Un giorno di pioggia

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12:50 Misashi:
  [Monte dei Volti di Pietra] Non è esattamente da definirsi una bella giornata, quella odierna: il sole è completamente coperto da oscure e minacciose nuvoloni neri, che in effetti non si limitano solo a minacciare la quiete atmosferica di Konoha: continuano da ormai da ore a scaricare violentemente ed incessantemente pioggia e fulmini, manca solo la grandine... Il Giallo è ammantato all'interno della sua cappa nera, che quasi lo confonde con le ombre proiettate dalle grosse nuvole, con tanto di cappuccio; nonostante la giornataccia non ha intenzione di rinunciare ad una passeggiata, del resto uno Shinobi non può certo farsi limitare da avversità atmosferiche simile, ne ha decisamente viste di peggio. Al di sotto dell'impermeabile nero che arriva fino ai piedi indossa il solito vestiario ed equipaggiamento, ma tanto è tutto coperto dalla cappa; l'unica cosa appena visibile al di sotto del cappuccio, oltre al suo volto e parte della chioma dorata, è il copri fronte della Foglia. Il chakra è impastato, specialmente ora che è nelle Forze Speciali non può certo permettersi di farsi trovare impreparato a qualsiasi evenienza. Con passo lento e cadenzato conclude la salita dei gradini che portano dinnanzi ai volti, ora pericolosi perché resi scivolosi dalla pioggia. <Comunque sia è un bel luogo> mormora: già, il maltempo non riesce minimamente a sminuirne la bellezza, anche se certamente neanche la esalta. Ma quel luogo anche in queste condizioni ha qualcosa di maestoso, di sublime. [Ck On]

12:55 Shade:
 Il cielo è nero come non mai, ma nonostante questo la ragazzina è evidentemente molto felice. Felice perché a lei piace la pioggia, la considera una primitiva fonte di vita e, senza di essa piante e erba difficilmente riuscirebbero a crescere lontani dai corsi d’acqua. Ovviamente gira con addosso una cappa impermeabile, cappello alto sulla testa e coperto, a sua volta, da un ombrellino particolarmente atono. Il bianco rimane il suo colore preferito ed il suo abbigliamento lo rispecchia. Esclusa la cappa grigia, il resto del suo abbigliamento è caratterizzato dal bianco. Le piace talmente tanto che ha dipinto i sandaletti ninja che porta ai piedi e, come ci si potrebbe aspettare da lei, anche il Kimono sotto la cappa è dello stesso medesimo colore. Cammina a passo lento, per fortuna ora non sembra più morire per fare le scale e arrivare sulla cima del Monte dei Volti di pietra, però è sempre restia a farla di corsa, consapevole che il suo fiato potrebbe ancora non collaborare alla perfezione. <Poveri Anbu, sotto la pioggia.> parla poco, a fatica, e si lascia sentire solo dal povero Uta, che attraverso il fermaglio a forma di fiore, riesce a sentire tutte le sue conversazioni, oggi coperte sfortunatamente dal rumore della pioggia. <Spero che la copia di Raido si sia portato un ombrello con se, o abbia trovato un riparo> si preoccupa anche delle copie ora, non solo delle persone che sono costrette a seguirla per tenerla protetta. <Però almeno posso godermi la pioggia che bagna la città da una posizione privilegiata> così dicendo andrebbe a guardarsi intorno, cercando eventuali sconosciuti ma si sorprende a vedere qualcuno lì. Credeva di essere l’unica tonta a salire sui monti quando c’è un temporale e invece, no. Cercherebbe di muoversi verso Misashi, salutandolo a gran voce per giunta. <SALVE!> non si sa mai, magari non la sente. [Chakra off]

13:02 Misashi:
  [Monte dei Volti di Pietra] Certo non è sordo, anche se quella pioggia causa un gran frastuono: spalancherebbe gli occhi alla forte voce udita, quasi un urlo in effetti, e flettendosi sulle gambe si girerebbe rapido verso la ragazza, pronto a colpire... Forse si è infognato un tantino troppo, con questa storia degli Anbu... <Shade!> esclama semplicemente il ragazzo, incredulo per il fatto che abbia avuto una simile reazione. <Scusa, io... Ero preso da un po' di pensieri> asserisce, del resto èa vero, di questi tempi lo è quasi sempre. Quindi squadrerebbe la ragazzetta da cima a fondo, quasi volesse passarla ai raggi X, ma senza cattive intenzioni naturalmente. <Allora, come stai?>
le chiederebbe, tentando di mostrarle un bel sorriso, uno dei suoi, classici: quello che ne esce fuori tuttavia è una smorfia un po' distorta, leggermente contorta per via del repentino cambio d'umore; non è certo bipolare, tuttavia quando si è un po' pensierosi può capitare. Ma non era nulla di importante, quindi può tranquillamente concentrarsi sul chiacchierare, senza problemi:
vuole davvero sapere come va, del resto l'ha già vista un paio di volte ed hanno avuto a che fare assieme anche sul campo, più o meno. Inoltre col clima instaurato dai vari eventi e soprattutto attentati della Golden Week, è normale aspettarcisi un po' d'ansia nelle persone, purtroppo è normale. Rimarrebbe immobile a fissarla, col sorrisetto tipico e finalmente diventato sincero, stampato sul volto, in attesa di una risposta alla sua cortese domanda. [Ck On]

13:24 Shade:
 Quando il ragazzo si volta verso di lei, pronto a colpirla, andrebbe ad alzare entranbe le mani, tenendo l’ombrellino fermo fra il braccio e il collo, incastrato in modo tale che non le scopra la testa. Non vuole ammalarsi come l’ultima volta. <Tranquillo, non sono armata.> direbbe ridendo aprendo leggermente i lembi del mantello della cappa per mostrare la completa assenza di armi e per sfoggiare, inconsapevolmente, quel bellissimo Kimono corto bianco con dei petali rossi in basso e destre, abbinato ad un paio di pantaloncini bianchi. Lascerebbe andare i due lembi del mantello, tornando ad afferrare l’asta dell’ombrello e ascoltare le parole che seguono l’atto di difesa personale non effettuato. <Oh Misacci> non impara mai bene i nomi alla prima botta, ma il suo non si avvicina nemmeno a quello del ragazzo. <Chi non lo è a volte. La pioggia è tanto bella perché ti lascia la possibilità di affrontare quei pensieri, spesso non piacevoli, e li porta via con il suo corso. Una ragazzina a cui voglio già molto bene> e l’ha vista solo una volta, rendiamoci conto di ciò <Mi ha detto che la pioggia lascia scivolare via tutti i problemi, per questo è bella. A me piace molto> ammetterebbe seria, sorridendo appena, per poi portare lo sguardo sulla città al momento soggetta alle ire del cielo. <Bene, ho paura, ma sto bene> ammetterebbe con un sospiro <Ho quasi un intero villaggio a guardarmi le spalle, ma continuo ad avere paura.> lei che non è nemmeno Genin ha paura di affrontare questa situazione. Sospira ancora una volta, andando a guardare il biondo, e chiedendogli con voce dolce e non troppo alta. <Tu? Come stai? Che mi racconti?> non si vedono da un po' e non le dispiace sapere cosa passa per la testa di colui che voleva scavare il pavimento delle terme per riuscire ad entrare piuttosto che rompere uno stupido lucchetto. Il che le ricorda il ruolo di “Leader” che le è stato dato da Aslan e che non sa se mai riuscirà a prendere. [Chakra off]

13:32 Misashi:
  [Monte dei Volti di Pietra] Le orecchie si concentrano sul suono proveniente dalle labbra di Shade, dalle sue corde vocali; ormai il tintinnio della pioggia rimane di sfondo, i timpani del Giallo vi si sono abituati e quasi non vi fanno più caso, nonostante quel gocciolio provochi una piacevole sensazione di rilassamento. Ha proprio ragione, Shade: con la pioggia scivolano via la maggior parte dei pensieri, il che non è affatto male in un simile momento. <Scusami, non volevo spaventarti> asserisce sorridendo, mettendo la destra sulla spalla dell'altra, affettuosamente. <Hai ragione> conferma la tesi dell'altra riguardo alla pioggia: è vera anche per lui, la si potrebbe quasi definire una legge universale dunque(?). <Il Villaggio i copre le spalle? A cosa ti riferisci, di preciso?> chiede inarcando per un attimo il sopracciglio destro, com'è solito fare quando ha qualche dubbio: il Villaggio copre le spalle di tutti gli Shinobi e non che vi abitano, persino degli abitanti nei suoi dintorni; si riferiva forse a questo la Deshi, o a qualcosa di più preciso? <Io... Beh, tutto bene!> sentenzia: ci sarebbe davvero tanto da raccontare, del sigillo che ha sul petto, della nuova maschera da Anbu... Ma sono cose piuttosto riservate, e se anche ha visto un paio di volte la ragazza non è certo il caso di confidare i suoi segreti a "larga mano". <Questo clima mette un po' d'agitazione nei cuori di tutti, e naturalmente non mi riferisco alla pioggia> afferma, mentre le iridi cristalline si fisserebbero su un punto in lontananza, al di sopra della testa del Quarto verso il cielo, quasi stesse guardando qualcosa che solo a lui è concesso vedere... Dopo un po' scenderebbe dall'Iperuranio, tornando nel mondo dei mortali <Però va tutto bene!> del resto è la verità: nonostante qualche problema minore - se consideriamo un dettaglio il fatto che non può ancora utilizzare la sua innata - se la gente continuerà sempre a rispondere "Si tira avanti" o "Non male" le cose non andranno mai davvero bene. [Ck On]

13:50 Shade:
 Una fitta la stringe il cuore improvvisamente, lasciandola senza respiro per qualche secondo, ma si limita a portare una mano sul petto e prendere un paio di profondi inspiri, espirando con calma. La paura sa fare davvero dei brutti scherzi alle volte. <Ho una squadra Anbu più qualche persona che mi tiene costantemente sorvegliata. Sembra che sia stata presa di mira da qualcuno che si diverte a instaurari dubbi e paure nei cuori della gente. Ma più dura questa falsa pace più inizio a sentirne la pressione. I miei giorni, dopo quello che è successo alla golden week, ho pensato che la sorveglianza fosse troppo alta per permettere ad un nemico del villaggio di entrare e ho vissuto la mia situazione con leggerezza. Poi, hanno iniziato a tenermi sorvegliata a vista e mi sono spaventata.> ammetterebbe, si sta sfogando perché potrebbe essere l’unico momento in cui può farlo senza essere sentita dalle persone che ama. <Mi hanno iniziato a far notare che era pericoloso girare anche se una persona mi seguiva notte e giorno. Poi c’è stato l’interrogatorio, l’incontro con l’Hokage e ho capito che la situazione si stava facendo sempre più seria. Non conoscevo le capacità di alcuni tipi di ninja, non so nemmeno cosa potrei riuscire a fare io in futuro. Poi ho capito la pericolosità delle illusioni e…che fino ad ora ho preso sotto gamba il mio problema. Sorridere è facile davanti alla gente, anche piangere, ma la paura che ti mangia l’animo non è così semplice da esprimere> dimostra di non essere solo un sorriso ingenuo a volte, ma anche una persona con un cervello che preferirebbe non avere quando non riesce a razionalizzare alcuni problemi. Poi si volta verso di lui, con un’espressione triste e malinconica, che lascia pochi dubbi di interpretazione. <E quello che mi fa più male è che potrebbero fare del male anche alle persone che amo…> anche se Raido le protegge, nulla le da la certezza che non vada a colpire la sua famiglia mentre lei è via. [Chakra off]

14:00 Misashi:
  [Monte dei Volti di Pietra] Se prima la pioggia suonava piacevole alle sue orecchie, nel tentativo di far scivolare via i pensieri assieme alle innumerevole gocce, ora quest'ultima mostra la sua natura poliedrica: accompagnata dalle parole di Shade infatti sembra la naturale espressione della sua tristezza, della sua malinconia nonché paura. Quasi come se la ragazzina avesse evocato un pianto sacro, direttamente dal cielo, con le sue sole emozioni. <Capisco...> anche se non lo mostra è piuttosto sorpreso dalla rivelazione che ha appena ascoltato: non sa precisamente in che modo la ragazza sia coinvolta negli attentati della Golden Week, ma per il momento non vuole saperne di più soprattutto per non infierire ulteriormente sul suo attuale stato d'animo. Vuole tirarla su, incoraggiarla, nient'altro. <Mi spiace che tu ti veda tutto questo peso scaricato sulle spalle, è sicuramente ingiusto, crudele. Purtroppo però non vedo alternative, per te: devi essere forte. So che non è facile...> afferma, lo sa bene: lui è ormai un Chuunin, e di esperienza ne ha fatta; ma quella povera ragazza non è neanche una Genin, probabilmente non ha mai sostenuto un vero scontro né ha partecipato a missioni vere e proprie. Non vuole sputarle in faccia la verità senza alcun freno: semplicemente vuole farle sentire tuta la propria, sincera vicinanza. Di certo però è pesante anche il provvedimento adottato dal Villaggio, per quanto in effetti sembri necessario far seguire la Deshi: <Sai, non so quanto ti possa essere di conforto... Ma puoi comunque star sicura che anch'io ti proteggerò...> probabilmente non è molto, non si conoscono neanche così bene, ma le sue parole gli vengono dritte dal fondo del cuore, come quasi sempre del resto <...ed oltre a questo, ti sono anche vicina>. Le mette nuovamente la man destra sulla spalla, con delicatezza ed affetto, regalandole un bel sorrisone, bagnato ma sincero. [Ck On]

14:29 Shade:
 A una missione ha partecipato! Era anche piena di mostri, piccoli, sbavosi, scaccolosi che le sono saltati addosso per dimostrare la loro forza. Quei mostri, al giorno d’oggi, sono noti come bambini dell’orfanotrofio. Bestie incredibilmente difficili da domare, anche un maestro addestratore si ritroverebbe in difficoltà con loro. <Mh. A me dispiace che esistano persone del genere al mondo.> nulla di più, nulla di meno. Se non vi fossero il mondo sarebbe un posto pacifico in cui vivere, un posto in cui potrebbe decidere se diventare Ninja o meno senza sentire le pressioni di cose difficili da affrontare come la morte o la sofferenza altrui. <Non sono la persona più forte di questo mondo, ma ho diversi a sostenermi e sono sicura che, se dovessi cadere, mi tenderebbero la mano prima di vedermi affondare.> non sono pochi e ne è sicura, sta facendo affidamento su di loro molto più di quanto non possano pensare. Sono la sua ancora di salvezza e la pioggia le sta facendo uscire tutti quei bagnagli che stanno rendendo difficile affrontare il suo nemico al meglio. Poi Misashi dire la cosa più sbagliata che potrebbe sentirsi dire e, velocemente, la tristezza lascia spazio alla rabbia. Rabbia che non si manifesta con delle grida, ma con una sorta di espressione dispettosa che la porta a voltargli le spalle, incapace di tenerla stretta a se come gli altri sentimenti e incapace, al momento, di canalizzarla per usarla contro un eventuale nemico. <No> si ma cosa no? <Non mi proteggerai. Se lo fai ti picchio. E poi mi servi intero, sottospecie di stratega, Aslan ha bisogno di noi, non te lo dimenticare> e come fa a dimenticarselo. L’ennesima situazione in cui se ci finisci per caso non ti credono finchè non glielo dimostri con qualche prova concreta. Per fortuna, almeno quel giorno, non dovrà portarsi sulle spalle la paura da sola, ma potrà condividerla con quella ranocchietta dispettosa di nome Fumiko. [Chakra off]

15:04 Misashi:
  [Monte dei Volti di Pietra] La risposta della ragazza lo lascia di stucco, letteralmente sbalordito, molto più della precedente rivelazione riguardo il fatto che è costantemente monitorata; dischiuderebbe leggermente la bocca il Giallo, che decisamente non si aspettava una simile reazione. Non importa cosa abbia sofferto quella bimba, ognuno ha i suoi problemi, chi più gravi, chi meno: gli occhi si socchiuderebbero appena, ed assottigliandosi lo sguardo lascerebbe trasparire qualcosa di nuovo, non appartenente propriamente al biondo. Una sorta di luce fredda, non esattamente rancorosa, piuttosto di pura apatia. Il sorriso si spegnerebbe rapido sul suo volto, che rimarrebbe una fredda maschera inespressiva. <Prego?> chiede alla Deshi, ma è chiaro che ha capito perfettamente le sue parole: del resto, che possibilità ci sarebbe di fraintenderle? <Non mi sembra certo il modo più cortese di rispondere, dato quello che ti ho detto> il tono cambia improvvisamente, diventando distaccato, non più caldo ed affettuoso come in precedenza. Del resto, ed a sue spese dopo tanto tempo ancora non l'ha imparato, non riesce a convincersi del fatto che nel mondo dei Ninja ci sia spazio solo per l'autorità, non per l'autorevolezza, nonostante le numerose prove a sostenere questa tesi. <Sta' attenta a come ti rivolgi a me, ricorda che sono un tuo superiore> non gli importa niente di come stiano le cose: la gente deve imparare a portare il dovuto rispetto a chiunque abbia di fronte, invece di sentire costantemente le proprie vicende al centro dei pensieri di tutti, la propria vita come una tragedia greca. <Ti ho offerto la mia amicizia, nulla di più> evidentemente ha sbagliato; ci sono davvero poche cose che lo fanno imbestialire, ma risposte del genere rientrano tra quelle poche, decisamente. [Ck On]

15:24 Shade:
 Ascolta le parole di Misashi e improvvisamente quella rabbia cerca di trovare un modo per uscire dal suo corpo, per rigettarsi completamente sul ragazzo che, poverino, è solo rimasto perplesso dalla sua infantile risposta. <Amico? Non farmi ridere> il tono è cambiato completamente, non si prende la briga di rendersi conto di quello che effettivamente sta dicendo, parla per lasciare le emozioni uscire, cosa che iniziato a fare da quando si sono incontrati. <Hai ragione, essere miei amici significa proprio mettersi in pericolo una volta si e due pure.> Ne sono successe tante, e lei ha cercato di allontanare le persone a cui vuole bene per evitare di vederle coinvolte, questa reazione, da un certo punto di vista, è quasi obbligatoria per lei ora. “Un tuo superiore” è un’affermazione che si sente ripetere per la seconda volta e, per la seconda volta, viene tirata in ballo quando lei, crede, di star facendo qualcosa di buono per qualcun altro. <Non sono nemmeno un ninja, non iniziare a darmi ordini solo perché sei un mio superiore. Se hai orecchie per sentire solo quello che vuoi non e colpa mia, io cercavo di tenerti lontano da questa storia. Sai quanto mi dà fastidio avere così tanta gente a seguire me dopo quello che è successo? A sapere che mettono in pericolo costantemente la loro sicurezza?> continuano a ripeterle sempre le stesse cose e alla fine va a spazientirsi, soprattutto quando uno interpreta le parole in modo diverso dal loro significato o quando, effettivamente, si focalizza sull’unico dettaglio negativo di un discorso o una persona. <Voi Senjuu siete davvero tutti così eh? Se le persone non si fanno aiutare o amare come vi aspettate vi arrabbiate e iniziate a comportarvi in questo modo. Il clan più antico e potente di Konoha è particolarmente permaloso lo devo ammette.> tre ne ha incontrati e tre non capiscono che lei non li vuole mettere in pericolo. <Preferisci forse che inizi a farmi chiamare Noroi e ti dica esplicitamente di starmi lontana? Non voglio non esserti amica, ma se vuoi essere mio amico starmi vicino ora non farà altro che aumentare la mia preoccupazione perché, se mi dovesse succedere qualcosa, e tu vuoi considerarti davvero mio amico, ti porterai dentro una ferita fatta di rimorsi e dolore che durerà a lungo. Se invece ti dovesse succedere qualcosa per “proteggermi” sarebbe tutta colpa mia. Nessuno riesce a capire, che, quello che mi fa male, non è il pericolo in cui sono finita io, ma quello in cui vogliono correre tutti gli altri per aiutare ME. Io non valgo più di VOI e non usare anche tu la scusa del fatto che sono giovane, perché mi sono stancata di sentimelo dire!> ha sfogato tutta la sua rabbia, andando a lasciar cadere l’ombrello e voltandosi verso di lui, per tutto il discorso, usando un tono anche più alto di quello precedentemente usato. [Chakra off]

15:40 Misashi:
  [Monte dei Volti di Pietra] Nonostante la rabbia continui con impeto a divampare al suo interno, presterebbe le proprie orecchie al dire altrui con estrema attenzione... Ha capito perfettamente il motivo delle parole di Shade, lo aveva capito anche prima, ma ciò non cambia il succo del suo discorso: anzi non fa altro che avvalorare la sua tesi. <Siamo tutti in pericolo, qui, siamo tutti sulla stessa barca! E se vuoi fare in modo che gli altri non si facciano male, beh allora prendi in mano le redini della situazione: passa l'Accademia, diventa forte, e proteggi i tuoi cari> né più né meno, un discorso relativamente semplice persino per una bambina. <In questo modo non farai altro che allontanarli i tuoi cari; nel mio caso ci conosciamo appena, ma è lo stesso. Tu non vali più di nessuno, l'hai detto tu stessa> asserisce, lo sguardo ancora freddo e fisso sulla ragazza <...dunque non sentirti in dovere di dire agli altri quello che devono fare, e se proprio non vuoi l'aiuto di nessuno dillo perlomeno garbatamente: l'essere in pericolo - e del resto tutti lo siamo - non prescinde dall'essere cortesi e gentili, anzi fa semplicemente capire che tipo di persone siamo> sentenzia con decisione. <Siamo Shinobi, viviamo la nostra intera vita sul campo di battaglia: certamente non c'è bisogno che sia tu a mettermi al corrente dei dubbi che corro; sicuramente ce ne sono stati di più pericolosi, e ce ne saranno in futuro> dovrebbe essersi spiegato in maniera piuttosto chiara, no? Sul punto di sbollire farebbe per voltarsi verso i Volti, con l'intenzione di poggiarsi con gli avambracci alla ringhiera e raffreddare un po' i propri bollenti spiriti, in silenzio, se non fosse che... <E tu come sai che sono un Senjuu...? E questo cosa c'entrerebbe!?> chiede, col tono ancor più freddo di prima, e più basso: quella voce serica tuttavia è decisamente meno rassicurante della più pericolosa delle maledizioni. <Che discorsi sono?> l'ha toccato in un tasto dolente, specialmente in questi giorni <Sono un Senjuu e quindi dovrei pretendere che tutti mi vogliano bene? Quasi come dire che...> è in dubbio, ci pensa un attimo, ma ormai quelle parole hanno già inondato la sua bocca mentre le labbra si aprono <...dato che sei una bambina e non sai minimamente cosa significhi rischiare la vita, vedersi faccia a faccia col nemico che la porta via, allora ami essere al centro dell'attenzione di tutti ed addirittura reagisci in questo modo ad un'offerta di aiuto? Si tratta di una reazione che rasenta la follia, spero tu te ne renda conto> gli sputa in faccia questa verità ineluttabile, voltandosi definitivamente: ha intenzione di sbollire, assolutamente, da tempo non si arrabbiava così. [Ck On]

16:01 Shade:
 Qualcuno le ha appena detto le parole magiche che, ora più che mai, le danno la decisione di voler completare quella stupida accademia e dimostrare che non avrà più bisogno di protezione, ma semplicemente ai alleati che combattano al suo fianco, e non per lei come sta succedendo ora. <Ed è esattamente quello che ho cercato di fare!> risponderebbe secca, spostando un braccio per indicare la fermezza di quella affermazione. <Le buone non servono a niente, ci ho provato più e più volte, la gente non mi ascolta, non si allontana se non per andare a sacrificarsi per me. Sai che bel periodo mi sono ritrovata a passare vedendo MIA MADRE arrivare a dire che sa come mettermi al sicuro, ma che non la devo odiare> i problemi con la mamma sono sempre i più difficili da affrontare, ma quando tua madre è Fumiko il livello di difficoltà si alza di un paio di tacche. Una parola sbagliata e rischi di trovartela in preda alla rabbia che ti segue con l’intento di picchiarti con dei rampicanti. <Hai ragione. Scusami, mi sono dimenticata che gli Shinobi sono un branco di persone suicide che non vedono l’ora di morire saltando sulla prima cartabomba che incontrano.> visto che non vedono l’ora di morire sul campo di battaglia quale migliore analogia. <Eppure quello che ho cercato di farti capire, che forse hai capito, forse no, è che voglio evitarti un rischio. UNO. Se per farlo devo farmi odiare BEN VENGA!> lo stesso discorso che valeva per Fumiko vale per tutti a questo punto. <Senjuu?> chiederebbe confusa, mostrandosi momentaneamente più calma. <Scusa è che ho discusso con un ragazzino Senjuu che si è fissato con l’idea di dovermi proteggere anche lui…mi sarò confusa. Mi dispiace> è tornata bene o male gentile come prima, ritrovando la calma di cui aveva bisogno. A volte gridare non fa così male. Il resto del discorso, la freddezza e la rabbia con cui viene detto le scivola addosso, e anche se non sorriso, la si vede che è molto più rilassata di prima. <Un Senjuu, una persona comune, a me non cambia nulla. Sei un Senjuu? Bene, non mi è cambiato nulla. Misacci> ancora non ha capito bene il suo nome <Ti è stato chiesto con un minimo di rabbia e auto ironia di non rimanere al mio fianco al momento, ma di esserlo in futuro per la chiamata di Aslan> nulla di più, nulla di meno. [Chakra off]

16:16 Misashi:
  [Monte dei Volti di Pietra] Il rumore provocato dalla pioggia si sta mostrando davvero poliedrico, al massimo del suo potenziale: ora è diventato quasi un ticchettio su una superficie metallica, rimbombante e fastidioso, per nulla rilassante. Non riesce a sbollire, e probabilmente è la prima volta nella sua vita: è una cosa della quale attualmente non ha affatto il controllo, ed ovviamente questo lo frustra a dir poco. Probabilmente l'unico modo per calmarsi è andar via di lì. <Non ti è chiara una cosa: non sei al centro del mondo, del Villaggio, né tanto meno dei pensieri di tutti. Se vogliono proteggerti è perché gli sei cara,
e ti ho già detto che un simile rifiuto non ti fa affatto onore, anzi>
ormai ha completamente perso le staffe, ma proprio per questa ragione non intende continuare a scaldarsi con Shade, meglio andar via: ha troppe cose a cui pensare,
tra allenamenti nella nuova sede,
rimozione del marchio e via discorrendo. <Gli Shinobi non buttano via la vita: è loro DOVERE> sottolinea queste parole con estrema veemenza verbale, voltandosi nuovamente verso la piccola <proteggere il Villaggio,
di conseguenza i suoi abitanti e quindi, per estensione, tutti i loro vicini, ed ovviamente i cari>

è un discorso elementare, non c'è troppo da obiettare. <Se non hai capito questo allora probabilmente la via del Ninja non fa per te, anzi sicuramente è così>... Saltare sulla prima carta bomba che si incontra... <Un branco di persone suicide, eh? Dovresti vergognarti! Tu non hai la minima idea di quanta gente sia morta in questi anni, di quanta altra abbia sofferto... Meritano tutti il tuo disprezzo? O comunque un simile menefreghismo? Sei ancora una bambina che vede tutto il mondo come una favola: pensi davvero che se mi impedirai di proteggerti, di aiutarti, avrò un rischio in meno sulle spalle? Morta tu ci sarà un altro bersaglio, e via discorrendo> non lo capisce, questo? <Un giorno crescerai, spero, e capirai quello che sto dicendo; per ora non ho intenzione di arrabbiarmi oltre> e di certo non ha cambiato idea sul fatto di voler proteggere la bambina, anche se decisamente ora la considera una viziata ed ingrata, nonostante la sua natura gli imponga di tenerci minimamente a lei proprio per questi motivi, seppur attualmente la consideri ben più che antipatica. [END]

16:31 Shade:
 È davvero evidente per quella ragazzina che Misashi non riesce a capire quello sta dicendo. Sarà la pioggia, sarà l’umore nero di entrambi, ma alla fine sembrano davvero averla presa male. La rabbia era sbollita ma ci mette poco a ripresentarsi, seppur in forma più lieve. <Meno male. Già non riesco a sopportare di essere la protetta di questa storia, figuriamoci se dovessi sempre avere il fiato degli Shinobi sul collo.> Ed è a quel punto che si rende conto che tutto è probabilmente nato dalla mancanza di ironia del biondo. Lo osserva, esterrefatta, e ci rimane anche abbastanza male all’udire delle sue parole. <Wow Misacci> il nome qualcuno glielo vuole dire, no? <Davvero non riesci a capire l’ironia quado ti si parla? Beh allora scusami, dirlo prima si faceva prima a non parlare proprio> a questo punto è lei quella che lo ritiene una persona immatura, perché non è riuscito a capire che, nella rabbia, quella ragazzina ha osato ironizzare su una situazione stressante come quella che vivono tutti i giorni gli Shinobi. <Io me ne vado> detto questo andrebbe a recuperare il suo ombrello, svuotandolo dell’acqua, diretta all’ospedale sicuramente. Ha bisogno di passare un po' di tempo con le persone che ama e perdere quell’orrendo sentimento che, questi giorni difficili, l’hanno costretta a provare: la rabbia. [End]

Misashi e Shade si incontrano sul monte. Hanno entrambi i loro problemi, ma la ragazzina non riesce a tenersi dentro i suoi. Quando una risposta viene pronunciata nel modo sbagliato i loro sentimenti si tramutano in rabbia e iniziano a litigare. Shade ne approfitta per cercare di sfogarla tutta e passare oltre, Misashi invece...