Giocata del 04/12/2017 dalle 21:21 alle 23:38 nella chat "Centro di Kusa"
A te la prima.
E' ormai sera in quel di Kusagakure. Le strade gremite ed affollate della città la rendono un pulsante centro di dinamicità. Tutti sono in fermento, visto l'arrivo delle feste. Negozi con luci tipiche del periodo natalizio e bancarelle di ogni genere affollano le vie. Vere e proprie strade ricolme di mercatini dell'usato dove i più fortunati avrebbero potuto trovare il regalo perfetto da fare ad i propri cari. Kirito è vicino ad un palo della luce al confine tra il quarto cerchio ed il terzo. Ha appena avuto con un tipo davvero poco raccomandabile da cui è nato un conflitto di idee riguardo a temi e questioni etiche del tutto non opinabili, a detta del ragazzo. Kirito è preoccupato per il fatto che dei criminali siano stati liberati dalla prigione e che ora siano a piede libero. Come dice lo stesso manifesto che è stato attaccato pedissequamente su quasi ogni palo della città. La gente sembra comunque essere tranquilla quasi come se la cosa non la tangesse. Dalla discussione con l'uomo Kirito ha capito cosa vorrebbe fare come lavoro. Ossia il cacciatore di taglie. Ma prima di mettersi alla ricerca di informazioni decide di dare un'occhiata al negozio dei genitori. In quel luogo passa davvero poco tempo, e decide di vedere come i genitori abbiano arredato il posto in vista delle festività. E' poco distante da dove si trova lui e così non è molta la strada che l'uchiha dovrà compiere. Indossa un kimono nero che gli arriva alle ginocchia, con una spacattura sul ginocchio. Da essa è possibile intravedere un portakunai, pieno fino al suo limite uguale a quello che porta sulla gamba gemella. Una cintura di tela bianca stringe in vita il kimono. Al di sotto delle larghe maniche dei vambracci e su di essi, legati con delle bende due coltelli di 30 cm, comunemente noti col nome di tanto, posizionati su entrambe le braccia. Dietro la schiena nascosto dal kimono un porta oggetti con un tonico coagulante ed uno del chakra, del filo di nylon, e dei fuuda vuoti. Dei pantaloni neri chiudono il vestiario accompagnati da scarpe in tela bianche. Decide inoltre di richiamare il chakra. Vuole mostrare ad i suoi genitori quale sia il suo elemento di chakra che da poco ha scoperto di avere. Magari facendo qualche sorta di gioco di prestigio come accendere una candela o robe simili. Porta le mani all'altezza del plesso solare formando il sigillo della pecora. Dopo aver chiuso gli occhi immagina il suo corpo immerso nel buio. Le uniche due luci provengono dal suo stomaco e dalla sua fronte. Lentamente, aumentando la stretta delle mani, cerca di sentire queste due luci dentro di lui, di farle proprie. Adesso le percepisce più chiaramente riesce quasi a vedere due colori distinti. Cerca ora di muoverle l'una dall'alto verso il basso e l'altra dal basso verso l'alto. Il punto di incontro sarà all'altezza della bocca dello stomaco, proprio dove si trova il sigillo. La discesa delle due luci che adesso sono assimilabili alla forma di una sfera non è regolare. Il movimento è ellittico, lento e vorticoso. Le due sfere cercano di quindi di unirsi brillando sempre di più ed aumentando la loro velocità con il proseguire del loro moto. Qualora la loro fusione fosse andata a buon fine una nuova energia completamente diversa dalle precedenti, avrebbe irradiato il corpo del genin. Una energia così pura e calma da far sembrare il resto puro caos, il chakra.[tentativo impasto chakra][chk on][equip: 2 schinieri 2 vanbracci | 2 porta-kunai: 3 shuriken, 3 kunai per ognuno | 2 tanto, uno per braccio | porta oggetti: fuuda vuoti, tonico coag. e chkra ]Una serata fredda in quel di Kusagakure. Ormai il natale è vicino, le strade sono piene di piccole bancarelle e primo e secondo cerchio sono decisamente i più pieni di vita. Già dal terzo la gente inizia a scermare visibilmente, così come nel quarto, lasciando al quindi solo gli abitanti che vi ci vivono e che, poveretti, sono già contenti di avere i soldi per riuscire a vivere in maniera agiata, figuriamoci se li vanno a spendere per cose come regali di natale inutili. Il quarto cerchio, quello in cui si ritroverebbe a passare Kirito, per raggiungere il negozio dei genitori, è abbastanza pieno di gente, sufficientemente pieno di bancarelle da tenere impegnati i possibili compratori, allontanandoli dai negozietti che, invece, hanno la loro merce esposta solo all’interno dello stesso, come quello dei genitori di Kirito. Molti ci passano davanti, pochi veramente entrano al suo intorno per controllare cosa hanno in vendita e, il ragazzo, una volta raggiunta la porta, potrà notare come alcuni se ne vanno con una faccia abbastanza insoddisfatta. Una donna, dai vestiti abbastanza eleganti, esce dal negozio insieme al marito bofonchiando qualcosa che il genin, che è riuscito a richiamare perfettamente il chakra, riuscirà a sentire perfettamente. <Quanta maleducazione nel quarto cerchio. Venti minuti davanti alle casse e nessuno è venuto a servirci. TSK! Non mi sorprenderebbe sapere che sono in perdita per qualche ladruncolo da quattro soldi…non si preoccupano nemmeno di controllare il negozio e la merce> cosa che porterebbe l’uomo, un damerino di prima categoria, a rispondere con voce tranquilla, e tono altolocato. "Un vero peccato, hanno della bella mercanzia." Non torneranno mai più nel negozio che, per via delle feste, si ritrova ad essere aperto fuori dal normale orario di servizio, anche se c’è qualcosa che puzza e, quel qualcosa, non è di certo l’arrosto che la vicina ha lasciato nel forno a bruciare. [Ambient]
Il chakra è stato richiamato correttamente. Una fresca brezza invernale, che più che fresca è gelida, colpisce in pieno l'uchiha. Con entrambe le mani proverebbe ad alzare la parte alta del kimono per proteggere il collo ma quel kimono non ha alcun bavero, e quel movimento è pressoché inutile. Cammina a passo svelto ora con la testa attaccata al collo, cercando in qualche modo di non prendere troppo freddo. Nel frattempo guarda a destra e sinistra, una volta arrivato in prossimità del negozio, per vedere come i negozi adiacenti abbiano addobbato le loro vetrine. Ormai è a pochi passi del negozio quando una donna, vestita in maniera elegante, probabilmente altolocata, coglie la sua attenzione. Oltre al fatto che dal suo abbigliamento e dalla sua camminata sembra essere totalmente fuori luogo in quel posto, sente pronunciare, una volta uscita dal negozio dei suoi genitori, delle parole alquanto strane. Sembra appunto che i suoi genitori non abbiano servito tale cliente. La cosa è alquanto strana, visto che il loro senso degli affari sarebbe dovuto salire alle stelle, quando una donna così vestita ed accompagnata da una sorta di damerino, fosse entrata nel locale. Kirito li vede uscire in fretta e furia, prova quasi a fermarli, ma loro continuano la loro camminata quasi a voler ignorare il ragazzo. Che a quel punto gira il collo verso il negozio. Lentamente entra, apre la porta, alla cui sommità sono stati affissi una serie di ciondoli metallici e che, reagendo con l'apertura della porta, emanano un grazioso "plin". La porta si chiude facendo risuonare quella sorta di strumento musicale. Ma nessuno sembra venirgli incontro. A confermare le parole della donna appena uscita dal locale, alla cassa non vi è nessuno. Eppure la madre è solita passare lì la maggior parte del suo tempo, lasciando al padre, invece, il compito di mostrare e suggerire ai clienti quale merce acquistare. <Mamma, papà?> proverebbe a chiamare i suoi genitori alzando la voce, facendo in modo che essa possa raggiungere ogni angolo del locale.[chk on][equip come sopra]L’interno del negozio è deserto. I genitori del ragazzo non si palesano nemmeno quando questo li chiama, il che non farebbe altro se non aumentare i sospetti. Nulla è fuori posto però, la merce è perfettamente riposta su gli scaffali, escluso un considerevole numero di articoli abbandonato sul bancone nei pressi della cassa. L’aria è pesante, quasi tetra e il giovane potrà notare che le luci accese sono poche rispetto a quelle che solitamente illuminano il locale. In particolare quelle che danno verso il retro sembrano completamente spente, mentre quelle del magazzino risplendono come sempre, se non anche di più. Non è un comportamento abituale per la coppia di mercanti, e Kirito, che è il loro figlio prediletto, dovrebbe capirlo perfettamente. Una voce però andrebbe a rispondere al ragazzo. Parla in falsetto, come se volesse imitare la voce di una donna, ma risulta solo quella di un uomo distorta, andrebbe ad espandersi nel locale senza permettere a Kirito di capire, con precisione, da dove venga. Si sa che non è nella sua stessa stanza, ma in quale, magazzino o retrobottega? <Amore di mamma, sei tornato presto stasera? Perché non vai a casa e ci aspetti lì?> fingerebbe anche un paio di colpi di tosse, per camuffare meglio il proprio tentativo di imbrogliare il ragazzo, senza metterci il benché minimo impegno. [Ambient]
Kirito è dentro al locale ormai da qualche minuto. Se i genitori per qualche strano motivo non avessero udito il suono delle campanelle sulla porta avrebbero dovuto sentire, per forza di cose, la voce del ragazzo rimbombare all'interno del negozio. Ma ancora niente. Kirito è praticamente paralizzato all'ingresso del locale, non sa cosa sta succedendo e come mai sia finito in quella situazione. Da un'occhiata in giro, non muovendosi dalla porta principale. Non va in quel posto da circa un mese, eppure sembra tutto nella norma. Nulla sembra essere fuori posto. Ovviamente oggetti nuovi sono riposti tra gli scaffali, oggetti che non ha mai visto prima d'ora. Ma tutto sommato, non ci sono spazi vuoti o cose rotte o messe in disordine. Tuttavia non può restare lì, fermo, impalato, per il resto della serata. Deve muoversi. L'aria nel locale sembra più tetra del normale. Questo è dovuto al fatto che alcune luci, in corrispondenza del retro del negozio, situato alla destra della cassa siano spente. Tutto questo non ha molto senso, visto che, è usuale abitudine dei genitori, durante l'apertura serale, tenere tutte le luci accese in modo rendere molto visibile la merce in esposizione. Kirito fa quindi alcuni passi, appoggiando delicatamente prima il tallone del piede e poi la punta, in modo da minimizzare il rumore dei suoi passi. Arriverebbe alla cassa dove una serie di oggetti di vario tipo sono disposti lì. Non hanno una logica ben precisa, ed il ragazzo non ci mette molto a capire che quelli sono gli oggetti che la donna altolocata era in procinto di acquistare. Arrivato in cassa fissa la serie di luci spente che portano al retro del locale. Proverebbe ad accenderle per vedere se si tratta di una sorta di guasto della corrente. Qualora non vada così prenderebbe dal suo porta oggetti un fuuda vuoto e su esso, utilizzando un pennello, disegnerebbe il kanji "fiamma". Dopo aver impresso una modica quantità di chakra al suo interno pronuncerebbe la parola "haiso" per far in modo che questa si accenda. Poi la fisserebbe al muro per avere visione su quella zona. Dalla sua posizione senza muovere un passo tenterebbe di attirare nuovamente l'attenzione dei suoi genitori ma questa volta una voce sinistra gli risponderebbe. E' sicuramente una voce femminile ma fatta in falsetto da un uomo. Quest'ultimo tradirebbe la sua stessa imitazione tossendo alla fine dell'esecuzione, simbolo dello sforzo fatto con la gola. A questo punto una cosa è certa. Non è solo nel locale. Chiude gli occhi, inspirando profondamente e cercando di visualizzare dalla terza persona il proprio corpo. Al suo interno un costante flusso di chakra che verrebbe convogliato all'altezza della bocca dello stomaco per poter creare due piccole sfere azzurre dense dell'energia comunemente chiamata chakra. Tali sfere ricevono una continua irrorazione potere come se fossero collegate da fili invisibili, e con la sola volontà verrebbero poi sospinte verso l'alto per permetter loro di raggiungere il nervo ottico, il quale si lega direttamente alle pupille, punto nel quale tali sfere andrebbero ad inglobarsi per dare avvio ad una spontanea reazione con il proprio gene innato, il gene degli uchiha, lo sharingan. Quegli occhi lo avrebbero aiutato in un possibile scontro. Tira fuori uno dei due tanto dal braccio sinistro, impugnandolo con la destra. Deciderebbe quindi di entrare nel retro. E' lì che gli indizi portano. Si avvicinerebbe alla porta appoggiando delicatamente l'orecchio su di essa cercando di percepire eventuali suoni provenienti dall'interno. Solo dopo la aprirebbe di scatto, impugnando saldamente la maniglia. [se sharingan 1 tomoa 1/2][chk 19/20][equip come sopra]freeze
Giocata del 06/12/2017 dalle 18:18 alle 22:32 nella chat "Centro di Kusa"
Kirito cerca di fare un infinità di cose sperando di poter controllare entrambi i locali citati, quindi il retro e il magazzino in un lasso di tempo effettivamente non sufficiente a fare ciò. La realtà è che, sentita la voce, che comunque dovrebbe pervenire alle orecchie del giovane PRIMA di riuscire ad avvicinarsi alla porta del retrobottega, il ragazzo decide di concentrare le sue attenzioni su questo locale, più piccolo del magazzino e le sorprese non si lasciano attendere. Riuscirà ad accendere la luce, senza eccessivi problemi, non avendo quindi bisogno di scrivere il Kanji di fiamma sul fuuda vuoto, ritrovandosi dinanzi agl’occhi uno spettacolo di per se raccapricciante. Il padre del ragazzo è legato per i piedi, appeso come un salame ad una delle travi del soffitto. Sul collo è presente un profondo taglio che va da un orecchio all’altro, ma la testa vi è ancora attaccata e, sotto di esso, c’è un secchio da cui straripa il sangue dell’uomo ormai deceduto. Il corpo non è nelle migliori condizioni. Sono presenti diversi elementi tipici della tortura, fra cui le ossa frantumante in più di un punto e diversi segni sul nudo petto dell’uomo. La scena è davvero pesante da sopportare e la voce in falsetto torna a farsi sentire, questa volta, senza falsetto. <Vediamo vediamo….questo va qui…> il rumore che ne segue è un violento *CRAK* seguito da una voce femminile. Non sono nel retrobottega, ormai lo abbiamo capito, bisognerà solo vedere come ha intenzione di arrivare al magazzino, considerando quello che ha appena visto, sta di fatto che di attivare lo Sharingan non ha avuto tempo [Ambient]
Le luci dentro il retro bottega sono state semplicemente spente. Non un guasto tecnico come ha ipotizzato l'uchiha. Qualcuno è sicuramente entrato in quel locale, come ha confermato quella voce distorta che poco prima è giunta alle orecchie dell'uchiha. Kirito apre la porta e dinnanzi a lui si para una scena raccapricciante. Una figura appesa a testa in giù, tramite una corda, un po' come un maiale nel macello. Kirito segue con gli occhi quella figura, partendo dai piedi, per poi passare alle gambe ed al busto. Solo infine poserebbe il suo sguardo sul viso martoriato dell'uomo. E' suo padre. Gli occhi si tingono di rosso fuoco, e le pupille si dilatano in maniera spropositata. Ma non si tratta dello sharingan ma di una semplice manifestazione fisica del suo stato d'animo. I muscoli del ragazzo iniziano a tremare. Come se il mondo gli stesse crollando addosso. Nella sua testa vi è una confusione più totale. Non riesce a pensare, e non riesce neanche a parlare. E' semplicemente fermo lì a guardare suo padre appeso a testa in giù. Sul collo un profondo taglio che da un orecchio all'altro apre il collo all'altezza della giugulare. Il taglio è profondo ma la testa per qualche motivo rimane al suo posto e non rotola sul pavimento. Un secchio posto in corrispondenza di tale taglio raccoglie il sangue che, aiutato anche dalla forza di gravità, lo ha riempito quasi nella sua interezza. Una scena da film horror quella che si pone dinnanzi al giovane uchiha. Chi è stato? E soprattutto l'assassino è ancora qui? Queste le principali domande che si fanno strada nella nebbia che al momento offusca il cervello del genin. Con un calcio fa rotolare via quel secchio di sangue che si riversa sul terreno, formando una pozza sul pavimento. Con un kunai, estratto dalla gamba destra, taglierebbe la sommità della corda che tiene suo padre in quella posizione. Subito dopo egli cadrebbe, come ovvio che sia, sul pavimento a seguito di un grande tonfo. La posizione che ha ora il padre del ragazzo è quella di una carcassa di animale subito dopo la sua morte. Priva di vita, priva di anima. Gli occhi sono ancora aperti perciò con delicatezza kirito li chiude. E' ancora lì quando una voce gli arriva all'orecchio. Non è più in falsetto. E' chiaramente la voce di un uomo. A kirito basta fare due più due per capire che essa provenga dall'unica altra stanza non visitata del negozio: il magazzino. Estrarrebbe quindi i due tanto posti sugli avambracci e proverebbe ad uscire da quel retro bottega. L'odore in quella stanza è soffocante. Il ferro contenuto nel sangue, riversato in così grande quantità, ha reso quasi irrespirabile l'aria all'interno della stanza. Se ne rende conto solo quando sta per uscire da essa. Per tutto il tempo in cui è rimasto lì i suoi sensi sono stati annebbiati da quella scena. Aprirebbe la porta ma prima di farlo proverebbe a richiamare lo sharingan. Chiude gli occhi, inspirando profondamente e cercando di visualizzare dalla terza persona il proprio corpo. Al suo interno un costante flusso di chakra che verrebbe convogliato all'altezza della bocca dello stomaco per poter creare due piccole sfere azzurre dense dell'energia comunemente chiamata chakra. Tali sfere ricevono una continua irrorazione potere come se fossero collegate da fili invisibili, e con la sola volontà verrebbero poi sospinte verso l'alto per permetter loro di raggiungere il nervo ottico, il quale si lega direttamente alle pupille, punto nel quale tali sfere andrebbero ad inglobarsi per dare avvio ad una spontanea reazione con il proprio gene innato, il gene degli uchiha, lo sharingan. Fatto ciò si dirigerebbe nel magazzino, dove, a questo punto, può solo immaginare cosa troverà.[chk on][se sharingan 1 tomoa 2/4][chk 19/20][equip come sopra]Si, la scena è pesante, decisamente molto pensate da guardare e da sopportare soprattutto per un figlio che si ritrova a dover seppellire il proprio padre. Per fortuna esiste una cosa chiamata “colonna vertebrale” e delle varie parti aggiuntive definite “legamenti” per impediscono alla testa di ruzzolare sul pavimento anche se il taglio si presenta particolarmente profondo. Quindi si, tranquilli, non è magia, è semplice biologia. Il ragazzo, giustamente, a quel punto si ritrova a voler tirare giù il padre da quella posa. Per farlo, prima di tutto, andrebbe a tagliare la corda che lo tiene legato al soffitto. Come la taglia, con un Kunai, in che punto? Non si sa, lo lancia, la sega, la sminuzza, non si capisce ma ci facciamo andare bene che la corda è tagliata. A questo punto abbiamo due rumori che giungono alle orecchie del nostro uomo: Il secchio che viene calciato e il padre che cade in un tonfo. In realtà ve ne sarebbe un terzo e sono i campanelli della porta d’ingresso. Un uomo entra per osservare la merce, come è giusto che sia ma, avvicinandosi alla cassa, nota subito la presenza del sangue che Kirito, calciando il secchio, è riuscito a mandare ben oltre la soglia del magazzino. Non ha il tempo di affacciarsi per osservare il cadavere, perché è Emofobico, e quella vista è più che sufficiente a spingerlo ad uscire dal negozio gridando <ANBUUUUU, ANBUUUU> quindi si, i rinforzi stanno arrivando e saranno lì a breve. [-2 turni arrivo della squadra Anbu]. Ma visto che questa serie di sfortunati eventi sta disturbando il lavoro del nostro assassino, Kirito non riuscirà ad uscire da retro con tutte le armi sguainate e tentando di riattivare lo Sharingan, ma verrà direttamente bloccato dal nostro nemico. Un uomo [https://i.pinimg.com/564x/c8/c8/9a/c8c89ae8a626c7060a599518608701e8.jpg] capelli scuri e corti, volto provvisto di diversi piercing e occhi rossi come il sangue, si avvicina a lui in cannotta. Sembra giovane ma ha un fisico decisamente muscoloso, alto abbastanza da destare preoccupazione nel più coraggioso dei ninja, e completamente ricoperto di sangue. Tiene ben salda la presa sul collo della madre di Kirito che, a tutti gli effetti, sembrerebbe morta a sua volta. Il petto non si alza, il respiro sembra assente e anche il corpo della donna è completamente ricoperto di sangue. <Bene bene bene…dovrei ucciderti per aver rovinato il mio gioco. E dire che ho fatto di tutto per non sporcare questo negozio…solo per evitare che gli anbu intervenissero di nuovo…> lo osserva e lascia andare la donna, allungando le mani al collo del ragazzo. <Adesso tu muori …> sembra folle e incredibilmente serio. [Ambient]
Kirito ha commesso diversi errori in quella stanza, che dall'essere un retro bottega, si è trasformata in un luogo di torture nonché tomba per suo padre. Kirito trovatosi dinnanzi a quel macabro scenario non ha la lucidità per fare la cosa giusta. E' ancora un genin e il suo cervello, in pochissimo tempo, è andato in tilt. Tirando un calcio al secchio esso ha fatto riversare del sangue sul pavimento che è andato ben oltre la porta del ripostiglio. Inoltre il secchio, essendo metallico, ha fatto molto rumore. Per non parlare di suo padre che cade sul pavimento, letteralmente a "peso morto", facendo altrettanto rumore. Questo basta e avanza per allertare l'altro uomo presente nell'altra stanza. Come se non bastasse in quel preciso momento entra nel negozio una persona. Probabilmente non è un ninja visto che, arrivato alla cassa nota il sangue scivolare lento da sotto la porta del retrobottega. Destino vuole che tale individuo sia emofobico e che la vista di quella copiosa macchia di sangue espandersi a vista d'occhio lo faccia correre fuori dal negozio in cerca di aiuto. Gli ambu, probabilmente, saranno lì a momenti. Come già detto, a queste urla si aggiungono i rumori facilmente evitabili fatti da kirito. Non serve quindi altro all'uomo per individuare, abbastanza facilmente, la posizione del ragazzo. Kirito non fa intempo ad aprire la porta che davanti a se appare lui. L'uomo che con tutta probabilità ha ucciso suo padre. E che ora nella mano destra tiene stretto il collo della madre. Kirito ancora una volta spalanca gli occhi e proverebbe ad urlare <MAMMA> nella sua direzione, cercando di avere da lei una qualche reazione. Tuttavia la postura del corpo e le numerose ferite e l'assenza di respiro farebbero presupporre che anche lei sia una vittima di questo brutale assassino. Uomo alto all'incirca quanto kirito, i capelli sono scuri e corti. A caratterizzare il viso diversi piercing e degli occhi rosso sangue, che associati al suo viso incutono timore e paura. Il viso non sembra quello di un completo squilibrato. E non è per nulla simile a ciò che Kirito si sarebbe immaginato. E' comunque un uomo pericoloso che, una volta trovatosi faccia a faccia con il ragazzo, lascia andare la madre, per poi rivolgere minacce di morte nei confronti dell'uchiha. Kirito deve ragionare ed in fretta. Con tutta probabilità in uno scontro fisico il suo avversario avrebbe la meglio. La mente è ancora confusa, ma l'adrenalina lo aiuta a ritrovare per brevi istanti lucidità. L'istinto di sopravvivenza sembra avere la meglio sulle emozioni. Se si potesse aprire il petto dell'uchiha il suo cuore, metaforicamente parlando, sarebbe in mille pezzi. Il ragazzo allora darebbe uno sguardo alle sue spalle per vedere la posizione del corpo di suo padre che ora dovrebbe trovarsi disteso più o meno al centro della stanza. Per farlo girerebbe la testa all'indietro quel tanto che basta affinché con la coda dell'occhio riesca ad individuarne la posizione. Ha bisogno di questa informazione per la sua prossima azione. Subito dopo lo sguardo ricadrebbe nuovamente sull'energumeno dinnanzi a lui. Farebbe, a quel punto, un salto all'indietro di circa un metro cercando di non inciampare sul corpo del padre e portandosi il più a ridosso possibile di esso. Uno "splash" dovrebbe essere il rumore fatto dal piede destro, atterrato prima del sinistro, dopo quel salto all'indietro. Rumore dovuto alla copiosa macchia di sangue che ormai ha tinto di un rosso cremisi le piastrelle, prima bianche, del pavimento. Qualora fosse giunto alla distanza desiderata senza perdere tempo cercherebbe di attuare la sua prossima mossa. Un genjutsu è ciò che il ragazzo ha in mente di fare. Il suo arsenale di tecniche non sarebbe efficace in quello spazio ristretto, quindi un genjutsu atto ad intaccare la mente dell'avversario sembrerebbe, a vista dell'uchiha, il modo ideale per uscire da quella situazione. Vuole inoltre guadagnare più tempo possibile, visto che da lì a poco degli ambu sarebbero intervenuti. La zona dove si trova il negozio non è propriamente centrale nel villaggio. Quindi il tempo di arrivo dovrebbe essere leggermente ritardato. A quel punto concentrerebbe il chakra nella sua mente. Per poi provare a "lanciarlo" in direzione della mente del suo avversario. Tale flusso di chakra, come una ragnatela, dovrebbe inghiottire la mente avversaria andando ad intaccare delle aree sensibili del cervello. L'arte illusoria che Kirito proverebbe ad usare è lo sconvolgimento di due sensi. In particolare la vista e l'udito. Proverebbe a far sentire nella mente del suo avversario un fischio acuto. Un fischio che crescendo andrebbe a causare quasi del dolore fisico alle orecchie dell'uomo dinnanzi a lui. La tonalità di tale fischio sarebbe altissima. Come tutti sanno nell'orecchio vi è situato anche il centro dell'equilibrio, quindi qualora tale genjutsu avesse effetto causerebbe una leggera perdita dell'equilibrio nell'avversario. Il suono dovrebbe quasi perforare i timpani del nemico tanto da costringerlo quasi a tappare le orecchie in qualche modo. L'altro aspetto del genjutsu tentato dal ragazzo è la vista. Non vuole causare un cambiamento dell'ambiente circostante ma semplicemente fare in modo che tutto intorno al suo avversario inizi a ruotare vorticosamente. Come quando una persona ha bevuto troppo, l'avversario dovrebbe iniziare a vedere il pavimento, la stanza, e tutto intorno a lui ruotare facendogli in qualche modo perdere l'equilibrio. Qualora questa tecnica funzionasse kirito avrebbe l'occasione di sfruttare tale vantaggio per un'offensiva di tipo fisico.[se sconvolgimento due sensi][se chk 13/20][equip come sopra] edit: turni[1/4 spostamento][3/4 genjutsu][-1 arrivo Anbu] Il ragazzo decide di scappare, per lo meno fisicamente, dal suo nemico. Esegue un salto pessimo, ma riesce nell’impresa e, subito dopo, tenta di dare sfoggio alle sue arti da genjutser, senza molto successo. L’uomo sembra non sentire minimamente l’effetto delle abilità del giovane Uchiha, andando ad osservarla con un espressione crucciata, quasi persa, come se si fosse reso conto che l’altro ha provato a fargli qualcosa, ma quel qualcosa è come se non lo avesse nemmeno raggiunto. Si blocca sulla porta, portandosi il mignolo all’orecchio e iniziando a pulirlo con estrema precisione. Osserva anche il cerume che sembrerebbe essergli rimasto sul piccolo dito e lo soffia via, andando a tornare velocemente sul ragazzo e sulla sua situazione particolarmente “in trappola”. La madre del giovane non si muove, non reagisce, anche se il ragazzo ha provato a chiamarla, cosa che non fa altro che avallare l’idea che la donna potrebbe esser morta come lo è suo marito. <Oh su, cucciolo, non piangere. Non voglio ucciderti, non più almeno, ho cambiato idea> sembra ammettere l’uomo, osservando il giovane Kirito con espressione divertita. <Continuerai a vivere, per grazia del supremo Arata Satou. Prenditi cura di quel che resta della tua famiglia, se resta qualcosa…io me ne vado, prima che gli Anbu arrivino a portarmi via…> scoppia a ridere, conscio che forse una squadra di anbu, se non preparata a fronteggiarlo, potrebbe non riuscire a bloccarne la fuga. Sarà ora Kirito a decidere se provare a fermarlo o occuparsi della madre in attesa dell’arrivo dei soccorsi [Ambient]
Nulla, in quella tragica situazione in cui si trova Kirito, fa pensare che egli possa uscirne vivo. Il genjutsu tentato contro l'assassino sembra non sortire alcun effetto. Se non un leggero fastidio a malapena osservabile. Kirito ci ha messo tutto se stesso in quell'offensiva. Ed al momento l'adrenalina che fino ad un minuto fa pompava nelle vene, sembra scemare. Gli occhi di kirito diventano improvvisamente vuoti, come se privati della loro stessa lucentezza nonché anima. "Che razza di mostro sei". Ma quelle parole risuonano soltanto nella sua testa. Non riesce a dire niente. Guardando quell'uomo che sembra ridersela di gusto, non curante dei gesti appena compiuti, kirito crolla. Crolla emotivamente e fisicamente. Quasi come se le sue gambe non reggessero più il peso della parte superiore del corpo, cade in ginocchio davanti a quell'uomo. Adesso lo guarderebbe dal basso verso l'alto, quasi a chiedere pietà con gli occhi. Una lacrima sembrerebbe preludere ad un pianto incontrollato da parte dell'uchiha, che fino a quel momento ha provato a reprimere le sue emozioni, e che ora starebbero per riversarsi tutte insieme all'esterno. Ma l'uomo inizia a proferire parola. Per qualche motivo decide di non uccidere Kirito. Forse per paura degli anbu da lì a poco avrebbero fatto il loro ingresso nel negozio. Nel momento in cui l'uomo girerebbe i tacchi per andarsene kirito inizierebbe a muoversi. Ancora in ginocchio, e quindi a gattoni, muoverebbe prima una gamba e poi l'altra. Gli stinchi, e le mani completamente ricoperte di sangue. Kirito sta letteralmente sguazzando nel sangue di suo padre, il cui corpo morto giace alle sue spalle. Si avvicinerebbe quindi al corpo della madre, lasciato poco fuori la porta. Il suo sguardo sarebbe fisso verso di lei. Il viso dell'uomo è fisso nella sua mente ma gli occhi sono rivolti verso il viso della madre. Proverebbe a raggiungerla per poi, una volta lì, accarezzarle il viso. Sussurrerebbe <Mamma> schiudendo leggermente le labbra. Solo dopo, con tremante esitazione porrebbe le due dita della mano destra sul collo della donna. Controllerebbe se ci sia ancora vita all'interno del suo corpo, in modo da scoprire se sia rimasto del tutto solo in quel mondo crudele.[chk on][equip come sopra][1/4 movimento verso la madre]L’uomo esce in maniera quasi del tutto indisturbata da una delle finestre nel magazzino, riuscendo effettivamente ad evitare l’arrivo della squadra anbu di qualche minuto, quello che gli serviva per scappare senza lasciare traccia. Questo non è il suo primo omicidio e non è nemmeno il primo omicidio in cui lascia in vita una persona dietro di se, ma sono cose che Kirito potrebbe forse scoprire in futuro con le dovute ricerche. In questo momento però sembrerebbe preferire la madre al suo avversario, avvicinandosi a lei e accarezzandole il volto. Porta le mani al collo ed effettivamente sentire un battito è la sua più grande speranza. In effetti qualcosa c’è, ma la donna non respira, motivo per cui non continuerà a battere ancora a lungo quel cuore, non se il cervello rimane in Apnea. A salvarla è l’intervento della squadra Anbu. Gli uomini entrano dalla porta principale, precipitandosi da Kirito e dalla madre. I genitori del ragazzo vengono sollevati e portati via dal giovane che, intanto, verrebbe bloccato da un ninja mascherato che inizierebbe a fargli le classiche domande di routine. <Cos’è successo giovane?> il tono è modificato e distorto dalla maschera che indossa, come è giusto che sia. Da quel momento in avanti Kirito potrà sentirti al sicuro, se non sollevato nel sapere che la donna è viva e che la sanno portando in ospedale per tentare di salvarle la vita. Viva si, ma fuori pericolo, non ancora. L’anbu resterà a disposizione di Kirito per tutto il tempo a sua disposizione, ma per ora possiamo dire che la pessima serata è giunta al suo termine. [END] fai l’uscita
L'assassino del padre di kirito e colui che ha ridotto in fin di vita sua madre ha un nome, ed è Arata Satou. Può darsi che sia un nome falso ma questo è il nome con cui l'assassino si presenta a Kirito. Quest'ultimo esce indisturbato da una delle finestre del magazzino. L'uchiha non è abbastanza forte per fermarlo e decide di precipitarsi sulla madre. La squadra anbu sarebbe arrivata di lì a poco. Dopo che il ragazzo pone le dita sul collo della donna un piccola pulsazione, a stento percepibile, viene sentita attraverso i polpastrelli. Sua madre è ancora viva ma purtroppo non respira. Kirito vorrebbe fare qualcosa ma le sue conoscenze mediche non sono sufficienti. Anzi sono quasi inesistenti, per cui, evitando di fare azioni che potrebbero peggiorare la situazione decide di restare lì, in quella pozza di sangue ad aspettare l'arrivo degli anbu. E' sopra al corpo di sua madre, le dita sono ancora posizionate all'altezza della carotide mentre lo sguardo ora è diretto alla porta del locale. Di tanto in tanto si girerebbe a guardarla per osservare eventuali cambiamenti nel suo volto. Nella sua mente invece il nome di Arata Satou viene fissato a caratteri cubitali. Come un poster grande quando un palazzo, nella sua mente il volto e il suo nome vengono affissi in bella vista. Non vuole dimenticare. Vuole vendicarsi. Ma per farlo deve diventare più forte. Lo shock del ragazzo si allevia ulteriormente quando la squadra anbu fa il suo ingresso dall'entrata principale. Un uomo mascherato si avvicina al ragazzo chiedendo informazioni riguardo la sua situazione. Kirito con un filo di voce proverebbe a ricostruire i fatti all'anbu. Nel frattempo la squadra medica porterebbe i suoi genitori fuori dal luogo di quel massacro. Kirito li seguirebbe con gli occhi mentre continuerebbe la spiegazione dell'accaduto. Rivela inoltre il nome del suo assassino. Purtroppo non sembra esserci un lieto fine in questa spiacevole pagina della vita dell'uchiha. Solo dopo qualche minuto si rialzerebbe in posizione eretta. Andrebbe nel bagno del locale a sciacquare il grosso del sangue sui suoi vestiti. L'anbu rimane con lui ma il ragazzo facendo cenno con la testa lo esorterebbe a lasciarlo da solo. Kirito non sta bene per niente. Adesso l'unica cosa che vuole è andare a trovare sua madre in ospedale. Ma prima di farlo deve andare a casa, farsi una doccia, e cambiare quei vestiti sporchi di sangue. Sporchi del sangue dei suoi genitori.[chk off][equip come sopra] edit [end]