L'antica arte di Cazzhu Fay

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22:24 Kyokawa:
  [Accademia (Scale -> Tetto)] Si trova in cima alla scalinata il ragazzo dagli occhi rosso fuoco; percorsa saltando i gradini a due a due, fremente di arrivare in cima. Davanti a lui si apre il tetto dell’Accademia, luogo di allenamenti e, talvolta, di esami; proprio per questi motivi si trova qui, in questa notte di luna piena: manca poco al suo esame per diventare genin, ma ancora non si sente pronto, deve allenarsi, deve migliorare. Indosso porta i soliti vestiti: calzari neri con lacci di cuoio a cingere le caviglie; pantaloni aderenti color grigio scuro, con poche tasche, intorno ai quali è avvolta una benda semielastica bianca, in punti strategici per posizionare accessori; al torso una maglia nera attillata; alle mani i guanti Ninja. L’equipaggiamento portato è composto da varie armi e protezioni: sul corpo, sopra i vestiti, è stata posizionata l’armatura leggera assemblabile completa in tutte le sue parti; alla gamba sinistra è legato il piccolo accessorio per portare armi da lancio con dentro tre Kunai e tre Shuriken; al fianco sinistro il kunai a tre punte; i vambracci sono legati alle braccia del giovane e, di questi, il sinistro è stato modificato sulla sua superficie esterna con dei piccoli risvolti in cuoio, in modo da poter ospitare cinque spiedi, facilmente estraibili; gli schinieri sono ben adesi nei rispettivi alloggi anatomici; inoltre, all’interno del portaoggetti, sono posizionati dieci fuuda con sigillati al loro interno due tronchetti da sostituzione. Dopo qualche istante di riflessione, il deshi si avvia al centro verso uno dei lati esterni del tetto dove sono posizionati cinque fantocci di paglia, ben illuminati dalla luce del corpo orbitante sospeso nel cielo. [Gamba sinistra: porta Kunai e Shuriken - 3 Kunai e 3 Shuriken / Fianco sinistro: Kunai a tre punte / Fianco destro: portaoggetti – 10 fuuda con tronchetti da sostituzione / Corpo: armatura leggera / Braccia: vambracci – 5 spiedi / Mani: guanti ninja / Gambe: schinieri]

22:45 Kyokawa:
  [Accademia (Tetto)] I passi lenti portano il giovane verso il suo obiettivo, mentre i suoi capelli candidi ondeggiano sospinti dal venticello che rinfresca la serata. Lo scopo di questo allenamento sarà testare le sue nuove armi: gli spiedi. L’idea gli è venuta ripensando al passato. La madre era infatti un abile Ninja Medico, esperta nell’anatomia umana; fin da piccolo aveva quindi passato diverso tempo in sua compagnia ad apprendere nozioni su nozioni; muscoli, tendini, vasi, nervi, organi; conoscenze che, fino ad ora, non erano servite a molto, se non a fare il saccente con qualche altro ragazzino o a cercare di conquistare qualche donna usando l’arte del sapere (non lo avrebbe mai detto, ma il cervello attira più gnocca che i muscoli). Nei giorni scorsi però, passando tra le bancarelle del mercato, aveva visto in vendita un set di spiedi a pochi denari e, dopo averli comprati, si era messo a pensare come poterli utilizzare al meglio; l’idea era venuta posando gli occhi su un testo, uno dei pochi salvati dalla sua casa natia, chiamato “Come pungere l’apparato genitale maschile” scritto dal famoso studioso di urologia applicata Cazzhu Fay; in questo testo si parlava di come utilizzare l’agopuntura per provocare piacere negli uomini: se con un ago, penetrando nel punto esatto, è possibile stimolare il sistema nervoso in modo da generare impulsi sessuali e di conseguenza causare una erezione, perché non sarebbe possibile anche creare immenso dolore e inibire delle funzioni organiche? Ci sono volute poche ore in biblioteca per capire che la sua domanda aveva una precisa risposta: Si, è possibile. Prima però, avrebbe dovuto imparare alla perfezione il lancio degli spiedi, e questo non sarebbe stato facile. [Gamba sinistra: porta Kunai e Shuriken - 3 Kunai e 3 Shuriken / Fianco sinistro: Kunai a tre punte / Fianco destro: portaoggetti – 10 fuuda con tronchetti da sostituzione / Corpo: armatura leggera / Braccia: vambracci – 5 spiedi / Mani: guanti ninja / Gambe: schinieri]

22:58 Kyokawa:
  [Accademia (Tetto)] La giornata odierna è stata passata totalmente nell’intento di modificare il vambraccio sinistro, in modo da poter inserire cinque spiedi in apposite tasche in cuoio: creati da una sarta per una cifra che ha superato di gran lunga il prezzo delle armi stesse, i risvolti permettono una perfetta tenuta, ma anche un facile scorrimento in caso vengano estratti velocemente. Tornando all’allenamento, come scriveva Cazzhu Fay nel suo libro, tutte le manovre che richiedono il preciso inserimento di un ago in un punto del corpo possono essere facilitate concentrando il chakra nelle dite che stanno utilizzando lo strumento. Ribaltando questa conoscenza nel combattimento, dirigere il chakra nel braccio e, prevalentemente, nella mano, sarebbe più facile regolare la direzione dello spiedo lanciato; ovviamente servono tanta concentrazione, una mira precisa e un lancio ottimale. Ormai il deshi si trova a un paio di metri dai suoi bersagli: la giusta distanza di ingaggio per provare le sue nuove armi. STEP UNO: attivare il chakra. Kyokawa porta lenamente le mani al petto, dirette l’una verso l’altra, e le congiunge, lasciando la dritta sfalsata di qualche centimetro verso il basso: solamente indice e medio rimangono alzati e poggiano contro i rispettivi dell’altro lato per tutta la loro lunghezza, mentre le altre dita si posizionano basse, intrecciate tra di loro; in questo modo il deshi andrebbe a comporre il sigillo della CAPRA. Gli occhi si socchiudono per garantire una maggior concentrazione, la mente si svuota di ogni pensiero e lascia spazio solo al vuoto, al nulla assoluto; ed ecco poi apparire la sua immagine fittizia, divisa da una linea immaginaria che la separa a metà precisa; successivamente, il giovane si concentra sulla formazione delle due sfere di energia: una, di colore blu, a livello della testa, la quale rappresenterebbe la sua energia psichica; mentre l’altra, di colore rosso, all’altezza dell’addome, rappresentando l’energia fisica. Una volta generate le due sfere dovrebbero iniziare a roteare su se stesse in senso orario, utilizzando un asse immaginario come punto centrale e poi inizierebbero a muoversi, dirigendosi l’una verso l’altra, cercando di raggiungere un punto di incontro a livello del torace. Se tutto questo fosse riuscito le due sfere si sarebbero fuse l’una all’altra, andando ad “impastare” il chakra; questo, infine, inizierebbe a diffondersi tramite il suo sistema circolatorio per raggiungere tutti i tessuti del ragazzo. [Tentativo attivazione chakra] [Chakra: 10/10] [Gamba sinistra: porta Kunai e Shuriken - 3 Kunai e 3 Shuriken / Fianco sinistro: Kunai a tre punte / Fianco destro: portaoggetti – 10 fuuda con tronchetti da sostituzione / Corpo: armatura leggera / Braccia: vambracci – 5 spiedi / Mani: guanti ninja / Gambe: schinieri]

23:16 Kyokawa:
  [Accademia (Tetto)] STEP DUE: concentrare il chakra nella mano destra. Rimanendo nella stessa posizione assunta in precedenza, cioè fisso immobile davanti ai fantocci, il deshi cercherebbe di mantenere la concentrazione assoluta utilizzata per attivare le sue energie, in modo da potersi focalizzare sul passo successivo: una volta percepito il chakra, compreso il suo flusso attraverso il corpo e individuati mentalmente i principali condotti di circolazione, il giovane andrebbe a convogliarne una parte verso la spalla destra, aumentando il flusso che si dirige dal torace verso questo punto. Condotta una parte dell’energia alla spalla, la farebbe poi scendere lungo il bicipite, attraverso la loggia anteriore dell’avambraccio, all’interno del polso e, infine, nel palmo della mano, lasciando che si distribuisca uniformemente per le varie dita; lungo il percorso compiuto, il chakra avrebbe dovuto lasciare una quota della sua essenza nei muscoli e nei tendini principali dell’arto, in modo che tutto il braccio possa essere ricco di energia, pronto ad essere messo in azione. Parte di quanto letto sembrerebbe essere stato messo in auge, ora però bisogna fare le azioni successive; lo stesso Cazzhu scriveva che per lavorare in condizioni ottimali, bisogna essere nella posizione più comoda e più agevole possibile, mettendo ogni singola parte del corpo nel posto giusto, senza trascurare nemmeno un dito. STEP TRE: trovare la posizione adatta. Per quello che dovrà fare la posizione adatta è una sola. La gamba destra viene spostata leggermente in avanti; entrambe le ginocchia sono flesse di qualche grado; il piede anteriore, quello destro, è direzionato verso il fantoccio davanti a Kyokawa; il piede posteriore, il sinistro, forma un angolo di novanta gradi con il gemello, puntando quindi all’esterno. Il busto è leggermente inclinato all’indietro, in modo da spostare il baricentro verso la gamba posteriore, la sinistra, che ora sta dando il maggior contributo nel sorreggere il corpo; al contempo il torace esegue una piccola rotazione verso sinistra, movimento che serve per “caricare” il lancio che andrà ad eseguire in seguito. Il braccio sinistro è flesso, leggermente spostato all’indietro, e posizionato davanti al torace, in modo da lasciare il vambraccio in linea con il pettorale sinistro; gli spiedi sono posizionati sulla superficie superiore del rivestimento e in questo momento sono quindi ben visibili sopra l’avambraccio del deshi, pronti ad essere sfoderati. Il braccio destro viene portato verso quello sinistro, dirigendo la mano verso le armi; il gomito è alzato all’altezza della spalla. La testa è girata verso destra, in modo che, considerando la rotazione del tronco, sia in linea retta con il bersaglio; viene anche inclinata di qualche grado in avanti, permettendo l’allineamento degli occhi con spalla e braccio destro, per perfezionare la mira. [Chakra: 10/10] [Gamba sinistra: porta Kunai e Shuriken - 3 Kunai e 3 Shuriken / Fianco sinistro: Kunai a tre punte / Fianco destro: portaoggetti – 10 fuuda con tronchetti da sostituzione / Corpo: armatura leggera / Braccia: vambracci – 5 spiedi / Mani: guanti ninja / Gambe: schinieri]

23:30 Kyokawa:
  [Accademia (Tetto)] Ed ecco arrivato il momento del lancio. Bisogna sempre seguire i consigli di Cazzhu Fay: l’inserimento dell’ago nel punto designato deve essere preceduto da due passaggi fondamentali, cioè dall’identificazione mentale del punto stesso e dalla sua raffigurazione nella realtà. In pratica il deshi dovrà prima immaginare il punto preciso dove vorrà colpire il fantoccio di paglia e poi guardare quel punto, unendo il processo di concentrazione mentale con l’abilità visiva; solo in seguito dovrà aggiungere la coordinazione motoria. STEP QUATTRO: focalizzare il punto. Essendo il suo primo tentativo cercherà di colpire qualcosa di facile, senza addentrarsi troppo nei particolari anatomici; dopo una breve riflessione il deshi sceglie di voler colpire al centro degli occhi, dei finti occhi, proprio nel punto identificato dalla retta che unisce le due pupille e quella che passa in verticale lungo il naso. In un essere umano quel punto è privo di qualsiasi struttura di interesse, sarebbe solo il punto di giunzione tra la radice del naso e l’osso frontale; nessun punto vitale insomma, ma per questo tentativo va più che bene. Osservando il bersaglio di paglia Kyokawa può ben notare i due occhi costruiti con due cerchi di stoffa bianchi, creati abbastanza bene, con dipinto all’interno un cerchio più piccolo nero, che sarebbero le iridi; la prima linea viene quindi tracciata mentalmente unendo il punto centrale dei due cerchietti neri. Ed ora la seconda retta, quella verticale: il naso è stato formato con una piccola escrescenza di paglia, nulla di raffinato, ma si intuisce quello che vuole rappresentare; e così viene creata, sempre nella sua testa, una linea che passa esattamente al centro di questo naso fittizio, perfettamente perpendicolare alla retta orizzontale che unisce gli occhi. Se la geometria non sbaglia, queste due linee si incrociano in un solo punto: il suo bersaglio. Presa la mira, tutto è pronto per il lancio. STEP CINQUE: estrarre lo strumento. Le dita della mano destra si trovano ormai sopra l’avambraccio sinistro, dove sono collocati gli spiedi nei loro appositi alloggi; i movimenti da compiere sono quindi pochi. Pollice, indice e medio vanno quindi ad afferrare lo spiedo, che viene estratto lentamente dal suo scompartimento; dopo averlo posizionato perfettamente orizzontale al pavimento, sempre tenuto saldamente dalle tre dita, il giovane immagina una terza linea, questa volta su un piano geometrico totalmente differente: la retta parte dalla sua mano, o più precisamente dallo spiedo, e si dirige verso il bersaglio, intersecando le altre due nel punto preciso che aveva immaginato. E anche questo passaggio è fatto, la traiettoria è calcolata. [Chakra: 10/10] [Gamba sinistra: porta Kunai e Shuriken - 3 Kunai e 3 Shuriken / Fianco sinistro: Kunai a tre punte / Fianco destro: portaoggetti – 10 fuuda con tronchetti da sostituzione / Corpo: armatura leggera / Braccia: vambracci – 5 spiedi / Mani: guanti ninja / Gambe: schinieri]

23:39 Kyokawa:
  [Accademia (Tetto)] Tutto è pronto. STEP SEI: lanciare. Il busto inizia la sua derotazione, procedendo quindi da sinistra verso destra, nella direzione opposta in cui si era precedentemente “caricato”; nel frattempo anche Il braccio destro si distende, sfruttando la rotazione del tronco per aiutare il lancio dello spiedo. Il movimento del braccio viene fatto seguendo il piano orizzontale, quindi aprendolo verso l’esterno e non verso l’alto. Le dita sono pronte a lasciare la presa nel momento più adatto, cioè quando il braccio sarà quasi totalmente dritto; il polso è fisso e segue fedelmente il resto dell’arto, senza compiere movimenti articolari di nessun genere, in modo da evitare perturbazioni nella traiettoria dell’arma. La retta immaginaria che congiunge lo spiedo al bersaglio è sempre ben impressa nella mente di Kyokawa; in questo modo l’arma da lancio sarebbe “sganciata” nel momento esatto in cui dovrebbe proseguire su questa linea; le dita quindi allentano la loro presa; la rotazione del tronco è quasi conclusa, così come l’estensione dell’arto superiore destro. E lo spiedo parte, seguendo la sua traiettoria di due metri che lo separa dalla meta. I secondi passano lenti; lo sguardo fisso davanti a se, sul fantoccio, sul nemico. Flush. Il rumore dell’ago che si infila nella paglia non è particolarmente fragoroso, ma dato il silenzio di quel luogo e l’immobilità del deshi, è ben udibile. Lo spiedo si è infilato perfettamente … nel collo del manichino. [Chakra: 10/10] [Gamba sinistra: porta Kunai e Shuriken - 3 Kunai e 3 Shuriken / Fianco sinistro: Kunai a tre punte / Fianco destro: portaoggetti – 10 fuuda con tronchetti da sostituzione / Corpo: armatura leggera / Braccia: vambracci – 5 spiedi / Mani: guanti ninja / Gambe: schinieri]

23:50 Kyokawa:
  [Accademia (Tetto -> Scale -> Strada)] Qualcosa è andato storto. Lo spiedo avrebbe dovuto colpire precisamente il punto di incontro delle due rette calcolate, ma invece è andato da tutt’altra parte, circa dieci centimetri più in basso, ben distante dalla meta iniziale. Poco importa. Cazzhu Fay aveva previsto anche questo: citando testuali parole del suo libro, “se l’inserimento dell’ago non dovesse andare a buon fine e, invece che generare piacere e virgulta potenza nel cliente, andate a provocare una fitta di dolore lancinante al suo organo genitale (cosa che determinerà una effettiva impotenza sessuale per diversi giorni), non temete. Il dolore è troppo forte perché lui possa reagire nei primi istanti; approfittate di questi minuti preziosi per raccogliere il vostro materiale e scappare con i soldi che vi siete, onestamente, guadagnati”. STEP SETTE: fuggire. Con grandi balzi fulminei Kyokawa raggiunge il fantoccio; la mandritta va ad afferrare la coda dello spiedo infilzato e lo estrae con un forte strattone, prima di riporlo velocemente nel portaoggetti al fianco destro; ci vorrebbe troppo tempo per rimetterlo nell’alloggio del vambraccio, quindi meglio infilarlo altrove. La rotazione del corpo è quasi istantanea. Raccolto il materiale è ora di fuggire; e così il deshi si ritrova a correre a perdifiato verso le scale, lungo i corridoi dell’Accademia e, infine, sulla strada verso casa; nel frattempo gli viene in mente la scritta in seconda pagina del libro da cui ha tratto tanti insegnamenti: con una ripetizione del titolo è vergato a grandi lettere “Come pungere l’apparato genitale maschile”, sotto però, più in piccolo, è riportato anche un sottotitolo dal messaggio molto chiaro: “Sette ingegnosi passaggi per rubare i soldi agli avventori dal pene flaccido”. Bisogna sempre leggere tutte le parti di un libro prima di darne un giudizio e seguirne i consigli, specialmente se si tratta di un libro scritto da Cazzhu Fay. [END]

Kyokawa, prossimo a finire il suo percorso per diventare genin, si allena sul tetto dell'Accademia; sotto una luna più accesa che mai il deshi cercherà di mettere in pratica gli insegnamenti di un saggio ninja medico, seguendo passo per passo tutti i punti del suo più famoso libro.