Buona permanenza

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Eccomi arrivata belle donne <3 a voi la prima mentre distruggo il pc

15:22 Furaya:
 E' un nuovo giorno nel Quartiere Generale Anbu, quella base sotterranea, sconosciuta e segretissima. Il Generale è in attesa davanti la Stanza degli Interrogatori (più comunemente usata per le Torture), aspettando per l'appunto Yurushi. Indossa la solita tenuta Anbu, formata da un pantaloncino nero, una t-shirt a maniche corte dello stesso colore, con sopra una pettorina verde scuro con il simbolo rosso della Corporazione. Sul bicipite destro, inoltre, compare anche lo stesso simbolo, in bella mostra essendo nei panni di un Anbu e non in quelli normali di Consigliera. I capelli son raccolti in una coda alta, mentre sul viso è calata la Maschera Anbu simil Volpe con striature rossastre, la quale, oltre a coprire il volto della giovane, ne maschera e altera anche la voce. Ai piedi, ha un paio di sandali ninja di colore nero, alti fin sotto le rispettive ginocchia e rinforzati metallicamente, esattamente come i vambracci che ha sulle braccia, sino ai gomiti. Attorno alla coscia destra, ha una Tasca Porta Kunai e Shuriken, assieme ad una Tasca Porta Oggetti sul gluteo sinistro. Dietro la schiena, in diagonale data la lunghezza dell'arma, è tenuta una Zanbato con l'elsa che rivolge verso la propria destra. Schiena diritta, come al solito, nonostante la di lei altezza resti immutata, bassina com'è rispetto agli altri sottoposti. In silenzio, il Chakra è però già attivo. Sono riusciti ad ottenere dei corpi da interrogare, ma per farlo necessita della presenza di Yona, in un modo o nell'altro, sia per poter capire cosa sia successo e sia per avere un.. aiuto, in quel che dovranno fare. [Chk ON - Equip Anbu ON]

15:23 Tayuya:
 In questa confusa giornata la quindicenne indossa il proprio equipaggiamento Anbu con tanto di maschera. La divisa è composta da una maglietta smanicata, nera ed attillata con tanto di colletto che si stringe elastico intorno al collo. Il tatuaggio Anbu sulla spalla destra è ben visibile e non porta in bella vista il ciondolo del padre, anche se non se ne separa mai comunque. Sopra la maglia indossa una pettorina grigia, mentre e gambe sono fasciati da lunghi pantaloni neri, morbidi e che si stringono a livello degli stinchi per via delle bende, anch’esse nere, che li avvolgono in quel punto. Calzature ninja nere ai piedi e maschera Anbu tenuta in volto ovviamente, con tanto di modificatore vocale incorporato. Alla coscia destra indossa il porta kunai e shuriken, mentre alla vita, dietro alla schiena, il porta oggetti. Di tutta la sua figura spuntano ribelli i rossi e corti capelli, i quali sembrano essere un po’ cresciuti ormai, e ciò li rende ancora più intrattabili. L’animo della giovane Akimichi, che voleva essere raggiante per l’incontro con Murai del giorno precedente, è oggi invece in preda ad ansie e paure. Due prigionieri sono stati portati dalla caccia, e proprio quei due prigioni ora bisognerebbe interrogarli, il problema è che lei innanzitutto non sa se essere all’altezza, non sa se riuscirebbe a resistere ad un interrogatorio se questo si facesse più brutale, inoltre per via dell’incontro col padre e con la caccia, non sa più dove mettere la testa. Conosce cose che non può condividere, ha ricordi che non può raccontare, e ancora non riesce definitivamente a scegliere. Comunque sia, dato che il turno come Anbu lo ha iniziato, sarebbe meglio per lei impastare il proprio chakra. Le mani verrebbero portate all’altezza dello sterno ed intreccerebbe le dita a formare il sigillo della Capra. Gli occhi chiusi e immaginerebbe la propria immagine come una figura nera, attraversata dalla testa ai piedi da una linea verticale immaginaria, la quale dividerebbe il corpo in due parti simmetriche. Poi richiamerebbe le due sfere di energia che compongono il chakra. La prima sfera la collocherebbe all’altezza della testa e lì concentrerebbe tutte le sue energie psichiche, i suoi pensieri, le emozioni, il suo animo. Una sfera che prenderebbe una colorazione viola, rimanendo statica. In seguito cercherebbe di concentrarsi sulla seconda sfera, quella della pura energia fisica, la quale verrebbe visualizzata all’altezza dell’addome. La sfera sarebbe composta dalle energie di tutte le cellule del proprio corpo, da quella dei muscoli, delle articolazioni e dei tessuti. Prenderebbe una colorazione rossa e anch’essa rimarrebbe ferma. Se fosse riuscita a distinguere quelle due sfere, allora cercherebbe di congiungerle ed unirle all’altezza del plesso solare, facendo scendere la sfera psichica e salire quella fisica. Se ci fosse riuscita le due sfere andrebbero a combinarsi ed unirsi in un’unica sfera di energia di colore azzurro e dal movimento rotatorio. Il chakra verrebbe quindi incanalato nel sistema circolatorio adibito per distribuirlo per tutto il suo corpo, fino ai punti di fuga. È stata convocata dal Generale Anbu proprio apposta per quegli interrogatori e lei non sa cosa aspettarsi, appunto. Cammina con passo lento, come se stesse andando lei al patibolo e pian piano si avvicinerebbe alla porta che conduce alla stanza degli interrogatori, occhi attenti alla ricerca della figura del Generale. Profondi respiri vengono presi, sapeva che prima o poi avrebbe dovuto farci i conti. <Buongiorno.> cerca di controllare le emozione, ma l'ansia è palpabile. [Tentativo Impasto Chakra][Se Chakra: 20/20][Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 4 fumogeni – 1 hakiwari – 5 carta bomba mina – 3 fuda con ognuno un tronchetto sigillato – 1 sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – 5 tonico recupero chakra speciale – 5 tonico coagulante speciale – tonici verdi][Maschera ed equipaggiamento Anbu]

La giornata oggi è bella o è brutta? Piove o c’è il sole? Una serie di domande che i nostri poveri reclusi nel quartier generale anbu probabilmente si stanno ponendo, quesiti a cui risponderemo con un sonoro: non ce ne frega nulla, visto che siamo nascosti in un buco, sotto terra, per di più segretissimo. E in quel segretissimo buco, nei pressi della stanza delle torture, abbiamo due splendide donne, entrambe coperte con il loro equipaggiamento da anbu, entrambe con il chakra attivo, pronte ad interrogare i due poveri cacciatori che si sono fatti catturare prima di riuscire a fuggire. Va detto, i cacciatori non sono nelle migliori delle condizioni, hanno qualche livido qui e lì, qualche graffio in giro per il corpo e, soprattutto aggiungerei, qualche ossa rotto, ma per il resto possono ritenersi fortunati ad essere ancora vivi, per ora. Sono una donna e un uomo, entrambi in ginocchio proprio al centro della stanza, bloccati nei polsi da un paio di manette anti chakra a testa. La donna, incredibilmente, è quella peggio messa dei due. Ha diversi graffi sparsi per tutto il volto, anche se ormai sono in via di guarigione e una spalla lussata. Ha difficoltà a respirare per via di un paio di costole rotte e, ogni tanto, la si sente tossire. L’uomo invece, escluso qualche ematoma sparso per il corpo, sembra in buone condizioni. Sono entrambi tranquilli, incredibilmente tranquilli, anzi direi di più, sembrano quasi felici, nonostante la loro precaria condizione, in quanto sorridono tranquilli a chiunque gli passi davanti. [Interrogatorio Anbu]

15:47 Furaya:
 Sopraggiunta anche l'Akimichi, il Generale s'appresta ad aprire la porta che dà all'interno di quella sala così particolare. In un angolo, opposto all'ingresso, v'è un tavolaccio scuro coperto da un telo. Non è dato sapere a nessuno cosa vi sia sopra, a meno che non si sia veterani della reclusione nella Base Anbu sotterranea (?). Nell'effettivo, è vero, non interessa particolarmente il tempo atmosferico esterno, quanto più quello che le due donne andranno a compiere quest'oggi. <Yurushi..> La chiama a sé, affinché la segua. <..chiudi la porta. A chiave.> Sintetizza il tutto, lasciandole soltanto immaginare ed ipotizzare quello che avverrà in quella stanza. <Ho ricevuto esiti delle loro condizioni attuali. Non sono in ottima forma, ma ehi, non ho mica deciso io di dare fastidio al Villaggio della Foglia e gli abitanti tutti.> Si stringe nelle spalle con la sua finta ironia di sempre, quella di Gekido. Gekido è, per ovvietà, un'entità a parte, a se stante, che esula dal comportamento normale della Consigliera della Foglia. Non può dimostrarsi debole o di buon cuore, deve incutere timore a modo suo, lì sotto, tra le fila dei propri uomini e donne che fan parte della Squadra Speciale. <Yukushi, è un giorno importante per te. Lascio a te.. l'ONORE..> Si diverte a mettere alla prova le cavie entrate da poco tra le fila. <..di INTERROGARE.. per il momento..> Non è fatto a caso. Scandisce le parole con una lentezza disarmante, passeggiando avanti ed indietro, frontalmente ai due prigionieri. <..questi due prigionieri. Poni loro le domande che, SECONDO TE, son quelle più idonee al contesto. Io ascolto, vedo. E intervengo quando e se lo riterrò opportuno.> E' la prima volta che nell'effettivo Yona dovrebbe trovarsi a fare qualcosa del genere. Ma non siamo più all'Accademia. Non ci sarà un Sensei che le dirà 'guarda, si fa così, ma stai tranquilla'. No. Deve imparare. E dovrà farlo a sue spese, errori o meno. Gekido è lì per assistere, almeno per i primi minuti di questo interrogatorio. [Chk On - Equip On]

16:02 Tayuya:
 È una pessima giornata e lo sarà sempre di più. Segue il Generale all’interno della stanza, eseguendo gli ordini che le vengono dati. Rabbrividisce al solo pensiero di dover chiudere la porta a chiave, ma lo fa, non è nulla di impossibile per il momento. Così andrebbe a fare quanto ordinato e si volterebbe ad osservare la situazione. Non appena entra nella stanza e vede quelle due persone inginocchiate a terra il cuore sembra perdere qualche battito. Si ferma in petto e lei trattiene il respiro. Non li conosce o almeno non se li ricorda, ma il solo vedere come sono conciati, soprattutto la donna, non la fa sentire bene. La testa gira e non vuole nemmeno immaginare cosa succederà da questo momento in avanti, ma quello che colpisce la quindicenne è che entrambi appaiono rilassati e sorridenti… chi mai sorriderebbe in un momento simile? Eppure le viene in mente quanto le ha detto Murai, della ragazzina morta col sorriso. Le si gela il sangue a quel ricordo, ed è tutto inutile, non riesce a tenere le emozioni rinchiuse in un cassetto della sua mente. Si limita quindi a stare ferma ed immobile, tutta tesa e rigida, con le mani chiuse a pugno così forte da far diventare bianche le nocche. Non vuole fare nulla, rimarrà lì a vedere, ascoltare, cercare di non fare o dire niente di stupido… tutto qui. Nel mentre ascolta il resoconto di Gekido, la quale cammina avanti e indietro ai prigionieri, ma è quello che va a dirle dopo che la congela sul posto. Fortuna che porta la maschera, perché sbianca e sgrana gli occhi viola, la bocca si apre in un’espressione basita, ma nascosta. Lei interrogare? Lei, proprio lei? Immobile, come una statua, non dice una sola parola. Anche perché al momento è sicura che balbetterebbe. Lunghi secondi vengono lasciate passare nel più totale silenzio da parte dell’Akimichi. <I-intende dire proprio io?> partiamo bene, c’è forse qualcun altro che si chiama Yurushi? In più balbetta, ottimo. Deve aver fatto una bella impressione ai prigionieri. Prende altri profondi respiri e si avvicinerebbe ai due prigionieri. Li fissa, alterna lo sguardo sulla donna e sull’uomo, non sapendo che razza di domande dovrebbe fare. <Come vi chiamate?> è davvero quella la sua prima domanda, chiedere il nome… è idonea al contesto? Le pare di sì, come si potrebbe conversare con qualcuno senza sapere i loro nomi. <Sapete perché vi trovate qui? Perché avere attaccato Konoha e non è stato proprio un bel gesto.> nonostante il panico, la voce sembra mantenersi decisamente morbida, quasi dolce, come se stesse davvero conversando con un amico. <Per quale motivo avete rischiato tutto questo? Avete rischiato la vostra vita e quella dei vostri compagni… ne valeva la pena? Per cosa? Documenti?> non alza la voce, non è ironica, il tono è accomodante, è la voce di chi vuole davvero comprendere cosa sia successo. L’idea di quella ragazzina morta col sorriso, quella bambina che doveva essere una loro compagna… le fa mancare il fiato. Stringe i pugni, deve ritrovarsi con la propria testa, perché al momento sta andando di sentimento e forse dovrebbe agire in maniera diversa. [Chakra: 20/20][Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 4 fumogeni – 1 hakiwari – 5 carta bomba mina – 3 fuda con ognuno un tronchetto sigillato – 1 sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – 5 tonico recupero chakra speciale – 5 tonico coagulante speciale – tonici verdi][Maschera ed equipaggiamento Anbu]

Entrano nella stanza le due donne, finalmente, e si ritrovano davanti al pietoso spettacolo dei due prigionieri incatenati e bloccati, pronti a ricevere qualunque cosa ma anche a morire soffrendo per proteggere la caccia. La realtà vuole che, giustamente, i due siano più collaborativi di quanto non ci si potrebbe immaginare e non solo. Il generale degl’anbu, la nostra cara Gekido, alias Furaya, inizia a metter pressione sulla mente dei nostri prigionieri dal primo momento, la cosa sembra disturbare in qualche modo l’uomo, ma solo perché infastidito dal vedersela camminare davanti lenta e soprattutto parlare scandendo chiaramente tutte le parole, come se non fosse già abbastanza chiaro il messaggio normalmente. Non si azzarda però a parlare, si limita a sospirare, abbassando il capo e tornando ad osservare il pavimento. La donna invece rimane più reattiva, abbastanza reattiva da notare la paura della piccola Yurushi, alias Yona, trovandola particolarmente dolce. <Tranquilla tesoro> non la conosce, non sembra almeno, e sarebbe comunque impossibile riconoscerla dietro quella maschera, ma nonostante tutto si mostra amorevole verso l’anbu, fin troppo direi. <Prendi un profondo respiro e concentrati solo su di noi, va bene?> la sta istruendo, cosa che il generale non sembra fare e cosa che la stessa potrebbe non apprezzare. <A volte bisogna mettere da parte il cuore quando si lavora, non è così?> la donna andrebbe a voltarsi verso Furaya, mostrandole l’ennesimo sorriso, prima di tornare a Yona e iniziare a rispondere alle domande che le sono state poste, che sono state poste ad entrambi. <Io sono Nerumi> a prender parola è sempre prima la donna, seguita a ruota dall’uomo "Io sono Iwao" fin troppo collaborativi questi due, stiamo perdendo la voglia di interrogarli eh?! Le successive domande sono dette con un tono e formulate in una maniera che, nessuno dei due prigionieri, sembrano interessati a rispondere, o per lo meno, sembrano convinti dalle stesse in modo tale da darvi una risposta concreta, motivo per cui, per un breve periodo, tacciono entrambi. "Possiamo rispondere solo alle domande giuste" e quelle, evidentemente, non lo sono o per lo meno non sono poste nel modo giusto. [Interrogatorio fuffa]

16:40 Furaya:
 Gekido continua a camminare avanti ed indietro, avanti ed indietro. Pare quasi un mantra che ripetono le di lei inferiori leve, ma che sembra destabilizzare uno dei due. Ed è quel che occorre, quel che ricercava. Stessa cosa avviene per come parla, per come espone, ch'è tutto un piano, tutta una tattica per aiutare in qualche modo l'operato di Yona. E, nell'effettivo, quel che dice la donna è giusto, non Yona in sé, ma la Prigioniera. Ciò le fa sì salire lo Yoton prepotente, perché si mette in mezzo al di lei lavoro, facendone le veci, quando non è proprio in condizioni di far niente. Tuttavia, fa comprendere come in quel campo ci lavorino, come sappiano anche loro lavorare su quei precisi punti. O, quantomeno, Nerumi. <Yurushi.> Tonante. Rimbomba la di lei voce modificata dalla maschera nella stanza. <Rammenta.. Di fronte a te, hai dei nemici. Non te ne importa di quel che loro volevano fare della loro vita. Potevano morire, hanno scelto di farlo e correre il rischio. Li puoi comprendere, non biasimare.> Il tono è tagliente, quasi una sfilettata nel fianco della povera Anbu. In cuor suo, la Consigliera, non Gekido, spera che l'Akimichi possa capire il motivo per il quale le sta facendo fare qualcosa del genere. Fa parte della Squadra Speciale da un po' e deve iniziare a capire come funziona il mondo, lì dentro, com'è veramente far parte di quella determinata sfera. Nerumi, in compenso, par quasi voler far imbestialire lei, il Generale. Quest'ultima, invece, non passa al contrattacco, bensì la ignora per il momento. E sol dopo qualche istante di continuo passo frontale ai due, scandendo per bene ogni tacco e punta, riesce ad affermare qualcosa di concreto. <Tu non l'hai messo da parte per finire qui dentro.. con delle manette antichakra, eh? Hai forse sbagliato a fare i calcoli? Ti sei ritenuta.. probabilmente.. superiore?> Ferma il di lei passo, avvicinandosi proprio alla donna. <Io posso farti sputare le risposte giuste.. un DENTE.. alla VOLTA..> Cosa potrà mai voler significare qualcosa del genere? Lo fissa da dietro la maschera, la stessa che farà risultare il tutto totalmente inespressivo, eccetto la tonalità della propria voce. S'avvicina all'Akimichi, dietro le spalle, a bassa voce, affinché solo e soltanto lei possa sentire quel che Gekido abbia da dire. <Qui.. Non giochiamo al Poliziotto buono e a quello cattivo. Non siamo la Polizia, Yurushi. Cambia regime.> E si sposta, superandola da dietro, per potersi avvicinare all'uomo, avendolo frontale. La distanza è esigua. E lui dovrebbe essere di già costretto a guardarla dal basso del suo peccato. [Chk ON - Equip Anbu ON]

16:57 Tayuya:
 Il suo nervosismo è talmente palpabile che si fa rassicurare dalla prigioniera. In un primo momento si sente sollevata nel ricevere quelle parole dolci e comprensivi, ma subito dopo si rende conto che c’è qualcosa di sbagliato in quello che è appena successo. Sorride gentile alla donna, da dietro alla maschera, ma suda freddo nel sentire la presenza del Generale. Non sa proprio cosa fare, anche perché i due rispondono presentandosi, e alla fine le uniche risposte che ha avuto sono i loro nomi… ed era la domanda che meno centrava con la questione. Si sente morire dentro, perché non vuole passare alle maniere brutte e cattive. <Piacere di conoscervi.> insomma abbattete questa Akimichi. Non si presenta a sua volta solo perché ha del sale in zucca anche se non si direbbe. Sussulta al richiamo del Generale, cosa che non avrebbe mai voluto fare, ma ha i nervi a fior di pelle. <Ho capito, lo so, volevo solo cercare di comprendere.> ma non sono dei nemici, almeno non tutti, come può sapere se loro sono o non sono costretti a seguire le direttive del loro capo, come le ha Jun? Si morde il labbro inferiore, vorrebbe parlare con loro da sola, ma non è possibile, deve mettersi in testa che ora è un Anbu… si, come le diceva il Luogotenente. Insegnamenti lontani di una persona deceduta in missione. Sospira, deve calarsi nella parte, ma come può? Osserva il General, la ammira per come riesce a parlare, muoversi, persino il tono di voce sembra studiato a tavolino, e lei si sente così piccola a confronto. E poi a quella minaccia la quindicenne inorridisce, spera di non vedere i denti della donna lasciare il loro posto naturale in bocca. <Speriamo di no.> sussurra, ma è udibile purtroppo per lei, ma cerca di recuperare parlando alla donna. <Speriamo di non dover arrivare a certe maniere.> ma ancora una volta è Gekido a riportarla sulla terra, non stanno giocando, ma in effetti lei non sta giocando al poliziotto buono e cattivo, lei è proprio così. Deve essere cattiva, ma non ha idea di come esserlo. Annuisce comunque a quelle parole, sprofondando nel suo silenzio. <Le domande giuste.> mormora tra se e se, non capisce nemmeno una parola di quello che hanno detto… a parte i loro nomi. <Nerumi…> inizia, si ferma qualche istante e poi formula la domanda. <Perché siete così rilassati?> è qualcosa che la incuriosisce e non poco, non riesce a comprendere quel comportamento. Le braccia vengono incrociate al petto, per tentare di assumere una posizione che non la faccia sembrare come un sacco di patate buttato lì a caso. <Siete pronti a morire per la vostra causa, per questo vi permettete di sorridere? Oppure siete semplicemente rassegnati perché ormai avete ottenuto quello che volevate?> assottiglia lo sguardo, anche se non possono vederlo, ma il tono sembra cambiare, divenire più sofferente con una leggera nota di rabbia. <Sono morti dei vostri compagni probabilmente, una bambina è morta con il vostro stesso sorriso.> le dita si serrano sulle braccia. <Vi permettete di sorridere perché non ve ne frega niente nemmeno di quella vita, non solo della vostra.> la rabbia si fa sentire, difficile dire verso chi, forse proprio verso quei due e ne osserva le reazioni. Ogni minima reazione per capire cosa significhi per loro la morte una loro compagna che era solo una ragazzina. <Che documenti avete preso? Perché siete venuti qui?> si avvicina alla donna, sa che molto probabilmente non risponderà a quelle domande. [Chakra: 20/20][Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 4 fumogeni – 1 hakiwari – 5 carta bomba mina – 3 fuda con ognuno un tronchetto sigillato – 1 sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – 5 tonico recupero chakra speciale – 5 tonico coagulante speciale – tonici verdi][Maschera ed equipaggiamento Anbu]

La donna torna a voltarsi verso Furaya quando la sente rimproverare la povera Yurushi per la scelta fatta ma, questa volta, non torna ad osservare giovane anbu, rimane fissa a guardare il generale con l’espressione di una persona che sembra quasi delusa dal suo comportamento. Rischia di morire, che la provoca o meno, quindi non le fa poi tanta differenza ricevere una minaccia in più o una in meno. Dopo l’ennesimo passaggio di fronte alla coppia, finalmente, il generale anbu si decide a rivolgerle la parola fermandosi nei pressi della nostra prigioniera e arrivando addirittura ad avvicinarsi alla stessa. <Io non mi ritengo superiore, non ho sbagliato a fare i calcoli e non ho commesso alcun errore. Ho messo da parte il mio cuore per trovare il coraggio di fare ciò che voi anbu non siete stati capaci di fare> ammette scrollando appena il capo. <Coloro che sono morti erano nemici della caccia e nemici del vostro popolo> definizione interessante per gli abitanti di Konoha. E per quanto riguarda la minaccia semplicemente la ignora, sospirando. In tutto questo l’uomo continua a trovare fastidioso il camminare di Furaya, ma come prima, preferisce non proferir parola. La donna rimane abbastanza tranquilla nonostante tutto e torna a concentrarsi su Yona quando questa la chiama per nome. La osserva e sospira, un sospiro di dolore per via delle costole andate, ma non può farci nulla, deve sopportare. <Rilassato è un termine interessante> ammette la donna, voltandosi a guardare il compagno di prigionia per qualche secondo, quell’uomo è tutto tranne che rilassato. <Siamo consci del fatto che, volente o nolente, non usciremo vivi da qui. Rassegnati forse, ma lo siamo da quanto, nel nostro campo visivo, sono apparse le mura del vostro villaggio> ammette, il tutto mentre è l’uomo a prender la parola, pronto a continuare da dove l’altra si è fermata. "Siete pronti a morire per il vostro villaggio voi? Se il vostro…hokage…vi chiedesse di andare ad affrontare una difficile missione, una missione ad alto rischio, lo fareste? Siamo compagni di sventura in un mondo malato" ammette con leggerezza, tornando a fissare Furaya che ora dovrebbe avere di fronte. "Ti servirebbe una camomilla a te…e una abbondante dose di valeriana" qualcosa mi dice che a quei due, il generale anbu, non sta poi tanto simpatico. <Permettimi la domanda. Una volta scoperto quali documenti abbiamo preso e perché, cosa credi di aver risolto?> una domanda rivolta ad entrambi, ma detto osservando la ragazza più giovane. "In fin dei conti noi siamo il minore dei vostri mali. Non abbiamo ucciso dei bambini innocenti con delle carte bomba durante un festival" persino loro sanno che, gli anbu, han lasciato scappare dei criminali ben più pericolosi e incontrollabili. [Interrogatorio Anbu]

17:36 Furaya:
 In piedi, frontale ai due prigionieri, ascolta le sentenze che vengono lanciate fuori da Nerumi. Dal rapporto che le hanno dato, dovrebbe conoscere bene i punti focali del di lei corpo che sono maggiormente ridotti male. Sa come rapportarsi in conseguenza o, quantomeno, in base alle parole che vengono esternate da quella, sa adesso come risponderle. Non le risponde, da dietro la maschera pare esservi il vuoto più assoluto. Non un fiato, se non il respiro, per ovvietà. Silenzio, nient'altro che sontuoso e bellissimo silenzio, laddove la Maschera immobile resta rivolta verso la prigioniera che ha parlato, ha osato, ha esagerato. E' esattamente un affronto, ma non vuole farglielo passare. Non questo. Non ha alcun ONORE, alcun DOVERE, alcun OBBLIGO di sprecare il proprio fiato contro i propri uomini, contro dei nemici troppo forti persino per la Squadra Speciale degli Anbu. Le labbra si serrano, ma il di lei corpo si muove in modo semplice. Dapprima s'alza, sempre in posizione perfetta, spalle rilassate e gambe divaricate. Quasi, invece, fosse presa da un raptus, solleverebbe l'arto INFERIORE DESTRO, portando il ginocchio a flettersi e a rivolgersi verso l'alto. Lo distenderebbe con forza e velocità MODERATE, perché NON vuole veramente ucciderla, se non provocarle ULTERIORMENTE dolore. Mirerebbe al FIANCO di Nerumi, quello maggiormente danneggiato, laddove le costole son rotte ed ella fa fatica a respirare. Non lo fa per un proprio tornaconto personale, o forse sì? Sta di fatto che il piano è un altro. Spera - secondo una sua teoria appena sviluppatasi nel cerebro - che nel caso in cui la donna accusi dolore, rischi di morire, essendo quella più propensa a rischiare, l'uomo - suo compagno - dovrebbe cedere, essendo questi quello più sotto stress dei due, per niente calmo rispetto alla donna, che par aver accettato la propria condanna. <Lo dite VOI che io vi lascerò uscire qui da morti. Posso divertirmi con voi finché avrete ancora un respiro in corpo, ma lasciarvi vivere. Potrei farvi curare, torturarvi di nuovo e ricominciare, giorno dopo giorno. Posso tenervi qui finché non vorrete VOI di vostra SPONTANEA volontà cacciar fuori tutto. Giusto?> Il tono è sempre lento, preciso, baritonale. E non guarda la donna, no. Sta fissando l'uomo, senza aggiungere altro, perché a questo penserà Yona. [Chk On - Equip Anbu ON][1/2 Calcio]

17:46 Tayuya:
 Li osserva, ma niente, non coglie altro se non il sorriso di lei e il nervosismo di lui, e quelle parole sono solo più enigmatiche di prima. Si ritrova davvero sconfortata da quanto sta succedendo. Ma non fa in tempo a dire altro che il Generale colpirebbe al fianco la donna, di colpo, senza preavviso, un colpo che fa sussultare e gridare persino l’Akimichi. Un piccolo gridolino di sorpresa e dolore, mentre le mani si porta al viso, davanti alla maschera, come per nascondersi da tutto quello. Non vuole stare lì, non vuole assistere a una cosa simile, ma non può sottrarsi. SI avvicinerebbe quindi alla donna, accucciandosi davanti a lei e il suo primo istinto è quello di sorreggerla, aiutala, e le mani si muovono con quell’obiettivo, ma si fermano a metà strada. Ricordati che sei un Anbu. Si morde il labbro inferiore, il cuore batte, fa male. Deve concentrarsi, fa riprendere fiato alla donna e ritorna eretta senza sfiorarla, spera di non piangere. Dopo un lungo silenzio, riprende. <Cosa non saremmo riusciti a fare che voi invece avete portato a termine? Parli di aver ucciso dei vostri nemici che erano anche nostri, quindi cosa avete fatto? Vi dovremmo considerare ostili o no rispetto a noi?> domanda ancora una volta, sconsolata certo, ma il tono sembra in un qualche modo più deciso. <Chi erano i nemici del nostro popolo che avete ucciso?> domanda ancora una volta, veloce, come se volesse incalzarla a rispondere. Ma le parole successive sono vere, dannatamente vere. Non hanno fatto niente di diverso rispetto a loro, eseguono gli ordini come lo fanno loro. Pronti a morire, come i ninja di Konoha. <E’ vero. Voi seguite degli ordini, ma condividete questi ordini? Siete in accordo?> altre domande con il solo scopo di comprendere quello che pensano e niente altro. <Che ne sapete voi dei nostri nemici chi sono? Come sapete queste cose?> ecco un’altra domanda che ora le frulla nella testa, si fa pensierosa, cerca di elaborare quanto sentito. Guarda la donna ora, quando le chiede dei documenti. <Mi serve per capire la situazione, cosa pensate e perché. Se quei documenti riguardo informazioni sulla sicurezza del villaggio, a saperlo ci organizzeremo meglio. Se contengono informazioni su qualcosa di importante che voi volete, noi sapendolo proteggeremmo meglio quella cosa importante. Quindi ditemi che documenti sono, ora.> sta cercando di calarsi nella parte, di essere convincente ed autoritaria, ma ce la farà mai? Ma poi… quel colpo basso. Quel colpo che è come un pugno nel suo stomaco e risveglia quel suo incubo mai sopito del tutto. Il festival delle Carpe, il festival dei bambini, quel dannato festival in cui c’erano carpe esplosive e durante il quale sono morti tre bambini. Lei c’era, lei non è riuscito ad impedirlo e quello è un colpo basso, perché è stata colpa sua. <Come fate a sapere voi del Festival e di quello che è successo?> il tono porta con sé così tanto dolore e sofferenza da risultare freddo. È un argomento ancora tabù per lei. <Ci osservate? Da quanto tempo?> domanda del tutto spontanea dopo quello che ha sentito, che siano collegati con gli eventi della Golden Week? [Chakra: 20/20][Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 4 fumogeni – 1 hakiwari – 5 carta bomba mina – 3 fuda con ognuno un tronchetto sigillato – 1 sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – 5 tonico recupero chakra speciale – 5 tonico coagulante speciale – tonici verdi][Maschera ed equipaggiamento Anbu]

Oh quel colpo. Quel colpo è come una pugnalata in pieno petto. Se non avesse controllato la forza, se non si fosse mantenuta, le costole della donna, di per se già rotte, sarebbero rientrare nei polmoni, facendola soffocare nel proprio sangue prima ancora di riuscire a pronunciare la frase successiva. Ma, per fortuna possiamo dire, Furaya si contiene e questo le permetterà di portare avanti il suo lavoro da Anbu per tutto il tempo che ritiene necessario su quei due prigionieri. La donna cade, in avanti. Il volto mostra pienamente il dolore che prova e non riesce a respirare. Passa diverso tempo in apnea, incapace di riprendere a riempire i polmoni con la tanto desiderata aria. Boccheggia diverse volte, prima di riuscire a riprendere a respirare, il tutto accompagnato da un grido di dolore che distrugge il cuore dell’uomo al suo fianco. Questo rimane sbigottito, fermo, ad osservare la compagna cadere e sul suo volto la rabbia prende il sopravvento "Brutta…." Sembrerebbe sul punto di insultarla, ma si trattiene, limitandosi a sbruffare violentemente, per poi voltarsi verso la donna. "Narumi" <No…sto bene> la risposta dell’altra è veloce, più di quanto non ci si potrebbe aspettare, ma non riesce a parlare bene e ogni frase è accompagnata da un verso di dolore. Il gesto di Yona, quello di abbassarsi sulla donna, arrivare quasi ad aiutarla, a piegarsi su di lei, fermandosi solo perché memore del suo lavoro come Anbu, sembra calmare in qualche modo l’uomo, anche se la preoccupazione rimane sul suo volto. "Quello che non siete riusciti a fare voi, proteggere i più deboli, proteggere chi è invisibile per la vostra inutile società" prova un certo disprezzo per il villaggio, un evidente disprezzo. <Iwao…> "No, zitta, ora parlo io. Se fossimo stati vostri nemici non ci saremmo presentati alle porte del villaggio per uccidere qualche persona e distruggere qualche documento. Se fossimo stati dei nemici avremmo puntato a fare danni, grandi, gravi. Avremmo puntato a portare scompiglio e paura fra la gente, ma voi, avete addirittura ignorato il nostro messaggio di arrivo" e non ha tutti i torti, è davvero andata così. "Non vogliamo ledere alle difese del vostro villaggio, anzi, del vostro amato piccolo buco di fogna non ci importa nulla. Abbiamo quello che dovevamo ora la caccia è finita e non ci rivedrete tanto presto, state tranquilla" Fortuna, e la fortuna è per i nostri carcerati, vuole che qualcuno arriva a bussare alla porta chiusa a chiave, invitando successivamente Furaya ad uscire perché richiesta per altre mansioni, altrettanto importanti. Non sembrano lasciare molto spazio alla ragazza, anche se questa è il loro capo, e i due prigionieri colgono l'occasione per ammutolirsi e calmare gli animi. <Alcuni di noi…erano presenti…> ammette la donna in risposta a Yona prima di ammutolirsi e lasciare lo spazio al silenzio. Ora basta domande.[END]

18:23 Furaya:
 Da dietro la maschera, non si può vedere quel sorrisetto soddisfatto che sbuca sul volto della Nara. Ha centrato in pieno il proprio obiettivo. Stessa cosa non può dirsi dell'Akimichi che, contrariamente a quel che fanno gli Anbu in quella stanza, preferisce quasi darle un aiuto. Qualsiasi cosa voglia dire Gekido viene interrotto dal bussare alla porta. La chiamano, pretendono il di lei intervento. Non si sente di lasciare lì da sola Yona, per cui va a rivolgersi proprio a quest'ultima. <Vieni con me.> Asserisce seria, ancor baritonale, prima di decidersi ad andarsene, aprendo la porta, portando con sé la chiave. Ascolta, recepisce, quello che i prigionieri affermano, ma lancia soltanto uno sguardo ad entrambi. <Buona permanenza in questo mio amato, piccolo buco di fogna.> Sentenzia, prima di sbatter la porta, soltanto dopo che anche Yona sia uscita fuori. <Yukushi, ti manderò a chiamare appena avrò risolto questi inconvenienti per i quali mi han chiamata.> Infine, si dirige laddove i suoi sottoposti l'han chiamata, concludendo per ora questo interrogatorio. [END]

18:27 Tayuya:
 Non sono nemici, no. Non riesce a vederli come tali purtroppo… nonostante abbiano agito male, quel loro intento di difendere i più deboli entra nel cuore della ragazza. Non le passa nemmeno per l’anticamera del cervello che stiano mentendo, questo perché forse porta una speranza per suo padre. Se suo padre sta con loro allora non è cattivo, se condivide quegli ideali di protezione, allora c’è speranza. Ma come dovrebbe agire lei che ha dimenticato di farne parte? Hanno ignorato il loro messaggio di arrivo, è vero, ma cosa avrebbero dovuto fare? <Non capisco… avete avvisato che stavate arrivando e ti lamenti che lo abbiamo ignorato. Se non lo avessi ignorato e avessimo aumentato le difese, voi non avreste potuto uccidere i vostri nemici e prendere quello che dovevate. Quindi non capisco perché prendersela per aver ignorato l’avviso. Vi abbiamo fatto un favore ignorandolo, no?> ma non avrà risposta, perché vanno bussare alla porta e il Generale è costretto ad allontanarsi… lei osserva la donna, recepisce quelle sue ultime parole ed assottiglia gli occhi. Qualcuno è presente al villaggio, qualcuno che è come doveva essere l’Akimichi? <Capisco.> non dice altro prima di essere richiamata ad uscire dalla stanza e deve ammettere a se stessa che a malincuore si allontana da quella coppia. Se li lascia alle spalle con mille dubbi ed ansie, uscendo infine anche lei dalla stanza dopo Gekido. Annuisce alle parole del Generale, un lieve inchino rispettoso. <D’accordo generale.> sarà celere nel rispondere, ma teme quel loro incontro fin nel midollo. Ha molto da imparare e deve capire come calarsi nei panni di un anbu, deve crescere e prima o poi romperà i suoi tabù, è solo questione di tempo. [Chakra: 20/20][Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken – 14 fukumibari – un set da 4 fumogeni – 1 hakiwari – 5 carta bomba mina – 3 fuda con ognuno un tronchetto sigillato – 1 sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – 5 tonico recupero chakra speciale – 5 tonico coagulante speciale – tonici verdi][Maschera ed equipaggiamento Anbu][END]

Yona e Furaya, in full tenuta Anbu, interrogano i due malconci prigionieri, ottenendo qualche mezza verità

Note:
Brave, due approcci diversi, ma entrambi belli da leggere. Ambient quindi no exp ma brave <3