Spacciando si impara

Free

1
0

15:29 Kai:
  [Centro di Kusa] [ Passeggia, tranquillo per le vie di Kusa. Solitamente se non è in accademia e quindi a lezione, il piccolo Kai ama stare in giro per il villaggio. Grande osservatore, non perde occasione per studiare i passanti o i luoghi che si intervallano durante i percorsi delle sue scarpinate. Il quinto cerchio non è il suo preferito, Kai ama le luci e la confusione dei cerchi centrali dove le persone sembrano muoversi ad un ritmo dieci volte più rapido rispetto al normale. Però nel cerchio più esterno ci sono alcuni dei migliori chioschi in circolazione, ed è proprio lì che il deshi originario di Suna si sta dirigendo. Ha indosso un piccolo poncho beige che funge da impermeabile e che lascia intravedere una maglia bianca che a sua volta ricade su un paio di pantaloni di un marrone più scuro. Ai piedi un paio di sandali. Kai avanza inesorabile verso il suo obiettivo, per uno spuntino pomeridiano e passo dopo passo sarebbe finalmente arrivato al baracchino in questione. < Takoyaki! > rima all’uomo dietro il bancone, che deve sporgersi in avanti per riuscire a vedere da dove provenisse l’ordinazione. Troverebbe Kai, zompettante a sorridergli, mentre si fa avanti per prender posto su uno degli sgabelli di fronte. < Grazie > aggiunge poi, una volta scalata e conquistata la seduta rimanendo paziente in attesa. ]

15:31 Rasetsu:
 Dove può mai trovarsi lui se non nel Cerchio più povero del Centro di Kusa? Di chi stiamo parlando? Lui, quello coi denti da squalo che non tranciano, quello del quale ancora s'ignora il vero sesso: Rasetsu. Il Demone Mangia Uomini, che di uomini non ne ha mai divorati, se non uccisi. Il Rosso si presenta con un giaccone lungo e bordeaux, poco più scuro dei propri capelli. Anche questi discendono lungo la schiena, sino ad arrivare in prossimità della vita e a contornare il volto del giovane, di per sé anche femmineo, androgino com'è. Sul di lui volto, tra l'altro, compare anche un sorrisone a trentadue denti, un sogghigno per la precisione. Denti da squalo, bianchi, ben allineati e sogghignanti come sempre. O almeno per chi lo conosce nei sobborghi di Kusa. Sotto il giaccone lungo e lasciato aperto, compare una camicia bianca con un gilet grigio scuro e strisce verticali di un grigio invece più chiaro. I pantaloni son formati dallo stesso tessuto e hanno lo stesso colore del gilet appena citato. Ai piedi, un semplice paio di scarpe nere, più eleganti che da Ninja, effettivamente. Sulla punta del naso, compaiono un paio di occhialini dalla montatura rossa e una catenella che sparisce dietro le orecchie, tra i capelli sulle spalle. Nella tasca destra, vi sono svariati Tonici; alcune armi son tenute nella sinistra. Il suo fedelissimo Bisturi è nella tasca interna sinistra, vicino al cuore che lui decanta di NON avere. Nessun Badge, ormai. Nella tasca destra del giaccone, invece, prendono posto un paio di bustine contenenti delle pillole bianche con una S incisa al di sopra. Produzione artigianale, riserva personale. Ma vendibile, se trova l'acquirente adatto. A passo spedito, senza tuttavia una meta, sta vagando per le vie più povere (rispetto alle altre). Non è molto distante dal luogo in cui ha appena preso posto Kai, smagliante con quel sorriso a trentadue denti da squalo. Come se ci fosse sempre motivo per ridere... [Chk On]

15:42 Kai:
  [Centro di Kusa] [ Non molto tempo dopo, il proprietario del chiosco porge al ragazzino un vassoio ricolmo di polpettine di polpo accompagnate da una salsa di dubbia provenienza. Kai non fa una piega, anzi, non appena l’uomo molla il piatto inizia a mangiare infilandosi una di quelle palline in bocca. Sorride al vecchio, masticando e intervallando tra un boccone e l’altro qualche cenno di apprezzamento < Oggi non piove, eh? Ma … forse più tardi > gli fa, tanto per chiacchierare < Potrei avere un bicchiere d’acqua, per favore > Nel frattempo il suo sguardo vaga, sui passanti e sugli altri baracchini vicini. Anche lì, in fondo c’è un bel movimento anche se le luci sono meno sgargianti che nel centro. Trai tanti lo sguardo dell’allievo si sarebbe posato su una ragazza, no un ragazzo … o una ragazza? Insomma su un tizio coi capelli rossi abbigliato in maniera inusuale rispetto al resto dei viandanti. Se Ryuuma si fosse voltato verso il ragazzino, avrebbe sicuramente incrociato il suo sguardo insistente e indagatore. < Che avrà da ridere … ? > Sussurrerebbe tra se e se, stringendo tra indice e pollice della mano destra un’altra polpettina e intingendola nella salsina non identificata. ]

15:56 Rasetsu:
 La schiena è leggermente arcuata in avanti, simile ad uno oscuro presagio con quel suo giaccone lungo e rosso. Un rosso scuro, molto più dei capelli arrivanti alla base della schiena. Il corpo è longilineo, privo di grasso, ma con una misera muscolatura. Potreste prenderlo a pugni e mandarlo in ospedale in tre secondi netti, nel caso in cui egli non riuscisse a difendersi. La pelle è nivea, pallida in realtà, mettendo in risalto gli occhi verdi, ma rendendo quasi inesistenti le labbra, di per loro già molto sottili. Ciò che viene mostrato, indipendentemente da ogni cosa, è la dentatura. Scintillante come non mai, in quel bieco sorriso dal dubbio gusto. Viene attirato dalle occhiate di qualcuno, di un ragazzino per la precisione, seduto su uno sgabello in quel di una piccola tavernetta, un chioschetto, per essere precisi. Non è solito fermarvisi, poiché si nutre di pasti speciali e regolari, a sua detta, che si prepara da solo. Non accetta niente da nessun altro che non sia fatto con le proprie mani. Ecco perché l'unica droga che si rifila - ogni due per tre - è quella che produce lui stesso, tramite le proprie capacità singolari e basilari. E' soltanto per questo che ha perso così tanti anni in Ospedale, assecondando richieste ingiuste alla sua persona, come curare i malati nel pronto soccorso. Sì, esatto, per lui fare il Medico non significava curare gli ammalati, ma fare il cazzo che voleva, detto papale papale. Infatti, spesso e volentieri lo si trovava nell'obitorio. Ma tornando all'attualità del momento.. <Che hai da guardare?> Un po' troppo serio, ma la voce ha quel non so che, il quale non ti fa capire se sia femminile o maschile. E' insapore come l'acqua, androgino esattamente com'è lui. Si ferma, ad ogni modo, ma ancora non si avvicina. [Chk On]

16:03 Kai:
  [Centro di Kusa] [ Lo sguardo del ragazzino permane evidentemente troppo su Ryuuma, che si accorge di essere studiato e giustamente gli rivolge la sua attenzione. Kai traballa sulla sedia, è un tipino piuttosto timido per ora, e scoperto arrossisce quasi immediatamente < Nie … niente > fa all’altro, balbettando. Per poco la polpetta di polpo non gli cade, e fa giusto in tempo a trattenerla con le due dita per non farla finire immersa nella salsa. < Polpettina … ? > avrebbe chiesto a Ryuuma, sorridendo imbarazzato. Non voleva sembrare sgarbato, ma un poppante come Kai ha nel dna la curiosità e diciamo che il tizio coi capelli rossi non passa di certo inosservato. Continuando a fissarlo negli occhi, dunque il piccolo avrebbe porto la polpettina verso il ragazzo che però al momento rimane a debita distanza, mentre qualche ignaro passante invade di tanto in tanto lo spazio aereo che li separa (?). ]

16:26 Rasetsu:
 Sposta il piede destro in avanti, seguito a ruota dallo speculare, che s'affianca al primo citato. Un passo soltanto, un'ampia falcata. S'avvicina e arresta il moto, come una leonessa che avvista la preda e sta per scagliarvisi contro, aspettando però il momento propizio per farlo. Assottiglia le palpebre, pare stia cercando di studiarlo in modo adatto. <Quanti anni hai?> Una domanda un po' fuori luogo, ma probabilmente ha un motivo logico per averla fatta. Le persone passano tra i due, evitando Rasetsu delle volte, ma colpendolo anche delle altre. <Levatevi di torno.> Sibila, ora scocciato poiché nessuno deve toccarlo. Nessuno può modificare quello ch'è con delle insulse mani, o parti del corpo che siano. Schiocca occhiatacce a più di qualcuno. Odia essere infastidito, il più delle volte. A meno che non sia lui ad infastidire le persone, in questo caso cambia tutto. <Come fai a dire "niente", quando è evidente che mi stessi guardando?> Chiede, innocentemente, piegando appena la testa verso la spalla mancina, affinché possa meglio osservarlo. <Non mangio quelle cose.> Specifica, storcendo le sottili labbra, prima di riportarle nella normale forma originaria: il suo sorriso macabro, perché definirlo sorriso e basta è altrettanto fuori luogo assieme al suo carattere. <Non dovresti essere in Accademia, a quest'ora? E perché ti trovi in questo Cerchio?> Sì, per il "Dottore" il Quinto Cerchio è il luogo malfamato, il suo luogo prediletto dove trovare la feccia più feccia di Kusagakure. Non scordiamolo. E' anche in luogo in cui trovare lui. [Chk On]

16:40 Kai:
  [Centro di Kusa] [ < U … undici > risponde quasi subito, senza distogliere lo sguardo da Ryuuma. Riportandosi alla bocca il pezzo di polpo e iniziando a masticarlo subito dopo. Risponderebbe mentre mangia < Sei … uno strano tipo, ecco tutto > forse sgarbato, ma ingenuamente sincero. < .. O tipa … > aggiunge. I capelli lunghi, i lineamenti non gli rendono possibile capire bene il sesso dello sconosciuto. Non si può negare che il rosso sia quanto meno particolare, anche e soprattutto per il suo sorriso. Chiamiamolo sorriso. Kai fissa, continuando a masticare, i suoi denti. Diciamo i suoi singolari denti. < Ehm … non ho lezione oggi > fa spallucce il deshi, è vero d’altronde. Ha praticamente finito l’accademia, checché se ne dica pur essendo un marmocchio. < Sono venuto a mangiare il miglior Takoyaki di tutta Kusa … > avrebbe infine risposto indicando quel che resta nel piatto, ben poco ormai, e rivolgendo un’occhiata ruffiana al proprietario del chiosco alle sue spalle. < E poi … a te che interessa? > replica infine, ghignando a Ryuuma e facendogli pure una linguaccia. ]

16:55 Rasetsu:
 Kai mangia senza indugio, Rasetsu lo osserva quasi fosse la miglior visione della giornata; e non possa esserlo quella Kunoichi stratosferica, tutta forme, che sta passando proprio dietro le spalle del Rosso e che potrebbe farlo sembrare più pervertito di quanto già non sia. Fortuna vuole che, questa volta, non se ne accorga e che, dunque, possa continuare a dialogare con il marmocchio dai capelli rossi. <Anche a te chiedono se quei capelli siano tinti?> Che razza di dom- Ma perché stiamo ancora a chiederci il motivo per il quale rivolga alla gente determinate domande? Indica il cespuglio rosso sulla testa del Deshi, con un cenno della mandritta diligentemente distesa in avanti, ma non totalmente. La distanza s'è ridotta a circa un metro, in questo momento, usufruendo delle proprie inferiori leve per potervisi avvicinare ulteriormente. <Sei troppo giovane.> Per cosa? Cosa vorresti intendere con tutto ciò? Ma non lo specifica, volendo probabilmente lasciare tutto al caso o all'intuizione del giovane interlocutore. Sono molteplici le motivazioni, le idee, le stupidaggini persino, che passano per la testa di Rasetsu. Incredibile, ma vero, ha anche una testa pensante. Non si direbbe, a guardarlo. <Perché cazzo continuate tutti a scambiarmi per donna?!> Sboccato, si lascia andare al fastidio, all'ira. Inverosimilmente, le labbra si capovolgono, mostrando un muso ghignante e furibondo, come gli occhi che s'assottigliano e si incupiscono. La voce, tuttavia, diventa più stridula, sicuramente non da uomo come vorrebbe far credere a tutti. Stringe i pugni, alza le spalle e le stringe. <Cosa sarebbe il takoyaki?> Chiede, perché evidentemente non ne ha mai mangiato e, stando chiuso nella sua tana fuori Kusagakure, non ha mai avuto neppure il modo per sentirlo nominare. <Interessa e basta. Un moccioso non dovrebbe stare da solo in un Cerchio simile.> Sbuffa sonoramente. <E visto che sei un moccioso, conosci una certa Bahaa? E' più piccola di te.> EEEHR. Errore 444. Not Found. Son passati almeno QUATTRO ANNI, mio caro Rasetsu, dall'incontro con la tua bellissima Bahaa. Ragion per cui, a quest'epoca, avrà SICURAMENTE l'età di Kai, nel caso in cui sia viva. Inoltre, l'hai incontrata ad Oto, come speri possa trovarsi a Kusa adesso? [Chk On]

17:11 Kai:
  [Centro di Kusa] [ Il tipo, o la tipa (?) continua a star lì, anzi si avvicina e in realtà a Kai non dispiace. Sorride quando gli chiede dei capelli, alzando le spalle < … uhm, no non me l’hanno mai chiesto in realtà >. Alza lo sguardo, come per ricordare se effettivamente qualcuno avesse mai fatto cenno alla sua chioma rossastra. Ma è troppo piccolo per tingersi i capelli. < Perché i tuoi sono tinti? > chiede, ricambiando la domanda, e indicando con l’indice che fa su e giù quelli di Ryuuma. In seguito, il piccolo muta espressione, chiude gli occhi, arricciando il naso. Sembra offeso quando gli viene dato del “troppo giovane”. Ha undici anni, eh. Ma la cosa dura poco, perché Kai salta sullo sgabello quando l’altro sbotta < E che ne so! > risponde istintivamente, ma il tipo ha tutte le carte in regola per essere una tipa. Pure carina, vah! < Il takoyaki sono delle polpettine di polpo … > indica una singola polpetta che giace ancora nel piattino di fianco a lui, ormai solitaria e fredda e che il piccolo deshi molla lì. Non ha intenzione di mangiarla. < … se vuoi prendila > ripete, anche se l’altro gli ha già detto di non volerne. < Io non sono un moccioso > sbuffa il marmocchio, ancora, grugnendo in direzione del sorriso affilato di Ryuuma. All’ulteriore richiesta, si porta la mano al mento, riflette ma quel nome non gli dice niente < Bahaa dici? … no mai sentita > sentenzia. < Tu piuttosto, che ci fai qui? > replica, senza un motivo preciso, ma solo per strafottenza. Di solito è sempre garbato e timidone, ma Ryuuma ispira. ]

17:38 Rasetsu:
 Giustamente, il ragazzino non può avere nessuna grossolana colpa. Tuttavia, Rasetsu deve trovare il pretesto, il modo per prendersela con qualcuno, a prescindere da quel che gli si venga detto. E' un po' una smania, esattamente come il resto del proprio carattere e delle proprie manie. <A me lo chiedono in continuazione!> Allarga le braccia verso l'esterno, in una posa più che teatrale, per far presente la tragicità della situazione. <Sempre, ogni volta che mi vedono per strada, pensano che siano finti! Ma come fanno, dico io, se è palese che non lo siano?> O, probabilmente, sei tu che credi fermamente che NESSUNO possa dirti ciò che pensa, soltanto perché TU lo reputi stupido o talmente ovvio da non dover neppure essere domandato? <E ovviamente NO, non lo sono.> Sbraita, alzando involontariamente la voce, tanto per farsi udire sino al Primo Cerchio. <E devi saperlo, invece! Tralasciando che sono domande che non si devono fare agli adulti. Io posso MANGIARTI!> E snuda i denti, mostrandogli quelle arcate dentarie abbastanza appuntite, bianche e lunghe, da sembrare apparentemente la morsa di uno Squalo Bianco alla carica, senza però la doppia fila di denti. Che i Kami ce ne scampino, almeno da quelli. <Non ne voglio, ti ho detto.> Sbuffa, perché effettivamente lo ha già ripetuto e la cosa potrebbe dargli fastidio. A dirla tutta, oggi gli sta dando fastidio ogni cosa, tuttavia lasciamo perdere anche questa parte. <Certo che lo sei. Lo si vede dal tuo viso, dalla tua altezza e, potessi aprirti, lo direbbero anche le tue ossa, specialmente quelle del cranio e del bacino.> Che specificano l'età del suddetto, in questo caso anche a colpo d'occhio. <Io qui ci vivo e ci faccio i miei affari.> Potrebbe essere inteso anche in due sensi, a dirla tutta. [Chk On]

17:46 Kai:
  [Centro di Kusa] [ Il piccolo Kai, si stringe nelle spalle incolpevole. < Ci può stare … > rima all’altro. Chiedere è lecito, rispondere è cortesia. O no? Il deshi allunga una mano verso i capelli di Ryuuma, come volesse toccarli per accertarsi che siano veri. Non che nutra dubbi, ma istintivamente gli viene da toccarglieli. Ritrae quasi immediatamente la mano quando quell’altro lo minaccia di mangiarlo. Effettivamente si fa indietro sullo sgabellino, portando le mani a protezione, teatrale come Ryuuma ma continuando a sorridere divertito. Non può mangiarlo, giusto? E una vena di preoccupazione si farebbe largo sul suo viso, increspandogli le labbra. < Ah, affari …? Che tipo di affari? > chiederebbe poi, incuriosito. Mai lasciare una frase in sospeso, così senza specificare. Il ragazzino originario di Suna non è certo il tipo che si fa scrupoli a chiedere. < Sei … una specie di commerciante? > lo guarda da capo a piedi. Lo studia in realtà, piegando di lato la testa e restando in silenzio per permettergli di rispondere. ]

17:55 Rasetsu:
 Si stringe nelle spalle alla risposta del ragazzino, non trovandosi per niente (ma dai?) d'accordo con quegli. <Non credo proprio.> Fa roteare lo sguardo, dirigendolo conseguenzialmente in tutt'altra direzione, giusto per un attimo. Scruta il cielo, il quale permane plumbeo come al solito, minacciando pioggia come non mai. Tuttavia, ancora non scende e ha ancora del tempo per poter tornare alla propria dimora prima che ciò accada. <Non penso tu sia capace di capire e comprendere la grandiosità dei miei affari e della mia arte. Tuttavia, posso aiutarti nel farlo.> Infila la mandritta nella tasca corrispondente del giaccone, tirando fuori una bustina trasparente, contenente delle pillole con una S incisa sopra. Sbrilluccica. 2.0. La apre, lasciando cadere sul palmo UNA singola pillolina bianca, grande quanto una moneta da due centesimi contati. <Prova una di queste caramelle, e poi dimmi come ti senti. Mi trovi spesso nei sobborghi del Quinto Cerchio.> Il tono s'è abbassato considerevolmente, in effetti. Gliela porge e, nel caso in cui l'abbia presa, ritirerà la mano e inizierà ad andarsene in tutt'altra zona. Allo stesso tempo, anche nel caso in cui non l'abbia presa, la riporrà e se ne andrà dal luogo. [End]

18:06 Kai:
  [Centro di Kusa] [ Il cucciolo di shinobi fa qualche smorfia < Gne gne gne > Fa il verso a Ryuuma, imitandolo. Chi lo dice che non può capire la grandiosità dei suoi affari? Tuttavia smette, quando l’altro infila una mano in tasca e ne estrae una bustina. Lo sguardo del ragazzino si sarebbe soffermato sul suo contenuto, una pillolina con una S incisa su. < … ma che cos’è? > Avrebbe chiesto, senza ottenere risposta però, avvicinandosi e piazzando il muso a pochi centimetri dal palmo dello “sconosciuto” che gli porge la caramella. Kai non se lo fa ripetere due volte e l’afferra, mentre Ryuuma di soppiatto si defila mollandolo lì con la sola richiesta di fargli sapere come si sentirà dopo averne mangiata una. Il ragazzino alza un sopracciglio a tal pretesa. E’ una caramella, come dovrebbe sentirsi? Ad ogni modo, non la trangugia subito, piuttosto se la infila in tasca e come l’altro fa per andarsene. Prima avrebbe tirato fuori qualche monetina, lasciandola sul bancone per saldare il conto, e poi sarebbe sceso con un saltello dallo sgabellino. < CIAO DENTIAGUZZI, EH! > avrebbe urlato, in direzione del rosso in allontanamento, richiamando sicuramente l’attenzione dei più su di lui e sull’altro che probabilmente tutto voleva tranne che essere notato. ] [ END ]

Kai incontra Ryuuma. Il resto è storia (?)