Colore preferito?

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22:56 Shade:
 Tutto è bene quel che finisce bene e la serata si è chiusa in maniera decisamente positiva. Ha con se un nuovo animaletto, un panda rosso un po’ fuori taglia, più grandicello del normale che, al momento, se la dorme pesantemente sul letto che la ragazza si è portata dietro da quando si è trasferita in casa di Hiashi. Lei invece è sul divano, sdraiata, esausta dopo la missione, dopo aver messo la pettorina al panda e dopo averlo messo a dormire in camera sua. Quella bestiolina è arrivata lì da meno di un ora e già si comporta come se fosse il padrone della casa. Dovrà lavorare e non poco con lui o lei che sia, per poterlo abituare a vivere bene insieme a tutti gli altri animali. In casa, con lei, ci sono praticamente un po’ tutti, escluso il lupo che ancora non ha fatto ritorno. A farle compagnia sul divano ci sono il topino bianco e il mamba nero che, per la prima volta, preferisce rimanere vicino a lei anche dopo aver consumato il suo pasto ed esser quindi pronto a snobbarla come fa di solito. Approfittatore e meschino, maledetto serpente velenoso, sicuramente è in procinto di fare la muta, per questo vuole compagnia. Invece il topino è beatamente adagiato sulla sua pancia e se la dorme a sua volta. L’aquila, che normalmente non passa molto tempo in casa, se ne sta ferma nei pressi del divano a godersi un lauto pasto adagiato su di un telo di plastica, giusto per non sporcare il tatami mentre mangia. Il falco boh, sarà fuori insieme ai cavalli poco ma sicuro, a pianificare il prossimo dispetto in quella casa, anche se ormai è il panda rosso il sovrano assoluto delle marachelle. In tutto questo Shade è in pigiama. Un pigiama a maniche lunghe, in pile, di quelli caldi cladi che sono la cosa più bella del mondo da indossare quando fuori da freddo e tu sei appena uscito dalla doccia. Ai piedi, anche se è sdraiata sul divano, indossa un paio di ciabattine di lana, a loro volta molto calde, di un rosso scuro molto bello, anche se un po’ sporco. <Certo che anche quando si è da soli in questa casa non si è mai veramente soli> lo dice fra se e se, ma in realtà è rivolto all’innumerevole gruppetto di bestie che le fanno compagnia. L’indirizzo della nuova casa lo sanno in pochi per fortuna, forse riesce a riposare un po’ prima di ricevere la prossima visita da quella rompiscatole di Fumiko. [Chakra off]

23:00 Kouki:
  [Esterno casa] Questa sera la giovane Yakushi si trova a Konoha, con il semplice obiettivo di andare a trovare Shade e niente di più. Ha dormito insieme a lei alla magione, si è tenuta molte domande e non sa cosa sia successo con Mirako, ma la cosa importante è che la sorella non sia ferita né fisicamente che psicologicamente. Un ennesimo blackout nella propria mente, altri ricordi cancellati da Mirako e che non sa se recupererà, oltre ad avere la memoria fragile per colpa della malattia. Non sa come deve comportarsi, ma sa solo che vuole vedere la Hyuga, e se l’ultima volta è stata la ragazza a venire da lei, questa volta è la piccola corvina a raggiungerla a casa. Indossa un kimono semplice, diverso dal suo solito, questa volta, nonostante sia comunque corto e dalle lunghe maniche larghe che le coprono le mani, è di un colore azzurro. Diversi e sparsi motivi sono disegnati su di esso, di un colore blu, i quali ornano il vestito, mentre è chiuso alla vita da una fascia sulla quale è presente la placca in metallo del copri fronte di Kusa, con relativo simbolo. Le gambe sono avvolte da dei pantaloni neri ed attillati, ma dal tessuto elasticizzato, che le arrivano fino a poco prima delle ginocchia. Scarpe ninja ai piedi e guanti a mezze dita alle mani, con la classica placca in metallo sul dorso. Ovviamente le parti che sarebbero lasciate nude dai vestiti sono avvolte da quelle sue fasciature bianche che nascondono cicatrici e bruciature. Con sé il proprio equipaggiamento e le sue armi, distribuite in un porta kunai e shuriken alla gamba destra, sulla coscia, e nel porta armi tenuto in vita, dietro alla schiena. Ovviamente i simboli del suo clan Yakushi sono ben presenti e visibili, uno a livello del cuore, e l’altro dietro alla schiena. I lunghi capelli neri e morbidi sono raccolti in un elegante chignon, lasciando libere solo due ciocche ai lati del visino, che le ricadono in avanti sulle spalle. Pelle molto pallida, come sempre, ed occhi gialli. Piccola e minuta, si avvia verso la porta di casa della ragazza, trovata grazie all’indirizzo che la Hyuga le ha lasciato. Espressione tranquilla, anche se dimostra una leggera ansia dettata sempre dal non sapere come comportarsi. Una volta giunta davanti alla porta, quindi, andrebbe a sollevare la mano destra chiusa a pugno e cercherebbe di bussare sul legno. Un paio di colpi, secchi e decisi, quindi riporterebbe il braccio lungo il fianco ed attenderebbe un qualche tipo di movimento. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

23:24 Shade:
 Gli animali sono tranquilli e sereni in quel piccolo frangente di relax e sembrano tutti intenzionati a rimanere così tranquilli a farsi gli affari propri, finchè qualcuno non bussa alla porta. Shade è per metà nel mondo dei sogni, ben libera da ogni legame che solitamente ha con il mondo, motivo per cui non andrebbe a muoversi più di tanto anche dopo aver sentito quei dolci colpi sulla porta. Passano diversi secondi prima che l’aquila non decida di farle una pinzata ai vestiti strattonandoli leggermente per convincerla ad alzarsi. Andrebbe ad emettere diversi versi contraddittori prima di alzarsi dal divano, stiracchiandosi in uno sbadiglio vistoso e particolarmente assonnato. Quello di una persona che ormai era più di la che in questo mondo. Scrolla il capo un paio di volte e si incammina verso la porta, forse sperando di essersi sognata quei colpi o, pregando, che siano Raido o Kouki piuttosto che Fumiko. I sogni son desideri che diventano realtà, perché quando va ad aprire la porta beh, la figura che va a trovarsi di fronte è proprio quella della sorella. Un sorriso andrebbe ad prender piede sul volto della Hyuga, lasciando andare quel poco di sonno che era riuscita a trovare. La guarda e niente, non sa cosa dire, non si aspettava minimamente di vederla alla porta di casa. <Kouki!> certo, poteva dire di meglio piuttosto che chiamarla per nome. Si fa di lato, lasciandole tutto lo spazio per poter entrare in casa, andando ad inchinarsi leggermente per indicarle di fare il suo ingresso senza nemmeno chiedere permesso. <Scusami se, ancora una volta me ne sono dovuta andare prima di riuscire a parlare con te…> maledetti animali, maledetta Konoha e maledetto Hiashi che ha deciso di morire male in una missione del piffero. <Vieni entra, andiamoci a sedere in salotto> direbbe dolce, aspettando che la ragazzina faccia il suo ingresso prima di richiudere la porta. L’ingresso è molto semplice, pavimento in legno fino al primo scalino dove, da lì in avanti e per tutta la casa, il legno è coperto dal tatami. Dopo un breve corridoio c’è direttamente la sa in cui le due ragazze possono andarsi ad accomodare, anche se sul divano c’è più di un animale in questo momento, aquila compresa sul bracciolo che fissa la bambina e la hyuga al loro ingresso in stanza. <Come stai? Come sta Mirako?> le chiede con evidente interesse mentre la inviterebbe a prender posto insieme a lei sul divano [Chakra off]

23:38 Kouki:
  [Interno casa] Attende diversi secondi, durante i quali i pensieri vagano dai più catastrofici, come il pensarla bloccata da qualche parte, ferita, in ospedale, oppure attirata in qualche trappola da Otsuki… fino a quelli più normali del tipo: magari è solo uscita, o sta dormendo, data l’ora. Ma la piccola Chunin è nota per il suo pessimismo e la paranoia che si porta dietro. Il visino si fa preoccupato, ma per fortuna tutto viene messo da parte quando finalmente la porta le viene aperta. Sua sorella è lì, davanti a lei, e le sorride. Ci potrebbe essere qualcosa di più accogliente di quello? Di rimando anche la piccola sorriderebbe, una linea appena accennata ma sincera e dolce. Ne osserva gli occhi e il pigiama, convinta di averla quindi disturbata. <Scusami, forse è un po’ troppo tardi.> titubante in quel suo dire, non sapendo proprio se sia il caso quindi di andare via o meno. Ma l’altra non sembra preoccuparsene, si scusa di qualcosa della quale la piccola non le fa una colpa e lo dimostrerebbe alzando un poco le spalle e scuotendo appena la testa. Accetta l’invito ad entrare e muove i suoi passi, andando a guardarsi intorno in quel luogo nuovo. Con cura analizza ogni dettaglia, l’architettura, i colori, persino i profumi se ce ne sono. <E’ una casa carina.> afferma anche se per ora ha visto solo l’ingresso, e il salotto ora che avanza. La piccola va a fare qualcosa di nuovo, ovvero si prende la ciocca alla destra del suo viso, la punta, e andrebbe a giocherellarci. Invece che tormentarsi le dita, insomma, sceglie di prendersela con i suoi capelli. <Quanti animali.> il divano ne è pieno, lei che ha solo un gatto, ma la sua attenzione viene attirata dal mamba nero sul divano. <Oh!> sembra illuminarsi dato che quell’animale le ricordano le sue creature, quelle che lei reputa un po’ come sue figlie. Si avvicinerebbe dunque, ma senza toccare, si limiterebbe ad osservare da distanza la serpe, e dopo un lungo silenzio, però, andrebbe a voltarsi verso Shade. <Ascolta… io non so cosa sia successo l’altra sera, e se Mirako ti ha ferita mi dispiace tanto. Lei credo stia bene ora, anche se è sempre molto arrabbiata. Io, insomma, diciamo che me la cavo comunque.> una piccola pausa, per poi continuare. <Tu come stai? Come mai eri a casa mia? E’ successo qualcosa?> paranoia e preoccupazione che si fanno vive, distorcendo appena quel suo visino apprensivo ora. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

23:52 Shade:
 Le scuse della bambina vengono accolte con un espressione confusa. Inclina la testa di lato e la osserva per qualche secondo, perplessa, prima di iniziare a parlarle crucciando la fronte. <No, tranquilla. Sai che mi fa piacere passare del tempo con te> sorride di nuovo tornando alla posizione iniziale per poi cercare di avvicinarsi alla piccola per poterla abbracciare dolcemente, anche se per poco, visto che, dopo aver chiuso la porta, vanno a spostarsi in sala. Lì nota subito la presenza degli animali e la cosa che probabilmente la lascia più sorpresa è vederla affascinata da quella serpe con cui solitamente non ha molto in comune. Il mamba è sveglio ormai, un po’ come tutti, e alza la testa in direzione di Kouki, facendo guizzare fuori la lingua per annusare l’aria un paio di volte, prima di rimettersi a dormire tranquillo, come se nulla fosse successo, come se la presenza della bambina per lui non fosse poi questo gran problema o pericolo. Anzi, si mostrerebbe fin troppo tranquillo considerando che hanno in casa un estranea. <Secondo me gli piaci> ammetterebbe con un sorriso la Hyuga, prima di sentirle pronunciare delle parole che la lasciano più sorpresa che altro. <Kouki, ti ho già detto che non hai nulla di cui dispiacerti.> è sincera e dolce nel tono. <Mirako non mi ha ferita, in nessun modo. Quello che ha detto, la maggior parte delle cose, è vera.> sospira, è decisa a raccontarle quello che è successo, altrimenti non avrebbe senso aspettarsi che lei si fidi se per prima non dimostra questa fiducia. <Io sto bene tutto sommato> ammetterebbe andando ad accarezzare la testa piumata dell’aquila. <Ero venuta per passare del tempo con te e per dirti che ho “fatto pace” con Fumiko….più o meno> almeno ora non si odiano più suvvia. <Ed ero preoccupata per te. Fumiko mi ha detto che non hai preso bene la notizia del bambino e io volevo restarti accanto…volevo solo passare del tempo con te…> la cosa più normale del mondo, visto che la considera sua sorella. <Ma ammetto che mi ha fatto piacere incontrare Mirako. Mi sono resa conto, Kouki, che non ti ho mai chiesto di parlarmi di te, non del tuo passato eh, quella è una decisione che spetta solo a te, ma di quello che ti piace, di quello che vorresti fare, se ti piacciono gli animali…cose simili> è evidentemente dispiaciuta per aver sottovalutato queste piccole cose. <Mi dispiace Kouki, sono una pessima sorella> però vorrebbe rimediare, è evidente. [Chakra off]

00:09 Kouki:
  [Interno casa] Si sente dire quelle dolci parole che le sollevano di molto il morale e le preoccupazioni. Come con tutti coloro che ha incontrato, le serve qualche attimo prima di potersi assicurare che effettivamente sono persone che non la abbandoneranno… a parte sua madre, evidentemente. Si cruccia, si pente di essersi fidata di lei non una, ma due volte, e quell’assenza le porta dei dubbi ben maggiori. Se è stata abbandonata, tradita, da sua madre, colei che le aveva giurato di amarla e di starle vicina sempre… cosa impedirebbe anche a suo padre o a Shade di fare lo stesso? Si sente terribilmente nuda e con scarsa fiducia, ma non vuole rovinare quella serata con le sue paranoie, quindi si limita a sorridere ed entrare in casa. <Va bene. Sai, piace anche a me, anche se non so bene mai come comportarmi.> ammette senza problemi, ma con assoluta sincerità, non aspettandosi quell’abbraccio ma accogliendolo comunque come se fosse una manna dal cielo. Si stringe a lei, dolcemente e per quel poco tempo che rimangono attaccate. Forse avrebbe dovuto farlo lei? Ha ancora molto da imparare, è evidente. Comunque sia si lascia completamente andare una volta visti gli animali e il mamba, il quale la guarda facendo saettare la lingua. Sorride, divertita, e come in una sorta di complicità anche la ragazzina farebbe lo stesso. La lingua verrebbe portata fuori dalla bocca, saettando nell’aria come quando, ad innata attiva, va a saggiare i sapori e le fonti di calore nell’aria, proprio come un serpente. Lo imita dunque, per poi lasciarsi andare a una piccola risata. <Davvero? È molto bello.> si volta ora verso l’aquila, ma è forse un po’ più restia verso quel rapace, anche se comunque le sorride. <Com’è vivere con tutti questi animali? Ti faranno una gran compagnia.> commenta verso di lei, normalmente, sentendosi in una di quelle poche volte in cui si sente una bambina normale. Viene comunque rincuorata dalle parole della sorella e sospira nel sapere che non le è stato fatto alcun male. <E che cosa ha detto di tanto vero?> dubbiosa in merito, perché dubita nelle buone intenzioni di Mirako, ma continua ad ascolta l’altra, senza interromperla. <Hai fatto pace? Davvero? Ne sono felice!> non lo nega e non recita, ha accolto quella notizia con grande entusiasmo, leggibile da quel sorriso luminoso che si delinea sul visino. È raro vederla così, e solitamente lo è solo con suo padre e con sua sorella… e un po’ anche con Fumiko ormai. <Cosa vi siete dette? Vi siete comprese?> vuole sapere, è curiosa, ma poi la ragazza va a tirar fuori l’argomento del bambino. <Non voglio nemmeno pensarci all’idea di quel bambino.> tronca il discorso con un gelo che non sembra quasi appartenerle… eppure è sempre lei. La sua freddezza, il suo distacco, come era un tempo. <Non lo accetto.> e sembra quasi categorica. Ma poi sua sorella va ad aggiungere delle cose che la piccola non sembra comprendere. Corruga la fronte, non capisce e inclina leggermente la testolina di lato. Quelle domande sono strane, quel suo chiederle gli interessi. <Perché? Sono cose importanti?> è una domanda sincera, decisamente ingenua, che dimostra quanto lei sia poco avezza a quel genere di cose. <Non lo sapevo, nemmeno io ti ho mai chiesto cose simili… dici che sono importanti? Se si, allora se ti interessa risponderò. Mi dispiace, io non ci ho mai pensato.> sembra andare nel panico, quel non avere la minima idea di cosa dover fare. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

00:32 Shade:
 Non sa come rispondere alla prima affermazione della bambina. Lei non sa come comportarsi, mentre invece Shade si comporta come meglio crede. Sa però che al mondo siamo tutti un po’ diversi, sa che loro, anche se si considerano sorelle, non si assomigliano come due gocce d’acqua, come è giusto che sia, per questo arriva a dare una risposta semplice e diretta. <Non pensare a come dovresti comportarti, lascia che sia il tuo cuore o il tuo istinti a dirtelo. Se vuoi dirmi qualcosa fallo, se vuoi abbracciarmi fallo, se vuoi picchiarmi…se proprio credi che ho sbagliato fallo sennò evita…> è preoccupata che Mirako possa prenderlo come un invito a nozze e quindi mette le mani avanti, anche se non è ancora sicura che Mirako possa sentirla visto che Kouki non ricorda nulla di quella loro conversazione. Il comportamento della bambina, di fronte al mamba nero la diverte, al punto da farle scappare una piccola risata che viene velocemente interrotta per via della domanda. <Oh…> sembra felice e allo stesso tempo triste di aver ricevuto quel quesito semplice. <Bello. Fanno si molta compagnia…> e improvvisamente sembra abbattuta <e anche molti dispetti> e poi si riprende velocemente. <Anche se sentiamo tutti la mancanza del loro padrone…il lupo non si è mai ritirato a casa, e i cavalli ancora si rifiutano di mangiare a volte…insomma è bello non essere soli ma non è facile> sempre meglio che esser tornata a vivere nella sua vecchia casa da sola. <Ora abbiamo anche un panda rosso ad essersi unito al branco, anche se è ancora in fase di addestramento…> eh sai, potrebbe giusto dar fuoco a casa eh! Poi si torna su Mirako e non sembra esser molto preoccupata delle domande su di lei. <Che lei è l’unica che rimarrà davvero per sempre al tuo fianco, per esempio> è mortificata dal suo iniziare da quel singolo e orrendo argomento. Soprattutto perché detto senza un minimo di tatto. <Perchè io potrei morire, come è successo a Hiashi…e potrebbero accadere cose simili, cose brutte, a chiunque tu ami, al di fuori di Mirako. Lei…> ancora una volta si mostra incredibilmente dispiaciuta nel dirle quelle parole. <Ha dimostrato una forza non indifferente, è molto testarda e molto sicura di se, ma sono tratti che apprezzo della sua personalità. Mi è dispiaciuta esser stata rifiutata sul nascere anche solo come alleata.> sa che sarà dura avere un vero rapporto con Mirako <Ma come ho detto a lei, Kouki, io farò di tutto per rimanerti affianco, finchè la vita me lo concederà>. L’argomento successivo è tanto delicato per Shade quanto per Kouki, e riguarda ovviamente Fumiko. <Lei è venuta a parlarmi e io sono stata…fredda con lei. Le ho detto che le voglia ancora bene, molto, ma che ho perso fiducia in lei e mi servirà del tempo per riacquistarla. La sua gravidanza> sa che la sorella non vuole pensarci, ma deve dirlo prima di cambiare totalmente argomento. <nemmeno io sono stata molto felice di saperlo. Poi però ho pensato che Fumiko si merita qualcuno da amare con tutta se stessa, come Raido ama te> non crede che Raido smetterà di volere bene a Kouki per la nascita di un bambino. Però il solo dubbio le mette ansia, al punto da torcerle lo stomaco e farla stare male. Vorrebbe chiederle scusa anche solo per aver tirato in ballo l’argomento, ma ormai è tardi. <Io non so quanto sono importi per te, ma mi piacerebbe sapere di più su cosa ti piace, su tuo futuro…anche sui tuoi dubbi. Vorrei che tu fossi libera di poter dire qualunque cosa in mia presenza, anche esprimere il tuo odio verso di me o verso altri> sfogarsi quindi di qualunque peso si porti dentro [Chakra off]

00:58 Kouki:
  [Interno casa] Lasciare che sia il suo cuore a parlare. Parole molto simili a quelle che le sono state dette da suo padre circa un anno fa. Sa che è così, eppure è ancora difficile per lei. <Lo so, si. In effetti lo so. Ma trovo ancora qualche difficoltà.> commenta, iniziando a lasciarsi andare. <Non conosco i sentimenti, e alcuni non so gestirli e non so nemmeno come si chiamano. In questo io e Fumiko siamo molto simili.> sospira, scuotendo la testa. <Ma a volte cose semplici per gli altri, per me sembrano così lontane, incomprensibili. Non ci penso perché non credo nemmeno che esistano. Non lo faccio con cattiveria.> sembra abbattuta di quello, di quel non riuscire ad essere effettivamente normale, eppure si sta aprendo con sua sorella ora. <Mia madre mi aveva detto una volta che è normale, perché devo ricominciare da zero, ma ho paura di commettere errori, io che voglio essere perfetta.> qualche suo obiettivo non è mai morto del tutto alla fine. Non dice altro, semplicemente ascolta le risposte di Shade a quella sua domanda sugli animali. Si cruccia nel vederla perdersi per qualche istante, non prestando attenzione ad avere il giusto tatto per la morte di Hiashi, ma appunto, non lo fa con cattiveria. <Capisco. Ma forse tu potrai aiutarli.> se ora se ne occupa lei, potrebbe, no? Si guarda intorno alla fine, alla ricerca del panda rosso, senza vederlo. <Dov’è?> domanda curiosa, per poi zittirsi nuovamente ed ascoltare l’altra. Quelle parole fanno male, non sono di certo il meglio che potesse aspettarsi, ma sa anche lei quando Mirako abbia ragione. Stringe i pugni, il viso si abbassa. <Già.> di nuovo il tono si fa basso e sibilante, più freddo. <Lei rimarrà sempre con me, mentre gli altri… gli altri potrebbero tutti abbandonarmi. Mia madre lo ha fatto… e se lo ha fatto lei dopo che mi ha promesso il contrario per ben due volte… cosa potrebbe impedirlo anche a voi altri di farlo?> le manca nuovamente quella stabilità che a fatica aveva cercando con i suoi genitori. Venuta a mancare con la venuta di Fumiko… e che da allora è instabile. <Io voglio avere fiducia, ancora una volta. In te, papà… ma quella paura mi logora.> alla fine basta poco, ed è lei stessa a dire qualcosa di sé. <Stai attenta con Mirako.> non aggiunge altro, dopo tutto l’ha già avvertita a sufficienza, mentre ora vuole sentire qualcosa in più tra la Hyuga e Fumiko. Certo non è la riappacificazione più desiderata, ma è qualcosa. Annuisce. E poi… ancora il bambino, e le sembra di stare sulle montagne russe dell’emotività. <Quel bambino è sangue del loro sangue. Di Fumiko e mio padre. Quel bambino sarà figlio di mio padre tanto quanto io non sarò mai. Perché è suo al cento per cento.> anche questo sembra logorarla, le fa stringere i pugni, la rabbia si palesa e a quel picco emotivo si presenta il dolore alla testa. La vista si offusca. Quella dannata infezione torna in circolo. <Mi abbandonerà, come ha lasciato mia madre e come mia madre ha lasciato me.> una mano va a sorreggersi la testa, mentre il corpo oscilla. <E’ un pericolo, non capisci?> si, si sta riferendo al bambino, e osserva Shade come un piccolo animaletto spaventato. E a questo proposito sembra che la ragazzina abbia preso in parola l’ultimo dire della Hyuga, si sta lasciando andare, si sta confidando con lei. <Io non so cosa sia degno di nota o meno.> commenta infine, senza aggiungere altro. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

19:54 Shade:
 Ascolta il dire della bambina portandosi una mano alla bocca, iniziando a mangiucchiarsi l’unghia leggermente pensierosa, prima di riprendere a sorridere. <Le difficoltà sono normali. Prenditi i tuoi tempi Kouki, anche io non sono molto brava alcune volte> ammette, con un sorriso, anche se non ha alcuna intenzione di paragonarsi a Fumiko o a lei. <Ho accantonato completamente i sentimenti negativi, avevo iniziato a vivere nell’amore e ora…>prende una piccola pausa, ripensando all’ultimo periodo <mi ritrovo a fare pensieri che non mi sarei mai aspettata e che mi spaventano, perché a farli sono io.> ritrovarsi a pensare che il bene altrui non valga più nulla ai suoi occhi sembra quasi farle male. Lascia lì il discorso momentaneamente appeso e abbandonato a se stesso, sicura che questo tornerà ad esser trattato con incredibile facilità durante il resto della serata. <La perfezione è…una cosa orrenda.> ammette atona, come se considerasse quella espressione, quel suo desiderio, un fastidio. <Io posso dirti che sei perfetta così come sei. Ma questa frase, per me, significa che, comunque tu voglia essere, io ti considererò sempre mia sorella. Ma di base la perfezione rende la gente pericolosa…> il discorso è difficile, non sa nemmeno come esprimersi e, spiegando una gamba, andrebbe a voltare il busto da seduta sul divano, tornando ad osservare la bambina con un sorriso, amareggiato, ma pur sempre un sorriso. <se ti ritieni la perfezione, la persona migliore del mondo, non darai mai retta a chi ti circonda, non ti metterai mai in dubbio e non potrai mai migliorarti o capire un tuo errore. Se io mi fossi ritenuta perfetta qualche mese fa…beh…probabilmente ora sarei già bella che morta alla prima missione. Troppo pura, troppo ingenua, mi definivano così, no?> non lo sa nemmeno lei, è molto confusa, e sembra sollevata nel sapere che la ragazzina ha voglia di parlare del panda piuttosto che continuare quel discorso che la sta facendo sentire un mostro, perché sta criticando l’aspirazione della sorella. <Ah è in camera da letto. Se vuoi lo vado a prendere> direbbe con fare abbastanza allegro, andando ad alzarsi dal divano e dirigendosi automaticamente in direzione della camera da letto che, come minimo, ormai sarà bella che andata, distrutta dalle palle di fuoco di quella piccola e dolce creatura. Ma si blocca nel sentirla parlare, con un tono più freddo, di come Mirako sarà veramente l’unica ad amarla per sempre. <No. C’è differenza fra me e tua madre Kouki> la mette in guardia, non vuole essere messa alla pari di una persona che, per ben due volte, lascia indietro quella che considera sua figlia, e lo fa con un tono che non riesce a nascondere un velo di rabbia per il comportamento della donna. <Io non ho intenzione di abbandonarti, anche se Mirako dovesse farmi del male, anche se tu dovessi allontanarmi. Io rimarrò al fianco in qualche modo e, se mai un giorno saremo l’una contro l’altra, non mi permetterò mai di attaccarti> sa che probabilmente non sarà lo stesso da parte sua, soprattutto se c’è Mirako di mezzo, e la cosa le fa un po’ male, ma quello sarà il giorno in cui romperà la promessa e smetterà di combattere. <E se dovessi infrangere questa promessa, senza un valido motivo, di a Mirako che ha il diritto di fare di me quel che vuole> poi da della masochista a Fumiko, quando per Kouki è evidente che sarebbe disposta a sopportare praticamente tutto. Il tono con cui ha pronunciato l’intero discorso è serio, non lascia trasmettere dolcezza, come se quelle parole fossero una promessa continua. Un'unica promessa che mette la Yakushi al centro della vita della Hyuga in una maniera evidente. <A cosa devo fare attenzione quando sono con Mirako?> lo chiede questa volta, curiosa, di come la bambina la pensi e di cosa la preoccupi riguardo all’altra metà di se. Ed ecco che il discorso scivola lentamente di nuovo verso Fumiko e quel bambino. Ecco perché non le piace, perché fa male alla sorella. Anche lei ha sentito quel dolore, lo ha percepito nel momento in cui Fumiko, dopo averle chiesto scusa, dopo averle spiegato le sue motivazioni, è scomparsa nel nulla. Esattamente come Raido che, dopo averla consolata dalla morte di Hiashi, l’ha lasciata con Kouki e ha fatto la stessa fine della ragazza. Che i due abbiano qualche problema nella loro relazione probabilmente non ne è conoscenza, ma l’unica idea che riesci a farti in una situazione simile è che Raido e Fumiko siano insieme e che lei, stupida di una Hyuga, sia stata evidentemente lasciata indietro. Ma lo ha capito, si, che lei non è più parte di nulla. Non ha mai avuto una famiglia in realtà, esclusa quella che ricorda della sua infanzia e ora se ne sta lì, appesa ad un unico filo rosso, quello di Kouki, dondolando sopra un limbo e, al momento, guardando pericolosamente verso il basso. Questo la rende sempre più instabile, ma continua a nascondersi dietro quella maschera di dolcezza e bontà che con il tempo sta imparando a tenere sul volto anche quando si sente morire dentro. Le si stringe il cuore a vedere Kouki sofferente in quel modo, motivo per cui cercherebbe di avvicinarsi alla bambina, per abbracciarla, per tenerla a se, come se tentasse di assorbire tutto il male che questa sta provando, arrivando a chiedere gli occhi con forza, stringendo più quelli che il corpo gracile della bambina alla quale, per paura di farle male, riserverebbe si un abbraccio forte ma non doloroso. <Kouki. Tu sei figlia di Raido tanto quanto lo è quel bambino.> lo dice con sicurezza, con fermezza e decisione, mentre quelle parole sono per lei una pugnalata al cuore che le procurano una sensazione di dolore in tutto il corpo. <Lui non ti abbandonerà mai, ne sono certa. Lui ti ama, più di qualunque altra cosa e amerà quel bambino allo stesso modo, senza sottrarre a te quelle attenzioni che meriti> in fin dei conti Raido ha cercato in tutti i modi di farle incontrare. <Raido è una brava persona> seh <se ha lasciato tua madre qualcosa deve essere successo, qualcosa che io non conosco e non posso giudicare, ma con te…da quando l’ho conosciuto, ha fatto di tutto per farci incontrare, per darti un amica vicina alla tua età, per farti sentire meno sola.> cercherebbe di strusciare la guancia contro la testa della ragazzina, con un movimento singolo e lento. <Lui non ti abbandonerà mai.> e se dovesse farlo sarebbe la prima a partire per trovarlo e ucciderlo. <Può succedere che, fra impegni e missioni delle persone finiscano per non vedersi più così spesso, ma non significa nulla, non bisogna sentirsi abbandonati a se stessi…bisogna prendere la loro lontananza come un occasione per conoscere altre persone.> sta cercando di convincersi da sola piuttosto che convincere Kouki, iniziando ad allentare, progressivamente, la pressione di quell'abbraccio. [Chakra off]

20:34 Kouki:
  [Interno Casa] Le parole di Shade sono chiare e corrette, la ragazzina deve prendersi i suoi tempi e i suoi spazi, pian piano, come già sta facendo da un po’, deve abbracciare ogni tipo di sentimento e sensazione, dare loro dei nomi e comprenderli. Ma così come lei, anche la Hyuga ha un problema simile e la osserva mentre glie ne parla. <I sentimenti negativi non sono da condannare, è normale provarli, giusto? Così come quelli positivi.> risponde a quelle parole con un tono pacato anche se leggermente confuso, perché sta parlando di un tema che non conosce poi così bene. <E’ normale provarli, fa parte dell’essere umano e alcuni sono utili, certo come ogni cosa non bisogna mai esagerare. Né nel bene, né nel male.> l’equilibrio alla fine è la cosa più giusta, e la Yakushi ha iniziato a comprenderlo. Con calma e sicurezza ne parla quindi alla sorella, con quella frase che vorrebbe calmare i pensieri della Hyuga. <Esattamente che pensieri ti ritrovi a fare?> domanda perché alla fine servirebbe una risposta per avere la situazione ben chiara in mente e poter essere più di aiuto. Silenzio infine mentre l’altra riprende a parlare, un discorso con il quale non si sente totalmente in accordo provando un senso di dolore non solo a livello del petto, ma anche della testa. Ma è tutto così lieve che quasi non ci fa caso, e di certo ignora le parole cariche di veleno che Mirako fa rimbombare nella sua testa. <Sbagli.> inizia, il tono basso, forse un po’ lontano, ma incredibilmente tranquillo e condito con un piccolo sorriso. <Non ho mai sottovalutato niente e nessuno. Mi sono sempre impegnata per migliorare e diventare più forte. Per me essere perfetta significa non fare più errori, essere inattaccabile, più forte di tutti, ma non per questo mi metterei mai a sottovalutare la situazione o non ascoltare gli altri… sarebbe segno di imperfezione. E’ Mirako quella più arrogante, lei lo farebbe.> solleva appena le spalle, senza far cadere quel piccolo e sincero sorriso che sembra illuminare un po’ di più il suo pallido visino. Si siede sul divano, facendo ben attenzione al mamba nero e ai diversi animali, sperando forse in cuor suo di poter avere un qualche tipo di contatto con quel serpente. <Io ti definivo troppo ingenua, perché avevo paura che ti avrebbe portata alla morte esserlo. Ma come ti ho detto è importante l’equilibrio, e mai andare da un estremo all’altro.> afferma abbassando poi lo sguardo. <O almeno io la penso così…> lei, proprio lei, la vera Kouki, non macchiata in alcun modo dall’influenza di Mirako. <Ma probabilmente sono solo brava a parlare, faccio fatica a seguire questo pensiero anche io.> purtroppo l’Altra sua metà non le permette un simile lusso, ma mai nella sua vita si separerebbe da Lei. <Come mai in camera da letto?> domanda alludendo all’animale, mentre l’altra si alza per andare a dirigersi verso la stanza probabilmente, ma il discorso la blocca sul posto. Ascolta quelle parole, quella differenza che Shade stessa afferma fra lei e sua madre, eppure fa fatica a fidarsi totalmente di quelle parole, così come inizia nuovamente a non fidarsi di suo padre. Sa che le vogliono bene, sa che non l’abbandonerebbero mai… eppure quella paura si insinua in lei come una serpe velenosa, rendendo la sua mente instabile e la sua sicurezza nulla. Probabilmente solo il tempo le darà sicurezza, solo il tempo le farà capire che Shade e suo padre hanno effettivamente ragione, e quella sua paura potrà essere accantonata. Ma per il momento come può farlo? Soprattutto con questo bambino. <Vorrei poterti promettere la stessa cosa, davvero. Ma se ci trovassimo nemiche per un qualsiasi motivo, temo che Mirako non sarebbe così clemente. Tu non devi permetterle di farti del male, e se significherà colpirmi, dovrai farlo.> anche la piccola ora è seria, terribilmente seria, ben conscia che il pericolo è davvero alto con l’Altra. <Ma spero con tutto il cuore che non saremo mai nemiche, anche perché non ne vedo la ragione ora.> insomma è un’opzione talmente lontana e surreale che nemmeno la prende in considerazione. Invece un’opzione terrificante e reale è che proprio lei potrebbe fare del male a quel bambino. Lo ritiene un pericolo, lei e non Mirako. È qualcosa di nuovo e del quale l’Altra approfitta senza pensarci su due volte… sente la sua Voce, la sprona, la invita a nutrire quei suoi pensieri, cercando di farle perdere quel freno logico che le impedisce di pugnalare al ventre Fumiko. La testa fa male, gira, e lei chiude gli occhi sentendosi terribilmente in colpa, e allo stesso tempo in frantumi. Ha paura di se stessa, di Mirako, si ritrova ad avere paura di tutto. Ma quei pensieri e quei dolori sembrano venire meno quando sente l’abbraccio della sorella. Un caldo ed affettuoso abbraccio, forte, ma non doloroso. Rilassa i muscoli, appoggia la testa contro il petto dell’altra e lentamente cercherebbe di sollevare le manine per stringersi a lei, alle sue vesti. Un sospiro e in silenzio continua ad ascoltare quelle sue parole. Scuote la testa però, lentamente, a quelle prima parole. Mai ne sarà convinta al cento per cento, mai sarà sicura di essere allo stesso livello di quel bambino. Le si strugge il cuore al pensiero che quella non è la sua famiglia. <Mamma ha fatto un errore, ma in buona fede. Non ha avvertito del fatto che si sarebbe allontanata per poter elaborare un lutto e le cattiverie che le furono inferte. Fu rapita e tenuta segregata, suo padre morì e lei si è dovuta allontanare per elaborare e diventare forte. Si è solo dimenticata di avvisare.> si confida con sua sorella, per la prima volta, e quei ricordi ritornano e il dolore si fa sempre più intenso e le manine si stringono di più. <Papà le aveva giurato amore eterno, dovevano sposarsi, dovevamo diventare una famiglia. E mentre io l’aspettavo, lui mi lasciava da sola per andare dietro a Fumiko.> strano, la rabbia e il dolore sono ancora presenti, anche se meno accentuati rispetto a prima. <Ero da sola. Perché lui pensava ai suoi istinti.> gelida nella voce. <Quindi anche lui mi aveva abbandonata, per così dire.> e forse non era nemmeno la prima volta… che dire di quando era spartito a Konoha per allenare qualcun altro e non farsi più sentire, quando ancora viveva per strada? <Ho odiato papà. Ho odiato Fumiko. Ho odiato mia madre. Ma quando lei è tornata, ha riconosciuto subito le sue colpe, non ha cercato scuse. E tutto l’amore che mio padre provava per lei, così forte e puro… be, a quanto pare non lo era se non ha nemmeno provato a perdonarla. Non ne ha più voluto sapere, perché ora aveva Fumiko.> sentenzia, ripercorrendo quei ricordi decisamente dolorosi. <Ma ora me ne sono fatta una ragione. Sto iniziando ad accettare Fumiko e mia madre se n’è andata nuovamente.> sembra vuota ora, vuota di ogni sentimento, forse esausta e incapace di sopportare oltre quel ciclo che sembra ripetersi all’infinito. <Ma non appena sento di ritrovare un po’ di stabilità, viene sempre qualcosa che la turba. E ora quel qualcosa è il bambino.> si prende una lunga pausa, silenzio, dopo che ha confidato parte di quel dolore a quella che considera come una sorella. <Per questo ho paura che mi abbandoni anche lui, nonostante tutti non facciano altro che ripetermi il contrario.> annuisce alle sue ultime parole, ma chissà se ne è davvero convinta. <Certo, può succedere. Ma io non riesco a fare nuove conoscenze. Mi ha fatto conoscere te, che sei di Konoha quando io sono di Kusa. Insomma… la mia vita si basa comunque a Kusa e io lì non conosco nessuno.> mormora appena, stringendosi ancora di più a lei, a sua sorella. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

21:06 Shade:
  [In casa] La bambina non ha poi più di tanto torto. I sentimenti negativi non sono da condannare come non sono quelli positivi, e la base di tutto dovrebbe essere un armonico equilibrio fra positivo e negativo. Ma non è così semplice come sembra, non nella sua testa al momento. Il suo cuore è ancora ricolmo di tristezza, non riesce a trovare l’amore che provava un tempo per ogni essere vivente, non riesce nemmeno a trovare la gioia che un tempo la portava a sorridere a qualunque cosa, oggetto o animale incontrasse. Si sente persa, spaesata, in un agglomerato di sentimenti fuori controllo. <Io non lo so…> ammette di non sapere tante cose, questa è una quelle. <Io non so cosa è giusto e cosa è sbagliato, spero di ritrovare un mio equilibrio il prima possibile, prima che sia troppo tardi> e che il suo cuore si sbilanci verso un punto di non ritorno, quello ce Fumiko ha evidentemente toccato molto prima di lei. E poi le arriva una domanda che non la coglie impreparata, ma che, allo stesso tempo, la porta a non saper cosa rispondere, ritrovandosi a scavare in una serie di buchi neri che cercando di portare via tutta l’immondizia che la sua mente riesce a produrre, ma uno è rimasto fisso nella sua mente, più di molti altri. <Il desiderio di far soffrire il resto del mondo quanto abbiamo sofferto noi…> noi, intenso che per la piccola Kouki e la sua altra metà, che come lei hanno avuto un passaggio abbastanza negativo nella loro vita. <…e di far provare alla gente il dolore e l’abbandono di una persona casa…> insomma non sono le cose più belle da pensare al mondo. <Voler capire fino a dove posso spingermi senza provare…nulla…per la vita altrui> e questo la fa rabbrividire, al punto che porta la mano destra a sfregare il braccio sinistro, come a voler rafforzare il concetto e cercare riparo dal gelo nel suo cuore. <Ma li combatto…> con forza e tenacia e una grande forma di caparbietà. Il discorso relativo alla sua idea di perfezione, andrebbe ad annuire con evidente interesse, ritrovandosi a vedere quella sorta di equilibrio di cui parla la sorella e quella idea di perfezione che non sembra nemmeno poi tanto sbagliata, sebbene lei trovi la perfezione sbagliata di base. Non commenta, sospira, pensierosa, mentre osserva il mamba andare ad avvicinarsi alla ragazzina, per nulla insicuro e apparentemente non aggressivo, tentando di entrare in contatto con il corpo di lei, provando evidentemente a salirle sulle spalle, posizione alquanto comoda per un serpente, seppur non eccessivamente abituato ad arrampicarsi come lui. Però si parla ancora una volta di Mirako, di come questa non si farebbe scrupoli ad attaccarla. <No Kouki….non ti colpirei. Quello sarà il solo momento in cui smetterò di combattere> anche in questo momento sta combattendo contro se stessa, per provare a trovare un suo equilibrio. <Anche io spero di non esser mai contro di te o contro Mirako…>. Infine viene quella confessione, quella completa confessione di quello che le passa per la testa, di quelli che sono i problemi del suo presente, della sua gelosia e del suo dolore per esser stata abbandonata dalle persone che ama, per aver visto il padre cadere vittima del fascino d Fumiko e finire con il farsi plagiare dallo stesso. Quello che per loro è una relazione solida vista da fuori è probabilmente un legame fra i due che supera ogni loro immaginazione. <Raido non ti abbandonerà> lo ripete ancora una volta, anche se il tono si fa un po’ più freddo subito dopo. <E se dovesse farlo andrò a cercare spiegazioni da lui e da Fumiko…> perché si, si sono riappacificate ma no, non ha ancora ricominciato a volerle bene come prima. <Vuoi che ti aiuti a conoscere qualche persona di Kusa? Ammetto che mi darebbe un po’ fastidio però…> se perdesse anche l’affetto della sorella rimarrebbe di nuovo da sola, ma non vuole nemmeno che lei sia sempre costretta a viaggiare per rimanere al fianco di un amico. [Ch off]

21:29 Kouki:
  [Interno Casa] Entrambe non sanno molte cose e fanno fatica ad elaborare sentimenti ed emozioni. Fatica a trovare un equilibrio, fatica a capire cosa sia giusto e sbagliato. La piccola si sente compresa ma allo stesso tempo spaesata quanto prima. Sono simili, possono comprendersi, ma nessuno delle due può dare risposte certe all’altra, e questo le porta a non risolvere i propri problemi, ma semplicemente a parlarne. <E’ lo stesso desiderio che ho anche io. Un equilibrio, stare finalmente bene.> mormora, la voce lontana come se stesse parlando di qualcosa di irrealizzabile. <Ma credo che sia molto difficile al momento.> non c’è solo quello, ma anche il suo passato, Otsuki e tutto quello che lo riguarda. C’è la malattia e il suo futuro trasformarsi in un mostro senza coscienza. Insomma parla come una condannata a morte ed è così. Tuttavia ora ascolta con attenzione ed interesse quello che la sorella le dice, i suoi pensieri e tutto quello che dovrebbe essere negativo per lei. Cosa la turba e quello che potrebbe desiderare. <Sono pensieri che comprendo, e non nego di farli anche io. Porti tanta sofferenza dentro di te e la sofferenza fa nascere tanta rabbia e tanto odio. Tutto questo ti porta inevitabilmente a formulare questi pensieri.> qualcosa di ovvio, ma che forse per la piccola Yakushi non lo è. Corruga la fronte cerca comprendere e trovare le parole più adatte. <Ma se tu stessa ti senti male per questi pensieri, allora vuol dire che sai cosa è giusto e cosa è sbagliato, e che forse hai solo bisogno di tempo per cicatrizzare le tue ferite.> parla con calma e sincerità, cerca di far andare il cuore e non la testa. <Sei tu e solo tu a sapere come ti senti. Se il non riuscire a provare nulla per la vita altrui ti crea tanto disagio, allora vuol dire che in realtà non è così. È che sei molto stanca e molto ferita. Per tutto quanto.> abbassa lo sguardo, stringe i pugni. <Desiderare che altri provino la tua sofferenza, per me è qualcosa di normale per chi è in uno stato simile… la differenza sta nel come ci si sente a pensarlo.> scuote appena la testolina, accennando un sorriso. <Magari anche Mirako prova le stesse cose, solo che lei a differenza tua e mia, non se ne fa un problema. Che dire… io faccio pensieri più che cattivi su un bambino non ancora nato. Desideri che non dovrebbero nemmeno esistere nei confronti di una creatura innocente.> risolleva il viso, gli occhi vanno a specchiarsi in quelli della sorella, mentre il mamba nero decide di avvicinarsi al corpo della ragazzina, ne ricerca il contatto e lentamente le risale fino alla spalla. <Oh.> un sorriso dolce e contento nel riuscire ad avere quel serpente così a contatto con lei. Cercherebbe in maniera lenta e pacata di avvicinare quindi una mano alla testolina della bestiola, per cercare di dargli una carezza, mentre di nuovo imiterebbe il movimento di quella lingua rettiliana. <Shade.> la richiama e si volta verso di lei, questa volta seria in viso, un tono che non ammette repliche. <Se ti dovesse succedere qualcosa per mano mia, perché tu ti sei rifiutata di difenderti da me… non me lo perdonerei mai. Mi sentirei così in colpa da perdere ogni contatto con la realtà.> è seria, non sta di certo scherzando, perché se mai dovesse perdere qualcuno per colpa di Mirako, la sua mente cadrebbe in un oblio senza fondo e senza uscita, in quel suo mondo carico di veleno ed odio. <Non voltare mai le spalle a Mirako, e non fidarti anche quando ti sembrerà esserti amica.> ribadisce quel concetto sperando che l’altra lo colga con più attenzione. Ma dopo quel suo confidarsi con lei ancora Shade continua a ripetere che suo padre non l’abbonderà, ma non otterrà un risultato positivo nemmeno questa volta. Per quanto la ragazzina possa annuire e comprendere appieno quelle parole, non riuscirà mai più a crederci fino in fondo. Scuote la testa comunque, preferendo non accettare quell’aiuto. <No, non fa niente, grazie. Dovrei riuscire a farcela da sola, se no non riuscirò mai a cavarmela in queste situazioni.> niente aiuto nelle amicizie, niente di niente. <C’è… c’è qualcosa che vuoi sapere su di me? Tornando al discorso delle conoscenze, insomma…> tentenna, non sapendo bene come prendere quel discorso. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

21:55 Shade:
 Entrambe vorrebbero trovare un equilibrio in quella specie di vita particolarmente difficile che si ritrovano a vivere, seppur completamente differente l’una dall’altra, perché quella di Kouki è davvero un inferno se paragonata alla sua. <So che le mie parole non avranno alcun senso> ammette con un espressione abbattuta, perché quello che sta per dire non ha senso per Kouki quanto non ne ha per lei. <Io ti aiuterò se vorrai…se ne avrai bisogno> ammetterebbe con un sorriso dolce, seppur conscia del fatto che non ha la possibilità di fare nulla per aiutare la ragazzina visto che non sa aiutare nemmeno se stessa. Però è a sua totale disposizione, nel suo limite del possibile, farà di tutto per la sorella, compreso non fidarsi di Mirako se necessario. I suoi pensieri sembrano non essere solo suoi e sembrano nascere, a dire della bambina, dal dolore che si porta dentro. <Avevo pensato…di allontanarmi un po’ da questo villaggio, da questa vita…per potermi riprendere senza rischiare troppo…ma ovunque io sia, con chiunque io sia, non cambierà la mia velocità di razionalizzazione.> certo se non ci fosse Wonderland e Aslan e Noboru sarebbe tutto più semplice, ma la solitudine potrebbe comunque rallentare il processo di cicatrizzazione delle ferite che si porta dentro. <Io so che non sono pensi che normalmente farei, che probabilmente non farebbe una persona tranquilla, che non facevo prima in un certo senso. E mi dispiace…e ci sto male…perché non capisco come affrontarli, non so se assecondarli> e rimane evidentemente sorpresa nel sentirle pronunciare quelle parole. Fare dei pensieri cattivi su un bambino che nemmeno è nato è qualcosa di impensabile per lei e il suo buonismo torna incredibilmente a farsi vedere. <Quando il bambino sarà nato…> maledetto bambino che rovina la vita di tutti. <…potresti iniziare a provare cose diverse per lui…magari vedendolo per la prima volta potresti iniziare ad amarlo come il fratello, o sorella, che sarà per te. Troverai in lui un nuovo pezzo di quella sgangherata e particolare famiglia, un pezzo che potrebbe farti anche sentire bene…se Mirako ti concedesse la possibilità di sentirti così> sorride dolcemente, mentre cercherebbe di allungare una mano verso il volto della bambina notando solo in un secondo momento il serpente che, dopo essersi fatto coccolare sulla testa da Kouki, andrebbe a mostrare i denti in un sibilo alla aiuto addestratrice. <Serpenti…chi li capisce è fortunato> ammette nei confronti della bambina, per andare ad allungare una mano verso la coda del bamba, tirandola un paio di volte come per fargli capire di moderare i termini, accompagnando il gesto con uno sguardo gelido nei confronti dell’animale. <Lo odio quando fa così> ammette con calma, sentendosi profondamente in colpa quando è Kouki a richiamare lei <Io mi sentirei profondamente in colpa a ferirti intenzionalmente Kouki…anche se solo per difendermi…> lo specifica non si sa mai, e all’ennesimo avvertimento su Mirako, va a confermare con espressione seria. <Resterò in guardia in sua presenza, se la cosa ti fa sentire meglio> Si fiderà della sorella prima che dell’altra ormai ha deciso e la cosa rimane abbastanza sicura nella sua mente. <Va bene> commenta sincera per le amicizie, trovando il successivo tentennamento molto dolce. <Ti piacciono i serpenti? Io sono ancora poco esperta, ma rimango un addestratrice…se vuoi qualche animale fammelo sapere eh. Poi…> non sa nemmeno cosa chiederle in questo momento. <Il tuo colore preferito?> le potrebbe regalare un Kimono <Il tuo compleanno?> tante domande tutte di fila. <Non so…hai voglia di dirmi tu qualcosa su di te? Quasi come se fosse una presentazione di quelle piccole sfaccettature di te che ti sembrano insignificanti ma che ti rendono completa.>[ch off]

22:22 Kouki:
  [Interno Casa] Comprende quello sconforto, è lo stesso che prova anche lei. Due persone che si vogliono aiutare l’un l’altra, ma senza avere la minima idea di come fare, o anche solamente averne la possibilità. Annuisce a quelle sue prime parole, trovando un sorriso tutto per la sorella. <Lo stesso vale per me, vorrei tanto aiutarti e fare qualcosa di concreto, ma non saprei cosa… se non parlare.> usa solo le parole, perché di certo non ha il potere di afferrare la tristezza dal cuore di una persona e tirarla via con la forza. Non è magica, anche perché si tratta di cose naturale, emozioni umane, e devono fare il loro corso. Non appena ascolta il desiderio della ragazza di allontanarsi per elaborare tutto, le torna in mente sua madre, quello stesso motivo per il quale l’aveva lasciata. Si irrigidisce, torna con la mente a quei brutti ricordi, ma la Hyuga dice qualcosa di altrettanto giusto. <Già, avrai sempre i tuoi tempi. Certo però…> sussurra, si interrompe nell’andare a pensare proprio quelle parole che poi continuano la sua frase. <… se tu potessi stare in un luogo tranquillo e sicuro, senza altri pensieri e difficoltà, forse potrebbe esserti più di aiuto.> stare in mezzo alla bolgia mentre si è emotivamente instabili non è di aiuto e lei lo sa bene. <Però almeno tu avvisami se decidi di allontanarti.> mormora timidamente, facendo quasi tenerezza e senza osare guardarla negli occhi. Se mai sentisse il bisogno di allontanarsi che almeno si tenga in contatto con lei tramite lettere. <Se questi pensieri ti fanno stare male, allora non assecondarli. Se arrecano danno a te stessa o ad altri, non assecondarli. Questo è un mio consiglio se vuoi ritrovare e mantenere il tuo equilibrio.> un aiuto per non perdersi, così semplice e lineare. <So che è difficile… so che a parole potrebbe sembrare tutto semplice, sono consapevole che non lo è affatto.> sa quel che dice, per lo meno sa di poterla comprendere. Sente la dolcezza della sorella in quelle successive parole, quel modo diverso di vedere quel bambino, ma ogni suo pensiero sembra un pugno nello stomaco della ragazzina. Non dice nulla e non accenna a muovere nemmeno la testa. Non annuisce, non la scuote, semplicemente rimane immobile ad osservare il serpente che andrebbe a coccolare. Non risponde a quella possibile visione futura, non saprebbe nemmeno che dire. Quel suo stato di assoluta assenza a quell’argomento viene scosso solo quando il serpente sibila contro la Hyuga. <Ehi.> certo, lei non è un’addestratrice ma nulla le vieta di riprendere un animale se questo si incattivisce con qualcuno. Lascia fare a Shade, lascia che rimetta in riga il suo animale e la Yakushi la osserva con un tenue sorriso. <Io non ho di questi problemi, i miei serpenti mi ubbidiscono sempre.> sorride, pare illuminarsi quando parla di questi animali, facendosi sfuggire una piccola risatina non cattiva nei confronti di quell’odio esplicato dalla sorella. <Sono un po’ particolari.> come ogni animale è particolare a se stesso, ma il discorso viene accantonato per tornare al ferirsi a vicenda. L’ascolta, annuisce. <Allora l’unico modo e non trovarci mai ad essere nemiche.> afferma semplicemente, candida nel mostrarle un altro sorriso completamente a suo agio in compagnia della ragazza. <Oh, si. Mi piacciono i serpenti e i gatti, a Mirako…> si blocca, no. Stanno parlando lei e Shade, Mirako non centra nulla, anche perché non dovrebbe parlare a suo nome forse. Non le piacerebbe. <Mi piacciono i serpenti e i gatti.> ribadisce, più convinta e serena. <A casa ho un micino nero, si chiama Kuro. Me lo ha preso papà…> sorride a quei ricordi. <E’ una piccola peste, ma mi piacerebbe avere un serpente. Solitamente devo crearli tramite la mia innata ed è un dispendio di chakra… svaniscono quando la disattivo o se vengono colpiti.> afferma un po’ sconsolata nel non poter portarsi in giro un serpente fedele. <Io i miei che creo con l’innata li capisco e ci parlo perché conosco la loro lingua… ma solo se la tengo attiva, se no non so se potrei parlare con i serpenti come il tuo.> indicherebbe il mamba. Un altro sorriso mentre passa alla domanda successiva, quasi lo trovasse divertente alla fine. <Il mio colore preferito è l’azzurro, accostato col bianco mi piace molto. E le sue sfumature insomma… e mi piacciono i ravioli al vapore e la carne.> sta parlando solo di se stessa lasciando Mirako in un angolino, la quale è solo disgustata dalla conversazione e niente più. <Ma… e i tuoi? Colore preferito, cibo… uhm… animale?> si ricorda di rigirare le domande ovviamente, perché se lei trova divertente quella sorta di questionario, allora forse lo sarà anche per Shade, no? Così davvero si conoscono? Non ne aveva idea. Continua a sorridere divertita, almeno fino a quando non viene nominato il compleanno. Si rabbuia per qualche attimo. <Uhm… io non so quando sono nata. Io e papà abbiamo semplicemente preso un giorno e deciso che fosse quello. Ma mi vergogno nell’ammettere che non me lo ricordo… non ho mai festeggiato, non sapevo nemmeno cosa fosse.> ammette questa volta accennando un piccolo sorriso tirato, come se volesse sdrammatizzare tutto quanto. Deve risollevare la situazione e forse ci riesce con una domanda per Shade. <Hai qualche passatempo particolare?> torna il sorriso, torna quel divertimento tanto puro che sembra allontanare da lei quegli oscuri pensieri. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

22:55 Shade:
 Il loro desiderio di aiuto reciproco è evidente, al punto di lasciarla libera di affermare con assoluta certezza e incredibile sconforto. <E dire che dovrei essere io la sorella più grande e mi sto facendo aiutare da te…mi dispiace Kouki, non voglio buttarti addosso i miei problemi…solo che se non ne parlo con te non so con chi parlarne.> la vorrebbe vedere confidarsi con sincerità verso di lei un giorno, ma per ora la sta davvero solo tormentando con il suo passato. La vede irriggidirsi all’idea di vederla partire senza avvisarla, per questo andrebbe a piegare la testa di lato, come confusa da quella reazione, dall’idea di vederla allontanare dalla città in cui vive e per questo, dopo averla rigirata un paio di volte su un lato o sull’altro, andrebbe a tornare ad osservare la ragazzina con un espressione confusa. <Vedi che se mi allontano…vengo alla magione, non scappo mica eh! Ho bisogno di stare lontana da Konoha, non lontana dal mondo.> sembrerebbe quasi esserci rimasta male all’idea che la sorellina non la voglia a casa con lei e poi, il lampo di genio. <Capisco devi preparare la stanza. Certo ti avviserò. Creeremo una stanza anti Fumiko> visto che non possono ancora vedersi di buon occhio, se ha bisogno di tare lontana da tutto ciò che è di Konoha, Fumiko è ovviamente compresa, ma Kouki no, lei che centra? Anche se effettivamente pensava di partire con Uta prima o poi e fare un piccolo e breve viaggetto in giro per i villaggi dell’alleanza, potrebbe essere un ottimo modo per svagare un po’ la mente. Immagina che per la bambina sarà difficile accettare il piccolo futuro arrivo, proprio per questo preferisce non insistere ulteriormente e lasciare che si abitui all’idea di avere un nuovo membro in famiglia con i suoi tempi. Il serpente intanto si fa piccolo quando viene sgridato da entrambe le ragazze contemporaneamente. Certo, si mostra particolarmente sicuro di se e, invece che contrattaccare, preferisce darsi alla fuga cercando di scendere dalle spalle della ragazza per provare ad arrivare sul pavimento e cambiare stanza. Lasciando solo l’aquila e il topino in loro compagnia. <Sono particolarmente particolari> un gioco di parole forse non necessario ma che la fa sorridere, un sorriso triste che si mantiene anche con la successiva affermazione di Kouki. <Ottimo, non saremo mai nemiche allora, o almeno ci proveremo> non è che c’è molto da dire, lei si impegnerà al massimo. Ascolta ogni sua affermazione su quello che le piace e quello che vorrebbe fare, la sua innata, il suo cibo preferito, un po’ di tutto messo lì come richiesto da lei. <Mh…Allora, io colore direi bianco, rosso e arancione. Amo particolarmente anche il blu…non appresso invece molto il verde…> le piace tutto a questa ragazza non c’è molto da dire o da fare. <Mi piacciono i dolci> si perde, come se avesse visto una torta dietro l’argolo che la chiama per nome e le chiede di mangiarla, ma scrollando il capo torna alla normalità. <Tutti i dolci…> va a specificarlo di nuovo. <Molto…> ancora pensa alla torta, non possiamo farci molto, è andata in loop di amore per le torte. Quasi si dimenticava di queste piccole cose, sia benedetta Mirako. <Animale….come aiuto addestratore li amo tutti…in generale non dovrei avere una predilezione…> ammetterebbe con un sorriso abbastanza imbarazzato. <ma i miei preferiti sono i Lupi> sicura di se, e non aspetta molto prima di eccitarsi all’idea di spiegarle il perché, anche se quella motivazione la rattrista un po’. <I lupi vivono in branco, sono come una grande famiglia che non guarda il colore o la consanguineità. Solo la femmina alpha può avere i cuccioli di solito, ma li allattano tutti. Hanno una gerarchia stretta ma non per questo sono poco uniti…io vorrei avere una famiglia così…ma oltre a te ho ben poco al momento…> ha Raido si, quando lo ha <E poi c’è Uta…la persona che amo…che probabilmente sta dormendo in camera con il panda al momento, anche se voleva farsene un cappello …> non vuole che si senta a disagio a sapere che c’è un’altra persona in casa con loro. La questione del compleanno non la sorprende, se lo aspettava dopo le parole di Mirako. <Beh, un giorno vale l’altro, quale avete scelto voi?> giusto per esserne informata. <Loro bastano come passatempo?> chiederebbe indicando gli animali presenti in camera, con una piccola risata. <No in realtà no…non sono molto brava con i lavori manuali e…a volte leggo…poi basta> a volte stacca le piume all’aquila per darle fastdio. <Tu?> sorride, pacata, più tranquilla di prima. [Ch off]

23:13 Kouki:
  [Interno Casa] Un dolce sorriso si allarga sul viso della piccola, le guance che si colorano appena di rosso… certo, appena, ma data la sua pelle pallida in realtà il rossore è molto evidente. <A me fa solo piacere se ti vuoi confidare con me, davvero. Non preoccuparti di questo.> non si sente sopraffatta dai problemi altrui, vorrebbe solo avere la capacità di risolverli. Tutto il contrario di quanto aveva lasciato intendere Mirako insomma, che ha attaccato sia Shade che Fumiko per aver scaricato sulla piccola i loro problemi. La Yakushi è tranquilla in verità. Il successivo chiarimento della sorella la fa scendere dal pero, violentemente. E lei che pensava che volesse partire chissà dove! Il sorriso si delinea ancor di più e non riesce a trattenere una risata carica di gioia e sollievo, forse un po’ troppo marcata e gioviale rispetto al normale… che sia la sua prima risata in assoluto decisamente più marcata? <Avevo capito che te ne volevi andare chissà dove, lontana da tutti, anche da me… ma sono felice di sapere che invece intendevi venire da me.> chiara, cristallina, persino il tono della voce ora assomiglia molto più a quello che dovrebbe avere una bambina. <Puoi venire quando vuoi. Dormiamo insieme e… be… faremo tutte le cose che fanno le sorelle.> convinta si, ma fino ad un certo punto. Perché che cosa fanno le sorelle? Spera di trovare dei libri in biblioteca, da qualche parte. E nulla, si sente allegra, il discorso del bambino non viene ripreso e si va dritti dritti verso il serpente, che se ne andrebbe dalla stanza. <Permaloso.> si, come è giusto che siano i serpenti. Permalosi ed acidi. Come Mirako. Infine ascolta tutto quello che riguarda la sorella… i suoi colori preferiti, gli animali, il cibo. Insomma, praticamente è come se le piacesse tutto. <Bianco, arancione e rosso. I dolci. I lupi.> un super mega riassunto per aiutarsi ad annotarsi mentalmente le cose preferite dalla Hyuga. <Non sapevo queste cose dei lupi. E le altre femmine allattano senza problemi i cuccioli che non sono loro?> una domanda spontanea, del tutto curiosa. E poi… Uta. E chi è? <Oh. Chi?> si irrigidisce, per il semplice motivo che non sapeva che ci fosse qualcun altro in casa. Il viso torna a colorarsi di rosso, dall’imbarazzo, e non sa cosa dire. <Lo ami?> domanda titubante, cercando di comprendere quel sentimento. <Anche… anche a me piaceva un ragazzo del mio clan… e io piacevo a lui.> mormora, lo sguardo si fa dapprima triste e poi furioso. <Ma mi ha abbandonata anche lui.> freddo e gelido il tono, segno che se mai lo rivedesse, a meno che non sia stato lontano per cause di forze maggiori, be, lo ucciderebbe. Ma non vuole farsi rovinare la serata dal ricordo di quel verme, quindi scuote la testa ritrovando il sorriso. <A me piace la natura, quindi passeggiare, o anche stare sdraiata in mezzo ad essa. E disegno, mi piace.> una pausa, dimostrando una certa vergogna per il suo prossimo interesse. <L- l’ikebana… insomma, ho scoperto che i fiori e le loro composizioni mi piacciono e… mi rilassa vedere qualcuno farlo, o farlo io stessa.> insomma, ha dei passatempi troppo femminili per come è fatta lei. Fiori e natura e poi se ne va in giro ad ammazzare nemici come una macchina assassina. Sospira cercando di appoggiare la propria testa sulla spalla di Shade. <Potrei rimanere qui stasera? Però hai un’altra persona, forse è meglio che vada.> mormora verso di lei, ma qualsiasi cosa le venga permessa di fare, rimarrà con Shade volentieri, o se ne tornerà a casa, a scelta della sorella. Per il resto porterà sicuramente nel cuore questa strana e rilassante serata alla fine, almeno per lei. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro][END]

23:59 Shade:
 Mirako pagherà per i sensi di colpa che le ha fatto venire quando si trattava di parlare di Kouki, con delle coccole indesiderate nei suoi confronti. Tanto ha capito che, se la deve torturare, deve dimostrarle affetto molesto, molto molesto. Si farà odiare di questo passo, ma almeno sarà divertente. <Grazie. Sei la sorella migliore del mondo> anche Shade vorrebbe poter aiutare al meglio Kouki, ma sfortunatamente non sa come riuscire ad affrontare un piccolo problema con infilare il filo nel buchino dell’ago a volte. E poi la reazione inaspettata. La bambina inizia a ridere di gusto alla notizia che Shade vuole allontanarsi dal villaggio per stare con lei in una camera bunker anti Fumiko, lasciandola un po’ di sasso, ma evidentemente divertita. <Eh?> sembra confusa, come se si aspettasse un ragionamento naturale quello di andare a rifugiarsi da chi si ama. <No tranquilla, mi allontano solo da Konoha. Questa città puzza, è piena di gente strana…> e non ha ancora visto il peggio arrivare eh. <Ne sarei davvero felice…> ammette con un sorriso mentre va ad avvicinarsi allo schienale del divano, distendendo la schiena indietro e portando le braccia in alto, stanca ma tranquilla, almeno per ora. Le preoccupazioni non hanno smesso di girarle in testa, le sta semplicemente ignorando in questo momento e solo perché Kouki è al suo fianco. Il serpente se ne va e viene anche preso in giro per questo. <Meglio permaloso che aggressivo…ho paura di un morso di quel serpente…stavo anche pensando di fargli rimuovere il veleno ma lo snaturerebbe…> potrebbe fare una cura a base di regolarsi iniezioni per immunizzarsi lentamente, ma potrebbe essere una pratica fin troppo pericolosa con il veleno di un mamba nero. E poi si torna a parlare di lei in un piccolo e veloce riassunto, seguito da una curiosità che si ritrova a colmare con entusiasmo. <Si. Di solito un branco di lupi è comporto da una coppia di alfa che sono maschio e femmina e la loro prole. Ma non è sempre così semplice. La femmina alfa è l’unica che ha il diritto di accoppiarsi, solitamente, e quando lo fa i cuccioli vengono accuditi da tutti e, se necessario, allattati da delle balie che sono solo felici di potersi prendere cura di un cucciolo che porterà forza al branco…> almeno di questo sembra incredibilmente certa ed ecco che la domanda su Uta non tarda ad arrivare. <Il…mio ragazzo…> direbbe quasi indecisa, vergognandosi ancora a definirlo così. Molto giovane e inesperta in amore, si morde le labbra quasi stesse parlando di un estraneo, quando invece il giovane è nella stanza accanto che riposa. <Mi ha protetta contro il Genjutser…è quello che vegliavo in ospedale. Si…lo amo> ammette con un sorriso, cercando di tranquillizzare la sorella, per poi scoprire che una persona che a lei piaceva l’ha abbandonata di punto in bianco. Allungherebbe una mano verso il volto di lei per accarezzarlo con dolcezza. <Uh giusto…le stelle> come se si fosse appena ricordata della sua passione princpale. <Io amo le stelle….> questi giorni infernali le hanno quasi fatto dimenticare chi è veramente. <Belli i fiori…è una bella passione!> è molto convinta delle sue parole e quando le viene chiesto se può rimanere risponde allegra <Certo. Abbiamo due stanze, la seconda è per noi> ci aveva pensato, aveva previsto una serata del genere e ha con se anche qualche abito che la sorella può usare per la notte. Non le resta nulla da fare se non avvertire Uta e dirgli che dormirà in camera con Kouki, mettere fuori magari il panda sputafuoco e prepararsi per la notte. Al giorno dopo le due si sarebbero ritrovate pancakes a colazione in maniera piuttosto casuale [END]

Coccole e amore fra due sorelle molto legate e piani di vendetta molesti contro coloro a cui legati non si è.