Una nipote per Rasetsu

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15:53 Rasetsu:
 Spesso e volentieri, esce fuori dalle mura del Villaggio, pur di non respirare la stessa aria degli altri cittadini, comune plebaglia nei confronti della stirpe demoniaca dei Kokketsu. Passa la stragrande maggioranza del suo tempo tra il Locale Kukoku, di proprietà di Zashiki, laddove detiene la proprietà di un magazzino dove lavora alla propria Sbrilluccica; ulteriore tempo, viene speso al Tempio dei Kokketsu per ovvie ragioni, avendo ritrovato sua sorella Kurona. Spesso e volentieri, più per dovere che per altro, bazzica lungo il Tanzaku, poiché Jinto gli ha espressamente ordinato di non oltrepassare quella linea per quanto riguarda lo spaccio della Sbrilluccica e della 2.0. Ed è proprio lungo quei vicoli che attualmente s'aggira, come un Vampiro nel suo tenebroso mantello. Inoltre, gran parte del profitto, se lo intasca esattamente quest'ultimo, neppure il Kokketsu che n'è creatore e proprietario. E, in più, quel che ne guadagna, deve ripartirlo tra tre persone, dove ovviamente egli detiene parte della percentuale più alta. L'unica nota positiva è essere avanzato nella gerarchia della Yakuza e poter continuare a fare quello che desidera. In questo momento, senza precisa meta, ma probabilmente alla ricerca di cibo (anche i Demoni hanno bisogno di nutrirsi), sta bazzicando lungo una delle vie principali del Quarto Cerchio. Sventola, dietro la propria schiena, ondeggiando tra le di lui gambe man mano che avanza, il proprio spolverino bordeaux, più scuro dei capelli ch'egli porta, lunghi sino al fondo schiena, i quali gli son valse, più di una volta, insulti a suo carico per il di lui apparire poco uomo, ma molto donna. E' lasciato aperto sul davanti, pur la temperatura esterna sia non esattamente idonea a portarlo in quella maniera. Al di sotto, compare un maglione nero, aderente con il collo a V. Il bavero del giaccone è, ovviamente sollevato, sfiorandogli le guance e tenendole, al contempo, al caldo. Le lunghe e sottili gambe son coperte da un paio di pantalone, anch'esso nero come la pace, con due tasche laterali, esattamente come il giaccone. Nel primo, infatti, specificamente nella tasca destra, vi ha un paio di bustine, contenenti delle pillole con una S stampata al di sopra. Altre, invece, son prive della stessa lettera, ma comunque dalla identica forma e colore. Nelle tasche dello spolverino, ben più ampie, ha qualche tonico di recupero del chakra e coagulante, assieme ad un paio di shuriken che, spesso e volentieri, non utilizza affatto, affidandosi alle arti magiche. Sul naso, sbucano un paio di occhiali dalla montatura rossa, e specialmente quel sorriso da squalo che mai si toglie. Inspira lento, pacato. Non ride nemmeno come al suo solito, un segno che, molto probabilmente, è immerso nei propri pensieri. [Chk On]

16:02 Naoko:
  [Quarto Cerchio] Si trova nuovamente a bazzicare per le strade del Tanzaku, da quando Kurona l’aveva portata qui per una semplice passeggiata conoscitiva. Sa che è un luogo pericoloso, un luogo da evitare, ma le piace rischiare quando riesce, quando il sole splende a ridosso del villaggio. Capelli rossi rilegati in una treccia che si appoggia sulla spalla sinistra, iridi blu incastonate sul volto candido e fresco. Un maglione a manica lunga, blu scuro, coprire il busto longilineo e ben formato della Genin, un poco più largo dietro per poter coprire la maschera installata sulla schiena; un paio di leggins neri a fasciare le gambe snelle e agili e un paio di anfibi neri, con doppio nodo sulle stringhe, sono portati ai piedi. Un abbigliamento comodo, per avere tutto a portata di mano. Rilegato alla gamba troviamo un porta kunai e shuriken, con le rispettive armi all’interno e al braccio sinistro è attaccato un portaoggetti, per poter avere altre armi e altri elementi per i casi di necessità immediata. Prima di inoltrarsi, poi, cercherebbe di alzare le braccia e di portare le mani a congiungersi tra loro, affinché le dita possano incrociarsi e tentare di dare vita al sigillo della Capra. Una volta ricreato, cercherebbe di richiamare l’energia fisica, quella forza che muove i muscoli, quella forza insita in ogni fibra del suo corpo, in ogni cellula, dal capello alla punta dei piedi. La forza che le permette di camminare, di stare in piedi, di poter muovere le dita e il resto del corpo. Assieme a essa, proverebbe a ritrovare la forza psichica, quella che smuove i pensieri, quella che smuove le immagini all’interno della propria testa, inerenti al suo passato, a quei genitori dispersi, a quella famiglia che vorrebbe avere accanto. Energie mentali, energie dettate dall’esperienza, da quella poca esperienza ancora insita in lei. Proverebbe a mescolarle tra loro, a fonderle insieme, a renderle un’unica realtà, a renderle un’unica entità, a rendere un unico colore, come se quel viola venisse effettivamente ricreato nel suo corpo. Proverebbe a mandare il tutto al centro del suo corpo, alla bocca dello stomaco e lì mescolarlo, in senso antiorario, affinché possa essere smosso nelle diverse parti del corpo, nei diversi angoli. Tenterebbe, quindi, di spostarlo appena verso le gambe, spingendolo verso il basso e verso le braccia, spingendolo in laterale e verso la testa, spingendolo in alto, in modo tale che possa riempire ogni anfratto e cercare così di avere un quantitativo equo dappertutto. I passi verrebbero portati lentamente a ridosso del Quarto Cerchio, nel punto dove si trova il Kokketsu, per poter osservare le mosse delle persone, di quelle poche presenti in questo orario e carpire qualche segreto, qualche stratagemma di sopravvivenza. Una mossa avventata il trovarsi qui, forse, ma lei vuole tentare tutto, vuole sentirsi viva più che mai ed evitare di concentrarsi sul dolore a ridosso del marchio, nel centro della schiena. [Tentativo Impasto Chakra 30/30] [Coprifronte x1 – Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kuani x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

16:24 Rasetsu:
 Sbuffa da quelle labbra talmente sottili da essere quasi invisibili, pallide assieme al resto della propria pelle. Ha completato una vendita che, tutto sommato, ha fruttato qualche ryo. Non abbastanza, ovviamente, ma qualcosa ha fruttato e tanto basta, per il momento. Ha già nascosto tutto nelle ampie tasche del proprio giaccone, indossato sulle scarne spalle. A poca distanza, dovrebbe riuscire a notare la figura d'una ragazzina, verso la quale rivolge un'occhiata. Volge le proprie iridi dall'alto al basso, lento, da dietro le lenti degli occhiali dalla montatura rossa, muniti di catenina nera con due teschi alle estremità superiore della stessa. <Ehi, tu.> Reclama la di lei attenzione con un piccolo sorriso ad affiorare sulle proprie labbra sottili e quasi inesistenti. <Mi stavi guardando, mh?> Come no.. Neanche se fossi l'ultimo uomo sulla terra e già il fatto che ad un uomo vi assomigli poco la dice ben lunga sul contesto che lo riguarda. [Chk ON]

16:33 Naoko:
  [Quarto Cerchio] Proseguirebbe il suo incedere senza bloccare i passi, senza dare troppo nell’occhio per le persone che pian piano popolano quelle strade, un luogo malfamato, un luogo dove la malavita è all’ordine del giorno. Ha incontrato Fumiko nel suo ultimo tragitto, la donna dai capelli viola con cui aveva intrapreso una missione. Nessun sorriso viene elargito a ridosso delle labbra, nessuna emozione particolare se non una smorfia di dolore a ridosso di occhi e labbra, di chi soffre, di chi sente la pelle lacerarsi pur senza avere ferite aperte. La mano destra si stringerebbe in un pugno, le nocche diventerebbero bianche ma i passi vengono portati avanti, comunque. La figura dell’uomo, del presunto uomo, che la richiama all’attenzione viene notata. Un aspetto androgino, più simile a una donna che al sesso opposto, parole che arrivano e a cui donerebbe una risposta di tutto punto <”Ehi tu”. Non sono mica un animale> chiara e schietta, piuttosto contraria a certi atteggiamenti. <Sì, guardavo proprio te. Guardavo proprio un uomo che non sembra un uomo, con vesti improponibili indosso> si sta letteralmente cacciando nei guai, ignara di chi possa trovarsi di fronte, ignara che si tratti di un “fratello” dei suoi genitori adottivi. Non lo ha mai visto, non sa chi sia e il rischio diventa piuttosto palpabile. Un luogo pericoloso, persone pericolose: l’adrenalina pomperebbe nel sistema sanguigno e la mano destra andrebbe ad aprirsi, per rilasciare quel pugno ricreato poco prima. [Chakra 30/30] [Coprifronte x1 – Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kuani x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

16:48 Rasetsu:
 Il sorriso si amplia, resosi conto che quella mocciosetta sta guardando proprio lui. Non riesce a trattenere la risata che fuoriesce dalla di lui gola, sollevandosi per niente roca nell'etere attorno ai due. <NYAHAHAHAH!> Ride, ride e ancora ride. Si ferma quando quella, molto probabilmente, lo starà fissando in malo modo. <Avrei potuto chiamarti 'bestia', o in qualsiasi altro modo se avessi voluto paragonarti ad un animale. Non mettermi addosso colpe che non ho.> S'acciglia, questa volta in modo sincero rispetto alle volte precedenti, durante le quali insultava senza remora, ma sol perché nell'effettivo lo voleva proprio lui. <Come devo chiamarti se non so come ti chiami, mh? Mocciosa? Voi umani siete così incoerenti col mondo che vi circonda!> Sbuffa sonoramente, poggiando la destrorsa mano a ridosso del fianco corrispondente. Non comprende il motivo per il quale debbano tutti trattarlo in modo così arrogante, pur quando non ha ancora fatto niente di male. Certe volte, certo, è sol tramite lo sguardo che si capisce quando sta pensando di fare o sta già facendo qualcosa di male. <Io vesto come più m'aggrada. Non sono avvezzo alle vostre comuni vesti da umani, io mi differenzio dalla massa anziché seguirla come delle capre, voialtri.> Sputa fuori parole che solitamente non utilizza, nascondendo la maggior parte delle volte la di lui intelligenza, il di lui esser colto a differenza dell'aspetto e del modo vero d'essere. <E perché mai mi guardavi, se non soddisfo la tua vista, mh!?> Lo dice in modo più aggressivo, mordendosi l'interno della guancia e assottigliando lo sguardo nel fissarla, riducendo gli occhi a due fessure. [Chk ON]

16:58 Naoko:
  [Quarto Cerchio] Un soggetto alquanto singolare, un soggetto alquanto particolare e dall’aspetto diverso dalla massa. Decisamente diverso. Lo osserverebbe da capo a piedi, per carpire qualcosa, per sentire qualcosa, per poterlo ricordare. Non è difficile memorizzare certi dettagli, ma vuole essere certa di riconoscerlo in futuro. Prime parole arrivano nella sua direzione, parole dettate dalle proprie, da un linguaggio non propriamente adatto alla situazione. <Infatti non sto addossando nulla. Sto solo facendo una semplice constatazione personale> un sorriso leggero a macchiare le labbra, di chi utilizza il sarcasmo, di tanto in tanto, per divertirsi un po’. <Mocciosa? Lo dovresti dire ad altre ragazzine, non a me. Non ti permettere. Puoi chiamarmi Hana> fiorellino, il nomignolo che le ha affibbiato Kurona tempo addietro, la prima volta che si sono viste alla magione. <Comuni vesti da umani? Che cosa saresti, una specie di divinità che decide il destino delle persone?> domanda retorica, fatta per prenderlo in giro e non per dargli meriti che non possiede. <Ma chi ti guardava, splendore. Non sei mica al centro del mondo> chiara e diretta, la mano destra che si alzerebbe per grattare il dorso della sinistra, in un chiaro segno di nervosismo, in un chiaro segno di autolesionismo mai perso del tutto. Kurona non sa ancora di questo dettaglio, di una guarigione ancora lontana per un passato che ritorna, un passato che non vuole lasciarla andare. Il dolore sulla schiena persiste, ma concentrarsi sull’uomo e sulle sue mani aiuta a cancellare quei sintomi momentaneamente. [Chakra 30/30] [Coprifronte x1 – Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kuani x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

17:22 Rasetsu:
 Lascia fluire dalle labbra un sospiro di fastidio. <Che S-T-U-P-I-D-A costatazione personale.> Sillaba lentamente lettera per lettera, con gli occhi ancora a fissarli tramite quella sottile fessura formata dalle palpebre. <Anche tu sei una ragazzina.> Asserisce, arcuando lievemente le sopracciglia rosse tra di loro, verso il centro della fronte. <Mi permetto eccome, esattamente come tu ti sei permessa di addossarmi colpe, tramite quella tua strana constatazione personale.> Si stringe nelle spalle, allacciando entrambi gli arti superiori a ridosso dell'addome. <Fiore?> Ripete, traducendo quel nome. Inarca nuovamente il sopracciglio manco verso l'alto, dubbioso a riguardo. <Mi sembri tutt'altro che un fiore.> Sorride nel dirlo, ma con quel sorriso col quale soltanto l'estremità del lato destro si solleva, mostrando parte di quella dentatura bianca (in modo quasi perfetto), se non fosse affilata come rasoi, come denti da squalo in tutto e per tutto. <Tu puoi chiamarmi Rasetsu.> Se sol traducesse anch'essa, ne potrebbe risultare 'Demone Mangia-Uomini' in tutta la sua splendida forma. <OH, certo che sono una divinità. Ma..> Ci pensa, una suspense tattica. <..mi ritengo più un DEMONE. Tuttavia, chi non è affine al Clan Kokketsu, non può mai capire a cosa io mi riferisca. Demoni e Umani son profondamente diversi. Noi ci troviamo una spanna sopra di voi, se non di più.> E' molto egocentrico per quanto riguarda questo piccolo dettaglio. Tralasciando il sol fatto ch'egli non possiede Sangue Kokketsu, bensì è stato il Sangue Nero di Yukio a legare con quello del Rosso, in un modo del tutto strano. Quel Sangue che doveva ucciderlo ha invece scelto un nuovo ospite, un nuovo demone che potesse soddisfare la causa del Clan stesso. <Lo sarò ben presto. NYAHAHAH!> E' inutile, certe volte. Dirà sempre quel che pensa. [Chk ON]

17:35 Naoko:
  [Quarto Cerchio] Il nervosismo continuerebbe a essere palpabile a ridosso del corpo della Kakuzu, tant’è che il grattarsi la mano sinistra continuerebbe senza sosta, rivelando un rossore evidente in quel punto e delle piccole tracce di pelle che salterebbero a ridosso delle unghie. Piccole torture personali, piccole attenzioni personali, piccolissimi dettagli che sua madre non approverebbe in questo momento, davanti a un membro del Clan a cui Kurona appartiene. Non sa del sangue nero che li accomuna, non sa nulla di quest’uomo dai capelli rossi, sa solo che inizia a dargli parecchio sui nervi. <All’età di sedici anni non mi considero una ragazzina, mi dispiace> altra presa in giro, ovviamente, ormai viene basato tutto su quella linea d’onda, nella conversazione. <Sai com’è, non ho potuto scegliermi il nome. Mi è stato imposto dai miei genitori, quindi me lo devo tenere. Non sembrerò un fiore, forse, ma posso esserlo se voglio> un giro di parole evidente, le piace potersi confrontare in modo così diretto, in modo così leggero e unico. Le mancava sentire quell’adrenalina in corpo, neanche stesse principiando una missione. Tuttavia, le parole successive la colgono di sorpresa e un sopracciglio verrebbe inarcato verso l’alto, quello sinistro. <Ho sentito bene o hai menzionato la parola “Kokketsu”. Non sarai mica un amico dell’Hasukage?> è un cognome rinomato e conosciuto nel villaggio, sebbene non sia visto di buon occhio negli ultimi tempi. Sa solo che Yukio porta quel cognome, ma non Kurona. <Il centro del mondo ha ben altro a cui pensare che a un soggetto come te. Attento a non pensare troppo in grande… rischi di cadere e di farti molto male> come Icaro che prova a raggiungere il sole e cade inesorabilmente. [Chakra 30/30] [Coprifronte x1 – Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kuani x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

17:58 Rasetsu:
 <Di fronte ai miei occhi..> S'avvicina d'un passo in direzione di Naoko. <..lo sembri eccome.> Semplice il di lui dire, lo capirebbe anche un bambino. <Anche il mio mi fu imposto dai miei genitori, ma NIENTE e NESSUNO ti vieta di cambiarlo. E' la tua strafottutissima vita!> Esclama, allargando le braccia verso l'esterno, in un modo del tutto teatrale. Esprime il proprio pensiero in merito a questa faccenda. Lui l'ha sempre vista così, modificando fin da subito il suo nome 'Ryuuma', delle volte scambiato per un nome femminile, in uno più lugubre, con un significato. Perché sì, sarebbe anche disposto a cibarsi di un uomo se ciò confluisse in egli ulteriore potere, ulteriore vita. <Non sono un Amico. Sono un.. Figlio? Un consanguineo? E' stato lui a concedermi il potere del Sangue Nero, è stato lui a rendermi il Demone Immortale che sono!> Gli occhi che, finora erano due fessure, or s'aprono per mostrare le iridi giallo-verdi, spiritate quasi, che si volgono verso quella a fissarla con intensità. <Tu.. Cosa sai a proposito di Noi?> Detto con enfasi, ma tornando ad assottigliar le palpebre con fare indagatore nei confronti della Kakuzu. <Posso volare.> Eh sì, finalmente ha imparato. Può guardare i comuni mortali dall'alto! <Non cadrò e non mi farò del male.> Sogghigna, come soltanto lui sa fare, esternando quel suo strambo modo di pensare, quel DEMONIACO modo di riflettere, senza pari, quasi. [Chk ON]

18:07 Naoko:
  [Quarto Cerchio] <Abbiamo davanti a noi Mister Ovvietà. Che colpo di fortuna> il sarcasmo aumenta nella bocca della Kakuzu, trovandolo piuttosto irritante come soggetto. Lo ha etichettato come tale e come tale andrebbe a trattarlo, per ovvie ragioni. Ha troppe ragioni per farlo, in questo momento. <Sì, è la mia vita. E scelgo di tenermi il nome che mi hanno dato perché è bello, è delicato e si addice a una ragazza come me. Quindi scelgo quello che voglio e faccio quello che voglio> non è il suo reale nome, ma da quando Kurona ha iniziato a prendersi cura di lei, beh.. è cambiato tutto. Quando introduce il successivo discorso, poi, ha una conferma sulla conoscenza del rosso nei confronti di papà, di un genitore adottivo che l’ha presa in casa sua senza sapere niente di lei, senza sapere del suo passato, di quello che potrebbe celarsi nelle sue stesse vene. Un potere nero, fibre nere quanto nero è il sangue dei Kokketsu. <Se intendi sapere, non so nulla di Voi. Io vivo sotto lo stesso tetto di quell’uomo e di sua moglie. Mi hanno adottata poco tempo fa e mi permettono di essere me stessa, senza che nessuno osi tapparmi le ali. Ecco l’arcano mistero, ecco la grande conoscenza dell’Hasukage e di ciò che siete. Per me lui è l’uomo che mi ha salvato dalla strada e mi permette di avere un futuro> diretta, forte, caparbia, con una rabbia e una potenza smisurata per un corpicino esile come quello della Kakuzu. <Se sei convinto di questo, vola allora. Poi non piangere come una femminuccia se cadi e ti rompi qualcosa> continua l’ironia, non riesce a smettere, non riesce a trovare fine a tutto questo. Si diverte troppo. [Chakra 30/30] [Coprifronte x1 – Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kuani x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

18:43 Rasetsu:
 Il di lei sarcasmo inizia a dargli fastidio. Profondamente. Lui è sfacciato, non si pone nessun problema ad esporre i propri pensieri. Al tempo stesso, lei ne abusa. Si potrebbe dire ch'entrambi hanno un livello irritante maggiore rispetto a qualsiasi liquido corrosivo. Fa spallucce al di lei dire, senza ribattervi più del necessario. Per egli non è importante farlo. <Yukio-sama e mia sorella Kurona ti hanno adottato?> La guarda sbalordito, inarcando un sopracciglio ancora, con fare assolutamente sorpreso. <Non ci credo neanche se fosse mia sorella a dirmelo.> Si stringe nelle spalle. <Cioè.. Pensaci bene, io sarei TUO ZIO.> Si pietrifica sul posto, perché la considerazione stessa fa sì che non possa più mettere le mani addosso a quella fanciulla. Oh, beh, c'è da dire che, catalogando l'altrui antipatia, le mani gliele metterebbe addosso soltanto per farle del male, per picchiarla, come minimo; per insegnarle l'educazione, per sculacciarla. <D'ora in avanti, dovrai chiamarmi Zio Rasetsu! Ci pensi? ZIO RASETSU!> Neanche i mocciosi di Kurona s'azzardano a chiamarlo in quel modo, figuriamoci la sedicenne che ha di fronte. <Che poi.. Non capisco perché abbiano adottato proprio te. Cosa ci vedono in una come te? Ah, non aspettarti regali per la festività ventura. Durante le festività non sono tuo zio.> Ma che diamine sta tirando fuori alla velocità dalla luce da quella bocca tutta denti?! E' AMMATTITO SUL SERIO. [Chk ON]

18:57 Naoko:
  [Quarto Cerchio] Due soggetti che fanno dell’irritazione la loro arte migliore, in un battibecco piuttosto concitato in un luogo non propriamente elegante e raffinato. Lei si diverte, dal canto suo, nonostante il dolore sulla schiena continui a persistere, a essere presente, a bruciare nel cuore della schiena. <Esattamente> conferma quel dettaglio ancora una volta e il rosso potrebbe notare la serietà con cui vengono elargite quelle parole. Non è sarcasmo, non è ironia, è la verità nella forma più pura. <Mi chiamo Naoko, in realtà. Hana è un soprannome che mi è stato affibbiato> da Kurona stessa, per l’appunto. <Oh, ci crederai. Che ti piaccia o meno, vivo alla magione, sotto il loro stesso tetto e gioco assieme a Hime e Joji di tanto in tanto, quando non escono di casa> i gemelli, i figli dei due Kokketsu. Alle parole successive, andrebbe a ridergli in faccia in modo quasi spudorato, piegandosi leggermente in avanti con il busto e mettendosi le mani a ridosso dello stomaco. Un po’ per quello, un po’ per alleviare il dolore che prova. <Zio? Davvero pensi che io ti chiami zio? Non scherziamo…> e scemerebbe qui la risata, cercando di ricomporsi e di rimettersi con la schiena eretta. Il dolore c’è ancora, ma è più controllato adesso, ha trovato un modo per distendere la schiena in avanti e avere un appiglio per rilassare i centri nervosi. <Non ti sembrerebbe ridicolo essere chiamato Zio Rasetsu?> una constatazione come un’altra, giusto per far riflettere un attimo il rosso. Alzerebbe di nuovo il sopracciglio sinistro verso l’alto, alle parole successive, trovandole piuttosto inopportune e senza senso. Secondo i suoi canoni, ovviamente. <Yukio mi ha adottata, dopo che mi ha fatto la lezione sulla trasformazione personalmente. Mi ha portata alla magione e mi ha lasciata alle cure di Haha> mamma, per l’appunto. <Non preoccuparti, non voglio regali. Non sono abituata a riceverne, quindi ne farò anche a meno> il suo regalo più speciale è stato trovare la sua identità, quelle fibre nere che conserva con cura nel suo corpo e quella maschera nascosta nella zona lombare destra. La sua realtà, la sua essenza, quello che dovrà permetterle di mettere la parola fine sulla bocca dei suoi genitori biologici. [Chakra 30/30] [Coprifronte x1 – Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kuani x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

19:15 Rasetsu:
 Sta ancora fantasticando sulla teoria di avere una terza nipote. Fino a pochi mesi prima, aveva a malapena una sorella ed ora si ritrova ad avere tre nipoti. Durante le feste natalizie, scomparirà a Konoha o peggio a Kiri, pur di non sborsare neppure un quattrino in regali. Male che va, regalerà loro delle pillole di Sbrilluccica. Prima iniziano, prima lui guadagna! E mentre sta ancora lì a ragionare su quanto appena successo, ignora totalmente le parole che vengono esplicate dall'altra. La supera, infatti, alternando le inferiori leve in direzione opposta ad ella, per superarla e lasciarsela alle spalle. <Sì, certo. Ciao, Hana. E ricordati di chiamarmi Zio Rasetsu. E ricorda a Kurona che la sto cercando.> Sintetizza, mentre sghignazza a gran voce e si allontana dalla zona circostante, diretto chissà dove, a pensare chissà cosa. [END]

19:20 Naoko:
  [Quarto Cerchio] Avere uno zio del genere non potrebbe portare a qualcosa di positivo ma, si sa, la famiglia a cui siamo destinati non si sceglie nella sua totalità e se lo deve tenere così. Pregi e difetti. Soprattutto difetti, secondo il suo pensiero attuale. Lo guarderebbe di nuovo da capo a piedi, senza battere ciglio, giusto per ricordare tutto di lui e tutto quello che si sono scambiati in questi interminabili minuti. Le sue parole verrebbero portate al vento, letteralmente, con l’uomo che virerebbe nella direzione opposta rispetto al corpo di Naoko. Un congedo veloce che viene fornito <Ciao, zio Rasetsu. E dirò ad Haha che la cerchi> lei la chiama mamma, che piaccia o meno all’altro. Lo ha chiamato Zio solo per farlo contento, per mantenergli addosso quell’ego smisurato che porta con sé. Una persona impossibile da dimenticare, impossibile da rimuovere, impossibile da scordare. Un soggetto di quel calibro vorresti solo farlo fuori o tappargli la bocca ma, in un certo senso, potrebbe tornare utile in futuro. Chissà. [End] [Chakra 30/30] [Coprifronte x1 – Porta Kunai/Shuriken x1 – Shuriken x2 – Kuani x3 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

Incontri strani in quel del Tanzaku.
Rasetsu scopre d'avere una nipote, una ragazzina irritante adottata da sua sorella Kurona e il Venerabile Yukio.