La bontà uccide
Free
Giocata del 11/09/2017 dalle 16:53 alle 21:15 nella chat "Luogo Sconosciuto"
[Strada] La ragazzina è tornata a Konoha, forse troppo in pensiero per sua madre e la sua incolumità, ma continua a non trovarla a casa, e quindi si limita a girovagare per le strade di Konoha, cercando magari di fare appello alla fortuna per incontrarla per strada. Anche se forse dovrebbe andare in ospedale. Indossa il suo solito kimono bianco e corto, smanicato e dai bordi blu. Sulla schiena a livello infra scapolare vi è il simbolo del suo clan Yakushi, presente anche sul davanti al livello del cuore. Alla vita è chiuso e stretto da una fascia anch’essa di colore blu, sulla quale vi è la placca di metallo del proprio copri fronte con ovviamente il relativo simbolo di Kusa. Al di sotto del kimono le proprie esili gambe sono fasciate da un paio di pantaloncini neri e aderenti, ma elasticizzati per non compromettere i movimenti, lunghi fino a poco prima delle ginocchia. Scarpe ninja ai piedi e guanti a mezze dita alle mani, con la classica placca di metallo sul dorso. Con sè porta tutto il suo equipaggiamento e le sue armi, il tutto distribuito nel porta kunai e shuriken che tiene alla coscia destra e nel porta oggetti che si trova in vita, dietro alla schiena. Non indossa le proprie fasciature bianche che solitamente le coprirebbero il corpo, quindi ogni sua cicatrice e bruciatura che le deturpa ogni centimetro di pelle è ben visibile sugli altri e sul collo, mentre il resto è nascosto dai vestiti. I lunghi capelli neri e lisci sono raccolti in un elegante chignon, il quale lascia libere solo due ciocche laterali al viso, che le ricadono in avanti sulle spalle. Quel nero crea un contrasto parecchio evidente col pallore del suo viso, mentre gli occhi gialli e profondi sono circondati da un leggero alone nero per via delle occhiaie. L’insonnia l’ha colta ormai da tempo, ma fortunatamente potrà pensare di riposare almeno un poco dormendo con suo padre da stanotte in poi. I capelli raccolti, e l’assenza delle bende sul corpo, mettono in risalto, tra le altre cicatrici, la scritta scarnificata nella pelle dietro la sua nuca, che recita: ‘E-001’. Piccola ed esile, che sembra si possa spezzare con un minimo di vento, cammina per le strade di Konoha come una sottospecie di spirito, fin troppo sotto peso da pensare come faccia a reggersi ancora in piedi. L’espressione immersa nei propri pensieri, preoccupata e seria, mentre si ritrova a ripercorrere quelle vie che l’avevano condotta, qualche giorno prima, alla casa di Fumiko. Il chakra come al solito sarebbe impastato, potente e veloce all’interno del suo corpo, pronta ad ogni tipo di evenienza. Che senso ha stare a Kusa, quando il maggior pericolo è a Konoha? [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C] Il lato oscuro della forza ha i biscotti, ma lei, la piccola Shade ha una torta. Ha letteralmente fra le mani una bellissima torta impacchettata nella sua piccola scatolina di plastica che le impedisce di scivolare dal suo vassoietto sul pavimento. Ormai si sa che, se porta a casa una torta, vuol dire che ha litigato con Fumiko. Quella due ragazze continuano a non riuscire a trovare un punto d’incontro. Le dispiace, e non poco, ma forse Uta ha ragione e potrebbe non esser saggio per lei seguirla alla cieca come sta facendo ora. Il rapporto che la porta a restare al suo fianco si basa su sentimento che non viene sempre preso in considerazione da entrambe nella stessa maniera. Ma non può andarsene di punto in bianco, ne devono parlare apertamente, deve capire quando Fumiko si lascerà influenzare da quella sua decisione e quanto, la sua richiesta di maggiore libertà le verrà a costare a livello di legame con la ragazza. Per ora però si limita a continuare a comprare dolci, per se stessa, per la Senjuu e per la rana. Qualche volta la copia di Raido ne mangia una fetta…o forse è il vero Raido? Ha difficoltà a distinguerli alle volte. Risale tranquilla la strada del centro che la porterà a casa. Il passo è abbastanza tranquillo e l’espressione sul suo volto è leggermente preoccupata, ma come al solito non si fa problemi a sorridere apertamente, arrivando a salutare ogni singolo passante che si ritrova ad incontrare sulla via. Non ci metterà molto a raggiungere anche Kouki, la quale si dovrebbe trovare a ricevere lo stesso trattamento di tutti…con un’aggiunta però. <Buon pomerigg…> si blocca, inclinando il capo e osservando il volto della piccola. Come potrebbe non riconoscerla? Ha un’espressione sul volto che è particolarmente differente da quella che solitamente hanno le bambine della sua età e la cosa la fa preoccupare. <Kouki? Va tutto bene?> non le chiede come mai si ritrova a Konoha, o perché si aggira fra le vie da sola. Immagina che Raido sia ancora in giro dopo quella discussione e che la ragazzina lo stia cercando, ma aspetta un suo commento prima di potersi azzardare a fare ipotesi. I capelli sono raccolti in una treccia che cade morbida sulla spalla destra. Indossa una maglietta a mezze maniche, affrontando la leggera frescura che la fine dell’estate tende a portare, con un’aria rilassata, soprattutto di giorno, e un paio di pantaloni sportivi, lunghi. Ai piedi ha un paio di scarpette da casa, proprio di quelle con sopra disegnati gli animalini, di cui solitamente ti vergogni ad uscire, ma lei doveva andare a ritirare la torta. <Vuoi una fetta di torta? È al cioccolato con panna, crema di nocciole, e ancora panna fuori e tante fragole sopra, ma solo sopra!> si vede che è entusiasta della scelta. [Chakra off] [Strada] Almeno non c’è la pioggia a darle un’aria ancor più sciupata di quella che già ha, ma non si sarebbe fatta problemi a vagare comunque anche sotto una continua cascata di gocce d’acqua. Il suo cammino è lento e controllato, pare quasi un automa senza meta e senza respiro, ignorando, e venendo ignorata a sua volta, dai vari passati che vi sono attorno a lei. Si insinua tra quella gente come una piccola serpe velenosa, ma tra di loro c’è qualcuno che si accorge della sua presenza, o quanto meno le da’ una sorta di importanza. Viene attirata da quella voce che la saluta, e lo sguardo si sposta sulla figura di Shade. Non ha riconosciuto al volo quella voce, quelle parole, ma ci ha messo poco invece a dare un nome alla figura che i suoi occhi hanno accolto. La ragazza porta con sé una scatolina di plastica del quale non può conoscere il contenuto e l’attenzione si fissa a lungo su di essa, prima di tornare ad ascoltare le domande che le vengono fatte, costringendo il proprio volto a sollevarsi per poter osservare l’altra negli occhi, data la differenza di altezza. <Buongiorno.> innanzitutto ricambia il saluto, cercando di essere quanto meno gentile ed educata nell’approcciarsi al prossimo, anche se il tono di voce è piuttosto basso e sibilante, neutro e distante. Qualcosa è successo, anche se lei cerca di nasconderlo dietro la freddezza. <Tutto bene, solo vari pensieri che mi affollano la mente. Tu come stai? Quel nemico ti insegue ancora?> risponde quindi qualche istante dopo, abbozzando solo una mezza bugia in realtà. Perché no, non va tutto bene, ma si, è presa da molti pensieri. E intanto le rigira anche la domanda, ma difficile dire se lo faccia per semplice convenzione sociale, o perché veramente le interessa. Difficile dirlo al momento, con lei in quello stato. Lo sguardo ora si abbassa, andando ad osservare invece le calzature della ragazza, che lasciano la piccola Yakushi un poco perplessa. Non sa se esserne divertita o ritenerla solo strana, ad ogni modo non è una cattiva impressione quella che le fa. Non si pronuncia al riguardo, sollevando lo sguardo solo quando la ragazza le offre la torta. <Non ho molta fame in realtà.> non sta mangiando poi molto, anche se si sforza, sia per volere di suo padre, sia perché deve avere le energie per fare quello che vuole. <Una fetta comunque l’assaggerei volentieri.> conclude però il suo dire, constatando come una raccolta di zuccheri possa solo farle del bene. <L’hai comprata?> domanda quindi verso di lei, indicando la scatola, ed immaginando allora che possa contenere il dolce descritto da Shade. <Ho assaggiato una torta a casa di Fumiko, lei mi ha detto che l’avevi fatta tu.> afferma quindi verso di lei, andando a puntare il proprio sguardo distante negli occhi dell’altra, come se si volesse accertare di qualcosa. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C] Sembra al settimo cielo quando si rende conto che Kouki potrebbe averla riconosciuta. Le si illuminano, per qualche secondo, gli occhi mentre le azzurre iridi vengono posate sulla figura minuta ancora una volta, questa volta studiandola. Non riesce a capire se è troppo magra o meno, probabilmente per via dei vestiti, ma le occhiaie non riesce a non notarle. Preferisce però fingere di non aver visto nulla, sarà lei a raccontarlo se ne avrà voglia quando saranno in casa davanti alla fetta di torta. <Diciamo di si…solo che ora sono molto più sotto controllo> fra la copia di Raido, gli Anbu, Uta e il Genjuster non sa seriamente a chi dovrebbe stare attenta per prima. Prende un bel respiro ed espira rumorosamente, eliminando dalla mente tutti i pensieri negativi che, quella semplice domanda, sono riusciti a portare. Il sorriso va a scomparire, ma la sua assenza dura poco più di una dozzina di secondi, tornando a comparire meno accentuato di prima, più dolce ed evidentemente malinconico. Qualunque sia emozione la si può leggere in faccia, qualunque suo pensiero la porta ad avere un’espressione diversa, lasciando la possibilità alla gente di capirla come se stessero leggendo le pagine di un libro poco interessante. <Ma non credo sia giusto parlare sempre di me. Piuttosto sono preoccupata per te. Sembri…diversa dall’ultima volta> ammetterebbe, senza lasciare dubbi sul sentimento che la spinge a pronunciare quelle parole: la paura. Abbassa la torta e va a piegare le ginocchia, andando ben al di sotto del livello della bambina, solo per controllare che razza di scarpe di è messa per uscire di casa. Se ne è resa conto ora, era convintissima si essersi messa le calzature ninja, non le ciabattine con gli animaletti che ha comprato per rimanere a tema con casa di Fumiko. <Stavo dormendo quando ho messo le scarpe, poco ma sicuro!> si cerca di dare da sola una spiegazione prima di tornare ad una posizione eretta. Per un secondo pensa che quella potrebbe essere un’illusione, ma l’idea, che la porta a corrugare la fronte, lascia velocemente spazio alla preoccupazione che ha per la bambina. <Si, comprata sfortunatamente. Non sono brava con i dolci.> ammetterebbe, andando quindi a rispondere anche alla affermazione successiva. <Mh, potrei non averle fatto capire che ho comprato anche la precedente…errore mio. No, non sono così brava a fare i dolci.> Nessuno glielo ha mai insegnato! <Fumiko invece è molto brava, solo che non posso chiederle se può farmi un dolce che poi devo regalare a lei> sarebbe alquanto bizzarra come richiesta. <Vieni andiamo a casa. Ti offro qualcosa da bere, tanto paga Fumiko> ironica ovviamente andrebbe a muoversi a piccoli passi, cercando di aggiustare l’andatura in base a quella che prenderà Kouki. <Ti va di parlarmi dei pensieri che ti affollano la mente?> si sta prendendo molta confidenza e ha quasi paura della sua risposta. [Chakra off] [Strada] Vederla le fa piacere, ma è un sentimento che tiene ben nascosto dentro di sé, forse per paura che la ragazza possa finire ancora più nei guai di quanto già non sia. Suo padre le ha detto che non deve allontanarsi da Shade, eppure al momento, fino a quando quell’uomo non sarà reso inoffensivo, la piccola avrà sempre delle remore nel approfondire questo legame. Mirako dal canto suo ancora non si fa sentire, se non per qualche parola o commento come Voce nella sua testa. Tutto sopportabile, e molto anche. Tuttavia, nonostante non si capisca se la ragazzina sia realmente interessata all’altra o meno, si fa davvero interessata nel sapere la risposta alla sua domanda. Non può fare a meno di sentirsi un poco più sollevata nel sapere che ora è molto più controllata, così anche se va in giro da sola, qualcuno comunque c’è sempre per intervenire qual ora sia necessario. Si rilassa leggermente a quel quadro che le viene fatto, andando ad annuire. <Capisco. Almeno potrai contare su più persone, è importante. E giusto, soprattutto se non sei ancora un ninja.> i civili vanno protetti, è compito di un ninja, no? Ma quando il civile diventa ninja, allora si hanno meno preoccupazioni, si può pensare che se la sappia cavare meglio rispetto a prima. Ma nota il sorriso che svanisce, quell’espressione che diviene preoccupata, forse costellata dalla paura, le ha fatto ricordare pessime esperienze e lo riconoscerebbe dato che non è così difficile leggerle il viso. Per sa fortuna non si deve sforzare troppo per cercare di comprenderla. A quanto pare quello è un discorso che deve essere lasciato in un angolo per un po’, forse perché probabilmente ne parla anche fin troppo con chi di dovere al villaggio. <Preoccupata per me?> domanda, senza capire, corrugando appena lo sguardo per cercare di scoprire cosa ci sia dietro a quell’affermazione. <Te l’ho detto, ho molti pensieri per la testa. Molte cose che mi fanno preoccupare e mi tolgono il sonno e l’appetito.> cerca di darle una spiegazione più generale senza entrare nei dettagli, ma dicendole per lo meno che tutto quello la sta sfiancando. Non si smuove, non muta il suo viso e il suo tono, mentre ora la osserva chinarsi per osservarsi le scarpe… e sorride a quella sua affermazione. È più forte di lei, non riesce a trattenersi, viene presa così alla sprovvista che un sorriso affiora tenue sulle sue labbra pallide. È strana, ma le piace. <Io non le indosserei mai, penso. Ma le trovo carine.> non si sa mai, lei va sempre in giro scalza per casa, e quando esce indossa le calzature ninja, ma comunque sia darebbe un parere sincero a quelle scarpe. <Oh. Capito.> alla spiegazione riguardo alla torta sembra rimanerci un po’ male ad essere sinceri, ma è un sentimento al quale nemmeno lei riesce a darsi un perché al momento. Accetta quell’emozione e l’accantona abbastanza velocemente. <Perché le regali dei dolci? Ah…> si blocca, si ricorda che Fumiko glie ne aveva parlato. Della torta datale da Shade per scusarsi, e quindi la domanda sorge spontanea. <Avete litigato di nuovo?> collega nel giro di qualche istante e fa emergere la propria curiosità mentre andrebbe a seguire Shade verso casa della donna. La segue fino a quando non verrà raggiunta la casa, chiedendosi se si sono già trasferiti, ma ascoltando quanto le viene detto. Un lungo silenzio segue la domanda della ragazza, non sapendo esattamente cosa rispondere. <Non lo so, non credo. Più che altro non voglio darti ancora più pensieri e preoccupazioni. Più di quanto tu non ne abbia già.> afferma in assoluta sincerità, non volevo rendere partecipe anche lei dei suoi problemi, forse in una sorta di tentativo distorto di salvare quel legame. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C] Apprezza che la ragazzina si sia interessata a lei, le fa davvero piacere, ma non riesce a sopportare più le domande e l’apprensione delle persone che la seguono. Tutti le chiedono solo come si sente ad essere inseguita da un assassino, e lei deve rispondere, volta dopo volta, continuando a spiegare il suo punto di vista, continuando a chiedere alla gente di non proteggerla, perché più gente si mette in gioco per lei, più gente rischia di rimanere ferita. Questo è un pensiero che preferirebbe non dire alla bambina, per paura che la prenda male, che si allontani e che, come gli altri, non capisca che vorrebbe solo rimanere da sola e affrontare il suo nemico, ma non può, perché non è nemmeno uscita dall’accademia. Le attenzioni però si spostano su di lei, sulla piccola Kouki, che non sembra capire bene il motivo della preoccupazione di Shade. <Non posso non essere preoccupata per te, se il sonno e l’appetito ti vengono a mancare per qualcosa di brutto che ti è successo.> A lei quelle due cose non mancano, non ora almeno, eppure la tartassano di domande. Sospira, e rimane ferma ad osservarla, ad aspettare una reazione nell’altra, perché vorrebbe davvero farle capire che le vuole rimanere accanto. Non in modo pericoloso come sembrano voler fare tutti con lei, ma per lo più in maniera affettiva. Non le dispiacerebbe rimanere al canto di quella che per lei è un fiore delicato e non le importa se, quel fiore, è pieno di spine o meno. Sopporterà il dolore se necessario. <Dici? Sono incredibilmente calde. Saranno la salvezza dei miei piedi questo inverno!> addio cancrena alle dita, benvenute scarpine invernali da casa! Poi la domanda sul litigio. Non sa se raccontare o meno la storia alla bambina, semplicemente perché il padre era presente. Non sa se tirare fuori il discorso Raido o meno e, per il momento, si tiene lontana dalla possibilità di ferirla. <Più o meno> ammetterebbe, accompagnando l’affermazione con un versetto dispiaciuto. <Io sto cercando di dimostrare che, una persona che lei ritiene crudele e malvagia, non è poi così brutta quanto potrebbe sembrare. Per farlo, però, sono costretta ad andare contro alla sua richiesta di non avvicinarmi a lui e questo le dà fastidio> un sunto della storia in maniera particolarmente generale, ma che le lascia capire il motivo per cui continuano a discutere. <Ora sembra si sia arresa e abbia deciso di lasciarmi fare a modo mio, ma non l’ha comunque presa bene. Ho preferito regalarle un dolce. Il cioccolato aiuta quando si è un po’ … alterati.> il cioccolato aiuta sempre! A quel punto dovrebbero praticamente essere arrivati alla vecchia casa. Gli scatoloni sono ancora tutti lì, sono praticamente sul punto di partire, ma non riescono a trovare un momento per fare quel benedetto trasloco. <Prego entra e scusa il disordine> educazione e preoccupazione insieme, un mix fenomenale. <Non ho alcuna intenzione di insistere per farmi raccontare ciò che ti preoccupa, ma se hai davvero paura di darmi più pensieri o preoccupazioni allora sappi che ti sbagli. Già solo il vederti così mi fa preoccupare per te. Sei forte, abbastanza da tenerti tutto dentro, ma questo potrebbe non farti bene.> commenterebbe con la sua visione personale delle cose, aggiungendolo solo quando ormai saranno dentro casa, con tono gentile <Se me ne vorrai parlare, non ora, anche solo in futuro, anche solo per sfogare la rabbia, i pensieri o l’odio che ti porti dentro, io sarò pronta ad ascoltarti. E se a quel racconto seguirà una richiesta cercherò di accontentarti.> potrebbe non essere chiaro il pensiero per questo, muovendosi verso la cucina, andrebbe a specificare <Se mi chiederai di dimenticare tutto, di non dirlo a nessuno, mi impegnerò al mio massimo per mantenere la promessa. Ma non provare a chiedermi di allontanarmi da te> quello non riuscirebbe mai a farlo. [Chakra off] [Casa Fumiko - Cucina] Non aggiunge altro sulla situazione che gira intorno a Shade, quel suo cambio di espressione le è bastato, e lei si ritrova a pensare di non volerla ferire ulteriormente. Strano come i suoi pensieri siano così limpidi ora che Mirako è meno pressante, come riesce ad essere più se stessa, per quanto riguarda questa situazione, ovvio. Che poi nasconda un altro lato, al di fuori di Mirako, ormai se n’è accorta anche lei. Dunque lei non ne parla e la Yakushi segue quel suo desiderio, concentrandosi dunque sulle sue successive parole. <Non sono mai stata una che mangia molto. O che dorme molto. Almeno io…> si, perché per quanto riguarda l’Altra, Mirako, non ha mai avuto problemi in questo, forse ora, che si sente davvero ferita da qualcosa e per questo meno presente nella sua mente, ma vorrebbe avere occasione di farla uscire, farle prendere il controllo per poterne parlare con qualcuno. Già… ma con chi mai Mirako vorrebbe parlare? Difficile a dirlo. Lo sguardo ancora corre verso quelle scarpine, ascoltandone le parole che le riguardano. <Mh. Io a casa giro sempre scalza, e quando esco indosso le mie calzature ninja. Quindi non ho altre scarpe, non saprei darti un mio parere più accurato in merito.> la sua mente rimane ancora logica e simile ad un automa al momento. Non può effettivamente comprendere quanto quelle scarpe possano riscaldare ed aiutare durante l’inverno… così come non può permettersi di giudicare oltre la figura di quel ninja che suo padre e Fumiko odiano. Ascolta con attenzione quel discorso tra lei e Fumiko, continuando a camminare al suo fianco. <Io e Fumiko abbiamo parlato molto qualche giorno fa. Ci troviamo molto d’accordo su alcune cose, perché siamo parecchio simili… quasi troppo.> è come guardarsi a uno specchio, e la cosa le farebbe anche male. <Ma ci sono stati un paio di discorsi sui quali anche io mi sono trovata in disaccordo con lei. Per quanto abbiamo tentato di comprenderci a vicenda, io non ho cambiato idea e lei neppure.> racconta con fare pacato e tranquillo, così come è stato quello scambio di idee fra lei e Fumiko. <Di quale persona si tratta? E perché ti ostini a farle cambiare idea su tale persona? Ognuno è libero di pensare quello che vuole, se ne può parlare, cercare di far comprendere il proprio punto di vista… ma se una persona rimane fissa sulla propria idea o meno, dipende solo da essa.> non ha mai avuto pretese di quel tipo, non si è mai sforzata di farsi accettare dagli altri se loro la vedevano in un determinato modo, e forse è per quello che è così sola a Kusa. L’unica volta che è stata giudicata pesantemente senza che l’altro la conoscesse, è stato con Hajime, e lì si è arrabbiata parecchio. Perché un conto è se qualcuno lo pensa e basta, un altro è se te lo rinfaccia come verità assoluta. Ma alla fin fine quelle beghe tra ninja di Konoha non le interessano neppure. Vuole solo sapere cosa succede intorno a Shade. Entrerebbe quindi in casa di Fumiko, non appena la raggiungono, per poi seguire la ragazza verso la cucina ed ascoltando le sue parole. Silenzio, silenzio assoluto mentre sente dentro di lei una spinta che la costringe a parlare, contro la sua volontà di trattenersi. <Una persona mi ha fatto molto male. Ora minaccia le persone alle quali sia io che papà teniamo, quindi ho molta paura per mia madre. E di conseguenza ho paura di affezionarmi a te. Per questo vorrei tenerti lontana da me. Come ho anche detto a Fumiko… saresti più al sicuro con quel ninja che odia, piuttosto che con me.> ammette con fare amaro, un sorriso triste e lo sguardo che si distacca ancora di più da quella situazione. Fino a quando quell’uomo non sarà inoffensivo, quella resterà la sua paura. Ma questa paura, non è forse già il segno che lei stessa vorrebbe un legame con Shade? [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C] Una che mangia molto e che dorme molto…non lei almeno. Il che le fa ricordare che forse dovrebbe smetterla di comprare dolci o rischia di ingrassare. Va bene che, di solito, fa molta attività fisica, ma forse non dovrebbe esagerare con i dolci. Le dispiace comunque che la ragazzina non sia abituata a mangiare molto, non è proprio il massimo per la sua salute. <Lo so, me lo si legge in faccia che dormo tanto!> ammetterebbe con fare ironicamente abbattuto, come se si rendesse conto solo ora dei suoi peccati di pigrizia e golosità. La torta viene posata sul tavolo e la scatolina aperta nella parte superiore, mostrando il quantitativo anche esagerato di panna che il pasticciere ha messo sulla stessa sotto sua richiesta. Eppure lei sembrerebbe felice di ciò, infatti la osserva con un’espressione seria, se non anche omicida, visto che non vede l’ora di aprirla. <Forse è meglio se la fetta te la fai da sola, potresi passarti mezza torta senza rendermene conto…> pur di farla mangiare farebbe qualunque cosa, quindi glielo dice in anticipo e si appresta a prendere un coltello per dolci, la palettina per impiattare, due piatti e un paio di forchettine da dolce posando tutto sul tavolo in modo ordinato, lasciando alla ragazzina la possibilità di servirsi per prima. <Mi fa piacere che tu sia riuscita a trovare un punto d’incontro con Fumiko> le darà sicuramente molte più soddisftazioni di Shade per quanto riguarda la somiglianza di pensiero, il che è indecisa se la rende triste o felice, ma al momento le si legge solo confusione in volto. <Il fatto che entrambe rimaniate delle vostre convinzioni è normale, difficilmente si arriva a cambiare idea solo perché qualcuno la pensa in modo diverso da noi> ammetterebbe con se stessa e con la bambina facendo un cenno con la testa e mettendosi a sedere vicino alla torta, in un posto vicino a quello dove ha piazzato tutto per Kouki. <Il problema nasce quando il tuo pensiero è condizionato da un singolo elemento.> di chi si tratta, prende un bel respiro e racconta, parlando del peccatore ma non del peccato. <Un ragazzo, un uomo in realtà. Si chiama Hiashi Hyuga. Fumiko lo ha visto fare qualcosa di orrendo e lo accusa di essere un mostro, desiderando evidentemente la morte. Io invece, anche se l’ho conosciuto dopo aver sentito la sua storia, ho notato che non è poi tanto cattivo. Ha fatto delle cose orrende, ma quello che ha fatto non è poi tanto peggiore del semplice omicidio o della tortura. Io avrei difficoltà a fare tutte e tre le cose, ma posso capire che non siamo tutti uguali. Ma sto iniziando a crede che, chi uccide e chi fa cose peggiori di ciò…non sempre è cattivo.> la metterebbe giù così, iniziando a rivalutare il mondo in cui si trova, ma sotto un aspetto positivamente più ampio. <Ma Fumiko non vuole provare a cambiare la prospettiva in cui vede le cose. Si limita ad osservare il mondo con due paraocchi che rappresentano lo statico istante in cui si è resa conto che, non tutti, la pensiamo allo stesso modo in questo mondo> Non vuole farla sembrare una critica contro Fumiko, ma non ci sono altri modi per esprimere il suo pensiero se non questo. Vorrebbe che tutti avessero, una volta ogni tanto, il coraggio di guardare il mondo sotto una diversa prospettiva. A volte succederà che la loro idea sarà confermata con maggiore forza rispetto a prima, altre volte invece, se si lasceranno avvicinare senza fuggire o attaccare, potrebbero cambiare idea su qualche argomento. La storia di lei arriva senza nemmeno che la chiedesse con poi troppa insistente. Le racconta uno spezzone di qualcosa che sembra essere decisamente più complicato. Eppure è detto in modo chiaro e lascia intendere perfettamente quello che la preoccupa. <Non voglio che tu ti senta condizionata da una persona per decidere se volermi bene o meno. Ma, se ritieni più giusto tenermi lontana al momento, io ti aspetterò fino a quando la situazione non si sarà sistemata.> poi si sente dire che sarebbe più al sicuro con un assassino piuttosto che con lei e sembrerebbe contrariata. <Non so cosa ti fa credere che, una persona che si diverte a farsi vedere dalle sue vittime, prima di ucciderle, attraverso le illusioni sia più sicura di te, ma mi trovo in disaccordo. Anche Fumiko crede che, assecondando una persona che le ha solo fatto del male, mi terrà al sicuro. Eppure guarda come lo sono. Seguita da un assassino, un illusionista senza scrupoli.> vorrebbe che non si lasciassero condizionare dalla paura o si ritroverebbe ad essere di nuovo da sola. [Chakra off] [Casa Fumiko - Cucina] Ascolta il dire di Shade, ma non commenta. Le persone sono tutte diverse le une dalle altre, e la ragazza, al contrario suo dorme molto. Non saprebbe che rispondere a quell’affermazione, quindi si limita ad annuire, mugolando un attimo giusto per farle comprendere che ha sentito e che non la sta ignorando. Gli occhi intanto rimangono fissi su quella torta che finalmente vede la luce. La ragazzina però non vede altro che panna e fragole, decisamente un po’ troppo per lei. <Io una fetta…> mormora, osservando la torta e tutto quello che le viene dato per procurarsi una fetta. Andrebbe quindi ad impugnare la paletta in modo poco sicuro, anzi, in realtà la impugnerebbe come si impugna un kunai, e semplicemente accoltellerebbe la torta con una certa poca grazia. Quindi la taglierebbe come se stesse squarciando una persona, estrarrebbe la paletta e ripeterebbe l’azione per riuscire a tagliarsi una fettina piccola e sghemba, poco precisa. Tenterebbe poi di usare la paletta per mettersela sul piattino, goffa ed incapace, finirebbe col rovinare la torta intorno alla fetta, fino a quando non si deciderebbe a prenderla con le mani, spatasciandola tutta nel piattino. <Mh.> soddisfatta, andrebbe persino a sorridere per quella sua grande impresa. <Uhm, si. Un punto di incontro per il nostro passato e le varie vendette.> ammette distratta dalla stessa torta che ora andrebbe ad assaggiare con un piccolo morsetto. In seguito un silenzio assoluto mentre si gusta la torta, ma non da un suo parere perché troppo presa dalla spiegazione di Shade per quanto riguarda quello che accade fra lei e Fumiko. Eppure ne è felice per il semplice fatto che, conoscendo la storia, può finalmente capire e sentirsi parte del discorso. Della loro vita. <Capisco anche questo tuo punto di vista. Differisco dalle idee di Fumiko proprio per questo. Abbiamo parlato di Hiashi e mi ha spiegato, e io personalmente non trovo quel suo atto di cannibalismo una cosa così terribile. Come te, penso che ci siano cose ben peggiori, molto. Come le torture, uccidere le persone per divertimento e cose simili.> e questo nessuno lo cambierà mai. <Ci sono dei veri mostri che fanno cose peggiori.> ancora una volta la mente la riporta a terribili ricordi, che la portano a posare la mano destra sul braccio martoriato, seguendone le cicatrici. <Lei ha cercato di farmi capire che mangiare esseri umani, anche se già morti è sbagliato. Ma per me un cadavere è solo un cadavere. È carne e ossa e diventerà polvere. Che venga mangiato o meno a me non interessa, perché non toglie il fatto che sia morto.> continua a mangiare un altro pezzetto torta, come al solito, come se quegli argomenti non la toccassero per niente. Pacata, tranquilla. <Erano morti. Che se ne facevano di un cuore?> forse un po’ troppo fredda, ma lei è così, non ha sentito nessun turbamento a quella notizia. <Ma non pensare così. O meglio, non sono d’accordo col tuo pensare che non tutte le persone che fanno cose cattive o peggio, non per forza siano malvagie. Perché una persona malvagia potrebbe approfittarsene per farti pena e colpirti a tradimento.> le persone sono subdole, ma è forse lo stesso motivo che ha spinto Fumiko a condonare alla Yakushi quello che ha commesso, i suoi peccati. <Parlavo di questo Hiashi, comunque. Saresti più al sicuro con lui che con me. E io non sono tanto diversa da quello che si definisce ‘cattivo’. Ho fatto cose orribili per puro divertimento, e potrei ancora farle. Una minima distrazione e potrei farne anche a te. Senza nessun preavviso.> seria in quel che dice, convinta di quel discorso che ha fatto anche con Fumiko. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C] Una ferra di torta prende la bambina, ma la attacca come se fosse un nemico, uscendone vittoriosa con un’espressione soddisfatta che non riescono a non farla ridere. Dubito dopo cercherebbe di riparare il “danno” della ragazzina tagliando la torta in modo da avere due fettine più piccole ma che vanno a rimuovere il danno che la bambina aveva creato. Di quella ragazzina non sa molto, l’ha sempre vista particolarmente impassibile, quasi fredda e distaccata, per questo quando la vede sorridere non riesce a contenere la felicità. Potrebbe quasi mettersi a piangere a dir la verità. Lei la vuole come amica, anche se ha paura che potrebbe non contraccambiare il sentimento positivo che prova nei suoi confronti. Rimane in silenzio ascoltando le sue parole per poi annuire e dire, con tranquillità <Sono felice che tu la pensi come me.> si sta riferendo ad Hiashi Hyuga, anche se quello che segue la prende un attimo in contropiede. Parla di persone che potrebbero tradirla in qualunque momento, che le potrebbero rimanere accanto con facilità solo perché fa loro pena e che lei definisce malvage. <E se ti dicessi che, vicino a me, ho una persona che ho paura stia facendo qualcosa di veramente molto simile? Che mi sta nascondendo il suo vero essere solo approfittando della mia fiducia?> aspetterebbe qualche secondo, lasciando in sospeso quella domanda, aggiungendo poi <Come dovrei comportarmi?> almeno Kouki sta facendo di tutto per metterla in guardia, qualcun altro potrebbe non essere così gentile nel farlo. <Non credo voglia farmi del male, non in maniera intenzionale, ma inizio a credere che, quella persona, mi sta mentendo.> la prima persona di cui ha dubitato, in tutta la sua esistenza, è Fumiko. La situazione è più grave di quanto la coppia potrebbe mai immaginare. Talmente grave che Shade è tentata di andare a parlare con Hitomu, di andare a chiedergli chi è Kurako e, nella sua ingenuità, potrebbe lasciarsi scappare qualcosa con l’hokage. Poi si torna su Hiashi che viene di nuovo tirato in ballo alla fine del discorso. Lei, nonostante abbiano parlato di carne umana e di cuore mangiati, rimane tranquilla e si gusta la sua torta in santa pace, per poi rispondere, dopo l’ennesima forchettata atta a pulire il piatto con il maggior rumore possibile. <Sono sicura che non ho nulla di cui temere con Hiashi Hyuga. Ma potrei dire lo stesso con te. Io voglio esserti amica, a prescindere dal tuo passato, a prescindere da quello che farai in futuro. Io vorrei esserti amica per quello che sei> e anche quello che non sei, sarebbe da aggiungere, ma lei non sa nulla poverina. <E non credo che mi faresti del male, per divertimento, senza motivo.> Non lei almeno. [Chakra off] [Casa Fumiko - Cucina] Pensa allo stesso modo di Shade, insomma, ha qualcosa in comune con entrambe sia con Fumiko che con Shade e questo potrebbe complicare ancor di più le cose per la ragazzina. Non può lasciarsi andare proprio ora, proprio adesso, provando qualcosa sia per la donna che per la ragazza. Sarebbe un’enorme mancanza di rispetto per una e un rischio enorme per l’altra. Non dice nulla, semplicemente si mangia la sua fetta di torta mentre l’altra cerca di riparare al suo danno. Infine arrivano quelle parole… lei le chiede consiglio. Chiede consiglio proprio a lei, alla Yakushi che, oltre a non conoscerla bene, sembra che si stia fidando un po’ troppo del suo giudizio. È in quel momento che la Voce di Mirako inizia a farsi più forte nella sua testa, di colpo… come se si fosse svegliata da un lungo sogno, cogliendola così impreparata da non riuscire a trattenere un gemito di dolore, mentre una mano si porta alla testa. <Non va bene.> mormora tra sé e sé, sentendo la volontà di Mirako attratta dal modo di fare di Shade. Così ingenuo, così puro… cosa c’è di più bello al mondo di un essere puro che viene corrotto? Dal dolore, dalla sofferenza, fino a trasformarlo in un mostro. Chiude forte gli occhi, sentendo la rabbia repressa dell’Altra che cerca una qualsiasi valvola di sfogo nel momento sbagliato. <Se hai dei dubbi.> inizia a parlare, soffocando il dolore, cercando di trattenere l’Altra. <Dovresti parlarne direttamente con quella persona. Affrontarla a viso aperto… e se ancora non ti convince, costringila con la forza a dirti tutto.> lentamente sta modificando la sua voce, il suo tono… che si fa più cattivo, più basso e infido. Sta venendo corrotta da Mirako che preme in uno slancio per uscire. Troppo tempo ha passato senza sentire la sua pressione, e ora si era talmente abituata a non sentirla, che non si sente forte come prima per trattenerla. <Non farti trattare in questo modo da questa persona. Non lasciare che ti prenda in giro, per nessuna ragione al mondo. Se hai anche il minimo dubbio, agisci. Fatti dire la verità, non ammettere risposte negative. Se vuoi… potrei darti una mano. Aiutarti a capire, essere al tuo fianco per risolvere i tuoi dubbi.> si insinua nella sua mente e nella sua vita, come una viscida serpe, mentre il tono si fa differente ancor di più… piano, più mellifluo, più incantato. Finisce la sua torta in pochi morsi, e si alza mentre ascolta quella sua più completa ingenuità verso di lei. <Tu non ci conosci. Non mi conosci.> il sorriso si trasforma in un piccolo ghigno divertito, che le deturpa il viso in maniera maligna. La guarderebbe, facendo saettare la lingua ed umettandosi le labbra, come se stesse assaporando una preda. Il passaggio è stato così facile da non averle procurato poi così tanto dolore, perché Kouki non è riuscita ad opporsi più di tanto. <Potrei farti del male, io. Per divertimento e senza motivo. Per la sola voglia di sentire il tuo sangue sulla mia pelle, e le tue viscere tra le mie dita.> si allontanerebbe dal tavolo, dalla cucina, ma senza distogliere lo sguardo assottigliato dalla ragazza. <Dovresti conoscere le persone prima di fidarti.> ed ecco qualcosa che va al di fuori degli schemi di Mirako… le da un consiglio. Ma Shade ha iniziato un gioco che Mirako ha intenzione di portare a termine… se non potrà parlare con nessuno, allora ha scelto con chi sfogarsi. Non direbbe altro, semplicemente si lascerebbe andare ad una risata divertita prima di andarsene da quella casa. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C][END – mi spiace che sia così veloce, mi sarebbe piaciuto approfondire, ma devo andare ç_ç] Diciamo che la situazione è diventata improvvisamente difficile. Trovare un modo per reagire a quello che vede accadere davanti ai suoi occhi non è facile. La ragazzina sembrerebbe iniziare a soffrire senza motivo e la cosa la fa visibilmente preoccupare. Andrebbe ad alzarsi per muoversi verso di lei, per capire cosa ha che non va. Ma prima di riuscire a compiere un singolo passo, la ragazzina riprende a parlare. Qualcosa è diverso in lei, qualcosa di profondamente diverso inizia ad insinuarsi nella sua voce, nei suoi gesti e nelle sue parole. Quello che dice è vero, ma inizia con una discussione normale per diventare, improvvisamente, macabra. A quel punto, il suo tono è completamente mutato. A quel punto si rende conto da sola che potrebbe aver fatto qualcosa che non avrebbe dovuto fare. Ha provocato una reazione nella bambina che non si sarebbe mai accettata. L’ha cambiata senza nemmeno rendersene conto. No, non è stata lei a cambiarla, non può aver distrutto una piccola mente con la sua fiducia, se ne rende conto. Qualcosa è cambiato, lei lo ha attivato, ma quel qualcosa già esisteva e quel qualcosa la spaventa. Ora capisce gli avvertimenti. Le parole vengono soppesate, ora più che mai, e quello che salta all’occhio è una singola parola: “Ci”. Non capisce, non capisce bene, ma si spaventa, si spaventa molto, al punto da arrivare ad arretrare fino ad andare a toccare il lavello della cucina, voltandosi appena solo per rendersi conto che non può scappare. E rabbrividisce all’idea di esser sezionata per puro divertimento. Ora i dubbi iniziano davvero a farsi forti e l’unica reazione che potrebbe avere è lasciarsi cadere quando sente la porta di casa chiudersi, chiedendosi come potrà spiegare a Raido quella situazione e come può risolverla prima che l’originale di lui lo venga a sapere. [END]