Allenamenti ed incontri notturni

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con Kirito

03:16 Kirito:
  [[Casa di Kirito]] Kirito ha evidenti problemi di insonnia. L'orologio/sveglia posto sul comodino alla destra del letto segna le 3:07. La luna nella sua metà crescente fa capolino di tanto in tanto attraverso il cielo nuvoloso illuminando a sprazzi la camera del neo genin. Ebbene sì, alcune ore addietro aveva completato con successo l'esame per diventare un genin. La prova pratica di combattimento è stata un successo riuscendo a vincere senza troppe difficoltà. Tuttavia qualcosa turba il ragazzo che si rigira ansimando nel letto fino a svegliarsi di soprassalto. Catapultato nella realtà dall'incubo che stava avendo afferra il bicchiere d'acqua che la madre gli ha lasciato sul comodino. Lo beve con la foga di una persona che ha appena attraversato un intero deserto a mezzogiorno. Da un'occhiata all'orario segnato sulla sveglia. <Dai ancora le 3:07, non riesco a dormire>, pensa mentre prova a rimettersi in con la testa sul cuscino ed a chiudere gli occhi. Ma nulla da fare, il sonno sembra essere un ricordo normale. Decide quindi di andare a fare quattro passi e magari allenarsi per conto suo in modo da che la stanchezza dovuta all'allenamento possa farlo in qualche modo dormire. Domani non ha nulla da fare, ormai è un genin e quindi può concedersi qualche ora di sonno in più. Inizia quindi a vestirsi cercando di non fare troppo rumore per non svegliare i suoi genitori, che dal canto loro, dovranno dirigersi a lavoro domani.[chk off]

03:41 Kirito:
  [[Casa di Kirito]] Prende una maglietta termica dall'armadio, ed una giacca lunga che gli arriva alle ginocchia. Fuori probabilmente farà freddo quindi decide di indossare anche dei guanti ninja, nuovi di zecca. I pantaloni sono neri di un tessuto adatto ai periodi invernali e le scarpe sono fatte di tela. Le calze di lana sono un ricordo della nonna, ormai da tempo defunta, che conserva come suo ricordo. Apre poi il cassetto in cui ha riposto la sua attrezzatura ninja, su cui ha prontamente affisso la scritta "GIU' LE MANI" per evitare che la madre ci mettesse le mani, ed afferra uno dei suoi tre portakunai. D'altronde sta uscendo ad un'ora tarda della notte, non si sa mai chi o cosa possa incontrare. Per ulteriore sicurezza si lega nella parte posteriore della cintura, al disotto del cappotto, un porta oggetti, con un tonico coagulante. La sicurezza non è mai troppa. Si dirige quindi verso la porta d'uscita della sua abitazione. Ma come tutti sanno, nel silenzio assoluto della notte, ogni rumore è amplificato. Il frigorifero che di giorno non sembra emettere alcun rumore, di notte, fa un baccano infernale. Persino l'apertura di porte produce fastidiosi scricchiolii praticamente inesistenti nelle ore diurne. Esce quindi in punta di piedi, quasi come se si trovasse in un negozio di porcellane di altissimo valore. Prima di aprire la porta che lo avrebbe portato al di fuori dell'abitazione, pone l'orecchio in direzione della camera dei suoi genitori per cercare di individuare eventuali movimenti provenienti da quella direzione, ma a quanto pare è stato fortunato. Non hanno notato nulla e quindi esce. Si dirige verso l'accademia, la quale possiede dei campi di allenamento, aperti a coloro che si vogliono allenare, sperando al contempo di non attirare attenzioni indesiderate. D'altronde questo allenamento ha lo scopo di fortificarlo, oltre quello di stancarlo il giusto perché possa prendere finalmente sonno. Prima di arrivare a destinazione decide di attivare il chakra. Un ninja senza di esso non è altro che un comune essere umano, e lui "ufficialmente" non è più tale, come dice il copri-fronte legato a mo di collare, attorno al collo. La stretta del copri-fronte non è soffocante ma è lasciata abbastanza larga, infatti penzola quasi come il pendente di una collana, fino a superare leggermente la linea delle spalle. Lo tiene in quella posizione perché subito dopo l'esame ha provato a tenerlo come da protocollo, legato sulla fronte, ma in qualche modo quella posizione gli da fastidio. Ha la testa abbastanza grande il ragazzo. E' giunta quindi l'ora di richiamare il chakra. Porta le mani all'altezza del plesso solare formando il sigillo della pecora. Dopo aver chiuso gli occhi immagina il suo corpo immerso nel buio. Le uniche due luci provengono dal suo stomaco e dalla sua fronte. Lentamente, aumentando la stretta delle mani, cerca di sentire queste due luci dentro di lui, di farle proprie. Adesso le percepisce più chiaramente riesce quasi a vedere due colori distinti. Cerca ora di muoverle l'una dall'alto verso il basso e l'altra dal basso verso l'alto. Il punto di incontro sarà all'altezza della bocca dello stomaco, proprio dove si trova il sigillo. La discesa delle due luci che adesso sono assimilabili alla forma di una sfera non è regolare. Il movimento è ellittico, lento e vorticoso. Le due sfere cercano di quindi di unirsi brillando sempre di più ed aumentando la loro velocità con il proseguire del loro moto. Qualora la loro fusione fosse andata a buon fine una nuova energia completamente diversa dalle precedenti, avrebbe irradiato il corpo del genin. Una energia così pura e calma da far sembrare il resto puro caos, il chakra. [se chk on][chk 20/20][rilascio del chakra base][tentativo impasto chakra 1 turno][equip: portakunai gamba dx 3 kunai e shuriken | portaoggetti: tonico coagulante |guanti ninja]

04:25 Kirito:
  [[Casa di Kirito]] Il chakra del ragazzo dovrebbe essere stato richiamato correttamente, ed una nuova e pura energia dovrebbe pervadere il suo corpo. Forte di questa nuova energia si dirige verso il campo di allenamento poco distante dalla sua abitazione. E' abbastanza facile arrivarci, vista la spropositata mole di cartelli affissi in prossimità dell'accademia. Il campo è praticamente un giardino, con erba particolarmente bassa e recintato con una sorta di gabbia metallica alta 7 metri circa. Le luci al suo interno sono posizionate in modo da coprire quasi ogni angolo del campo. A concludere una sorta di gradinate in pietra sul fronte est. Non sembra esserci nessuno ad occupare quel campo e Kirito entra senza problemi. Vuole esercitarsi sul controllo del chakra. Il "kai no ichi" che, se usato adeguatamente, gli dovrebbe permettere di manipolare il chakra in modo da poterlo usare per aderire a pareti o superfici solide. Ed in questo caso l'unica parete solida è la staccionata metallica che racchiude quel campo di allenamento. Chiude gli occhi cercando di visualizzare il proprio chakra e cerca di spingerlo nella parte bassa del corpo. Cerca di diminuire il flusso negli tsuba presenti in braccia, mani, piedi, petto, e addome ed aumentarlo in quelli presenti in gambe e piedi. A quel punto riaprirebbe gli occhi cercando in qualche modo di sentire se effettivamente un cambiamento c'è stato. Una leggera patina sembra essersi creata intorno ai piedi ed alle gambe. Prova quindi a muovere il primo passo sulla staccionata che sembra aderire abbastanza bene. Segue subito dopo l'altra gamba che a quel punto dovrebbe portare il genin ad essere parallelo alla staccionata. Ora vede il cielo stellato. "E' bellissimo" pensa, ma in quel momento la sua concentrazione viene meno e cade come una pera cotta sul terreno sbattendo sulla schiena. <Cazzo, che male...non mi devo distrarre>. Con lo stesso modus operandi di qualche minuto fa, riprova nell'impresa. Questa volta rimane concentrato e riesce a muovere le gambe fino a raggiungere i due metri di altezza, ma ancora una volta la presa viene meno e cade rovinosamente sul terreno. Fortunatamente questa volta riesce a girarsi in tempo, cadendo sulle mani ed effettuando una capriola dopo l'atterraggio. <Ma perché cado?> parla ad alta voce come se qualcuno potesse ascoltarlo. Risponde subito dopo alla domanda posta da lui stesso <In una scalata del genere forse riporre una quantità di chakra nei quadricipiti o comunque nella parte alta della gamba non ha molto senso. Forse dovrei limitarmi ad imprimerla sulla pianta dei piedi. In questo modo la presa dovrebbe essere maggiore> ancora un pensiero a voce alta, a cui segue un tentativo pratico. Si concentra come nei due falliti tentativi passati, però questa volte ripone tutto il suo chakra, o gran parte di esso, nella pianta del piede. La patina di chakra che si viene a creare è visibilmente più densa e di colorazione leggermente più accentuata. Inizia quindi la sua terza scalata e finalmente riesce a raggiungere l'apice della staccionata, mettendosi a cavallo di essa. Guarda il mondo che lo circonda da 7 metri di altezza e la vista non è niente male. Riesce a vedere le finestre del terzo piano dell'accademia molto più chiaramente ora, così come gran parte del cortile d'ingresso fino al pontile. E' l'ora di scendere. Questa volta però vuole provare a fare le cose in maniera differente. Chiude ancora una volta gli occhi cercando di visualizzare il flusso di chakra, al momento interamente riversato nei piedi. Come un cuoco divide a metà una bistecca, cerca di prenderne metà di esso e di trasportarlo lentamente verso la parte superiore. Arrivato all'altezza delle spalle questo flusso verrebbe nuovamente scisso in due parti per poi essere sospinto verso le braccia. Poi agli avambracci e poi alle mani, il suo luogo d'arrivo. Ora entrambe le mani dovrebbero essere ricoperte di una patina di chakra così come i piedi. E' quindi l'ora di scendere, e non può permettersi errori, vista l'altezza. Solleva la gamba destra per portarla parallela alla gemella. Ora è aggrappato alla parte alta solamente grazie all'ausilio delle mani, irrorate di chakra. Inizierebbe quindi a scendere come un ragno. Una mano dopo l'altra e un piede dopo l'altro cercando di mantenere regolare il flusso di chakra. Incredibilmente ci riesce, e arriva sul terreno senza alcuna ferita dovuta alla caduta. Rilascia quindi il chakra. Ormai non gli serve più, la scalata è stata faticosa e nonostante il chakra abbia dato una notevole mano nell'opera, gran parte del lavoro viene fatto dai muscoli del ragazzo. Si dirige quindi verso casa sua, decidendo però, di passare presso il nuovo locale che è stato aperto nel quartiere. [chk off][equip come sopra]

04:54 Kirito:
  [[Casa di Kirito]] Il locale cercato da Kirito è praticamente a 500 metri da casa sua. La supera, ma solo dopo aver dato un'occhiata per vedere se qualche luce all'interno è stata accesa. Ogni luce è ancora spenta, quindi prosegue dritto verso la sua destinazione. Come è logico che sia le strade di Kusa sono deserte e quasi tutte le insegne dei locali sono spente. Tutte tranne quelle di questo locale. Si chiama "La taverna di Boe". Un'insegna rossa con piccole luci infilate in ogni singola lettera la fa da padrone. Dall'esterno si possono vedere due finestre rettangolari poste ai lati destro e sinistro della porta in legno, i cui vetri opachi e colorati non lasciano vedere cosa ci sia all'interno. Spinto dalla curiosità entra. Il locale sembra nuovo, ma al contempo abbastanza deserto. Attorno al bancone circolare in legno una fila di sgabelli su cui vi è un solo uomo, sui 35 anni, barba colta, intento a bere la sua brodaglia. Kirito si avvicina, sedendosi sullo sgabello alla sinistra dell'uomo, che a quanto pare, vista la postura e la poco furba espressione che ha in viso, ha bevuto un po' troppo. Si rivolge quindi al barista, un uomo sulla cinquantina con più di qualche capello grigio. Kirito fissa gli alcolici posti in bella vista davanti a lui su una serie di ripiani per poi ordinare la sua bevanda. Ma il barista lo ferma subito <nono, ragazzo, non guardare troppo quelle bottiglie. Sono finte>. <<Come finte?>> risponde attonito all'affermazione del barista. <Sì, finte. Sono di plastica. Sono per fare scena. Come te lo devo spiegare? > subito dopo prenderebbe l'unica bottiglia vera da quella fila per versare due dita di whisky nel bicchiere di vetro che aveva poco prima messo davanti al ragazzo. Solo dopo aver fatto ciò, rivolgendosi al genin che è abbastanza deluso da quella situazione, chiede sottovoce avvicinandosi <senti ragazzo, ma hai l'età per bere? Non è che mi fai finire in qualche guaio?> per poi alzare di tanto in tanto gli occhi verso la porta come se l'arrivo della polizia fosse imminente. Kirito lo fulmina con lo sguardo. Basta quello a far allontanare il barista che dopo aver alzato le mani, se ne va ridacchiando verso il retro del bar, non si sa a far che cosa. Kirito si bagna le labbra con quel whisky, che a dirla tutta non è così male. Si gira poi verso l'uomo alla sua destra, ed incuriosito chiede il perché sia lì a bere a quell'ora tarda della notte, sperando che quest'ultimo, in tutta risposta, non gli tiri un cazzotto dritto nei denti.[chk off][equip come sopra]

05:53 Kirito:
  [[Casa di Kirito]] L'uomo con la schiena ricurva sul suo drink non sembra gradire le domande del giovane accennando un <Mmh?> nella sua direzione. Kirito per qualche motivo insiste e ripete la domanda <come mai sei qui tutto solo a bere, a quest'ora della notte?> chiede, accennando un sorriso. <<E tu perché sei qui, tutto solo, a far domande ad un tizio che non conosci, nel cuore della notte?>> dice scimmiottando le parole del genin. <Va bene, scusami se ti ho disturbato> poi si gira nuovamente verso il suo drink per berne un sorso. L'uomo vede che il ragazzo è amareggiato e cerca di rimediare <<dai scherzavo, non prendertela, lascia che ti offra da bere>> dice, per poi chiamare il barista. Quest'ultimo non risponde alla chiamata, e per tutta risposta l'uomo si sporge oltre il bancone ed afferra la bottiglia di whisky versandone una modica quantità per Kirito ed una doppia razione per lui stesso. <Beh, grazie, ma questo è l'ultimo per me> dice osservando il bicchiere pieno quasi fino all'orlo dell'uomo. <<Il whisky è la bevanda dei veri uomini e tu lo sei. O sbaglio?>> poi senza aspettare la risposta del ragazzo continua<<l'alcol ti fa dimenticare cose che non vorresti ricordare. Tutto scompare, lasciando per qualche momento una sensazione di felicità>> detto questo butta giù un bel sorso. I due continuano a parlare di whisky e di altre cose legate all'alcol, fino a che l'uomo non nota il coprifronte del ragazzo. <<Caspita sei un ninja, complimenti. Cosa sei un chuunin, o un temutissimo jonin?>> e nel mentre imiterebbe con un gesto della mano la paura che la parola jonin dovrebbe incutere. <Beh, no, sono un genin> risponde Kirito un po' imbarazzato. <<Non c'è da vergognarsi. Bisognerà pur partire da qualche parte>> dice sorridendo. L'uomo continua a bere tanto da non riuscire più a capire quando è l'alcol a parlare al posto suo. I due parlano della vita da ninja, e Kirito scopre che anche l'uomo un tempo lo era. Il discorso poi arriva all'ambito monetario. <<Sai ragazzo, facendo il ninja si guadagna poco. Molto spesso bisogna arrotondare, facendo dei lavori>>, poi beve un'altro sorso, questa volta direttamente dalla bottiglia. Kirito dal canto suo annuisce. <<Se cerchi un lavoro che paghi bene, quasi niente è meglio dei cacciatori di taglie.>> Al suono di quella parola Kirito rimane di sasso. Non aveva mai sentito parlare di tale lavoro, e seppur il nome stesso ne faccia intuire lo scopo, vuole saperne di più. <Di cosa si tratta?> chiede all'uomo che tra una parola e l'altra si concede svariate pause per bere. <<E' un lavoro antichissimo risalente ad ancor prima del'avvento dell'era dei ninja. E' tutto molto semplice, in fin dei conti. Una persona ha una taglia sopra la testa, tu lo catturi, oppure lo uccidi e riscuoti la taglia, ed il gioco è fatto>> fa una breve pausa prima di continuare <<il mondo in cui viviamo ora è un mondo fatto e plasmato dai ninja. Ed il lavoro si è evoluto di conseguenza. Il principio di base è sempre lo stesso, però ora da singoli individui a caccia di soldi, è nata una vero e proprio gruppo organizzato di persone>>. Kirito si limita ad annuire. Non sa se qualcosa del genere faccia al caso suo, o almeno per ora. Uccidere una persona? Quell'uomo la fa sembrare una cosa da niente, ma così non è. O almeno nell'ottica del genin. Kirito che nonostante si sia trattenuto nel bere, inizia a sentire gli effetti dell'alcol, e quasi senza volerlo dà fiato alla bocca <E se volessi far parte di questa organizzazione o quello che è, come dovrei fare?>. L'uomo guarda il ragazzo da cima a fondo, per poi continuare. <<In realtà non è così facile entrarci. Anzi forse non dovrei neanche parlarti di queste cose>> fa un rutto e continua <<sinceramente non so se questo lavoro faccia per te>>. Kirito è leggermente offeso da quelle parole sta per aggiungere qualcosa ma viene interrotto <<ma non sono io a decidere, anzi ormai sono fuori>>, al contempo alza la parte bassa del pantalone mostrando quella che sembra una cicatrice molto profonda. <<La vedi questa? Un lavoro complicato, di cui non posso dirti niente, ma come vedi questi sono i risultati. Non riesco più a correre come si deve e quindi ho abbandonato>>. <Ah, mi spiace...>. La faccia di Kirito è dispiaciuta ma al contempo disgustata da quella ferita.<<In ogni caso ragazzo, mi stai simpatico e per qualche strano motivo, in te, vedo il me stesso di qualche anno fa. Perciò tieni questo>> Allunga la mano e gli da... un foglio bianco. Kirito lo guarda ma non vuole deludere il suo interlocutore, a suo avviso, in completa balia delirante dovuta all'alcol. Quindi annuisce, e lo ripone in una delle tasche della giacca ringraziandolo. L'uomo quindi sorride <buona fortuna>, gli fa l'occhiolino e sviene sul bancone. <Che tipo> dice kirito, dopo aver controllato se nell'uomo ci siano ancora segni vitali. [chk off][equip come sopra]

06:10 Kirito:
  [[Casa di Kirito]] L'uomo sembra che stia ancora respirando seppur disteso sul bancone della taverna e completamente privo di sensi. Kirito decide di lasciarlo lì, e lasciando dei soldi sul bancone si allontana da esso per raggiungere l'uscita. Un vento gelido lo travolge e per tutta risposta alza il colletto della giacca per coprirsi meglio. Cammina lentamente verso casa sua, percorrendo quei 500 metri che lo separano dalla destinazione, e ripensa all'incontro appena fatto. "Quel tipo era fuori di testa. Beveva come un matto e forse le cose che mi ha detto sono soltanto delle sue fantasie", pensa, mentre gioca a saltare sulle mattonelle del marciapiede in maniera alterna. Poi però si ferma di botto, ripensando all'enorme cicatrice sul polpaccio dell'uomo. Ed al foglio di carta che gli ha lasciato. Lo prende e lo analizza meglio. E' lungo circa quindici centimetri e la carta usata è abbastanza particolare. Non è una comune carta. Lo mette contro luce, sfruttando la luce della luna ma non vede niente. Lo sta per buttare poi però gli viene in mente che al mondo esiste una cosa chiamata fuuinjutsu. Che si tratti di un fuuda? Ma perché dovrebbe essere vuoto? Lo rimette in tasca e si incammina verso casa. Con la stessa calma e cautela con cui era uscito qualche ora prima apre la porta e cercando di non fare il minimo rumore si dirige in camera sua. Si toglie la giacca e nel sfilarla per poi appoggiarla sulla sedia, da essa esce un secondo foglietto. Non è suo, qualcuno deve averglielo messo lì di proposito. <vuoi vedere che quel bastardo...>. Il foglietto è' piegato in due e decide di aprirlo. Su di esso c'è scritto, la chiave è questa. Sotto alle suddette parole un simbolo strano, una sorta di sigillo. Tira quindi fuori dall'altra tasca il fuuda vuoto tenendolo nella mano opposta al foglietto con la scritta. Guarda prima uno e poi l'altro. Non gli resta che fare 2+2.[end]

Kirito non riesce a dormire ed esce di casa per allenarsi sul rilascio del chakra base. Va in un bar ed incontra un uomo, mezzo ubriaco, con cui inizia a parlare. Quest'ultimo gli rivela di essere un ex cacciatore di taglie e dopo aver spiegato i fondamenti del lavoro gli lascia un fuuda vuoto. Arrivato a casa scopre che oltre al fuuda ha nascosto nella sua giacca un secondo biglietto con sopra un sigillo preceduto dalla scritta "questa è la chiave".

NOTE: La role è ambientata dopo l'esame genin di kirito ma prima dell'incontro con l'uomo del genjutsu (quest sullo sharingan).
NOTE PER IL MASTER: Indicazioni sul contenuto del fuuda che dovrebbe essere una carta ninja. ( I post sono lunghi e le info "importanti" sono negli ultimi due.)