Nuova regola: non insultare i Nekoka

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15:24 Rasetsu:
  [Quinto Cerchio] Dove può mai trovarsi lui se non nel Cerchio più povero del Centro di Kusa? Di chi stiamo parlando? Lui, quello coi denti da squalo che non tranciano, quello del quale ancora s'ignora il vero sesso: Rasetsu. Il Demone Mangia Uomini, che di uomini non ne ha mai divorati, se non uccisi. Il Rosso si presenta con un giaccone lungo e bordeaux, poco più scuro dei propri capelli. Anche questi discendono lungo la schiena, sino ad arrivare in prossimità della vita e a contornare il volto del giovane, di per sé anche femmineo, androgino com'è. Sul di lui volto, tra l'altro, compare anche un sorrisone a trentadue denti, un sogghigno per la precisione. Denti da squalo, bianchi, ben allineati e sogghignanti come sempre. O almeno per chi lo conosce nei sottoborghi di Kusa. Sotto il giaccone lungo e lasciato aperto, compare una camicia bianca con un gilet grigio scuro e strisce verticali di un grigio invece più chiaro. I pantaloni son formati dallo stesso tessuto e hanno lo stesso colore del gilet appena citato. Ai piedi, un semplice paio di scarpe nere, più eleganti che da Ninja, effettivamente. Sulla punta del naso, compaiono un paio di occhialini dalla montatura rossa e una catenella che sparisce dietro le orecchie, tra i capelli sulle spalle. Nella tasca destra, vi sono svariati Tonici; alcune armi son tenute nella sinistra. Il suo fedelissimo Bisturi è nella tasca interna sinistra, vicino al cuore che lui decanta di NON avere. Nessun Badge, ormai. Ha lasciato la vita di tutti i giorni da un bel po', preferendo non lavorare più per AIUTARE gli ammalati, bensì per cercare ulteriori modi per distruggere l'umanità stessa. E' da un paio di mesi che gira, tra l'altro, senza meta. Non ha avuto più alcun contatto con il proprio Socio in Affari, tuttavia ha cercato di portare avanti quello strano.. Commercio. In assenza del Veleno Allucinogeno, non può garantire lo spaccio della Sbrilluccica 2.0. Deve trovare metodi.. Alternativi. Veleni alternativi. Non per niente, con sé ha sempre qualche bustina con delle pasticche bianche con una S incisa sopra. Sbrilluccica, of course. Dose personale. Passeggia, stranamente calmo col sorrisone stampato in faccia e i muscoli facciali tesi nel formarlo. [Chk On]

15:29 Soshomaru:
 Piove: l'espressione del Nekoka, chiarisce senza ombra di dubbio, quanto egli odio questo particolare agente atmosferico. Il nasino si arruffa appena, quasi volesse cercare di intercettare qualche odore particolare. Addosso, porta l'ormai classicissima tuta nera e rossa con alle spalle, il simbolo del suo clan - o meglio - della sua famiglia. Una famiglia che a Suna godeva di grande rispetto e che - più di ogni altra cosa - voleva essere considerata non più, come una famiglia come le altre, ma come un vero e proprio clan. Inutile dire quanto quel sogno, quanto quel desiderio svanì, dopo le vicessitudini e il fallimento del padre come shinobi. Avanza lento lui. Osserva, scruta .. indaga in maniera attenta quel luogo che non considera, ne ha mai considerato, casa sua. Ormai ha sedici anni ed è giunto finalmente il tempo di iscriversi all'accademia dove - con il tempo - potrebbe riuscire a riguadagnarsi ciò che il padre ha dilapidato: il rispetto. Non si accorge, non fa caso a chi - con lui - è presente nel centro: non ancora. Troppo indaffarato lui, troppo preoccupato per il peso che lo aspetta, per ciò che - ancor fragili - le sue spalle dovranno sopportare.

15:49 Rasetsu:
  [Quinto Cerchio] Prosegue, imperterrito. Passo dopo passo, lento ma al contempo deciso, lancia frenetiche ed attente occhiate nei dintorni. Cosa cerca? Nel di lui celebro potrebbero nascondersi le peggiori idee che un uomo possa avere; che un Folle possa desiderare. Perché, non dimentichiamocelo, Rasetsu è un Folle, uno Psicopatico, con decise manie di grandezza che non è detto riuscirà a portare a termine. Inserisce le mani, guantate di nero, all'interno delle rispettive tasche del giaccone. Con la dritta, giocherella con le buste contenenti la droga, il suo prezioso tesoro. <Ehy.> La di lui voce sbuca da quella dentatura mefistofelica, nient'affatto roca o profonda. Non si può comprendere appieno neppure di che sesso sia, se troppo femminile o troppo maschile. E' una sorta di via di mezzo, quasi come se non avesse terminato del tutto lo sviluppo. Tuttavia, precisamente, a chi si sta riferendo con quel saluto? Per strada, soprattutto in quelle zone, non c'è molta gente. Ovviamente, si riferisce ad un ragazzino - perché, in confronto ad egli, tale si dimostra - che gironzola per quelle vie: Soshomaru. <Quanti anni hai?> Appare quasi come il Pagliaccio di quella Leggenda dei Sobborghi di Kusa di quand'era piccino, che si raccontava ai bambini per non farli uscire ad ora tarda. <Nyahahah!> E se la ride, perché apparentemente non sembra essere capace di fare altro, d'aggiungere ulteriori informazioni al motivo per il quale gli ha rivolto quella astrusa e fuori luogo domanda. [Chk On]

15:56 Soshomaru:
 Il suono della pioggia fa da sottofondo mentre lento, il ragazzino proveniente dal paese del Vento, continua a passeggiare indisturbato. Poi - improvvisamente - una voce [ Hun?? ] mormora, voltandosi all'indirizzo di quel tipo .. no, di quella tipa .. no: insomma .. si volta. [ Sedici ] risponde, alzando appena le spalle [ Perchè? ] chiede curioso. Una domanda lecita la sua: in fondo, non conosce quella persona ne, la motivazione che l'ha portata ad indagare su di lui. Un guanto: un solo guanto - nella destra - è visibile: non ha abbastanza denaro per permettersene due e - alla fine - sembra che la cosa non gli rechi alcun fastidio .. anzi! Il viso dello/a sconosciuto/a è particolarmente inquietante, il che fa in modo che - inevitabilmente - il suo sguardo si presenti fra il timoroso e il curioso. [ Ci conosciamo? ] domanda allora, arruffando il nasino.

16:25 Rasetsu:
  [Quinto Cerchio] No, ovviamente. Non si conoscono. Come potrebbero mai? Tra l'altro, Rasetsu è quasi indimenticabile, con quei capelli rossi e fluenti. Perché, non si direbbe, ma a quelli ci tiene un bel po'! Tralasciando queste assurdità, le iridi giallo-verdi del Mostro si posano sul volto del sedicenne kusano. <No, non penso d'esserci mai visti prima. Ma.. E' sempre un buon momento per farlo, no?> Avete presente quando i genitori dicono di non parlare con gli sconosciuti? Ecco, questo sarebbe il momento adatto per dare conto a quegli insegnamenti che, per tutti, sono sempre sembrati futili e assurdamente fastidiosi. <Sei minorenne, accidenti.> La dritta viene sollevata, tirata fuori dalla tasca del giaccone e infilata tra i capelli rossi dell'uomo. Li smuove un po', come se apparisse confuso e non sapesse cosa fare. <Senti, ho con me un po' di caramelle, ma ne sono troppe per mangiarmele da solo.> Non mi dire che lo sta facendo sul serio. <Posso fartele provare, se vuoi! Così mi dici se ti piacciono. Nyaahahah!> Certo, ma con quella risata appena scaturita fuori dalle fauci non sembra esattamente quel genere di persona alquanto affidabile, dal quale nessuno fuggirebbe se necessario. <Ad ogni modo..> L'arto superiore destro viene abbassato ad altezza degli addominali, in orizzontale. Egli, tra l'altro, si inchina in avanti. <..il mio nome è Rasetsu.> Facilmente traducibile in Demone Mangia Uomini, già detto, no? [Chk On]

16:36 Soshomaru:
 Una domanda del tutto retorica quella di Soshomaru - è vero - ma forse, dovuta(?). < Hummm .. si(??!!) > ribatte, lievemente titubante, tornando ad arricciare il naso. Un tic che si porta dietro sin da quando era bambino quello: una vera e propria abitudine. - Lo sai che se continui così, il naso ti rimarrà a quel modo?!!! - gli ha sempre detto la madre, cercando di scoraggiarlo ma .. .. a quanto pare, non c'è stato nulla da fare. < Non mi piacciono le caramelle! > dice, rispondendo all'invito dello sconosciuto, agitando la testolina < Però adoro gli onigiri al salmone! < afferma, sorridente - forse - pregustando già il gusto di ciò di cui va veramente pazzo. < Soshomaru .. il mio nome è soshomaru Nekoka > la presentazione viene effettuata come i genitori gli hanno insegnato: il corpicino si muove, la schiena si flette in avanti, lasciando che le braccia - cinte perpendicolari al busto - dessero un senso di armonia a quel gesto del tutto - per lui - naturale. Tornando eretto, sono gli occhietti che - curiosi - si fissano sui capelli altrui < Sono naturali? > domanda, puntando l'indice sulla chioma avversa.

16:56 Rasetsu:
  [Quinto Cerchio] Frontale al ragazzino, aspetta ch'egli dica o faccia qualcosa in risposta a quanto specificato da Rasetsu. Insomma, vuole vedere fin dove il ragazzino si spingerà, prima d'inventarsi una scusa e andarsene; oppure, capire se può instaurare una vendita anche con qualcuno d'età inferiore a quella prestabilita. Finora, non è stato poi così difficile con chi è già presente nel giro, ma vuole e deve estendere i propri confini anche altrove, se vuole iniziare qualcosa di più grosso. In teoria, potrebbe anche essere qualcosa di "troppo" grosso per Rasetsu, il quale attualmente sta lavorando da solo, ma non sembra scoraggiarsi poi tanto. Non sa neppure cosa voglia dire il verbo scoraggiare. Non sa neppure che non deve pestare i piedi a chicchesia, tuttavia pensate che questo possa spaventarlo? Ovvio che no. Nessuna novità. <A tutti i ragazzini piacciono le caramelle. E poi, non le hai testate.> Si stringe nelle spalle. Il verbo adatto sarebbe stato provare, non testare. Non sono mica.. Medicine. Caramelle, come dice lui (?). Caramelle dagli effetti abbastanza collaterali. <Non ho nessun onigiri. Solo caramelle.> Sì, vorresti far intendere che campi di sole Caramelle? Non può ancora contrattare coi ragazzini, benissimo. <Nekoka. Mai sentito. E' qualche Clan particolare o un cognome senza significato?> Perché vuol far intendere che il suo cognome è quello figo, giustamente. Il sorriso non sparisce mai, sia mai che quello venga nascosto. Mostra quei denti affilati come rasoi, bianchi e perennemente posti in quel suo sorriso apparentemente dal doppio fine. <Hai qualche dubbio? Perché non dovrebbero essere naturali?> Stranito, il sorriso scema d'un tratto, impaurito quasi innanzi a quella domanda, per lui, totalmente stupida. [Chk On]

17:06 Soshomaru:
  [Quinto cerchio] < Bhè allora non le voglio! > tuona il mocciosetto, storcendo - ancora una volta - il nasino. Categorico e deciso in quella risposta che - senza appello - muove nei riguardi dello sconosciuto. < Io non sono tutti i ragazzini: i sono un neko .. .. > la frase rimane incompiuta. Le parole di quel tizio lo infastidiscono e ancor più grave, mettono in dubbio il buon nome della sua famiglia < Siamo di SunagaKure > rivela, intrecciando le braccia al petto, volgendo il mento all'insù < Siam .. eravamo .. una famiglia molto importante: almeno fino a cheeeee .. > Inspira. Il musetto del sunese si corruccia e la testolina si abbassa. < però io metterò tutto a posto! > afferma improvviso, tornando a guadagnare tutto l'entusiasmo che - poco prima - sembrava aver perso < Torneranno a parlare di noi e lo faranno con il rispetto che si deve ad una famiglia, che per generazioni, ha difeso il paese del vento e Suna! > prosegue, muovendo le manine in maniera convulsa < Tutti conosceranno il mio nome e .. .. > piccola pausa < .. tutti rispetteranno il mio cognome! > Un ambizione che troverebbe terreno fertile se quantomeno, il ragazzo fosse un allievo < Vorrei diventare uno Shinobi, un guerriero: sai per caso cosa io debba fare? > domanda, curioso come non mai. I capelli? Un discorso che ignora .. ..

17:27 Rasetsu:
 Piega le sopracciglia, stralunato dal modo in cui il moccioso gli risponde a proposito delle caramelle che Rasetsu voleva "gentilmente" (anche troppo) fargli provare. Sicuro non fosse niente di sospetto? Il modo in cui gli si è rivolto non è esattamente adatto al contesto, dovrebbe saperlo. Tuttavia, è ancora alle prime armi. Quello intelligente del duo era Zashiki; lui è quello che se la cava con le cianfrusaglie mediche e chimiche. <Cosa vorresti dire con il fatto che tu sia un Neko?> Domanda in direzione di Soshomaru, anche perché è l'unico interlocutore, quindi con chi altri potrebbe interagire se non questi? <Ciò non vuol dire che tu non sia un ragazzino fra tanti.> Allarga le braccia verso l'esterno, entrambe, scrollando poi le spalle. <Suna, eh? Interessante. Io non mi sono mai mosso da Kusa. Anzi, no!> Si corregge subito. <Ho partecipato al Torneo tenutosi a Konoha, quindi da Kusa sono uscito.> Ammette, alzando gli occhi al cielo, in stile del tutto pensieroso. Riabbassa le iridi, in seguito, così da concentrarsi nuovamente su quanto vien detto dal Nekoka, originario del Villaggio della Sabbia. <Non capisco cosa tu voglia dire. Se ormai quella famiglia è andata perduta, a te cosa dovrebbe fregarne? Createne una tutta tua, se tanto ci tieni. Non ho mai sentito parlare di voi, quindi non eravate poi così importanti come tu affermi.> Non ha peli sulla lingua, questo sembra essere apparentemente capibile dal modo di porsi del Mostro dai capelli rossi. L'espressione crucciata permane sul viso, nonostante il sorrisetto sghembo s'accenni nuovamente e si metta in mostra. Inoltre, il suo è uno dei vasti modi per far crollare tutto ciò in cui qualcuno spera. D'altro canto, lui la sua famiglia l'ha uccisa con le sue mani; dunque, come altro dovrebbe esprimersi se non esattamente in quel modo? <Finché non sarai rispettabile come noi Kokketsu, non penso valga la pena che tu lo faccia.> Per lui, d'altronde, il proprio cognome è importante, ma soltanto perché è quello dell'Hasukage, il quale gli ha permesso di controllare il potere del Sangue Nero. <Io dovetti frequentare una sorta di Accademia. Era noiosa, mphf. E non mi ha insegnato niente di utile.> Come no.. [Chk On]

17:38 Soshomaru:
  [Quinto cerchio] La risposta alle sue affermazioni non si fa attendere e .. .. nemmeno la sua reazione. Senza esitare, tenterebbe di muovere il bacino affinchè la gamba destra andasse a colpire il polpaccio avverso. ciò che tenta di fare è di guadagnare subito una sorta di vantaggio, mettendo l'avversario in ginocchio. La gamba destra dunque, si muoverebbe rapida alla ricerca di un contatto che - nel caso avvenisse - gli farebbe guadagnare tempo per muovere un secondo attacco. In quel caso, non farebbe altro che muovere il pugno destro verso il viso dello sconosciuto che - ormai .. sempre se tutto fosse avvenuto come desidera - sarebbe in una posizione sfavorevole. Non ha mai combattuto e - se escludiamo gli allenamenti con il padre - non ha mai preso parte a nessuna baruffa. Poco importa se il tutto trovasse pronto l'avversario, poco importa quanto - in maniera del tutto conscia - si metta in condizione di prenderle sonore: quello che conta ora, è solo l'onore della sua famiglia. Il busto ruota verso destra, nel tentativo di facilitare il movimento del braccio che - dopo eser stato caricato all'indietro - si fionderebbe verso il naso altrui. Ce la mette tutta, tutto il suo impegno e tutta la sua rabbia: il fatto però che il suo attacco vada in porto, bhè .. .. quella è tutta un altra storia. [ Tentativo di calcio - Tentativo di pugno ]

18:03 Rasetsu:
 Non s'aspettava una così pronta reazione, ma neanche la reazione in sé, a volerla dire tutta. Ad ogni modo, riesce a seguire tutte le di lui mosse, con un discreto vantaggio. Ragion per cui, può facilmente capire come schivare i colpi prima che raggiungano il di lui corpo [Mente: 60]. La traiettoria par minacciare la di lui gamba sinistra, date le posizioni tra i due, precisamente all'altezza del polpaccio. Per mera adrenalina, entrante in circolo non appena resosi conto delle mosse avverse che lo minacciano, incanalerebbe abbastanza Chakra nelle inferiori leve nonché energia fisica. Le fasce muscolari, in tensione anch'esse, farebbero sì che le piante dei piedi, mosse dalle anche e dal resto degli arti inferiori, siano le prime a far slittare il proprio corpo all'indietro. Il di lui tentativo base, infatti, sarebbe proprio quello di spostarsi dalla traiettoria dell'altro, in un gesto quanto più semplice e veloce, senza strafare in alcuna maniera. Nonostante possa tenerlo a bada e quel colpo possa anche procurargli alcun danno, non vuole comunque sfidare la dea bendata. Potrebbe anche trattarsi d'un ninja d'alto rango, nonostante i discorsi pronunciati su Accademia e quant'altro o da ciò che sembra esternamente. Potrebbe trattarsi di mera apparenza e il Mostro ha ben compreso che non deve abbassare mai la guardia. L'alternarsi delle inferiori leve avverrebbe quasi come un balzo. Difatti, piegherebbe quanto necessario le ginocchia, spostando il proprio baricentro tramite piegamento all'indietro della colonna vertebrale. Le punte dei piedi premerebbero contro il terreno, a discapito dei talloni che si troverebbero sollevati rispetto al resto del piede. Si solleverebbe da terra, dunque, di appena qualche centimetro, poiché, in metri, è la distanza che vorrebbe far adesso intercorrere tra i due, lui e il suo apparente contendente. Dunque, flesse le gambe, le distenderebbe nuovamente nella fase di discesa e fermo, a circa due metri e mezzo di distanza, il necessario per uscire dalla sua gittata di tiro (sia di gambe che di braccia, a meno che non s'avvicini ulteriormente). Le braccia, quasi di rimando e contemporaneamente al balzo, si solleverebbero a protezione di fianchi e addome, sede dei maggiori punti vitali. Arti superiori ad X, coi gomiti ben piantati in prossimità dei fianchi per stessa precedente motivazione [Agilità: 60]. <Cosa pensi di fare, eh!?> Esclama, rosso in fronte. <Dannazione, non fossi un moccioso, ti avrei già messo di testa sottoterra!> Tuttavia, non si prodiga nel far niente. Semplicemente.. <Me ne vado! Non si può dialogare con i bambini di oggi.> E lui che voleva soltanto vendere caramelle (?). Ad ogni modo, nel caso in cui sia riuscito ad evitar l'attacco altrui con quel semplice balzo che dovrebbe portarlo a due metri e mezzo di distanza dal punto precedentemente occupato, la sua direzione sarebbe un'altra, diversa, lontana da Soshomaru. [1/4 - Spostamento indietro di 2.5][In caso, End]

18:12 Soshomaru:
  [Quinto cerchio] Come non detto: il suo tentativo di attacco, si risolve in un nulla di fatto e .. .. probabilmente, gli è andata anche bene. Non ci sono - infatti - ripercussioni per quel gesto che - completamente istintivo - si mosso a difesa del suo onore. Un ragazzino innoquo - ancora - ma con un carattere determinato, il piccolo Sosho. < Nessuno osa mettere in dubbio l'onore dei nekoka > borbotta minaccioso. Minaccie - quelle verbali e non - del tutto inoffensive, se pensiamo che a muoverle, sia un mocciosetto di appena sedici anni, che non ha mai nemmeno preso parte ad uno scontro diretto. < Bravo: vattene! > tuona orgogliosamente, come se il motivo che ha portato l'altro ad allontanarsi, fosse stato proprio il Nekoka. < Ricordati questo nome, venditore di caramelle: Soshomaru nekoka! > gli urla, dandogli - in fine - le spalle. Stupiditàè o coraggio? Il filo che lega questi due antipodi è - e sarà sempre - molto lieve. [ To Be Continued ]

Tra Ryuuma che cerca di vendere "caramelle" e un Soshomaru che rivuole portare agli albori il suo Clan, nasce un battibecco (colpa di Ryuuma, of course) dove il ragazzino tenta di colpirlo a suon di calci e pugni per fargli rimangiare quanto detto. Una prima conoscenza coi fiocchi <3