochi metri ed in una direzione totalmente diversa prima di cadere morto sull'erba come un boomerang difettoso. <Mh.> osserva Azumi tornando ben eretta e con i piedi uniti, assottigliando lo sguardo. <Forse no> mormorerebbe dunque schioccando la lingua sul palato, infastidita. [Manifestazione Primo Stadio] [Chakra: 30/35]

12:12 Haran:
 Si muove per il cortile andando a recuperare lo shuriken caduto. Lo pulisce dei fili d'erba che si son depositati su quello e quindi lo ripone nel porta kunai assicurato alla sua coscia. Storce le labbra con fare pensoso portando ora le braccia in posizione conserta dinnanzi al petto. Si perde ad osservare un piccolo pezzo di terra mentre la mente lavora instancabilmente percorrendo tutte le varie opzioni possibili. Si sente eccitata e stanca al tempo stesso, tenere il flusso di chakra costante è faticoso ma non vuole svanire, non vuole lasciare di nuovo il controllo a lei. Quel corpo adesso è suo e vuole rimanere al comando il più a lungo possibile. Lo vorrebbe, sì, ma più tempo tiene l'innata attiva, più il suo corpo si fa pesante, più diviene difficile rimanere focalizzata sul chakra che, improvvisamente, si fa vacillante. L'afflusso d'energia al cerebro si indebolisce, vacilla e nel giro di pochi secondi è troppo debole arrivando a spezzare il jutsu. I capelli si schiariscono, i suoi occhi tornano normali e così la sua espressione sorpresa e piuttosto confusa. Azumi ritorna se stessa e il fiatone scaturisce alle labbra come se avesse fatto una lunga corsa. Si sente meno spaventata questa volta; ad ogni trasformazione si abitua un po' di più a quella condizione, ma non riesce a tenerla attiva per molto tempo, soprattutto mentre esegue un'altra azione nel frattempo. Non riesce a rimanere concentrata su più esercizi nello stesso momento: se provasse ad utilizzare un jutsu mentre lascia il controllo all'altra riuscirebbe ad utilizzarlo? O tornerebbe se stessa durante il processo? Deve imparare a gestire il proprio potere, imparare a controllarlo e sopportarlo il più a lungo possibile. Ma avrebbe tentato un'altra volta, per oggi forse è meglio riposare. [END]

Azumi, sola in casa, decide di provare a scoprire la forza e le capacità del potere che Nimura le ha fatto scoprire.