[Laboratorio] I primi passi

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15:17 Hikoboshi:
 Il caro dottore senza diploma si trova nel suo laboratorio nuovo di pacca, con il suo cadavere nuovo di pacca al quale ha appena provveduto ad aprire il cranio. Ormai quell'uomo è bello che morto anche se da poco quindi qualsiasi studio voglia condurre sul rapporto tra volontà e mente è sicuramente inutile ma ci sono tante altre cose interessanti che si possono fare. Preleverebbe infatti delle porzioni di tessuto cerebrale andando al di sotto della dura madre che è lo strato esterno protettivo per approfondarsi direttamente nella materia grigia ed estrarne una biopsia che metterebbe in una piastra. Provrebbe a fare la medesima cosa però da porzioni differenti fino a sezionare dieci biopsie <non muoverti eh> come se potesse andare da qualche parte. Posizionerebbe quei dieci campioni, ognuno con la propria piastra, su di un vassoio che verrebbe portato fin al bancone <vediamo vediamo vediamo dov'è la fisiologica> è ancora tutto nuovo non può sicuramente sapere cosa si trovi dove, ha bisogno di prenderci le misure <forse è sull'altro bancone> [Stessi tag]

14:02 Hikoboshi:
 Il primo passo quando si mettono delle cellule in coltura naturalmente è quello di garantire loro un adeguato supporto e sostegno che sia meccanico ma anche nutrizionale e quindi il corvino accanto agli espianti comincerebbe a preparare una miscela omogenea di soluzione fisiologica, una matrice gelificante, fattori di crescita e nutrienti per le cellule ma d'un tratto si fermerebbe <perchè sto facendo tutto questo?> non il motivo ma il come, non ne ha una memoria cosciente ma sono reminescenze dei passati studi di medicina <dopo devo andare a rivedermi tutte le nozioni per preparare degli espianti istologici> parla tra se e se mentre inizia a depositare questa sorta di bagnetto in delle nuove piastre. Attenderebbe qualche secondo che passi da uno stato liquido a semisolido prima di adagiarvi sopra i campioni ripentendo chiaramente la medesima operazione per tutte e dieci le biopsie che ha espiantato dal cadavere-regalo di Zetsubo. E' concentrato, concentratissimo ed è evidente ma al contempo sembrerebbe stranemente disteso e rilassato come forse non è mai stato da quando si è svegliato dal proprio coma durato anni ed anni

14:51 Hikoboshi:
 Una volta che il tutto sia stato compiuto il passaggio successivo che si pone Hikoboshi è l'analisi al microsopio di quei campioni. Si posizionerebbe accatto allo strumento la cartella delgli appunti di cui ha bisogno e comincerebbe ad esaminare uno per uno i diversi campioni <Variabilità fenotipica ad una osservazione primaria non rilevante> ovvero ciò che vede sono cellule più o meno tutte quanti uguali più o meno perchè comunque ognuna di loro è differente ma senza nessuna colorazione ne coltura particolare non si può vedere niente di rilevante ma la cosa che più gli interessa in questo momento è valutare la loro reattività all'elettricità ed al chakra nonostante vengano da un cadavere. E' ciò che di più importante vuole valutare ad oggi e per questo motivo si sposterebbe per andare a prendere un piccolo generatore di corrente collegato a due microelettrodi. Chiaramente ogni passaggio deve essere effettato sotto il microscopio <no però mi serve qualche colorante per vedere se e come la cellula reagisca> comincia a storcere il muso mentre si guarda intorno e pensa a come muoversi

15:17 Hikoboshi:
 Proverebbe a selezionare un colorante rosso idrofilo ma che abbia anche una composizione simile ai neurotrasmettitori in questo modo dovrebbe riuscire a colorare i contorni cellulari e solamente quelli se la cellula non dovesse reagire mentre se reagisse allora dovrebbe trovare del colorante anche all'interno della stessa ma prima di usare il colorante con il bisturi separerebbe ogni campione in tre parti: una da usare come controllo e verificare che l'esperimento sia riuscito, una seconda da trattare con gli elettrodi e gli impulsi elettrici e la terza infine con il chakra così che possa confrontare... ad un certo punto si blocca, decide di realizzare una quarta porzione e quella verrà trattata con una combinazione di chakra ed elettricità contemporaneamente. Comincia a disegnare degli schemi sul proprio blocco degli appunti ed il primo passo sarebbe proprio quello di riversare il colorante attorno agli aggregati cellulari prelevati dal cadavere <sono proprio curioso di scoprire cosa succederà> eseguire degli esperimenti senza il minimo rispetto per il cadavere e senza uno scopo preciso ma solamente per il puro gusto di vedere a cosa sia possibile arrivare è moralmente deprecabile

15:27 Hikoboshi:
 Lui però che la morale non sa neppure dove stia di casa se ne frega altamente e conduce le proprie operazioni in questo luogo privato ed isolato creato appositamente. Una volta posizionato il colorante tornerebbe a lavorare sotto il microscopio andando ad osservare innanzitutto il campione di controllo con la massa di cellule che dovrebbe rimanere grigia/trasparente, passerebbe quindi al secondo campione ed una volta posizionati gli elettrodi applicherebbe una leggera tensione in modo da tentare di farle reagire, naturalmente per un periodo di tempo limitato e ne osserverebbe la reazione cominciando a prendere appunti anche su quel primo test. Prenderebbe quindi due aghi di un metallo particolare che permetta il passaggio del chakra, come quelli su cui viene eseguita la ricomposizione del chakra; anche questi verrebbero inseriti nelle cellule e lentamente, piano piano il Jonin tenterebbe di applicare un controllo estremamnete fine al proprio chakra in modo da lasciarlo fluire in quantità minime ed in maniera estremamente controllata verso i due aghetti prima di aprire gli tsubo delle dita e tentare l'infusione al campione cellulare [-1 chk]

16:17 Hikoboshi:
 Ed infine passerebbe all'ultimo campione, in questo provvederebbe a sistemare prima i due elettrodi ma senza ancora attivare la scarica elettrica; sistemerebbe a questo punto anche gli aghi conduttori di chakra e si preparerebbe a compiere entrambe le operazioni contemporaneamente quindi respirando molto lentamente andrebbe a tener su gli aghetti solamente con il pollice uno e con l'indice l'altro, entrambi della mano destra mentre la mancina verrebbe posizionata sul condensatore che deve scaricare l'energia elettrica. Nuovamente cercherebbe un controllo estremamente fine ed accurato al proprio chakra provando a spostarne una quantità piccolissima [-1 chk] verso il braccio destro e poi fino alle dita dove tenterebbe di accumularlo a ridosso dei polpastrelli a contatti con il metallo. Cercherebbe quindi di effettuare l'apertura degli tsubo contemporaneamente alla immissione di corrente che verrebbe effettuata girando la manopola che dia l'aumento del voltaggio di corrente. Chiaramente anche questa volta durerebbe tutto pochi istanti <ed ora controlliamo i risultati> cominciando a prendere nota di tutto quanto ciò che è accaduto alle proprie cellule nelle varie condizioni sperimentali [End]

I primi esperimenti su biopsie cerebrali