Piani per Otsuki, Fumiko e sigillo

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10:58 Kouki:
  [Magione] La giovane Yakushi si è svegliata di buon’ora, anche se è difficile dire se sia mai andata a riposare come si deve. Indossa dei semplici vestiti da casa, per stare comoda in vista del fatto che per il momento non è richiesta la sua presenza da nessuna parte. Il busto è quindi coperto da una maglietta azzurra, senza stampe né disegni, semplice e morbida che le ricade lungo i fianchi, forse un po’ troppo larga per lei. Le gambe invece sono fasciate da un paio di pantaloni neri e lunghi, stretti attorno alle sue leve inferiori, ma dal tessuto elasticizzato e leggermente più pesante per via delle temperature in ribasso. I piedi come al solito sono scalzi quando si trova in casa, rabbrividendo appena ad ogni passo contro quel pavimento fresco. Non indossa fasciature e non porta con sé il porta oggetti o il porta kunai e shuriken, semplicemente sembra che voglia stare tranquilla in casa sua, o forse non è ancora passata in stanza ad armarsi… comunque sia non indossa nemmeno il suo copri fronte al momento, ma il chakra dovrebbe scorrere libero e potente all’interno del proprio corpo, prima cosa che avrebbe fatto prima di girovagare per la magione. I lunghi capelli neri e lisci sono tenuti sciolti, liberi di percorrerle la schiena in tutta la sua lunghezza, fino al sedere, mentre alcune ciocche invece le ricadono in avanti sulle spalle. Viso pallido, occhi gialli e profondi… ha parecchia urgenza di parlare con suo padre, ma questa volta non vuole mettergli fretta, quindi prima di andare a cercarlo per buttarlo giù dal letto, nel caso dorma ancora, starebbe dunque accovacciata in cucina, intenta a dare da mangiare al piccolo Kuro. Il nero felino si struscia contro le gambe della piccola, ruffiano come pochi mentre si fionda sulla sua pappa non appena la ragazzina si rimette in posizione eretta. <Mangia con calma.> ammonisce quella palla di pelo, ben coscia che il gattino è solito ingozzarsi di cibo per poi stare male. Scuote appena la testa, quindi si guarderebbe intorno, in silenzio, in attesa di eventuali rumori… e solo successivamente si avvierebbe per la casa alla ricerca dell’albino padre. Devono parlare, pensare a come agire ora che possono farlo, dopo che la Yakushi ha ricevuto il via libera dalla capoclan, e deve anche raccontargli per filo e per segno cosa sua successo con lei e le condizioni alle quali ha deciso di sottostare. Nulla di terribile per lei, solo l’ultima le crea qualche tipo di imbarazzo, ma niente che non possa sforzarsi di affrontare. <Papà?> nel dubbio, alzerebbe anche la voce per chiamarlo, nella speranza che sia sveglio e in un qualche posto della magione nel quale possa sentirla. Il viso concentrato, serio, una lieve preoccupazione le segna l’espressione, mentre si fa più pressante quell’emozione all’interno del proprio animo. Agitata, nervosa per quello che sta accadendo, ma cerca di mantenere un minimo di controllo per evitare di fare sciocchezze. Il tono di voce quindi, sembrerebbe alquanto pacato, forse troppo, così palese che stia nascondendo il suo reale stato d’animo. [Chakra On]

11:14 Raido:
 Ora passa molto più tempo in casa sua e con sua figlia, ha fatto una scelto e ha deciso così, sua figlia è più importante di qualsiasi altra cosa e non c'è nessun dubbio su questo. L'ha trascurata fin troppo nell'ultimo periodo e deve scusarsi, deve scusarsi in tutti i modi e il più semplice è quello di avere maggiore presenza nella di lei vita. Non è nel letto, non dorme più in questa mattinata piovosa, l'acqua cade dal cielo come non mai inondando e bagnando tutto quanto, lo sente da dentro le mura, vede la pioggia attraverso le finestre. Quest'aria gli ricorda casa, gli ricorda i giorni passati a Kiri e si bea di tutti questi momenti. Indosso porta un semplice pantalone del pigiama nero e una canottiera smanicata sul busto. Vesti di casa le sue, semplici ed efficaci come non mai mentre si appresta a lavare la faccia, a lavare i denti e pettinarsi i capelli <Arrivo> il suono esce distorto, segno che ha la bocca occupata a fare altro ma almeno le risponde non lasciandola appesa. Lava il proprio viso in ogni minima parte, si cura meglio che può per poi uscire dal bagno uscendo anche dalla stanza da letto. Percorre il corridoio scendendo la scale che portano verso il salotto, i passi sono lenti e tranquilli mentre il chakra è attivo, pronto ad entrare in azione anche in casa propria <Amore?> va a ricercare Kouki per tutta la magione, quell'immensa casa che si è fatto costruire. Cerca ovunque e, solo quando l'avesse trovata, andrebbe ad avvicinarsi a lei con passo lento e calmo <Ehi, buongiorno> agendo d'istinto va a mettere le mani sotto le di lei braccia cercando di prenderla in braccio, di sollevarla da terra. Anche se ha 12 anni è minuta e piccolina, non fa fatica anche perchè è piuttosto alto, quell'impresa gli costa poco e niente. Se la ragazzina glielo avesse concesso andrebbe a guardarla negli occhi <Come hai dormito? Sei riuscita a riposare?> domanda curioso e con un tono abbastanza preoccupato per le sorti della sua bambina. Si dirige verso il salotto, ha fame, deve mettere qualcosa sotto i denti al più presto <Hai fame?> domanda a sua volta, non pensa a se stesso, no di certo, sua figlia è tutto e deve crescerla nel migliore dei modi, sempre e comunque. [Chk on]

11:31 Kouki:
  [Magione] I pensieri occupano la sua mente, e questo è ancora un altro giorno nel quale Mirako sembra essersi rintanata in qualche punto nella propria testa. Può sentirla, l’avverte, ma non stanno parlando più di tanto recentemente. Prima o poi, però, dovrà confidarsi anche lei, anche se comprende il suo sentirsi sola, senza nessuno al momento. Continua a camminare per quella grande magione, sperando di non dover perdere fin troppo tempo a gironzolare… di fatti di tempo non ne hanno molto, e deve avvertire suo padre anche degli ultimi avvenimenti con Otsuki, o meglio, la sua voce. Comunque sia lei è già pronta per vivere quella giornata, o meglio, sopravvivere ad essa, mentre il proprio animo si contorce attorcigliandosi attorno al proprio stomaco impedendole di sentire la fame. Sente la voce di suo padre vagare per il luogo, la voce distorta e lei attende, fermandosi in sala e lasciando correre qualche secondo prima di aggiungere altro. <Sono in sala.> tono sempre alto per farsi sentire, senza perdere quella sua nota sibilante, ed attende. In pochi attimi suo padre la raggiunge ed è un grande sollievo ogni volta vederlo. È lì con lei, non è sola e può contare non solo sulla sua presenza e il suo affetto, ma anche sulla sua sicurezza. Si lascia prendere in braccio senza problemi, non ha alcun motivo per temerlo o evitare quel gesto di affetto, al quale lei si lascia andare. Cercherebbe infatti di abbracciarlo, mettendo le proprie esili e martoriate braccia attorno al suo collo, e poggiando per qualche momento la fronte sulla sua spalla. Si vuole godere quel momento, dove tutto sembra andare bene e niente pare turbarla… ma non è così. <Buongiorno.> mugugna contro la sua spalla, un misto tra il sonno e la preoccupazione, perché nonostante non dorma, o dorma poco, il sonno lo avverte comunque. <Non molto, non riesco a dormire… Otsuki mi ha fatto sapere che il tempo è scaduto, e inizierà ad uccidere le persone alle quali teniamo entrambi.> afferma distaccandosi un poco da lui per poterlo guardare in viso. Uno sguardo stanco e carico di ansie, mentre gli da quella bella notizia. <Sono molto in pensiero per la mamma. Ma quando sono andata a Konoha non l’ho trovata a casa, magari potresti vedere se sta bene?> non si sa mai, magari Raido ha più fortuna di lei, magari riuscirebbe a proteggerla meglio… di sicuro meglio della ragazzina. Sospira, scuotendo appena la testa e sperando con tutto il suo cuore che non sia tardi. <Non ho fame, no.> sussurra, mentre si farebbe rimettere a terra dal proprio padre, rimanendo per qualche istante in silenzio. Quella situazione la sta facendo preoccupare, e la logora lentamente. Prima le priva il sonno, poi la fame, insomma, le pare di essere tornata ai primi tempi qui a Kusa. Un paio di occhiaie si stanno lentamente formando ormai sotto i suoi occhi, e la ragazzina andrebbe a stropicciarsi gli occhi con le mani. <Sono riuscita a parlare con la capoclan, Kunimitsu.> mormora verso suo padre, una notizia buona che permetterà di dare il via a tutto. Ha premura di parlargli di tutte quelle cose, vuole dirgli tutto… prima quelle cose importanti, che la mettono in agitazione, e poi anche dell’incontro con Fumiko a casa sua. Non sembra avere altri pensieri. [Chakra On]

11:52 Raido:
 Kouki si fa prendere, la tiene in braccio vicino a se ed è il buongiorno migliore che potesse avere, tenere la propria bimba in braccio, accoccolata su di se ma le preoccupazioni si fanno vive fin troppo presto. Il pensiero di Otsuki aleggia ancora nella mente della ragazzina, un pensiero che continua a tormentarla giorno dopo giorno e per colpa sua, Kouki, non riesce a dormire ma non solo. Il tempo è scaduto e lo scienziato è pronto ad entrare in azione e mietere le sue vittime e la preoccupazione della Yakushi per la mamma è qualcosa di naturale, è contento che provi quel moto di affetto verso di lei. Quando l'ha conosciuta ha dimostrato di essere sempre distaccata, di non volere legami e ora è giunta al punto di preoccuparsi per le altre persone ed è qualcosa di cui va fiero, è fiero di lei sotto ogni singolo aspetto. Il suo viso è stanco, pieno di ansia, riesce a cogliere ogni singola emozione che pervade il di lei animo. Sospira, è tempo di agire altrimenti potrebbe essere troppo tardi <Cercherò la mamma e l'avvertirò io stesso ma non devi preoccuparti, sa badare a se stessa. La mamma è molto forte> è fortissima <Ricorda che ha vinto il torneo> e non è un'impresa da poco quella, ha dimostrato a chiunque che è una donna potente, molto potente e tutti dovrebbero temerla e dovrebbero averne paura <Facciamo così, da stanotte dormi con me, nel mio letto. Non puoi andare avanti così, hai bisogno di riposare> capisce le preoccupazioni, capisce tutto ma deve dormire, deve essere lucida per affrontare Otsuki e al momento non può affrontare nemmeno una giornata. La lascia andare mettendola giù, fa attenzione a farla atterrare per i piedi mentre ode le altre parole. China il capo, socchiude le labbra, la stessa storia che si ripete ancora, non dorme e non mangia e tutto quanto per colpa di un singolo uomo <Ne sei sicura?> anche li, deve mangiare o le forze potrebbero mancarle da un momento all'altro <Lo sai che non puoi andare avanti così> ma convincerla è difficile, tremendamente difficile eppure ci deve provare, deve tentare in qualità di padre, non permettere alla propria bambina di ridursi a pelle e ossa. Avanza verso la cucina con passo calmo, verso il frigo per prendere un po' di succo di frutta, precisamente quello all'arancia <Oh, come è andata? Ha detto qualcosa?> il permesso di Kunimitsu è importante, molto importante, senza il suo sarebbero divenuti due mukenin del villaggio. [Chk on]

12:09 Kouki:
  [Magione - Cucina] Così presa da quella sua mente e quei suoi stati d’animo, che nemmeno si premura di chiedere al proprio padre come sta, come se la passa, se è felice o se vorrebbe effettivamente stare con Fumiko in questo momento. Altri pensieri la travolgono come un fiume in piena, circostanze che ha bisogno di risolvere all’istante. Non dice nulla per il momento, cerca solo di stamparsi nella mente anche quel momento di assoluto affetto, il quale ha la capacità di rilassarla almeno un pochino. Gli incubi ormai si mischiano tra loro, fra i mostri nelle fogne all’immagine di ritrovare la sua mamma morta o ferita per colpa sua. Si ritrovare tutte quelle persone, sebbene poche in effetti, alle quali lei tiene, morte. Devono agire il prima possibile, ed è un fatto che non si può trascinare per troppo tempo. Ascolta le parole di suo padre, riguardo al fatto che cercherà la mamma e l’avvertirà, e quel suo dire riguardo al torneo sembra tranquillizzare la ragazzina un po’ di più. È forte, non si lascerebbe mai far mettere i piedi in testa da uno come Otsuki… e poi se succedesse, davvero quell’uomo vorrebbe tirarsi contro il clan Hyuga? Ci sono fattori contro di lei, ma anche a suo favore in effetti. <Hai ragione. La mamma è forte e il clan Hyuga non rimarrebbe fermo a guardare. Otsuki potrebbe anche mettersi in una pessima situazione.> ammette soprattutto a se stessa, trovando un lieve sollievo ed accennando anche un piccolo sorriso. Si farebbe mettere già, quindi, coi piedi bruciati sotto la pianta a toccare il pavimento fresco. <Mi sta bene dormire con te, ma non so quanto effettivamente riuscire a dormire. Anche se sono consapevole che il riposo e il cibo sono importantissimi se voglio essere in forma e non collassare.> lo sa, ne è consapevole, la sua fredda logica non la fa comportare come una stupida a tutti gli effetti. Sospira, quindi, seguendo il padre verso la cucina. <Posso provare.> si, può provare a mangiare qualcosa, dopo tutto qualcosina è sempre meglio di niente, no? Con la mente ora corre a quella sera, con Kunimitsu, cercando di ricordarsi ogni singola cosa. <Sono stata ricevuta nei suoi bagni personali. È stata una conversazione strana che mi ha messo i brividi, ma mi intriga quella donna.> ha un modo di fare che in un certo qual modo le piace. <Mi ha invitata a fare il bagno con lei, ma ho rifiutato, e alla fine le ho raccontato a grandi linee di Otsuki e di quello che vuole fare.> non ha menzionato Raido, voleva lasciare la questione al livello del clan Yakushi, non ha menzionato alle minacce dell’uomo verso la ragazzina e i suoi cari, pensando che alla donna non potesse importare poi molto. <Mi ha detto che lascia che me ne occupi io, mi ha dato il suo benestare per farne quello che voglio, ma mi ha chiesto di stare a tre sue condizioni in cambio.> inizierebbe a dire, entrando nel discorso, ma nel mentre cercherebbe di prendersi una tazza, che metterebbe sul tavolo, e poi un pentolino che riempirebbe con un po’ d’acqua, da mettere sui fornelli. Un po’ di thè insomma. <Sono così presa dalla situazione, che non so nemmeno come stai tu, papà. Mi spiace, non vorrei essere così egoista.> ammetterebbe in un sospiro, mentre cercherebbe di accendere il fuoco sotto il pentolino pieno d’acqua. [Chakra On]

12:27 Raido:
 Ha visto Kaori combattere sotto i sui occhi, ha visto come si comporta in ogni situazione sa quanto può mettere i bastoni tra le ruote alle persone, persino a uno come lui. Se si scontrassero non è sicuro che ne uscirebbe completamente illeso, anzi, probabilmente ne uscirebbe devastato e non solo nell'animo ma anche nel corpo, si ritroverebbe talmente malandato da dover passare del tempo in ospedale, tanto da rimanere li fermo per settimane e settimane, lunghi giorni senza fare niente <Non credo che Otsuki sia tanto stupido da mettersi contro il clan Hyuga, probabilmente simulerebbe il suo assassinio facendolo passare per un suicidio o una morte durante una missione> si, decisamente è così, nessuno è tanto stupido da uccidere così apertamente <Ma io ci penserei due volte ad andare contro Kaori> non è uno scontro da prendere alla leggera ovviamente, sa il fatto suo. La razionalità della bambina fa quasi paura, è logica, molto più di quanto potesse immaginare e la cosa gli piace ma lo spaventa allo stesso tempo. Ha sempre saputo di quanto Kouki fosse una ragazzina intelligente, più di quelle della sua età, un vanto per molti versi, un grande vanto <Dormire con qualcuno aiuta a scacciare i brutti pensieri, funzionerà> ne è certo di questo. Il frigo viene aperto, beve il succo di arancia mentre cerca al suo interno qualcosa da cucinare <Si sta facendo tardi, è meglio preparare il pranzo direttamente, che ne dici?> rivolge lo sguardo a Kouki intenta a fare del tè, un tè caldo con questo caldo, non ha molto senso <Cosa ti va di mangiare?> conosce già la risposta effettivamente ma vuole sapere se vi è qualche piatto in particolare che vorrebbe gustare quel giorno, magari hanno gli ingredienti in casa. Mentre osserva l'interno del frigo si arriva al dunque e si parla di Kunimitsu e del loro incontro, di ciò che si sono dette <Kunimitsu è una grande donna, fa paura ma è grande e anche eccentrica sotto certi punti di vista> invitare una bambina nei bagni personali è qualcosa che avrebbe potuto evitare certamente <Hai fatto bene> lasciare che sua figlia faccia il bagno con un'altra persona, anche se donna, è da evitare ma la buona notizia giunge subito, senza indugi. Possono andare da Otsuki, possono prenderlo e farci ciò che vogliono, finalmente, finalmente tutto può cominciare <Tre condizioni? Cosa ha chiesto?> magari può aiutarla a soddisfarle se ne ha il potere. Volta il capo verso la chunin, sorride guardandola negli occhi <Non ti preoccupare, io sto bene solo se stai bene anche tu e al momento tu sei più importante di qualunque altra cosa> anche di se stesso. [Chk on]

12:48 Kouki:
  [Magione - Cucina] È vero, Otsuki non è stupido, ma la ragazzina potrebbe benissimo trovare un modo per metterlo nei casini con tutto il clan Hyuga. Ascolta le parole di suo padre, le metabolizza per bene all’interno della sua mente. <E’ vero, ma penso che un registro delle missioni che vengono affidate ai ninja venga tenuto, quindi sarebbe difficile simulare una sia morte in missione se non era effettivamente in missione… anche le più segrete delle missioni, penso che almeno l’Hokage ne sarebbe a conoscenza.> almeno è quello che crede lei… quando mai un ninja andrebbe a fare una missione senza che nessuno, persino il kage, ne sia a conoscenza? <E basterebbe convincere il clan Hyuga che non si tratterebbe di un probabile suicidio, ma comunque sia ci penseremo noi.> vuole chiudere il discorso, non vuole pensare a sua madre in pericoloso, la vuole pensare al sicuro e, nell’eventualità più burrascosa, capacissima di tenere testa a uno come Otsuki. Lo spera con tutto il cuore, lei è potente, così come la sua abilità innata. <Allora dormiremo insieme, e lo constaterò coi miei occhi.> afferma verso l’albino, verso quanto detto sul dormire assieme, ma il tono non è di chi non si fida, più che altro di chi crede solo con la propria esperienza. Infatti sorride nel mentre, trovando comunque quella soluzione di suo gradimento… dormire assieme a lui, sentirsi protetta, probabilmente davvero riuscirebbe a riposare. Nel mentre cercherebbe di preparare un thè che però verrebbe bocciato da suo padre… si, si sarebbe bevuta un thè caldo anche con mille gradi all’ombra. Le piace ed è forse l’unica cosa che riesce a bere quando lo stomaco è chiuso. Comunque sia annuisce e metterebbe via acqua e pentolino. <Hai ragione. Ma se devo provare a mangiare… mi piacerebbero dei ravioli al vapore.> accenna quei suoi gusti all’uomo, in maniera quasi impacciata ed occupandosi, allora, di apparecchiare la tavola. <Mi piacciono i ravioli al vapore.> commenta, preda da quello che ora starebbe facendo. <A Mirako piace il pesce alla griglia.> scuote appena la testa, assumendo un’espressione lievemente disgustata dal pesce. <Questo l’ho detto anche a Fumiko quando sono andata lei l’altro giorno.> ammette, come se la propria testa non avesse alcun tipo di filtro, parlando di tutto quello che le viene in mente, anche se sono notizie non collegate fra loro e con quello di cui dovrebbero parlare. Ha accennato che ha visto la donna, le piacerebbe dirgli cosa si sono dette, ma al momento le priorità sono altre e la ragazzina torna concentrata. <Kunimitsu è una donna bellissima e anche molto forte. Molto, e mi piace.> afferma senza problemi, mentre rimarrebbe comunque intenta a finire di apparecchiare. <La prima condizione è che al mio ritorno da lei dovrò farle un racconto dettagliato di ogni singola tortura che farò ad Otsuki. La seconda condizione è che dovrò portare il corpo dell’uomo. E l’ultima condizione…> quella che fa fatica ad accettare, ma nemmeno poi tanto… non ha problemi a farlo, se non fosse che deve mostrarsi nuda a lei. Come odierebbe mostrarsi nuda a chiunque altro. <Vuole che le mostri la mia pelle ancora sporca del sangue di Otsuki mentre entro nella vasca con lei.> sospira, mettendosi ora seduta al proprio posto. <Non ho alcun tipo di problema in realtà per queste condizioni. È solo che non mi piace mostrarmi nuda, tutto qui. Ma mi sforzerò, non è nulla di insormontabile. Ed è un prezzo che posso pagare per poter aver Otsuki nelle mie mani e fargli quello che voglio. In primis trovarmi una cura.> quella la cosa che più le preme. Prenderlo, rinchiuderlo da qualche parte e costringerlo a trovare una cura per se stessa. Poi potrà divertirsi con lui. E solo dopo un lungo silenzio andrebbe a proferire ancora parola verso suo padre. <Abbiamo un posto sotterraneo dove potremmo tenerlo? Se fosse possibile potremmo trasferirci tutti i suoi arnesi che si trovano al suo laboratorio alla magione Yakushi. Così potremmo tenerlo rinchiuso e costringerlo ad elaborare una cura per me. E poi io potrei usare quello stesso laboratorio per torturarlo.> di sicuro non può rimanere alla magione Yakushi, no. Deve essere rinchiuso da qualche parte, poco ma sicuro. Sorride alle parole ultime che suo padre va a darle, dolce e premuroso, come sempre, e lei rimane in silenzio, non sapendo bene come rispondere, non sapendo se in effetti solo quello gli basti. [Chakra On]

11:28 Raido:
  [Cucina] Tra tutti i nemici che ha incontrato, difficilmente qualcuno di essi si è dimostrato stupido, difficilmente ha fatto vedere un lato che non conviene ai canoni e questo scienziato non è da meno. Non crede sia uno sprovveduto e come tale va trattato, bisogna andarci cauti, con calma, prendere ogni cosa con le pinze senza mai eccedere troppo. Se deve combattere contro questo scienziato, lo deve fare al massimo delle proprie possibilità, deve farlo con tutto se stesse mantenendo un controllo però. Ode il dire della figlia, sono parole giuste e legittime le sue, è difficile mandare qualcuno in una falsa missione, un'impresa che non sia catalogata eppure non è la soluzione che pensa. E' troppo rischioso creare un contesto del genere, fin troppo per uno come quello scienziato <Si, esistono dei registri, questo è vero ma non penso che crei una missione a posta, è più facile che la vada a prendere quando è realmente in missione e li l'idea di suicidio o omicidio per colpa di un mukenin prende davvero forma. Mi aspetto un ragionamento del genere da parte sua, è l'unico modo che ha per non finire nei guai e per assicurarsi di avere una vittoria facile su di lei> sarebbe un piano perfetto, senza falle, senza niente che possa far dire il contrario, l'omicidio perfetto per un ninja <Ma non arriverà a tanto, non farà nemmeno in tempo ad avvicinarsi anche se...il tempo è scaduto oramai e hai detto che non sei riuscita a trovarla> adesso i pensieri si fanno più neri ed oscuri, forse l'ha trovata prima lui e le ha fatto qualcosa <No, è impossibile, lo sapremmo> infatti, lo avrebbero saputo subito se Kaori fosse morta per mano di quello scienziato, le notizie viaggiano velocemente per l'alleanza e questo è uno dei pregi. Annuisce sorridendo a quelle parole mentre si concentra sul frigo in attesa di una decisione della Yakushi su cosa mangiare e si ritrova a un bivio, ravioli o pesce alla griglia? Se dovesse essere lui a scegliere opterebbe per il pesce, molto più buono e gustoso dei semplici ravioli però deve accontentare tutte e due <Vada per entrambi allora> tira fuori un pacco di ravioli dal frigo e del pesce da fare alla griglia <A proposito, Mirako che ne pensa di tutta questa storia? Non si fa viva letteralmente da giorni> è sempre sua figlia e gli manca anche quella parte di lei, gli manca vedere quella personalità anche se la maggior parte delle volte si sono scontrati come cane e gatto <Sei andata da Fumiko?> si volta di scatto a guardarla mentre si porta sui fornelli per iniziare a cucinare <E come è andata? Racconta> gli occhi si illuminano anche qui, vuole sapere tutto quanto anche del loro incontro ma dopo perchè ora si affronta un argomento ben più delicato e scabroso sotto alcuni versi. Parla di Kunimitsu e se lo aspettava, ha fatto colpo sulla bambina come su qualsiasi essere vivente su questa terra, è davvero una donna molto bella ma un po' troppo viscida per i suoi gusti ma sono le condizioni che attirano la sua attenzione. Annuisce alla prima e anche alla seconda ma è alla terza che lo sguardo diviene scuro, nervoso e per niente accondiscendente <Non mi piace l'ultimo punto, non voglio che ti spogli davanti a lei e non voglio che ci fai il bagno insieme. Non posso permettere che mia figlia si abbassi a tanto> stringe i pugni, è geloso e arrabbiato <Parlerò io stesso con Kunimitsu e troveremo un'altra soluzione> e lo deve fare a tutti i costi. Infine ode l'ultima domanda e qui si ritrova disarmato completamente ma forse ha una idea su cosa fare <Un posto c'è, non molto lontano da qui, è una vecchia casa abbandonata con un tunnel sotterraneo, possiamo portarlo li> ed è lo stesso posto dove ha trovato lo scienziato. [Chk on]

11:56 Kouki:
  [Magione - Cucina] Le parole di suo padre sono anche giuste ed analizzano la situazione al meglio, l’unico problema è che lei non riesce a trovare sua madre, ed è questo che le fa più paura. Non dice nulla, non risponde, continuando a rimanere seduta al suo posto al tavolo, osservando il fare dell’uomo. Il dubbio della sorte di Kaori prende piede anche nella mente di Raido, ed è una paura oscura che si insinua sempre più nell’animo della Yakushi come, crede, anche in quello dell’albino. Tuttavia una notizia simile si saprebbe e su questo è d’accordo. <E’ vero. In più Otsuki stesso troverebbe un modo per farmelo sapere quanto prima immagino. O non potrebbe godersi i risultati che questa perdita avrebbe su di me e su di te.> questa semplice spiegazione riesce a tranquillizzarla almeno un poco, portandola a sospirare lievemente. Segue un lungo silenzio, durante il quale gli occhi della ragazzina si portano sul padre, indeciso su cosa cucinare per quel pranzo… ma alla fine opta per entrambi i piatti. Tuttavia a quelle parole la piccola sembrerebbe crucciarsi, il viso si abbassa e gli occhi si puntano sul tavolo, assumendo dei tratti più tristi e preoccupati. <Credo che abbia bisogno di confidarsi, ma non ha nessuno con cui farlo. La sento nella mia testa, ma è un concentrato di rabbia e tristezza… se venisse allo scoperto, aggiungerebbe altre ferite al nostro corpo.> vere e fisiche ferite. È ancora un lato nascosto di Mirako, ma che al momento ha accennato a suo padre… è solita punirsi quando qualcosa non va, e prima o poi succederà quanto sentirà troppo il peso della faccenda su di Lei. <Io e Fumiko…> inizia, ma si blocca, cercando di capire quali parole siano meglio usare. <Mi ha raccontato tutto del suo passato, ha risposto a tutte le mie domande. Ha riportato a galla pessime sensazioni e ricordi nella mia mente, ma ci siamo trovate d’accordo su molte cose.> ancora se ci pensa un brivido le percorre la schiena nel constatare quanto simili in realtà siano, quanto il loro passato le abbia ferite. <Lei deve vendicarsi, così come mi devo vendicare io. Ripagare chi ci ha fatto del male con la stessa moneta.> il tono basso, sibilante, carico di odio e oscurità, di chi non vede l’ora di mettere in atto i propri piani. Continua a fissare il tavolo, come persa in un mondo tetro tutto suo, mentre sente la rabbia di Mirako unirsi alla sua. <Non ci siamo trovate in accordo solo su un argomento che lei ritiene fin troppo atroce per me. Il cannibalismo di qualche cadavere non mi sembra nulla di così grave rispetto a chi tortura e uccide per divertimento. Ma sono prospettive diverse, non ci possiamo fare niente.> conclude quel discorso per lasciarlo morire e non pensarci più, mentre dell’altro viene detto, in maniera del tutto slegata al discorso. <Mi sono resa conto che non ho fotografie al contrario suo… ha delle foto con te, con sua madre… è stata una cosa che mi ha fatta sentire un po’ diversa, ma al tempo stesso non mi piace essere fotografata. Sia da sola che con qualcuno. Sono stata fotografata solo da Otsuki, e non mi è mai piaciuto.> sospira ritrovandosi ancora una volta come divisa a metà, tra il volere anche lei delle immagini di sé con suo padre, simbolo di una vita normale, ma provare allo stesso tempo la paura. <Poi abbiamo mangiato una torta e bevuto del thè.> conclude quel resoconto un po’ sconclusionato, ma ha semplicemente detto quello che le veniva in mente man mano. Alla fine devono affrontare discorsi molto più importanti, come la capoclan e le sue condizioni, e anche suo padre si ritrova in disaccordo con l’ultima. La ragazzina, però, andrebbe a scuotere la testa. <Riguarda il mio clan, proverei un po’ di imbarazzo perché non è un bel vedere il mio corpo, ma alla fine non è nulla di che farsi un bagno. Non voglio che parli con lei, non mi sembra giusto.> afferma con un tono di voce deciso, anche se lo sguardo rimane a fissare intensamente il tavolo, come se esso potesse rispondergli al posto del padre. <Allora si può portare tutto lì, giusto? È abbastanza isolata?> non vuole certo attirare curiosi, non sarebbe decisamente il caso. [Chakra On]

12:33 Raido:
 Kouki ha ragione, Otsuki glielo farebbe sapere quasi certamente, non si perderebbe mai uno spettacolo del genere e solo per puro sadismo verso quella ragazzina. Devono impedirlo prima che tutto quanto accada, devono fare in modo che non succeda niente <Probabilmente> ma ora viene a sapere qualcosa che lo sorprende, lo sorprende di certo, sapere che Mirako ha bisogno di confidarsi con qualcuno, sapere che ha bisogno qualcuno con cui parlare di ciò che le sta succedendo al momento. Fissa la figlia negli occhi avvicinandosi a lei, pochi passi gli bastano per arrivare davanti a lei continuando a guardarla <Per quanto lei non lo voglia, io la considero sempre mia figlia e le voglio bene, quindi se vuole confidarsi può farlo con me> vuole farlo presente nuovamente, vuole che entrambe capiscono che hanno lui. Non sa come convincere Mirako, vuole essere considerato un padre anche da lei e non solo da Kouki. Si passa a Fumiko e a ciò che le due si sono dette, stanno stabilendo un legame ed è quello che ha sempre voluto, le due donne più importanti della sua vita andare d'accordo e ciò che più gli preme al momento e sapere che hanno parlato in armonia lo rende felice. Le ha detto tutto a quanto pare, della vendetta contro il padre e di quanto lo vuole morto e la stessa cosa vuole fare Kouki con quello scienziato, entrambe si vogliono vendicare contro un uomo che le ha fatte soffrire <Sapevo che questo vi avrebbe unite e non so se esserne felice o meno> ma poi si parla di Hiashi anche con lei, non ribatte su questo, non dice niente perchè non vuole affrontare quell'argomento anche con la propria figlia. Si è stufato di parlare dello Hyuga in qualunque momento e in qualunque occasione, dovrebbe toglierlo di mezzo all'istante prima che invada completamente le loro vite, più di quanto stia facendo adesso. E' vero, non hanno foto di loro due insieme, non se ne fatte da quando hanno formato la loro famiglia e questo non va bene <Possiamo sempre rimediare, ora che ci penso mi manca una tua foto sul comodino così quando non ci sei, posso sempre vederti a prima mattina> vorrebbe vederla sempre, tutte quante le mattine appena apre gli occhi, gli piace. Si, devono fare delle foto insieme, mostrare che sono una piccola famigliola felice. Continua ad osservare la sua bambina, la osserva intensamente, non è d'accordo con lei su questo <Amore mio..non è farti vedere nuda il problema, tu sei bellissima, sei la mia luce ma è proprio il gesto che non mi piace, non mi piace per niente ma se è la tua decisione, stai attenta soltanto> le chiede questo, glielo chiede come favore personale. Apre il pacco dei ravioli, prende il pentolino riempiendolo d'acqua per poi metterlo sopra i fornelli accendendo il fuoco <Si, è talmente isolata che è li che mi hanno...impiantato il sigillo> ricorda quel giorno con dolore, con troppo dolore purtroppo. [Chk on]

12:53 Kouki:
  [Magione - Cucina] Mirako è ancora presente, si è rifugiata in quel loro mondo che si sono create tempo fa, oscuro e pieno di ricordi. Probabilmente in preda a qualche sua isteria, qualche sua vendetta, progettando di sfogarsi in qualche modo. Non dice altro la ragazzina, preferendo il silenzio piuttosto che pensare di vivere nella paura che un serpente di Otsuki possa raggiungerla per darle pessime notizie. Viene distolta da quei pensieri solo quando suo padre la raggiunge, la guarda negli occhi e parla non solo a lei, ma anche a Mirako. La Yakushi lo osserva mentre l’espressione si fa più triste, malinconica, arricchita solo da un debole sorriso. <Mirako soffre tanto, non l’ho mai sentita così. Si sente anche peggio di quando subiva tutti questi scempi.> alle ferite, alle cicatrici e alle torture, Lei resisteva. Forte e potente, più della ragazzina, eppure c’è qualcosa che ora l’ha ferita molto più nel profondo. Si sente tradita, si sente furiosa e frustrata. Eppure avverte una sorta di calma dentro di sé ora, come se quelle parole dell’albino avessero raggiunto la parte più lontana della ragazzina, lambendo le orecchie di Mirako… che ora si ferma, ascolta con più attenzione, pondera le sue decisioni, voltando il suo sguardo immerso nell’oscurità, verso una probabile uscita. Ma per il momento rimane in ascolto, sentendo sempre più il bisogno di uscire, lasciando però che la discussione su Fumiko vada avanti. <Quello che le è successo è orribile. E lo sento così vicino a me da sentirmi furiosa… un padre del genere non è degno nemmeno di essere chiamato uomo. Così come Otsuki. Fumiko ha ragione, bisognerebbe ripulire il mondo secondo una precisa visione e per farlo serve potere.> si sta lasciando prendere, sente la bramosia dentro di sé, un sentimento che un tempo apparteneva solo a Mirako ma che ora la infetta come se fosse passato a lei attraverso un processo di osmosi. <Mirako lo ha sempre voluto, Otsuki glie lo ha negato. Ma posso prenderlo io per Lei, per noi. Serve anche se costerà sacrifici, come tutte le cose.> continua quel suo discorso mentre è proprio lei che sta aiutando Mirako in quella risalita verso la luce, verso l’esterno. Scuote la testa leggermente, non trovandosi proprio d’accordo con l’idea delle fotografie. <Possiamo provarci, se vuoi avere una mia foto. Ma mi terrorizza l’idea.> ammette senza fronzoli e senza paure, andando ad abbassare nuovamente lo sguardo, ma questa volta osservando le proprie mani, le proprie braccia e le gambe. Chiude gli occhi, cercando di cancellare quei flash dalla sua memoria, quel disgusto e quella sensazione di apatia che avanzavano ad ogni scatto. Ancora una volta sono le parole successive di suo padre a destarla almeno un poco da quei pensieri, da quel vortice di ricordi che tiene per sé. <Il gesto cos’ha che non va? È un bagno, per quello non mi faccio problemi. Ma starò attenta, promesso.> vuole soddisfare anche la terza condizione, e lo farà con attenzione e riguardo. Annuisce dunque, trovando quel punto di accordo con l’uomo, mentre le ultime sue parole attivano il suo interesse. <Va benissimo allora…> il luogo è stato deciso, ma ora lei deve continuare. <Chi te lo ha impiantato? E come? Ha fatto male? Hai dovuto pagare o dare qualcosa in cambio?> e sente Mirako, che lentamente emerge, lentamente si pone allo stesso livello della ragazzina, facendosi più attenta, più vorace di sapere. Emerge con calma, in un modo indolore, completando la sua scalata… che quasi la stessa Yakushi non sembra accorgersene. [Chakra On]

13:22 Raido:
 Gli dispiace per Mirako, per quella ragazzina che è dentro Kouki, gli dispiace per entrambe e sentire che soffre tanto gli fa stringere il cuore, sta male per lei e la rabbia monta in lui, una rabbia nera e cieca più che mai divampa nel suo io e vuole emergere e sfogarsi su quello scienziato. Si avvicina ancora a Kouki, si abbassa inginocchiandosi cercando di abbracciarla, di stringerla a se <Mi dispiace amore mio> si rivolge a entrambe, sono entrambe sua figlia e se sta male una di loro, sta male anche lui <Io ci sono per te...per voi e ti prometto che mai più nessuno ti e vi farà del male> la stringe più forte che può per poi riportare lo sguardo negli occhi di Kouki. Si concentra su di lei non pensando più a niente ma solo alla di lei salute; il braccio si alza, la mano destra va a carezzarne la guancia <Vorrei che non soffrisse più e te l'ho detto, per me è come se fosse mia figlia anche se lei non lo vuole e ogni volta che sta male, io sto male con lei e con voi> cerca di arrivare direttamente a Mirako, non di portarla alla luce bensì di farle sentire tutto quanto, di farle capire che lui è li e che può contare su di lui in ogni singolo momento della vita. Resta chinato in quella posizione mentre ode lo sfogo della Yakushi, uno sfogo riguardante il padre di Fumiko e il Jonin diviene nero, si arrabbia nuovamente. Conosce tutta quanta la storia, conosce tutto quanto e sa quanto la ragazza ha sofferto al momento, sa quanto ella stia soffrendo anche adesso ma sapere che anche Kouki la pensa esattamente come la Senjuu lo impietrisce, le due donne più importanti della sua vita sono praticamente uguali. Non può permettere che anche sua figlia percorra quel sentiero, deve riuscire ad aiutarla, a portarla sulla vetta più alta, deve riuscire a darle ciò che vuole senza rischiare di perderla in questo modo <Avete lo stesso pensiero e volete la stessa cosa, solo che, a differenza di Fumiko, io so cosa vuoi tu> si alza rimettendosi in piedi <E te lo procurerò> va a dire, conferma di volerla aiutare, di essere dalla sua parte. E' un potere malvagio quello del sigillo, molto più malvagio di quanto si pensi. Deve aiutarle e sa come fare, sa chi contattare e in che modo contattarlo. Sorride nel sentirla parlare così, sorride e si volta ancora verso di lei <Amore, te l'ho detto, tu sei bellissima, non hai niente da temere, anzi sarai splendida in ogni foto> cerca di alzarle l'autostima, di aiutarla anche in questo e poi la domanda su Kunimitsu, una domanda che all'apparenza è tranquilla ma non nell'animo del Jonin <Sei una bambina, molto matura è vero ma rimani una bambina, la mia bambina. Mi preoccupo solo per te> e non si fida di metà del mondo al momento. Ha accennato al sigillo ed ecco la sfilza di domande venire fatte, una dietro l'altra ed è giusto rispondere a ognuna di esse visto che presto tardi ne sarebbe andata alla ricerca <Uno scienziato, un vecchietto attraverso una siringa e un siero iniettato nel collo> cerca di ricordare quel giorno e ci riesce con facilità <Tremendamente male, la morte sarebbe stata meno dolorosa ma non ho pagato niente, in qualche modo mi stava aspettando> non si ricorda bene questa parte <Ma a tempo debito ti porterò da lui e ti aiuterò a sopportare tutto quanto se lo vuoi sul serio. Ora però cuciniamo che si sta facendo tardi e ho fame> sorride nel dire quella frase per poi voltarsi verso i fornelli. Il sorriso lentamente scema, viene meno lasciando il posto a un'espressione cupa, tetra, la mente pensa, pensa ai danni che sta facendo a sua figlia. [END]

13:38 Kouki:
  [Magione - Cucina] Si lascia abbracciare, senza problemi e senza scostarsi, ormai lo sa che di lui si può fidare, lascia che quindi la stringa a sé e lei stessa afferra le vesti del padre per tenersi il più vicina possibile a lui. Ha bisogno di quell’abbraccio, di quel gesto, delle sue braccia e delle sensazioni che le da’. Amore e protezione. Quelle parole vanno dritte al punto, dritte verso Mirako, che ora è più attenta che mai. Avverte un cedimento, avverte qualcosa che muta in Lei, e ora è come se entrambe si stessero lasciando andare a quell’abbraccio. Si sente completa, per lei che al momento suo padre e Mirako rappresentano la propria famiglia. <Ti può sentire, papà, credo che abbia compreso le tue parole. Grazie.> mormora appena sentendosi decisamente più leggera, ma l’Altra ancora non si palesa, non azzarda quel semplice passo che potrebbe compiere. In seguito vanno a distaccarsi, si osservano e lei potrebbe vedere quella rabbia cieca che prende suo padre. L’accetta e la condivide… ma il vero sollievo arriva quando suo padre accetta di aiutarla. Accetta di aiutarla ad avere quel potere, quello stesso potere che ha anche l’albino. Il viso si illumina, si rilassa, un sorriso si delinea sulle sue labbra pallide. È felice, contenta di averlo dalla sua parte ed è una felicità che contagia anche Mirako. Insomma, finalmente riesce a sorridere e sembrare quanto meno una bambina della sua età, peccato che tale sentimento è nato da una promessa di potere e non da qualcosa di più infantile, come un gelato o un regalo. Ma sono piccoli ed insignificanti dettagli. <Grazie papà. Sono sicura che se mi aiuterai, sarà tutto meno complicato.> sa che comporta dolore, glie lo ha mostrato, glie lo ha fatto provare sulla sua pelle… di Mirako, ma è passato tutto anche a lei. Un sorriso che non si spegne, ma che spinge la ragazzina a fidarsi ancora di più del padre mentre tenta di farle capire che non ci sarà più nulla di male nel farsi fotografare. Non dice nulla in proposito, basta quel sorriso colmo di gratitudine e serenità. <Certo, lo so. Non ti preoccupare, starò attenta per davvero. E poi non credo che mi farebbe del male, siamo dello stesso clan e io non l’ho minacciata in alcun modo.> almeno crede, vuole crederci… comunque sia accetta tutto da quell’uomo. L’affetto, la carezza, si lascia completamente andare a quella giornata che sembra andare per il verso giusto. Ascolta quelle ultime parole, annuisce, serie, grave… ma non sembrerebbe intimorita al momento. <Un dolore tanto grande da farmi desiderare la morte l’ho provato un sacco di volte. Se avere quel potere farà ancora più male, allora lo sopporterò.> come ha sopportato tutto del resto, con l’aiuto di Mirako e ora anche di suo padre, potrà davvero avere più forza per farlo. Il sorriso sicuro torna a riaffiorare, annuisce. <Lo desidero davvero, papà.> sente di volerlo, sente che desidera assorbirlo… e non dice altro, lascerebbe il padre intento a cucinare, mentre inizia a già a pregustarsi il momento in cui andranno a prendere Otsuki. [Chakra On][END]

Raido e Kouki parlando di Otsuki e del permesso concesso da Kunimitsu, del sigillo che la ragazza vuole e del rapporto che si sta instaurando tra lei e Fumiko.