Giocata del 01/10/2017 dalle 14:09 alle 15:51 nella chat "Centro di Kusa"
Era ancora li, dentro quel ristorante, non sapendo dove altro andare. Manca da settimane da casa. Non vuole tornare dove ogni angolo della casa le ricorda la sua bambina, non ce la fa proprio. Ha fatto quello che poteva con quello che poteva, del resto questo spazio è altamente abitabile: c'è una larga cucina, le provviste ancora ci sono, basta chiudere le tende all'entrata e posizionare il fuuton preso dagli Iwani a pochi Yen dietro il bancone. Davvero, alla fine non se la cava male, nel bagno per il personale ha anche modo di fare una sorta di stendino per i panni e la doccia, si è saputo adattare, ma è evidente che c'è un grave cambiamento tra la figura solare che era prima dell'evento, curata, estremamente curata, dignitosa nella sua follia massima, eccentrica vero ma comunque espansivo e quello che è adesso: Barba incolta che inizia a crescere in modo disordinato, capelli arruffati, abiti sgualciti, occhiali perennemente a coprire degli occhi arrossati, visibilmente emaciato e stava iniziando a perdere peso, fin troppo. Indosso porta una felpa viola con il collo alto e dei pantaloni grigi, fine. Nulla di più, nulla di meno se non degli scarponi ai piedi. Sta vivendo come un barbone, un barbone pulito e che si presenta puntuale a fare lezione alla accademia, ma pur sempre un barbone. L'orecchino è come al solito appeso all'orecchio destro, le tre gocce dorate tintinnano l'una con l'altra mentre legge alcuni resoconti della accademia: cosa hanno fatto degli allievi, delle note e punizioni da assegnare e molto altro ancora, cerca di tenersi quanto meno impegnato. [ch on]La pioggia continua incessante in quel di Kusagakure, l'acqua cade per terra bagnando ogni cosa e i popolani preferiscono rimanere rintanati in casa al caldo. E' domenica anche per loro alla fine e vogliono godersi il riposo e l'ambiente famigliare il più possibile. In tutto questo troviamo Raion, uno special jonin che ha da poco perso sua figlia e che ora vive come un barbone nel suo ormai chiuso ristorante, dorme li senza andare a casa, troppi ricordi tra quelle 4 mura, troppi momenti di gioia passati con la sua piccolina. Si sta lasciando andare in modo terribile, non è più quello di un tempo, non è più lui ed è facile capire come ci sia arrivato. Quel posto non va bene per lui ma ora tutto sta per cambiare perchè ciò che è successo non è passato inosservato. E' tornato a Kusa sporco di sangue e con la bambina in braccio, lo hanno visto in molti e in molti hanno fatto domande e hanno chiesto ma cosa sta per succedere? La porta del ristorante viene sbattuta, qualcuno sta bussando, qualcuno vuole entrare o lo cerca. Il bussare è incessante, prosegue senza sosta alcuna in attesa che qualcuno vada li ad aprire, forse lo stesso Raion. [AMBIENT]
Era dietro, correggeva delle cose e alla fine sente qualcuno sbattere alla porta. <?> i colpi sono forti, incessanti e sono altrettanto fastidiosi. Nessuno riesce a comprendere che il ristorante è chiuso a quanto pare...dovrà mandarlo via. Intanto piove, deve controllare anche una macchia di umidità pericolosa sul soffitto, non vuole rischiare che gli cada anche la pioggia in testa...è assurdo da quando è morta Suiren tutto, ma tutto quello che poteva andare male è andato male. Intanto continuano a bussare. Sospira e allungando il passo si avvicina alla porta guardando verso il basso senza scostare le tende. Non ha modo di vedere chi ci sia fuori dalla porta. Così prendendo un lungo respiro allunga la mano al pomello e apre la porta guardando davanti a se senza guardare realmente, dietro gli occhiali nasconde uno sguardo assente e vacuo. <siamo chiusi, mi dispiace> dice solo questo con fare depresso andando a fissare meglio colui, o colei, o coloro che lo stessero cercando <serve qualcosa?> conclude con una domanda, dato che non gli è rimasto molto altro se non una presunta gentilezza che gli impedisce di mandare il mondo a quel paese e chiudersi del tutto a tutti. [ch on]Raion apre la porta e davanti a se può benissimo vedere non una ma ben 3 persone, una delle quali ha i capelli lunghi che cadono sulle spalle. Quelle tre persone indossa una pettorina bianca, dei guanti con vambracci, degli schinieri, una lama sulla schiena e in viso una maschera da gatto bianca, ognuna con diverse pitture. Li, davanti alla porta del ristorante, vi è una vera e propria squadra anbu, quello davanti ha anche un foglio in mano <Raion Seiun> la voce di quello davanti esce distorta completamente, non si capisce di chi sia la voce e dalla maschera non si possono vedere gli occhi. Raion è Anbu a sua volta ma ciò non toglie che ora è un comune civile o shinobi. Il foglio di carta viene lasciato tra le mani del ragazzo <E' un mandato> spiega brevemente per aspettare che lo apra e legga quello che vi è scritto sopra <Sei in arresto per l'omicidio di Suiren Seiun> ecco spiegato il motivo del loro passaggio improvviso, sono qui come tutori della legge e sono qui per portare Raion con loro. Raion non ha fatto niente ma nessuno la pensa in questo modo e ora vogliono che sia fatta giustizia verso l'assassino di bambini. [AMBIENT]
Gli anbu..questa è nuova. Raflo se voleva parlargli poteva anche mandarlo a chiamare, cos'è questa storia? nulla di buono: sa per certo che non sono solo loro 3, probabilmente ci sono anche sul retro e sul tetto. Sono le normali prassi di anti terrorismo o per lo meno sembravano proprio quelle. Li conosce uno per uno quelli che ha davanti e la cosa assurda arriva solo ora: era in arresto, in arresto per l'omicidio di Suiren Seiun. Rimane li, raggelato sul posto con le labbra semi dischiuse a fissare quei tre di fronte a loro. Perde letteralmente un battito e non sente più neppure la forza di parlare o di muoversi. Dentro di se la sua coscienza voleva urlare disperandosi sopprimendo la ragione nella quale possono anche arrestarlo ma senza delle prove concrete non lo possono trattenere ed ha anche un testimone, non era da solo. Ma non riesce a fare nulla di tutto questo, ne piangere, ne reagire, nulla. Abbassa il capo rendendosi conto che alla fine era lui che voleva punirsi, comprende che il suo arresto è dovuto da prove indiziarie eppure, sente che in cuor suo non ha fatto abbastanza per proteggerla, non doveva andare a fare quella passeggiata, dovevano stare in casa, quello è un posto sicuro, si, doveva pagare in qualche modo per essere stato un genitore incosciente, perché le cose brutte al mondo capitano e quindi è meglio lasciare che le parti migliori di se rimangano ben segregate in posti sicuri. Il rumore della pioggia, il suo tichettare continua costante e finalmente riesce a riprendere fiato, gonfia il petto con un sussulto, non facendo alcuna resistenza. Apre la porta del tutto con calma si gira e porta le mani dietro la nuca in modo che gli anbu possano afferrare successivamente i polsi e chiuderli delle manette anti chakra dietro la schiena, conosce la procedura. [ch on]Raion non dice niente, non oppone alcuna resistenza in merito, anzi, si fa da parte per lasciarli entrare. Con enorme sorpresa da parte della squadra, essi entrano nell'abitazione del Seiun il quale si prepara ad essere arrestato e portato via. Penetrano in essa chiudendosi la porta dietro le spalle, estraggono un paio di manette anti chakra per poi abbassare i polsi e chiuderli in esse in modo che non possa utilizzare le sue abilità da ninja <Hai il diritto di rimanere in silenzio, qualunque cosa dirai potrà essere usata contro di te. Hai il diritto di mandare una missiva prima dell'incarcerazione e hai diritto a un legale prima del processo> un arresto nel vero senso del termine ma, poi, l'anbu si volta verso gli altri che vanno a chiudere le finestre e ad abbassare persiane e tende. Un respiro profondo viene preso e poi <Mi dispiace Jikini, sappiamo che non saresti mai in grado di fare una cosa del genere ma stiamo solo eseguendo gli ordini> alla fine lo sanno che lui è innocente, lo conoscono bene e per questo motivo non possono fare finta di niente <Se ti serve qualcosa, diccelo e te la faremo avere> i compagni non si abbandonano nemmeno in queste occasioni. [AMBIENT]
Sente il suo chakra svanire e per poco non sente anche le sue gambe crollare. ma rimane li, facendosi guidare, guardando i suoi che chiudono finestre e tende analizzando la zona. Annuisce lentamente con la gola stretta in una morsa di dolore, non ha più parole. Si gira solo per guardare il suo compagno, che rivela una sua incredulità riguardo alla faccenda, affermando che sono solo ordini e Raion non li giudicherà di certo, sotto le vesti Anbu lui ha fatto di peggio per il suo paese alla fine. Non riesce neppure a rispondere se non quando questo se serve qualcosa di dirlo ora prima che sia tardi <se possibile...> fa un cenno mesto, completamente fuori di se e sotto shock verso il bancone dove ci sono i documenti della accademia e altra roba sua personale <...vorrei...se possibile...che chiedeste scusa da parte mia al direttore della accademia, non sono riuscito a finire tutti i documenti entro la settimana...e...sopratutto...non credo che potrò partecipare al funerale della mia bambina, non voglio far vergognare nessuno con la mia presenza...le piacevano le viole....potreste mettere un mazzo di viole? non vorrei che pensasse che il suo papà si sia dimenticato di lei> una lacrima scende da dietro gli occhiali <come potrei del resto?> Piange, in silenzio trattenendosi andando a scuotere lentamente il capo <sono le uniche due cose che mi servono...non chiedo altro> [ch off]Le richieste vengono fatte e vengono anche recepite dalla squadra Anbu che annuisce senza problemi <Lo faremo Jikinki, lo faremo> i documenti sono la cosa che più li spiazzano ma le viole no, esse sono dovute, vanno messe sulla tomba della bambina <Bene, se sei pronto, possiamo andare. Per strada tieni la testa bassa e non guardare nessuno; non possiamo correre sui tetti, è un arresto formale. Non incrociare lo sguardo di nessuno durante il tragitto> per ovvi motivi, non vuole che qualcuno lo giudichi o gli dica qualcosa, non se lo merita. Si volta verso i suoi compagni <Apri la porta> e con quell'ordine la porta viene aperta e la camminata può cominciare. Fuoriescono dall'edificio iniziano a camminare sotto la pioggia, per strada, diretti verso la prigione e verso la nuova abitazione di Raion, un'unica stanza, una cella con delle sbarre. La storia continua e Raion paga per ciò che è successo, una sofferenza immeritata quella del Seiun che ora si ritrova veramente solo e senza nessuno con cui parlare in questo mondo. [END]
Fortunatamente c'è la pioggia, almeno potrà nascondere le lacrime e ridagli un minimo di dignità. Riguardo a tenere la testa bassa è un problema dato che difficilmente ci sarà qualcuno che lo giudicherà allo stesso livello rispetto al terreno, volente o meno riuscirà a vedere almeno una piccola parte di chi lo giudica ma sinceramente non gli importa e del resto non riuscirebbe ora come ora ad incrociare lo sguardo con nessuno anche questi anbu alla fine non riesce a guardarli seppure abbia la testa alta. <si signore> afferma in un atto di completa sottomissione: del resto ora non ha nessun grado, non è nulla dato che è sottoposto alla legge e anche se gli sputassero addosso, francamente non riuscirebbe a non biasimarli. <sono pronto> iniziano a camminare nel silenzio generale, per quanto gli riguarda Kusa è stata fin troppo gentile a non lanciargli sassi nel locale o scrivere sui muri "assassino di bambini" o molto altro..probabilmente gli faranno scontare tutto il prigione e li c'è gente che ha mandato in prigione, persone che lo conoscono nel bene e nel male e sanno che è un ninja. verrà preso di mira immediatamente con molta probabilità sopratutto quando verrà fuori questa storia: non finisce mai bene per assassini di bambini o stupratori..sarebbe il colmo se adesso iniziassero a girare delle dicerie assurde anche su questo..ma che gli importa? senza Suiren che dignità ha da preservare? [End]