Disegno

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15:28 Furaya:
 Veste con un pantaloncino di colore nero, arrivante sino a metà cosce, con un paio di sandali ninja del medesimo colore, rinforzati metallicamente e raggiungenti la base delle ginocchia. A coprire l'addome, ha una di quelle maglie simili a delle reti che utilizzano i Ninja, con un lieve scollo a V, ma niente di veramente eclatante, anche perché se porta una terza di seno è un miracolo per lei. Sulle spalle, è poggiata anche la giacca nera tipica dei Jonin, con il simbolo relativo dietro la schiena. I capelli della giovane son raccolti in una coda di cavallo non molto alta, con il coprifronte posato sulla sommità del capo e legato tramite una cinghia in tessuto di colore grigio scuro. Attorno al collo, porta una fascia rossa, aderente allo stesso, memore d'una storia passata, assieme ad un altro pendaglio con il simbolo del Clan Uchiha. Contro il rispettivo fianco mancino, sorrette tramite una cintura nera attorno alla vita, son presenti due Katane: la prima ha un'elsa bianca e nera e pare in ottimo stato, nel proprio fodero; la seconda, invece, ha l'elsa sfilacciata ed è difficile interpretare di che colore realmente sia il tessuto che la compone. Agganciata attorno alla coscia destra, quindi dal lato opposto delle due Katane, vi è anche una Tasca Porta Kunai e Shuriken con un totale di nove Kunai avvelenati e con carta bomba. Sul gluteo dal medesimo lato, quasi fosse un'armeria vivente, v'è anche una Tasca Porta Oggetti con Tonici di Recupero Chakra, Coagulanti, Fili di Nylon e Fuda. Ulteriori Fuda sono sparsi per il corpo della giovane: due si trovano sui rispettivi polsi, nei quali ha sigillato la Falce e la Zanbato ( rispettivamente, destra e sinistra ed entrambe avvelenate ). Sul petto, infine, ve ne sono almeno un'altra decina, ovviamente nascosti dagli abiti in più parti; stessa cosa per il tatuaggio Anbu sulla spalla destra, coperto persino da una fascia bianca. La cicatrice attorno al collo è invece coperta dalla fascia rossa di proposito. Ha già fin troppe cicatrici. E' visibile solo quella sulla coscia destra, per circa un paio di centimetri in base al totale e alcune sparse per i bicipiti e gli avambracci. La giacca è lasciata sbottonata, poiché non sembra avere freddo in questo momento. D'altro canto, se soltanto volesse, potrebbe diventare una stufa vivente. Nella dritta, ha un album, bianco, pieno di fogli da disegno, alcuni già colorati, altri in fase di rifinitura, altri vecchi e già finiti. Evidentemente, altri oggetti li ha sigillati negli appositi Fuda, cosicché non costituissero un peso durante il tragitto. E' nella Prateria della Memoria proprio per questo, per disegnare. Potrebbe avere nuove idee per qualche tatuaggio.. Chi lo sa. E' da un po' che non prende in mano lo stencil. Pochi metri la separano dal Monumento ai Caduti. [Chk ON - Equip ON]

15:46 Shade:
  [Pressi del Monumento] La giornata è nuvolosa, mediamente fredda e noiosa. Un po’ come sempre da quando Hiashi è morto, abbastanza oscura anche quando il sole è alto nel cielo, triste anche quando si sorride, silenziosa anche se si è in mezzo alla folla. Il mondo ha in parte perso il suo splendore per Shade, abbandonata dall’unica persona che veramente sentiva vicina, conosciuta fin troppo poco per riuscire a lacerare il legame che aveva portato la giovane Hyuga da lui. Le se ne sta con la schiena appoggiata al monumento per i caduti di Konoha, coprendo uno dei lati dello stesso, senza effettivamente mettersi davanti a nessun nome, ma restando il più vicino possibile a quello dello Hyuga a cui era affezionata. Indossa indumenti abbastanza semplici, molto caldi, che le permettono di congelarsi anche quando qualche nuvoletta copre il sole. Un completo nero in pratica, staccato solo dalla cintura del porta oggetti, che risulterebbe essere bianca come la sacca che vi è legata. Al suo interno niente armi, solo qualche pezzo di carne per il falco, Hawke, e qualche semino per il topino, Nazu, i quali si trovano vicino a lei. Il topino, come sempre, sembra trovare, fra il collo e i capelli della ragazza, un ottimo riparo dalle intemperie, dal vento, dal sole o da qualunque altra cosa lo disturbi, spiccando particolarmente su quella maglia nera, monocromatica, piuttosto aderente al corpo. Il falco invece sosta, tranquillo, sulla gamba destra, la quale risulterebbe appena rialzata rispetto alla gemella. Il pantalone, come la maglia, risulterebbe aderente ma non troppo, ma soprattutto caldo. <Draugluin non è ancora tornato a casa, o almeno io non me ne sono accorta. Gli altri animali stanno bene> non sa perché si sente in dovere di raccontare ad un monumento queste informazioni, eppure non riesce a non farlo, lasciando lunghe pause fra un discorso e l’altro, cosa che potrebbe permettere a chiunque di avvicinarsi ed ascoltare senza problemi, e non sembra nemmeno importarsene. <Mi dispiace essermi piazzata in casa tua senza dirti nulla, ma sarei venuta a vivere da te comunque. Dopo quello che è successo…io non avevo davvero più un posto dove stare…> sospira ancora una volta, lasciando di nuovo il discorso a metà. <Questo posto…ha perso valore Hiashi…Io ho perso la voglia di fare molte cose. Combatto perché il villaggio mi chiede di farlo e se lo faccio è solo in ricordo…del tuo smisurato senso di giustizia che ti ha portato alla morte…> i rimpianti sono tanti, per lei, più che per il morto. <Sarei dovuta essere più egoista, chiederti di appendere il coprifronte al chiodo, di lasciarmi la possibilità di … non lo so. Non lo so nemmeno io. Odio questi occhi…> anche se non è morto per via del Byakugan beh…non riesce più ad apprezzarli come prima. Il tono è calmo, pacato, la postura è rilassata, ma lo sguardo è triste. [ch off]

15:53 Furaya:
 Il fine settimana, d'altronde, è meglio passarlo a fare qualcosa per cui valga la pena perdere parte del proprio tempo. Anche riprendere in mano vecchi disegni e un pennino. Deve soltanto trovare il punto giusto in cui sedersi, l'ispirazione adatta per disegnare o dipingere. Non le basta il panorama dal Monte dei Volti appeso in salotto, nella Magione. Ne vorrebbe qualcun altro. E perché spendere ryo inutilmente quando i quadri puoi crearteli da te? Tanto vale, darsi da fare! In realtà, avrebbe così tante cose da fare che dipingere/disegnare dovrebbe essere l'ultimo dei suoi pensieri. Ad esempio.. Quando si deciderà a trovare un tessitore adatto che possa ricucirgli l'elsa della Katana, ormai del tutto sfilacciata? Oppure.. Non dovrebbe continuare ad occuparsi del filo, dal momento che vi ha dato soltanto una prima ritoccatina? Sospira, scuotendo mestamente il capo. <Non è il momento per pensarci.> Ragiona, poiché quest'oggi se l'è dedicato esclusivamente al disegno. Era da tempo che ne aveva voglia e, per farlo, non vuole creare copie fatte di Chakra che lo facciano al posto suo. Per niente. Vuole provare su di sé le emozioni, quelle vere, quelle diverse da paura e rancore che si è portata dietro negli ultimi anni. Deve tornare a vivere, anche dopo l'ultima vicenda concernente la Golden Week, della quale ancora non riesce ad arrivare a capo né a capire come sia accaduto quel ch'è successo. E, se da un lato abbiamo una donna che sta ricostruendo la propria vita e vuole soltanto viver felice, nonché divertirsi ora che ha del tempo libero, dall'altro c'è una ragazzina che rimpiange, che si danna per la morte di un compagno.. o qualcosa di più. Dalla direzione dalla quale arriva, è un po' difficile non notare la figura della Hyuuga, adagiata al suolo contro il marmo. E, allo stesso tempo, agli occhi della Nara non sfugge un dettaglio ancor più particolare: un falco. Comunque sia, è costretta ad avvicinarsi, se vuole rappresentare il monumento o la prateria su un foglio di carta. <Oh, ma è un falco?> Interrompe il flusso di qualsiasi pensiero, si intrufola la di lei voce dove non dovrebbe, disturbando probabilmente la quiete altrui ma senza importarsene. Anche se.. <Ops, perdonami, non volevo disturbare.> Sì, certo, sempre così e poi disturbi sempre. Ahi ahi, l'educazione di questa gioventù! E d'altro canto, chi gliela doveva insegnare se fin da otto anni ha passato il tempo tra casa, accademia, allenamenti frustranti e nessun genitore (o quasi) a darle il tormento? [Chk On - Equip On]

16:13 Shade:
 Andrebbe a chiudere gli occhi, ascoltando il vento e il passo di colore che le passano affianco senza darle corda. Dovrebbe reagire, ma quando lo ha provato a fare si è chiusa nell’odio. Vorrebbe poterlo vendicare, ma ha paura di fare gli stessi errori di qualche settimana prima e per ora cerca di isolare la tristezza lontana da se, continuando a riempirsi di lavoro in qualunque momento. Il falco si mostra tranquillo sulla sua gamba, godendosi la giornata lontano da casa, lontano dal cielo e lontano dalla caccia senza lasciarsi disturbare dalla presenza di eventuali estranei, soprattutto il topino bianco che, di tanto in tanto, andrebbe a scostare i capelli corvini della giovane per guardare il mondo esterno con espressione dubbiosa o curiosa, stiamo ancora cercando di interpretare la mimica facciale dei topini, prima di tornare al calduccio dietro di essi. Il suo flusso di pensieri viene però interrotto dall’arrivo di una persona a lei completamente sconosciuta. Una ragazza che non si fa problemi ad esprimere sorpresa(?) nel vedere un falco sostare sulla gamba della Hyuga. <Mh?> un versetto, non acuto, non fastidioso, di confusione e indecisione. Corruga la fronte, riaprendo gli occhi solo per poter osservare la figura di Furaya e poi sposterebbe lo sguardo sul falco. <Tranquilla> la rassicura sulla questione del disturbo in maniera anche abbastanza educata, andando a prendere il becco del volatile fra le dita, iniziando a tirarlo per gioco e facendosi beccare in maniera giocosa. <Si chiama Hawke. Era del mio sensei….ora me ne prendo cura io> sensei in tutto e per tutto, sotto ogni punto di vista, a partire dal lavoro a finire nel clan, passando ovviamente per la carriera ninja. <Come mai quello?> quaderno, fogli bianchi, chiamateli come volete, ma lei non sa nemmeno cosa significa disegnare fra un po’. Datele una matita in mano e potrebbe chiedervi se è un nuovo tipo di bacchetta. <Come mai sei qui?> una che non ha educazione e una che non sa farsi gli affari suoi, siamo messi bene signori, benissimo dire. <Se ti va di dirlo…ovviamente> per lei è ovvio, sta piangendo la morte di un fratello sulla sua “tomba”. E visto che abbiamo iniziato una conversazione, per la regola della buona educazione. <Ah si, piacere Shade Hyuga> una mano verrebbe allungata in direzione di Furaya, qualora fosse abbastanza vicina per afferrarla, aspettandosi forse una presentazione da parte dell’altra. Ah si, Shade ha vissuto un po’ isolata dal mondo, non importa quanto tu sia famoso o importante, lei sicuramente non ti conosce [Ch off]

16:32 Furaya:
 Gli occhi della Hyuuga non possono passare inosservati. Ne ha visti a decine di quella tipologia. Ha vissuto con un uomo per anni, lo ha sposato, e possedeva quella stessa dote di Innata. Ne conosce ogni singolo aneddoto, ha collaborato persino con il Clan Hyuuga molti, molti anni addietro. Non può sbagliarsi, ma non è lì per questo. Anzi, non cita assolutamente l'Innata della ragazza, abbassa rapidamente lo sguardo per tornare sul Falco. <Ne ho uno anche io. E' albino ed è addestrato. Me lo regalò un ragazzo, anni fa, prima di sparire. Mi disse che aveva una missione importante da fare, ma son anni che Yatsune è con me e non è mai tornato a riprenderselo.> L'espressione è pensierosa, dubbiosa, che dir si voglia, come se lei stessa non fosse convinta delle parole appena esternate in direzione di Shade. Chiariamoci, poi. Lei possiede praticamente uno Zoo in casa sua e nel Giardino. Quando abitava nel monolocale con suo fratello, era da ridere. Tra un cane, due gatti ed un falco, non si capiva se era la sagra della porchetta (scegliete voi di quale animale dei tre) o la Fiera dell'Est dove suo padre li comprò. Ah no, non è stato Ryota, mi dite? Giusto, lui pensava soltanto ad attuare inutili piani di conquista, a credersi superiore al mondo intero, a cercare di sterminare Konoha e l'Alleanza Ninja e bla bla bla. Sono animali salvati da qualche parte, trovatelli per lo più. Per non parlare del fatto che può evocare un Lupo di tre metri... No, sul serio, dovrebbe smetterla con gli Animali. <Chi era il tuo Sensei, se posso?> Cerca d'allungare la mano sinistra verso il petto del falco, nel caso in cui le sia concesso e quest'ultimo non la becchi. Semplice carezze sulle piume dell'animale, l'intento. <Uh? Questi?> I fogli, abbassa su di essi lo sguardo, dopo aver ritirato la mano, che sia riuscita o meno a fare delle carezze al falco. <Disegno.> Lo apre, sfogliandolo e mostrando sfumature diverse di colore, tratti, paesaggi, ma di sfuggita, chiudendolo subito. <E sono qui per disegnare, per l'appunto. E' da un po' che non lo faccio; oggi mi sembrava il giorno adatto.> Asserisce, stringendosi nelle spalle. Ovviamente, data la posizione dell'altra e del falco, le ginocchia si fletterebbero così da portar la Consigliera all'altezza di Shade. Poggia il blocco da disegni sull'erba, così da stendere il braccio e la mano relativa per stringere quella della Hyuuga. <Furaya Nara, piacere mio.> Nessuna presentazione lussuosa, lunga, specifica. Ciò che le sta piacendo è il fatto che Shade non le dia stupidi appellativi quali -sama, -san e tutte quelle stupidaggini lì. Davvero, alla lunga la scocciano. Cosa c'è di meglio che chiamarla Furaya, Fura, Fufu o FruFru come farebbe Saisashi? [Chk On - Equip On]

16:48 Shade:
 Non ha mai cercato di esprimere il proprio rispetto per una persona attraverso gli appellativi, ma attraverso le gesta. Basti solo pensare che, da un certo punto di vista, pretende di chiamare Hitomu per nome, anche se non lo conosce per niente, solo perché crede che una persona in più che lo chiama in quel modo possa farlo sentire meno solo. Ma quelli sono dettagli a dir poco irrilevanti. <Anche lui dovrebbe essere addestrato> ammette con un sorriso, andando ad accarezzare il piumaggio morbido di Hawke, prima di tornare ad osservarla con un sorriso. <Solo che mi rispetta poco…tutti gli animali in quella casa mi rispettano poco> diciamo che Hiashi era ben fornito a livello di animali posseduti. Due cavalli, un aquila, un falco, una cavia, un mamba nero e un lupo, bestie di cui ora Shade si occupa, anche se non riesce ancora a ritrovare il lupo da lei tanto amato. Passa un po’ di tempo a pensare al canide che non torna a casa, pensierosa, tacituna, con la fronte corrugata e l’espressione crucciata, andando a rattristarsi quando le viene posta la successiva domanda. Non sa se rispondere e rimane nell’indecisione totale per qualche secondo, sospirando prima di pronunciare il nome di uno dei morti presenti sul monumento. <Hiashi Hyuga> ammette. Sa che la notizia della sua morte è stata comunicata da poco dalla magione dell’Hokage, quindi, forse, la giovane di fronte a se dovrebbe conoscerlo almeno di nome, no? <Morto in missione…> guarda avrebbe preferito ucciderlo lei piuttosto che sapere della sua morte a seguito di una missione fallita, almeno avrebbe avuto un corpo e una tomba su cui piangere. Per fortuna ci mettono poco a passare ad un argomento più leggero: il disegno. Sorride, abbastanza sollevata, interessata all’argomento in maniera evidente. <Ti dispiace se ti osservo disegnare? Mia…sorella…> non è sua sorella di sangue eh, ma solo così la può definire. <Ama disegnare e io invece non ne sono minimamente capace!> sembra cercare di tirarsi su di morale, cambiando gli argomenti con facilità. A quel nome però smette di sorridere, iniziando ad osservarla con sospetto. <Senza offesa…io due Nara conosco e entrambi non sono i massimi esponenti di simpatia…ti prego non deludermi anche tu o inizierò a ignorare il tuo clan a priori> è ironica, ma allo stesso tempo seria, non è che si capisce bene se scherza oppure no eh! Ma sopratutto,
bel modo per rivolgersi alla consigliera dell'Hokage! [Ch off]

17:12 Furaya:
 Ascolta, tende le orecchie ad ogni singola parola che fuoriesca dalle corde vocali della Hyuuga. Solo ora le torna alla mente che Akaya-chan le ha parlato di Shade come un'omicida, priva di sentimenti e di scrupoli, cambiata rispetto a come Akaya stessa la conosceva. Tuttavia, ce l'ha di fronte adesso e dimostra di essere una ragazzina del tutto normale, triste per la perdita del proprio Sensei (come lo sarebbe chiunque), ma appare tutt'altro che la fredda omicida che la Nara le ha raccontato d'essere. Se Shade si perde nei meandri della memoria, alla ricerca di un Lupo e della altrui attuale dimora, la Nara ragiona ancora sulle affermazioni di Akaya. Non corrispondono al vero. Dunque, o la Nara le ha mentito oppure Shade è brava a nascondere la vera parte di sé. Non comprende, ma non vuole altrettanto destare sospetti inutili, per il momento. <Prova a farti rispettare. Forse, gli ci vuole soltanto un po' di tempo per affezionarsi a te.> Si stringe nelle spalle, poiché non è una addestratrice, in realtà ne capisce anche poco di animali, tuttavia vuol sempre dare una mano quando ve n'è la necessità, anche con piccoli consigli che potrebbero non essere utili oppure semplicemente futili agli occhi di qualcun altro, come ora sarebbe Shade. <Oh.. Era il tuo Sensei? Mi spiace tanto. Conoscevo abbastanza Hiashi, ho affrontato con lui innumerevoli missioni. Era un ottimo e valente Ninja: e non lo dico perché il caso lo impone; lo penso davvero.> Lo sguardo si fa più serio, come la voce che diventa più bassa. <Ci mancherà, mancherà a tutti, ne sono sicura. Tuttavia, ho ragione di credere che sia morto facendo quel che gli riusciva meglio. Il mondo Ninja è anche questo, ahimè, e sono innumerevoli le volte in cui vorrei far qualcosa per cambiarlo, ma non ne trovo il modo. Non trovo il filo da cui partire per farlo.> Asserisce, prima di aprire il blocco da disegno su un foglio pulito. Sceglie di cambiare argomento. <Che ne dici se provassi a fare un ritratto di Hawke?> Chiede, recuperando nel mentre un Fuda dalla Tasca Porta Oggetti. Lo poggia al suolo, dove ormai ha preso posto, conducendo la dritta su di esso. Incanalerebbe il Chakra nell'oggetto, una piccola quantità che, dal centro del petto, si sposterebbe sino al braccio, percorrendolo per intero e gettandosi nel Fuda. Dopo una nuvoletta piccola ed innocente, ne scaturirebbe tutto il necessario, quali pennini, inchiostri, gomme, matite. Insomma, il necessario per disegnare! <Non è un problema, anzi. Non è difficile neppure imparare a disegnare. L'importante è avere fiducia e pazienza. Io imparai dal migliore!> Ridacchia, in memoria d'Azrael. <Ma più che altro disegnavo tatuaggi.> In memoria del suo vecchio impiego. <Chi hai conosciuto, per curiosità?> Riferendosi ai Membri del Clan. <Se si comportano male, vuol dire che non li striglio abbastanza quando si allenano al Dojo.> Gonfia le guance, corrucciata, preparando gli oggetti necessari al disegno. <E se non mi faccio sentire, non va bene.> Insomma.. E' la Capo Clan, deve farsi rispettare e deve far rispettare le altre persone, le regole e tutto ciò che ne concerne. [Chk On - Equip On]

17:34 Shade:
 Non le piace quando la gente “le da le condoglianze” per la sua perdita. Lei non era così importate per lo Hyuga. Lui cercava di vivere lontano dalle relazioni proprio per evitare qualunque tipo di tristezza alla sua morte. Il fatto che lei lo conoscesse non sembra cambiarle di molto la situazione. <Lui ha dedicato la sua vita al villaggio. Me lo ha detto più di una volta…per la sua carriera di ninja, il suo voler difendere il villaggio, venivano prima di qualunque altra cosa, prima ancora della possibilità di non avere nessuno accanto, animali esclusi ovviamente…> amareggiata, sembra incredibilmente amareggiata, come se le dispiacesse questa cosa più di ogni altra. <Ha avuto una buona morte…se così si può dire…> ammette, riprendendo le parole di una persona a lei molto cara, non riuscendo, comunque, ad accettare l’idea che la morte possa essere buona. La morte è brutta, soprattutto se si parla di persone a cui si era o si è legati, non può mai essere bella né tanto meno buona. <Il mondo è brutto, ninja o meno cambia poco. Quando ero ancora un allieva> quindi qualche mese prima <Sono stata inseguita da un Genjuster che ha causato non pochi problemi all’ospedale di Konoha> e anche alla base anbu a quanto pare, ma lei che ne sa, è già tanto se ne è uscita viva. <Ha ucciso il padre di una persona per me molto importante, mi ha venduta ad un fantasma del mio passato. A quel tempo non ricordavo e riprendere a ricordare è stato…orrendo. Hiashi era l’unica nota positiva in una stonata sinfonia…ora che ho bisogno davvero di lui…sono rimasta da sola.> Abbassa lo sguardo, rialzando evidentemente dispiaciuta in volto. <Scusa…non volevo annoiarti con i miei problemi!> ammetterebbe facendo un inchino di scuse nei confronti di Furaya, con calma e rispetto, ma non perché è più importante di lei, ma perché è semplicemente un estranea. <Prego, fai pure> direbbe andando a prendere un pezzetto di carne dalla borsa porta oggetti e lanciandola all’animale, per esser sicura di non vederlo volare via da un momento all’altro, accarezzandogli intanto il piumaggio sulla testa. <Oh. Fare un tatuaggio potrebbe essere un esperienza…> stava per dire interessante e ci ripensa, tornando seria <poco piacevole…> chi trova divertente farsi un tatuaggio o è un masochista o ha una soglia del dolore particolarmente alta da sentire solo solletico. E poi la domanda fatale, che in parte la fa pentire di aver nominato i due Nara. <Akaya e Reykas Nara.> ammette con tranquillità, andando poi a specificare di seguito un dettaglio non insignificante. <Fra i due Reykas è il migliore. Un bravo ragazzo, lo ammetto, ma mi ha delusa in missione…voleva uccidere un panda che si era arreso…ora è sotto la mia custodia e distrugge il giardino di casa> se la ride come se trovasse quasi divertente, oltre che estenuante, quel comportamento. <Akaya invece è… pesante> sbuffa, divertita quasi da quella affermazione. <Anzi forse anche di più. L’ultima volta che l’ho vista…lasciamo stare….> meglio lasciar stare [Ch off]

17:59 Furaya:
 Comoda sul prato di fronte al Monumento, poggia sulle gambe incrociate il blocco da disegno immacolato. Recupera la matita, il pennino o che dir si voglia, pronta per iniziare a disegnare. Si premura di sistemare in verticale il foglio, dal momento che deve riportarvi Hawke, il Falco di Hiashi, e, farlo in orizzontale, non le sembra per niente congeniale. Tenta di trovare il giusto centro del foglio, cosicché il disegno possa conseguenzialmente essere ben centrato. Ebbene, ora non le resta da far altro che iniziare. Nella dritta, stringe l'utensile adatto, mentre la sinistra mantiene ben fermo il foglio sul quale andrà ben presto a tracciare le fattezze dell'animale. Nel mentre, seppur gli occhi saettino dal Falco al blocco, presta attenzione alle specifiche affermazioni di Shade, per quanto riguarda il recentemente scomparso Hiashi. <Sono sicura sia stato così per davvero.> Non che voglia dire che potrebbe non crederci, anzi. E' esattamente l'opposto, ma delle volte forse non trova i giusti termini coi quali esprimersi. Chi lo sa. Altre volte ancora, invece, parla decisamente troppo e non riesce a tenere la bocca chiusa. <Penso.. Che sarebbe stata la morte che lui avrebbe voluto avere comunque. Quando si diventa Ninja, lo si insegna anche in Accademia che il rischio di morire è dietro l'angolo. Quando si accetta di frequentarla e poi di diventare davvero dei Ninja..> Perché si potrebbe dire che l'Accademia è soltanto un rito di passaggio, inutile se messa a confronto con la vita vera. <..si va incontro anche al proprio destino. Noi tutti, io e te comprese, accettando di essere Ninja e di difendere - quindi - Konoha, sappiamo per certo che la morte c'attende, che questo potrebbe essere il nostro ultimo giorno sulla Terra, ma non ci importa. Ci importa che il Villaggio viva e viva sempre.> Finito il discorso, alza gli occhi in sua direzione, anche perché nel frattempo sta tracciando le linee guida che l'aiuteranno a disegnare per bene ogni singolo particolare dell'animale. <Non mi annoi affatto. Tanto tempo fa, pensavo anche io che ricordare fosse orrendo. Certe volte, avrei voluto perdere la memoria, sbattere la testa, persino morire, pur di non ricordare un volto, un avvenimento.> Specialmente un volto. <Volevo dormire la notte senza avere il timore di svegliarmi nel bel mezzo del sonno e non riuscire più a dormire. Ed ero già da sola. Tutti i miei amici più cari, i miei familiari più stretti, non ci sono più e ho dovuto farmene una ragione. Può essere crudele, forse lo è per davvero, ma se ci si butta giù soltanto, senza avere il minimo scrupolo di volersi rialzare.. A cosa serviamo? Gusci vuoti senz'anima, che non portiamo onore a chi invece è morto per la patria, per amici e familiari.> Riprende fiato, il tono è stato sempre atono, privo d'emozione se non di risentimento. Non si ama per quello che ha detto e che pensa. Passando ai tatuaggi.. <Oh, dipende, sai? Potrebbe far male, questo è senza dubbio. Dipende dal punto preciso in cui vai a farlo, dal momento che specifiche parti del corpo son composte da maggiori fibre nervose; oppure sulle ossa. Inoltre, basti pensare che dipenda anche dalla resistenza di una persona agli aghi che perforano la pelle.> Senza parlare dei vari stencil da usare, nonché dall'uso del semplice inchiostro base o di quelli colorati. Il discorso sarebbe veramente lungo e vago. <Sono miei Allievi.> Per così dire. Fan parte della Casata Nara ad ogni modo. <Sì, conosco Reykas. Mi pare dubbioso su alcune dinamiche del mondo ninja, ma potrebbe dar tanto se s'impegnasse di più.> Ammette, iniziando a tracciare qualche riga in più, qualche lineamento. <Mhm.. No, dimmi pure. Sono una mia responsabilità entrambi. Non voglio costringerti a parlarne, ma mi interesserebbe sapere.> Comunica con un piccolo sorriso ad affiorare sul volto, segno quasi di riconoscenza nei confronti della Hyuuga. [Chk ON - Equip ON]

18:26 Shade:
 Il discorso di Furaya le sembra quasi familiare, al punto che, alla fine della parte di cui parla del loro compito come Ninja del villaggio della foglia, andrebbe a commentare con un ironico. <I soldatini che si buttano sulle carte bomba> praticamente un espressione che non significa nulla, presa così da sola, ma che in realtà è il riassunto di quello che lei vede nel suo lavoro come Ninja. Sospira e poi lo va a specificare, giusto perché non le dispiace fare due chiacchiere con la ragazza al suo fianco. <Quando ero in accademia, sicuramente anche tutt’ora, una parte di me continuava ad affermare che i Ninja sono dei pazzi suicidi, fedeli ad un’unica entità, pronti a morire per essa, come dei soldatini che non vedono l’ora di buttarsi su una carta bomba. So che può essere poco rispettoso per i caduti> una mano andrebbe ad accarezzare il marmoreo monumento, quasi come se volesse chieder loro scusa, o portare rispetto nonostante le parole. <ma è un concetto che descrive perfettamente la situazione in cui sono. Konoha…> andrebbe a voltare lo sguardo nella direzione in cui, teoricamente, dovrebbe esserci il villaggio, osservandolo da lontano con espressione assente e stanca. <Credo sia un posto splendido. L’Hokage è una brava persona. Ma per una missione andata male…una mia amica è stata allontanata dal suo clan. Una mia amica si è vista abbandonata, io sono stata abbandonata a me stessa. Io sono pronta a difendere un villaggio che ha abbandonato a se stessi tante persone? Lo faccio eh> lo ammette con sicurezza. <Ma lo faccio per lui> e si volterebbe verso il monumento, osservandolo con rispetto. <In memoria di lui e del suo amore per questo villaggio> e non si fa problemi ad ammetterlo, perché sarebbe stupido mentire ora come ora. Poi si parla di voler dimenticare e lei scrolla il capo con sicurezza. <Non voglio dimenticare. Non potrei mai perdere i ricordi delle persone che amo, della mia famiglia, sono l’unica cosa che ho. In più rischio di infrangere più di una promessa e la cosa non mi piace> sorride si, ma con tristezza, come ci si potrebbe aspettare da una persona che, ormai, ha accettato il suo lutto ma che, allo stesso tempo, non fa molto per andare avanti sulla sua strada. <Ahhhhhh> esclamazione di pura perlessità mista a dolore all’idea di vari aghi che ti trapassano la pelle. <No grazie, niente tatuaggio. Ho una brutta esperenza con qualunque cosa riguardi aghi o medici o ospedali…> preferirebbe morire sul ciglio di una strada o arrivando a Kusa da Kouki, piuttosto che farsi curare da un medico di Konoha. E poi si passa ad Akaya. <Premetto che mi ha presa subito dopo la morte di Hiashi….ero…distrutta. Mi stavo lasciando mangiare viva dall’odio e dalla rabbia e le ho detto delle cose di me che non avrei dovuto confidarle. Lei le ha prese sul personale e…mi è venuta a trovare a casa. Ho desiderato con tutta me stessa di ucciderla in quel momento…mi dispiace> ammette portando le mani al petto in segno di preghiera. <Giuro che però sono stata brava e non le ho fatto niente. Ma lei mi ha provocata…continuava a parlare di Hiashi e cercava di “Psicanalizzarmi” quando è capace di farlo. Il suo comportamento di urta e poi mi è venuta a chiedere di…farle provare il mio passato anche se in minima parte.> la rabbia prende velocemente piede in lei e lo si vede, dal suo sguardo, dalla espressione e dal tono della voce che va ad incattivirsi velocemente. <Come se fosse divertente essere usata da un medico cretico come valvola di sfogo. Vedere la propria madre essere usata come un giocattolo ed esser costretta a guardare tutto. Tutto. Vederla morire dentro, giorno dopo giorno, fino alla più totale pazzia. Oh beh e lei…lei voleva provare qualcosa di simile, perché “Furaya le ha detto di non scappare dalle sue paure ma di affrontarle. Avrebbe dovuto provare tutto se non anche di più per capire cosa ho passato!> solo dopo qualche secondo si rende conto di aver pronunciato il suo nome…sta parlando con quella che ha detto ad Akaya di importunarla. <Tu le hai detto di chiedermi una cosa simile?> è ancora parecchio arrabbiata [ch off]

18:50 Furaya:
 La mandritta si muove leggera sul foglio, come se già sapesse dove andare e come fare, prima ancora che il cervello glielo dica. E' abituata, ha studiato molto per arrivare a quei livelli, tuttavia è da un po' che ha abbandonato quello stile di vita. L'ultimo tatuaggio che è riuscita a crearsi da sola se l'è fatto anni prima dell'ultima guerra. E, da allora, non ha avuto più la passione per disegnare come l'aveva prima che tutto accadesse, che il mondo le crollasse addosso con tutti i propri guai. Avrebbe potuto usare queste dinamiche per superare il momento, per sfogarsi, eppure non lo ha fatto. Ha soltanto pensato al peggio, rischiando il tutto per tutto. Ma ora che ha finalmente del tempo libero, probabilmente può riscoprire ciò che amava davvero fare. Non sicuramente il fabbro, ma ha deciso/scelto di unire l'utile al dilettevole con lo Yoton. Dunque, può sempre ripararsi le armi da sola. Avrebbe bisogno di un secondo aiuto esterno da parte di Raido, dal momento che questi era il Fabbro più esperto che la Nara conoscesse. Ma è altresì da un po' di tempo che ha chiuso le comunicazioni con quest'ultimo e non sa neppure dove egli si trovi. Inarca un sopracciglio quando sente definire in quel modo i Ninja di Konoha. Solleva lo sguardo verso Shade, poiché le preme guardarla in viso una volta aver pronunciato tali parole. <Può darsi che sia così. Ognuno ha una visione diversa sul ruolo dei Ninja e non dico che la tua sia sbagliata. Potrebbe anche esserlo la mia, che ripongo così tanta fiducia in queste istituzioni.> Non è alterata né il di lei tono è quello di una persona ironica. E' seria e afferma ciò che esattamente le passa per il cervello, per affrontare un discorso scaturito dalla morte in battaglia di un amico comune. <L'Hokage, o io stessa in quanto Consigliera..> Non gliel'ha detto finora, ma le fuoriesce dalle labbra per ovvietà. <..non possiamo fare niente per farla riaccettare nel Clan. E' come se io cacciassi Reykas o Akaya dalla Casata Nara. L'Hokage ha sì giudizio e potere, ma non nei Clan, perché ognuno ha regole ben precise e dogmi da rispettare. Se li si infrange, non si può tornare indietro. L'unica cosa che mi sento di consigliare..> Proprio dall'alto della sua posizione. <..è che la tua amica..> Seppur possa immaginare velatamente chi sia, perché ha accesso alle Missioni e sa precisamente com'è morto Hiashi, giacché suo braccio destro nelle Forze Speciali Anbu. <..debba cercare di parlare col Capo Clan che l'ha ripudiata. Deve farsi riaccettare.> Ma la Nara, personalmente, non può e non vuole mettersi in mezzo. Non questa volta perché, essendo Capo Clan anch'essa, può capire l'astio o la rabbia momentanea che prova il Capo Clan Hyuuga innanzi alla perdita di un valoroso membro. Non comprende appieno la scelta di cacciare Mekura, ma questo è un altro discorso che, per l'appunto, non le compete. <Lotta per lui, allora. Fallo sempre, se è questa la tua Volontà.> Lascia perdere per un attimo il disegno, poiché l'attenzione viene totalmente rivolta alla Hyuuga. Ignora la questione tatuaggi, alla quale rivolge soltanto un sorriso. D'altro canto, la Nara ne ha anche troppi addosso. Forse. <...> La storia di Akaya, però.. almeno sulla parte finale le fa ribollire le viscere o, per meglio dire, il Vulcano insito in lei. Yoton che viene attivato, così come se niente fosse, di sua spontanea volontà. E' raro che la Nara si arrabbi, ma quando lo fa, è sempre in grande stile, perché le emozioni sono totalmente legate alla seconda innata in suo possesso. Unirebbe Doton e Katon, due elementi che ormai adopera a dovere quando necessari. Come fossero gli elementi del Chakra durante la sua attivazione, formerebbe due sfere dai colori rispettivi di marrone (per la Terra) e rosso (per il Fuoco). Li plasmerebbe sino a farli divenire un tutt'uno, metaforicamente. Conseguenzialmente, spingerebbe il tutto, quella sfera or nera bruciacchiata dalla quale straripa lava, in direzione delle ghiandole salivari e precisamente lungo il braccio destro. Sottocute, non dovrebbe neppure vedersi chissà quando la pelle diventare più rossa del normale. Soltanto quando il getto affiorerebbe alla superficie... Allora sì, lo Yoton sarà visibile. Stringe la muscolatura della mascella, le iridi sono un tutt'uno con le fiamme. E, in una vampata soltanto, non appena la Lava fuoriuscirebbe - ovviamente controllata - dai pori sulle mani, la matita nella dritta si scioglierebbe come cioccolata al sole. La mantiene nella mano, lascia che la Lava la avvolga completamente, fino a divenire cenere. <Le ho detto..> Voce roca, rotta, non osserva un punto preciso. <..di affrontare le sue paure, non le tue. Vado a parlare con lei. ADESSO.> E s'alza in piedi, recuperando il blocco da disegno, eccetto gli altri oggetti con cui disegnare, lasciandoli alle probabili ed amorevoli cure di Shade, senza accorgersene. Alzatasi in piedi, come un fulmine, inizierebbe ad alternare le inferiori leve, sparendo probabilmente ed in fretta dalla Prateria, alla ricerca di una sola persona.. AKAYA. [1/2 Attivazione Hijutsu Yoton lv.4 + 1/2 Scatto totale ad Agilità 125][END]

19:37 Shade:
 Il discorso si sposta sui clan, con tanto di presentazione di Furaya come consigliera dell’Hokage. Parla del clan come di una cosa a se stante che ha delle regole sue e che decide per se. Ma la decisione in quel caso è sbagliata e la cosa l’ha influenzata abbastanza. <Non è una persona cattiva, non ha fatto nulla di cui vergognarsi e niente per esser ripudiata. Io> e qui si mostra seria e sincera. <Se considero Reykas un ottimo ninja verrei a parlarti, per dirtelo anche solamente, non costringendoti a riprenderlo fra le fila del clan, ma almeno per aprire i tuoi occhi alla possibilità di un errore, senza imposizioni. Se sei talmente permaloso da prender male il mio gesto…> qui alza il capo al cielo luminoso. <Ci sarebbe solo da vergognarsi> vero, nessuno è tenuto a spiegare i motivi delle loro scelte nel momento in cui una persona viene allontanata, ma se si reagisce male alla presentazione di un eventuale quadro generale a favore del soggetto allontanato, beh, lì si che ci si dovrebbe vergognare. Sorride poi, quando le viene detto di lottare per Hiashi. <Lui mi vedeva bene al tuo posto, Furaya> se speri di ricevere un trattamento diverso ora, solo perché qui sappiamo che sei la consigliera, beh, col cavolo che succederà! Ormai sei un amica di Shade, in tempi normali aggiungerei. Non a livello di Hiashi ma ad un buon livello. Ed ecco che la sua spiegazione la raggiunge. Shade attende con ansia una risposta, è evidente, con un espressione seria stampata sul viso, quando ecco che qualcosa accade. Si potrebbe dire che Furaya ribolle dalla rabbia dando fuoco ad un povera bacchett….matita. La osserva fuggire via con stupore e allo stesso tempo soddisfazione. Bene, meglio, forse riuscirà a non avere Akaya fra i piedi per qualche tempo. Osserva gli oggetti abbandonati e, con un sospiro, andrebbe a raccoglierli da terra <Questi li faccio consegnare alla magione…lavora lì il consigliere dell’hokage no?> mille dubbi e una sola certezza, vuole tornare a casa. [End]

Un incontro fortunato alle praterie della memoria fra la dubbiosa Shade e la serena Furaya...finchè una notizia non la fa infiammare e correre via. Eh oh, succede...