Morte

Free

0
0

22:30 Fumiko:
 Il giorno è arrivato e anche la notte, ha avuto quasi una giornata intera per prepararsi a tornare in quella magione cupa e triste, una giornata per procrastinare il tutto ma deve andare da Kouki, vedere come sta. L'ha chiamata mamma e quello non potrà mai dimenticarlo, la sua bimba non sta bene in quel periodo e lei ha promesso che ci sarebbe stata per, ci sarebbe sempre stata. E mantiene le sue promesse, anche se deve ritornare in quella casa va bene così. Sono passati già vari e tanti giorni da quando ha lasciato Raido e dopotutto anchs se una parte di se vorrebbe tornare da lui, un altra lo impedisce. La libertà di poter stare la fuori senza venire pressata dall'Oboro, che tutto ha capito meno che darle quello che serviva veramente, tempo. Se solo non fosse stato così ostinato nel bruciare quelle tappe essenziali adesso non avrebbe preso quello che le doveva dare, se lo è preso con la forza il tempo e si sente anche abbastanza convinta della sua decisione. Ha pure passato la notte con l'Uchiha, una notte strana, particolare, ma di un legame semplicemente fisico ancora, niente di profondo. Un modo per doversi sfogare. Si trova davanti la porta di casa col respiro corto e il volto indeciso, ma non può tornare a casa. Prende coraggio, respira profondamente , la mano che si alza "toc,toc,toc" , tre colpi secchi sulla porta dati con forza, e probabilemnte sa che li davanti sj vedrà arrivare un Raido e magari la avrebbe di nuovo accusata, ma lei sa che lui ha solo inventato qualcosa per farla rimanere di più. Ha inventato che li dentro non ci abita quella ragazza e adesso che ci pensa potrebbe esserci pure lei. Si irrigidisce violentemente, un senso di rabbia, odio e dolore che si mischiano ma li trattiene, si tiene tutto dentro a soffocarla quasi, ingoia quel groppo e sospira di nuovo col capo chino . Si deve ricomporre , deve essere forte e adesso non ha nemmeno il diritto di dire nulla, nessuno di loro due può farlo, non stanno insieme e quel tempo che avrebbero passati da soli avrebbe solo aiutato a comprendere tutto e lasciare che molti errori vadano dimenticati. Quello che spera lei, ma lui? Chissà. Intanto aspetta ancora con un certo nervosismo. [Chakra on]

22:34 Raido:
  [Camera] Si è lasciato completamente andare, adesso desidera soltanto la morte senza soffrire. Fumiko lo ha ucciso, lei è riuscita ad essere la sua vita e la sua morte. Non c'è niente per lui in questo mondo, non serve a niente, è solo un corpo, un pezzo di carne che aspetta soltanto di marcire sotto terra. La sofferenza che prova in questo momento è ineguagliabile, una sofferenza mai provata prima e sta male, sta dannatamente male, non ce la fa, non riesce ad andare avanti. E' caduto, caduto completamente. Non esce da giorni, è passata una settimana, forse più, non lo sa e non lo vuole sapere. Si ritrova in camera da letto, il luogo in cui è rimasto per tutto questo tempo, non si è mosso da li, non ha mangiato e nemmeno dormito, è rimasto sveglio giorno dopo giorno e non nelle migliori condizioni. Le occhiaie affossano i suoi occhi, li rendono scuri, molto scuri, fin troppo. Le pitture a ricoprire le cicatrici sono inesistenti, esse sono ben visibili, la barba è incolta, l'ha lasciata crescere e adesso adorna il suo viso, barba bianca non sagomata ma lasciata andare dove vuole. Maglia bianca a maniche corte e pantalone scuro sono le sue vesti. Seduto davanti al comodino con al suo fianco una bottiglia di birra grande, il braccio destro presenta vari tagli nella zona del polso mentre, sempre sullo stesso braccio, vi è un laccio emostatico legato ben stretto, fin troppo stretto ma in questo modo mette in evidenza le vene. Il comodino presenta, oltre alla solita lampada, anche un foglio bianco con delle scritte, è una richiesta di dimissioni firmata dall'Hasukage, ora è ufficialmente un deshi, non più ninja, non è più niente nel villaggio. Per terra, sulla destra, vi è il kunai con cui effettua quei tagli mentre la mano sinistra regge in mano una siringa piena di eroina, l'unica cosa che riesce a farlo stare bene. Gli occhi sono rossi, gonfi ed è ubriaco, vive costantemente ubriaco dalla mattina alla sera, difatti nella stanza sparse qua e la, sono visibili molte bottiglie della stessa birra, tante. Ora è questa la sua vita. Bussano alla porta ma nemmeno lo sente, non sente niente, troppo preso a occuparsi delle sue vene. Vi è Hebi in quella casa, adesso vive li ed è lui che va ad aprire la porta ed è lui che la ragazza si ritrova davanti "Sssenjuu" sempre con il suo tono serpentino "C'è sssolo lui in casssa, è in camera da letto ma non vuole vedere nesssuno" la guarda negli occhi, non la invita nemmeno ad entrare "Puoi andare" va a dire ma ancora non chiude la porta. [Chk off][Hebi]

23:04 Fumiko:
 Non sa cosa stia accadendo a Raido, come si sia abbandonando.diventando un verme più che un uomo, debole e probabilmente anche patetico, ma non siamo qui a giudicarlo, anzi. Lei aspetta con ansia, deve anche pensare a come.dirgli di Kouki, del tempo che desiderano passare insieme e forse lasciarle almeno per le feste la parvenza di una vera famiglia che possa farla riprendere e stare meglio, così non possono andare avanti. Kouki che dorme per ignorare il dolore che si espande in lei, come.lei che ignora tante cose solo per non morire di dolore. Ha preferito la sua coscienza salvarla da un probabile suicidio nascondendo la realtà di suo padre, e quei ricordi che confonde tra Raido e Noboru tra loro per la loro somiglianza, per il fatto che il suo cervello non sia normale, che lei non stia bene, che la macchia nera avanza inesorabile privandola delle cose belle in quel mondo. Tanti pensieri finché la porta non viene aperta mostrando un serpente < ciao Hebi > saluta stancamente, l'ultima volta l'aveva pure picchiato su quel muso. Lo fissa ascoltando le sue parole, li dentro c'è solo Raido e quasi le chiude la porta in faccia < Kouki, lei dov'è ? Non può uscire in quelle condizioni ? > ma cosa fa Raido? Permette a sua figlia di stare fuori quando sta molto male? Quando si è rotta per l'ennesima volta , un altro moto di rabbia nei suoi confronti. Ma non si fa mica chiudere la porta in faccia, la mano va a schiantarsi con forza sulla porta provando a.riaprirla con tutta la forza che ha in corpo < prima mi dovete dire perché la mia bimba non è a letto ad essere coccolata > uno sguardo sottile e assassino verso il serpente < quindi entro, qui c'è mia figlia > kouki è la sua bimba, nessuno la tiene fuori da li dentro. < dimmi Hebi, come sta lui? > si richiude la porta alle spalle, di forza pronta a torturare il serpente se serve e usarlo come sciarpa morta . < RAIDO > lo richiama, trattiene la rabbia per Kouki, anche lei è grande e sa cosa deve fare ma non può stare senza che qualcuno le stia vicino quando sta male.

23:20 Raido:
  [Camera] Fumiko non vuole andare via, non se ne vuole andare ed Hebi non può fare molto, anzi, non può fare proprio niente per impedirle di tenerla fuori "Ciao" saluta la serpe la donna che l'ha malmenato più di una settimana fa ma le domande della ragazza continuano ancora e ancora e la povera biscia deve rispondere a tutto quanto. Nota la rabbia di Fumiko, probabilmente nei confronti dell'Oboro. Domande mischiate a richieste, non se ne sarebbe andata fin quando non avrebbe saputo dove si trovi Kouki. La lascia entrare permettendole di chiudersi la porta alle spalle "Kouki sssi è ripresssa giorni fa, ha voluto uscire per pensssare" risponde con la solita tranquillità, la tranquillità di una vera serpe ma prima che possa rispondere a quella domanda la donna comincia a gridare per la casa, pronuncia il di lui nome. La serpe sibila, la lingua esce dalla bocca "Sssta morendo, non può sssentirti" risponde diretto sia alla domanda che a quel grido "Ssse non vuoi peggiorare le cossse, ti consssiglio di andartene" la fa tragica ma alla fine è quello che ha scelto il Jonin, morire per mettere fine a tutto quanto. L'Oni avvicina la siringa al braccio destro, l'ago va a insinuarsi nella vena, va a premere facendo entrare la sostanza nel corpo del giovane, gli occhi divengono grandi, spiritati e una volta tolta del sangue uscirebbe dal braccio, sangue che cola fino alla mano e il sorriso si forma sul volto dell'ex Jonin di Kusagakure. La mano sinistra si allunga verso la bottiglia di birra, la prende cominciando a bere, beve più che mai buttando tutto quanto dentro senza pensare a niente <FUMIKO, TI SENTO, LA MIA TESTA HA DECISO DI TORTURARMI AHAHAHA> grida a sua volta ma non connette, non ha capito che la ragazza è veramente li, non ha capito niente, anzi, pensa che sia tutto frutto della sua testa. Una situazione davvero tragica quella che sta vivendo e probabilmente avrebbe preso botte, rimproveri, tutto ciò che possa aumentare la sua condizione e spingerlo verso una morte rapida, sempre più rapida "Sssenjuu, ti prego, vattene, non mi hai dato assscolto l'ultima volta ma fallo ora, lassscialo al sssuo dessstino" la serpe continua a guardarla in viso, ha un obiettivo ben preciso. [Chk off][Hebi]

23:36 Fumiko:
 Entra a forza nella stanza avvicinandosi sempre di più ak serpente per metterlo all'angolo, la faccia di chi "o parli o ti scanno" , non sa perché ma quel serpente non le sta molto simpatico, non è come i rospi e le ranocchie, quelle le stanno molto gradite, altroché, tanto da farsi ingoiare per la seconda volta da una di esse. Il pensiero le fa salire un conato di vomito proprio davanti a Hebi, potrebbe anche vomitargli addosso e ne sarebbe soddisfatta < kouki sta bene? Kouki non sta bene, Heiko sta bene, Mirako sta meglio, ma non Kouki > lei era ancora sopita e spaventata, la sua bimba lasciata a se stessa con una Mirako velenosa pronta a sconvolgerla di più ancora. < sta morendo? > la frase che la lascia di stucco < che significa sta morendo? > il volto cereo, la voce arrabbiata che più arrabbiata non è, è spaventata, tanto spaventata. < peggiorare le cose? Hebi dimmelo > la voce bassa di chi ha paura, di chi teme che sia accaduto veramente il peggio . Se solo fosse stata più veloce avrebbe potuto provare a togliere la siringa al giovane, avrebbe potuto tutto ma è rimasta li a parlare non sapendo cosa stia accadendo. Lo chiama e lui risponde dopo molto tempo e le sue parole sono sconclusionate , guarda Hebi allarmata < l'ultima volta mi hai detto di lasciarlo a terra a morire > lo fissa facendo qualche passo indietro, il cuore che batte follemente. Si volta verso il corridoio, guarda di nuovo Hebi, e prende invece a correre verso la camera da letto seguendo il.corridoio, con un unico pensiero in mente , un "no" spaventato e urlato dal cuore che si stringe. Deve arrivare al più presto, e ci arriva davanti la camera di lui, non avrebbe permesso al serpente di mettersi davanti a lei a bloccarla, lo avrebbe semplicemente colpito a morte con uno dei suoi attacchi più potenti. La porta chiusa davanti a se, la guarda e sa che solo quella divide loro due. La mano corre alla maniglia e prova a girarla ma nota solo allora come questa sia socchiusa. Con la paura in corpo la spinge per farla aprire . La prima cosa che la colpisce è la puzza ovviamente < ma che > si copre il naso con il braccio destro ma quando gli occhi si abituano all'interno può vedere la figura dell'Oboro a terra. Ci mette un po per realizzare quello che stia veramente facendo, come il volto sia stralunato e segnato, come sia sporco, come abbia.quel sangue che esca dalle vene e la siringa sporca a terra li vicino e come beva quella birra < Raido > sussurra facendo qualche passo avanti, le gambe molti, non le sente e la testa inizia a girare sempre più forte. Non può svenire adesso, non può farlo < Raido > lo chiama con la voce strozzata e simile ad un sibilo sconvolto, lei è sconvolta, cammina verso di lui e quando vi arriva davanti fa cedere le gambe per finire in ginocchio davanti a lui, gli occhi che cercano quelli di lui. [Chakra on]

23:56 Raido:
 La simpatia tra i due è qualcosa di assente, Hebi non la detesta ma si diverte come deve fare un serpente mentre lei lo vorrebbe morto "Kouki, Heiko, Mirako, io ho visssto una ragazzina ussscire da quella porta e quella ragazzina ssstava bene" non gliene frega poi molto di chi abbia il controllo del corpo, dice solamente quello che ha visto "Sssi, non nel migliore dei modi ma sssi" non risponde alla seconda domanda ma si limita a sibilare ancora e ancora, la lingua biforcuta esce carezzando l'aria "L'ultima volta ti disssi di prenderlo e di parlare come due umani normali ma non mi hai assscoltato e ora la tua presssenza può solo peggiorare tutto" e si, si ricorda di quando le ha detto di lasciarlo li ma è un tentatore, deve dire ciò che nessuno oserebbe, deve fare in modo che tutti arrivino alla soluzione sentendo il contrario "In un certo sssenssso lo hai fatto" infatti è in camera a morire. La ragazza sale le scale velocemente ma non deve preoccuparsi, Hebi non ha in mente di seguirla, non gli interessa, se ne va in salotto ad accucciarsi sul divano per dormire e riposare in tranquillità. La porta viene aperta e la scena non è delle migliori e l'Oboro porta lo sguardo di lei, sguardo ancora più spiritato mentre beve dalla bottiglia, il liquido che gli bagna la barba <Adesso anche i miei occhi giocano brutti scherzi, allora è vero che questa è forte> si guarda il braccio con un malsano sorriso stampato in viso, un sorriso di chi non ragiona più. Porta lo sguardo su Fumiko la quale si avvicina sempre di più, si inginocchia, la vede fare quelle movenze continuando a fissarla, il proprio nome venire pronunciato due volte in due piccoli sussurri <Sei così bella da sembrare reale> ancora non crede che lei sia li e ride, ride tranquillo <Forse non è una tortura, sarai l'ultima visione prima del trapasso> e ride mentre pronuncia quella frase, una frase macabra, fin troppo macabra ma sa di star morendo, sa che sarebbe morto se avesse continuato così ed è quello che vuole <O forse sei qui per le ultime confessioni, si si, è così, mi sei apparsa per permettermi di chiarire, non è vero?> oramai non ragiona veramente più o non vuole ragionare, non fin quando crede che lei sia solo frutto della sua immaginazione. [Chk off][Hebi]

00:13 Fumiko:
 Fissa Hebi, lo Fissa intensamente in ogni sua singola parola, ha visto la ragazzina e nemmeno si è degnato di chiederle come stesse ne altro < non ho ancora decorazioni in casa mia > si avvicina con fare minaccioso a lui, non le frega che sia due metri, potrebbe essere 40 metri e parlerebbe allo stesso modo < permettiti un altra volta di essere così svogliato nel chiedere a mia figlia dove stia andando e soprattutto come sta ... e ti ficco un chiodo nella testa e ti appendo alla porta di fuori > non le piace per niente quell'animale < sei solo una sudicia serpe, fuggi via > nemmeno ascolta quello che ha da dire, odia quel genere di animali e Hebi è il protagonista del suo detestate ma sente che anche lui ha ragione. Lei era fuggita sentendosi in trappola, non ha dato modo al ragazzo di parlare e lei non si è fatta capire molto, ma nemmeno lei capisce se stessa e quello che le sta accadendo. Troppa tensione, emozioni e altro, si sarebbe rotta prestissimo, e ormai le spaccature dentro di lei sono evidenti. Non ha più una forma definita, è distorta da troppe cose successe, e alcune che non vuole ricordare. Ma non è più Hebi al centro della sua attenzione, ormai è Raido, quello che sembra più il suo fantasma, una sua pallida imitazione . Si avvicina con la voce che muore in gola, si inginocchia davanti a lui con gli occhi lucidi ma nessuna lacrima scende ancora perché il dolore è troppo grande anche per dargli sfogo. Respira a malapena sollevando le dita tremanti provando ad accarezzargli la guancia sinistra. È lui a parlare, parla di quello, e i suoi occhi scendono sul suo braccio, oltre ad esserci tagli ci sono anche buchi e la siringa, li comprende quello che dice < non farlo > sussurra ancora lei, una preghiera fatta in ginocchio, una preghiera che la sta distruggendo dentro, incrinando tutta quella poca sanità mentale che le resta. < non farlo > ancora lo ripete non riuscendo nemmeno ad arrabbiarsi, solo a sussurrare le stesse parole con la mano bloccata sul suo volto se concesso < parlami Raido, sono qui per ascoltarti > prova a prendere la sua mano liberandolo dalla birra, vuole togliergliela per gettarla di lato. Prenderebbe quella mano vuota solo per portarla al petto < sono qui, sono io > le lacrime che scendono infine , lente e inesorabili di quel dolore angosciante che la opprime. Un dolore che ha provato ultimamente e adesso è al massimo della sua forza , tale da non avere nemmeno la forza di gridare e ribellarsi a quella situazione, non le resta che pregarlo. [Chakra on]

00:32 Raido:
 L'odio di Fumiko verso il serpente divampa come non mai arrivando a minacciarlo, lo minaccia come non mai ma la serpe la guarda negli occhi, la sfida "Non sssono il tuo babysssitter, hai abbandonato tu quesssta famiglia, adessso asssumiti le tue resssponsssabilità" freddo, diretto, non ha peli sulla lingua, forse è per questo che piace a Raido, non si fa scrupoli nel parlare apertamente "Almeno io non rinnego chi sssono" e questa è una frecciatina velata ma diretta a lei e alla sua condizione. Lui sa di essere un serpente e come tale si comporta ma è la ragazza che non sa più chi è o non vuole più accettarlo. La serpe se ne va, scompare nel salotto mentre la ragazza trema, va verso la stanza per osservare quella scena indecente, una scena patetica, pietosa in tutti i sensi possibili e immaginabili. Raido la guarda, felice, felice di essere riuscito a vederla un'ultima volta ma tutto cambia non appena sente quel tocco sul suo viso, la sua mano che carezza la guancia <Sei calda, come è possibile?> chiede divenendo leggermente più serio. Non dovrebbe essere calda, non dovrebbe sentire niente, è frutto della sua immaginazione ma le di lei parole gli intimano di non farlo, di non lasciarsi andare <Perchè? Perchè non dovrai cadere anche io?> sorride nel dirlo ma ciò che ha da dire è ancora peggio <"Sii forte" mi disse mio padre quando morì la mamma; "sii forte" mi dissero quando morì papà; "sii forte" mi dissi quando mi abbandonò quella sgualdrina di Kiri per andare a letto con un altro uomo; "sii forte" mi dissi quando rapirono Kaori torturandola; "sii forte" mi dissi quando Kaori se ne andò perchè Kouki doveva essere felice, dovevo essere forte per lei; "sii forte" mi dissi quando tu te ne andasti per proteggerti, dovevo esserlo per riportarti indietro. Sono sempre stato forte da solo, non sono mai caduto, mi convincevo che non dovevo farlo. Perchè non posso essere debole anche io? Perchè non posso avere anche io qualcuno che mi sorregga? Quando ho trovato te mi sono innamorato follemente, pensavo fossi la mia forza, pensavo saresti stata colei che mi avrebbe aiutato a rialzarmi quando sarei caduto. Non farlo mi dici, mi odi, non vuoi vedermi e io sono nuovamente solo> la birra gli viene tolta mentre la frase viene pronunciata, deve parlarle, deve dirle tutto quanto ma è toccare il suo petto che lo fa rinsavire. Lei è li, è davvero li con lui <Cosa? No> non ci crede, cerca di indietreggiare ma sbatte contro il comodino <Tu non volevi tempo, io te lo sto dando, non mi sto facendo vedere, non devi vedermi, non dovresti essere qui, vattene, vattene o ti perderò di nuovo. Non guardarmi con disprezzo, io non l'ho fatto, non l'ho baciata, ho mandato quella ragazza a parlarti, non c'è niente, non è niente> tutto quello che è successo lo ha colpito forte, sta ragionando ma ragiona in modo distorto, le parole escono disconnesse mentre le lacrime scendono dal di lui viso, lacrime di dolore mentre gli occhi evitando di guardarla. [Chk off][Hebi]

00:53 Fumiko:
 < io non abbandono la mia piccola > quasi ringhia di rabbia, tutto ma non quello, nessuno deve provare ad insinuare che lei non ci sia per le sue piccole, che non si preoccupi per loro, che non cerchi in tutti i modi di farla stare bene < non ero felice qui > sputa quasi in faccia la realtà alla serpe, non era felice, si sentiva sempre oppressa, confusa e addolorata, voleva solo prendersi del tempo per se. E come è finita? Con l'Oboro li davanti a drogarsi e a farsi male solo perché lei si era presa il tempo che serviva con la forza. E adesso deve invece fare i conti con quella visione ed essere consapevole che ogni sua decisione, che ogni suo desiderio di avere un poco di libertà avrebbe significato che l'Oboro si sarebbe tolto la vita. Come potrebbe vivere sapendo di essere lei la causa della sua morte? Lui l'aveva aiutata, l'aveva amata, come potrebbe girare i tacchi e lasciarlo li a morire? Non può, è costretta a essere incatenata li dentro quella casa, con l'Oboro , non ha possibilità di scelta che rimanere ingabbiata li dentro per evitare che lui muoia, a costo di sacrificare la sua nuova essenza, di annullarsi completamente a lui solo per non vederlo morire. Avrebbe annullato tutta la sua felicità per quello. Le lacrime scorrono copiose senza singhiozzi, silenti cadono sulle gote della donna che carezza quelle di lui con la vista appannata. < sono io > ripete all'infinito per poi lasciarlo parlare, lasciare che lui dica così , che si sfoghi < io non ti odio > sussurra ancora . Prende coraggio, respira dicendo addio a quella libertà, quel respiro che le ha tolto, quella sanità mentale che si sta portando via, respira e convincente , al massimo delle sue possibilità dato che piange e il naso è chiuso < non mi perderai di nuovo > sussurra verso di lui senza spostare lo sguardo , il cuore che si stringe di più. Lo ama ancora , questo è certo, ma le sta togliendo quello che di più ha amato, che ha cercato in tutti i suoi anni della vita, la possibilità di scegliere. < non ti guardo con disprezzo > c'è solo dolore e basta nel suo volto, ovviamente riconducibile al vederlo in quello stato . Le mani meccaniche si sollevano per riprendere le sue e staccarle dal volto < sono qui per rimanere > tanta convinzione nella voce rotta e nello sguardo, nessuna sfumatura del proprio di dolore, di quello che sente, tristezza innanzitutto, dolore , emozioni che sono lo specchio di quelle che prova per Raido. Le prova per se e per lui. Prova a stringere le sue mani e poi abbracciarlo con affetto, si sarebbe solo accontentata di stare li, costretta a ripescare quei ricordi che non voleva riprendere nella consapevolezza che l'avrebbero uccisa, tutto quello solo per farlo stare bene. [Chakra on]

01:15 Raido:
 La serpe si volta di scatto a quelle parole, per la prima volta si arrabbia, orgoglioso come non mai "Allora dovevi parlarne con lui invece di andartene, ti avrebbe aiutata nuovamente, lo sssai che l'avrebbe fatto" si ritorna a quella scena straziante che, per quanto l'Oboro sia andato, non è scemo, capisce quello che sta dicendo, quello che ha detto alla ragazza. Vede le sue lacrime, percepisce il suo dolore, percepisce tutto quanto. Sente le sue parole, quelle affermazioni <Si, ti ho fatta soffrire, tu mi odi, mi detesti, l'ho visto quel giorno, ho visto i tuoi occhi> ha visto tutto quanto mentre cerca di riprendere la lucidità fin quando non la sente ancora parlare. Non l'avrebbe persa di nuovo, non lo guarda con disprezzo ed è li per rimanere. Tutte parole che non hanno senso per lui, non hanno il minimo senso e non le permette di abbracciarlo, si alza di scatto rimettendosi in piedi <NO> grida cercando di allontanarsi da lei, di portarsi il più lontano possibile. Gli occhi esprimono grande dolore <Ascoltami una buona volta> si avvicina a un muro, cerca di essere lucido, si passa la mano sul viso, il sudore che cola viene tolta per parlare liberamente, non avere niente che lo infastidisca <Tu sei una donna libera, vuoi essere libera di scegliere, me lo hai detto anche quando stavamo insieme e non voglio che tu rimanga perchè io sto così, non farmi questo, non prendermi in giro, non sono stupido> la voce esce strozzata, le lacrime l'accompagnano <Io voglio che tu rimanga perchè lo vuoi, che tu lo faccia con tutta te stessa, non per far stare bene me. Io non reggo più Fumiko, non ce la faccio più> singhiozza asciugandosi le lacrime con la mano sinistra, l'unica non dolorante <Quando hai perso la memoria io puntavo tutto sull'amore che provavamo, ero sicuro che di tutte le cose tu non avresti mai dubitato di quello e su quello ci saremmo fatti forza, saremmo andati avanti ma quando ho visto che è stata proprio la prima cosa che hai messo in discussione, li ho iniziato a cadere veramente> si ferma pochi attimi, piccolissimi, giusto per riprendere fiato <Non volevo pressarti, non volevo ingabbiarti, cercavo solo di far emergere quel sentimento perchè una volta emerso tutto si sarebbe sistemato ma ho solo peggiorato le cose, ti ho fatta scappare da me quando cercavo di aiutarti> confessa tutto quanto <E quando non mi hai creduto su quella, li sono morto. Ti ho detto tante bugie, wonderland, i miei scopi ma non ho mai mentito su quello che sentivo e sapevo che tu lo sapevi ma quel tentennamento è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso> si muove, si avvicina a Fumiko andando a prendere il Kunai che ha lasciato a terra, lo tiene con la mano destra ben saldo per poi allontanarsi nuovamente <Al monte mi hai detto di vivere per qualcuno. Io vivevo per te, non mi importa niente di una casa, dei capelli, non mi importa di nulla, solo di te e se me lo avessi chiesto, l'avrei demolita questa magione, l'avrei ridotta in pezzi> le lacrime continuando a scendere, si sta sfogando totalmente, tutto quello che ha sempre tenuto dentro sta finalmente uscendo chiaro e limpido come l'acqua <Fumiko, ti prego, non devi rimanere per obbligo, non sono ancora partito completamente, lo noto, ti conosco, conosco i tuoi sguardi, il tuo viso, so cosa pensi solo guardandoti negli occhi> alza nuovamente lo sguardo per guardarla, per ricercarne gli occhi <Cosa devo fare per farmi perdonare? Io voglio solo ricominciare da capo ma non posso se tu ti costringi ma forse ti sto mettendo pressione anche adesso e non me rendo conto perchè io sono un'idiota che sbaglia qualsiasi cosa che fa, sbaglia, non se ne accorge e fa soffrire le persone che ama> un sorriso sarcastico si forma sul suo viso <Non piangere ti prego, non piangere per uno come me> e ora l'autostima è anche andata sotto i piedi. [Chk off][Hebi]

01:40 Fumiko:
 Tutta quella faccenda trasuda una tristezza tale da rendere tutto più buio, grigio, spento, così è come si sente la donna in quel momento. Ha spento a forza quel fuoco che la animava, il.fuoco di un inizio senza Noboru, senza la sua presenza assidua che l'avrebbe travolta lentamente. < mi hai fatta soffrire.. come io ho fatto soffrire te > sa come la conosca , come conosca la vecchia Fumiko, non quel mix di personalità contrastanti che desiderano.cose tante diverse ma una su tutte ha vinto adesso, il desiderio di non vederlo morire e crollare in quel.modo. Non avrebbe mentito, avrebbe detto solo la verità delle cose e avrebbe omesso, in quel modo il ragazzo non si sarebbe potuto accorgere di nulla < quel giorno ti ho detestato, per qualche momento l'ho fatto in preda alla rabbia > era vero, non lo ha mai odiato, solo in quel momento si era sfogata in quel modo violento, ma anche quella è la verità, lo si legge negli occhi . A quel grido si spaventa , e si spaventa ancora di più nel vederlo andare via e allontanarsi per parlare e ancora e ancora < non ho mai smesso di amarti > lo ama sicuramente, su questo non cu piove e non può metterlo in dubbio nemmeno mentre lo.dice, ma il fatto che amasse di più la libertà è un altro conto. < ho solo messo in discussione me stessa, la persona nuova che sono > le lacrime che riprendono e si rialza a fatica ma si rialza < non hai capito? Qualsiasi cosa sia successa mi.ha cambiata, non di molto, ma qualcosa è storta adesso dentro di me > la voce strozzata di chi sta trattenendo il pianto < qualcosa che non so cosa sia, volevo solo capire, capire chi fossi .. ma mai ho smesso di provare amore per te.. volevo sapere chi ero > il respiro rotto e doloroso fa solo da suono da parte di lei, un suono che lentamente si abbassa < lei..lei.. > si torna a quella ragazza < Heiko l'ha..incontrata..le ha detto che sarebbe venuta a vivere qui subito > le parole che le ha detto la piccola son proprio quelle < Mirako mi ha dettto che è anche molto bella .> abbassa lo sguardo , ma la gelosia che esce dalla voce è presente, ovvio che sia gelosa di quella nuovissima presenza con lui < nemmeno io sto mentendo su quello che provo > non mente e l'altro può vederlo nei suoi occhi < avevo solo bisogno di capire l'importanza che hai per me.. e adesso l'ho capita > lo vede recuperare l'arma e prova anche lei ad avvicinarsi a lui , tremante e provata < lascia quel kunai > allunga la mano per farselo dare , e probabilmente si sarebbe ferita da sola < perdonami Raido > un altra supplica, una supplica quelle parole , vuole solo che smetta di ripeterle, che smetta di farsi del male < non volevo farti tanto male > le lacrime che si fanno più forti < allora fammi smettere di piangere > soffoca u singhiozzi a malapena < ricominciamo di nuovo, ricominciamo d'accapo allora, ricominciamo insieme > parole vere, sempre vere, omette soltanto altre cose. Ma aspetta singhiozzante davanti a lui, la mano allungata verso il kunai per prenderlo e no, non se ne sarebbe andata via di li .[chkra on]

11:28 Fumiko:
 Tutta quella faccenda trasuda una tristezza tale da rendere tutto più buio, grigio, spento, così è come si sente la donna in quel momento. Ha spento a forza quel fuoco che la animava, il.fuoco di un inizio senza Noboru, senza la sua presenza assidua che l'avrebbe travolta lentamente. < mi hai fatta soffrire.. come io ho fatto soffrire te > sa come la conosca , come conosca la vecchia Fumiko, non quel mix di personalità contrastanti che desiderano.cose tante diverse ma una su tutte ha vinto adesso, il desiderio di non vederlo morire e crollare in quel.modo. Non avrebbe mentito, avrebbe detto solo la verità delle cose e avrebbe omesso, in quel modo il ragazzo non si sarebbe potuto accorgere di nulla < quel giorno ti ho detestato, per qualche momento l'ho fatto in preda alla rabbia > era vero, non lo ha mai odiato, solo in quel momento si era sfogata in quel modo violento, ma anche quella è la verità, lo si legge negli occhi . A quel grido si spaventa , e si spaventa ancora di più nel vederlo andare via e allontanarsi per parlare e ancora e ancora < non ho mai smesso di amarti > lo ama sicuramente, su questo non cu piove e non può metterlo in dubbio nemmeno mentre lo.dice, ma il fatto che amasse di più la libertà è un altro conto. < ho solo messo in discussione me stessa, la persona nuova che sono > le lacrime che riprendono e si rialza a fatica ma si rialza < non hai capito? Qualsiasi cosa sia successa mi.ha cambiata, non di molto, ma qualcosa è storta adesso dentro di me > la voce strozzata di chi sta trattenendo il pianto < qualcosa che non so cosa sia, volevo solo capire, capire chi fossi .. ma mai ho smesso di provare amore per te.. volevo sapere chi ero > il respiro rotto e doloroso fa solo da suono da parte di lei, un suono che lentamente si abbassa < lei..lei.. > si torna a quella ragazza < Heiko l'ha..incontrata..le ha detto che sarebbe venuta a vivere qui subito > le parole che le ha detto la piccola son proprio quelle < Mirako mi ha dettto che è anche molto bella .> abbassa lo sguardo , ma la gelosia che esce dalla voce è presente, ovvio che sia gelosa di quella nuovissima presenza con lui < nemmeno io sto mentendo su quello che provo > non mente e l'altro può vederlo nei suoi occhi < avevo solo bisogno di capire l'importanza che hai per me.. e adesso l'ho capita > lo vede recuperare l'arma e prova anche lei ad avvicinarsi a lui , tremante e provata < lascia quel kunai > allunga la mano per farselo dare , e probabilmente si sarebbe ferita da sola < perdonami Raido > un altra supplica, una supplica quelle parole , vuole solo che smetta di ripeterle, che smetta di farsi del male < non volevo farti tanto male > le lacrime che si fanno più forti < allora fammi smettere di piangere > soffoca u singhiozzi a malapena < ricominciamo di nuovo, ricominciamo d'accapo allora, ricominciamo insieme > parole vere, sempre vere, omette soltanto altre cose. Ma aspetta singhiozzante davanti a lui, la mano allungata verso il kunai per prenderlo e no, non se ne sarebbe andata via di li .[chkra on]

11:51 Raido:
  [Camera] Si sono fatti soffrire come non mai, entrambi sono riusciti a colpirsi, a farsi del male e a ridursi in questo modo. Lei vede buio, lui oscurità, un mondo senza speranza e senza di lei. Anni fa non avrebbe mai pensato di arrivare a una cosa del genere, rimanere completamente scottato da una donna eppure è così, ci è riuscito, è riuscito a rimanerci per amore. Non risponde a quella frase, è vera, la sofferenza che provano è solo opera loro, una sofferenza che è difficile da togliere e da estinguere dai loro cuori e dai loro animi. Vuole mentire, vuole davvero mentire sulla sua condizione ma quello che non sta capendo è che è proprio questo ciò che gli serve, si sta sfogando con lei, sta dicendo ogni cosa e man mano che parla il peso che grava su di lui diminuisce sempre di più, stanno parlando, lo stanno facendo in modo distorto ma lo fanno <Ma in quel momento ho visto tutto il risentimento che provi verso di me, la tua rabbia era sincera> anche li, anche in quel caso la ragazza è rimasta in silenzio, non ha detto niente, è semplicemente scappata. L'ama, l'ama con tutto se stesso e non potrebbe desidera altre se non lei e quelle parole sincere di lei, parole che, però, lo fanno dubitare <Io sono una persona debole, tutti mi vedono forte, potente ma in realtà l'esterno se solo per coprire le mie debolezze. Ero accecato dalla paura di perderti, accecato dall'idea che tu potessi trovare un altro, andare tra le braccia di un'altra persona e magari innamorartene perchè non ricordavi quel sentimento. Per settimane la paura mi ha divorato, una paura che mi ha attorcigliato le viscere> si ferma pochi attimi, pochissimi momenti mentre continua ad ascoltarla in silenzio, ascolta ciò che ha da dire e ciò che va a dire è quello che, finalmente, gli fa aprire gli occhi. Solleva lo sguardo, apre gli occhi sempre di più ed è possibile vedere il viso di una persona che realmente ha capito, realmente ha capito ogni suo sbaglio, ogni cosa fatta in modo errato. Ha messo in dubbio se stessa, ha solo cercato di capire chi fosse e l'esperienza senza memoria l'ha cambiata drasticamente, non sa in che modo preciso ma è successo <Perchè non me lo hai detto prima?> sarebbe stato tutto più semplice, più facile da accettare. Stringe il kunai nella mano, lo tiene ben saldo dall'elsa mentre si parla di Sayuri ed è proprio Kouki ad averle dato quelle informazioni <No, le dissi che avrei dovuto parlare con due persone prima, non ho detto i nomi ma era Kouki e tu. Sapevo che permetterle di venire qui subito era uno sbaglio ed ero pronto a dire di no se anche una sola di voi non fosse stata d'accordo o titubante> abbassa il capo verso il basso sentendo quella frase pregna di gelosia e si ritrova a sorridere, un sorriso malinconico <Non ti ho mai sentito gelosa, è la prima volta, è una bella sensazione> sapere che lei ci tiene nonostante tutto, che è gelosa di lui <Magari è bella, magari lo è sul serio ma io non l'ho notato, non m'interessava e non m'interessa nemmeno adesso. Quello che volevo era il suo potere, il potere del suo nome, del suo ruolo> tutto per la Masayoshi ma quel sorriso svanisce presto, un sorriso che diventa fumo. Non mente sui sentimenti e adesso lui, tutto d'un tratto, è importante. Non ci crede, è colpa sua se adesso sono li, colpa del Jonin se lei lo ha visto in quelle condizioni. Il capo sta giù, non la alza continuando a brandire il kunai mentre gli viene intimato di fare il contrario <Perdonarti? Non hai niente da farti perdonare, soffro per colpa mia, non tua> ed è la verità, una verità che non può negare nemmeno lei. Quelle lacrime che le bagnano il viso, non può vederle, non può sopportarle e ora deve scegliere. Farla smettere di piangere, ricominciare ma è giusto? E' davvero giusto? Allunga il braccio destro in avanti, la punta del kunai rivolta verso il basso, viene lasciato cadere, l'arma si conficca nel pavimento perfettamente diritta con la punta incastonata nel legno. Lentamente le ginocchia cedono, le sente molli mentre va ad inginocchiarsi a terra ai piedi della ragazza, lo sguardo basso. Le lacrime ricominciano a scendere, bagnano il di lui viso andando a buttarsi sul pavimento <Come mi sono ridotto, sono l'ombra di me stesso> ne è consapevole e gli viene il voltastomaco al solo pensiero, un pensiero che non vorrebbe avere e non dovrebbe fare minimamente <Mi dispiace, mi dispiace per tutto> il tono è strozzato ma cerca di non darlo a vedere, cerca di trattenere il più possibile quel suo dire. Alza il capo a guardarla, la guarda negli occhi divenendo serio per pochi attimi, giusto il tempo per fare una domanda <Come sono diventato così?> non è una domanda rivolta a lei quanto a se stesso, se lo sta chiedendo da solo ma usa Fumiko come figura di riferimento. Probabilmente la risposta è nel suo passato <Non mi riconosco più Fumiko> sa di essere cambiato e lo ha fatto in peggio, è cambiato troppo e in peggio. L'alcol lo fa parlare, il dolore lo fa parlare, la coscienza viene fuori e tutto ciò che dice lo sta dicendo principalmente a se stesso. [Chk off][Hebi]

12:11 Fumiko:
 Il dolore fa loro compagnia da molto tempo oramai, un dolore nello stare insieme e ancora l'Oboro è l'unico a non accorgersi di come quella situazione, di come essere costretta li dentro faccia male alla ragazza, un dolore che cerca di soffocare con tutte le sue forze ma è li, vivo pulsante e più passa il tempo più diventa forte divorandola da dentro . Una lotta interiore tra se stessa che fa male ma che all'esterno non viene.vista, il ragazzo non se ne accorge. E come potrebbe? Sta dicendo la verità, ma non capisce come stia omettendo qualcosa di importante per lei adesso, la proprio libertà, la propria felicità e la possibilità di cercarla da se. < in quel momento ero arrabbiata, ferita, volevo solo farti male per farmi lasciare andare > confessa quello che ha fatto, non lo ha fatto per vederlo soffrire ma per farsi lasciare andare, convinta che in quel modo avrebbe riavuto quello che con le.buone non è riuscita ad avere . Ma tutto non era servito a niente riportando il tutto da capo senza avere del tempo per pensare a se stessi. Anzi, lui pensa a se stesso, un pensiero di dolore e rabbia verso il ragazzo che scompare con un semplice sospiro. Non si può appigliare a quelle cose. Lo lascia parlare senza intervenire, cosa avrebbe potuto dire? Che Koetsu l'ha consolata e a modo suo l'ha resa "felice", rilassata e tranquilla dopo mesi e mesi che non si sentiva così? Che sono andati a letto ma era stato solo un attrazione fisica che hanno voluto sfogare? Anche quelle informazioni vengono seppellite dentro la Senjuu. < io..ho provato a dirtelo, ogni giorno da allora ad adesso, ho provato a fartelo capire > sussurra guardando in basso per evitare che veda lo sguardo sconfitto che ha < non sapevo come spiegarlo, ci ho provato.. solo da poco sono riuscita a capire > quando era andata via, li aveva veramente capito cosa desiderava, senza la presenza del ragazzo. < oh..allora ha mentito lei..> storce il nasino < puoi..per me va bene..farla stare qui > acconsente semplicemente quello che desidera lui facendolo passare per un proprio desiderio < vuoi che sia più gelosa? > ritorna a guardarlo ma quelle parole le bloccano il respiro, qualcun altro che usa una ragazza per i propri scopi, qualcun altro che usa quella ragazza senza fregarsi di lei, dei suoi sentimenti, della sua vita. Il volto diventa cereo e spaventato , Raido adesso per lei è come la copia sputata di Lucifer. Anche Lucifer l'aveva tradita in quel modo, e lui desidera fare lo stesso. < non dirlo più > la voce più forte e autorevole < non dire più che vuoi usare una ragazza per i tuoi scopi > una lacrima di rabbia viene lasciata andare < è una persona non un oggetto > la fiamma che si è accesa si spegne velocemente come si è riaccesa < per averti fatto del male > ecco le sue scuse, ma si sarebbe fatta perdonare standogli vicina. Ma l'uomo rende tutto ancora più difficile crollando, vorrebbe crollare lei, dimenticare tutto , perdere la memoria di nuovo ma le tocca subire tutto. Lo lascia parlare avvicinandosi lenta verso di lui, inginocchiandosi davanti a lui < basta così > solleva una mano per accarezzargli la guancia delicatamente, una carezza che le brucia le.dita. < andrà tutto bene > sussurra dolce, sarebbe andato tutto bene per lui, per Miho e per Kouki. Sarebbe andato tutto bene.

12:45 Raido:
  [Camera] Perchè non riesce a renderla felice? Sta sbagliando tutto quanto e lo sta facendo ancora. Vuole che lei gli sputi tutto quanto in faccia, che gli dica tutto quello che pensa ma non lo fa, non lo fa mai, si tiene tutto quanto dentro e non riesce, sta crollando, è crollato pure lui ed è quello che ha sempre evitato di fare ma ora non ci riesce più. L'ascolta in silenzio, il capo chino <E io ho rovinato tutto lasciandomi andare> parla, sussurra a se e alla ragazza, sussurra quel suo pensiero. E' egoista, lo ha fatto e lo fa tutt'ora ma non può evitare, non può farlo, il solo pensiero di lei con un altro uomo lo manda in bestia, lo fa stare male ed è un pensiero egoistico quando ha promesso di lasciarla andare. Vorrebbe sbattere la testa contro un muro, sbatterla fin quando non si sistemi come si deve ma niente serve, niente. Ode ancora le sue parole, quelle parole cariche di tristezza ed è una tristezza che non riesce a scacciare da lei e anche da lui <Io non ho mai capito, non capivo cosa volessi dire, cosa significasse tutto questo per te> e solo da poco è riuscita a capire ma cosa? Non lo capisce lui e non ci sarebbe mai riuscito. Il capo ancora chinato mentre cerca di pensare a cosa dirle, a come comportarsi, a cosa fare in questo momento e situazione <Io ti guardo e ti vedo triste per colpa mia, non merito il tuo perdono, non merito niente. Io non ti merito, anzi, tu non meriti uno come me, meriti di meglio. Tu sei perfetta, lo eri, lo sei e lo sarai mentre io, io non ho fatto altro che peggiorare fino a diventare niente> alza lo sguardo per guardarla negli occhi, per osservarla meglio. Non sa più cosa dire, non sa cos'altro fare ma si strugge per non essere riuscito a concederle ciò che ha chiesto, si sta distruggendo momento dopo momento <Si, lo ha fatto> ma quel suo volerla qui non le piace <Non è vero e non rimarrà qui, andrà via> ma poi comincia con quelle domande accondiscendenti, domande che lo fanno stare sempre più male, come non mai <Io voglio ciò che vuoi tu, voglio che tu sia felice, voglio imparare a capire i miei sbagli, a correggerli, voglio imparare a lasciarti andare, voglio che tu sia libera di fare ciò che vuoi> eppure ci sta provando ma tutto sembra essere perduto oramai, tutto quanto sembra essere scivolato via, sta perdendo, è sconfitto ma vuole provare a rimediare, vuole impegnarsi. La rabbia di Fumiko viene di nuovo fuori, la sente mentre lo rimprovera di quella frase <Hai ragione> non avrebbe dovuto dirlo, non avrebbe dovuto esprimere quel pensiero. Crolla infine, cade per terra con le ginocchia, pochi attimi mentre parla, dice ciò che pensa e la osserva mentre si avvicina, si inginocchia e lo carezza, lo carezza ma qualcosa non va e lo sente, lo sente dentro di se <Andrà tutto bene> chiude gli occhi, li stringe poggiando le mani a terra per rimettersi in piedi, si alza ergendosi davanti alla ragazza, il cuore che pulsa, forte, è agitato, è arrabbiato, è triste, è deluso e odia se stesso <Io passerò ogni singolo momento della mia vita cercando di farmi perdonare da te. Non so come farò, non so in che modo ma ti prometto che lo farò. Io voglio davvero farlo> conclude infine, conclude senza guardarla ma restando in piedi, resta fermo passandole di fianco, la oltrepassa. Un'idea gli balena in testa, qualcosa di inusuale eppure vorrebbe dirgliela ma potrebbe rovinare tutto nuovamente. [Chk off][Hebi]

12:53 Fumiko:
 Ormai tutto è stato deciso, tutto è andato cone il ragazzo ha sempre.desiderato, averla di nuovo li, il resto è solo contorno ormai. Ha detto quello che lui voleva sentirsi dire , e lui ha detto quello che voleva, ormai non vi è più tempo di parlare ancora e rendere il tutto ancor più spiacevole.di quanto non sia già. Lo fissa mentre si alza , il cuore che pulsa sempre più lentamente nella consapevolezza di quello che è appena accaduto < va in bagno,lavati > si rialza anche lei < ci penso io alla stanza..non voglio che Kouki la veda così, e che veda così anche te > si asciuga tutti i residui di lacrime sul volto < poi ti metto a letto, e vado a prendere Miho > si sarebbe trasferita di nuovo li dentro < Kouki ..spero che sia felice che io sia di nuovo qui > lo spera vivamente perché lei avrebbe reso tutto molto più facile, più felice probabilmente. E con ciò andrebbe a fare quello detto, pulirebbe lo schifo di quella stanza , tutto quanto e poi la lascerebbe alle sue copie per pulirla a dovere mentre lei si occupa prima dell'uomo e poi della neonata. [End]

Cosa posso dire, niente, non gioco più