A ruoli invertiti. Le conseguenze di Wonderland.

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21:11 Yama:
 Il biondo si direbbe non cambiare posizione facilmente fin quando il bagliore verde dovrebbe in se smettere di curare, decretando almeno la momentanea rigenerazione dei tessuti e probabilmente non solo. In ascolto delle parole del medico a riguardo, il biondo andrebbe in seguito a sedersi e con l'ausilio quasi solo delle proprie gambe, facendo ben attenzione a non colpir d'avanti la figura del medico < io, ehm … come dice lei, … anche se non saprei come ringraziare ecco > che forse, forse, in un visitare alquanto frequente un modo potrebbe rivelare per i ringraziamenti. Magari in effetti quello di metter fine al suddetto “abbonamento” e far più attenzione no? A tali parole, per quanto lento le braccia andrebbero sui vestiti prima di andarsene < eh, se dipendesse soltanto da me, magari > le gambe dovrebbero a presto guidarlo verso i corridoi e l'uscita dell'ospedale stesso, lungo cui poco ma sicuro è destinato a rivestirsi per evitar malanni. [end]

21:23 Shade:
  [Stanza] La serata è bella. Il tempo atmosferico ormai vede le temperature calare inesorabilmente, soprattutto quando il tiepido calore dei raggi solari lasciano il posto alla maestosa luna, ma per fortuna sembra che l’ospedale abbia i riscaldamenti accesi. Lei comunque non è da sola in stanza, non sempre almeno. Ci sono persone che vanno e che vengono, per la maggiore infermiere che si fermano a controllare lo stato della flebo attaccata al braccio, qualche volta vengono anche solo a salutarla e a chiederle come si sente, mentre invece, quasi perennemente, piazzato in camera c’è Uta. Non può lasciarla, probabilmente non se la sente, ma la realtà è che Shade non glielo permette. Stenta ancora a credere di averlo al suo fianco, a volte si domanda se si tratta di un fantasma, se si tratta di uno scherzo della sua mente, mentre le infermiere continuano a confermarle che, per fortuna, il ragazzo è veramente lì al suo fianco. Al momento se la dorme pesantemente, sdraiato su una poltroncina posta di fianco al letto, abbastanza vicina da permettere a Shade di toccarlo, qualora ne sentisse la necessità, ma per ora la sua presenza basta. Shade invece è a letto, seduta, fissa ad osservare la stanza, facendo balzare lo sguardo dalla finestra chiusa, con vista sulle luci di Konoha, alla figura del giovane al suo fianco e sul numero attaccato alla porta spalancata, che dovrebbe indicare che si trova nella camera 8, una delle classiche stanzine private messe a disposizione per i malati mentali, perché lei non ha nulla che non va a livello fisico, ma tutto che non funziona a livello mentale. Le coperte sono tirate sulle gambe che si ritroverebbero distese nel letto, i capelli sono sciolti, lisci, da poco pettinati. Ai piedi del letto, sul tavolino d’ospedale, c’è quella che dovrebbe essere la sua cena, fredda ormai e completamente abbandonata a se stessa, segno che la ragazza non sembra intenzionata a riprendere a mangiare tanto presto, anche se effettivamente non ha più motivi per stare così male, ma spiegarglielo sembra più difficile del normale. Non fa altro, non si aspetta visite, non a quest’ora della sera, ma magari potrebbero fare qualche strappo alle regole le infermiere, soprattutto quelle che la conoscono. [ch off]

21:46 Hirashin:
  [Stanza 8] Serata tranquilla quella di oggi per il giovane genin che dirige il suo passo verso l’ospedale di konoha dove è stata ricoverata una cara amica. Deve ricambiare il favore per quella volta in cui fu lei a venire da lui nel momento del bisogno, se lo ricorda molto bene, in quel momento lui non ha potuto far nulla per apprezzare gli sforzi di Shade, ma questa sarà la sera in cui correrà ai ripari. Viene da una giornata intensa, ma non si perde d’animo il nostro giovane eroe che si fermerebbe un secondo davanti ai cancelli del luogo che è la sua meta, fa un respiro profondo, l’ospedale gli dà la nausea, ma wonderland di più. Ancora non conosce bene il motivo della sua degenza, ovvero che anche la Hyuga ha dovuto sperimentare una sorte simile alla sua, lasciandola però con i propri sentimenti, in particolare il dolore che almeno lui per un poco si è potuto scordare. Gli abiti di Hirashin son più pesanti del solito, per adeguarsi al freddo della sera in queste stagioni invernali. Una maglia termica color nero, termina all’interno di un paio di pantaloni lunghi color blu scuro, retti da una cintura in pelle scura come la pece. Al di sopra della maglietta, un soprabito color bianco, che tiene al caldo il corpo del ragazzo, tenuto chiuso da fiocco nella zona del ventre. In testa vi è saldamente legato il coprifronte della foglia, mentre i piedi sono staccati dal terreno da un paio di scarpe chiuse. Non porta armi con sé, d’altronde non gli verrebbe nemmeno consentito di entrare con esse e sebbene sia la norma girare con almeno qualche oggetto per la difesa, per oggi farà uno strappo alla regola. La mano spinge il cancello e poco dopo il portone portando il bianco all’interno dell’edificio. Subito l’odore di disinfettante irrora le narici del ragazzo che storcerebbe un attimo il naso, lo odia, odia quel posto, gli dà brutti ricordi oltre che obbligarlo a farsi strada tra i moribondi. <Mi scusi sto cercando Shade Hyuga, so che non è orario di visite, ma devo assolutamente consegnarle una cosa> direbbe al bancone inventandosi una scusa per esser fatto passare in tarda serata. L’infermiera fa un leggero sospiro e gli indica la via, alche il genin ringrazierebbe con la mano. Accelera il passo, vuole stare il meno possibile tra i corridoi puzzolenti di quel luogo e in poco tempo raggiunge la stanza numero 8, la destra si solleverebbe per andare a bussare alla porta *toc,toc* <E’ permesso?> chiederebbe gentilmente e aprendo leggermente la porta, spingendo con l’arto aggiungerebbe <Sto entrando>. Qui i suoi occhi si poserebbe sulla figura della ragazza attaccata ad una flebo, una condizione abbastanza pietosa e poco più in là la cena ancora fredda, senza alcun segno di essere nemmeno stata toccata. <Eihlà! Sorpresa!> direbbe sorridendo leggermente per animare un poco la serata cupa. Ma chi è quel tizio triste seduto sulla poltroncina? Non lo sa e preferisce non disturbarlo.

22:03 Shade:
  [Stanza] La tristezza dove riesci a vederla sul volto di una persona che dorme? Alcune cose possono ancora essere considerate un mistero per il mondo, questa è una di quelle. Come abbiamo detto non si aspetta la visita di una persona, non a questa ora della sera, per questo quando sente qualcuno bussare alla porta andrebbe ad inclinare leggermente il capo, spostando lo sguardo verso la stessa che, per fortuna, è già semi aperta e le permetterebbe di riconoscere, fin da subito, la figura dello spadaccino. Lo osserva, mentre fa il suo ingresso in camera e, per invitarlo ad entrare, andrebbe a fare un movimento del braccio, piuttosto che dischiudere le labbra e permettere alle corde vocale di farla comunicare con l’altra persona. Non lo saluta, non a voce almeno, riservandogli un amichevole gesto della mano e un abbozzato sorriso che permane sul volto anche dopo. Il volto della ragazza è evidentemente stanco, principalmente perché, senza mangiare, inizia a sentire la mancanza generale di forze. In più ha delle difficoltà a dormire. Gli incubi non le permettono praticamente di riposare. Ogni volta che chiude gli occhi si ritrova a rivedere, in totale impotenza, la scena di Uta che viene tagliato a metà e, ogni volta, si risveglia gridando, consolata dalla stessa persona che ha visto morire in sogno. Tranquilli, non è diventata muta, infatti non ci mette molto a decidere di riprendere a parlare, sebbene la sua voce sembri quasi un sussurro se messa a confronto con quella di Hirashin. Il tono è basso ma, tutto sommato, dovrebbe arrivare alle orecchie del Kami Kashin, sempre se non decide di iniziare a gridarle sopra. <Mi dispiace…dentro Wonderland non sono riuscita a trovare la tua anima…> non si rende nemmeno conto che, se è andato a trovarla con una innegabile allegria in piena serata, probabilmente è perché ha recuperato da se la sua anima, no? Direbbe questo per poi voltarsi, lentamente, ad osservare la presenza del “tizio triste” sulla poltroncina, per controllarlo e sentirsi sicura, tornando allo spadaccino con un fare lento. <Cosa ti porta qui, Hirashin?> sembra curiosa, seppur abbastanza apatica nel tono, è una conseguenza dell’aver iniziato a parlare poco. [ch off]

22:19 Hirashin:
  [Stanza 8] La sua entrata è stata come un fulmine in quella notte buia e tranquilla, ma d’altronde lui ed i fulmini hanno un certo feeling. Si volterebbe un attimo per chiudere la porta dietro di sé, accompagnandola dolcemente per non fare rumore e non svegliare il signore addormentato, dopodiché con qualche passo lento e curato si avvicinerebbe al letto della genin che non sembrerebbe per niente in forma, neanche riesce ad accorgersi del suo tono spigliato ed evidentemente nemmeno del suo sorriso. Dunque andrebbe a fare una piccola risata quando sentirebbe le parole di lei <ahahaha> questo dovrebbe perlomeno sorprenderla o svegliarla da quello stato di inconscio autolesionismo in cui si trova, la mano destra si solleverebbe verso l’alto portandosi al livello del petto mentre allo stesso momento il bianco pronuncerebbe le seguenti parole <Tranquilla! Ci ho pensato da solo!>. Una notizia bomba, bellissima per qualcuno che era stato in pensiero per lui, come la nostra figura dai capelli corvini. È lì per Shade ed infatti qualcosa non va, ma… fermi tutti è stata di nuovo a Wonderland? Subito i pensieri del genin andrebbero ad immaginarsi il peggio, cosa mai le sarebbe potuto capitare in quel luogo disgraziato e dimenticato dai kami? <Son venuto a ricambiare il favore, allora come stai?> la guarda un attimo <Uno schifo> si risponde da solo senza lasciarle nemmeno il tempo di replicare, le risparmia un po’ di fatica almeno, dato che non sembrerebbe propensa a sforzarsi <Sei tornata a Wonderland da sola?> ci pensa un attimo, quei viaggi non hanno mai portato a nulla di buono <Mi dispiace> ancora però non sa di cosa stia parlando <Cosa ti ha portato via?> insomma chiederebbe una spiegazione per quello stato in cui si trova, questa volta è lui a preoccuparsi, ma almeno stavolta ha un po’ di empatia. Fletterebbe leggermente le ginocchia per portarsi con le spalle al livello della testa della ragazza, rimanendo vicino al letto, per agevolare il contatto visivo e attendere che gli dica di più sulla faccenda. Il tono rimarrebbe sempre controllato per non svegliare Uta il ninja casalingo, ma almeno per ora non sa nulla di lui, dunque si limiterebbe a rispettare la sua figura cercando di non disturbarlo. [Ch off]

22:40 Shade:
  [Stanza] In effetti c’è un certo qual cosa di diverso in Hirashin, un qualcosa che non le è facile da capire, non subito almeno. Eppure quando il ragazzo ride le sembra quasi una cosa ovvia e allo stesso tempo scontata. Una cosa a cui sei così abituato che, vederlo nuovamente sul volto di chi lo aveva perso, riesce quasi a passare inosservato. I sentimenti del Genin sono tornati. Sospira, evidentemente di sollievo, togliendosi dal groppone il peso della propria impotenza, almeno per una volta. Sembra felice che sia riuscito, da solo, a recuperare l’anima perduta, e non si preoccupa minimante del fatto che abbia affrontato la prova da solo, anche perché lo vede vivo davanti a se. Ma si incupisce, quando, il ragazzo inizia a parlare di lei. Porta una mano a stringere la coperta alla prima domanda, allentando appena la presa quando si da la risposta da solo, andando a correggerlo con un mezzo sorriso. <Suvvia, non sto così male…> cerca di convincerlo di qualcosa di cui nemmeno lei è tanto certa…potrebbe non essere poi tanto difficile smentirla in questo momento, anche se dubito ce ne sia bisogno. E poi le domande riprendono, parlando di un argomento abbastanza delicato come Wonderland. Sospira una paio di volte, ascoltando prima tutte le domande, notando la presenza della mano del ragazzo dormente sul letto, presenza che non aveva notato prima, eppure non sospetta minimamente che questo sia sveglio. Andrebbe ad allungare la propria in direzione di quella di Uta, afferrandola dolcemente. <No, c’era Yama con me…> ammette con un tono che lascia intendere che, non vi è stata poi tanta differenza. <ma siamo stati separati.> ammette, entrando nel dettaglio, per poi ritrovarsi a rispondere alla seconda domanda, spostando lo sguardo verso Uta. <Lui…> glielo hanno portato via, eppure è lì. Capisce che la spiegazione potrebbe essere poco chiara, per questo si preparerebbe ad aggiungere qualche dettaglio in più. <Mi hanno mostrato…la sua morte...sono stata costretta a vedere quella scena…senza poter fare nulla per salvarlo.> abbassa lo sguardo, sospirando, e tornando ad Hirashin, evidentemente provata da quelle parole. <Perdendo lui avrei perso tutto…Hiashi è morto in missione, Fumiko ormai mi odia, Kouki deve vivere con la sua famiglia…io non sono parte di nulla. Ma avevo lui…ho lui…e vederlo morire…> ha fatto male. [ch off]

22:59 Hirashin:
  [Stanza 8] Il ragazzo rimarrebbe in quella posizione con le gambe flesse, quasi come se fosse un allenamento di ruotine, dunque senza mostrare segni di fatica, rimarrebbe ad osservare le reazioni della ragazza che fa della coperta le mura delle proprie emozioni <Che c’è? Avevi dubbi che il grande Hirashin di Konoha non sarebbe riuscito a riprendersi ciò che si spetta? Ahahaha gliele ho suonate come si deve> mamma mia quanto è spavaldo. Da schiaffi, glieli darei anche io, se non fossi esattamente come lui. Ma il narratore non centra. Dunque il giovane farebbe un piccolo sospiro di sollievo quando lei tenta di rassicurarlo, forse solo per non farlo stare troppo in pensiero. In effetti la prova che ha dovuto affrontare era tutto fuorché una bazzecola, ha rischiato la vita e la propria integrità mentale per via delle forti emozioni. E proprio di forti emozioni parliamo questa sera, emozioni che legano la ragazza ai propri cari, che pian piano si stanno allontanando da lei, tirando il ferro nel mentre e stringendola sempre di più. Le sue orecchie continuano a recepire le parole della Hyuga che gli parlerebbe della sua avventura <Ah Yama> allora era seriamente in pericolo. Quel ragazzo è perennemente accompagnato da sciagure e gente che vuole ammazzare altra gente, lui compreso. Non porta per niente bene, potremmo definirlo una calamita di sventure. Noterebbe la ragazza afferrare la mano di Uta e non ne capisce propriamente il senso, le hanno mostrato la sua morte, ma lui è proprio lì con loro e il ragazzo non capisce. Che fosse un genjutsu? Si volterebbe verso la figura dormiente e direbbe con tono frettoloso <Ma lui è qui, ti hanno fatto soffrire tramite un genjutsu?> vuole maggiori spiegazioni. Non conosce cooking mama ninja in pensione, ma deve essere una persona importante per Shade, almeno lo deduce. Dice che le persone più care la stiano abbandonando, è una cosa terribile, quando lui perse sua madre fu terribile, quindi può capire il dolore della Hyuga. Non conosce in dettaglio la condizione famigliare della genin e non ne chiede nulla a riguardo per educazione, ma qualcosa deve saperlo per poterla aiutare <A proposito Shaduccia, chi è questo signore?> indicando con il dito avanti e indietro, come per indicare una presenza estranea alla conversazione. Avrebbe detto “tizio” al posto di “signore” se non fosse stato per il fatto che Hirashin intuisce che Uta rappresenti qualcuno di davvero importante per la giovane ragazza.[Ch off]

23:24 Shade:
  [Stanza] Tirate fuori il piede di porco signori, due schiaffi non sono sufficienti per rimetterlo in riga. Qualcuno richiami Hiashi dalla tomba. Su su, che non abbiamo tutta la notte! Comunque sia. Sentirlo spavaldo la rende felice, nel massimo delle due possibilità che sono effettivamente ridotte rispetto al normale, rispetto a quello che si Shade ci si potrebbe ricordare. <Ho avuto dei dubbi sul “grande Hirashin” senza anima di Konoha> ammette con tono tranquillo, piuttosto sincero per di più. <Non capivi molto…> lo ha insultato quel giorno, lo ricorda. Se Hirashin si fosse presentato il giorno prima in ospedale si sarebbe decisamente fatto due risate nel vedere Shade, convinta di esser morta, piangere la morte di chiunque entrava nella sua stanza. Povere infermiere. E poi ci chiediamo come mai non la mandano ancora a casa. Sembra che entrambi hanno dei dubbi su Yama, anche se per motivi effettivamente opposti che, per fortuna, non vengono pronunciati dallo spadaccino. <Era tutto incredibilmente reale…> ammette con un sospiro, alla sua richiesta di maggiori spiegazioni. <Ho dato per scontato che fosse morto lì…> e improvvisamente la vita ha perso valore al punto da non averne proprio più. Non ha avuto la forza di tornare a casa, è stata trascinata di peso da Yama fino dall’Hokage che, dopo non aver aperto bocca per diverse ore, l’ha fatta ricoverare in ospedale. La ragazzina va a aprire la bocca, sbadigliando sonoramente, ma portando una mano a coprirla per tutta la durata dello sbadiglio, per poi tornare a fissare Hirashin. <Tranquillo non ho sonno> NOO, tranquillo, non ha sonno! <Fino ad ora in Wonderland tutto quello che è accaduto è sempre stato reale, per questo non ho dubitato dell’autenticità di quelle immagini. L’incappucciato sapeva tante cose…troppe. Su di lui, su di me, su Hiashi…> e poi si volterebbe verso Uta, sentendo quella domanda che, logicamente ha tutto il diritto di esser posta, sparatutto in un momento simile. Lo osserva, mentre dorme, con un sorriso rilassato e tranquillo, decidendo di spiegare tutto a Hirashin, per evitare fraintendimenti. <Quando c’è stata la rivolta a Konoha, quella durante la golden week, sono finita in mezzo alla folla e mi hanno minacciata di morte. Lui è la persona che mi ha portata fuori dalla folla> improvvisamente si sente rinvigorita a raccontare del suo passato. <Successivamente, quando abbiamo scoperto che ero inseguita da un genjuster ricercato, mi ha protetta…e io mi sono innamorata… Il giorno in cui il Genjuster è venuto a prendermi, tentando di salvarmi, si è procurato non poche ferite.> e non ha accennato al fatto che il sentimento è ricambiato, ma vista la sua presenza lì le sembra quasi ovvio da non dover esser specificato. [ch off]

23:50 Hirashin:
  [Stanza 8] Il ragazzo continua ad ascoltare le parole dell’amica ma quando questa proferirebbe “ho avuto dei dubbi” il ragazzo collasserebbe per terra sparendo per un istante dalla vista della ragazza, facendo un piccolo tonfo che non dovrebbe provocare troppo rumore data la posizione già ribassata del bianco <Così mi uccidi Shade-chan> gemerebbe da terra, cercando di rialzarsi in piedi, questa volta in una posizione eretta. Le mani andrebbe a sbattere violentemente contro gli abiti per spolverarsi, ecco stasera si porterà via con sé lo sporco di quel posto. Poi tornerebbe serio quando questa riprenderebbe a parlare del suo viaggio <Lo so> ci pensa bene, in effetti anche nel suo caso quella figura sapeva troppo di lui, probabilmente deve avere un metodo che gli consenta di scavare nei ricordi delle persone <Anche con me è andato a pescare qualcosa di profondamente intimo> anzi la cosa più terribile che potesse pescare in generale. Ma che è anche la sua fonte di forza da quando ha deciso di diventare un ninja, perciò se l’è cavata. <Quel maledetto continua a mettere alla prova le persone, divertendosi di giocare con i propri sentimenti> la guarda ora dritta negli occhi per comunicarle qualcosa di importante <Ma tu non devi permettergli di avere la meglio su di te. Devi essere più forte di lui, non ha importanza quello che ti fa vedere, conta solo ciò che ti rimane alla fine del viaggio> ed in effetti è così. <Eri andata a cercare la mia anima con Yama eh?> lo deduce, dato che la stessa coppia lo accompagnò l’altra volta, con l’eccezione di Fumiko, con cui però è probabilmente in conflitto. Il ragazzo penserebbe dunque di essere la causa del suo viaggio e del suo dolore, non glielo ha chiesto nessuno di farlo eppure ha deciso da sola. Dunque ruotando leggermente il collo orgoglioso, interrompendo lo sguardo, che si perderebbe in aria, per cercare poi di vincere il proprio orgoglio e proferire <Grazie>, proverebbe ora a forzarsi nel ruotare di nuovo la testa verso la ragazza <Per essere venuta da me a convincermi che riprendermi l’anima era importante, per aver rischiato anche per me> in effetti è merito suo se ora può tornare ad essere umani, ad essere Hirashin <Senza di te a quest’ora sarei ancora un burattino senz’anima>. La mano scenderebbe ora per toccare la coperta sotto la quale la genin è comodamente sdraiata <Però non voglio che tu torna più in quel luogo. È troppo pericoloso> non slemberebbe aver perso nulla dai suoi racconti, dunque non ci dovrebbe essere un motivo per tornare. Ma non gli ha detto la cosa più importante <Perché ti hanno ricoverato? Sei ferita?> deduce che sia quella la causa, non associa la cosa ad un breakdown mentale. Darebbe un ultimo sguardo alla figura di Uta <Capisco> non è vero, non capisce nulla di amore. Non gliene è mai stato dato molto, e quel poco veniva col contagocce, ma se lo è fatto bastare. Beata lei che può godere appieno di questo sentimento ancora lontano al Kami Kashin. [Ch off]

00:09 Shade:
 Lo vede scomparire oltre il bordo del letto, motivo per cui cercherebbe di sporgersi, ritrovandolo praticamente spalmato sul pavimento stesso, cosa che le provoca una piccola risata, anch’essa coperta con la mano, ma non sembra interessata a ribattere a quella affermazione. Anzi, si ferma ad ascoltarlo, sorridendo, fino a quando non si torna a parlare di Wonderland e di come questo la stia influenzando in maniera evidente. <Gli umani sono pieni di punti deboli, Hirashin. Lui ha solo toccato il peggiore di tutti…> ammette seria, scrollando appena il capo, rattristandosi subito dopo, perché sembra intenzionata a lasciare il mondo Ninja in questo momento, per rintanarsi in casa e sperare di non diventare la vittima di qualche stupida bestia assetata di sangue. Fortunatamente si parla dell’anima del ragazzo e riesce a distrarsi dai pensieri di qualche giorno prima. <Si> risponderebbe alla domanda del giovane riguardo la sua intenzione di recuperarne l’anima. <Non ringraziarmi. Sei un amico, no? Se ti avessi lasciato a te stesso non mi sarei comportata da buona amica> ricordiamoci che Hirashin, fino a poco prima della perdita dell’anima, la prendeva in giro per “la copia con il moccio”. Però è sinceramente sollevata nel vederlo in buone condizioni, con tanto di anima e un cervello finalmente funzionante, se messo a paragone con la logica orrenda che si è ritrovato ad avere durante il loro ultimo incontro. Il motivo del suo ricovero è abbastanza confuso anche per lei, ma lo sguardo viene portato sui piattini ancora pieni di cibo e beh, non c’è molto da dire. <Credo che…mi stessi lasciando morire. Non lo so perché ricordo poco. Volevo solo tornare da Uta e Hiashi….> solo che Uta non era morto e Hiashi di certo l’avrebbe rispedita sulla terra a calci in culo, sempre se ci fosse per loro un paradiso in cui rifugiarsi dopo la morte. <Non ho ferite…> non nel corpo almeno. [ch off]

00:24 Hirashin:
  [Stanza 8] Almeno sta riuscendo strapparle qualche sorriso, un traguardo olimpico per la condizione in cui si trova, in fine dei conti forse questa visita le farà solo bene. Gli umani son pieni di punti deboli, ma lui non è stato umano per molto tempo, eppure era comunque pieno di punti deboli, ben più del solito. Non tornerebbe nella condizione in cui era neanche da morto. Bhe forse da morto sarebbe una cosa forzata. Le sue parole sono piene di tristezza e il ragazzo finalmente lo percepisce, soprattutto quando dice di aver perso la voglia di vivere <Ma che dici? Ti sei bevuta il cervello? Tutto sto ambaradan e poi ti lasci morire?> ma che diamine le passa per la mente? Adesso è seriamente preoccupato per lei <Non devi farti condizionare dall’uomo mascherato, è quello che vuole! Shade so che sei una ragazza forte, il solo fatto di essere tornata là lo dimostra, ma ti prego non lasciarti andare. Vale ancora la pena lottare, se non per i tuoi cari per te stesso> indicherebbe di nuovo Uta con il palmo aperto <E per questo ghiro che è proprio qui vicino a te, non se ne è mica andato! Era solo quello che quel maledetto voleva farti provare! Per spezzarti> breve pausa per tornare a fissarla nelle iridi bianche <Non lasciarti spezzare da quello scarafaggio> ti prego. Il suo sguardo si poserebbe sul cibo che non ha nemmeno sfiorato. <Non hai nemmeno mangiato> e seriamente qui ci vorrebbe una chiamata alla nonna di Hirashin. Dimetterebbero Shade in giornata. [Ch off]

00:41 Shade:
 Ci sono diversi livelli di forza, ci sono cose che non sono facili da sopportare, così come non è facile riuscire a tenere in equilibrio un mondo che ti viene gettato addosso senza preavviso. Puoi essere forte quanto vuoi, ma a volte è normale cadere e finchè c’è qualcuno accanto a te che ti tende la mano e ti aiuta ad affrontare i pesi uno alla volta puoi anche andare avanti per la tua strada ma, se quel qualcuno viene a mancarti, che fai? O rimani a trascinare tutto con difficoltà o decidi di lasciarlo a terra e smettere di combattere, lei aveva scelto la seconda opzione. <Lui vuole che io combatta…così mi ha detto. “Svegliati e combatti”…motivo in più per decidere di non affrontare più il mondo che lui deciso evidentemente di distruggere…> il suo mondo, perché gli altri sembrano esserne usciti con qualche superficiale ferita se messa a confronto con quella che si è ritrovata addosso. <Ho mangiato!> andrebbe a controbattere, osservando i piattini pieni <ieri…> il cibo del giorno prima sembrava decisamente più appetitoso rispetto a quello di oggi, non ci sono dubbi. Comunque sia ormai si è fatto tardi, fin troppo tardi, ed è arrivato il momento di darsela a gambe per il signor Hirashin, prima che la capo reparto faccia la sua mossa ed entri in camera a richiamarlo senza preavviso. <Io…se non ti dispiace…> direbbe sbadigliando, mettendosi sdraiata sul letto, aggiustandosi le coperte al meglio delle sue possibilità. <Mi metterei a dormire…nasconditi…> dalla capo reparto. Vecchia arpia, sempre pronta a disturbare le sue effusioni con Uta. <Buonan…> non finisce la frase che ormai è già bella che nel mondo dei sogni, bene, perché le mancavano diverse ore di sonno. Speriamo bene per Hirashin, magari riesce a uscire senza farsi trascinare fuori da un orecchio [END]

00:57 Hirashin:
  [Stanza 8] Il ragazzo è davvero sconsolato dalle decisioni prese dall’amica, non la faceva così arrendevole, forse si è fatto un’opinione sbagliata su di lei. La gente è davvero strana, ma lui odia veramente quelli che si arrendono senza combattere. Non comprende, lo fa per ripicca verso l’uomo mascherato o perché è seriamente senza spina dorsale? Eppure lui ci ha provato a darle una spinta, certa gente però è un peso morto che va trascinato perennemente contro la gravità, spera vivamente che lei non sia di quel tipo. <Quell’uomo ha una mente malata, ma ha un motore morale di fondo> ormai è già riuscito ad analizzare almeno in parte la personalità dello strano individuo <Cosa vuol dire che ti arrendi così solo per ripicca? Il tuo giudizio dovrebbe essere al di sopra di una mera dispetto> comincia a pensare che si stia veramente comportando da bambina. Si sta lasciando andare, non mangia e ha ormai perso la voglia di vivere, vorrebbe darle un calcio nel didietro e vederla ricominciare a camminare con le sue gambe, ma la ragazza ormai senza forze si lascerebbe cadere in un sonno profondo. Almeno in ospedale non la lasceranno morire, chiunque abbia preso la decisione di ricoverarla ha fatto una buona scelta <Buonanotte Shade, riprenditi> si volterebbe verso la porta <riprenditi da questa tua follia> e con qualche passo lascerebbe la stanza amareggiato, per tornare verso la propria magione a notte ormai inoltrata. Spera non sia stata una perdita di tempo, ma lo teme eccome. [End]

Hirashin va a trovare Shade per ricambiare il favore fatto dalla ragazza quando fu lui ad essere ricoverato. In ospedale la trova in uno stato di trascuratezza. Presto viene a scoprire che per via di Wonderland la genin ha perso la voglia di affrontare la vita e nel suo prova a tirarla sù di morale.
I ruoli risultano invertiti rispetto alla volta scorsa, vedendo Shade afflitta dal proprio viaggio a Wonderland e Hirashin che cerca di fare il possibile per aiutarla.