Una volontà incrollabile in un cuore puro

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22:06 Shade:
 Finalmente non c’è nulla che la possa tenere lontana dal quel monte. Niente potrebbe effettivamente allontanarla dal cielo stellato, dalla luna e dalla vista che quel posto solo, in tutta konoha, riesce ad offrire. Sovrappensiero, cercherebbe di nascondere le mani dentro le lunghe maniche del Kimono, per riscaldarle quanto basta a non farle perdere sensibilità. Anche il naso è abbastanza rosso e, di tanto in tanto, la si può sentire tirar su, ma non per il freddo, probabilmente per il pianto liberatorio che l’ha potata a isolarsi da quelle persone che tanto ama. Apprezza di poter stare in mezzo a tutti ma, qualche volta, stare da soli ti permette di esprimere al meglio i sentimenti negativi, di buttarli fuori con forza, senza preoccuparti del pensiero di quelli che ti sono intorno. A differenza degl’esseri viventi, gli altri non ti giudicano, non ti guardano, ma ti fanno decisamente molta più compagnia di prima. Indossa un Kimono, lungo e anche abbastanza caldo, considerando che ormai il tempo non è più così mite se paragonato all’estate, di colore rosso. Su di esso una serie di piccoli petali e di fiori, di colore giallo orca, non fanno altro che esaltare il corpo esile della giovane, la quale si ritroverebbe ad avere in vita una fascia del medesimo colore dei fiori. I capelli, fino a qualche minuto prima legati, ora sono sciolti e nella loro lunghezza, arrivano a toccare il roccioso pavimento del monte. Non ha nulla da dire, non ha niente da guardare, lascia che il venticello fresco le asciughi le lacrime e prende dei profondi respiri intenta a dimenticare. Le sue colpe, le sue decisioni, i suoi ricordi e il suo odio, in questo momento sono tutti un disagio che si, la stanno facendo crescere, ma ad un ritmo che non riesce ad apprezzare. Poco lontano dalla figura della ragazza vi sono i sandaletti ninja e i codini che aveva in testa, appoggiati con cura sul pavimento su cui è effettivamente seduta al momento [Chakra off]

22:07 Mekura:
  [testa di Kalux Nara] Il monte, ultimamente va li da un po'. La serata è bella, fresca e forse è anche per questo motivo che è qui, per godersi la serata con "Sussurro" mentre i suoi bambini sono occupati. Il guanto si trova infilato nella mano sinistra mentre osserverebbe il suo gufo volteggiare nella notte. Indosso porta degli abiti più pesanti per l'autunno. indosso porterebbe una maglia nera aderente di pelle con il collo alto la cui trama è coperta da una trama simile a quella delle squame di un serpente. sopra questo porta una camicia fine legata al collo senza maniche bianca che si stringe alla vita con la schiena aperta mentre davanti ha una trama "ti vedo non ti vedo retinato al livello dello sterno. Stretta alla vita da una cintura di pelle legata più volte attorno alla vita, sotto il seno, porta un paio di pantaloni larghi modello samurai sul colore violaceo che scendono fino alla caviglia coprendola quasi interamente, al di sotto di questi porta un paio di scarpe basse. Il ritorno agli abiti pesanti, il ritorno dello stile Hyuga più puro per lo meno quando ha indosso abiti civili. Cerca di essere tradizionale la quantità necessaria per poter inserire all'interno dei suoi lavori fatti a mano. La luna è alta e lei attende al di sopra della testa di Kalux Nara rimanendo seduta sollevando il braccio destro in attesa che il suo gufo arrivi e si appoggi sopra dove c'è la ricompensa ad attenderlo. <brava sussurro> afferma mentre le accarezza la testa. ritornando in silenzio. [ch on - equip chiavi , soldi, documenti]

22:28 Shade:
 Non è una di quelle serate che vorrebbe passare in compagnia, ma non se la sente nemmeno di rimanere da sola. Si alza, asciugandosi le lacrime, e inizia a camminare, peccato che cammina dal lato sbagliato e non verso quello da cui solitamente sale. Si ritrova ad andare avanti, verso delle teste su cui non era mai salita, senza nemmeno rendersene più di tanto conto. Non è che fosse poi tanto distante da Mekura, potrebbe anche averla sentita piangere per quel che ne sa, ma quando vede il gufo i suoi occhi si riempiono di speranza. Hiashi è colui di cui effettivamente ha bisogno in questo momento. Una persona fidata, da cui non si sente giudicata e che è affiancata da un numero alto di animali che potrebbe facilmente coccolare. Non ricorda gufi in possesso di quello Hyuga, anzi, ricorda qualche rapace diurno piuttosto che notturno, ma non si sa mai, quel ragazzo potrebbe essere capace di tirare fuori un leone da un capello per come la vede lei. Gli manca giusto qualche cucciolo di qualche specie più grande e potrebbe creare una piccola arca per salvare i suoi amici animali dall’estinzione. Le sue illusioni si infrangono nel momento in cui il suo sguardo incontra una figura femminile. Sarebbe alquanto imbarazzante confondere Hiashi con una donna, significa che, prima o poi, le toccherà mettere gli occhiali, ma per ora ci vede ancora abbastanza bene. Intenzionata ad andarsene rimane ferma ad osservare la ragazza, ne sente la voce mentre accarezza la testa del rapace, e alla fine arriva alla conclusione che potrebbe non essere un estranea. Il buio di certo non aiuta nell’identificazione, ma, dopo qualche passo ancora in direzione della donna, riesce a fare mente locale e la riconosce come Mekura. Beh dai, Hiashi le fa meno paura, ma non odia Mekura, anzi, prova una sorta di strano affetto, misto a rispetto nei suoi confronti. Nulla a confronto a quel platonico amore che prima provava verso tutti. <Mekura?> chiederebbe per conferma, avvicinandosi alla ragazza con fare incerto, e indicando un posto sulla nuda roccia in cui sembrerebbe intenzionata a sedersi. <Posso?> è pacata, tranquilla nei gesti e nelle parole, mentre attente il consenso per potersi mettere accanto a lei. <Sembra tranquillo> ora indica il cacciatore notturno, con calma e curiosità, rimanendo in piedi. [Chakra off]

22:47 Mekura:
  [testa di Kalux Nara] Sussurro si arruffa le penne e gira la testa verso Shade nel caratteristico modo in cui i gufi riescono a girare la testa di 180 gradi. Anche Mekura seguendo lo sguardo del gufo si girerebbe in modo più umano verso la denshi. Allunga il braccio verso l'esterno e girando la testa verso la spalla destra accompagna il gesto con il busto. <si sono io chi mi chiama?> a questo punto si accorgerebbe di Shade e sorride <buona sera> si rigira verso il villaggio osservandolo dall'alto mentre il gufo la guarda pretendendo altre coccole. Allunga un dito e lo porterebbe sul petto per coccolarlo. <certo> afferma battendo una mano sulla roccia prima di tornare a guardare lo spettacolo di luci sotto di loro. Solleva un sopracciglio quando sente la ragazza parlare del gufo, la guarda e sorride divertita <eh...> allarga gli angoli delle labbra mentre lo sguardo rimane serio. <vuoi vedere perché la chiamo Sussurro?> domanda la ragazza prima di abbassare il braccio e sollevarlo verso l'alto in modo che il gufo si staccasse e prendesse il volo volando davanti a loro per diversi metri perdendosi quasi nella notte. <i gufi sono animali meravigliosi, il modo in cui sfruttano l'aria è magnifico. Alcuni uccelli sbattono furiosamente le ali per avere uno scatto più rapido a breve termine, altri come i falchi la tagliano, invece i gufi hanno questo piumaggio che permette a loro di planare, spostando una grande quantità d'aria e farlo senza alcun suono. Solo i gufi e le civette hanno queste splendide qualità che li rendono dei cacciatori letali e silenziosi> afferma affascinata da queste caratteristiche prima di tornare in silenzio per un po'. <è una bellissima creatura, ma ha bisogno come tutte le creature di trovare i loro spazi...creature piumate, pelose e piccoli bambini o grandi bambini. Alcuni hanno i loro amici con cui andare fuori la sera, alcuni sono ancora ad allenarsi, il cane peloso è con Ai fuori con amici e io sono con sussurro...anche se non mi dispiacerebbe anche un'altra compagnia che vorrei vedere di più> si lascia sfuggire con un sussurro guardando l'infinito per poi girarsi verso la ragazza <e tu? come mai sei qui?> [ch on]

23:01 Shade:
 Si andrebbe a muovere lenta, osservando il magnifico rapace, sorridendo verso lo stesso, ma solo verso di lui, per tornare seria sulla Hyuga. Avanza fino a raggiungere il suo fianco e, solo a quel punto, andrebbe a mettersi seduta, senza effettivamente esserle esageratamente vicina. Le lascia i suoi spazi, ma le rimane accanto, come una bestia ferita che ha paura ad essere toccata. I suoi sospiri sono rumorosi e frequenti, più di quanto non possa sembrare e, loro da soli, lasciano intendere che qualcosa non va nella ragazzina. Ascolta le spiegazioni sull’animale, andando a muovere la testa in maniera affermativa, facendole capire che sta ascoltando ogni sua singola parola. <Grazie dell’informazione!> direbbe sincera voltando ora lo sguardo verso la Hyuga e staccandolo dal punto nel cielo in cui l’animale è diventato invisibile. <Sono sicura di averla sul quaderno anche ma…è bello quando te le spiegano le cose. Hiashi non mi ha spiegato nulla quando mi ha detto di iniziare a lavorare come sua apprendista> una addestratrice, alle prime armi ancora, che vorrebbe, con tutta se stessa, ritrovarsi a catturare qualche animale interessanti per se stessa e per gli altri, qualora li ritenesse adatti a prendersene cura nella maniera corretta. <Avevo bisogno di rimanere da sola, con la luna, con le stelle e sfogarmi un po’> dolce nel tono cerca di lasciarsi capire senza spiegare troppo. <E tuo figlio?> Magari è con Ai, da amici, non si sa mai. Non sembrerebbe interessata molto alla compagnia che Mekura desidera, forse perché conosce poca gente, forse perché non le sembra opportuno chiedere informazioni su qualcosa di eventualmente personale. <Avevi ragione Mekura, non tutti possono essere salvati, scusa per le parole infantili di quel giorno.> a buon intenditore poche parole. Ce ne sarebbero tante da dire, tante cose di cui parlare, ma ha paura a farlo e non saprebbe da dove iniziare. <Per caso hai mai sentito parlare di qualche Hyuga morto circa sei o sette anni fa?> iniziamo con le domande più difficili, quelle che solo ad un membro di quel clan potrebbe fare. [Chakra off]

23:15 Mekura:
  [testa di Kalux Nara] <ahh quindi anche tu addestratrice?> sospira falsamente affranta mentre porta le mani sotto il volto a reggerlo chiudendo un occhio per poi guardare con quello aperto Shade <io invece non penso che troverò mai un allievo, nessuno si interessa della conceria, eppure è necessaria per vestirsi e per andare in battaglia senza avere quintali di metallo addosso, tipo questa maglia, osserva, fatta io> afferma con una certa dosa di fierezza nella voce. Non dice nulla riguardo al fatto di sfogarsi, della luna e delle stelle ma va immediatamente a rispondere riguardo a Ken in modo affranto e vagamente lamentoso <owwwm...il mio cucciolo sta crescendo troppo in fretta, oggi mi ha chiesto se poteva uscire fuori con amici della accademia a patto che tornasse con Ai a casa entro questo orario...gli ho anche chiesto se volesse stare un po' con me ma ha detto che aveva delle cose da fare...e io come faccio con il mio cucciolo da spupazzare? il mio Ken> poi ridacchia divertita pensando tra se e se <ma è quello che capita, ad un certo punto si cresce e si inizia a guardare lontano dal nido, c'è la paura da parte del genitore di rimanere da soli e di aver sbagliato qualcosa, di non aver reso quel nido confortevole, ma puoi solo contare su quello che hai fatto per lui pretendendo in cambio solo qualcosa di ragionevole e positivo per se stesso> sospira portando la schiena indietro, inarcandola prima di sollevare perplessa un sopracciglio riguardo alle parole della ragazza <...perché me lo dici?> domanda lei incrociando le gambe tra loro mentre rimane ad ascoltarla sentendo anche l'ultima domanda. <.....> sospira pesantemente, ma davvero in un modo che non si ricordava quanto queste domande fossero frustranti <sai, non sei la prima Hyuga che mi fa una domanda del genere> afferma lei sollevando le spalle prima di rispondere <gli hyuga hanno dei registri dove possono segnalare, vivi, ritirati, morti e scomparsi, ultimamente sono stati aggiornati> dopo il disastro degli Hyuga puri < quindi li dovrei controllare...perché ti interessa?> chiede incuriosita la donna guardando Shade attendendo la risposta. [ch on]

23:32 Shade:
 Rabbrividisce al solo pensiero di dover lavorare la pelle di un animale. Le sembrerebbe strano avere a che fare con una parte della carcassa di un animale che fino a poco tempo prima, magari, scorrazzava libero per i campi o per le foreste. <Beh sai, il tuo lavoro non è che sembra molto allettante> osserverebbe la maglia della giovane con estrema curiosità, trovandola ben fatta ma comunque incredibilmente bizzarra. <Molto particolare…lo devo ammettere> non sa se considerarlo un suggerimento, ma nel dubbio, sorride. E il sorriso si allarga quando la donna inizia a parlare del figlio. Quel bambino sembra essersi buttato fuori dal nido con una spinta, ignorando il volere della madre che sembra apprezzare la sua presenza al suo fianco. <Suvvia, al massimo puoi aspettare che sia lui a farsi un nido e andare a spupazzarlo in maniera frequente una volta lì. Io lo farei> sarebbe ben felice di andare a rompere le scatole alla gente a casa loro. In fin dei conti già lo fa, lo farà anche in futuro se mai dovesse ritrovarsi ad avere dei figli. Poi si ritorna su di lei, viene osservata con un espressione perplessa, a quel punto risponde, con un sorriso falso visibile a chilometri di distanza, fin troppo disteso, con un espressione che non ha nulla a che vedere con una naturale. <Ci ho ripensato su> un modo per dire che ha affrontato la questione di petto un giorno come un altro e non sa se parlargliene o meno. <Hai voglia di farti rovinare una serata tranquilla?> la domanda sorge spontanea a il sorriso lascia spazio ad un espressione rassegnata, a tratti triste. <Se mi dici dove posso consultare i registri o a chi posso chiedere, posso fare da sola o chiedere ad altri, non voglio essere di disturbo a te.> si preoccupa per il sospiro di lei, ancora non accetta di essere un peso per le altre persone. <Mio padre. Ho qualche ricordo di lui ora, uno di questi sono gli occhi molto simili ai tuoi. Volevo giusto sapere…ma conta che sto passando del tempo con Hiashi, quindi potrei anche essere confusa e aver immaginato la figura di quell’uomo con gli occhi di Hiashi> [Chakra off]

23:51 Mekura:
 Shade la osserva, ma quello che ne esce fuori non sembra un vero complimento <hum...vorrà dire che raffinerò la mia arte> afferma ironica <è un lavoro molto faticoso e...si alcune parti per nulla allettanti, ma il risultato finale, l'odore della pelle, il concetto stesso di indossare una "nuova pelle addosso" a me piace, quasi in modo filosofico oserei dire> tornando a Ken stringe il guanto di cuoco che indossa nella mano destra e stringe le gambe sollevando le ginocchia mentre ha una faccia un po' contrita <lo so ma è il mio cucciolo, non vorrei mai lasciarlo..Ormai Ai è grande, è una vera signorina e non voglio trattenerla più di tanto, ma Ken non deve stare fuori troppo tardi, per questa volta passa perché si doveva anche allenare, prossima volta mio, con me a casa e ovviamente me lo spupazzerò appena ritornerò alla mia dimora, lui ed Ai..e si mettiamoci anche il cane dentro...sono i miei tesori più cari, non potrei fare altrimenti> sorride ancora sollevando le spalle prendendo un lunghissimo respiro consolatorio..l'immagine è di un bel quadretto familiare, l'unica cosa che mancherebbe all'appello sarebbe un papà per loro e Akendo non è tutta questa figura paterna anche se si è sforzato un po'. <dovresti chiedere un permesso al capo clan Kagura Juusan Hyuga, mio zio, per entrare nella magione e dichiarare comunque le tue intenzioni, affronterai diverse persone nel tragitto e potrebbe metterci tempo, io posso accorciare i tempi> sospira sollevando il mento guardando il cielo <tranquilla, non sarebbe la prima volta che cerco genitori di possibili Hyuga dentro i registri> scuote la testa e procede scoccando la lingua contro il palato. <bhe...a quanto pare anche tu sei un uccellino che ritorna nel nido> afferma lei accostandosi ulteriormente per vedere il volto <guardami e fammi vedere gli occhi, sono incuriosita> controllerebbe meglio in modo da visualizzare lo sguardo su Shade per controllare gli occhi e vedere se può scorgere dei tratti fisiognomici simili a quelli degli Hyuga. <si...deve essere il fascino di hiashi: prima o poi tutte le ragazze Hyuga tendono a trattarlo come se fosse il loro paparino.> il dream daddy delle Hyuga single e non. <bhe, sarebbe una possibile prova della tua appartenenza al clan> afferma ironica la giovane sospirando e tornando comoda <ci sono poche cose che ormai possono rovinarmi una serata o la vita in genere, perciò prego dimmi tutto> [ch on]

00:12 Shade:
 Non sembra sicura della risposta della Hyuga e aggrotta la fronte. <No, non intendo dire che è fatta male, solo che trovo strana l’idea della seconda pelle. Mi ci potrebbe volere effettivamente un po’ ad abituarmi all’idea di indossare un capo a base animale…non per questo li disprezzo però, non fraintendermi> vuole evitare possibili fraintendimenti, quindi mette le mani avanti a riprende ad ascoltare le parole riguardanti la sua famiglia. Ogni volta che la vede le sembra più numerosa. Effettivamente nota l’assenza della figura paterna nella descrizione, ma non chiede ancora una volta. <Dai su, un altro paio di cani e avrei la casa piena di piccole palle di pelo pestifere, di cui alcune sbavole, che ti renderanno la vita piena di attenzioni e coccole a volte indesiderate.> oltre a dover, eventualmente, riparare ai dispetti di qualche cucciolo fin troppo cresciuto che ha pensato bene di farsi i senti sulle ciabattine nuove. Tipo una sottospecie di volpe che ultimamente Fumiko ha accolto in casa. <Più che tornare al nido mi piacerebbe sapere di più sulle mie origini. Di mia madre so qualcosa, ma mio padre è un buco nero. Ieri sera, per esempio, ho sognato questo uomo, che credo fortemente sia mio padre per il modo in cui mi parlava, che mi diceva che voleva che io crescessi senza vizi in modo semplice con la mamma> non ne capisce il senso ora come allora, ma immagina che non la volesse far sentire superiore agl’altri solo perché “figlia” di un antico clan del villaggio. <Se non ti è di disturbo, mi farebbe piacere sapere…ma l’ultimo ricordo che ho di lui è di un volto insanguinato> a cui avrebbero potuto sottrarre il potere senza troppi problemi. <Ma come ti ho detto non farei troppo affidamento su quei ricordi.> e poi si volta verso di lei, osservandole il volto, e aspettando un verdetto. <Più che come un paparino…come un amico> un caro amico che sta difendendo con le unghie e con i denti. <Mh…versione breve di una storia lunga. Ho avuto la possibilità di mettere fine ad una storia che durava da fin troppo tempo. Un sadico medico che si divertiva a prendersela con mia madre e me…mi ha ritrovata e voleva che tornassi con lui a “casa”. Il dolore altrui era il suo divertimento, il suo scopo di vita, e quando ha minacciato una mia amica ho pensato che di lui non ci fosse nulla da salvare. E come un ipocrita, che predica bene e razzola male, non mi sono fermata davanti alla possibilità di ucciderlo.> non lo ha detto in modo diretto, ma il concetto è chiaro. <Non provo rimorso, non provo euforia, non provo gioia per quello che ho fatto. Stranamente non provo nulla> [ch off]

11:06 Mekura:
 Mekura sorride quando lei specifica che non era disprezzo <lo so, lo so, ma è una cosa a cui bisogna abituarcisi, stavo solo giocando un po'> La hyuga rimane con quel sorriso tra se e se mentre la ascolta ridacchiando, in particolare riguardo alle palle di pelo < a me basta un piccolo erede genetico per il mio clan e potrò dirmi soddisfatta> Abbassa leggermente il capo, mantenendo quel sorriso mentre gli occhi viaggiano lontano, per un momento il suo volto è storpiato da un'ombra scura che le passa davanti, un terrore radicato nel suo profondo. Poi chiude gli occhi e prende un lungo respiro, lasciando che quella sensazione si attenui. C'è altro da fare e questa storia del padre insanguinato non gli piace per niente...un'altro vittima degli Hyuga puri? un'altro del progetto? è strano ma in tutto questo periodo come hanno fatto gli Hyuga a perdere tanti figli? forse hanno deciso che era meglio così per dare salvezza a questi ovunque siano, prima di Juusan era, tutto molto complesso. ma quella ragazza è più giovane di lei e sicuramente è nata sotto il controllo dello zio, eppure ancora questa storia. Rimane li a pensare mentre il suo sguardo si fa ben più serio quando Shade racconta della sua storia e di quello che sentiva dentro il suo cuore, il nulla. Il vento soffia leggermente, scuotendo i capelli della Hyuga mentre vaga nei suoi ricordi...quando lei ha sentito un piacere immenso nel massacrare chi le andava contro oppure la lasciava indifferente...al periodo la vera ipocrita era lei: buona e gentile, pronta a dare una possibilità a tutti per poi scagliarsi con impeto, ira e desiderio di sangue contro chi le veniva contro. Chiude gli occhi e alla fine dopo un lungo momento risponde a Shade. <è normale, più normale di quanto sembri> spiega guardandola negli occhi senza giudicarla in alcun modo <ed è meno ipocrita di quello che credi, hai solo compreso che sei un essere umano> afferma seria lei <e uccidere non è facile per nessuno..tutto quello che hai provato per quella persona, per quel essere: odio, rabbia, dolore, nell'atto in cui uccidi rimangono cristallizzate con loro, non le senti ma non significa che non ci siano nel profondo del tuo animo e rimangono fisse li e finisci per non sentire nulla per proteggerti, perché ancora hai dei dubbi su quello che è successo> afferma Mekura seriamente <salvare delle vite non è facile, scegliere chi deve morire altrettanto difficile, sapere se quello che hai fatto è giusto, forse non si capisce mai. Alcune cose vanno fatte perché bisogna farle altre devi decidere tu se farle o meno> porta una mano al cuore <ed è per questo che devi seguire quello che ti dice la tua coscienza. Anche se al momento ti sembra ipocrita, se nel tuo cuore tu continui a credere che preferisci salvare qualcuno piuttosto che ucciderlo, che quella è l'ultima sponda, fallo, si cauta ma segui quello che senti tu piuttosto che farti comandare dagli altri, altrimenti non sarai mai in pace con te stessa. Ora che hai toccato il male, sai contro chi ti devi confrontare> Il dolore, è un insegnante severo ma giusto, ne sa qualcosa. [ch on]

11:24 Shade:
 Non ha mai veramente pensato a cosa farà una volta rimessa davanti alla possibilità di uccidere di nuovo. Più che possibilità sarebbe giusto dire necessità. Quel giorno, in ospedale, non ha avuto la necessità di farlo, ma fra l’ucciderlo e il lasciarlo morire lentamente per il colpo di Uta, ha pensato che farla finita forsse la cosa giusta per entrambi. <Per un momento, un singolo momento, quando ho avuto davanti questo uomo immobilizzato ho pensato di bloccargli ogni movimento e consegnarlo alle autorità, e poi ho avuto paura. Paura che scappasse, che tornasse a torturare la gente, a strappare loro gli occhi, a riempirli di cicatrici costringendo qualche altra bambina indifesa ad assistere, ad osservare tutto. E la paura è diventata necessità di cambiare il mio pensiero.> a questo punto abbassa lo sguardo e sospira, pensando a quello che fino ad ora non ha detto a nessuno. E le parole che seguono le pronuncia con Odio, con disprezzo e rabbia, verso se stessa. Sembra che ogni parola siano un ringhio che non si rivolge a nessuno se non a se stessa. <E poi ho desiderato la vendetta. Ho desiderato la tortura per il mio nemico. Non volevo solo strappargli via la vita, volevo vederlo soffrire, come ho visto mia madre. Volevo pugnalargli le braccia, le gambe, per non farlo muovere e iniziare ad aprire il petto e lasciarlo morire dissanguato, lentamente fra mille agonie. Ma…> e qui si calma, tirando a se le gambe e nascondendoci la testa sopra. Non vuole essere un mostro <Mi sarei ritrovata a mettermi al suo livello, mi sarei sentita un mostro come lo era lui. Io non sono così io voglio ancora salvare la gente, voglio ancora essere amica di tutti, anche se ora ho molto più paura. E ammetto che, probabilmente, è Hiashi una di quelle persone che mi ha salvata.> torna ad osservare il cielo e sospira, per spostare lo sguardo su Mekura con tranquillità. <Mi ha detto di tenere al sicuro il mio cuore puro da qualunque cosa i miei occhi possono vedere, le mie orecchie sentire….io ho provato a fare meno danni possibili> anche se, una maledizione, non può non fare danni.

11:43 Mekura:
 La verità viene a galla, quello che ha realmente provato alla fine si fa più chiaro: la paura è la porta per altre emozioni che rendono l'uomo una bestia eppure non si può biasimare quello che ha provato, alla fine ognuno raccoglie il proprio male. Quel medico era solo da biasimare se stesso. <hai fatto la cosa giusta, hai scelto di dargli qualcosa che quell'uomo probabilmente non meritava: una morte rapida, una morte che non avesse dato tempo alcuno per rendersi conto degli sbagli di cui si è macchiato....è frustrante> sospira <ma hai fatto la cosa giusta> la guarda piegando le ginocchia verso il petto abbracciandole mentre la osserva mentre la sente parlare in quel modo. <un cuore rimane puro quando ritrova il suo equilibrio con la propria coscienza, quando è in sintonia con se stesso e con quello che ti circonda, un cuore rimane puro quando preserva l'empatia verso gli altri e quando capisce il dolore altri perché sa perfettamente cosa significa. Shade... sarai testimone di meraviglie e di azioni terribili da parte delle persone. Quelle che consideravi tuoi amici potrebbero ferirti ed i tuoi nemici potrebbero dimostrare sentimenti che non ti aspetti da loro. tutto questo, ti servirà a realizzare il tuo scopo devi solo avere il tuo obbiettivo fisso davanti a te e farti guidare da una volontà incrollabile...alcune persone non possono essere salvate è vero, alcune non vogliono essere salvate, ma questo non significa che tu non cercherai di salvare il più possibile, no?> la guarda di nuovo cercando di allungare la mano più vicina alla ragazza per toccarle, se permesso il mento e dare un buffetto per sollevarlo <su con il morale, la lotta è lunga, difficile e impervia, ma mette alla prova la nostra volontà incrollabile e non c'è modo migliore di affrontarli se non con un sorriso> quindi allontana la mano e porta gli indici verso le labbra tirandole verso l'alto andando a chiudere gli occhi. [ch on]

12:13 Shade:
 Le cose belle della vita di un ninja in pratica, l’accettazione di quello che ha fatto e il dover andare avanti nonostante i rimorsi. Mekura si mostra molto più comprensiva di quello che si aspettasse. Una reazione completamente diversa da quella di Kouki e quella di Fumiko. Anzi, tutte le reazioni della gente davanti al suo peccato, quello di aver deciso della vita di una persona in maniera del tutto arbitraria, si sono ritrovate ad essere completamente diverse l’una dall’altra. <Il passato cambia la gente più di quanto non immaginassi Mekura, ma solo stasera sono riuscita a piangere. E non piango per il mio passato, brutto come quello di tante altre persone, non migliore, non peggiore, ma per la consapevolezza che quei ricordi mi ha cambiata più di quanto non volessi. Ora guardo le armi e penso che me ne dovrei portare dietro, passo in mezzo alla gente e non cerco più contatti con nessuno. Ho paura degli ospedali e nonostante tutto, non riesco ad abbandonare le persone che amo.> le racconterebbe di Uta, ma il solo pensiero inizia a farla preoccupare e vorrebbe scappare verso l’ospedale. Però si ritrova ad avere un contatto fisico diretto con la donna che, dopo un buffetto sotto il mento per sollevarlo, la costringe ad un forzato sorriso che, automaticamente, gliene procura uno decisamente più ironico, ma che dura poco. <Spero che tornerò a sorridere, presto anche. Per ora voglio affrontare questi sentimenti con la dovuta calma e non permetter loro di sfociare nell’odio.> A questo punto cercherebbe di alzarsi, per osservare meglio la città sotto di loro, senza mettersi in pericolo sporgendosi. <Mi manca l’esame pratico, poi diventerò una kunoichi. A quel punto vorrei poter ricordare tutto sul mio passato, ricordare chi era mio padre, magari anche scoprirlo con il tuo aiuto e, se era uno Hyuga per davvero, passare anche del tempo con voi e imparare.> gli usi, i costumi, la storia, non sa nulla in questo momento e non le dispiacerebbe conoscere qualcosa di nuovo. <Poi troverò la mia strada come ninja> Non ha nulla di più da dire, la preoccupazione per Uta aumenta sempre di più e la porta a tornare verso l’ospedale il prima possibile. <Mekura, è stato un piacere parlare con te, ma penso che me ne tornerò a casa…per modo di dire> così dicendo, dopo un inchino, se ne tornerebbe sui propri passi per andare ad importunare le infermiere con la sua presenza. [END]

Mekura e SHade si incontrano parlando un po' di cose, tra questi anche una possibile vicinanza genetica con gli Hyuga da parte di Shade e gli eventi che l'hanno sconvolta all'ospedale.