Quando la figlia è più saggia del padre
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Giocata del 06/12/2017 dalle 09:51 alle 15:27 nella chat "Luogo Sconosciuto"
[Stanza -> Cucina] Ormai è tornata a casa, e dopo aver trovato le lettere d Shade e averle parlato quella stessa sera, ora la piccola si ritrova a leggere un tutt’altro tipo di biglietto. Non sa cosa sia successo tra Fumiko e suo padre, non sa come stanno le cose adesso, ma quel biglietto lasciatole da Fumiko non promette nulla di buono. Sospira rileggendolo più volte, come se volesse analizzare ogni singola parola scritta, cerca quello che si cela oltre quelle righe per capire se e quanto sia grave la situazione. Indosso ha il proprio pigiama grande forse una taglia rispetto a lei, largo e morbido, di un colore azzurro, e ai piedi indossa quelle ciabatte calde e pelose di colore blu che sicuramente non indosserebbe né Kouki e neppure Mirako, tanto che solitamente la piccola andrebbe in giro scalza. Lei ha dormito, sta recuperando tutto il sonno perso e ha anche una discreta fame, anche se la preoccupazione per quelle righe sembra darle pensiero. Si alza dal letto della sua stanza, mettendosi il bigliettino in una taschina del pigiama, ormai è sveglia da un bel po’ ma solo ora deciderebbe di raggiungere il bagno per svegliarsi del tutto. Una rinfrescatina al viso e rimane per qualche secondo a fissare il proprio riflesso nello specchio con espressione lievemente preoccupata. La manina destra si solleverebbe dal fianco medesimo per poter accarezzare quella superficie fredda e riflettente, non si riconosce eppure allo stesso tempo sa chi non è. Scuote la testa e si pettina i lunghi capelli neri per creare una treccia lunga e morbida, che farebbe ricadere sulla spalla sinistra. Piccola e gracile, con quel colorito pallido che l’accompagna e gli occhi gialli… è uguale a Kouki, una Gemella, eppure sa di essere diversa. Un sospiro, quindi a passi lenti e piccoli si dirigerebbe ora verso la cucina, con tutta l’idea di preparare qualcosa per la colazione, magari un thè caldo con qualche infuso particolare, e dei biscotti se mai ce ne fossero, insomma qualcosa di semplice e caldo dato che si sente gelare fin dentro le ossa. Si guarderebbe intorno, ascoltando il silenzio di quella casa, capire se il padre sia già sveglio o meno, individuare il gattino o quel cagnolone che segue lei e Fumiko. In ogni caso se fosse arrivata alla cucina inizierebbe a mettere qualcosa da mangiare nelle ciotole del gatto, una lavata alle mani e quindi metterebbe la teiera con l’acqua sui fornelli, attendendo che essa si scaldi alla temperatura giusta. I movimenti sono lenti, l’espressione pacata e rilassata, anche se sta cercando in ogni modo di risvegliare Kouki da quel bozzolo che si è creata, anche se non sa effettivamente se sarebbe un bene riportarla alla realtà. [Chakra On] Il pomeriggio prima lo ha passato con Fumiko, in quella casa fatta interamente di legno. Hanno passato un bel pomeriggio insieme anche se l'imbarazzo e i colpi al cuore non sono mancati di certo, anzi, per certi versi è tutto stato distruttivo per lui e per la sua mente. Oramai la convinzione di averla persa definitivamente avanza minuto dopo minuto, va avanti sempre di più ed è questo che non lo fa dormire la notte. Oramai sono 3 giorni che non chiude occhio e mangia qualcosina giusto per non crollare definitivamente. Ha passato la notte a casa anche se non ne letto, più precisamente davanti alla magione, al fresco. E' rimasto seduto all'aria aperta per tutta quanta la notte anche se, a un certo punto, non ce l'ha fatta. Ha richiamato un numero considerevole di copie cominciando un allenamento notturno, un allenamento per passare il tempo anche se si è tramutato in una scazzottata serale. Indosso, come suo solito, porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Sulla schiena ha posto la samehada, sua fedele arma in ogni situazione ed è anche la più potente di tutto l'armamentario mentre alla vita ha legato la sua katana, compagna di mille avventure che non lascia indietro. Non ha l'equipaggiamento completo, non ne ha bisogno. Gli occhi sono rossi, sotto di essi vi sono profonde occhiaie e il suo abbigliamento è sporco, a tratti strappato e rovinato, stanotte ci ha dato dentro ed è con questo aspetto che apre la porta della magione entrando in essa con passo lento. Richiude l'entrata avanzando lentamente verso la cucina nella speranza che Kouki dorma così da non farsi vedere in quelle condizioni ma, purtroppo, il suo desiderio non si avvera. Scorge la figura della Yakushi all'interno della stanza intenta a preparare il tè <Oh sei già sveglia> rimane fermo a guardarla, a fissa e sospira nel mentre <Dormito bene?> non è il massimo dell'allegria questa mattina, per niente. [Chk on][Katana equip][Samehada equip][Armatura pesante equip] [Cucina] Fissa con intensità la teiera sui fornelli, come se col solo sguardo possa accelerare la preparazione. In silenzio, avvolta da quell’assenza di rumori così come dovrebbe sentirsi anche Kouki in quei giorni. Non sa esattamente come fare quindi si limita a continuare semplicemente vivendo, e tentando di volta in volta, di scuotere quella piccola figura nella propria mente. Certo potrebbe facilmente costringerla con la forza, questo è vero, ma non sa cosa potrebbe ottenere. Nel mentre che attende l’acqua, la ragazzina inizia ad apparecchiare la tavola anche se non ha idea se suo padre voglia bere del thè, o magari altro, ma lei mette le tazze, cucchiaini, vari tipi di infusi, zucchero e biscotti, tutto sopra a delle tovagliette ovviamente. Infine concederebbe qualche coccola il micino, il quale sembrerebbe sentirsi a suo agio anche con quel grosso e dolce cane nero nelle vicinanze. Il rumo della porta di ingresso che si apre e si chiude attirerebbe però la sua attenzione, andando a puntare lo sguardo verso l’entrata della cucina, così da poter scorgere la figura del padre in avvicinamento. Si osservano, l’uomo non sembra stare decisamente bene… vestiti strappati e sporchi, occhi rossi, occhiaie e un’aria decisamente abbattuta. No. Non che coraggio dovrebbe riportare Kouki a questa realtà? Accenna un piccolo e dolce sorriso, mostrandosi nella sua pacatezza mattutina. <Cos’hai combinato? Tutto bene?> domanda verso di lui con una leggera preoccupazione nel tono, anche se esso rimane amorevole e protettivo. <Mi sono riposata si, anche se non direi lo stesso di te. È per Fumiko?> domanda ancora una volta, con calma e cautela, cercando di individuare ogni reazione nel viso e nel corpo del padre. Al collo ovviamente porta ancora il ciondolo che le ha regalato, infine lo inviterebbe a sedersi, se lo volesse. <Vuoi del thè caldo? Lo sto preparando ora.> non dice altro, limitandosi a tornare a fissare quella teiera, la quale ormai dovrebbe essere in procinto di sfornare acqua calda. Non dice nulla riguardo se stessa, non accenna l’argomento e lascia che si parli solo dello stato dell’Oboro o di qualunque cosa abbia voglia di parlare. Deve trovare un modo per cercare di rimettere le cose a posto, ma si trova in difficoltà, già è difficile solo pensare a se stessa, o meglio, a Kouki, pensare in grande invece, alla famiglia, si rivela essere ancora più difficile del previsto. [Chakra On] Il suo aspetto è orribile, non vi è niente di normale nella sua condizione e di certo non è il modo migliore per presentarsi a sua figlia. Comincia a pensare di aver fatto tutto questo troppo in fretta, ha ricercato la famiglia con troppa foga e adesso non sa cosa sta facendo. Ogni sua azione si rivela sbagliata, ogni cosa che fa non è mai giusta e tale situazione comincia a dargli anche abbastanza fastidio, poco ma sicuro. Avanza verso la cucina passando per il corridoio, avanza in silenzio incrociando lo sguardo di Kouki. Non avrebbe dovuto vederlo così, non avrebbe dovuto mostrarsi in quelle condizioni proprio davanti a lei, ne ha già passate tante, troppe per ricevere anche questo peso <Si, mi sono allenato tutta la notte, per sfogarmi e passare il tempo> lo dice come se niente fosse, è ridotto a uno schifo ma a lui non interessa e mai potrebbe interessargli <Tutto bene non direi> sbuffa guardando la stanza e tutto intorno a se cercando qualche fonte i ispirazione, qualcosa che possa aiutarlo a pensare meglio a cosa fare. Ode il dire di Kouki, almeno è felice che lei sia riuscita a riposare un pochino <Fumiko, già> un sorriso sarcastico si crea sul volto dell'albino, un sorriso che non ha niente di sereno <E' proprio lei il problema sai? Da quel che ho capito confonde i ricordi vecchi con quelli nuovi e adesso è arrivata al punto di non ricordare più me o te, è confusa e..mi ha lasciato> lo dice, si sfoga con la figlia e non dovrebbe ma non ha nessun altro con cui parlare, non ha nessuno con cui poter essere se stesso, non ha nessuno con cui mostrarsi debole <E' difficile pensare lucidamente in queste occasioni e non sono riuscito a chiudere occhio, non chiudo occhio da 3 giorni per questa storia> cammina per la cucina, sta buttando fuori tutto quanto di prima mattina ed è sbagliato farlo ma lo fa, lo fa comunque senza trattenersi. Si ferma qualche secondo per sentire la domanda di Kouki, in questo momento vorrebbe andare in missione, combattere contro qualcosa o qualcuno, distrarsi <Si grazie, vado a cambiarmi> si dirige verso il bagno posto su quel piano per poi entrarvi all'interno aprendo la porta. L'acqua scorre veloce, si da una rinfrescata, cambia i vestiti uscendone con un semplice pantalone blu notte e una maglietta bianca, il tutto per stare più comodo e tranquillo. Si siede sulla sedia dietro al tavolo conscio di non essersi preoccupato minimamente di lei <Tu come stai? Sono giorni che volevo parlarti e..che ti succede?> quella non è Kouki, almeno non è la Kouki che conosce. [Chk on][Katana equip][Samehada equip][Armatura pesante equip] [Cucina] Osserva quell’uomo che sembra soltanto l’ombra di se stesso. Non ha idea di come aiutare lui e Fumiko, ma di sicuro le cose dovranno andare nel verso giusto. Ma come? In silenzio attende che egli faccia sentire la sua voce, desiderosa di sapere cosa ha combinato per essere ridotto a quel modo e la risposta non tarda ad arrivare. Si è allenato per sfogarsi e passare il tempo, tutta la notte, e lei sa bene cosa significhi passare intere notti senza dormire con la sola compagnia dei pensieri, ma lui è riuscito a trovare qualcosa da fare per distrarsi. <Distrarsi è un bene, ma attento a non esagerare, okay?> decisamente non stare fissi sui pensieri è una buona cosa, ma da quello al farsi del male il passo è breve, soprattutto se si fanno sforzi fisici senza avere il corpo riposato. <Se non dormi e mangi poco il corpo ne risente, e fare troppi sforzi fisici in questo stato alla lunga porta a risultati negativi.> si premura nel dirgli quelle cose, come se si volesse prendere cura di lui, dolce e vellutata, continuando a riservare a lui soltanto quel suo sorriso. Le parole sono ben ponderate, pronunciate con calma e tranquillità, tutto per cercare di creare un’atmosfera che possa rilassare almeno un poco suo padre. Ascolta in silenzio le parole che poi vengono dette, di come Fumiko sia il problema, ed analizza con cura quelle parole, cercandone il significano ed elaborando risposte adatte alla situazione. Eppure non risposte, annuisce solamente e lascia correre il tempo, lascia che il silenzio cali, mentre l’acqua per il thè, finalmente, è pronta. Lascia che suo padre vada a cambiarsi e lei ne approfitta per versare l’acqua nelle tazze, preparando tutto per il ritorno dell’uomo in cucina. <Scegli pure l’infuso che vuoi.> ce ne sono di diversi sapori, la ragazzina ne sceglie uno ai frutti di bosco, dolce il punto giusto e dal sapore fruttato. Lo metterebbe a mollo nell’acqua bollente, attendendo che l’aroma si disperdi e solo quando sono entrambi seduti, la ragazzina schiverebbe la domanda a lei rivolta per rispondere invece alla questione Fumiko. Lo fa con una certa eleganza non c’è che dire. <Fumiko ha subito un terribile shock. Le è stata cancellata la memoria da suo padre e ha compiuto azioni che forse non avrebbe voluto compiere, ma è normale che ora, che l’influenza di quell’uomo è sparita, ella vaghi nella confusione più totale.> espone il suo punto di vista, andando a mescolare il thè con un cucchiaino, dopo averci messo dello zucchero. <La sua reale memoria si sta mischiando con i ricordi delle azioni compiute sotto l’influsso del padre, e ciò la spaventa, la porta a prendere decisioni spinte dalla paura.> questo è quello a cui è arrivata in conclusione tramite quel biglietto lasciatole da lei e le parole dette da suo padre. <Ha bisogno di tempo per cercare di trovare nuovamente se stessa e per farlo ha bisogno di stare in un luogo che sia suo, dove possa trovare la propria pace.> pronuncia ancora, sollevando ora lo sguardo dal thè al proprio padre, parlando con calma e pacatezza, cercando di far comprendere all’uomo quel suo punto di vista. Lo sguardo dolce, il sorriso che si delinea sul suo viso. <Non pensare che sia colpa tua, o colpa di Fumiko. È un momento delicato e bisogna sapere come muoversi, quindi lasciare il giusto spazio a lei, ma allo stesso tempo non lasciarla completamente sola. Portarla pian piano a ricordare dividendo ciò che nella sua mente è confuso, senza fretta.> una pausa, si premura di comprendere il viso del padre, le sue reazioni. <So che fa male. ti dovrà sembrare come se tutto ti stesse crollando addosso, come una costruzione di specchi che si infrangono intorno a te. Tutto sembra andare a per il verso sbagliato ma è ora che bisogna tenere i piedi ben saldi ed essere forti, ora che lei ha bisogno.> sa perfettamente che tipo di sensazione è, lo sa attraverso Kouki e le sue emozioni, lo sa perché l’intera sua mente è crollata infrangendosi come vetro. <Il vostro è un amore forte, dal quale è nata una bambina. Lotta per far si che Fumiko se ne ricordi, lotta anche per lei. Ma con dolcezza e pazienza. Non dovrai fare tutto da solo, se vuoi io ci sarò per darti aiuto e sostegno, aiutarti ad aiutarla.> si ferma, si ammutolisce, sa per certo che quelle non sono verità assolute, e si premura nel farlo sapere anche a lui. <O almeno tutto questo è quello che penso io, come reagire io. Potrei avere ragione, come potrei anche sbagliarmi. Ma so per certo che Fumiko ora ha paura ed è confusa, e quello stato d’animo porta a prendere decisioni distorte, confuse ed affrettate.> gli sta dicendo di non vedersi già sconfitto, di non vedere la donna già lontana da lui, perché c’è ancora modo, tempo e speranza che tutto torni come prima. O meglio… magari non sarà mai esattamente come prima, ma almeno ricominciare a percorrere la strada giusta. Annuisce e inizierebbe a bere qualche sorso di quel thè aromatizzato… e nel frattempo ha preso tempo per cercare di elaborare qualcosa per sé. Cosa dirgli? Dovrebbe farsi aiutare anche da lui per recuperare Kouki, ma così in questo stato e in questa situazione? Kouki crollerebbe nuovamente. Si sente combattuta, ma cerca di mantenere il suo stoico equilibrio, la sua solita pacatezza. [Chakra On] Lui è il genitore e lei la figlia ma in questo momento i ruoli sembrano invertiti, sta crollando, piano piano sta crollando anche lui, la sua mente non può reggere ancora per molto quella situazione. Si è sempre dimostrato forte, sempre con i piedi per terra ma ora non ce la fa più, si sta stufando di sopportare tutto quanto sempre e comunque. Per una volta vorrebbe che tutto andasse per il verso giusto, ogni cosa al suo posto e la sua famiglia riunita in quella casa o in un qualsiasi altro posto dove poter stare tranquilli <Non ho esagerato, non io almeno. Ho detto alle mie copie di darmi del filo da torcere e si sono lasciate andare un po' troppo> le sue copie lo hanno letteralmente distrutto ma d'altronde è lui, conosce il proprio potere e sa benissimo di cosa è capace, uno scontro con se stesso risulterebbe fatale, letteralmente. Solleva un sopracciglio nel sentire quelle parole venire pronunciate da lei, sorpreso e abbastanza sconcertato anche, non crede alle proprie orecchie <Io ti ripeto la stessa cosa da mesi e non mi hai mai ascoltato> batte velocemente la punta del piede sul pavimento fissando Kouki <Ma hai ragione solo che dormire con i pensieri che continuano a tormentarti la testa non è semplice, persino mangiare mi risulta difficile> per la prima volta riesce a mettersi nei panni della bambina, adesso sa cosa sente e il modo in cui l'ha fatta soffrire, lo sente perchè lo sta provando anche lui <Adesso riesco a capirti> forse questo li avrebbe avvicinati ancora di più, li avrebbe resi più uniti ma solo il tempo avrebbe potuto dirlo. Si sfoga completamente per poi andare a cambiarsi, toglie i vestiti logori e puzzolenti, si lava per apparire normale, cerca un modo per far scomparire il rossore dagli occhi e alla fine torna in cucina con il completo da casa che usa molto spesso. Si siede andando a prendere l'infuso normale <No> lo lascia improvvisamente prendendo quello al cioccolato <So già che me ne pentirò> potrebbe essere buono come potrebbe essere uno schifo totale. Lo immerge nell'acqua calda per fare in modo che ne prende il sapore e il colorito mentre ascolta il dire di Kouki. Pende letteralmente dalle sue labbra e non riesce a credere quanto la ragazzina sia saggia, forse perchè ragiona a mente fredda non essendo coinvolta direttamente e quelle prime parole sono l'esatta e perfetta descrizione della realtà in cui vive Fumiko <Lo so, l'ho capito ieri quando sono andato a trovarla. In quella casa si sentiva a suo agio e siamo riusciti a parlare senza molti problemi> è riuscito a capirlo ma il discorso non è ancora finito, anzi, continua imperterrito da parte della Yakushi. Ancora parole sagge, dice il giusto e il vero, dice ciò che bisogna fare e sa che bisogna fare come dice lei. Sorride, sorride felice perchè bastano quelle poche e sincere parole per dargli speranza e forza, una forza che solo lei riesce a dargli <Io non ti merito> la guarda negli occhi, li fissa pensando a come ha quasi rovinato tutto con lei, come ha quasi distrutto il loro bellissimo rapporto <Hai ragione, hai ragione su tutto> afferra la tazza del tè, vorrebbe bere qualche sorso, buttare giù tutto il liquidi ma non è ancora il momento <Mi chiedo come hai fatto ad affezionarti a me> in confronto lui è solo un povero stolto ma accetta il suo aiuto <Grazie> gli sarebbe servito davvero tanto, avere qualcuno vicino che l'aiuti ad andare avanti. Solleva la tazza portandola alla bocca e cominciando a bere, beve quello strano tè buttandolo giù, lo assapora per bene <Come pensavo, fa schifo> poggia la tazza sul tavolo alzandosi da esso <Torno subito> per poi dirigersi verso i piani superiori, corre su per le scale e passano minuti interi prima che scenda con in mano un pacco abbastanza grande e quadrato. Si avvicina a Kouki, si mette davanti a lei <Volevo dartelo già da un po' ma, ecco, è per te> le porge quel pacco incartato e, una volta aperto, dentro ci avrebbe trovato un kit da disegno completo di album, colori, matite e tutto il necessario per disegnare. Si va nuovamente a sedere al suo posto prendendo la tazza <Ora però, rispondi alla domanda> sorride nuovamente andando a bere quello schifo chiamato tè al cioccolato. [Chk on][Katana equip][Samehada equip][Armatura pesante equip] [Cucina] Vuole essere di aiuto per suo padre, vuole che non si senta soffocare da tutto quello che sta accadendo, vuole essere un supporto, anche se lui avesse bisogno solamente di sfogarsi, urlare e piangere. Ascolta quelle prime parole, annuendo lentamente, comprendendo quanto suo padre sia in grado di capire quando non è meglio esagerare. Si fida di quelle parole e sospira. <Va bene, ho capito.> in seguito si rende perfettamente conto di stare usando le parole che suo padre ha sempre ripetuto alla piccola Kouki, comprendendo lui come si sia sentito e, allo stesso tempo, anche lui ora ha modo di comprendere la piccola. Una tacita comprensione che non potrebbe portare altro che ad un approfondimento del loro rapporto. <Avevi ragione nel dire quelle cose, sull’importanza del dormire e del mangiare soprattutto.> lo ha ripetuto anche lei a Kouki in quei pochi giorni in cui a potuto parlarle. Osserva l’uomo prende l’infuso al cioccolato, lei non lo ha mai provato ma attenderà un giudizio dell’uomo a riguardo. Continua ad osservarlo dopo avergli esposto le sue idee e le sue parole, seduta composta su quella sedia, come una signorina che si rispetti, con modi di fare eleganti e pacati. Sorride a quello che sente, decisamente più sollevata da quel loro incontro e soprattutto nel vederlo stare già un po’ meglio. <Allora è un bene, meno male. Lo so che è difficile dormire con certi pensieri, ma vedi anche tu che le cose si possono migliorare pian piano. Cercherò di aiutarvi anche io.> commenta delicata, sorridendo verso l’uomo. Tuttavia rimane un attimo interdetta a quella frase successiva… lui non la meriterebbe? Scuote la testa. <Io starò sempre con te. Sei mio padre, giusto? E stiamo imparando entrambi l’uno dall’altro, stiamo tutti imparando.> dolce nel suo dire e anche decisamente sincera, andrebbe a sorseggiare ancora un po’ quel thè prima di prendere qualche biscotto ed inzupparlo. La domanda successiva non trova risposta da parte della ragazzina… perché si è affezionata a lui? O meglio… perché Kouki si è affezionata. Ma la giovane sa scavare a fondo, trovare immagini di tempi ormai passati in cui nemmeno c’era. Vorrebbe parlare in maniera diversa, invece se fingere di essere Kouki, anche se probabilmente l’uomo ha capito qualcosa. <Tu mi hai permesso di vivere per davvero. Provare emozioni, sentimenti, mi sei stato vicino e mi hai aiutata molto. Non solo come sensei, pian piano è stato quasi naturale affezionarmi a te come padre.> e sono parole sincere, per niente inventate, trovate dei meandri della mente di Kouki. Sorride ancora una volta, mangiando quel biscotto, per poi seguirlo con lo sguardo mentre si alza e poi tornare con un pacco. <Nh?> lo osserva, stupita. <Un regalo per me? Per quale motivo?> è curiosa nel volerlo sapere, del resto non è il suo compleanno e non ha raggiunto traguardi di alcun genere, ma non può fare a meno di sentirsi elettrizzata e quindi andrebbe ad aprilo. Un bellissimo, delizioso, incredibile regalo. Un set da disegno completo, con tanto di album, colori, matite. Il sorriso si allarga sul volto della giovane, ma ora più che mai sente il peso della situazione su di sé. Non può lasciare che Kouki si perda questo. <Grazie!> meraviglioso, semplicemente magnifico, ma ciò la porta ora a dover rispondere a quella mirata domanda. Silenzio, prende tempo, sospira osservando il regalo. <Kouki si è nascosta, persa. Non riesco a trovare un modo per riportarla indietro.> commenta finalmente, senza aggiungere altro per il momento e andando a guarda l’uomo in viso con una serietà adulta. Non scherza, è preoccupata ed è evidente che non sia Mirako quella che sta parlando ora. [Chakra On] Capisce ed è quello l'importante, spiegarle tutte le fasi dell'allenamento e il modo in cui si è ridotto a uno schifo totale. Non ha volutamente esagerato ma almeno gli è servito per passare il tempo e non pensare a niente, nemmeno a Fumiko. Passano oltre quell'argomento poco interessante ma una nuova consapevolezze giunge in entrambi, ora si capiscono più a fondo, si comprendono di più di prima, lui capisce lei e lei capisce lui. Hanno passato momenti terribili per arrivare a questo ma ne è valsa la pena, forse. Hanno sofferto per riuscire a capirsi come si deve, a capire gli stati più profondi di entrambi <Lo so e sai perchè lo so? E' la stessa cosa che mi ripeteva sempre Hotsuma quando mi allenava. I suoi allenamenti erano durissimi, quando non era impegnato nell'ufficio scendeva nel campo con me e mi sottoponeva ad esercizi estenuanti, distruttivi per chiunque. Non so quanti avrebbero resistito a una cosa del genere ma ogni volta che mi vedeva continuare a tarda sera, veniva e mi fermava obbligandomi a mangiare e a dormire per rendere di più il giorno dopo> ecco il motivo per cui insiste sempre su questo, è una sciocchezza ma funziona ed è giusto, tutto quanto giusto <Ha funzionato alla fine> ed è riuscito a diventare più forte e potente, molto più di quanto potesse immaginare. Risponde alle parole della ragazza, piccole risposte conscio che la ragazza abbia ragione. L'aria se letteralmente addolcita, si sta riprendendo sempre di più e tutto grazie a quella conversazione con lei. E' incredibile quanto una bambina della sua età riesca a prenderlo, a sconvolgerlo in quella maniera, quanto lei sia saggia <Avevo ragione quel giorno, senza di te non esiste nessuna famiglia. Senza di te non sarei qui a quest'ora e probabilmente sarei morto> beve quel tè al cioccolato, piccoli sorsi. Sta calmando i nervi e le di lui parole escono serene e tranquille, afferma cose spiacevoli ma lo fa con tranquillità <Si, stiamo tutti imparando> sorride perchè gli sta ripetendo le stesse frasi che lui ha detto a lei, stesse e identiche senza se e senza ma. Le ha chiesto una semplice cosa, come ha fatto ad affezionarsi a lui ed è curioso di saperlo, curioso di capire cosa alberga in quella testolina. Vuole sapere, ha bisogno di sapere tutto quanto e quelle parole lo portano a sorridere felice, un sorriso di estrema felicità. Ripercorre brevemente tutti i momenti passati con la chunin, ogni sensazione provata con lei, ogni abbraccio dato e, soprattutto, il giorno del loro primo abbraccio <Prometto che migliorerò> deve migliorare come padre e come persona, deve diventare migliore per il bene di sua figlia, di Fumiko e di Miho stessa. Le dona quel piccolo regalo, un pensiero che ha nascosto in casa per giorni ma ora può finalmente concederglielo <Per non essere stato un granché nell'ultimo periodo e perché so che ti piace> e quel sorriso lo fa sciogliere, quel ringraziamento lo fa sciogliere. Vedere il suo visino felice e splendente è tutto ciò che può desiderare, la vizia e la vizia tanto ma non gli interessa, deve essere viziata. Purtroppo i momenti felici durano poco per lasciare spazio a cose più importanti, più difficili da affrontare <Come pensavo e tu non sei nemmeno Mirako ma almeno non mi disprezzi come fa lei> almeno quello anche se, recentemente, le cose con Mirako vanno bene <E' colpa mia, tutta colpa mia> non può fare a meno di darsi quelle colpe, non può impedirselo <Vorrei poterle dire che tutto è finito, che la rivoglio con me, che mi manca anche se anche Mirako si fa mancare> un mezzo sorriso si forma sul volto del Jonin <Kouki> allunga il braccio verso di lei, la mano aperta in attesa che venga presa <Voglio vederti, ho bisogno di vederti, ho bisogno di te adesso> cerca di parlare con lei una volta che la mano venga afferrata, vuole parlare con la sua bambina originale. [Chk on][Katana equip][Samehada equip][Armatura pesante equip] [Cucina] Comprendersi è la cosa più bella di questo mondo, almeno dal punto di vista della bambina, e loro riescono a farlo ora anche se è triste che per arrivare a quel punto bisognasse provare sulla propria pelle. Non dice nulla a quel proposito, semplicemente ascolta quel piccolo ritaglio di ricordo del padre, di quando si allenava, di quanto fosse duro, ma alla fine dormire e mangiare erano le cose che servivano per tenersi in forze. <Hai sempre avuto ragione.> insistere su questo fronte è essenziale, soprattutto perché si ritrova ad essere gracile quanto un grissino e non va bene, ne risente la sua resistenza, e le poche forze influiscono sul suo essere abbastanza veloce ed agile. <Vuoi bene a Hotsuma? Era il tuo sensei?> domanda infine verso di lui, cercando di capire quella parte dell’uomo solo per semplice curiosità e niente altro. In silenzio poi continuerebbe ad ascoltare quelle parole, mangiando biscotti e bevendo piccoli sorsi di quel buonissimo thè che le sta scaldando le ossa. Senza di lei la famiglia non esisterebbe? Non lo sa se è vero, ne dubita fortemente, non ha una così alta presunzione come Mirako. <Non lo so, sai? Non so che dire a riguardo.> opta per rispondere nella maniera più sincera che conosce, perché nemmeno lei è tanto ferrata sull’argomento. <Dipendiamo gli uni dagli altri, questo si.> annuisce alle sue stesse parole, insomma… così come lui afferma di non poter sopravvivere senza di lei, lo stesso vale per la piccola, e per chiunque crei intrecci emotivi e relazionali in una famiglia e oltre. Si potrebbe anche non vivere senza un caro amico ad esempio, ma qui si parla solo di famiglia. <Prometto che anche io farò la mia parte in questa famiglia.> ci crede veramente, con tutta se stessa, e sorride verso suo padre, sollevata nel vederlo più tranquillo, rincuorata da quel dolce momento. Accetta poi quel regalo e anche le parole che le vengono dette, con forza cerca di far arrivare tutto alla piccola Kouki, raggomitolata in qualche angolo del suo perfetto e silenzioso mondo. Ogni parola, sorriso, gesto, quel regalo… tutto deve arrivare a lei, deve scuoterla. Ma nell’oscurità di quel mondo Kouki si rigira, addormentata, come qualcuno che rotola nelle morbide coperte senza alcuna voglia di alzarsi ed affrontare il mondo. <Grazie per il regalo davvero.> piacerebbe davvero molto soprattutto alla Yakushi addormentata. Ma l’argomento viene finalmente toccato ed è un sollievo enorme per lei, sicuramente. <Io sono nata da poco. Più equilibrata, più in grado di sopportare e gestire situazioni ed emozioni.> sospira, no, non è Mirako, è una seconda Gemella. <Non è colpa tua. Insomma… voglio essere sincera. Non è tutta colpa tua, almeno.> chiara, concisa, ma è estremamente delicata nel suo parlare. <Kouki ha iniziato a cedere coi mostri nelle fogne, con l’infezione, Otsuki, l’abbandono di Kaori, tutto l’ha portata sempre più vicina ad un punto critico, e poi…> poi arriva Raido. <… Poi ci sei stato tu, c’è stato un doloroso e forte colpo che però non è stato quello decisivo, ma ha l’ha portata sul bordo del baratro. Ha iniziato a perdersi, a rifugiarsi.> vuole descrivere tutti i passaggi, anche se in maniera veloce ed approssimativa. <Quando le hai chiesto di aiutarla con Fumiko, era piena di dubbi. Ha parlato con Mirako in maniera molto vivida perdendosi sempre di più nella non realtà. In quell’occasione si è spezzato un primo pezzo della sua mente a causa di Mirako. Lei… si è spinta oltre con le parole e ha fatto desiderare a Kouki di voler sparire, non voleva ascoltare più nulla, non voleva sopportare altro. Ha iniziato a rompersi… e sono nata in quell’occasione.> nella sua stanza, davanti a uno specchio. Ha preso forma e coscienza, quella parte in grado di sopportare e gestire persino Mirako. <Anche Mirako ne è rimasta sorpresa, è come se condividessimo la stessa stanza. Ho calmato entrambe e ho fatto capire a Kouki quanto voglia bene a Fumiko, e che bisognava aiutarla, e si è ripresa.> e sta quasi arrivando alla fine di tutto quel malato e contorto processo. <Ma nel combattimento contro Fumiko, Mirako voleva ucciderla. Non le importava niente, era come impazzita, la voleva solo morta. Aveva il controllo del corpo e l’avrebbe colpita alle spalle… per fermarla Kouki ha dovuto lasciarsi andare al crollo totale. Spezzando la sua mente del tutto, facendosi crollare il terreno sotto ai piedi, ha dato un colpo talmente forte a se stessa da far crollare anche Mirako stessa. Così l’ha fermata.> sembra non avere ne capo ne coda quel racconto, ma è la verità. <Vista così non sembra niente, ma vista dall’interno è l’inferno. Kouki non ha più voluto sentir ragioni, ha visto come nell’assenza buia lei si trovi bene e ci è rimasta. Senza pensieri, emozioni, soprattutto senza dolore.> conclude così, andando ad osserva l’uomo davanti a sé. <Ho preso il controllo perché lasciarlo a Mirako non sarebbe saggio.> sente come suo padre parli a Kouki, la ricerchi e lei cerca di far arrivare quelle parole alle orecchie della piccola, la quale si muove, apre un occhio, pare guardarsi intorno in quel buio oscuro. Si sente chiamata. <Raido.> lo chiama, con dolcezza, lo chiama per nome per dargli modo di rendersi conto con chi stia parlando. <Davvero vorresti che la riportassi qui ora? Saresti pronto a vederla in quello stato? Anche ora che… che Fumiko è andata via proprio quando lei l’aveva accettata, aveva iniziato a chiamarla mamma dentro di sé. Proprio come con Kaori, dovrebbe rivivere ancora le stesse cose. Sei sicuro di volerla così?> è uno straccetto Kouki ora, ma è una domanda che lei deve porre a quell’uomo, per essere sicura che lui sappia a cosa vuole andare incontro. Deve sapere che lui sia pronto, e non le pare che con tutto quello che gli sta accadendo, vedere la figlia in quello stato sia il massimo. [Chakra On] Almeno su quell'argomento è felice di aver avuto ragione, felice di aver azzeccato almeno una cosa, una magra consolazione <Mi alleno da quando sono bambino, mi allenavo con mio padre e quando è morto ho cominciato ad allenarmi con Hotsuma, su quel fronte almeno so di cosa parlo e se devo darti un consiglio, dovresti fare lo stesso anche tu, rafforzarti> comincia a parlare di quell'argomento che conosce. Ha allenato Kouki da genin e ogni tanto l'allena anche adesso che è chunin, ha visto la sua evoluzione e conosce le sue pecche e i suoi punti di forza e ha capito cosa va perfezionato in lei e cosa invece va migliorato <Hai grande abilità nelle arti marziali, ti giostri bene ma hai sacrificato il corpo e la velocità. Se vuoi proseguire su questa strada devi mettere su massa muscolare, non eccessiva ovviamente, sei sempre una signorina ma abbastanza per risultare più resistente e veloce. Io tempo fa ho lavorato tanto sulla potenza a discapito proprio di questo e ne ho pagato molte volte le conseguenze, non fare il mio stesso errore o ti ritrovi a girare tutto gli ospedale dell'alleanza ad ogni missione> la butta sull'ironia, sullo scherzo ma effettivamente è così, ha commesso tanti errori e solo adesso sta raggiungendo la vera perfezione, una perfezione non facile e che lo mette a dura prova ma ci sta provando, sta cercando di oltrepassare i propri limiti e di diventare ancora più potente e forte <Era il mio sensei si, fui notato proprio da lui. Dovrei avertelo raccontato, no? Io ero un reietto degli Oboro, allontanato perchè non sbloccavo le mie capacità. Da genio del clan, per aver padroneggiato il raiton da deshi, sono diventato un caso isolato, tutti mi allontanavano e allora io decisi di voler dimostrare a tutti gli imbecilli del clan che potevo batterli anche senza l'uso dello Zan> si ferma qualche attimo, pochi attimi prima di riprendere il discorso <Quando mio padre morì intensificai gli allenamenti e una volta promosso a special jonin, Hotsuma, venne da me e mi prese come suo allievo dicendo che era arrivato il momento di sbloccare il mio potenziale e così è stato, mi ha aiutato a diventare potente semplicemente basandomi sulle capacità e solo successivamente riuscì a risvegliare lo Zan ma oramai era troppo tardi e infatti non faccio molto affidamento su di esso, preferisco le vecchie arti> ecco perchè non lo si vede mai utilizzare quel particolare potere, lo usa veramente di rado ma sa che se lo utilizzasse potrebbe scatenare ancora più potenza di quanto non faccia normalmente. Non ha risposto alla domanda sul volere bene, è implicita in quella spiegazione alla fine. Finisce il proprio dire concentrandosi solo su Kouki ora e sui di lei dubbi, dubbi che non dovrebbero esistere in lei <Lo so io, so che è come dico io, sei tu il fulcro di tutto> è lei la colonna portante di tutta quanta la famiglia, una famiglia che deve ancora formarsi per bene e ci vuole solo tempo, tempo che sembra non passare mai <Non mi devi ringraziare> ogni regalo che le fa è perchè lo vuole, anche se sono senz a un motivo logico o apparente. Finalmente toccano l'argomento, toccano quel delicatissimo argomento e riescono a parlarne. Ascolta in silenzio tutta quanta la storia, dalle fogne, a Kaori e poi a lui, lui le ha dato un colpo secco che ha messo seriamente in crisi la ragazzina facendola stare male, molto male. Ascolta su come è nata quella personalità, quell'essere pieno di bontà a quanto pare, il modo in cui è venuta fuori e soprattutto il perchè. Non è tutta colpa sua ma alla fine si, lo è, è colpa sua se è arrivata fino a questo punto. Il combattimento contro Fumiko l'ha distrutta totalmente, per fermare Mirako ha rotto se stessa, si è fatta del male ed è lui ad averle chiesto quell'aiuto <Non dovevo chiedere niente, dovevo vedermela da me> un pensiero fatto ad alta voce, sarebbe stata la cosa migliore in assoluto, questo è certo <Immagino come sia ma anche vista da qui fa male, lo capisco> non può non capire la sua bambina adesso, non ora che comincia a provare le sue stesse sensazioni. Cerca di chiamare Kouki, di farle sentire la sua presenza, di farle capire che non è sola e poi quella serie di domande poste una dopo l'altra. In apparenza non sono niente ma fanno riflettere, farla uscire in quello stato? In quelle condizioni? Come avrebbe reagito? Non lo sa, non lo può sapere <No> direbbe infine <Io voglio che venga fuori quando sarà e si sentirà pronta ma non voglio lasciarla da sola, deve sapere che ci sono e che sono sempre pronto per riaverla> permetterle di soffrire ancora..no, non è giusto, non è per niente giusto. [Chk on][Katana equip][Samehada equip][Armatura pesante equip] [Cucina] Ascolta le prima parole dell’Oboro e non può che annuire, trovandosi d’accordo. Persino lei lo ha notato e deve fare qualcosa in merito o davvero finirà con il prendersi in pieno ogni colpo, come è successo con Fumiko. <Già, so che non ho i giusti muscoli, che devo fortificarmi per essere resistente e veloce. Per questo devo mangiare di più per avere le energie, ed allenarmi più intensamente.> conclude trovandosi a dar la giusta ragione al padre. Sono pecche che lui ha riconosciuto prima di lei, e che ora lei stessa comprende appieno finalmente. In seguito tace ascoltando con attenzione quella storia che era stata raccontata a Kouki, ma che lei si ritrova a riscoprire come dal nulla. Una bella storia basata su molta sofferenza, ma che dimostra la forza e la determinazione dell’Oboro, tutto è stato ripagato, e ora è uno dei ninja più potenti al mondo. Sorride dolce alla fine di quelle parole, non potendo fare altro che annuire. <Capisco. C’è da essere orgogliosi di te.> e lo dice con assoluta certezza, invidiando quella grande forza d’animo che sembrava possedere e ora ogni tanto vacilla. Non dice nulla sull’argomento dell’essere il fulcro della famiglia, non saprebbe come rispondere e poi ci deve ragionare davvero sopra. Non si ritiene tanto fondamentale, ma forse c’è qualcosa che le sfugge e deve provare a vedere le cose con gli occhi di suo padre. <Non ho ancora visto la bambina.> mormora invece riferendosi a Miho. Non l’ha vista, toccata, non le ha parlato, non ha la minima idea nemmeno di come è fatta. Chissà che ella non possa dare una scossa a Kouki. Alla fine del racconto della giovane, però, ascolta quelle prima parole che fuoriescono dalle labbra dell’uomo. Scuote la testa, con calma. <No. Kouki voleva aiutarla e ha sacrificato molto per evitare che venisse uccisa. Le ha fatto comprendere quanto voglia bene a Fumiko, cosa prova per lei e cosa vorrebbe. Per quanto distruttivo è stato necessario.> per questo ora c’è lei, per rimettere le cose a posto. Si comprendono, lui comprende lei per quanto difficile sia, e tenta di chiamare Kouki a sé, quella stessa Kouki che un occhio lo apre, assonnata, troppo debole, vedendo solo buio intorno a sé e la figura di Mirako seduta, come in attesa. Ha smesso di urlare da un po’. Tuttavia giungono alla stessa conclusione sia lei… dal nome ancora non pronunciato, che Raido. Sorride, annuisce, si lascia sfuggire un sospiro. <So che è solo un peso, e non voglio metterti altre responsabilità sulle spalle. Ma sappi che io ci sono per aiutarti, sia con Fumiko, che con Kouki… quindi per favore, chiedo anche a te di aiutarmi a farla tornare. Parole, gesti, affetto, abbracci, baci… tutto questo è utile e io continuerò a farli arrivare a lei così che si desti. Con calma, pazienza e i giusti tempi.> le cose sembrano essere pacate ormai, tutto quello che c’era da dire è stato detto, tutto quello che c’è da fare anche. Non le resta che finire quella colazione ed ascoltare quello che suo padre vorrà ancora dirle in merito. [Chakra On] Conviene anche lei che deve mettere su più potenza e una giusta dose di forza per il futuro, per poter combattere al meglio, almeno questa personalità lo capisce e cerca di fare qualcosa a riguardo <Con il tempo ci riuscirai, ne sono sicuro> commenta a quelle parole ma non condivide le successive. Ha raccontato la sua piccola storia, quella che viene fuori ogni qual volta parla di Hotsuma e ogni volta prova strane sensazioni, prove sentimenti vecchi di anni e che non dovrebbe mai più provare. Sono cose che rimangono impresse nell'animo per sempre e divengono sempre più difficili da scacciare man mano che si avanza <Oh no, non sono un tipo per cui bisogna provare orgoglio, per niente> non per le recenti cose successe. Non gli interessa del mondo se non dei suoi cari e non è riuscito a proteggere nemmeno loro, l'unica cosa che ha fatto è distruggere tutto quanto nel modo più stupido possibile e di questo se ne dispiace enormemente, anche troppo. I discorsi vengono affrontati, discorsi che una bambina non dovrebbe sentire ma li fanno, li fanno perchè è più saggia, intelligente e adulta di qualunque tredicenne di questo mondo e gli va bene così, vuole che sia così con lei <Oh già, dobbiamo andare da Fumiko allora. Ho lasciato che la portasse con se, Miho può fare il miracolo che ci serve> sarebbero andati dalla Senjuu in questi giorni, avrebbe accompagnato la Yakushi dalla donna per permetterle di stare con la bambina per tutto il tempo necessario a conoscerla. Ode il dire su se stessa, su Kouki e non lo condivide, non lo condivide per niente perchè non è giusto, non è giusto affatto <Se non le avessi chiesto niente a quest'ora sarebbe sulla via della ripresa ma invece ho rovinato tutto> e deve fare i conti con questo purtroppo, li deve fare per ogni giorno e senza poterci fare niente. Muove il capo in senso dissenso ritrovandosi, nuovamente, a non essere d'accordo con la ragazza. Non su tutto ma su ciò che dice all'inizio <Non è un peso, non lo dire, non pensare questo di te stessa, voglio solo che non soffra ancora ma farò di tutto per aiutarla e per aiutarti> questo lo promette, non sa ancora su cosa ma lo promette e lo giura <Sei la mia bambina, devi pensare solo questo> se fosse un peso non l'avrebbe adottata, non avrebbe speso del tempo con lei ma se ne sarebbe fregato altamente. Ogni argomento viene toccato, tutto quanto viene toccato ma c'è un'ultima cosa che non ha detto, un qualcosa che abbastanza difficile visto il momento <Stasera, al monte Kakuri ci sarà il primo incontro, sai di cosa parlo> non lo dice esplicitamente <Penso che Mirako ne sia più interessata e conoscerà anche tutti gli altri> si riferisce alla Masayoshi ovviamente e spera che tutti rispondano all'appello o le conseguenze potrebbero essere terribili. Questa è l'ultima cosa che tocca per oggi, hanno parlato tanto e a lungo e ora ha bisogno di rilassarsi <Bene> finisce di bere il suo tè in fretta per non sentire più quel gusto di cioccolato <Credo che me andrò a dormire per qualche ora, sono distrutto> si alza dalla sedia per fare il giro del tavolo fermandosi davanti a Kouki. Piega le gambe abbassandosi in modo che il viso sia vicino e all'altezza i quello di lei. Lo avvicina ancora a lei lasciandole un bacio sulla guancia <Ti voglio bene e grazie> per tutto quanto, un grazie sincero quello del Jonin prima di andare verso la camera da letto a riposarsi. [END]