E' giustizia questa?

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14:46 Kouki:
  [Colline - sotto un albero] Una giornata fredda data la stagione, ma non piove e il sole viene nascosto da qualche nuvola di passaggio che di tanto in tanto decide di sostare portando ombra. La giovane Yakushi si prende quei momenti di tranquillità per provare a rilassare la propria mente e il proprio corpo, quindi sosta seduta sotto ad un albero, con la schiena appoggiata al tronco e le ginocchia raccolte al petto. Vi sono molti pensieri ma anche qualche prossima azione futura. Qualche domande ha trovato risposta, soprattutto per quanto riguarda la propria capo clan e tal proposito non può fare proprio un bel niente. Le braccia esili sono strette attorno alle ginocchia, mentre il mento è posato su di esse. Gli occhi gialli e magnetici sono tenuti chiusi, intenta in un’espressione rilassata e pensierosa. I lunghi capelli neri sono tenuti sciolti lungo la schiena, fino al sedere, e toccano lievemente il terreno, mentre alcune ciocche le ricadono in avanti sulle spalle e sul viso. Pelle pallida, come al solito, ma questa volta non è coperta dalle sue solite fasciature, lasciando libere alla vista le cicatrici e le bruciature che segnano ogni centimetro della sua pelle ad eccetto del viso. Indossa un kimono nero e corto, con delle maniche lunghe e larghe che le coprono le mani, ed esso è ornato da motivi floreali di un color rosa antico. La fascia in vita che tiene chiuso il kimono richiama il colore dei fiori e su di essa vi è la placca in metallo del copri fronte di Kusa, con relativo simbolo. Pantaloncini corti fino a poco sopra il ginocchio, neri anch’essi ed attillati anche se elasticizzati, ai piedi le calzature ninja e alle mani i guanti a mezze dita con la classica placca in metallo sul dorso. Con sé ha il proprio equipaggiamento, suddiviso in un porta kunai e shuriken tenuto alla coscia destra e un porta oggetti alla vita, dietro alla schiena. Dato che si trova fuori casa ha pensato bene di portarsi dietro tutto il suo armamentario, con tanto di sigilli potenzianti, uno al petto, quello per il Taijutsu e uno al braccio destro, per quello Fisico. Ovviamente sul proprio kimono ad altezza del cuore vi è il simbolo del clan Yakushi, ripreso anche sulla schiena a livello infra scapolare, ma al momento nascosto per via dei capelli sciolti. Al collo invece porta l’ultimo grande regalo di suo padre, ovvero il ciondolo raffigurante il simbolo del clan Oboro. Si immerge in quella tranquillità, cercando con tutte le sue forze di contenere i sentimenti e le emozioni, e tutte quelle cose che ancora tormentano la sua labile mente. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

15:02 Raido:
  [Colline - Sotto un albero] Il meteo di quest'oggi è il classico dell'autunno con le nuvole che oscurano il cielo mentre il sole rimane solo dietro senza ergersi troppo. Il vento soffia leggero ma porta aria fredda, nuovo sintomo della presenza dell'autunno e del prossimo arrivo dell'inverno il quale sta avanzando a grande velocità e con grande forza. Il Jonin si trova a Kusa, uscito da poco da casa, non ha voglia di stare rinchiuso tra quelle 4 mura e deve anche pensare a reclutare gente, reclutare più persone possibili per la sua organizzazione e portarla avanti ma non solo. Deve farla pagare a Lucifer, deve trovarlo e ammazzarlo. Adesso conosce i suoi piani, sa quali siano le sue intenzioni ed è contento, contento perchè può pensare a un piano da portare a termine. Deve dirigersi a Uzo No Kuni per setacciare il covo di Lucifer, capire cos'altro nasconde e, infine, trovare una nuova dimora per la Masayoshi ma ha già qualche idea in mente, qualcosina che gli di permetta di nascondere se stesso a tutti quanti dalla vista di alcuni indesiderati. Indosso porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Sulla schiena ha posto la samehada, sua fedele arma in ogni situazione ed è anche la più potente di tutto l'armamentario mentre alla vita ha legato la sua katana, compagna di mille avventure che non lascia indietro. Non ha l'equipaggiamento completo, non ne ha bisogno. Kouki non è in casa e lei è una delle prime a cui deve parlare, la sua bambina deve essere informata di tutto quanto e deve portarla all'interno dell'organizzazione ma prima deve trovarla e il suo istinto gli dice che non è andata molto lontana. Cammina per le colline, passeggia tranquillamente e senza preoccupazioni, o quasi ma nel suo incedere posa lo sguardo ovunque e in qualunque direzione fino a notare l'albero sotto cui è sdraiata la Yakushi. Un mezzo sorriso si forma sul volto dell'albino che va a camminare in quella precisa direzione, passi lenti ma decisi fino ad arrivare al di lei fianco. Si abbassa, si siede per poi sdraiarsi vicino a lei <E' un bel posto> gli occhi rivolti al cielo, lo osserva e si lascia cullare dal vento. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

15:16 Kouki:
  [Colline - sotto un albero] I pensieri vagano per la sua testa, sempre più veloci ma in un qualche modo meno pesanti in questo momento. Sarà il luogo, il tempo, ma al momento può vantare un certo equilibrio, alla fine le basta non pensare a sua madre in primis, e poi a tutto il resto. Perché a quanto pare la faccenda di sua madre le fa più male di quella di Otsuki, anche perché sono due sentimenti molto diversi quelli che prova. Dolore per uno, rabbia per l’altro, ma alla fine le porta ad odiare entrambe le persone. Un sentimento che cresce forte in lei, radicandosi bene in profondità all’interno del suo cuore, ed è un’emozione che non arriva da Mirako, ma da lei stessa. Sospira, sdraiandosi sotto quell’albero, lasciando che la testa poggi sull’erba, salvo poi portare le mani dietro di essa, a mo’ di cuscino. Le gambe si distendono e la piccola riapre gli occhi solamente quando avverte la presenza del padre, il suo avvicinarsi tranquillo. Un sorriso sorge spontaneo sulle sue labbra nel vederlo sistemarsi accanto a lei, con una flemma e un atteggiamento che la rilassano. <Ciao.> un sussurro dolce e portato dal vento, un sibilo privo di veleno mentre ascolta quelle sue uniche parole. Lo sguardo quindi torna su quel cielo nuvolo, rimanendo in silenzio per qualche altro istante prima di rimettersi seduta. <Bello si, mi aiuta a rilassarmi, a non pensare a niente per qualche momento e quindi mi porta a stare bene.> risponde con sincerità e forse con troppi particolari non richiesti, ma non si fa problemi a discutere del più e del meno con l’uomo. <Spero che stasera venga a piovere, o che faccia almeno un temporale.> così potrà rilassarsi col suono della pioggia e magari dormire un po’ meglio rispetto al solito, anche se già il solo dormire con suo padre l’aiuta moltissimo. Un altro momento di silenzio durante il quale una domanda sorge spontanea, ma le causa problemi rivelarla. Si morde il labbro inferiore, distoglie lo sguardo dall’uomo e quindi va ad osservare il suo stesso kimono, ma alla fine vince contro il proprio orgoglio. <Fumiko e il bambino come stanno?> deve sforzarsi, ha promesso a suo padre che tenterà di legare col bambino, quindi innanzitutto se ne deve interessare. Si rinnova poi il suo sorriso mentre torna ad osservare il padre, convita e soddisfatta di quel suo misero passo avanti. Ma le domande non sono finite, ce n’è un’altra che porta serietà al suo volto. <E di Otsuki sai qualcosa?> insomma sono gli argomenti principali al momento, che più premono il suo stato d’animo. Attende quindi risposta, tornando ad osservare la natura intorno a lei, felice di come riesca a tenere meglio sotto controllo le emozioni per il momento. Nessun dolore. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

15:34 Raido:
  [Colline - Sotto un albero] Sono pochi i momenti che riesce a passare con sua figlia, davvero miseri ma ognuno di loro è speciale e non se li lascia sfuggire per nulla al mondo. Se ha del tempo libero vuole passarlo con lei e con lei soltanto. Fumiko è in procinto di trasferirsi da lui, questo vuol dire che non deve fare più avanti a indietro da Kusa a Konoha e da Konoha a Kusa. Kouki è colei che ha patito di più di tutte, ha patito il suo allontanamento, ha patito il distacco in favore di Fumiko e del bambino; ha sbagliato, ha commesso molti errori con lei e deve riuscire a rimediare ad ognuno di essi prima di subito, non può lasciare queste piccole crepe tra di loro. Si siede al suo fianco per poi sdraiarsi, quel momento è tranquillo, magico, ci sono solo loro, nessuno li disturba e nessuno li avrebbe toccati <Ciao bellissima> perchè lei è bellissima, per lui è la bambina e la ragazzina più bella di questo mondo. Non avrebbe mai smesso di ripeterglielo perchè vederla sorridere e arrossire gli piace, significa che è felice. L'ascolta guardando fisso il cielo, gli uccelli che volteggiano in esso, il loro docile canto e quel vento che mano mano diminuisce ma il freddo non cessa minimamente <Dobbiamo venire qui più spesso allora, magari facciamo costruire una casetta su questo albero tutta tua> almeno non deve stare per terra e nel caso piovesse può rimanere al coperto ma le sue parole, come al solito, ne attirano l'attenzione tanto da portarlo a muovere gli occhi verso di lei per guardarla di sottecchi <Se piove almeno ho la scusa per preparare la cioccolata stasera> per entrambi ovviamente, una cioccolata calda, il divano, una copertina e sarebbero diventati la famiglia perfetta. Un mezzo sorriso si forma sul volto dell'albino a quel pensiero, tutto ciò che ha sempre voluto e ricercato è li con lui ma gli argomenti principali vengono subito a galla e la prima è proprio Fumiko <Stanno bene, Fumiko è riuscita anche a diventare chunin> da lui quella notizia senza che nemmeno gli venga chiesta niente <E mi chiedevo..a te piacerebbe avere più un fratellino o una sorellina?> non lo ha mai chiesto e ora è il momento più giusto. Quei piccoli momento di felicità sfumano proprio nel sentir il nome di quello scienziato pazzo, basta solo il suo nome a farlo irrigidire perchè lo vorrebbe proprio tra le sue mani, vorrebbe fargliela pagare <Purtroppo no, non vi è ancora traccia di lui> e quella notizia la comunica con una nota di tristezza e rabbia unite, avrebbe preferito dire altro a sua figlia <Una cosa che mi sono sempre chiesto è come mai non è mai stato fatto niente per Otsuki. Quel mostro ha fatto i suoi esperimenti in completa libertà, ti ha fatto del male e nessuno ha mai fatto niente> il pugno destro si stringe da sotto la testa, è un argomento che lo manda in bestia e ne scatena la rabbia. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

15:53 Kouki:
  [Colline - sotto un albero] È semplicemente perfetto quel momento tra lei e suo padre, la tranquillità, i sorrisi… si sente davvero bene e non prova nemmeno dolore alla testa per la malattia. Tutto normale insomma, una giornata più che bella. Eppure dentro di sé sente nascere qualcos’altro, come se vorrebbe qualcosa di più e ha già provato questa sensazione prima, quindi adesso si ritrova avvantaggiata perché finalmente sa di cosa si tratta. Proprio come in passato aveva iniziato a desiderare sua madre con lei, ora inizia a provare lo stesso sentimento verso Fumiko. È qualcosa che la fa sentire bene, ma le porta addosso tanta paura. Paura perché la ferita dell’abbandono di sua madre rimarrà sempre lì, a trasfigurare ogni figura materna. Suo padre risponde al saluto e lei continua a sorridere, lasciando che le gote arrossiscano leggermente. Le fa piacere dopo tutto ricevere complimenti, a chi non piacerebbe? Peccato che lei non sia altrettanto brava a farli, ma non certo per cattiveria. <Una casetta sull’albero?> domanda verso di lui, come se non avesse sentito bene e quindi lo sguardo si posta sull’albero dietro di lei, sulla chioma e immagina fra quei rami una casetta. Immagina come potrebbe essere, e come potrebbe essere altrettanto bello starci nei giorni di pioggia. Il viso diviene raggiante, il sorriso si allarga mentre torna a guardare suo padre. <Non sarebbe una cattiva idea!> le piace e lo si nota dall’entusiasmo che riesce ad esprimere dal tono della voce. Che suo padre stesse scherzando o meno non ne ha idea, ma lei ha preso la cosa seriamente. <Potrei metterci quello che mi piace. I fiori, disegni, libri…> si lascia prendere forse un po’ troppo ed è per questo che si blocca, arrossendo ancor di più. Come quella volta con Shade quando le ha confidato i suoi hobby. Insomma a vederla non si direbbe le possano piacere cose femminili come i fiori. Fortuna che suo padre cambia argomento subito dopo portando in ballo la cioccolata calda. E niente… a quanto pare la ragazzina oggi è costretta ad entusiasmarsi anche per quella, immaginare una serata con suo padre, la cioccolata. Perfetto. Situazione che ha letto solo nei libri, situazioni normali che la fanno sentire finalmente normale. Va bene che è un ninja, ma non per questo deve rinunciare alla normalità se ci può aspirare. <Con Fumiko.> afferma in maniera sincera, le sfugge dalle labbra come farebbe la sabbia fra le dita. <Non potete stare separati col bambino in arrivo e anche quando nascerà.> lei, come il nascituro, hanno bisogno di figure stabili. Lei non vuole privarsi di suo padre perché deve stare col neonato, e di conseguenza non può privare il neonato di un padre perché deve stare con lei. Certo esistono le copie… ma per quanto funzionali siano, che tristezza deve essere avere la copia del padre? In poche e semplici parole ha espresso il desiderio di avere la donna vicina. Qualcosa che la porta ad ammutolirsi però, preda di quella paura che si porta dietro quel desiderio. <Chunin? Davvero? Allora penso che dovrei farle i complimenti, giusto?> chiede conferma, cercando di capire se sta facendo miglioramenti o meno. <Un regalo anche?> memore di quelli che le aveva fatto il padre, forse dovrebbe anche prenderle un regalo. <Cosa le piace?> continua a domandare per poi ascoltare la domanda di Raido. <Cosa vorrei? Un fratellino.> pare sicura di quell’idea. <Delle sorelle già ce le ho. Mirako e Shade, quindi mi piacerebbe avere un fratellino. E forse… uhm… sarei meno gelosa.> chissà quale contorto procedimento mentale la porta a fare un’affermazione simile, ma a quanto pare è così. Eppure quella giornata perfetta non è poi tale con quella pessima notizia… nessuna traccia di Otsuki, rimane libero e felice come un fringuello. Stringe i pugni e la rabbia si fomenta, si unisce a quella del padre e ne sente le parole e qualcos’altro si insinua nelle sue idee. <Già. Ha potuto fare quello che voleva. E tu hai detto che la Kage probabilmente era a conoscenza di qualcosa, giusto?> Kunimitsu insomma, la donna verso la quale provava una così grande stima, ora sta lentamente crollando sotto i suoi occhi. <Nessuno ha mai fatto niente per me allora, lui ha agito indisturbato.> sibila, gelida, carica di rabbia. <Ma se così fosse, forse Kunimitsu ha avuto quello che si merita.> afferma infine. La prigione, e spera a vita. <Non vedo l’ora di avercelo fra le mani.> freme dalla voglia, nutre i sentimenti di Mirako o lei stessa se ne nutre, non le importa. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

16:16 Raido:
  [Colline - Sotto un albero] Ha fatto una semplice proposta, niente di complesso o difficile, una cosa abbastanza campata in aria fatta per scherzare ma mai avrebbe pensato che tutto ciò scatenasse in lei così tanto entusiasmo, così tanta felicità e porta, d'istinto, lo sguardo su di lei per osserva raggiante a quella notizia. Una notizia felice, più che felice e non può dirle di no, non può rovinare quel sorriso sul di lei viso. Una cosa lo sorprende sul serio, si dimostra molto più femminile di quanto credesse ma sta crescendo e dovrebbe essere normale, è una ragazzina che si appresta a diventare donna tra qualche anno <Va bene allora, costruiremo questa casetta, vedrò di trovare qualche falegname disposto a farlo> potrebbe chiedere a Fumiko ma nelle sue condizione non vuole nemmeno che si alzi dal letto, figuriamoci se va a chiamarla per costruire una casetta di legno in cima a un albero. Le gioie per Kouki non finiscono qui e ancora una volta ne vede il viso raggiante, il sorriso farla da padrone per quella situazione veramente da libro perchè difficilmente le famiglie riescono ad avere una situazione normale e loro non sono un'eccezione, ne hanno passate tante, davvero tante e si meritano un po' di pace. Rimane sorpreso nel sentire il nome della Senjuu provenire dalle labbra della ragazzina. Si volta a guardarla, gli occhi si illuminano a quella notizia e un sorriso si crea sul volto del Jonin. Vuole avere anche Fumiko e nonostante sente le motivazioni date è l'idea in se che lo rende felice <Davvero? Vuoi che ci sia anche lei?> ha bisogno di una conferma, ha bisogno di qualcosa, troppo felice per crederci. Non ha commesso lo stesso errore che ha fatto con Kaori, non buttato le ragazze nella stessa vita all'improvviso, anzi, adesso le ha fatte conoscere, ha fatto passare loro del tempo insieme ed è passato del tempo in generale. Ci sta andando piano, molto piano e ora ne vede i risultati; è vero alla fine, dagli errori si impara sul serio <Non sarebbe male se glieli facessi> ancora un mezzo sorriso mentre si affaccia la prospettiva di un regalo per Fumiko, qualcosa che le piace e già sa la risposta <I fiori> avendola conosciuta in un negozio di fiori, è la cosa migliore che le si potrebbe regalare, qualcosa di estremamente semplice ma anche tanto significativo. Inarca un sopracciglio a quella risposta e gli viene da ridere mentre si porta seduto adagiando la schiena contro l'albero, avvicina il corpo a quello di Kouki, la mano sinistra ne carezza il viso mentre poggia le labbra sul suo capo per lasciarle un bacio <Non hai motivo di essere gelosa, rimarrai sempre la mia bambina> ne ricerca lo sguardo, la osserva meglio. Si, sarebbe rimasta sempre la sua bambina nonostante tutto. La felicità è destinata a scomparire totalmente a fronte di quelle pessime notizie che va a dare alla ragazza, notizie su Otsuki e ne percepisce la rabbia, una rabbia cieca e nera proprio come la propria <Un capo clan è sempre a conoscenza di quello che accade nel proprio clan, difficilmente non vede> il clan è una cerchia molto ristretta e difficilmente le cose vengono nascoste. Sentire quelle parole, nessuno ha mai fatto niente per lei, questa sola frase basta per farlo infervorare ancora di più <Adesso ci sono> lo dice con un misto di rabbia e tono consolatore ma non può fare a meno di pensarci purtroppo. Kunimitsu ha ottenuto tutto ciò che merita forse ma non è ancora finita <Forse ma per quanto ne sappiamo quanti casi impuniti ci sono al mondo proprio come questo? Casi in cui pazzi come Otsuki agiscono indisturbati> stringe i pugni ancora una volta <Non c'è giustizia in questo mondo> ecco la frase principale di tutto il suo percorso, non c'è giustizia, una frase significativa che non viene detta a caso. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

16:36 Kouki:
  [Colline - sotto un albero] In effetti forse si è lasciata prendere un po’ troppo, ma del resto le cose per altri possono sembrare inutili o scontate, per lei non lo sono. Si ritrova a riscoprire il mondo, ad emozionarsi per le piccole cose oppure a rimanerne indifferente quando invece non dovrebbe. Insomma sta imparando e non sembra stia andando male dopo tutto. Annuisce al discorso della casetta sull’albero, non ha altro da aggiungere, è semplicemente felice che suo padre lo abbia proposto. Chissà potrebbe essere divertente alla fine. Il discorso continua e riconosce lo stupore sul volto dell’uomo quando lei nomina Fumiko, comprende i motivi e sa che a lui farebbe solo piacere. Annuisce a quella sua richiesta di conferma, mostrando però quella paura che l’accompagna. <Si, insomma... non so ancora se va bene del tutto. Sento quel desiderio che provavo per Kaori. Ma ora c’è anche la paura che vada a finire allo stesso modo.> quindi cerca di non lasciarsi prendere, passo dopo passo, ma si nota quanto la ferita lasciata dalla Hyuga sia ben più profonda di quanto si creda. <I fiori. Allora è perfetto.> si sente prendere nuovamente dall’entusiasmo, spostando il proprio sguardo sull’uomo. <A me piace vedere e fare le composizioni coi fiori, sai… l’Ikebana. Potrei provare a fare qualcosa per lei.> per la prima volta potrà provare a mettere in pratica ciò che ha letto e visto. Decisamente un lato troppo femminile che va a cozzare ancor di più col lato sanguinare di Mirako e che forse inizia a condividere. Un dualismo fin troppo netto. In seguito si lascia coccolare da quel gesto di affetto, andando a sorridere a quelle parole… si sente decisamente più sicura ora e meno gelosa rispetto a prima riguardo al bambino. <Si… ma mi piacerebbe comunque un fratellino.> lo dice nuovamente, come se lui e Fumiko avessero possibilità di scegliere. <Comunque di certo non ci rimarrei male se è femmina.> di certo non si comporterebbe come Otsuki, disprezzata perché femmina e non maschio come Orochimaru. Ma anche che suo padre pronuncia quelle parole che confermano solo la rabbia della bambina. Un capo clan sa sempre tutto quello che avviene. I pugni si stringono, la rabbia sale così tanto da procurarle delle fitte dolorose alla testa. Ora vede Kunimitsu sotto un altro punto di vista. <Lei sapeva per forza allora. E chissà quanti altri erano a conoscenza, Otsuki di certo non lavorava da solo, anche perché ho dei ricordi di altre persone.> tutti colpevoli. Sia chi le ha fatto qualcosa, sia chi sapeva ma non ha fatto nulla. <Credevano tutti che fossi solo un oggetto. Anche quella donna che ha dato il suo materiale genetico per crearmi.> Otsuki stesso glie lo ha detto. I pugni si stringono, vengono alzati e poi calati con forza sulle proprie cosce. Si colpisce, con tutta la forza che ha, come sfogo isterico. <Ma Otsuki mi ha detto dov’è il laboratorio… mi ha detto dove ci sono tutte le informazioni su di me e il progetto. Ci sarà una dannata lista di nomi e io li voglio trovare tutti.> continua a sibilare con rabbia, sputando il suo veleno, mentre la sua vendetta pian piano si allarga, non limitandosi al solo Otsuki. Come una grande macchia di inchiostro. <Tu ci sei… e per fortuna. Ma allora c’era solo Mirako per me.> trema dalla rabbia di fronte a quei ricordi tanto dolorosi, di fronte a tutti quegli esperimenti e torture, umiliazioni e soprusi. Ma è vero… chissà quanti nel mondo ce ne sono di gente simile, quanti Otsuki? E quante vittime non aiutate? <Non è tanto la giustizia. Perché se le persone giuste verrebbero a sapere di certe ingiustizie, allora agirebbero.> commenta verso suo padre, artigliandosi la pelle pallida delle ginocchia con le unghie. <E’ che questi vermi si nascondono. Se le i ninja o comunque le forze dell’ordine non li scovano, allora non possono fare niente. Semmai c’è una grande incompetenza in indagini e simili.> perché alla fine è quello che fanno loro in missione, scoprono che c’è qualcosa che non va e la risolvono. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

17:05 Raido:
  [Colline - Sotto un albero] Gli farebbe sicuramente molto piacere avere Fumiko con loro, stare con loro in quella giornata. La famiglia sta crescendo, sta prendendo piede sempre più, si stanno trasformando in quello che ha sempre voluto e ricercato, un posto da chiamare casa e non quelle quattro mura in cui vive, bensì tra le persone che ama e che vuole intorno a se. Manca poco, manca veramente poco, dopo la nascita del bambino avrebbe chiesto a Fumiko di sposarlo, di diventare la sua donna in tutto e per tutto e niente li avrebbe più separati, niente li avrebbe divisi da quel giorno in poi. Le sorprese da apprendere non finiscono in quella giornata, sorprese che lo portano ad essere felice come non mai ma allo stesso tempo a scatenargli una grande tristezza. Il desiderio che prova è lo stesso provato verso Kaori ma ora vi è anche la paura di essere abbandonata nuovamente. China il capo verso il basso, osserva l'erba del terreno, la scruta attentamente come se cercasse una fonte d'ispirazione, qualcosa che gli permetta di parlare meglio o di dire qualcosa di veramente sensato <Non posso prometterti che la storia non si ripeterà. Lo vorrei con tutto me stesso, vorrei avere anche io quella sicurezza ma non ce l'ho. Posso solo prometterti che io ci sarò sempre, nel bene e nel male> quella è l'unica promessa che può farle e l'unica che è sicuro di mantenere. Lo ha già fatto ma si ripete, promette di non abbandonarla, di non lasciarla mai da sola. Scopre qualcosa di nuovo su sua figlia, qualcosa che mai avrebbe pensato <Davvero? E non me lo hai mai detto?> la guarda con il sorriso, sta davvero crescendo, sta davvero diventando grande <Adesso sembro un padre che non conosce sua figlia, cos'altro ti piace che io non so?> lo dice con tono scherzoso, gioioso e giocoso soprattutto. Essere considerati un cattivo padre non rientra tra i suoi obiettivi e deve assolutamente rimediare, deve scoprire di più su di lei a costo di spiare ogni suo movimento e non. La coccola un po', la stringe contro di se senza lasciarla andare, la tiene stretta per qualche attimo <Allora speriamo sia un fratellino> anche se in cuor suo vorrebbe nuovamente una femminuccia, una bambina da coccolare e da crescere, un suo grande sogno che Kouki ha avverato e ora ne vuole di più. Il dolore e la rabbia prendono il sopravvento tra le loro emozioni, emozioni che continuano ad aumentare di minuto in minuto e nessuna di esse è positiva. Kunimitsu probabilmente è a conoscenza di tutto e con lei anche altri stando ai ricordi di Kouki, una cosa che non gli fa piacere. Sapere che l'hanno trattata in modo così becero lo porta ad avere una rabbia improvvisa, ben più grande della solita, forse la stessa che ha provato verso Lucifer, lo stesso istinto omicida verso due persone ben diverse. Allunga il braccio verso la ragazza, le ferma i pugni, non vuole che si faccia male e del male, non deve <Conserva questi pugni per quando arriverà il momento, non sfogarli su di te> adesso è convinto che avrebbero trovato tutti loro e li avrebbero presi uno ad uno <Probabilmente c'è e se c'è, ce l'ha lui> non avrebbe mai lasciato quei nomi incustoditi, sono troppo preziosi, almeno dal suo punto di vista. Mirako si ma ora non è più sola, adesso c'è lui con lei ma le parole continua e un nuovo argomento, sempre collegato, viene affrontato <Ne sei davvero così sicura? Sei davvero così sicura che le persone giuste avrebbero agito? Molto volte esse sono le prime a nascondere questi avvenimenti per non macchiare la loro immagine> insinua il dubbio nella Yakushi, un dubbio serpentino <Konoha ne ha avuto un esempio, Kuugo Gaito e quando è stato scoperto il villaggio era in guerra e in crisi> quel Kage ha fatto più danni che altro e ne conviene anche lui. Parla di incompetenza e un sorriso sarcastico si crea sul volto dell'Oboro <Incompetenza già oppure molte cose non vengono fatte o eseguite come si deve. Forse la via che prendono loro non è quella giusta e di certo i giusti non ti permetterebbero di mettere le mani su Otsuki, non te lo lascerebbero toccare> ecco il punto forte del proprio discorso che arriva, qualcosa che può colpire la ragazzina in pieno. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

17:23 Kouki:
  [Colline - sotto un albero] Viene rassicurata dalle parole del padre, ancora una volta, anche se ormai la paura di essere abbandonata da lui si fa sempre pian piano più piccola. Ha certezze sempre maggiori verso quell’uomo che l’ha accolta e che le sta facendo da padre, si sente più al sicuro, tranquilla. Infatti quei dubbi sono rivolti solamente alla figura femminile che dovrebbe esserci in una famiglia. Ma di questo non ne è sicuro nemmeno l’Oboro e lei non può che prenderne atto. Annuisce a quelle sue parole emettendo un sospiro. <Solo il tempo potrà dirlo, no?> arriva a questa conclusione, arriva a pensare che non ce la fa più a trattenersi per la paura. <Forse dovrei semplicemente corazzarmi emotivamente. Lasciarmi andare e mettere la parte la paura, e quello che verrà, verrà.> sta affrontando la questione con un altro animo, perché frenarsi? Perché lasciarsi rovinare il fegato per colpa di qualcun altro. <Ma ho promesso alla mamma che Fumiko non l’avrebbe mai sostituita.> certo, come lei aveva promesso di non abbandonarla più, ed è tutto quello che la blocca, tutto quello che le mette dei freni verso Fumiko. Forse le servirebbe un aiuto per capire che quella promessa non ha più valore, perché la stessa Hyuga ha infranto la sua. Scuote la testa, affranta, ma si lascia coccolare ben volentieri, gustandosi quell’abbraccio, quella stretta, ed appoggiando la testolina contro il padre. Il sorriso torna insieme ad una piccola risatina imbarazzata. <E’… insomma… mi vergogno a dire che mi piacciono i fiori.> ammette alla fine, ecco il perché non ha mai detto niente, ma c’è anche un altro motivo. <E poi io non so cosa vale la pena dire su di me o meno. Ma Shade mi ha fatto capire che parlare dei propri hobby o di quello che ci piace, aiuta a conoscersi meglio. Non lo sapevo.> afferma con tranquillità, per poi prendere in parola quel tono scherzoso del padre. <Che mi piace anche disegnare e stare in mezzo alla natura, mi rilassa. Che mi piacciono i ravioli al vapore e la carne lo sai… uhm… mi piace l’azzurro. I gatti e i serpenti.> silenzio, una piccola pausa. <E i kimono, mi piacciono tanto. Fumiko ha detto che andremo a fare compere e che me ne porterà un po’ da Ame.> sembra davvero una bambina come tante altre in questi momenti. Momenti rari che andrebbero custoditi molto gelosamente, soprattutto perché poi la rabbia prende il sopravvento. Si colpisce, con forza e rabbia, ma suo padre la ferma, le pone un freno e le dice quelle precise parole. Solleva lo sguardo guardandolo negli occhi carichi di odio e rabbia, frustrazione e dolore. Annuisce, meccanicamente. Deve conservare quei pugni e le mani si rilassano. <Lui avrà quella lista?> bene, allora non resta davvero che trovare Otsuki il verme. Ma successivamente suo padre le mette un dubbio non indifferente e il viso si fa perplesso, confuso. <Le persone buone agirebbero.> lo guarda negli occhi, la rabbia sembra aver lasciato posto alla perplessità. <Insomma, tu non agiresti? Il Kage di Konoha non agirebbe? Mi è sembrata una persona buona.> per quello che ha potuto vedere e sentire da lui. <Non so del Kage di Kusa, non lo conosco. Ma penso che le persone buone e non corrotte agirebbero.> e se i Kage fossero corrotti? Non le passa nemmeno per l’anticamera del cervello, anche se sa di alcuni di essi non proprio buoni per così dire. Ma alla fine hanno comunque tutti avuto quello che meritavano. <Kuugo Gaito ha comunque avuto ciò che meritava alla fine, no?> domanda, magari sbaglia. Ma suo padre la manda in crisi con quell’ultima specifica frase. Gli occhi si sgranano, il viso si fa stupito e sembra colta da una sorta di crisi incredula. <Come non me lo permetterebbero? E perché? È un criminale e le mani addosso glie le metto eccome, non avrebbero motivo di impedirmelo!> chiunque sia, nessuno ne ha il diritto o il dovere. <Perché mai dovrebbero farlo? E chi?> il tono viene alzato, indispettita da quell’idea quasi inverosimile per lei. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

18:04 Raido:
  [Colline - Sotto un albero] Il tempo è l'unica cosa che hanno ma nemmeno questo è eterno, non hanno tutta la vita per aspettare ma è l'unica cosa che possono fare, vedere come sarebbe andata da ora in poi <Giusto> annuisce alla ragazza guardandola in viso ma poi ascolta le sue parole, parole veramente dure quelle dette dalla Yakushi. Vuole lasciarsi andare e mostrare le proprie emozioni a tutti quanti, mettere da parte le varie paure. Non sa bene cosa dirle o come affrontare questo discorso, è difficile, tremendamente difficile <Forse dovresti lasciarti andare solo con chi lo merita o con chi vuoi tu, non con tutti> riesce a dirle solo questo e poi una nuova botta al proprio cuore. L'odio verso Kaori aumenta anche da parte sua, la odia per aver fatto soffrire nuovamente sua figlia in questo modo becero. Tante promesse, tante cose e nessuna di esse viene mantenuta dalla Hyuga. Un'errore? Comincia a pensare di si, permettere a Kaori di entrare nella vita di Kouki è stato un grosso errore, forse il più grande <E' vero lo hai promesso me lei ti aveva anche promesso che sarebbe rimasta sempre al tuo fianco> è una cosa cattiva da dire ma è la verità e al momento la verità è la cosa migliore che possono usare <Quella promessa non conta più oramai bimba> non ha più valore e vuole farglielo capire con queste piccole e semplici parole, non vuole offenderla ne farla stare male, solo farle capire <Fumiko non ha mai avuto pretese su di te e io non voglio che ne abbia. Fai ciò che ti senti> se vuole considerarla mamma può farlo oppure può anche considerarla soltanto un'amica, come lei ritiene più giusto d'altronde. Si parla degli interessi della ragazza, di ciò che le piace e dei suoi interessi <Non c'è niente di cui ti debba vergognare, è una cosa bellissima> le tocca il nasino con l'indice, un gesto affettivo e affettuoso da parte del ragazzo ma è qui che Shade diventa importante. Ha fatto capire alla Yakushi qualcosa di veramente importante e non l'avrebbe mai ringraziata abbastanza per questo <Shade ha ragione, ha tanto ragione> ne ha tantissimo e bisogna darle retta, ha fatto bene a dirglielo. Finalmente i suoi interessi vengono fuori, interessi conosciuti e altri no. Conosce i gatti e i serpenti, la carne e i ravioli <Azzurro, disegnare e natura mh, sta diventando davvero una signorina allora> e l'idea di sapere sua figlia cresciuta lo deprime e lo fa diventare geloso, avrebbero dovuto cominciare a mettere delle misure di sicurezza intorno alla magione, specialmente alle finestre e alle porte. Tanti progetti per tenerla ancora con se <I Kimono? Di certo Fumiko per abiti del genere> sa bene come si veste e anche se addosso a lei quei vestiti lo fanno impazzire, addosso a sua figlia un po' meno, molto meno, magari deve costringerla sempre a mettere quel giubbotto verde. La felicità è alle stella ma i dolori non tardano ad arrivare, dolori la cui rabbia è ancora ben presente. Ferme i pugni della ragazza mentre la sente parlare <Probabile> ma ora il discorso si fa più insidioso, molto più insidioso. Le persone buone agirebbero, si ma non tutte, questo è certo <Io agirei si ma non tutti> e ora sta per affrontare qualcosa di veramente pesante <Il Kage di Konoha di 24 anni fa non ha agito quando la mamma di Fumiko è stata violentata. Hitomu non ha agito quando quel criminale di suo padre è entrato nel Dojo Senjuu minacciando Fumiko stessa. E' ancora a piede libero e, da quel che so, si è già fatto vedere altre volte a Konoha rimanendo impunito> insomma non tutti agiscono e a questo mondo sono più quelli che stanno fermi che quelli che si muovono <Certo, ha avuto quello che si meritava ma dopo aver uccise tante persone e aver portato un villaggio sull'orlo della distruzione e come hanno fatto? Una guerra, una guerra civile che ha logorato ancora di più il villaggio. Questa è giustizia secondo te? Permettere che persone come Kuugo facciano ciò che vogliono o come il padre di Fumiko che è ancora in libertà?> domande ancora più spinose e forse è l'ultimo argomento quello davvero più difficile. Ode il suo dire, ode quelle domande e sa già cosa risponderle <No Kouki, lo catturerebbero e lo metterebbero in galera oppure lo lasciano libero per sfruttare le sue conoscenze. Viene fatto molto spesso nei villaggi, alla fine qualcuno come Otsuki fa sempre comodo a un villaggio. Secondo te è giustizia questa?> ripropone quella domanda nuovamente. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

18:27 Kouki:
  [Colline - sotto un albero] Ascolta i consigli che le da suo padre, il lasciarsi andare solo con chi lo merita o con chi lei ritiene giusto. <Si, ma è difficile capire chi lo merita o meno. Pensavo che la mamma lo meritasse per esempio.> la tristezza si unisce alla rabbia, ma non aggiunge altro sentendo solo quel moto di fastidio e odio che aumentano pian piano. Non sa come comportarsi in merito, non sa se possa dire tutto al cento per cento a suo padre di quello che prova. Le parole dell’Oboro però le danno una profonda stilettata nel cuore, le viene messa davanti la realtà dei fatti. Sua madre non ha mantenuto la promessa, quindi perché dovrebbe farlo lei? Perché rimanere legata a quelle parole a quella persona? Il cuore fa male, batte dolorosamente nel petto, tanto da portarsi la manina destra a quel livello, stringendo la stoffa del kimono. <Io… io la voglio cercare e trovare. Devo parlarle.> deve parlarle, deve riuscire a capire cosa proverebbe davanti a lei, ma soprattutto deve capire i perché. Se fosse veramente ferita o morta? Ma in quel caso il villaggio lo saprebbe, insomma, se Kaori sparisse, lo saprebbero. Altro dolore, ma niente altro viene aggiunto a quell’argomento. <Farò ciò che mi sento, mi lascerò trascinare dagli eventi con Fumiko. Proverò quello che proverò per lei, senza freni e senza timori.> lo ha deciso, ormai ha preso coscienza di questo e lo farà. Sorride ed arrossisce alle parole successive di suo padre, sul suo essere femminile e sempre più una signorina. <Dovrei diventare anche un pochino più alta.> commenta scherzosamente, di certo non ha il dramma dell’essere bassa, ma è ormai evidente che per la sua età ha un’altezza troppo minuta. Il discorso viene accantonato per affrontare qualcosa di molto più importante, ormai entrano in quel vortice di parole sulla giustizia e sulle incompetenze varie. Ascolta, annuisce, ma ha anche da ridire. <E’ anche vero che comunque il Kage è un essere umano, non può essere ovunque in ogni momento e a volte capita che qualcosa sfugga. Lo stesso Otsuki è scappato, e tu stesso non sai dove si trova, ma questo non vuol dire che tu lo stia facendo scappare.> una piccola pausa, per poi continuare. <Diverso è invece se il Kage sa, conosce, e sa perfettamente dove si trova una persona e segue i suoi spostamenti, e pur sapendolo non fa niente. Sono due cose diverse. Hitomu in quale delle due rientra? Nella prima o in questa seconda?> domanda guardando dritto negli occhi suo padre. È seria, vuole comprendere quel discorso che le sta venendo fatto, ed attenta presta attenzione ad ogni sua risposta. <La giustizia è fare di tutto per impedire cattiverie ben sapendo le varie situazioni. L’ingiustizia è quanto pur sapendo non si fa niente.> conclude quel suo pensiero per poi venir sconvolta ancor di più dalle ultime parole del padre. La lasciano senza parole, non dice nulla… nel suo più totale silenzio cerca di dare una ragione a quel dire, mentre sente Mirako ruggire dentro di sé. Urla della sua testa, sente la rabbia e l’odio che appartengono all’Altra e che lentamente si mischiano ai sentimenti della Yakushi. È giustizia? Non risponde, non crede possibile che qualcuno possa permettere tutto questo. <Il Kage di Kusa lo lascerebbe a piede libero? Io so che… la mia è una vendetta, non una giustizia. Ma se stiamo parlando di giustizia, allora l’importante è che i criminali vengano fermati, anche solo mettendoli in galera.> gli occhi spalancati, guarda fisso davanti a sé, parlando in maniera fredda, come una macchina. <So che a me non andrebbe bene nel caso di Otsuki, ma solo perché io voglio vendetta. Insomma… sono due cose… diverse…> il tono si affievolisce. <Dipende anche… dai Kage, dalle persone…> non sta più capendo tutto quel discorso, anche perché Mirako sta cercando di prendere il controllo e lei si sente soffocare dall’Altra. I pensieri racchiusi in un vortice di confusione, rabbia e odio. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

14:32 Raido:
 Non ha mai detto che è una cosa facile, non ha mai nemmeno provato a farlo passare per tale proprio perchè sa che non è così. Lui in primis, tempo fa, ha fatto fatica ad aprirsi con Kaori quando l'ha conosciuta, fatica perchè non lo ha mai fatto con nessuno e sa quanto impegno ci vuole. Tutt'ora non riesce a farlo completamente e la litigata con Fumiko ne è una prova più che lampante; se le avesse detto tutto quanto fin da subito, probabilmente, ora, sarebbe tutto come prima senza niente ad andar loro contro <Lo so, la mamma ha deluso entrambi, nessuno dei due se lo aspettava da lei. Non ti so dire chi lo merita, è una cosa che devi sentire tu. Non posso nemmeno dire di meritarlo io perchè dipende da te> non vuole mettersi davanti a tutto questo, deve deciderlo lei e lei soltanto. E' suo padre ma merita la sua fiducia? Probabilmente no, probabilmente non merita niente ma ci sta provando ad essere perfetto per lei come padre, la figura ideale. Le mette davanti i fatti, le mostra come stanno, finalmente, le cose e sa di starle dando una mazzata bella e buona ma prima o poi sarebbe dovuto accadere, avrebbe dovuto dirle tutto e oggi è quel giorno. Sente la morsa della sua mano, il cuore gli piange nel vedere la sua bambina in questo modo. Ne sente le parole, quel desiderio di cercarla e di parlarle per capire tutto quanto <Amore, se c'è una cosa che non sopporto è vederti triste, mi si stringe il cuore ogni volta che non sei felice e non voglio che tu abbia un'altra delusione da lei> il tono diventa più dolce, più paterno di prima ma quella puntina d'odio verso Kaori continua a maturare sempre di più nel suo cuore <Non ti voglio impedire di cercarla ma non voglio nemmeno vederti soffrire> la sinistra le carezza ancora il visino, piccoli tocchi per poi darle un altro bacio in testa <Sei tutto il mio mondo> e lei è l'unica che potrebbe davvero portarlo sull'orlo della pazzia, l'unica che se lo abbandonasse potrebbe ferirlo in modo irreparabile ma l'idea di vederla ancora più vicina a Fumiko lo esalta, lo rende felice come non mai <Si ma se vi avvicinate troppo potrei anche diventare geloso eh> e non geloso di Kouki ma di Fumiko stessa però questo è ovvio alla fine, Kouki è davvero la persona più importante della sua vita e nessuno viene prima di lei. La situazione si alleggerisce di poco vedendone il rossore sulle gote, un rosso che lo fa impazzire, vorrebbe strapazzarla ogni minuto <Se cresci troppo non potrò più dire che sei la mia bambina però, saresti troppo alta per essere chiamata così> il tono è scherzoso ovviamente ma una punta di gelosia vi è sempre nella sua voce. Vi è anche il fattore di mangiare di più ma su quello ci sta lavorando ancora, non può dire niente, deve solo mettere in pratica e un giorno l'avrebbe portata sulla retta via delle bistecche al sangue, ci sarebbe riuscito eccome. Il discorso torna sui Kage, su ciò che fanno e non fanno e non è un discorso semplice, forse non si esprime bene ma Kouki dimostra di essere una ragazzina fuori dal normale dotata di un'intelligenza di spicco, ben più sopra della norma. <Hitomu? Dipende da quanto gli fa comodo avere uno come Noboru a piede libero> parlando del padre di Fumiko <Secondo te quanto gli esperimenti di Otsuki possono essere segreti? Parliamo di progetti enormi e va bene che non lo sappia tutto il villaggio ma che non lo sappia nemmeno il Kage, non è un po' esagerato?> insomma, le sta confermando che probabilmente il Kage di Kusa sa che si fanno degli esperimenti ma non ha mai fatto niente <Hitomu sarà pure buono, forse ma rifletti, il villaggio stesso lo è? Pensa a tutto quello che è successo? In quest'ultimo periodo ci ho pensato spesso e mi sono chiesto perchè queste guerre, queste tragedie non sono state fermate sul nascere, perchè hanno lasciato che si concretizzassero. Se io so dell'esistenza di una minaccia andrei subito a estirparla invece loro no, Hitomu non lo ha fatto e non lo hanno fatto i Kage prima di lui> si prende qualche momento di pausa per riflettere <Kusa lo stesso, il consiglio dei 5 ha distrutto Kusa e nessuno glielo ha impedito per tempo e quanto ci metterà Yukio prima di capire che il potere che ha gli fa comodo? Quanto ci metterà a sacrificare un intero villaggio?> sono domande che si è posto e che ora sta ponendo a Kouki stessa per vederne la reazione e con questo ha anche risposto alla sua seconda frase. Purtroppo ora si parla nuovamente di Otsuki, un argomento scottante come non mai, davvero scottante e non condivide le sue parole, non tutte almeno <E metterli in galera è giustizia? No, non lo è Kouki perchè quelli come Otsuki, quelli come Kuugo non possono stare in galera, nessun criminale può stare in galera perchè basta una briciola e sono liberi. Le prigioni non sono inespugnabili e qualunque persona con un minimo di cervello può uscire o entrare. A volte vendetta e giustizia coincidono e non solo una vendetta personale ma una vendetta per tutti quelli che hanno sofferto per colpa di questi pazzi, di questi assassini> è convinto delle sue parole, è convinta di ognuna di esse e difficilmente avrebbe cambiato idea. Il tempo passa, le nuvole si muovono ancora sopra il cielo, il vento riprende a soffiare senza sosta mentre i due shinobi parlano <In più, ho pensato a te e a ciò che vuoi> porta la mano a toccarsi il collo, la parte su cui è impresso il sigillo maledetto <Le persone giuste non ti permetterebbero di averlo, essi vedono il potere come una minaccia, lo vedono come una cosa negativa e, per i potenti, come un mezzo per prendere di più. Non ti permetteranno di averlo. Si, ci ho pensato sul serio a come dartelo e sono arrivato alla conclusione che non ti permetteranno di averlo o meglio, non ti lascerebbero andare in giro se tu avessi un potere del genere in quanto il DNA di Orochimaru è dentro di te> ha toccato un tasto fondamentale, un tasto a lei molto caro. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

15:14 Kouki:
  [Colline - sotto un albero] L’argomento inerente a sua madre scotta parecchio, per entrambi a quanto pare, e quella rabbia nei confronti della donna non può che crescere oltre che gettarla in uno sconforto profondo. Non sa chi potrebbe meritare una tale fiducia e in silenzio ascolta le parole di suo padre e lo sguardo si abbassa al ciondolo regalatole, il quale viene afferrato dalla manina destra. <Tu lo meriti. E lo merita Shade.> di queste due persone è convinta, sicura, mentre per Fumiko deve ancora averne la certezza, le manca davvero poco per potersi lasciare andare, ma in realtà ha già deciso di farlo. <Lo so, papà, e mi dispiace che tu mi veda in questo modo.> sospira andando a scuotere la testa, lascia il ciondolo e torna a guardare l’uomo in viso, accennando un sorriso. <Vorrei essere sempre sorridente, così tu saresti più tranquillo.> un sincero desiderio che però lei non riesce a soddisfare appieno, non in questo periodo almeno così pieno di pericolosi e pensieri. Il suo mondo è suo padre al momento, la prima persona che si sia mai avvicinata a lei dal suo arrivo a Kusa, la persona che l’ha aiutata e che l’ha resa più forte. Le ha dato tutto. <Geloso?> un piccolo sorriso divertito che segue le emozioni dell’uomo. <Quando saremo tutti insieme, nessuno sarà geloso di qualcuno. Perché saremo tutti insieme.> una frase piuttosto semplice, nessuno dovrà privarsi di qualcuno perché altre persone ne hanno bisogno, saranno tutti insieme. <E Shade? Viene anche lei o starà a Konoha? Mi ha detto che ha… uhm… un ragazzo.> non lo ha visto, ma è stata in casa mentre lui dormiva in stanza, abbastanza imbarazzante a dir la verità, ma le fa nascere un sorriso divertito. <Troppo alta, eh? Non credo che crescerò poi molto. Rimarrò tua figlia, per sempre.> il tono è dolce, felice, anche se potrebbe sembrare una minaccia, ma non lo è per fortuna. Nulla di inquietante in quel dire tanto spontaneo. Ma l’argomento deve per forza sportarsi verso qualcosa di più importante e serie, e quel qualcosa sono i Kage e la giustizia. A quelle prima parole riguardo Hitomu la piccola pare sorpresa, incredula. <Davvero? Hitomu lo farebbe?> la voce è solo un sussurro, quelle sue labili ed appena accennate certezze riguardo quella persona sembrano sgretolarsi lentamente. <Dimmi la verità, sul serio lo lascerebbe a piede libero se gli conviene?> è importante che trovi una risposta a quella domanda… perché se il Kage di Konoha agirebbe in quel modo, lui che le era sembrata una persona a posto, allora non potrà avere certezze di nessun altro capo. <Davvero i Kage agiscono a questo modo?> ma insomma l’esempio di Kunimitsu ce l’ha. Non solo l’ha lasciata nelle mani di Otsuki, ma è stata comunque accusata di molte altre atrocità. Ma parliamo di una persona etichettata non come buona. <Alcune cose non può saperle anche il Kage magari…> ancora cerca una qualche spiegazione, un qualcosa per non dubitare di tutto e tutti. <Il villaggio? Il villaggio è formato dalle persone e le persone non sono tutte uguali, ognuna agisce in modo diverso. Ci sono persone buone e persone cattive… insomma, non capisco papà.> sembra affranta nel non riuscire a seguire per bene tutto quel concetto. <Cosa centra il villaggio adesso? Cosa è successo? A quale tutto devo pensare, perché ci sono un sacco di cose?> soprattutto non ha capito se ora si riferisce a Kusa o a Konoha, quanta confusione! <Di quale minaccia Hitomu sapeva e non ha fatto nulla? E il Kage di Kusa…> non lo conosce, mai visto, mai parlato, non saprebbe proprio che dire su di lui. Ma un dubbio le balena nella mente, un dubbio forte, profondo, che ha radici nei suoi incubi ricorrenti. <Ci sono… ci sono dei mostri nelle fogne di Kusa, quei maledetti mostri. Dici che il Kage lo sa e non fa niente? E se fosse all’oscuro? E sacrificare il villaggio per cosa?> suo padre sembra sapere parecchie cose ed è quello che lei gli sta chiedendo. Conferme, basi solide sulle quale fondare queste parole. In seguito tace, non sa proprio cosa rispondere a quella giustizia. Mettere i criminali in galera è giustizia? Secondo l’Oboro no, ma secondo la Yakushi? Le mani vengono portate alla testa, insopportabile la Voce di Mirako che si fa sempre più forte. Gli occhi vengono chiusi, lei vorrebbe parlare, esprimersi, dire la sua, ma non riesce. Come se le mani di Mirako fossero serrate alla gola della ragazzina e stringessero con tutta la loro forza. <Non tutti… non tutti i criminali sono uguali. Chi ruba non è allo stesso livello di chi tortura o stupra o uccide.> sono state fatte delle leggi, possibile che siano sbagliate? Gli occhi si stringono sempre di più, il labbro inferiore viene morso con forza per impedire alla Voce di Mirako di fuoruscire. Con forza, sempre più forza. Ma in seguito tutto cambia. Le ultime parole di suo padre non solo ammutoliscono Mirako, ma anche Kouki stessa sembra pietrificarsi. Gli occhi vengono riaperti, sgranati, portati verso il viso del padre. <Loro non hanno mai compreso Orochimaru. Ma non capirebbero che io userei quel potere e quelle conoscenze in modo diverso. No… il rischio di questo gene è troppo, il rischio di Mirako.> si, suo padre ha detto una verità alla quale lei non aveva mai pensato. <Nessuno mi permetterà di seguire le sue orme, di avere il potere. Nessuno mi permetterebbe di prendere il mio posto nel clan.> il suo posto, lo stesso posto di cui aveva parlato Otsuki, quel posto al quale lei stessa ambisce anche se con obiettivi diversi da quelli dello scienziato. Ma Mirako? Lei ha ben altri obiettivi, più simile ad Orochimaru. <Però tu hai lo stesso potere, non ti ha mai detto niente nessuno…> parla, il tono senza emozioni, come una fredda macchina mentre lo sguardo rimane fisso sul viso dell’uomo ma non sembra guardarlo veramente. <Ma per me sarebbe diverso dici? Perché sono una Yakushi. Sono un clone di Orochimaru.> inizia quasi a temere per la sua vita, del resto il suo clan è stato ben servito durante la guerra. Una mattanza di membri. Ma quindi di chi fidarsi? Chi sono i buoni? [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

16:18 Raido:
 Si merita la sua fiducia e con lui anche Shade e questo lo fa sorridere, lo rende gioioso e pieno di felicità. Guarda Kouki in viso, la scruta e sorride, un sorriso sincero. Una cosa è certa, sarebbe morto per la sua bambina, sarebbe morto per lei in ogni momento <Grazie> un grazie ancora più sincero di quel sorriso, è un qualcosa che avrebbe voluto sempre sentire da lei e ora c'è riuscito. Non aggiunge altro tanta è l'emozione che prova adesso, non parla più e nemmeno vuole farlo alla fine, vuole solo gustarsi questi piccoli attimi <Non ti devi dispiacere, non è colpa tua, è colpa mia> si prende le colpe della sua infelicità, se le prende tutte, una ad una <Se fossi stato un padre migliore, se avessi fatto di più, se avessi eliminato ogni singola minaccia, forse adesso staresti sorridendo> avrebbe voluto prevedere ogni disgrazia e risolverla sul momento senza indugiare oltre, senza aspettare. Otsuki, Kaori, tutto e tutti, nessuno avrebbe fatto soffrire la sua bambina. Per la prima volta ha ammesso a Kouki di essere geloso di lei anche con Fumiko ma la maturità della Yakushi non tarda ad arrivare, forse ha capito più lei il concetto di famiglia che lui <Sai, comincio a pensare che sia tu la più matura tra i due ma si, quando saremo tutti insieme nessuno sarà geloso di nessuno> nessuno avrebbe prevaricato nessuno ma lei sarebbe sempre stata al primo posto <Ci ho provato con Shade ma lei vuole rimanere in quella casa con gli animali, non vuole seguirci. Mi dispiace ma non posso obbligarla, starà con il suo ragazzo, l'importante è che sia felice> questa è la cosa più importante di tutte, Shade deve essere felice anche se ha qualche programma in mente per lei, un programma ben preciso. Si avvicina di più alla chunin, non riesce a trattenersi, l'abbraccia, la spinge contro il proprio corpo mentre una lacrima cade in testa alla ragazzina, si, Raido Oboro si è commosso sul serio e gli occhi divengono lucidi. Non riesce a esprimere a parole ciò che prova per lei, i sentimenti che prova per quella ragazzina sono talmente grandi che spiegarli con semplici e futili parole è impossibile, lo ha compreso fin troppo bene. I momenti di tenerezza cessano nuovamente tra i due per fare spazio a cose non più importanti bensì a cose più pesanti, più difficili di cui discutere e non è facile per lui parlarne e non è facile per lei sentirle <La verità? La verità è che non sappiamo di cosa sia realmente capace una persona ma a volte, quando lo scopriamo è tutto fuorché bello> un modo velato ed enigmatico per dirlo che, molto probabilmente si, Hitomu lo farebbe e i Kage agiscono in questo modo se a loro conviene. Non ha motivo di dirlo apertamente, lascia che sia la ragazza a capire tutto quanto e a fare sua ogni cosa <E quante possibilità ci sono che un Kage non sappia cosa accade nel suo villaggio? E' come se un capo clan non sapesse cosa accade nel suo clan> e qui si ricollega al fattore Kunimitsu e al discorso sul clan fatto prima <Il villaggio è come un clan, solo più grande> il paragone è sottile e il Kage è come un capo clan ma con molto più potere a disposizione <Tutte le guerre, tutte le atrocità che sono successe. Sono successe perchè qualcuno nel villaggio ha permesso che accadessero> non risponde alla minaccia perchè è tutto contenuto in questa piccola ma semplice risposta che viene ma ora viene tirato in ballo il Kage di Kusa e i mostri nelle fogne, quelli si che sono un problema tangibile <Ritorniamo al discorso di prima, quante probabilità ci siano che un Kage non sappia ciò che accade nel proprio villaggio? E dei mostri non passano certo inosservati> questo è palese alla fine, è una delle prove più palesi che ci siano e questo è chiaro ma si parla di ladri e qui sorge una domanda spontanea <E' vero ma perchè un ladro deve rubare ciò che io con fatica ho guadagnati, ciò che ho messo da parte in anni e anni? Perchè un ladro può permettersi di portare alla rovina una persona? Questo è giusto secondo te? Forse non sarà allo stesso livello di chi uccide ma se rubi ciò che io e mi lasci senza niente, che motivo ho di vivere ancora? Tanto vale che faccio la finita> sono eventi accaduto realmente e lui mette le cose su quel piano, spingere una persona a uccidersi è allo stesso livello di commettere un omicidio. Ora si parla di potere, si parla di qualcosa che Kouki vuole e brama e quelle parole hanno insito un dubbio ben più grande in lei, un dubbio veramente enorme e i suoi ragionamenti non sono scontati, non lo sono per niente. Raido annuisce mentre sente quell'affermazione <No> risponde diretto e schiatto guardando avanti a se <Tempo fa sono stato accusato, hanno minacciato di imprigionarmi per il potere che ho> si ricorda di ciò che gli ha detto Sakura, si ricorda tutto di quel giorno <Non solo per te, io sono nella tua stessa situazione> ma la parola clone non gli piace e non vuole sentirla <Tu sei mia figlia> non un clone. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

16:49 Kouki:
  [Colline - sotto un albero] Sorride verso suo padre, in quel momento solo loro dove riescono a dirsi molto e a confidarsi, soprattutto la piccola. Quel grazie lo accoglie e lei annuisce senza aggiungere altro, dopo tutto ha detto solo la verità, ma una verità che a quanto pare ha reso molto felice l’uomo. Tuttavia torna ad incolparsi, a prendersi delle colpe che probabilmente non sono nemmeno sue. La ragazzina scuote la testa, lentamente, ma mantenendo quel sorriso decisamente dolce. <Non è colpa tua. Sei un essere umano, gli esseri umani non sono infallibili. Ma soprattutto tu hai fatto tanto per me fin da subito, mi hai aiutata ed accolta. Non hai colpe se io mi sono cacciata nei guai.> dopo tutto non può essere ovunque, giusto? È convinta di questo e si lascia abbracciare senza problemi, approfittando di quel momento per stringersi contro di lui e chiudere gli occhi. È felice, semplicemente felice. <Allora spero che sia davvero felice, ma rimarrà comunque mia sorella.> non demorde su questo punto, mantiene il sorriso e tra le braccia dell’uomo trova la sicurezza di cui ha bisogno. <Ti voglio bene.> ancora una volta dice a parole quello che sente, anche se quella frase è decisamente riduttivo, difficile esprimere appieno quello che prova. Si stringe ancora di più a lui, più forte, con le manine, sentendo il suo cuore e rilassandosi. Un momento che non può durare in eterno data la gravità del discorso che poi si va ad affrontare. <Nessuno sa cosa farà una persona, per saperlo bisognerebbe conoscerla, ma non si può giudicare o agire preventivamente per paura, sarebbe ingiusto.> commenta semplicemente verso suo padre e quelle sue prime parole. Ancora una volta quelle parole, ancora il Kage viene accostato al capo clan, e il villaggio al clan, ma sono due cose diverse. <Ma il villaggio è molto più vasto da controllare rispetto ad un gruppetto di persone. Per un uomo solo è difficile controllare tutto il villaggio e sapere ogni cosa che vi accade, soprattutto se viene tenuto nascosto. È… impossibile per un uomo sapere quello che accadrà e sapere cosa accade in ogni momento del tempo e in ogni luogo, anche se si è il Kage.> la personalità della Yakushi si è andata via via a definirsi, è convinta di quello che dice, nonostante la paura rimane tale da farla dubitare, lei continua con quel suo essere semplicemente logica. <Ti sei dato la colpa per non avermi protetta, ma appunto nemmeno tu puoi sapere ogni cosa che mi accade se sono distante da te.> cerca di riprendere il controllo, osserva suo padre negli occhi, suda freddo. C’è qualcosa in tutto quello che le sfugge. Ma per quanto il discorso sui Kage potrebbe essere vero e non riesce a negarlo del tutto, la distinzione tra i criminali è qualcosa che le fa stringere il cuore. Sente un gran freddo, trema, e le parole di suo padre risuonano in maniera discordante coi suoi pensieri. <No.> solo quello, un secco no. Le mani vengono strette e dentro di lei ribolle la rabbia. Perché nessuno capisce? <No, papà, no. Bisogna comprendere le persone per giudicare. Un ladro fa quello che fa per svariate ragioni. Se vive per strada, non ha nulla, è solo ed abbandonato, se ruba non può essere paragonato ad un omicida.> tremendamente seria e fredda, tagliente osserva suo padre. <Se ruba per divertimento allora è un’altra cosa. Per questo bisogna conoscere prima di agire, pensare, parlare.> le mani continuano a stringersi così forte da far diventare le nocche ancora più bianche. <Perché non prendete mai me come esempio? Tu e Fumiko siete così… vedete solo bianco o nero.> respira affannosamente, la testa le gira, ma questa cosa la riguarda personalmente, e si sente ferita da questo. <Io ho fatto cose terribili. Mirako ha fatto cose terribili. Entrambe siamo torturatrici ed assassine. Secondo il tuo ragionamento allora io dovrei essere eliminata dalla faccia della terra!> alza la voce, c’è rabbia ma molta sofferenza. <Ho ucciso in missione, ma era una missione ed era per difendermi, ma quante volte noi abbiamo torturato ed ucciso per divertimento? Tante! Io e Mirako lo abbiamo fatto nel nostro passato, in quel laboratorio.> le lacrime iniziano a scorrere sulle sue guance. <Ma se le persone mi conoscessero, se comprendessero… capirebbero che è per colpa del mio passato. Capirebbero che l’ho fatto seguendo gli ordini di un uomo che mi torturava a sua volta. E quindi sarei allo stesso livello di chi uccide perché non ha altro da fare?> tace, prende un profondo respiro per imporsi la calma. Uno, due, tre respiri profondi. <Ognuno agisce per qualche motivo.> Le mani vengono nuovamente portate alla testa, gli occhi chiusi e le lacrime cessano man mano. <Secondo te, se i Kage, se le persone buone non sono competenti, cosa bisognerebbe fare? A chi bisognerebbe credere? Parli in questo modo… vuol dire che hai delle certezze, quali sono? Perché io avrò quel potere, e niente e nessuno mi imprigionerà o mi impedirà di averlo.> conclude sentendosi la gola tremendamente secca, mentre la testa continua a girare e questa volta Mirako si gode la scena. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

17:28 Raido:
 Il brutto di essere umani, è quello il brutto, si fallisce e si sbaglia ed è ciò che non gli piace, fallire e sbagliare, lo ha già fatto troppe volte ed è stanco di questa situazione che continua a ripetersi in modo incessante <Accolta> un mezzo sorriso si forma sul volto del Jonin nel sentire quella parola, ha un suono brutto, molto brutto <Non mi piace come termine, ti fa sembrare un'estranea e non lo sei> è sua figlia e dire che è stata accolta non gli piace, gli da una sensazione strana <Ogni volta che ti guardo rivedo me stesso da piccolo e mi viene da sorridere> vede se stesso, quello è lui ma con qualche forma in più. Gli piace saperlo e gli piace vedere quella scena. L'abbraccia e la stringe con intensità, la tiene a se come a volerle dire che quello è il suo posto <Certo che rimarrà tale> le sorelle non sono mai veramente lontane, sono sempre unite da qualcosa che le collega <Ti voglio bene amore mio> un altro bacio viene lasciato sulla testa della ragazza, un bacio ancora più bello di quello di prima. Se la sta coccolando anche se gli argomenti che vengono trattati non sono proprio i migliori, anzi, sono esattamente ciò che vi è di negativo in questo mondo. Con il tempo ha infuso una certa morale a Kouki, ha visto come i suoi insegnamenti l'hanno cambiata in meglio e se ne compiace, ha sempre saputo che Kouki, in fondo, è buona, è brava ma da quando ha aperto gli occhi, da quando ha visto il mondo per come è veramente, ha dovuto scegliere cosa fare e ha deciso di percorrere questa strada. Le sue parole sono giuste, bisogna conoscere qualcuno prima di agire, cercare di capirlo e conoscerlo meglio <Vero ma se proprio questo indugiare porta a qualcosa di negativo? Ti ritroveresti a pensare "avessi agito prima" o sbaglio?> una domanda semplice fatta a un'osservazione semplice, qualcosa che non è difficile da rispondere. Parla ancora del villaggio, parla di come esso sia grande e non sia possibile paragonarlo a un clan perchè tutto può accadere e una singola persona non può sapere veramente tutto quanto <Mi sono dato la colpa ma io sono io. Nel villaggio chi sono? Solo un semplice Jonin, non ho poteri mentre un Kage o una qualunque persona di potere può tenere sotto osservazione un intero villaggio. Yukio, il Kage di Kusa, ha sempre dimostrato di avere tutto sotto controllo. Da quando lo conosco ho capito che non c'è una cosa a Kusa che gli sfugga, ha piazzato uomini ovunque, nascosti dappertutto proprio per tenere tutto sotto controllo, quindi lui sa e sono sicuro che ogni Kage faccia così; non per niente i posti esterni a Konoha sono pieni di vedette Anbu se ci hai fatto caso> ed è vero, i campi di addestramento li hanno, le praterie della memoria pure, sono osservati, protetti, quindi il Kage tiene ogni cosa sotto controllo. Ora la vede diventare fredda, distaccata e sente la rabbia e la tristezza. Un ladro che lo fa per bisogno non può essere messo sullo stesso piano di un assassino ma solo se qualcuno lo fa per divertimento <E' vero, se uno lo fa per estremo bisogno non va incolpato e non sto dicendo che debba essere preso ma anche tu hai fatto un esempio in modo inconsapevole. Perchè il villaggio non lo aiuta? Perchè lascia che rubi o mendichi? Dopo la guerra contro Ryota l'economia nell'alleanza si è rialzata, la gente sta bene e i villaggi prosperano e allora perchè non usare quel denaro per aiutare chi ne ha bisogno? Perchè spingerlo a un tale gesto? In quel caso il colpevole è il villaggio o meglio, l'istituzione stessa che permette alla povertà di avanzare. Se uno lo fa per divertimento, beh, li è un'altra cosa> conviene con Kouki ma sente ancora di più la sua rabbia e porta lo sguardo verso di lei. Bianco e nero, vede in questo modo ma non è vero, la sua visione è diversa, molto diversa però accoglie quelle parole da parte della chunin e nel vedere le lacrime gli si stringe il cuore, lo sente andare in frantumi. No, non sono delle assassine, non sono cattive, lei non è cattiva e prenderla come esempio non va bene <Scusa, non volevo farti piangere> glielo chiede con abbastanza umiltà, avrebbe voluto tutto meno che farla piangere in questo modo. Si volta verso di lei cercando di toccarle il viso, di asciugarle le lacrime <La mia unica certezza è che bisogna agire al di fuori della legge per portare giustizia, la vera giustizia> e ha il suo ideale, il suo vero ideale in tutto questo ma forse deve cominciare a cercare tra la feccia qualcuno che sia disposto a seguirlo, qualcuno che, magari, non abbia i suoi ideali ma solo voglia di distruggere qualcosa <Ma forse per oggi è troppo, ti chiedo scusa di nuovo per non essermi espresso bene> e, all'improvviso, un tuono squarcia il cielo, i lampi e i tuoni illuminano tutto quanto il cielo segno che sta per mettersi a piovere. D'istinto porta lo sguardo in alto per osservare meglio la situazione <Alla fine il tuo desiderio si avvererà> commenta ironico ma con un sorriso <Non voglio che mi tieni il muso, mi perdoni?> le domanda con fare paterno, non vuole avere la propria bambina arrabbiata con lui, è l'ultima cosa che vorrebbe <Andiamo a casa prima che si metta a piovere e preparo anche la cioccolata> per la gioia di tutti alla fine. [END]

17:49 Kouki:
  [Colline - sotto un albero] Rimane un attimo perplessa nel sentire come a suo padre non piaccia quella semplice parola, invece lei non ci trova nulla di strano. <Accolta si. Non puoi negare che prima io fossi un’estranea, e tu lo eri per me. Ma mi hai accolta, è come… accogliere qualcuno in un abbraccio.> sorride, chiara e sincera. <Non la trovo brutta come parola.> e a quel sorriso segue anche una piccola risata, appena accennata, ma totalmente cristallina. Quell’abbraccio nel quale rimane stretta e niente altro dice, Shade è sua sorella e lo sarà per sempre, mentre entrambi si vogliono bene ed è evidente. Rilassata, serena, ma non per molto, non per quello che continuano a dirsi. Eppure a quelle parole non sa cosa rispondere, non sa come comportarsi. Se aspettare, conoscere, avrebbe portato a delle vittime? <Io lo capisco. Davvero, sono la prima che in missione colpisce per uccidere per evitare che il nemico mi si rivolti contro. Quindi lo capisco.> abbassa il viso, non può negare il suo modo di combattere, il suo modo di pensare in missione, ma in quelle circostanze è diverso. <Però è anche vero che in missione Mirako mi influenza molto. Traggo forza da lei e la mia freddezza è sostenuta da Mirako. Perché sono abituata a lottare per la mia sopravvivenza.> quello è il quadro generale della situazione e man mano crede di riuscire a comprendere quello che suo padre le sta dicendo. <Non è tanto indugiare. Insomma… si tratta di distinguere chi è davvero cattivo da chi non lo è. Non si può uccidere tutti i cattivi e basta, ma serve questa distinzione.> come lei dopo tutto. O come un ladro che ruba per fame. I così detti falsi cattivi non meritano la morte, mentre le persone come Otsuki, quelle si. Una semplice e basilare distinzione. Ma alla fine tutte le sue convinzioni crollano. I Kage hanno uomini ovunque e lei non può più difendere quella categoria. <Hai ragione. I Kage e gli anbu non sono abbastanza competenti. Oppure, si… sanno e lasciano correre.> commenta lentamente, il tono che torna a farsi basso mentre prende consapevolezza. In seguito si sente solo sollevata nel sentire quella stessa distinzione dalle labbra di suo padre. Annuisce, si sente meglio decisamente leggera, anche se le lacrime ancora bagnano le sue guance. <Giusto. Questo dico, bisogna riconoscere i veri colpevoli.> ha riconosciuto la colpa nell’istituzione, coloro che non si occupano dei più deboli e che li costringono a delinquere. Si lascia asciugare il viso, più serena dopo quelle parole. <Avevo… avevo capito male, scusa.> invece è lei quella che chiede perdono, e tenterebbe di abbracciare nuovamente suo padre, nascondendo il viso. <Le persone come me, che fanno cose terribili per colpa di altri… chi è costretto a rubare per non morire di fame… non sono veri cattivi. Ma altri li hanno portati ad esserlo e quelli sono i veri cattivi.> per lei, se suo padre fa quella distinzione, allora le va bene tutto, allora comprendere meglio e riconoscere la veridicità di tutto quel discorso. <Ho capito che tipo di giustizia intendi tu. Quella che non lascia morire di fame nessuno, che non permette che dei criminali facciano soffrire altre persone e che portino le stesse su cattive strade.> una piccola pausa, per riprendere fiato. <I Kage non… non possono continuare a permettere questo.> sussurra lieve, sente il tuono, le parole di suo padre. <Andiamo a casa, sono molto stanca.> si, ha proprio bisogno di quella cioccolata calda, di passare la serata in tranquillità. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro][END]

Raido continua con la sua opera di convincimento anche con sua figlia riuscendo ad ottenere qualcosa alla fine.