[Cura] Kyokawa

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15:43 Kyokawa:
  [Ospedale - Camera 17] Il giovane genin si trova disteso sul suo letto in Ospedale nella camera numero 17, numero che probabilmente sta ad indicare la sua ricorrente sfortuna, anche se non è una persona molto scaramantica. Indosso porta la vestaglia che gli hanno dato il primo giorno di permanenza: una lunga casacca bianca a pois blu, con uno spacco sulla schiena che, se la cinta di tela non è allacciata a dovere, a volte lascia sbucare le sue natiche al vento. Sarà una settimana che si trova in questo posto e non sa bene il perché, forse sta pure occupando abusivamente quel letto, dato che a parte il braccio malmesso non ha nient’altro da giustificare la permanenza in una struttura ospedaliera. Tutto l’arto superiore sinistro è fasciato con accortezza e lascia intravedere solamente una lieve deformità all’avambraccio; la medicazione viene cambiata quasi tutti i giorni dalle infermiere ed è quindi pulita. Gli occhi di Kyokawa si alternano tra il proprio braccio e la porta di ingresso, si sa mai che succeda qualcosa, in questo ripetersi di giornate monotone.

La monotonia di Kyokawa nasconde i problemi che la caccia ha portato al villaggio. I più evidenti, oltre che i più importanti, sono i cadaveri arrivati all’obitorio della città, le persone traumatizzate dai genjutsu in cui sono rimasti chiusi per ore e i feriti. Fra i feriti meno gravi abbiamo anche il nostro povero Kyokawa che si crogiola nella noia e nel dolore che un braccio con frattura scomposta riescono a farti sentire. Dalla porta della sua stanza un uomo, basso, buffo, vecchio, fa il suo ingresso. L’uomo, alto forse un metro e venti, osserva la coppia dal basso. Schiena ricurva, occhi coperti da due tappi di bottiglia, capelli bianchi e camice da medico addosso che arriva a strusciare a terra mentre cammina. In una mano tiene, debolmente uno stetoscopio, nell’altra invece si appoggia saldamente ad un bastone. Cammina a stento, ma ogni suo passo è fatto con una decisione non indifferente, sembrerebbe pronto a sfidare il mondo con il suo imponente passo. <Giovane! Sei quello con il braccio rotto?> il tono di voce è di quelli scorbutici, a stento comprensibili per via di quella orripilante dentiera che balla. <Tranquillo ci pensa il vecchio Ka…ka…com’è che mi chiamavo?! Ah si! Kazuko!> iniziamo bene. <Mettiti seduto e mostrami il braccio, giovanotto, non ho tutto il giorno, ho il reparto di neonatologia da dirigere!> poveri vecchi pazzi che girano per l’ospedale. Si avvicina al letto del ragazzo, lentamente, tirandosi su le maniche nel mentre e rallentando ancora il suo passo. [CURE]

16:08 Kyokawa:
  [Ospedale - Camera 17] Sembrano passare svariati minuti ad ogni movimento degli occhi. Prima sulla porta: nessuno si affaccia; diversi minuti dopo sul braccio: nessun segno di guarigione spontanea; dopo ancora sulla finestra: nessun oggetto volante non identificato. E dopo ancora sulla porta: nessuno … no aspetta, un nano con il camice si è appena materializzato. <Buongiorno … > accenna il giovane, osservandolo con sguardo perplesso. Sembra un bambino invecchiato precocemente che ha rubato i gingilli specifici nella sala del medico di guardia. Dopo aver ascoltato i successivi discorsi del vecchio, Kyokawa cede un gesto del capo all’altro, spostandosi lentamente per mettersi seduto sul letto, aiutandosi con il braccio sano. <Si, sono io!> esclama una volta assiso, nonostante si sia accorto che la domanda era abbastanza retorica e non necessitasse di risposta. <Siete sicuro di saper guarire questo tipo di ferita?> domanda curioso, mettendo in dubbio le capacità dell’uomo; certo, non bisognerebbe giudicare una persona dal suo aspetto esteriore, ma in questo caso l’apparenza è proprio sconfortante. Nel mentre, sempre con l’ausilio della dritta, inizia a togliere i bendaggi dal braccio sinistro, scoprendo la deformità causata dalla brutta frattura. Senza aggiungere altro sposta gli occhi sul volto del suo interlocutore, aspettando la sua risposta e le sue gesta.

Ah, povero vecchio. Sempre trattato male dalle persone che lo circondano solo per il suo aspetto burbero e poco convincente. Ma come si fa a trattare male una persona del genere? Il vecchiaccio riesce finalmente ad accorciare le distanze, andando a tirare fuori, da sotto il letto, uno scaletto che inizia ad usare come piccola rampina per arrivare all’altezza del braccio di Kyokawa. Lo osserva con espressione interessata, almeno così sembra visto che i tappi di bottiglia, effettivamente, gli impediscono di essere letto in volto dalle persone, poi esclama con evidente decisione. <Si, è proprio rotto!> prima ancora che il ragazzo lo scopra. Le mani del vecchietto vengono allungate in avanti, maniche alzate, e portate sulla ferita del ragazzino che ha di fronte a se. <Ragazzo. Alla tua età io facevo partorire le giovani donne. Sai quante di queste ferite ho visto nella mia carriera?> qualcuno un giorno scoprirà cosa centrano i parti con le fratture scomposte, ma quel qualcuno non è propriamente il vecchio Kazuko. Questo va a sfilare la fasciatura con accortezza lungo la frattura, iniziando a tastare la zona lesa con attenzione. <Bene bene, ragazzo, prendi un bel respiro, al mio tre rimettiamo l’osso al suo posto> non sembra esser spostato di molto, fortunatamente. Non si vede la sporgenza dell’osso uscire dalla pelle, quindi rimetterla a posto dovrebbe essere un lavoro semplice anche per un vecchio. <1…> inizia a posizionare entrambe le mani sul braccio, nei pressi della frattura <2…> ma non finisce di dire il numero che ecco che, con un movimento secco, l’osso viene costretto a tornare al suo posto, bloccato velocemente da una garza. <3…> il peggio è passato, per così dire. <Bene, bene> fa già fatica, ha il fiatone, è evidene. Le mani del vecchio vengono congiunte e avvolte da un alone verde, simbolo che il chakra medico sta scorrendo attraverso gli Tsubo in maniera corretta, mentre le mani vengono appoggiate sul braccio di Kyokawa. <Dimmi, come ti sei procurato questa frattura?> domanda curioso, ma sempre in apparenza scorbutico. [CURA][Mani Terapeutiche A][Pv: 70 + 10= 80]

16:36 Kyokawa:
  [Ospedale - Camera 17] Vedere quel vecchio medico che utilizza una scaletta per raggiungere il suo braccio è una scena tanto divertente quanto sconcertante; ogni secondo che passa il ragazzo non fa altro che aumentare i propri dubbi sulle capacità del sanitario. <Arguto> commenta, all’osservazione dell’anziano: è una settimana che ogni medico o infermiere gli dicono che è rotto, ma onestamente un braccio così storto non potrebbe avere tante altre cause, considerando quel che è successo. <Tirava fuori i bambini dalle braccia?> domanda poi impietrito; nella sua mente compare nitida la scena di quel medico che afferra un pargolo dal braccio per estrarlo dall’utero di una donna come se dovesse togliere un coniglio dal cappello; terrificante. Eppure non trova altre spiegazioni per la sua affermazione. Si trova ancora assorto nei suoi pensieri e nelle sue immagini mentali quando il medico inizia la sua procedura, anticipando la riduzione a metà conto alla rovescia. <AHHHH!> grida, soffrendo come un cane bastonato, o come un lupo che ha appena ricevuto una bomba d’acqua in faccia. Cerca però di rimanere il più fermo possibile, con il braccio fossilizzato, non tanto per fare il bravo ragazzo, ma perché sa che se dovesse muoversi potrebbe sentire ancora più dolore. Si sistemerà davvero così una frattura scomposta? Dubita. Dubita fortemente. Ma ormai c’è poco da fare. Repentina, la domanda dell’altro lo distoglie momentaneamente da quello che sta succedendo. <Ehm … ecco … sono stato aggredito> taglia corto, senza aggiungere dettagli che lo avrebbero più che altro fatto fare una pessima figura.

Il dolore è più che comprensibile, come il dubbio, ma più il tempo passa più il dolore al braccio dovrebbe iniziare a scomparire. Potrebbe essere difficile da percepire in un primo momento, ma le mani terapeutiche, lentamente, iniziano a risaldare le ossa. La frattura inizia a rimarginarsi in maniera corretta grazie al bendaggio che la tiene ferma. Le mani del vecchio non vengono sollevate dalla ferita, anzi, permangono con insistenza nello stesso punto, finchè il vecchio non inizia a barcollare appena, russando. Ma si risveglia, scrollando il capo, e tornando ad osservare il ragazzino e poi tornare alle mani curative. Il chakra passa dalla pelle del vecchio e al braccio del giovane in maniera costante. <Aggredito? Capisco capisco…in effetti hai proprio la faccia del delinquete. Chi hai fatto arrabbiare? Tranquillo, non avviserò gli anbu di quanto mi stai per dire…sai…segreto professionale.> o Alzahimer avanzato. Comunque sia probabilmente non se lo ricorderà! <Non ho mai fatto del male ad un bambino in vita mai. Al massimo curavo le fratture che, la madre, era capace di fare al padre il giorno del parto. Non hai mai visto una Kunoichi dolorante durante il travaglio?! Credimi, sono capaci di uccidere chiunque in qualunque momento solo per una contrazione di troppo!> beh, succede, sono cose che si possono vedere in sala parto. [CURA][Mani Terapeutiche A][Pv: 80 + 10=90]

16:58 Kyokawa:
  [Ospedale - Camera 17] Lentamente una sorta di calore inizierebbe a pervadere l’arto del genin, accompagnato dalla riduzione del dolore. <Ohh> esala, come in una sorte di compiaciuta affermazione. I bizzarri comportamenti del medico vengono prontamente perdonati, dato il beneficio che sta apportando a Kyokawa; quasi nemmeno si accorge dell’improvviso addormentamento dell’altro, quasi soffrisse di narcolessia. <Io, un delinquente??> domanda, offeso, alzando leggermente il tono di voce, facendo sempre in modo di mantenere il braccio immobile. <Non sono io il delinquente …> ripete <… io sono un genin del villaggio! Sono stato aggredito da un losco figuro> aggiunge poi, più vago di così non potrebbe essere, quasi quasi si comprende la diffidenza del vecchio. Subito questi cambia argomento, tornando alle partorienti e ai bambini a cui rompe le braccia,o forse no. <Mai visto … > afferma annuendo; che schifo assistere ad un parto: sudore, liquidi biologici e feci accompagnati da grida … uno spettacolo che preferirebbe proprio evitare.

Il calore si espande lungo tutto il braccio di Kyokawa che, lentamente, inizierà a sentire il dolore scomparire del tutto. Le fibre muscolari, tagliate dall’osso, vengono lentamente risate dal chakra curativo. Il dolore a questo punto non può che scomparire insieme all’infiammazione. Questo è il potere di una persona che sa come canalizzare perfettamente il chakra curativo nelle mano, anche alla sua età. Sospira il vecchio, tossendo un paio di volte e rischiando di perdere la dentiera con quei due colpi di tosse. <Abbiamo praticamente fatto, delinquente!> ormai è convinto, quel ragazzino è un vero e proprio delinquente. <Oh un losco figuro dici? Non saranno quelli che hanno attaccato il villaggio? Hai sentito dei danni i riportati? Oltre ai feriti…un ala dell’ospedale ha preso fuoco, l’accademia è esplosa e la prigione ha perso la maggior parte dei suoi prigionieri…quanto caos…> ammette il vecchio, aspettando che la cura faccia effetto prima di rimuovere le mani dalla ferita, osservandola con espressione soddisfatta, anche se nascoste dagl’occhiali a tappo di bottiglia. Salta giù dalle scalette che ha usato per affacciarsi meglio sul letto. <Bene ragazzino, puoi andare. Evita di usare quel braccio per il tuo divertimento personale…o per gli shuriken, per almeno un paio di giorni, per il resto firmerò i documenti del tuo rilascio da questa prigione per il giorno stesso. Buona giornata.> detto questo se ne va. Lasciando il ragazzo da solo e libero di andare via. [END]

17:24 Kyokawa:
  [Ospedale - Camera 17] Pian piano il ragazzo può sentire i propri tessuti rimettersi al loro posto e risanarsi, tornando ad una condizione di integrità strutturale quasi completa. La sensazione è piacevole, oltre che liberatoria; finalmente potrà tornare alla sua vita normale. <Grazie> risponde subito, accogliendo felicemente la buona notizia che il lavoro è quasi terminato. <Possibile … > risponde vago <Ho sentito di questi eventi, speravo non fossero veri, ma a quanto pare è successo tutto realmente> ha davvero questo desiderio, lo vuole credere; nel giro di una notte sono successi diversi casini, e lui ci si è pure ritrovato in mezzo. <Che brutta storia> non riesce a dire altro a riguardo; lo sguardo si abbassa, sommesso, intristito dall’aver ricordato. Passano altri minuti, pochi a dire il vero, prima che il braccio sia completamente guarito. Muovendo le dita con tranquillità il giovane saggia la corretta guarigione, aprendo la bocca in un sorriso euforico quando si rende conto del successo. <Evvai!> esclama, stringendo la mano a pugno senza sentire alcun dolore provenire dall’avambraccio> Appena il vecchio si allontana di qualche passo, mentre sta ancora parlando, Kyokawa scende rapidamente dal letto e, con fretta, inizia a riporre i pochi oggetti personali in uno zaino, pronto a fuggire. <Bene dottore … grazie di tutto> afferma, osservandolo andare via dopo una strana raccomandazione. Neanche un secondo dopo, si trova già a sfrecciare lungo il corridoio. Direzione? Casa. [END]

Cura per Kyokawa, no exp