{Cold Days}

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13:07 Saisashi:
 Passo lento, zoppicante, ogni singolo metro sembra trascinato sulle gambe che a fatica reggono in piedi il genin. Barcolla in modo evidente, dando l'apparenza di potersi accasciare a terra da un momento all'altro, eppure non è così. Contro ogni dolore il ragazzo procede, lentamente, senza una meta precisa. La fuga è riuscita con successo, non ricorda bene cosa sia successo in quell'incontro con la Hyuga, la sua mente sembra aver perso nuovamente quel pizzico d lucidità, tornando immersa nell'oscurità senza memoria. Non conosce il motivo preciso per cui si sia spinto fino a questo posto, eppure inconsciamente ricodava la strada, come se ci fosse già stato per qualcosa di importante....ed infatti è proprio così. Giunto per i vicoli desolati, quasi fantasma, trascina ancora qualche piccolo passo per poi fermarsi. <anf...anf....> Ansima quasi privo di ogni energia, per qualche motivo si è spinto così tanto oltre utilizzando le porte senza coscenza, solo per fuggire da Konoha. <traditori.....non mi ingannerete...traditori....distruggerò...vi distruggerò..> bisbiglia con un filo di voce per poi restare immobile a capo chino immerso nel silenzio. Indosso porta gli stessi vestiti, t shirt nera con un teschio arancione sul fronte, sopra di essa la sua pettorina composta da pesi, per un totale di 50 kg. Pantaloni neri semi aderenti, strappati, e stivali ninja neri usurati. Guanti mezze dita a cprire le mani ed una sacchetta che pende sulla destra dellacintura con dentro un equipaggiamento essenziale, quasi ridicolo. Il tutto è coperto da una mantella nera con cappuccio, che il giovane tiene sulla testa coprendo quasi totalmente il volto, da cui si intravedono solo lunghi ciuffi neri cadere sul naso e coprire lo sguardo. [ch ON][punti vita circa 30]

13:15 Kurona:
  [Vicolo di Secondo Livello] Le giornate fredde hanno quella insopportabile cadenza a risultare nostalgiche. Forse è proprio il gelo a farci sentire soli - la mancanza di qualcosa che si presta sovente a coprirci. Scaldare la carne. E così, come il villaggio dell'Erba, il Tanzaku Gai in pieno giorno risulta un ammasso di case arrampicate una sull'altra condite della desolazione più assoluta. Lo scricchiolio dei ciottoli sotto i passi di Kurona è forse l'unica cosa che accompagna un flusso incostante di pensieri che si accavallano uno sull'altro, scomodi. Al pari di moscerini d'innanzi agli occhi. La sacerdotessa del tempio di Kusagakure, battezzata come Beta del clan Kokketsu è paradossalmennte un affusolata bambola di sale. Pelle bianca come il latte fasciata pressocchè in ogni punto visibile -meno il viso-, con dita affusolate che si rincorrono con leggerezza assoluta, risalendo dalle nocche alle falangi. Capelli lasciati liberi sulle spalle, sfiorano come neve lo yukata color pece ed oro dal colletto lievemente ripiegato sulla nuca a lasciarla scoperta. Niente trucco eccessivo, se non una tinta di rosa sulle labbra -con un colore leggermente rossastro- e il bianco a coprire le vene altrimenti visibili sul collo e sul mento. Tre sfere dal colore nerastro, ricoperte da un alone leggero di chakra viola le oscillano sulla testa inseguendola lì dove i suoi passi si susseguono. In giro. Vicoli. Stradoni. Ha attraversato Kusa dalla Magione di Yukio, fino ad arrivare al confine con il paese del fuoco seguita da Naoko. Non le ha detto granchè prima di uscire, ha voluto solamente fare due passi con lei. L'obi allacciato sotto il seno, fino all'inizio del ventre -tipicalmente largo- si conclude in un fiocco proprio tra le scapole, dove sotto è possibile vedere la guardia affusolata di ben quattro(4) kunai a tre punte sbucare dal costato destro così come dal costato sinistro. Zitta zitta, ha raccolto tutti i Genin che ha trovato sul cammino di Kusa - in una giornata in cui il freddo pizzica la punta del naso. Alla fine è sempre stata così, come la fallace quiete prima della tempesta. <Dimmi Hana--> La chiama così, Naoko. Mio fiorellino. E la voce è miele, denso, caldo- accogliente in un modo totalmente infame. <Cosa ricordi della guerra di Kusa? Sai perchè i clan di Oto ora appartengono al nostro villaggio?> Le ciglia bianche come latte calano su Naoko- mentre il brusio della voce di Saisachi le carezza le orecchie. Non s'affanna, no- non è proprio il tipo di donna crocerossina che avrebbe trovato tra le vie di Konoha. Però devia il suo percorso alla sua volta. <...> Guarda di nuovo Naoko, per studiare la /sua/ di reazione. Davanti a Saisashi, come disturbi onirici che lascian che tu veda una macchia di pulito in mezzo ad un mare di sudiciume. Cammina, flemma pura che scivola sulle vie del Tanzaku risalendole. <Togliti il cappuccio.> All'erta, ma non lo da a vedere facilmente; ravana sotto la mantella nera del ragazzo con solo lo sguardo, tenendo Naoko tassativamente dietro le sue spalle mentre le tre sfere di sangue si allargano in anelli di quattro centimetri. [CK ON][Kokketsu no Hijutsu on: Descrittiva]

13:32 Naoko:
  [Vicolo di Secondo Livello] La pioggia non calerebbe più a ridosso del villaggio di Kusagakure, per permettere alla popolazione di uscire all’aria aperta, nonostante questa sia pungente, fredda, gelida. Capelli rossi rilegati finemente in uno chignon dietro la nuca, basso e un piccolo ciuffo che copre leggero l’occhio sinistro; iridi blu che si aprono e si chiudono a ridosso del viso candido e bianco, come di una bambolina di porcellana, una tonalità simile all’oceano, a una distesa infinita d’acqua. Quest’oggi indosserebbe anche lei un kimono, dai colori caldi, di un rosso acceso e alcuni ornamenti dorati, su suggerimento della donna accanto a lei, un passo più avanti per tenerla a protezione. Il porta kunai è sempre posto all’altezza della gamba destra, per avere maggiore senso di calma verso di sé, per avere qualche arma a disposizione, per essere pronta in caso di evenienza. Portaoggetti nascosto a ridosso della manica del braccio sinistro, leggermente più larga, ove trasporta un tonico per il chakra e uno per il corpo, affinchè non possa essere colta alla sprovvista. Le piace poter passeggiare assieme ad Haha, a colei che l’ha presa sotto la sua ala protettrice, a colei che sta diventando tutto nella sua esistenza: una guida, un riferimento, un esempio. Cercherebbe di alzare le braccia e di portare le mani a congiungersi tra loro, affinché le dita possano incrociarsi e tentare di dare vita al sigillo della Capra. Una volta ricreato, cercherebbe di richiamare l’energia fisica, quella forza che muove i muscoli, quella forza insita in ogni fibra del suo corpo, in ogni cellula, dal capello alla punta dei piedi. La forza che le permette di camminare, di stare in piedi, di poter muovere le dita e il resto del corpo. Assieme a essa, proverebbe a ritrovare la forza psichica, quella che smuove i pensieri, quella che smuove le immagini all’interno della propria testa, inerenti al suo passato, a quei genitori dispersi, a quella famiglia che vorrebbe avere accanto. Energie mentali, energie dettate dall’esperienza, da quella poca esperienza ancora insita in lei. Proverebbe a mescolarle tra loro, a fonderle insieme, a renderle un’unica realtà, a renderle un’unica entità, a rendere un unico colore, come se quel viola venisse effettivamente ricreato nel suo corpo. Proverebbe a mandare il tutto al centro del suo corpo, alla bocca dello stomaco e lì mescolarlo, in senso antiorario, affinché possa essere smosso nelle diverse parti del corpo, nei diversi angoli. Tenterebbe, quindi, di spostarlo appena verso le gambe, spingendolo verso il basso e verso le braccia, spingendolo in laterale e verso la testa, spingendolo in alto, in modo tale che possa riempire ogni anfratto e cercare così di avere un quantitativo equo dappertutto. Ora si sentirebbe totalmente a suo agio, con ogni elemento al suo posto, con ogni precauzione effettuata. Alla domanda postale dalla donna, andrebbe a replicare <Non lo so il motivo per la quale i Clan di Oto appartengono al nostro villaggio, Haha. Per quanto riguarda la guerra…> farebbe un attimo mente locale. Brevissimi istanti, prima di proseguire <So che Ryota Nara ha dichiarato guerra al nostro villaggio ma grazie all’intervento dell’Hokage di Konoha e di papà si è riusciti a debellare la presenza di quell’uomo e tornare verso un periodo di pace. Papà ha dovuto soffrire un poco, ma poi è stato proclamato Tessai di questa terra> racconterebbe piccoli stralci, per non dilungarsi troppo nella spiegazione. Rimarrebbe alle spalle di Kurona quando questa devierebbe in direzione di Saisashi, del ragazzo incappucciato, in quanto potrebbe esserci chiunque dietro un simile travestimento. <Chi sei?> voce forte, imperativa, vuole imparare a essere come la Beta, per essere una figlia degna, una figlia pronta. [Tentativo Impasto Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

13:46 Saisashi:
 Saisashi continua a rimanere immobile, senza dare segno di vita. Il movimento impercettibile del petto che rigonfia lievemente per introdurre ossigeno nei polmoni, è l'unica cosa che in questo momento lo rende vivo agli occhi di chi lo osserva. Il suo sguardo nascosto da cappuccio e dai lunghi corvini capelli è fisso di fronte a se, eppure in questo momento sembra vedere tutt'altro davanti ai suoi occhi. Che sia nuovamente immerso in quel suo mondo interiore, con cui si sta confrontanto ogni giorno ed ogni notte nei suoi incubi? L'arrivo delle due Kusane non sembra attirare la sua attenzione, ne risvegliarlo da quello stato di coma. In tutto questo compete sicuramente l'uso sproporzionato dei vincoli delle porte, ogni singolo muscolo del suo corpo brucia come in preda alle fiamme. Si riprenderebbe nel momento in cui una voce femminile sembra rivolgersi verso di lui. <mh...?> ruota leggermente il capo in direzione di Kurona. Non risponde, non gli interessa rispondere, non sa chi sia, e non sa perchè gli faccia una richiesta del genere, ma Lind con lui è stato chiaro "non togliere mai quel cappuccio, le persone ti hanno ferito, sono tutti traditori, tutti traditori. NOn toglierlo mai e non correrai mai più il rischio". Piccoli pezzi di cosa sia successo n questi due mesi di assenza iniziano a ricostruirsi...ma come avrà fatto a ritrovare il suo migliore amico da solo? Come avrà fatto a salvarlo, e cosa può esser successo alla sua testa, per cancellare ogni ricordo? <negativo...> bisbiglierebbe con filo di voce, incapacitato di parlare con tono alto a causa del dolore che prova. Successivamente si accorgerebbe della seconda figura femminile, quella domanda sembra spiazzarlo. Sgrana gli occhi sotto il cappuccio, le sue mani lungo i fianchi inizierebbero a tremare. Partono ancora quelle fitte lancinanti nella testa, quelle due voci femminili che continuano a chiamarlo di cui non riesce a ricordare la fonte <no...fuori dalla mia testa....fuori....> proseguirebbe <la verità, è che non so dare una risposta....chi...chi sono io...?> direbbe sollevando leggermente il capo come a voler cercare un cielo inesistente. [ch ON][30 punti vita]

14:10 Kurona:
  [Vicolo di Secondo Livello] Occhi rubini che trapelano da un filino sornione, apatico, scivolando addosso alla sagoma sconosciuta che si affaccia alle porte di Kusagakure no Sato. La Shiro Geiko s'affaccia sulla strada tenendo le mani al di sotto del ventre- abbindolate una all'altra tramite le dita bendate. L'unico segno di riconoscimento di Kurona, d'altro canto, è l'ibrido di kanji che porta sull'occhio destro che cantano del suo pessimo passato. Pessima compagna di squadra. Maestra delle arti Illusorie. Compagna del sanguinario e magnanimo Tessai. Colei che ha detenuto la bilancia e l'ha osservata troppo a lungo, fino ad impazzire. "Giocattolo dell'Inferno". Deve esser stata marchiata così dopo esser stata benedetta dagli inferi con un pugno di frustrazione e pazzia. Ma non è la storia di Kurona ad avere importanza ora. L'ombreggiato vicolo in cui Saisashi si nasconde dai suoi demoni, sperando scioccamente di esser solo, si rianima con le due donne. Lei e sua figlia. I tabi di legno scandiscono suoni nel nulla; "Tap. Tap. Tap." Non ha alcuna fretta di raggiungerlo - e anche volendo, il Taijuster non sembra esser nelle condizioni di scappare via da lei. Ha sempre avuto un debole, per gli uomini deboli. In ogni loro forma, chiaramente- ma quelli deboli mentalmente, hanno quel non so che in più. Qualcosa che le rigira le viscere. Kurako. Hiashi. Irou. Forse l'unico che non ha abbindolato alle sue fila, fu proprio il venerabile Eremita. <Mhn.> Le palpebre calano, assorbendo tutto. Le parole del corvino, le parole di sua figlia, la sua reazione. Deve averle insegnato bene - diffidenza. Probabilmente chiunque ti trovi davanti, in un modo o nell'altro, finirà per esser tuo nemico. Un traditore. Come dice lo shinobi del fuoco. Al tremito però questo, trova un alone di miele e thè verde ad avvolgerlo. Lo ingloba nella propria ombra, abbassandosi nel tentativo di avvolgere la sua mano nella propria. Come in un sistema linfatico il chakra livido della Beta corre, con una dirompenza violenta, coinvogliandosi ad altezza del terzo occhio dove ohinoi, aumenta di potenza in modo esponenziale. Sia Naoko che Saisashi possono sentire la piccola vibrazione - onda d'urto - che è l'attivazione del potere illusorio. Infatti, si fosse lasciato toccare, Kurona scivolerebbe sotto la sua pelle. Al di la della sua carne. Infattandogli il sistema nervoso di ogni singola parte del corpo. Prima una sensazione di calore che si propaga dal contatto fisico instaurato - poi man mano, meno dolore. Non lo sta curando, è solo un illusione. Rilassa i muscoli. Cancella bruciore, contusioni, cancella il dolore fisico. Come se potesse esser lei, a fare il bello ed il brutto tempo. <Calmati.> Sussurra, non c'è bisogno di urlare. A quest'ora nel Tanzaku Gai non vola una mosca. Le labbra schiuse lasciano andare un sospiro dolce, calmo, spostando il viso verso Naoko. <Vieni, non è pericoloso. Guarda in che condizioni è.> Potesse, allungerebbe l'altra mano verso la guancia di Saisashi, alzandogli il mento per controllare che non abbia ferite esterne di sorta. In che condizioni versa. <Parliamo dopo della guerra civile di Kusa e dei clan del Suono.> Obbligata ad accantonare il discorso, dal punto in cui Saisashi è lì, e la loro intimità è venuta meno. Per così dire. Però, mentre cerca di scaldare la guancia del giovane, parla ancora con la figlia. <Hai visto, Naoko?> Incalza con un filo di voce. <Non si è mai gli unici ad esser confusi su quel che si è. O su quel che si vuole essere.> Riferendosi alla prima volta che si son conosciute alla magione, al discorso di aver più grinta. Di esser le uniche a decidere. Uno sguardo pietoso sul corvino che scema lentamente, continuando a tenerlo abbracciato nelle sue spire di chakra. <Chi è confuso, va aiutato. O piegato.> ... <Se non sai chi sei, o decidi chi essere--> Le falangi scivolerebbero dalla guancia, al mento di Saisashi. <O lasci che gli altri lo decidano, no, piccola mia?> Gentile, calda come una madre. Abbassa lo sguardo su Saisashi sfiorandolo appena con le ciocche bianche e lasciandolo andare, sempre che si sia fatto toccare. [ck on 10/60][Genjutsu 125][illusione di tre sensi; Scoinvolgimento Tattile - Tentativo di scaldare e alleviare dal dolore Saisashi]

14:28 Naoko:
  [Vicolo di Secondo Livello] Si trovano in un luogo decisamente originale, non si era mai spinta in quell’angolo di Kusagakure, lontane dalla magione di Yukio, da una zona che reputerebbe più che sicura. Ma si troverebbe dietro alla figura di Kurona e si sente in una bolla infrangibile, dietro a uno scudo d’oro impenetrabile. Il freddo non toccherebbe il corpo della Genin, immersa nel torpore creato dal kimono indossato, di una fattura piuttosto pregiata, grazie alle mirabili conoscenze offerte dalla Beta. Grazie a lei ha rivisto sua madre, grazie a lei ha potuto trovare la propria identità, grazie a lei sa cosa scorre nelle sue vene e sa come sfruttare il potere ottenuto. Non totalmente, si è solo all’inizio, ma è un passo in più compiuto a ridosso della scala della vita. Osserverebbe la scena da dietro, senza avanzare, le parole della madre che giungerebbero all’orecchio e offrirebbero riparo da qualsiasi pericolo, da qualsiasi e possibile collisione. Nessun sorriso o emozione particolare andrebbe a trapelare sul volto candido e bianco <Sì. C’è sempre tempo per parlare> riguardo la guerra e Oto, in quanto ora le circostanze non permettono una conversazione sicura, lontano da orecchie indiscrete. Si avvicinerebbe di un paio di passi in avanti, per poter azzerare anche lei la distanza rispetto al Konohano e replicare con un semplice cenno del capo in direzione della madre, di Haha. <Hai ragione, hai sempre ragione> deve imparare a essere come lei, deve diventare un’arma letale come lei, essere precisa come lei, giocare con la mente altrui e girare le situazioni a proprio vantaggio. Solo così si sopravvive. Le parole proseguirebbero e, nel mentre, osserverebbe ciò che la Beta cerca di ricreare verso il corpo di Saisashi, un’illusione che lei non potrebbe comprendere, che lei non potrebbe maneggiare. Lettere che passano e che intaccano l’udito della Kakuzu, che la farebbero pensare, che la riporterebbero per un brevissimo istante alla sera precedente, a quello sfogo esternato nei confronti del ciliegio. Deve capire chi è veramente, deve sapere chi è veramente. <Io deciderò per me, Haha. Nessuno si deve permettere di mettere qualsiasi mano nella mia esistenza, nella mia essenza. Tutti possono tradirmi, tutti possono voltarmi le spalle. Chi mi voleva bene, mi ha abbandonata per una paura inutile, per una paura stupida. Se i miei veri genitori mi hanno abbandonata, allora tutti potrebbero abbandonarmi da un momento all’altro. Devo essere forte, come te. Devo essere io, dimostrare che la mia forza è dentro di me. Solo tu puoi aiutarmi. Tu, papà e i gemelli. Nessun altro> tante parole, piene di un significato caldo nella bocca della fanciulla. La mano sinistra andrebbe ad alzarsi rispetto al rispettivo fianco, e appoggiarsi così contro la spalla destra della Beta, a voler sentire un contatto che le plachi il nervosismo. La donna, di contro, potrebbe notare altri segni su quelle mani, altri tagli sul dorso delle stesse, un ciclo che ancora non trova fine. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

17:45 Saisashi:
 <coff coff....> qualche colpo di tosse si alterna al respiro affannato di chi sta patendo le pene dell'inferno, qualche goccia di sangue inizierebbe a colare dalle labbra del giovane, probabilmente qualche danno interno che si è causato da solo con il mantenimento dei vincoli attivi. Kurona sembra essersi interessata al ragazzo, ma al contrario Saisashi spostando lo sguardo in sua direzione da sotto il cappuccio, si comporta come se di fronte a se non ci fosse nessuno. Lascia che la sua mano venga afferrata da quella della donna, non oppone resistenza, è in una condizione tragica sia per i danni fisici che per la lotta mentale che sta affrontando dopo l'incontro con Mekura. Non ha più nessuna certezza. <uscite....uscite fuori...fuori dalla mia testa> ripete nuovamente con tono rotto dal dolore, mentre Kurona inizierebbe il suo genjutsu. Di colpo il corpo di Saisashi avvertirebbe un calore, un tepore unito ad una sensazione di benessere come non ne provava da tempo. Quelle gambe lacerate e pesanti, quella schiena così pesante e lacerante da tenere eretta, di punto in bianco diventano leggeri e privi di ogni dolore. <questo calore....> direbbe mentre dentro la sua testa naviga nuovamente alla ricerca di qualcosa di utile. "questo calore è quello con cui quei traditori ti hanno imbrogliato per poi pugnalarti alle spalle. Questo è il calore che devi ricordarti, perchè è lo stesso che ti ha fatto bruciare dentro...hihihihAIHIHAIHAIH!!" queste sono le parole che giungono da quella voce spettrale nella sua testa. Quella sagoma nera con gli stessi tratti di Saisashi farebbe nuovamente comparsa di fronte a lui, in quella stanza immersa nel buio. "tu...che cosa vuoi da me...." ribatte a voce tremante nella visione, mentre all'esterno emette dei gemiti. "sparisci. SPARISCI. SPARITE TUTTII!!!!" sbraita contro la sagoma scura facedola svanire nuovamente nel nulla e riprendendo finalmente coscienza. In quell'istante la mano di Kurona stava scivolando sul suo volto, pacioccandolo come un pupazzo. Ora riesce nuovamente ad intendere le parole delle due, forse grazie al dolore alleviato momentaneamete. Andrebbe quindi con ogni briciolo di forza e volontà rimastogli nel corpo, ad alzare lentamente il braccio destro, che andrebbe ad afferrare la mano della donna poggiata sul suo mento. La stringerebbe come può a livello del polso, quasi aggrappandosi ad essa, cercando di spostarla. <io...coff coff...> tossisce nuovamente mostrando altro sangue dalla bocca <io non mi piegherò mai...io devo distruggerli...> [ch ON][punti vita 30]

18:08 Kurona:
  [Vicoli superiori] Presta attenzione a quel che Naoko vuole dirle, in un certo senso è proprio il pensiero che Kurona ha voluto instillarle nella testa per far si che cresca da sola, senza l'influenza di nessuno che non sia la sua. Gli occhi socchiusi comunque, rimangono sul tremore di Saisashi, sul suo brontolio- il tossicchiar via sangue dalle labbra ripetitivo. Costante. Non è preoccupata, non che sia una stronza /sia chiaro/, ma generalmente se vedi una persona star male per strada e tu sei una Geisha, lasci che sia qualcun altro ad occuparsene. Lasci che sia qualcun altro a tirarlo su e decretare se sia giunto per lui il momento di vivere o morire. Prendiamo alla leggerezza ogni decisione, di questi tempi. E lei è sempre stata lì a guardare quel che accadeva con il timore e la pesantezza di un giudice imparziale. Nessuno è abbastanza degno di decidere - e chi ci si sente, probabilmente, è solo uno sciocco ingrato. Lei lo sa bene. E quando il pensiero gli si formula nelle meningi, quando Saisashi l'allontana scacciandole la mano dal proprio mento, lei la ritira con diligenza ripercorrendo il bordo morbido dello yukata dalla seta raffinata. Un fruscio debole. Come un gelsomino pronto a sbocciare via dalle sue dita affusolate che piano, ricadono in basso. Morenti. Rea del desiderio, ancora una volta, di metter fine ad una vita. Tuttavia, la mano di Naoko la risveglia dal torpore silenzioso in cui sovente ricade, dandole un fremito che non è semplice fastidio del contatto fisico- è quanto più una rottura. Della bolla asettica in cui si richiude dentro per paura di esser toccata ancora dopo tutto quello sporco. E' una fitta che risale il ventre, sottoforma di un conato di vomito violento che le lascia solo le labbra tremanti. <E' così.> Nessuno deve decidere per loro, se hanno il coraggio di decidere per se stessi. Serpi bianche si allungano, carezzano Saisashi abbassandosi pigramente verso di lui. Una donnina in miniatura, pallida come un giglio. Con questi enormi occhi rossi, che tutto sommato, paiono come quelli di un ratto nel buio di una fognatura. Gentilezza e infamia chiuse in un pugno di bende e cicatrici. Così lontana da quella che fu Icaro del Dirupo. Lontana da quando si suicidò, da quando divenne folle. Ed ora - ora cos'è rimasto di Kurona? Al di là del torpore fisico, SAISASHI sentirà una voce risuonare. Chiassosa, come un violento uragano nella testa. Ed allo stesso tempo amorevole; "Ascoltami bene, ragazzino." E le labbra di Kurona non si muovono, sebbene la voce venga da lei. Sebbene sia la sua, identica, solo-- solo più forte. "Da morti non si distrugge niente. Pensi di essere il solo ad aver fatto la guerra?" Il viso di Kurona fa capolino al di la dell'ombra; forse un tempo deve esser stata bella. Una tra le più belle donne dell'Erba, per esser diventata moglie dell'Hasukage e madre dei suoi figli. Ora invece, ora ha un aspetto stanco. Ha sfumature porpora sotto le palpebre ed occhi costantemente sonnecchianti, come se non fosse più lucida. Per grazia divina. Eppure, comunque, abbastanza forte da arrivare ovunque con il suo magro potere. Si mostra a Saisashi per quello che è. <Com'è andata con tua madre, Hana? Non ti preoccupare, per ora non ti può sentire.> Riferendosi a Saisashi, che appunto - dovrebbe sentire solamente Kurona. Le spalle della donna s'abbassano, lasciano ricadere l'haori nero sulle spalle del giovane shinobi della foglia. Il viso immobile, incredibilmente serafico, si sposta solo pigramente di lato- soppesandolo. "Ho fatto la guerra prima a tutti gli altri, poi a me. Posso fermarla. Solo per un po." Le labbra si piegano, arricciate in un sorriso docile. "Ma devi fidarti di me. Apri gli occhi e guardami. Non sono un tuo nemico, per ora."
[ck on 15/60][Genjutsu 125][illusione di tre sensi; Scoinvolgimento Tattile/Uditivo - Tentativo di scaldare e alleviare dal dolore Saisashi]

18:26 Naoko:
  [Vicoli Superiori] Solo lei decide per sé stessa, solo lei decide il suo destino, solo lei deve decretare la sua vittoria o il suo fallimento. Ognuno è l’artefice della propria esistenza, ognuno prende decisioni giuste o sbagliate, ognuno decide quello che è meglio per sé e non per gli altri. Dentro siamo egoisti, lo stesso mondo è egoista. Tutti noi siamo forti, tutti noi siamo deboli, tutti noi siamo determinati, tutti noi siamo frangibili. Nessuno escluso, anche l’uomo più forte del villaggio. Non si scappa dal destino, non si fugge da una strada chiara posta davanti ai nostri occhi. La mano sinistra rimarrebbe a ridosso della spalla della Beta, ancora per fugaci istanti, in quanto l’altra sembra accusare una sorta di fastidio, una sorta di dolore al tocco della ragazza, portandola a socchiudere quelle iridi blu intense, quei due oceani che ha imparato a comprendere e ad apprezzare. Un leggero sospiro verrebbe fornito dalle labbra, la mano torna nel suo rispettivo fianco ma le iridi rimangono chiuse, senza che possano guardare nulla davanti. Non vuole guardare, deve solo sentire, deve solo avvertire quello che Haha sta provando a compiere nei confronti del ragazzo. Kurona manipola la mente delle persone a suo piacimento, fa sentire bene, fa sentire dolore, fa sentire calore, fa sentire gelo. L’illusione si spinge fin dove la fantasia può effettivamente arrivare, fin dove la mente riesce ad arrivare. La mano destra si alzerebbe verso la sinistra, le unghie andrebbe a lambire il dorso della sinistra e un movimento automatico porterebbe le stesse a lasciare altri segni sulla pelle, a togliere quella stessa pelle, a mostrare un sangue rosso intenso al di sotto dell’epidermide. Un segno di debolezza, un segno di disagio, un senso di inadeguatezza dopo un gesto semplice, elementare, tranquillo. Continuerebbe con tutto questo <E’ andata…bene> titubante, ripensare a quel momento aumenta il livello di nervosismo, tenuto sotto controllo. <Mi ha detto che non volevano abbandonarmi, mi ha detto che mio padre è rimasto ad Ame per coprire il suo spostamento, per non essere scoperti. Mi ha rivelato la mia discendenza, posso far uscire delle fibre nere fuori dalle dita delle mani e mi ha installato la maschera di un leopardo sulla schiena, nella zona lombare. Mi ha detto che mi vuole bene ma io…> si strozza per un attimo la voce, i denti verrebbero digrignati e il nervosismo comincerebbe a salire nell’animo. <Io non le credo, Haha. Potevano evitare la rivalsa dei Ryoshu senza abbandonarmi, per proteggermi da un esperimento a cui volevano sottopormi. Io voglio distruggerli, io voglio il loro sangue sulle mie mani, io voglio vederli cadere e voglio vedere la mia vecchia casa arsa dalle fiamme dell’inferno> non urla quelle parole, ma il tono utilizzato è parecchio alto, la foga dettata dal nervosismo, la mano destra che si alzerebbe verso il viso per provare a tagliarsi una guancia, premendo con le unghie, per cercare di far scemare quella rabbia improvvisa, quel fuoco che non vuole spegnersi. <Io voglio solo sotterrare ogni loro ricordo e rimettere in ordine i frammenti nella mia testa> cristalli delicati da ricomporre, per tornare a una stabilità emozionale persa. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

18:42 Saisashi:
 Il polso della donna verrebbe rilasciato lentamente, con altrettanta difficoltà motoria con cui è andato ad afferrarlo. Nonostante non stia sentendo il dolore, il corpo rasenta palesemente le proprie condizioni distruttive. Il calore non sembra abbandonare il ragazzo, che continua a galleggiare in questo bozzolo di stasi che ha quasi del surreale. Era troppo tempo che non si sentiva così libero, privo di pensieri, privo di cicatrici doloranti. Ha ripreso coscienza, ed è riuscito a scacciare via quella dannata ombra dentro la sua testa. Nessuno ha ancora capito di che cosa si tratti, ma nei suoi mesi di lontananza da konoha, potrebbe essere incappato in qualche sortilegio, qualche arte illusoria così potente da renderlo schiavo. Ora il giovane si ritroverebbe nuovamente dentro quella stanza buia. "ancora....ancora tu..." rivolgerebbe parole stanche verso la figura di fronte a se. TUttavia non si tratta della sua stessa sagoma scura. Questa volta è una donna. E' la donna che aveva di fronte a se poco prima, ora si trova li, in quella stanza. E' pallida, candida, il suo aspetto mostra una strana bellezza, come se celasse ben altro dietro di essa. "tu....ma come...sto impazzendo del tutto..." squote il capo sotto il cappuccio quasi preso dalla disperazione. COm'è possibile che queste sue visiojni si stiano facendo così frequenti? Sta impazzendo? Forse questa volta non è farina del suo sacco, ma colpa dell'illusione provocata da Kurona, ma questo Saisashi non può saperlo "come sei entrata qui." Domanda con tono scontroso. "io non sono un ragazzino....e non sono nemmeno morto credo...non ancora...non ora. Non posso morire...io devo compiere la mia missione...devo farlo per il mio migliore amico...lui è l'unica persona che vuole il mio bene...loro sono traditori...TRADITORI!> esorta alzando ora il capo di colpo all'interno della sua mente, sfilandosi il cappuccio, mostrando finalmente il suo volto celato sotto di esso. "non so a che guerra tu faccia riferimento...ma io non so più...non capisco più niente. Non ricordo più chi sono. So solo ciò che mi è stato detto in questi due mesi...dentro di me continua a comparire quella donna, quella Hyuga....e poi quell'altra voce femminile, che mi strazia il cuore...io le sento tutte le notti, rimbombano nella testa senza farmi chiudere occhio ed io non so chi siano e perchè mi causino quelle fitte allo stomaco!....e poi" prende fiato "continuo a vedere me stesso....un ombra di me stesso. Sarò davvero io quel demone malvagio? Io non lo so più..." procede sfogandosi in iun confusionario monologo di cui si riesce ad intendere poco " e tu...tu chi sei..? Come puoi aiutarmi..?" domanda fissandola con le verdi iridi nascoste da ciuffi corvin [ch ON][30 PV}

18:58 Kurona:
  [Vicoli superiori] Soave - come si rialza premendosi i palmi sulle ginocchia che al di la dello yukata hanno disegnato solo dei bozzetti appena accennati, si gira verso Naoko ad ascoltare con minuzia quel che ha da dire a riguardo di sua madre e quel che è accaduto. Avrebbe comunque potuto saperlo dalle sue Maiko, certamente, ma si riserva la grazia di lasciar parlare la ragazza. Gli occhi ne carezzano il viso con immane calma, rimuginando su cosa sarebbe meglio dire o fare in questa particolare occasione. Su cosa dovrebbe suggerirle. Ilare come la stessa abbia un passato non troppo dissimile dal suo, vero? Un po' più fresco. Ai primi passi solamente. Eppure, lei stessa è stata venduta ed usata come incubatrice del clan Uchiha, solo per poi esser venduta nuovamente ad un damma. Il valore di una torta di riso. Le scappa da ridere quasi, ma le labbra tremano e basta- facendo risuonare uno sbuffo cristallino che le muove il petto. Le fa tremare il costato. <Wakatta-> Maledettamente femminile, desta la mancina per spostare una ciocca pallida dietro l'orecchio, lasciando che la manica si arricci a ridosso del bicipite, mostrando gli avambracci e il vecchio marchio della dea Tsukuyomi lasciatole da Enma Ai - oramai solo uno stupido disegno senza alcun valore. Non duole più. Non le manda più ... Nessuna sensazione. A stento oramai ci fa caso. <L'hai uccisa?> La domanda è lapidale, forse troppo secca- ma alla fine, è quello che le interessa sapere. Vuole sangue. Fuoco. Vedere tutto crollare sotto i suoi colpi. Ma alla fine, cos'ha deciso di fare, quando l'ha ritrovata davanti? La voce di Saisashi è chiara, nitida, la ascolta ma ci mette un po a rispondere. Ora che lo abbandona lì, esattamente dove l'ha trovato- può vederla voltarsi verso Naoko nascondendo sorrisi come pugnali dietro le ciocche bianche. "Io?" Si riallaccia a quella domanda, perchè spiegare tutto sarebbe difficile. Quella è una domanda interessante e Kurona, girandosi verso di lui, allunga la destra. Non lo afferra, gliela offre; lo vuole aiutare ad alzarsi, avvolgendo il suo corpo stanco tra le spire del sangue Kokketsu. "Io proprio come te, non sapevo ne chi, ne cos'ero. E allora son diventata tante persone diverse. Burakkurotasu, la Crisalide, Icaro, la Geisha Bianca. Mi hanno comprata e venduta quindi, ho avuto l'identità che il mio padrone ha voluto per me. Ora non sono più nessuno. Solo Kurona." Una maestra delle arti illusorie, conosciuta a Konoha per aver combattuto il primo, il secondo e quarto Hokage assieme agli shinobi della foglia. Kurona, la stessa che lasciò la propria firma sul cuore di Hiashi. Le palpebre si abbassano su di lui, deboli, continuando a circondarlo con il proprio chakra - in tutte le sue forme. Dal sangue, al flusso illusorio. <Euf-> Sospira all'improvviso, davanti a Naoko, schiudendo le labbra e indicando quel che rimane esternamente di Saisashi. <Portiamolo a casa. Ha bisogno di un bagno e di riposo.> [ck on 20/60][Genjutsu 125][illusione di tre sensi; Scoinvolgimento Tattile/Uditivo - Tentativo di scaldare e alleviare dal dolore Saisashi]

19:13 Naoko:
  [Vicoli Superiori] Quella tortura contro il viso continuerebbe senza sosta, dandole modo di saggiare il dolore anche a ridosso del viso, come se volesse lacrimare sangue e non liquido trasparente. Quella tortura contro il viso continuerebbe senza sosta, dandole modo di saggiare il dolore anche a ridosso del viso, come se volesse lacrimare sangue e non liquido trasparente. Il ricordo di quella donna rende la sua mente ancora fragile, rende il suo animo come il cristallo più fragile esistente, incapace di cancellare ogni traccia, incapace di distogliere la mente da quell’incontro presso la radura, in mezzo ai ciliegi. Non conosce il passato della Beta, non conosce la sua storia, non sa nulla del semplice presente che vive con lei, giorno dopo giorno. Quella domanda arriverebbe forte contro il proprio orecchio, sicura, decisa e le si gelerebbe il sangue per istanti lunghissimi, interminabili. Il respiro si ferma, rimane come in apnea, incapace di rispondere subito, a chiare lettere, a sancire un gesto che avrebbe dovuto fare. <..> apre la bocca ma non esce nulla, apre la bocca ma nessun tono uscirebbe dalle corde vocali. Le ci vogliono altri secondi per collegare nuovamente la testa alle labbra e replicare finalmente alla donna <No, non l’ho ancora uccisa. E’ l’unica che può installarmi le maschere sulla schiena, che può far accrescere il mio potere. Morirà quando acquisirò ogni cosa, quando la sua utilità sarà spenta a zero> metodica e calcolatrice, spietata e sanguinaria. Il primo passo è uccidere suo padre, stroncare prima del tempo la linea dell’Acido, l’uomo che si vuole elevare a salvatore della progenie ma che non ha esitato a lasciare la figlia in una situazione tragica, senza alcun supporto fisico ed emotivo. Guarderebbe l’agire della donna, si vedrebbe il viso rivolto verso il proprio e una nuova affermazione giunge di nuovo. Annuirebbe appena con il capo, non contraddice le decisioni di Haha, è l’unica ancora che la tiene legata alla realtà, che l’allontana da quel nervosismo doloroso. <Sì, ha decisamente bisogno di riposare. E di cure… non ha proprio un aspetto sano> è praticamente moribondo il konohano e non potrebbe che appoggiare quel salvataggio, di un ragazzo ferito, piegato dalle voci della pazzia. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

19:33 Saisashi:
 Resta li fermo in attesa di risposte, anche se come sempre nel suo cervello rimbalzano centinaia di domande, senza mai ottenere una reale risposta. Dopo tutto è così che va la vita no? La nostra esistenza è fatta di tante domande ma di poche risposte. Forse per certi versi questo è uno dei motivi che spinge il genin ad andare avanti nonostante tutto, nonostante la sua situazione, nonostante le avversità che ha sempre incontrato. La donna sembra avvicinarsi a lui all'interno di quel mondo irreale, raccontando qualcosa che fa parte del suo passato, trattidella sua storia. Ma come possono quelle parole aiutare Saisashi? Come possono spingrlo a fidarsi? "tutto questo...cosa dovrebbe centrare con me...e come faccio a pensare che tu non voglia tradirmi come tutti gli altri...?" direbbe alla figura femminile scrutandola ad occhi sgranati mentre ella gli porgerebbe la propria mano per aiutarlo a rialzarsi. "questo mondo è tutto un illusione. Sono tutti traditori. Io devo distruggerli! Tu lo hai mai fatto? Hai mai distrutto qualcuno o qualcosa? In quel caso aiutami e te ne sarò riconoscente" Continua con questi suoi discorsi blateranti che solo lui può comprendere. Sentendo il nome della donna, Saisashi prova a pensare a quale sia il proprio nome. Vuoto. Qual'era quella parola che gli frulla in testa ogni notte? Qual'era quel nome che la voce femminile gli ripete nei suoi incubi...Sai...Sai...Saisashi? Ma chi è questo Saisashi "dannazione" si prende la testa fra le mani in segno di disperazione per poi bloccarsi di colpo. Nel mentre l'ombra con la sua stessa forma, che vede nelle sue visioni, farebbe nuovamente comparsa dietro di lui. Si chinerebbe poggiandogli una mano sulla spalla, mostrando un agghiacciante sorriso, lo stesso di sempre "ti darò le risposte che cerchi" ssussurra al suo orecchio per poi entrare all'interno del corpo di Saisashi. Proprio in quell'istante anche sul volto del genin farebbe comparsa lo stesso sorriso beffardo e maligno, afferrerebbe la mano di Kurona fulminandola con uno sguardo assente. " io sono... Nessuno. Questo è il mio nome" direbbe con tono che si fa sicuro, come se non fosse più lo stesso di prima. Di punto in bianco quel briciolo di forze mentali e fisiche abbandonerebbero il corpo del Taijutser che crollerebbe in ginocchio alla vista delle due. [ch on]

20:00 Kurona:
  [Vicoli superiori] Alle parole della ragazzina abbassa il mento in un annuire leggero, pacato. Va bene così. <Hai fatto bene, allora. Suppongo ti serva anche per insegnarti le arti del tuo clan.> Così come fece tempo prima Yukio con lei, quand'era solo un allieva prima e poi una genin. Le labbra si piegano a pigiare una sull'altra, soffermandosi a pensare. Avrebbe voluto raccontare a Naoko la storia vissuta da lei e papà in tutti quegli anni. La storia della nascita di Hime e Joji, come gemelli infernali. Non importa per oggi, lascia cadere tutto nel dimenticatoio abbassando la destra a recuperare il suo kiseru dalla tasca interna alla manica dello yukata, avvicinandoselo alle labbra prima ancora di accenderlo. <Guarda il lato positivo, potrai sfruttare il tempo pensando a come ucciderla. O magari, chi lo sa, puoi decidere di diventare più forte per tenerla prigioniera a lungo e usarla come valvola di sfogo.> Sorride, leggiadra - rivangando il passato e lasciando che le sfarfalli sulle labbra. Anche lei ha un conto in sospeso con suo padre, ma ha deciso di rimanere ferma. Per ora. Deve aspettare che Hime e Joji siano fuori pericolo, per rimettersi nella carreggiata della kunoichi. Oramai - anche la buona Kurona, ha fatto la ruggine. Un filo di vento gelato le accarezza il viso mentre ascolta le domande di Saisashi; non sa rispondere a tutto, potesse - lo farebbe davvero. Però lo ascolta, lasciandolo nelle sue domande e rimanendo a farsi toccare l'anima dall'inverno. Ciglia come schiave prostrate, folte, si abbassano a celare gli occhi rossi dietro palpebre stanche. Avrebbe tanto da dire a riguardo, avrebbe tanto da raccontare su quelle poche spicce domande che lui le pone. Eppure, si avvicina semplicemente a lui con occhi gravide di lacrime nere come petrolio. Iniziano a macchiarla, sbiadire come mascare sulle palpebre e le gote. <...> Tace, mentre sul sorriso beffardo e sicuro ne scocca uno simile. Ma non identico. Il suo è più un sorriso falso - tanto falso da fare male. La mano che lui afferra rimane lì, nella sua mano. Mentre l'altra si solleva al pari di un amante dolce, miele che cola via dalle labbra. E piange. Piange con un viso che distrugge in frammenti ogni tipo di sicurezza; ha distrutto. Ha distrutto tutto. Anche quello che ha amato. In un gesto improvviso, poserebbe le labbra su quelle di Saisashi. Un bacio. Non un bacio di passione, non un bacio di giuda - qualcuno avrebbe paura di questa donna velenosa, qualcuno invece bramerebbe la stessa identica cosa - è solo un bacio della buona notte. Labbra come velluto contro quelle del corvino. E dall'epidermide, si diffonderebbe una sensazione di torpore violenta. Qualcosa di molto simile al sonno. E lo accoglierebbe così come fa il sangue nero di Kurona, bagnando il viso del giovane con le sue lacrime. <Ho distrutto, più di quel che avrei voluto all'inizio.> All'inizio era rancore. Poi il rancore divenne odio. E l'odio divenne amore, ossessione, una vera e propria malattia. E quando si inizia ad odiare, non si smette mai. Mai. Neanche ora che sembra così calma. E' solo il silenzio prima della tempesta. E pur piangendo, in modo così posato, non osa singhiozzi. Ha una voce autoritaria, ferma. Lascerebbe che il sonno abbracci il giovane taijuster, accompagnandolo tra le spire del suo sangue per non farlo cadere a terra. Per trascinarlo nella Magione di Yukio e farlo lavare dalle sue Maiko. Farlo riposare. Farlo mangiare. Così, non opponesse resistenza - l'ultima cosa che vedrebbe Saisashi sarebbe il viso piangente di Kurona che si ritira dalla sua mano. Nessuno. I passi si rivolgono verso Naoko, aprendo lo Yukata e mostrando la tenuta sottostante. Un manto di kunai e coltelli da lancio. Un paio di pantaloni neri aderenti tipici da Kunoichi a vita alta con sopra un cropped top dolcevita. <Siamo tutti nessuno prima di essere qualcuno. E tuttavia, esser nessuno non sempre vuol dire davvero esser nessuno.> Parla con Naoko, pur che lei non abbia potuto sentire le parole di Saisashi. <Prenditi cura di lui, Naoko. Mamma non sempre è a casa.> Un bramito, accendendo il kiseru e lasciando che il vento gelido le sferzi addosso come frustate violente. <Devo tornare all'Okiya, ho del lavoro da finire.> [CK ON][SE Sonno; Gen 125][Tecniche a scopo narrativo]

20:19 Naoko:
  [Vicoli Superiori] Le parole che avrebbe esternato in direzione di Kurona vengono accolte in modo tranquillo e pacato, di una delicatezza che sa di terrore e di gelo. Pian piano impara a conoscere le sfumature della donna, tutto ciò che riesce a intravedere in quella scorza dura che mostra a tutti, a lei soprattutto. Vive spesso a contatto con lei, lentamente impara dalla sua esperienza, impara a essere una degna geisha, una degna kunoichi dell’Erba ai suoi occhi e a quelli di papà. Vedrebbe di rado Yukio all’interno della magione, l’uomo che le ha ridato una casa, che le ha finalmente ridato una famiglia su cui fare affidamento. Si aggrappa a loro con tutte le forze possibili, con ogni cellula e fibra del corpo. <Esattamente. Lei mi serve per imparare tutte le peculiarità della mia innata, usarle al meglio delle loro possibilità, della loro estensione. Sono solo al primo grado della scala, devo percorrerne altri prima di sbarazzarmi di lei> denti che verrebbero sguainati appena rispetto alle labbra, un sorriso sarcastico che sa di demoniaco quasi. Impara dalla migliore, impara a essere un’arma letale nel silenzio più assoluto. Adora Kurona, non si permetterebbe mai di farle un torto. <Prigioniera? No, sarebbe troppo facile per lei e sarebbe troppo snervante per me. Averla lì continuerebbe a dare alito ai ricordi e non riuscirei a liberarmi completamente. Io voglio distruggere ogni cosa, rimuovere tutte le immagini che mi collegano a lei, ai Ryoshu> sadica e diretta, le palpebre si abbasserebbero appena per poi essere riaperte e osservare l’agire della donna e del ragazzo dietro di lei. Parole che vengono elargite ma che non avvertirebbe, un bacio che non verrebbe notato ma una vicinanza che viene studiata da spettatrice. Se l’altra fosse riuscita, Saisashi dovrebbe cadere in un sonno profondo, senza sogni, senza stelle, senza incubi. Un’altra forza dettata dal Genjutsu, un’arte da cui lei è stata lasciata fuori. Completamente. La Beta volgerebbe i passi verso di lei poco dopo, altre parole che arriverebbero al suo orecchio, un leggero cenno col capo per annuire a quella nuova richiesta. <Non preoccuparti, Haha. Ci penso io a lui. E’ in buone mani, lo sai> la donna dovrebbe conoscere il galateo della Kakuzu, la sua preparazione si sta raffinando sempre di più. <E’ bello vedere come la mente umana può piegarsi facilmente sotto il peso della colpa, sotto il peso delle emozioni. La mia stessa mente deve essere allenata ulteriormente, Haha, per evitare che altri ci possano giocare> una richiesta implicita, la voglia di allenarsi assieme a lei, alla magione, per poter migliorare, per poter essere quell’arma letale che vuole diventare. La traditrice di Ame, in tutto e per tutto. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

20:32 Saisashi:
 Quel cambio improvviso di personalità, come se qualcun altro avesse preso il controllo del suo corpo, regge la mano della donna, senza aggiungere nient altro. Una volta rialzato, la vedrebbe piangere. Lacrime nere, che solcano quel viso pallido. Le verdi e magnetiche iridi la scrutano silenti, cercando di comprenderne il motivo. "perchè...perchè piange...cosa sono quelle lacrime..è forse quello il dolore che ho provato? E' forse quello il demone da cui Lind vuole tenermi lontano?" penserebbe senza tuttavia pronunciare parola. Seppur il suo corpo sembra mosso da quell''ombra, la sua mente resta la stessa, riesce a ragionare con i proprio pensieri. Poco dopo, avverebbe qualcosa di totalmente inaspettato, qualcosa che lascia inerme e spiazzato il taijutser. Un bacio, un bacio improvviso. Avverte il calore di quelle labbra sulle proprie, mentre lo sguardo sembra perdersi nel nulla, tremante e fisso sul volto della donna. "che cos'è questa sensazione...un bacio...ho forse già provato questa sensazione? Questa leggerezza...?" certamente si, ma in questo momento non riesce a ricordare. Una forte fitta gli lacera il cervello un istante..che fosse lei la donna che sente nei suoi incubi? No non può essere...eppure quel bacio lo riconduce a qualcosa...ma non riesce a capire cosa. Lentamente immerso nei suoi mille quesiti, andrebbe ad accasciarsi verso il terreno, mentre le forze lo abbandonerebbero del tutto, abbracciato dal sonno e dal calore. Sta bene, in questo momento sta bene, tutto il lato oscuro della vita non riesce a raggiungerlo, merito del genjutsu. Mentre le palpebre si chiudono lentamente, lasciando che quel volto femminile sia sempre più offuscato, due nomi gli tornerebbero in mente ed allo stesso modo svanirebbero senza lasciar nuovamente traccia "Me...mekura...?" Pronuncerebbe involontariamente senza accorgersene, per poi cadere totalmente nel sonno. Che ne sarà di lui? Difficile da dire. Il timido e strillante Saisashi che fino a pochi mesi fa avrebbe dato tutto per farsi notare dagli altri nel suo villaggio, per far rimangiare a tutti quanti le parole di critica che han sempre rivolto nei suoi confronti...il Saisashi che non avrebe saputo mantenere un dialogo con una ragazza perchè troppo imbarazzato... quel Saisashi sembra navigare nel vuoto di se stesso. [ch ON]

20:33 Saisashi:
 [edit : END]

20:41 Kurona:
  [Vicoli superiori] Il manto che prima la ricopriva viene dissolto; dai vestiti posati di una geisha, vien fuori quello che è in realtà Kurona. Una kunoichi di vecchia scuola, di quelle addestrate per uccidere. Non per servire il proprio paese. Lo yukata scivola sui fianchi pizzicati dalle classiche forme femminili, decorandola di nero e oro che passo dopo passo, tonfo dopo tonfo, spezza il silenzio della prima vita del Tanzaku Gai. Finalmente qualcuno esce dai Motel, qualche prostituta fa capolino dal suo appartamento dirigendosi all'Hamanachi a cui appartiene, alle case chiuse, ai locali a luci rosse. E' ancora troppo preso per vedere il pieno della vita, eppure - già le lanterne di carta rossastra illuminano la via che intraprende Kurona per addentrarsi nel Tanzaku. Aveva un appartamento in affitto quì, subito dopo esser sopravvissuta al suo suicidio. Una situazione frustrante, cercare di morire e non riuscirci. Perchè poi, improvvisamente, capisci di voler sopravvivere. E' lo stesso frustrante stadio di quel momento di panico prima di morire quando soffochi, quando ti impicchi, quando hai preso troppe pasticche e aspetti la morte. Così diceva Veronika, nel famoso libro. Ed è rimasta in quel limbo di insofferenza passiva. Di aggressività recondita. Le labbra immobili, come vecchi lividi opachi, si muovono per rispondere con un cenno d'assenso alla richiesta della bambolina dai fili di titanio. Va bene, allenerà la sua mente. <Siamo tutti fragili.> Anche se sembriamo forti. Anche se effettivamente lo siamo. Chiunque ha un tasto dolente - Kurona, Naoko, Saisashi, Yukio, Akendo, Kimi, Katsumi. Alcuni di questi sono vere e proprie macchine distruttive, eppure, tutti ancora sanno piangere. Ferma i propri passi, abbassando il kiseru dalle labbra e sbuffando taurina una nube fitta, a metà tra tabacco bruciato e condensa serale. <Sai, Hana.> Incalza il discorso aggrottando le sopracciglia, alzando appena il mento, come se avesse solo ora ricordato qualcosa. <C'è una vecchia tradizione che consiste nel riparare i vecchi oggetti di terracotta, con delle colate d'oro fuso.> E la mano si alza, posando il bocchino proprio tra le labbra. Ma senza tirare. <Credo sia una similitudine con quello che penso. Un mio vecchio amico la chiamava; la propria tela.> Katsumi, chissà anche lui, che fine ha fatto. <E' la meraviglia delle cicatrici. Quando si sveglierà, sarà più forte. Meno fragile.> Riferendosi a Saisashi, mentre- con le mani infilate nelle tasche- cammina via. Sparendo nel crepuscolo del tanzaku gai. [End]

20:52 Naoko:
  [Vicoli Superiori] La richiesta della Kakuzu è più che lecita date le circostanze e la Beta potrebbe notare quel segno rosso a ridosso del viso, sebbene non sia riuscita a scavare dentro la pelle. Potrebbe vedere i segni chiari sul dorso delle mani, di pelle lacerata e sangue colato, di cicatrici che pian piano cominciano a sanare tutto. Lei è ancora troppo fragile per costruire qualcosa di forte, qualcosa di impenetrabile, qualcosa che possa avere una resistenza solida. Lei è il ritratto di un cristallo pronto a disfarsi, al semplice cenno di una mano, a un semplice tocco dettato da un fiore, da un insetto. Lei è troppo frangibile in questo momento e questo comincerebbe a starle stretto. E’ la bambolina di Kurona, adesso, una sua proprietà e a lei piace tutto questo, le piace la situazione che si è venuta a creare. L’ha accettata come madre, la vuole come madre e vorrebbe renderla fiera, un giorno. E’ la voce che da alito ai suoi pensieri, che da alito alle sue prospettive, che da alito a ciò che vuole veramente nella sua esistenza. Sangue, dolore, sofferenza… agli altri. <Siamo tutti fragili> ripeterebbe sottovoce le parole introdotte dalla Beta, per farle sue, per renderle parole più forti di quanto non sembrino. Guarderebbe le azioni che la donna compie in pochi istanti e le parole che ne seguirebbero poco dopo. Una volontà costruita con il tempo, con l’esperienza, con il dolore, con una grandissima sofferenza. Deve imparare da lei, deve imparare dai suoi gesti, deve imparare dalle sue parole. E’ il fulcro della sua rinascita, il cuore pulsante della sua nuova volontà, quella voce che incita e che tira fuori ogni lato possibile della Kakuzu. E’ sua madre, ormai ne è convinta e nessun’altra donna deve osare chiamarsi tale perché lei ha deciso per sé. Nessuno deve contraddirla. [End] [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Tonico per Chakra x1 – Tonico Coagulante x1]

Saisashi arriva mezzo muerto al confine di Kusa, e vien trovato da Kurona e Naoko che stavano facendo un ripasso di storia dell'Erba. Vien addormentato da Kurona e portato alla Magione, dove potrà esser curato e rifocillato!